Perugia Contemporanea

Transcript

Perugia Contemporanea
EDITORE
eGeneration Edizioni e Comunicazione
Via delle Streghe 11a c/o Ex Eliografica
06123 - Perugia
[email protected]
www.egeneration.pg.it
Per la Pubblicità sulla guida Punto Piggì:
Tel 075 9661422 - mail: [email protected]
STAMPA : PETRUZZI S.r.l.
Via Venturelli, 7/b
Zona Industriale Regnano
06012 - Città di Castello (PG)
Tel. 075 85 11 345 r.a.
Fax 075 85 18 038
e-mail: [email protected]
REDAZIONE
Stefano Bruscia, Alessandra
Caprini, Chiara Galletti,
Jacopo Marocco, Diego
Mencaroni, Jacopo
Meniconi, Giulia Zeetti e
Fabio Melelli.
Alessandro Picottini.
A CURA DI
Luca Gatti
Gian Marco Tosti
PROGETTO GRAFICO
eGeneration edizioni
e comunicazione
Grafici:
Ercole F.sco Brancia
Giuseppe Trupiano
FOTO
MIchele Castellani
(umbriainfoto.com)
Archivio eGeneration
STAMPA
Petruzzi Stampa
Città di Castello
PERUGIA
CONTEMPORANEA
18
24
28
36
•
•
•
•
Perugia laurearsi in tempi di crisi
Outsiders age
Etimologia Moderna dell’arredare, secondo me.
Vita di quartiere
SGUARDO
AL PASSATO
42
46
52
56
60
• Rodolfo Valentino a Perugia.
• Borgo d’oro.
• I cognomi perugini.
• Storia di una bottega.
• Da sto punto di vista.
INTERVISTE
66 • Interviste.
INDICE
CULTURA
76
79
82
89
92
98
100
104
• Programma Ass. Porta S.Susanna
• Sale cinematografiche.
• Teatri.
• Programma Teatro Morlacchi.
• Musei.
• Parchi e giardini.
• Gallerie commerciali e spazi espositivi.
• Formazione.
VIVERE
PERUGIA
116
118
122
140
149
152
158
• Bio in città.
• Dormire.
• Mangiare.
• Bere.
• Notte.
• Sport.
• Trasporti.
163
168
171
180
•
•
•
•
NUMERI ? ?
UTILI ?
??
075 075 075
Infopoint.
Siti ed altri indirizzi utili.
Curiosità e sorprese
INTRODUZIONE
Premessa
Il giorno precedente la stampa di questa Punto Piggì 2011, quando il lavoro era impaginato e corretto,
siamo stati raggiunti dalla notizia della scomparsa di Paolo Vinti. Affranti e increduli abbiamo pensato
di non poterci esimere da un suo ricordo. E viste le tante cose belle dette e scritte su di lui, abbiamo
pensato di segnalarvi una poesia che troverete all’interno e che qualche tempo fa Paolo aveva dedicato
a Perugia. Questa guida 2011, alla fine di “...questo inizio di millennio”, come l’ha descritto Diego Mencaroni, la dedichiamo ovviamente a te, Legendario Maestro.
Sono passati cinque anni dalla prima edizione dell’annuale guida di Perugia. Nata quasi per gioco, la
Punto Piggì aveva ed ha l’obiettivo di dare indicazioni e consigli su come orientarsi in città. A questa sua
prima caratteristica ha aggiunto, ad ogni edizione, curiosità sulla Perugia di oggi e di ieri. Una guida
per chi vive la città: lo studente, il turista, il lavoratore o il pensionato. Nuova la veste grafica, a cura di
Giuseppe Trupiano e Ercole F.sco Brancia, ai quali va il nostro primo ringraziamento. Il secondo ed importante grazie va invece agli inserzionisti che credono in questo progetto editoriale. Terzo ed ultimo
infine a voi lettori. A chi sta scoprendo questa guida oggi per la prima volta e a chi già da qualche anno
ci da indicazioni e suggerimenti utili.
Nuove sezioni e nuove recensioni su mille indirizzi per cosa fare in città, il ristorante da scegliere, lo
sport da praticare, la biblioteca dove prendere un libro, gli spazi espositivi dove vedere una mostra.
