BRUCE SPRINGSTEEN e LA PRECARIA CONDIZIONE DELL
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BRUCE SPRINGSTEEN e LA PRECARIA CONDIZIONE DELL
Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 BRUCE SPRINGSTEEN e LA PRECARIA CONDIZIONE DELL’UOMO MODERNO 1 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 INDICE PERCHÈ QUESTO PERCORSO?............................................................................................ 3 MAPPA CONCETTUALE……………………………………………………………………………... 5 BIOGRAFIA E PERFORMANCE LIVE……………………………………………………. 6 RADIO - CIRCUITI LC……………………………………………………………………….. 7 DISCOGRAFIA………………………………………………………………………………… 9 DISCO IN VINILE - POLIVINILCLORURO………………………………………............. 10 POETICA – WORKING CLASS……………………………………………………………... 12 POETICA – RELIGIONE……………………………………………………………………... 13 KARL MARX – L’ALIENAZIONE…………………………………………………………... 14 POETICA – TEMA DELLA FUGA…………………………………………………………... 16 LUIGI PIRANDELLO – LA FUGA…………………………………………………………... 17 POETICA – STORIA AMERICANA………………………………………………………… 19 JOHN STEINBECK.................................................................................................................... 20 LA CRISI DEL ’29……………………………………………………………………………... 21 TIRIAMO LE SOMME………………………………………………………………………………… 23 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA…………………………………………………………………….. 24 2 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 PERCHÈ QUESTO PERCORSO? PERCHÈ BRUCE SPRINGSTEEN? H o passato buona parte degli ultimi 5 anni nel liceo, sui libri di scuola. Durante questo lustro sono cresciuto sia come studente che come ragazzo, tanto da aver raggiunto il banco di prova della Maturità. Ho coltivato hobby, ho trovato il modo di svagarmi al di fuori delle mura scolastiche. Tra questi passatempo, e chiamarli in questo modo è assolutamente riduttivo, c’è la musica. La vera musica, quella dei bei tempi andati, quella della generazione dei miei genitori. Giunti al termine di un cammino come quello della Scuola secondaria di secondo grado e quindi dell’adolescenza, si arriva a riconoscere, ricordare e considerare un artista come colui che ci ha tenuti per mano, ci ha accompagnato attraverso momenti felici e momenti bui, caratterizzando una parte della nostra vita. Per me questo artista è stato Bruce Springsteen. Al di là di ogni idolatria e di amore feticista da boy band, “The Boss” è stato più tempo negli auricolari di qualsiasi altro artista, urlando “Born In The Usa”, ma anche parlandomi di disillusione, di speranza, di voglia di riscatto, facendosi portavoce di tutta una categoria sociale: quella degli onesti delusi dalla vita. Non per questo il mio percorso, esposto nelle prossime pagine, dovrà sembrare eccessivamente personale o auto-referenziale. Dopo tutto ci troviamo di fronte ad un cantante, un musicista e, soprattutto, ad un autore universalmente riconosciuto e di fama mondiale, ricordandoci sempre che la musica è, in fondo, poesia. Nelle parole di uno Springsteen “cantore della società”, non ho potuto che scorgere forti riferimenti al programma svolto durante l’appena concluso anno scolastico. La mia è una tesina, se così la si può chiamare, dalla connotazione attiva. L’ambiziosa umiltà dell’obiettivo intrinseco in queste pagine è quella di passare in rassegna, sotto la lente di ingrandimento il pensiero di Springsteen, dei suoi testi, rivelando la precaria condizione dell’uomo moderno, che impregna la poetica dell’artista del New Jersey. Nato in un sobborgo industriale della East Coast ha toccato con mano la precaria dignità degli 3 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 operai, la difficoltà a reggere le pressioni della vita: Douglas Springsteen, padre di Bruce, è un alcolista. Una vita di solo lavoro, ripetitivo, meccanico, che quasi due secoli prima era stato l’oggetto principe della trattazione di Karl Marx. Ecco che sopraggiunge la voglia di fuggire da una realtà opprimente, il grigiore del NJ, la voglia di girare la chiave della propria Muscle Car, magari una Cadillac, e sfrecciare sulla Highway, alla ricerca di sé stesso per ricominciare da capo. Alla lettura in classe di alcuni frammenti de Il Fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello non ho potuto non riconoscere la stretta analogia con la poetica Springsteeniana. A volte la voglia di fuga non si realizza, e si tramuta in una disillusione pessimistica nei confronti della vita. È in questo sentimento che uno Springsteen maturo pubblica The Ghost Of Tom Joad, tratto dall’omonimo album del 1995, brano fortemente ispirato dalla lettura di The Grapes of Wrath di John Steinbeck, romanzo pubblicato nel 1939 e ambientato durante la Great Depression che segue il Market Crash del 1929. Una narrazione totale in musica, quella di Springsteen, ascoltata da generazioni e generazioni di fans, come un oracolo a volte, ricercando il brano preferito trasmesso per radio, dove a volte si potevano ascoltare i suoi interminabili concerti immortalati nei suoi ricercatissimi bootlegs. Amatissimo dal pubblico del nostro paese, che il Boss ha incantato per la prima volta nel 1985 in quel di San Siro: da quel concerto prenderà forma il Long Playing (LP) Fantastico Bruce! che attesterà le notevoli virtù di performer del cantante statunitense sul suolo italiano. Il Vinile, come in tutti gli artisti musicali del periodo, ha avuto un importanza fondamentale per Springsteen. Il grande formato ha permesso l’affermarsi di cover che sono rimaste nella storia del Rock, come i jeans di Born In The Usa o l’indimenticabile istantanea di Born To Run . Questo, in poche parole, è il percorso della tesina attiva, che intreccia alle parole e alla lunga carriera di Springsteen tutti i mondi che il prolifico autore ha toccato, diventando portavoce di un Sogno Americano attualizzato, tanto disilluso quanto ancora sperato. 