RPP 2015 - Camera di Commercio Arezzo

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RPP 2015 - Camera di Commercio Arezzo
BOZZA
RELAZIONE
PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA
ANNO 2015
RPP 2015
NOTA METODOLOGICA
Considerata la particolare situazione creatasi con il taglio graduale 35/40/50% del Diritto
annuale, gli obiettivi strategici delineati nella presente RPP e coerenti con il programma
quinquennale di mandato approvato con Delibera n. 113 del 07/10/13, potranno essere
finanziati compatibilmente con le risorse effettivamente disponibili e la cui entità non è al
momento determinata.
La quantificazione puntuale degli importi per i singoli “Interventi economici” e le relative
priorità saranno invece definite in sede di esame e approvazione del bilancio preventivo
2015, quando giungeranno finalmente a quantificazione e formalizzazione gli oneri per le
strutture di sistema (Unione Nazionale, Fondo Perequativo, Unione Regionale).
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RPP 2015
IL QUADRO ECONOMICO
IL CONTESTO INTERNAZIONALE
Dalla metà del 2013 le politiche monetarie internazionali hanno intrapreso percorsi relativamente
divergenti. La politica monetaria Usa ha avviato una fase di graduale rimozione degli stimoli monetari,
mentre nell’area euro la BCE ha intrapreso un percorso di politiche non convenzionali, che potrebbe
eventualmente sfociare in un quantitative easing, sulla scorta dell’esperienza americana e di altri paesi.
L’avvio della fase di normalizzazione della politica monetaria americana ha indotto una fuoriuscita di
capitali dai paesi emergenti, che avevano fortemente beneficiato durante gli anni precedenti degli afflussi
di capitali finanziati dalla liquidità immessa dalla Fed sui mercati. Molte valute dei paesi emergenti
colpiti dalla crisi si sono quindi ampiamente deprezzate.
A tali andamenti, legati a fattori di natura finanziaria, si associano, nei paesi che hanno svalutato, segnali
di indebolimento della congiuntura e di aumento dei tassi d’inflazione. I paesi emergenti hanno quindi
iniziato una fase di politiche monetarie gradualmente meno accomodanti, allo scopo di reagire alle scelte
della Fed e arginare le fughe di capitali e gli aumenti dell’inflazione, dovuti ai deprezzamenti dei
rispettivi tassi di cambio. I capitali in uscita dai paesi emergenti si sono diretti nelle economie avanzate, e
in particolare nei paesi della periferia europea, che erano caratterizzati da rendimenti più attraenti. Questi
paesi beneficiano quindi degli effetti positivi legati al miglioramento delle condizioni finanziarie, ma
vedono un peggioramento relativo delle prospettive.
dell’export, dato il cambio più forte e il rallentamento della domanda nei paesi emergenti.
Simmetricamente, i paesi emergenti potrebbero registrare un andamento meno positivo della domanda
interna, ma compensare almeno in parte tale flessione attraverso una maggiore crescita delle esportazioni.
L’area euro si trova quindi a subire le conseguenze delle svalutazioni da parte di molte economie
emergenti in termini di un possibile rallentamento delle esportazioni e importando spinte di tipo
deflazionistico. D’altra parte, nei mesi scorsi l’euro non si è indebolito rispetto al dollaro nonostante la
divaricazione del quadro macroeconomico europeo rispetto a quello americano. Questo è accaduto da un
lato perché i capitali fuoriusciti dai paesi emergenti sono stati attratti dai rendimenti dei paesi periferici in
una fase in cui i titoli di Stato delle maggiori economie presentavano tassi d’interesse molto bassi e
dall’altro perché la ripresa europea, per quanto blanda, ha comunque costituito una “sorpresa” positiva
per i mercati, e questo ha favorito la tenuta del tasso di cambio dell’euro.
Il timore di un nuovo rallentamento della congiuntura e i rischi di un abbassamento ulteriore
dell’inflazione, hanno indotto la BCE a seguire una politica monetaria di segno espansivo annunciando
anche recentemente nuove misure. Si è così determinata una diversa prospettiva della politica monetaria
europea rispetto a quella americana. Di ciò inizia ad esservi evidenza nell’andamento dei tassi d’interesse
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a lunga nelle due aree, che hanno cominciato a divergere, e in alcuni primi segnali di flessione del cambio
dell’euro sul dollaro.
LE PROSPETTIVE
Il quadro macroeconomico internazionale si sta caratterizzando per la riduzione nel divario di crescita fra
economie avanzate e paesi emergenti. La crescita globale quindi riceve un contributo inferiore dalle aree
rivelatesi maggiormente dinamiche nel recente passato.
Un altro elemento caratteristico è l'ipotesi di una crescita robusta nei paesi anglosassoni a fronte di un
recupero più graduale per l’area dell’euro con possibili divari di crescita fra paesi, soprattutto per il
peggioramento della posizione relativa della Francia.
La crescita globale resta quindi su un ritmo contenuto, intorno al 3 per cento, in linea con le tendenze
osservate nel corso degli ultimi anni.
La crescita appare insufficiente per sollecitare la domanda di commodities per cui le previsioni sulle loro
quotazioni si mantengono abbastanza stabili, anche considerando che il probabile rafforzamento del
dollaro tenderà a contenere l’andamento dei prezzi in dollari. Il prezzo del petrolio potrebbe quindi
continuare ad oscillare su livelli poco sopra i 100 dollari al barile, con l’incognita rappresentata
dall’evoluzione della crisi in Iraq. Al netto dei rischi di natura politica, non può essere escluso uno
scenario in cui l’espansione della produzione spinge al ribasso le quotazioni.
Uno dei principali puzzle dei prossimi mesi è rappresentato dall’andamento dell’inflazione. I tassi
d’inflazione bassi sperimentati nelle maggiori economie avanzate rappresentano in alcuni casi (Stati
Uniti) un vantaggio, in quanto attribuiscono un grado di libertà aggiuntivo alla banca centrale che deve
gestire il percorso verso la normalizzazione della politica monetaria. In altri casi (area euro) iniziano a
costituire un fatto preoccupante e che aumenta i rischi di inefficacia degli strumenti a disposizione delle
autorità monetarie. Non a caso i tassi d’interesse europei in termini reali sono in aumento.
La divergenza nelle tendenze delle diverse aree, con i segnali di rafforzamento del ciclo Usa,
congiuntamente ai differenziali nei tassi d’inflazione, giustificano l’ipotesi che l’euro si indebolisca sul
dollaro. Tale ipotesi acquisisce una probabilità maggiore soprattutto nel caso in cui la crescita Usa
dovesse mostrare un’accelerazione superiore alle nostre ipotesi.
I RISCHI
Se la fase di relativa forza del ciclo Usa costituisce la principale nota positiva dello scenario
internazionale, da essa stessa potrebbero derivare problemi per la tenuta della ripresa se l’accelerazione
della crescita e la riduzione della disoccupazione dovessero portare in tensione i tassi d’interesse a lunga,
costringendo la Fed ad anticipare la fase di rialzi dei tassi ufficiali.
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RPP 2015
L’aumento dei tassi Usa potrebbe anche contagiare il livello dei tassi d’interesse internazionali, fra cui
quelli europei. La crisi dei paesi emergenti osservata nel corso dell’ultimo anno sarebbe di fatto solo un
assaggio delle conseguenze che possono derivare da un rientro della liquidità prodotta dalla Fed.
In particolare, sinora la crisi ha toccato solo marginalmente i paesi con fondamentali più solidi, che
avevano accumulato riserve in valuta e che presentavano avanzi nei conti con l’estero. Nel caso in cui la
crisi si estendesse, coinvolgendo un numero sempre più elevato di paesi, e in particolar modo se ne
venisse colpita l’economia cinese, le conseguenze sul quadro dell’economia mondiale sarebbero
dirompenti. Gli effetti sulle economie avanzate risulterebbero ben più pronunciati di quanto osservato nel
corso della crisi asiatica di fine anni novanta, anche perché la dimensione economica di questi paesi è
molto aumentata nel corso degli ultimi quindici anni.
Si comprende quindi la necessità per la Fed di muoversi lungo un sentiero ristretto, fra l’obiettivo di
sostenere la crescita dell’economia e quello di evitare aumenti rapidi dei tassi d’interesse. Lo scenario più
rischioso è quello di un cambiamento di regime nelle aspettative, tale da fare rialzare il livello dei tassi
d’interesse a lungo termine determinando un rafforzamento del dollaro e un effetto di contagio sul livello
dei tassi d’interesse delle altre economie.
In un quadro in cui vi sono ancora diversi soggetti – famiglie, imprese, Stati – gravati da un grado di
indebitamento elevato, una fase di risalita dei tassi d’interesse internazionali potrebbe causare perdite in
molti mercati e modificare sensibilmente le prospettive. I problemi vanno da alcuni mercati immobiliari
alle prospettive della borsa Usa, sino alla tenuta dei paesi della periferia europea. D’altra parte, non va
trascurato il rischio opposto, ovvero che ritardi nella normalizzazione della politica monetaria possano
indurre una fase di particolare esuberanza di alcuni mercati, portando a posticipare il percorso di
riduzione dell’indebitamento e generando quindi le premesse per una nuova fase di sopravvalutazione dei
prezzi di diverse attività, finanziarie e reali, da cui potrebbero scaturire nuovi problemi nei prossimi anni.