Inoltre i programmi del Teatro Stabile, dell’ Associazione Porta S.Susanna e i servizi pubblici del numero
unico 075 075 075. Cinque anni dunque, passati tra impaginazioni, eventi e nuove idee. Sullo sfondo
la più grande crisi economica degli ultimi 80 anni. La città che cambia, come è sempre avvenuto fin
dalla sua nascita. A volte in meglio a volte in peggio. E su questo vorremmo fare un incoraggiamento a
coloro che stanno lavorando, nel pubblico e nel privato, ad un’ evoluzione della nostra città. In particolar
modo ci sta a cuore la questione ambiente e gestione dei rifiuti. Prendiamo, quindi, di buon grado la
scelta della raccolta differenziata porta a porta nel centro storico voluta dall’ Assessore all’ Ambiente
del Comune di Perugia. Su obiettivi quali la raccolta differenziata infatti si gioca il futuro non solo della
città, intesa come agglomerato urbano denso di culture e ricco di complessità, ma anche di un’ idea di
libera e civile convivenza.
Luca Gatti
Gian Marco Tosti
A
I
G
U
R
E
P
EA
CON
N
A
R
O
P
M
TE
Lungarotti
perugia dei caffè e dell’università è nel mondo.
elisabetta passa nella mattina di sole.
il beck è nella notte delle declamazioni.
francis nella sera metropolitana.
il millennio. all’inizio. prosegue.
Paolo Vinti. Poeta. Comunista. Maestro.
photo: Attilio Brancaccio
PG
PERUGIA CONTEMPORANEA
PERUGIA: LAUREARSI IN
TEMPO DI CRISI
di Jacopo Marocco
Sto scendendo da corso Garibaldi, un tempo il borgo
d’oro ora al massimo d’acciaio inox, dove la cultura italiana, quella magrebina e quella balcanica si
incontrano sfociando spesso in chiamate al 112. La via
in cui ho abitato cinque anni, cinque anni della mia
fottutissima vita, vita universitaria. Sto andando
verso l’università dove a breve terrò quello che dovrebbe essere l’ultimo esame del mio corso di laurea.
E mentre scendo penso che forse sarebbe il caso di non
presentarsi, ma non perché non sia preparato – certo
non credo neanche di spaccare il culo al professore,
sia chiaro – e nemmeno perché ho paura di non passare
l’esame – arrivati all’ultimo esame della specialistica sarebbe sì umano avere paura dell’ultimo esame, ma
anche, permettetemelo, ridicolo. No, non vorrei presentarmi perché così rimando. Rimando il grande salto.
Non faccio l’esame e inevitabilmente tutto viene
18
PG
PERUGIA CONTEMPORANEA
ritardato: esame, laurea e tutto ciò che c’è dopo. O
meglio, quello che non c’è. Perché è questo il punto.
Dopo non c’è niente. O se c’è è precario.
Le patologia più comune di cui soffrirà la mia generazione sarà l’ansia generalizzata. I sintomi dell’ansia generalizzata sono: sensazione di apprensione,
paura, inquietudine, irritabilità, difficoltà di concentrazione e d’attenzione, pessimismo, sfiducia in se
stessi e nelle proprie capacità, stato di preoccupazione continua ed ingiustificata, sensazione di mente
confusa, insonnia, senso di soffocamento, fiato corto,
palpitazioni ed aumento del battito cardiaco, aumento
della pressione arteriosa, sudorazione, mani fredde o
sudate, modificazioni salivari e bocca asciutta, nausea, diarrea, senso di sbandamento, vampate di calore o di freddo improvvisi, bisogno di urinare spesso,
etc., e sono gli stessi sintomi che si provano quando
si è precari, quando ci si sente sul filo di un rasoio,
perennemente tenuti per le palle da contratti assurdi,
quasi diabolici. Questo è il futuro della mia generazione. La generazione di Gaber ha perso, la mia nemmeno ci ha provato a lottare, è già nata perdente, allevata ed anestetizzata da televendite, quiz televisivi,
reality show, tette e culi. I nostri padri, per quanto
19
PG
PERUGIA CONTEMPORANEA
bene ci vogliano, ci hanno comunque fottuti.
