C-27J per l`AM - Congedati Folgore

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C-27J per l`AM - Congedati Folgore
C-27J per l’AM
AERONAUTICA MILITARE
È iniziata in gennaio la consegna alla 46ª Brigata Aerea del C-27J di Alenia
Aeronautica che adesso guarda con fiducia alle gare internazionali.
MARCO IAROSSI
L
a consegna, lo scorso 11
gennaio, del primo dei dodici Alenia Aeronautica C-27J
alla 46ª Brigata Aerea sancisce l’avvio dell’aggiornamento della flotta
di velivoli da trasporto tattico dell’Aeronautica Militare, che si completerà nel 2008. Dopo i due esemplari consegnati in gennaio, infatti,
il terzo giungerà in maggio, altri
sette entro l’anno e gli ultimi due
nel 2008. Un impegno, per ARMAEREO, la Direzione Generale
per gli Armamenti Aeronautici,
compreso tra i 570 ed i 580 milioni di euro, comprensivi di cinque
anni di supporto tecnico per la manutenzione di linea, con una parte
della cifra “mobile“, rapportata,
cioè, all’operatività garantita dalla
ditta costruttrice.
Naturale sostituto del G.222, rimasto in linea con la 46ª fino al
2005, il C-27J va ad affiancare,
presso la flotta della brigata pisana,
il più grande Hercules del quale la
forza aerea ha in linea 22 esemplari, 12 della versione C-130J e dieci
di quella allungata C-130J-30, consegnati tra il 2000 ed il 2005.
Il C-27J è un aereo che garanti-
sce un’elevata flessibilità di impiego
e potrà operare, entro il primo semestre del 2008, nei più diversi
contesti internazionali in vari tipi di
missione: dal trasporto di truppe,
materiali e veicoli militari e civili, a
quello urgente di tipo sanitario, con
la possibilità di imbarcare anche
un’ambulanza. Altre possibili utilizzazioni sono quelle del lancio di
paracadutisti e materiali, ricerca e
soccorso, supporto ad operazioni di
protezione civile e antincendio.
46 - JP4 Mensile di Aeronautica
L’aereo è in grado di operare su
piste semipreparate e lunghe meno
di 500 metri, può trasportare fino a
10 tonnellate di materiale, 46 paracadutisti, oppure 62 persone nella
configurazione passeggeri o, ancora, 36 barelle e 6 assistenti nella
versione sanitaria. Le grandi dimensioni del vano cargo (2,60 m di altezza e 3,33 di larghezza) e la robustezza del piano di carico (4.900
kg/mq) consentono di trasportare
equipaggiamenti militari di grandi
dimensioni e pesi e, per esempio, di
imbarcare motori aeronautici per C130, Eurofighter, F-16 e Mirage
2000, direttamente sui rispettivi carrelli di sostegno.
Pur mantenendo le stesse caratteristiche progettuali ed aerodinamiche del suo predecessore, il C27J presenta un’avionica di ultima
generazione e nuovi motori RollsRoyce che, tra l’altro, sono gli stessi
montati sul C-130J, con evidenti
vantaggi in termini di logistica e ad-
Marzo 2007
TROUPE AZZURRA DELL’AERONAUTICA MILITARE
Nella foto grande: il primo C-27J della 46ª
Brigata Aerea, “Lupo 80“, appena atterrato
dopo l’arrivo sul cielo della base scortato da
due Eurofighter del 4° Stormo di Grosseto.
Nelle foto piccole: l’aereo ripreso davanti
all’hangar dove si è svolta la cerimonia
ufficiale ed in volo sulla campagna toscana.
Marzoa 2007
JP4 Mensile di Aeronautica - 47
C-27J per l’AM
Fiat, Aeritalia, Alenia... G.222
MARCO IAROSSI
destramento del personale. Si tratta
dei Rolls-Royce AE2100 D2 da
4.637 cavalli (3.458 kW) che utilizzano due sistemi di controllo digitale FADEC (Full Authority Digital Engine Control), uno per il motore ed
uno per l’elica, la Dowty R391 a sei
pale in materiale composito con
profilo a scimitarra. Progettato specificatamente per operare in ambienti difficili, l’AE2100 è stato già
scelto per il C-130J, per l’anfibio
ShinMaywa US-2 e per l’aereo da
sorveglianza e controllo Saab 2000
AEW&C. Gli oltre 850 esemplari
già in servizio hanno accumulato
più di tre milioni di ore di volo con
operatori militari e civili.