4 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 MAPPA CONCETTUALE 5 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 BRUCE SPRINGSTEEN – CONOSCERE L’AUTORE Q uesto percorso non è semplicemente dedicato a Springsteen come uomo, bensì a Springsteen come autore e pensatore. Per questo viene ritenuta alquanto superflua, stucchevole e gratuita una maniacalmente dettagliata biografia. BIOGRAFIA ESSENZIALE Quello che interessa sapere è che Bruce Frederick Joseph Springsteen nasce il 23 settembre 1949 in quel di Long Branch, New Jersey e trascorre l'infanzia e l'adolescenza nella vicina Freehold. Suo padre era Douglas Frederick di ascendenze irlandesi e olandesi e la madre, Adele Ann Zerilli, è invece di origine italiana, proveniente da una famiglia emigrata di Vico Equense, nei pressi di Napoli. Gli Springsteen ebbero altre due figlie, Virginia e Pamela. Bruce cresce immerso nell’ambiente della Working Class, con un padre tuttofare che salta da un lavoro ad un altro e una madre segretaria in uno studio legale. L’apparizione di Elvis Presley all'Ed Sullivan Show rappresenta per il bambino Bruce l’illuminazione che lo porterà definitivamente verso la carriera musicale. Nel maggio 1985 sposa la modella Julianne Phillips, dalla quale divorzierà nel 1989. Nel 1992 il secondo matrimonio con la corista della E Street Band Patti Scialfa che darà alla luce i tre figli Evan James, Jessica Rae e Sam Ryan. LE PERFORMANCE LIVE Eletto migliore live performer vivente dalla rivista Rolling Stone, i concerti per Springsteen assumono un’importanza spesso superiore al lavoro svolto in studio di registrazione. <<Nel mondo ci sono solo due tipi di persone: quelle che adorano Bruce Springsteen e quelle che non l’hanno mai visto in concerto>> diceva Larry Katz del Boston Herald. Sono concerti-fiume, live che superano senza difficoltà le tre ore e raggiungono le quattro in alcuni casi: di quattro ore e sette minuti, Helsinki 2012, il concerto più lungo. Non c’è pausa nella performance del Boss che spazia attraverso tutta la sua discografia, recente e lontana. La scaletta, scritta nel pomeriggio, se riletta al termine del concerto risulta sempre stravolta: Springsteen sviluppa ogni concerto come una storia a sé, raccogliendo talvolta richieste del pubblico. Questo aspetto è stato ereditato dalle performance degli anni 70’ in locali e teatri dal clima intimo, dove, fedelmente accompagnato dalla E Street Band, il Boss ha toccato il suo apice qualitativo. I suoi concerti, come quelli degli altri artisti dell’epoca, erano anche trasmessi via radio sul suolo americano e immortalati nei bootlegs, registrazioni semiclandestine, il quale scambio tra gli appassionati generò un vero e proprio mercato delle rarità, alla ricerca dell’agognata musicassetta. 6 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 RADIO - CIRCUITI LC Nassau Coliseum, New York. È 31 dicembre 1980. All’urlo “Bootleggers, roll your tapes!” si scrive la storia della musica rock. Springsteen, infatti, è conscio del culto che si è ormai capillarmente radicato attorno alle sue interminabili e energiche performance sul palco. È in questi anni che i concerti vengono trasmessi via radio e registrati dagli appassionati con dei semplici ma mai banali mangiacassette. Analogica o digitale, basta conoscere la frequenza della stazione interessata e con un semplice gesto è come trovarsi nell’arena dei propri artisti preferiti. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO… Una radio elementare è composta da un circuito sintonizzatore, un rilevatore e un trasduttore acustico. Il circuito sintonizzatore è costituito da un solenoide e da un condensatore (tralasciando la resistenza elettrica interna) che, in base alle grandezze di induttanza, resistenza e capacità, entrano in risonanza ad una determinata frequenza, quella del segnale che si vuole ricevere, proveniente dalla trasmittente. DEFINIZIONE “La radio è l'apparecchio elettronico che permette di trasmettere e/o ricevere onde radio. In particolare, se è in grado solo di trasmettere è chiamato radiotrasmettitore o radiotrasmittente, se è in grado solo di ricevere è chiamato radioricevitore o radioricevente (n elle apparecchiature HiFi si usa solitamente il termine sintonizzatore o tuner), se è in grado sia di ricevere, sia di trasmettere, è chiamato ricetrasmettitore o ricetrasmittente.” -La frequenza delle onde radio è compresa tra 300 Ghz e 30 Hz- - Il funzionamento della radio è una delle applicazioni più diffuse dei circuiti LC- Per poter ricevere una banda di frequenze, oltre che per ovviare alla criticità della sintonizzazione, si usa un condensatore variabile, il quale variando il valore della sua capacità, varia conseguentemente la frequenza di risonanza: è questo che accade quando agiamo sulla manopola di sintonia della nostra radio. Il circuito rilevatore, composto da un diodo con a valle un condensatore per filtrare la parte RF, discrimina la componente del segnale che effettivamente vogliamo ascoltare, mentre il trasduttore acustico 7 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 (auricolare, cuffia, altoparlante) converte il segnale elettrico in onda sonora. caratteristica del circuito LC ricevente è la stessa del circuito LC trasmittente. … IN PRATICA Il trasferimento di segnale (e di energia) dal trasmettitore al ricevitore è possibile se i due circuiti LC hanno la stessa frequenza di risonanza (stessa frequenza della portante). Il trasmettitore trasforma il segnale elettrico proveniente dal microfono in un segnale elettrico di data frequenza Le cariche nell’antenna trasmettitrice si muovono su e giù. Un’onda elettromagnetica parte dall’antenna trasmettitrice e investe l’antenna ricevente. Le cariche si muovono su e giù nell’antenna ricevente alla stessa frequenza con cui si muovono nell’antenna trasmettitrice. Girare la manopola per sintonizzarsi su una stazione particolare significa aggiustare il valore della capacità e dell’induttanza nel circuito LC ricevente perché sia risonante alla frequenza che arriva dal trasmettitore. L’onda elettromagnetica è polarizzata. Per ottenere un forte segnale: Il trasmettitore ed il ricevente usano entrambi un circuito oscillante LC (la cui frequenza caratteristica non dipende dalla quantità di carica oscillante in esso, ma dai valori di L e di C : caratt. 1 LC ). Il trasmettitore immette nel suo LC un segnale di frequenza uguale a quella caratteristica di tale LC. Il trasmettitore fa oscillare il suo circuito LC alla frequenza di risonanza: la corrente che si muove in esso è molto grande, quindi è molto grande la corrente che si muove nell’antenna. Per questo si ha un forte segnale trasmesso e un forte segnale ricevuto, se la frequenza Molte onde radio investono l’antenna ricevente e mettono in movimento le cariche in essa, ma solo un’onda di determinata frequenza mette in movimento grandi quantità di carica nel circuito LC ricevente (l’onda di frequenza uguale alla frequenza caratteristica del circuito LC trasmittente). Ogni qualvolta ascoltiamo la radio, quindi, non facciamo che applicare la fisica delle onde elettromagnetiche, agendo sulla capacità di un circuito LC: per un semplice gesto, un grande dispiegamento di conoscenza. 