Mentre scrivo apprendo che “un ragazzo di 27 anni si
è tolto la vita lanciandosi dal terrazzo della facoltà di lettere di Palermo” perché preoccupato per il
suo futuro, il suo futuro lavorativo. Si era laureato
con il massimo dei voti in filosofia della conoscenza
e della comunicazione. E sempre mentre scrivo queste
quattro parole, so che la mia futura pensione se la
sta ciucciando tutta mio nonno che se ne sta tranquillamente giocando a carte. Non è un paese per giovani.
Il padre del giovane suicida palermitano dice che è
stato “omicidio di Stato”. Mah, non lo so. Cos’è lo
Stato? Dov’è? Esiste nella realtà? Perché io non lo
vedo, non lo sento. Lo percepisco come qualcosa di
un’altra dimensione. Forse l’unico modo per entrarci
in contatto è attraverso un medium, una seduta spiritica. In quell’ospizio chiamato Parlamento le decisioni le prendono un
gruppo di dinosauri che dopo solo
due anni che siedono lì hanno diritto a un pensione
con cifre a diversi zeri. E io che pensavo che i dinosauri si fossero estinti milioni di anni fa. Ma come
è pensabile che un gruppo di, poco allegri, ottantenni possa pensare a noi che di anni in meno rispetto a
loro ne abbiamo circa sessanta? Su, andiamo, siamo
20
PG
PERUGIA CONTEMPORANEA
onesti, siamo proprio su frequenze d’onda differenti.
Ci si riempiono solo la loro bocca piena di protesi
dentarie con la parola Giovani, Lavoro, Futuro e cazzate simili, per il resto niente.
So che molti che leggeranno queste parole diranno:
“che tristezza sentire un ragazzo della tua età parlare così, sentirlo così senza speranze”. I quali molto
probabilmente sono gli stessi poi che sono responsabili o complici di tutto ciò.
E mi incazzo a pensare che devo lasciare Perugia se
voglio lavorare. O lasciare Foligno, o Spoleto. Lasciare la mia regione, l’Italia in generale. Trovo
che tutto ciò sia ingiusto. E hai voglia a stordirci
con gli aperitivi in piazza Morlacchi, piazza Danti o
piazza Quattro Novembre, da questa realtà non si scappa. O meglio, si scappa, ma spesso controvoglia. La
vedo come una sorta di deportazione. Siamo una sorta
di ebrei del duemila, con una diaspora senza fine e con
un epilogo sì migliore, ma non per questo roseo. Poco
è cambiato dai tempi dei migranti siciliani che andavano in America, o dei calabresi in Germania. Gli americani, i tedeschi, i francesi, i danesi, gli austriaci, i belgi, gli svizzeri, gli olandesi, gli inglesi,
non si sono mai spostati da casa loro per lavorare.
21
PG
PERUGIA CONTEMPORANEA
Non conosco tedeschi che sono stati costretti a venire
a lavorare in Italia, semmai so di tedeschi che sono
venuti a comprare lavoro in Italia. Che è diverso. Allora perché noi invece dobbiamo andare fuori? Perché?
Che poi ce lo facciamo pure piacere, dicendo: imparo una nuova lingua, vedo gente diversa, posti nuovi.
Sì, tutto bello per carità, ma ‘sti cazzi, l’Italia è
l’Italia, l’Umbria è l’Umbria. Ci sto così bene io.
Solo che ecco, non vorrei fare il cameriere tutta la
vita.
E benedetti siano allora i Mc Donald’s che ci offrono
contratti da 18, 24 o 36 ore con possibilità di carriera nel mondo del fritto. Fossi stata una ragazza
dell’est Europa, magari carina, mi sarei buttata nel
mondo del porno. Ma anche in quel settore c’è crisi.
Già la crisi, ci mancava lei. Come se non eravamo già
abbastanza nella merda.
Vabbè, sono arrivato davanti all’università e, a
meno che un dottorando suicida mi cade ora in testa,
quest’esame lo faccio e al resto ci penserò dopo. Anche perché, chi ce li ha i soldi per rimandare.
