N.105 dicembre (9,1Mb Pdf)

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N.105 dicembre (9,1Mb Pdf)
Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - BS
BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN
ANNO XVIII N. 105 - DICEMBRE 2012
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DIRETTORE RESPONSABILE
Andrea Dal Prato
CAPO REDATTORE
Graziano Pelizzaro
REDAZIONE
Giulia Avanzi
Laura Leorati
Francesca Lugoboni
Elodio Perani
Sandra Tosi
Paolo Zani
COLLABORATORI
Giorgio Arienti
Sante Bardini
Cristina Delmenico
Michele Galli
Luca Ghizzi
Daniele Guerra
Marta Leali
Donatella Lusenti
Massimo Marocchi
Franco Mondadori
Francesca Pesci
Luca Piazza
Marisa Rodighiero
Mariavittoria Spina
Giulia Stuani
Davide Truzzi
Giovanni Zangobbi
PROGETTO GRAFICO
Claudia Dal Prato
EDITORE
Centro Culturale
“San Lorenzo”
via Virgilio, 25
46040 Guidizzolo (MN)
Tel. 348 3115232
e-mail:
[email protected]
Sito internet:
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R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00
Aut. Tribunale di Mantova
N° 8/95 del 30-05-1995
Stampa:
Arti Grafiche Studio 83 (VR)
Cellofanatura
e spedizione postale:
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Virle Treponti (BS)
COSTO MODULI
1 modulo verticale:
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sommario
3 Editoriale
4 In gita col Gruppo Micologico Naturalistico
6 Funghi, strage da imprudenza
7 L’uomo al centro della sicurezza sul lavoro
8 Cronaca
14 Graziano Pelizzaro va in pensione
15 Noi e il fisco
18 Anima e cuore
19 Ricette
20 Pensioni e dintorni
22 Noi e la legge
24 Appunti di viaggio
26 Arte e dintorni - La nostra Storia
27 Arte e dintorni - Recensioni
28 Arte e dintorni - Cinema
32 Arte e dintorni - Letteratura
33 Astri e civiltà
36 Riflessioni di ordine sacro
38 Gruppo Micologico Naturalistico
39 Taca banda
40 Intervista al consigliere Fabio Cagioni
42 Notizie dall’Amministrazione
47 Numeri utili
In copertina: Strada del Lago di Tovel, i colori dell’autunno
Foto di Andrea Dal Prato
TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: informativa ai sensi del d. Igs n. 196 del 30-06-2003. I dati in possesso
della redazione de “la Notizia” sono forniti direttamente dagli interessati o estratti da elenchi pubblici: ovvero
in nostro possesso anteriormente all’8-5-1997. Gli interessati possono chiedere la cancellazione, il blocco,
l’aggiornamento o l’integrazione dei dati od opporsi al trattamento stesso. L’editore si dichiara pienamente
disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte.
Invitiamo i lettori a proporre, per le rubriche,
problemi o situazioni che siano di interesse generale.
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editoriale
Andrea Dal Prato
Angeli senza futuro
L’estate è scivolata via, velocemente,
come tutte le belle cose che riempiono
il tempo di grandi aspettative e che poi ti
lasciano poco per gustarne appieno la felicità che portano con sé.
Così mi ritrovo a pensare alle estati trascorse da bambino, dove la gioia era
ben altro di una crociera, di un esclusivo villaggio turistico o della vacanza nelle località vip del momento… inutile fare
raffronti: non sono cambiati solo i tempi
e le disponibilità economiche. È drasticamente mutato lo stesso concetto di divertimento. E non so se oggi possiamo affermare, in tutta sincerità, che ci divertiamo
più di una volta. Certo è che oggi non ci
basta quello che abbiamo: continuiamo
ad ambire al superfluo.
Progresso è anche arricchimento, direte
voi, voglia di migliorarsi, desiderio, che
poi diviene necessità, di garantire un futuro ai nostri figli in termini di lavoro, il
raggiungimento di una certa stabilità economica.
Il progresso è anche tutto questo: cambiare.
Ma un uomo progredito, se così vogliamo
chiamarlo, non deve mai perdere di vista
la realtà delle cose, la scala dei valori, l’etica morale e sociale, la sua appartenenza ad una collettività, l’essere parte integrante di una società che offre benefici
ma che implica doveri.
La crisi economica in cui il mondo è piombato sarà risolta, ma la crisi di valori, di
quei valori, che stanno alla base di ogni
società, si risolverà? Ritroveremo i nostri
principi, i principi educativi dei nostri padri?
Penso a tutto questo mentre scorro velocemente le righe di un articolo di giornale che racconta dell’ennesimo suicidio di
una giovane donna. Le iniziali del nome
celano un desiderio di rispetto per quella
giovane vita che ha deciso da sola di spez-
zarsi per sempre mentre, altrove, chissà,
altre vite, appese ad un filo, attendono
il trapianto della salvezza o si spengono contro il guard-rail di un’autostrada.
Che strani destini sono stati tracciati per
ognuno di noi…
Storie di amori falliti, di presunti tradimenti, di paure e debolezze, storie che in
quelle afose giornate estive riportano alla
ribalta un unico denominatore per tutte
queste tragedie: la depressione, il male
oscuro, il male dell’anima.
Siamo un popolo che dell’era del consumismo ha fatto suo anche l’aspetto più
deleterio: il corpo aveva fame e bisogno
di essere curato, il progresso ci ha dato
il migliore dei ristori, la risposta ai nostri
bisogni, la panacea per tutti i mali.
Mentre il nostro corpo guariva, però, si
ammalava la nostra anima.
La depressione, gli attacchi di ansia e di
panico sono mali di una civiltà economicamente progredita che propone costantemente modelli e stili di vita difficilmente
raggiungibili se non attraverso una buona
dose di stress fisico e psicologico.
Ma lo strazio, la rabbia dell’impotenza di
fronte a simili tragedie, nasce dal coinvolgimento di poveri spettatori di questi
drammi famigliari: i bambini. Angeli innocenti che hanno affidato la loro vita al
gesto squilibrato di un genitore malato
nell’anima, Angeli senza un futuro, che ti
guardano dalla fotografia di un giornale e
ti fanno pensare alle loro mille occasioni
perse: le gioie ed i dolori di una vita che si
era da poco accesa e che il vento di una
gelida notte ha già spento.
Sono storie di ordinaria follia, celate in famiglie all’apparenza normali, dallo status
irreprensibile, famiglie come tante…
Ripongo quel giornale con un profondo
senso di privazione: l’Umanità ha perso
inutilmente delle vite. L’Umanità ha perso
parte della sua stessa umanità.
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In gita col Gruppo Micologico
Naturalistico “Colli Morenici”
Per gli appassionati della natura l’autunno è un “momento” tutto da godere.
Un’occasione, sfruttata in modo completo, ci è stata offerta dalla tradizionale gita di
tre giorni del Gruppo Micologico Naturalistico “Colli Morenici”.
Gli amanti dei funghi ne hanno
potuto raccogliere in quantità,
soprattutto “finferle”, “chiodini”, “porcini” e altri. Al rientro dalla zona di raccolta gli
esperti Boccazzi (presidente) e
Arienti (micologo) hanno potuto, con “lezioni” improvvisate,
dare ragguagli a tutto campo
sul raccolto. La soddisfazione
era lampante e tutti avevano
qualcosa da raccontare sul loro
“bottino”, per un attimo hanno
dimenticato la naturale riservatezza nel tenere segreto il
punto di raccolta.
Un altro gruppo, con a disposizione il pullman (e autista astemio), hanno visitato: cantine
tradizionali di spumanti millesimati e spumanti di mele, caseifici con formaggi del Trentino,
acetifici, macellerie e produttori di salumi tipici, distillerie e
altro ancora, tutto naturalmente con assaggi e degustazione
come la tradizione vuole.
Fra i luoghi visitati per loro bellezza naturale e ricchi di storia
citiamo il lago di Tovel.
Situato nel settore settentrionale del Gruppo Brenta, il lago
di Tovel (a 1178 mt) è uno dei
gioielli naturalistici del Parco
Naturale Adamello – Brenta
ed è il più grande lago naturale del Trentino. Le sue acque sono sorprendentemente
limpide con incredibili tonalità
di blu e di verde. Fino agli anni
’60 la fama del lago di Tovel era
legata, oltre alla sua splendida
Il “Gruppo Micologico Naturalistico”
e tutti gli amici hanno festeggiato la
giovane socia Chiara Ruffoni che ha
compiuto i 9 anni a Sores.
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atmosfera romantica, al famoso fenomeno di arrossamento
delle sue acque.
Non si è persa l’occasione per
una visita alla manifestazione
autunnale “Pomaria, arte, cultura, gastronomia e tradizione”.
Il tempo, come spesso capita
in montagna, variava continuamente, sole, nuvole e pioggia
(specie nelle ore serali). Questo
ha permesso splendide passeggiate immerse nella natura
per gustare il tiepido sole autunnale e la ricchezza di colori
propri di questa stagione.
Non meno affascinante la passeggiata al passo Sores (1250
mt) “immersi” nelle nubi che si
muovevano velocemente, dando l’impressione di essere nelle
nebbie padane quando vedi il
sole ma non riesci a vedere a
pochi metri da te.
La riuscita di questa gita, che
si ripete da oltre 13 anni ed ha
avuto oltre 120 partecipanti, è
tutta da ascrivere all’infaticabile presidente Franco Boccazzi
che ha trovato un modo di dare
a tutti (raccoglitori e naturalisti)
la possibilità di trascorrere alcuni giorni in compagnia con un
programma flessibile e adattabile ai gusti di ognuno.
Andrea Dal Prato
MULTIMARCA
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Funghi, strage da imprudenza
La raccolta di funghi è sempre più diffusa e spesso si dimenticano le regole per la sicurezza
affidandoci al nostro istinto. A Guidizzolo abbiamo l’ASL con un’Ispettore micologo, un servizio a disposizione di tutti. Utilizziamolo. Pubblichiamo un articolo apparso su “Il Giornale” del 23 ottobre 2012 a firma di Monica Marcenaro che ci aggiorna su questa “calamità”
stagionale. L’allarme a Milano: in 3 settimane 250 richieste d’aiuto. A Pisa sterminata una
famiglia: muoiono padre e figlia, inutile il trapianto di fegato alla madre.
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Morire per il veleno dei funghi.
Sembra paradossale ma ogni
anno in pieno autunno, cioè in
piena stagione di raccolta, si
moltiplicano i casi di intossicazione gravissima, se non di
morte. Eppure accade con una
certa frequenza che, pur di togliersi la voglia di un piatto di
finferli, si vada dritti in ospedale per quelli che sembravano
finferli ma non lo erano. Anche
quest’anno si contano già le prime vittime che, per imperizia e
leggerezza, sono nel letto di un
nosocomio e nel migliore dei
casi dovranno essere sottoposti
a trapianto di fegato. Per quelli
che ce la faranno, ma non per
tutti. Di qui l’appello del Centro
antiveleni dell’ospedale Niguarda di Milano che invita a consumare i funghi solo dopo averli fatti visionare a un esperto:
operazione semplice e gratuita
che tutte le Asl della Lombardia
sono preparate a svolgere. Se,
dopo averli mangiati, dovessero comparire vomito, diarrea o
altri sintomi, bisogna correre
in ospedale, portandosi dietro il
corpo del reato, cioè quello che
rimane dei funghi appena mangiati.
In Italia si registrano ogni anno
casi di avvelenamento da funghi
dovuti spesso ad un’errata identificazione micologica delle specie spontanee.
Negli ultimi giorni solo in provincia di Pisa si sono registrati
oltre una decina di casi di intossicazione, il più grave dei quale
ha causato la morte di una donna di quarant’anni anni, Simonetta di Ruscio, del padre, Lino
Di Ruscio, 65 e della madre, Luisa Trombetta, 59 anni a cui avevano fatto in tempo a trapiantare
il fegato. Insomma, una famiglia
sterminata, per aver mangiato
gli amanita, i funghi tossici colti
dalla figlia Simonetta.
Fonti sanitarie spiegano che il
primo della famiglia ad arrivare al pronto soccorso è stato il
padre di Simonetta, per il quale
si è capito subito che non c’era
più niente da fare. Migliorano
invece le condizioni del figlio di
Simonetta, di 12 anni. L’altro figlio, di 7 anni, non ha mangiato i
funghi, nella cena tenuta a casa
dei nonni, mercoledì sera e si è
quindi salvato.
Dalla Toscana alla Lombardia
l’imperizia nella raccolta miete
vittime ovunque. È di eri la notizia di due pensionati della Lomellina ricoverati in gravi condizioni agli ospedali San Raffaele
e Niguarda di Milano per aver
mangiato funghi velenosi: per
entrambi è stata diagnosticata una intossicazione acuta che
ha provocato danni irreversibili
al fegato. Per questa ragione,
per tutti e due i pazienti, sarà
necessario il trapianto. Negli
ultimi giorni sono state sette le
persone, solo in provincia di Pavia, alle quali è stata diagnosticata una intossicazione per aver
mangiato funghi non commestibili.
Dal primo ottobre, cioè in meno
di tre settimane, al Centro antiveleni di Niguarda sono giunte
oltre 250 richieste di consulenze
tossicologiche per ingestione di
funghi non controllati: sono già
eseguiti alcuni trapianti di fegato, e altri pazienti sono in condizioni molto gravi. Il centro ricorda agli utenti che tutte le Asl
della regione Lombardia hanno
messo a disposizione un servizio gratuito per il riconoscimento dei miceti raccolti. Il Centro
consiglia quindi «di non consumare funghi senza che siano
stati supervisionati; di contattare immediatamente un Centro
antiveleni in caso di comparsa
di vomito, diarrea o altra sintomatologia dopo il loro consumo.
Qualora ci si rechi direttamente
in pronto soccorso, portare con
sé eventuali resti dei funghi cotti, crudi o residuo di pulizia ». Il
Centro di Niguarda è raggiungibile 24 ore su 24 al numero di
telefono 02. 66101029. Meglio
quindi, per evitare intossicazioni
che possono avere effetti anche
tragici, rivolgersi a professionisti.
L’uomo al centro della
sicurezza sul lavoro
La sicurezza nei luoghi di lavoro rimane, purtroppo, un tema
di grande attualità nonostante
non sia di ampio risalto nelle notizie dei media. In Italia si
continua a morire sul lavoro e
per il lavoro. Secondo i dati Inail
nel 2011 sono stati 920 i casi
mortali (4,4 infortuni mortali/
giorno) e quasi 726.000 infortuni (3400 infortuni/giorno).
Se da un lato il numero degli
infortuni è calato del 6,6% rispetto al 2010 è anche vero che
su questa diminuzione ha certamente influito, in una certa
misura, la crisi economica che
ha colpito il Paese dal 2009 in
poi con pesanti riflessi sul piano produttivo e occupazionale.
La disciplina della sicurezza nei
luoghi di lavoro risulta essere e per mancanza di cultura e per
una scorretta interpretazione
(si pensa infatti che la sicurezza per un’azienda sia un costo e
non un investimento) - di difficile approccio.
Per chi si volesse avvicinare a
questo tema, consiglio la lettura della tesi “Come l’evoluzione
della normativa, nel campo della sicurezza ed igiene nel lavoro, ha modificato il significato di
rischio” redatta dal Dott. Maurizio Saetti a seguito del Master
in “Gestione del coordinamento nelle professioni sanitarie”.
Questo testo è aggiornato al
D.Lgs. 81/2008 (l’atto normativo chiamato Testo Unico che
ha abrogato il D.Lgs 626/1994,
erroneamente ricordata come
la 626).
“La sicurezza e la salute nei
luoghi di lavoro non è un insie-
me di norme ma un atteggiamento permanente che deve
diventare parte integrante di
ognuno. Si deve pensare alla
sicurezza come una vera e propria cultura, un insieme di nozioni e stili di comportamenti
volti alla salvaguardia della salute ed al miglioramento della
UNIVERSITÀ TELEMATICA DELLE
SCIENZE UMANE
“NICCOLO’ CUSANO”
Master
in
Gestione del Coordinamento nelle
professioni sanitarie
“Come l’evoluzione della normativa,
nel campo della sicurezza ed igiene
nel lavoro, ha modificato il
significato di rischio”
il passaggio da una sicurezza oggettiva (macchina) ad una
sicurezza soggettiva (uomo), che porta ad un concetto più
ampio e profondo di valutazione del rischio.
