Die Auskunfts- und Mitteilungspflicht
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Die Auskunfts- und Mitteilungspflicht
Gestione delle valute straniere – Foglio informativo L’industria alberghiera e della ristorazione svizzera subisce da molto tempo le conseguenze del forte franco svizzero. L’andamento valutario influisce molto sul settore. Nel 2011, inoltre, il corso dell’euro è precipitato. Di conseguenza molti ospiti – provenienti non solo dagli stati della zona euro – si sono tenuti lontani dal nostro paese. Di fronte a queste circostanze il settore ricettivo si pone domande importanti: Come deve comportarsi l’esercente svizzero di fronte ai bassi tassi di cambio? Che possibilità ci sono per rimanere attrattivi a livello di prezzi per gli ospiti della zona euro? A cosa deve prestare attenzione l’esercente quando accetta valute straniere? Di seguito abbiamo raccolto alcuni suggerimenti per gli esercenti su come gestire al meglio le valute straniere. Questi consigli valgono per tutte le monete estere, tuttavia il foglio informativo è incentrato sulla gestione dell’euro. Principio Ogni gestore in Svizzera può indicare le sue offerte sia in franchi svizzeri sia in euro o in un’altra valuta (p. es. dollaro USA o sterlina britannica). Un ospite straniero ha pertanto il vantaggio di calcolare direttamente nella sua moneta nazionale senza dover incorrere in nessun rischio di cambio. Soprattutto egli sa quanto gli costano concretamente le consumazioni al ristorante, al bar, oppure il pernottamento alberghiero. Se i prezzi vengono indicati anche in una valuta straniera, allora all’esercente si presentano inevitabilmente due problemi: quale tasso di cambio deve essere utilizzato per il calcolo e come deve essere gestita la "valuta straniera" incassata in contanti Informazioni generali Prima di dichiarare i prezzi in euro, l'esercente deve chiedersi se egli può utilizzare direttamente l'euro ai fini della sua attività aziendale. Gli incassi in euro sono interessanti se egli può utilizzare tale valuta direttamente all’interno dell’azienda, senza doverla convertire in franchi svizzeri. Se il credito in euro può essere utilizzato in modo sensato, allora non si è costretti a convertire la valuta rischiando di incorrere in perdite di cambio. Nota bene: gli esercenti possono avere la possibilità di acquistare merci (beni di consumo e di investimento) nell’Unione Europea, per esempio utensili da cucina, biancheria da letto, tovaglie e altri articoli di inventario. Nota: verificare e valutare se anche fornitori svizzeri accettano il pagamento in euro. Persino lo stipendio può essere erogato direttamente in euro. Questa potrebbe essere un’opzione in caso di dipendenti transfrontalieri e di collaboratori provenienti dalla zona euro. In tal caso vanno osservate assolutamente le indicazioni di pagina 4 del presente foglio informativo. Conclusioni: quanti più euro un’azienda riesce a usare per coprire i propri costi aziendali (l’esercente può peraltro prendere come riferimento per la sua offerta in euro un tasso di cambio “peggiore”, p. es. CHF 1.30 anziché CHF 1.20), tanto più interessante sarà per i suoi ospiti della zona euro. Pagamento con carta di credito con funzione DCC nella valuta del cliente Nella stessa direzione va il pagamento con carta di credito con la cosiddetta "funzione DCC" (Dynamic Currency Conversion / conversione valutaria dinamica). Pur non esistendo un’offerta dell’azienda in euro o in un’altra valuta straniera, al momento del pagamento con carta di credito il cliente ha la possibilità di scegliere se pagare il conto nella sua valuta o in franchi svizzeri. I moderni terminali delle carte di credito possono essere configurati in modo tale da poter utilizzare la funzione DCC. Nella maggior parte dei casi non è quindi necessario acquistarne di nuovi. In caso di utilizzo di questa funzione supplementare, il pagamento con carta di credito avviene come segue: l’esercente digita al terminale l’ammontare del conto in franchi svizzeri. Il cliente vede la somma sia in franchi svizzeri che nella valuta del suo paese e, al momento di pagare, opta per una due valute. La conversione