23
OUTSIDER’S AGE
di Chiara Galletti
lo stile: cappellino Cinelli da biker, jeans skinny con
orlo ripiegato e vans, questi sono i Girardengo del
2010.
Writer, grafici, pittori e fumettisti diventano anche
stilisti, le loro opere sono stampate su t-shirt e
ispirano accessori di nuova generazione (la linea di
Obey che si trova alla Smooth è imperdibile!).
Non possiamo non citare la musica e tutto ciò che
vi orbita intorno (cantanti,video, marketing) tra gli
elementi contaminanti del panorama moda. “Spero
che un giorno la gente smetta di guardare l’artista per concentrare l’attenzione sul suo lavoro”.
(Lightspeed Champion).
C’era una volta l’imperativo del cantante bello,
ora contro questa regola del marketing visivo,
la forza della musica impone il “no-look”. Erlend
Oye, il bruttino dei Kings of Convenience e gli Hot
Chip, cult band londinese hanno dato inizio ad una
nuova epoca fatta di artisti che pur disertando i
personal trainer dettano legge nella moda con i
loro occhiali spessi, le camice over size a quadri,
i rassicuranti golfini della nonna, i calzoni dai tagli
classici e le classiche scarpe imperiali o mocassini
multicolor.
L’imperativo “nerd” è classico ma con dettagli moderni. Perché la crisi si combatte anche grazie ad
un “cheap and chic”look da outsider.
Il conformismo sta facendo progressi enormi di
questi tempi: è finita l’epoca delle tribù urbane ben
più pittoresche e differenziate? Per dar battaglia al
totalitarismo dei look egemonici ogni persona ha
un’arma adeguata: la propria personalità. Lo stile
funziona come il più convincente segnale d’identità.
La moda attualmente è combinazione di cultura
underground, musica, design e arte. Il mondo del
tatuaggio, degli skater, dei biker, dei writer, dei
graphic designer si convoglia in “unicum” e contamina la scena moda in maniera sfacciata. Le geometrie delle avanguardie moderne riecheggi
ano su tessuti morbidi, i motivi grafici rievocano
temi ricorrenti dell’epoca contemporanea: ossessività e ripetitività. Tutto è di rimando allo stile
minimalista e design oriented, tendenza che si
evince dalle sfilate dei promettenti fashion designer Viktor e Rolf.
I biker sono i trend setter del momento, le bici “addobbano” le vetrine dei negozi d’abbigliamento di
maggior tendenza di tutto il mondo. La bicicletta
non è più solo un mezzo ma un’opera strutturata
di design, uno status symbol.
L’artista-tatuatore Mike Giant lo ha trasformato in
soggetto prediletto per le sue opere, non solo su
pelle e su carta (vedi il blog www.rebel8.com, sezione shop). I “messenger”(corrieri ciclisti) dettano
24
BECOMING AN OUSTIDER
DEVI ANDARE ALLA SMOOTH SE..
Sei un tipo che ama lo street wear rivisitato in
chiave moderna, che prediligi un modo di vestire
insieme chic e sexy per sottolineare il tuo portamento, l’”allure”, più che sbandierare la fisicità
(nerd style). Troverai felpe, t-shirt, maxi stampe,
colori forti e dettagli. Del “Let’s get phisical”, il cult
video di Olivia Newton John (1981) restano accenti fluò e atmosfere gym rilette in chiave moderna ,
con un piglio più rilassato.
DEVI ANDARE DA TABOO SE..
La tua parola d’ordine è “Distinguersi”. Se ami
stampe psichedeliche, grafiche cool, loghi innovativi tutto rigorosamente personalizzato. Scripta
manent dicevano i latini. E lo ribadiscono Mirko e
Michele di Taboo, decisi a stampare a chiare lettere gli statements dei perugini più alternativi.
Dall’amore, alla voglia di stupire tutto viene impresso su t-shirt\pezzi unici come opere d’arte,
sfoggiate come simbolo di forte personalità. Della
serie “Ditelo con le t-shirt”.
DEVI ANDARE DA LINO RICCI SE:
Ami lo stile contemporaneo e segui la tendenza.
Qui ritrovi le creazioni viste sulle passerelle.