L’adozione del nuovo motore (i
G.222 avevano i General Electric
T64-P4D da 3.400 cavalli) ha consentito un incremento del peso massimo al decollo a 30.500 kg (contro
i 26.500 del G.222), un aumento
della velocità massima di crociera a
325 nodi (272 del G.222), dell’autonomia a 3.300 miglia nautiche
(2.800), del carico pagante a 9.000
kg e un miglioramento dell’affidabilità e della facilità di manutenzione.
L’altra sostanziale innovazione
dell’aereo, dicevamo, è nell’avionica che con i suoi dark cockpit, digital map e doppio Hud-Up-Display,
rappresenta la soluzione più avanzata disponibile sul mercato per gli
aerei da trasporto tattico. L’Aeronautica Militare ha inoltre scelto per i
suoi aerei alcune dotazioni aggiuntive rispetto alla versione base che
ne migliorano le capacità, l’efficacia
operativa e la sicurezza, in particolare nelle operazioni fuori area. Le
principali aggiunte chieste dall’AM
sono il sistema di rifornimento in volo, il sistema di autoprotezione
Il progetto iniziale del biturbina italiano prevedeva,
siamo negli anni ‘60, un aereo da trasporto medioleggero con capacità STOVL (Short Take Off and Vertical Landing), cioè a decollo corto e atterraggio verticale, ma l’impossibilità tecnica, per il livello tecnologico dell’epoca, di rendere operativa una macchina
del genere, portò poi allo sviluppo di un aereo da trasporto tattico convenzionale, inizialmente battezzato
“Cervino”, dalla Fiat, allora responsabile del progetto,
e poi sviluppato negli anni ‘70 come G.222 dall’allora
Aeritalia, poi Alenia.
Il primo prototipo ha volato il 18 maggio 1970, il secondo il 22 luglio 1971, la versione definitiva il 23 dicembre 1975. Pur non venduto in un gran numero di
esemplari, il G.222 ha spesso potuto dimostrare la sua
robustezza anche in teatri particolarmente difficili,
come in Somalia e a Timor Est dove, durante la missione ONU INTERFET, fu l’unico aereo a garantire il collegamento con l’aeroporto di Dili, immerso nella foresta. Oltre che all’AM, il G.222 è stato venduto alle forze aeree di Argentina, Dubai, Libia, Nigeria, Somalia,
Stati Uniti (come C-27A), Tailandia e Venezuela.
Il biturbina è entrato in in linea con l’AM nel 1978, prima col 98° Gruppo e poi con il 2° Gruppo dell’allora
46ª Aerobrigata, ed ha ufficialmente lasciato la forza
aerea il 10 settembre 2005 con una cerimonia ed una
48 - JP4 Mensile di Aeronautica
manifestazione aerea sulla base di Pisa. L’AM ha ricevuto nel complesso 52 esemplari, dei quali 42 nella
versione standard da trasporto TCM, uno per guerra
elettronica VS, quattro per radiomisure RM e cinque
in versione antincendio SAA per la Protezione Civile.
Il contratto tra Alenia Aeronautica e AM per la fornitura dei nuovi C-27J comprendeva anche il ritiro di
una ventina di G.222 che la ditta offre adesso a forze aeree che hanno necessità di dotarsi di aerei per
il trasporto tattico, ma non hanno sufficienti fondi
per acquistare i nuovi C-27J. Un primo esemplare ex
AM è stato venduto alla Nigeria nell’ambito del recente contratto per la rimessa in efficienza e aggiornamento dell’esistente flotta di cinque velivoli. Altri
potenziali clienti potrebbero essere la Tailandia e la
Libia.
Quest’ultima, in particolare, ha dei G.222L, la versione
a suo tempo motorizzata con Rolls-Royce per evitare
l’embargo statunitense sui General Electric della versione base, e non è ancora chiaro cosa voglia fare.
Alenia Aeronautica, che ha recentemente ispezionato
gli aerei, offre alla Forza Aerea Libica tre opzioni: rimettere in condizioni di volo gli esistenti G.222L (ma
è da verificare la disponibilità di pezzi di ricambio per
quei motori); acquistare dei G.222 ex AM; acquistare
dei nuovi C-27J.
Marzo 2007
ENGLISH
SUMMARY
C-27J FOR THE
ITALIAN AF
Sopra: schieramento di C-130J e
C-130J-30 sull’aeroporto di Pisa.
