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ALLE GIORNATE DEL CINEMA MUTO
ARTURO BRACHETTI PER L’OMAGGIO A FREGOLI
E L’EVENTO-MARATONA DEI MISERABILI DI FESCOURT
Comunicato stampa 5
Il programma di mercoledì 7 ottobre
La giornata di mercoledì 7 ottobre si può inserire sin d’ora nell’albo d’oro delle Giornate
del Cinema Muto per l’importanza degli eventi, vale a dire l’omaggio a Leopoldo
Fregoli, in occasione del quale sarà a Pordenone Arturo Brachetti che in Fregoli ha
sempre riconosciuto il suo maestro e ispiratore, e la titanica impresa di portare sullo
schermo la versione completa di Les Miserables, capolavoro di Henri Fescourt e film
monstre della durata di sei ore e mezza. Leopoldo Fregoli è stato un protagonista dello
spettacolo internazionale del ’900, iniziatore di un’arte che da lui prende il nome,
fregolismo, ultima evoluzione del trasformismo, la capacità di dar vita ad un numero
incredibile di personaggi nel minor tempo possibile. A teatro Fregoli stregò le platee di
tutti i continenti e calcò le scene dei palcoscenici di grandi metropoli (le cronache
riferiscono anche di una sua esibizione al Politeama Rossetti di Trieste), fu ricevuto da
papi e re e conobbe le personalità più influenti del suo tempo, ebbe i complimenti di
Eleonora Duse, che non era generosa negli apprezzamenti ai propri rivali. Fregoli, attento
a tutto ciò che di nuovo avveniva nel campo dello spettacolo, non poteva non essere
attratto dal cinematografo, e infatti il suo incontro con la settima arte avvenne molto
presto. Fu invitato dallo stesso Lumière a trascorrere qualche tempo presso i suoi
stabilimenti e lì Fregoli imparò ad usare i Cinematografo che poi utilizzò nei suoi
spettacoli a partire dal 1898, ribattezzando la nuova macchina con il nome di
Fregoliograph. L’uso del cinematografo da parte di Fregoli fu essenzialmente in funzione
dello spettacolo teatrale e quando i film di un minuto furono superati, cessò anche la loro
utilizzazione. Benchè oggi non ci rimangano che pochi suoi film, possiamo sicuramente
comprendere il nome di Fregoli assieme a quelli dei pionieri della settima arte e il
programma delle Giornate che comprende quasi tutti i suoi film rimasti costituisce una
evidente testimonianza.
Comincia alle 15.30 la maratona Les Misérables che si protrarrà fino a notte (la durata
totale del film, diviso in 4 parti, è di sei ore e mezzo), con intervallo per la cena. Del
capolavoro di Victor Hugo sono state fatte decine di versioni cinematografiche e
televisive, recentemente anche un musical di enorme successo, ma nessuno ha saputo
cogliere lo spirito dell’opera come Henri Fescourt, un nome oggi ingiustamente
dimenticato. Fescourt ha fatto rivivere il mondo descritto da Hugo sia girando molto in
esterni nella stessa cittadina medievale del sud della Francia che aveva ispirato il
romanziere, sia e soprattutto basandosi sulle illustrazioni di Gustave Brion per la prima
edizione del libro. Un altro dato interessante è che il regista rinunciò all’uso di grandi star
ma seppe ugualmente far recitare in maniera ineccepibile gli attori che scelse e che si
rivelarono tutti all’altezza della situazione. Les Misérables è uno dei restauri più
importanti degli ultimi anni - portato a termine dal laboratorio del Centre national du
cinéma et de l’image animée (CNC) in collaborazione con la Cinémathèque de Toulouse,
in partenariato con la Fondation Jérôme Seydoux-Pathé -, quindi fortemente voluto nel
programma dal direttore delle Giornate, David Robinson. Ad affrontare l’impresa
dell’accompagnamento al pianoforte per l’intera durata del film sarà Neil Brand.
La giornata di mercoledì 7 ottobre propone anche la seconda tranche, dedicata ai film di
indiani, della rassegna Origini del western. Da segnalare un titolo del grande regista Allan
Dwan, The Vanishing Race, del 1912, un film che con il nobile scopo di preservare la
cultura dei nativi americani dalla perniciosa influenza dei bianchi, propugna
implicitamente la tesi della separazione razziale; e The Cheyenne’s Bride, del 1911,
uno dei rari film superstiti del primo regista nativo americano, James Young Deer.
Per il Canone rivisitato, L’X misterioso, del 1914, un melodramma spionistico che fu la
prima occasione di conoscere il nome del regista danese Benjamin Christensen che in
seguito darà prova di grande talento.
E per le Riscoperte, il programma “Bambini al lavoro”, in cui giovani e giovanissimi attori
interpretano in chiave patetica o comica altri bambini lavoratori; e Flickorna
Gyurkovics, una coproduzione tedesco-svedese del 1926, una frenetica commedia
ambientata nell’Ungheria contemporanea.
Pordenone, 6 ottobre 2015
Le Giornate del Cinema Muto – Ufficio stampa
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