I capi di tendenza sono quelli che si attorcigliano
intorno al corpo in un bondage primitivo e sofisticato, rigorosamente in tonalità neutre, bianco
o nero. Il taglio classico rimane un caposaldo, si
punta più che altro sul dettaglio. La parola d’ordine
è “radical chic”.
26
PG
DEVI ANDARE DA 4° DIMENSIONE SE:
Non sei nerd ma ami sembrarlo, con stile. Ebbene
si una volta gli occhiali li hai usati anche tu per vederci meglio e non per assomigliare a Erlend Oye.
Montature ispirate agli anni del boom economico
americano sono il must have della stagione: farfallina per lei, occhiali tondeggianti con dettagli
metallici per lui.
DEVI ANDARE DA FORMA SE:
Sei uno\a che reputa la scarpa l’accessorio che determina “il carattere”della miss da indossare. Nancy Sinatra cantava “My boot are made for walking”
(1966), adesso le scarpe sono ben altro, sono l’
accessorio di punta del guardaroba, sia dell’uomo
che della donna. Ce ne sono per ogni occasione,
ballerine e tacchi vertiginosi sono indossate con la
stessa disinvoltura dalle cenerentole perugine.
DEVI ANDARE DA TICCHIONI SPORT SE:
Hai letto l’articolo sopra e hai deciso di lavorare
come messenger e non solo, magari sei uno sportivo vero, che non rinuncia allo stile nemmeno
quando suda.
27
PERUGIA CONTEMPORANEA
ETIMOLOGIA MODERNA
DELL’ ARREDAR,
SECONDO ME.
di Alessandra Caprini
tecniche in modo insolito. Ci si sorprende di fronte
a qualcosa d’inaspettato, ma per un attimo, perché subito dopo c’è qualcos’altro pronto a stupirci di più. Cerco di districarmi in questa “giungla”,
tentando di trovare un filo conduttore, una linea
guida, se mai esiste … ma poi finisco sempre con il
seguire solo il mio istinto e il mio gusto. È così che
un giorno amo il bianco e l’essenziale, e il giorno
dopo gli intrecci di giunchi e i dettagli di velluto
rosso.
Mi sembra impossibile poter scegliere qualcosa di
definitivo … e la spiegazione è facile: perché semplicemente non esiste nulla di definitivo e universale nel design e nell’arredo. Rimango così con una
sola certezza: non esistono tendenze da seguire,
qualcuno o qualcosa da emulare, ma ognuno di
noi dovrebbe intraprendere la strada che sente
propria e che lo fa sentire a suo agio, senza preoccuparsi se le direzioni prese sono le più disparate
o se si rischia di sembrare senza senso. Liberi da
condizionamenti e preconcetti.
Nient’altro che un percorso naturale, fatto di cose
che sentiamo appartenerci, che parlino di noi …
perché prima di tutto la casa dovrebbe essere un
luogo che racconta qualcosa di chi lo vive.
Immersa nei giornali, nelle riviste, nei cataloghi e
nelle brochure. Con gli occhi puntati su siti, blog,
riviste online. La casella di posta elettronica sempre piena di newsletter, anteprime, informazioni di
aziende e uffici stampa, di giovani designer con la
voglia di farsi conoscere.
Da aprile, dal Salone del mobile di Milano, tutti i
giorni passo tanto tempo così, sommersa da foto,
immagini, ritagli e parole che mi raccontano oggetti, arredi, progetti, visioni. Un lavoro di ricerca e informazione, che parte dalla mia curiosità e finisce
per sconfinare chissà dove. Tentare di mettere un
punto, di fare ordine non è facile. Ho provato a pensare e immaginare cosa sarà il trend di domani, se
ci sarà uno stile o una tendenza che pervaderà gli
ambienti e le cose e contaminerà tutto. Ho provato
a “rivedere” vecchi stili per capire se mai tornerà in
auge un qualche desueto modello d’arredo ancora
non rispolverato, perché si sa la moda è ciclica, e
tutto prima o poi torna, rivisitato e reinterpretato
in chiave contemporanea.