In basso: in occasione della
cerimonia di consegna del primo
C-27J, sulla base della 46ª Brigata
Aerea erano stati esposti anche
un C-119 ed un G.222 (foto nel
box della pagina a fianco).
DASS (Defensive Aids Sub System,
con radar warning receiver, missile
warning, laser warning e chaff & flares), HUD, OBIGGS (On Board
Inert Gas Generator System), protezione balistica, sistemi di navigazione e comunicazione migliorati.
Successo in vista
Al momento il C-27J si presenta
sul mercato con un potenziale enorme, se si considera che nel segmento al quale si riferisce non esistono
reali concorrenti. L’aereo di Alenia
Aeronautica è infatti l’unico della
Marzo 2007
sua categoria ad essere stato specificatamente progettato come velivolo
da trasporto tattico ed è l’unico a rispondere appieno alle specifiche degli operatori che, sparsi un po’ ovunque nel mondo, hanno bisogno di
costituire, o di aggiornare, una flotta
per il trasporto tattico. I concorrenti,
come l’EADS CASA C-295, infatti,
hanno prestazioni inferiori e, in certi
casi, non sono proprio in grado di rispondere alle richieste dei clienti come, per esempio, la capacità di stivare carichi di certe dimensioni e pallet NATO omologati.
Fino ad ora il C-27J è stato ordinato, oltre che dall’AM, dalle forze
aeree di Grecia, Bulgaria e Lituania
ed è stato selezionato da quella della Romania. L’Aeronautica Greca
ne ha ordinati dodici esemplari (più
tre in opzione), tre dei quali sono
già in servizio e saranno seguiti a
breve da altri due che al momento
sono in fase di accettazione in Ita-
Il mercato del C-27J
Contratti acquisiti:
Italia
Grecia
Bulgaria
Lituania
Romania
12
12 + 3
5+3
3
7
In gara o in valutazione:
Abu Dhabi
Arabia Saudita
Australia
Canada
Croazia
Irlanda
Qatar
Oman
Rep. Ceca
Slovacchia
Slovenia
Ungheria
USA (JCA)
10-18
15
3
6
4
1+1
6
200
On 11 January the first of twelve
C-27Js was delivered to the 46th
Air Brigade of the Italian Air Force
at Pisa airport. Nine more will be
delivered this year, and the final
two in 2008. Natural successor to
the G.222, the C-27J joins 22 C130J Hercules at Pisa, adding its
flexibility as an asset. The contract
is worth 570-580 million euro,
including five years of maintenance technical support. The C-27J
can operate from semi-prepared
strips of 500 meters length carrying up to 10 tons of freight, 46
paratroope or 62 passengers. Its
capacious hold accepts bulky military loads, such as fighter jet engines on their trolley.
It introduces the most modern
avionic systems and Rolls-Royce
AE2100 engines with Dowty R391
six blades propellers, which much
improve performances over the GE
T64-P4D powered G.222, which left
service in 2005. The Air Force ordered the most complete equipment,
including flight refueling probe,
twin HUD, dark cockpit and digital
map, plus a complete DASS self
protection suite, ballistic protection
and OBIGS.
Success on export markets is ensured by the fact that there is no
other real military tactical transport
aircraft. The air forces of Greece,
Bulgaria and Lithuania ordered the
C-27J, and Romania has selected it,
while more orders are expected
from the new democracies of
Eastern Europe and from the
Middle East. The US market is the
most important one, as the US
Army and the USAF have a joint
cargo aircraft, JCA, program with
requirement for 200 tactical trasport planes.
CEO of Alenia Aeronautica Giovanni Bertolone expects a growing
market for the C-27J as an
American order would pave the
way for a success in Canada, for
sales also on the civil market, such
as FedEx, and for even wider penetration in Europe. The C-27J is offered through a group called Team
C-27J JCA, with the presence of L-3
Communications Integrated Systems as prime contractor, Alenia
Aeronautica, Alenia North America, Boeing Integrated Defense
Systems and GMAS. Canada needs
15 planes to replace its old Buffalos
and C-130s for search and rescue
missions in harsh environments.
