Documento di Valutazione dei Rischi

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Documento di Valutazione dei Rischi
COMUNE DI COTRONEI
Provincia di Crotone
Datore di Lavoro
Dott. Nicola Belcastro
(Sindaco pro-tempore)
Resp. Servizio Prevenzione e Protezione
Ing. Alberto Miletta
Medico Competente
Dott.ssa Katiuscia Trimboli
Rappresentante Lavoratori Sicurezza
Nicola Curcio
Tavola n°
Revisione n°
Data
Settembre 2013
Elaborato
DOCUMENTO DI
VALUTAZIONE DEI RISCHI
D.Lgs. 9 aprile 2008 n° 81
(Come modificato dal D.Lgs. 106/09)
Sezione 1
ANAGRAFICA AZIENDA
DATI GENERALI DELL’AZIENDA
Anagrafica Azienda
Ragione Sociale Comune di Cotronei
Attività
Codice ISTAT 101009
Partita IVA 00297910796
Codice Fiscale 00297910796
Sede Legale
Comune Cotronei
Provincia Crotone
Indirizzo Via Jolanda n.13
Sede Operativa
Comune Cotronei
Provincia Crotone
Indirizzo Via Jolanda n.13
Rappresentante Legale
Rappresentante Legale
Data di Nomina
Indirizzo
Città
CAP
Provincia
Dott. Nicola Belcastro
Maggio 2011
Via Jolanda n.13
Cotronei
88836
Crotone
Figure e Responsabili
Datore di Lavoro
RSPP
Medico Competente
RLS
Servizio Primo Soccorso Incendio-Evacuazione
Documento di Valutazione dei Rischi
Dott. Nicola Belcastro
Ing. Alberto Miletta
Dott.ssa Katiuscia Trimboli
Nicola Curcio
Nicola Curcio
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Sezione 2
RELAZIONE INTRODUTTIVA
OBIETTIVI E SCOPI
Il presente documento, redatto ai sensi del D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, ha lo scopo di effettuare la
valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito
dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di
prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel
tempo dei livelli di salute e sicurezza.
CONTENUTI
Ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. n. 81/08, il presente documento, redatto a conclusione della valutazione,
contiene:
una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa,
nella quale sono stati specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali
adottati, a seguito della valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a);
il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di
sicurezza;
l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli
dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente
soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha
partecipato alla valutazione del rischio;
l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono
una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.
Il contenuto del documento rispetta le indicazioni previste dalle specifiche norme sulla valutazione dei rischi
contenute nel D.Lgs. 81/08.
In armonia con quanto definito dalle linee guida di provenienza comunitaria, con la Circolare del Ministero
del Lavoro e della Previdenza Sociale n. 102 del 07.08.95, con le linee guida emesse dall’ISPESL, con le linee
guida emesse dal Coordinamento delle Regioni e Province Autonome si è proceduto a:
Individuare i lavoratori così come definiti all’art. 2, comma 1, lettera a) del D. Lgs. 81/08.
Individuare le singole fasi lavorative a cui ciascun lavoratore può essere addetto
Individuare i rischi a cui sono soggetti i lavoratori in funzione delle fasi lavorative a cui possono essere
addetti.
Individuare ed analizzare le metodologie operative ed i dispositivi di sicurezza già predisposti.
Analizzare e valutare i rischi a cui è esposto ogni singolo lavoratore.
Ricercare le metodologie operative, gli accorgimenti tecnici, le procedure di sistema che, una volta
attuate, porterebbero ad ottenere un grado di sicurezza accettabile.
Analizzare e valutare i rischi residui comunque presenti anche dopo l’attuazione di quanto previsto per il
raggiungimento di un grado di sicurezza accettabile.
Identificare eventuali D.P.I. necessari a garantire un grado di sicurezza accettabile.
Il presente documento non è quindi stato predisposto solamente per ottemperare alle disposizioni di cui al D.
Lgs. 81/08 ma anche per essere lo strumento principale per procedere alla individuazione delle procedure
aziendali atte a mantenere nel tempo un grado di sicurezza accettabile.
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Si procederà alla rielaborazione del documento in caso di variazioni nell’organizzazione aziendale ed ogni
qualvolta l’implementazione del sistema di sicurezza aziendale, finalizzato ad un miglioramento continuo del
grado di sicurezza, la faccia ritenere necessaria.
Per la redazione del documento si è proceduto alla individuazione delle ATTIVITA’ LAVORATIVE presenti
nell’Unità Produttiva (intese come attività che non presuppongano una autonomia gestionale ma che sono
finalizzate a fornire un servizio completo e ben individuabile nell’ambito della produzione).
All’interno di ogni attività lavorativa sono state individuate le singole FASI a cui sono associate:
Macchine ed attrezzature impiegate
Sostanze e preparati chimici impiegati
Addetti
D.P.I.
Ad ogni singola fase sono stati attribuiti i rischi:
derivanti dalla presenza dell’operatore nell’ambiente di lavoro
indotti sul lavoratore dall’ambiente esterno
conseguenti all’uso di macchine ed attrezzature
connessi con l’utilizzo di sostanze, preparati o materiali pericolosi per la salute.
DEFINIZIONI RICORRENTI
Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni;
Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di
esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione;
Il rischio (R) è funzione della magnitudo (M) del danno provocato e della probabilità (P) o frequenza del
verificarsi del danno.
Valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei
lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad
individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a
garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza;
Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa
nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al
solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e
familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di
fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cui
all’articolo 2549, e seguenti del codice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di
orientamento di cui all’articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui a specifiche disposizioni delle
leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte
professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l’allievo degli istituti di istruzione ed
universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori,
attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di
videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai
laboratori in questione; i volontari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile; il
lavoratore di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468, e successive modificazioni;
Datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che,
secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la
responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di
spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001,
n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario
non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia
gestionale, individuato dall’organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e
dell’ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l’attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di
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spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di
lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo;
Azienda: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato ;
Unità produttiva: stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all’erogazione di servizi, dotati
di autonomia finanziaria e tecnico funzionale;
Dirigente: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati
alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa
e vigilando su di essa;
Preposto: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali
adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione
delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un
funzionale potere di iniziativa;
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione : persona in possesso delle capacità e dei requisiti
professionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di
prevenzione e protezione dai rischi;
Servizio di prevenzione e protezione dei rischi insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni
all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori;
Addetto al servizio di prevenzione e protezione : persona in possesso delle capacità e dei requisiti
professionali di cui all’articolo 32, facente parte del servizio di prevenzione e protezione dei rischi
Medico competente: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui
all’articolo 38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini
della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli
altri compiti di cui al presente decreto;
Requisiti formativi e professionali del medico competente (art. 38)
Per svolgere le funzioni di medico competente è necessario possedere uno dei seguenti titoli o requisiti:
a) specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica;
b) docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o
in fisiologia e igiene del lavoro o in clinica del lavoro;
c) autorizzazione di cui all’articolo 55 del decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277;
d) specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale.
I medici in possesso dei titoli di cui al comma 1, lettera d), sono tenuti a frequentare appositi percorsi formativi universitari da definire con
apposito decreto del Ministero dell’Università e della ricerca scientifica di concerto con il Ministero della salute. I soggetti di cui al
precedente periodo i quali, alla data di entrata in vigore del presente decreto, svolgano le attività di medico competente o dimostrino di
avere svolto tali attività per almeno un anno nell’arco dei tre anni anteriori all’entrata in vigore del presente decreto legislativo, sono abilitati
a svolgere le medesime funzioni. A tal fine sono tenuti a produrre alla Regione attestazione del datore di lavoro comprovante l’espletamento
di tale attività.
Per lo svolgimento delle funzioni di medico competente è altresì necessario partecipare al programma di educazione continua in medicina ai
sensi del decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229, e successive modificazioni e integrazioni, a partire dal programma triennale successivo
all’entrata in vigore del presente decreto legislativo. I crediti previsti dal programma triennale dovranno essere conseguiti nella misura non
inferiore al 70 per cento del totale nella disciplina "medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro".
I medici in possesso dei titoli e dei requisiti di cui al presente articolo sono iscritti nell’elenco dei medici competenti istituito presso il
Ministero della salute.
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori
per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro;
Sorveglianza sanitaria: insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei
lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento
dell’attività lavorativa;
Salute : stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia
o d’infermità;
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Sistema di promozione della salute e sicurezza : complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con la
partecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le
condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori;
Prevenzione il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro,
l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della
popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno;
Agente L’agente chimico, fisico o biologico, presente durante il lavoro e potenzialmente dannoso per la
salute.
Norma tecnica: specifica tecnica, approvata e pubblicata da un’organizzazione internazionale, da un
organismo europeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria;
Buone prassi: soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di
buona tecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro
attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate e raccolte dalle
regioni, dall’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), dall’Istituto nazionale per
l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all’articolo 51, validate
dalla Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6, previa istruttoria tecnica dell’ISPESL, che
provvede a assicurarne la più ampia diffusione;
Linee Guida: atti di indirizzo e coordinamento per l’applicazione della normativa in materia di salute e
sicurezza predisposti dai ministeri, dalle regioni, dall’ISPESL e dall’INAIL e approvati in sede di Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;
Formazione: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema
di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo
svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla
gestione dei rischi;
Informazione: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione
e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro;
Addestramento: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di
attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di
lavoro;
Modello di organizzazione e di gestione: modello organizzativo e gestionale per la definizione e
l’attuazione di una politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera
a), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590,
terzo comma, del codice penale, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela
della salute sul lavoro;
Organismi paritetici: organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di
lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, quali sedi privilegiate per: la
programmazione di attività formative e l’elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini prevenzionistici;
lo sviluppo di azioni inerenti alla salute e alla sicurezza sul lavoro; la l’assistenza alle imprese finalizzata
all’attuazione degli adempimenti in materia; ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla legge o dai
contratti collettivi di riferimento;
Responsabilità sociale delle Imprese: integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche
delle aziende e organizzazioni nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate .
Libretto formativo del cittadino: libretto personale del lavoratore definito, ai sensi dell'accordo Stato-regioni
del 18 febbraio 2000, di concerto tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero
dell'istruzione, dell'università e della ricerca, previa intesa con la Conferenza unificata Stato-regioni e sentite
le parti sociali, in cui vengono registrate le competenze acquisite durante la formazione in apprendistato, la
formazione in contratto di inserimento, la formazione specialistica e la formazione continua svolta durante
l'arco della vita lavorativa ed effettuata da soggetti accreditati dalle regioni, nonche' le competenze
acquisite in modo non formale e informale secondo gli indirizzi della Unione europea in materia di
apprendimento permanente, purche' riconosciute e certificate;
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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO E DEL DIRIGENTE
Il datore di lavoro , oltre alla valutazione di tutti i rischi con la conseguente adozione dei documenti previsti dall’ articolo 28
del D.Lgs. 81/08 e alla designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, ha provveduto a
nominare il medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria
designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e
lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di
salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza;
affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla
loro salute e alla sicurezza;
fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del
servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente;
prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e
specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;
richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni
aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei
dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione;
inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria e
richiedere al medico competente l’osservanza degli obblighi previsti a suo carico nel presente decreto;
nei casi di sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, comunicare tempestivamente al medico
competente la cessazione del rapporto di lavoro;
adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni
affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o
la zona pericolosa;
informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il
rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37 del
D.Lgs. 81/08.;
astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal
richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo
grave e immediato;
consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza,
l’applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute;
consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi e per
l'espletamento della sua funzione, copia del documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), anche su
supporto informatico come previsto dall'articolo 53, comma 5, nonché consentire al medesimo
rappresentante di accedere ai dati di cui alla lettera r); il documento è consultato esclusivamente in azienda;
elaborare il documento di cui all’articolo 26, comma 3, anche su supporto informatico come previsto
dall’articolo 53, comma 5, e, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, consegnarne
tempestivamente copia ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Il documento è consultato
esclusivamente in azienda.
prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi
per la salute della popolazione o deteriorare l'ambiente esterno verificando periodicamente la
perdurante assenza di rischio;
comunicare in via telematica all’INAIL e all’IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo
nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, entro 48 ore dalla ricezione del
certificato medico, a fini statistici e informativi, i dati e le informazioni relativi agli infortuni sul lavoro
che comportino l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurativi,
quelli relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni;
l’obbligo di comunicazione degli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre
giorni si considera comunque assolto per mezzo della denuncia di cui all’articolo 53 del testo unico delle
disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, di
cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124; (L’obbligo relativo alla
comunicazione a fini statistici dei dati relativi agli infortuni che comportano l’assenza dal lavoro di
almeno un giorno, escluso quello dell’evento, decorre dalla scadenza del termine di sei mesi
dall’adozione del decreto interministeriale di cui all’articolo 8, comma 4)
consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all’articolo 50;
adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro,
nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’ articolo 43 del D.Lgs.
