E...state a Salerno 2008
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E...state a Salerno 2008
e t a t o s . n . r . E ale 8 S 0 a 20 Sommario in questo numero Editoriale ::::::::::: pag 3 Giornata dell’economia 4 Paestum Promotion Card 5 L’Analisi L’Iniziativa Il Bilancio Rientrato l’allarme diossina 6 La Contadina Il Progetto Task force per la vacca podolica 7 L’Azienda 8 L’Organizzazione CIA: si sperimentano i mercati contadini 10 11 L’Assessorato regionale al turismo Il Presidente della Provincia di Salerno L’Assessorato comunale al turismo Il Presidente dell’EPT Il bilancio di Itinerari Mediterranei Costiera Amalfitana Il presidente di Federalberghi Gli eventi in Costiera Amalfitana Costiera Cilentana Gli operatori turistici Il Cilento interiore Gli eventi nel Cilento Picentini: rinasce il castello di Terravecchia Il sindaco di Giffoni Valle Piana Gli eventi nei Picentini IV Premio della Cucina Mediterranea 13 14 15 16 18 19 22 23 25 26 27 29 31 32 33 34 Zona dell’Irno 35 La Bacheca Speciale Turismo Viaggio nelle Comunità Montane Anno III- N° 3 Maggio/Giugno 2008 Reg. Tribunale di Salerno n. 08/2007del 10.04.2007 Direttore Responsabile Demetrio Cuzzola Coordinamento Istituzionale Ass.to Prov.le Agricoltura - Salerno Redazione Vera Arabino - Coordinamento Anna Grazia Aliberti - Walter Brancaccio Caterina La Bella Gerardo Russo - Annavelia Salerno Segreteria Anna Pellegrino Progetto Grafico/Impaginazione Maria Rosaria Di Maio Ernesto D’Agostino Fotografie Claudio Sessa by Foto Sessa - Baronissi Antonello Naddeo by Inter Press Direzione, Redazione e Amministrazione Via Giovanni Berta, 42 - 84127 Salerno tel. 089.794680 - fax 089.794673 e-mail: [email protected] Terre Salernitane è consultabile online su: www.interpressedizioni.it Pubblicità Neirana Communication soc. coop. c.so Garibaldi, 109 - 84122 Salerno Uff. Mktg. : 340.5444252 Per la Vostra pubblicità su Terre Salernitane contattate Neirana Communication soc. coop. Edizioni INTER PRESS - Salerno Impresa Editrice iscritta al n° 6475 del Registro Nazionale della Stampa ed al n° 5589 del ROC Registro degli Operatori di Comunicazione www.interpressedizioni.it tel. 340.5444252 Stampa Incisivo-Salerno Maggio/Giugno 2008 Editoriale di Demetrio Cuzzola* E... state a Salerno 2008 P otrebbe sembrare banale l’invito che rivolgiamo dalla nostra Testata, ma la banalità del segno grafico è sicuramente superata dalla certezza che chi resterà nella città capoluogo, e nell’intera provincia, sicuramente non rimpiangerà posti lontani. Infatti gli Enti preposti alle attività turistiche ed alla promozione del territorio hanno approntato cartelli di intrattenimento di tutto rispetto. Dalla Provincia al Comune capoluogo Comuni, dall’Ente provinciale del turismo ai Comuni ed alle Pro Loco tutti ben hanno attivato quella necessaria azione di contrasto ai dati forniti nel corso della giornata dell’economia che non erano proprio confortanti per il nostro territorio. Ma quei dati erano - e sono - frutto di componenti variegate che interessano essenzialmente il territorio regionale e, quindi, di riflesso la provincia salernitana. Dati che non tengono conto - ma forse volutamente non possono tenerne conto - della realtà che si vive nel capoluogo di regione e quella che viviamo quotidianamente nei nostri comuni. Basti pensare alla capacità di raccolta differenziata che i comuni salernitani hanno raggiunto - Baronissi e Mercato San Severino per primi - per distogliere il pensiero dal rischio inquinamento da rifiuti solidi urbani che ha determinato, quasi esclusivamente, il calo di presenze straniere e non sul territorio regionale. Altro dato da tenere in considerazione è quello relativo alle presenze americane nelle perle del turismo salernitano: molti erano Paperoni pronti a spendere pur di godersi le bellezze naturali, tanti altri erano “avventori”, di tutto rispetto, che speculavano sul favorevole cambio della loro moneta. I primi hanno riconfermato la presenza, i secondi, giocoforza, hanno disdetto o, meglio, hanno preferito altre più favorevoli mete. Ma, ritornando alle nostre considerazioni iniziali, è con piacere che abbiamo notato - e correttamente riportato in queste pagine - l’impegno profuso dall’Amministrazione provinciale nella promozione delle risorse naturali, dai siti archeologici e culturali a quelli paesaggistici, e dei prodotti tipici. Interessantissima la destagionalizzazione turistica con il progetto “Itinerari Mediterranei” il cui bilancio è di sicuro rispetto. Altrettanto impegno è stato profuso dall’Amministrazione comunale di Salerno il cui Assessorato al turismo ha concentrato la sua azione dall’inizio dell’estate sino a settembre: sia favorendo l’arrivo di crocieristi, che settimanalmente faranno scalo nel nostro porto e potranno apprezzare le bellezze del centro storico e dei suoi monumenti, sia creando eventi spettacolari che animeranno le spiagge della città ed allieteranno le afose serate dei salernitani. Discorso più tecnico, come è logico che sia, viene dall’Ept che cerca di inculcare negli operatori di settore la cultura del fare turismo tentando di far superare il gap esistente tra la Costa d’Amalfi e l’intero Cilento. Forbice che sicuramente si potrebbe stringere con l’avvio di una intesa pubblica degli eventi e con l’ottimizzazione dell’offerta turistica. Pare però che quest’anno l’avvio dell’estate è stato già determinato da larghe intese degli enti pubblici, pur non essendoci una vera e propria regia del turismo. Le intenzioni ed i programmi ci sono tutti. Quindi non resta che goderci quest’estate 2008 restando a Salerno. Buone vacanze! * direttore responsabile Maggio/Giugno2008 La giornata dell’economia tra luci ed ombre di Caterina La Bella DIl distretto della Piana del Sele ati che si commentano da soli. Per dirla come il presidente della Camera di Commercio di Salerno, Augusto Strianese, non c’è bisogno di cimentarsi in chissà quali analisi leggendo i dati forniti dall’Ente Camerale durante la Giornata dell’Economia. I dati si “commentano da soli” perchè i ritardi della provincia sono evidenti. L’Analisi PIL La difficoltà del sistema economico di produrre ricchezza viene confermata dal valore del PIL pro-capite che, con un valore medio per abitante pari a 16.351 euro, colloca Salerno in terz’ultima posizione tra le province campane (in situazione peggiore sono solo Caserta e Benevento). AUMENTANO LE IMPRESE... Un segnale di “vitalità” della provincia di Salerno viene invece dalla dinamica imprenditoriale; nel 2007, infatti, le imprese registrate risultano in aumento dello 0,7% a fronte di una situazione di sostanziale stabilità registrata a livello nazionale e regionale. Nel corso degli ultimi anni risulta in crescita la propensione della popolazione all’attività di impresa e a trainare l’espansione del tessuto produttivo è principalmente il settore terziario. Va detto anche che la provincia di Salerno mostra una maggiore vocazione all’attività d’impresa rispetto alla media nazionale. Le imprese registrate nella provincia di Salerno sono passate tra il 2001 e il 2007 da 106.527 a 116.945 unità. …MA NON LA RICCHEZZA PRODOTTA L’aumento del numero delle imprese non è stato in grado di compensare la riduzione della ricchezza prodotta, con la conseguenza che nella provincia si registra una riduzione degli occupati (-0,8%). Il tasso di occupazione pari al 48,1% nel 2007 risulta, altresì, inferiore di oltre 10 punti percentuali rispetto alla media italiana. OCCUPAZIONE La difficile situazione occupazionale salernitana trova conferma anche nei dati relativi al tasso di attività, che risulta in diminuzione nell’ultimo quadriennio (dal 56% nel 2004 al 54,7% nel 2007) ed è decisamente inferiore rispetto al dato nazionale (62,5% nel 2007). Inoltre, la componente femminile risulta estremamente penalizzata con un tasso di attività uguale al 38,8% ovvero un tasso di Vera Arabino di 32 punti percentuali inferiore rispetto a quello degli uomini (pari al 70,8%). I SETTORI Le costruzioni rappresentano il settore trainante. L’industria in senso stretto mostra a Salerno una performance estremamente negativa (-9% tra il 2003 ed il 2006); il settore terziario, invece, cresce (+9,6%). L’agricoltura, che in ambito nazionale registra un netto ridimensionamento (-10,8%), mostra a Salerno una debole contrazione (-0,8%). Il maggior contributo alla determinazione del valore aggiunto a Salerno deriva dal settore terziario che contribuisce a creare il 76,7% del valore aggiunto totale e fa registrare una variazione positiva del 7,2% delle imprese attive nel 2007 rispetto all’anno precedente, seguito da quello dell’intermediazione monetaria e creditizia (+6,3%) e da quello delle attività immobiliari, di noleggio, informatica e ricerca (+5,5%). In aumento anche le imprese nel settore turistico individuabili nel comparto alberghi e ristoranti (+3,6%). INTERNAZIONALIZZAZIONE Rappresenta la nota positiva. Le esportazioni salernitane mostrano, tra il 2006 e il 2007, una crescita sostenuta (+15,3%), superiore alla crescita media registrata in ambito regionale (10,9%) e nazionale (8%). Con un indice di apertura pari al 17,9% nel 2007, Salerno si caratterizza però ancora come un sistema economico con una limitata capacità di proporsi sul mercato internazionale e, dunque, poco aperta alle opportunità che possono derivare dai mercati internazionali. INFRASTRUTTURE L’indice di dotazione infrastrutturale ha un valore pari all’82,5, inferiore alla media regionale (105,1). Bene il porto, che assolve un ruolo importante al servizio del sistema industriale e commerciale dell’area campana e ha un ruolo strategico nell’economia marittima italiana. “Atteso” è l’aeroporto, è auspicabile una maggiore integrazione dei trasporti autostradale, ferroviario e marittimo. BENE IL TURISMO, MA CON UNA FLESSIONE Secondo i dati dell’Istituto Tagliacarne, la provincia di Salerno è seconda solo a Napoli per numero di arrivi e presenze di turisti, con 1,3 milioni di visitatori nel 2007, concentrati soprattutto nella stagione estiva e in Costiera Amalfitana. Nel 2007 si sono registrati in provincia di Salerno oltre 1 milione e 300 mila arrivi di turisti (0,6% in meno rispetto all’anno precedente), che hanno totalizzato, tuttavia, 7,7 milioni di giornate di presenza (1,6% in più rispetto all’anno 2006). La flessione della domanda turistica è dovuta prevalentemente alla componente straniera che, con 376 mila arrivi, ha accusato un calo del 2,2%. Le giornate di presenza, invece (oltre 2 milioni e mezzo) sono rimase pressoché invariate (+0,7%), evidenziando un allungamento della permanenza media. La domanda turistica proveniente da clienti di nazionalità italiana ha registrato oltre 931 mila arrivi, rimanendo sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (+0,05%), malgrado gli elementi congiunturali negativi. Le giornate di presenza hanno, invece, superato i 5 milioni, con un incremento del 2% rispetto al 2006 e un allungamento, quindi, del periodo di soggiorno. Maggio/Giugno 2008 Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo Paestum Promotion Card per i soci della Banca di Credito Cooperativo di Treviglio C Maggio/Giugno 2008 Card”, una tessera recentemente regalata ai 15mila soci della BCC lombarda, che consente loro di ottenere, tra l’altro, uno sconto del 10% sui soggiorni individuali in strutture convenzionate con l’AASTP, e successive agevolazioni. “Da anni esiste uno scambio tra i due territori” afferma Marisa Prearo, sottolineando l’importanza dell’iniziativa in un momento particolare per il turismo in Campania, e ribadendo la volontà di sostenere anche la produzione enogastronomia, che è uno dei punti di forza di Paestum e del Cilento. Convinzioni condivise dallo stesso Bonacina, che in occasione della firma dell’accordo ebbe a dire “Mi sono innamorato di questo territorio nel 1999, un territorio bellissimo, ricco di prodotti enogastronomici che è importante far conoscere anche da noi”. E così è stato a febbraio, quando in occasione di un’iniziativa organizzata a Treviglio dalla banca, i prodotti locali, quali mozzarella, l’oro bianco, ma anche olio, vino e sott’oli, portati a grandi quantità su iniziativa della Prearo, furono apprezzati da centinaia di soci dell’istituto bancario, i quali, grazie ad un documentario su Paestum e sul Cilento fatto realizzare in azienda, e a tutto il materiale illustrativo totalmente rivisitato, ebbero modo di apprezzare anche il fascino indiscusso dei posti. Insomma, quella che si sta realizzando con la BCC di Treviglio è una delle azioni più originali e produttive, anche se non è la sola. Tante le iniziative organizzate negli ultimi 11 mesi dall’azienda di promozione turistica: basti citare il recente raduno degli escursionisti, che ha portato a Paestum e nel Cilento centinaia di presenze, l’essere diventata centro di coordinamento del “Cilento Express”, il noto servizio turistico che porta i turisti da Capodichino al Cilento, garantendo anche un servizio di segreteria per i turisti che dovessero incontrare difficoltà; e ancora il concorso “Paestum a colori”, quello di pittura sul manifesto di Paestum. Un bilancio decisamente dai toni entusiastici, quello di Marisa Prearo, che non cela la sua soddisfazione per quanto fatto: “Abbiamo realizzato molto: fondamentalmente abbiano migliorato notevolmente il servizio di informazione ed accoglienza dei turisti, come denota il gran numero di elogi dal mondo degli operatori del settore. Gli stessi operatori locali possono tenersi informati su quanto accade in ambito regionale, grazie anche all’efficienza del nostro info-point, che è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17.30, e, da luglio a settembre, fino alle 22”. Soddisfatta, dunque, anche se estremamente pratica e realista su quanto accade intorno: “Non c’è ancora una rete tra gli enti – afferma – nella pianificazione degli eventi; occorre maggiore sinergia, se vogliamo essere in tempo presenti con la nostra offerta turistica”. “Occorre puntare ai grandi eventi – aggiunge poi – quelli in grado di attirare turisti e qualificare l’offerta. Ho già in mente un evento dal titolo “Mare Mosso Sound”, dedicato ai giovani ed in grado davvero di attirare migliaia di persone, grazie alla presenza di 10, 15 gruppi musicali, ma penso anche al Meeting Archeosound, da realizzarsi nell’area archeologica dedicato alla musica etnica, al Concorso Ippico Internazionale di salto agli ostacoli “Paestum Horse Trophy” che si terrà dal 16 al 19 ottobre, ai giochi medievali sui cavalli”. Il mio sogno, infatti, sono gli eventi sportivi, afferma la Prearo, citando infine poi l’imminente realizzazione di una guida su Paestum con immagini della città che sarà curata da Marina Cipriani, direttore del Museo Archeologico, e soffermandosi sulla possibilità di puntare al turismo congressuale, e sulla destagionalizzazione degli eventi: il tutto grazie ad una perfetta combinazione di mare, montagna e collina che rappresenta il segreto del fascino di Paestum e del Cilento, noto in tutto il globo. (a.s.) L’Iniziativa he avesse le idee chiare su cosa potrebbe giovare al territorio compreso tra Paestum e il Cilento si era capito fin dal suo insediamento alla guida dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, avvenuto a luglio dello scorso anno. Che queste idee non sarebbero rimaste tali è stato chiaro già nelle settimane successive alla conquista di una carica importante ma impegnativa, a servizio di un territorio vasto e dalle grandi problematiche. Marisa Prearo lavora ormai da circa un anno alla presidenza dell’azienda di promozione turistica, un anno durante il quale ha perseguito gli obiettivi immaginati ad inizio mandato: internazionalizzare l’Ufficio Informazioni, punto di snodo del turismo italiano ed internazionale, creazione di contatti con Giappone e Stati Uniti, realizzazione di una rete turistica e culturale che abbia come capitale Paestum ma che guardi con interesse anche al Cilento costiero e alle aree interne, notoriamente ricche di risorse da condividere con turisti in cerca di paesaggi bucolici, tradizioni antiche e sapori genuini. Poi la grande intuizione: quella di puntare agli italiani che non hanno la fortuna di godere del patrimonio storico, architettonico, paesaggistico di Poseidonia e dei comuni vicini, e creare per loro le condizioni necessarie a conoscere e apprezzare l’area. Così l’arrivo della primavera ha segnato anche l’inizio per l’Azienda di un nuovo cammino, che ha preso avvio con la stipula di una convenzione con la Banca di Credito Cooperativo di Treviglio, in Lombardia, sottoscritta nella piccola Galleria Aurora in Piazza Basilica tra la Prearo ed il Presidente dell’istituto bancario lombardo, Gianfranco Bonacina, che prevede agevolazioni per i soci della banca che decideranno di trascorrere una vacanza a Paestum. Lo strumento è la “Paestum Promotion Franco Consalvo, Presidente Consorzio Mozzarella di Bufala Campana DOP di Tutela della Rientrato l’allarme diossina: conformi tutti i campioni di latte analizzati nel Salernitano Il Bilancio I ritmi frenetici di lavoro sono gli stessi di tre mesi fa, ma il clima è decisamente più sereno al Viale Carlo III° di S. Nicola La Strada, a Caserta, dove ha sede il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP. La crisi che si era abbattuta sul settore lattiero caseario bufalino a causa della psicosi da diossina non è ancora un ricordo ma certamente non è più causa di insonnia per le centinaia di persone che lavorano nel comparto e che su di esso hanno costruito la propria vita e la propria storia. Maggiore serenità anche per il Presidente del Consorzio, Franco Consalvo (a sin nella foto, con il Ministro Zaia, a centro)), al quale negli ultimi tre mesi, praticamente dall’inizio del suo mandato, è toccato il difficile compito di lavorare per sradicare la convinzione diffusa ovunque che il latte di bufala fosse contaminato da diossine; convinzione che ha portato nel mondo un’immagine della Campania per nulla dignitosa. Sono state settimane difficili, ma si sta lavorando alacremente per riconquistare la normalità e per puntare a raggiungere livelli sempre più elevati di promozione del settore lattiero-caseario bufalino, e non più per difenderlo da minacce infondate. Oggi come allora, Franco Consalvo afferma: “La mozzarella prodotta in Campania e ancor di più quella a marchio del Consorzio di Tutela è costantemente sottoposta a controlli rigidi che ne garantiscono la salubrità; inoltre, ricordo che la nostra regione ha iniziato già dal 1999 ad eseguire specifici programmi sulla filiera bufalina al fine di prevenire la contaminazione da diossina e, pertanto, può considerarsi la regione che fa il maggior numero di analisi mentre molte altre regioni non si sono dotate di simili programmi di prevenzione”. La conferma della veridicità delle sue affermazioni, semmai fosse stata necessaria, è arrivata dalle analisi compiute sul latte campano, volute dal Ministero della Salute e dalla Commissione UE per verificare la presenza di diossina, il cui esito ha accertato la di Annavelia Salerno qualità e la genuinità del latte bufalino e dei suoi derivati: prodotti sani e sicuri, oltre che unici per la loro tipicità. Presidente, in sintesi qual è il risultato delle analisi? I dati sono stati comunicati dal Ministero della Salute e dal Ministero delle Politiche Agricole e indicano che nel corso della prima fase del piano, che ha coinvolto le province di Napoli, Caserta e Avellino, sono stati prelevati in 173 caseifici 271 campioni di latte, provenienti da 646 diversi allevamenti. Alla luce di ulteriori indagini, sono risultati non rispondenti ai limiti cautelativi per le diossine nel latte meno di 50 allevamenti che sono ancora sotto sequestro sanitario (dati aggiornati a fine maggio. N.d.r.). Nella seconda fase del piano di campionamento, che ha interessato le province di Salerno e Benevento, sono stati prelevati 116 campioni di latte da 67 diversi caseifici, interessando 