vai - Curva Minore

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vai - Curva Minore
IL SUONO
DEI SOLI
RASSEGNA INTERNAZIONALE
DI MUSICA CONTEMPORANEA
PALERMO 2 MAGGIO
1 GIUGNO 2007
9A EDIZIONE
2/13 MAGGIO CONCERTI
2/12 MAGGIO LE PAROLE DELLA MUSICA
13 MAGGIO 10 ANNI/ASCOLTA PALERMO/THE GREAT LEARNING/
CONTEMPORARY MUSIC PARTY
31 MAGGIO/1 GIUGNO STRADE DEL CINEMA/
SELEZIONI CONCORSO GIOVANI MUSICISTI EUROPEI
7 MAGGIO/11 GIUGNO ASCOLTIAMO LA RADIO/CONTEMPORARY SOUNDS/
90,600 MHZ PRIMARADIO
Cornelius Cardew Paolo Emilio Carapezza Federico Incardona
Alvin Curran Giovanni Damiani Howard Skempton Guido Barbieri Gordon Mumma
Stefano Zorzanello Alessandro Zambito Eva Geraci Adalgisa Badano Marco Spagnolo
Daan Vandewalle Guido Peri John Cage Salvatore Sciarrino Karlheinz Stockhausen
Simone Mancuso Serena Pantè Giuseppe Riggi Michael Parsons Dave Smith Henry Purcell
Horatiu Radulescu Dario Buccino Palermo Scratch Orchestra
Lelio Giannetto Daniela Orlando Goethe Chor
IL SUONO
DEI SOLI
2 MAGGIO 21.00 LA CUBA MISTERI DA CAMERA GERACI BADANO ZAMBITO
9 MAGGIO 21.00 LA CUBA STOCKHAUSEN SERVES IMPERIALISM SIMONE MANCUSO
10 MAGGIO 19.00 LA CUBA PROVE APERTE THE GREAT LEARNING
11 MAGGIO 21.00 LA CUBA CORNELIUS & COMPAGNI JOHN TILBURY
12 MAGGIO 21.00 LA CUBA FOR CORNELIUS DAAN VADEWALLE
13 MAGGIO 12.00 ATTRAVERSAMENTI VIARI ABBANNIATE, DIFFUSIONI SONORE, PERFORMANCE ASCOLTA PALERMO
13 MAGGIO 18.30 LA CUBA THE GREAT LEARNING JOHN TILBURY& PALERMO SCRATCH ORCHESTRA
13 MAGGIO 21.15 LA CUBA 10 ANNI CONTEMPORARY MUSIC PARTY SICILIAN SLOW FOOD & WINE
13 MAGGIO 22.30 LA CUBA 10 ANNI MUSIC NIGHT... CLUB MANCUSO BUCCINO DAMIANI ZAMBITO
31 MAGGIO 21.00 CONSERVATORIO V. BELLINI STRADE DEL CINEMA
1 GIUGNO 21.00 CONSERVATORIO V. BELLINI STRADE DEL CINEMA
2 MAGGIO/ 1 GIUGNO
CONFERENZE LE PAROLE DELLA MUSICA
2 Maggio ore 20 La Cuba/ Carapezza/ Barbieri/ Damiani/ Peri/ Spagnolo
9 Maggio ore 20 La Cuba/ Peri/ Giannetto
11 Maggio ore 20 La Cuba/ Zorzanello: sulle orme di Cornelius Cardew
12 Maggio ore 20 La Cuba/ Zorzanello: sulle orme di Cornelius Cardew
31 Maggio ore 18 Conservatorio V. Bellini/ Montrosset/ Barbera
1 Giugno ore 18 Conservatorio V. Bellini/ Montrosset/ Barbera
7 MAGGIO 11 GIUGNO
ASCOLTIAMO LA RADIO
CURVA MINORE & PRIMARADIO
CURVA MINORE CONTEMPORARY SOUNDS
I concerti di Curva Minore
Ogni lunedì dal 7 maggio al 11 giugno 2007
ore 23 via radio FM 90,600 MHz
on line su www.primaradio.net
l semplice fatto che una rassegna di musica contemporanea come IL SUONO
DEI SOLI abbia dato il segno della continuità per ben nove anni dimostra la
validità della stessa operazione: validità ancora più evidente se si considera che,
oltre all’attività concertistica, la manifestazione si distende tra lezioni e corsi
teorico-pratici presso alcune scuole secondarie, in collegamento con le università
ed i conservatori di musica: rivolgersi ai giovani per “preparar l’avvenire”.
Inoltre una fitta rete di relazioni istituzionali con fondazioni ed associazioni
culturali su territorio nazionale ed internazionale ed il coinvolgimento di musicisti
(interpreti e compositori) siciliani, insieme ai colleghi provenienti da tutto il
mondo, permette di ritenere valida e sostenibile a pieno titolo questa importante
manifestazione culturale dedicata al pensiero musicale del nostro tempo.
A Lelio Giannetto, musicista e direttore artistico dell’associazione Curva Minore,
i nostri migliori auguri di continuità ed il nostro istituzionale e personale sostegno.
I
Lino Leanza
Vicepresidente della Regione Siciliana
Assessore ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione
MUSICA. ESSENZIBILITÀ
D’ASCOLTO
a nona edizione della nostra piccola
rassegna internazionale di musica
contemporanea coincide con
il compimento del decimo annodi
attività dell’associazione Curva Minore
che, come si sa, è stata molto
presente ed attiva nel promuovere
e divulgare percorsi sonori innovativi
ed attuali. Si sono infatti realizzate
in questi dieci anni una serie di
programmi ed operazioni culturali che
hanno avuto, se non altro, il merito
della continuità: una scansione ciclica
di operatività ritmicamente incessante,
motivata (e motivante), ma aperta
a differenti modi di sentire oggi la
musica.
Percorrendo ogni possibile traccia o
sentiero sonoro, ma al contempo non
tralasciando il rapporto con le
L
6
Tradizioni della Musica, stiamo pian
piano disegnando alcune altre possibili
mappe delle nuove geografie sonore
che continuamente si vanno creando,
dove il nuovo è rappresentato dalla
diversa metodologia di concepire
il rapporto con i suoni: possibili
riconsiderazioni dell’esperienza
sonora, includendo anche la funzione
sociale che essa può intrinsecamente
possedere.
Come si fa quindi ad esprimere senso
nelle complesse ed intricate trame
della globalizzata (e globalizzante)
società in continua trasformazione?
(evoluzione?). La questione non può
essere risolta. Si potrà forse non far
recedere la propria essenzibilità,
operando comunque secondo il
principio della disponibilità al dialogo:
per far ciò occorre sicuramente dotarsi
della capacità d’ascolto. Ascoltare può
essere una capacità dell’anima prima
che dell’orecchio. L’Anima, sensibile
all’ascolto, può quindi esercitare
importanti influenze al sentire della
Ragione aiutando il cervello ad una
e-motiva espressione dell’ES.