81/08. Tali misure risultano adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità
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produttiva, e al numero delle persone presenti;
nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire i lavoratori di
apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e
l’indicazione del datore di lavoro;
nelle unità produttive con più di 15 lavoratori, convocare la riunione periodica di cui all’articolo 35;
aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno
rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica
della prevenzione e della protezione;
Il datore di lavoro, inoltre, provvederà a:
comunicare in via telematica all’INAIL e all’IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo
nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, in caso di nuova elezione o
designazione, i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; in fase di prima applicazione
l’obbligo di cui alla presente lettera riguarda i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori già eletti o
designati;
vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla
mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità.
fornire al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazioni in merito a:
o
o
o
o
o
la natura dei rischi;
l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive;
la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;
i dati di cui al comma 1, lettera q), e quelli relativi alle malattie professionali;
i provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza.
Il datore di lavoro e i dirigenti sono tenuti altresì a vigilare in ordine all’adempimento degli obblighi di cui
agli articoli 19, 20, 22, 23, 24 e 25, ferma restando l’esclusiva responsabilità dei soggetti obbligati ai sensi
dei medesimi articoli qualora la mancata attuazione dei predetti obblighi sia addebitabile unicamente agli
stessi e non sia riscontrabile un difetto di vigilanza del datore di lavoro e dei dirigenti.
INFORMAZIONE – FORMAZIONE - ADDESTRAMENTO
Il datore di lavoro provvede periodicamente affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:
o
o
o
o
sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale;
sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di
lavoro;
sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46;
sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico
competente.
Il datore di lavoro provvede altresì affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:
o
o
o
sui rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le
disposizioni aziendali in materia;
sui pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati
di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.
Il contenuto della informazione risulta facilmente comprensibile per i lavoratori e consente loro di
acquisire le relative conoscenze. Ove la informazione dovesse riguardare lavoratori immigrati, essa avverrà
previa verifica della comprensione della lingua utilizzata nel percorso informativo.
Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva periodicamente una formazione sufficiente ed
adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare
riferimento a:
o
concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale,
diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;
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o
rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e
protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.
Il datore di lavoro assicura, altresì, che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in
merito ai rischi specifici di cui ai titoli del D.Lgs. 81/08 successivi al I.
La formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico avverranno in occasione:
o
o
o
della costituzione del rapporto di lavoro o dell’inizio dell’utilizzazione qualora si tratti di
somministrazione di lavoro;
del trasferimento o cambiamento di mansioni;
della introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e
preparati pericolosi.
L’addestramento verrà effettuato da persona esperta e sul luogo di lavoro.
La formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti verrà periodicamente ripetuta in relazione
all’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi.
OBBLIGHI DEI PREPOSTI
In riferimento alle attività indicate all’ articolo 3 del D.Lgs. 81/08, i preposti, secondo le loro attribuzioni e
competenze, dovranno:
a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché
delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione
collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della
inosservanza, informare i loro superiori diretti;
b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li
espongono ad un rischio grave e specifico;
c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare
istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di
lavoro o la zona pericolosa;
d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il
rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività
in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;
f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle
attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si
verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;
g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’ articolo 37 del D.Lgs. 81/08.
OBBLIGHI DEI LAVORATORI
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti
sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua
formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
I lavoratori dovranno in particolare:
a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti
a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
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b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini
della protezione collettiva ed individuale;
c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di
trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza;
d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei
dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a
conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e
possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla successiva lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di
pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
f)
non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che
possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;
i)
sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico
competente.
Nel caso di svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera di
riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di
lavoro. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria
attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto.
OBBLIGHI DEL MEDICO COMPETENTE
Il medico competente, come prescritto dall’art. 25 del D.Lgs. 81/08 dovrà:
collaborare con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi,
(arresto fino a tre mesi o ammenda da 400 a 1.600 euro) anche ai fini della programmazione, ove
necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela
della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori, all’attività di formazione e informazione nei
confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, e alla organizzazione del servizio di primo soccorso
considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative del
lavoro. Collabora inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di “promozione della
salute”, secondo i principi della responsabilità sociale;
programmare ed effettuare la sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41 attraverso protocolli sanitari
definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati;
istituire, aggiornare e custodire, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per
ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria. Tale cartella è conservata con salvaguardia del
segreto professionale e, salvo il tempo strettamente necessario per l’esecuzione della sorveglianza
sanitaria e la trascrizione dei relativi risultati, presso il luogo di custodia concordato al momento della
nomina del medico competente;
consegnare al datore di lavoro, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in suo possesso,
nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003 n.196, e con salvaguardia
del segreto professionale;
consegnare al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia della cartella sanitaria e di rischio,
e gli fornisce le informazioni necessarie relative alla conservazione della medesima; l’originale della
cartella sanitaria e di rischio va conservata, nel rispetto di quanto disposto dal decreto legislativo 30
giugno 2003, n. 196, da parte del datore di lavoro, per almeno dieci anni, salvo il diverso termine
previsto da altre disposizioni del presente decreto;
Documento di Valutazione dei Rischi
10
fornire informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria cui sono sottoposti e, nel caso
di esposizione ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari
anche dopo la cessazione della attività che comporta l’esposizione a tali agenti. Fornisce altresì, a
richiesta, informazioni analoghe ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
informare ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41 e, a
richiesta dello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria;
comunicare per iscritto, in occasione delle riunioni di cui all’articolo 35, al datore di lavoro, al
responsabile del servizio di prevenzione protezione dai rischi, ai rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza, i risultati anonimi collettivi della sorveglianza sanitaria effettuata e fornisce indicazioni sul
significato di detti risultati ai fini della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità
psico-fisica dei lavoratori;
visitare gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno o a cadenza diversa che stabilisce in base alla
valutazione dei rischi; la indicazione di una periodicità diversa dall’annuale deve essere comunicata al
datore di lavoro ai fini della sua annotazione nel documento di valutazione dei rischi;
partecipare alla programmazione del controllo dell’esposizione dei lavoratori i cui risultati gli sono forniti
con tempestività ai fini della valutazione del rischio e della sorveglianza sanitaria;
comunicare, mediante autocertificazione, il possesso dei titoli e requisiti di cui all’articolo 38 al
Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali entro il termine di sei mesi dalla data di entrata
in vigore del presente decreto.
ALCOL DIPENDENZA
In caso di svolgimento di attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero
per la sicurezza, l’incolumità e la salute dei terzi (riportate nel documento di INTESA DELLA CONFERENZA
PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO
del 16/03/2006) verranno eseguiti gli opportuni accertamenti sanitari per verificare l’assenza di condizioni di
alcol dipendenza nei lavoratori addetti.
TOSSICODIPENDENZA
Per le attività lavorative che comportano particolari rischi per la sicurezza, l’incolumità o la salute dei terzi
(riportate nel Provvedimento Conferenza Permanente Stato-Regioni del 30/10/2007) verranno eseguiti gli
opportuni accertamenti sanitari per verificare l’assenza di condizioni di tossicodipendenza nei lavoratori
addetti.
Documento di Valutazione dei Rischi
11
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Il Datore di Lavoro ha ottemperato a quanto disposto dall’ art. 31 del D. Lgs. 81/08 per la costituzione
del Servizio di Prevenzione e Protezione.
Le modalità seguite dal datore di lavoro per l’organizzazione e la composizione del servizio sono le seguenti:
Affidamento dell’incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione a:
Il suddetto, accettato l’incarico, ha collaborato con il datore di lavoro ed il medico competente, alla
redazione del presente documento di valutazione dei rischi.
Il datore di lavoro ha fornito al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazioni in
merito a:
a) la natura dei rischi;
b) l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive;
c) la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;
d) i dati di cui al comma 1, lettera r del D.Lgs. 81/08 e quelli relativi alle malattie professionali;
e) eventuali provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza.
ELENCO COMPLETO DELLE FIGURE RESPONSABILI
Qui di seguito viene riportato l’elenco completo di tutte le persone, interne o esterne, con compiti di
prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori, con la indicazione dei rispettivi ruoli.
Funzione
RSPP
Medico Competente
RLS
Documento di Valutazione dei Rischi
Generalità
Ing. Alberto Miletta
Dott.ssa Katiuscia
Trimboli
Nicola Curcio
Indirizzo
Via Laghi Silani 289
Città
Cotronei
Via G. Suriano
Crotone
Corso Vittorio Emanuele
Cotronei
12
Sezione 3
CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHII
CONSIDERAZIONI GENERALI
La Valutazione dei Rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a) del D.Lgs. 81/08, anche nella scelta delle
attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi
di lavoro, ha riguardato tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli relativi a
gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato,
secondo i contenuti dell’ accordo europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di
gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi
alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia
contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro.
La Valutazione dei Rischi cui sono esposti i lavoratori ha richiesto un’ attenta analisi delle situazione
specifiche nelle quali gli addetti alle varie postazioni di lavoro vengono a trovarsi durante l’espletamento
delle proprie mansioni.
La Valutazione dei RISCHI è:
correlata con le scelte fatte per le attrezzature, per le sostanze, per la sistemazione dei luoghi di lavoro;
finalizzata all’individuazione e all’attuazione di idonee misure e provvedimenti da attuare.
Pertanto la Valutazione dei Rischi è legata sia al tipo di fase lavorativa svolta nell’unità produttiva, sia a
situazioni determinate da sistemi quali ambiente di lavoro, strutture ed impianti utilizzati, materiali e
prodotti coinvolti nei processi.
Gli orientamenti considerati sono basati sui seguenti aspetti:
osservazione dell’ambiente di lavoro (requisiti dei locali di lavoro, vie di accesso, sicurezza delle
attrezzature, microclima, illuminazione, rumore, agenti fisici e nocivi);
identificazione dei compiti eseguiti sul posto di lavoro (per individuare i pericoli derivanti dalle singole
mansioni);
osservazione delle modalità di esecuzione del lavoro (in modo da controllare il rispetto delle procedure e
se queste comportano ulteriori pericoli);
esame dell’ambiente per rilevare i fattori esterni che possono avere effetti negativi sul posto di lavoro
(microclima, aerazione);
esame dell’organizzazione del lavoro;
rassegna dei fattori psicologici, sociali e fisici che possono contribuire a creare stress sul lavoro e studio
del modo in cui essi interagiscono fra di loro e con altri fattori nell’organizzazione e nell’ambiente di
lavoro.
Le osservazioni compiute vengono confrontate con criteri stabiliti per garantire la sicurezza e la salute,
soprattutto in base a:
1. norme legali nazionali ed internazionali;
2. norme di buona tecnica;
3. norme e orientamenti pubblicati;
La valutazione dei rischi verrà immediatamente rielaborata in occasione di modifiche del processo produttivo
o della organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori, o in relazione al
grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione o a seguito di infortuni significativi o
quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le
misure di prevenzione verranno aggiornate.
METODOLOGIA E CRITERI ADOTTATI
L’analisi valutativa effettuata può essere, nel complesso, suddivisa nelle seguenti due fasi principali:
Documento di Valutazione dei Rischi
13
A) Individuazione di tutti i possibili PERICOLI per ogni lavoro esaminato
B) Valutazione dei RISCHI relativi ad ogni pericolo individuato nella fase precedente
Nella fase A il lavoro svolto è stato suddiviso, ove possibile, in singole fasi (evitando eccessive
frammentazioni) e sono stati individuati i possibili pericoli osservando il lavoratore nello svolgimento delle
proprie mansioni.
