L`EUFONIO - Tecnologia e didattica dello strumento

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L`EUFONIO - Tecnologia e didattica dello strumento
L’EUFONIO
Spunti di tecnologia e didattica dello strumento
a cura di GIORDANO-BRUNO TEDESCHI
Edizioni Eufonia 121201L - Via Trento, 5 – 25055 Pisogne (BS) Tel. 0364 87069 www.edizionieufonia.it
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I want to recommend this outstanding piece of research by Giordano-Bruno
who has put together this tremendous book for the benefit of all musicians in Italy.
His passion for the euphonium/flicorno tenore/flicorno baritono is well known to
many people and with this publication he is able to explain so many of the mysteries
regarding the development of these wonderful instruments.
In addition he has a passion for performing and sets out very precise and
excellent words of advice.
I recommend this book to everyone who shares our interest for these
beautiful sounding musical instruments.
Steven Mead - international euphonium soloist and teacher
Vorrei raccomandarvi di leggere questo eccezionale lavoro di ricerca, a cura di
Giordano-Bruno Tedeschi, che ha realizzato questo volume a beneficio di tutti i
musicisti italiani. La sua passione per l'eufonio/flicorno tenore/flicorno baritono è già
ben nota a molti e in questo volume riesce a spiegare tanti dei misteri che riguardano
lo sviluppo di questi strumenti meravigliosi.
Inoltre, è un appassionato esecutore in grado di dispensare consigli precisi ed
eccellenti.
Suggerisco questo libro a chiunque condivida il nostro interesse per questi strumenti
musicali eufonici.
Steven Mead - solista internazionale di eufonio ed insegnante
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INDICE
Introduzione
pag. 7
1. Il bombardino
pag. 11
2. Il sistema di compensazione a 4 pistoni
pag. 39
3. Orchestrare per eufonio
pag. 47
4. Breve guida al passaggio dal trombone all’eufonio
pag. 73
5. L’eufonista freelance
pag. 89
6. Concludendo
pag. 95
Appendice 1:
Scegliere un eufonio (D. Werden)
pag. 101
Appendice 2:
Alcune domande frequenti sull’eufonio (S. Mead)
pag. 109
Bibliografia
pag. 113
Ringraziamenti
pag. 115
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INTRODUZIONE
Nella mia attività di musicista ho potuto girare l’Italia suonando, tra i vari
strumenti, due tipi di eufonio: un eufonio Yamaha HP-321 a quattro pistoni in linea
(nell’immagine a sinistra) e un Kaiserbaryton B&S (nell’immagine a destra).
Mi sono sentito chiedere varie volte, anche da colleghi musicisti, quale fosse
la differenza tra i due strumenti, come si chiamassero e a cosa servissero. Il direttore
musicale e arrangiatore di una delle tournée di Musical Jazz a cui ho partecipato, non
riusciva a capire perché mi ostinassi a suonare uno strumento che lui considerava alla
stregua di un goffo trombone che non poteva glissare da una nota all’altra.
Nonostante mi sforzassi di spiegare la differenza di canneggio, la facilità tecnica,
l’impostazione nell’emissione della colonna d’aria, la funzione dei pistoni piuttosto
che dei cilindri e il vero nome dello strumento (e cioè non “coso” ma flicorno
baritono o flicorno basso) capivo dai loro occhi che queste spiegazioni non servivano
a niente. Fino a quando qualcuno non ha chiesto timidamente: «Ma allora questo è il
bombardino?». Magicamente questa definizione apriva ricordi sopiti: uno zio che
l’aveva suonato fino a venti anni, un bisnonno che l’aveva suonato nella fanfara
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militare durante la Grande Guerra o un più sconcertante: «Lo suona mio padre nella
banda!».