Infinite, per fortuna, sono le forme in
cui Musica può esprimersi, ma tutte
dipendono oggettivamente da due
(dialettici?) elementi essenziali: il
suono e l’ascolto. Ogni suono, a sua
volta è segno non solo di se stesso,
ma anche di senso altro: questo, in un
gioco infinito di possibili rimandi, ha
inevitabilmente una funzione di
socialità a partire dall’elemento
minimo da cui essa viene generata,
possedendo in sé l’intenzione di
comunicare. Sarebbe quindi opportuno
che ogni posizione, ogni essenzialità,
ogni presenza di esistenza sonora
possa essere presa in considerazione
veramente: predisporsi all’ascolto ed
alla comprensione del sentire per
poter eventualmente anche dissentire,
ma percependone comunque il
senso... anche della distanza... per
dosarne una corretta relazione.
L’idea tematica che abbiamo voluto
dare a questa speciale edizione
è legata al compositore inglese
prematuramente scomparso nel 1981.
Figura estrema che ha suscitato
notevoli discussioni per le sue
utopiche e discusse scelte maturate
durante tutto il percorso della sua
opera, Cornelius Cardew rimane
ancora oggi un personaggio scomodo come del resto molte altre figure
estreme di intellettuali, artisti,
letterati, poeti, musicisti, cineasti,
del XX secolo e non solo - ma che
ha deciso di assumere chiare ed
inequivocabili posizioni di fronte
a problematiche creative sulla musica,
ma anche alle funzioni che essa
potesse e dovesse assumere di fronte
alle questioni sociali e politiche.
Ci è sembrato giusto offrire il nostro
spazio minore per evidenziare alcuni
aspetti della sua opera dal punto di
vista del processo creativo, ma anche
riflettendo sulle conseguenze utopiche
del suo pensiero sociale. Ricordiamo
come già nel dicembre 2002
>
7
realizzammo per la prima volta in
Italia, in collaborazione con il GRIM
di Marsiglia, il Dipartimento Aglaia –
sezione musica e la Fondazione Teatro
Massimo di Palermo, le pagine del suo
famoso Treatise, partitura di estrema
difficoltà che responsabilizza gli
esecutori di fronte a scelte di carattere
estetico. Cardew infatti spinge
l’interprete oltre la ‘semplice’ scelta
della selezione del materiale sonoro
coinvolgendolo anche sotto il profilo
estetico chiedendogli di entrare, in
sostanza, in diretto contatto con il
procedimento generativo della stessa
composizione... forse una sorta di
tensione verso l’annientamento del
‘diritto’ di proprietà dell’idea,
richiedendo quindi all’esecutore una
vera e propria partecipazione creativa
di Senso.
Il primo concerto è comunque
interamente dedicato alla grande figura
umana ed artistica di Federico
Incardona che circa un anno addietro
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lasciava, anch’egli prematuramente,
le densità terrene per rendersi Puro
Spirito: la sua musica cristallina e
necessaria risuonerà ancora per tutti
noi grazie alla dedizione ed all’opera
di Giovanni Damiani, legato a Federico
da sincera e profonda amicizia, che ha
ideato e coordinato il lavoro dei tre
valenti musicisti che di Federico più
volte ne hanno eseguito le musiche,
interpretando a fondo il suo pensiero
e la sua scrittura. Ad Eva Geraci,
Adalgisa Badano ed Alessandro
Zambito il mio personale
ringraziamento per la loro profonda
e sentita partecipazione. Alcuni brani
ancora inediti saranno inseriti in un CD
di nostra imminente pubblicazione.
Il secondo evento è legato ad un
giovane musicista di Alcamo, residente
da anni negli Stati Uniti d’America, il
percussionista Simone Mancuso che,
con grande disciplina interiore e
grande chiarezza d’intenti, sta
svolgendo un importante lavoro di
ricerca, approfondimento e
divulgazione del pensiero musicale
applicato agli strumenti a percussione.
Simone presenterà un programma con
accostamenti ed opposizioni pensato
con grande sensibilità ed onestà
artistica ed intellettuale di cui pochi
(grandi) sono capaci. A Simone vada
il mio ringraziamento per essere stato
presente sin dalla prima edizione della
nostra rassegna svoltasi nel 1998.
Il terzo concerto è invece realizzato dal
più importante musicista che con
Cornelius Cardew ne ha condiviso
l’opera essendo stato strettissimo
collaboratore e co-fondatore della
Scratch Orchestra ed avendone
seguito e partecipato fino in fondo le
scelte artistiche e la politica culturale
attivata sin dagli anni ’60: John
Tilbury. Il grande pianista inglese, oltre
ad eseguire alcuni brani composti da
Cardew e dai suoi amici Michael
Parson, Howard Skempton e Dave
Smith, realizzerà il coordinamento
e la direzione del Paragrafo 5 della
monumentale opera The Great
Learning composta da Cardew su testo
del Grande Saggio cinese Confucio.
A John che ha da poco ultimato la
registrazione dell’opera integrale per
pianoforte di Morton Feldman, il mio
infinito ringraziamento per aver voluto
onorare, in prima esecuzione
nazionale, un così grande impegno.
Il quarto concerto realizzato dal
virtuoso pianista belga Daan
Vandewalle figura di spicco del
panorama internazionale, con cui ho
avuto il piacere di condividere la
realizzazione del già citato Treatise.
Daan, che ringrazio tantissimo per
l’entusiasmo, la continua disponibilità
e la sua genialità interpretativa, oltre
ad essere un profondo conoscitore
dell’opera del Nostro, è egli stesso
impegnato nel proporre, attraverso la
musica, contenuti collegati anche a
questioni inerenti la socialità della
musica. Di recente ha anche registrato
un CD con musiche di Gordon Mumma
ed è il dedicatario di molte opere
originali tra cui la monumentale
>
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opera di Alvin Curran Inner Cities della
durata di 8 ore: compositori questi
stretti amici di Cardew.
Desidero in questa sede evidenziare
il lavoro di preparazione svolto con gli
studenti dei licei ‘Almeyda’, ‘Garibaldi’,
‘Einstein’ curati da Daniela Orlando e
‘R. Margherita’ di Palermo curati da
Valeria Fazzi senza il cui paziente
lavoro non si sarebbe potuto realizzare
questa straordinaria esecuzione.
Il 13 maggio si festeggerà a partire
dalle prime ore del mattino la
ricorrenza dei primi 10 anni di attività
di Curva Minore. Un grazie ad
Alessandro Zambito per la sua gentile
nuova composizione; a Dario Buccino
per le sue straordinarie ‘Lamiere’:
grazie alle sue meravigliose
sperimentazioni ci siamo lasciati
trasportare in un magico nuovo
universo sonoro. Ringrazio Stefano
Zorzanello per avermi insegnato...
il desiderio del mare aperto.
Lelio Giannetto
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MUSICA PUÒ NASCERE DA SFERE PIÙ O MENO
DISTANTI DAL FUOCO IPERBOLICO DELL’UMANO.
NELLE SUE PIÙ DIVERSE FORME,
NON DEVE PERÒ MAI PERDERE SENSO.
QUESTO, SENZA NATURA, PERDE A SUA VOLTA
RAGIONE... D’ESSERE SUONO.
IL CONTRABBASSO PARLANTE
XX
PUNTATA
A CORNELIUS CARDEW
A FEDERICO INCARDONA
When things had been classified in
organic categories Knowledge moved
towards fulfillment.
Given the extreme knowable points the
inarticulate thoughts were difined with
precision, the sun’s lance coming to
rest on the precise spot verbally.
