il commercio del gas accanto a quello dell` incenso, l`omanita con il
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il commercio del gas accanto a quello dell` incenso, l`omanita con il
OMAN Tradizioni e progresso: il commercio del gas accanto a quello dell’ incenso, l’omanita con il cellulare all’orecchio accanto al beduino alla guida di un cammello, i costumi tradizionali accanto al consumismo occidentale, accampamenti accanto ad architetture all’avanguardia, automobili di lusso accanto al pick up carico di cammelli. E un paesaggio contrastante: spiagge bianchissime dove periodicamente le tartarughe depongono le uova, fiordi, oasi rigogliose tra le montagne, sorgenti di acqua cristallina, distese di dune di sabbia rossa, piantagioni di banani. Un passato ricco ed importante, infrastrutture moderne e organizzazione in cammino verso il futuro. Ed ancora un vero e proprio mosaico etnico, caratterizzato da una cordiale ospitalità, in un paese tranquillo e stabile, ancora nuovo al turismo. www.metamondo.it 69 OMAN Luoghi e città della ‘rinascita’ del paese dalle raffinate architetture di marmo, un animato suq tradizionale ed i dhow che prendono il largo dalla Corniche, la passeggiata lungo il mare. Poi Nizwa, graziosa oasi tra le montagne, con un vivace suq tra le piantagioni di datteri e un forte che con quelli di Bahla e Jabrin è tra i più belli del paese. Qui vicino il Jebel Akhdar, altopiano a 2000 metri di altezza, un’area fertile formata da un labirinto di wadi e terrazze con alberi di albicocchi e melograni, e rose dai cui petali si ricava l’acqua di rose, e il Wadi Ghul, detto il Gran Canyon d’Arabia. A sud di Muscat, belle spiagge, con le tartarughe che vengono a deporre le uova a sud di Sur, famosa per i cantieri di dhow e base di partenza per effettuare escursioni agli spettacolari wadi tra pozze verde smeraldo e piantagioni a terrazza, e alla distesa di dune rosse delle Wahiba Sands, patria di cammelli e beduini. Nell’estremo sud merita poi una visita la città di Salalah, seconda città dell’Oman, che con il suo clima monsonico offre un panorama da città tropicale, via dell’incenso, con belle spiagge, antiche rovine e un singolare mosaico etnico. All’estremo nord invece la penisola di Musandam, con i suoi piccoli dimenticati villaggi nascosti tra i fiordi, tra una natura selvaggia, raggiungibili solo in barca. E se poi resta del tempo, vale la pena di vedere un po’ di vita marina alle isole Daymanyat, dichiarate parco naturale. In Oman si parla spesso di ‘rinascita’, il governo si è impegnato in un processo di rinnovamento per far uscire il paese dall’isolamento. L’Oman ha oggi ospedali efficienti, università, una rete elettrica che arriva anche nell’interno più profondo, una rete stradale in continuo miglioramento. È un paese tranquillo e stabile, con un tasso di criminalità bassissimo. Un paese molto moderno che ha saputo però conservare intatta l’atmosfera del passato. È ormai accertato che il paese fosse abitato già nel 5000 a.C., quando la parte meridionale era il fulcro del commercio dell’incenso, ricavato dal succo dell’albero e scambiato poi con spezie indiane che venivano commercializzate in tutta l’Arabia. In epoca pre-islamica l’Oman prosperò grazie al commercio del rame con i suoi vicini del Golfo. Il paese conobbe un periodo di isolamento che durò fino al 630 a.C., quando Amr Ibn alAs portò ai regnanti dell’Oman una lettera del Profeta Maometto segnando l’avvento dell’Islam nel Paese. Nel 1650 la parte meridionale era uno stato stabile ed unificato, che conquisterà negli anni successivi un impero di grandi dimensioni che controllava zone strategiche sulla costa africana, come 70 Zanzibar e Mombasa, in India e Pakistan; le tracce di questa influenza sono ben visibili oggi nella cultura e nella popolazione omanita. L’impero si divise presto ed il novecento fu segnato da grandi spaccature ma infine l’Oman fu finalmente riunificato nel 1959 dal Sultano Said anche se rimase politicamente, economicamente e socialmente retrogrado e isolato. Dalla penisola di Musandam a nord parte una catena montuosa, i monti Hajar che, con la vetta più alta, il Jebel Sham, raggiunge i 3000 metri e attraversa tutta la parte est, a ridosso del mare. La popolazione si concentra nella pianura Batinah, che dal confine con gli Emirati si estende fino a Muscat. A sud di Muscat inizia la zona desertica, che intervalla zone rocciose solcate da wadi a vaste zone di dune di sabbia a spiagge bianche. A sud poi la zona del Dhofar, verde e pianeggiante, caratterizzata dal clima monsonico. La capitale Muscat merita sicuramente una visita, composta da una serie di sobborghi lunga più di 60 km, stretta tra mare e montagne, sede del principale palazzo del Sultano e di forti risalenti all’occupazione portoghese, con la Grand Mosque simbolo Oman IL PAESE Informazioni utili I documenti Di recente l’Oman ha reso meno severe le formalità di ingresso. È necessario comunque il passaporto con almeno sei mesi di validità dalla data di arrivo nel paese più il visto di ingresso turistico. È necessario che il passaporto non rechi alcun visto di entrata in Israele.Il visto turistico della validità di 30 giorni può essere ottenuto presso l’aeroporto di arrivo nel paese o presso i principali posti di frontiera con gli Emirati Arabi, previa compilazione di un apposito modulo. La procedura è estremamente semplice e veloce. I voli