Candidato
(Maurizio Saetti)
ANNO ACCADEMICO 2010 – 2011
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qualità di vita e del lavoro”.
Con questa premessa il Dott.
Saetti (Tecnico Coordinatore
della Prevenzione Luoghi di Lavoro - ASL di Mantova, Distretto
di Guidizzolo/Asola) si prefigge
di indicare il giusto approccio
al problema della sicurezza nei
luoghi di lavoro.
Il suo studio percorre la spiegazione della “fonte del diritto” prima (in questa parte sono
espressi concetti e nozioni utili
a qualsiasi cittadino) e l’evoluzione della legislazione in materia poi.
Si sofferma sui concetti di “rischio” e di “pericolo”, sull’analisi dei dati Inail, sugli aspetti psicologici e sociali della sicurezza
lavorativa, sulla identificazione
dei soggetti obbligati, sui modelli di organizzazione, sull’importanza estrema dell’informazione e della formazione, sulla
complessità della valutazione
del rischio, sulle nozioni del diritto penale e sui soggetti dello
stesso e gli organi di vigilanza.
Il fenomeno delle morti bianche dimostra come l’ostentata
affermazione mondiale del capitalismo (da non demonizzare
nella misura in cui crea ricchezza, posti di lavoro, premia
la creatività e inventiva, e quindi
dignità per l’uomo che lavora),
pone contraddizioni insostenibili.
Quando si progettava la globalizzazione dei mercati e si
sperava che questa potesse garantire una benessere diffuso,
non si pensava certo alla generazione di impietose disparità e
di indelebili macchie di sangue
di chi, come tanti, trascorre un
terzo della giornata a lavorare.
Quest’anno, il 6 dicembre,
si celebrerà il 5° anniversario dell’incidente alla ThyssenKrupp di Torino. Purtroppo
poco è cambiato in questi 5 anni
e dopo che la cronaca ha spento i riflettori su quel disastro
umano rimane la coscienza acquisita e la speranza espressa
da Mons. Vincenzo Paglia, che
affermò quanto il luogo di lavoro dovesse tornare a “essere
luogo di vita e di crescita” e non
“una fabbrica di morte, di vedove e di orfani”.
Michele Galli
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Alle Eolie di corsa
Unire la passione per le corse non competitive e
la scoperta di uno dei nostri arcipelaghi più belli,
sicuramente non è una cattiva idea. Ed è quello
che ha pensato un nutrito gruppo di guidizzolesi,
guidati da Lino Bicelli e Roberto Quagliotto, che
hanno partecipato al 12° Giro Podistico a tappe
delle Isole Eolie, che com’è noto sono state rico-
nosciute patrimonio dell’umanità.
Vulcano, Lipari e Salina hanno ospitato questa
straordinaria iniziativa, che ha visto al via centinaia di partecipanti, animati dalla stessa passione e dalla voglia di godere di scenari da brivido,
tra cielo, mare, rocce e vapori vulcanici.
Prima tappa a Vulcano, seconda a Lipari, terza,
più lunga, a Salina. Poi giornata di riposo e di
nuovo a Lipari, per finire ancora a Vulcano.
Finita la tappa, tanto tempo a disposizione, però
non per riposare, ma per ampliare la conoscenza
di questi luoghi, aspri e incantati, dove il mare, il
vento e il fuoco hanno creato panorami mozzafiato.
Al ritorno, tante immagini catturate da mostrare
e casa, ma soprattutto l’intima soddisfazione e
convinzione che la fatica e qualche goccia di sudore valgono bene l’appagamento che ti può portare questa esperienza unica.
favola di Peter Pan, il noto personaggio del romanzo scritto dallo scozzese Barrie nel 1902 che
ancora conquista piccoli e grandi in opere di varia natura. Un vero successo benchè a causa del
maltempo anzichè Parco Rizzini il palco sia stato
l’omonima villa. Accolti dal proprietario Cesare Pedrotti con Marcella nelle vesti dei genitori
di Wendy. Peter Pan - il ragazzo che non voleva
crescere continuando a vivere in un luogo magico chiamato “l’isola che non c’è” e raggiungibile solo con la fantasia - impersonato da Cesare
Avanzi capo scout di Castiglione delle Stiviere; e
le sue avventure raccontate con passione, interagendo col giovanissimo pubblico, da Claudia
Morselli. Aprendo in spazi diversi ai vari interpreti: bimbi sperduti; Mamme Wendy (Monica
Lonardi, Marina Tonini, Anna Stanghellini, Annamaria Vicariotto); Capitan Uncino (Marco Ervetti),
pirata (Roberto Balzanelli); Toro in Piedi (Lara Zilio), Giglio Tigrato (Elena Sala), Michele (Melania
Gaeta). Una fiaba che ha suscitato la voglia di sogno oggi rincorsa dai più, anche se il messaggio
finale è stato sostanzialmente l’invito a tenere i
piedi nel mondo reale. L’immaginario affidato
in chiusura ad un gadget-ricordo, un sacchetto
di polvere di stelle alle bimbe e piume dorate
ai maschietti. Entusiasmo per l’esibizione della
Asd Art Ballet di Calcinato e Medole: dai delicati
volteggi dell’incantevole fatina Trilly, una bambina che ha calcato il palcoscenico della Scala,
alle danze scatenate di alcune “indiane”. Uno
spettacolo equilibrato, mix accattivante di parole, musica, ballo; con uno staff di tutto rispetto,
Gocce d’Oceano
Folla di bambini di tutte le età, accompagnati da
genitori o nonni, per la rappresentazione della
servizi ecologici . spurghi civili ed industriali
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di rottura tubazioni
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Romina Milani ed Emanuela Costa (ideatrici-organizzatrici), Jessica Graffigna (colonna sonora),
Alfio Montagnoli (effetti speciali), Susanna Truzzi
(trucco).
Campagna amica
Anche a Guidizzolo da giugno i cittadini possono
giovarsi dei prodotti agricoli a km zero, proposti dalle aziende agricole aderenti al circuito dei
Mercati Campagna Amica Coldiretti.
Tutti i venerdì mattina, in piazza Francesco Mutti,
con orario 8:00 – 12:30, negli stand gialli di Campagna Amica sarà possibile acquistare direttamente dal produttore vino, frutta, ortaggi, salumi, carne, formaggi, yogurt, miele, confetture,
mostarde e pasta.
“L’obiettivo di Coldiretti – dichiara Giuseppe
Groppelli, presidente di Agrimercati Campagna
Amica Mantova - è far diventare i Mercati di Campagna Amica, non solo un canale per la vendita
dei prodotti agricoli, ma anche un concreto mezzo di comunicazione verso i consumatori sul valore della filiera agricola italiana. Uno strumento
che, grazie al chilometro zero, alla stagionalità
e alla genuinità e qualità degli alimenti venduti,
contribuisca a migliorare l’ambiente e la salute
di tutti”.
I Mercati di Campagna Amica in provincia di Mantova stanno crescendo e, ad oggi, sono sei i mercati presenti sul territorio provinciale, tanto che
incontrano sempre più, il favore dei consumatori.
I numeri della vendita diretta fanno registrare
una crescente richiesta di prodotti e di produt-
tori, sia in appuntamenti fissi settimanali, sia in
appuntamenti spot quali le numerose manifestazioni e fiere enogastronomiche territoriali.
Per qualsiasi informazione è possibile visitare il
sito www.campagnamicamantova.it
Visita del Prefetto
Mercoledì mattina 10 ottobre visita del Prefetto
Mario Rosario Ruffo. Accolto in sala giunta da un
folto gruppo: sindaco Sergio Desiderati, vice Pietro Gialdini, assessore Lino Valbusa, consiglieri,
segretario unico Susanna Turturici, responsabili
dei vari uffici, comandanti della stazione carabinieri Mario Fierro e della Polizia municipale Fausto Ranzato. “Le nostre visite, 20 comuni su 70
salutati a tutt’oggi - ha detto Ruffo spiegando la
filosofia dell’appuntamento - non sono programmate per effettuare controlli aridi e invasivi come
un tempo, ma per conoscere le realtà nelle loro
varie dimensioni socio-economico-istituzionali;
rinsaldare il rapporto tra Stato e autonomie locali e favorire una funzione collaborativa e di partecipazione come presuppone l’indirizzo dei vari
protocolli sottoscritti con gli enti. Perchè solo
facendo squadra e sistema tra quanti operano
per garantire alle comunità coesione, controllo,
sicurezza, si potranno contrastare e sconfiggere
microcriminalità e organizzazioni malavitosemafiose.” Condividendo poi le osservazioni fatte
dal primo cittadino nel suo saluto sui momenti
difficili se non drammatici dei comuni, chiamati
ad affrontare richieste ogni giorno più pressanti
con risorse risicate dai vincoli normativi imposti
9
dalla manovra finanziaria e dal patto di stabilità.
Una scoperta per il prefetto che conosceva Guidizzolo “solo passando dalla statale” constatare
de visu la vitalità di un paese ricco di importanti
realtà tra cui il Centro sportivo comunale con gli
impianti più attrezzati della provincia; l’Idromeccanica Lucchini e la Ferrari Costruzioni Meccaniche, due aziende che tenendo testa alla crisi
continuano a portare il nome di Mantova nel
mondo; l’antico Oratorio di San Lorenzo un gioiello acquisito dal Comune, restaurato e inserito
in un circuito turistico culturale-devozionale.
Presentato un libro su don Tazzoli
Cornice ideale Guidizzolo per la presentazione
dell’opera storica “Don Enrico Tazzoli e il cattolicesimo sociale lombardo” nel bicentenario di nascita; l’intitolazione di una via e la lapide sull’ex
palazzo municipale ricordano infatti “ove la famiglia sua ebbe i natali”, precisamente nell’immobile posto in angolo fra le odierne via Volto e
Vittorio Veneto (oggi sede Altri Mondi), censito in
mappe catastali del 1776 e 1865; senza contare
testimonianze d’archivio sulla sua reiterata presenza come predicatore. Dopo il saluto del sindaco Sergio Desiderati e il grazie di mons. Giancarlo Manzoli agli enti patrocinanti, l’immane lavoro
- due volumi per oltre 2000 pagine editi da Franco Angeli - è stato illustrato dal prof. Costantino
Cipolla e don Stefano Siliberti. Principali autori
coadiuvati da una trentina di ricercatori, alcuni
tra il pubblico tra cui la guidizzolese Paola Sposetti. “In queste pagine don Enrico parla da solo
- ha sostenuto Cipolla - Ci dice direttamente ciò
che vuole. Ci presenta i suoi interlocutori. Ci svela i suoi irrefrenabili amori. Ci spiega le sue capacità economico-gestionali. Ci si manifesta nella sua vera vita fin dentro la sua stessa morte.”
Personaggio chiave per capire il Risorgimento e
il clero mantovano nei difficili rapporti con l’Austria. “Con grandissima profondità questi volumi
ci restituiscono in Tazzoli il sacerdote filantropo,
liberale e illuminato” si legge nella prefazione
del sindaco di Mantova Nicola Sodano. Mentre il
vescovo Roberto Busti osserva come “don Taz-
zoli strozzato dal cappio di Francesco Giuseppe
è rimasto nella storia quale martire di Belfiore
e dell’indipendenza italiana; fatto che ne ha elevato lo spirito di libertà, ma finito per offuscarne
lo straordinario spessore umano, intellettuale e
valoriale.” Pertanto un lavoro di “riconoscenza”
quello degli autori rendendo giustizia a un cristiano e sacerdote esemplare, di cultura ampia
ed eclettica, “sensibile poeta della fede, degli affetti, della reciprocità nel rapporto uomo-donna”
come ha ricordato don Siliberti leggendo alcuni
suoi versi. In anticipo “sui suoi e i nostri tempi”
teorizzando e praticando ante litteram con intuizioni profetiche - asili per l’infanzia, case di sostegno alle donne derelitte, assistenza ai malati,
difesa dei deboli, sostegno ai poveri per farli crescere - il cattolicesimo sociale.
Expo colori e sapori sotto la torre
Dopo il successo dello scorso anno, in occasione
della Sagra di Ottobre la Pro Loco di Guidizzolo
ha voluto proporre una seconda bellissima expo
di colori e sapori, ampliandola e accrescendola
di nuove proposte, suggerendo nuovi progetti e
spettacoli, conquistando la ”pole position” per
quanto riguarda le manifestazioni e gli stand
presentati.
Quest’anno, per la prima volta, la 2° expo colori e
sapori si è svolta nell’arco di tre giornate. Aperte
al sabato con il corteo di inaugurazione dal municipio al parco, con la partecipazione di numerosi cittadini e di alcune scolaresche, culminato
con la consegna di un riconoscimento al Salumificio Ruggeri, per aver vinto per la seconda volta
AUTOFERRI
G
0376 840494
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T./F. 0376 818052
Apertura:
dalle 11.00 - 14 e 16.30 - 22.00
domenica 16.00 - 22.00
Lunedì chiuso
10
Via Solferino, 66 Guidizzolo MN
Autoriparazioni di Ferri Maurizio e C. s.a.s.
Loc. Quagliara, 26 - 46040 Guidizzolo (MN)
[email protected]
la competizione alla fiera di Gonzaga con la migliore pancetta.
Mai visti così tanti partecipanti ai mercatini. Quasi un centinaio di espositori, compresi quelli nel
parco, si sono presentati con i loro gazebo e tavolini ed hanno proposto i propri lavori, hobby,
giochi, articoli e prodotti vari. Tantissimi colori,
profumi e sapori hanno letteralmente invaso le
vie centrali del paese. C’era solo l’imbarazzo
della scelta. Si sono svolte anche manifestazioni
e spettacoli dedicati a tutti coloro che avessero
voluto partecipare, dalle favole cantate e mimate
del teatro laboratorio delle fiabe (con sorpresa
finale di crepes al cioccolato per i più piccoli),
agli straordinari giochi in legno e corda,di una
volta (fatti scrupolosamente tutti a mano dall’associazione il Tarlo) che potevano essere usufruiti
ed utilizzati gratuitamente da tutti. Un vero successo che ha entusiasmato moltissime persone
(spassosi gli intrecci di corde che due persone legate insieme dovevano sbrogliare!). E poi fattorie
didattiche con l’esposizione di diversi animali, le
bancarelle dei creativi, dei coltivatori diretti, dei
produttori di vini e di tantissimi hobbisti. Bellissimo e interessante il tavolo degli studenti dell’Istituto D’Arte che hanno creato in diretta diversi
quadri e disegni. Molto seguito anche lo spazio
dedicato all’intagliatore di zucche. La Pro Loco
ha poi offerto due aperitivi in musica, uno alle
ore 11 prima di pranzo e l’altro alle 18 prima di
cena. Non sono rimaste nemmeno le briciole per
gli uccellini!!! Affollata ed emozionante la partecipazione delle persone durante tutta la manifestazione (in certi punti ed in certi momenti era
quasi una…ressa) che osservavano, si informavano, chiedevano , si divertivano, passeggiavano
con in mano un gelato, un palloncino o borse con
gli acquisti effettuati.
Alla sera poi, sempre per strada, si è svolto uno
straordinario concerto di musica con gli allievi
del Circolo Diapason diretti da Nicola Montagnoli
e gli allievi dell’accademia musicale moderna di
Milano, diretti dal maestro Franco Rossi. Percussioni e batterie si sono scatenate in musiche con
ritmi africani, cubani e brasiliani.
strada Marchionale, 20 - cell. 338 3960175
46040 Guidizzolo - MN
Poi, per finire in bellezza, i tanto sospirati e attesi
fuochi artificiali. Il cielo notturno si è acceso di
bellissime scenografie di tutti i colori, con figure
sempre nuove e spettacolari, concludendo così
una giornata veramente “storica” per Guidizzolo
Nuovo pulmino per le Associazioni
A conclusione di un progetto partito un paio di
anni fa, nei giorni scorsi in sala consiliare Roberto Rozzi per Mobilità Gratuita ha consegnato
nelle mani del sindaco Sergio Desiderati in rappresentanza del paese le chiavi di un nuovo automezzo a nove posti abilitato anche al trasporto
di una carrozzella, oltre a un buono-carburante
di mille euro. Si tratta di un pulmino che all’esterno è tappezzato di pubblicità di ditte locali.
