PROGETTO DOPOSCUOLA UN ANNO DI COLORI

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PROGETTO DOPOSCUOLA UN ANNO DI COLORI
IL DOPOSCUOLA COME SERVIZIO DIDATTICO RICREATIVO ED EDUCATIVO
Progetto di Silvia Piantoni: “Un anno di colori”
Anno scolastico 2016/2017
Per impreziosire il servizio di doposcuola si propone di creare un progetto educativo della durata
del doposcuola stesso così da organizzare e realizzare le varie attività secondo un unico filo
conduttore.
Essendo il doposcuola un servizio in continuità con altri progetti descritti nel piano dell’offerta
formativa della realtà scolastica nella quale si inserisce, si vuole proporre come soggetto e filo
conduttore del progetto stesso il tema dei colori come strumento di osservazione e descrizione
della realtà che ci circonda: “Un anno di colori” si figura come un percorso che di mese in mese
propone un serie di attività con sfondo un colore simbolo di ciascun periodo-tempo dell’anno.
TABELLA DELLA SCANSIONE CROMO-TEMPORALE:
Ottobre: Arancione (è il colore dell’autunno, le foglie gialle, gli alberi che pian piano si spogliano,
frutti di questa stagione come zucca e castagne).
Novembre: Blu (è il colore del cielo plumbeo e della pioggia ,dell’imbrunire precoce, il primo
freddo).
Dicembre: Rosso (è il colore del Natale, tempo di festa e gioia).
Gennaio: Bianco (è il colore dell’inverno, la neve, il ghiaccio).
Febbraio: Giallo (è il colore dell’allegria, il tempo del carnevale, stelle filanti e coriandoli, maschere
e teatro).
Marzo: Rosa (è il colore dei primi fiori, tempo della mimosa e festa della mamma e del papà).
Aprile: Verde (è il colore dello sbocciare della primavera, i prati gli alberi e i giardini rifioriscono,
tempo della Pasqua).
Maggio: Azzurro (è il colore che anticipa l’arrivo dell’estate, tinta del cielo terso di piena
primavera, colore del mare).
ATTIVITÀ:

Accompagnamento scolastico/ assistenza compiti per casa (per i minori della scuola
primaria).
Proposta doposcuola Silvia Piantoni
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
Attività ludico-ricreative, educative, espressivo-laboratoriali a tema (sia indirizzate
espressamente ai bambini della scuola dell’infanzia, sia comuni per tutti i partecipanti).
OBIETTIVI:

Offrire alle famiglie e ai bambini un supporto scolastico ed educativo (assistenza ai compiti
assegnati; acquisizione di una corretta metodologia di studio).

Favorire l’apprendimento scolastico, la libera espressione e il gioco svolgendo attività
collegate ai programmi scolastici, ma anche indipendenti da questi ultimi.

Contribuire allo sviluppo dell’autonomia organizzativa e di pensiero del bambino come
soggetto sociale (responsabilizzare il bambino alla partecipazione attiva della vita scolastica
e favorire l’integrazione e la socializzazione all’interno del gruppo di partecipanti
promuovendo la fiducia in sé stessi per una migliore integrazione nella comunità
scolastica).

Stimolare l’aiuto fra i pari (peer scaffolding), il reciproco rispetto, la collaborazione, il
dialogo, quali elementi costitutivi di ogni attività proposta.