Having attained this precise verbal
definition, this sincerity, they then
stabilized their hearts.
They disciplined themselves.
Havinh attained this self-discipline they
set their own houses in order.
Having order in their own homes they
brought good government to their own
states.
And when their states were wellgoverned the Empire was brought into
equilibium
Quando le cose furono classificate in
categorie organiche, la conoscenza si
avvicinò alla completezza.
Dati gli estremi punti conoscibili, i
pensieri inarticolati furono definiti con
precisione, la lancia del sole arrivando
verbalmente a ripososul punto preciso.
Avendo raggiunto questa esatta
definizione verbale, questa sincerità,
essi resero infine stabili i loro cuori.
Disciplinarono se stessi.
Avendo raggiunto questa
autodisciplina, misero ordine nelle
proprie case. Avendo ordine nelle
proprie case, governarono
giustamente i loro stati.
E quando i loro stati furono ben
governati, l’Impero fu condotto
all’equilibrio.
Confucio
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MERCOLEDÌ 2 MAGGIO
Palermo/La Cuba
MISTERI DA CAMERA
FEDERICO INCARDONA
ore 20 conferenza
Guido Barbieri, Paolo Emilio
Carapezza, Giovanni Damiani,
Guido Peri, Marco Spagnolo
ore 21 concerto
Eva Geraci flauti
Alessandro Zambito violino
Adalgisa Badano pianoforte
(1958-2006)
3 frammenti dal Favara (1999)
per vl. solo
Bocca (1984)
per fl. basso e pianoforte
Sulla lontananza dell'amico
dilettissimo – rondò variato (1986)
per fl.basso/ottavino,
vl. e pf/celesta ad lib.
3 studi per pianoforte (2000)
Iskra II (2005) per fl. e vl.
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a musica di Federico Incardona ci
ricorda sempre come si possa
comunicare con i suoni riscoprendo una
spontaneità espressiva che attraversa
le classi sociali, e che anzi a un ascolto
le divide al loro interno tra chi è
disposto a una rigorosa autoanalisi dei
disagi stratificati in noi, sfruttando i
sensi e le arti per la conoscenza di sè,
e chi no, cioè chi si accontenta del
piacere sonoro, delle maschere
stilistiche commerciali per perpetuare
uno stupro organizzato al fine della
narcosi e del consumo controllabile.
Apparentemente sdegnosa e
aristocratica, la sua arte è invece
estremamente diretta, appunto supera
le categorie codificate, condensando
nel segno scritto enormi tensioni: nel
suono e tra i suoni, corpi vibranti in
relazione umana, erotica, affettiva,
fraterna, sempre generosa di relazioni.
La sua musica opera una strategia di
eversione che ha sempre saputo
coniugare estremi di violenza e grazia,
tenerezza e disgusto, algide nostalgie
L
dell’espressione comunicativa;
estremamente radicata alla sua città di
Palermo, ai suoi suoni e colori, in forza
di ciò e della minuzia dei particolari
veramente ossessiva nelle sue
partiture, tale musica lambisce così
l’universale, come universale è
l’esperienza del dolore e del suo
superamento: tutta la sua musica è
dichiarazione di fraternità nel lutto, e
anche le memorie del canto siciliano
sgorgano quasi spontanee dal suo
calamo come privazioni, come perdita
irrevocabile dell’innocenza: le vicariote,
invocazioni di carcerati alla madre, i
lamenti tirrurusi sono evocati come
‘umili’ antenati senza età né luogo,
perché il luogo natìo è un non-luogo:
Palermo per Federico era ‘centro
esperimentale del mondo’.
Volendo abbozzare con nomi noti
un’immagine di tale musica, adotterei
l’intersecarsi paradossale fra estremi
apparentemente inconciliabili: un
percorso che coniuga Webern e
Bussotti, l’altro Nono e Cage.
>
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La prassi etica e sociale, prima ancora
che estetica, da un lato, coniugata con
‘la fulgida sinergia di rigore ed
emozione’.
Giovanni Damiani
l catalogo delle opere di Federico
Incardona, curato da Tonin Tarnaku,
fu pubblicato dal CIMS nel 1999. Allora
collaborai alla stesura del catalogo e la
prima cosa che mi fu evidente
nell’avvicinarmi alla musica di Federico
Incardona fu il particolare carattere
della sua opera che nel complesso
appariva come un insieme di
composizioni che avevano tutta l’aria di
essere incompiute o, cosa forse più
raccapricciante, di frammenti in
continuo divenire. Questo era in un
certo senso un ostacolo per me e Tonin
che ci trovavamo costretti a compilare
un catalogo che sapevamo già essere
incompleto, e non solo per la giovane
età del compositore. Me ne ero quasi
fatto un cruccio, anche perché una
volta che provai a chiedere qualche
I
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spiegazione a Federico mi accorsi che
lui semplicemente non aveva
considerato la finitezza delle opere
come segno di compiutezza, e il
concetto che avevo di opera aperta non
calzava alla sua musica, all’uso della
tecnica seriale e soprattutto sembrava
lontanissimo dal suo pensiero. Forse
non ci riuscì allora neppure lo scritto (in
verità assai chiarificatore in tal senso)
di Amalia Collisani che apriva la
pubblicazione e che mi dava modo di
intendere l’opera di Federico come
“aperta”: «Basta questo sguardo
frettoloso al catalogo per capire che il
suo carattere provvisorio riflette un nonfinito dell’opera che non deriva
semplicemente e, direi, banalmente,
dall’insoddisfazione dell’artista;
piuttosto dalla sua aspirazione
all’infinito che si traduce in volontà di
non finire, di continuare ogni
composizione nell’opera che
utopisticamente dica tutto quel che c’è
da dire, e, più realisticamente sommi
tutto il suo dire. I “frammenti” di
Federico Incardona non sono dunque
parti di composizioni incompiute ma
elementi fecondi pronti a germinare
altre voci, atti ad essere elaborati con
nuovi procedimenti, ad essere
continuati in nuovi capitoli. L’opera di
Federico Incardona è “aperta” nel
senso della sua inesaurita e
inesauribile possibilità di accrescersi e
modificarsi, di trasmutarsi». Nulla di
preordinato, quindi, soltanto la
necessità di dover dire tutto. Ma
questa necessità che conduce alla
volontà di non finire cozzava con la
scrittura coerente e rigorosa di
Federico, con il suo concetto di serie
quale “summa gnoseologica”, assoluta
verità umana; eppure a ben vedere le
contraddizioni in lui erano evidenti e
convivevano tutte bene, così poteva
parlare del rigore della sua
elaboratissima scrittura come unica e
sola possibile manifestazione di
pulsioni istintive, o esortava a seguire
una regola che poi lui stesso non
applicava (una volta mi ricordò che
Schönberg non applicava alla lettera le
rigide formule della dodecafonia). Con il
tempo accettai che la sua musica
fosse compiuta anche grazie al fatto di
avere ancora da dire; adesso il tempo
mi costringe a vedere come finita
un’opera che non potrà più essere in
divenire. Di recente, ascoltando la
revisione critica di Malor me bat, ho
quasi ceduto alla tentazione di credere,
seppure per un momento, che la sua
opera potesse vivere ancora di
trasmutazioni, di questo suo carattere
precipuo, ma in verità non è così: non
sarà mai una trasmutazione continua e
radicale, come radicale era la sua
bellissima scrittura.