Nella fase B, per ogni pericolo accertato, si è proceduto a:
1) individuazione delle possibili conseguenze, considerando ciò che potrebbe ragionevolmente accadere, e
scelta di quella più appropriata tra le quattro seguenti possibili MAGNITUDO del danno e precisamente
MAGNITUDO (M)
VALORE
LIEVE
1
MODESTA
2
GRAVE
3
GRAVISSIMA
4
DEFINIZIONE
Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica rapidamente reversibile
che non richiede alcun trattamento
Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con inabilità reversibile
e che può richiedere un trattamento di primo soccorso
Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con effetti irreversibili
o di invalidità parziale e che richiede trattamenti medici
Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con effetti letali o di
invalidità totale
2) valutazione della PROBABILITA’ della conseguenza individuata nella precedente fase A, scegliendo quella
più attinente tra le seguenti quattro possibili:
PROBABILITA’ (P)
VALORE
IMPROBABILE
1
POSSIBILE
2
PROBABILE
3
M.PROBABILE
4
DEFINIZIONE
L’evento potrebbe in teoria accadere, ma probabilmente non accadrà mai.
Non si ha notizia di infortuni in circostanze simili.
L’evento potrebbe accadere, ma solo in rare circostanze ed in
concomitanza con altre condizioni sfavorevoli
L’evento
potrebbe
effettivamente
accadere,
anche
se
non
automaticamente. Statisticamente si sono verificati infortuni in analoghe
circostanze di lavoro.
L’evento si verifica nella maggior parte dei casi, e si sono verificati
infortuni in azienda o in aziende similari per analoghe condizioni di lavoro.
3) valutazione finale dell’ entità del RISCHIO in base alla combinazione dei due precedenti fattori e mediante
l’utilizzo della seguente MATRICE di valutazione, ottenuta a partire dalle curve Iso-Rischio.
Documento di Valutazione dei Rischi
14
MATRICE DI VALUTAZIONE
4
MAGNITUDO
GRAVISSIMA
GRAVE
MODESTA
3
2
LIEVE
1
4
2
3
4
4
(4)
(8)
(12)
(16)
2
3
4
4
(3)
(6)
(9)
(12)
1
2
3
3
(2)
(4)
(6)
(8)
1
1
2
2
(1)
(2)
(3)
(4)
1
2
3
4
0
0
3
2
M.PROBABILE
1
PROBABILE
IMPROBABILE
2
POSSIBILE
PROBABILITA’
3
4
Dalla combinazione dei due fattori precedenti (PROBABILITA’ e MAGNITUDO) viene ricavata, come indicato
nella Matrice di valutazione sopra riportata, l’Entità del RISCHIO, con la seguente gradualità:
1
2
3
4
1 ≤ DxP ≤ 2
2 < DxP ≤ 4
4 < DxP ≤ 8
8 < DxP ≤ 16
M.BASSO
BASSO
MEDIO
ALTO
Documento di Valutazione dei Rischi
15
AZIONI DA INTRAPRENDERE IN FUNZIONE DEL RISCHIO
In funzione dell’ entità del RISCHIO, valutato mediante l’utilizzo della matrice già illustrata, e dei singoli
valori della Probabilità e della Magnitudo (necessari per la corretta individuazione delle misure di
prevenzione e protezione, come indicato nella figura seguente), si prevedono, in linea generale, le azioni
riportate nella successiva Tabella A (Tabella delle Azioni da intraprendere).
Figura 4 – Curve Iso-Rischio ed azioni di prevenzione e protezione
Per ogni pericolo individuato sono stati sempre riportati, oltre alla Entità del Rischio i valori della Probabilità
e della Magnitudo, in modo da poter individuare le azioni più idonee da intraprendere.
Principi gerarchici della prevenzione dei rischi:
eliminazione dei pericoli e dei relativi rischi;
sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o lo è meno;
intervento sui rischi alla fonte;
applicazione di provvedimenti collettivi di protezione piuttosto che individuali;
adeguamento al progresso tecnico ed ai cambiamenti nel campo dell’informazione;
miglioramento del livello di prevenzione e protezione nel tempo.
Le misure di prevenzione e protezione adottate non devono assolutamente:
introdurre nuovi pericoli
compromettere le prestazioni del sistema adottato
Documento di Valutazione dei Rischi
16
Tabella A - Tabella delle Azioni da intraprendere
Valore
1
2
RISCHIO
M.BASSO
BASSO
3
MEDIO
4
ALTO
Documento di Valutazione dei Rischi
Azioni da Intraprendere
Instaurare un sistema di verifica che
consenta di mantenere nel tempo le
condizioni di sicurezza preventivate
Predisporre gli strumenti necessari a
minimizzare il rischio ed a verificare l’
efficacia delle azioni preventivate
Programmare
con
urgenza
interventi
correttivi tali da eliminare le anomalie che
portano alla determinazione di livelli di
rischio non accettabili
Intervenire immediatamente sulla fonte di
rischio provvedendo a sospendere le
lavorazioni sino al raggiungimento di livelli di
rischio accettabili
Scala di Tempo
UN ANNO
UN ANNO
SEI MESI
IMMEDIATAMENTE
17
ELENCO DEI RISCHI INDIVIDUATI ED ANALIZZATI
Dopo aver preso in considerazione tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori di cui al D.Lgs.
81/08, come previsto dall’art. 28, comma 2, lettera a) dello stesso Decreto, sono stati individuati, nel
complesso, i seguenti rischi, analizzati e valutati nei capitoli successivi:
Non risultano presenti, o sono comunque inferiori ai corrispondenti valori d’azione, i seguenti ulteriori Rischi
comunque presi in considerazione:
AFFATICAMENTO VISIVO
ALLERGENI
AMIANTO
ANNEGAMENTO
ATMOSFERE ESPLOSIVE
CADUTA DALL'ALTO
CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
CESOIAMENTO, STRITOLAMENTO
ELETTROCUZIONE
ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
ESPOSIZIONE A RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
GAS E VAPORI
GETTI E SCHIZZI
INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE
INCIDENTI TRA AUTOMEZZI
INFEZIONI
INVESTIMENTO
MICROCLIMA
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
MOVIMENTI RIPETITIVI
OLII MINERALI E DERIVATI
POSTURA
PROIEZIONE DI MATERIALE USTIONANTE
PROIEZIONE DI SCHEGGE
PUNTURE, MORSI DI INSETTI O RETTILI
PUNTURE, TAGLI E ABRASIONI
RADIAZIONI IONIZZANTI
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
RIBALTAMENTO
RISCHIO BIOLOGICO
RISCHIO CANCEROGENO
RISCHIO CHIMICO
RISCHIO RAPINA
RUMORE
SCHIACCIAMENTO
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
SEPPELLIMENTO, SPROFONDAMENTO
SOFFOCAMENTO, ASFISSIA
STRESS PSICOFISICO
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
USTIONI
VIBRAZIONI
Documento di Valutazione dei Rischi
18
Sezione 4
MISURE GENERALI DI TUTELA ED EMERGENZE
MISURE GENERALI DI TUTELA
Sono state osservate tutte le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, come
definite all’ art. 15 del D.Lgs. 81/08, e precisamente:
E’ stata effettuata la valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, così come descritta nel
presente DVR.
E’ stata prevista la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo
coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell’azienda nonché l’influenza dei fattori
50 - 70 cm
dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro
Come dettagliato nel documento di valutazione, si è provveduto
all’eliminazione dei rischi e, ove ciò non è possibile, alla loro riduzione al
minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico
Sono stati rispettati i principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro,
nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella
definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di
ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo
E’ stata attuata, per quanto possibile, la riduzione dei rischi alla fonte
E’ stata prevista a sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo
è, o è meno pericoloso
E’ stato limitato al minimo il numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio
E’ stato previsto un utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro
E’ stata data la priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale
E’ stato previsto il controllo sanitario dei lavoratori
Si provvederà all’ allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la
sua persona e all’adibizione, ove possibile, ad altra mansione
Verrà effettuata l’ adeguata informazione e formazione per i lavoratori, per dirigenti, i preposti e per i
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza
Verranno impartite istruzioni adeguate a tutti i lavoratori
E’ stata prevista la partecipazione e la consultazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per
la sicurezza
E stata effettuata un’ attenta programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il
miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di condotta e di
buone prassi. A tale proposito è stato istituito uno specifico scadenziario che consentirà il controllo nel
tempo delle azioni previste per il miglioramento nel tempo della sicurezza dei lavoratori
Sono state dettagliate le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio,
di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato, compreso l’uso di segnali di avvertimento
e di sicurezza
E’ stata programmata la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare
riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti.
Schermo regolabile
90 °
110 °
PUNTO DI
APPOGGIO
LIBERO
SPAZIO SUFFICIENTE
min.28 cm)
Tastiera separata
90 °
5 RAZZE CON RUOTE
EVENTUALE
POGGIAPIEDI
Le misure relative alla sicurezza, all’igiene ed alla salute durante il lavoro non comporteranno mai oneri
finanziari per i lavoratori.
Documento di Valutazione dei Rischi
19
ACCERTAMENTO DI ASSENZA DI TOSSICODIPENDENZA E ALCOL DIPENDENZA
MANSIONI PER LE QUALI VIGE L’OBBLIGO DI ACCERTAMENTO DI TOSSICODIPENDENZA
Come previsto dall’ art. 41, comma 4, del D.Lgs. 81/08, in alcuni casi le visite mediche devono essere anche
finalizzate alla verifica di assenza di condizioni di alcol dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e
stupefacenti.
Il Provvedimento della Conferenza Permanente Stato-Regioni del 30/10/2007, nell’allegato I, riporta l’elenco
delle Mansioni che comportano particolari rischi per la sicurezza, l'incolumità e la salute dei terzi e che
richiedono, pertanto, l’accertamento di assenza di tossicodipendenza.
1) Attività per le quali è richiesto un certificato di abilitazione per l'espletamento dei seguenti lavori
pericolosi:
a) impiego di gas tossici (art. 8 del regio decreto 1927, e successive modificazioni);
b) fabbricazione e uso di fuochi di artificio (di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635) e posizionamento e
brillamento mine (di cui al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 302);
c) direzione tecnica e conduzione di impianti nucleari (di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30
dicembre 1970, n. 1450, e s.m.).
2) Mansioni inerenti le attività di trasporto:
a) conducenti di veicoli stradali per i quali è richiesto il possesso della patente di guida categoria C, D, E, e
quelli per i quali è richiesto il certificato di abilitazione professionale per la guida di taxi o di veicoli in servizio di
noleggio con conducente, ovvero il certificato di formazione professionale per guida di veicoli che trasportano
merci pericolose su strada;
b) personale addetto direttamente alla circolazione dei treni e alla sicurezza dell'esercizio ferroviario che esplichi
attività di condotta, verifica materiale rotabile, manovra apparati di sicurezza, formazione treni,
accompagnamento treni, gestione della circolazione, manutenzione infrastruttura e coordinamento e vigilanza di
una o più attività di sicurezza;
c) personale ferroviario navigante sulle navi del gestore dell'infrastruttura ferroviaria con esclusione del
personale di camera e di mensa;
d) personale navigante delle acque interne con qualifica di conduttore per le imbarcazioni da diporto adibite a
noleggio;
e) personale addetto alla circolazione e a sicurezza delle ferrovie in concessione e in gestione governativa,
metropolitane, tranvie e impianti assimilati, filovie, autolinee e impianti funicolari, aerei e terrestri;
f) conducenti, conduttori, manovratori e addetti agli scambi di altri veicoli con binario, rotaie o di apparecchi di
sollevamento, esclusi i manovratori di carri ponte con pulsantiera a terra e di monorotaie;
g) personale marittimo di prima categoria delle sezioni di coperta e macchina, limitatamente allo Stato maggiore
e sottufficiali componenti l'equipaggio di navi mercantili e passeggeri, nonchè il personale marittimo e tecnico
delle piattaforme in mare, dei pontoni galleggianti, adibito ad attività off-shore e delle navi posatubi;
h) controllori di volo ed esperti di assistenza al volo;
i) personale certificato dal registro aeronautico italiano;
l) collaudatori di mezzi di navigazione marittima, terrestre ed aerea;
m) addetti ai pannelli di controllo del movimento nel settore dei trasporti;
n) addetti alla guida di macchine di movimentazione terra e merci.
3) Funzioni operative proprie degli addetti e dei responsabili della produzione, del confezionamento,
della detenzione, del trasporto e della vendita di esplosivi.
Per i lavoratori con mansioni ricadenti tra quelle elencate verranno, quindi, predisposti da parte del
medico competente e a spese del sottoscritto Datore di Lavoro, appositi esami medici tesi ad accertare
l’assenza di condizioni di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti.