Oggi più che mai nella creatività se esiste una regola è quella che non ci sono regole precise, ognuno è libero di creare e disfare, di proporre forme
e funzioni sempre nuove, di mescolare materiali e
28
PG
PERUGIA CONTEMPORANEA
IN THE MOOD FOR NATURE
Il legno, le fibre naturali, il verde, i colori della terra e i suoi elementi che ispirano forme e strutture. La natura è protagonista. Macchina fotografica Lomo Fisheye color mogano (da DCube), collana
con ciondoli a forma di goccia Unode50 (da Il Cerchio), ventilatore AIR in legno di Boffi (da Barlozzini Arredo), ceramiche di Licia Martelli ispirate alle forme libere della natura (da Wabi), libreria
albero di Lago (da Casa Look), saponette Wood Soap Collection di Gianna Rose Atelier (da Mencaroni
complementi d’arredo), una delle opere artistiche di Hi Su Choi che traggono ispirazione dal profilo
dei monti appenninici umbri (da Arredamenti Mandarini), sgabello Wiggle Stool in cartone ondulato
di Vitra (da Loreti Arredamenti), spugne per il corpo Woolen Soap di Oloop Design (da Koti Design
House), seduta Nanook in legno curvato di Moroso (da Abati Mobili), lampada a sospensione Taraxacum in resina “cocoon” di Flos (da Assisi Luce).
Forbici, scanner e computer. Nasce così questo surreale collage d’immagini con evidenti richiami alla natura, ricco di forme morbide e organiche, tinteggiato dei colori della terra, con qualche tono più vivace
a impreziosire. Una selezione d’oggetti di design fatta in giro per la città (e nei dintorni). Un percorso
all’insegna del bello attraverso undici negozi e showroom, selezionati e consigliati per la loro qualità e
per il loro saper scegliere con attenzione ciò che proporre ai propri clienti, con un occhio alle tendenze di
domani e ai giovani designer, senza dimenticare gli intramontabili.
ABATI MOBILI
CITY DESIGN SELECTION
il design contemporaneo di qualità. Uno showroom eclettico, una collezione di arredi
preziosi, originali, intraprendenti. Da sempre Abati è pioniere dei nuovi modi di fare stile e lo fa’ proponendo
pezzi ricercati, che si distinguono per la loro personalità nell’ampio panorama dell’arredo. Basta pensare ai nomi
eccellenti del design contemporaneo che potete trovare nello spazio espositivo di Sant’Andrea delle Fratte: Driade
Store, Magis, MDF Italia, Kartell, Moroso, Edra, solo per citarne alcuni. Se cercate cosa fa e farà tendenza passate
da Abati!
[via G.Dottori 64; info: 075/5288247]
KOTI DESIGN HOUSE il meglio del design scandinavo. New entry in città: Koti, la “casa perugina” del design
nordeuropeo, con i suoi migliori marchi, tra cui Ferm Living, Muuto, iittala e Marimekko. Biancheria, tessuti per la
casa e oggetti d’arredo ispirati a un design originale, spesso anche artistico, e funzionale … un trinomio decisamente vincente! Koti punta la sua attenzione anche all’ecologia, scegliendo di offrire ai suoi clienti una selezione attenta
di prodotti biologici di qualità. Koti è un luogo tutto da scoprire, una boccata di aria fresca in città.
[corso Cavour 108-110; info: 075/5723055]
31
WABI
la bellezza dell’imperfezione. Un negozio minuscolo che è un tesoro ricco di oggetti preziosi e super
selezionati, come le ceramiche di Licia Martelli e di Enza Fasano, o i gioielli di Ayala Bar. La filosofia di Wabi si può
racchiudere in una frase, “la perfezione dell’imperfezione”, come dire che in tutto possiamo trovare qualcosa di
bellissimo, anche in quello che ci pare abbia un difetto … anzi è proprio quel difetto a donarle particolare bellezza.
Direi davvero rassicurante, come l’aria che si respira dentro questo luogo ricco di colori e luccichii, di stoffe e
creatività, di calore e cortesia.