Guido Peri
da circa un anno che Federico ci ha
lasciato… e ci ha lasciato una bella
serie di produzione di atti sonori (anche
a lui piaceva scherzare).
Questi non sono stati - e non lo sono
tuttora - delle ‘semplici’ composizioni
musicali, ma un insieme
>
È
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consustanziale di espressioni di vita e
suono. Il mio incontro con Federico è
iniziato soltanto nel ’94 - di ritorno dal
mio ‘esilio’ bolognese - ascoltando
insieme un motorino dell’acqua, di
quelli che a Palermo sono molto diffusi
soprattutto nel centro storico e nei
quartieri popolari: ne ascoltammo tutte
le frequenze udibili, le sue
‘armoniche’… tutte naturali e, tra un
bicchiere e l’altro, cominciammo ad
ipotizzare varie possibilità di senso che
poteva esprimere quel suono - non lo
considerammo neppure per un attimo
‘rumore’ poiché tutte le nostre
attenzioni erano rivolte proprio alla
musica di quei suoni e probabilmente
se in quello stesso frangente una radio
ci avesse permesso di udire una
sinfonia di Mozart, o uno ‘scherzo’
rossiniano, lo avremmo percepito come
un segnale di disturbo rispetto al
‘meraviglioso’ tappeto sonoro ricco di
tantissime soluzioni cromatiche
espresso meccanicamente da una
qualunque pompa dell’acqua in via
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Gagini a Palermo (erano circa le 5 del
mattino).
I riferimenti al caso di Cage ed ai suoi
elettrodomestici; alle meccaniche
industriali; ad un solo suono di Scelsi;
alla politica del comunismo; alle
questioni teoretiche di cui, figlio d’arte,
era capace di discettare con la forza
estetica del suo iper-linguaggio,
sublime anche per le intonazioni che
assumeva il suono della sua voce ricca
e calda dalle tinte gravi, ma netta e
cristallina sulle frequenze medio-alte;
alle questioni sociali. Molti, quindi, i
punti di discussione e di contatto con
Federico: non parlammo mai di Cardew,
io allora non ero ancora entrato in
contatto con l’opera del rivoluzionario
compositore inglese, ma le questioni
legate alla emancipazione delle classi
sociali nei suoi aspetti soprattutto
culturali, ricordo perfettamente, erano
oggetto delle nostre periodiche
discussioni, esprimendone punti di
vista ed ipotesi risolutive a volte
coincidenti, a volte diverse. Si
discuteva. Si discuteva e si agiva al
contempo: ognuno di noi con i nostri
differenti mezzi e, probabilmente,
seguendo percorsi diversi, ma nella
stessa direzione. Certo consapevoli che
la/e questione/i non si potevano
risolvere e che oltretutto i mezzi di cui
disponevamo non erano e non
sarebbero mai stati tali da consentire
una reale rivoluzione del sistema
culturale: il problema, però, veniva
affrontato e discusso con ostinazione,
senza arrendersi. Resisteva la
consapevolezza della nostra essenza
umana e la necessità di voler
continuare a credere nelle nostre idee,
anche se qualcosa di più forte e
potente impediva di veder realizzare il
sogno (appunto: un sogno) utopico. Del
resto si sa: ognuno di noi è, per
fortuna, capace di esprimersi
liberamente. L’importante, ritengo, sia
vivere dentro alle questioni con sincero
spirito di attiva partecipazione.
Grazie ancora, Federico.
Lelio Giannetto
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MERCOLEDÌ 9 MAGGIO
Palermo/La Cuba
STOCKHAUSEN SERVES
IMPERIALISM
(1936-1981)
Octet ’61 (12’)
Versione per vibrafono preparato
amplificato di S.Mancuso
JOHN CAGE (1912-1992)
Child of Tree (8’) per solo strumenti a
percussione
Branches (8’) per solo strumenti a
percussione
SALVATORE SCIARRINO (1947)
Il Legno e la Parola (8’) per
marimbone (prima esecuzione italiana)
JOHN CAGE (1912-1992)
Variations II (18’) versione per
percussione e contrabbasso
KARLHEINZ STOCKHAUSEN (1928)
Zyklus (13’) per un percussionista
CORNELIUS CARDEW
ore 20 conferenza
Guido Peri, Lelio Giannetto
ore 21 concerto
Simone Mancuso strumenti a
percussione
Giuseppe Riggi contrabbasso
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Sono convinto che quando un
gruppo di persone si riuniscono e
cantano L’Internazionale, questo è più
complesso, subdolo, forte e
musicalmente interessante, di tutta
l’avanguardia messa assieme”.
Partendo da questa citazione di
Cornelius Cardew, non posso
escludere che nel programma del
concerto non si avverta un certo
“bisbiglio” politico.
Cardew, dopo un inizio come
assistente di Stockhausen dal 1958 al
’60 allo Studio di Musica Elettronica di
Colonia, e poi in contrapposizione,
sostenitore delle idee estetiche di
Cage e quindi della New York School,
ha maturato col tempo una certa
avversità nei confronti di quei
compositori come Boulez o
Stockhausen, per citarne alcuni, che
perseguivano una strada delineata
dall’accademismo piu’ sfrenato.
Le posizioni assunte da Cardew sono
testimoniate da alcuni momenti
fondamentali della sua breve vita: fu’
“
fondatore della Scratch Orchestra,
autore del libro “Stockhausen Serves
Imperialism” e membro co-fondatore
del Partito Rivoluzionario Comunista
Britannico.
Con quanto detto non intendo
raccontare la storia della musica del
‘900, né tanto meno fare un discorso
politico, ma mettere in luce il
dualismo estetico/storico presente nel
concerto. Ho infatti pensato di porre a
confronto compositori come
Stockhausen e Sciarrino a Cage e
Cardew. Ai primi, dalle ingegnose
impalcature musicali dettate da regole
strutturaliste, si contrappone una
scuola di pensiero nuova, che
reagisce a questi dando spesso
importanza a elementi casuali e
all’improvvisazione.
Da un lato quindi ascolteremo Zyklus
di Karlheinz Stockhausen, capolavoro
della musica strutturalista/seriale
degli anni ’60* e primo lavoro pensato
per percussione sola.
>
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La sua struttura ciclica e’ rispecchiata
dalla disposizione degli strumenti a
cerchio, al cui interno si muove il
solista, partendo e arrivando allo
stesso punto dopo aver completato un
ciclo. Qui Stockhausen, influenzato
forse da Cage, Cardew e dalla
corrente Alea del periodo, stava
sperimentando alcuni aspetti della
parziale indeterminazione della forma.
Infatti in zone ben precise della
partitura il percussionista “deve”
scegliere delle strutture o delle
sequenze di suoni da interporre alla
struttura fissa. Una interessante
caratteristica della partitura e’ che la
si puo leggere sia in senso orario che
antiorario, senza perdere il rigore
strutturale della partitura (vi ricordo
che siamo nel 1959!).