313 allevamenti. Tutti i campioni analizzati sono risultati conformi. Ciò ha confermato che tali province non sono state interessate dal fenomeno della contaminazione da diossina. A quanto ammonta la perdita? Per quanto riguarda la sola mozzarella di bufala campana, la perdita di fatturato nei primi quattro mesi del 2008 è stata di circa il 35% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In questi giorni stiamo facendo una valutazione precisa dei danni subiti dagli operatori della filiera analizzando i vari dati disponibili. Ci sono ancora difficoltà nella vendita delle mozzarelle? Le vendite si stanno riprendendo ma i livelli di fatturato non hanno ancora raggiunto i valori dell’anno precedente. A fine maggio il Consorzio ha organizzato un incontro con il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Luca Zaia, in due aziende bufaline del casertano. Quali sono i risultati? Abbiamo apprezzato moltissimo la disponibilità del Ministro ad incontrare sul campo gli operatori della filiera bufalina e gli abbiamo richiesto di definire in tempi brevi le linee di intervento per la risoluzione delle attuali problematiche del settore. Il Ministro si è impegnato ad attuare nei prossimi giorni una specifica campagna di promozione in Italia ed all’estero per il rilancio dei consumi di Mozzarella di Bufala Campana. Presidente, dopo questo difficile periodo quali sono i prossimi obiettivi? Certamente l’obiettivo principale è quello di ristabilire le condizioni normali del mercato del latte cercando di equilibrare il rapporto tra la domanda e l’offerta, ma sono necessari numerosi interventi sull’intera filiera e, quindi, i tempi sono necessariamente lunghi. Mentre gli interventi che il Consorzio può fare e certamente farà nei prossimi mesi prevedono il rilancio con forza del marchio e dell’immagine della Mozzarella di Bufala Campana DOP, la tutela della qualità del prodotto, la difesa della denominazione. Tra queste priorità c’è sicuramente un incremento della vigilanza sulla produzione e sul commercio e sull’uso corretto della sua denominazione sia con la modifica del Disciplinare di Produzione sia con la modifica del Piano dei Controlli. Inoltre, il Consorzio continuerà il lavoro già tracciato negli ultimi mesi in merito all’ingresso degli allevatori prima nella base associativa e, quindi, negli organi amministrativi del Consorzio. Da allevatore, ancora prima che da trasformatore, penso che non sia più rinviabile la partecipazione del mondo allevatoriale al Consorzio di Tutela. Devo, però, segnalare con rammarico che fino ad oggi le richieste di ammissione a socio del Consorzio sono state pochissime. Infatti, solo 43 allevatori della provincia di Caserta hanno presentato l’istanza e sono stati ammessi mentre non sono pervenute richieste di allevatori delle altre province dell’area DOP. Mi aspettavo una maggiore partecipazione sia degli allevatori dell’area casertana sia di quelli dell’area salernitana. Maggio/Giugno 2008 Speciale Alessandro Di Masi, La contadina Dalle stalle alle stelle! I bontà e tipicità che ne fanno un prodotto unico. Un prodotto noto ed apprezzato in tutta Italia ed esportato anche all’estero, grazie a un efficientissimo sistema di distribuzione che permette di vendere il prodotto fresco tutti i giorni in tutti i punti vendita. Punti vendita nei quali dominano, quale condizione imprescindibile, gentilezza, cordialità, il massimo dell’igiene e il calore tipico della gente del Sud: caratteristiche che denotano un ambiente sereno, dove “si sta bene per produrre bene”, come sostiene Alessandro Di Masi, direttore della struttura, nonché ideatore, insieme a suo padre Alfonso, dell’azienda. La storia della Contadina ha origine nel 1983 dalla famiglia Di Masi, dapprima allevatori, poi trasformatori, infine leader di un’azienda che fa della qualità e della bontà il suo punto di forza: la gentilezza del personale, l’accoglienza calorosa riservata ai clienti, il rispetto delle norme igienico-sanitarie sono solo alcune delle caratteristiche distintive della Contadina, oggi presente in alcune delle principali fiere del comparto. Oltre a mozzarelle e a bocconcini, i prodotti più richiesti ed apprezzati, sono numerose le prelibatezza prodotte, come le ricotte, caciocavalli disponibili freschi, quindi più dolci, o stagionati, quindi più piccanti, e poi trecce di mozzarella, provole affumicate o bianche, burro e burrini. Prodotti di pregio la cui qualità non è mai venuta meno neanche durante il periodo forse peggiore della storia del comparto negli ultimi anni, quello legato alla psicosi da diossina . La stessa azienda “La contadina” ha reagito di fronte a tale problema investendo in una forte campagna di marketing per ribadire la bontà e la genuinità dei prodotti. Ed oggi, in tutti i punti vendita sventolano con maggiore orgoglio i due colori de “La Contadina”, il bianco candido del latte, ed il verde florido della natura! Azienda La Contadina di Di Masi & C. S.r.l. Indirizzo La Contadina S.r.l. – Via Falagato, 2 – 84023 Carillia di Altavilla Silentina (SA) Come raggiungere l’azienda Aut. A3 SA/RC – Uscita Battipaglia – Bivio S. Cecilia, direz. Eboli – proseguire per Altavilla Silentina fino alla contrada Falagato. Manager: Sig. Alessandro Di Masi Phone: +39 0828 987178 Fax: +39 0828 987398 Maggio/Giugno 2008 L’Azienda l verde che circonda lo stabilimento, emblema di un paesaggio rurale, bucolico, per certi versi ancora inalterato, rimane il colore dominante anche una volta varcata la porta d’ingresso dell’imponente struttura, simbolo di una storia lunga e proficua. Ed il caseificio “La contadina” ha una storia lunga e ricca di successi che negli anni l’hanno fatto diventare una delle aziende del settore più affermate nel salernitano e in Italia. I numeri e le caratteristiche dell’azienda raccontano in maniera veritiera e trasparente i risultati di oltre venti anni di impegno: 40 punti vendita sparsi in tutta Italia, una lavorazione che oscilla tra i 200 quintali di latte nel periodo invernale e 300 nel periodo estivo e poi personale altamente qualificato, una lavorazione quasi esclusivamente artigianale, un ciclo di lavoro che fa confluire all’azienda di Altavilla Silentina gli sforzi e gli impegni di numerosi allevatori, regalando loro altrettanti successi e soddisfazioni. Ma il reale punto di forza della Contadina è la qualità del principale prodotto che viene realizzato ogni giorno, la mozzarella, che può fregiarsi del marchio DOP: una vera delizia per il palato, uno scrigno prezioso dalla superficie vellutata che al suo interno custodisce una gradevolissima mescolanza di genuinità, salubrità, Una task force interregionale per salvare la vacca podolica di Gerardo Russo Il Progetto E ’ singolare rendersi conto di come nei tanto ideologizzati States l’allevamento dei bovini abbia creato una cultura propria come quella del West, con tanto di cinematografia di riferimento, mentre in Italia, segnatamente nel Mezzogiorno, questa stessa attività abbia creato quasi esclusivamente emarginazione. Vero è che quando si è imposta la cultura dell’industria, quella contadina non solo ha dovuto cedere il passo ma è stata rinnegata, quasi come se non fosse mai appartenuta alla gente del Sud. A riappropriarsi di questo patrimonio sociale e culturale l’azione del Gal Casacastra sull’allevamento della mucca podolica, azione che ha creato una rete sinergica in quattro regioni: Campania, Basilicata, Calabria e Puglia. La podolica è l’ antico animale da latte e da lavoro dell’Appennino meridionale, una razza che deriva dagli antichi ungulati della catena montuosa del Mezzogiorno della quale ancora oggi conserva le caratteristiche selvatiche di un tempo. La vita di una podolica si svolge all’aria aperta, vani i tentativi di rinchiuderla in una stalla, le mandrie vivono sulle montagne nei mesi estivi e sulle colline durante il periodo invernale, al pascolo nella natura. Unico segno di addomesticamento il campanaccio che serve al pastore per sentirne la presenza nei boschi. Per questa sua natura vive in una sorta di paradosso sul piano dell’allevamento: è sovvenzionata dalla regione come specie protetta, ma non viene considerata animale da latte. Sarebbe un animale da carne, ma le difficoltà di macellazione ne stanno impedendo anche questo fattore economico. Ora che la macellazione è accentrata in due, tre impianti per tutto il Cilento e il Vallo di Diano quale potrebbe esserne la convenienza sul piano economico se poi un vitello non supera la somma di trecento euro e questa somma deve comprendere le spese del viaggio e quelle della macellazione? Nessuna convenienza. Se manca il riconoscimen- to delle quote latte, la podolica non può essere impiegata, a stretto rigore, nemmeno per la produzione di derivati caseari. Per superare questo gap gli allevatori della quattro regioni con maggiore numero di capi di bestiame si sono messi insieme per fare una battaglia comune e per salvare un patrimonio tipico, quello della cultura contadina e quello della produzione tipica di mozzarella nella mortella e caciocavallo podolico. Una battaglia condotta anche contro una sorta di pensionamento anticipato. Colpisce parlare con gli allevatori, colpisce come una mandria riesca a fare la transumanza per svariati chilometri attraverso mulattiere sulla tratta San Severino di Centola, luogo di pascolo invernale alle alture di Montano Antilia. Colpisce la descrizione della mungitura. La podolica non si riesce a mungere col solito metodo tradizionale, e per tradizione si intende il metodo classico di accovacciarsi alle mammelle della mucca, il che suona già strano per gli allevamenti ultratecnologici di mungitura computerizzata, gli allevatori sono soliti dire che rubano il latte al vitello. Bisogna infatti aspettare che il vitello si avvini alla madre per poppare il latte e mungere dai capezzoli liberi. Non vi è altro metodo, avvicinarsi alla podolica come alle altre mucche diventa pericoloso. Già questo avrebbe potuto ispirare un corto di Ford o di Leone se si fosse stati in America, nel Sud questo fa parte del termine spregiativo del mondo del vaccaro. zie di sviluppo locali, in prima istanza dal Gal Casacastra. Le associazioni in realtà sono due: accanto a quella degli allevatori si sta sviluppando la rete dei comuni della podolica sempre nello stesso comprensorio interregionale, gli enti locali che hanno già dato disponibilità attraverso un protocollo d’intesa sono più di cento. La rete degli allevatori si è già costituita e si è data una struttura; alla presidenza l’oncologo potentino Luigi De Trama, alla vicepresidenza l’avvocato di Vallo della Lucania Pantaleo Retta: entrambi i professionisti sono anche allevatori. Il presidente De Trama ha fatto uno studio sui valori organolettici della carne podolica e sui derivati lattiero-caseari. La percentuale areale del Cilento e Vallo di Diano è di circa il quaranta per cento: su sessanta allevatori della rete più di venti sono del meridione della provincia di Salerno. Quanto alla quantità di capi al primo poDa sinistra: Pantaleo Retta, Roberto Rubino e Luigi De Trama La rete degli allevatori Più di sessanta gli allevatori di razza podolica in quattro regioni del Mezzogiorno riuniti nella Rete degli Allevatori Podolici, un’associazione pianificata dalle agen- Maggio/Giugno 2008 Il Direttore del Gal Casacastra: “Abbiamo diritto alle quote latte” Associarsi per sopravvivere al sistema del mercato e sfidare la normativa sulle quote latte, questo l’aspetto diretto dell’associazione degli allevatori di podolica e dei comuni della podolica. La gestione degli allevamenti podolici in quattro regioni del Sud è al momento in standby: l’associarsi ha il senso di rivendicare i diritti della categoria. Primo fra tutti il diritto alle quote latte. “In questo momento la situazione delle quote latte per quanto riguarda gli allevamenti podolici è di grande disagio” dice Carmine Farnetano, direttore del Gruppo d’Azione Locale Casacastra, “sostanzialmente parliamo di una produzione che può essere considerata fuorilegge visto che non esistono le quote latte per gli animali che pascolano in montagna”. Quindi la mancata assegnazione è a causa della posizione geografica in cui vivono gli animali? L’inesistenza delle quote latte non è per la podolica in senso stretto ma per gli animali che pascolano in montagna, il che vuol dire che gli allevamenti che beneficiarono dell’assegnazione delle quote latte, quando furono istituite, sono quelli di bassa collina e di pianura, gli animali che rientrano in una certa altimetria stanno fuori dalle quote latte. Attualmente quindi le podoliche sono solo animali da carne… Quindi non possono produrre latte perché non hanno le quote e sono considerate animali da carne, fermo restando che il valore della carne podolica è ormai riconosciuto ed è di grande valore organolettico in quanto ha una forte componete di elementi naturali, senza ormoni, un prodotto sostanzialmente biologico. L’associazione dunque serve a spingere sull’attribuzione delle quote latte? Quanto alle quote latte uno degli scopi del progetto è proprio questo, fare in modo che l’Unione Europea e la Regione Campania attribuiscano le quote latte anche alla podolica. In questo senso gli allevamenti possono diventare effettivamente produttivi e passare da una situazione aberrante in cui gli allevatori non raccolgono il latte semplicemente perché non possono collocarlo e quindi non evolvono verso una impresa agroalimentare vera e propria. Il perno della pianificazione è dunque fare in modo che gli allevatori, categoria che oggi sta ai margini delle società, possano diventare una categoria riconosciuta a tutto tondo come parte produttiva del territorio, come parte essenziale del tessuto produttivo del territorio. Ma conviene produrre carne con un allevamento di podolica? Il problema in questo caso è legato proprio ai macelli, non esistono sul nostro territorio macelli adeguati a trattare questi animali. Il macello più vicino è a Sala Consilina, se un allevatore vuole macellare un capo deve prima sopportare le spese del trasporto, poi quelle del macello, poi rientrare e con i prezzi che ora sono riconosciuti alla carne podolica gli utili sono irrisori. La cosa non conviene a nessuno. L’associazione in questo contesto come potrebbe operare? Riuscire a realizzare un macello, grazie all’associazione dei comuni della podolica che può farsene carico direttamente per ottenere un finanziamento e poi affidarlo all’associazione degli allevatori per la gestione. Abbattere quindi i costi del macello perché in quel caso non sarebbe più una struttura che deve produrre reddito per se stessa, ma una struttura di servizio all’associazione degli allevatori. Ciò significherebbe incentivare gli allevatori a produrre di più, produrre carne e poi agire sul mercato potendo immettere carne podolica che è stata trasformata interamente in loco andando anche in direzione di quello che è il consumo a chilometri zero. Il Progetto Maggio/Giugno 2008 Speciale sto si colloca la provincia di Foggia, con una consistenza pari a quasi il quaranta per cento, subito dopo la provincia di Salerno, con le aree meridionali, con più del trenta per cento di capi. Sul piano territoriale salernitano la maggior parte degli allevamenti sono a Piaggine, Montano Antilia, Futani, Novi Velia, Vallo della Lucania e Ceraso. Scopo della rete è soprattutto quello di aggregare un patrimonio sparso in allevamenti piccoli e medi con capi allo stato brado sulle montagne, l’aggregazione serve a rivendicare un sistema di produzione che oggi è antieconomico: per la podolica infatti sono prescritte le quote latte, gli animali sarebbero da carne, ma una serie di cause rendono difficoltosa anche questa attività. La prima battaglia della rete sarà dunque quella di far pressioni per la concessione delle quote latte; in questo caso sarebbe possibile produrre una serie di prodotti che oggi sono fuorilegge: oltre al latte, la produzione di caciocavallo podolico, la mateca, la mozzarella nella mortella. Per la produzione di carne si potrebbe agire su due fronti, migliorare i servizi, soprattutto quello dei macelli, e spuntare un prezzo di vendita maggiore sui mercati regionali e nazionali. Obiettivo finale della rete è, sul medio periodo, la creazione di un consorzio di produzione, cosa che renderebbe molto più agevole i riconoscimenti di qualità per carne e derivati del latte. Il riconoscimento del marchio di Denominazione di Origine Protetta per carni e formaggi, per questi ultimi prodotti si potrebbe configurare l’ipotesi di identificazione controllata come per i formaggi degli alpeggi. L’associazione intanto si è già dati dei parametri di qualità organizzati in disciplinari sotto la supervisione dell’Istituto Sperimentale di Zootecnia del professor Roberto Rubino. Il sistema dei controlli sanitari sui capi è già operante, per la verità lo era anche prima della costituzione della rete in quanto investe rapporti tra i singoli allevatori e le aziende sanitarie di riferimento. La rete con le due associazioni, quella per gli allevatori e quella per gli enti soggiace ad un duplice ordine di pianificazione; in primo luogo si riuscirebbe a strutturare, finalmente, un dialogo tra pubblico e privato, entità che oggi su alcune problematiche sono l’uno contro l’altro armati, si pensi ad esempio alle regolamentazioni per il pascolo del bestiame. Inoltre si avrebbe la possibilità, anche in questo caso finalmente, di organizzare un sistema comune di programmazione per le azioni di crescita economica relative al settore degli allevamenti al pascolo. Speciale Confederazione Italiana Agricoltori Si sperimentano i mercati contadini I Comuni di Battipaglia e Nocera Inferiore fra i primi aderenti all’iniziativa del presidente Oliva, che è in sintonia con il decreto legge dell’ex ministro De Castro. L’Organizzazione P residente, quali sono i servizi e le attività dell’organizzazione? La Cia di Salerno è formata da uno staff di 30 persone tra dipendenti e collaboratori, ha uffici dislocati su tutto il territorio ed offre numerosi servizi che vanno dall’assistenza su tutti i fronti alle imprese agricole della nostra provincia sia in materia fiscale che legale. Il nostro ufficio legale è impegnato anche nella consulenza per i contratti d’affitto degli agricoltori. Oltre alla normale attività di Patronato, all’Associazione dei Pensionati Cia, al Turismo Verde, il Centro autorizzato di Assistenza Agricola (CAA) assiste le aziende in tutti i procedimenti amministrativi, per garantire servizi efficienti, snellire le procedure, controllare e presentare le richieste di ammissione ai benefici comunitari. Quali sono le priorità di lavoro su cui siete, in questo periodo, impegnati come Cia? Tra i nostri obiettivi rientrano la promozione e lo sviluppo dei nostri prodotti agricoli di qualità e il sostegno professionale alle aziende, la formazione e l’informazione, la necessità e l’importanza della tracciabilità per garantire qualità e sicurezza alimentare e la fiducia dei consumatori. Su questo fronte abbiamo aderito e stiamo portando avanti il progetto di favorire la vendita diretta dei prodotti agricoli all’interno delle stesse aziende attraverso i gruppi di acquisto nati con finalità di solidarietà sociale e formati da consumatori uniti per acquistare direttamente dall’ingrosso i prodotti e risparmiare sui prezzi delle merci. Stiamo sperimentando un’altra esperienza che va incontro alle esigenze dei consumatori: i mercati contadini. E’ un’iniziativa legata ad un decreto legge del 20 novembre 2007 dell’ex Ministro delle politiche agricole Paolo De Castro che si regge sul principio del “farmer market” che intendiamo sviluppare su tutto il territorio provinciale. L’istituzione dei mercati contadini, che sotto il controllo dei singoli comuni di appartenenza, dovranno diventare, secondo il decreto, almeno 100 entro il 2010, vuole realizzare l’acquisto dei prodotti direttamente dal produttore e senza bisogno dell’intermediazione, accorciando cioè la filiera produttiva e garantendo la provenienza e un prezzo più conveniente. Al progetto hanno finora aderito i comuni di Nocera Inferiore e Battipaglia. Qual è il problema più urgente da affrontare e risolvere per la Cia di Salerno? Credo che oggi per l’agricoltura salernitana, con le sue peculiarità e differenze tra le diverse zone di produzione, sia quello di ricostruzione un rapporto di fiducia tra gli operatori del settore lattiero-caseario, che vive un momento difficile, e i consuma- tori. Il nodo fondamentale in questa fase riguarda l’impegno per risolvere la crisi del settore bufalino dopo le note e tristi vicende legate alla mozzarella di bufala campana e alla psicosi diossina. I nostri allevatori vogliono distribuire un latte eccellente, a garanzia della sicurezza e della qualità e gli agricoltori sono impegnati a difendere la genuinità dei prodotti. Stiamo cercando di realizzare il Progetto Se.T.A.