Non sono pochi d’altronde a dichiararsi preoccupati del fatto che i bassi livelli dei tassi d’interesse e
l’aumento della liquidità possano avere aumentato troppo il livello delle quotazioni in borsa generando le
premesse per nuovi problemi se la tendenza dovesse protrarsi ancora.
L'EUROZONA
La prima parte del 2014 è stata una delusione per l’economia europea e per quella italiana in modo
particolare. Le tendenze che si prospettavano dalla fine dello scorso anno promettevano difatti certamente
qualcosa di meglio.
Innanzitutto, si erano materializzati segnali di distensione provenienti dai mercati finanziari: le turbolenze
innescate dall’avvio del tapering della Fed si erano difatti scaricate soprattutto sui paesi emergenti,
mentre i paesi della periferia europea ne avevano paradossalmente beneficiato. I flussi di capitali
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internazionali, diretti verso l’area euro anche grazie alla ritrovata fiducia indotta dal maggiore grado di
attivismo della BCE, avevano permesso una rapida riduzione degli spread, e un andamento vivace delle
borse europee.
Un altro elemento a favore della ripresa dell’area euro era poi rappresentato dal fatto che l’intensità della
stretta fiscale iniziava ad attenuarsi, dopo una fase fortemente penalizzante per la crescita dell’area.
Vi erano cioè ragioni sostanziali che inducevano a ritenere che la congiuntura europea potesse rafforzarsi
durante l’anno in corso. A conferma di ciò, emergevano le indicazioni fornite dagli indicatori qualitativi.
Il clima di fiducia di imprese e famiglie aveva difatti iniziato una fase di graduale ma costante recupero
dalla metà dello scorso anno.
A fronte di tali premesse, le tendenze dei mesi scorsi si sono rivelate in realtà ben poca cosa. La crescita
dell’area euro difatti è risultata modesta, con un incremento del Pil dello 0,2 per cento nel corso del primo
trimestre dell’anno seguito da una variazione nulla nel secondo.
La debolezza dell’area euro si è accompagnata ad un andamento relativamente più esuberante in altri
paesi. Soprattutto nelle economie anglosassoni, Usa e Regno Unito, la crescita si sta rafforzando.
In Giappone si è osservato un andamento relativamente anomalo, con un incremento significativo del Pil
nel primo trimestre e una altrettanto pronunciata contrazione nel secondo, in linea con l’anticipo dei
consumi da parte delle famiglie finalizzato a precedere l’aumento dell’Iva da inizio aprile.
Fra i maggiori paesi dell’eurozona, i risultati peggiori sono stati raccolti dall’Italia, che ha registrato due
leggere contrazioni del Pil, e dalla Francia, che ha evidenziato due variazioni nulle in entrambi i trimestri.
In Germania il secondo trimestre ha registrato una flessione del Pil (-0,2 per cento) che segue però alla
sostenuta crescita d’inizio anno (+0,7 per cento). In questo contesto, l’economia spagnola è andata
decisamente bene, con un incremento del Pil dello 0,4 per cento a inizio anno e dello 0,6 per cento nel
secondo trimestre.
Gli indicatori congiunturali nel corso dei mesi estivi si sono deteriorati e il tema dei rischi di deflazione, è
entrato al centro della scenario. Il timore che la ripresa della domanda interna venga ancora posticipata si
è associato alle tensioni geopolitiche internazionali che alimentano incertezza, scoraggiando gli
investitori, e frenano l’evoluzione degli scambi commerciali.
Al di là dei fattori in parte di carattere transitorio che hanno condizionato la congiuntura dell’area euro nel
secondo trimestre, non va dimenticato che a frenare l’economia europea a inizio 2014 è intervenuto anche
un fattore meno accidentale, legato al deterioramento della domanda dei paesi emergenti, che si è poi
sovrapposto alla crisi in Ucraina.
L’evoluzione della crisi ha già provocato una caduta delle esportazioni verso la Russia da parte delle
economie dell’area euro, e nei prossimi mesi l’interscambio con l’area dell’Europa orientale dovrebbe
rallentare ulteriormente per effetto dell’embargo sugli scambi commerciali. La crisi politica si è aggiunta
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ad una fase di contrazione delle esportazioni verso i paesi emergenti, dato il rallentamento della
congiuntura e le svalutazioni che hanno caratterizzato diverse economie dal 2013. D’altra parte, queste
economie stanno iniziando a guadagnare nuovamente quote di mercato, grazie ai miglioramenti di
competitività conseguiti attraverso le svalutazioni.
Il paese che ha legami maggiori con le economie dell’Europa dell’est è la Germania, ma anche l’Italia è
relativamente esposta agli scambi con l’area orientale. Inoltre, il rallentamento dell’industria tedesca a sua
volta condiziona le performance del resto dell’area euro. L’andamento delle esportazioni in valore mostra
come anche l’Italia stia registrando un marcato arretramento dei flussi di merci diretti verso i paesi
emergenti.
Un aspetto da sottolineare in positivo è che le tensioni in Russia e nell’area mediorientale non hanno
modificato di molto le quotazioni delle commodities energetiche.
La fase di relativa distensione dei prezzi delle materie prime si è associata alla debolezza della
congiuntura europea, determinando una inattesa caduta dell’inflazione dell’area euro.
L’inflazione dell’area euro è su livelli appena positivi, decisamente inferiori al target della Bce.
L'ECONOMIA ITALIANA
Oltre a questi elementi che hanno turbato i quadro generale, l’economia italiana ha evidenziato poi
andamenti peculiari. Siamo l’unico paese ad avere registrato due contrazioni consecutive del prodotto
nella prima metà dell’anno. Considerando che quella alle nostre spalle è la fase migliore del “mini-ciclo”
dell’area avviatosi a metà 2013, ci si interroga su quali possano essere le tendenze che caratterizzeranno
la seconda parte dell’anno.
Peraltro, i dati del terzo trimestre saranno poi anche condizionati dal clima di luglio, mese relativamente
importante per la stagione turistica, e per i consumi elettrici domestici.
Secondo le inchieste dell’Istat la fiducia delle imprese ha interrotto la fase di miglioramento da alcuni
mesi, registrando una contrazione piuttosto accentuata in agosto all’interno del manifatturiero, mentre il
quadro è risultato relativamente stabile nei servizi. Inoltre, inizia a rientrare la “luna di miele” fra i
consumatori e il Governo. Il clima di fiducia delle famiglie ha difatti iniziato a ridimensionarsi dopo il
forte rialzo registrato in primavera, su cui presumibilmente avevano inciso il cambio di Governo e il
provvedimento degli 80 euro. L’inchiesta indica un ridimensionamento delle intenzioni di spesa mentre i
timori di disoccupazione ritornano ad aumentare. L’incertezza continua a condizionare quindi i
comportamenti delle famiglie, e questo potrebbe influenzare l’andamento del tasso di risparmio nel corso
dei prossimi mesi.
Queste tendenze preoccupano perché dopo la revisione al ribasso delle stime di crescita per il 2014,
potrebbe adesso avviarsi anche un ridimensionamento delle prospettive per il prossimo anno.
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Alla luce del quadro che si sta materializzando, possiamo affermare che il 2014 è un anno particolarmente
deludente, non solo per l’andamento dell’economia, ma soprattutto per le circostanze entro le quali tali
tendenze si stanno materializzando. Difatti, a differenza del biennio precedente, quando la crisi trova
spiegazione in fattori specifici – crisi finanziarie e politica fiscale – quest’anno avremmo potuto
beneficiare non solo della normalizzazione dei fattori che ci avevano penalizzato durante gli anni scorsi,
ma anche del generalizzato miglioramento del clima di fiducia degli operatori. Il fatto che il recupero
abbia stentano a materializzarsi, configura quindi una tendenza ben diversa da quella osservata gli anni
scorsi quando la debolezza dell’economia rispondeva a shock specifici e ben identificabili. Significativa
la distanza cumulata nei confronti dell’economia spagnola, che invece ha risposto con segnali di crescita
vivace al cambiamento delle condizioni economiche generali.
Le difficoltà che anche quest’anno hanno caratterizzato la nostra economia sembrano riconducibili anche
ad una particolare cautela mostrata da famiglie e imprese al momento nella definizione dei propri
programmi di spesa. Tale prudenza pare coerente con un cambiamento nei comportamenti di consumo,
legato alla percezione di prospettive di medio termine molto incerte. E’ possibile quindi che sia iniziata
una fase di aumento del tasso di risparmio, legata all’incertezza sull’andamento del reddito futuro.