Dall’altro lato ascolteremo la
“leggerezza” di Child of Tree e
Branches di John Cage, lavori di
grande profondità pensati per
qualsiasi strumento purché vegetale:
piante secche o vive, che non siano
20
diventate già uno strumento. Cage
impone la durata (8 minuti), due
strumenti (un cactus amplificato e dei
fagioli messicani secchi) e l’uso dell’IChing per la struttura
dell’improvvisazione. Il solista è poi
libero di scegliere gli altri “strumenti”
e di improvvisare.
Octet ’61 fà parte dei lavori
indeterministici di Cardew. Consiste in
60 segni derivanti da notazioni
convenzionali musicali, i quali
costituiscono ognuno un singolo
evento musicale di cui l’interprete ha il
compito di determinarne la forma,
improvvisando.
Un lavoro estremo che si antepone
perfino a Cage. Qui l’interprete e’
lasciato veramente libero di creare,
partendo da un piccolo incipit dato dal
compositore.
Variations II è un’opera la cui
particolarità è la partitura. Essa
consiste in cinque piccoli fogli
trasparenti dove su ognuno di essi e’
disegnato un punto, e sei fogli un po’
più grandi con una linea per ogni
foglio. Sovrapponendoli si otterranno
delle configurazioni di linee
perpendicolari che determineranno
punti di frequenza, ampiezza, timbro e
durata dei suoni. La versione
presentata per questa edizione de Il
SUONO DEI SOLI ’07 è per
contrabbasso e percussione.
Il legno e la Parola di Salvatore
Sciarrino è una composizione
recentissima per marimba 5 ottave; la
descrivo come una immagine sonora,
forse fiabesca, dove il legno quasi
mormora e tenta di dire parole.
Concludendo, il concerto vuole essere
uno specchio sonoro del dualismo
sopra descritto: vuole trasportare il
contrasto estetico in un mondo sonoro
unico, puro, chiaro sulla carta e nella
logica ...e spero anche nell’ ascolto!
Simone Mancuso
*Stockhausen in Zyklus allarga i parametri di
serializzazione anche al timbro strumentale.
21
(1936-81)
February Piece 1 (1959)
Material (1964)
February Piece 2 (1960)
Croppy Boy (1973)
Father Murphy (1973)
Treatise - extract (1963-67)
February Pieces 3 & 4 (1961)
Unintended piano music (1970)
CORNELIUS CARDEW
VENERDÌ 11 MAGGIO
Palermo/La Cuba
CORNELIUS & COMPAGNI
ore 20 guida all’ascolto
Lelio Giannetto presenta
SULLE TRACCE
DI CORNELIUS CARDEW
di Stefano Zorzanello
HOWARD SKEMPTON
Well, well Cornelius (1982)
DAVE SMITH
Progressive Salon Threat (2005)
Bambuco Excentrico (2005)
Postmodern Hawk (2005)
Backtrack Disco (2006)
Brazilian Whispers (2005)
In Modo Langsando (2006)
ore 21 concerto
John Tilbury pianoforte
MICHAEL PARSONS
Oblique Pieces 6&7 (2006)
HENRY PURCELL
A New Ground in E minor (1659-95)
22
ohn Tilbury è un pianista anomalo.
Potrei definirlo Tonkunstler, alla
Andor Foldes. Cioè un “artista del
suono”, come pochissimi altri pianisti
sopravvissuti alla mania dattilo-digitale
del nostro secolo. Già nel lontano
1989 egli parlava di Morton Feldman
disegnando una linea esegetica
cristallina: Feldman - Cardew. Il
secondo, Cornelius, scriveva delle
trasparenti composizioni di Feldman
riferendosi ad una luce fioca, alla
quale i nostri occhi, abbagliati da
canonici sfavillii, devono abituarsi
prima di cogliere sfumature
significative. Oggi forse non si ha
nemmeno il tempo di ascoltare un cd
normalizzato all’estremo sfruttando
curve RMS (radice quadrata media
dell’ampiezza); figuriamoci quando mai
avremo la possibilità di abituare
l’orecchio a cogliere sfumature che si
susseguono in fasce di minima
ampiezza, dal fruscio al cicaleggio
degli oscillatori. Eppure, leggendo
quello che scriveva Cornelius Cardew
J
potremmo ricrederci, e per una volta
osare un impiego del tempo volto alla
ricerca di suoni più labili e tenui:
“Per Feldman i suoni si riverberano
all’infinito, senza mai perdersi
completamente, la loro risonanza
muta man mano che essi svaniscono
o, piuttosto, essi non svaniscono ma
recedono dal nostro orecchio,
delicatamente, perché la delicatezza
è irresistibile, poiché un’insidiosa
invasione dei nostri sensi è più
efficace di un attacco frontale.
E i nostri orecchi, nello sforzo di
afferrare la musica, diventano più
sensibili, più preparati a percepire il
mondo sonoro nel quale ha sede la
musica di Feldman”. Suoni che
indietreggiano! E la linea rossa passa
per quello che invece Feldman a sua
volta ricorda del geniale recensore:
“Cornelius suonava la mia musica
meravigliosamente e ha scritto cose
bellissime a proposito delle mie prime
opere”. Una stringa di senso ulteriore
va da John Cage a Morton Feldman, >
23
>da questi a Cornelius Cardew (lo
splendido nome echeggia racconti di
E.T.A. Hoffmann), grande pianista, poi
illustre divulgatore di musica nuova,
strana, semplice ma ardita, pensata e
suonata per/nelle fabbriche. La linea
infine approda a John Tilbury. Per tutti,
non in egual misura, la lontananza
dalle accademie musicali, dalla
musica ‘ufficiale’, da quelli che
vengono definiti come “i mostruosi
edifici seriali concepiti a Darmstadt
durante gli anni Cinquanta”. E giù
strali contro un certo modo di
suonare, quello politicamente corretto,
quello che articola e fraseggia
soltanto nel modo riconosciuto ed
apprezzato nei Teatri Ufficiali. Nulla a
che vedere, dunque, con le metodiche
anomalie di Giuseppe Chiari! Quel
fraseggio ufficiale legge e dà sensi
univoci, riesce a decodificare soltanto
Stockhausen e Boulez. Tilbury
apprezza invece Cardew e Tudor, altro
grande interprete “da polpastrello”,
grande re-inventore della non-musica
24
di Cage. Pronuncia un’irrinunciabile
verità: la necessità di intendere il
“virtuosismo” come distante anni luce
dal “meschino parapiglia digitale”
(Barthes), come cosa che invece
riguarda la “virtù di estrarre dal
pianoforte sonorità straordinarie”. Per
questo Tilbury è un artista del suono,
Tonkunstler. Si rivolge all’Oriente, allo
stesso modo degli altri grandi eroi
dell’Eterna ghirlanda appena citata (la
stringa Cage-Feldman...), e cita
tecniche cinesi di ‘vibrato’, dove a
vibrare veramente, aggiungo io, non è
naturalmente la corda (cosa
meccanicamente impossibile) ma
l'interprete. Smettiamo dunque di
suonare come scimmiette
ammaestrate, e prendiamo a modello
il detto taoista che ha ispirato i due
“John”: “La musica più grande ha le
note più tenui”.