“Una giornata importante - ha detto il primo cit-
tadino - che corona un sogno pensato dall’Amministrazione precedente con il sindaco Graziano Pelizzaro e l’assessore ai servizi sociali Emi
Ghisolfi. Concretizzato solo oggi grazie alla vocazione solidale e all’impegno di risorse, nonostante i tempi difficili, di ditte e privati, cui va il
grazie riconoscente di tutta la comunità.” Il veicolo - ha poi spiegato il referente Affari Sociali
Fabio Cagioni - verrà adibito al trasporto protetto
verso strutture sanitarie di persone bisognose
e alla pari messo a disposizione delle associazioni locali per ulteriori esigenze del territorio;
ampliandone nel caso, in un’ottica collaborati-
11
va, la fruizione agli altri comuni del distretto”. In
chiusura la cerimonia di consegna agli sponsor
con il ringraziamento-ricordo di una pergamena
siglata da MG e Comune quale “attestato di adesione al progetto” e “segno di solidarietà verso la
propria comunità”.
Ora sta a tutti noi utilizzarlo al meglio e sfruttare
questa opportunità.
Il gioco della tombola
Gioco natalizio per eccellenza, proprio perché
nato nel Natale del 1734, la Tombola, però, era
giocata a Napoli durante tutto l’anno nei quartieri popolari dove per tradizione potevano partecipare esclusivamente donne che seguono la
chiassosa chiamata dei numeri effettuata dai
“femminielli”, mentre agli uomini è consentito
solo assistere fermi sulla porta o alla finestra. La
tradizione di giocare a tombola non solo la sera
della vigilia rimane salda e duratura è infatti un
momento di aggregazione e di divertimento per
allietare le serate in armoniosa compagnia.
A Guidizzolo grande successo sta riscuotendo la
tombola settimanale, che si svolge ogni giovedì
alle ore 21, fino al prossimo mese di giugno, nel
salone dell’oratorio parrocchiale.
Dall’inizio di settembre, si nota il crescente successo di questa iniziativa che sta conquistando
un numero sempre maggiore di persone che
provengono non solo da Guidizzolo, ma anche
dai paesi limitrofi. Durante la tombola si effettua
anche il servizio bar in cui si potranno gustare
deliziosi caffè e cappuccini.
Ci sono tutti gli ingredienti per trascorrere una
piacevole serata in buona compagnia, all’insegna
del divertimento e dello stare insieme, perciò Vi
aspettiamo sempre più numerosi!
La castagnata 2012
Organizzata nella Galleria Comunale dal Gruppo
Volontari Guidizzolesi con la collaborazione della
Pro Loco ha dovuto fare i conti con un tempo inclemente. Purtroppo scoraggiando l’uscita di parecchi anziani soci e simpatizzanti; in particolare
dei nonni e delle nonne della Fondazione Rizzini principali destinatari del tradizionale appuntamento. “Gli abbiamo portato le caldarroste in
struttura - ha detto il presidente G.V.G. Luciano
Bondioli - ma non è stato come averli, sorridenti
e festosi, attorno ai nostri tavoli.” Spiegando poi
che la manifestazione è stata in forse fino all’ultimo, poi sembrando che il tempo nonostante
le previsioni poco rosee tenesse, ha preso il via.
Anche perchè con i volontari Anna, Gianfranco,
Gianna, Mirca, Sergio, alcuni impegnati a “castrare” le castagne fin dalla sera precedente, era
ormai tutto approntato. “C’è da dire che profumo
di caldarroste e aroma di vin brulè spandendosi dalla Galleria sull’antistante piazzale Marconi
ha creato nonostante tutto un buon richiamo” ha
osservato il presidente Pro loco Silvio Tarchini.
Solidarietà tra le Pro Loco
Lunedì 8 ottobre, a chiusura della “2ª expo colori
e sapori sotto la Torre”, la Pro Loco di Guidizzolo
ha proposto uno spettacolo dedicato ai Pooh con
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LAVAGGIO - OFFICINA
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12
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la straordinaria e favolosa band dei “Boomerang”. È stata una serata emozionante, suggestiva e spettacolare in tutti i sensi.
La manifestazione è stata dedicata alle Pro Loco
di Quistello e Gonzaga, distrutte dal terremoto
del maggio scorso. Moltissime le persone che
hanno aderito alla sottoscrizione, che prevedeva
anche l’estrazione di premi messi insieme con le
offerte dei coltivatori diretti, di produttori di vini,
di alcuni hobbisti, di associazioni di volontariato
e di due quadri eseguiti dai maestri madonnari
durante la 5ª fiera in musica.
La partecipazione degli ospiti è stata nutrita.
Erano presenti i presidenti delle due Pro Loco e
i relativi sindaci e amministratori, il Sindaco di
Guidizzolo e l’assessore Regionale dott. Carlo
Maccari. Brevi ma significativi gli interventi delle
autorità. I presidenti hanno ringraziato gli organizzatori e tutti i cittadini per la loro generosità.
Il presidente Silvio Tarchini ha quindi consegnato
ai colleghi di Quistello e Gonzaga il ricavato della lotteria. Di seguito sono stati estratti i numeri
concernenti i premi della sottoscrizione.
Poi, con l’inizio del concerto dedicato alle canzoni dei Pooh, il pubblico (teatro quasi esaurito) ha
iniziato a entusiasmarsi sempre di più alle canzoni proposte. Bravissimi i componenti dei “Boomerang” che hanno accompagnato il pubblico
nell’excursus dei brani dei Pooh dagli anni sessanta ad oggi. Fantastici cantanti, coinvolgenti
canzoni e pubblico favoloso hanno “surriscaldato” il teatro. Tutti cantavano, battevano le mani,
facevano la “ola”, (qualcuno si è commosso fino
alle lacrime!) sino al tripudio finale delle canzoni
più celebri e famose dei Pooh, con le quali il teatro è esploso in varie “standing ovation” e con i
Boomerang che invitavano il pubblico a cantare a
squarciagola tutte le canzoni.
Guidizzolo “In canta”
Quest’anno la “2ª expo colori e sapori sotto la
Torre” si è arricchita di due appuntamenti che
negli anni scorsi si erano sempre svolti nel mese
di dicembre, vale a dire la 7ª edizione di Guidizzolo in canta e la presentazione della 6ª cartolina
di Guidizzolo.
La sera del 6 ottobre, presso il teatro comunale l’appuntamento con le musiche, le canzoni e i
cantanti è stato seguito da un pubblico numeroso e con un tifo da “stadio”. L’edizione canora è
stata presentata da Alfio Montagnoli e Deborah
Sandri. A ogni partecipante è stato regalato un
pacco dono contenente prodotti locali. Sul palcoscenico si sono avvicendati diversi cantanti,
dai nuovi a quelli che ormai hanno partecipato a
quasi tutte le edizioni.
Al termine della serata si è esibito inoltre Enrico
Ferri (per tutti Henry’s) che ha cantato due canzoni accompagnato dalla sua immancabile chitarra
Nell’intervallo dello spettacolo, il presidente della Pro Loco di Guidizzolo Silvio Tarchini, ha presentato la cartolina per Guidizzolo, arrivata alla
sua 6ª edizione. L’iniziativa ha sempre privilegiato autori locali, dagli studenti dell’Istituto d’Arte
ai pittori ed artisti guidizzolesi, con l’unico obiettivo di promuovere il territorio locale. Quest’anno
è stata selezionata l’opera realizzata dagli ospiti
e dal personale del Centro Diurno Disabili di Rebecco, “Chiara Luce” in collaborazione con Evaristo Daeder, il quale ha ritirato il premio.
La Cartolina rappresenta alcuni scorci della frazione di Rebecco. Era presente, oltre al Sindaco
Sergio Desiderati, anche la presidente dell’Anffas Graziella Goi, che ha ringraziato la Pro Loco
per questa bella ed intelligente iniziativa.
13
Graziano Pelizzaro
va in pensione
struttura dedicata a tempo pieno alle pratiche edilizie.
Dal 1976 al 2006 ha retto il settore servizi demografici, che
comprende l’anagrafe, lo stato
civile, il servizio elettorale, la
leva militare, la documentazione amministrativa. Dopo la parentesi del mandato da sindaco
(2006/2011) ha retto il settore
finanziario comunale quale responsabile di servizio.
Nel 1980 Pelizzaro è tra i soci
fondatori dell’Associazione Nazionale degli Ufficiali di Stato
Civile ed Anagrafe, divenendone
presidente provinciale nel 1994
e membro di giunta nazionale
nel 2004, incarichi che ricopre
tutt’ora. L’A.N.U.S.C.A. associa
4.262 Comuni e 7.183 Ufficiali di
Stato Civile ed Anagrafe.
Grazie alla sua elevata esperienza
professionale, da oltre
dieci anni svolge
attività di formazione e aggiornamento professionale per conto
dell’Anusca, oltre a consulenze
per il Ministero
dell’Interno, Regioni,
Comuni
ed associazioni
di categoria, soprattutto su una
materia un po’
particolare,
la
polizia mortuaria, ovvero tutto
quanto riguarda la burocrazia
che gira attorno
ai decessi. Il suo
“Formulario” risulta essere l’opera editoriale
Graziano Pelizzaro, da sindaco, con le ragazze che hanno più diffusa in Itavinto il campionato italiano di tamburello nel 2009
lia sulla materia.
Oddio, che succede?
Graziano va in pensione?
Ma come redattore de “la Notizia” ha solo diciotto anni di servizio...! E poi non è mica il primo
ad andare in pensione. E invece,
quarantuno anni passati in Comune sono un record, peraltro
non facile da superare!
Sacrosanto quindi il diritto-dovere di andare in pensione.
Era infatti il lontano 1971 quando, in occasione del Censimento, fu chiamato dall’allora
sindaco Fontanesi. Terminate
le operazioni censuarie fu adibito all’Anagrafe, posto liberatosi per pensionamento della
sig.ra Irene Bertasi. Negli anni
successivi si occupò poi anche
dell’ufficio tecnico, creando exnovo l’ufficio, dal momento che
le nuove norme esigevano una
14
Non a caso nell’ambiente è stato definito scherzosamente “il
re dei morti”.
“Ho sempre ritenuto che chi ha
accumulato una certa esperienza – ci dice – deve metterla a disposizione degli altri, di chi sta
imparando il mestiere, anche
perché non ci sono scuole che ti
insegnano a fare questo lavoro.
Devi impararlo sul campo, anzi,
allo sportello, o chiedendo a
chi ha più esperienza, come ho
fatto io agli inizi. Quando sono
entrato in Comune avevo altri
progetti di vita, ma poi ho cominciato ad apprezzare questo
lavoro, che mi portava a contatto continuo con la gente, con i
suoi piccoli e grandi problemi. E
sapere di poterle essere utile in
qualche modo, aiutarli almeno
a districarsi tra “le carte”, mi
ha spinto ad applicarmi ed approfondire la materia sempre
di più, fino a quando, dopo aver
“spinto” la macchina comunale
per tanti anni, ho voluto provare a guidarla, con lo stesso impegno e la stessa dedizione di
sempre”
Non se ne parla però di “godersi la meritata pensione”: oltre a
programmare nuove iniziative
formative e di assistenza ai Comuni soci insieme ad Anusca, di
recente è stato chiamato anche
a far parte del Consiglio Nazionale della Funeraria Italiana,
con l’incarico di predisporre
parte del disegno di legge di riforma della materia.
Siamo certi che comunque troverà il tempo anche per continuare a svolgere il ruolo di
redattore capo de “la Notizia”,
con la quale collabora intensamente fin dalla sua nascita, nel
lontano 1995 e di presidente del
Centro Culturale San Lorenzo
che ne è l’editore.
lare quelle che, a loro avviso,
costituiscono posizioni “a rischio”, ossia che richiederanno
un controllo più mirato.
Il ministro per lo sviluppo economico ha dichiarato che tale
norma permetterà di recuperare molti di quei miliardi che,
ogni anno, vengono sottratti al
fisco. Il Garante della Privacy però, come sopra citato, ha
segnalato che una simile misura rischia di minare pesantemente i diritti individuali di
tutti i cittadini, infatti sempre
secondo il Garante, “stiamo rinunciando allo stato di diritto”.
Questo perché l’Agenzia delle
Entrate non si limiterà ad utilizzare i dati bancari nell’ambito di accertamenti specifici
in corso ma potrà consultarli
liberamente per selezionare i
potenziali evasori da accertare. Per usare una similitudine
poliziesca è come se le forze
di polizia potessero perquisire
le case di tutti i cittadini senza
avere alcun mandato specifico,
per vedere se per caso tra loro
vi è qualche malfattore.
Questo provvedimento si affianca ad altri già in essere, come
il cosiddetto redditometro e a
provvedimenti che verranno
introdotti in futuro, ultimo dei
quali l’annunciato divieto (a regime dal luglio 2013) di effettuare acquisti con pagamento
in contanti per gli importi superiori ai cinquanta euro. Provvedimento che, pur con una
intenzione lodevole, rischia di
creare non pochi problemi, tra
cui l’aumento esponenziale
delle commissioni bancarie in
un momento già di grave cri-
si finanziarie per le famiglie e
l’ancor più grave disagio che
si creerà per quei soggetti (ad
esempio le persone anziane)
che non hanno alcuna dimestichezza con i metodi di pagamento elettronici quali carte di
credito o bancomat.
Controllo su tutti i movimenti
bancari.
Il Garante per la privacy, infatti, aveva espresso forti preoccupazioni per l’attuazione di
questa misura. “Mi piacerebbe
- aveva dichiarato all’indomani del varo - che il paese fosse
consapevole del costo altissimo
ma necessario che questa misura rappresenta. Per la lotta
all’evasione stiamo rinunciando
allo stato di diritto”.
Una perquisizione a tappeto
Ma si tratta a tutti gli effetti di
una rivoluzione nei rapporti tra
il fisco e il correntista-contribuente. D’ora in poi l’Agenzia
delle Entrate userà i dati bancari non solo per avere conferma nell’ambito di accertamenti
già in corso su specifici contribuenti, ma come fonte diretta
per selezionare i potenziali evasori. Fa una bella differenza.
Il governo Monti punta seriamente a combattere l’evasione
fiscale in Italia e le prime misure adottate, insieme ai primi
controlli sul territorio, ne sono
un esempio quelli svolti a Cortina D’Ampezzo, Roma, Portofino, testimoniano il forte impegno. Dalla tracciabilità sull’uso
dei contanti, a Serpico, ai nuovi
spesometro e redditometro,
15
di Giulia Avanzi, dott.ssa commercialista
Tra la moltitudine di provvedimenti legislativi entrati in vigore negli ultimi mesi ve ne è
uno che cambia radicalmente i
rapporti tra il fisco ed i cittadini/
contribuenti. Con l’obbiettivo di
intensificare la lotta all’evasione, da quest’anno è diventato
operativo il decreto che rende
automatico il controllo di tutte
le movimentazioni finanziarie.
In pratica tutte le banche e gli
altri intermediari finanziari tra
cui le poste e le Sim trasmetteranno all’Anagrafe Tributaria
le copie dei nostri estratti conto inerenti il 2011. Tale norma
diventerà definitiva e si ripeterà entro il 31 marzo di ciascun
anno con riferimento a tutte le
operazioni (anche extracontabili) dell’anno precedente.
In pratica e nonostante le preoccupazioni espresse dal garante della Privacy, l’Agenzia
delle Entrate ha ribadito che
devono essere loro trasmessi tutti gli importi delle movimentazioni nei conti e di tutte
le operazioni fuori conto, quali
ad es. i cambi di valuta estera o
l’incasso di assegni.