8 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 BRUCE SPRINGSTEEN – CONOSCE RE L’AUTORE LA DISCOGRAFIA La produzione in studio di Springsteen è letteralmente immensa: all’attivo ha 18 album pubblicati e 7 raccolte, una delle quali, Tracks, costituita da 66 brani inediti. L’artista ha inoltre, stando alle sue dichiarazioni, oltre 300 brani mai incisi e custoditi nell’hard disk del suo computer. Ci si trova di fronte ad un vero e proprio “mare magnum” musicale. Al fine di questa tesina si reputa superfluo lo scontato elenco delle pubblicazioni dell’artista, azione che non sarebbe inerente al fine della stessa. Pur essendo stato uno dei primi artisti a pubblicare un album su Compact Disc (Born In The Usa, 1984), Bruce Springsteen è sempre stato fedele al vinile, con il quale ha spesso azzardato e sperimentato coraggiose operazioni commerciali: iconico il caso della raccolta Live 1975-1985 costituita da ben cinque LP. Un rapporto d’amore quindi, con la musica “vecchia scuola” che neppure nel terzo millennio si è affievolito, anzi: tutti i suoi nuovi CD, diventati supporto di punta, sono accompagnati dalla versione LP. Non va dimenticata, poi, la partecipazione frequente al Record Store Day, la giornata dedicata ai negozi di dischi indipendenti di tutto il mondo, nella quale pubblica spesso EP di inediti. 9 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 DISCO IN VINILE - POLIVINILCLORURO Vede la luce nel 1948 in USA il supporto per la memorizzazione musicale che è destinato ad accompagnare generazioni di audiofili: il vinile. Giunto al suo declino con l’avvento delle musicassette negli anni ’80, il vinile rappresenta la naturale evoluzione dei 78 giri in gommalacca e bachelite, grazie alla maggiore qualità, e di conseguenza fedeltà, del PoliVinilCloruro (PVC). Principalmente a 33 o a 45 giri, il vinile è caratterizzato da solchi più sottili, con una durata di ascolto per lato che si attesta attorno ai 30 minuti. Il supporto viene riprodotto su un giradischi, con una puntina tipicamente in diamante adibita alla lettura dei solchi. La rotazione del disco fa sì che la puntina generi vibrazioni derivanti dall'irregolarità del solco che, per mezzo dello stilo su cui è montata, vengono portate ad un trasduttore. Il segnale generato viene poi amplificato e trasmesso agli altoparlanti. CENNI STORICI Se la storia del disco in vinile parte dal 1948 quella del suo costituente, il Cloruro di Polivinile, risale al 1835, quando fu osservato per puro caso da Henri Victor Regnault e quindi nel 1872 da Eugen Baumann. In entrambi i casi una massa bianca solida di polimero fu trovata all'interno di bottiglie di cloruro di vinile lasciate esposte alla luce solare. Le potenzialità del PVC rimasero latenti sino al 1926 quando Waldo Semon della B.F. Goodrich sviluppò una tecnica per rendere lavorabile il PVC, miscelandolo con degli additivi plastificanti. Il prodotto risultante, più flessibile e facile da lavorare, raggiunse presto un utilizzo su larga scala. I principali settori applicativi del PVC (valore medio 20032011 in Italia – elaborazione su dati Plastic Consult). Il consumo mondiale di PVC ha superato nel 2007/08 oltre 30 milioni di tonnellate, mentre il consumo in Europa si è attestato su 8 milioni di tonnellate. In Italia sono state trasformate nel 2007 circa 975.000 tonnellate di PVC. CARATTERISTICHE E PROPRIETÀ Il polimero si ottiene dalla polimerizzazione del cloruro di vinile monomero. Il polimero che è formato dal 57% di cloro, proveniente dal sale da cucina, e per il restante 43% da carbonio ed idrogeno, viene additivato con altre sostanze, come stabilizzanti e lubrificanti, per conferirgli specifiche caratteristiche fisico-meccaniche allo scopo di dare le idonee caratteristiche prestazionali necessarie ai molti tipi di manufatti per la cui produzione il PVC può essere usato. Il polimero del cloruro di vinile, avente formula (C2H3Cl) è un materiale rigido: 10 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 deve la sua versatilità applicativa alla possibilità di essere miscelato anche in proporzioni elevate a composti inorganici e a prodotti plastificanti. Si presenta come polvere o come granulato bianco e la sua densità è generalmente di 1,40-1,45 g/cm3. Risulta essere molto sensibile alla luce e al calore, che hanno su di esso un effetto degradativo: si manifesta dapprima con l'ingiallimento e, a temperature di circa 180 °C, con la decomposizione dalla quale si libera acido cloridrico. Insolubile in acqua, il PVC è stabile a temperatura ambiente, caratteristica che gli conferisce un’alta affidabilità e versatilità, e lo rende uno dei materiali plastici maggiormente utilizzati nella produzione industriale. un master principale, una sorta di primo disco ottenuto incidendo con la massima precisione i suoni originali (provenienti da registrazioni su supporto magnetico ottenute in sala di registrazione) su cera. Il disco così ottenuto, un "positivo", viene sottoposto a verniciatura con cloruro di argento e stagno: questo passaggio permetterà il deposito di uno strato di nichel sul disco. Da questo supporto si ottiene un primo "negativo", dal quale viene generata una copia metallica chiamata "madre". Questa copia presenta, come il disco di origine, i solchi incisi. La matrice così ottenuta viene ascoltata e osservata al microscopio per verificare la presenza di imperfezioni. IMPORTANZA SOCIO ECONOMICA DELLA FILIERA DEL PVC IN ITALIA L’indagine condotta nel 2010 dal PVC Forum Italia, sulla filiera produttiva del PVC in Italia ha confermato il peso e l’importanza della filiera sull’intero sistema industriale nazionale: Oltre 1000 il numero di aziende coinvolte nella filiera di produzione/trasformazione. Circa 45.500 gli addetti direttamente coinvolti nel sistema produttivo (22.500 ca) o nell’indotto e nei settori a valle (altri 23.000 ca) Oltre 8000 ml € il fatturato annuo Circa 800000 tonnellate di PVC trasformato (un volume secondo solo alla Germania). PRODUZIONE DEI DISCHI IN VINILE I dischi in vinile vengono stampati a caldo per mezzo di una pressa idraulica, utilizzando una matrice realizzata in metallo a partire da Solchi di un vinile visti al microscopio Ripetendo nuovamente il procedimento galvanico (per ispessire il supporto), si ottengono gli stampi definitivi che verranno utilizzati per pressare il vinile. Il disco che tutti noi conosciamo ha origine da un ammasso gommoso di cloruro di polivinile chiamato "biscotto", che viene inserito nella pressa a caldo, insieme alle etichette delle rispettive facciate. La pressa forma il disco e imprime sul vinile i solchi. Dopo la pressatura e il raffreddamento, il disco presenta i bordi frastagliati; occorre quindi rifilarlo mediante una rifilatrice che dà al disco la forma definitiva. 