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C-27J per l’AM
C-27A... l’americano
MARCO IAROSSI
Degli ordini internazionali per il G.222 citati nell’articolo, il più significativo, e difficile da acquisire, fu quello da parte dell’USAF che nel marzo
del 1986 emise una prima bozza di requisito per
un velivolo da trasporto con capacità di decollo
corto da terreni semipreparati da destinare ai reparti speciali e definito “C-STOL Intratheater Airlift Aircraft”. In pratica si cercava un anello di
congiunzione tra gli elicotteri, operativi sulle necessità a breve raggio, ed i C-130, adatti agli spostamenti a più lungo raggio, ma che necessitano
di lunghezze di pista maggiori di quelle a volte
disponibili in area operativa. Per partecipare alla
gara Alenia si alleò con la Chrysler Technologies
Airborn Systems (CTAS), e nel 1989 il programma
C-27A, come fu ribattezzato l’aereo dall’USAF, fu
selezionato vincitore della gara, con un ordine
per dieci esemplari ed altre otto opzioni.
I G.222 vennero costrutiti nella versione base
presso gli stabilimenti campani di Alenia e poi
trasferiti in volo a Waco, Texas, dove la CTAS
pensò alle modifiche per renderli rispondenti alle specifiche dell’USAF. Essenzialmente si trattò di modifiche all’avionica che vide l’installazione di
nuovi apparati radio UHF e VHF, sistema di comunicazione HF con le truppe a terra, sistema di navigazione tattica, unità di navigazione inerziale, autopilota in seconda categoria e radar meteorologico. Altre modifiche riguardarono l’aggiunta di un generatore ausiliario, un sistema per l’estensione delle gambe dei carrelli e variare quindi l’altezza da terra del pianale
di carico dell’aereo, prese elettriche e uscite per antenne nel vano di carico.
Il primo G.222 fu consegnato alla CTAS nell’aprile del 1991 e nel settembre
MARCO IAROSSI
successivo, trasformato in C-27A, alla forza aerea che lo schierò alla Howard
Air Base di Panama, presso il 310th Military Airlift Squadron del MAC (Military Airlift Command), al quale furono assegnati tutti i C-27A dell’USAF.
I C-27A, ribattezzati dagli americani con il nomignolo “Chuck“, sono stati
usati per molti tipi di impieghi, dalle più pubblicizzate missioni di soccorso
alle popolazioni in luoghi remoti difficilmente raggiungibili, a quelle meno conosciute, se non proprio segrete, di lotta alla droga e “peacekeeping“. In occasione dell’uragano “Mitch“ in Centro America, nel 1998, il C27A è stato l’unico aereo a poter arrivare nel villaggio di Mocoron, in Honduras, per consegnare il prezioso materiale di soccorso. Di tutt’altro genere la missione MOMEP (Military Observation Mission
Ecuador Perù) svolta da un C-27A alla fine degli anni ‘90, nell’ambito della disputa sui confini territoriali tra Ecuador e Perù, con
operazioni su una pista accessibile solo all’aereo italiano.
Nel 1999 il 310th Airlift Squadron fu chiuso e gli aerei ritirati dalla flotta USAF e trasferiti al Dipartimento di Stato che, secondo
le informazioni ufficiali, li ha utilizzati in Colombia per la distruzione dei campi di coltivazione della droga. Va detto anche che
secondo varie fonti dietro all’ufficialità delle missioni di “peacekeeping“ e di lotta alla droga si siano celate operazioni di ogni
tipo che hanno spesso alzato un velo di mistero sulla vita di queste macchine, alcune delle quali sono state fotografate in livrea
completamente bianca con le marche civili statunitensi.
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Sotto e a sinistra: i primi due C-27A dell’USAF ripresi a Waco,
Texas, nel luglio 1991, in occasione della cerimonia di consegna
alla forza aerea dopo la trasformazione compiuta dalla CTAS.
In alto: uno dei C-27A è invece qui ripreso a Santiago del Cile,
in occasione del salone aeronautico FIDAE 1998.