Collegamenti con voli di linea giornalieri da Milano e Roma per Muscat, con Emirates via Dubai, Qatar Airways via Doha o Royal Air Jordanian via Amman. Il fuso orario Lancette avanti di 3 ore rispetto all’Italia, 2 quando in Italia è in vigore l’ora legale. In Oman si segue l’ora solare per tutto l’anno. Il clima Il periodo migliore per visitare l’Oman è tra ottobre e aprile, con temperature medie diurne attorno ai 25 gradi. In questo periodo nell’interno le temperature notturne possono scendere anche ben sotto i 10 gradi. Durante l’estate il clima è torrido e soffocante, con temperature che superano i 40 gradi. Nella parte meridionale del paese l’estate è interessata dal ‘khareef’, la stagione delle piogge che va da metà giugno a metà settembre. L’abbigliamento Indispensabile un abbigliamento pratico e comodo. Da non dimenticare costume da bagno, occhiali, copricapo, creme solari, qualcosa di pesante per la sera se si viaggia d’inverno. All’interno di alberghi e resort sulle spiagge non ci sono di solito restrizioni, ma per le visite delle città o in tour è consigliabile un abbigliamento rispettoso, in particolare le donne dovranno indossare pantaloni e camicie con maniche lunghe. La lingua ufficiale L’arabo è la lingua ufficiale, ma l’inglese è diffuso, data anche la presenza di molti stranieri residenti. La moneta La moneta ufficiale è il rial amanita, indicato con OR o RO, diviso in 1000 baisa. L’elettricità La tensione è di 220-240 volts. Eventuali adattatori sono reperibili anche nel paese. I trasporti A parte l’aeroporto di Seeb a Muscat, gli unici scali domestici operativi sono alle estremità opposte del paese, cioè Salalah e Khasab. Le grandi strade di collegamento sono ben tenute, scorrevoli e veloci. Le strade sterrate che si inoltrano nell’interno del Paese sono anch’esse mantenute in ottime condizioni e, spesso, sono percorribili anche da vetture a due ruote motrici. Consigliamo comunque un veicolo fuoristrada. Le vaccinazioni Nessuna vaccinazione obbligatoria. La disponibilità di medicinali è adeguata. È consigliabile consumare cibi e verdure cotte e bere acqua e bibite imbottigliate o in lattine, senza aggiungere ghiaccio. Tuttavia, il Paese è quasi del tutto esente dalla classica “dissenteria del viaggiatore”. Il telefono Il sistema telefonico è ben distribuito. Telefoni pubblici e carte telefoniche sono disponibili nei negozi locali e supermarket. Telefax sono disponibili 24 ore nei principali uffici postali e maggiori hotels. Servizi Internet sono disponibili nei Cyber Cafè e nei principali hotel. Per chiamare l’Italia dall'Oman comporre lo 0039 seguito dal prefisso della località italiana con lo zero e dal numero dell’abbonato. Per chiamare l’Oman dall’Italia comporre lo 00968 seguito direttamente dal numero dell’abbonato. Attualmente non sono previsti prefissi di zona, ma verranno presto introdotti. La rete mobile si basa sul sistema europeo GSM9000, quindi il cellulare è utilizzabile a condizione di avere un accordo di roaming. Omantel è l’unico gestore di telefonia. Le mance In genere si usa una mancia del 10% solo negli alberghi e nei ristoranti di categoria elevata, a meno che non sia già compresa una tassa per il servizio. Le mance sono comunque sempre gradite, anche per autisti e guide. Lo shopping Ottimi i datteri di produzione locale, così come le spezie. D’obbligo poi l’acquisto di incenso, per il quale il paese è famoso, in particolare quello di Salalah, magari abbinato ad un incensiere in ceramica. Notevole l’artigianato di oro e argento. In particolare il ‘khanjar’, tipico pugnale omanita a lama ricurva, con l’impugnatura impreziosita, a volte di fattura davvero notevole. E poi le caffettiere, in bronzo o argento. E ancora oggetti in ceramica, cesti intessuti con pelle, borse da cammello, stuoie in paglia di riso, fodere di cuscini. Le foto e i video Nelle città in genere si trovano rullini per fotografie, ma diapositive o pellicole speciali di solito si trovano solo a Muscat. Lo sviluppo è rapido ed affidabile. È vietato fotografare o filmare qualunque postazione militare (polizia compresa), o ‘strategica’, come aeroporti, ponti o stazioni ferroviarie. Consigliamo poi di chiedere il permesso per fotografare o filmare le persone, specialmente le donne, e di evitare anche le moschee durante le ore di preghiera. Di solito è consentito fotografare o filmare l’interno di siti religiosi o archeologici, tranne che diversamente indicato da appositi cartelli. La cucina Grazie al lunghissimo tratto di costa, la cucina omanita fa abbondante uso di pesce. Un piatto originario del sud è il rabees, squaletto bollito e poi fritto. La carne è soprattutto di montone. Forse il piatto più tipico è l’harees, preparato con grano cotto e carne bollita, condito con limetta, peperoncino e cipolla. Da assaggiare sicuramente lo shuwa, carne marinata cotta in un forno d’argilla, servita poi con il rukhal, sottile sfoglia di pane. Gli omaniti poi hanno una vera passione per i dolci: da ricordare l’halwa, dolce dalla forma allungata fatto con datteri, zafferano, cardamomo, mandorle, noci e acqua di rose. Ricordiamo che gli alcolici vengono serviti solo nei grandi alberghi. Il Ramadan È il nono mese del calendario islamico e in Oman si rispetta il digiuno dall’alba al tramonto che non si richiede ai viaggiatori stranieri, tuttavia invitiamo a mantenere un comportamento rispettoso. www.metamondo.it 71