LA PROVINCIA DI AREZZO
Le ultime stime messe a disposizione da Prometeia relativamente al Valore Aggiunto della provincia di
Arezzo ci permettono di dare delle indicazioni, con tutte le cautele connesse ad una fase economica
fortemente “volatile”, sul probabile andamento dell'economia provinciale nel breve e medio periodo.
2,2
1,1
0,7
0,3
-1,5
-2,0
-5,2
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Val. aggiunto a prezzi base (anno riferimento 2005) – provincia Arezzo (variazioni % su anno precedente)
Nel 2014 la variazione attesa è positiva ma molto prossima alla stazionarietà (0,3%) con un probabile
miglioramento nel corso del 2015, anno in cui si dovrebbe assistere ad una crescita dell'1,1%. In tal senso
il condizionale è chiaramente d'obbligo in considerazione dell'estrema incertezza che sta caratterizzando
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gli andamenti delle economie di tutto il mondo ed in misura ancora più accentuata di quella nazionale: i
repentini cambiamenti in alcuni degli indicatori utilizzati per il modello di stima del valore aggiunto
possono influenzare in misura sensibile le previsioni formulate anche per il breve periodo. Del resto nel
corso degli ultimi anni non sono state rare le correzioni anche sensibili alle previsioni pubblicate da parte
anche di organismi internazionali.
Nella attuale fase congiunturale, caratterizzata da un contesto nazionale in cui prevale una profonda crisi
sia sul versante dei consumi che su quello degli investimenti, i flussi verso l'estero rappresentano l'unico
possibile contributore alla crescita per cui la particolare propensione all'export del nostro tessuto
produttivo sicuramente costituisce un elemento a favore.
In tal senso vanno comunque tenuti in debita considerazione i già citati segnali di sofferenza provenienti
da mercati importanti per l'export a causa di problemi di natura finanziaria e geo-politica che potrebbero
rappresentare un fattore critico per l'economia aretina.
I metalli preziosi, primo aggregato dell'export aretino, hanno presentato un deciso raffreddamento della
domanda che, soprattutto negli ultimi anni, aveva raggiunto livelli di assoluto rilievo: la tendenza
potrebbe essere dunque orientata ad un assestamento verso livelli di export più bassi, corroborata anche
dalle previsioni ribassiste formulate recentemente riguardo al prezzo dell'oro (in alcuni casi si parla anche
di un ritorno al di sotto dei 1.000 dollari l'oncia).
Per l'oreficeria, secondo aggregato, il discorso dovrebbe essere praticamente opposto, anche se resta
comunque l'incognita del rallentamento del commercio mondiale e delle tensioni geo-politiche che
frenano gli scambi verso alcune aree particolarmente importanti per l'export provinciale di settore.
38,0
27,3
13,3
11,8
7,4
2009
2010
2011
2012
-20,5
-19,5
2013
2014
2015
Esportazioni ai prezzi base (anno riferimento 2005) – provincia di Arezzo (variazioni % su anno precedente)
Il segno delle variazioni delle esportazioni provinciali dei prossimi anni, sarà comunque condizionato in
maniera sensibile dalla dinamica dei prezzi dei metalli preziosi. Se la previsione di un probabile
arretramento dai livelli massimi toccati nel 2012 troverà conferma, la probabilità che questo possa portare
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ad un segno negativo i flussi provinciali non è poi così remota: le previsioni formulate da Prometeia in tal
senso, sembrano confermare questa ipotesi almeno fino al 2014.
La moda, terzo aggregato dell'export provinciale, sta continuando a fornire un contributo quasi
costantemente positivo: in questo contesto è molto dinamica la domanda proveniente dai nuovi Paesi
emergenti, caratterizzata da una sempre più ampia richiesta di beni di lusso (in particolare del made in
Italy) da parte di una platea crescente di “nuovi ricchi”.
Al contrario, per i settori e le realtà aziendali che non hanno come riferimento i mercati esteri, le
previsioni non sono molto promettenti: il mercato interno è ancora alle prese con una crisi profonda per la
quale al momento non si intravedono segnali di svolta.
Le due componenti della domanda interna, gli investimenti ed i consumi finali, sono entrambe fortemente
depresse.
Sul fronte degli investimenti aziendali negli ultimi anni si è assistito ad un sostanziale congelamento di
qualsiasi programma per una serie di ragioni concomitanti che vanno dalla crisi della domanda, alle
incertezze sul futuro anche prossimo, alla scarsa disponibilità di credito. In una prospettiva di medio
periodo, anche ipotizzando una uscita dalla fase più critica, non si intravedono grossi margini per nuovi
investimenti, soprattutto se si considera che a causa della contrazione repentina dell'attività si sono
determinati ampi margini di capacità produttiva inutilizzata.
Per quanto riguarda i consumi finali la prospettiva è similare. Il forte impatto delle politiche di bilancio
messe in atto negli ultimi anni hanno lasciato tracce pesanti sulle disponibilità delle famiglie e quindi
sulla loro capacità di acquisto. L'incertezza, inoltre, aumenta, dove possibile, la propensione al risparmio
come mezzo per fronteggiare eventuali situazioni di crisi che potrebbero interessare i nuclei familiari.
Occupati totali – provincia di Arezzo (variazioni % su anno precedente)
2,0
1,4
1,2
-0,4
-1,7
-1,6
2011
2012
-2,1
2009
2010
2013
2014
2015
Sulla base delle stime formulate da Prometeia sugli occupati in provincia si ottengono delle indicazioni in
base alle quali si profilerebbe per gli anni 2013 e 2014 una crescita occupazionale: le due variazioni
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positive degli occupati non devono però trarre in inganno: l'incremento infatti può avere luogo anche in
virtù di una progressiva precarizzazione e parcellizzazione del lavoro. Considerato che nell'ambito
dell'indagine sulle forze di lavoro, che costituisce la base per le stime in esame, un soggetto viene
considerato occupato se nella settimana precedente all'intervista ha effettuato almeno un'ora dei lavoro, si
può capire che si può verificare un aumento della platea degli occupati anche in presenza di una
congiuntura non favorevole del mercato del lavoro.
Di questo è puntuale testimonianza la costante crescita delle persone in cerca di occupazione che proprio
negli ultimi tre anni ha assunto livelli molto elevati.
Una possibile interpretazione è quindi che al momento il mercato del lavoro offra spesso forme di
occupazione flessibile a basso reddito che non consentono all'occupato di interrompere la ricerca di un
“nuovo lavoro” o di un “ulteriore lavoro” per un miglioramento della propria condizione economica. La
fotografia che ne emerge è quindi tutt'altro che positiva e non fa che corroborare le perplessità su un
possibile miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie e quindi di una possibile ripresa dei
consumi.
20,7
16,8
12,4
9,2
10,1
2,6
-2,5
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Persone in cerca di occupazione – provincia di Arezzo (variazioni % su anno precedente)
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LINEE STRATEGICHE 2015
Gli indirizzi per il 2015 costituiscono la declinazione in chiave annuale delle strategie e delle azioni individuate nel
programma pluriennale 2013-2018 e si articolano in aree strategiche di intervento che hanno il compito di
fungere da contenitori per le azioni programmate.
Nel disegnare le linee programmatiche per il 2015, tuttavia, non si può prescindere da una serie di considerazioni
sostanziali che derivano direttamente dalla complessa e difficile fase evolutiva che l'intero sistema camerale sta
attraversando. Considerazioni e valutazioni che sono destinate a costituire la base delle scelte non facili che
attendono la Camera di Commercio pur in una prospettiva tuttora caratterizzata da una notevole potenzialità
d'intervento sul territorio in favore del sistema delle imprese e dell'occupazione.
Il Decreto Legge n.90/2014 denominato “Pubblica Amministrazione”, poi convertito definitivamente nella Legge
n.114 del giorno 11 agosto 2014 , ha determinato il taglio graduale del Diritto Annuale dovuto alla Camere di
Commercio a carico delle imprese. La Legge n.114/2014 dispone all'art. 28
la progressiva riduzione del DA in
chiave triennale: nel 2015 del 35%; nel 2016 del 40%; nel 2017 del 50%. Inoltre, dispone la determinazione di
tariffe e diritti (di cui all'art. 18 della L:580/1993 e succ. mod.) sulla base di costi standard definiti dal Ministero
dello Sviluppo economico, sentite la Società per gli Studi di Settore SpA e l 'Unioncamere sulla base di criteri di
efficienza da conseguire attraverso l'accorpamento degli Enti e degli organismi
del sistema camerale e lo
svolgimento di funzioni in forma associata.
Si tratta, con tutta evidenza, di una riforma destinata a impattare fortemente sulle strutture camerali sia dal lato
delle attività programmatiche, sia dal lato della geografia organizzativa, seppure con una gradualità che può
consentire, ad Enti di equilibrata amministrazione quali la Camera di Commercio di Arezzo, di continuare a
svolgere un ruolo significativo, seppure ridotto, in ambito territoriale.