Marzo 2007
lia. La Lituania ha ordinato tre
esemplari, il primo dei quali è stato
consegnato in dicembre, come ampiamente riportato nel numero
scorso. «Il contratto con la Lituania
- spiega Paolo Pozzessere senior vice president international sales di
Alenia Aeronautica - è stato esemplare: si è risolto tutto nel giro di soli sei mesi, con l’intervento delle
massime autorità lituane. La condizione era che l’aereo fosse consegnato entro l’anno, comprendendo
l’addestramento del personale». Il
primo esemplare lituano è un velivolo ex AM che, dopo essere stato
accettato dalla nostra forza aerea, è
stato impiegato nuovamente da
Alenia Aeronautica per delle dimostrazioni e in seguito destinato, nello standard AM, all’Aeronautica Lituana; gli altri due esemplari lituani,
in consegna nel 2008 e nel 2009,
saranno invece in una versione più
semplificata, senza la sonda per il
rifornimento in volo ed altri sistemi
aggiuntivi. Il contratto con la Bulgaria prevede otto ordini, con il primo
esemplare in consegna in novembre, mentre la selezione della Romania riguarda sette esemplari.
Se già adesso i primi successi
ottenuti da Alenia Aeronautica lasciano ben sperare per il futuro del
C-27J, ancora più importanti sono i
prossimi appuntamenti con le gare
internazionali per trasporti tattici in
Stati Uniti e Canada. Giovanni Bertolone, amministratore delegato di
Alenia Aeronautica, stima che a
fronte dei contratti già acquisiti per
1,5 miliardi di euro, il programma
C-27J ha opportunità per altri 5-7
miliardi di contratti. «Abbiamo valutato che un’eventuale vittoria della gara JCA - precisa Bertolone - ci
aprirebbe due possibilità in più: una
sempre negli Stati Uniti per gli altri
impieghi, non solo militari, ma anche per compagnie come la FedEx
che devono fare consegne in aree
specifiche con difficoltà di accesso;
l’altra sarebbe un’ulteriore spinta
perché altre forze aeree acquistino
l’aereo. Abbiamo stimato che questa spinta potrebbe tradursi nella
vendita di circa 100 aerei in più».
La gara JCA (Joint Cargo Aircraft)
riguarda la necessità (probabilmente
per 200 velivoli) di aggiornamento
delle flotte USAF e US Army per un
velivolo multifunzione, capace di
compiere diverse tipologie di missione, di coprire il cosiddetto “ultimo miglio“ nella catena di collegamento sul campo di battaglia, di essere interoperativo non solo tra le
forze USA, ma anche tra queste e gli
altri operatori NATO. Alla gara statunitense, le cui offerte sono state consegnate il 31 gennaio, il C-27J viene
presentato dal Team C-27J JCA,
composto da L-3 Communications
Integrated Systems (prime contrac-
Dall’alto in basso: particolari del C-27J che mostrano la sonda
per il rifornimento in volo e gli apparati per il sistema di
autoprotezione e la dimostrazione dell’imbarco di una jeep.
A sinistra: il cockpit del C-27J offre la configurazione più
avanzata disponibile sul mercato dei trasporti tattici.
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C-27J per l’AM
Il 2006 della 46ª Brigata Aerea
È stato un intenso 2006 per i Lockheed Martin C-130J della 46ª Brigata Aerea dell’Aeronutica Militare che intervengono abitualmente in ogni parte
del mondo in aiuto di popolazioni colpite da calamità naturali, in supporto alle operazioni di pace e per il soccorso sanitario. Gli Hercules della 46ª,
al comando del gen. Vitantonio Cormio, nel corso dell’anno hanno effettuato oltre 12.000 ore di volo. Oltre alle normali attività di addestramento
e qualifica degli equipaggi e all’ormai pluriennale supporto alle operazioni in Afghanistan ed a quelle da poco concluse in Iraq, il 2006 è stato caratterizzato dalle operazioni in supporto alle prime elezioni democratiche
nella Repubblica Democratica del Congo, con la novità della prima operazione dell’AM sotto le insegne dell’Unione Europea (EUFOR RD Congo),
dalla raggiunta capacità di trasportare pazienti altamente infettivi in totale sicurezza (unici in Europa, con gli inglesi), dalle molteplici missioni umanitarie come quella in soccorso delle popolazioni del Pakistan colpite in
gennaio dal terremoto o per combattere la cecità nel centro Africa in collaborazione con l’ONG del Fatebenefratelli (vedi numero scorso), dall’arrivo delle prime due donne pilota di C-130J.