( Servizi Telematici per l’Agricoltura) che permette alle imprese di accrescere la propria competitività dando l’opportunità ai caseifici di fare la tracciabilità del prodotto. Il prossimo 3 luglio è in programma un primo importante incontro con i responsabili nazionali insieme ad un gruppo di allevatori della Piana del Sele dove saranno illustrati tutti i benefici del progetto. (w.b.) 10 Il nuovo presidente della CIA Domenico Oliva, 38 anni, è da pochi mesi al timone della C.I.A. (Confederazione Italiana Agricoltori) di Salerno, eletto all’unanimità dal Consiglio provinciale della confederazione. Subentra a Daniele Petrone. Il nuovo presidente per molti anni dirigente di zona CIA dell’Agro – Nocerino – Sarnese, laureando in Scienze Politiche, è affiancato da due vice presidenti: Angelo Carucci e Antonio Vecchio e da una Giunta Esecutiva formata in larga parte da imprenditori agricoli: Angela Marzucca, Michelina Della Calce, Francesco Azzeo, Antonio Orlotti, Michele Citro e Luigi Cafaro. Maggio/Giugno 2008 S. Angelo a Fasanella: la grotta di San Michele diventa santuario diocesano L A breve i bandi del nuovo Programma di Sviluppo Rurale: 1,9 miliardi di euro per imprese agricole ed agroalimentari e per enti D a maggio a giugno l’assessore provinciale Corrado Martinangelo è stato impegnato in un serrato tour che ha toccato tutto il comprensorio, allo scopo di illustrare il nuovo Programma di Sviluppo Rurale (PSR) ossia il piano di fondi strutturali 2007-2013 e spiegare agli amministratori locali le tante nuove opportunità di sviluppo per i territori rurali. I fondi strutturali elargiti dall’Unione Europea per il 20072013 sono infatti l’ultima, importante occasione per accelerare la corsa delle aree rurali verso lo sviluppo, la crescita economica, il benessere del territorio e delle persone che lo abitano. Naturalmente le istituzioni locali sono chiamate ad assumersi la responsabilità di attuare al meglio le politiche di sviluppo rurale, in particolar modo finalizzate al rilancio dei settori dell’agricoltura e della forestazione. Incontri importanti, dunque, per allinearsi alle politiche di sviluppo rurale 2007-2013, che perseguono come obiettivo prioritario il miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale, il miglioramento dell’ambiente, ma anche della qualità della vita nelle zone rurali. Il Programma di Sviluppo Rurale dovrà consentire di offrire riMaggio/Giugno 2008 sposte mirate alle esigenze delle filiere e dei singoli territori, in un contesto variegato per caratteristiche e bisogni, offrendo, pertanto, anche una diversificazione delle politiche in base alle caratteristiche distintive dei diversi sistemi locali. Il tour è partito il 19 maggio dalla Comunità montana Gelbison e Cervati a Vallo della Lucania, per poi proseguire presso la Comunità Montana Lambro e Mingardo a Butani, la Comunità Montana Monti Picentini a Giffoni Valle Piana), la Comunità Montana Penisola Amalfitana a Tramonti, la Comunità Montana Tanagro a Buccino, la Comunità Montana Valle dell’Irno a Galvanico, la Comunità Montana Vallo di Diano presso la Certosa di Padula, il Comune di Serre, la Comunità Montana Alento e Monte Stella a Cicerale, la Comunità Montana Alto e Medio Sele a Campagna, la Comunità Montana Bussento a Torre Orsaia, la Comunità Montana Calore Salernitano a Roccadaspide, il Comune di Albanella, le aree collinari di Salerno, il Comune di Nocera Inferiore, il Comune di Capaccio, il Comune di Eboli, l’Istituto Sperimentale di Angri, la Comunità Montana a Postiglione. 11 La Bacheca a grotta di San Michele a Sant’Angelo a Fasanella, antichissimo luogo di culto e insediamento rupestre patrimonio Unesco, è stata elevata al grado di santuario diocesano. La consacrazione è avvenuta l’8 maggio scorso, giorno della festa patronale. L’antica grotta abbaziale è stata recentemente oggetto di restauro curato dalla Soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici di Salerno e Avellino. La scoperta della grotta dell’Arcangelo Michele viene attribuita al principe Manfredo verso l’anno 1000. Manfredo, durante una battuta di caccia, vide il suo falcone scomparire in una fenditura della roccia. Tornato con un seguito di servitù e contadini alla ricerca del falcone scoprì una caverna da dove giungeva una dolce melodia. Qui vi trovò un altare e, sulla parete di fondo, l’immagine dell’Arcangelo Michele. La leggenda vuole che l’Arcangelo Michele abbia lasciato impresse la forma delle ali rosse dietro l’altare. L’ingresso è costituito da un semplice portale che, alla base dei due stipiti, presenta un leone ed una leonessa di fattura arcaica. All’interno della grotta, oltre alla tomba di Francesco Caracciolo ed al pozzo, si nota un’altissima edicola di stile gotico. La cavità più profonda costituisce la cappella, dedicata all’Immacolata, sul cui altare una cornice lignea racchiude una tela databile XVII sec. Tutto intorno si possono ammirare affreschi trecenteschi e sculture. Sul fondo della grotta si può ammirare, invece, un ricco altare seicentesco fatto costruire, come anche il pozzo ed il pulpito, dall’abate Fabio Caracciolo. Su questo altare troneggia la statua in marmo di San Michele Arcangelo. Al di là della leggenda, però, la grotta dovrebbe risalire a prima dell’anno 1000. Infatti,secondo Eustachio Caracciolo nella grotta sarabbe morto nel 619 San Ricario. Qui, ogni anno, si celebra la tradizionale festa di San Michele Arcangelo, patrono del paese, l’8 Maggio, giorno dell’apparizione del Santo e il 29 settembre. Sotto il dominio normanno, accanto alla grotta di San Michele fu istituita un’abbazia benedettina. La Grotta, nei secoli, è stata un luogo di culto sempre molto amato da devoti e fedeli. Che oggi festeggiano il “loro” santuario. Speciale L’Enoteca Provinciale di Salerno: sinergia per un club di qualità La Bacheca A nche quest’anno l’Enoteca Provinciale di Salerno ha partecipato alla manifestazione Vitigno Italia, che si è svolta presso la Mostra d’Oltremare di Napoli, dal 26 al 28 maggio. La manifestazione, nata nel 2005 con l’esigenza di creare per il Centro-sud un salone di riferimento fortemente caratterizzato e di alto profilo, ha offerto una preziosa occasione di visibilità al panorama enologico provinciale, che si è messo in vetrina in uno stand istituzionale che ha raggruppato 19 delle aziende iscritte che, con proprio desk, hanno potuto relazionarsi con gli enoappassionati presenti alla manifestazione. L’Enoteca provinciale di Salerno è ormai una realtà territorialmente rappresentativa della sinergia pubblico – privato volta alla valorizzazione della filiera vitivinicola provinciale e, soprattutto, alla sua affermazione come “movimento del vino”. A tal fine, oltre allo stand dedicato, durante la kermesse si è tenuta una conferenza stampa destinata alla discussione e presentazione delle iniziative istituzionali in corso per l’Enoteca Provinciale. Coordinati dal Dirigente del Settore Attività Produttive della Provincia di Salerno, Domenico Ranesi, tanti sono stati gli interventi tesi a sottolineare l’unicità del patrimonio vitivinicolo e gastronomico salernitano e l’importanza della sinergia pubblico - privata. La Provincia di Salerno ha sempre creduto nel progetto Enoteca e nell’eccellenza vinicola locale, tanto da divenire soggetto partecipante, promotore e sostenitore di eventi di settore, quali, appunto, Vitigno Italia: Salone da vitigno autoctono e tradizionale italiano. Sin dalla prima edizione di Vitigno Italia – sostiene Chicco De Pasquale presidente dell’evento napoletano - anche quando pochi scommettevano sulle potenzialità dell’iniziativa, la Provincia di Salerno si è mostrata interlocutore preferenziale, Ente sostenitore delle potenzialità offerte da tale evento – vetrina alla promozione dei vini provinciali. Il sostegno all’enogastronomia territoriale di qualità è indispensabile alla visibilità di un territorio e un’Amministrazione provinciale non può sottostimarla specialmente in luoghi come la provincia di Salerno che, pur viva di eccellenze paesaggistiche, storico – culturali ed enogastronomiche, soffre, di riflesso, delle recenti e devastanti vicissitudine della vicina Napoli. Da qui l’esigenza - sottolineata maggiormente dal giornalista e critico enogastronomico, Luciano Pignataro - di qualificare l’offerta salernitana in ogni suo aspetto e, soprattutto, di affermare l’alta potenzialità dell’Enoteca Provinciale quale vetrina di eccellenze capace anno dopo anno di accrescere la forza di attrazione dell’intero territorio. Il giornalista ha difatti esaltato l’unicità della produzione vinicola salernitana definendo il territorio provinciale “terra di opportunità”. I dati di crescita settoriale in provincia di Salerno mostrano, difatti, un andamento favorevole del comparto vitivinicolo in controtendenza rispetto a luoghi storicamente enoici della regione, dove la stessa storicità produttiva giustifica, a volte, rallentamenti o stagnazione. La stessa volontà dei produttori locali di creare cooperazione associandosi e realizzando un luogo comune ove commercializzare, promuovere e far conoscere i propri vini, può fungere da esempio ai produttori delle altre province campane affinché si affermi sempre più il valore differenziante dell’essere e fare sistema. Antonio Fiore, critico “maccheronico” del Corriere della Sera e giornalista enogastronomico, auspica per le altre province regionali, la stessa capacità di associazionismo. Si parte e si guarda Salerno, terra di opportunità e alla nuova sfida della cooperazione pubblico - privata. Nata nel 2003 quale progetto istituzionale di enoteca itinerante, la prossima costituzione in Associazione dell’Enoteca salernitana inaugura un nuova cooperazione che si pone quale polo di forza per una promozione integrata del patrimonio vinicolo locale. Tale Associazione avrà quali soci fondatori la Provincia di Salerno e 26 aziende vitivinicole salernitane e avrà una propria sede nel centro storico della città capoluogo. Il tutto entro la fine di settembre prossimo, come conferma l’Assessore all’Agricoltura e Foreste della Provincia di Salerno, Corrado Martinangelo. La costituzione dell’Associazione Enoteca prevede la messa in campo di altre iniziative istituzionali collaterali: l’individuazione, nel centro della città di Salerno, di una sede fisica ad essa destinata e la progettazione di una rete di club di qualità enogastronomica distribuiti sul territorio provinciale. Il progetto tende, dunque, alla realizzazione di un luogo deputato alla formazione, alla diffusione della cultura del vino e delle tipicità locali, sostenuto da attività comunicazionali e promozionali quali la realizzazione ed implementazione di un portale internet dedicato www.enotecaprovincialedisalerno.it prossimamente in rete. Patto Formativo per la filiera agroalimentare/industriale Nuovo tassello per il Patto Formativo per la filiera agroalimentare/agroindustriale. E’ stato firmato l’atto di concessione tra il Parco Scientifico e la Regione Campania per la predisposizione del Piano Attuativo che, una volta approvato e validato dalla Regione, consentirà l’avvio degli interventi formativi previsti. Il Patto Formativo per la filiera agroalimentare/agroindustriale coinvolge un ampio partenariato guidato dal Parco Scientifico e Tecnologico che è soggetto capofila, è a valenza regionale ed è sostenuto dalle cinque province campane. Alle imprese si offre un’opportunità unica per formare i dipendenti e nuove risorse umane da inserire in organico, contribuire ad accrescere il capitale umano e a ridurre lo svantaggio sociale, per valorizzazione i comparti più produttivi e rilanciare quelli meno trainanti. In particolare, il Patto intende promuovere la cultura di filiera, favorire l’accesso ai mercati nazionali e internazionali delle aziende, valorizzare la qualità. 12 Maggio/Giugno 2008 “Pertosa, ma non solo, tra le principali mete turistiche della Regione” S Maggio/Giugno 2008 momento ad auto blu e privilegi. Per Claudio Velardi l’intero patrimonio artistico e culturale della Campania (e anche quello della provincia di Salerno), va preservato e curato perchè puo’ diventare “una risorsa straordinaria per tutta la regione”. “Confesso che è una grave colpa - ha sottolineato l’assessore - io non ero mai stato in alcune realtà, come le grotte di Pertosa, pur essendo campano. Devo dire che sono spettacolari e mi ha fatto piacere sapere che gli amministratori locali e tutte le persone vi che ruotano intorno, siano riusciti a mettere in piedi un’impresa in grado di autofinanziarsi. Adesso, grazie a questi grandi sforzi di innovazione tecnologica che si stanno facendo, sono certo che questa zona della provincia di Salerno potrà diventare, insieme ad altre che hanno una vocazione turistica diversa, una delle principali mete turistiche della Campania”. A proposito delle strategie per lo sviluppo del turismo Velardi ha spiegato che, al posto dell’osservatorio sul turismo, saranno i docenti e gli studenti universitari a fare le indagini sullo stato del turismo in Campania. 13 Speciale Tursimo i è insediato solo da qualche mese, ma ha già rivoluzionato il modo di approcciare il turismo in Campania. Acceso polemiche, diviso. Ma anche entusiasmato e fatto discutere per le sue idee. Claudio Velardi, il guru della comunicazione prestato alla politica (dopo l’esperienza sempre con Bassolino nella giunta comunale di Napoli), ha toccato nel suo lungo tour in giro per la Campania anche la provincia di Salerno. L’assessore regionale, che ha approntato una vera e propria road map (per conoscere in prima persona - ha spiegato - tutte le realtà della regione e rendermi conto in prima persona dei problemi per poi trovare in tempi rapidi anche le soluzioni), punta deciso sul turismo di qualità. “Qui ci sono realta di una meraviglia assoluta, come le grotte di Pertosa, che sono anche ben sfruttate sul piano turistico. E altre che hanno bisogno di un rilancio e di una programmazione”. Velardi, fedele al copione di sportivo (un maratoneta convinto), non ha mai vestito i panni di politico, rinunciando fin dal primo Speciale CLAUDIO VELARDI, ASSESSORE AL TURISMO DELLA REGIONE CAMPANIA Speciale ANGELO VILLANI, PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI SALERNO Natura, arte, cultura e grandi eventi per una stagione estiva al top di Caterina La Bella Speciale Turismo P residente Villani, si avvicina la stagione estiva. Con quali prospettive per il territorio salernitano? La stagione estiva rappresenta il momento di maggiore incremento turistico. Le manifestazioni promosse e organizzate dalla Provincia di Salerno, capaci di coinvolgere l’intero territorio – da Scafati a Sapri – regalano un enorme ventaglio di proposte. Le bellezze paesaggistiche, le risorse naturali, impareggiabili, fanno il resto. La Costiera Amalfitana e Cilentana, per fare un esempio, sono indiscutibilmente un “richiamo” che, ovvio, necessitano sempre di un nostro supporto. Un supporto necessario soprattutto in questo momento a causa delle emergenze e, di conseguenza, di una pubblicità non proprio positiva per il territorio. Nel 2007, secondo i dati forniti nel corso della Giornata dell’economia, si è registrata in provincia di Salerno una flessione della domanda turistica, dovuta prevalentemente alla componente straniera con un calo del 2,2%. Si spiega il motivo? La flessione del dato è da ricondursi ad un contesto più generale. Mi spiego: la frenata risente di una recessione che coinvolge l’intero paese. Le emergenze, poi, note a tutti, hanno ulteriormente contribuito ad arrestare la domanda turistica. La verità è che quando si parla di Napoli si parla di Campania e, ancora, di Italia. Ma non è così. La realtà che si vive nella città partenopea è totalmente differente da quella salernitana; tutti i nostri sforzi sono concentrati proprio a far capire questa sostanziale differenza. Quali previsioni, invece, per il 2008? I cittadini nutrono fiducia verso il futuro. Non lo dico io ma una speciale classifica del Sole24Ore che pone Salerno al primo posto per “sentiment”. Questo vuol dire che credono nelle istituzioni, negli sforzi e negli investimenti. E gli investimenti della Provincia sono notevoli e importanti. Per il settore turismo, infatti, abbiamo numerosi manifestazioni che coprono l’intero anno. Grandi eventi, grandi richiami che stanno già dando soddisfazioni e ottimi risultati. Tutto, naturalmente, in modo gratuito. C’è tanto altro ma, mi consenta, di sottolineare una cosa importante: quando ci siamo trovati dinanzi ad emergenze, a fatti straordinari, abbiamo immediatamente avviato tavoli di confronto con le associazioni di categoria al fine di adottare scelte condivise. Questo lo ritengo importante, fondamentale per la crescita del territorio. Quali i punti di forza del territorio? Fare un elenco sarebbe davvero difficile. Il territorio salernitano è ricco di risorse naturali. Siti archeologici, culturali, paesaggistici, ambientali. Prodotti tipici e marchi di origine controllata. Ma l’elenco è davvero molto lungo. Quali quelli di debolezza? Non parlerei di punta di debolezza piuttosto di potenzialità da valorizzare maggiormente. Quali saranno i punti forti del prossimo programma estivo? Il cartellone estivo della Provincia è sempre ricco, variegato e soprattutto di qualità. Noi ci muoviamo nell’ottica della destagionalizzazione, ovvero manifestazioni organizzate per l’intero anno lasciando “libera” la stagione estiva che di per sé rappresenta un forte richiamo turistico. Questo non vuol dire che il cartellone non proponga nulla, anzi. Con i “Grandi Eventi”, attraverso “Progetti d’Autore”, un contenitore culturale di musica di qualità, in estate c’è Palinuro Griffe. Cantanti italiani di fama internazionale che si esibiscono, gratuitamente. La Provincia ha varato “Itinerari Mediterranei” per destagionalizzare il turismo. Un esperimento che, finora, ha funzionato? Sicuramente. Itinerari come Progetti d’Autore. Itinerari riesce a far sposare i “saperi e i sapori” in luoghi di notevole richiamo archeologico-culturale. E’ la prima edizione e, visti i primi risultati, non stento a credere che ce ne saranno delle altre. Abbiamo aperto con Panariello divenuto testimonial della mozzarella, dei nostri prodotti tipici. 