Un aeroporto civile a Guidonia?

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Un aeroporto civile a Guidonia?
arch. Alessandro Panci
Un aeroporto civile a Guidonia?
La storia più recente della città di Montecelio e poi anche di Guidonia è legata al progresso
dell’aviazione. Intorno al 1915, in previsione dell’avvento del primo conflitto mondiale, ebbero
inizio i primi lavori per la costruzione dell’aeroporto militare. Il “Campo di Aviazione di
Montecelio” venne dedicato alla memoria del tenente Colonnello Pilota Alfredo Barbieri,
Comandante del Battaglione Squadriglia Aviatori.
Durante la guerra del 1915-18 l’aeroporto di Montecelio fu sede di una delle principali scuole di
addestramento per piloti per divenire in seguito una importante sede per lo sviluppo degli studi
aeronautici.
Qui vennero realizzati tra i più importanti e completi impianti del mondo per quell’epoca quali la
“vasca idrodinamica”, le prime gallerie del vento, di cui una verticale per le prove di vite e una
ultrasonica, e vennero costituiti il “Reparto Alta Quota” e “L’Istituto Psicofisiologico” dedicato allo
studio delle condizioni dell’uomo in volo.
Dal 1928 fu operativo il Centro Sperimentale che ha rappresentato uno dei centri di ricerca e
sperimentazione più attivi e avanzati del mondo. Grazie all’impegno ed alla sperimentazione che
qui vennero conquistati numerosi primati tra cui i record di velocità su idrovolanti e di quota con un
aereo dotato di motore a pistoni.
Notevolmente danneggiato durante la seconda guerra mondiale, l’aeroporto venne riorganizzato e
parte delle sue attività vennero in seguito trasferite all’aeroporto di Pratica di Mare.
Oggi la base aerea di Guidonia-Montecelio si estende su un’area di circa 240 ettari ed è sede della
Scuola Superiore di Aeronautica.
Già parzialmente aperto al traffico civile autorizzato, l’aeroporto è ora oggetto dell’iniziativa della
“Promoting Project Corporation – TPAR (Terzo Polo Aeroportuale di Roma)” relativamente
all’apertura al traffico civile dell’aeroporto militare “Alfredo Barbieri”.
Presupposto è il notevole aumento del traffico aereo avvenuto in questi ultimi anni, con la
conseguente necessità di realizzare dei nuovi scali a supporto degli aeroporti già a pieno regime
della capitale.
Si legge nel comunicato stampa dell’iniziativa che “L’apertura dell’aeroporto di Guidonia al traffico
civile darebbe un notevole impatto propulsivo all’economia del territorio, con la creazione di numerosi
posti di lavoro, da prima per la costruzione delle sue infrastrutture e successivamente grazie alle attività
aeroportuali stesse ed al notevole indotto che esse provocherebbero. Naturalmente, i numerosi progetti,
già da tempo previsti, relativi ad opere di supporto alla mobilità, come il raddoppio della linea
ferroviaria Roma-Guidonia, l’ampliamento della via Tiburtina, la costruzione della via Nomentana bis,
l’apertura del casello autostradale sulla bretella Fiano Romano – Valmontone, che attraversa il territorio
del comune di Guidonia senza però servirlo, saranno certamente portati a termine, pena il sicuro
collasso di un’area che già adesso è decisamente sottoservita nelle sue essenziali esigenze di mobilità.”
E’ bene precisare che il traffico aereo che interesserà questo aeroporto sarà all’incirca quello servito
dall’aeroporto di Ciampino e quindi rimarrà uno degli aeroporto minori di Roma insieme a
Ciampino e quelli previsti di Viterbo e probabilmente anche di Latina e Frosinone.
Attualmente sono presenti due piste, una in asfalto e l’altra con fondo erboso, rispettivamente di
dimensioni 1470x36 m e 1200x60 m. Su quest’ultima pista si è concentrato lo studio di fattibilità di
massima. In effetti solo questa, dimensionalmente e tipologicamente adeguata, può garantire
l’atterraggio e il decollo in ambo i sensi mentre l’altra potrà essere utilizzata solo in una direzione a
causa delle alture poste a nord.
Lo studio di massima dovrà scontrarsi con l’assetto urbanistico esistente e futuro, come previsto
dalla pianificazione vigente e in fase di studio, oltre a verificare eventuali problematiche legate alla
logistica, all’interazioni con le attività in prossimità come l’estrazione del travertino ed a effetti
indotti come quelli di tipo acustico. Comunque, considerando la tempistica prospettata di almeno
cinquanta anni, se l’iniziativa raccoglierà i giusti consensi politico-amministrativi, ci sarà tutto il
tempo necessario per risolvere ogni difficoltà.
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arch. Alessandro Panci
Per approfondimenti si rimanda al sito dello studio di architettura www.pstudio.edilsitus.com
Didascalia immagini
Immagine 1
Foto aerea con l’individuazione delle piste esistenti in asfalto (linea rossa) e in erba (linea blu)
Immagine 2
Foto aerea dell’aeroporto “Alfredo Barbieri”
Immagini 3 e 4
Foto storiche dell’aeroporto tratte dal Portale dell’Aeronautica Militare Italiana
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