11 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 BRUCE SPRINGSTEEN – CONOSCERE L’AUTORE POETICA Immerso com’è nella working clas s, Springsteen diventa presto il megafono del disagio dei “colletti blu”, il ceto operaio americano. Dallo stile paragonabile a quello di Woody Guthrie e Pete Seeger, viene sempre più spesso descritto come uno Storyteller, cantore della società dei più deboli dallo stile popolare. Springsteen , però, presenta un “plus” rispetto a questa figura tradizionale: in lui possiamo oltresì identificare la figura di un poeta colto, che nell’ultima parte della sua carriera si è anche dedicato alla politica, sostenendo dapprima John Kerry e poi Barack Obama. Innegabile è, perciò, una continua evoluzione della produzione la sua non fa di certo parte di una classe sociale abbiente, con la quale spesso lo troviamo a scontrarsi. Quelli che Springsteen descrive sono personaggi dalle caratteristiche eroiche, eroi di tutti i giorni e che condividono tutti lo stesso destino: quello di essere soggiogati da una vita grigia e di lavoro che non realizzano la persona. Sono personaggi alienati dalla vita, costretti al lavoro in fabbrica per potersi mantenere Viene riportato di seguito il breve testo di Factory, tratto dall’album “Darkness On The Edge Of Town”. FACTORY “Early in the morning factory whistle blows, Man rises from bed and puts on his clothes, Man takes his lunch, walks out in the morning light, It's the working, the working, just the working life. springsteeniana che da sempre alterna l’energico all’introspettivo, il corale all’autobiografico, il racconto alla riflessione: d’altronde si parla di una produzione che si sviluppa nell’arco di quarant’anni. Di seguito viene dedicato spazio ai temi più ricorrenti della poetica di Springsteen. POETICA – WORKING CLASS Il tema forse più ricorrente nella poetica Springsteeniana è la cronaca del disagio della working class. L’ambientazione sono spesso le cittadine industriali del New Jersey, sua terra natia e della quale conosce dettagliatamente la condizione. Il padre è costretto a cambiare continuamente lavoro e Through the mansions of fear, through the mansions of pain, I see my daddy walking through them factory gates in the rain, Factory takes his hearing, factory gives him life, The working, the working, just the working life. End of the day, factory whistle cries, Men walk through these gates with death in their eyes. And you just better believe, boy, somebody's gonna get hurt tonight, It's the working, the working, just the working life.” 12 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 FABBRICA “Al mattino presto fischia la sirena della fabbrica. L'uomo si alza dal letto e indossa i suoi vestiti Prende la sua colazione, ed esce alla luce del mattino, E' il lavoro, il lavoro, nient'altro che vita di lavoro. Attraverso i luoghi di paura, attraverso luoghi di dolore, Vedo mio padre superare i cancelli della fabbrica mentre piove, La fabbrica si prende il suo udito, la fabbrica gli da la vita, Il lavoro, il lavoro, nient'altro che vita di lavoro Alla fine della giornata grida la sirena della fabbrica Gli uomini attraversano quei cancelli con la morte nei loro occhi. E tu, ragazzo, farai meglio a credere che qualcuno starà male questa notte, E' il lavoro, il lavoro, nient'altro che vita di lavoro” Gli uomini entrano nella fabbrica, visti quasi come automi indirizzati verso il loro destino quotidiano. Lavoro, lavoro, lavoro. La parola si ripete non a caso, rivelando la dolorosa ripetitività per niente appagante, anzi, al termine della giornata mortificante, della vita di fabbrica. Il working class hero ideale di Springsteen termina il suo turno di lavoro accompagnato da una sirena con gli occhi spenti e pieni di morte: qualcuno starà male stanotte. Non ci è dato sapere altro. Potrebbe trattarsi di un padre di famiglia che piange come di un lavoratore distrutto dalla dura giornata. L’uomo di Springsteen subisce quindi un’alienazione, viene privato dei sentimenti e meccanicizzato, schiacciato dal sistema della fabbrica che lo stravolge letteralmente. È opportuno ricordare, però, che il lavoro nella poetica springsteeniana rappresenta comunque un bene da proteggere e da salvaguardare, unica risorsa di sostentamento e di possibile realizzazione nella vita. POETICA – LA RELIGIONE Nella formazione di Bruce Springsteen ha sempre avuto una forte connotazione cattolica, che gli fu imposta dalla scuola e dal catechismo. Nell’adolescenza si allontanerà, infatti, dalla religione, dedicando alcuni tra i suoi primi brani alla satira nel confronti della Chiesa. Con l’avanzare degli anni e della produzione artistica, però, la formazione cattolica ritorna dirompente nei testi diventandone una delle componenti più frequenti e caratteristiche del Boss. La ricerca della Terra Promessa (The Promised Land), il gospel (Heaven’s Wall), e i messaggi di speranza di speranza tipici del cattolicesimo (Land Of Hope And Dreams) caratterizzano una grande fetta dell’opera springsteeniana. Il rapporto con Dio e con la Fede però rimane sempre complicato, alla ricerca di una ragione per credere (Reason To Believe), di fronte ad una realtà che Dio sembra aver dimenticato. Eppure, forse inconsciamente, Springsteen spesso si ispira alla figura trascinatrice dei pastori protestanti americani, che predicano e infondono speranza attraverso le loro energiche omelie, come spesso il Boss fa durante i suoi concerti. Al fine della tesina verranno analizzati alcuni passi del brano Reason To Believe, tratto dall’album Nebraska (1982). 