14 Maggio/Giugno 2008 Dalle spiagge al centro storico, Salerno si prepara ad accogliere i turisti e a non “svuotarsi” ad agosto A finendo per l’estate un programma di eventi che animeranno le spiagge salernitane, da Santa Teresa fino a Mercatello: tornei di beach volley, iniziative musicali e tanto altro. Ci auguriamo, così, di incentivare la balneazione sul nostro litorale, interamente fruibile, anche nel mese di agosto, cercando di invertire la tendenza dello svuotamento della nostra città nel mese più caldo. Può anticiparci quali saranno i punti forti del prossimo programma estivo? Nel mese di giugno ospiteremo il concertoevento di Vasco Rossi nelle due serate del 27 e 28, ma anche la nuova edizione del torneo “Salerno in Primavera” che porterà in città numerose famiglie, anche d’Europa, al seguito delle squadre di calcio. Poi il 16 giugno abbiamo avuto allo stadio Arechi la partita di beneficenza della nazionale piloti. Ad agosto, invece, in cartellone abbiamo la XXV edizione della storica rassegna “Teatro dei Barbuti” oltre ad una serie di altri eventi importanti di danza, musica, che saranno il leit motiv di questa estate. L’animazione e gli eventi sulle spiagge, cui facevo prima riferimento, costituiscono la novità che si innesta su un calendario fitto di appuntamenti. L’assessorato comunale al turismo ha varato il centro storico “sempre aperto”. Come procede l’iniziativa in termini di presenze? Possiamo dirci veramente soddisfatti dell’iniziativa. I monumenti aperti nel centro storico sono una novità apprezzata innanzitutto dai nostri concittadini ma anche e soprattutto dai turisti. Le associazioni che stanno collaborando al progetto mi confermano l’altissimo gradimento dell’iniziativa: i visitatori si lasciano entusiasmare dalle visite guidate nel centro storico, per la Salerno longobarda e normanna. In particolare siamo riusciti a garantire anche ai croceristi, che sbarcano il lunedì nella nostra città, la visita dei monumenti del centro storico, mentre prima erano costretti a recarsi in Costiera o a Paestum. Per questi primi mesi le presenze e i fruitori del progetto sono stati veramente significativi. A che punto è l’attuazione del Distretto turistico digitale? È un altro punto fondamentale della nostra azione. Il turismo può e deve essere incentivato dalle novità informatiche. Credo che a breve diventerà realtà il progetto dell’Informator 3000, il pannello tecnologico che collocheremo innanzi alla stazione ferroviaria. Completerà l’offerta informativa no stop della nostra città, ora garantita esclusivamente e con ottimi risultati dall’Infopoint dell’EPT, anche se con orari limitati. Saremo in grado di offrire in tempo reale una serie di informazioni utili ai turisti, farmacie di turno, disponibilità alberghiere, eventi che si susseguiranno in città. Poi, lavoreremo insieme al Settore Sistemi Informativi del Comune per definire il progetto delle video-audio guide per le visite dei monumenti nel centro storico. (c.l.b.) Maggio/Giugno 2008 15 Speciale Turismo ssessore Maraio, siamo all’inizio della stagione estiva. Con quali aspettative? Mi fa piacere sottolineare, con soddisfazione, la calendarizzazione di importanti eventi su un periodo più ampio dei soli mesi estivi tradizionali. Abbiamo organizzato grandi iniziative, ad esempio, nei mesi di aprile e maggio: la “Antica Fiera del Crocifisso” nel centro storico ha riscosso un notevole successo di pubblico, ma anche il “Festival delle culture giovani”, “Cartoons on the bay” e “Salerno porte aperte” nei weekend di maggio, con la novità degli spettacoli musicali per la migliore fruizione dei monumenti, hanno attirato nella nostra città numerosi turisti. Questa è la dimostrazione che la scelta politica dell’amministrazione comunale di puntare sul centro storico come destinazione turistica e di investire sull’apertura dei monumenti in tutti i giorni della settimana, al contrario di quello che sta accadendo nel napoletano, ove si razionalizza e si contingenta la fruizione dei beni culturali, ci sta premiando. Ogni anno si parla di una città “vuota” ad agosto. Cosa state facendo per la valorizzare la città capoluogo? L’obiettivo primario è la promozione della risorsa mare. Per una città come Salerno, è un dovere. L’intuizione del sindaco De Luca di programmare, ogni settimana, lo sbarco in città di una nave da crociera della MSC, in un momento di enorme difficoltà per la Regione Campania, costituisce una vera e propria svolta per la nostra città. Vedere centinaia di turisti ogni settimana scendere dalla nave e passeggiare per i vicoli del centro storico, con i monumenti sempre aperti, è un importante passo in avanti. Ma non è finita. Dobbiamo recuperare totalmente alla fruizione dei salernitani e dei turisti il nostro litorale. Per questo, stiamo de- Speciale VINCENZO MARAIO, ASSESSORE AL TURISMO DEL COMUNE DI SALERNO RINO AVELLA, AMMINISTRATORE DELL’ENTE PROVINCIALE PER IL TURISMO Parola d’ordine: fare sistema nell’offerta turistica salernitana Speciale Turismo A mministratore Avella, si avvicina la stagione estiva. Con quali prospettive turistiche per il territorio salernitano? Partiamo da una base non positiva: le immagini dell’immondizia, irradiate su tutti i mercati internazionali, hanno arrecato un danno notevole e certo a tutto il comparto turistico campano in particolare, nazionale in generale. Poco incide, nell’economia complessiva del fenomeno, la realtà che nel salernitano l’emergenza rifiuti è solo una ventilata minaccia. Ma questo è solo il problema principale. Nel 2007, secondo i dati forniti nel corso della Giornata dell’economia, si è registrata in provincia di Salerno una flessione della domanda turistica, dovuta prevalentemente alla componente straniera con un calo del 2,2%. Si spiega il motivo? Uno è stato detto, l’altro riguarda il dollaro debole rispetto all’euro che sta determinando cali di presenza, in particolare in Costiera amalfitana, dei turisti americani che lì storicamente rappresentano il nocciolo duro in termini di arrivi. L’altro aspetto negativo riguarda una concorrenza estera che, approfittando di queste debolezze dell’offerta campana, propone pacchetti a basso costo ma dalla sufficiente qualità. Incide infine sulla flessione anche il mancato adeguamento di molte strutture, per lo più del Cilento, ai livelli qualitativi standard altrove, nonostante i prezzi siano mantenuti generalmente alti. Quali previsioni, invece, per il 2008? La stagione non è iniziata nel migliore dei modi: la Pasqua bassa non è stato un buon prologo per il lungo ponte del 25 aprile – 1 maggio. All’osservatorio dell’E.P.T. è risultato che nelle località della Costa Cilentana alcune strutture ricettive sono rimaste chiuse, altre sono risultate impegnate in lavori di ristrutturazione per la manutenzione ordinaria ed apriranno agli inizi di giugno. Il comparto ricettivo delle località della Costa d’Amalfi è stato invece pienamente operativo. Tutte le strutture sono state funzionanti con un tasso di occupazione media pari al 65-70% durante il periodo 25 aprile-1° maggio. Confermato un trend positivo per gli alberghi a 5 e 4 stelle, anche se il dato non può ritenersi estensibile a tutte le strutture che rientrano nella suddetta categoria. Infatti emerge un quadro eterogeneo che evidenzia una sensibilità degli operatori non sempre attenta ad intercettare i segmenti della domanda rispondendo con elasticità dell’offerta. Per gli alberghi a 3 e a 2 stelle è stato rilevato un indice di occupazione inferiore, pari al 50-60%. Molti operatori ritengono che la flessione sia stata ascrivibile alla difficoltà dei trasporti e al ritardo dei collegamenti marittimi. A rifinire le percentuali del tasso di occupazione hanno poi contribuito le prenotazioni last minute attivate attraverso internet. Dai numeri si evincono gli ampi margini di crescita. Realisticamente immaginare un prossimo tutto esaurito generalizzato è però esercizio arduo. Quali i punti di forza del territorio? E’ chiaro che il sole, il mare e la pizza non accontentino più nessuno. Serve allora un impianto infrastrutturale di alta qualità degli alberghi e di alta efficienza nel comparto dei trasporti. Diventano quindi fondamentali l’apertura ai voli di linea dell’aeroporto e l’attivazione dell’alta velocità ferroviaria. Quali quelli di debolezza? Un livello di accoglienza non sempre rispettoso dei turisti molto spesso trasformati da ‘ospiti’ in ‘polli da spennare’ ed una mentalità turistica che trova difficoltà ad essere metabolizzata dalla società salernitana nel suo complesso. Secondo dati recenti forniti dall’Ept le aree interne e il Cilento, rispetto alla Costa d’Amalfi, resta indietro. Salerno appare una provincia a due velocità. Dove vanno ricercate le cause di una simile situazione? Pochi albergatori avevano deciso di avviare l’attività durante la Pasqua, quest’anno anticipata. In Costiera Amalfitana, però, la scelta è stata fatta un anno prima prevedendo per il 25 aprile l’apertura di tutte le strutture e l’organizzazione complessiva dell’offerta territoriale. Il Cilento ha invece deciso di scadenzare le aperture tra Pasqua, il 25 aprile, il 1° maggio ed infine a giugno. Ciò ha determinato una mancata offerta complessiva del territorio. Qualche tempo fa chiese l’istituzione del Manager Turistico Provinciale. Crede sia ancora un intervento necessario? Serve una regia pubblica degli eventi che, unitamente all’ammodernamento degli E.P.T. trasformati in Aziende di Promozione Turistica assicurino l’ottimizzazione dell’offerta turistica complessiva salernitana governando i fenomeni. (c.l.b.) 16 Maggio/Giugno 2008 Maggio/Giugno 2008 17 IL BILANCIO DI ITINERARI MEDITERRANEI Gusto e cultura, tandem di successo, ritorna a settembre di Vera Arabino Speciale Turismo M entre le mete più rinomate della provincia salernitana si attrezzano per ospitare i vacanzieri dell’estate targata 2008 ormai alle porte e, bilancino alla mano, valutare se e quanto si sia riusciti a far passare l’immagine di “oasi felice” e non sfiorata dalle famigerate emergenze partenopee, è invece tempo di tirare le somme per la rassegna “Itinerari Mediterranei – Arte, Saperi e Sapori di Qualità”. Puntando infatti alla cosiddetta destagionalizzazione dei flussi turistici, la kermesse che - promossa dal Settore Turismo della Presidenza della Provincia e dall’Assessorato all’Agricoltura ed inserita tra i “Grandi Eventi in Campania 2008” - ha aperto i battenti a marzo, si appresta a chiuderli alla fine di giugno per poi riprendere con la programmazione settembre-dicembre. Gli ultimissimi appuntamenti in calendario, prima del break di luglio ed agosto, spaziano come sempre da un capo all’altro della provincia: si va dalla costa d’Amalfi (a cui sono legati prodotti eccellenti come il limone sfusato amalfitano ed i vini) dove resta allestita fino a domenica 29 giugno la mostra d’arte “La ceramica, i prodotti ed il territorio” presso il Museo Manuel Cargaleiro di Vietri sul Mare, fino alle grotte dell’Angelo di Pertosa (a cui sono legati prodotti tipici come il carciofo bianco ed il caciocavallo podolico) dove fino al 28 giugno, ogni venerdì e sabato, è possibile immergersi nelle suggestioni dell’Inferno di Dante all’interno delle grotte, passando per il Parco Regionale dei Monti Picentini dove sono in programma il concerto “Napoli Classica d’autore” di Gloriana, a San Cipriano Picentino sabato 28 giugno ed il concerto di musica jazz del Trio Salerno nella cattedrale del monte Tubenna a Castiglione del Genovesi, lunedì 30 giugno. Alla base di “Itinerari Mediterranei” c’è la volontà di coniugare attrattori artistici, archeologici e culturali con momenti spettacolari e degustazione di prodotti tipici e di qualità garantita di ciascun comprensorio. Un’idea di sicura efficacia: cosa c’è di meglio, tanto per fare un esempio, di godersi una buona mozzarella e un bello spettacolo, all’ombra dei templi di Paestum? E così gli itinerari proposti si sono snodati finora tra castello di Arechi (dove ha riscosso molto successo il concerto di musica etnica dei Musica officinalis), centro storico e complesso monumentale di Santa Sofia a Salerno, cornice dell’apprezzata mostra fotografica di Adriano Eccel; area archeologica e musei di Capaccio-Paestum, che è stata teatro del 3° Salone della Mozzarella; grotte di Castelcivita; museo archeologico della valle del Sele ad Eboli, con la kermesse de “La Grande Bufala”; grotte dell’Angelo di Pertosa; parco archeologico dell’antica Picentia a Pontecagnano, “animato” dalla musica di Habib Koitè ma anche dal teatro del grande Giorgio Albertazzi; borgo di Terravecchia a Giffoni Valle Piana, dove ha mietuto consensi la straordinaria Lina Sastri, ma anche perle della costiera amalfitana come Minori, Vietri sul Mare e Positano, dove la musica di Eugenio Bennato ha entusiasmato Marina grande. “Si tratta di manifestazioni che hanno dimostrato di essere capaci di andare oltre i canonici mesi di stagione balneare – spiega l’assessore all’Agricoltura Corrado Martinangelo - I nostri sforzi stanno raccogliendo i giusti frutti, dando vita ad un turismo integrato, che mette insieme filiere diverse: arte, archeologia, musica, sport, religione, cultura. Per la prima volta i settori turismo e agricoltura hanno presentato un programma unitario, che ha dimostrato di saper intrecciare patrimoni diversi ma complementari in un’ottica di autentico sistema”. E, tra l’autunno e l’inverno, gli itinerari tra saperi e sapori proseguiranno alla volta del centro storico di Albanella, del parco archeologico di Buccino, di Oliveto Citra, del parco archeologico di Nuceria Alfaterna e del parco del Castello Fienga di Nocera Inferiore, del Palazzo Marciano di Roccapiemonte, del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, dei chiostri e dell’abbazia di Cava de’ Tirreni. Nella suggestiva cornice della celebre località della fascia costiera cilentana, ad agosto avrà luogo la quarta edizione di una kermesse cara al pubblico locale e ai turisti. Uno degli eventi con cui la Provincia di Salerno intende promuovere il proprio territorio puntando al tempo stesso sulla dimensione artistica e spettacolare. La 4ª edizione si presenta con un cartellone di assoluto rilievo nel panorama musicale nazionale ma non rinuncia a momenti di intrattenimento dedicati ad un target più vasto e variegato. Palinuro Griffe - Coast Music Festival vuole essere una opportunità di riscoperta del territorio provinciale e regionale, e soprattutto un progetto comunicativo e promozionale che fa leva su uno dei punti di forza del turismo campano e meridionale, la Costa del Cilento. La manifestazione costituisce un tassello molto importante di un progetto che punta a delineare una nuova strate- gia di arricchimento dell’offerta turistica, privilegiando target differenti, senza appiattimenti e che, soprattutto, punta a creare occasioni di richiamo al di là degli schemi consueti. Giovedì 28 agosto P.F.M. IN CONCERTO PER “MEMORIAL FABRIZIO DE ANDRE’ ” Venerdì 29 agosto FRANCESCO RENGA IN CONCERTO Sabato 30 agosto GIULIANO PALMA & BLUE BRIDES Domenica 31 agosto PINO DANIELE E BIG BAND 18 Maggio/Giugno 2008 Di divina ce n’è una: un grand tour senza eguali di Anna Grazia Aliberti Maggio/Giugno2008 spesso ricavati all’interno di monumenti o antiche ville, dagli agriturismi agli affittacamere, bed and breakfast, residence e case vacanze. La varietà dell’offerta ricettiva è segno che la Costiera Amalfitana propone diverse tipologie di turismo. Non solo mare nelle località più rinomate, ma tante opportunità di vacanza per visitare siti di interesse storico-artistico, per vivere la natura, per scoprire antiche tradizioni ed apprezzare i sapori unici dell’eno-gastronomia locale. Arte e cultura in Costa d’Amalfi Storiche ville, antiche dimore, chiese e luoghi di culto: sono questi i tesori, noti e meno noti, del patrimonio storico della Costiera Amalfitana. Partendo da Salerno, il primo comune costiero che s’incontra è Vietri sul Mare. Sulla verde collina di Raito si erge Villa Guariglia, un tempo proprietà dell’Ambasciatore Raffaele Guariglia, Ministro degli Esteri del governo Badoglio. Oggi, il complesso composto dal palazzo nobiliare, dalla torretta e dal parco, è di proprietà della Provincia di Salerno, grazie al lascito testamentario dell’Ambasciatore. Vi si svolgono mostre, convegni, concerti e spettacoli ed è sede del Centro Studi Raffaele Guariglia nonché del Museo della Ceramica. L’esposizione, che occupa la torretta e il piano terra della stessa residenza, mostra i pezzi in ceramica più rappresentativi della produzione del territorio. Si parte dal ‘700 con oggetti di carattere religioso e devozionale, come targhe votive ed acquasantiere domestiche, fino ad arrivare alle opere del cosiddetto “periodo tedesco” della ceramica vietrese, che va dagli anni Venti ai Quaranta del ‘900. Proseguendo sulla strada costiera, tornante dopo tornante, ci si lascia alle spalle il panorama del golfo di Salerno. Si incontrano paesini, si attraversa lo splendido borgo marinaro di Cetara, si scorgono insenature con spiaggette di ciottoli e grotte, fino ad arrivare a Capo d’Orso. Qui, alle porte del comune di Maiori, addossata alla roccia e all’ombra di una imponente grotta naturale, si trova l’Abbazia di Santa Maria de Olearia. Dalla strada, all’occhio del viaggiatore, l’intero complesso appare come un agglomerato di vecchie abitazioni private e nessuno penserebbe mai che dietro e dentro questa massa di costruzioni sono nascosti i resti di un ambiente monastico che costituisce una preziosa testimonianza d’arte e architettura dell’Alto Medio Evo. Il complesso religioso, eretto nel X-IX secolo da un cenobio di monaci bizantini, ha subito nel corso dei secoli continue alterazioni e modificazioni. L’abbazia è composta da tre cappelle sovrapposte. 