Missioni sanitarie e umanitarie
Nel corso dell’anno la 46ª Brigata ha effettuato 29 trasporti sanitari per un
totale di 353 passeggeri e 108 ore di volo. Uno di questi voli, il 4 ottobre,
ha portato in Italia due bambini di 11 e 12 anni della Sierra Leone con problemi cardiaci, poi curati all’ospedale Bufalini di Cesena. Ma i C-130J sono
intervenuti diverse volte anche in Italia per salvare dei pazienti in imminente pericolo di vita. Su richiesta del COFA (Comando Operativo delle Forze Aeree) di Poggio Renatico, gli aerei hanno effettuato circa 80 ore di volo per il trasporto di ambulanze con pazienti che necessitavano trasferimenti immediati e per i quali non era possibile il distacco degli apparati
elettromedicali. Un intervento, avvenuto il 24 gennaio, ha riguardato un
paziente colpito da una patologia infettiva endemica, di tipo batterico ed
a elevata contagiosità, ha permesso di utilizzare per la prima volta la speciale barella, completamente isolata e dotata di filtri (Aircraft Transport
Isolator). Il trasferimento è avvenuto dall’aeroporto di Alghero a quello di
Milano Linate sotto il coordinamento del neocostituito team di biocontenimento dell’AM.
Missioni di pace in Afghanistan, Iraq e Libano
Con la conclusione della missione in Iraq “Antica Babilonia“, sono terminate anche le attività di supporto aereo svolte dalla 46ª Brigata: un impegno
che in tre anni ha visto i C-130J volare per circa 10.000 ore, 3.000 delle quali solo nel 2006. Gli Hercules, grazie alle loro capacità di autoprotezione
hanno rappresentato l’unico mezzo di trasporto aereo che poteva atterrare in Iraq, in particolare nell’aeroporto di Tallil. Nei tre anni di operazioni i
velivoli hanno trasportato 96.892 passeggeri e 82.000 quintali di materiale. Per garantire la continuità e la tempestività del servizio in teatro di operazione, l’AM ha dislocato ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, fin dal
gennaio 2002, un’aliquota di personale e aerei che hanno costituito il Reparto Distaccato 46ª Brigata Aerea. Il reparto opera tuttora per supportare le operazioni di pace in Afghanistan e ovunque ce ne sia bisogno. Il 15
luglio, per esempio, due C-130J, uno proveniente da Pisa ed uno da Abu
Dhabi, hanno svolto otto missioni a Larnaca, Cipro, trasportando circa 470
civili, di cui 270 italiani. In settembre è stato poi attivato un ponte aereo
continuo verso il Libano per supportare le operazioni di pace.
Missione UE in Congo
Da luglio a dicembre l’AM ha dislocato in Congo un contingente di 50 uomini ed un C-130J in supporto alla missione della UE per il sostegno alle
operazioni di voto delle prime elezioni democratiche del paese. Gli Hercules hanno svolto 210 missioni, per oltre 420 ore di volo, trasportando 2.479
passeggeri e 800.000 kg di materiale per l’allestimento dei seggi elettorali
ed il trasferimento delle schede anche in zone del paese non raggiungubi-
Il team di biocontenimento con l’Aircraft Transport Isolator.
Per quanto riguarda invece l’attività umanitaria, le ore di volo sono state
240, per un totale di 335 passeggeri e 2.270 quintali di materiale. Tra le
missioni effettuate da citare quelle per la violenta alluvione in Algeria (44
ore di volo e 650 quintali di materiali trasportati), quelle nell’ambito del
“Progetto Africa“ su richiesta di organizzazioni non governative (74 ore di
volo, 117 passeggeri e 930 quintali di aiuti umanitari) e quelle in Pakistan
(30 ore di volo e 240 quintali di materiali). All’operazione svolta in giugno
in Togo e Ghana ed in dicembre in Mali con l’associazione AFMAL, per il
progetto “Ridare la Luce“ (lotta alla cecità), abbiamo dedicato un intero
articolo nel numero scorso. Nella sola ultima missione in Mali sono state visitate 1.800 persone, 380 delle quali operate poi di cataratta.
Un C-130J durante lo scarico di personale in un aeroporto del Congo.
li con altri mezzi per la mancanza di strade e altri collegamenti. Questo ha
permesso di esercitare il diritto di voto anche nelle tribù sparse in un territorio grande sette volte l’Italia e con una popolazione di oltre 62 milioni di
abitanti. L’operazione di quest’anno in Congo riporta inevitabilmente con
la memoria al 1961, quando a Kindu 21 aviatori italiani hanno trovato la
morte durante una missione di pace sotto le insegne dell’ONU.
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Un C-130J in Togo durante una missione sanitaria “Ridare la Luce“.