Il lavoratore per il quale sia stata accertata la tossicodipendenza verrà adibito a mansioni diverse da quelle
comprese nell'elenco di cui all'allegato I, fermo restando il diritto alla conservazione del posto di lavoro
nell'ipotesi di cui all'art. 124, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309,
e successive modificazioni.
Documento di Valutazione dei Rischi
20
MANSIONI PER LE QUALI VIGE L’OBBLIGO DI ACCERTAMENTO DI ALCOL DIPENDENZA
Per quanto riguarda gli accertamenti di alcol dipendenza, nella Conferenza Stato Regioni (G.U. 75 del
30.03.2006) vengono individuate le attività lavorative che comportano elevato rischio di infortuni o per la
sicurezza di terzi ai fini del divieto di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche.
1) attività per le quali e' richiesto un certificato di abilitazione per l'espletamento dei seguenti lavori
pericolosi:
a) impiego di gas tossici (art. 8 del regio decreto 9 gennaio 1927, e successive modificazioni);
b) conduzione di generatori di vapore (decreto ministeriale 1° marzo 1974);
c) attività di fochino (art. 27 del decreto del Presidente della Repubblica 9 marzo 1956, n. 302);
d) fabbricazione e uso di fuochi artificiali (art. 101 del regio decreto 6 maggio 1940, n. 635);
e) vendita di fitosanitari, (art. 23 del decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 2001, n. 290);
f) direzione tecnica e conduzione di impianti nucleari ( decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre
1970, n. 1450, e successive modifiche);
g) manutenzione degli ascensori (decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n. 162);
2) dirigenti e preposti al controllo dei processi produttivi e alla sorveglianza dei sistemi di sicurezza
negli impianti a rischio di incidenti rilevanti (art. 1 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334);
3) sovrintendenza ai lavori previsti dagli articoli 236 e 237 del decreto dei Presidente della Repubblica
27 aprile 1955, n. 547;
4) mansioni sanitarie svolte in strutture pubbliche e private in qualità di: medico specialista in anestesia
e rianimazione; medico specialista in chirurgia; medico ed infermiere di bordo; medico comunque
preposto ad attività diagnostiche e terapeutiche; infermiere; operatore socio-sanitario; ostetrica
caposala e ferrista;
5) vigilatrice di infanzia o infermiere pediatrico e puericultrice, addetto ai nidi materni e ai reparti per
neonati e immaturi; mansioni sociali e socio-sanitarie svolte in strutture pubbliche e private;
6) attività di insegnamento nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado;
7) mansioni comportanti l'obbligo della dotazione del porto d'armi, ivi comprese le attività di guardia
particolare e giurata;
8) mansioni inerenti le seguenti attività di trasporto:
a) addetti alla guida di veicoli stradali per i quali è richiesto il possesso della patente di guida categoria B, C, D,
E, e quelli per i quali e' richiesto il certificato di abilitazione professionale per la guida di taxi o di veicoli in
servizio di noleggio con conducente, ovvero il certificato di formazione professionale per guida di veicoli che
trasportano merci pericolose su strada;
b) personale addetto direttamente alla circolazione dei treni e alla sicurezza dell'esercizio ferroviario;
c) personale ferroviario navigante sulle navi del gestore dell'infrastruttura ferroviaria con esclusione del
personale di carriera e di mensa;
d) personale navigante delle acque interne;
e) personale addetto alla circolazione e alla sicurezza delle ferrovie in concessione e in gestione governativa,
metropolitane, tranvie e impianti assimilati, filovie, autolinee e impianti funicolari aerei e terrestri;
f) conducenti, conduttori, manovratori e addetti agli scambi di altri veicoli con binario, rotaie o di apparecchi di
sollevamento, esclusi i manovratori di carri ponte con pulsantiera a terra e di monorotaie;
g) personale marittimo delle sezioni di coperta e macchina, nonché il personale marittimo e tecnico delle
piattaforme in mare, dei pontoni galleggianti, adibito ad attività off-shore e delle navi posatubi;
h) responsabili dei fari;
i) piloti d'aeromobile;
l) controllori di volo ed esperti di assistenza al volo;
m) personale certificato dal registro aeronautico italiano;
n) collaudatori di mezzi di navigazione marittima, terrestre ed aerea;
o) addetti ai pannelli di controllo del movimento nel settore dei trasporti;
p) addetti alla guida di' macchine di movimentazione terra e merci;
9) addetto e responsabile della produzione, confezionamento, detenzione, trasporto e vendita di esplosivi;
Documento di Valutazione dei Rischi
21
10) lavoratori addetti ai comparti della edilizia e delle costruzioni e tutte le mansioni che prevedono
attività in quota, oltre i due metri di altezza;
11) capiforno e conduttori addetti ai forni di fusione;
12) tecnici di manutenzione degli impianti nucleari;
13) operatori e addetti a sostanze potenzialmente esplosive e infiammabili, settore idrocarburi;
14) tutte le mansioni che si svolgono in cave e miniere.
Per i lavoratori con mansioni ricadenti tra quelle elencate verranno, quindi, predisposti da parte del
medico competente e a spese del sottoscritto Datore di Lavoro, appositi esami medici tesi ad accertare
l’assenza di condizioni di alcol dipendenza.
Il lavoratore per il quale sia stata accertata la tossicodipendenza verrà adibito a mansioni diverse da quelle
comprese nell'elenco sopra riportato.
PROCEDURE D’EMERGENZA ED ADDETTI
COMPITI E PROCEDURE GENERALI
Come previsto dall’ art. 43, comma 1, del D.Lgs. 81/08, sono stati organizzati i necessari rapporti con i
servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione
dell’emergenza.
Sono stati, infatti, designati preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di
prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e
immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza;
Sono stati informati tutti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolo grave ed immediato circa le
misure predisposte e i comportamenti da adottare;
Sono stati programmati gli interventi, presi i provvedimenti e date le istruzioni affinché i lavoratori, in caso
di pericolo grave e immediato che non può essere evitato, possano cessare la loro attività, o mettersi al
sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro;
Sono stati adottati i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed
immediato per la propria sicurezza o per quella di altre persone e nell’impossibilità di contattare il
competente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale
pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili.
Ai fini delle designazioni si è tenuto conto delle dimensioni dell’azienda e dei rischi specifici dell’azienda o
della unità produttiva secondo i criteri previsti nei decreti di cui all’articolo 46 del D.Lgs. 81/08 (decreto del
Ministro dell’interno in data 10 marzo 1998 e decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139)
In azienda saranno sempre presenti gli addetti al pronto soccorso, alla prevenzione incendi ed alla
evacuazione.
In azienda verrà esposta una tabella ben visibile riportante almeno i seguenti numeri telefonici:
Vigili del Fuoco
Pronto soccorso
Ospedale
Vigili Urbani
Carabinieri
Polizia
Documento di Valutazione dei Rischi
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In situazione di emergenza (incendio, infortunio, calamità) il lavoratore dovrà chiamare l’addetto
all’emergenza che si attiverà secondo le indicazioni sotto riportate. Solo in assenza dell’addetto
all’emergenza, il lavoratore potrà attivare la procedura sotto elencata.
CHIAMATA SOCCORSI ESTERNI
In caso d’incendio
Chiamare i vigili del fuoco telefonando al 115.
Rispondere con calma alle domande dell’operatore dei vigili del fuoco che richiederà: indirizzo e telefono
dell’azienda, informazioni sull’incendio.
Non interrompere la comunicazione finché non lo decide l’operatore.
Attendere i soccorsi esterni al di fuori dell’azienda.
In caso d’infortunio o malore
Chiamare il SOCCORSO PUBBLICO componendo il numero telefonico 118.
Rispondere con calma alle domande dell’operatore che richiederà: cognome e nome, indirizzo, n.
telefonico ed eventuale percorso per arrivarci, tipo di incidente: descrizione sintetica della situazione,
numero dei feriti, ecc.
Conclusa la telefonata, lasciare libero il telefono: potrebbe essere necessario richiamarvi.
REGOLE COMPORTAMENTALI
Seguire i consigli dell’operatore della Centrale Operativa 118.
Osservare bene quanto sta accadendo per poterlo riferire.
Prestare attenzione ad eventuali fonti di pericolo (rischio di incendio, ecc.).
Incoraggiare e rassicurare il paziente.
Inviare, se del caso, una persona ad attendere l’ambulanza in un luogo facilmente individuabile.
Assicurarsi che il percorso per l’accesso della lettiga sia libero da ostacoli.
Documento di Valutazione dei Rischi
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USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO
Come indicato all’ art. 69 del D.Lgs. 81/08, si intende per attrezzatura di lavoro qualsiasi macchina,
apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere usato durante il lavoro, mentre si intende per uso di
un’attrezzatura di lavoro qualsiasi operazione lavorativa connessa ad una
attrezzatura di lavoro, quale la messa in servizio o fuori servizio, l'impiego, il
trasporto, la riparazione, la trasformazione, la manutenzione, la pulizia, il montaggio,
lo smontaggio
Qualsiasi zona all'interno ovvero in prossimità di una attrezzatura di lavoro nella quale
la presenza di un lavoratore costituisce un rischio per la salute o la sicurezza dello
stesso viene definita zona pericolosa e qualsiasi lavoratore che si trovi interamente o
in parte in una zona pericolosa viene definito quale lavoratore esposto.
REQUISITI DI SICUREZZA
Come indicato all’ art. 70 del D.Lgs. 81/08, le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori
devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive
comunitarie di prodotto. Per le attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e
regolamentari o messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme legislative e
regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto verrà controllata la conformità ai
requisiti generali di sicurezza riportati nell’ allegato V del D.Lgs. 81/08.
Le attrezzature di lavoro costruite secondo le prescrizioni dei decreti ministeriali adottati ai sensi
dell’articolo 395 del decreto Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, ovvero dell’articolo 28 del
decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, potranno essere considerate conformi, come indicato al
comma 3 dello stesso art. 70 del D.Lgs. 81/08.
Saranno messe a disposizione dei lavoratori esclusivamente attrezzature conformi ai requisiti di sicurezza
indicati, idonee ai fini della salute e sicurezza ed adeguate al lavoro da svolgere o adattate a tali scopi che
devono essere utilizzate conformemente alle disposizioni legislative di recepimento delle direttive
comunitarie.
All'atto della scelta delle nuove attrezzature di lavoro, come indicato all’ art. 71, comma 2, del D.Lgs.
81/08, il datore di lavoro prenderà in considerazione:
le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere;
i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
i rischi derivanti dall’impiego delle attrezzature stesse
i rischi derivanti da interferenze con le altre attrezzature già in uso.
Al fine di ridurre al minimo i rischi connessi all’uso delle attrezzature di lavoro e per impedire che dette
attrezzature possano essere utilizzate per operazioni e secondo condizioni per le quali non sono adatte,
verranno adottate adeguate misure tecniche ed organizzative e verranno rispettate tutte quelle riportate
nell’ allegato VI del D.Lgs. 81/08.
Tutte le attrezzature di lavoro sono state installate correttamente e si controllerà, tramite un preposto a ciò
incaricato, che le stesse vengano utilizzate conformemente alle istruzioni d’uso.
Si assicurerà, inoltre, che le attrezzature di lavoro:
siano oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di
sicurezza
siano corredate, ove necessario, da apposite istruzioni d’uso e libretto di manutenzione
siano assoggettate alle misure di aggiornamento dei requisiti minimi di sicurezza eventualmente stabilite
con specifico provvedimento regolamentare o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della
prevenzione e della protezione
Documento di Valutazione dei Rischi
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CONTROLLI E REGISTRO
Verrà, curata la tenuta e l’aggiornamento del registro di controllo delle attrezzature di lavoro per le quali lo
stesso è previsto.
Per le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di installazione si provvederà a che le
stesse vengano sottoposte a un controllo iniziale (dopo l'installazione e prima della messa in esercizio) e ad
un controllo dopo ogni eventuale successivo montaggio, al fine di assicurarne l'installazione corretta e il buon
funzionamento.
Per le attrezzature soggette a influssi che possono provocare deterioramenti suscettibili di dare origine a
situazioni pericolose, si provvederà a che esse siano sottoposte a:
a controlli periodici, secondo frequenze stabilite in base alle indicazioni fornite dai fabbricanti, ovvero
dalle norme di buona tecnica, o in assenza di queste ultime, desumibili dai codici di buona prassi;
a controlli straordinari al fine di garantire il mantenimento di buone condizioni di sicurezza, ogni volta
che intervengano eventi eccezionali che possano avere conseguenze pregiudizievoli per la sicurezza delle
attrezzature di lavoro, quali riparazioni trasformazioni, incidenti, fenomeni naturali o periodi prolungati
di inattività.