13 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 REASON TO BELIEVE “Now Mary Lou loved Johnny with a love mean and true She said "Baby I'll work for you every day and bring my money home to you" One day he up and left her and ever since that She waits down at the end of that dirt road for young Johnny to come back Struck me kinda funny seemed kind of funny sir to me How at the end of every hard earned day people find some reason to believe” “Mary Lou amava Johnny con un amore profondo e sincero Lei disse “Amore lavorerò per te ogni giorno e ti porterò a casa i soldi” Un giorno lui si alzò e se ne andò e da allora Lei aspetta giù alla fine di quella strada polverosa il ritorno del giovane Johnny Una cosa strana mi ha colpito, davvero strana signore, Come alla fine di ogni dura sudata giornata di lavoro la gente trovi una ragione in cui credere” Emerge con una carica dirompente il rapporto conflittuale di Springsteen con la religione e la dura realtà quotidiana. La formazione scolastica cattolica dà per scontata la presenza di Dio, considerando l’atto di preghiera come dovuto. Non vi è minima traccia di ateismo in questo brano, chi si presenta solo come una richiesta di aiuto ad un Dio che non risponde, ma al quale si crede. Di fronte alla promessa di lavorare e di sudare per il bene di chi amiamo, nulla è dato in cambio, se non una vita di sofferenza. L’artista si chiede perciò come gli uomini, al termine di una giornata di fatica e di insoddisfazione riescano a trovare la forza per credere ancora. KARL MARX - L’ALIENAZIONE Come indicato nella prefazione, la denuncia della condizione della working class in Sprigsteen può essere a tutti gli effetti letta come alienata. L’autore che per primo parlò di alienazione del lavoro è Karl Marx. Secondo Marx l’uomo dovrebbe realizzare se stesso umanizzando la natura, ovvero rendendola, grazie al proprio lavoro, rispondente ai propri bisogni e necessità. Il lavoro dovrebbe essere quindi autorealizzazione con un significato sociale intrinseco poiché ricade sulla collettività. Ma il Lavoro è divenuto alienato, ovvero l’uomo non lavora per realizzarsi ma per sopravvivere. LE ALIENAZIONI DEL LAVORO 1. L'operaio è alienato dal prodotto del suo lavoro, perché produce beni senza che gli appartengano (infatti sono di proprietà del capitalista) e si trova, anzi, in una condizione di dipendenza rispetto ad essi; 2. L'operaio è alienato dalla propria attività, perché non produce per se stesso, ma per un altro (il capitalista); il lavoro dell'operaio non è libero come quello dell'artigiano né fantasioso, ma costrittivo: si svolge infatti in un determinato periodo di tempo, stabilito da altri (il capitalista); 14 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 3. L'operaio è alienato dalla sua stessa essenza, poiché il suo non è un lavoro costruttivo, libero e universale, bensì forzato, ripetitivo e unilaterale; 4. L'operaio è alienato dal suo prossimo, cioè dal capitalista, che lo tratta come un mezzo da sfruttare per incrementare il profitto determinando un rapporto conflittuale. CONSEGUENZE ALIENATO DEL LAVORO L’operaio non afferma se stesso producendo ma si nega: è come se l’operaio si estraniasse dalla propria essenza (si aliena) sentendosi quindi al pari di un animale da soma a cui non resta che difendere la propria sussistenza. L’operaio si accorge che l’oggetto prodotto gli è estraneo. Si capovolge il concetto di lavoro, non essendo l’uomo che col suo lavoro piega la natura bensì gli oggetti a prevalere sull’uomo. Il parere di Marx è che il lavoro sia alienato a causa dalla proprietà privata e del salario. In questa visione vede la storia come collegata al sistema hegeliano, la vede come “il teatro di un’alienazione e di un ritorno a sé dell’uomo”. L’ALIENAZIONE RELIGIOSA Per Marx « La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli. ». La religione è espressione della miseria reale in cui l'uomo si trova, con la sua stessa presenza denuncia l'insopportabilità del reale per l'uomo. Incapace di cogliere le motivazioni della propria condizione l'uomo la considera come dato di fatto (causa del peccato originale) cercando consolazione e giustificazione nei cieli religiosi. Una concreta liberazione dalla religione non si avrà eliminando la religione stessa bensì cambiando le condizioni e i rapporti in cui l'uomo si trova degradato e privato della sua propria essenza. Tutto a riprova del materialismo intrinseco dell’opera di Karl Marx. IL MATERIALISMO STORICO L’analisi dell’alienazione del lavoro mostra come la situazione economica abbia pesanti influenze antropologiche e sociali. Il Materialismo storico è la tesi secondo la quale non è la coscienza a determinare la vita ma la vita a determinare la coscienza. Questo significa che le idee, tutta la produzione spirituale è l’eco delle condizioni di vita reali. Si distingue allora una sovrastruttura e una struttura. La base economico produttiva funge da struttura, tutte le altre produzioni dello spirito (religione, ideologie etc) sono la sovrastruttura. Non è quindi più possibile l’analisi di produzioni spirituali al di fuori del contesto storico reale. Nasce il concetto di Totalità insieme di struttura e sovrastruttura. Marx non specifica se il rapporto tra struttura e sovrastruttura sia di condizionamento o di determinazione. È da notarsi comunque che egli non nega l’importanza dei fenomeni culturali né tanto meno che essi possano avere un ritorno sugli avvenimenti storici, quindi sulla base materiale. 