Addirittura in preparazione di un concerto per eufonio ed organo, l’organista,
docente di Conservatorio e solista internazionale, non riuscendo a capire cosa fosse
un euphonium era andato a cercare in internet che tipo di strumento si trattasse. Mi
confessò poi che avendo visto che si trattava del bombardino della banda studiò tutti
i tempi della sonata molto più lenti di come li avremmo eseguiti poi in concerto. Le
sue esatte parole dopo le prove furono: «Non credevo proprio che questo strumento
potesse suonare anche il Presto, avevo studiato tutto come fosse un Allegro, l’ho
sempre sentito come uno strumento goffo».
Principalmente sono stato spinto allo studio di questo strumento dal fatto che,
nella banda del mio paese, il bombardino aveva una parte infinitamente più bella del
trombone a tiro. Ho notato però in questi anni che a volte si pecca di leggerezza nel
parlare di questo strumento. Alcuni trombonisti affrontano addirittura con malcelato
disprezzo lo studio dell’eufonio, quasi fosse una perdita di tempo. Sembra ormai
che, dopo il conservatorio, alcuni di essi abbiano un’idea del genere: il trombone è
strumento nobile che suona nell’orchestra e fa i concerti (con cui si lavora insomma),
il bombardino è uno strumento da bambini, quello con cui ho iniziato, quello
facile1... da bandisti (per il tempo libero).
Ecco perché, spesso, per affrontare uno studio serio dell’eufonio bisogna
affidarsi agli inglesi, ai tedeschi e agli americani, o guardare al nord Europa.
Nel mondo anglosassone questo strumento è sempre stato associato al mondo
delle Brass Band2 e al virtuosismo che solisti e didatti come Steven Mead o David
Childs (fra gli altri) stanno attualmente ben rappresentando. Negli Stati Uniti il
fenomeno delle bande è stato enfatizzato dal programma scolastico che prevede un
corso di strumento in ogni scuola media o liceo che si rispetti.
Ecco che, all’estero, è tutto un pullulare di articoli, recensioni, incisioni
discografiche, industrie di strumenti musicali e affollati masterclass di eufonio.
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Con il risultato che, se un trombonista affronta con l’eufonio una parte dove ci sono molte note
veloci (ad esempio una scala di sedicesimi), invece di pensare alle note pensa al movimento del
braccio risultando spesso in ritardo nell’esecuzione.
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Anche in alcune zone della Germania e soprattutto nell’area che corrisponde all’ex impero austroungarico si ritrova lo stesso fenomeno ma con gruppi di ottoni formati da organici strumentali
differenti rispetto a quelli delle brass band inglesi.
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In Italia nonostante l’incredibile tradizione bandistica e virtuosistica nell’uso
degli strumenti eufonici, basti pensare agli immigrati italiani Simone Mantia e
Leonard Falcone che spopolavano negli Stati Uniti all’inizio del ‘900, e nonostante
gli abilissimi eufonisti che attualmente fanno parte delle bande ministeriali italiane,
soffriamo innegabilmente di una imbarazzante carenza sotto l’aspetto culturale e
didattico. La letteratura italiana sull’argomento, infatti, è solo vesselliana3 e legata al
mondo della strumentazione e dell’arrangiamento. Mancano in Italia testi di
riferimento storico-culturali (ad eccezione del Baines4 che comunque è una
traduzione non specifica).
Dopo alcune discussioni con dei colleghi orchestrali poi, ci si rende conto
che, riguardo a questi strumenti, nel mondo dell’orchestra regna un’ignoranza mista a
disinformazione. Conversando con alcuni tubisti professionisti riguardo alla tuba
tenore, al serpentone o all’oficleide mi sono accorto che molti studiano l’assolo del
Bydlo dai Quadri da un’esposizione di Modest Mussorgsky (orchestrati da Ravel)
con la tuba in Fa5, quasi a voler “scalzare” i già pochi ma essenziali interventi
orchestrali della tuba tenore6. Che in Italia si pensi a non utilizzare l’eufonio (anche
in orchestra) sembra un fatto incredibile, specie se si tiene conto del ruolo di veicolo
culturale che gli strumenti eufonici hanno avuto, alla fine del diciannovesimo secolo,
nel divulgare la musica “colta” contribuendo ad unificare il nostro neonato paese7.