19 Speciale Turismo S tupore. Un’incredibile sensazione di meraviglia e di nuova o rinnovata scoperta. E’ quello che si prova quando si arriva in Costiera Amalfitana. La “divina” Costa d’Amalfi che, da secoli, incanta turisti e viaggiatori, illustri e non, provenienti da ogni parte del mondo. Percorrendo la stretta striscia di terra che collega Vietri sul Mare a Positano, la Statale 163, non si può resistere al desiderio di tenere sgranati gli occhi per cogliere l’immensità del paesaggio, i suoi colori e le sue forme. Non si può frenare la voglia di respirare a pieni polmoni per sentire profumo di mare e fresco odore di montagna. In macchina, in moto o in mountain-bike, attraversare la Costiera Amalfitana, è un meraviglioso gioco di luci ed ombre, un susseguirsi di tornanti dai quali si aprono spettacolari scorci di costa, piccole baie incantate, insenature dalla prorompente vegetazione mediterranea che sembrano raggiungere il mare, là dove il sole crea mille riflessi di luce sull’acqua. A questi panorami mozzafiato si affiancano i riti legati a secolari consuetudini, le tracce di antiche arti e mestieri, il ricco patrimonio storico, l’eredità della tradizione economica costituita dall’agricoltura, dalla pesca, dall’artigianato, dalla gastronomia che fanno della Costa d’Amalfi, proclamata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, uno dei più prestigiosi giacimenti turistici, culturali ed ambientali. Una terra assolutamente idonea a soddisfare le attese del turista moderno, sempre più attento ed esigente, per il quale il viaggio non è solo divertimento, ma un’esperienza culturale da vivere, nonché un arricchimento personale. La vocazione turistica della Costiera Amalfitana è nota fin dai tempi dei Greci e dei Romani che amarono quest’angolo di Campania. Gli intellettuali viaggiatori del Grand Tour, sedotti dalla bellezza selvaggia di questi luoghi, poi, hanno contribuito a renderla famosa in tutto il mondo. Da allora Vietri sul Mare e la tradizione della ceramica, Ravello e le sue famose ville, Amalfi con il Duomo e il Chiostro del Paradiso, Positano e i luoghi abitati dai personaggi che hanno contribuito a crearne il mito, sono diventati i simboli di una costa che è in gado di proporre un’offerta turistica variegata, nel segno di una lunga tradizione di ospitalità. Ad oggi, nei tredici comuni della Costiera Amalfitana (Vietri sul Mare, Cetara, Maiori, Minori, Tramonti, Scala, Ravello, Amalfi, Atrani, Conca dei Marini, Furore, Praiano, Positano) si contano circa quattrocento strutture ricettive, alberghiere ed extra-alberghiere. Il turista, dunque, può scegliere tra diverse soluzioni di accomodation, di ogni categoria e prezzi: dagli alberghi esclusivi agli hotels pregevole fattura - il cortile-chiostro di impronta arabo-sicula e la torre del ‘300 all’ingresso - e per il celebre giardino. Villa Cimbrone, invece, è stata costruita agli inizi del XX secolo per volere di Lord Grimthorpe. Ciò che affascina è il suo rigoglioso giardino pregno di statue, tempietti, grotte naturali e fontane. Rinomato in tutto il mondo è il “belvedere dell’infinito” da cui si gode di un panorama di rara bellezza. Anche l’architettura religiosa offre autentici capolavori quali il Duomo di San Pantaleone dell’XI secolo, la Chiesa di San Giovanni del Toro e quella di Santa Maria a Gradillo, entrambe del XII secolo. Speciale Turismo Mare e monti: le bellezze naturalistiche La Costa d’Amalfi, in tutto il mondo, è sinonimo di mare con spiagge dorate e baie naturali. Alcune ampie ed attrezzate, come quella della marina di Vietri, di fronte agli scogli dei due fratelli; oppure il litorale di Erchie, diviso in due da una torre che sorge dal mare. Altre, invece, nascoste e raggiungibili solo con barche o dopo una lunga passeggiata tra la vegetazione e i profumi della macchia mediterranea che, ad esempio, accompagnano la discesa, per antichi gradini, fino all’arenile di Marina d’Albori. Tra le spiagge più famose della Costiera c’è quella di Marina Grande, ad Amalfi, circondata da casette pastello e da un fantastico mare blu. Ma per bellezza e fascino, sicuramente, primeggia il fiordo di Furore. Per accedervi bisogna scendere duecento gradini che partono dalla Statale 163 oppure arrivare in barca dal mare. Il fiordo è costituito da un profondo taglio nella montagna, scavato nel corso dei secoli dal torrente che scende a precipizio dall’altopiano di Agerola. Poche case ed un’antica cartieramulino, recentemente restaurati, si affacciano sulla pittoresca spiaggetta. Un luogo che sembra un presepe, un borgo divenuto famoso in tutto il mondo per aver accolto una famosa coppia cinematografica: Anna Magnani e Roberto Rosselli. Ritornando sulla statale, a poca distanza, s’incontra un altro luogo simbolo della Costa d’Amalfi: la Grotta dello Smeraldo, a Conca dei Marini, così denominata per la particolare gradazione di verde che acquista la luce, filtrando attraverso l’apertura naturale della grotta dove stalattiti e stalagmiti danno vita ad un’architettura misteriosa ed affascinante. Le spiagge di Positano, invece, hanno da sempre attratto artisti irrequieti e personaggi del jet-set internazionale. Ad esempio la spiaggia di Fornillo che negli anni Quaranta era stata dedicata alla Principessa di Piemonte, Maria Josè di Savoia che qui veniva a fare i bagni. La Costiera Amalfitana non offre soltanto la bellezza del mare, ma anche la magia di un paesaggio di montagna che domina la costa. Sono i Monti Lattari, ottima meta per chi ama le passeggiate e le escursioni nel verde. La fitta rete dei sentieri consente, a chi li percorre, di godere di uno spettacolo unico ed imponente. Tra gli itinerari più famosi vi è, a Scala, quello della Valle delle Ferriere, una riserva naturale, tutta da scoprire e pronta ad incantare con lo spettacolo di una natura prodigiosa ricca di acque e di vegetazione, tra cui rare specie di felci presenti per il particolare microclima. Da essa si può procedere verso la lunga e sinuosa Valle dei Mulini, attraversata dal fiume Canneto e ricca di ampi limoneti. Qui, sono ancora visibili esempi di archeologia industriale come i resti di un acquedotto e di antiche cartiere che, fin dal XII secolo, producevano la celebre carta di Amalfi. Da non perdere, inoltre, è, a Praiano, la passeggiata del Sentiero degli Dei che deve il suo nome alle bellezze della natura in cui ci s’imbatte percorrendolo. Camminando sulle antiche mulattiere, ricavate lungo i versanti montani che cadono a picco sul mare, si prova una sensazione unica di essere sospesi tra il cielo e la terra, mentre all’orizzonte si aprono ampi e stupendi panorami. Tra le rocce si disegnano ambienti contrassegnati da volte e portici: è un’immersione totale in una suggestiva atmosfera, con la luce del sole e l’azzurro del mare che penetrano dalle aperture ad animare i volti delle figure sacre che decorano le volte e le pareti. Seguendo le tracce di un’antica ed autentica spiritualità si arriva nel borgo rurale di Tramonti, l’altra faccia della Costiera Amalfitana, quella meno conosciuta ma comunque affascinante. Nella frazione di Gete, all’interno di una grotta, è ubicata la Cappella Rupestre di San Michele Arcangelo, risalente al XII-XIII secolo ed espressione del Cristianesimo del primo periodo che si realizza nella forma eremitica, che, più di ogni altra, favorisce, attraverso la preghiera e la riflessione, il contatto con Dio. Anche il borgo di Minori riserva una piacevole sorpresa: in un’insenatura della costa, nel punto in cui il torrente Regina Minor sfocia a mare, è stata scoperta nel 1932, una villa marittima romana, edificata nel I secolo d.C.. Un salone con volta a botte, l’impianto termale, stucchi, mosaici e residui di affreschi costituiscono alcuni degli elementi caratterizzanti quello che può essere considerato uno dei monumenti romani più importanti del salernitano. Un itinerario ideale tra l’arte e la cultura della Costiera, non può che condurre ad Amalfi. Si comincia dagli Arsenali, dove venivano costruite le famose galee con oltre cento remi destinate ai ricchi traffici con l’Oriente, durante il luminoso periodo delle Repubbliche marinare, per poi spostarsi a palazzo Morelli dove è conservata la “Tabula Amalphitana”, il primo codice di diritto della navigazione. Il simbolo della cittadina, però, è il maestoso Duomo, in stile arabo-normanno, dedicato a Sant’Andrea, che domina la piazza dalla sommità di una irta e ripida scalinata. Appartata rispetto alla costa è la posizione della bella Ravello, conosciuta in tutto il mondo per le sue famose ville. Villa Rufolo, realizzata per volontà dell’omonima famiglia nel 1200, si caratterizza per la presenza di elementi architettonici di 20 Maggio/Giugno 2008 Le tradizioni dell’artigianato Maggio/Giugno 2008 gioiello della manifattura di Positano è il tombolo: un merletto esteticamente meraviglioso, particolarmente pregiato e ricercatissimo che, secondo alcuni, sarebbe stato ideato dalle suore ospitate nel convento adiacente alla Chiesa nuova. I veri artigiani di Positano, insomma, sono sempre stati impegnati sul fronte della moda. Ieri con le sete ed i tessuti. Oggi, invece, con un repertorio molto più ampio che permette di scegliere tra una gamma di capi d’abbigliamento che spazia dai costumi ai pantaloni, dalle gonne, alle camicie e ad ogni cosa si possa desiderare per vestirsi in perfetto stile Positano. Il sentiero del gusto Grazie all’integrità delle sue risorse ambientali, la Costiera Amalfitana offre prodotti alimentari tradizionali ed unici. Numerose, infatti, sono le produzioni che hanno ottenuto il riconoscimento comunitario o in corso di certificazione di qualità. Tra i prodotti tipici spiccano l’olio extravergine di oliva DOP Colline Salernitane ed il limone IGP costa d’Amalfi, ingrediente base di gran parte delle specialità culinarie della costiera, dalle cui bucce profumate si ricava il famoso limoncello. Un altro rosolio, tipico di Tramonti, è il concerto, ottenuto dalla macerazione in alcool, per quaranta giorni, di circa venti spezie. Il borgo collinare è famoso anche per la produzione lattiero-casearia. Dal latte delle mucche e delle capre dei Monti Lattari, allevati in pascoli ricchi di erbe dagli aromi unici, si ricava una vasta gamma di latticini: caciocavallo, fiordilatte, provola, scamorza, latticello nel giunco, ricottella al burro, tutti preparati con la cura ed i metodi di una volta. E che i latticini di Tramonti avessero un sapore unico, era ben noto già nel 1889, quando, secondo una leggenda, un cittadino sostituì il fiordilatte tramontino al formaggio duro sulla pizza per offrirla alla regina Margherita di Savoia che apprezzò molto la prelibatezza gastronomica. Il patrimonio agroalimentare offre ancora la colatura d’alici, specialità del borgo marinaro di Cetara, e un’ampia gamma di dolci come la sfogliata Santa Rosa a Conca de’ Marini, la melanzana con la cioccolata o prelibatezze a base di agrumi e castagne. Da gustare, per cogliere i profumi degli agrumi e della flora mediterranea, è il vino DOC Costa d’Amalfi, ottenuto dai vigneti che ricoprono i fianchi scoscesi delle dolci colline che degradano verso il mare. 21 Speciale Turismo Una vacanza in Costiera Amalfitana consente di conoscere anche il mondo di un antico saper fare, quello degli artigiani che, attraverso gesti e manufatti, si racconta, con passione, da innumerevoli anni. La ceramica è l’arte regina, nonché un’attività economica importantissima. Ed è Vietri sul Mare il centro di produzione per eccellenza. Il paese dove gli artigiani, nei loro caratteristici laboratori che si affacciano sulle strette viuzze urbane, riproducono, su oggetti e suppellettili, scene di vita quotidiana, credenze religiose e frammenti di paesaggio, utilizzando quella splendida tavolozza di colori che offrono il mare, i monti, i fiori della splendida Costa d’Amalfi. Ma la ceramica a Vietri sul Mare è scritta anche nel paesaggio, nelle mattonelle inserite nelle murature esterne ed interne delle case o incastonate nei vicoli tortuosi e talvolta nascosti dei paesi della costiera. Vietri e gli altri centri della zona diventano così un museo all’aperto, scandito dalla presenza delle numerose botteghe che, con i loro piatti decorati, vasi e pannelli murali testimoniano di un’attività ancora oggi molto vitale. Un altro prodotto dell’artigianato locale è la carta bambagina prodotta ad Amalfi e nella Valle dei Mulini. La nobile arte della fabbricazione della carta in Costiera Amalfitana ha una lunga e gloriosa tradizione, a partire dal Medioevo, quando la lavorazione si innestò nelle attività economiche locali. Per conoscerne la storia e i metodi di lavorazione si può visitare il Museo della Carta di Amalfi. Esso ospita i macchinari e le attrezzature impiegati nelle antiche cartiere per la realizzazione della carta a mano, nonché un’esposizione di fotografie e stampe documentaristiche, e una biblioteca a tema contenente libri sulle tecniche di produzione. Legata, invece, agli aspetti rurali del paesaggio è la tradizione dei “cufanari” di Tramonti, i maestri cestai che, con sapiente abilità, intrecciano i rami teneri e la scorza, tagliata a strisce, degli alberi di castagno, per ricavarne cesti, paniere e sporte. Se un tempo, ciò che veniva prodotto serviva agli agricoltori per il lavoro nei campi o per la raccolta ed il trasporto dei limoni e degli altri prodotti dell’orto e della montagna, oggi, le creazioni degli artigiani vengono non di rado utilizzate come complementi d’arredo. Il borgo di Positano, invece, è sempre stato famoso per la lavorazione della seta e della canapa. Quella di produrre abiti è una tradizione antica che nel tempo ha dato vita alla cosiddetta moda Positano, divenuta celebre tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Sessanta del ‘900. Un altro IL PRESIDENTE DI FEDERALBERGHI SALERNO “In crescita le presenze europee, calano gli Usa” Speciale Turismo L ’estate è ormai alle porte e la Costiera Amalfitana si prepara ad accogliere i turisti della stagione 2008. Ne discutiamo con Genny Gagliano, presidente di Federalberghi Salerno, l’associazione delle imprese del settore turistico ricettivo che operano nel territorio provinciale, nata con lo scopo di rappresentare le esigenze delle imprese alberghiere nei confronti delle istituzioni, delle organizzazioni politiche, economiche e sindacali, ed altresì di valorizzare gli interessi economici e sociali delle imprese di settore, attraverso l’affermazione dell’economia turistica e la promozione dell’offerta ricettiva. Quali sono le previsioni per la prossima estate in Costiera Amalfitana? Secondo un’indagine condotta da Federalberghi sugli italiani che sceglieranno la Costiera Amalfitana come meta delle loro vacanze, dovrebbe esserci una sostanziale tenuta rispetto all’estate 2007. La stessa analisi evidenzia, però, che mancano auspicabili segnali di ripresa e quell’incremento che, fino all’anno scorso, si manifestava sistematicamente. Il dato della Costiera riflette, in qualche modo, l’andamento nazionale. Esso avvalora la tesi che, in questo momento, si sta attraversando una fase di crisi economica. Per questo, sarebbe più che mai opportuno varare misure strategiche atte a risollevare i problemi delle famiglie italiane e, al tempo stesso, sarebbe necessario promuovere, sempre di più e meglio, il nostro paese quale meta ideale per le vacanze, così come fanno con maestria gli Stati esteri nostri competitors. Gli stranieri, europei ed americani, hanno sempre dimostrato di apprezzare le bellezze della mitica Costa d’Amalfi. Qual è il trend del turismo estero per la stagione 2008? Forti preoccupazioni si avvertono per il problema determinato dal cambio sfavorevole dollaro-euro che provocherà una minore affluenza di visitatori statunitensi. Opposto, invece, è l’andamento della domanda dei turisti europei. Si prevede un significativo incremento della presenza della clientela tedesca che, da sempre, è il turista straniero per eccellenza. Il calo di arrivi registrato fino all’anno 2006, per fortuna, si è interrotto. Anzi, si stima un ulteriore recupero anche in termini per- centuali. Per quanto riguarda francesi ed inglesi, si nota una buona tenuta, addirittura una lieve crescita; mentre dai Paesi dell’Est Europa si registrano indicatori sempre più positivi. Tuttavia, considerando che stiamo assistendo ad un notevole sviluppo dei paesi nostri concorrenti, non possiamo essere del tutto tranquilli per il futuro turistico delle nostre realtà. Secondo lei, quali sono i più rilevanti punti di debolezza del sistema turistico Costiera Amalfitana? Purtroppo continuano a mancare servizi ed infrastrutture. Ancora non è stata trovata una soluzione al problema dei troppi autobus che, ogni giorno, arrivano in Costiera ed intasano il traffico, scoraggiando, di conseguenza, chi raggiunge questi luoghi con mezzi propri. Le cosiddette vie del mare, poi, a mio parere, sono un vero disastro: insufficienti e molto poco organizzate. Inoltre, con rammarico, devo constatare che non sono mai stati organizzati seri corsi di formazione per il personale addetto al turismo. Le scuole alberghiere funzionano poco e gli studenti non acquisiscono un’adeguata preparazione nel settore dell’accoglienza. A questo si aggiunge che i soldi pubblici, gestiti dalle Amministrazioni, dalla Comunità Montana e dagli Enti, sono spesi male. Molto spesso solo per accontentare gli amici di turno, finanziando delle manifestazioni che non apportano alcun reale beneficio all’economia locale. Questi problemi mettono a rischio il sistema turistico Costa d’Amalfi, soprattutto se si considera che i paesi concorrenti stanno investendo nel turismo risorse e professionalità. Qual è, allora, la sua proposta? Investire in una programmazione seria e in un’attenta promozione. Anche per quanto riguarda l’emergenza rifiuti, siamo stati coinvolti nel problema pur non avendone responsabilità, con il risultato che è stato trasmesso all’estero un messaggio negativo che, con molti sforzi, stiamo cercando di cancellare. Inoltre sarebbe opportuno attuare concrete politiche di cooperazione e concertazione: più volte gli operatori della Costiera Amalfitana hanno chiesto di partecipare agli incontri e alle tavole rotonde istituzionali per dare il giusto contributo di chi vive direttamente il mondo del turismo. Ma con scarso successo. Un’altra occasione mancata è stato l’educational tour che, nei giorni 30 e 31 maggio e 1 giugno, ha fatto arrivare in provincia di Salerno una nutrita delegazione composta dai rappresentanti di tour operarators e testate giornalistiche di settore. Anche se la Federalberghi ha salutato con favore la suddetta iniziativa di promozione turistica, nella convinzione che tale attività possa produrre effetti positivi, viene però da chiedersi quali siano stati i criteri di selezione delle strutture alberghiere e ricettive che hanno ospitano gli operatori stranieri. A leggere il programma degli incontri, emerge infatti un’assenza di logica, o quanto meno l’adozione di una logica arbitraria. Ritengo che sia stata assurda la scelta di escludere dal tour promozionale molte zone a Sud di Salerno ed appare addirittura incomprensibile che per la Costiera Amalfitana sia stato previsto un solo incontro presso Villa Divina di Vietri sul Mare: un atto che sa di scorrettezza, non solo verso gli operatori, ma nei confronti di un intero territorio che amo e che rappresenta una delle più importanti risorse strategiche della provincia di Salerno. (a.g.a.) L’ospitalità in cifre STRUTTURE ALBERGHIERE 1 stella 3 2 stelle 24 3 stelle 54 4 stelle 42 5 stelle 6 5 stelle lusso 6 TOTALE 135 22 STRUTTURE EXTRA-ALBERGHIERE Bed and Breakfast 49 Agriturismo 17 Affittacamere 64 Appartamenti 40 Case vacanze 35 Campeggi/Villaggi 2 TOTALE 207 Fonte: www.turismoinsalerno.it Maggio/Giugno 2008 Gli Eventi in Costiera Amalfitana Dal 27 giugno al 31 ottobre, 143 eventi a Ravello nel segno della Diversità I “La più importante novità dell’edizione 2008 del Ravello Festival”, osserva il presidente della Fondazione Ravello, Domenico De Masi, “dedicata alla memoria del grande scenografo italiano Enrico Job, sempre vicino al Festival con la sua prodigiosa creatività, consiste nel fatto di aver arricchito notevolmente l’offerta nella durata e nel numero di eventi. Ciò rappresenta non solo una spinta ad incrementare il livello di attrattività verso il pubblico ed i turisti, ma soprattutto il passo immediato verso la realizzazione di un Festival che duri un anno intero, in vista dell’inaugurazione dell’Auditorium progettato da Oscar Niemeyer, prevista per l’inizio del 2009”. Maggio/Giugno 2008 Il cartellone 2008 prevede ogni giorno uno o più spettacoli, e si presenta come un programma ben calibrato, all’insegna della varietà, della polifonia, della qualità, della coesistenza del classico e delle forme d’arte sperimentali. Per il concerto inaugurale (27 giugno), il Palco del Belvedere di Villa Rufolo è pronto ad accogliere una affascinante protagonista della musica contemporanea: la percussionista Evelyn Glennie. Con lei, ci sarà la Prague Philharmonia, diretta dal maestro Eduard Zilberkant, di scena anche il 28 giugno con il soprano Silvia Vazquez. Grazie alla collaborazione instaurata con il Teatro di San Carlo di Napoli, l’Orchestra del Massimo partenopeo si esibirà, diretta da Jeffrey Tate e Ascher Fisch, in due concerti dedicati al repertorio di Wagner, Verdi e Strauss (19 luglio e 25 luglio; nella prima occasione anche con il Coro). Nella notte di San Lorenzo (tra il 10 e l’11 agosto, ore 4.30) torna l’atteso e ormai tradizionale appuntamento con il Concerto all’Alba: sul palco, la Nuova Orchestra Scarlatti, diretta da Aurelio Canonici. Il 6 settembre segnerà il ritorno, dopo lunga assenza da Ravello, di Uto Ughi, solista e direttore della Wiener Kammerorchester. Sulla scia dei successi ottenuti negli 23 scorsi anni, il Ravello Festival conferma la sua speciale attenzione per la Danza. Nel rispetto di una tradizione legata ai nomi di compagnie ed artisti di assoluto prestigio (Maurice Béjart, Bill T Jones, Roland Petit, Roberto Bolle, Alessandra Ferri), anche quest’anno la proposta si preannuncia molto stimolante, con una intera settimana dedicata allo spettacolo, agli incontri con gli artisti e alla formazione. In esclusiva assoluta, il 16 luglio saranno di scena insieme le compagnie di Martha Graham e di José Limón, con lo spettacolo “L’uomo e la donna della Modern Dance”, incentrato sulla differenza dei generi. Il programma di sezione si arricchisce inoltre di un “Gala” (18 luglio) con etoiles provenienti dalle maggiori compagnie del momento, e di un ciclo di Masterclass (da 15 al 22 luglio), a cura di alcune tra le più illustri personalità femminili della danza modern e contemporanea. Tra gli eventi clou dell’edizione 2008, una menzione particolare va riservata alla mostra allestita dalla Perna Foundation, che a Ravello (dal 27 giugno al 24 agosto) presenta in anteprima la sua collezione con le opere di 18 artisti del Mediterraneo, selezionati da un Comitato scientifico composto da Alanna Heiss direttore del PS1 Moma di New York, Marc Mayer direttore del Museo di Arte Contemporanea di Montreal, Vincente Todoli direttore della Tate Modern di Londra, Paolo Colombo consulente presso il Museo Benaki di Atene e il Museo di Arte Contemporanea di Istanbul. Sempre all’interno della sezione Arti Visive, è in programma dal 1 settembre al 31 ottobre un’altra grande mostra: “Intolerance”, a cura di Achille Bonito Oliva (direttore artistico della sezione Arti Visive), incentrata sull’arte contemporanea come coesistenza di differenza e rovesciamento dei dogmatismi e dei fondamentalismi. Nei Speciale Turismo l Ravello Festival 2008 comprende 143 appuntamenti suddivisi in 8 sezioni, con eventi di musica sinfonica e cameristica, arti visive, design, formazione, scienza, cinema, letteratura, spettacoli di tendenza e danza. Come ogni anno, per unire al ricca ghirlanda di eventi, è stato scelto un unico tema conduttore, una sorta di leitmotiv wagneriano che nel 2008 sarà la Diversità, concetto che rimanda all’affermazione dell’eccellenza sulla norma, alla pacifica coesistenza tra le singole entità, ma anche alla negazione delle convenzioni e all’intolleranza. Speciale Turismo due mesi di mostra sarà esposta, tra le altre, l’opera “Tavolo Love Difference” di Michelangelo Pistoletto. La sezione Eventi Speciali porta sul palcoscenico di Villa Rufolo alcuni protagonisti prestigiosi del panorama internazionale: in cartellone c’è l’ensemble di Uri Caine, impegnato in una rilettura jazzistica ed originale del repertorio wagneriano (12 luglio); quindi due “piano solo” di assoluto fascino, affidati a Ludovico Einaudi (2 agosto) ed al compositore belga Wim Mertens (16 agosto); la Vienna Vegetable Orchestra (5 luglio), poi, debutterà in Campania con i suoi strumenti ricavati da peperoni, zucchine e cocomeri, nel concerto “Il gusto della musica...”