A tale già definito percorso, si affianca il Disegno di Legge delega per il riordino della P.A., nell'ambito del quale il
Governo mira a “riordinare” l'attuale sistema camerale prevedendo una serie di condizioni estremamente restrittive:
l'art.9 di tale DDL, infatti, punta all'eliminazione del diritto annuale, a ridefinire il numero delle Camere di
Commercio tramite accorpamenti; a ridurne compiti e funzioni; a trasferire al MISE le competenze relative al
Registro Imprese, salvo individuare modalità di gestione specifiche; a tagliare il numero dei componenti di
Consigli, Giunte, Unioni, Aziende speciali; a definire limiti per il trattamento economico del personale pur
garantendo, in regime transitorio, il mantenimento dei livelli occupazionali. Il DDL, incardinato al Senato, al
momento non ha iniziato il proprio iter per l'approvazione, tuttavia le materie in esso inserite e l'evidente volontà di
incidere profondamente nel sistema camerale non possono che sollevare perplessità e preoccupazioni
condizionando, per certi aspetti, l'operatività degli Enti.
A tutto ciò deve assommarsi la grave crisi economico-finanziaria che in questi ultimi sette anni ha interessato
l'economia mondiale e che sta ancora producendo conseguenze negative per il sistema economico italiano e per il
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RPP 2015
nostro territorio caratterizzato da una forte propensione all'export. Non mancano timidi segnali di ripresa ma è
comunque necessario
avere presente che nel breve e forse nel medio periodo permarranno difficoltà in molti
settori economici. Anche la stagnazione di consumi interni si è mostrata in tutta la sua gravità aprendo un altro
fronte di difficile contenimento.
In questa fase complessa il sistema camerale, sia a livello nazionale che a livello regionale, ha imboccato una fase
di “autoriforma”, ispirata alla ricerca di efficienza tramite un percorso che miri a recuperare risorse finanziarie
agendo con tagli mirati (riduzione delle esternalizzazioni, dismissione partecipate, sospensione di tutti i costi non
obbligatori).
A livello di sistema, inoltre, è ormai in fase di avanzata puntualizzazione una serie di interventi mirati a ridurre le
contribuzioni “dalla periferia al centro” (Fondo perequativo, interventi su Infocamere per revisione politica
tariffaria, snellimento di strutture ed organismi di sistema). La riduzione, dal 2015, del Diritto Annuale porterà
comunque ad un ridimensionamento delle attività promozionali per le quali sarà necessario addivenire ad
una selezione in termini qualitativi e, ovviamente, quantitativi.
A tale riguardo giova sottolineare che circa 30 C.C.I.A.A. avranno già, con il primo taglio del 35%, seri problemi
per il pagamento di stipendi, mentre la maggior parte dichiara di arrivare all'azzeramento di ogni attività
promozionale.
E' necessario quindi avere ben presente lo scenario nel quale l'azione della Camera di Commercio è chiamata
comunque a dispiegarsi nell'obbiettivo di portare avanti quelle linee guida che ne hanno ispirato da sempre
l'azione cioè l'ottimizzazione delle risorse e la razionalizzazione dei servizi confermando , pur nelle difficoltà, il
ruolo che l'Ente camerale ha assunto nel nostro territorio, quello cioè di “casa dell'economia”.
In questo contesto fortemente evolutivo l’azione della Camera di Commercio per il 2015 sarà
indirizzata,
d’intesa con le Categorie economiche, alla realizzazione di selezionati interventi strategici per continuare a dare
risposte
concrete al sistema locale delle imprese impegnato
nella
problematica
e protratta
fase di
trasformazione strutturale ed assestamento determinata dalla crisi globale.
Il rafforzamento e l’adeguamento del tessuto economico territoriale alle dinamiche dei mercati ed alla velocità
dell’evoluzione economica continueranno ad essere al centro dell’azione promozionale e strategica generale
dell'Ente camerale che, proprio in ragione delle considerazioni di cui sopra, dovrà programmare la propria
operatività in maniera flessibile per garantire risposte adeguate alle esigenze delle imprese ed
al processo
evolutivo in atto.
In sintesi:
La situazione di equilibrio economico-finanziario della C.C.I.A.A., confermata dal confronto di benchmarking con
le altre realtà camerali omogenee; gli interventi di contenimento della spesa di funzionamento e la oculata gestione
complessiva di questi anni consentiranno alla Camera di Arezzo di proseguire senza problemi nell'erogazione dei
servizi istituzionali obbligatori per legge e di affiancare a questi ancora alcuni selettivi interventi promozionali.
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RPP 2015
Le articolate funzioni istituzionali dell'Ente vedranno nel 2015 le seguenti direttrici prioritarie:
la conferma del ruolo centrale della Camera, nel consolidamento dei processi di
semplificazione
amministrativa nei servizi alle imprese a partire dalla gestione del Registro delle Imprese come punto di
riferimento e porta di accesso alle imprese e degli utenti ai processi improntati alla qualità , anche
attraverso la certificazione digitale, servizi innovativi ed e-governance;
il consolidamento dei servizi di media-conciliazione;
il rafforzamento delle competenze ispettive e l’implementazione di un piano controlli anche di concerto con le
altre autorità ispettive locali;
il
monitoraggio costante e sistematico delle varie dinamiche economiche locali e regionali con il
potenziamento del sistema degli Osservatori statistici camerali e con periodica diffusione dei dati e degli
andamenti;
il potenziamento del ruolo dell’Ente camerale come authority locale a tutela delle imprese dei consumatori e
quale soggetto di collegamento tra mondo della scuola, mondo della università e mondo del lavoro con
conseguente valorizzazione delle azioni di formazione imprenditoriale e delle iniziative progettuali di rete;
il rafforzamento delle competenze in tema di valorizzazione delle infrastrutture quale volano della ripresa
economico-finanziaria;
le attività finalizzate a favorire l'internazionalizzazione delle imprese, il presidio dei principali mercati esteri e
la crescita del sistema anche attraverso il sistematico raccordo con il sistema regionale e nazionale;
le attività finalizzate a favorire un equilibrato rilancio del commercio di vicinato e del terziario, dei prodotti
tipici e delle produzioni di eccellenza agroalimentare.
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RPP 2015
LE AREE STRATEGICHE DI INTERVENTO
SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA
a) Semplificazione ed E-Government
Continua l'impegno nella diffusione, ma anche nell'utilizzo diretto, delle principali tecnologie di E-Government,
che ormai sono divenute strumenti abituali nello svolgimento delle attività.
Si procederà nel generale processo di informatizzazione dei rapporti tra i cittadini, imprese e Pubblica
Amministrazione e fra le stesse amministrazioni pubbliche del territorio, anche attraverso la continua diffusione
presso gli operatori economici locali di strumenti avanzati quali la firma digitale, la posta elettronica certificata, la
business key ecc.
L'obiettivo, anche per l'anno 2015, è quello di proseguire con determinazione sulla strada della semplificazione
proponendo il sistema camerale, in stretto raccordo con il mondo associativo, come protagonista dei processi di
innovazione per rendere efficaci ed efficienti i rapporti con le imprese, tramite l’esteso ricorso alla telematica.
In questo filone, rientrano tutte le azioni tese a promuovere ed attuare, a beneficio delle imprese, percorsi di
semplificazione, valorizzando il Registro delle Imprese e le procedure per la Comunicazione Unica, rafforzando i
rapporti con le altre Pubbliche Amministrazioni, le Regioni ed i Comuni.
Un'ulteriore linea di intervento, rientrante sempre nell'alveo della semplificazione, è quella di portare i servizi
dell'Ente presso gli utenti, semplificando le procedure per l'avvio e lo svolgimento delle attività economiche.
Su questo versante si inseriscono tutti gli interventi posti in essere dal registro delle Imprese, che portano ad una
velocizzazione dei procedimenti amministrativi, ad attuare una maggiore trasparenza giuridica/informativa, oltre
che ad ottimizzare la qualità dei dati disponibili e la loro diffusione.
Azioni ed interventi:
Diffusione sempre più capillare degli strumenti di ICT, multicanalità e servizi online.
Proseguirà per tutto il 2015 l'attività di erogazione dei dispositivi per la firma digitale CNS con modalità già
sperimentate con successo negli ultimi due anni (possibilità di richieste online di appuntamenti, sportello veloce,
fascicolo informatico, ecc.). Verrà incentivato, ove possibile, l'utilizzo della telematica nei rapporti con l'utenza (es.
telematizzazione dei certificati di origine). Si intensificheranno i servizi online; verrà, inoltre,
garantito
un
aggiornamento del sito sempre più tempestivo e puntuale.
Intensificare la sinergia con gli altri enti pubblici del territorio, le associazioni di categoria e gli
ordini professionali.
L'Ente camerale dovrà assumere un ruolo centrale nella promozione della semplificazione amministrativa a partire,
come detto, dal consolidamento della COMUNICA e dall'attuazione concreta del fascicolo informatico presso il
Registro Imprese/REA in collaborazione con i SUAP.