Gli unici ad essere esclusi, per
ora, sono i pagamenti con bollettini postali inferiori ai 1.500
euro.
In questo modo l’Amministrazione Tributaria avrà accesso ai
tutti i dati contenuti in almeno
circa 40 milioni di conti.
Tutti questi dati verranno riversati in un super sistema, denominato Serpico che con circa
2000 server è in grado di elaborare le migliaia di informazioni
che transiteranno ogni minuto
sui suoi processori e di segna-
Noi e il fisco
Il vero Grande fratello
sono diverse le novità del 2012
contro l’evasione fiscale insieme ai controlli dei movimenti
bancari e conti correnti.
Il nuovo modello prevede 11 tipi
di nuclei familiari e circa 100 le
voci di spesa, articolate in sette
categorie:
Abitazione
abitazione principale,
altre abitazioni,
mutui,
ristrutturazioni,
intermediazioni immobiliari,
elettrodomestici,
apparecchiature elettroniche,
arredi,
energia elettrica,
telefonia fissa e mobile,
gas.
Mezzi di trasporto
automobili,
minicar,
caravan,
moto,
natanti e imbarcazioni,
aeromobili,
mezzi di trasporto in leasing e
noleggio.
Assicurazioni
responsabilità civile,
incendio e furto,
vita,
danni,
infortuni,
malattia,
altro
Contributi previdenziali
obbligatori,
volontari,
previdenza complementare.
Istruzione
asili nido,
scuola dell’infanzia,
scuola primaria,
scuola secondaria,
corsi di lingua straniere,
soggiorni studio all’estero,
corsi universitari,
tutoraggio, corsi di preparazione agli esami,
scuole di specializzazione,
master,
canoni di locazione per studenti
universitari.
Attività sportive e ricreative.
Cura della persona
attività sportive,
circoli culturali,
circoli ricreativi,
cavalli,
abbonamento pay tv,
giochi online,
abbonamenti eventi sportivi,
viaggi organizzati,
centri benessere,
altri servizi per la cura della
persona.
conferimenti,
quote di partecipazione,
fondi d’investimento,
derivati,
certificati di deposito,
pronti contro termine,
buoni postali fruttiferi,
conti di deposito veicolati,
altri prodotti finanziari,
valuta estera,
oro,
numismatica.
Si tratta davvero di una lista
molto ampia, che inevitabilmente metterà alle strette gli
evasori fiscali, tra cui spicca
anche l’incrocio tra pay tv e canone RAI. Lo scopo è di stanare
l’elevatissimo numero di evasori del canone tv.
Altre spese significative
oggetti d’arte o antiquariato,
gioielli e preziosi,
veterinarie,
donazioni in denaro a favore di
onlus e simili,
assegni periodici corrisposti al
coniuge,
donazioni effettuate.
Che cos’è il redditometro?
È uno dei tanti strumenti utilizzati dal Fisco per effettuare controlli a tavolino, con l’obiettivo
di individuare i contribuenti che
non dichiarano o che nascondono le imposte da versare. In
sostanza, sulla base di dati già
noti e contenuti nelle banche
dati a cui il Fisco ha accesso,
l’amministrazione
finanzaria
arriva a stimare, con il redditometro, il reddito o i compensi percepiti da un contribuente
sulla base del suo tenore di vita
e dunque delle spese sostenute
per mantenere sé e la famiglia.
Investimenti immobiliari
e mobiliari netti
fabbricati,
terreni,
azioni,
obbligazioni,
Viene applicato a tutti i contribuenti?
No. Il redditometro si applica
esclusivamente alle persone
fisiche, ovvero professionisti,
commercianti, artigiani, im



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
di Caldognetto Angela



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
orario continuato 8.00 - 18.00
è gradito l’appuntamento cell. 347 4125083
16
via Vittorio Veneto, 50 - 46040 Guidizzolo MN







prenditori individuali, dipendenti e pensionati
Viene applicato alle società?
No. Per le società il fisco utilizza altri strumenti in grado
di stimare i ricavi e i compensi.
Per le piccole e medie società
si applicano gli studi di settore
per le grandi società oggi esiste
il “tutoraggio”.
Come funziona?
Il nuovo redditometro mette in relazione al reddito del
contribuente almeno 100 voci
di spesa in grado di pesare la
capacità contributiva del soggetto. Per determinare questa
relazione il Fisco ha messo a
punto una metodologia statistico matematica che si applica
in relazione a precisi gruppi di
famiglie differenziati per aree
geografiche. In pratica, nel valutare le spese sostenute da
un contribuente il software del
fisco riuscirà a calibrare diversamente il peso di un acquisto
fatto a Trapani rispetto a quello
fatto a Milano, così le spese sostenute in un anno da un single
rispetto a un nucleo di quattro
persone.
Il redditometro viene attivato
automaticamente?
Non esattamente. Il nuovo redditometro viene attivato dagli
uffici delle Entrate che si accorgono degli scostamenti tra
quanto il contribuente ha indicato in dichiarazione dei redditi
e quanto ha speso per il suo tenore di vita nel corso dello stesso anno. Se lo scostamente è
lieve il Fisco non interviene, se
è invece un errore medio - oltre il 20% - chiede spiegazioni e
convoca per un contraddittorio
il soggetto sottoposto a controllo. Se lo scostamento è enorme
(si possiedono tre case, due
macchine, una barca e si sono
dichiarati solo 20mila euro di
redditi in un anno) il Fisco attiva
controlli mirati e fa scattare un
accertamento vero e proprio.
Da quando verrà utilizzato?
Dalla prima settimana di novembre 2011 è partita la sperimentazione del nuovo redditometro che si concluderà entro
la fine di febbraio. Da febbraio
in poi i contribuenti potranno
utilizzare un software per capire se i redditi dichiarati o che
si intende dichiarare sono coerenti con le spese sostenute.
La sperimentazione non vedrà
coinvolti direttamente i cittadini ma soltanto le associazioni di categoria che sono state
invitate dalle Entrate a inviare
alla Società degli studi di settore una serie di casi concreti,
rigorosamente anonimi, per
consentire all’amministrazione
di testare al meglio il software
messo a punto e le modalità di
stima dei redditi presunti.
Che differenza c’è tra redditometro e spesometro?
Il redditometro mette in relazione spese sostenute e reddito anche attraverso calcoli
statistici. Con lo spesometro
si indica invece il meccanismo
di comunicazione del codice fiscale o della partita Iva in caso
di acquisti in contante superio-
Quadri elettrici di automazione
Software di gestione ed interfaccia
Revisione e revamping
Messa a norma DL. 81/08
impianti e macchine
CUSTOMIZED
CUSTOMMIZED
INDUSTRY SOLUTIONS
INDUSTRY
SOLUTION
ri a 3.000 euro, Iva esclusa. Lo
spesometro è già operativo e,
per acquisti di questa portata,
vengono richiesti codice fiscale o partita Iva che vengono
poi trasmessi all’Agenzia delle
Entrate. Lo spesometro è uno
degli strumenti di monitoraggio
che alimentano il redditometro.
Lo spesometro può essere anche usato direttamente (con il
cosiddetto accertamento sintetico) quando le spese eseguite
superano il reddito dichiarato
dal contribuente.
Vengono controllati anche gli
investimenti?
Sì, tra le cento voci monitorate compaiono anche gli investimenti (azioni, obbligazioni,
derivati, certificati di deposito,
conti vincolati eccetera).
Che cosa succede se il proprio
reddito non è in linea con il
redditometro?
Le Entrate invitano il contribuente nei propri uffici locali per un contraddittorio, nel
corso del quale il cittadino può
spiegare e giustificare gli scostamenti evidenziati dal redditometro tra spese sostenute e
redditi dichiarati.
Come ci si può difendere dalle
indicazioni del redditometro?
In prima battuta in contraddittorio con gli uffici del fisco.
In seguito, in caso di innesco
dell’accertamento, si può impugnare l’atto. Se si accettano
le contestazioni del Fisco, è
possibile adeguarsi spontaneamente.
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17
a cura di Sandra Tosi
Anima e cuore
Ninna nanna per te
In questa notte in cui l’anno inizia il suo cammino, a te, troppo
cresciuto per ricordarla ancora,
vorrei sussurrare la ninnananna che nessuno ti canta più.
Accoglila, custodiscila in un
sorriso e rannicchiala in
quell’angolo di cuore, dove il
bimbo nascosto ancora sogna!
Libera la mente dai ricordi
amari e ascolta le sue note:
esprimono affetto sincero e vogliono distendere quella ruga
tra gli occhi, che ti intristisce il
volto.
Dormi sereno, domani avrai un
giornale con tante notizie belle,
una tv senza le guerre, un testo
per fantasticare e un diario per
non dimenticare.
Asciugherai le lacrime di un
vecchio solo e gioirai per quel
bimbo nato come un dono.
Divulgherai progetti e troverai
un mattone per costruire il tuo
pensiero, l’ospedale guarirà un
malato in più e qualcuno ti tenderà la mano, per camminare
insieme.
Giungerà un frullo d’ali e il taschino della tua camicia, quello
vicino al cuore, sarà infagottato
d’amore!
Ti regalo una musica per farti
sognare, che ti culli nel sonno e ti faccia capire quanto sei
importante: è solo una goccia,
certo, ma basta per non far morire un fiore!
Aggiungo un abbraccio senza
inizio e senza fine, dove è racchiuso tutto il bene che ti voglio, perché ti conforti se ti intimorisce chiederlo e ti consoli
se sei troppo solo per cercarlo
ancora.
E sorridi, perché quando finirà la mia ninna nanna, la Luce
illuminerà il giorno e sarà certezza…
Perché sarà tutto migliore,
quando il sonno lascerà il posto
ad un piacevole risveglio, colmo
di calore umano!
Auguri per un sereno Natale ed
un anno nuovo ricco d’Amore, ai
lettori de “la Notizia”.
Nel primo numero dell’anno “la Notizia” pubblica le fotografie dei bambini e degli sposi
dell’anno precedente. L’iniziativa è estesa a tutti i lettori de “la Notizia”.
Fiori d’arancio
te entro il 10 gennaio 2013
Le foto devono essere consegna
Coppie sposate nel 2012
Consegnare le foto a:
- Redazione: via Virgilio, 25 - tel. 348 3115232 e-mail: [email protected]
- Municipio: Ufficio Anagrafe - signore Marianna Conchieri e Laura Trevini
18
- Foto & Video di Bottoli e Bertani, via IV Novembre, 2 - tel. 0376 840112
Per chi desidera può avere uno scatto gratuito del bambino tel. 0376 840112
Ravioli di burrata
Le proposte della cucina della signora Monica (“Trattoria Birbesi” a Birbesi di Guidizzolo) sono rivolte alla valorizzazione dei prodotti tipici sia mantovani che pugliesi per mantenere vivi i gusti e i
sapori di un tempo dove la pasta fresca è ancora rigorosamente fatta a mano e questo è un ottimo
biglietto da visita.
Ricette
Fare la pasta nel solito modo e tagliare dei quadrati di circa 9 cm di lato.
Preparare il ripieno mettendo nel mixer la burrata, la mozzarella, poco olio d’oliva, sale, pepe
e foglie di basilico a piacere. Con il composto ottenuto fare i ravioli (circa 6 a porzione).
Preparare il sugo con poco olio, uno spicchio
d’aglio, una o due foglie di basilico e pomodorini.
Quando i pomodorini sono ben appassiti versare il sugo sui ravioli disposti sul piatto attorno al
cestino di grana con all’interno burrata fresca.
Preparazione del cestino di grana:
In un pentolino con fondo antiaderente e precedentemente scaldato su fiamma vivace, far
cadere a pioggia il formaggio in modo uniforme
(non eccessivamente alto di spessore);questo si
fonde e forma uno strato uniforme.
A questo punto staccare con una spatola di legno il formaggio e adagiarlo su una ciotola capovolta per dare la forma. Questa operazione
richiede velocità ed una buona manualità per
riuscire velocemente a mettere lo strato caldo
del formaggio sulla forma tonda della ciotola.
Far raffreddare e poi capovolgere.
Vino consigliati
Sirose - Spumante extra dry
ottenuto da uve primitive
Ingredienti per 4 persone
Per la pasta
300 gr di farina 00
3 uova medie
1 cucchiaio di olio
1 pizzico sale
Per il ripieno
150 gr di burrata
60 gr mozzarella
2-3 foglie di basilico
Sale, pepe, olio q.b.
Per il condimento
100 gr pomodorini
1 spicchio di aglio
Olio e 1-2 foglie di
basilico
TRATTORIA PIZZERIA
Per il cestino di grana
Formaggio grana
Burrata
“BIRBESI” con alloggio
Via Sajore, 19 Birbesi di Guidizzolo (MN) - Tel. 0376/847247 - Cell. 345/5836062 - www.locandabirbesi.it
E’ gradita la prenotazione. Lunedì chiuso.
MERCOLEDI sera GIRO CARNE NO STOP € 18,50
GIOVEDI sera GIRO PIZZA NO STOP € 10,00
VENERDI sera FRITTO MISTO di PESCE NO STOP € 18,50
DOMENICA a pranzo MENU di PESCE € 25,00
Ecco i nostri menu speciali, tutti bevande incluse!
AREA RISERVATA
ATTREZZATA
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Si organizzano feste private e banchetti per cerimonie.
19
a cura di Donatella Lusenti
Procedimento
di Paolo Zani, consulente previdenziale
Pensioni e dintorni
Una domanda…una risposta!
Sono nata nel mese di aprile del 1953. Dal
1/7/1969 al 1/7/1978 sono stata lavoratrice dipendente e mi sono state versate 459 settimane di contributi. Sono stata autorizzata al versamento di contributi volontari a far data dal
28/05/1983.
Alla data del 29/6/1991 ho versato complessivamente (tra lavoro dipendente e contributi volontari) n. 869 settimane.
Da allora non ho più ripreso un’attività lavorativa.
L’INPS, alcuni anni fa, ha confermato tali versamenti, dicendomi che avevo diritto alla pensione
di vecchiaia in quanto ho versato più di 15 anni
(esattamente 16 anni e 7 mesi) di contributi prima del decreto legislativo 503/1992.
I miei quesiti sono questi:
Dovrò versare contributi fino a vent’anni?
Quando avrò diritto alla pensione di vecchiaia ?
In questi mesi ne ho sentite di tutti i colori, anche
che per la pensione di vecchiaia servivano almeno 20 anni di contributi. Ho qualche speranza di
andare in pensione con le vecchie regole?
Maria
Gent.ma sig.ra Maria,
da quando è stata varata l’ultima riforma se ne
sono sentite di cotte e di crude.
In effetti l’INPS con propria circolare n° 35 del
2012 afferma che per l’accesso alla pensione di
vecchiaia servono non meno di 20 anni di contributi.
Con questa interpretazione, alquanto azzardata,
l’INPS cancellerebbe d’incanto la possibilità di
accesso al pensionamento di vecchiaia a tutti i
lavoratori che avendo già raggiunto i 15 anni di
contributi entro il 31/12/1992 o che a tale data
(come nel suo caso) erano in possesso dell’autorizzazione ai versamenti volontari erano tutelati
dalla legge n° 503/1992.
Questa legge avendo innalzato sia l’età pensio-
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nabile che il n° di contributi necessari per l’accesso alla pensione di vecchiaia aveva fatto salvo i diritti acquisiti per chi aveva già raggiunto al
31/12/1992 i 15 anni di contributi o per chi a tale
data era autorizzato ai versamenti volontari.
Si tratta di una vera e propria tragedia soprattutto per molte donne che avendo raggiunto il
minimo contributivo nel 1992 avevano lasciato il
lavoro per dedicarsi alle cure della famiglia.
E per fortuna che il Ministro Fornero è donna!
Ma nel suo caso specifico forse una scappatoia
c’è.
Infatti Lei potrebbe rientrare in una delle deroghe previste per i cosiddetti “salvaguardati”.
Mi spiego meglio.