. Ottimo jazz ancora con la Parco della Musica Jazz Orchestra ed il solista Javier Girotto. Si rifà, invece, alla migliore tradizione napoletana, il concerto che Massimo Ranieri (10 luglio) presenterà in esclusiva assoluta. Novità per il Ravello Festival, è lo spettacolo Bukkerittet (Cavalcando la renna), in collaborazione con il Peer Gynt Festival e con la Reale Ambasciata di Norvegia in Italia: ballerini, cantanti, acrobati ed artisti di strada celebrano il Peer Gynt di Henryk Ibsen su coreografie di Hallgrim Hansegård (29 giugno). Mettono insieme proposte assai diverse per gusto e genere le Passeggiate Musicali. Toni Servillo, l’uomo di punta del cinema italiano, e Catherine Spaak, affascinante icona del cinema, saranno voci recitanti in due spettacoli musicali ispirati a Hofmannsthal e a Pierre Louys. Spazio, poi, ad alcune novità di grande interesse della scena musicale italiana e non: l’arpa di Cecilia Chailly, la splendida voce del controtenore spagnolo Martin Oro, lo swing delle Blue Dolls, il jazz scandinavo dello Slow Motion Quintet con Solveig Slettahjell, di scena rispettivamente il 3 luglio, il 17 luglio, il 12 agosto ed il 28 agosto. La sezione Musica da Camera punta invece sul fascino raccolto dei luoghi e dei programmi musicali, con solisti ed ensemble di assodato prestigio come i Salzburg Chamber Soloists (6 luglio) ed il London Turner Trio (3 agosto). Si esibiscono inoltre a Ravello, Angelo e Alfredo Persichilli (13 luglio), padre e figlio legati a due importanti orchestre italiane (Accademia di Santa Cecilia e Teatro alla Scala), ed i Virtuosi Italiani con Sandro De Palma (8 agosto) impegnati in un’esecuzione cameristica del secondo Concerto di Chopin, e l’enfant prodige napoletano, Aniello Desiderio (31 agosto). Da sottolineare come il Festival abbia scelto di dare vita ad un ensemble cameristico stabile nel nome di Oscar Niemeyer, formato da musicisti che hanno aderito con grande entusiasmo all’invito della Fondazione Ravello. Prosegue inoltre la collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, in cui i musicisti saranno protagonisti, nel corso di sei affascinanti concerti di mezzanotte dell’esecuzione integrale delle Suites per violoncello di Bach. Altra novità della sezione cameristica sono i Concerti del Plenilunio, che si svolgeranno rispettivamente nel magnifico scenario della Basilica di Sant’Eustachio a Scala, con l’Ensemble del Teatro di San Carlo (20 luglio), e a Ravello, nella Chiesa dell’Annunziata e sul sagrato di San Giovanni del Toro, con Francesco Manara (17 agosto). La sezione CineMusic, diretta da Lina Wertmuller e da Peppe D’Antonio, comprende tre concerti con sonorizzazione di immagini dal vivo, le rassegne Dive, Divine e Diverse e Film & Musica, la presenza di Isa Danieli alla proiezione del docufilm Isa 9000, l’assegnazione del Premio ClipMusic ai migliori video emergenti italiani, e l’attuazione di un progetto di formazione, in collaborazione con il Comune di Ravello, che coinvolge i giovani delle scuole in Laboratori di cinema e musica e nella realizzazione di un evento musicale (in programma il 26 agosto). Il Premio “Nino Rota 2008” verrà assegnato, quest’anno, a Franco Piersanti, musicista prediletto da Nanni Moretti. Dopo il primo appuntamento del 2007 dedicato a Virginia Wolf, per la rassegna dedicata ai grandi visitatori di Ravello, è in programma dal 4 agosto un ciclo di eventi su David Herbert Lawrence, che nel suo soggiorno all’Hotel Rufolo ultimò il suo capolavoro L’amante di Lady Chatterley. La rassegna “D H Lawrence: a trespasser in Ravello”, a cura di Tiziana Masucci, comprende una mostra inedita, incontri di parola, un reading di Lina Wertmuller e varie proiezioni. Per gli incontri letterari, si segnalano il tradizionale appuntamento con i Finalisti del Premio Campiello 2008 (24 luglio) oltre alla presenza di ospiti di grande valore quali ad esempio Gillo Dorfles (10 luglio), Corrado Calabrò (20 luglio), Boris Pahor (7 agosto) e Andrea De Carlo (30 agosto), quest’ultimo anche in veste di chitarrista. Per gli scrittori in erba, invece, Porsche Italia, in collaborazione con Psychologies e Lierac Homme, porta a Ravello il 27 agosto la finale del concorso “Volo Rapido”, una competizione che premia il connubio “velocità/creatività”, secondo il parere di giurati d’eccezione, tra cui Oliviero Toscani e Antonio Scurati. La sezione Formazione si arricchisce inoltre di quattro incontri in collaborazione con la Fondazione IDIS - Città della Scienza. Il Seminario d’estate, organizzato da S3. Studium e giunto alla XXIII edizione (27-29 giugno), vuole approfondire la conoscenza e l’analisi della “Diversità nelle organizzazioni”. Info e contatti: Tel. +39 089 858360 - Fax +39 089 8586278 Email: [email protected] www.ravellofestival.com Da non perdere... Amalfi Atrani Atrani Cetara Conca dei Marini Conca dei Marini Conca dei Marini Maiori Maiori Minori Minori Positano Positano Praiano Praiano Praiano Ravello Tramonti Tramonti Vietri sul mare Capodanno Bizantino Festa della Maddalena Sagra del pesce azzurro A tutto tonno Sagra della sfogliatella Santa Rosa Regata velica per la “Festa del mare” Festa della Madonna della Neve Maiori Vicoli e cultura Festa di Santa Maria a Mare Festa di Santa Trofimena XIII edizione Jazz on the coast Sbarco dei Saraceni XVI edizione Mare, Sole e Cultura Luminaria di San Domenico Festival della Tradizione Notte Bianca in Costiera “Il Sogno” Festa di San Pantaleone Sagra della pizza Festa del vino e delle tradizioni XI ed. Concerti d’Estate a Villa Guariglia 24 31 agosto 22 luglio Ultima settimana di agosto agosto agosto 23 luglio 5 agosto Durante i week-end di luglio 15 agosto 13 luglio 21-25-27-29 luglio/3 agosto notte del 15 agosto luglio 30 luglio-5agosto 25 luglio/8-22-29 agosto 10 agosto 27 luglio agosto 18-20 agosto luglio Maggio/Giugno 2008 Il Cilento è sempre più blu: Legambiente incorona Pollica seconda località balneare del Belpaese di Gerardo Russo Maggio/Giugno 2008 località balneari: Scario, nel comune di San Giovanni a Piro, Punta Licosa nel comune di Castellabate, poi Camerota, poi le località maggiori: Agropoli e Sapri. Sono i riconoscimenti a queste città della costiera a determinare un punto si svolta: la depurazione delle acque di una città balneare segna un punto massimo di programmazione verso una nuova coscienza per l’ambiente marino. Una seconda svolta verso la fine degli anni Novanta, quando si diffonde l’altro riconoscimento: le Vele di Legambiente. Le vele, in un numero massimo di cinque, premiano la qualità dei servizi per il turismo. Il sistema è cambiato: non basta più acque pulite per attrarre i turisti, bisogna puntare sulla qualità dei servizi che vengono offerti. Anche sul piano dei servizi la costiera cilentana brilla sul panorama della Campania. Il punto massimo si tocca a Pollica con l’ennesimo riconoscimento delle cinque vele, per questa estate Pollica è la seconda località balneare in Italia ad avere il punteggio pieno di Legambiente, la seconda dopo l’Isola del Giglio, la più bella località naturalistica d’Europa, in provincia di Grosseto. L’attribuzione delle vele La concessione delle vele della Guida Blu è fatta da Legambiente e dal Touring; la differenza tra i due riconoscimenti è rilevante, la guida viene infatti definita su parametri essenzialmente legati ai servizi al turismo, dalla segnaletica alla vivibilità delle strutture turistiche per gli accessi ai luoghi di balneazione. Mentre la bandiera blu afferisce quasi essenzialmente ai parametri di pulizia delle acque di balneazione con una griglia abbastanza ostruttiva nei parametri rilevati. Sulla base di questo non è infrequente dunque trovare località balneari con vele anche se sono sprovviste di bandiera blu. Per le vele si conferma al secondo posto nazionale il comune di Pollica con le località di Acciaroli e Pioppi. Le altre bandiere blu della provincia di Salerno quasi in maniera uniforme con il grosso del gruppo posizionato su tre bandiere, è il caso di Positano, Ascea, Palinuro-Centola, Castellabate, Pisciotta e Sapri. Con tre vele altre due località della costiera cilentana prive di bandiera: Camerota, che per la verità ha la bandiera blu per gli approdi, e San Giovanni a Piro con Scario, e Cetara. Tre vele inoltre a Cetara. A due vele si posiziona l’altra bandiera blu del Cilento: Agropoli. Con due vele inoltre : Analfi, Vietri sul Mare, Capaccio-Paestum e Praiano. Non compare sulla guida di Legambiente e del Touring la new entry di questa estate nel novero della bandiere blu: il comune di Vibonati con la frazione balneare di Villammare. 25 Speciale Turismo U na nuova bandiera blu sventola lungo la costiera cilentana, ai sette riconoscimenti della scorsa estate si aggiunge se ne aggiunge l’ottavo, conferito alle spiagge del comune di Vibonati, un segno evidente della rinnovata attenzione degli enti locali alla pulizia del mare. La tendenza a mantenere pulite le acque del mare nasce verso la fine degli anni Ottanta, quando il ciclone delle speculazioni edilizie lungo la costa si attenua, i pirati del cemento selvaggio cominciano a cambiare rotta, verso le coste della Calabria dove si stanno consolidando i primi villaggi turistici. Le mire sulla costiera meridionale della Campania continuano ad essere alte, ma cerca di consolidarsi in quegli anni una nuova classe di amministratori che cominciano a mettere i temi ambientali tra i primi posti di una scala di programmazione. Sono gli anni in cui si consolida l’idea di area protetta, gli anni delle prime pianificazioni europee per le aree svantaggiate, sono soprattutto gli anni in cui il boom edilizio comincia ad avere i primi problemi di carattere finanziario, gli anni in cui vengono assestati i primi colpi alle ramificazioni delle organizzazioni malavitose del napoletano. Sono i primi anni Novanta a segnare una svolta nel sistema di gestione della risorsa naturale: è di questi anni la legge istitutiva del Parco del Cilento e Vallo di Diano. Certo, ancora la programmazione è confusa in alcune realtà locali, ancora si pensa alla costruzione di opere pubbliche secondarie, vie e piazze, senza una pianificazione radicale del sistema della acque. Ma il trend di una nuova coscienza ambientalista nasce in quegli anni. I flussi turistici cominciano a cambiare, la crisi finanziaria rende difficoltosa la permanenza sul territorio per più di un mese, contro le vacanze lunghissime dei pochi anni prima. Se durante questo periodo si fosse agito sul sistema dei prezzi, si sarebbe forse tornati ad un turismo quasi di elite di due decenni prima: il progressivo aumento dei prezzi avrebbe comportato una maggiore qualità dell’offerta alla quale avrebbe corrisposto una domanda più qualificata. Ma avere acquisito una prima coscienza ambientale è stata già una conquista per una costiera che si era affacciata quasi per caso sul panorama dei flussi turistici nazionali. I primi anni Novanta sono così divenuti un primo passo nel tentativo di imporre un modello turistico sul mercato, un primo tentativo a non dover subire, per forza di cose e per difetto di offerta, i flussi turistici e quelli speculativi degli anni 70 e 80. Le prime bandiere blu del Cilento sono state quelle del comune di Pollica, che si era dotata per tempo di condotte sottomarine e poi di depuratori. E’ poi la volta di Palinuro, nel comune di Centola. Poi cominciano ad essere premiate altre splendide GLI OPERATORI TURISTICI “Le bandiere sventolano, ma il sistema di offerta ancora non decolla” Dagli imprenditori del settore l’appello ad una pianificazione unitaria tra enti ed aziende Speciale Turismo P oteva essere un’occasione per il turismo della costiera cilentana, quella di proiettare una immagine positiva di offerta turistica matura sul mercato nazionale ed internazionale, l’appuntamento è rimandato ai prossimi anni, almeno questo si coglie nel sentire la voce degli operatori del Cilento. L’ultimo ponte, quello più prettamente estivo del 2 giugno, ha fatto registrare il pieno nel settore della ricezione, si è trattato però di un turismo essenzialmente regionale, lontano dai flussi del nord, per i quali si regista un calo abbastanza rilevante non solo nelle disdette ma nelle mancate prenotazioni. Nel complesso l’estate balneare va bene, ad essere penalizzanti saranno i periodi di bassa stagione quando la domanda prevalente avviene sul piano internazionale, in particolare sui mercati tedeschi e inglesi. “Il calo si è avvertito da febbraio in poi, quando c’è stato una caduta netta delle prenotazioni sui mercati tedeschi” a descrivere una situazione di luci ed ombre, Marco Sansiviero, operatore della stici ma per riuscire a creare un sistema di offerta”. Le bandiere blu sventolano sulle spiagge del Cilento, unitamente alle quasi unitarie tre vele della Guida Blu di Legambiente, ma l’effetto sul mercato è limitato se non si riesce ad uscire fuori da uno stato di emergenza che nel Cilento non c’è, ma che fa parte dell’immagine mediatica della regione. “Le bandiere blu e i riconoscimenti di Legambiente sono importanti, sono rilevanti” continua Sansiviero “ma da soli non bastano a colmare il gap che si è venuto a creare. Ho contatti frequenti con il commerciale del prodotto turistico Italia per la Germania, la DerTour, gli operatori sono concordi nell’assistere ad un calo di prenotazioni di questo mercato”. Sul piano dei servizi si è assistito nel corso degli ultimi anni ad una crescita della qualità delle imprese di ricezione e di ristorazione, questo anche grazie ad una nuova classe di imprenditori piccoli e medi che hanno posto attenzione all’offerta, in alcuni casi si sono battuti per avere nuovi servizi legati alla viabilità e al trasporto. Se si pensa al CilentoExpress, una linea su gomma per l’aeroporto di Capodichino, si ha l’esempio di un tentativo di avvicinare i grossi snodi nazionali alle offerte del Cilento. “Il servizio sta crescendo” continua Sansiviero “e risulta un servizio rapido per collegare con pullman il Cilento allo scalo aeroportuale di Napoli”. Necessità sarebbe quella di attivare una concertazione tra pubblico e privato, tra enti ed imprese, questa la fase conclusiva di un discorso legato al turismo. Negli scorsi anni si è avuto modo di notare anche una diversa velocità di crescita delle località balneari della costiera; vi sono delle località nelle quali il turismo dà minimi segnali di crisi rispetto ad altre in cui la crisi si avverte ad occhio nudo. Il comune di Pollica ad esempio non sembra avere avuto molti disagi negli ultimi anni, anche quando località vicine segnavano grossi rallentamenti. Un sistema del genere, sul lungo periodo, agisce come fattore di disturbo sul piano dell’offerta, manca di una pianificazione unitaria di una costiera che rimane tra le più premiate della penisola. (g.r.) ricezione, presidente dell’associazione Costa del Cilento, che raggruppa gran parte degli imprenditori della costiera, vicepresidente di Federalberghi, “il tutto in concomitanza con l’acutizzarsi della crisi dei rifiuti in Campania”. Non tutto è perduto, ma la domanda espressa in prenotazioni è calata. A confermare questo dato il presidente dell’associazione CilentoTurismo, Pasquale D’Angiolillo. “Sono necessarie nuove programmazioni” dice D’Angiolillo “pianificazioni unitarie tra gli enti e le imprese, questo per non continuare a subire i flussi turi- 26 Maggio/Giugno 2008 Alla scoperta del Cilento “interiore” Maggio/Giugno 2008 mare. Non ci saranno certo i coccodrilli, le tigri e gli elefanti, ma chi vuole cercare di capire una cultura deve liberarsi dalle mete solite della massa e peregrinare nel verde del comprensorio interno. Ci si accorge così che il mezzogiorno della provincia ha un paesaggio urbanistico e storico stratificato, un singolare sincretismo architettonico e culturale che si ritrova nella tradizione e nella lingua, il dialetto dove i termini greci si fondono con i lemmi lucani per poi unirsi in un una dizione latina, un dialetto dove si sente la flessione araba e francesismi di importazione napoletana. Il peregrinare all’interno potrebbe partire proprio dai Focei, profughi della madrepatria, con l’area archeologica di Paestum, l’antica Poseidonia, il luogo sacro nelle paludi. Eppure a poca distanza, arroccato sulle colline di Capaccio, il tempio della Madonna del Granato, una figura di donna con un melograno, simbolo antico di fertilità, secolarizzato poi dal cattolicesimo. La piana di Paestum diviene punto di contatto della culture del nord, gli Estruschi, sulle rive del Sele, le culture del mare, i Focei, sbarcati sulla costa, le culture delle montagne, i Lucani sulle roccaforti ad est. Le pianure del Cilento hanno rappresentato l’interscambio culturale tra questi popoli, divinità dell’Olimpo hanno quasi convissuto con altre divinità autoctone. Proseguendo lungo la 27 statale verso Roccadaspide si vede quasi per caso un cartello con la scritta “Via Istmica”: forse la prima arteria viaria della storia del Sud, la via collegava la colonia di Poseidonia con Sibari, lambiva la vallata del Calore per inerpicarsi sulle montagne degli Alburni fino al Vallo di Diano, per poi proseguire attraverso la Lucania fino alla colonia sibarita. Per questa via, in alcuni tratti riscoperta oggi dal Parco del Cilento e Vallo di Diano, sono passati i prodotti dell’interno per arrivare sulla costa ed essere imbarcati, era la via dello stagno, il metallo isolante dell’antichit: è stata poi la via delle legioni romane, degli eserciti medievali, la via della transumanza. Verso l’interno, dal Santuario della Madonna del Granato ci si allunga alle gole del Calore, dopo aver superato gli scenari naturalistici di Monteforte e dopo essersi immersi nell’altopiano tra Magliano e Stio Cilento. E’ impressionante rendersi conto di come gli elementi essenziali per la vita siano sempre gli stessi, che si cambi latitudine e longitudine sulla crosta terreste si troveranno sempre l’acqua, la pianura e la vegetazione. Lungo le rive