I controlli, volti ad assicurare il buono stato di conservazione e l’efficienza a fini di sicurezza delle
attrezzature di lavoro e saranno effettuati da persona competente.
I risultati dei controlli saranno riportati per iscritto e, almeno quelli relativi agli ultimi tre anni, verranno
conservati e tenuti a disposizione degli organi di vigilanza.
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
Come indicato nell’ art. 73 del D.Lgs. 81/08, per ogni attrezzatura di lavoro messa a disposizione, i
lavoratori incaricati dell’uso disporranno di ogni necessaria informazione e istruzione e riceveranno una
formazione adeguata in rapporto alla sicurezza relativamente:
alle condizioni di impiego delle attrezzature;
alle situazioni anormali prevedibili.
I lavoratori saranno informati sui rischi cui sono esposti durante l’uso delle proprie attrezzature di lavoro, sui
rischi relativi alle attrezzature di lavoro presenti nell’ambiente immediatamente circostante, anche se da
essi non usate direttamente, nonché sui cambiamenti di tali attrezzature, come indicato al comma 2 dell’
art. 73 del D.Lgs. 81/08
Tutte le informazioni e le istruzioni d’uso verranno impartite in modo comprensibile ai lavoratori interessati e
ci si accerterà che esse siano state recepite.
Per le attrezzature che richiedono, in relazione ai loro rischi, conoscenze e responsabilità particolari di
cui all’ art. 71, comma 7, del D.Lgs. 81/08, verrà impartita una formazione adeguata e specifica, tale da
consentirne l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischi che possano
essere causati ad altre persone.
Documento di Valutazione dei Rischi
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.)
Come indicato all’ art. 74 del D.Lgs.
81/08, si intende per Dispositivo di
Protezione
Individuale,
di
seguito
denominato DPI, qualsiasi attrezzatura
destinata ad essere indossata e tenuta dal
lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute
durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.
Come indicato nelle diverse attività lavorative oggetto del presente documento di valutazione dei rischi, e
come previsto dall’ art. 75 del D.Lgs. 81/08, è stato previsto l’impiego obbligatorio dei DPI quando i rischi
non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di
protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.
Come prescritto dall’art. 76 del D.Lgs. 81/08, i DPI saranno conformi alle norme di cui al D.Lgs. 4 dicembre
1992 n. 475, e sue successive modificazioni e saranno:
adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore
adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro
Essi, inoltre :
terranno conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore
potranno essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità
In caso di rischi multipli che richiedono l'uso simultaneo di più DPI, come indicati nelle schede di sicurezza
riportate nel seguito, questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell'uso
simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti.
Ai fini della scelta dei DPI, il datore di lavoro:
ha effettuato l'analisi e la valutazione dei rischi che non possono essere evitati con altri mezzi
ha individuato le caratteristiche dei DPI necessarie affinché questi siano adeguati ai rischi stessi,
tenendo conto delle eventuali ulteriori fonti di rischio rappresentate dagli stessi DPI
ha valutato, sulla base delle informazioni e delle norme d'uso fornite dal fabbricante a corredo dei DPI,
le caratteristiche dei DPI disponibili sul mercato e le ha raffrontate con le caratteristiche individuate
nella scelta degli stessi
provvederà ad aggiornare la scelta ogni qualvolta intervenga una variazione significativa negli elementi di
valutazione.
Anche sulla base delle norme d'uso fornite dal fabbricante, sono state individuate, come indicato nell’ art.
77, comma 2 del D.Lgs. 81/08, le condizioni in cui i DPI devono essere usati, specie per quanto riguarda la
durata dell'uso, in funzione di:
a) entità del rischio;
b) frequenza dell'esposizione al rischio;
c) caratteristiche del posto di lavoro di ciascun lavoratore;
d) prestazioni del DPI.
Sarà cura del Datore di lavoro:
Mantenere in efficienza i DPI e assicurarne le condizioni d’igiene, mediante la manutenzione, le
riparazioni e le sostituzioni necessarie e secondo le eventuali indicazioni fornite dal fabbricante;
Provvedere a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usi previsti, salvo casi specifici ed eccezionali,
conformemente alle informazioni del fabbricante;
Fornire istruzioni dettagliate, ma comprensibili per i lavoratori
Destinare ogni DPI ad un uso personale e, qualora le circostanze richiedano l’uso di uno stesso DPI da
parte di più persone, prendere misure adeguate affinché tale uso non ponga alcun problema sanitario e
igienico ai vari utilizzatori
Documento di Valutazione dei Rischi
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Informare preliminarmente il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge;
Rendere disponibile nell’azienda ovvero unità produttiva informazioni adeguate su ogni DPI;
Stabilire le procedure aziendali da seguire, al termine dell’utilizzo, per la riconsegna e il deposito dei
DPI;
Assicurare una formazione adeguata e organizzare uno specifico addestramento circa l’uso corretto e
l’utilizzo pratico dei DPI.
Particolare addestramento verrà effettuato in caso di utilizzo dei DPI di protezione dell’udito e dei seguenti
DPI rientranti in terza categoria:
gli apparecchi di protezione respiratoria filtranti contro gli aerosol solidi, liquidi o contro i gas irritanti,
pericolosi, tossici o radiotossici
gli apparecchi di protezione isolanti, ivi compresi quelli destinati all'immersione subacquea;
i DPI che assicurano una protezione limitata nel tempo contro le aggressioni chimiche e contro le
radiazioni ionizzanti
i DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non inferiore a 100 °C,
con o senza radiazioni infrarosse, fiamme o materiali in fusione;
i DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non superiore a -50 °C;
i DPI destinati a salvaguardare dalle cadute dall'alto;
i DPI destinati a salvaguardare dai rischi connessi ad attività che espongano a tensioni elettriche
pericolose o utilizzati come isolanti per alte tensioni elettriche;
ESPOSIZIONE AL RUMORE
Ai sensi dell’art. 190 del D.Lgs. 81/08, dovrà essere valutato il rumore durante le effettive attività
lavorative , prendendo in considerazione in particolare:
Il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore
impulsivo
I valori limite di esposizione ed i valori di azione di cui all’art. 189 del D.Lgs.
81/08
Tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente
sensibili al rumore
Gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti dalle interazioni tra rumore e sostanze
ototossiche connesse all’attività svolta e fra rumore e vibrazioni, seguendo attentamente
l’orientamento della letteratura scientifica e sanitaria ed i suggerimenti del medico competente
Le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori delle attrezzature impiegate, in
conformità alle vigenti disposizioni in materia
L'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l'emissione di rumore;
Il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l'orario di lavoro normale, in locali di cui
e' responsabile
Le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle
reperibili nella letteraturascientifica;
La disponibilita' di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione
CLASSI DI RISCHIO E RELATIVE MISURE DI PREVENZIONE
Fascia di appartenenza
(Classi di Rischio)
Classe di Rischio 0
LEX ≤ 80 dB(A)
Lpicco ≤ 135 dB(C)
Classe di Rischio 1
80 < LEX ≤ 85 dB(A)
135 < Lpicco ≤ 137 dB(C)
Sintesi delle Misure di prevenzione
(Per dettagli vedere le singole valutazioni)
Nessuna azione specifica (*)
INFORMAZIONE E FORMAZIONE: formazione ed informazione in relazione ai rischi
provenienti dall’esposizione al rumore
DPI : messa a disposizione dei lavoratori dei dispositivi di protezione individuale
dell’udito (art. 193 D.Lgs. 81/08, comma 1, lettera a)
VISITE MEDICHE : solo su richiesta del lavoratore o qualore il medico competente
ne confermi l’opportunità (art. 196, comma 2, D.Lgs. 81/08)
Documento di Valutazione dei Rischi
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Classe di Rischio 2
85 < LEX ≤ 87 dB(A)
137 < Lpicco ≤ 140 dB(C)
Classe di Rischio 3
LEX > 87 dB(A)
Lpicco > 140 dB(C)
INFORMAZIONE E FORMAZIONE: formazione ed informazione in relazione ai rischi
provenienti dall’esposizione al rumore; adeguata informazione e formazione
sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo la
loro esposizione al rumore
DPI : Scelta di DPI dell'udito che consentano di eliminare il rischio per l'udito
o di ridurlo al minimo,
previa consultazione dei lavoratori o dei loro
rappresentanti (Art. 193, comma 1, lettera c, del D.Lgs. 81/08). Si esigerà che
vengano indossati i dispositivi di protezione individuale dell’udito (art. 193 D.Lgs.
81/08, comma 1, lettera b)
VISITE MEDICHE : Obbligatorie (art. 196, comma 1, D.Lgs. 81/08)
MISURE TECNICHE ORGANIZZATIVE : Vedere distinta
INFORMAZIONE E FORMAZIONE: formazione ed informazione in relazione ai rischi
provenienti dall’esposizione al rumore; adeguata informazione e formazione
sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo la
loro esposizione al rumore
DPI : Scelta di dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentano di
eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione
dei lavoratori o dei loro rappresentanti (Art. 193, comma 1, lettera c, del
D.Lgs. 81/08) Imposizione dell’obbligo di indossare DPI dell’udito in grado di
abbassare l’esposizione al di sotto dei valori inferiori di azione salvo richiesta e
concessione di deroga da parte dell’organo di vigilanza competente (art. 197 D.Lgs.
81/08)
Verifica l’efficacia dei DPI e verifica che l’esposizione scenda al di sotto del valore
inferiore di azione
VISITE MEDICHE : Obbligatorie (art. 196, comma 1, D.Lgs. 81/08)
MISURE TECNICHE ORGANIZZATIVE : Vedere distinta
(*) Nel caso in cui il Livello di esposizione sia pari a 80 dB(A) verrà effettuata la Formazione ed informazione in
relazione ai rischi provenienti dall’esposizione al rumore.
MISURE TECNICHE ORGANIZZATIVE
Per le Classi di Rischio 2 e 3, verranno applicate le seguenti misure tecniche ed organizzative volte a ridurre
l'esposizione al rumore, come previsto :
Segnalazione, mediante specifica cartellonistica, dei luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere
esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione, nonché. Dette aree saranno inoltre delimitate
e l'accesso alle stesse sarà limitato.
Adozione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;
Scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor
rumore possibile, inclusa l'eventualita' di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi
ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo oeffetto e' di limitare l'esposizione al rumore;
Progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro;
Adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali
schermature,involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti;
Adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o
di isolamento;
Opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi
sul posto di lavoro;
Riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della
durata e dell'intensita' dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti
periodi di riposo.
Nel caso in cui, data la natura dell'attivita', il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo messi a
disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali sarà ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo
Documento di Valutazione dei Rischi
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ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI
Dal punto di vista igienistico, l'esposizione umana a vibrazioni si differenzia in:
Esposizione del Sistema Mano-Braccio, indicata con acronimo inglese HAV (Hand Arm
Vibration). Si riscontra in lavorazioni in cui s’impugnino utensili vibranti o materiali
sottoposti a vibrazioni o impatti. Questo tipo di vibrazioni possono indurre a disturbi
neurologici e circolatori digitali e lesioni osteoarticolari a carico degli arti superiori,
definito con termine unitario “Sindrome da Vibrazioni Mano-Braccio”. L'esposizione a
vibrazioni al sistema mano-braccio è generalmente causata dal contatto delle mani con l'impugnatura di
utensili manuali o di macchinari condotti a mano.
Esposizione del corpo intero, indicata con acronimo inglese WBV (Whole Body
Vibration). Si riscontra in lavorazioni a bordo di mezzi di movimentazione usati
in industria ed in agricoltura, mezzi di trasporto e in generale macchinari
industriali vibranti che trasmettano vibrazioni al corpo intero. Tale esposizione
può comportare rischi di lombalgie e traumi del rachide per i lavoratori esposti.
Per effettuare la valutazione dell’esposizione al rischio vibrazioni si procederà nel seguente modo:
1. Individuazione dei lavoratori esposti al rischio.
2. Individuazione, per ogni lavoratore, del tempo di esposizione (rappresentativo del periodo di maggior
esposizione in relazione alle effettive situazioni di lavoro).
3. Individuazione (marca e tipo) delle singole macchine o attrezzature utilizzate.
4. Individuazione, in relazione alle macchine ed attrezzature utilizzate, del livello di esposizione durante
il loro utilizzo.