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RPP 2015
Il 2015 prevederà l'attuazione del sistema di cooperazione applicativa messo a punto da Regione-Infocamere
per l'invio contestuale ai Suap e al R.I. delle pratiche concernenti l'avvio delle attività. Al fine di promuovere la
semplificazione nell'utilizzo di tale nuovo sistema verranno calendarizzati appositi incontri con le altre Istituzioni
Pubbliche, le associazioni di categoria e gli ordini professionali e concordate linee di azione comuni.
Ridurre i tempi e i costi dell'azione amministrativa camerale, promuovendo anche la decertificazione
e la de materializzazione.
La decertificazione e la dematerializzazione sono due leve importanti per consentire un recupero di efficienza e di
economicità nell'azione amministrativa. La Camera di Commercio di Arezzo si è già attivata per stipulare
appositi protocolli di intesa con altri Enti (es. Comune di Arezzo) per l'effettuazione dei controlli d'ufficio
sulle autodichiarazioni. Nel 2015 si dovrà procedere in questa direzione, sollecitando una più stretta
interoperabilità e cooperazione applicativa con le altre amministrazioni pubbliche. Dovranno proseguire, inoltre, gli
interventi volti alla informatizzazione dei processi interni e all'utilizzo dei canali telematici nei rapporti interni ed
esterni. Già dal 2012, la Camera di Commercio, attraverso Infocamere, in accordo con Unioncamere, ha messo a
disposizione, gratuitamente, un portale unico per tutte le CCIAA che consente alle pubbliche amministrazioni di
verificare direttamente, online, la veridicità delle dichiarazioni sostitutive ricevute dalle imprese, nonché ottenere
elenchi di Pec di imprese.
Sulla scia della completa dematerializzazione dei provvedimenti dirigenziali del Registro delle Imprese compiuta a
partire dal 2014 si intensificherà l'utilizzo degli strumenti di dialogo telematico con l'utenza. In particolare tramite il
Registro Ini-Pec si procederà, ove possibile, tramite PEC, alla notifica dei verbali di accertamento delle sanzioni
amministrative e degli altri provvedimenti amministrativi.
Un’innovazione che impatterà in modo determinante sui tempi di evasione e sulla semplificazione delle procedure
è rappresentata dalla nuova normativa in materia di ricevimento ed iscrizione di atti notarili: l'articolo 20 comma 7
bis del D.L. 91/2014 convertito nella legge n. 116/2014 , in vigore dal 1° settembre 2014, prevede infatti, al fine di
semplificare e velocizzare gli adempimenti in materia di costituzione di nuove imprese, l'iscrizione immediata da
parte dell'Ufficio del Registro delle Imprese degli atti di provenienza notarile, riservando al Notaio l'esclusiva
competenza in materia di controllo delle condizioni richieste dalla legge per l'iscrizione degli stessi (escluse Spa).
Al riguardo si ritiene che il legislatore abbia inteso riferirsi oltre che agli atti notarili anche a tutti gli atti provenienti
da un'autorità pubblica, ad esempio le sentenze.
Tale previsione normativa, pur se soggetta a successive possibili interpretazioni al fine della sua pratica
applicazione, delinea una procedura che rende inarrestabile l'iter di iscrizione (salvo la verifica dei requisiti di
ricevibilità dell'atto); ciò comporterà una velocizzazione nei tempi di trattazione ed evasione delle pratiche
societarie ( in particolare atti costitutivi o modifiche statutarie di srl ) rispetto ai precedenti 5 giorni previsti dal
DPR 581/1995, prevedendosi di trattare la pratica, ove possibile, anche nello stesso giorno di arrivo e non
prevedendosi inoltre la possibilità di una sospensione o il rifiuto della stessa
da parte dell'Ufficio, salvo
unicamente nel caso di mancanza di Pec.
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RPP 2015
La norma comunque, ribadendo che resta ferma la cancellazione d'ufficio ai sensi dell'articolo 2191 c.c. e,
confermando altresì, in capo al Conservatore , i poteri di controllo in ordine alla domanda , sembra di poter
affermare che l'ufficio del registro, sia pur provvedendo all'”immediata iscrizione”, debba effettuare, ad iscrizione
avvenuta, quindi a posteriori, quei controlli che se effettuati a priori avrebbero comportato la mancata iscrizione
dell'atto
Sul fronte del commercio estero, già da qualche anno, è attivo il progetto Web.Co, con un riscontro positivo in
termini di aziende coinvolte e pratiche evase. Dato pertanto che il servizio sta dando discreti risultati, vì è
l'intenzione di estenderlo ulteriormente ad un numero crescente di aziende, promuovendo con maggior intensità sul
territorio provinciale la trasmissione telematica dei certificati di origine da parte delle aziende.
Valorizzazione del patrimonio informativo delle BANCHE DATI CAMERALI a partire dal
REGISTRO DELLE IMPRESE, anche sostenendo progetti specifici in tema di legalità.
Le banche dati camerali rappresentano una fonte primaria di informazione economica, indispensabile per il corretto
funzionamento del mercato (registro imprese, registro protesti, brevetti e marchi ecc.). La valorizzazione di tali
banche dati si pone per gli enti camerali non più solo come una opportunità, ma anche come una necessità per
garantire l'attuazione dell'OPEN DATA.
Saranno promosse iniziative in tal senso, soprattutto sul versante della promozione della legalità (si pensi
alla stipula dell'apposito protocollo con la Prefettura, la Procura e il Tribunale di Arezzo). Inoltre, al fine
di mantenere delle banche dati sempre aggiornate, complete e corrette occorrerà procedere a garantire specie con riferimento al Registro delle Imprese - adeguati standard di qualità nella lavorazione.
La qualità delle notizie contenute nella banca dati del Registro Imprese e la rispondenza delle stesse alla situazione
reale rappresentano, inoltre, un punto essenziale per garantire dati corretti e velocemente aggiornati, anche ai fini
della elaborazione di studi e statistiche.
Particolare attenzione, per questo, verrà dedicata ai procedimenti di cancellazione d'ufficio di società di capitali e
di imprese individuali e società di persone non più operative.
Stima pratiche telematiche Registro Imprese / REA nel 2015 : 25.000
Stima CNS da erogare nel 2015:
Stima accessi utenza camerale nel 2015:
5.000
21.000
b) La Regolazione del Mercato
Nel corso del 2015 verrà confermata l'attenzione alle funzioni di regolazione del mercato, che mirano a garantire,
con l'apporto delle associazioni di consumatori ed utenti, il corretto svolgimento dei rapporti economici tra
imprese e tra imprese e consumatori-utenti. Inoltre prosegue l'istituzione di sistemi di giustizia alternativa con
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RPP 2015
particolare riferimento allo sviluppo della mediazione obbligatoria reintrodotta con il Decreto n.69/2013
convertito in legge n.98/2013.
Potenziamento della MEDIA CONCILIAZIONE
In quest'ultimo caso siamo di fronte ad una vera e propria forma di semplificazione del contenzioso giudiziario
che si sta consolidando, pur se nel D.Lgs. “Giustizia” del 29 agosto 2014 l'introduzione della negoziazione
assistita, fa sorgere qualche perplessità in merito alla coesistenza paritaria dei due istituti a fronte di condizioni
strutturali ed operative diametralmente opposte.
Il Servizio di Conciliazione e l' Organismo di Mediazione della Camera di Commercio di Arezzo, iscritto al n.
58 dell'elenco degli organismi tenuto dal Ministero di Giustizia, hanno gestito complessivamente negli ultimi
quattro anni N. 522 procedure . I procedimenti arbitrali, nello stesso orizzonte temporale, sono stati 34.
Prosecuzione dei progetti di promozione nell'educazione al consumo e della tutela del
consumatore.
Compatibilmente con la disponibilità di risorse, proseguirà l'attività di formazione e divulgazione in materia di
diritti del consumatore attraverso la ripetizione dell'iniziativa “CONSUMARE AD OCCHI APERTI”, rivolta
agli studenti di scuola media superiore, che potranno usufruire di seminari in forma modulare tenuti da esperti
del settore.
In ogni caso si procederà ad incrementare le pagine Web sul sito camerale dedicate alla tutela del consumatore.
Iniziative a tutela della proprietà industriale.
In materia di proprietà industriale, conformemente alle direttive di governo, si proseguirà con le iniziative
formative a beneficio di imprese e professionisti volte alla diffusione della cultura brevettuale ed allo sviluppo
degli strumenti di tutela della proprietà industriale.
Proseguirà l'attività di revisione ed ampliamento delle pagine Web dedicate alla proprietà industriale per
rendere più funzionale l'informazione a disposizione dell'utenza.
Diffusione dei marchi di garanzia e intensificazione attività della Consulta della Regolazione
del Mercato.
Attraverso la Consulta per la regolazione del mercato, sarà implementato il progetto Marchi di qualità nei settori
auto-moto riparazioni, installazione-manutenzione impianti domestici, tintolavanderie. Il progetto prevede la
realizzazione di un marchio ad hoc, differenziato per settore, utilizzabile dall'impresa che si impegna ad
osservare i codici di condotta in corso di elaborazione, ove è compreso l'obbligo di ricorrere all'apposita
commissione paritetica di conciliazione in caso di controversia con il cliente-consumatore.