15 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 BRUCE SPRINGSTEEN – CONOSCERE L’AUTORE POETICA – TEMA DELLA FUGA BORN TO RUN I personaggi narrati da Springsteen vivono un rapporto di forte disillusione e alienazione nei confronti della società che li circonda. Non si sentono accettati e realizzati, senza alcuna possibilità di realizzare il Sogno Americano, che Springsteen declina come un «vivere qui come una famiglia, dove i forti possono aiutare i deboli e i ricchi possono aiutare i poveri». Ciò che i protagonisti del Boss cercano, quindi, non è scalare la gerarchia sociale, quanto poter essere accettati dal sistema e vivere una vita dignitosa. Spesso questo non accade. “[…] Baby this town rips the bones from your back It's a death trap, it's a suicide rap […] `Cause tramps like us, baby we were born to run” “[…] Piccola, questa città ti strappa le ossa dalla schiena E' una trappola mortale, un invito al suicidio […] Perchè i vagabondi come noi, tesoro, sono nati per correre” È qui che entra il gioco il tema della fuga dalla società, la ricerca di una realtà migliore dove ricominciare e che si palesa prorompente nell’album Born To Run. “[…] The highway's jammed with broken heroes on a last chance power drive Everybody's out on the run tonight […] Someday girl I don't know when we're gonna get to that place Where we really want to go and we'll walk in the sun But till then tramps like us baby we were born to run” “[…] Le autostrade sono piene di eroi distrutti Alla guida della loro ultima possibilità Sono tutti in fuga, stanotte […] Un giorno ragazza, non so quando, arriveremo in quel posto Dove davvero vogliamo andare E cammineremo al sole Ma fino ad allora i vagabondi come noi sono nati per correre” THUNDER ROAD “[...] So Mary climb in It's a town full of losers And I'm pulling out of here to win.” “Perciò Mary salta dentro E' una città piena di perdenti E io me ne sto andando per vincere.” Il protagonista esprime il suo desiderio di allontanarsi, accompagnato dalla ragazza amata, alla ricerca di un luogo in cui “vincere”, in cui raggiungere una stabilità personale, sociale ed economica. La città non dà respiro, la società spreme la forza vitale dell’uomo tanto da diventare una “trappola mortale”, un “invito al suicidio” Sono tutti in fuga, sono destinati a correre perché sono vagabondi. È questo il termine utilizzato da Springsteen per definire i protagonisti del suo brano. 16 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 LUIGI PIRANDELLO – LA FUGA Il tema della fuga da una società che opprime è certamente uno dei cardini della filosofia e della produzione Pirandelliana. Il critico letterario Carlo Salinari individua nello scrittore siciliano un testimone della crisi ideologica e culturale che ha coinvolto molti intellettuali europei agli inizi del Novecento. Di seguito viene riportata la lettera alla Sorella Lina del 31 Ottobre 1886: Noi siamo come i poveri ragni, che per vivere han bisogno d’intessersi in un cantuccio la loro tela sottile, noi siamo come le povere lumache che per vivere han bisogno di portare a dosso il loro guscio fragile, o come i poveri molluschi che vogliono tutti la loro conchiglia in fondo al mare. […] Un ideale, un sentimento, una abitudine, una occupazione – ecco il piccolo mondo, ecco il guscio di questo lumacone o uomo – come lo chiamano. Senza questo è impossibile la vita. Quando tu riesci a non avere più un ideale, perché osservando la vita sembra un’enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai; quando tu non hai più un sentimento, perché sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l’abitudine, che non trovi, e l’occupazione, che sdegni – quando tu, in una parola, vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore – allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido. Io sono così […]. Io scrivo e studio per dimenticare me stesso – per distormi dalla disperazione. In questa lettera di un giovane Pirandello vi è il difficile rapporto dell’autore con la realtà. All’insensatezza dell’esistenza umana si contrappone la necessità di trovare un ideale, un sentimento, una abitudine, una occupazione, in cui credere e rifugiarsi. Tuttavia i sentimenti, le abitudini e le occupazioni, pur preservando l’uomo dalla disperazione, non sono che una “maschera”, un’illusione con la quale gli uomini cercano di celare a se stessi la tragica verità della loro condizione. Il tema della fuga dalla realtà ricorre anche nei romanzi di Pirandello, dove l’alienazione dalla società e dal fenomeno che l’autore definisce Relativismo conoscitivo si palesa dirompente. Relativismo conoscitivo: Dal contrasto tra la vita e la forma nasce il relativismo conoscitivo che si esprime in due sensi: orizzontale, ovvero nel rapporto interpersonale, e verticale, ovvero nel rapporto che una persona ha con se stessa. Gli uomini nascono liberi ma il Caso interviene nella loro vita precludendo ogni loro scelta: l'uomo nasce in una società precostituita dove ad ognuno viene assegnata una parte secondo la quale deve comportarsi. 17 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 IL FU MATTIA PASCAL Apparso dapprima a puntate sulla rivista "Nuova Antologia" nel 1904 e pubblicato in volume nello stesso anno, fu il primo grande successo di Pirandello. In questo romanzo si evidenzia come l’abbandono della routine, grazie ad un evento occasionale, apra una nuova vita al protagonista liberandolo dalle vecchie costrizioni e dandogli la convinzione che la nuova vita è solo nelle sue mani. Immediatamente si accorge di come la scoperta “libertà” sia in realtà fittizia e nella sua nuova vita di Adriano Meis subito viene travolto dagli stessi legami che lo opprimevano “da Mattia”. La decisione di un ritorno alla vecchia esistenza lo porta a condurre una vita ormai priva dei precedenti legami e di una vera identità. Il tempo del romanzo si può dividere in quattro momenti speculari: Presunta scomparsa di Mattia - Nascita si Adriano Meis; Morte fittizia di Adriano Meis Rinascita di Mattia; più congeniale. È una fuga dalla realtà verso un sogno, ma non c’è alcuna crescita: Mattia Pascal concluderà il suo cammino vivendo la sua terza vita nel suo paesino, isolato da tutti, condannato alla solitudine, chiuso in quella biblioteca dalla quale aveva provato a fuggire. E’ una sconfitta assoluta, totale. Si manifesta qui la più completa disillusione di fronte ad una reale via di scampo che non c’è: di fronte all’entusiasmo iniziale della fuga, non si può che alzare bandiera bianca. -A sinistra Luigi Pirandello nel 1904. A destra la prima edizione de “Il Fu Mattia Pascal” - La costruzione circolare e la struttura simmetrica del testo contribuiscono a sottolineare l’idea base del romanzo, ossia che la condizione dell’esistenza è, di fatto, immutabile. Mattia Pascal è l’emblema dell’uomo incapace di realizzare le proprie aspirazioni, che prova a sfuggire ad una vita che non accetta e alla quale si ribella (l’oppressione della famiglia, il lavoro insoddisfacente) per costruirne un’altra a lui 18 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 