5. Determinazione del livello di esposizione giornaliero normalizzato al periodo di riferimento di 8 ore.
I criteri igienistici formulati nell’ambito degli attuali standard sono basati su previsioni di prevalenza del
fenomeno di Raynaud o del “dito bianco”, a seguito dell’esposizione a vibrazioni mano-braccio.Si assume inoltre
che tali criteri siano sufficientemente cautelativi, anche ai fini della prevenzione di altri effetti patologici a carico
degli arti superiori, associati all’esposizione a vibrazioni.
LIVELLI DI ESPOSIZIONE
La valutazione del rischio derivante da vibrazioni consiste nella determinazione del livello di esposizione a cui
sono soggetti tutti i lavoratori che fanno uso di macchine o attrezzature che producono vibrazioni interessanti
il sistema mano-braccio o corpo intero.
Il D.Lgs. 81/08, all’art. 201, fissa i valori di riferimento (valori limite e valori di esposizione che fanno
scattare l’azione), riportati nella tabella sottostante:
VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO (HAV)
Livello d’azione giornaliero di esposizione
Valore limite giornaliero di esposizione
A(8) = 2,5 m/s2
A(8) = 5 m/s2
A(8) = 20 m/s2 (su brevi periodi)
Si intende per:
Livello di azione il valore oltre il quale si ha l’obbligo di attuare misure di tutela dei lavoratori esposti,
come l’informazione, di ridurre il rischio e di attivare la sorveglianza sanitaria.
Livello limite il valore oltre il quale l’esposizione è vietata.
Nello specifico, per determinare la fascia di appartenenza e le misure di prevenzione da adottare si dovranno
confrontare i valori di A(8) con i seguenti range:
Documento di Valutazione dei Rischi
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Livello di Rischio
Entità
A(8) ≤ 2,5
RISCHIO BASSO
2,5 < A(8) ≤ 5
RISCHIO MEDIO
A(8) > 5
A(8) > 20 (brevi periodi)
RISCHIO INACCETTABILE
Azione da Intraprendere
Nessuna misura specifica obbligatoria.
E’ consigliata, comunque, l’informazion e la
formazione dei lavoratori esposti al rischio
 Informazione/Formazione dei lavoratori
esposti al rischio
 Controlli sanitari periodici
 Misure per abbattere il rischio
 Sostituzione
immediata
della
macchina/attrezzo/apparecchiatura
o
riduzione dei tempi di esposizione
Anche per il corpo intero, il D.Lgs. 81/08, all’art. 201, fissa i valori di riferimento (valori limite e valori di
esposizione che fanno scattare l’azione), riportati nella tabella sottostante:
VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO (WBV)
Livello d’azione giornaliero di esposizione
A(8) = 0,5
Valore limite giornaliero di esposizione
A(8) = 1,00 m/s2
A(8) = 1,50 m/s2 (su brevi periodi)
m/s2
Si intende per:
Livello di azione il valore oltre il quale si ha l’obbligo di attuare misure di tutela dei lavoratori esposti,
come l’informazione, di ridurre il rischio e di attivare la sorveglianza sanitaria.
Livello limite il valore oltre il quale l’esposizione è vietata.
Nello specifico, per determinare la fascia d’ appartenenza e le misure di prevenzione da adottare si
dovranno confrontare i valori di A(8) con i seguenti range:
Livello di Rischio
Entità
A(8) ≤ 0,5
RISCHIO BASSO
0,5 <A(8) ≤ 1,00
A(8) > 1,00
A(8) > 1,50 (brevi periodi)
RISCHIO MEDIO
RISCHIO INACCETTABILE
Documento di Valutazione dei Rischi
Azione da Intraprendere
Nessuna misura specifica obbligatoria.
E’ consigliata, comunque, l’informazion e la
formazione dei lavoratori esposti al rischio
 Informazione/Formazione dei lavoratori
esposti al rischio
 Controlli sanitari periodici
 Misure per abbattere il rischio
 Sostituzione
immediata
della
macchina/attrezzo/apparecchiatura
o
riduzione dei tempi di esposizione
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MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Per i lavoratori addetti alla movimentazione manuale dei carichi, sono state valutate attentamente le
condizioni di movimentazione e, con la metodologia del NIOSH (National Institute for Occupational Safety and
Health), sono stati calcolati sia i pesi limite raccomandati, sia gli indici di sollevamento. In funzione dei
valori di questi ultimi sono state determinare le misure di tutela, come meglio illustrato nelle allegate
schede di rilevazione.
Documento di Valutazione dei Rischi
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SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICI
ATTIVITA’ INTERESSATE
Risultano interessate tutte le attività lavorative nelle quali vi sia la presenza di prodotti, originati da una
reazione chimica voluta e controllata dall’uomo, potenzialmente pericolosi per l’uomo stesso.
Prima dell’attività
tutte le lavorazioni devono essere precedute da una valutazione tesa ad evitare l’impiego di sostanze
chimiche nocive e a sostituire ciò che è nocivo con ciò che non lo è o lo è meno;
prima dell’impiego della specifica sostanza occorre consultare l’etichettatura e le istruzioni per l’uso al
fine di applicare le misure di sicurezza più opportune (il significato dei simboli, le frasi di rischio ed i
consigli di prudenza sono di seguito riportati);
la quantità dell’agente chimico da impiegare deve essere ridotta al minimo richiesto dalla lavorazione;
tutti i lavoratori addetti o comunque presenti devono essere adeguatamente informati e formati sulle
modalità di deposito e di impiego delle sostanze, sui rischi per la salute connessi, sulle attività di
prevenzione da porre in essere e sulle procedure anche di pronto soccorso da adottare in caso di
emergenza.
Durante l’attività
è fatto assoluto divieto di fumare, mangiare o bere sul posto di lavoro;
è indispensabile indossare l’equipaggiamento idoneo (guanti, calzature, maschere per la protezione delle
vie respiratorie, tute etc.) da adottarsi in funzioni degli specifici agenti chimici presenti.
Dopo l’attività
tutti gli esposti devono seguire una scrupolosa igiene personale che deve comprendere anche il lavaggio
delle mani, dei guanti, delle calzature e degli altri indumenti indossati;
deve essere prestata una particolare attenzione alle modalità di smaltimento degli eventuali residui della
lavorazione (es. contenitori usati).
PRONTO SOCCORSO E MISURE DI EMERGENZA
Al verificarsi di situazioni di allergie, intossicazioni e affezioni riconducibili all’utilizzo di agenti chimici è
necessario condurre l’interessato al più vicino centro di Pronto Soccorso.
SORVEGLIANZA SANITARIA
Sono sottoposti a sorveglianza sanitaria, previo parere del medico competente, tutti i soggetti che utilizzano
o che si possono trovare a contatto con agenti chimici considerati pericolosi in conformità alle indicazioni
contenute nell’etichetta delle sostanze impiegate.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
In funzione delle sostanze utilizzate, occorrerà indossare uno o più dei seguenti DPI marcati “CE” (o quelli
indicati in modo specifico dalle procedure di sicurezza di dettaglio):
guanti
calzature
occhiali protettivi
indumenti protettivi adeguati
maschere per la protezione delle vie respiratorie
Documento di Valutazione dei Rischi
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RICONOSCIMENTO DELLE SOSTANZE PERICOLOSE NEI PRODOTTI CHIMICI
Nella stesura del documento di valutazione, si è specificato per ciascun agente chimico:
1. il numero CAS: da Chemical Abstract Service, è la designazione numerica attribuita ad ogni agente
chimico. E’ utilizzato nella gestione di banche dati delle sostanze chimiche dalla CE e da organismi
internazionali per definire, in maniera inequivocabile, l’identità di un agente chimico. Viene
assegnato dalla American Chemical Society (Società Chimica USA). Un altro numero identificativo è il
Numero Indice;
2. la classificazione di pericolo o etichettatura secondo la Direttiva 67/548/CEE recante: simbolo/i,
frasi di rischio (Frasi R, descrivono in maniera sintetica i rischi potenziali associati all’impiego
dell’agente chimico) e consigli di prudenza (frasi S, descrivono le comuni norme di sicurezza da
adottare per rendere minimi i rischi);
3. la classificazione di pericolo o etichettatura secondo il Regolamento CE 1272/08 recante:
pittogramma, indicazioni di pericolo (Frasi H, descrivono in maniera sintetica i rischi potenziali
associati all’impiego dell’agente chimico) e consigli di prudenza (Frasi P, descrivono le comuni norme
di sicurezza da adottare per rendere minimi i rischi);
4. lo stato fisico (se solido, liquido, gassoso) e le proprietà fisiche e chimiche;
5. i limiti di esposizione professionale TLV (Threshold Limit Values) quando presenti;
6. le proprietà tossicologiche: LD50 per via orale e cutanea e LC50 per via inalatoria quando presenti;
7. la possibilità di reazioni di decomposizione termica e/o fotochimica e di reazioni accidentali con
altri agenti chimici o con l’aria e l’acqua e la pericolosità degli eventuali prodotti di reazione;
8. eventuali altri pericoli derivanti da prelievo e travaso di liquidi, riscaldamento di sostanze
infiammabili, esplosive e/o comburenti, collegamenti (raccordi e/o tubazioni) non segnalati di agenti
chimici pericolosi, refrigerazione con liquidi criogenici, presenza di gas asfissianti, ecc.
Per ogni agente chimico è prevista l’etichettatura secondo la seguente normativa:
-
Direttiva 67/548/CEE;
Regolamento CE 1272/08
Il Regolamento CLP 1272/2008 è il regolamento europeo relativo alla classificazione, all’etichettatura ed
all’imballaggio delle sostanze e delle miscele chimiche che introduce, in tutta l’Unione europea, un nuovo
sistema per la classificazione e l’etichettatura delle sostanze chimiche, basato sul Sistema mondiale
armonizzato delle Nazioni Unite (GHS dell’ONU).
Il regolamento annuncia la contemporaneità del sistema previsto dalla Direttiva e del sistema CLP durante un
periodo di transizione. A partire dal 1° dicembre 2010, le etichette delle sostanze devono essere conformi al
nuovo sistema CLP ma, oltre alla nuova classificazione, nelle schede dei dati di sicurezza deve essere
menzionata anche quella prevista dal sistema precedente. A partire dal 1° giugno 2015 varrà unicamente il
regolamento CLP.
Di seguito sono riportate in maniera dettagliata le informazioni sugli agenti chimici:
Documento di Valutazione dei Rischi
33
CLASSIFICAZIONE SECONDO LA DIRETTIVA 67/548/CEE
La normativa stabilisce e codifica le Frasi di rischio (R) ed i Consigli di prudenza (S) che devono essere
riportati sulle etichette degli agenti chimici pericolosi.
Le Frasi R mettono in guardia i rischi che si possono correre con l’impiego di un agente pericoloso e sono
scelte in relazione alle caratteristiche di una determinata sostanza; sono composte da un codice che le
identifica e da una descrizione.
Le Frasi S, invece, danno informazioni sulle misure di sicurezza da adottare quando si utilizzano agenti
chimici pericolosi; devono essere scelte in relazione alle caratteristiche di una determinata sostanza e, come
le Frasi R, sono composte da un codice e dalla relativa descrizione.
Insieme alle Frasi di rischio ed ai Consigli di prudenza, gli agenti chimici sono identificati da Simboli che
servono ad informare immediatamente riguardo ai pericoli connessi all’uso, alla manipolazione, al trasporto
ed alla conservazione degli stessi.
Documento di Valutazione dei Rischi
34
I SIMBOLI
Nel campo di applicazione del D.Lgs. 81/08 sono inclusi gli agenti chimici riportati nelle seguenti tabelle
con relativo simbolo, tipo di pericolo e precauzioni.
Sono esclusi dal campo di applicazione di tale legge, gli agenti chimici pericolosi solo per l’ambiente
(recanti l’etichetta e/o simbolo N e le frasi di rischio da R50 a R59 e loro combinazioni).
AGENTI CHIMICI PERICOLOSI PER LA SICUREZZA:
Simbolo
Significato
Esplosivo (E):
una bomba che
esplode
Comburente (O):
una fiamma sopra
un cerchio
Estremamente
infiammabile (F+);
Facilmente
infiammbile (F):
una fiamma
Pericoli e Precauzioni
Pericolo: Sostanza o miscela che può esplodere, detonare o deflagrare
anche senza l'azione dell'ossigeno atmosferico, per mezzo di fiamme o
scintille o per effetto di urti e attrito, con rapida formazione di gas.