del Calore gli insediamenti dei primi contadini e dei primi pastori, le prime opere architettoniche dei ponti tardo rimani e medievali. Seguendo la strada che si inerpica verso Stio per poi ridiscendere ancora nella vallata del Calore con le oasi di Remolino a Felitto e i paesaggi ormai montani di Laurino. Un antico centro interno, Laurino, un tempo punto intermedio tra la costa, ormai lontano riferimento e il Vallo di Diano. La statale tocca l’abitato laurinense dove si notano le strutture architettoniche del convento di Sant’Antonio con le sue struttura quasi rurali e la robustezza delle colonne del porticato. Non erano eremiti i francescani, non costruivano conventi arroccati sulle rocce, i conventi dei frati minori che Speciale Turismo C ilento interiore, così si potrebbe chiamare un viaggio nei tesori della tradizione e della cultura del meridione della provincia di Salerno, se non fosse per la desuetudine del termine che dovrebbe descrivere un itinerario più lontano dagli ombrelloni della costa. Eppure le bellezze paesaggistiche lungo la costa sono una minima parte di un grande patrimonio, la parte più accessibile e quella più utilizzata. Un viaggio che sconfina nell’avventura, questa la sua funzione, a stretto contatto con la natura. Un viaggio non per quanti desiderano le comodità dei servizi della costa: parcheggiare all’ombra e sdraiarsi in rive del Speciale Turismo sconfissero il monachesimo medievale dei monasteri e delle certose erano quasi integrati col tessuto urbano, quasi a rivendicarne lo spirito di povertà e di carità. Proseguendo verso Piaggine ci si trova di fronte, quasi di colpo, la Montagna, la più alta della Campania, il Cervati. Sfiora i duemila metri la Montagna in una serie di cerchi concentrici di vegetazione che sono un libro aperto sulla biodiversità: a bassa quota il castagno, ad una quota più alta le faggete, per poi trovare, in cima, la vegetazione delle conifere d’alta quota. Sfiorando l’abitato di Piaggine ci si trova ad un bivio: si può proseguire verso nord-est, verso Sacco, dove, tra i monti è nascosto una antico centro longobardo, poi verso Roscigno, la Pompei del XX secolo, l’antico centro abitato venne abbandonato agli inizi del Novecento a causa di continui smottamenti. Di Roscigno Vecchia rimangono le case cristallizzate in una struttura urbanistica Fin de Siecle, una piazzetta centrale con una fontana, la chiesa e l’abitato. Quasi si riesce a sentire il respiro della comunità che si trasferì più in alto, si vede quasi ancora l’ultima dolce vecchietta che non aveva voluto lasciare la propria casa, anche se rischiava si scivolare verso la vallata: Suor Dorina. Lasciando Roscigno ci si può inerpicare sulla montagna verso il Passo della Sentinella per poi sbucare quasi ad un tratto nel Vallo di Diano. Se non avessimo lasciato Stio per la valle del Calore, ci saremmo diretto verso Vallo della Lucania, attraversando i castagneti secolari. Stio è un altro antico punto di passaggio verso l’interno, la sua posizione geografica, non vicino e non lontano dalla costa, ha reso celebre il borgo per l’incontro dei mercati alla Fiera della Croce, una delle fiere più importanti del Sud, che ancora oggi si svolge ai principi di settembre. Si lascia Stio per poi trovare Piano Vetrale, il paese dei murales, Gioi, l’antico presidio armato nel castello, punto di avvistamento e di primo contrasto degli eserciti medievali. Percorrendo questo tratto della provinciale, la costa sbuca ad un tratto da una curva: superata l’ultima curva sul crinale della collina di Piano Vetrale, si vede la costiera di Casal Velino, uno scorcio suggestivo delimitato dalla torre di Velia a Sud e dal promontorio di Pioppi a Nord. Seguendo la provinciale si attraversa l’abitato di Cardile e poi di Moio della Civiltella, luogo dove la cultura lucana si fonde con quella greca del mare: sul promontorio alle spalle dell’abitato le antiche mura della Civitella, un estremo presidio lucano divenuto poi greco quando gli abitanti della costa fuggirono per le invasioni romane. Il toponimo è romano, una identificazione geografica dei fuggiaschi della costa nella denominazione Civitas Elea. A mozzare il fiato è però la montagna sacra. Dovette infatti apparire proprio sacra a quegli arabi che la guardavano dal mare: il Gelbison. Il toponimo 28 è infatti arabo, il significato: la montagna dell’idolo. Forse un antico centro sacro, il monte diviene poi meta basiliana, i monaci italo-greci che reinventarono la ruralità nel Mezzogiorno d’Italia. Pellegrini d’oriente, i basiliani fondarono centri monacali nel Cilento meridionale, a Pattano la basilica di San Filadelfio, a Ceraso i resti di altri insediamenti. A San Mauro La Bruca le tracce di San Nilo, a San Giovanni a Piro uno dei mèrcurion più floridi. A Rofrano la bella e potente Abbazia di Grottaferrata. Il Gelbison diviene poi centro mariano, la meta di pellegrinaggio per tre regioni del Sud, ad essere venerata nel rettorato la Madonna del Monte Sacro, una immagine che ricorda molto le icone basiliane. Il santuario rimane aperto per tutta l’estate: dall’ultima domenica di maggio alla seconda domenica di ottobre. Sulle pendici del Monte Sacro, Novi Velia, antico centro monastico celestino, quasi ai piedi della montagna Vallo della Lucania. Proseguendo lungo la statale 18, l’arteria che dalla fine dell’Ottocento taglia in longitudine il Cilento, si incontrano le località di San Biase, altro insediamento basiliano; poi una lunga immersione tra querceti e castagneti che incastonano appezzamenti di oliveti fino a Sanza, nell’altopiano alle pendici del Cervati. Antico centro di comunicazione tra costa e interno, tra la vallata del fiume Bussento, l’altro grande corso d’acqua del meridione, e il Vallo di Diano. Anche Sanza era un antico centro basiliano, ve ne rimane un antico convento e la particolare metodologia di coltivazione dei campi. Da Sanza l’accesso al Vallo di Diano è più agevole, si supera l’altopiano e il centro di Buonabitacolo e ci si trova allo svincolo di Padula della Salerno-Reggio Calabria. Il Vallo, il cui toponimo non deriva dal lemma valle, nel senso di vallata, ma dal significato originario di punto di passaggio, verso il sud in questo caso. E’ una immensa pianura delimitata dalle montagne dell’Appennino Meridionale. Centri urbani di derivazione lucana e romana, come Sala Consilina, l’antico centro di Cosilinum, Atena Lucana, punto di accesso verso la Val d’Agri, la stessa Padula. Da Padula emerge, quasi dalla pianura, la Certosa di San Lorenzo, l’antico centro monastico certosino dei principi del XIV secolo. Un’opera monumentale, una delle più grandi d’Europa, simbolo di potere e di ricchezza per i monaci, per lo più i discendenti collaterali di famiglie nobili che venivano destinati alla vita di preghiera e dorata clausura. (g.r.) Maggio/Giugno 2008 n i o nt a t s Fe Orria luglio Riapertura del Museo della Civiltà contadina 16 agosto Primo Meeting della Montagna metà Agosto Arte&Sapori Mostra Pennello d’Oro (Murales di Piano Vetrale) e l i C Cannalonga 18-19-20 luglio Transiti Cilentani. dal 10 al 14 settembre Fiera della Frecagnola Perito inizi luglio “Ritorno al borgo” a Castelnuovo Cilento Tre serate di musica e piatti tipici dal 21 al 23 luglio Festa di S. Maria Maddalena a Castelnuovo Cilento (capoluogo) 10-11-12 agosto Festa di Santa Chiara a Pantana (fraz. di Castelnuovo Cilento) 14-19 agosto Sagra della Parmigiana a Velina (fraz. di Castelnuovo Cilento) settembre Grande Evento in stile medievale a Castelnuovo Cilento (capoluogo) Ceraso tutti i sabato dell’estate Mercatini rionali: Ceraso C’è Prima settimana di agosto Festa dei rioni Apertura Centro storico Moio della Civitella dal 1 Settembre Sagra del vino con settimana culturale Novi Velia inizi settembre Festival degli antichi suoni. Maggio/Giugno 2008 Maggio/Giugno2008 Salento fine luglio Sagra della carne di capra 24 luglio (solo mattina) Fiera di Santa Barbara dal 28 al 30 luglio Festività di Santa Barbara (protettrice di Salento) dal 30 agosto Festività della Madonna di Loreto 1 settembre Conclusione festeggiamenti Madonna di Loreto Vallo della Lucania 1-2 luglio Festività della Madonna delle Grazie. metà luglio Sfilata storica “Surgite a Stu paese ‘bona gente. 20-21 luglio In terra di Briganti dal 26 al 29 luglio Festeggiamenti di San Pantaleone 1-2-3 agosto Plug and Play: Sport, Musica e movimento Stio Cilento dal 17 al 23 agosto Sagra dei Piatti Poveri 1 settembre Fiera della Croce e manifestazioni di folklore locale 29 Speciale Turismo Castelnuovo Cilento dal 6 al 13 agosto Festa del Bosco (Perito) dal 10 al 15 agosto Vasci, Purtune e pur tosa (Ostigliano) Castel San Lorenzo Laurino Festa dei 7 fantastici vini DOC Dal 6 all’11 agosto JazzinLaurino Dal 12 al 19 agosto prossimo, come ogni anno, a Castel San Lorenzo si tiene la Festa dei 7 fantastici vini DOC, organizzata dalla Pro-loco “Castel San Lorenzo”, presieduta da Guido Mucciolo, con il patrocinio del Comune. I più buoni prodotti gastronomici locali, preparati con semplicità e bagnati dall’ottimo vino delle vigne fertili del paese, saranno i protagonisti di questa festa, ormai diventata appuntamento consueto. Nei giorni tra il 12 ed il 19 agosto, centinaia di visitatori potranno conoscere ed ammirare gli angoli più suggestivi del paese, ed ammirare lo splendido panorama della natura circostante, partecipando ad una festa che, considerando l’attenzione e l’impegno degli organizzatori, si preannuncia un grande successo anche quest’anno, capace di attirare visitatori bongustai da ogni parte dellla provincia Dopo lo straordinario successo dell’anno precedente, che ha visto la presenza del duo Tuck&Patti, l’edizione 2008 di JazzinLaurino ha voluto un ospite dello stesso calibro, ma di maggiore fama in Italia, Gino Paoli. Un’edizione che si preannuncia ricca di novità, ma anche all’insegna di alcuni elementi ormai consueti, su cui il festival fonda la propria fama. Intanto sono aperte le iscrizioni ai seminari che anche quest’anno avranno docenti di eccezione: Roberto Gatto drum, Danilo Rea piano, Maria Pia De Vito vocal, Marco Tindiglia guitar, George Garzone sax, Paolino Della Porta bass, Flavia Correia dance. Come di consueto, anche quest’anno saranno attivati due Special Workshop. Il 7 e il 9 agosto di esibiranno Gino Paoli, insieme a Richard Galliano, Paolo Fresu e Jan Lundgren. Il calendario è già noto su www.jazzinlaurino.it. Speciale Turismo Felitto Paestum Sagra del fusillo di Felitto Dal 19 al 26 luglio XX edizione Premio Charlot Non poteva mancare all’appuntamento con il suo 33esimo compleanno, la sagra del fusillo di Felitto, che si terrà nel paese delle gole dal 13 al 24 agosto prossimo. La Proloco Felitto, presieduta da Giuseppina Di Stasi, è già al lavoro da settimane per ripetere per l’ennesima volta il successo di questo appuntamento con il gusto che a distanza di anni richiama a Felitto, cuore verde del Cilento, migliaia di affezionati, collezionando ad ogni edizione anche un notevole numero di nuovi amici. Dal 13 al 24 agosto Felitto ospiterà migliaia di persone che verranno per assaporare il rinomato fusillo, ma anche per apprezzare le splendide Gole del fiume Calore, visitare il centro storico, addentrarsi in un viaggio a ritroso nelle tradizioni e negli usi locali visitando il museo della civiltà contadina, che custodisce un pezzo di storia passata. Naturalmente nel corso di questa 33esima edizione si potranno apprezzare anche altri prodotti tipici locali, uniti all’ottimo vino; sono in programma momenti musicali e culturali, con dibattiti su tematiche strettamente legate al territorio, mostre, appuntamenti da non perdere. Anche per quest’anno sarà riproposto il pacchetto turistico “Un giorno a Felitto” che permetterà ai visitatori, nei giorni della sagra, e per tutto il prosieguo dell’anno, di godere il meglio di Felitto: visita al centro storico e al Museo, escursione alle Gole del Calore, pranzo a base di fusilli e altre specialità locali e infine il meritato relax presso la piscina comunale. Il tutto ad un costo di 20 euro. Compie venti anni il “Premio Charlot”, la manifestazione dedicata al grande Charlie Chaplin. Ideata e diretta da Claudio Tortora, si svolge come ogni anno nella superba cornice dell’area archeologica dei Templi di Paestum (Sa) e, oltre a premiare i miglior film, i migliori spettacoli teatrali, i migliori programmi televisivi e spot pubblicitari comici, continua ad essere una grade vetrina per i giovani emergenti. Compie venti anni il “Premio Charlot” e per festeggiare nel migliore dei modi si veste a nuovo. Niente gara, per quest’anno, ma tanti vecchi amici della kermesse che si alterneranno sul palcoscenico e ben due debutti nazionali. Il primo previsto per il 19 luglio 2008, quando si alzerà il sipario, con la messa in scena del musical “Odissea” scritto e diretto da Marco e Massimo Grieco (costo del biglietto 8 euro, posto unico) per la regia di Gaetano Stella. Il secondo previsto per il 26 luglio 2008, quando sul palco salirà uno dei giovani comici più richiesti del momento, Alessandro Siani che presenterà il suo nuovissimo lavoro teatrale. Cambia la veste della serata di galà, venerdì 25 luglio, che tributerà un omaggio agli indimenticabili Nino Taranto e Vittorio De Sica. A condurre il grande show del 25 luglio ci sarà Giancarlo Magalli. Resta confermata la formula del paghi uno e vedi due, ovvero compri il biglietto per la serata di galà e il giorno dopo vedi lo spettacolo di Siani gratis. Il costo del biglietto è di euro 35,00 per i posti numerati e di euro 25,00 per i posti unici. I tagliandi sono in vendita presso il Teatro delle Arti di Salerno, presso la Basilica Cafè a Paestum e presso il negozio Disclan sul corso Vittorio Emanuele di Salerno. 3030 Maggio/Giugno 2008 Rinasce l’antico castello di Terravecchia Sulla cima di una collina si erge il Castello di Terravecchia, è circondato da una cinta muraria che racchiude l’antico borgo medioevale fatto di viuzze acciottolate, stradine che si rincorrono, portali e fioriti giardini”. Il borgo medievale di Terravecchia ci racconta una storia ancora in divenire, sospesa tra il rispetto del passato, la realtà dinamica del presente e le tante opportunità per il futuro. Il nome richiama vicende millenarie, l’intero borgo è cinto da antiche mura longobarde e dominato da un castello federiciano. Un‘oasi di tranquillità, magnificamente spopolata, (51 abitanti!) circondata da piantagioni di ulivi secolari, antichi luoghi di culto restaurati, viuzze strettissime, scalinate con muri a secco, sentieri che si incrociano e si inerpicano verso il Castello o scendono giù lungo un fianco del colle fino a Giffoni. Per moltissimi anni questo luogo si è preservato ed è stato risparmiato dal cemento e dalla speculazione edilizia grazie al suo isolamento e alla lungimiranza amministrativa, con il suo manipolo di modeste casette attaccate l’una all’altra e i ruderi di vecchi edifici che a stento si reggevano in piedi. Un borgo incastonato in uno degli ambienti più suggestivi della regione Campania, ma un borgo in decadenza, meta di visitatori occasionali. I Longobardi soprattutto segnarono il destino di questa “terra vecchia”, edificando il castello e il borgo sottostante. Nel 1240 lo Stupor Mundi ordinò la restaurazione di vari castelli e incluse quello di Terravecchia, che per circa un anno divenne la sua residenza, il borgo sottostante incominciò ad avere la forma attuale allargandosi ad est con la chiesa di S.Egidio, oggi completamente ristrutturata, fino alla zona più nuova, si fa per dire, con la chiesa di San Leone. Le mura molto spesse insieme alle torri fanno da cinta alla collina di Terravecchia; si conservano bene circa 200 metri di mura merlate e 14 torri ma la porta d’ingresso al borgo, del 1500, detta “la fulminante” è perduta per sempre. “La porta è l’occhiello mancante alla catena fortificata delle mura di Terravecchia. Di notte guardando da giù le mura fortificate si nota il buco nero: la porta incombe ancora su questa sequenza di luce quasi a volersi vendicare dello scempio compiuto facendola saltare in aria con l’esplosivo” racconta la “guida ufficiale” del borgo Gregorio Soldivieri. I pochissimi abitanti per raggiungere Giffoni si servivano fino agli anni ’60 di una vecchia e mitica strada, detta “la stampella” e si avventuravano nella discesa che dal borgo arrivava a Maggio/Giugno 2008 Mercato. La necessità di tutelare e rilanciare il borgo con un adeguato piano di valorizzazione nasce da una tesi di laurea in Architettura di un giovane del posto, Giovanni Guerriero, che dopo un attenta analisi dei luoghi, ne ha evidenziato le potenzialità che hanno trovato una sponda amministrativa nell’ex sindaco di Giffoni Ugo Carpinelli. Dalle parole ai fatti. Utilizzando i fondi comunitari si è dapprima recuperato il patrimonio edilizio esistente, si sono restaurate chiese e edifici, riqualificate le stradine del borgo, ripristinati gli antichi sentieri, anche la sistemazione viaria ha subito interventi radicali. La piazza S.Leone sarà chiusa al traffico definitivamente mentre resta per ora un’ipotesi il progetto di una funicolare che porti i visitatori direttamente in cima al Castello. L’associazione culturale Borgo di Terravecchia presieduta da Luciano Pignataro e diretta da Helen Cataldo è lo strumento operativo che dal palazzo federiciano promuove il borgo e gestisce tutte le molteplici iniziative culturali. L’Associazione è centro di formazione, laboratorio di idee, scuola per futuri operatori turistici. Il Borgo dispone di cinque edifici, all’interno dei quali sono stati ricavati 20 appartamenti, per un totale di 70 posti letto. Ciascun appartamento è stato concepito ed arredato nel rispetto della tradizione rurale e locale, capace di unire ricercate pavimentazioni in cotto con il calore del legno e i colori della ceramica vietrese. Le attività di ristoro non mancano. Al ristorante “Al castello” solo piatti genuini, pasta fatta in casa e prodotti tipici. Il Castello che domina la valle del picentino sarà rimesso in sesto con una somma pari a circa cinque milioni di euro. Se sarà spesa bene, sarà l’ennesima e ottima cura di bellezza per un piccolo borgo decisamente competitivo come ha dimostrato il boom di presenze al recente concerto di Lina Sastri. Anche le aree interne della provincia, scarsamente pubblicizzate dagli enti turistici provinciali e dalle agenzie di viaggio che vendono quasi sempre solo il mare e il sole delle due Costiere, possono attivare meccanismi culturali ed economici virtuosi. Interagire con il territorio e rivalutare la cultura locale può costituire una grande opportunità per un borgo che ha fatto della sua posizione la sua forza di attrazione per un turismo rurale, tra Pompei e Paestum, che qui non potrà mai essere di massa. 