Girolamo De Simone
(1935)
da Sixpac Sonatas
for H. Wiley Hitchcock
for Julia Wilson
for Homer Keller
for David Bernstein
da Sushi Box
for Merce Cunningham
Octet for David Behrman
for Lou Harrison
for William Colvig
for C.T. Mumma
Perspectives 1
Perspectives 2
Perspectives 3
CORNELIUS CARDEW (1940-1981)
Thalmann Variations (1974)
ALVIN CURRAN (1938)
For Cornelius (1982-1993)
GORDON MUMMA
SABATO 12 MAGGIO
Palermo/La Cuba
FOR CORNELIUS
ore 20 guida all’ascolto
Lelio Giannetto presenta
SULLE TRACCE
DI CORNELIUS CARDEW
di Stefano Zorzanello
ore 21 concerto
Daan Vandewalle pianoforte
25
uesto concerto contiene musiche
di Cornelius Cardew e dei suoi
colleghi e amici più cari Gordon
Mumma e Alvin Curran. Le Thalmann
Variations composte da Cardew sono
parte centrale del programma. Esse
riflettono la musica della Scratch
Orchestra, un tentativo, spinto da
motivazioni politiche, di scaricare gli
stili modernisti esoterici degli anni
cinquanta e sessanta, e soprattutto
una musica che vuole costruire un
ponte tra il pubblico e l'avanguardia.
La composizione commemora la
tragica sorte del comunista tedesco
Ernst Thalmann, vittima del regime
nazista degli anni trenta e quaranta.
Le variazioni sono organizzate attorno
alla canzone di Thalmann e sono
scritte in più idiomi. Cardew parla
diverse lingue nello stesso tempo, per
comunicare più chiaramente possibile
il suo messaggio politico. Ha quindi
adottato un approccio poli-stilistico.
Le variazioni rispecchiano insieme
Beethoven, Eisler, la pop music ecc.
Q
26
Non c'è dubbio che questo metodo
compositivo servì da esempio per The
People United Will Never Be Defeated
(“Il popolo unito non sarà mai
sconfitto”, ndr), un altro set di
variazioni in molti stili differenti in una
canzone politica, composto da
Frederic Rzewski nel 1976.
Il 13 dicembre 1981, Cornelius
Cardew rimase ucciso in un incidente
causato da un pirata della strada, per
ironia della sorte in un giorno che col
senno di poi sarebbe stato
importante per la caduta dei regimi
comunisti nell'Europa dell'Est. Dopo
tutto il 13 dicembre fu anche il giorno
in cui venne decretata la legge
marziale in Polonia. La morte di
Cardew fu un argomento molto
discusso all’epoca. Anche se
veramente in pochi condividevano
le sue convinzioni politiche, che
al momento della sua morte erano
incentrate sul Maoismo e il suo
“successo” in Albania, la comunità
avanguardistica percepiva comunque
il ruolo centrale giocato da Cardew
nella musica di quel tempo. For
Cornelius di Alvin Curran non è
nient'altro che un grande omaggio
al legame con il musicista.
La composizione si apre sullo stile di
Satie (o come si potrebbe anche dire,
come un piccolo valzer di Scratch).
La Parte B è comunque
un'immediata, monolitica
e multitimbrica massa sonora che
sembra riconciliare la Noise-Art
e la musica basata sulla ripetizione.
Gordon Mumma fu pure un amico
stretto di Cardew. Le miniature che
precedono la musica di Curran e
Cardew in questo programma
riflettono sia nei titoli (che si
riferiscono principalmente alla
personale amicizia del compositore),
sia nel metodo compositivo, una
ricerca della precisione, della sintesi
e della poesia. La musica di Mumma
non è quella della gestualità
esasperata o del pathos portato
all'estremo. È una musica interiore,
spirituale, riflessiva. Una musica in
cui ciò che non è detto è tanto
importante quanto quello che viene
detto.
Daan Vandewalle
27
John Tilbury coordinamento artistico
Daniela Orlando maestro preparatore
DOMENICA 13 MAGGIO
Palermo/La Cuba
CURVA MINORE 10 ANNI
SUONARE LA CITTÀ
CONTEMPORARY MUSIC PARTY
ore 8 -17,00
ASCOLTA PALERMO
Attraversamenti viari della Città
abbanniate, diffusioni musicali,
performance su scala ambientale,
paesaggio sonoro, video-expo
A cura di Lelio Giannetto, Valeria Fazzi,
Davide Barbarino
ore 18,30
THE GREAT LEARNING
CORNELIUS CARDEW
Studio sul paragrafo 5
per un gran numero di musicisti
educati e non
28
Palermo Scratch Orchestra
Marco Annaloro, Vincenzo Alonzo,
Marko Bonarius, Adriana Di Bell,a
Alba Liberto, Sandro Librio,
Anna Maria Nicchi, Antonella Campisano,
Benedetto Casamento, Valeria Cuffaro,
Stefania Riccobono, Paolo Crivello,
Simone Fenoaltea, Lombardo Marina,
Simone Oca, Sara Caracappa,
Marzia Giglio, Emilia Piscitello,
Sarjan Birriolo, Camillo Amalfi,
Cinzia Zangara, Corrado Salemi,
Cristina Arena, Valeria Fazzi,
Valentina Spirio, Davide Barbarino,
Davide Gambino, Fabio Lattuca,
Gianira Ferrara, Giulio Maddaloni,
Giusalba Borsellino, Giusi La Barbera,
Ilenya Molica, Irene Paderni,
Serena Pantè, Paola Giacalone,
Antonina Calabrese, Lorenzo Caltagirone,
Salvatore Angileri, Danilo Mercadante,
Roberta Caly, Roberta Mantegna,
Roberto Conigliaro, Rossella Aprile,
Silvia Gandolfo, Tiziana Privitera,
Valerio Nicosia, Vera Naselli,
Veronica Moncada, Laura Privitera,
Loredana Vesco, Maria Muratore,
Ugo Lo Casto, Stefano Zorzanello,
Francesca Zummo, Filippo Cuti,
Goethe Chor
DARIO BUCCINO
Ero già a me n° 85 per lamiera
d’acciaio solista
Dario Buccino lamiera d’acciaio
ore 21,15
SICILIAN SLOW FOOD &... WINE
Cibo, vino, proiezioni video ed... altro
ore 22,30
MUSIC NIGHT... CLUB
HORATIU RADULESCU
The Origin per due gran casse
Simone Mancuso strumenti a percussione
GIOVANNI DAMIANI
Melancolia Generosa II per vibrafono e
pianoforte (2003)
Simone Mancuso vibrafono
Giovanni Damiani pianoforte
ALESSANDRO ZAMBITO
Bal(l)ata per violino solo (2007, prima
esecuzione assoluta)
Alessandro Zambito violino
29
na giornata eccezionale, una vera
e propria festa dei suoni... coi
suoni.
Dalle ore 8 del mattino Palermo sarà
percorsa da una folta schiera di
abbanniaturi. Questi artigiani, di solito
avvezzi alla vendita di beni o servizi
attraverso messaggi auto-promozionali
piuttosto sonori (fino a qualche anno
addietro a voce viva, oggi attraverso
l’uso di diffusori magnetici) durante
tutta la giornata, in molti degli
attraversamenti viari della Città,
alterneranno alle proprie usuali
abbanniate diffusione in ambiente di
musiche selezionate dai programmi
svolti in questi anni da Curva Minore.