Precauzioni: Evitare urti, attriti, scintille, calore.
Pericolo: Sostanza o miscela che, a contatto con altre sostanze soprattutto
se infiammabili, provoca una forte reazione esotermica (elevato sviluppo
di calore con conseguente pericolo di incendio).
Precauzioni: Tenere lontano da materiale combustibile.
Pericolo: Sono infiammabili i gas combustibili, i solidi e i liquidi che
emettono, in condizioni normali di temperatura e pressione, vapori in grado
di consentire lo svolgimento e di mantenere la combustione,
indipendentemente dalla sorgente di ignizione cui sono sottoposti. Quindi
senza ulteriore apporto di energia, possono riscaldarsi e infiammarsi.
Precauzioni: Evitare la formazione di miscele aria–gas infiammabile e
tenere lontano da fonti di accensione (calore, fiamme o scintille).
AGENTI CHIMICI PERICOLOSI PER LA SALUTE:
Simbolo
Significato
Molto tossico (T+);
tossico (T):
un teschio su tibie
incrociate
Nocivo (Xn):
una croce di
Sant’Andrea
Cancerogeno:
un teschio su tibie
incrociate (T+ o T)
con croce di
Sant’Andrea (Xn)
Tossico per il ciclo
riproduttivo:
un teschio su tibie
incrociate (T) con
croce di Sant’Andrea
(Xn)
Mutageno:
un teschio su tibie
incrociate (T) con
croce di Sant’Andrea
(Xn)
Corrosivo (C):
la raffigurazione
dell’azione
corrosiva di un
acido
Irritante (Xi):
una croce di
Sant’Andrea
Documento di Valutazione dei Rischi
Pericoli e Precauzioni
Pericolo: Sostanza o miscela che per inalazione, ingestione o penetrazione
cutanea, può comportare rischi gravi, acuti o cronici ed anche la morte,
provocando lesioni gravi agli organi vitali quali il sistema nervoso, reni, vie
respiratorie ecc.
Precauzioni: Evitare il contatto, inclusa l'inalazione di vapori e, in caso di
malessere, consultare il medico.
Pericolo: Sostanza o miscela che per inalazione, ingestione o penetrazione
cutanea, può comportare rischi di gravità limitata.
Precauzioni: Evitare il contatto, inclusa l'inalazione di vapori e, in caso di
malessere, consultare il medico.
Pericolo: Sono agenti chimici molto pericolosi perché possono provocare
tumori o aumentarne la probabilità di insorgenza.
R45 identifica le sostanze che possono provocare tumori
R49 identifica le sostanze che possono provocare tumori anche per la
semplice inalazione dei vapori
Precauzioni: Evitare il contatto, inclusa l'inalazione di vapori e, in caso di
malessere, consultare il medico.
Pericolo: Sono agenti chimici che presentano un alto grado di tossicità e
possono causare effetti nocivi nella catena riproduttiva e quindi danni alla
prole o danni alle funzioni riproduttive sia maschili che femminili
Precauzioni: Evitare il contatto, inclusa l'inalazione di vapori e, in caso di
malessere, consultare il medico.
Pericolo: Sono agenti chimici che possono avere ripercussioni sulla
riproduzione. Possono causare anomalie genetiche anche ereditarie o
semplicemente aumentarne il rischio di insorgenza.
Precauzioni: Evitare il contatto, inclusa l'inalazione di vapori e, in caso di
malessere, consultare il medico.
Pericolo: Agenti chimici che per contatto distruggono sia tessuti viventi che
attrezzature.
Precauzioni: Non respirare i vapori ed evitare il contatto con la pelle, occhi
ed indumenti.
Pericolo: Questo simbolo indica agenti chimici che possono avere effetto
irritante per pelle, occhi ed apparato respiratorio.
Precauzioni: Non respirare i vapori ed evitare il contatto con pelle.
35
È da notare che tutto il contenuto di una etichetta deve essere tradotto nella lingua del paese di utilizzo
del prodotto e che anche i recipienti utilizzati sui luoghi di lavoro e le relative tubazioni visibili, destinate
a contenere o trasportare agenti chimici, devono essere muniti dell’etichettatura prescritta, oppure, in
taluni casi i cartelli di avvertimento possono sostituire negli ambienti di lavoro l’etichettatura.
IL CODICE DEI RISCHI SPECIFICI
Vengono indicati mediante le cosiddette “frasi di rischio”. Tali frasi sono sintetizzate tramite la lettera R e
un numero, secondo il seguente codice:
Frase di
Rischio
R1
R2
R3
R4
R5
R6
R7
R8
R9
R10
R11
R12
R14
R15
R16
R17
R18
R19
R20
R21
R22
R23
R24
R25
R26
R27
R28
R29
R30
R31
R32
R33
R34
R35
R36
R37
R38
R39
R40
R41
R42
R43
R44
R45
R46
R47
R48
R49
R60
R61
R62
R63
R64
Significato
Esplosivo allo stato secco
Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d’ignizione
Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d’ignizione
Forma composti metallici esplosivi molto sensibili
Pericolo di esplosione per riscaldamento
Esplosivo a contatto o senza contatto con l’aria
Può provocare un incendio
Può provocare l’accensione di materie combustibili
Esplosivo in miscela con materie combustibili
Infiammabile
Facilmente infiammabile
Estremamente infiammabile
Reagisce violentemente con l’acqua
A contatto con l’acqua libera gas facilmente infiammabili
Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti
Spontaneamente infiammabile all’aria
Durante l’uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili
Può formare perossidi esplosivi
Nocivo per inalazione
Nocivo a contatto con la pelle
Nocivo per ingestione
Tossico per inalazione
Tossico a contatto con la pelle
Tossico per ingestione
Molto tossico per inalazione
Molto tossico a contatto con la pelle
Molto tossico per ingestione
A contatto con l’acqua libera gas tossici
Può divenire facilmente infiammabile durante l’uso
A contatto con acidi libera gas tossico
A contatto con acidi libera gas altamente tossico
Pericolo di effetti cumulativi
Provoca ustioni
Provoca gravi ustioni
Irritante per gli occhi
Irritante per le vie respiratorie
Irritante per la pelle
Pericolo di effetti irreversibili molto gravi
Possibilità di effetti cancerogeni - Prove insufficienti
Rischio di gravi lesioni oculari
Può provocare sensibilizzazione per inalazione
Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle
Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato
Può provocare il cancro
Può provocare alterazioni genetiche ereditarie
Può provocare malformazioni congenite
Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata
Può provocare il cancro per inalazione
Può ridurre la fertilità
Può danneggiare i bambini non ancora nati
Possibile rischio di ridotta fertilità
Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati
Possibile rischio per i bambini allattati al seno
Documento di Valutazione dei Rischi
36
Frase di
Rischio
R65
R66
R67
R68
R14/15
R15/29
R20/21
R20/22
R20/21/22
R21/22
R23/24
R23/25
R23/24/25
R24/25
R26/27
R26/28
R26/27/28
R27/28
R36/37
R36/38
R36/37/38
R37/38
R39/23
R39/24
R39/25
R39/23/24
R39/23/25
R39/24/25
R39/23
R39/24
R39/25
R39/23/24
R39/23/25
R39/24/25
R42/43
R39/23/24/25
R39/26
R39/27
R39/28
R39/26/27
R39/26/28
R39/27/28
R39/26/27/28
R40/20
R40/21
R40/22
R40/20/21
R40/20/22
R40/21/22
R40/20/21/22
R42/43
R48/20
R48/21
R48/22
R48/20/21
R48/20/22
R48/21/22
R48/20/21/22
Significato
Può causare danni polmonari se ingerito
L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura della pelle
L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini
Possibilità di effetti irreversibili
Reagisce violentemente con l’acqua liberando gas estremamente infiammabili
A contatto con l’acqua libera gas tossici estremamente infiammabili
Nocivo per inalazione e contatto con la pelle
Nocivo per inalazione e ingestione
Nocivo per inalazione, ingestione e contatto con la pelle
Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione
Tossico per inalazione e contatto con la pelle
Tossico per inalazione e ingestione
Tossico per inalazione, ingestione e contatto con la pelle
Tossico a contatto con la pelle e per ingestione
Molto tossico per inalazione e contatto con la pelle
Molto tossico per inalazione e per ingestione
Molto tossico per inalazione, ingestione e contatto con la pelle
Molto tossico a contatto con la pelle e per ingestione
Irritante per gli occhi e le vie respiratorie
Irritante per gli occhi e per la pelle
Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle
Irritante per le vie respiratorie e la pelle
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione
Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per
ingestione
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per a contatto con la pelle
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione
Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e
per ingestione
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per ingestione
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione ed ingestione
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione
Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle
Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a
contatto con la pelle
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e
ingestione
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle
e per ingestione
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a
Documento di Valutazione dei Rischi
37
Frase di
Rischio
R48/23
R48/24
R48/25
R48/23/24
R48/23/25
R48/24/25
R48/23/24/25
R68/20
R68/21
R68/22
R68/20/21
R68/20/22
R68/21/22
R68/20/21/22
R68/21
Significato
contatto con la pelle e per ingestione
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a
contatto con la pelle
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione ed i
ingestione
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle
e per ingestione
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a
contatto con la pelle e per ingestione
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per ingestione
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e ingestione
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione
Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle
I CONSIGLI DI PRUDENZA
Sono sintetizzati dalla lettera S seguita da un numero, secondo il seguente codice:
Codice di
Prudenza
S1
S2
S3
S4
S5
S6
S7
S8
S9
S12
S13
S14
S15
S16
S17
S18
S20
S21
S22
S23
S24
S25
S26
S27
S28
S29
S30
S33
S34
S35
S36
S37
S38
Misura di prevenzione
Conservare sotto chiave
Conservare fuori della portata dei bambini
Conservare in luogo fresco
Conservare lontano da locali di abitazione
Conservare sotto ... (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante)
Conservare sotto ... (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante)
Conservare il recipiente ben chiuso
Conservare al riparo dell’umidità
Conservare il recipiente in luogo ben ventilato
Non chiudere ermeticamente il recipiente
Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande
Conservare lontano da ... (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore)
Conservare lontano dal calore
Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare
Tenere lontano da sostanze combustibili
Manipolare ed aprire il recipiente con cautela
Non mangiare né bere durante l’impiego
Non fumare durante l’impiego
Non respirare le polveri
Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosol (termini appropriati da precisare da parte del
produttore)
Evitare il contatto con la pelle
Evitare il contatto con gli occhi
In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e
consultare il medico
Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati
In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente con i prodotti
indicati da parte del fabbricante
Non gettare i residui nelle fognature
Non versare acqua sul prodotto
Evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche
Evitare l’urto e lo sfregamento
Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni
Usare indumenti protettivi adatti
Usare guanti adatti
In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto
Documento di Valutazione dei Rischi
38
Codice di
Prudenza
S39
S40
S41
S42
S43
S44
S45
S46
S47
S48
S49
S50
S51
S52
S53
S1/2
S3/7/9
S3/9
S3/9/14
S3/9/14/49
S3/9/49
S3/14
S7/8
S7/9
S20/21
S24/25
S36/37
S36/37/39
S36/39
S37/39
S47/39
Misura di prevenzione
Proteggersi gli occhi e la faccia
Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare ...(da precisare da
parte del produttore)
In caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumi
Durante le fumigazioni usare un apparecchio respiratorio adatto (termini appropriati da
precisare da parte del produttore)
In caso di incendio usare ... (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se
l’acqua aumenta il rischio precisare “Non usare acqua”)
In caso di malessere consultare il medico (se possibile mostrargli l’etichetta)
In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile mostragli
l’etichetta)
In caso d’ingestione consultare immediatamente il medico (se possibile mostrargli l’etichetta)
Conservare a temperatura non superiore a ....°C (da precisare da parte del fabbricante)
Mantenere umido con ... (mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante)
Conservare soltanto nel recipiente originale
Non mescolare con ...(da specificare da parte del fabbricante)
Usare soltanto in luogo ben ventilato
Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati
Evitare l’esposizione - procurarsi speciali istruzioni prima dell’uso
Conservare sotto chiave e fuori della portata dei bambini
Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco e ben ventilato
Tenere il recipiente in luogo fresco e ben ventilato
Conservare in luogo fresco e ben ventilato lontano da ..(materiali incompatibili, da precisare
da parte del fabbricante)
Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato lontano
da…(materiali incompatibili, da precisare da parte del fabbricante)
Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato
Conservare in luogo fresco lontano da .... (materiali incompatibili, da precisare dal
fabbricante)
Conservare il recipiente ben chiuso e al riparo dall’umidità
Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato
Non mangiare, né bere, né fumare durante l’impiego
Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle
Usare indumenti protettivi e guanti adatti
Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia
Usare indumenti protettivi adatti e proteggersi gli occhi/la faccia
Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia
Conservare solo nel contenitore originale a temperatura non superiore a ... °C (da precisare da
parte del fabbricante)
Documento di Valutazione dei Rischi
39
CLASSIFICAZIONE SECONDO IL REGOLAMENTO CE 1272/08
Il Regolamento CLP definisce 28 classi di pericolo: 16 classi di pericolo fisico, 10 classi di pericolo per la
salute umana, una classe di pericolo per l'ambiente e una classe supplementare per le sostanze pericolose per
lo strato di ozono. Alcune classi di pericolo possono comprendere differenziazioni, altre possono comprendere
categorie di pericolo.