Oltre ai codici di condotta, è in via di elaborazione la convenzione con le associazioni dei consumatori e delle
imprese ed il regolamento di disciplina della Commissione.
c) Attività di Vigilanza
Nel 2015, relativamente ai compiti di tutela del mercato e dei consumatori nel settore dei metalli preziosi, della
metrologia legale e della conformità prodotti, l'Ente camerale proseguirà l'attuazione del piano di verifiche
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RPP 2015
concordato con il nuovo “Protocollo d'Intesa tra Unioncamere ed il Ministero dello Sviluppo Economico per
iniziative in materia di controllo, vigilanza e funzioni metriche”, al quale la Camera di Commercio di Arezzo ha
deliberato la propria adesione nel corso del 2013. Proseguirà inoltre, l'attività di collaborazione con gli organismi di
controllo del territorio (Guardia di Finanza, Procura, ecc.) particolarmente nel settore dei metalli preziosi che, negli
ultimi anni, ha subito un determinante aumento del numero di controlli e dei coinvolgimenti degli uffici ispettivi
dell'Ente e le attività concordate nel Protocollo d’intesa sottoscritto con l’Ufficio delle Dogane di Arezzo.
Anche per il settore della conformità prodotti l'Ente continuerà a sviluppare le proprie attività di sorveglianza
fornendo, nel contempo, il necessario supporto alle imprese del settore.
Ispezioni compiute:
Anno 2012:
n. 883
Anno 2013:
n. 647
Anno 2014 (agosto):
n. 645
RISULTATI ATTESI
Ridurre il peso e i costi della burocrazia a carico delle imprese.
Favorire la diffusione e l'utilizzo dell'informatica e della telematica nei rapporti con l'amministrazione
pubblica.
Individuare nella Camera di Commercio la cabina di regia della promozione della semplicazione
amministrativa a livello locale.
Favorire lo sviluppo della giustizia alternativa con particolare riferimento all'attività dell'Organismo di
mediazione e della diffusione dell'arbitrato;
Specializzazione delle competenze degli Uffici metrici sulle attività di vigilanza e controllo.
MARKETING TERRITORIALE
Una forte attenzione al territorio, promuovendo gli strumenti che possano favorire la sua competitività complessiva
ma anche la sua attrattività, è una pre-condizione per garantire opportunità di sviluppo alle imprese e al sistema
economico locale nel suo complesso.
Dal territorio nascono le istanze dei singoli attori economici, che nello stesso crescono e si riconoscono.
Occorre quindi raccogliere queste istanze e veicolarle verso forme di sviluppo che in modo armonico
ricomprendano gli elementi propri dei tessuti economici, ambientali e sociali .
La Camera di Commercio pertanto conferma anche per il 2015 la forte vicinanza al sistema economico
territoriale per interpretarne le esigenze e accompagnarne lo sviluppo anche in chiave sociale,
compatibilmente con le risorse disponibili.
Negli anni, progressivamente, l'intervento camerale per il Turismo e lo sviluppo locale è stato potenziato in ottica
integrata, non soltanto valorizzando sinergie progettuali con le associazioni di categoria ma anche elaborando
programmazioni a livello di sistema istituzionale locale e regionale.
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RPP 2015
E' stata portata avanti una strategia complessiva mirante da un lato alla valorizzazione di tutte le componenti,
dall'altro a favorire un'intensa attività promozionale e di sostegno allo sviluppo locale concretizzatasi in una serie
articolata di progetti e iniziative orientati a promuovere lo sviluppo,potenziando l'offerta locale ed ottimizzando la
coesione tra le componenti ambientali, culturali, produttive e turistiche. Tali azioni potranno trovare continuità
anche nel 2015 nell'ottica di interventi mirati e selezionati.
a) Gli interventi in favore dello sviluppo del terziario ( commercio, turismo e servizi)
Saranno valorizzate, compatibilmente con le risorse disponibili, le attività di animazione ed attrattività turisticocommerciale , anche con riferimento alla promozione degli esercizi di vicinato, presidio fondamentale dei nostri
Centri Storici, pur se colpiti in profondità dall’attuale crisi dei consumi.
Si segnala in particolare il progetto diffusione del marchio di qualità “ Ospitalità italiana” promosso dalla Camera
di Commercio in collaborazione con l'Istituto Nazionale Ricerche Turistiche – ISNART nell'ambito di iniziative
progettuali di sistema: nel 2013 sono state certificate n. 95 strutture alberghiere/agrituristiche e della ristorazione
della nostra provincia.
Inoltre, dovranno essere proseguite le progettualità strategiche mirate nei seguenti asset:
Collaborazione mirata per la definizione di una governance territoriale per il settore turismo insieme alla
Regione Toscana ed all'intero sistema camerale, tenuto conto tuttavia della riforma in atto che posiziona tale
competenza presso l’ente Regione.
Accanto al processo di ristrutturazione strategica della promozione del turismo a livello regionale e locale, nel
corso del 2015 di dovrà intervenire
sul sistema complesso di elementi (infrastrutturali e relazionali) che
definiscono nel loro insieme l'identità territoriale e la sua accessibilità: efficienza e costo dei trasporti/servizi,
efficienza dell'ospitalità e, più in generale, delle imprese del settore; qualità e fruibilità de patrimonio ambientale
e culturale. L'obbiettivo dovrà essere quello di qualificare e incrementare le presenze in termini qualitativi
e non solo quantitativi, anche cogliendo le opportunità che potranno scaturire in preparazione di EXPO
2015.
b) Valorizzazione produzioni agricole locali e progetti di filiera corta
Tutelare, valorizzare e promuovere le produzioni locali ed i prodotti tipici agroalimentari costituisce una delle
progettualità trasversali per eccellenza: anche nel 2015 si agirà per lo sviluppo dei consorzi di tutela, per l'adozione
di disciplinari di qualità, per la tracciabilità dei prodotti, per la valorizzazione della filiera a km zero.
Una strategia di comune interesse tra mondo della produzione, della cooperazione, del terziario e dell'agricoltura. Si
darà continuità all'importante azione del Panel Olio e delle commissioni assaggio dei vini che svolgono una intensa
attività finalizzata alla crescita qualitativa delle produzioni locali, anche in questo caso in coerenza con
l'ottimizzazione delle risorse economiche ed organizzative.
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RPP 2015
RISULTATI ATTESI
realizzazione di nuove azioni per il turismo sostenibile per potenziare la valorizzazione delle risorse
del territorio;
continuità del ruolo camerale nell'evoluzione delle governance per il turismo;
potenziamento delle progettualità per la valorizzazione delle produzioni tipiche di qualità e per la
valorizzazione commerciale ed economica della rete dei centri Storici.
INNOVAZIONE - FORMAZIONE
Lo scenario sociale ed economico è radicalmente mutato e le imprese sono chiamate ad evolvere la loro natura ed
operatività di pari passo con quelle grandi trasformazioni indotte dalla rivoluzione tecnologica del digitale che
incidono così profondamente sull’intero tessuto produttivo.
Il modello aziendale tradizionale, quello su cui si è basata la crescita per qualche decennio ha lasciato il passo a
paradigmi diversi e costantemente aggiornati: le aziende non possono sottrarsi all'impegno di adeguarsi, pena
l'esclusione dal mercato. Da qui la necessità di acquisire flessibilità, apertura, e predisposizione alla collaborazione
ed alla condivisione delle conoscenze: l'innovazione si pone allora in stretta connessione con la formazione
manageriale e d'impresa in un autentico binomio di sviluppo.
L’obiettivo della Camera di Commercio, quale istituzione a supporto dell’economia del territorio, è per il 2015
quello di continuare a facilitare le diverse realtà imprenditoriali nell’acquisizione di un vantaggio competitivo
grazie alla diffusione dei processi di innovazione supportati dalla crescita della cultura d'impresa. Coerentemente
con questa impostazione potranno trovare sviluppo, compatibilmente con le risorse disponibili, un numero mirato
di progetti per sostenere idee d’impresa ed anche per accompagnare ed agevolare programmi di investimento di
aziende leader aretine.
Si propone la conferma degli ormai collaudati incentivi a favore dei sistemi di qualità aziendale (ISO 9000;
ISO 14.000) quelli volti a favorire il rispetto dell’ambiente e l'utilizzo di energie rinnovabili (per il 2015 si
stimano contributi per n. 20 aziende).