BRUCE SPRINGSTEEN – CONOSCERE L’AUTORE POETICA – STORIA AMERICANA In Bruce Springsteen è presente anche una forte vena storica e letteraria. Negli anni della sua maturità artistica, dopo il primo divorzio con la E Street Band, il Boss si dà all’acustico come non faceva dai tempi di Nebraska. Nel 1995 esce The Ghost Of Tom Joad, quello che da tutti è considerato l’album dell’apice poetico di Springsteen. Steinbeck Furore. L’opera del premio Nobel, ambientata negli anni della Grande Depressione, è un qualcosa che Springsteen analizza e attualizza, con l’inserimento nel testo di riferimenti anacronistici, come elicotteri in cielo o riferimenti al “Nuovo Ordine Mondiale”. In definitiva, in The Ghost Of Tom Joad, scritta negli anni novanta, si muovono ombre di personaggi vissuti cinquanta, cento anni prima: la storia, sembra volere dire Springsteen, è sempre la stessa. THE GHOST OF TOM JOAD (frammento) Nella stesura di questi brani, si ispira alle costruzione delle short stories. Joad presenta infatti brani che sono storie di per sé complete e curate nei minimi dettagli, comunque legate ad un filo conduttore: la disillusa e attualizzata cronaca della difficile condizione dei più deboli. In Youngstown, ad esempio, si ripercorrono due secoli di storia americana attraverso la guerra civile e le guerre mondiali. Non si tratta di una semplice narrazione dei tempi lontani, quanto di una trasposizione attuale delle questioni che da sempre affliggono la società americana, e che sono e saranno sempre destinate a riemergere. Si afferma senza dubbio la componente cinematografica della poetica springsteeniana, cui esempio è sicuramente il brano che dà il nome all’album, The Ghost Of Tom Joad, con il quale il Boss è venuto a contatto grazie alla trasposizione di John Ford del romanzo di “Men walkin' 'long the railroad tracks Goin' someplace there's no goin' back Highway patrol choppers comin' up over the ridge Hot soup on a campfire under the bridge Shelter line stretchin' round the corner Welcome to the new world order Families sleepin' in their cars in the southwest No home no job no peace no rest The highway is alive tonight But nobody's kiddin' nobody about where it goes I'm sittin' down here in the campfire light Searchin' for the ghost of Tom Joad” TRADUZIONE “Uomini che camminano lungo i binari della ferrovia Diretti da qualche parte dove non c'è ritorno Elicotteri della stradale spuntano dalla collina Una zuppa bollente sul fuoco sotto un ponte La fila per un ricovero che fa il giro all'angolo Benvenuti nel nuovo ordine mondiale Famiglie che dormono nelle loro macchine nel Sud-Ovest Niente casa, niente lavoro, niente pace, niente riposo L'autostrada è viva questa notte Ma nessuno si prende in giro su dove vada a finire Io sono seduto qui accanto alla luce del fuoco In cerca del fantasma di Tom Joad” 19 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 JOHN STEINBECK Born in 1902, John Ernst Steinbeck Jr is one of the together could be the thrust to move forward against difficulties. We can find three most important aspects of novel: most important authors of the “Lost Generation”: the generation of writers that came of age during World War I. He wrote twentyseven books, including sixteen novels. The winner of the 1962 Nobel Prize in Literature, he has been called "a giant of American letters". His works are widely read abroad and many of his works are considered classics of Western literature. Most of Steinbeck's work is set in southern and central California, particularly in the Salinas Valley and the California Coast Ranges region, were Steinbeck was born. His works frequently explored the themes of fate and injustice, especially as applied to downtrodden or everyman protagonists. Steinbeck’s Masterpiece is universally considered the Pulitzer Prize-winning The Grapes Of Worth. Wrath takes place during America's Great Depression: during this time, a long period of drought and high winds affected large parts of the American Midwest, including much of the state of Oklahoma, creating what was called the Dust Bowl. Many of the people in the lower Midwest moved elsewhere, hoping to find fertile land on which to make a living. Tom Joad is the protagonist, or main character of the story. Tom is the book's hero as well despite the fact that Tom attacks a policeman at one point in the novel and beats a man at another point, becoming a cavedwelling fugitive as a result. Tom's actions, although illegal according to the letter of the law, are morally just. The most famous image in The Grapes of Wrath is the novel's final one, in which Rose of Sharon Joad, whose baby was recently stillborn, breast-feeds a sickly, starving man on the floor of an old barn. In this image, Steinbeck powerfully dramatizes the desperate plight of Depression-era migrant workers, whom the author felt had been abandoned by society. THE GRAPES OF WORTH Tom Joad and his family are forced from their farm in the Depression-era Oklahoma Dust Bowl and set out for California along with thousands of others in search of jobs, land, and hope for a brighter future. The Grapes of Wrath is a story of human unity and love as well as the need for cooperative rather than individualistic ideals during hard times. The setting is Great Depression, after 1929 crisis, and the novel was published for the first time in 1939. This is a story of survivors, common people like Joad family, and how stay The Grapes of 20 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 LA CRISI DEL ’29 L’America descritta da John Steinbeck in The Grapes of Wrath è quella degli anni trenta, la realtà delle classi socio-economiche più vulnerabili (la famiglia Joad ne è un esempio) messe in ginocchio dalla Grande Depressione esplosa nel 1929. Ricordata come la più grave e violenta crisi LE CAUSE Si è dibattuto a lungo sulle cause reali della lunga e persistente depressione che seguì il Grande Crollo del 1929. Di fatto, l’economia statunitense uscì rinvigorita dalla Grande Guerra. Il decennio successivo al conflitto, gli anni venti, vengono ricordati come gli anni ruggenti, intrisi di ottimismo accompagnati da un’esplosiva crescita economica di stampo liberista. Il liberismo si economica dell’età -Migrant Mother, Dorothea Lange, al centro Florence rivelerà, ancora una volta, come