Le condizioni per rientrare in una delle deroghe
sono le seguenti:
• Essere autorizzati ai versamenti volontari entro il 31/12/1992;
• Avere maturato almeno 15 anni (780 contributi
settimanali) di contributi;
• Non avere ripreso qualsiasi attività lavorativa;
• Maturare i vecchi requisiti richiesti prima della
riforma Monti-Fornero, nel suo caso 15 anni di
contributi e 60 anni di età, entro il mese di dicembre 2014.
Nel suo caso specifico non dovrebbero sussistere problemi.
Si è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale del decreto attuativo dell’art. 22 della
legge n° 95 del 2012 che prevede appunto la salvaguardia del suo caso specifico.
Sarà opportuno, una volta pubblicato il decreto, farsi inserire dall’INPS nelle liste dei “salvaguardati”.
La sua pensione decorrerà 12 mesi dopo la maturazione di tutti i requisiti, vale a dire nell’agosto 2014 (l’età pensionabile per effetto della
“speranza di vita” sarà per lei fissata in 60 anni
e tre mesi).
Paolo Zani
21
Mediazione e conciliazione
Il contenimento delle cause
in Tribunale è notoriamente
sempre più indispensabile non
solo per rendere efficiente la
macchina giudiziaria bensì, e
soprattutto, per inculcare e diffondere una cultura della pacificazione e della solidarietà che
ad oggi non contraddistingue il
nostro paese, promuovendo la
buona pratica della mediazione e conciliazione in alternativa
alla lite. É infatti risaputo come
siano costanti le sanzioni inflitte dall’Unione Europea all’Italia
per le lungaggini eccessive dei
processi giudiziari. Non a caso
la mediazione giuridica è stata introdotta proprio in virtù di
specifica direttiva europea n.
2008/52/CE che ne ha imposto
l’adozione. D’altronde se consideriamo che l’irragionevole
durata delle liti genera, oltre ai
costi del sistema, anche un diritto al risarcimento del danno,
ne deriva un enorme aggravio
di spesa per noi contribuenti.
La procedura in esame, che fa
da filtro all’azione giudiziaria,
è composta da una prima fase,
la mediazione, svolta da una
persona (iscritta ad un Ordine Professionale, o comunque
abilitata all’esito di un percorso
formativo seguito presso un Organismo iscritto nell’apposito
elenco tenuto dal Ministero di
Giustizia) terza imparziale (che
22
non sia in conflitto di interessi
con alcuna delle parti) tenuta a
formulare proposte di componimento della controversia “nel
rispetto del limite dell’ordine
pubblico e delle norme imperative” nonché a mantenere
la riservatezza “rispetto alle
dichiarazioni rese e alle informazioni acquisite” dalle parti
nel corso del procedimento di
mediazione. Le dichiarazioni o
le informazioni emergenti dal
procedimento di mediazione
sono inutilizzabili nell’eventuale successivo giudizio avente il
medesimo oggetto, a meno che
la parte da cui esse provengano
presti il consenso alla loro utilizzabilità. Allo stesso modo, il
mediatore non può essere chiamato a testimoniare sul contenuto di quanto sia dalle parti
emerso nel corso del procedimento.
La seconda ed eventuale fase
della procedura è data dalla
conciliazione intesa come la
formazione, all’esito della mediazione eseguita con successo, di un verbale, sottoscritto
dalle parti e dal mediatore, cui
è allegato l’atto che incorpora
l’accordo raggiunto dalle parti. Il verbale può (previo accertamento di regolarità) essere
omologato, su istanza di parte,
dal presidente del tribunale nel
cui circondario si trova l’orga-
nismo. Il verbale omologato
come sopra costituisce titolo
esecutivo per procedere con
l’espropriazione forzata (es.
pignoramento mobiliare o immobiliare), o per l’esecuzione
in forma specifica di un obbligo
di fare (es. obbligo di stipulare
un determinato contratto) o ancora per l’iscrizione di ipoteca
giudiziale su di un immobile.
Se la conciliazione non dà esito positivo, il mediatore redige
unicamente il verbale, dando
atto dell’eventuale mancata
partecipazione di una delle parti, riportandovi la proposta dallo stesso avanzata e dalle parti
rifiutata.
La materia in argomento è regolata dal d.lgs. 4 marzo 2010 n.
28 di cui la Corte Costituzionale,
il 23 ottobre scorso, ha dichiarato l’illegittimità per eccesso
di delega legislativa (il governo
ha illegittimamente superato la
delega concessa dal parlamento), nella parte relativa alla obbligatorietà del procedimento
(condizione di procedibilità per
l’azione giudiziale).
Sicché, a seguito della pronuncia del giudice delle leggi, la
conciliazione torna ad essere
meramente facoltativa (su base
volontaria mediante l’inserimento nel contratto di apposita
clausola o aderendo all’invito
avanzato in tal senso dal giu-
dice in corso di causa) e non
costituisce più, fino a nuova e
diversa disposizione legislativa,
condizione per procedere validamente in giudizio, nelle materie per le quali, prima dell’intervento del giudice delle legge,
era appunto prevista come obbligatoria, ovvero:
a - condominio;
b - diritti reali;
c - divisione;
d - successioni ereditarie;
e - patti di famiglia,
f - locazione;
g - comodato;
h - affitto di aziende;
i - risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti;
l - risarcimento del danno da
responsabilità medica;
m - diffamazione a mezzo
stampa o con altro mezzo di
pubblicità;
n - contratti assicurativi, bancari e finanziari.
In attesa che siano depositate
le motivazioni della sentenza
sulle quali potrà basarsi il nuovo intervento del legislatore,
è ragionevole aspettarsi una
conversione in legge del citato
decreto con modifiche che, pur
sanando il vizio formale di eccesso di delega, mantengano
in vita gli Organismi ed Enti di
mediazione (quasi mille!), istituiti nel 2010, che hanno fatto
affidamento su questa nuova
procedura investendo ingenti
somme di capitale.
In altri termini, lo Stato non
può pensare di “fare e disfare”
senza rischiare concretamente
di incorrere in una class action
(azioni di classe), intrapresa
dagli stessi Organismi ed Enti,
volta ad ottenere la riparazione
dell’ingiusto pregiudizio subito.
A tal proposito, è possibile anticipare che è già stato presentato al Senato l’emendamento
AC5534-bis alla Legge di Stabilità che così recita :”Chi intende
esercitare in giudizio un’azione
relativa ad una controversia in
materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia,
locazione, comodato, affitto di
aziende, risarcimento del danno derivante dalla circolazione
di veicoli e natanti, da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa
o con altro mezzo di pubblicità,
contratti assicurativi, bancari
e finanziari, è tenuto preliminarmente a esperire il procedimento di mediazione”. In virtù
di questa proposta, si intende
ripristinare l’obbligatorietà della mediazione prevedendo che
essa costituisca una condizione
per poter agire in giudizio, introducendo però un limite temporale (fine 2017) per valutarne
l’effettivo decollo. Entrando nei
principali dettagli tecnici, la
proposta di emendamento prevede che l’eccezione di improcedibilità possa essere sollevata dalla controparte o rilevata
dal giudice non oltre la prima
udienza, affinché quest’ultimo
possa assegnare un termine
congruo alle parti per esperire
la mediazione. Resta ferma la
possibilità di concedere i provvedimenti urgenti e cautelari
che non possono per ovvi motivi
attendere l’esito del tentativo di
conciliazione.
A parere di molti, bisognerebbe introdurre maggiori incentivi per chi sceglie questa via
deflattiva del contenzioso, ad
esempio, contraendone in maniera significativa i costi iniziali
(se non addirittura azzerandoli) oppure compensandoli con
i costi per l’azione giudiziaria
(cosiddetto contributo unificato
per il radicamento della causa)
laddove la conciliazione non sia
riuscita. Bisognerebbe insistere, quindi, anche sulla strada intrapresa del credito d’imposta:
il decreto 28/2010 già prevede
che alle parti che corrispondono l’indennità agli Organismi
di mediazione sia riconosciuto,
allorché la mediazione sfoci in
un verbale di conciliazione, un
credito (da indicare nella dichiarazione dei redditi a pena
di decadenza) commisurato
all’indennità corrisposta (fino a
concorrenza di euro 500); tale
credito è ridotto al 50% in caso
di insuccesso della mediazione.
Non resta che attendere la pubblicazione dei motivi della Corte
Costituzionale, auspicando un
intervento coerente del Governo che affini in maniera concreta ed efficace questo strumento
che si prefigge il nobile compito
di unire ciò che appare disunito.
23
L’inverno ad Appiano
dott.ssa Francesca Lugoboni
Appunti di viaggio
Incanto della magia natalizia
Ormai ci siamo: il profumo della cannella, di garofano, del
vin brulè e dei dolci biscotti si
spande nell’aria… È di nuovo
arrivato il Natale a San Michele-Appiano!
Il comune di Appiano è la più
grande area vitivinicola dell’Alto
Adige e, grazie ai numerosi castelli presenti sul suo territorio,
viene definita anche “la terra
dei castelli”.
Appiano in realtà non è il nome
di una località fisica, bensì rappresenta l’insieme di più centri
abitati: San Michele, San Paolo,
Cornaiano, Riva di Sotto, Frangarto, Missiano, Predonico e
infine Gaido e il paesaggio che
li caratterizza è completamente
ricoperto di vigneti e coltivazioni
di frutta. Questo è un territorio
ricco di storia, come indicano
anche i numerosi ritrovamenti archeologici risalenti all’età
del bronzo, che testimoniano
come questa zona fosse abitata
fin dall’antichità. La presenza
di innumerevoli castelli, residenze e tenute caratterizzano
il panorama ed anche i singoli
borghi. Molti di questi edifici si
possono visitare e in alcuni si
organizzano concerti o addirittura rappresentazioni teatrali.
Cominciamo il
nostro itinerario partendo da
San Michele, il
paese principale del comune
di Appiano. Qui,
ogni fine settimana e per tutto
il periodo natalizio, ci aspetta un
bosco di abeti: il
romantico cen-
tro del borgo con la piazza municipale saranno addobbati per
l’occasione con tanti alberi di
Natale che inviteranno i visitatori a soffermarsi per una piacevole chiacchierata fra amici
e ad ammirare e godere di una
suggestiva atmosfera invernale. Le piccole bancarelle di
legno, addobbate con luci multicolori, sapranno trasmettere gioia e serenità nel candore
della prima neve.
C’è poi l’abitato di San Paolo, il
cui centro è caratterizzato dalle
facciate degli edifici storici che
gli conferiscono un tocco affascinante. San Paolo, infatti, è
una delle tante località dell’Alto
Adige che grazie ai suoi vicoli
ed alle corti interne rimane impressa nella memoria di chi la
Guidizzolo (MN) e Montichiari (BS)
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visita. Il più conosciuto ed antico simbolo del
paese è la sua
chiesa parrocchiale, chiamata anche “Duomo della valle”,
al cui interno si
trova Anna Maria, la campana più grande
dell’Alto Adige
con un diametro di quasi due
metri e un peso
che raggiunge
le quattro tonnellate.
Ogni
anno a San Paolo ha luogo una
suggestiva mostra di presepi le
cui esposizioni per i vicoli del
borgo rientrano nel programma
natalizio di Appiano. Ormai da
molti anni vengono esposti alle
finestre delle abitazioni presepi di vari materiali e grandezze.
Per l’occasione due delle tante
cantine aprono le loro porte per
l’assaggio di gustosi piatti e bevande.
Poco distante è Cornaiano, la
località più soleggiata di Appiano, posizionata su di un terrazzo
naturale nella parte orientale
della Strada del Vino. Una curiosità di questo piccolo borgo?
Ogni quattro anni, in autunno,
ha luogo la festa delle cantine.
Si narra, infatti, che Cornaiano
sia molto più grande sottoterra che sopra: questa potrebbe
essere l’occasione giusta per
scoprirlo!
I castelli, invece, sono ciò che
Viaggia insieme a te!
più caratterizzano i dintorni di
Missiano: Castel d’Appiano, Castel Boymont e Castel Corba.
Dal paese parte il tour dei tre
castelli, un’escursione molto
conosciuta che permette di vivere una piccola avventura fatta
di saliscendi e ripide stradine.
Non può infine mancare una
sosta alla suggestiva Monticolo
e ai suoi laghetti: paradiso posto sotto tutela ambientale per
l’unicità della flora e della fauna capaci di creare un perfetto
microclima. L’idilliaco borgo è
circondato da un paesaggio boschivo, da frutteti e vigneti, ideale per offrire ai visitatori pace
e relax. La zona del biotopo di
Monticolo, dove si trovano questi due gioielli naturali, rappresenta la meta ideale per piacevoli passeggiate nella natura.
Appiano e i suoi dintorni sono
dunque un’occasione da non
lasciarsi sfuggire!
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È successo a Guidizzolo
quattro secoli fa
26
prof. Massimo Marocchi
La nostra storia
arte &
dintorni
Guidizzolo. Il vescovo di Brescia ha minacciato di scomunica i Guidizzolesi che
godono di beni di proprietà della sua curia senza averne ricevuto l’investitura.
Molti, temendo di incorrere nella pena, si sono affrettati a chiedere l’investitura
anche per beni di natura allodiale con grave danno per il fisco mantovano.
Documenti tratti dall’Archivio Gonzaga di Mantova (busta 2726, c. 159)
6 aprile 1613, Annibale
Conegrani, commissario
di Guidizzolo
“Havendo Monsignor Reverendissimo vescovo di Brescia già
un mese et mezo fàtto
intimare a cotesto populo per
mezo del nostro padre curato,
un monitorio con intimare la
scomunica a tutti quelli che
possedeno beni feudali del vescovato di Brescia senza
investitura et già quindeci giorni haveva ancora mandato la
scomunica da fulminare, ma
cotesto comune si è oposto al
curato et non ha volsuto che sia
fulminata, dove molti
particolari, per paura di tal scomunica sono andati a farsi investire da detto vescovato di
beni che sono per natura feudali et ancora de beni che sono
liberi et allodiali che sono
stati contrattati da ottanta anni
in qua più volte per liberi et allodiali, quali beni sono
veramente di ragion privata et
quando S. A. Serenissima non
piglii provisione a tal fatto
con il far fare una grida quelli
che possedeno beni che siano
stati contratati per liberi non
vadano a farsi investire, al sicuro li particolari farano tutti li
beni di questo territorio
feudali di detto vescovato ...il
che torna in grave dano del fisco di S. A. et ancora far
gracia a cotesto populo con far
scrivere a detto monsignor vescovo che faccia suspendere
detta scomunica sino che haverà inteso detto negotio... “
La regina delle nevi
arte &
dintorni
que e con una volontà ferrea
nel voler rendere miserabile
la vita del marito. C’è però da
dire che per l’astio verso il coniuge possiede un’ottima motivazione. Kay potrebbe essere
Leonardo, isolato dal mondo e
dalle persone che lo circondano, a causa di un frammento di
ghiaccio (ovvero un frammento dello specchio creato dallo
spirito maligno nella storia di
Andersen) nel proprio corpo.
Ovviamente metaforico, più incapacità dovuta all’educazione
impartitagli.
Una splendida e originale rivisitazione di una fiaba per bambini e adulti, con molteplici spunti
di riflessione sulla definizione
dell’individualità in relazione al
sé e alla famiglia, embrionale e
primaria forma di società con
cui ognuno di noi viene in contatto, il tutto descritto con una
scrittura semplice ed efficace.
COSTA
RICCARDO
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E
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27
di Marta Leali
il giovane scopre la verità sulla famiglia che l’ha circondato.
Non voglio essere io a svelare i segreti custoditi da questo
gruppo familiare, perciò vi invito a leggerlo!
Ma perché Carmen Martin Gaite ha intitolato questo libro “La
regina delle nevi”?
Questo suggestivo titolo è tratto
da una fiaba di Andersen, in cui
suddetta regina attrae a sé e, in
sostanza, rapisce un ragazzino
di nome Kay. La sua scomparsa porta la migliore amica del
giovane, Gerda, a percorrere
strade inusuali per ritrovarlo e
liberarlo dal giogo della regina.