Riguardo l’innovazione saranno valorizzati progetti concreti che coinvolgano le imprese,
il sistema
universitario, i centri di ricerca regionali e nazionali. Specifica attenzione dovrà poi essere riservata al
coinvolgimento degli occupati in percorsi di alta specializzazione per approfondire le competenze e
attualizzarle favorendo l'innovazione e lo sviluppo all'interno delle aziende. Dovranno essere estesi e
consolidati i percorsi progettuali per esperienze di alternanza scuola-lavoro , per i tirocini formativi e quanto
verrà valutato utile ed opportuno per dare un significato stabile ai rapporti tra mondo della produzione e
mondo della formazione. Specifiche azioni saranno poi finalizzate a valorizzare gli Istituti Tecnici Superiori
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RPP 2015
quale “fucina” importante per profili professionali particolarmente richiesti dalle imprese del territorio, in
quest'ambito valorizzando gli Accordi di Rete avviati nel 2014 per la costituzione di due Poli formativi (filiera
turismo e agrolimentare) nell'ambito di un progetto sostenuto dalla Regione Toscana.
Capitolo a parte merita poi l'azione volta a recuperare il ruolo di Arezzo quale sede di corsi universitari:
intervento che sarà mirato a mantenere la centralità strategica dell'Ente camerale . Il bacino potenziale
annuo di diplomati nel territorio provinciale è di circa 2.600 studenti, ma soltanto il 57% si iscrive
all’Università (media nazionale: 66%); in totale sono oltre 8.500 gli studenti aretini “fuori sede”. La Camera di
Commercio si pone l’obiettivo di rilanciare l’attività universitaria ad Arezzo, anche in modalità teledidattica,
offrendo in tal modo a studenti e famiglie un'opportunità direttamente nel territorio . Ciò sarà possibile in
sinergia con l'Ateneo senese e segnatamente per le facoltà di Economia e Commercio e Scienze bancarie. Nel
corso del 2015 sarà operativo il corso di laurea triennale in Ingegneria Informatica on-line con il Politecnico
di Milano gestito dal Polo Universitario Aretino, anche se appare fondamentale rilanciare e rinnovare
l’operatività dello stesso Polo.
Sul versante del binomio innovazione-formazione si colloca il consolidamento dell’operatività
dell'Azienda Speciale unica “ Arezzo Sviluppo” per la formazione, innovazione e servizi alla Camera,
nata dalla fusione per incorporazione dell'azienda speciale S.A.G.OR. nell'azienda speciale FO.AR.
RISULTATI ATTESI
accrescimento della sinergia tra Camera di Commercio, Università ed Istituti
Provincia al fine di creare una “governance” della crescita
Scolastici della
culturale in grado di orientare positivamente
l'incontro tra formazione e professioni avendo per obbiettivo l'occupazione giovanile;
ampliamento delle attività finalizzate all'alternanza scuola-lavoro in sinergia
con
le
istituzioni
scolastiche ed il mondo economico;
sostegno ed incentivazione alle imprese su progetti di innovazione.
SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE LOGISTICHE, TECNOLOGICHE E DI SERVIZIO
Sviluppare la competitività del territorio si traduce anche nella promozione dei temi infrastrutturali.
Le infrastrutture sono un elemento di rilancio dell'economia sia con le ricadute immediate derivanti dall'effetto
“lavori in corso” sia con i vantaggi competitivi che potranno derivare da un equilibrato sviluppo complessivo
favorito da reti efficienti per il trasporto, la mobilità anche turistica, la rapidità delle connessioni e l'adeguatezza
delle “reti” tecnologiche.
La Camera di Commercio nel corso del 2015, pur non avendo competenze dirette sulla realizzazione delle
opere, intende dare continuità al coordinamento delle azioni mirate alla
promozione di un adeguato sviluppo
delle infrastrutture del territorio quale elemento strategico. Con la consapevolezza delle evidenti condizioni
temporali (medio e lungo periodo) è comunque necessario intervenire per accrescere l'efficacia degli interventi
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RPP 2015
infrastrutturali, misurandone concretamente la rispondenza alle esigenze di sviluppo del territorio e attuando
un'attenta governance degli investimenti. Questa linea d'intervento si pone l'obbiettivo di:
contribuire alla crescita della dotazione infrastrutturale eventualmente co-finanziando progetti e monitorandone
l'avanzamento ed il rispetto degli impegni delle amministrazioni locali e nazionali (E78, E45, viabilità nelle
vallate, trasporto ferroviario ecc.) con le altre Camere di Commercio competenti per territorio;
richiamare l'attenzione delle istituzioni regionali e nazionali sulle difficoltà legate alle fermate dei treni che
via via sono state sempre più ridotte e sulla mancanza dei collegamenti veloci che penalizzano sia il traffico
pendolare che, aspetto ancora più importante, gli scambi commerciali su rotaia;
favorire la diffusione delle “infrastrutture” tecnologiche, ed in particolare della banda larga.
Per quanto concerne le infrastrutture di servizio, nel corso del 2015 particolare attenzione dovrà essere dedicata
al polo espositivo
di Arezzo Fiere e Congressi srl, per la quale l'Ente camerale ha finalizzato nel tempo
significative risorse finanziari. AFC dovrà essere pertanto posta al centro di una decisa e profonda azione di
consolidamento strutturale mirata soprattutto al contenimento dei costi, da verificare con fasi calendarizzate di
controllo e verifica, e quindi alla realizzazione di un piano di attività in grado di conseguire un adeguato
posizionamento della struttura in tutte le sue potenzialità.
La Camera di Commercio potrà mantenere, a favore di Arezzo Fiere, il proprio impegno in termini
finanziari- tuttavia circoscritto in termini temporali - solo a fronte di un compiuto e sostenibile Piano
industriale che dimostri, attraverso rigorosi tagli di gestione e con l'incremento dei proventi ,il
raggiungimento dell' equilibrio economico – finanziario in una concreta prospettiva di autosufficienza.
Per quanto riguarda le altre partecipate, in linea con le più recenti disposizioni normative, dovrà proseguire
l'operato di razionalizzazione attraverso la prosecuzione del programma di dismissioni deciso nel 2014 e
fino a mantenere unicamente le partecipazioni ritenute essenziali per il perseguimento della mission dell'Ente.
In particolare, l'Ente camerale dovrà tenere conto della recente introduzione dell'obbligo previsto dall'art. 1,
co. 551 della L. Stabilità 2014 per l'ente pubblico socio di accantonare, a partire dal prossimo esercizio, in un
apposito fondo vincolato del proprio bilancio, una somma pari all'importo del risultato negativo, non
immediatamente ripianato, della società partecipata in perdita, in misura proporzionale alla propria quota
di partecipazione .
RISULTATI ATTESI
Contribuire in termini di impulso e progettualità alla crescita infrastrutturale del territorio.
Razionalizzare l'assetto organizzativo e gestionale di Arezzo Fiere e Congressi.
Attuazione del programma di cessione delle partecipazioni non strategiche.
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RPP 2015
INTERNAZIONALIZAZZIONE
Con la globalizzazione è indubbio che si debba accrescere la consapevolezza di essere impresa all’interno del
mondo: il tema dell’internazionalizzazione diventa così di assoluta rilevanza strategica, visto che è ormai
dimostrato che le imprese che meglio reggono l’impatto della crisi sono quelle con una forte capacità di operare sui
mercati internazionali.
E ciò è tanto più vero per una provincia come quella aretina, con una spiccata propensione all'export che ha
costituito, e continua a costituire, un fattore trainante e di sviluppo.
Per le aziende più strutturate - quelle che i percorsi di internazionalizzazione li hanno già messi in campo,
disegnati e definiti - invece diventa importante poter disporre di un flusso costante di informazioni selezionate e
utili.
La Camera di Commercio di Arezzo nell'ambito delle azioni progettuali strategiche realizzate dall'Unione
Nazionale con la collaborazione del Ministero per lo Sviluppo Economico-Istituto Commercio Estero, nel
corso del 2015 porrà particolare attenzione a quegli eventi (realizzati in chiave nazionale) dirette ad aree
paese dinamici ed emergenti, (Asia, Paesi area ex CSI, BRICS).In tali ambiti, oltre a beneficiare del
supporto finanziario del predetto accordo, potrà essere realizzata la necessaria massa critica, (stato
nazionale e singoli territori), tesa a consentire una presenza strutturata ed incisiva.
Il rafforzamento della rete operativa “World Pass” costituisce un altro aspetto di sistema la cui
valorizzazione potrà accrescere l'efficacia dell'azione posta in essere dall'Ente per l'internazionalizzazione.
Lo sviluppo del piano promozionale per l'anno 2015 sarà caratterizzato anche dall'individuazione e dalla
partecipazione a specifiche iniziative di sistema poste in essere da Unioncamere Toscana e Toscana
Promozione volte alla realizzazione di missioni economiche/workshop e progetti speciali miranti a favorire
la presenza delle nostre imprese sui mercati internazionali o su determinate aree-paese. Tale metodologia
operativa consentirà di ottimizzare le risorse disponibili in coerenza con la razionalizzazione delle
medesime.
Oltre alle iniziative concertate e definite a livello nazionale e regionale dovrà essere dedicata attenzione,
compatibilmente con le risorse disponibili, agli eventi di ormai consolidato interesse da parte del territorio:
Hong Kong International Jewellery Show (marzo) e Gems and Jewellery Fair (settembre), Vinitaly,
London Wine and Spirits, Vinexpo di Bordeaux, Artigiano in Fiera di Milano e Artex di Firenze.