31 Speciale Turismo “ di Walter Brancaccio L’Inaugurazione IL SINDACO DI GIFFONI VALLE PIANA “Dalla Regione 4,5 milioni di euro per il restauro e la valorizzazione del Borgo” Speciale Turismo P a o l o Russ o mando, 31 anni, è il giovanissimo sindaco che da circa due anni guida il comune di Giffoni Valle Piana. In questo breve colloquio parla del disegno complessivo di trasformazione del Borgo, come uno degli strumenti fondamentali di rilancio turistico di tutta la zona del picentino. Sindaco, il piano di valorizzazione del Borgo è a buon punto, molto è stato fatto sul terreno delle realizzazioni concrete investendo ingenti risorse economiche. Ci può riassumere la condizione attuale di questo piccolo gioiello? La rinascita e la valorizzazione del Borgo è da molti anni al centro del nostro impegno amministrativo che non si è ancora esaurito. Il suo recupero, senza stravolgerne le tradizionali caratteristiche, rappresenta per me e per chi mi ha preceduto, il consigliere regionale Ugo Carpinelli, una difficile sfida che abbiamo avuto il coraggio di affrontare e vincere, rivitalizzando un bene culturale di eccezionale valore. L’attuale amministrazione sta proseguendo in un progetto di rilancio di notevoli proporzioni, per esaltare le grandi potenzialità del borgo che ha conservato le sue caratteristiche e la struttura originaria grazie ad un scrupoloso e profondo “maquillage” che ha riguardato anche la sistemazione viaria. Fino a pochi anni fa il borgo era un realtà avulsa, estranea allo sviluppo complessivo del territorio, mentre oggi accanto al relax assoluto che è un valore in sé, il borgo offre una varietà di opzioni culturali e naturalistiche per attrarre turismo di qualità. Abbiamo investito nel suo rilancio circa 16 milioni di euro, soldi ben spesi: Terravecchia è considerata attualmente uno dei borghi medioevali più autentici e suggestivi della regione Campania. Premesso che per Terravecchia non si poteva immaginare un uso diverso da quello culturale, per quale progetto di marketing territoriale avete speso energie e risorse? Per noi il recupero del patrimonio edilizio esistente e il restauro di questo splendido borgo ha significato, senza stravolgere l’aspetto originario, giocare la carta del reinserimento in un uso produttivo e culturale, stabilire un rapporto tra il complesso del borgo e i bisogni del turismo culturale e della comunità locale, ha significato fare di Terravecchia nonsolo un oggetto statico di conservazione culturale, ma anche è soprattutto un luogo dove si “produce” cultura ed eventi in un quadro caratterizzato dall’offerta integrata di beni culturali ed ambientali, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura. La risoluzione del problema della ricettività, in un contesto di qualità, è stata una tappa fondamentale per lo sviluppo del borgo, ma oggi per essere competitivi dobbiamo diversificare l’offerta per un turista che chiede non un semplice soggiorno ma sempre di più esperienze di alto interesse culturale, coniugando il comfort dei servizi con la realizzazioni di eventi e circuiti che promuovono le caratteristiche dei piccoli borghi. La nostra idea di fondo, è la moltiplicazione dei motivi di richiamo e le attività culturali che rendono appetibili le occasioni di soggiorno per i visitatori e i turisti. Master universitari in sociologia, convegni, eventi e spettacoli, enogastronomia, i 32 salotti del vino lanciati dall’assessore provinciale Corrado Martinangelo, di tutto e di più, ma sempre all’insegna della qualità delle proposte. Dunque, un’offerta varia e diversificata. Tra le ultime misure studiate per la rinascita dell’intero borgo, assume un grande significato il ripristino dei vecchi sentieri e il progetto di restauro del castello federiciano, simbolo consolidato nell’immaginario collettivo della città. Anche gli itinerari naturalistici ed ambientali sono parte integrante di un unico progetto di rilancio in grande stile. Il vecchio percorso pedonale di origine medioevale che fino agli anni Sessanta era l’unico collegamento tra il borgo e la città e l’intervento di recupero del castello finanziato dall’esecutivo regionale per 4,5 milioni di euro, sono il frutto del lavoro e della sinergia tra Regione e Comune. Stiamo studiando la possibilità di progettare una funicolare che porti direttamente i visitatori in cima al Castello. Colgo l’opportunità per ringraziare il Presidente della Regione Antonio Bassolino e il Consigliere regionale Ugo Carpinelli, che è stato il promotore di questo brillante risultato. Il Castello di Terravecchia ritornerà, da rudere archeologico, agli antichi splendori. (w.b.) Maggio/Giugno 2008 i t n ce n i i n Pi a t s Fe 23-24-25 agosto Sagra della braciola 30 agosto Nona edizione Nocciole a Occiano Olevano sul Tusciano 20 luglio -24 agosto Ebbri di Briganti “La Saga di Nardantuono” Loc. Cannabosto 9-10 agosto Storia e gastronomia: “La Bagliva” - Ariano 8-22 luglio Premio Teatrale ITINERANDA - Villa Comunale di Ariano 27 luglio Musica popolare “Folklore in Festa” - Salitto 11-12-13 agosto Festa della Birra - Ariano Acerno agosto Estate acernese 7 agosto Festa patronale di San Donato San Cipriano Picentino Giffoni Valle Piana dal 30 giugno al 6 luglio Rassegna delle Bande Musicali del Picentino dal 10 al 12 luglio Giffoni Festival Canoro dal 31 luglio al 3 agosto Vassinsieme 8-18 agosto Curti Estate agosto XI Edizione di Giffoni Teatro Giardino degli Aranci 15 agosto- 8 settembre Fiera di S.Maria a Vico Castiglione del Genovesi 30 giugno Monte Tubenna - Musica jazz Trio di Salerno 8-15 agosto XXXI edizione del Ferragosto Castiglionese Montecorvino Pugliano 11-13 luglio Talenti nascosti a cura del Comitato Pari Opportunità San Mango Piemonte luglio Sagra del fusillo al tegamino XVIII edizione 19 agosto Festa Santo Patrono San Magno Montecorvino Rovella 28-29-30 giugno Festeggiamenti Patronali S.S.Pietro e Paolo 6-13 luglio 8° Festival de I Mozartini 11-12-13 agosto Gauro Sagra del Prosciutto 25-26-27 luglio XXVI Universus Osservatorio Astronomico Montecorvino dal 27 luglio al 3 agosto Opera Festival (Villa Budetta) Giffoni Sei Casali da giugno a settembre I Tipicentini…non solo per bambini! 12 luglio La cantina del borgo all’ombra del secolare tiglio II edizione 12-13-14 agosto Sieti Music La 38esima edizione del Giffoni Film Festival, che alzerà il sipario il 18 luglio, si presenta anche quest’anno all’insegna del grande cinema e di personaggi, tra i più rappresentativi del mondo del cinema e della cultura internazionale. Tra i primi ospiti annunciati, l’eterna ragazzina Meg Ryan, che sarà al Festival per partecipare all’incontro con i giovani giurati che ogni anno popolano e animano la manifestazione campana. Altro atteso ospite è lo scrittore israeliano David Grossman che a Giffoni sarà uno dei “maestri” del Laboratorio della sezione Y Gen. Come da tradizione, anche in questa 38esima edizione non mancheranno importanti anteprime. In attesa di vederlo nelle sale italiane il 20 agosto, sarà presentato in anteprima italiana a Giffoni il 24 luglio il secondo capitolo della saga “Le Cronache di Narnia Il Principe Caspian” diretto dal regista Maggio/Giugno 2008 neozelandese Andrew Adamson. Il film, distribuito in Italia dalla Walt Disney Motion Pictures, ha nel cast anche i due attori italiani Sergio Castellitto e Pierfrancesco Favino. Favino sarà ospite del Festival. Un’altra grande anteprima nazionale sarà “Meet Dave” di Brian Robins, la nuova commedia con Eddie Murphy, nelle sale italiane il 14 agosto. Il film, sarà mostrato al Festival sabato 19 luglio. Per quanto riguarda i grandi appuntamenti musicali del Giffoni Music Concept, ad aprire il festival, venerdì 18 luglio, saranno gli ZeroAssoluto che si esibiranno sul palco dell’Arena Alberto Sordi di Giffoni Valle Piana dopo i vincitori del Giffoni Music Concept, il concorso per band e musicisti emergenti giunto alla sua settima edizione. Il 21 luglio sarà la volta di Caparezza, mentre il 25 sono attesi gli Afterhours e, in chiusura, sabato 26, Max Gazzè e Tricarico. 33 Speciale Turismo 27-28-29 giugno VIII edizione Festa della Montagna Piazza Umberto I 16 luglio Antica Fiera del Carmine 25-26-27 luglio Sagra dell’ortolano - Campigliano 31 luglio -6 agosto Decennale Antichi Forni, Pizza in Piazza - Filetta dal 13 al 17 agosto Sapori picentini Estate 5-6-7-8 settembre Festa dell’Agricoltura Filetta L’Anniversario Tutto è pronto per il 4° Premio della Cucina Mediterranea “Premio Antonio Amato” Speciale Turismo E ’ nelle mani dei giovani chef il futuro della gastronomia mediterranea: nella sapienza tradizionale che si tramanda in quella che è la culla della dieta più celebrata al mondo e, nel contempo, nella loro capacità di reinterpretarla e rinnovarla continuamente, senza snaturarne pregio e qualità. Ecco perché ai giovani, che saranno interpreti, innovatori e magari ambasciatori nel mondo di questo nostro straordinario patrimonio culturale, che si rivolge il Premio della Cucina Mediterranea – Premio “Antonio Amato”. Tutto è pronto per la 4ª edizione della kermesse che, ideata ed organizzata dalla PromoSalerno e dall’Academia Barilla, Centro internazionale per la diffusione della cultura gastronomica italiana, avrà luogo venerdì 27 giugno 2008 nella cornice dello splendido Lloyd’s Baia Hotel di Vietri sul Mare (SA). L’obiettivo principale è infatti scoprire e formare i giovani talenti della gastronomia mediterranea, offrendo agli aspiranti chef, ancora impegnati a compiere i propri studi presso gli Istituti Alberghieri, l’opportunità di aggiudicarsi uno stage del valore di 15mila euro presso l’Academia Barilla di Parma. Merito di una formula collaudata e corroborata dal successo delle precedenti edizioni, arricchita di significative novità. La più rilevante è la partnership con “Antonio Amato & C.” che, partendo da Salerno, è divenuta uno dei più importanti pastifici nazionali, un’industria evoluta che brilla per la qualità pregiata e la completezza della sua linea produttiva. Una realtà che da sempre si contraddistingue per la sensibilità e l’impegno a favore della tutela e valorizzazione della cultura gastronomica italiana e mediterranea. Di qui il trait d’union con il Premio ed il suo impegno per i giovani chef: i finalisti, vincitori delle preselezioni, hanno già ricevuto un cesto di pasta e, durante la finale, adopereranno “Chef Selection”, la linea Antonio Amato speciale per la ristorazione. A contendersi la vittoria della quarta edizione del Premio saranno Giuseppe Micca dell’Ipsar di Potenza per la Basilicata, che proporrà “Candele con crema di peperone e cacioricotta”; Gianluca Brognei dell’Ipsar di Rossano Calabro per la Calabria, che proporrà “Maltagliate al finocchietto e alici, con involtini di spatola e zucchine”; Carmine Sgambati dell’Ipsar di Avellino per la Campania, che proporrà “Fusilloni con ventresca di tonno, gamberi e tartufo di Bagnoli Irpino”; Antonio Todisco dell’Ipsar di Molfetta per la Puglia, che proporrà “Paccheri al pesto pugliese e fagiolini con ciambotto di rana pescatrice” e Rosario Messina dell’Ipsar di Catania per la Sicilia, che proporrà “Spatola ai profumi mediterranei in marmellata di arancia”. A valutare le proposte culinarie dei cinque finalisti – che sarà decretata sulla base di 4 parametri (Mise en place e pulizia; Corretta preparazione professionale; Gusto e sapore; Creatività, fantasia e originalità) – sarà come sempre una Giuria molto qualificata, di grandi nomi e grandi esperti: Gianluigi Zenti (Amministratore delegato Academia Barilla); Paolo Caldana (Presidente della Federazione Italiana Cuochi); Lamberto Sposini (Giornalista); Maristella Di Martino (Giornalista) e Yari Gugliucci (Attore). A loro il compito di scoprire i talenti del domani ed i nuovi ambasciatori del gusto italiano e mediterraneo nel mondo. Inoltre, tra gli obiettivi del Premio della Cucina Mediterranea – Premio “Antonio Amato” figura la promozione dello sviluppo dell’ecoturismo mediterraneo, in cui si intrecciano percorsi del gusto, della cultura del cibo e della tutela della natura, delle identità, delle tradizioni dei paesi del mare nostrum. La presenza di una Nazione mediterranea è dunque in sintonia con l’obiettivo di un coinvolgimento dei paesi del bacino mediterraneo nella mission di valorizzare il patrimonio comune della cucina mediterranea. Dopo il Portogallo, quest’anno sarà la Francia a presentare una propria ricetta tipica. Sarà presente infatti al Premio il 34 di Vera Arabino rinomato chef Christophe Girerd che proporrà alla degustazione dei giurati una specialità transalpina “Cappuccino d’astice in verrina”. Girerd sarà premiato dall’Assessorato al Turismo del Comune di Salerno come “Ambasciatore delle tradizioni mediterranee”. Sarà inoltre ospite d’onore della serata finale Monsieur Francois Cousin, Console Generale di Francia a Napoli. Né mancherà un momento di approfondimento. Il Mediterraneo è infatti un mare che avvicina, un luogo storico di incontro e di confronto. E se il cibo è da sempre un ponte tra i popoli e uno strumento di scambio tra culture, oggi l’agricoltura mediterranea, con le sue specificità e le sue potenzialità, è quella che meglio interpreta il modello europeo della multifunzionalità, della qualità delle produzioni, della difesa del suolo e della valorizzazione del territorio. Ecco perché la quarta edizione del Premio della Cucina Mediterranea - Premio “Antonio Amato” punterà i riflettori sul tema “Le nuove frontiere del Mediterraneo per la sicurezza alimentare e lo sviluppo”. Al convegno che si terrà il 27 giugno 2008 alle ore 18.30 presso il Lloyd’s Baia Hotel di Vietri sul Mare (SA) prenderanno parte: Antonio Valiante (Vicepresidente della Giunta Regionale Campania ed Assessore ai Rapporti con i paesi del Mediterraneo); Giovanni Iuliano (Vice Presidente Provincia di Salerno); Corrado Martinangelo (Assessore all’Agricoltura della Provincia di Salerno); Nino D’Asero (Deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana); Gianfranco D’Angelo (Assessore al Turismo della Provincia di Potenza); Vincenzo Maraio (Assessore al Turismo del Comune di Salerno); Giuseppe Amato jr. (Presidente Gruppo Alimentare Confindustria Salerno); Gianluigi Zenti (Amministratore delegato Academia Barilla); Paolo Caldana (Presidente della Federazione Italiana Cuochi). Concluderà i lavori l’On. Antonio Buonfiglio, Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole. Maggio/Giugno 2008 Il presidente Antonio Rescigno: “Già realizzato il Centro antincendi, pronti a creare il polo catastale” È Maggio/Giugno 2008 di Annavelia Salerno Tante, dunque, le attività, che spaziano in diversi settori: politiche sociali, salvaguardia ambientale, servizi ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni, valorizzazione delle tipicità locali. In primis Rescigno non nasconde l’orgoglio per l’istituzione del SUAP, di cui l’ente montano dell’Irno ne rappresenta la regia. Così come l’ente di Baronissi è regista e punto di riferimento per diversi servizi associati, in primo luogo il CST, ossia il Centro Servizi territoriali, che offre servizi innovativi alle Pubbliche Amministrazioni, tra cui informatizzazione dei servizi, protocollo informatico, ed altri. Al servizio fanno capo 36 comuni, cinque Comunità Montane della Provincia di Salerno: Amalfitana, Bussento, Vallo di Diano, Alto e Medio Sele e la stessa Irno. Inoltre l’ente ha partecipato ad un bando regionale, ottenendo un finanziamento per la creazione del polo catastale, mentre hanno partecipato anche a quello nazionale ed attualmente sono tra i primi 50 enti italiani ammessi a finanziamento: il polo catastale sarà da riferimento a sette comuni della zona. E’ recente la realizzazione a Bracigliano di un Centro Operativo Antincendio Boschivo, dotato di sala radio e di tutto quanto necessario a divenire punto di riferimento per le attività di protezione civile, soprattutto in caso di calamità naturali, quali l’alluvione del 1998. Accanto a questa, ci sono anche altre attività legate alla tutela della risorsa ambientale: “Abbiamo ottenuto dei fondi per il rimboschimento a Siano e Bracigliano”, informa infatti Rescigno “non mancano naturalmente le consuete opere di ripristino per le strade interpoderali, di bonifica montana, ed il sostegno all’agricoltura, che noi concretizziamo attraverso contributi destinati agli agricoltura”. Una delle iniziative di sicuro successo, è l’imminente realizzazione di un canile comunale, inteso non nel senso tradizionale del termine ma come vero e proprio ricovero per i cani in difficoltà con le sembianze di un parco dove anche le famiglie potranno trascorrere qualche ora piacevole. Attenzione puntata anche sul sociale e le strutture sportive: è stato recentemente finanziato il progetto per la realizzazione di un campetto polivalente a Bracigliano, di una pista di pattinaggio a Calvanico e di un campo di bocce a Baronissi. “Credo siamo una delle poche comunità montane a progettare questo tipo di interventi”, conclude Rescigno, riferendosi anche ad attività di carattere sociale, come le borse lavoro per i disabili ed il progetto per il recupero dalle dipendenze. Grande impegno anche per la valorizzazione delle tipicità locali, quali la ciliegia Igp, la mela annurca, l’olio, la castagna. Infine grande successo per Il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) che è uno dei servizi più ambiziosi della Comunità Montana Zona dell’Irno: si tratta di una rete che interessa i Comuni della Valle dell’Irno attraverso la quale essi possono interagire sia tra di loro che con altri enti, con estrema facilità. Il tutto mediante procedure snelle e tecnologie nate per favorire lo scambio di informazioni in maniera sicura e certificata tra diversi soggetti della Pubblica Amministrazione. Il SUAP è in grado di erogare alle imprese servizi fortemente specializzati e personalizzati 35 Viaggio nelle Cominità Montane una storia antica quella della terra attraversata dal Fiume Irno, dal quale prende il nome: la Zona dell’Irno è un’area incastonata tra montagne e colline, di fertile vegetazione, retaggio di un’economia passata ancorata alla ruralità dei luoghi. Una storia antica, dunque, dove l’Irno ne ha curato la regia, assistendo al passaggio di diverse civiltà che si sono avvicendate in questa terra ai confini con quella avellinese, lasciando ciascuna un segno tangibile della propria presenza. Ne sono testimonianza i numerosi reperti archeologici osco-sanniti, lucani, greci ed etruschi ritrovati in special modo nei pressi dell’importante corso d’acqua che sfocia nel mare di Salerno. Difatti la storia suggerisce che prima gli Etruschi, poi i Romani e di seguito ancora i Normanni, colonizzarono questa valle, attratti dalla fertilità originata dall’Irno, lasciando un arricchimento culturale e artistico oggi salvaguardato con attenzione: acquedotti, ville romane, il cimitero Etrusco di Fratte e i suoi reperti archeologici, castelli, chiese ed edifici, testimonianza di una storia importante. Sono sette i comuni che fanno capo alla Comunità Montana “Zona dell’Irno”: Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Fisciano, Mercato San Severino, Pellezzano e Siano. Comuni di grande estensione, investiti da notevoli flussi di economia - in buona parte determinati dalla presenza dell’università che richiama in zona migliaia di persone - ma non per questo privi di un loro patrimonio di risorse, tradizioni e prodotti. Servizi ai cittadini, tutela ambientale, attività sociali e promozione del territorio: sono i quattro campi d’azione a cui si rivolge l’attività della Comunità Montana Zona dell’Irno, che ha al suo attivo diverse iniziative ed altrettante in serbo, e che non accenna ad arrestare la frenetica corsa quotidiana determinata da un lavoro serrato ed intenso, nonostante il subbuglio che ha investito gli enti montani nelle ultime settimane e che facilmente porterebbe a scoraggiarsi e a porre un freno alla propria opera. Ma non è così a Baronissi, dove ha sede l’ente montano presieduto da Antonio Rescigno, in carica dal 2000; al contrario, l’attività diventa maggiormente alacre quanto più aumentano le preoccupazioni di un’eventuale soppressione di questo come di altri enti montani della Campania e della Provincia di Salerno. “Noi continuiamo ad operare con lo spirito di sempre – afferma infatti con convinzione il Presidente Rescigno – nella consapevolezza che può succedere di tutto (l’ipotesi attuale è che Pellezzano e Mercato San Sevwerino saramnno tagliati fuori e gli altri comuni inglobati in due diversi enti montani n.d.r.), ossia che possiamo andare incontro ad una soppressione o ad un riordino che comunque farebbe saltare gli equilibri, ma anche che si possa trovare il modo per continuare a lavorare per il bene del territorio”. E in effetti le attività portate a termine negli ultimi anni autorizzano a sperare che possano essere garanzia di una diversa presa di posizione da parte degli organi competenti: “Ci auguriamo – dice ancora Rescigno – che chi di dovere prenda in considerazione la bontà dei progetti realizzati e di quelli che si andranno a porre in essere”. L’Anniversario COMUNITA’ MONTANA ZONA DELL’IRNO 36 Maggio/Giugno 2008