della somma pagata avviene al tasso di cambio del giorno in questione. Il pagamento nella valuta del cliente è interessante per entrambe le parti: L’esercente riceve sempre, indipendentemente dalla scelta del cliente, l’importo completo in franchi svizzeri, sebbene il cliente al momento del pagamento con carta di credito abbia deciso di pagare nella sua valuta. L’esercente non si assume nessun tipo di rischio valutario, né costi supplementari, visto che le eventuali spese sono a carico del titolare della carta di credito. Inoltre, capita spesso che le società emittenti di carte di credito versino agli esercenti delle provigioni aggiuntive sui pagamenti effettuati tramite la funzione DCC. Il cliente beneficia, in caso di pagamento nella sua valuta, di un tasso di cambio memorizzato nel sistema DCC per lui vantaggioso, tasso di cambio che può leggere sul terminale prima di effettuare il pagamento. Se egli decide di pagare per esempio in euro, il cambio euro/franco svizzero fissato in quel momento è vincolante e sulla fattura della sua carta di credito verrà addebitato esattamente l’importo in euro risultante dalla conversione al momento del pagamento. Il cliente fissa al momento del pagamento il tasso di cambio vincolante ed è pertanto immune da eventuali successivi “crolli valutari” – fino all’elaborazione concreta del pagamento con carta di credito. Se il cliente decide invece di pagare in franchi svizzeri, ha luogo una normale transazione con carta di credito e il cliente vedrà solo sulla fattura della sua carta di credito a quale tasso di cambio è stato convertito l’importo in euro. Conclusioni: le oscillazioni valutarie a carico dell’azienda possono essere evitate con la “funzione DCC” al momento del pagamento con carta di credito. Inoltre, nella maggior parte dei casi, per ogni pagamento avvenuto con la funzione DCC. le società emittenti di carte di credito versano all’esercente una certa somma (a titolo di rimborso). Vale pertanto la pena attivare la “funzione DCC” sui terminali delle carte di credito e informare i clienti al momento del pagamento sulla possibile scelta e sui relativi vantaggi. Nota: la “funzione DCC” viene offerta da tutti i gestori di carte di credito. Il partner di elaborazione delle carte di credito di GastroSuisse è la ditta B+S Card Service GmbH. In caso di domande relative alla “"funzione DCC”, i clienti possono contattare il signor C. Sapienza, [email protected]. www.bs-card-service.ch/it/home/ Quale tasso di cambio va applicato ai propri clienti? In Svizzera la moneta nazionale ufficiale nonché unico mezzo di pagamento è il franco svizzero. Se un esercente accetta gli euro, allora si tratta di un gesto di disponibilità nei confronti dell’ospite e non certo di un obbligo giuridico. L’esercente deve verificare in anticipo se tale disponibilità sia opportuna non solo per pura cortesia nei confronti del cliente, ma se si imponga anche sulla base di riflessioni di carattere meramente economico. Se un esercente accetta gli euro in contanti, allora ci si deve chiedere a quale tasso di cambio rispetto al franco svizzero vada convertita la valuta del cliente. Si consiglia di prendere possibilmente come base il tasso di cambio della giornata, da un lato per soddisfare le aspettative del cliente ed evitare inutili discussioni sul cambio, dall’altro perché l’utilizzo di tassi di cambio aggiornati è sinonimo di professionalità. Dove si trovano i tassi di cambio aggiornati e i convertitori di valute? Determinante per la conversione dell’euro o di altre valute in franchi svizzeri è ovviamente sempre il valore di acquisto della banca. Vale il corso del cambio e non quello delle banconote. In Internet si trovano diversi siti con i tassi di cambio aggiornati e dei convertitori di valute. Per esempio: www.swissinfo.ch www.ubs.com www.raiffeisen.ch È possibile discostarsi dal tasso di cambio ufficiale? Chi decide di offrire come servizio supplementare il pagamento in una valuta straniera può fissare le condizioni per una deroga dalle regole giuridiche generali. A integrazione delle argomentazioni sopra illustrate è giustificato fissare un corso di cambio stabile “interno” (settimanale o mensile). Questo cambio può essere più svantaggioso di quello aggiornato delle banche: per esempio, nel caso dell’euro, di 1 - 3 centesimi fino a un massimo del 3%. Non esistono consigli ufficiali e tassi di cambio (leggermente) svantaggiosi non sono insoliti nel settore alberghiero e della ristorazione in tutti i paesi. Questo tipo di gestione è giustificabile dal fatto che l’esercente, accettando la valuta straniera, deve 2 ottemperare a quanto segue: ricerche dei tassi di cambio; aggiornamento dei dati nell’azienda (casse, biglietti offerta, ecc.); istruzione ai collaboratori sulla gestione delle valute estere; accettazione del rischio di cambio valutario. Se vengono accettate valute straniere in un periodo in cui i tassi di cambio sono in diminuzione, si consiglia di versare in banca quotidianamente gli incassi e di convertirli in franchi. Attendendo troppo a lungo aumenta infatti il rischio di perdita valutaria. È necessario aprire in banca un conto in euro? Chi accetta regolarmente euro e li utilizza in parte o completamente per pagare i costi di gestione deve riflettere se non sia il caso di aprire e gestire presso la banca un conto in euro. È vantaggioso che il denaro incassato non sia conservato in contanti presso l’azienda. Effettuando i versamenti su un conto in euro – a differenza dei versamenti di euro sul regolare conto in franchi – non sussistono nella maggior parte dei casi rischi di conversione. Il resto deve essere dato in franchi svizzeri o nella valuta straniera? E come avviene il calcolo? Anche se in un’azienda l’euro viene accettato come mezzo di pagamento diretto, il cliente non può aspettarsi di ricevere il resto in euro. Per farlo ogni portafoglio di servizio e ogni cassa dell’azienda dovrebbe essere dotata anche di una riserva in euro. E questo quasi sempe non è né pratico né possibile dal punto di vista aziendale. Anche se vengono accettati gli euro, in Svizzera è consueto dare al cliente il resto in franchi svizzeri. Inoltre, accettando le valute straniere, in generale si consiglia di accettare solo banconote, poiché solo queste possono essere versate in banca. Esempi di calcolo Una fattura ammonta a CHF 95.80. Il cliente vorrebbe pagare con una banconota da 100 euro. Il cambio attuale è di CHF 1.20. I 100 euro valgono 120 franchi svizzeri. Formula 1 Valore dell’importo ricevuto: Euro 100 x 1.20 = CHF 120.- meno l’importo della fattura pari a CHF 95.80 = resto CHF 24.20 Formula 2 L'importo della fattura di CHF 95.80 viene convertito in euro al cambio di 1.20 = euro 79.85 Per mantenere possibilmente basso il cambio, il cliente dovrebbe pagare con le banconote in euro un importo possibilmente vicino a quello concreto della fattura. Nel nostro esempio 80.- euro. Il resto di -.15 euro va convertito nuovamente in franchi svizzeri. Lo stesso sistema va applicato se il cliente consegna 90 o 100 euro in banconote. Il resto in franchi svizzeri in questo caso è più elevato. Sussiste un maggior rischio di denaro falso? Purtroppo sussiste un certo rischio che delle bande di falsari, soprattutto nei paesi al di fuori della zona euro come la Svizzera, cerchino di piazzare denaro falso, perché p.es. gli svizzeri hanno meno dimestichezza con le banconote in euro rispetto ai cittadini dei paesi di Eurolandia. Non c’è da farne un dramma, tuttavia è auspicabile una certa cautela, soprattutto se l’importo della fattura e il denaro contante con cui viene effettuato il pagamento sono molto diversi, per esempio se una persona desidera pagare una tazzina di caffè con una banconota da 100 euro. Nota: è possibile tuttavia rimediare in modo relativamente facile, poiché per circa CHF 5.- si possono acquistare delle penne-rilevatori di banconote false, mentre gli scanner-rilevatori sono acquistabili al prezzo di circa CHF 100.