Marzo 2007
TROUPE AZZURRA DELL’AERONAUTICA MILITARE
Il primo C-27J dell’Aeronautica
Militare in volo sulle colline pisane
in formazione con due Eurofighter
del vicino 4° Stormo di Grosseto.
tor), Alenia Aeronautica, Alenia
North America, Boeing Integrated
Defense Systems e GMAS (Global
Military Aircraft Systems).
Per quanto riguarda la gara canadese, il requisito è per 15 velivoli per la sostituzione dei vecchi Buffalo e dei C-130 per missioni di ri-
cerca e soccorso. Bertolone definisce “subbuglio giornalistico“ le indiscrezioni uscite sulla stampa canadese a inizio anno che davano
per sostanzialmente chiuso l’affare
a favore del C-27J che verrebbe
scelto dai canadesi senza gara, in
quanto unico che risponde appieno
ai requisiti. «Consiglierei di non dare seguito a queste indiscrezioni, afferma - ma di puntare alla rispondenza del C-27J alle specifiche. Ci
sono stati altri casi in cui sembrava
Scheda tecnica C-27J
Dimensioni
Lunghezza
Apertura alare
Superficie alare
Altezza
Altezza vano carico
Larghezza vano carico
Lunghezza vano carico
m
m
mq
m
m
m
m
22,70
28,70
82,00
9,64
2,60
3,33
11,43
Pesi
Peso massimo al decollo (logistico)
Peso massimo al decollo (basico)
Peso massimo all’atterraggio (con discesa di 6 piedi/sec)
Peso standard all’atterraggio (con discesa di 10 piedi/sec)
Carico pagante massimo
Capacità serbatoi
Capacità serbatoi aggiuntivi
kg
kg
kg
kg
kg
litri
litri
31.800
30.500
30.500
27.500
11.500
12.320
1.520
Motori
2 Rolls-Royce AE2100-D2 da 4.637 shp
Prestazioni
Distanza di decollo tattico
Massima tangenza
Velocità massima di crociera
Distanza di atterraggio tattico
Autonomia con 10.000 kg di carico pagante
Autonomia con 6.000 kg di carico pagante
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m
m
ktas
m
km
km
580
9.144
325
340
1.852
4.260
essere stato deciso un acquisto e
poi… Comunque ho l’impressione
che stia diventando una gara calda». Nonostante le voci, quindi,
Alenia Aeronautica prevede che la
gara canadese farà il suo corso e
che difficilmente verrà decisa prima
di quella statunitense, al massimo
potrebbero andare in parallelo.
Infine il C-27J è stato formalmente valutato dalle forze aeree di
Australia, Irlanda, Repubblica Ceca,
Slovacchia e Slovenia. Secondo
Paolo Pozzessere, oltre alle grandi
gare nord americane già citate, è
importante focalizzarsi sul mercato
dell’est europeo, dove i nuovi paesi
membri della NATO hanno bisogno
di aerei da trasporto moderni per sostituire i vecchi An-24 e 26, e che
potrebbe esprimere una ventina di
ordini. Per questo Alenia Aeronautica sta pensando ad un modello logistico unico per quell’area, con l’istituzione di un unico magazzino ricambi e il posizionamento di un simulatore di volo. Altri mercati verso
i quali la ditta italiana intende puntare con il C-27J sono poi i paesi del
Medio Oriente, quali Arabia Saudita, Oman, Emirati Arabi e Qatar, e,
in Asia, la Malesia.
Il primo C-27
Un altro aereo da trasporto ha portato la sigla C-27, secondo il sistema
di designazione durato fino al 1962, ed aveva anch’esso un’origine italiana, essendo un prodotto del progettista Giuseppe Bellanca, nato in Sicilia. L’aereo da trasporto civile Bellanca Model P Airbus, monomotore da
14 passeggeri, ebbe una derivazione militare, il C-27, costruito in dieci
esemplari (serial da 33-18 a 33-27) che ebbero diverse versioni, con motori Wright e Pratt & Whitney. I C-27 dell’USAAC entrarono in servizio nel
1934, rimanendovi fino al 1940. Escluso, in quanto monomotore, dal servizio di linea, il Bellanca, poi chiamato Aircruiser, ebbe successo nelle regioni nordiche del Canada e un esemplare volante è sopravvissuto fino
ai nostri giorni ed è conservato al Tillanook Air Museum, nell’Oregon.
JP4 Mensile di Aeronautica - 53