Ma tutto ha inizio quando uno
spirito magico malvagio crea
uno specchio che distorce la
bontà e la rende cattiveria. E’
proprio in quest’ottica che la
struttura complessa con cui è
costruito il libro diviene comprensibile. Prima di avvicinarci
alla famiglia Villalba vediamo
alcuni personaggi che li hanno
conosciuti, solo più tardi, in un
vortice di confusione e illuminazione, una sorta di costruzione in chiaroscuro, scopriamo
cosa sia successo ai membri
infelici di questa famiglia.
Chi ‘interpreta’ i vari personaggi di Andersen?
La madre di Leonardo può essere paragonata alla regina,
fredda e falsa nell’affetto verso
il figlio, indispettita da chiun-
Recensioni
Libro non molto conosciuto, “La
regina delle nevi” di Carmen
Martin Gaite (scrittrice e giornalista spagnola, deceduta nel
2000), possiede una struttura
della trama complessa per una
storia molto semplice.
La storia ha come protagonista
la famiglia Villalba. La ricerca
dell’identità familiare e individuale parte dall’ultimo membro
in vita, il giovane sbandato Leonardo, incarcerato per una questione di droga - sarà stato davvero lui o l’avranno incastrato?
Parrebbe valida quest’ultima
ipotesi - ed alla vita nomade
come forma di ribellione verso
i genitori. Questi ultimi erano visti dal Leonardo-bambino
come entità distanti, una madre
fredda e un padre assente e misterioso erano sostituiti nell’educazione e nell’amore verso il
figlio dalla nonna paterna, una
figura in qualche modo stoica,
che amava parlare per enigmi e
adorava leggere fiabe al nipote.
Leonardo, dopo essere uscito dal carcere, scopre che entrambi i propri genitori sono
deceduti in un incidente e rivive
il passato attraverso l’eredità
così acquisita. Tra lettere a una
donna misteriosa che ha amato ed è stata amata dal padre
di Leonardo, una foto in cui è
stata ritratta giovane e selvaggia e ricordi sopiti, in un viaggio
illuminato di stampo onirico,
Il Comandante e la Cicogna
dott. Luca Ghizzi
arte &
dintorni
Non c’è bisogno di attraversare l’Oceano e approdare sulle
spiagge dorate hollywoodiane
per girare un bel film e proporre allo spettatore in sala, una
pellicola gradevole e interessante.
Anche in Italia possiamo trovare un buon regista, con un
suo stile particolare, preciso e
concreto, una sceneggiatura in
grado di coinvolgere, e bravi attori capaci di portare sul grande
schermo personaggi credibili e
appassionati.
Tutti questi ingredienti si possono cogliere in un film da poco
passato nelle sale italiane, che
purtroppo però, non ha riscontrato un significativo successo
al botteghino: Il comandante e
la cicogna.
Il regista Silvio Soldini (ricordato per lo splendido Pane e
tulipani del 2000 e per Agata
e la tempesta uscito nel 2004),
coautore anche della sceneggiatura insieme a Doriana Leondeff e Marco Pettenello, ha
diretto uno splendido gruppo di
attori “capitanati” da un sempre più convincente Valerio Mastrendrea, che veste i panni di
Leo, idraulico e padre/vedovo
che non solo deve accudire i
28
due figli, ma deve tenere anche
a bada la presenza ingombrante di una moglie (Claudia Gerini) “trapassata remota”.
Con il progredire della storia
appaiono personaggi sempre più affascinanti: il fintomoralizzatore e improbabile
poliglotta Amanzio (Giuseppe
Battiston), l’avvocato azzeccagarbugli Malaffano (Luca
Zingaretti), personaggio decisamente “losco” ma meno
ambiguo di quello che si vuol
far credere e l’incompresa artista Diana (Alba Rohrwacher),
perennemente “squattrinata”,
senza dimenticare Elia (Luca
Dirodi), figlio di Leo, che fa amicizia con Agostina, una cicogna
talmente stanca delle brutture
italiane che vede dall’alto da
“trasferirsi”, quasi in segno di
protesta, nella vicina Svizzera.
La storia, leggera e intelligente, si presenta come un misto
di fiaba, commedia e denuncia
sociale, con uno sconfinamento
addirittura nel surreale (come
le statue dei grandi italiani che
parlano e danno risposte), una
digressione che comunque
non stona. Senza alcun apparente intento moralizzatore, il
film sembra voler descrivere
la difficile situazione attuale
del nostro paese, proponendo
personaggi e persone che non
solo cercano di resistere, ma
addirittura tentano di reagire,
provando uno “scatto in avanti”
che riesca a tenerli in linea di
galleggiamento con l’odierna
società.
Le vite dei vari personaggi
sembrano inizialmente solo
sfiorarsi, per ritrovarsi poi,
completamente e perfettamente intrecciate, in un finale non
certo incoraggiante (vedi l’ennesimo scambio di bustarelle),
ma che lascia “intravedere”
anche per la gente comune, un
ipotetico “…e vissero tutti felici
e contenti”.
Ma è forse proprio quel tocco
di surreale cui accennavamo
poco sopra, a rendere decisamente particolare la pellicola:
dall’alto dei loro piedistalli, le
statue dei grandi avi della miglior Italia (Leopardi e Verdi),
sono costrette a commentare
tristemente la decadenza del
Belpaese, la deriva di un’Italia
perduta, ancora più amareggiati dal fatto che con le loro grandi opere ne avevano decantato
la grandezza e l’importanza,
anche se la critica decisamente più addolorata e malinconica
viene da un rassegnato Garibaldi, che si lascia andare a una
sconsolata quanto emblematica amara confessione: “…forse
sarebbe stato meglio lasciarla
agli austriaci”.
Un film che amalgamando nelle giuste proporzioni umorismo, ironia e commedia agrodolce, propone allo spettatore
vari spunti argomentativi, e che
merita personalmente di essere visto, lasciando per una volta
lontani, clamori e fulgori della
rinomata Hollywood.
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29
La quiete dopo la tempesta
Il ricordo, tra illusione e speranza
Dott.ssa Francesca Pesci
Letteratura
arte &
dintorni
Un dolore e poi il sollievo, un
litigio e poi la rappacificazione,
un temporale e poi il cielo che
si apre.
Leopardi sa formulare ogni sua
riflessione a partire da scene
di vita vissuta, di cui tutti hanno esperienza. Ecco allora La
quiete dopo la tempesta, composta nel settembre 1829 e poi
pubblicata nel 1831.
La poesia si apre con la descrizione di una scena di vita borghigiana. Poche pennellate, ma
quelle giuste, e Leopardi riesce
a farci vedere un quadro di paese con tutti i suoi personaggi.
La tempesta è passata, il sole
squarcia le nubi, il velo di densa
umidità che rendeva opaca l’atmosfera si dissolve e la campagna appare di nuovo chiaramente. Gli uccelli ricominciano
a cinguettare e tutti tornano al
lavoro abituale: l’artigiano si
affaccia all’uscio canticchiando
con in mano l’oggetto che stava lavorando per “mirar l’umido
cielo”, le ragazze escono a raccogliere l’acqua piovana, il fruttivendolo ambulante riprende il
suo giro; dalle case si riaprono
balconi e finestre e il viandante
riprende il suo cammino.
Come sempre la maestria di Leopardi ci crea nella mente una
scena così vivida, che ci sembra
non già di aver letto una poesia,
ma di essere stati in quel borgo,
accanto a quei personaggi.
COMBUSTIBILI
E poi subito finisce l’idillio. Il
poeta passa la parola al filosofo.
Leopardi parte dalla scena descritta per elaborare un suo
pensiero. La quiete dopo al
tempesta non porta a dire “tutto
è bene quel che finisce bene” o
“chi resiste a tanti sacrifici, alla
fine sarà premiato”. No, troppo
semplicistico! La situazione descritta offre a Leopardi lo spunto per sostenere questo concetto: il piacere è “figlio d’affanno”;
cioè: la felicità vera non esiste,
quella che a noi sembra felicità
è in realtà la cessazione di un
dolore.
La gioia che si prova dopo la
tempesta è originata dall’angoscia precedente, è una gioia
illusoria, risultato della cessazione di un male, non dell’esistenza di un bene.
CARBURANTI
E ci risiamo. Ecco per l’ennesima volta il pessimismo leopardiano, al punto che il poeta
protesta contro la Natura con
un sarcasmo amaro e disincantato: Natura cortese, sono questi i doni che porgi ai tuoi figli?
Spargi il dolore a piene mani e
a noi pare felicità anche solo la
fine di un’angoscia.
Ma una poesia è una poesia.
Tutta intera. Non possiamo
dunque dare importanza solo
a questa parte riflessiva finale,
così come sarebbe errato godere solamente del quadretto
idilliaco iniziale.
La forza di Leopardi, l’energia
della sua poesia è proprio questo dualismo tra vitalità e desolazione, desiderio di felicità
e consapevolezza del dolore.
Un’alternanza
fondamentale
che rende il senso profondo dei
suoi versi.
La differenza tra le due parti
della poesia non è una contraddizione. Anzi, proprio lo stacco
brusco di tono è l’anima della poesia che poi è l’anima del
poeta. Un’anima che, pur nella consapevolezza del dolore e
nella convinzione di una felicità
impossibile, non si rassegna e
non rinuncia a cantare la vita.
La vita che freme in quell’artigiano che, finita la tempesta, si
affaccia all’uscio per osservare
il cielo ancora impregnato di
umidità e canta.
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del tempo ideato dai Maya, e la
profezia che da anni aleggia su
questo argomento; ma prima
di azzardare qualche ipotesi
sul 21.12.2012 ricordiamo quali
spettacoli ci attendono nel cielo
di questo mese.
Il giorno 3 Giove in opposizione
ci apparirà luminosissimo, il
13-14 osserveremo il culmine
della pioggia di meteore delle
Geminidi, uno sciame in grado di superare l’intensità delle “stelle cadenti” della notte
di San Lorenzo. Ed eccoci al
21 dicembre, data del solstizio
d’inverno, cioè del giorno più
breve dell’anno, quando il Sole
raggiungerà il punto di declinazione minima sull’eclittica, un
momento carico di simbologie,
che storicamente ogni civiltà ha osservato con particolari
celebrazioni. Certamente però
non sarà la fine del mondo, del
resto i Maya non ne hanno mai
parlato in questi termini: la loro
è sempre stata una concezione
ciclica e recursiva del tempo,
analoga a quella
di molti altri popoli
detentori di antiche conoscenze.
Soltanto gli adepti
del
sensazionalismo
potrebbero attardarsi in
a rg o m e n t a z i o n i
catastrofiste. Comunque sia, ormai ci siamo e “al
limite moriremo”,
come ha fatto notare Massimo Rodolfi nel suo ben
ponderato 2012,
finalmente! (Draco
Edizioni, 2011), il
che per noi mortali
non sarebbe certo
una grande novità.
31
Dott.ssa Mariavittoria Spina
La regione del cielo che si esten- del fuoco e della calura estiva,
de come una fascia per circa 8° alla Bilancia, l’equilibrio tra
da entrambi i lati dell’eclittica è giorno e notte dell’equinozio
detta zodiaco (dal greco zòon, d’autunno, e all’Acquario, por“animale”), e viene suddivisa in tatore delle piogge che anticadodici settori, ciascuno di 30°, mente causavano l’inondazione
definiti costellazioni in astrono- del Nilo.
mia e segni zodiacali in astro- Sebbene i nomi occidentali dellogia. I segni e le rispettive co- le dodici costellazioni zodiacali
stellazioni zodiacali portano lo siano stati descritti per la prima
stesso nome, tuttavia lo zodiaco volta da Tolomeo, la conoscenastronomico, al quale nel 1930 za dello zodiaco babilonese si
l’Unione Astronomica Interna- diffuse secoli prima, influenzionale aggiunse la costellazio- zando il mondo ellenico e fonne di Ofiuco, non coincide con lo dendosi con la tradizione vedica
zodiaco astrologico, basato non già al tempo delle conquiste di
sull’osservazione della posizio- Alessandro Magno. Dodici sono
ne delle costellazioni nel cielo i segni contemplati anche nello
ma piuttosto sulla tripartizione zodiaco cinese, mentre ancora
dei periodi che intercorrono tra poco si consosce dello zodiasolstizi ed equinozi.
co ritrovato in bassorilievo nel
Lo zodiaco è un punto di ri- tempio di Dendera, probabile
ferimento fondamentale per sintesi delle conoscenze astrol’osservazione
astronomica, nomiche e astrologiche dell’Età
poiché delimita lo spazio del delle piramidi.
firmamento attraversato dal Considerando i calendari di
Sole, dalla Luna, dai pianeti del antiche civiltà, viene subito
sistema solare, e naturalmente in mente lo Tzolkin, parte del
dalle dodici costellazioni zodia- complesso sistema di computo
cali.
Il concetto di zodiaco ebbe origine
presso i Babilonesi
come metodo per
misurare lo scorrere del tempo, un
utilizzo che si può
ancora rintracciare nel simbolismo
della nomenclatura
zodiacale,
atta a descrivere
precise ricorrenze del calendario.
Difatti, essa ci rimanda ad esempio
ad un gambero (il
Cancro), che indietreggiando rappresenta la ritirata del Sole dopo il
solstizio d’estate,
al Leone, simbolo “Rappresentazione grafica dello zodiaco di Dendera”
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Autunno tempo di raccolta
sul Monte Tre Galline
La raccolta delle olive
L’autunno è la stagione in cui in
campagna si raccolgono i frutti
dell’intenso lavoro di preparazione svolto nei mesi precedenti, dall’inizio della primavera
all’estate.
La vendemmia inizia con la
raccolta dell’uva bianca della
varietà Chardonnay, la prima
a raggiungere la maturazione
verso la fine di agosto.
Successivamente maturano anche le uve rosse, nelle varietà
Cabernet e Merlot che vengono
raccolte tra la metà di settembre e l’inizio di ottobre.
La vendemmia viene tuttora
svolta manualmente, come si
usava fare un tempo, senza
l’ausilio degli appositi macchinari, per preservare la qualità
Un momento di riposo dopo la vendemmia
dell’uva, da personale che ha
maturato anni di esperienza.
L’uva, tagliata dalla vite con delle apposite forbici, viene posta
(a seconda del tipo di vino che
si dovrà ottenere) in due diverse tipologie di casse: il primo
tipo può contenere circa 20 kg
di uva oppure l’uva selezionata
direttamente al momento della
raccolta manuale viene posta
in cassettine in legno (materiale usato in modo da garantirne
la perfetta aerazione) dal peso
di 5 kg circa, perché in questo
caso l’uva viene utilizzata per
l’appassimento per ottenere
pregiati vini passiti.
Dopo circa un mese dal termine
della vendemmia arriva il mo-
mento della raccolta delle olive,
che avviene verso l’inizio di novembre.
Le circa 400 piante di olivo sono
della varietà “casaliva” e il metodo di raccolta avviene mediante “battitura” delle piante
di olivo tramite appositi rastrelli da parte di squadre composte
da 3 persone per ogni pianta e
tenendo a terra le reti che servono per raccogliere le olive
cadute dalle piante.
Le olive vengono poste in cassette che, successivamente,
vengono portate in un frantoio sul Lago di Garda, dove, con
macine in granito e la molitura
classica si ottiene un olio extravergine di altissima qualità.
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La torta di San Biagio
Ero bambino quando mio fratello, molto più grande di me,
avendo la morosa a Cavriana,
nell’approssimarsi della ricorrenza di San Biagio portava a
casa una torta che per noi era
il massimo della felicità e del
gusto. Diceva che le donne le
portavano al forno con la carriola e che andavano a gara a
chi ne faceva di più. A noi bambini poco importava, sapevamo
solo che la torta era qualcosa di
speciale, di unico.
Crescendo poi abbiamo saputo
che effettivamente quella torta
era davvero qualcosa di speciale e di unico, di legato al territorio, dalle origine antiche che si
perdono nei secoli, qualcosa per
cui ogni famiglia aveva la sua
ricetta, gelosamente custodita,
condivisa nella composizione
base, ma personalizzata nel ripieno, con ingredienti aggiunti
a piacimento. Unica costante,
oltre al cioccolato, le mandorle
di Cavriana, che un tempo cre-
scevano numerose e rigogliose
sulle colline.