Valorizzare l’esperienza dei bambini, la loro visione del mondo, le loro idee sulla vita,in
quanto soggetti sociali in fieri, individui e menti pensanti della società (favorire la scoperta
progressiva delle proprie attitudini, migliorando il livello di autostima, le capacità
decisionali e progettuali; incoraggiare la propria creatività e positività; sostenere
l’autoriflessione).
METODOLOGIE:
Con riferimento alle teorie psicopedagogiche e didattiche che guardano al bambino come
costruttore attivo della sua autonomia cognitiva, emotiva ed affettiva, si propone flessibilità e
adattabilità alle esigenze degli attori primi della relazione educativa (i minori stessi), al contesto e
alle situazioni varie che caratterizzano il doposcuola.
Le attività saranno organizzate tenendo in considerazione gli interessi dei bambini e la continuità
con gli obiettivi e con i contenuti dichiarati nel POF della scuola. In particolare si farà anche
riferimento ai modelli:
Cognitivisti: Piaget (apprendimento come interrelazione di assimilazione più accomodamento) e
Vygotskij (apprendimento come zona di sviluppo prossimale, ovvero la distanza tra il livello attuale
di sviluppo autonomo e un più alto livello di sviluppo potenziale e prossimo, raggiungibile con la
guida dell’adulto o la collaborazione dei propri pari più esperti).
Proposta doposcuola Silvia Piantoni
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Comportamentisti: apprendimento come meccanismo associativo, ovvero acquisizione di nuove
connessioni tra stimoli e risposte; da ciò ne consegue la necessità di promuovere metodologie
attive e di ricerca, motivazionali, dialogiche e narrative, di cooperazione tra pari.
IPOTESI DI PARTIZIONE DEL TEMPO A DISPOSIZIONE:
16.00-16.30: accoglienza e saluto di inizio del doposcuola, merenda e riordino dell’ambiente.
16.30-17.15: assistenza nei compiti scolastici dei bambini della scuola primaria e in simultanea
attività del giorno per i bambini della scuola dell’infanzia e per i coloro che man mano terminano i
compiti assegnati (alternanza nell’arco della settimana di attività laboratoriali, ludico-ricreative,
musicali, grafiche ecc.).
17.30-18.00: gioco libero, attività di chiusura, saluto e termine del doposcuola.
Esempi di attività del giorno da proporre:
Disegno, pittura, collage creativi con materiali di recupero o d’uso quotidiano, racconti e letture
animate di storie, gioco libero, attività corale con canzoni per bambini, attività di riflessione ed
espressione del sé o di un argomento a piacere (cerchio dell’amicizia), piccoli progetti a tema
(lavoretti per Natale, Pasqua, Carnevale e feste varie come la Festa della mamma, del papà e dei
nonni).
INDICATORI PER LA VERIFICA DELLE ATTIVITÀ SVOLTE (SODDIFAZIONE DEGLI UTENTI E QUALITÀ
DEL SERVIZIO):
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
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Tabella espositiva con la programmazione della settimana.
Diario giornaliero (diario di bordo): per annotare varie ed eventuali osservazioni del
rapporto tra pari o di comportamenti da segnalare.
Incontri con le famiglie qualora richiesti.
Relazione finale del progetto.
Contatti con i colleghi docenti in concordanza all’idea di continuità tra scuola e doposcuola.
Questionario di soddisfazione per le famiglie.
QUALCHE CONSIDERAZIONE ALLA LUCE DELL’ ATTIVITÀ CONCRETA SVOLTA NEL MESE DI
SETTEMBRE:

L’attività di doposcuola può essere svolta, col favore del tempo atmosferico anche
all’aperto nel cortile della scuola; chiaramente per il periodo invernale il salone coperto a
disposizione del doposcuola sarà da prediligersi.
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
Anche se il servizio di doposcuola si svolge dalle 16.00 alle 18.00, si è riscontrato che la
fascia temporale di maggiore affluenza e quella dalle 16.00 alle 17.20; in considerazione di
ciò, si tenderà a proporre le attività di assistenza allo studio e di altra natura all’interno di
questo arco temporale, per lasciare l’ultima mezz’ora per attività meno organizzate e più
leggere come il gioco libero. Concetto chiave per la scelta alternata delle varie attività da
proporre resta la flessibilità alla situazione e alle esigenze dei minori con cui si fa il
doposcuola, prima tra tutte il grado di partecipazione o stanchezza dei bambini.

Vista la tipologia abituale di partecipazione (all’interno della fascia oraria 16.00/18.00 gli
arrivi sono scaglionati dalle 15.50 alle 16.10 circa e le consegne ai genitori o all’adulto che
ne fa le veci sono effettuate dalle 17.20 in poi) l’educatore sostituirà al saluto di benvenuto
corale e compartecipato, quale segno di inizio del doposcuola, un saluto di benvenuto a
ciascun bambino e così pure in chiusura dell’attività, al momento di saluto collettivo di
congedo per la fine del doposcuola, un saluto individualmente rivolto al minore all’atto
della consegna, momento privilegiato di incontro e scambio verbale, anche inerente ad
eventuali osservazioni sul comportamento tenuto, con il genitore o con l’adulto
responsabile di ricevere il minore.

Essendo il doposcuola un servizio in continuità con l’offerta scolastica ma al tempo stesso
uno spazio altro e diverso dalla scuola, saranno privilegiate le relazioni orizzontali e, alla
relazione verticale fondata sull’autorità-autorevolezza della figura del docente si sostituirà
la relazione con la figura educativa, che deve essere regista dell’azione condivisa e
compartecipata da parte di tutto il gruppo di lavoro o dei diversi gruppi di lavoro, nelle
varie attività proposte. Nell’attuazione del progetto l’educatore deve creare situazioni ed
esperienze che portano i bambini a giungere in modo autonomo e al tempo stesso guidato,
alla propria autonomia nel fare, nel saper fare ed nell’essere con sé e con gli altri. In tale
ottica il dialogo diventa strumento principale nella costruzione e nella negoziazione dei
significati.
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