Esiti NETCO
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TECNO FLOP – IL VIDEOTELEFONO, IL LIBRO ELETTRONICO, IL SISTEMA BETAMAX: IL LUNGO ELENCO DELLE INVENZIONI “HI TECH” CHE NON HANNO AVUTO SUCCESSO – L’ULTIMA VITTIMA? L’HD-DVD DELLA TOSHIBA… Federico Ferrazza per “L’espresso” Il perdente Alla fine la (facile) profezia si è avverata. E dei due 'super dvd' in lotta per contenere film e video in alta definizione ne è rimasto solo uno: il Blu-Ray, lo standard sponsorizzato da un consorzio di aziende capitanato da Sony. Nei giorni scorsi, infatti, Toshiba - alla guida del gruppo di società che invece promuoveva l'altro standard, l'Hd-Dvd - ha staccato la spina. Il colosso giapponese ha annunciato "di avere rivisto completamente la propria strategia globale per l'Hd-Dvd e ha pertanto deciso di non sviluppare, produrre e commercializzare nessun lettore o registratore Hd-Dvd. Tale decisione è stata presa in seguito ai recenti e importanti cambiamenti del mercato". Toshiba ha quindi iniziato a ridurre le spedizioni di materiale Hd-Dvd ai rivenditori e ne prevede la cessazione entro la fine del prossimo mese. Un cambio di rotta a dir poco repentino: appena a gennaio Toshiba (che continuerà a fornire assistenza ai possessori di lettori Hd-Dvd) informava la stampa dell'intenzione di voler investire di più nelle campagne promozionali del suo standard; era il successo dei suoi lettori (che ora si trovano in svendita su eBay) a spingerla in questa direzione. In realtà si trattava di uno degli ultimi tentativi di salvare la nave prima che affondasse. Ora che la nave è affondata a festeggiare è dunque Sony. La quale non ha avuto tanto il merito di portare sul mercato un prodotto migliore dal punto di vista tecnologico (in sostanza i due dischi hanno le stesse prestazioni anche se il Blu-Ray è più capiente), ma quello di aver adottato una strategia politica migliore. Sony ha infatti puntato sulle partnership con attori altrettanto importanti nel mercato dell'alta definizione: i produttori di contenuti. La maggior parte delle major di Hollywood (e anche nell'industria del porno) si è schierata a favore del Blu-Ray. L'ultimo grande nome è stato Warner. Il vincitore L'altro "recente e importante cambiamento del mercato" è stata la scelta del gigante della grande distribuzione Wal-Mart di affiancare il consorzio Blu-Ray. Paul O'Donovan, analista di Gartner ha commentato così l'annuncio di Toshiba: "Era inevitabile. è una buona notizia per gli operatori che ora avranno a che fare con un solo standard. Ma è positivo anche per i consumatori che potranno costruirsi la loro libreria in alta definizione senza confondersi fra due tecnologie. Per tutti i protagonisti del mercato la vera concorrenza inizia ora". La guerra fra i due standard era cominciata nel 2002. E in poco più di cinque anni non sono stati i consumatori a scegliere, ma le strategie dei due consorzi. "Non poteva essere altrimenti", spiega Vittorio Marchis, ordinario di Storia della Tecnologia al Politecnico di Milano: "Di solito non è la bontà di un prodotto a imporsi, ma la capacità imprenditoriale dei produttori. è così da sempre, basta citare Antonio Meucci, un grande inventore che però non seppe diffondere il telefono (ci pensò Alexander Graham Bell che per anni ne è stato considerato l'inventore, ndr)". Insomma, Sony ha imparato la lezione. La sfida fra l'Hd-Dvd e il Blu-Ray ricorda infatti quella che negli anni Settanta vide protagonisti gli standard Vhs di Jvc e il Betamax di Sony. Come noto, fu il primo ad aggiudicarsi la sfida. E anche in questo caso non per una migliore tecnologia (anzi era il 04/03/2008 Betamax ad avere maggiori prestazioni) ma per la scelta di Jvc di non correre da sola: allearsi con i produttori di contenuti risultò una mossa vincente. "L'aspetto che però rende le due sfide diverse è la rapidità con cui Toshiba si è arresa", spiega Nicola Nosengo, autore del libro 'L'estinzione dei tecnosauri. Storie di tecnologie che non ce l'hanno fatta' (Sironi Editore): "Nel caso del Betamax, la Sony ha terminato la produzione nel 2002". In realtà trent'anni fa la sfida non fu solo fra lo standard di Sony e quello di Jvc. Anche Philips partecipò alla partita con il suo Video2000, progetto abbandonato nel 1986. "Ma molti altri sono i supporti che non hanno avuto successo", continua Nosengo: "Fra quelli audio digitali ci sono tanti esempi: le Digital Audio Tape (Sony) le Digital Compact Cassette (Philips) e i Minidisc (Sony). Nessuno di questi è stato in grado di dimostrarsi più utili della musicassetta, che ancora resiste sul mercato, e del cd". La storia recente dei flop tecnologici è comunque ricca non solo di supporti. E anche chi oggi sembra non poter fallire un prodotto, ha alle spalle diversi insuccessi. Apple, per esempio, passerà alla storia non solo per l'iPod ma anche per due prodotti che non hanno incontrato il favore dei consumatori: Lisa e Newton. Il primo era un computer lanciato da Steve Jobs nel 1983. Per l'epoca si trattava di un prodotto innovativo poiché aveva un'interfaccia a icone, come gli attuali pc. Ma il costo era troppo alto: 10 mila dollari. Così gli utenti - soprattutto professionali - optarono per i computer concorrenti della Ibm, meno intuitivi ma meno cari. Apple mise in soffitta Lisa nel 1986, gettando 2.700 esemplari in una discarica dello Utah. Anche il Newton non andò bene (ma non finì in discarica). Si trattava di un palmare uscito sul mercato nel 1993. Il suo insuccesso fu dovuto alla prima versione che aveva dei difetti a 'tradurre' la scrittura manuale in una scrittura per calcolatori. Le versioni successive migliorarono, ma la cattiva pubblicità che si era fatto non riuscirono a migliorare le vendite e fu ritirato dal mercato nel 1998. E se Apple ha i suoi scheletri nell'armadio anche la acerrima rivale Microsoft ha qualche prodotto che ha fatto flop. Per esempio il Windows Media Center, il sistema operativo pensato per un computer da salotto in grado di gestire tutto l'intrattenimento domestico, non ha riscontrato un grande favore di pubblico. Come anche i tablet pc muniti di software Microsoft. Questi computer portatili, con la loro capacità di trasformarsi in quaderni elettronici, si pensava potessero essere usati dagli studenti che però ancora oggi usano quaderni e testi di carta. L'eBook A proposito di testi, uno dei flop che si sta materializzando in questi anni è l'e book, il tentativo di portare un libro su un dispositivo con display. Un'idea che non ha mai sfondato nonostante i ripetuti tentativi, ultimo dei quali da parte di Amazon che nei mesi scorsi ha presentato il suo Kindle. Molti temono che l'insuccesso dell'eBook possa aver anticipato quello della carta elettronica che secondo gli inventori dovrebbe sostituire la carta dei giornali del futuro. Ma in questo caso parlare di flop è ancora prematuro. In campo informatico uno dei più grandi fallimenti della storia della tecnologia ha rischiato di essere il pc. Sì, la macchina che oggi quasi tutte le famiglie hanno in casa e indispensabile per quasi tutti i lavori, è stata salvata da Internet senza cui sarebbe diventata solo uno strumento professionale o poco più di una macchina da scrivere. Un altro fallimento recente è quello dei lettori dvd portatili. Ormai se ne vendono pochissimi. I consumatori hanno infatti capito che un notebook (magari con una batteria di ricambio) può assolvere non solo le sue funzioni di computer ma anche quelle di lettore dvd. Questo è uno dei motivi per cui molte aziende dell'elettronica di consumo si sono gettate nella produzione di cornici digitali, i cui schermi molto spesso sono quelli riciclati dei lettori dvd invenduti. Ma non si può parlare di flop tecnologici degli ultimi anni senza passare per la telefonia mobile, una vera e propria fucina di fallimenti. Qualche esempio? Il Wap, standard di comunicazione fra cellulari e rete Internet: i difetti di visualizzazione, un mercato immaturo e soprattutto i costi eccessivi alcuni dei motivi del suo insuccesso. Anche la videotelefonata non ha sfondato. Numerosi i tentativi di proporla da parte gli operatori (anche di rete fissa). Ma non c'è niente da fare, le persone al telefono vogliono solo parlare. L'insuccesso della videotelefonata corre parallelo con quello dell'Umts, lo standard della telefonia mobile di terza generazione pensato per aumentare la velocità della trasmissione dati da e verso il cellulare. Ancora oggi sono in pochi a usarlo, anche perché i contenuti e i servizi latitano. Insomma gli insuccessi della tecnologia non risparmiano nessuno. E anche chi oggi canta vittoria non potrà farlo per sempre. Neanche Sony con il suo Blu-Ray. In Giappone, per esempio, allo studio c'è già infatti l'Uhdv (Ultra Alta Definizione) che moltiplicherà per 16 la qualità dell'attuale Alta definizione. Al momento, però, nessuna sfida nel breve periodo: la sua commercializzazione è prevista per il 2015. Dagospia 04 Marzo 2008 04/03/2008