[corso Cavour 35; info: 075/5722692]
IL CERCHIO
dove il gioiello incontra il design. Il gioiello è d’oro, argento, platino, legno, rame, ma anche plastica,
carta, seta, acciaio, ceramica. C’è un posto a Perugia, dove potete scoprire e indossare tanti modi diversi di fare un
gioiello. Si chiama Il Cerchio, un piccolo negozio in pieno centro storico, che raccoglie, grazie alla sapiente cura di
Maria Paola, oggetti di design per la casa, ma soprattutto vestiti e accessori per la persona, e dove potete trovare
collezioni davvero originali di collane, anelli, orecchini e bracciali. Un vero e proprio scrigno di sorprese.
[via Ulisse Rocchi 4; info: 075/5727365]
ARREDO BARLOZZINI
interior design e tanti nomi esclusivi. La progettazione è il caposaldo di Barlozzini e
lo si intuisce subito entrando negli “uffici”, dei veri e propri studi professionali. I nomi più raffinati dell’arredo, come
Boffi, Porro e Cassina, sono il perfetto complemento all’alta professionalità, insieme alla cura per gli allestimenti e
le vetrine, sempre diversi, di forte impatto e dallo stile unico e personale. A Perugia potete assaporare una parte
del mondo Barlozzini, che vive per intero nella sede principale di Montegabbione.
[via Cortonese, traversa via Briganti 99; info: 075/5056256]
LORETI ARREDAMENTI dove respirare le radici del design. Loreti è l’unico luogo in Umbria per chi ama
Vitra, azienda tedesca che per me “incarna” simbolicamente la storia del design mondiale. Nessuno può rimanere
indifferente al fascino leggero di una lampada Akari, tutti conoscono ed hanno visto almeno una volta la poltrona
Eames Lounge Chair. Loreti è Vitra, ma è anche Frau, Cappellini, Knoll, Dada, Rimadesio e tanti altri … e inoltre Loreti è grande professionalità ed esperienza nel campo della progettazione e dell’interior design. Lo trovate anche a
Campello sul Clitunno.
[ via Mario Angeloni, 65; info: 075/5008984]
CASA LOOK
piccolo showroom, grandi nomi. Una selezione accurata di prodotti è alla base della filosofia di
Casa Look, un piccolo showroom della periferia di Perugia (Castel del Piano), dove si possono trovare molti grandi
nomi dell’arredo, come Valcucine, Misura Emme, e la stella nascente del design italiano nel mondo, la padovana
Lago, che Casa Look proponeva già vent’anni fa’, quando ancora Lago era solo una piccola azienda nota a pochi.
Una chiara dimostrazione di lungimiranza e di grande competenza nel campo dell’arredo.
[via dell’Armonia 53; info: 075/5149193]
32
PG
PERUGIA CONTEMPORANEA
TERRITORIAL DESIGN SELECTION
DCUBE oggettistica di design da tutto il mondo. C’è un luogo a Perugia, dove potete trovare alcune tra le
migliori aziende di oggettistica di design del mondo. Qualche nome? L’italiano Seletti, l’austriaca Lomography, la
tedesca Reisenthel, e in esclusiva per Perugia, la parigina e coloratissima Pylones. Un piccolo “cubo” all’interno
del più noto centro commerciale umbro, Collestrada, dove ogni oggetto è una sorpresa e dove semplici cose di
uso quotidiano diventano giocose e insolite, per rendere la vita di tutti i giorni più gradevole e divertente.
[presso Centro Commerciale Collestrada; info: 075/5991116]
ASSISI LUCE gli architetti delle luci. Assisi Luce è lo showroom di Rivotorto, dove ormai da anni si può
trovare l’eccellenza nel campo dell’illuminazione, nomi come Artemide, Flos, De Majo, Marchetti, Viabizzuno
… e proprio a Viabizzuno, azienda tra le più blasonate del settore dell’illuminotecnica, sarà dedicato
un corner esclusivo all’interno dello showroom, L’inaugurazione è prevista per fine ottobre, ma io l’ ho
visitato in anteprima per Puntopiggì: sarà uno spazio dal look essenziale e dinamico, dove la luce riesce a
diventare davvero sorprendente.
