un altro pianeta - Il Parere dell ingegnere

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un altro pianeta - Il Parere dell ingegnere
Il Parere dell ingegnere
UN ALTRO PIANETA
SCHEDA VALUTAZIONE FILM a cura di: Catello MASULLO & LAURA FERRETTI TITOLO : UN ALTRO PIANETA
REGIA : Stefano Tummolini INTERPRETI PRINCIPALI : Antonio Merone, Lucia Mascino, Tiziana Avarista ORIGINE :
ITALIA DISTRIBUZIONE : DURATA: 81’ SOGGETTO : COMMEDIA 65-ESIMA MOSTRA
INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2007) Salvatore (Antonio Merone) è un
aitante gay napoletano che decide di passare una giornata al mare sul litorale romano. Viene chiamato in aiuto da tre
giovani donne che non riescono a piantare i loro due ombrelloni. Mentre sta scavando una buca dove piantare
l’asta dell’ombrellone, un signore di mezza età afferra la borsa di una delle ragazze e corre via. Salvatore lo
raggiunge facilmente e lo atterra con violenza. Ma si scopre che era uno degli ospiti delle tre ragazze, in vena di scherzi.
Il momento di incomprensione iniziale non impedisce però al gruppo di riavvicinare successivamente Salvatore e di
presentare a lui un altro giovane amico, Cristiano, pure gay, che si invaghisce subito di Salvatore. Ma….
Film opera prima dalla storia rocambolesca. L’idea iniziale è di Stefano Tummolini e dello stesso protagonista
Antonio Merone. Ha avuto una gestazione lunga più di 10 anni. Dopo un primo tentativo , con riprese iniziate e poi
interrotte, oltre 6 anni fa, con un cast completamente diverso, e dopo aver bussato invano alle porte di tutti i produttori,
hanno deciso infine di farselo da sé. Dopo aver messo insieme il cast e la troupe tramite conoscenze ed amicizie, ed
aver organizzato tutto al millimetro, con due settimane di prove per gli attori, si sono concessi …ben 5 giorni di
riprese. Senza camerini, senza costumisti, senza luci artificiali, senza un gruppo elettrogeno. Senza pellicola, perché le
riprese sono state fatte con una telecamerina digitale. E senza nemmeno il ciak! Insomma, senza niente. Con queste
premesse ci si aspetterebbe una delle solite pellicole sgranate, con riprese pessime, camera a mano in campi
strettissimi, da mal di mare, stile “dogma ‘95”. E, invece, il risultato è letteralmente strabiliante.
Qualità elevata. Immagini nitide e solari. Campi larghi , perfettamente comprensibili. Camera fissa. Interpreti fantastici.
Dialoghi scoppiettanti. Una confezione generale accettabile, che fa largamente perdonare alcune imperfezioni e
limitatezze della messa in scena, inevitabile con i mezzi a disposizione. Il film, dichiarano gli autori, ha avuto costi ante
post-produzione praticamente nulli, tra 600 e 1.000 euro, autofinanziati. Quando è stato mostrato un pre-montaggio ad
un distributore/produttore il film c’era tutto , è piaciuto e ha trovato i fondi per una post-produzione decente. Il
regista Stefano Tummolini, critico cinematografico e storico del cinema, aveva scritto la sceneggiatura de “Il
bagno turco” per Ferzan Ozpetek. Non avrà vita facile a trovare un canale distributivo. Ma ha già fatto goal
nell’arrivare alla prestigiosissima vetrina della Mostra di Venezia. Auguri! FRASI DAL CINEMA :
“Abbiamo Rimini, la riviera adriatica, è famosa, ma io non ci vado, perché è piena di famiglie con bambini che
urlano. Qua invece abbiamo i trans! Embè? Strillano pure loro!”. (Ragazza di Falconara e Salvatore).
“Io faccio l’attore…ma qui in Italia se non conosci qualcuno non lavori. E tu non conosci nessuno?
No…. Solo pochi. Ieri ad una festa ho incontrato Ferzan Ozpetek. Osbetec? Ma no! Ozpetek, quello della Finestra
di Fronte!”. (Cristiano e Salvatore).
“Penso dove non sono, sono dove non penso! Cosa vuol dire?
E’ una teoria di Lacanne!”. (Raffaele , il Professore, e la sua allieva Tiziana Avarista). “Ho
sognato che il mio analista era seduto sul mio bagno. E cosa hai pensato? In un primo tempo che ero lusingata che
avesse scelto il mio bagno! Poi vedevo che sprofondava nella tazza, allora ho cercato di tirarlo fuori per le braccia, ma
più tiravo e più andava giù! Allora lui mi ha detto : “Senti, tira la catena, se no di qui non se ne esce”. E tu,
che hai fatto? E io l’ho tirata la catena : se ne è andato giù come uno stronzo!”. (La allieva Tiziana
Avarista e Raffaele il professore).
VALUTAZIONE SINTETICA: Due stelle e un quarto.. VALUTAZIONE:
CAPOLAVORO
****
DA NON PERDERE ***
X DISCRETO
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X DA EVITARE
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Generata: 14 March, 2017, 22:18