Si dice che la ricetta forse abbia
più di 400 anni, così come la Festa di San Biagio.
Il 3 febbraio è la festa di San
Biagio, patrono di Cavriana. In
questa occasione, anni fa era
molto diffuso il rito della ”benedizione della gola”, fatta poggiandovi due candele incrociate
ed invocando l’intercessione
del Santo. Tale rito è collegato
ad una tradizione secondo cui il
vescovo Biagio avrebbe prodigiosamente liberato un bambino da una lisca conficcata nella
sua gola.
Oggi questa usanza, come molte altre, è andata perdendosi.
Della tradizione è rimasta la
torta, intimamente legata al
paese di Cavriana, ma indiscutibilmente patrimonio di tutto il
territorio. Ed è così che, estendendosi la conoscenza e l’apprezzamento per questo dolce
tipico, esso viene prodotto non
Un mandorlo fiorito a Cavriana
Sotto, la classica torta di San Biagio
solo a Cavriana, ma anche nei
paesi circostanti, e con risultati
eccellenti.
È il caso della “torta di San
Biagio” prodotta dalla forneria
Nosari di Guidizzolo, in varie
misure, ma sempre rispettando la tradizione: forma rotonda, impasto di farina e strutto,
guarnizione a losanghe, ripieno
di mandorle, cioccolato e... il
resto è un segreto custodito gelosamente.
Non resta che provarla. Vi assicuro, è eccezionale. Parola di
uno che non va pazzo per i dolci.
Graziano Pelizzaro
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Riflessioni di
ordine sacro
di Elodio Perani
L’Antico e il Nuovo Testamento,
che percorrono la storia terrena dell’uomo, inducono a non
mettere dubbi sul cristianesimo.
Sul cattolicesimo, che é la sua
traduzione operativa, si può
dissertare.
Parto dal versante più semplice, quello artistico figurativo:
sarebbe interessante sapere se
molte effigi sacre sono espressione dell’animo degli artisti o
dettate dall’intendimento della
chiesa cattolica.
A parte Dio, che viene idealmente raffigurato come un
grande vecchio in sembianze
umane, ma sarebbe inimmaginabile esprimerlo diversamente, Gesù e la Madonna, che
sono stati fisicamente fra noi,
anche nell’arte dovrebbero essere rappresentati realisticamente.
Quel viso sempre assorto di
Gesù, quei capelli biondi ben
pettinati, quelle vesti perfettamente cadenti e ordinate, quegli occhi azzurri fissi, quelle
mani ben curate e quasi
sempre giunte per me travisano com’era fisicamente e caratterialmente.
Gesù era un bel ragazzone meridionale, essendo nato a Betlemme in Giudea nel sud della
Palestina, non fine di lineamen-
Gesù era un gran camminatore
e quelli che lo seguivano facevano fatica specie in montagna,
ad eccezione di quando vi si recava a pregare in solitaria.
Nelle varie soste per rifocillarsi, parlavano della zona orografica, delle strade, dei problemi
sociali.
I riposi avvenivano nei campi o
nelle capanne e qui, prima del
meritato sonno, recitavano le
preghiere comunitarie.
Gesù uomo lo vorrei così maggiormente pensato e divulgato
dalla chiesa perché sarebbe
più facile la vicinanza e la conoscenza soprattutto coi giovani.
Allo stesso modo le raffigurazioni della Madonna, illibata
ma corporalmente madre, con
vesti addirittura dorate, con
quell’espressione assorta in atteggiamento statico su un trono
lontano da noi, non la approvo.
La Madonna, madre effettiva che mi piace moltissimo, è
quella donna che, pur nella sua
virginea soavità, rassomiglia ad
una normale giovane così come
viene raffigurata in molte immagini umane che la rendono
molto più bella.
Lo stesso bambino, spesso sulle sue braccia, viene raffigurato con lo sguardo assorto della
madre mentre lui non sa di essere Gesù e si comporta come
ti per caratteristiche di razza,
occhi e capelli scuri, deciso nei
movimenti, nei gesti e nelle parole, non troppo pettinato e con
vesti un po’ sgualcite per il tipo
di vita peregrinante che conduceva senza fissa dimora.
Io voglio pensarlo così perché più vero e più vicino a tutti
noi. Oggi, o é aumentato l’interesse
per Gesù o é diventato di moda
occuparvisi per ostentare sapienza.
Sta di fatto che, per attirare l’attenzione, negli ultimi tempi su
Gesù sono apparsi e divulgati
molti libri attribuiti a personaggi di dubbio tenore morale che,
per strabiliare con questo interesse, si sono affidati a scrittori senza idee che non potevano
fare altro che descriverlo secondo tradizione.
Tutto ciò mi ha dato lo spunto
per liberare il mio entusiasmo
sul Gesù-uomo perché solo
così si può sentirlo veramente
vicino a noi.
Gesù oltre agli apostoli aveva tanti altri amici coi quali si
trovava, nei momenti terreni, a
parlare di tutto, così come fanno i ragazzi normali.
Immagino le lunghe camminate, unico modo per trasferirsi,
o gli attraversamenti fluviali e
marittimi in barca.
tutti i bambini del mondo; vorrei
vederlo in altro atteggiamento,
magari con qualche capriccio.
Il rosario? Insistente preghiera:
con tutto il rispetto vorrei entrare nel cuore e nella mente di
molte persone che lo recitano,
anche giornalmente, per capire
quante di queste 50 Ave Maria
sono vera preghiera e quante
soltanto un ripetitivo scioglilingua.
Nella preghiera poi c’è un passaggio su cui dubito fortemente
che i recitatori vi facciano attenzione.
Al posto di “ Santa Maria, madre di Dio” avrei messo “madre di Gesù”, più comprensibile
perché altrimenti bisogna risalire più in alto, il che non è tanto
facile per un certo tipo di cosiddetti credenti.
Anche sulla preghiera per i defunti ho dei dubbi interpretativi.
Sappiamo che al cimitero c’è
soltanto del “materiale inanimato”: i nostri corpi.
Noi, la nostra anima, siamo
altrove al cospetto di Dio, se
meritevoli, o in una “specie di
attesa” se non abbiamo ancora
raggiunto lo stato di vita eterna
al cospetto del Padre.
A questo punto la “requiem aeternam” cioè il riposo eterno
non saprei come interpretarlo perché, come su esposto, le
anime non hanno bisogno di
nessun riposo ma del giudizio
di Dio che si completa con la
morte ovvero il loro distacco
definitivo dal corpo umano che
le ha idealmente rivestite durante la nostra vita terrena.
Il linguaggio? Esiste una locuzione meravigliosa per annunciare che Gesù si è fatto uomo
“homo factus est” che è comprensibile a tutti senza ricorrere alla “carne”.
Quel termine “incarnato” è di
una materialità irrispettosa.
Questa umanizzazione aveva
bisogno di ricorrere al termine
“carne”?
Anche il “consustanziale” che
italianisticamente
significa
“propriamente identico” rende
perfettamente il concetto senza
usare sempre il materiale “incarnato”.
Facciamo pure un semplice e
facile esempio: quando mai uno
di noi, parlando fisicamente del
proprio corpo, usa dire “la mia
carne”?
Lo stesso Gesù, nell’istituzione dell’eucarestia, spezzando il
pane ha detto “questo è il mio
corpo” e non “la mia carne”.
Io sono un estimatore assoluto
del papa e della gerarchia ecclesiastica che ne deriva, ma è
possibile che nessuno si sia mai
ribellato al termine “carne” che
è irrispettoso?
E ancora: fra le sensazioni inspiegabili che si possono provare al primo approccio alla
Guidizzolo: Oratorio di San Lorenzo,
Dio Padre, particolare dell’ancona
scolpita e dorata
Bibbia, ve ne sono alcune, nel
Vecchio Testamento, che sembrano non chiare o addirittura
contraddittorie
all’insegnamento che ci viene dato.
La più strabiliante concerne
la totale libertà e promiscuità
sessuale praticate nei tempi
avanti Cristo: nessuna spiegazione che dia significato stanti
due comandamenti molto chiari della Legge di Dio.
Non mi convince affatto una
spiegazione datami da un insigne teologo che giustificava il
tutto col fatto che quella umanità era “sessualmente” primitiva(!).
Poi, perché quelle innumerevoli
immolazioni sacrificali di animali per rendere col sangue,
sicuramente innocente, grazie
a Dio?
Addirittura è Lui stesso che
spesso invita a questa pratica
per cui mi vien da obbiettare:
perché al Creatore degli animali, esseri viventi con la stessa
nostra sensibilità fisica, risulta gradita l’offerta mortale del
loro sangue?
E innegabile che la Bibbia sia
un testo dalla complessa genesi storica condizionante l’evoluzione del pensiero e della
cultura spirituale.
La sua interpretazione ed il suo
divenire in pratica però possono presentare i pericoli di una
lettura fondamentalista e letteraria che travisino la vera interpretazione ispirativa.
Ma allora, le mie osservazioni
e le mie domande rimarranno
tali?
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GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO
“COLLI MORENICI”
Sede operativa Ristorante “La Baita” Cavriana MN - Notiziario a cura di Giorgio Arienti
I funghi della campagna mantovana
da: Mantova Agricoltura - seconda parte
Tempo fa in un giardino del Mantovano fu rinvenuto un esemplare di amanita phalloides, il
più comune dei funghi velenosi che, da solo,
causa circa l’80% degli avvelenamenti più gravi
in Italia. La nostra perplessità, però, proveniva
non tanto dalla sua pericolosità intrinseca bensì dall’aver trovato un fungo, legato in simbiosi
alle piante dei boschi, che cresceva in un prato
in cui l’unica essenza arborea era un “albero
dei tulipani” (Liriodendron tulipifera), per cui il
bosco dell’amanita phalloides in questo caso
era ridotto ad un unico albero e per di più esotico!. Con questo episodio non si vuole incrinare la credenza radicata nei nostri fungaioli che
in campagna non crescano specie pericolose al
consumo, ma si vuole sensibilìzzarli a rimanere rigorosamente nell’ambito delle loro conoscenze, e a raccogliere solo quello di cui sono
sicuri e negli ambienti a loro familiari, perché
le eccezioni sono sempre in agguato.
verdastro. Oggigiorno è molto raro trovarla da
noi, vuoi per la grafiosi che colpisce l’olmo ma
anche per il taglio delle rive, mentre un tempo
era comune sotto le piantade d’la vida, guardacaso sorrette dagli olmi.
•
Entoloma saundersi v. hiemale Buono
Cespitoso intorno agli olmi sani da gennaio a
marzo, lo si trova in famiglie numerose, anche
se lo si vede con difficoltà perché coperto dal
fogliame di lettiera. Il cappello umbonato varia
dal grigio all’ocra a secondo dell’umidità, lamelle larghe bianche poi rosa. Odore e sapore
forti di farina, talvolta anche dopo la cottura.
•
Mitrophora semilibera Discreto
nome dialettale: spusgnulott, sgalbùss
Primaverile intorno ai pioppi ed altri tipi di
piante. II piccolo cappello a grondaia di colore
verde scuro presenta degli alveoli regolari disposti in verticale e con le tipiche coste longiAssociazione Micologica Mantovana tudinali brune. Viene confuso con la spusgnòla,
differenziata per il cappello saldato sul gambo
Morchella esculenta e le superiori qualità organolettiche.
Ottimo
Helvella monachella Discreto
nome dialettale:
nome dialettale: capèl da pret
spusgnòla, spugnòla
Anch’esso primaverile, preferisce i terreni non
Sul terreno non
lavorato intorno agli
lavorati attorno ai pioppi. Il gambo bianco e
olmi o ai pioppi all’i- liscio sorregge un cappello molto particolare
formato da lamine nerastre e accartocciate
nizio della primaveche si saldano sul gambo. Non a tutti risulta
ra. Cappello simile
ad una spugna, prov- gradito in cucina.
visto di alveoli disposti in modo irregolacontinua sul prossimo numero
re e di color miele o
Morchella esculenta var. esculenta
•
•
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TACA BANDA
Notiziario del Corpo Bandistico di Guidizzolo
2° Trofeo Corpo Bandistico Guidizzolo
Sabato 22 settembre presso il campo sportivo
comunale si è disputato il 2° trofeo Corpo Bandistico Guidizzolo; si sono sfidati in una partita di calcetto i musicisti delle sezioni ance e
percussioni in maglietta arancione contro la
sezione degli ottoni in blu (nazionale ottoni).
Un breve riscaldamento per testare il campo
di gioco, le foto alle squadre schierate ed il fischio d’inizio dato dall’arbitro. L’affiatamento
così come il fiatone, per alcuni, è cresciuto con
il passare dei minuti; sicuramente una partita giocata sopra le righe, fra passaggi precisi e
battute ironiche, tiri in porta e talvolta qualche
passo incerto quasi di danza.
A differenza dell’anno scorso dove il risultato
era stato di pareggio, questa partita ha visto
protagonista e vincitrice la squadra arancione che ha lasciato pochi spazi di avanzamento
alla squadra blu.
La giornata si è conclusa presso la sede della
scuola di musica dove i leggii per una sera hanno lasciato spazio a tre tavolate imbandite con
risotto e spiedo preparati da Arturo Amerini,
Aldo Bignotti e Franco Pelizzola.
39
Intervista al consigliere
Fabio Cagioni
Il settore dei servizi sociali assorbe una grossa fetta del bilancio comunale di Guidizzolo. Le difficoltà del momento attuale e la penuria di risorse devono fare i conti con
una crescente richiesta di intervento e di assistenza da parte di persone e di famiglie
in condizioni di bisogno.
Abbiamo chiesto a Fabio Cagioni, consigliere referente per i servizi sociali, quali sono
i provvedimenti ed i programmi dell’Amministrazione Comunale per questo settore,
dove peraltro numerose sono le richieste avanzate da cittadini stranieri.
La generale situazione di crisi,
come si ripercuote sul nostro
paese?
Il traumatico cambiamento
dello stato di benessere che ha
colpito l’Italia non ha esentato
il nostro comune di Guidizzolo e
molti nostri concittadini devono
far fronte a situazioni improvvise di perdita di lavoro e conseguenti difficoltà economiche
che impediscono loro di affrontare le normali spese che una
famiglia deve sostenere.
Quali sono le richieste più frequenti dei guidizzolesi e come
intende provvedervi l’amministrazione?
Le richieste di aiuto che arrivano ai servizi sociali sono molteplici e si tratta sempre di situazioni critiche e delicate che
vengono prese in considerazione e valutate una per una. Questo lavoro preciso e puntuale
può essere portato avanti solo
40
grazie alla presenza di operatori competenti e preparati presenti negli uffici di Assistente
Sociale e Segretariato Sociale i
quali si adoperano con grande
professionalità, senza mai tralasciare il lato umano delle situazioni che affrontano.
Difficile dire quali siano le richieste più frequenti perché i
servizi sociali si occupano di
ogni aspetto della vita sociale
e familiare dove vi siano delle
difficoltà, non solo economiche
ma anche e soprattutto di disagio. I servizi attivi sul nostro
territorio sono di assistenza a
famiglie con minori in difficoltà
di apprendimento o di comportamento, a famiglie con persone portatrici di handicap, a
nuclei familiari di anziani che
necessitano di aiuto per le faccende domestiche o l’igiene
personale. Vi è inoltre un servizio di pasti a domicilio per anziani che trovano difficoltà nel
cucinare, ma desiderano pranzare a casa propria. Per quanto riguarda l’ambito scolastico,
vengono effettuati interventi mirati ad evidenziare in età
precoce problemi di dislessia e
apprendimento, vi è assistenza
ad personam per bambini con
problemi certificati; sono stati
creati gruppi pomeridiani assistiti da personale qualificato per aiutare i ragazzi che lo
chiedono a fare i compiti. É attivo un servizio di trasporto verso il centro diurno per anziani
e un servizio di trasporto verso la Casa del Sole per ragazzi
portatori di handicap. Oltre a
questi numerosi servizi ci occupiamo anche delle richieste
di agevolazione economica per
refezione e trasporto scolastico
e delle integrazioni rette asilo
nido. Vengono inoltre erogati
fondi per pagare rette di minori
inseriti in strutture protette o
posti in affido.