Vi sono inoltre degli interrogativi ancora irrisolti sulla nomenclatura. Ad
esempio: qual è la differenza tra flicorno tenore , baritono e basso? Il flicorno basso è
un basso tuba? L’euphonium (o eufonio) è da considerarsi flicorno baritono o
flicorno basso? O entrambi? Che strumento è la “tenor tuba” richiesta da Richard
Strauss? Che strumento sarebbe il “baritone” inglese? Ed il “tenorhorn” o il “bass
flughelhorn” tedesco? Tutti questi strumenti possono essere chiamati “bombardino”?
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A. Vessella, Studi di strumentazione per banda, 1894
A. Baines, Gli ottoni, in bibliografia
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A questo proposito si legga il libro Il Bombardino - Storia degli strumenti eufonici di prossima uscita
presso la casa editrice Eufonia.
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Molti interventi del basso tuba in orchestra comunque vanno a sostituire quelli previsti per il
serpentone o l’oficleide (usati fino all’epoca di Rossini o Berlioz). Strumenti in disuso il cui suono era
simile al moderno eufonio più che a un basso tuba.
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Questi strumenti infatti erano spesso impiegato come solisti, specie nelle trascrizioni operistiche
eseguite, tutt’ora, dai complessi bandistici in tutte le piazze d’Italia.
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Con il seguente lavoro, ispirato a quello divulgativo di alcuni eufonisti
affermati ho cercato di dare una risposta a queste domande. La fatica più grande è
stata quella di selezionare le fonti migliori per dipanare la matassa di questi strani
strumenti (grande aiuto è stato per me il “The euphonium source book” di edizione
americana, il magnifico “The tuba family” di Clifford Bevan e gli articoli nel sito
internet di Steven Mead e David Werden) e “filtrarle dal nostro punto di vista”.
Infatti molte idee sono state in qualche modo corrette per una lettura “all’italiana”
nella quale molti concetti, infatti, non si adattano alla nostra realtà e possono
generare nel lettore maggior confusione (un esempio per tutti la nomenclatura
anglosassone). Tutto il mio sforzo quindi è andato non solo alla ricerca ma anche alla
cura dei concetti creando così una raccolta ragionata di articoli. Buona lettura.
Giordano-Bruno Tedeschi
Verona, 20/09/2012
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1. Il bombardino
Stavo ancora frequentando il conservatorio quando decisi di imparare la
diteggiatura del bombardino8. Principalmente per due motivi:
1) dovevo affrontare un esame nel quale dovevo essere in grado di suonare
questo strumento congenere al trombone9;
2) le parti di eufonio nella banda erano infinitamente più interessanti di quelle
del trombone;
Se si aggiunge che nella mia banda musicale non c’erano eufonisti, la scelta
fu d’obbligo. Alcuni anni dopo quando un mio allievo di eufonio volle comprarsi uno
strumento trovò un occasione per acquistare un baritone horn in stile americano
(nella foto di seguito).
Immagine di un tipico baritone horn,
in stile americano
Vedendo però questo strumento particolare mi sorse un dubbio: di che
strumento si trattava esattamente? Chiaramente si tratta di un bombardino... era un
eufonio? Sicuramente non un flicorno tenore. Il suono era praticamente quello di un
eufonio ma aveva solo tre pistoni. Forse ero alla presenza di un vero flicorno
baritono? Ma allora il mio Yamaha HP-321 a quattro pistoni in linea cos’era?
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bombardino o flicorno tenore o flicorno baritono o flicorno basso o eufonio o tuba tenore.
Il diploma che ho conseguito è in “trombone e strumenti congeneri” tra cui anche l’eufonio, la
tromba bassa e il basso tuba.
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