-. È possibile assicurarsi contro il rischio valutario presso una banca? In linea generale è possibile assicurarsi contro il rischio valutario presso una banca con operazioni a termine su valute. Le banche effettuano tali transazioni tuttavia solo a partire da un determinato importo fisso. Per maggiori informazioni, contattate la vostra banca. In un’operazione a termine si vende in una determinata data un determinato importo in euro a un 3 determinato corso contro un’altra valuta e si crea pertanto una contro-posizione al (proprio) credito. In alternativa è possibile concordare con la propria banca di comperare un determinato importo in euro in un determinato momento a un cambio fisso. La prima soluzione presenta un elevato rischio valutario. La seconda soluzione invece è gravata da ulteriori costi, poiché la spesa offre un’‟assicurazione” contro i cambi troppo forti. La garanzia dei crediti in euro è valida se, da un lato vi sono cospicui e regolari incassi in euro, cosa che può avvenire già in un albergo medio-grande, ma dall’altro gli euro incassati non possono essere utilizzati in volume sufficiente per coprire i costi aziendali. Pagamento del salario in euro Alla luce degli attuali rapporti valutari “franco forte – euro debole” molte aziende si chiedono se non sia il caso di pagare in futuro i salari direttamente in euro. La risposta a questa domanda deve tenere conto di diversi aspetti. In Svizzera i pagamenti dei salari in euro sono in generale consentiti. Vanno tuttavia considerati alcuni aspetti. Aspetti giuridici La valuta determinante nel rapporto con le assicurazioni sociali – contributi e prestazioni – è e rimane il franco svizzero; lo stesso vale per le imposte alla fonte; con la conversione il rischio operativo non deve però essere scaricato sui collaboratori; la conversione deve essere motivata oggettivamente e deve essere equa. Aspetti aziendali Una conversione concordata deve essere mantenuta nel medio termine; i costi amministrativi sono elevati. Importante: i salari minimi fissati nell’art. 10 CCNL dell’industria alberghiera e della ristorazione sono fissati in franchi svizzeri e devono essere in questo casi mantenuti obbligatoriamente. La conversione del pagamento salariale da franchi svizzeri in euro deve avvenire di comune accordo (scritto) con il collaboratore. Poiché dal punto di vista legale si tratta di una variazione contrattuale, è necessario modificare anche i contratti di lavoro. I collaboratori hanno tuttavia il diritto di rifiutare una modifica contrattuale. In tal caso il datore di lavoro ha la possibilità di annunciare una disdetta per modifica del contratto di lavoro, ovvero di revocare regolarmente il contratto in essere e di offrire al collaboratore un nuovo contratto lavorativo. Se il nuovo contratto di lavoro non viene sottoscritto, il rapporto di lavoro termina allo scadere del termine di disdetta, Se desiderate ricorrere a una disdetta per modifica del contratto di lavoro, richiedete la consulenza del servizio legale di GastroSuisse, che sarà lieto di informarvi sulla procedura da seguire. Nell’ambito dell’applicazione dell’accordo di libera circolazione ai fini della conversione degli incassi vanno utilizzati esclusivamente i cambi pubblicati dall’UE nella gazzetta ufficiale. Tali cambi sono riportati su www.bsv.admin.ch (tassi di cambio valutari relativamente all'articolo 107 capoversi 1 - 4 dell’Ordinanza (CEE) n. 574/72). La tabella dei cambi pubblicata finora dalla Cassa svizzera di compensazione per gli Stati in cui non si applica l’accordo ALC/EFTA non viene più pubblicata dal 1.1.2008. I tassi di cambio applicabili per i paesi al di fuori dell’area UE/EFTA devono essere richiesti presso la cassa di compensazione competente. Ulteriori informazioni Altri fogli informativi del servizio giuridico sono disponibili sulla homepage di GastroSuisse http://www.gastrosuisse.ch/de/gastrosuisse/rechtsauskunft/akutell/?&&cmspid=11713. Informazioni telefoniche su problemi legati al tema del diritto del lavoro nell’industria alberghiera e della ristorazione sono disponibili gratuitamente per i soci di GastroSuisse dal lunedì al giovedì dalle 09.30 alle 11.30 e dalle 14.00 alle 16.00 ai seguenti recapiti: telefono 0848 377 111, fax 0848 377 112 o e-mail [email protected]. Questo promemoria è stato redatto con estrema attenzione. Tuttavia il suo contenuto è di carattere generico e non sostituisce in alcun modo la consulenza per il singolo caso. ©Servizio giuridico GastroSuisse, dicembre 2011 4