Ascolteremo quindi in sequenza le
rispettive abbanniate del sale, della
riparazione delle cucine a gassi,
dell’ombrellaio e dell’arrotino, dello
sfinciuneddu cavuru e ciavurusu, dei
cacoccioli, delle sarde e così via,
insieme a brani di musiche del nostro
tempo: abbanniate e musiche che
costituiscono, per chi non se ne fosse
U
30
ancora reso conto, preziosi tesori della
nostro ‘tradizionale’ paesaggio sonoro
(in estinzione?).
Così abbiamo utopicamente pensato di
offrire alla Gente di Palermo una
giornata diversa: non ‘la solita musica’
insomma, ma dando voce,
metaforicamente e realmente, ad una
serie di fenomeni sonori espressione
di un diverso sentire che potrebbe,
tutto sommato, essere utile o
addirittura, in qualche caso, anche
piacere. L’utopia, si sa, non è il
corrispettivo della realtà, ma può
costituire un punto di tensione, una
linea guida presso cui... distendere le
espressioni ideali del pensiero umano.
Non è finita: un gruppo di studiosi, che
in questi anni hanno svolto un’attenta
indagine sui fenomeni del paesaggio
sonoro della nostra Città,
realizzeranno, insieme ad alcuni
studenti del liceo Scientifico “Einstein”
di Palermo, in collaborazione con Ars
Nova - associazione siciliana per la
musica da camera, la performance su
scala ambientale dal titolo ‘Ascolta
Palermo/ Palermo Ascolta’: i
performer assumeranno
contestualmente il ruolo attivo
dell’esecutore ‘semplicemente’
ascoltando tutti i suoni che la città
saprà offrire, in quel dato ambiente
acustico ed in quella durata, a chi sarà
in grado di raccoglierli e concepirli
come una composizione casuale, ma
determinata dalla volontà dei suoi
stessi cittadini o anche da eventi
sonori naturali. Una sorta di “suonare
la città” (per citare G. Chiari) o meglio
‘comporre la città’ attraverso un
ascolto attento e attivo, non periferico
e passivo. Comporre attraverso
l’ascolto può essere una pratica
sostenibile per esercitare non solo
l’acquisizione di un senso ecologico
del suono, ma anche “per sviluppare
una sensibilità estetica”
(R.M. Schafer) ed una sempre più
consapevole capacità d’incidenza nel
complesso sistema vitale dei suoni in
cui noi continuamente viviamo:
“l’orecchio non ha palpebre” (J. Cage)
Dalle ore 18,30 presso La Cuba (c.so
Calatafimi, 100) si ‘consumerà’ invece
la festa con 8 ore di musica tra
performance, concerti, proiezioni
video, che culminerà con una vera e
propria orgia di suoni e cibo della più
succulenta cucina tradizionale
palermitana innaffiata con vini d.o.c.
delle culture siciliane. Saranno alcuni
musicisti che in questi anni hanno
svolto un ruolo importante per aver più
volte partecipato alle attività di Curva
Minore ad ‘intrattenere’ il pubblico
della ‘Festa’. Le performance
incomincieranno con un evento
speciale mai realizzato in Italia:
l’esecuzione del Paragrafo 5, in forma
di studio, della monumentale opera
The Great Learning basata sul testo
del Grande Saggio cinese Confucio:
questo brano, della durata di 2 ore
circa, coinvolgerà infatti circa 100
esecutori, tra musicisti educati e non
educati - così come previsto in
partitura dal compositore inglese >
31
Cornelius Cardew - accuratamente
preparati, con un’intensa attività
durata più di sei mesi, dalla
coreografa e regista etnea Daniela
Orlando. Il gruppo degli esecutori è
costituito da alcuni musicisti; alcuni
gruppi corali come Cantori Nuovi diretti
da Norino Buogo, Goethe Chor diretto
da Serena Pantè; gruppi di studenti
dei licei “Almeyda”, “Garibaldi”e “R.
Margherita” di Palermo insieme ad
alcuni studenti del Conservatorio “V.
Bellini” di Palermo. La direzione del
Paragrafo 5 sarà affidata a John
Tilbury, già amico e collaboratore di
Cardew, che coordinerà
l’importantissimo lavoro preliminare
svolto da Daniela Orlando e da Valeria
Fazzi. Ma l’eccezionalità di questo
evento consiste anche nella sua
fruibilità: il pubblico infatti non
assisterà passivamente all’esecuzione
musicale come di solito avviene
tradizionalmente, ma circolerà tra gli
esecutori. Questi, disposti a gruppi
secondo una ben precisa disposizione
32
indicata in partitura, si dislocheranno
in diversi spazi creando,
contestualmente, diversi eventi sonori:
sarà data al pubblico la facoltà di
scegliere tempi e luoghi di fruizione.
Alle ore 21,15 si aprirà l’ingresso alla
Cuba ai sollazzi: carretti ambulanti
introdurranno cibo e vino rosso
secondo la tradizione popolare
siciliana (pani ca meusa, mussu,
quarume e scannaruzzato, sfincionello,
cazzilli, arancini, zucchero filato e
mennulata ed altre prelibatezze di
‘casa nostra’). Durante il ristoro e le
libagioni, saranno proiettati alcuni film
su alcuni musicisti che hanno
costituito un importante punto di
riferimento per Curva Minore. Alle ore
22,30 toccherà al percussionista di
Alcamo, ma residente a Washington,
Simone Mancuso che riprenderà le
esibizioni dal vivo con musiche di
Horatiu Radulescu per due gran casse
a cui si aggiungerà il pianista Giovanni
Damiani per eseguire Melancolia
Generosa dallo stesso composta, si
proseguirà con il violinista Alessandro
Zambito che eseguirà Bal(l)ata sua
originale composizione per la
circostanza. La conclusione della festa
sarà affidata alle splendide,
meravigliose lamiere di Dario Buccino
che, reduce dallo splendido,
apprezzatissimo concerto realizzato
nel marzo scorso presso l’Auditorium
di Roma, eseguirà Mi Dico (n°85) per
solo lamiera d’acciaio, conducendoci
tutti nell’immaginario mondo fantastico
delle iper-frequenze sonore: ci
trasporterà come in un tappeto volante
di suoni, nel ‘sogno’ della ragione.
L’utopia concreta.
Le sorprese? Non mancheranno di
certo!
A tutti coloro che hanno partecipato in
questi anni sostenendo le nostre idee
A mia moglie Valeria
Ai miei figli Gabriele e Luca
Lelio Giannetto
33
GIOVEDÌ 31 MAGGIO
Palermo/Conservatorio V. Bellini
STRADE DEL CINEMA
CONCORSO
GIOVANI MUSICISTI EUROPEI
Associazione
Strade del Cinema di Aosta
Con la partecipazione di
Museo Nazionale del Cinema/
Fondazione Maria Adriana Prolo
in collaborazione con
Conservatorio V. Bellini di Palermo
Fondazione Ignazio Buttitta
34
ore 18 seminario
Enrico Montrosset
Una musicazione dal vivo del Cinema
Muto
Beppe Barbera
metodi di composizione per il Cinema
Muto. Esemplificazioni
ore 21 selezioni
del concorso in forma di esibizione
aperta al pubblico
I diversi concorrenti musicheranno dal
vivo il medesimo estratto di 10’ di un
film del cinema muto
Enrico Montrosset
Beppe Barbera
Lelio Giannetto
giuria
REGOLAMENTO (estratto)
Art.1 L’Associazione Culturale Strade
del Cinema bandisce un concorso
internazionale per la composizione
di una partitura da eseguirsi dal vivo
nel corso dell’edizione 2007 del
concorso giovani musicisti europei
durante il FESTIVAL INTERNAZIONALE
DEL CINEMA MUTO MUSICATO DAL
VIVO “STRADE DEL CINEMA”
(Aosta, 7/11 agosto 2007).