RISULTATI ATTESI
accrescimento del numero delle aziende che operano sui mercati internazionali
attraverso
l'ampliamento dell'offerta di opportunità per partecipazioni fieristiche, missioni, incoming;
partecipazione dell'Ente ad un numero significativo di eventi/missioni/programmi integrati di
internazionalizzazione offerti dal sistema ragionale e nazionale grazie all' ottimizzazione delle risorse
disponibili;
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RPP 2015
sviluppo specialistico dei servizi per l'internazionalizzazione attraverso il consolidamento delle attività
informative, consulenziali e certificative per l'estero con l'ottimale utilizzo dello sportello World-Pass e
delle opportunità offerte dal sistema camerale regionale.
DIRETTRICI DI INTERVENTO PER L'AZIENDA SPECIALE “AREZZO SVILUPPO”
Nel corso del 2015 l’Azienda Speciale Arezzo Sviluppo è chiamata alla conferma della propria operatività ed alla
specificazione dei singoli interventi. Nel nuovo contesto che si profila, anche in relazione alla riforma complessiva
del sistema camerale, dovranno essere privilegiati i programmi in grado di produrre redditività. Può rientrare in tale
strategia l’assunzione di nuove funzioni svolte dalla Camera di Commercio che allo stato attuale prevedono oneri di
esternalizzazione.
La Camera di Commercio attribuisce ad Arezzo Sviluppo le seguenti direttrici di intervento:
A) Formazione imprenditoriale e professionale:
formazione specialistica, anche in vista della creazione e sviluppo di nuove piccole e medie imprese, con
particolare attenzione alle competenze proprie dell'imprenditore e dei più stretti collaboratori, anche
avvalendosi di strutture e di esperienze presenti in campo nazionale;
formazione ed aggiornamento professionale rivolta agli operatori iscritti, o iscrivendi, ai vari Albi tenuti
presso la Camera di Commercio e dalla stessa gestiti direttamente o per conto di altri Enti; orientamento
scolastico e professionale anche in collaborazione con gli Enti istituzionali;
formazione nell’ambito della mediazione per la conciliazione civile e commerciale, così come previsto
dalla normativa vigente;
conseguimento delle necessarie abilitazioni finalizzate, previa verifica di fattibilità, all’organizzazione di
corsi rivolti agli ordini professionali (Giornalisti, Amministratori di Condominio, etc.);
progettazione di interventi in tema di responsabilità sociale.
B)
Servizi innovativi per le filiere distrettuali:
gestione del laboratorio di analisi chimiche e chimico-fisiche con particolare specializzazione per i
prodotti dell’oreficeria;
certificazione di qualità, di sistema e di prodotto per l’oreficeria e gli altri settori che caratterizzano
l’economia provinciale;
erogazione di servizi di assistenza tecnica, di consulenza e di ricerca tecnologica in favore delle imprese
del territorio;
gestione di convenzioni con laboratori specializzati delle università, verifica di forme di collaborazione
con istituti scientifici di aziende speciali di altre Camere di Commercio allo scopo di fornire agli operatori
prestazioni analitiche di qualità, a condizioni economiche più convenienti;
realizzazione di analisi ed attività certificativi per conto dello Stato, di altri enti pubblici e privati anche
ai sensi della normativa riguardante l’oreficeria e le altre filiere produttive e di accordi internazionali;
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RPP 2015
attivazione di processi volti alla stipula di accordi internazionali per il passaggio diretto alla dogana delle
merci certificate dal laboratorio.
C)
Servizi ai sensi dell’articolo 2, comma 5, L.580/93. In tale linea operativa la Camera di
Commercio può attribuire all'Azienda Speciale secondo direttive emanate annualmente:
il compito di realizzare le iniziative funzionali al perseguimento delle proprie finalità istituzionali e del
proprio programma di attività, assegnando alla stessa le risorse finanziarie e strumentali necessarie;
l’espletamento di talune fasi relative alle attività amministrative dell’Ente ed il supporto del processo di
internazionalizzazione delle imprese operanti nel territorio anche attraverso l’organizzazione di workshops
ed eventi promozionali, ovvero la gestione di progetti speciali attivati anche tramite la partecipazione a
bandi comunitari e accordi di programma.
In proposito dovranno essere studiate nuove forme di collaborazione con l’Ente Camerale che possano agire nei
settori dove sono messe in atto forme di esternalizzazione di servizi, al fine di ridurre tali forniture ottenendo
risparmi e consolidando i livelli qualitativi delle prestazioni.
RISORSE FINANZIARIE
Per quanto riguarda la misura delle poste da iscrivere nel bilancio di previsione 2015, il livello dei dati disponibili e
l’aggiornamento delle conoscenze specifiche non consentono al momento una pianificazione puntuale. Mancano
infatti informazioni essenziali per la stima del provento del diritto annuale e di alcuni rilevanti elementi di costo. I
fattori di incertezza vengono amplificati in questa fase di revisione della misura del diritto annuale che richiede una
riconsiderazione dei costi di gestione di tutto il sistema camerale, delle quote associative e delle forme di
contribuzione.
E’ da osservare che a seguito del taglio del 35% operato dal D.L. 90/14 sui proventi del diritto annuale si delinea il
seguente quadro a livello nazionale:
30/36 CCIAA evidenziano problemi nel pagamento degli stipendi con connessi rischi occupazionali che
interessano 1200 dipendenti;
la maggioranza delle Camere di Commercio non ha alcuna disponibilità per interventi di promozione
economica.
Nel 2014 la CCIAA di Arezzo ha previsto Interventi economici del valore di € 2.600.000. Nel 2015 la citata
decurtazione del 35% fa venir meno € 2.400.000 a cui si aggiungono oltre € 100.000 in meno per riduzione di
diritti di segreteria: in teoria dovremmo portare al di sotto di € 100.000 gli interventi economici.
I bilanci consuntivi degli ultimi tre anni attestano la realizzazione di risparmi di € 400.000 nelle spese di
funzionamento e di € 190.000 in quelle di personale che hanno consentito di mantenere elevati gli
interventi di promozione e gli investimenti a favore dell’economia del territorio. Con ulteriori possibili
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RPP 2015
tagli, da valutare nell’ordine di circa € 400.000 sulle spese di struttura, nel 2015 rispetto al preventivo
2014 si possono teoricamente recuperare circa € 500.000-700.000 da destinare alla promozione. Tali
risorse potrebbero essere finalizzate su progetti, selezionati e prioritari, di diretto impatto sul sistema
economico.
La RPP può dare una chiara linea di indirizzo, ovvero quella di massimizzare l’investimento in attività
promozionali, che diventa sempre più difficile da assicurare, una volta salvaguardata l’entità della spesa necessaria
per mantenere l’efficacia desiderata delle attività istituzionali e della struttura camerale nel suo complesso. La
quantità di risorse rese disponibili dai proventi correnti e finanziari può attualmente essere stimata per il 2015, al
lordo dell’intero credito del diritto annuale, in 6,5 milioni di euro. La ripartizione della spesa totale per funzione
istituzionale, al fine di perseguire l’indirizzo strategico dell’Ente, avrà la seguente articolazione di massima:
Organi istituzionali e Contributi di sistema
19,6%
Servizi di supporto
31,7%
Anagrafe e servizi di regolazione del mercato
30,8%
Studio, formazione e promozione economica
17,9%
Detto questo si possono aggiungere due elementi:
-
il valore della spesa promozionale si posizionerà con tutta probabilità, al fine di ottenere il pareggio di bilancio,
attorno al valore di 500.000-700.000;
-
può essere individuata una percentuale orientativa, all’interno degli interventi promozionali, della spesa da
dedicare agli obiettivi, e principali sottovoci, individuati dalla RPP.
Il mantenimento dell'equilibrio economico – finanziario della CCIAA, inoltre, si baserà su una rigorosa
razionalizzazione del sistema delle partecipazioni societarie camerali, in attuazione peraltro della revisione
strategica effettuata nel 2014.
In particolare, l'Ente camerale dovrà tenere conto della recente introduzione dell'obbligo previsto dall'art. 1,
co. 551 della L. Stabilità 2014 per l'ente pubblico socio di accantonare, a partire dal prossimo esercizio, in un
apposito fondo vincolato del proprio bilancio, una somma pari all'importo del risultato negativo, non
immediatamente ripianato, della società partecipata in perdita, in misura proporzionale alla propria quota
di partecipazione .
Si sottolinea che l’Ente camerale, proseguendo su una linea consolidata di indirizzo politico, non si avvarrà
neanche nel 2015 della facoltà di incremento dell’importo del diritto annuale a carico delle imprese previsto
dall’art. 18 c. 6 della L. 580/93. Si preferisce rafforzare la quota di interventi promozionali, che già si colloca ad
un livello molto significativo rispetto al benchmark del Centro Nord ed ancor più di quello nazionale, attraverso
economie di gestione ed in particolare il contenimento delle spese di struttura.
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