Considerato l’elevato numero di stranieri residenti, quanto incidono sulle richieste di assistenza e contributi?
Non esistono statistiche sull’incidenza degli
stranieri per la spesa sociale. Quando un Guidizzolese in stato di necessità si presenta ai servizi
sociali, dopo aver valutato attentamente che vi
siano i presupposti, viene aiutato nei limiti delle nostre possibilità e disponibilità senza essere
precedentemente catalogato tra gli oriundi o gli
immigrati.
La politica di revisione della spesa impone tagli
a tutti. Ritiene che anche nel suo settore, a Guidizzolo, si possano fare delle economie?
La cosiddetta spending review impone al Comune di ponderare molto accuratamente le spese
che si devono affrontare e a questo non scappano nemmeno i Servizi Sociali. Proprio per questo
motivo tutti i casi che ci vengono presentati non
sono esaminati superficialmente in base a criteri generali ma approfonditamente con indagini a
domicilio da parte della nostra Assistente Sociale. Solo dopo aver raccolto tutti i dati necessari
si procede con un intervento mirato. Questa razionalizzazione della spesa penso sia la miglior
economia che si possa fare. Un altro modo di
razionalizzare le spese è la concertazione di alcuni interventi con la Caritas parrocchiale, una
collaborazione che già avveniva in passato e che
abbiamo deciso di rafforzare.
Mi permetto di approfittare di questa intervista
per rinnovare un appello che ho già fatto in passato: nel campo dell’assistenza sociale il nostro
comune fa molto ma ancor di più si potrebbe
fare per i nostri anziani, le persone portatrici di
handicap e i ragazzi in difficoltà se i nostri concittadini decidessero di dedicare un po’ del loro
tempo al volontariato. I nostri uffici sono sempre
aperti per indirizzare verso uno specifico servizio
chi vuol fare questa esperienza che sarà senza
dubbio gratificante anche per chi la compie e che
riempirebbe di contenuto il senso di appartenenza alla Comunità.
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Bilancio comunale: questo sconosciuto
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Il Conto del Bilancio è il documento con il quale l’Amministrazione comunale certifica la chiusura definitiva
dell’iter annuale di un Bilancio Comunale. Questo bilancio è predisposto dalla giunta
municipale che ne delibera la
presentazione al Consiglio per
l’approvazione.
Il documento più importante di un Conto Consuntivo
è la relazione con la quale si
consente di comprendere in
maniera chiara e trasparente
come sia stata attuata la strategia amministrativa, con particolare riguardo alla concreta
attuazione dei criteri di razionalità, economicità, efficienza
ed efficacia, nonché al grado
di realizzazione del programma politico presentato.
Infatti, più dell’elencazione
dei numeri, nel Conto è importante individuare e riconoscere il raggiungimento degli
obiettivi programmatici.
A tal fine è necessario che la
relazione si soffermi e analizzi
i seguenti aspetti:
• Il risultato finanziario della
gestione scaturisce dal confronto tra le entrate assegnate
ai responsabili dei servizi per
la realizzazione dei programmi e le spese da questi impegnate nel corso della gestione
• La verifica degli equilibri di
bilancio con la specifica indicazione dei risultati contabili
conseguiti per la gestione corrente, per la gestione degli investimenti e quella dei residui
• L’analisi delle risorse finanziarie previste e conseguite
nel corso della gestione per la
realizzazione dei programmi
• L’analisi delle risorse finanziarie stanziate e utilizzate nel
corso dell’esercizio
• La determinazione dello stato di ultimazione dei programmi di spesa corrente, attraverso la rilevazione del volume
dei pagamenti effettuati rispetto alle somme impegnate
Il Conto del Bilancio si conclude con la dimostrazione del
risultato contabile di gestione
(fondo cassa che deve corrispondere a quello del tesoriere) e con quello contabile di
amministrazione in termini di
avanzo o disavanzo.
La gestione finanziaria si conclude, per l’esercizio finanziario in corso, con un AVANZO
determinato dal Fondo Cassa al 31 dicembre a cui viene
sommato il totale dei residui
attivi e diminuito del totale
dei residui passivi.
Per arrivare a chiudere il Bilancio, il lavoro da eseguire è
sicuramente complesso, articolato e certosino, di massima
attenzione per i numeri.
Con le relazioni dei vari responsabili dei servizi, il responsabile finanziario esamina, analizza e verifica tutti i
dati contenuti in tali relazioni,
oltre, naturalmente sviscerare gli elementi in possesso
per quanto riguarda il proprio
servizio. Infatti, per quanto
riguarda il settore finanziario, occorre verificare anche
il risultato complessivo della
gestione sia di competenza
che residui, deve dimostrare
la reale situazione dei debiti
residui sui mutui, BOC e altri
finanziamenti; deve dimostrare la reale fattibilità del mantenimento dei residui sia attivi
sia passivi. Deve dare atto del
raggiungimento degli obiettivi
programmati attraverso i PEG
e del superamento del patto di
Stabilità. Deve dare atto della
mancanza o meno di debiti
fuori bilancio, deve provvedere ad aggiornare gli indicatori
finanziari ed economici generali, con i quali si può analizzare se l’ente ha sufficiente
autonomia finanziaria, impositiva, quanto incide la pressione
finanziaria,tributaria,
l’incidenza dei residui sulla
competenza, la velocità di riscossione e di pagamento o la
rigidità della spesa corrente.
Oltre a queste esposizioni che
saranno allegate al Conto del
Bilancio, esiste un altro elenco di allegati obbligatori da
allegare: il Conto Economico,
il Conto del Patrimonio, prospetto dei servizi a domanda
individuale e il prospetto del
risultato definitivo di amministrazione.
Per quando riguarda i prospetti del Conto Economico e del
Conto del patrimonio, posso
affermare (e me ne assumo
tutte le responsabilità) che per
i Comuni delle dimensioni di
Guidizzolo (che non possono
permettersi altro personale e
altri software per gestire separatamente anche la contabilità economica propria delle
imprese) la redazione di questi conti è come riempire un
cruciverba o un soudoku: una
volta terminati si mettono
in un cassetto e non si guardano più. Una volta approvato dal Consiglio Comunale il
Conto del Bilancio deve essere
pubblicato all’albo e spedito
alla Tesoreria Comunale, alla
Corte dei Conti e al Ministero
dell’interno per i relativi controlli.
Feste e tradizioni da Augusto a S. Lucia
Il 13 dicembre mostra e Convegno per il “Calendario di Guidizzolo”
Il 24 marzo scorso la sala consiliare del Comune di Guidizzolo
ha ospitato un importante giornata dedicata alla presentazione di un volume significativo per
la storia di Guidizzolo; volume
curato dalla Dr.a Serena Solano
della Soprintendenza per i Beni
archeologici della Lombardia.
Soprintendenza che con il Museo di Santa Giulia di Brescia,
il Comune della Leonessa e,
ovviamente, il Comune di Guidizzolo avevano promosso l’incontro. Con Serena Solano erano presenti la Soprintendente
Dr.a Raffaella Poggiani Kellerm,
il funzionario di zona Dr.a Elena Menotti e gli altri autori dei
diversi interventi che arricchiscono il volume ‘Il calendario di
Guidizzolo – Feste e culti in età
romana’. Parliamo di un piccolo
frammento in laterizio di forma
quadrangolare, di 16,5 x 16 cm e
con uno spessore massimo di 4
cm, conservato presso il Museo
di Santa Giulia di Brescia. Il reperto, noto in letteratura come
Fasti Guidizzolenses, fu scoperto a Guidizzolo, in località San
Martino, nel 1891. Immediatamente edito nell’anno successivo nelle Notizie degli Scavi di
Antichità, fu da subito riconosciuto come parte di un calendario romano e inserito quindi
nel Corpus Inscriptionum Latinarum e nelle Inscriptiones
Italia, conserva gli ultimi 12
giorni di novembre e gli ultimi
14 di dicembre sulla sinistra e
il feriale dell’ultimo semestre a
destra. Probante oggetto votivo
destinato all’esposizione in un
luogo di culto esistente a Guidizzolo, importante epicentro
per la sua posizione strategica
sulle vie di comunicazione tra
area bresciana veronese trentina, il frammento menziona le
feste di Apollinaria, Neptunalia,
Dianae, Volkanalia, Septimontium, Saturnalia. Rimandando
al programma di rinnovamento
religioso e propagandistico del
secolo d’oro di Augusto. Senza
cancellare le venerazioni del
substrato locale come dimostra
l’ultima festa dedicata alla celtica Epona che non trova riscontro in altri feriali; e si porrebbe
pertanto quale espressione di
un culto preromano legato al
mondo equino e all’abbondanza. Dimostrando come su un
territorio di popoli amanti della pace la sostituzione di poteri
sia avvenuta senza lotta; e prestandosi in modo singolare a un
parallelo iconografico con Santa Lucia, pensata a cavallo di
un asinello e col cesto di doni.
Da qui l’iniziativa di portare a
Guidizzolo il reperto il prossimo 13 dicembre, festa appunto di Santa Lucia, dove rimarrà
presso il Teatro comunale fino
al 16 per la visita da parte delle
scuole e di quanti lo vorranno
ammirare. Iniziativa resa possibile grazie alla collaborazione
con la Soprintendenza ed il Museo di Santa Giulia che si è reso
disponibile al prestito. Il 13 dicembre poi, naturalmente pres-
so il teatro dove il frammento sarà in mostra, è previsto il
Convegno ‘Feste e tradizioni da
Augusto a Santa Lucia’. Un appuntamento dal chiaro intento di analisi antropologica del
particolare momento storico a
cui il Calendario fa riferimento, al quale prenderanno parte
con Raffaella Poggiani Keller,
Elena Menotti e Serena Solano,
altri studiosi che metteranno a
confronto culti e tradizioni tra
mondo antico e contemporaneità. Un contributo significativo alla comprensione della
modernità attraverso un approfondito confronto con il passato dal quale tutti proveniamo e
dal quale abbiamo tutti attinto
per la nostra formazione.
Il “Calendario di Guidizzolo”
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REALIZZIAMO:
- Impianti termo-idraulici di ogni tipo con materiali classici o innovativi
- Bagni standard, bagni moderni, bagni protetti, bagni in marmo
- Filettature normali o speciali fino a 4" (anche conto terzi)
- Impianti di condizionamento e di climatizzazione
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FORNIAMO ED ESEGUIAMO:
Riparazioni e manutenzioni di ogni tipo Rateizzazioni di pagamento di vario genere Consulenza termo-idraulica e per le detrazioni Sanitari, rubinetterie, accessori bagno e speciali Assistenza abilitata su alcuni prodotti da noi forniti Caldaie, termocucine e stufe a pellet, a legna e a cippato Possibilità di interventi 7 giorni su 7 e 24 ore su 24 su contratto Scontistica senza intermediari per i nostri prodotti a legna e pellet Caldaie a gas ad alto rendimento ed a condensazione, Pompe di calore -
Oltre i classici patentini possediamo l'abilitazione alla conduzione di generatori a vapore
STIAMO LAVORANDO PER: Privati, Società, Aziende Agricole, Professionisti,
Case di Riposo, Enti, Ristoranti, Aziende Ortofrutticole e Caritas Diocesana...
VIA L. DA VINCI, 7 - GUIDIZZOLO
TEL. 0376 818461 r.a.
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Con il cinque novembre è partito il nuovo orario di
servizio del personale comunale e di apertura degli
uffici al pubblico. Orario che trova giustificazione
nella normativa vigente, nell’uniformarsi agli orari degli altri Comuni del territorio e nella volontà
di ampliare l’orario di apertura al pubblico anche
al pomeriggio. Questo comporta la chiusura degli
uffici al sabato
UFFICI COMUNALI
Anagrafe - Stato Civile - Elettorale:
Da lunedì a venerdì: dalle 10.00 alle 13.00
mercoledì:
dalle 14.30 alle 17.30
sabato: reperibilità, solo per decessi cell. 347 8074979
Segreteria - Ragioneria - Tributi - Ufficio tecnico Scuola - Teatro - Segretariato sociale:
lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 12.30
mercoledì:
dalle 14.30 alle 17.30
Assistente sociale:
mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00
Polizia Locale:
mercoledì e sabato dalle 9.00 alle 11.00
Municipio (centralino) - tel. 0376 819201
Vigili Urbani - tel. 0376 840241
Teatro e manifestazioni - tel. 0376 1620428
Posta elettronica certificata: [email protected]
ORATORIO SAN LORENZO
ORARIO DI APERTURA 1ª e 3ª DOMENICA
Maggio - Settembre dalle 17.00 alle 19.00
Ottobre - Aprile su prenotazione 335 422406
BIBLIOTECA
tel. 0376 840435 | estate
lun. 9-12 / 15-19 mar. 9-12
giov. 15-19 mer. ven. 9-12
sab. inverno
9-12 / 14.30-18.30 14.30-18.30
14.30-18.30
9-12
9-12
ASSOCIAZIONI
Pro Loco - tel. 0376 1620426
AVIS - AIDO - tel. 0376 840177
Raphaël - Ambulatorio Castel Goffredo 0376 771292
GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240
Calcio Guidizzolo - tel. 0376 819172
Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189
Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382
Amici di Rebecco - tel. 0376 819678
Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 338 4597404
CIMITERO
Tutti i giorni: Gen.-Feb.-Nov.-Dic. dalle 8 alle 17
Tutti i giorni: da Marzo a Ottobre dalle 8 alle 19
Tutti i giorni: da Aprile a Settembre dalle 8 alle 20
PIAZZOLA RIFIUTI
Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14.30 alle 17.30
Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30
AMBULATORI MEDICI
• Dr.ssa Emi Ghisolfi - Cell. 333 8356733
Prenotazione visite: 0376 840433 (8.30-12.30)
Lun. Giov. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento)
Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13 (su appuntamento)
• Dr. Orfeo Valerio Galvani
Ambulatorio 0376 819794 - Abitazione 0376 819096
Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30
Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento)
• Dr. Giuliano Ponti
Ambulatorio 0376 819475 - Abitazione 0376 819177
Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12.30
Giovedì: dalle 16.30 alle 19
Ambulatori medici presso sede AVIS
• Dr.ssa Doriana Bertazzo
Riceve su appuntamento tel.0376 83040 - 838500
Martedì dalle 17 alle 18,30
Giovedì dalle 8,30 alle 9,30
• Dr.ssa Angela Gatti - tel. 338 2619350
Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17.30 alle 18.30
Ambulatorio Medole - tel. 0376 898109
• Dr.ssa Vincenza Di Marco
Riceve su appuntamento tel. 335 1736606
Lunedì - Martedì - Venerdì: dalle 10.00 alle 11.00
Mer.: dalle 16.00 alle 17.00 Gio.: dalle 10.30 alle 11.30
• Pediatra di base Riceve su appuntamento tel. 0376 631797
NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO
tel. 800 228521 (Guidizzolo 0376 819005)
ENTI
Protezione Civile - tel. 0376 847388
Prenotazione ambulanza - tel. 349 8608653
Istituto Comprensivo - 0376 819049 - 819059
Istituto Statale d’Arte - tel. 0376 819023
Corpo Bandistico - tel. 0376 840090
Fondazione “Rizzini” onlus - tel. 0376 819120
SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869
Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847326
CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253
Parrocchia Birbesi - tel. 0376 819602
Parrocchia Guidizzolo - tel. 0376 819052
Numeri utili
Nuovi orari del Comune
SANTE MESSE
GUIDIZZOLO
Festivi:
Prefestivi:
Feriali: Lun. Merc. Giov. BIRBESI Festivi
Feriali: venerdì
REBECCO Prefestivi estate
8 - 10.30
19
18
9.30
8.30 18
inverno
8 - 10.30
18
17
9.30
8.30
17
EMERGENZE
GUARDIA MEDICA - 118
CARABINIERI - 112 - 0376819006
VIGILI DEL FUOCO - 115
FUGHE GAS - 800905440
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