[via del Sacro Tugurio 118, Rivotorto di Assisi; info: 075/8065784]
MENCARONI Complementi d’arredo, Corciano: sugar design made in France. Anche il cibo incontra il
design, e lo con fa’ eleganza e … tanta dolcezza! Can à Suc è una collezione di zollette di zucchero di design
e a Perugia le potete acquistare da Mencaroni, negozio d’ arredo e complementi d’arredo dallo stile shabby
chic, con un tocco di vintage, una punta di romanticismo ed un sapore un po’ francese. Nel loro punto vendita
potete trovare l’intera collezione di Mathilde M. ed un’ampia selezione di prodotti di Mastro Raphael, Bellora e
Jardin d’Ulysse.
[presso Centro Commerciale Gherlinda, Corciano; info: 075/5179968]
MANDARINI ARREDAMENTI, Torgiano arte e design si incontrano qui. A Perugia esiste un luogo
dove si possono trovare arredamenti ed oggettistica, domotica e design, arte e cultura, tutte insieme. Questo luogo è Arredamenti Mandarini, un ampio showroom, dove si passa dalla domotica per la casa, attraverso
lo spazio Ecotechome, all’arte, con la galleria permanente dell’associazione culturale Città del futuro. Uno
spazio creato per ospitare artisti, che per me, sostenitrice da sempre della possibile contaminazione tra arte
e design, diventa un piccolo emblema dell’unione tra questi due mondi.
[via Ferriera 52/54, Torgiano; info: 075/5990662]
33
CINEMA
CAFFE’
OSTERIA
MACELLERIA
LATTERIA
PANIFICIO
VITA DI QUARTIERE
di Gian Marco Tosti
Perugia, come altre città umbre e dell’Italia centrale non è mai stata assorbita fino in fondo dalla
modernità, mantenendo una certa tradizione nelle
abitudini e nei ritmi di vita.
Si trova a proprio agio nella tendenza a un ridimensionamento degli stili di vita da parte delle metropoli occidentali più veloci, riscoprendo un modo di
vivere la città più a misura d’uomo, a km 0 o quasi.
Luoghi meno cool, meno luci di design, meno lam-
padari giganti e meno vetrate impeccabili lasciano
il posto ad arredamenti e insegne casuali, mattonelle demodè e sedie che più che di Philippe Starck
sembrano rubate dalla cascina della nonna. Meno
marketing e più qualità, al servizio della città, dei
quartieri e della gente.
Eccovi un orientamento cittadino per vivere una
giornata, dalla mattina alla sera, veramente local.
36
PERUGIA CONTEMPORANEA
PG
COLAZIONE
APERICENA
Antica Latteria.Via Baglioni, 5.
Qui la panna è montata artigianalmente da
generazioni, dal 1925, da mettere sul caffè, sulla
cioccolata o da gustare in una brioche.
Osteria a Priori. Via dei Priori, 39
Superlocal. Qui è tutto umbro, i vini, l’olio
extravergine, il cibo, i proprietari. Veniteci per
un abbondante e gustoso aperitivo di qualità, vi
verrà voglia di fermarvi a cena.
PANETTERIA
CINEMA
Santino. Piazza Matteotti, 26.
Qualità artigianale per offrire prodotti genuini e
friabili, sani e naturali. Il filone integrale è esclusivamente realizzato usando farina macinata da
molini a pietra.
Zenith. Via Bonfigli, 11
Sopravissuto. Alla moria dei cinema del centro e
alla logica del multisala, sarà perchè comunque
un po’ di parcheggio intorno si trova. Programmazione di qualità con incursioni mainstream.
PRANZO
Chiosco porchetta. Piazza Matteotti.
Di fronte al Tribunale, sotto il palazzo delle
Poste, c’è un chiosco verde che vende solo ottima
porchetta. Per una pausa pranzo alternativa con il
tipico cibo umbro da strada.
CAFFÈ
B&B. Via Vecchi, 52
Produzione propria di qualità nella via principale
di Elce, un quartiere residenziale a forte densità
studentesca.
MACELLERIA
Luchetti: C.so Cavour, 94
Punto vendita diretto della fattoria Luchetti di
Collazzone vende carni bovine di razza Chianina,
carne suina come la Cinta Senese, salumi
stagionati esclusivamente di produzione propria.
Gli animali sono allevati utilizzando prodotti
interni all’azienda come il fieno e il mais. Più km
0 non si può.
37