la Owens Thompson, 32 anni, madre di sette figli. moderna, la Great politica economica che funziona Nipomo, California, marzo 1936Depression si poté quando l’economia già funziona di definire definitivamente esaurita solo con per sé, ma che non riesce a dare una risposta l’avvento della II Guerra Mondiale, con concreta al subentrare di gravi crisi. È proprio l’azzeramento del tasso di disoccupazione a durante questi anni che maturano i semi, le causa dello sforzo bellico. contraddizioni dell’economia USA, che esploderanno con il Grande Crollo e che si IL CROLLO concretizzeranno nella Grande Depressione. Si possono individuare due cause principali: Giovedì 24 ottobre 1929. Wall Street. Sono le una collocabile nell’economia reale, una ore 11:00 quando il terrore cala sullo Stock collocabile nel sistema finanziario. Exchange: la borsa è letteralmente immobile, nessuno compra, nessuno vende. Mezz'ora dopo il mercato è in preda alla psicosi e il cosiddetto panic selling porta migliaia di investitori a tentare il tutto per tutto per salvare i propri risparmi. Al termine della giornata saranno 12.894.650 le azioni scambiate. Il colpo di grazia arriverà qualche giorno dopo. Martedì 29 ottobre 1929. Sempre Wall Street. Sono più di 16.000.000 le azioni scambiate, con ripercussioni catastrofiche: il mercato perse 14 miliardi di dollari di valore, portando la perdita della settimana a 30 miliardi, dieci volte di più del budget annuale del governo federale degli Stati Uniti. Il Dow Jones recupererà il valore pre-1929 soltanto alla fine del 1954. CONTRADDIZIONI: ECONOMIA REALE Negli anni 20 gli USA vivono un periodo di forte crescita economica, trainata in primis dal settore automobilistico e dalle moderne tecnologie per la produzione agricola: questa crescita era caratterizzata da un’alta produttività che permetteva di mantenere inalterati i salari e i prezzi dei prodotti sul mercato, favorendo quegli investimenti che permettevano a loro volta di aumentare la produttività. Tuttavia agli investimenti e al continuo aumento della produttività, non corrispose una proporzionata crescita del potere d'acquisto. Si incappò, perciò, in una crisi di 21 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 sovrapproduzione, dove lo spasmodico aumento dell’offerta di beni non era correlato da un adeguato sostegno della domanda. CONTRADDIZIONI: FINANZA Durante gli anni del boom non furono posti limiti alle attività speculative delle banche e della borsa valori, finalizzate non tanto ad ottenere dividendi e profitti, quanto ad aumentare meramente il proprio capitale: si comprava per rivendere, senza preoccuparsi della qualità dei titoli, assistendo ad un continuo aumento della domanda e, quindi, dei prezzi. L'aumento del valore delle azioni industriali, però, non corrispose a un effettivo aumento della produzione e della vendita di beni, tanto che, dopo essere cresciuto artificiosamente per via della speculazione economica diffusasi a tutti i livelli in quegli anni, questo scese rapidamente e costrinse i possessori a una massiccia vendita, che provocò il noto crollo della borsa. Bretagna, Austria e Germania, ovvero quelle strettamente legate ai prestiti americani postbellici che vennero a mancare con l’arrivo della depressione. In forma minore furono colpite anche Francia e Italia: quest’ultima , infatti, non dipendeva in maniera consistente dal mercato mondiale. I disoccupati nei paesi industrializzati toccheranno i 40 milioni. 120 Stati Uniti 100 80 Gran Bretagna 60 Francia 40 Germania 20 0 Italia 1 2 3 4 5 6 7 - Indice di sviluppo industriale (100=1929) negli anni seguenti all’avvento della depressione – LE CONSEGUENZE NEGLI USA… Una volta innescata la crisi, a causa dell'aumento della disoccupazione e del parallelo calo dei consumi, questa assunse i connotati di una crisi di sovrapproduzione. L’eccesso di offerta rispetto alla domanda, portò ad un calo della produzione di quasi il 50% tra il 1929 e il 1932. Si registrò il fallimento di circa 32000 aziende industriali all’estate del 1932, l’apice della depressione. L’occupazione calò del 40% e i salari reali la seguirono segnando una diminuzione del 20%. …SI ESPANDONO IN TUTTO IL MONDO Nel 1929, infatti, gli Stati Uniti detenevano da soli il 45% della produzione mondiale: la crisi non poté che avere forti riflessi nell’economia mondiale. I paesi più colpiti furono Gran A differenza di quanto si possa credere, l’attuale crisi è più persistente in Italia di quanto non lo sia stata la Grande Depressione. 22 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 TIRIAMO LE SOMME Giunti al termine di questo percorso di approfondimento su Bruce Springsteen, tutti i temi citati nella premessa si sono allineati. La descrizione soggettiva della società di ciascuno degli autori passati in rassegna acquista una connotazione di carattere oggettivo: la condizione che l’uomo moderno deve subire è precaria, opprimente e alienante. La Working Class di Springsteen si ritrova nella scienza economica di Marx datata seconda rivoluzione industriale. La realtà che ci opprime e che ci porta alla fuga è la stessa che fa morire Mattia Pascal, per far nascere un Adriano Meis che si imbatterà nella disillusione. La ricerca della famiglia Joad di un posto in cui vivere e ricominciare è un ultimo disperato tentativo di realizzare un sogno americano che è più vicino alla “sopravvivenza” di quanto non lo sia al “successo”. La tesina attiva, come l’ho definita nella prefazione, ha passato in rassegna il pensiero di Springsteen con un procedere quasi dialettico, facendolo diventare un pensiero totale oggettivo, applicabile a tutti noi. E allora è Springsteen che si prende la responsabilità di chiudere questa tesina, con questi suoi versi si speranza, per dirci che nulla è perduto e che i vagabondi come noi sono nati per correre: “Stay hard, Stay hungry, Stay alive if you can And meet me in a dream of this hard land.” - This Hard Land, Bruce Springsteen. - 23 Gianmaria Vianova VD Liceo Scientifico Lorenzo Respighi a.s. 2014/15 SITOGRAFIA - www.wikipedia.org - www.polimerica.it - www.cliffnotes.com - www.notizie.radicali.it - www.trucheck.it - www.leo-alberto.it BIBLIOGRAFIA - L. Colombati,“Bruce Springsteen, Come un killer sotto il sole”, Sironi Editore, 2011 - A. Bagnai, “L’Italia può farcela”, Il Saggiatore, 2014 24