Art.2 Il Concorso è aperto a
musicisti, singoli o gruppi, di qualsiasi
nazionalità che non abbiano compiuto
il trentacinquesimo anno di età alla
data dell’11 agosto 2007.
Per l’ammissione dei gruppi conterà
la media dell’età dei musicisti.
Art.3 I candidati che desiderano
partecipare alle selezioni
compileranno in ogni sua parte il
modulo di iscrizione disponibile sul
sito www.stradedelcinema.it e lo
invieranno, entro e non oltre il 15
maggio 2007, all’indirizzo di posta
elettronica
[email protected]
Art.5 I candidati alla selezione
riceveranno a mezzo posta una copia
in formato DVD con timecode di un
cortometraggio muto, per il quale
comporranno una musicazione da
eseguire dal vivo nel corso delle
selezioni ufficiali che si terranno a
Palermo il 31 maggio e l’1 giugno
2007 (ma anche a Firenze, Liegi ed
Aosta)
Art.6 ... Dieci, tra tutti i candidati
presentatisi alle selezioni, saranno
selezionati per la fase finale del
concorso giovani musicisti europei del
festival strade del cinema, che si terrà
ad Aosta dal 07/08/2007
... Ai 10 finalisti (solisti o gruppi) verrà
riconosciuto un gettone di presenza
pari a euro200 (per gruppo o solista)
come rimborso per le spese di
trasporto. Al primo classificato
saranno commissionate la
composizione e l’esecuzione di una
musicazione originale per un
>
35
lungometraggio messo a disposizione
dal Museo Nazionale del Cinema/
Fondazione Maria Adriana Prolo per
le quali riceveranno un compenso di
euro1.500(millecinquecento) messo
a disposizione da Strade del Cinema.
I primi tre classificati inoltre vedranno
la propria musicazione dal vivo
pubblicata su un cd della collana
“Notes on Frames”
(uscita gennaio 2008).
Regione Siciliana
Strade del Cinema
Info
Curva Minore cell. 347 6035179
e-mail [email protected]
www.curvaminore.org
Strade del Cinema tel. 0165 060106
e-mail [email protected]
www.stradedelcinema.it
36
OGNI LUNEDÌ DAL 7 MAGGIO AL
11 GIUGNO 2007 ORE 23
Primaradio e Curva Minore
Presentano
ASCOLTIAMO LA RADIO
CURVA MINORE. CONTEMPORARY
SOUNDS
FM 90,600 MHz
on line su www.primaradio.net
Per la prima volta si tenta un esperimento
di diffusione radiofonica su circuito locale
dedicato alle musiche contemporanee
provenienti dai diversi ambiti ed
espressioni sonore innovative.
Saranno trasmessi alcuni brani od estratti
di musiche registrate dal vivo durante i
programmi concertistici che Curva Minore
ha realizzato durante questi primi 10 anni
di attività. Primaradio è un’emittente
radiofonica che, collegata in network,
ricopre il territorio regionale e da venti
anni trasmette quotidianamente secondo
un palinsesto diversificato tra world
music, informazione, sport, programmi
d’intrattenimento. Entrata in rapporto con
le programmazioni di Curva Minore ha
deciso di proporre in via sperimentale
anche una programmazione culturale
dedicata alle musiche contemporanee
non d’intrattenimento.
Primaradio e Curva Minore credono così
di dare il proprio contributo alla
divulgazione di percorsi innovativi di
ascolto delle musiche e dei suoni
contemporanei.
37
Il Suono dei Soli
Grazie a
Lelio Giannetto
direzione artistica
coordinamento della produzione
Giovanni Angileri
Lucio Augello
Dario Buccino
Norino Buogo
Ignazio Buttitta
Paolo Emilio Carapezza
Fabio Caronna
Carmelo Caruso
Amalia Collisani
Sibilla Cupertino
Giovanni Damiani
Paolo Di Vita
Eliana Mauro
Pietro Misuraca
Adele Mormino
Serena Pantè
Gaetano Pennino
Guido Peri
Maria Grazia Raimondi
Giuseppe Rapisarda
Gigi Razete
Tommaso Romano
Piero Violante
Stefano Zorzanello
Davide Barbarino
Valeria Fazzi
Daniela Orlando
didattica
Valeria Fazzi
Francesco Gallea
assistenza organizzativa
Davide Gambino
Roberto Conigliaro
Assistenza tecnica
Maurizio Schifano/Studio Forward
riprese video
Davide Carrozza
fotografia
Gano Scancarello
ingegneria del suono
Nino Mazzara
Stefano Zorzanello
traduzioni
Corrado Salemi
sito web
Paolo Di Vita
progetto grafico
38
Regione Siciliana
Salvatore Cuffaro
Presidente
Assessorato BB.CC.AA. e P. I.
Lino Leanza
Assessore
Università degli Studi di Palermo
Dipartimento Aglaia sez. Musica
Amalia Collisani
Direttore vicario
Fondazione Orestiadi di Gibellina
Ludovico Corrao
Presidente
Calogero Pumilia
Segretario Generale
Enzo Fiammetta
Direttore Museo Trame Mediterranee
Piero Violante
Consulente sez. musica
Fondazione Ignazio Buttitta
Tullio De Mauro
Presidente
Tommaso Romano
Vicepresidente
Ignazio Buttitta
Direttore Generale
Conservatorio V. Bellini/Palermo
Francesco Giambrone
Presidente
Carmelo Caruso
Direttore
Liceo Ginnasio G. Garibaldi
Antonio Martorana
Preside
Ignazio Ciappa,
Emanuele Lanzetta
Docenti
Liceo Scientifico A. Einstein
Salvo Chiaramonte
Preside
Patrizia Muto, Giuseppe Buccheri
Docenti
Istituto Magistrale Statale
R. Margherita
Concetta Guagenti
Preside
Enza Calca, Lucia Ievolella
Vicepresidi
Liceo Scientifico G. Almeyda
Lia Gerbino
Preside
Ezio Leone
Vicepreside
Maria Muratore
Docente
Associazione
Strade del Cinema di Aosta
Enrico Montrosset
Presidente
PRESIDENZA DELLA REGIONE SICILIANA
ASSESSORATO REGIONALE BB. CC. AA. E P.I.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PALERMO/ DIPARTIMENTO AGLAIA SEZIONE MUSICA
CONSERVATORIO VINCENZO BELLINI DI PALERMO
FONDAZIONE ORESTIADI DI GIBELLINA
FONDAZIONE IGNAZIO BUTTITTA
ASSOCIAZIONE STRADE DEL CINEMA
CURVA
MINORE
Info Curva Minore
347 6035179
www.curvaminore.it