Il regolamento CLP prevede, inoltre, l’indicazione di informazioni aggiuntive “Avvertenza”: tale
informazione è funzione della classe e categoria.
L’Avvertenza può essere:
- Attenzione,
- Pericolo
Si utilizza l’avvertenza “Pericolo” per le categoria più gravi, “Attenzione” per le categorie meno gravi.
Per alcune sostanze (per le classificazioni della tossicità acuta della categoria 1 e della tossicità cronica della
categoria 1 per l’ambiente acquatico), anziché i limiti di concentrazione specifici, devono essere fissati i
cosiddetti “fattori M” (fattori moltiplicatori).
Il regolamento CLP prevede l’indicazione di informazioni aggiuntive, “Notazioni”, per sostanze e miscele.
Per una sostanza classificata secondo le regole previste dal CLP, vengono fornite le informazioni circa:
-
i Pittogrammi;
l’Avvertenza;
le Frasi H;
le Frasi EUH (eventuali);
le Frasi P.
I PITTOGRAMMI
Il Regolamento CLP prevede 9 pittogrammi di cui 5 per i pericoli fisici, 3 per i pericoli per la salute ed 1 per i
pericoli per l’ambiente. Alcune classi e categorie non prevedono l’uso di un pittogramma.
Per ogni Pittogramma sono identificate le classi e categorie di pericolo associate.
Simbolo
Codice
Classi e categorie
GHS01
Esplosivi instabili; Esplosivi delle divisioni 1.1, 1.2, 1.3 e 1.4
Sostanze e miscele autoreattive, tipi A e B
Perossidi organici, tipi A e B
GHS02
Gas infiammabili, categoria di pericolo 1
Aerosol infiammabili, categorie di pericolo 1 e 2
Liquidi infiammabili, categorie di pericolo 1, 2 e 3
Solidi infiammabili, categorie di pericolo 1 e 2
Solidi infiammabili, categorie di pericolo 1 e 2
Sostanze e miscele autoreattive, tipi B, C, D, E, F
Liquidi piroforici, categoria di pericolo 1
Solidi piroforici, categoria di pericolo 1
Sostanze e miscele autoriscaldanti, categorie di pericolo 1 e 2
Sostanze e miscele che a contatto con l’acqua emettono gas
infiammabili, categorie di pericolo 1, 2 e 3
Perossidi organici, tipi B, C, D, E, F
Documento di Valutazione dei Rischi
40
Non è necessario
un pittogramma
GHS03
Gas comburenti, categoria di pericolo 1
Liquidi comburenti, categorie di pericolo 1, 2 e 3
Solidi comburenti, categorie di pericolo 1, 2 e 3
GHS04
Gas sotto pressione: Gas compressi; Gas liquefatti; Gas liquefatti
refrigerati; Gas disciolti.
GHS05
Corrosivo per i metalli, categoria di pericolo 1
Corrosione cutanea, categorie di pericolo 1A, 1B e 1C
Gravi lesioni oculari, categoria di pericolo 1
GHS06
Tossicità acuta (per via orale, per via cutanea, per inalazione), categorie
di pericolo 1, 2 e 3
GHS07
Tossicità acuta (per via orale, per via cutanea, per inalazione), categoria
di pericolo 4
Irritazione cutanea, categoria di pericolo 2
Irritazione oculare, categoria di pericolo 2
Sensibilizzazione cutanea, categoria di pericolo 1
Tossicità specifica per organi bersaglio – esposizione singola, categoria di
pericolo 3
Irritazione delle vie respiratorie
Narcosi
GHS08
Sensibilizzazione delle vie respiratorie, categoria di pericolo 1
Mutagenicità sulle cellule germinali, categorie di pericolo 1A, 1B e 2
Cancerogenicità, categorie di pericolo 1A, 1B, 2
Tossicità per la riproduzione, categorie di pericolo 1A, 1B e 2
Tossicità specifica per organi bersaglio – esposizione singola, categorie di
pericolo 1 e 2
Tossicità specifica per organi bersaglio – esposizione ripetuta, categorie
di pericolo 1 e 2
Pericolo in caso di aspirazione, categoria di pericolo 1
GHS09
Pericoloso per l’ambiente acquatico
– pericolo acuto, categoria 1
– pericolo cronico, categorie 1 e 2
Esplosivi della divisione 1.5
Esplosivi della divisione 1.6
Gas infiammabili, categoria di pericolo 2
Sostanze e miscele autoreattive, tipo G
Perossidi organici, tipo G
Tossicità per la riproduzione, effetti sull’allattamento o attraverso
l’allattamento, categoria di pericolo supplementare
Documento di Valutazione dei Rischi
41
LE INDICAZIONI DI PERICOLO
Le Frasi H, che corrispondono alle Frasi R previste dalla classificazione secondo la Direttiva 67/548/CE,
costituiscono gli “Indicatori di pericolo” (“Hazard statements”): sono sintetizzati dalla lettera H seguita da
un numero, secondo il seguente codice:
Indicazione
di pericolo
H200
H201
H202
H203
H204
H205
H220
H221
H222
H223
H224
H225
H226
H228
H240
H241
H242
H250
H251
H252
H260
H261
H270
H271
H272
H280
H281
H290
H300
H301
H302
H304
H310
H311
H312
H314
H315
H317
H318
H319
H330
H331
H332
H334
H335
H336
H340
H341
H350
H350i
H351
H360
Significato
Esplosivo instabile
Esplosivo; pericolo di esplosione di massa
Esplosivo; grave pericolo di proiezione.
Esplosivo; pericolo di incendio, di spostamento d'aria o di proiezione
Pericolo di incendio o di proiezione
Pericolo di esplosione di massa in caso d'incendio
Gas altamente infiammabile
Gas infiammabile
Aerosol altamente infiammabile
Aerosol infiammabile
Liquido e vapori altamente infiammabili
Liquido e vapori facilmente infiammabili
Liquido e vapori infiammabili
Solido infiammabile
Rischio di esplosione per riscaldamento
Rischio d'incendio o di esplosione per riscaldamento
Rischio d'incendio per riscaldamento
Spontaneamente infiammabile all'aria
Autoriscaldante; può infiammarsi
Autoriscaldante in grandi quantità; può infiammarsi
A contatto con l'acqua libera gas infiammabili che possono infiammarsi spontaneamente
A contatto con l'acqua libera gas infiammabili
Può provocare o aggravare un incendio; comburente
Può provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente
Può aggravare un incendio; comburente
Contiene gas sotto pressione; può esplodere se riscaldato
Contiene gas refrigerato; può provocare ustioni o lesioni criogeniche
Può essere corrosivo per i metalli
Letale se ingerito
Tossico se ingerito
Nocivo se ingerito
Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie
Letale per contatto con la pelle
Tossico per contatto con la pelle
Nocivo per contatto con la pelle
Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari
Provoca irritazione cutanea
Può provocare una reazione allergica cutanea
Provoca gravi lesioni oculari
Provoca grave irritazione oculare
Letale se inalato
Tossico se inalato
Nocivo se inalato
Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se inalato
Può irritare le vie respiratorie
Può provocare sonnolenza o vertigini
Può provocare alterazioni genetiche <indicare la via di esposizione se è accertato che
nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>
Sospettato di provocare alterazioni genetiche <indicare la via di esposizione se è accertato che
nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>
Può provocare il cancro<indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di
esposizione comporta il medesimo pericolo>
Può provocare il cancro se inalato
Sospettato di provocare il cancro <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra
via di esposizione comporta il medesimo pericolo>
Può nuocere alla fertilità o al feto <indicare l'effetto specifico, se noto> <indicare la via di
Documento di Valutazione dei Rischi
42
Indicazione
di pericolo
H360F
H360D
H361
H361f
H361d
H360FD
H361fd
H360Fd
H360Df
H362
H370
H371
H372
H373
H400
H410
H411
H412
H413
Significato
esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>
Può nuocere alla fertilità
Può nuocere al feto
Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto <indicare l'effetto specifico, se noto> <indicare la
via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo
pericolo>
Sospettato di nuocere alla fertilità
Sospettato di nuocere al feto
Può nuocere alla fertilità. Può nuocere al feto
Sospettato di nuocere alla fertilità Sospettato di nuocere al feto
Può nuocere alla fertilità. Sospettato di nuocere al feto
Può nuocere al feto. Sospettato di nuocere alla fertilità
Può essere nocivo per i lattanti allattati al seno
Provoca danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> <indicare la via di
esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>.
Può provocare danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> <indicare la via
di esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>
Provoca danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> in caso di esposizione
prolungata o ripetuta <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di
esposizione comporta il medesimo pericolo>
Può provocare danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> in caso di
esposizione prolungata o ripetuta <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra
via di esposizione comporta il medesimo pericolo>
Molto tossico per gli organismi acquatici
Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata
Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata
Nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata
Può essere nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata
Alcune Frasi R non trovano un corrispondente nel sistema GHS, ma sono state comunque inglobate nel CLP nel
principio di mantenere il livello di protezione più elevato già esistente. Tali frasi sono indicate con la lettera
EUH seguita da un numero, secondo il seguente codice:
Indicazione
di pericolo
EUH 001
EUH 006
EUH 014
EUH 018
EUH 019
EUH 044
EUH 029
EUH 031
EUH 032
EUH 066
EUH 070
EUH 071
EUH 059
EUH 201
EUH 201A
EUH 202
EUH 203
EUH 204
EUH 205
EUH 206
EUH 207
EUH 208
EUH 209
EUH 209A
EUH 210
Significato
Esplosivo allo stato secco
Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria
Reagisce violentemente con l'acqua.
Durante l'uso può formarsi una miscela vapore-aria esplosiva/infiammabile
Può formare perossidi esplosivi
Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato
A contatto con l'acqua libera un gas tossico
A contatto con acidi libera gas tossici
A contatto con acidi libera gas molto tossici
L'esposizione ripetuta può provocare secchezza o screpolature della pelle
Tossico per contatto oculare
Corrosivo per le vie respiratorie
Pericoloso per lo strato di ozono
Contiene piombo. Non utilizzare su oggetti che possono essere masticati o succhiati da bambini
Attenzione! Contiene piombo
Cianoacrilato. Pericolo. Incolla la pelle e gli occhi in pochi secondi. Tenere fuori dalla portata
dei bambini
Contiene cromo (VI). Può provocare una reazione allergica
Contiene isocianati. Può provocare una reazione allergica
Contiene componenti epossidici. Può provocare una reazione allergica
Attenzione! Non utilizzare in combinazione con altri prodotti. Possono formarsi gas pericolosi
(cloro)
Attenzione! Contiene cadmio. Durante l'uso si sviluppano fumi pericolosi. Leggere le
informazioni fornite dal fabbricante. Rispettare le disposizioni di sicurezza
Contiene (denominazione della sostanza sensibilizzante). Può provocare una reazione allergica
Può diventare facilmente infiammabile durante l'uso
Può diventare infiammabile durante l'uso
Scheda dati di sicurezza disponibile su richiesta
Documento di Valutazione dei Rischi
43
Indicazione
di pericolo
EUH 401
Significato
Per evitare rischi per la salute umana e per l'ambiente, seguire le istruzioni per l'uso
I CONSIGLI DI PRUDENZA
I consigli di prudenza, che corrispondono alle Frasi S previste dalla classificazione secondo la Direttiva
67/548/CE, sono suddivisi in quattro tipologie: Prevenzione (es. P264: lavare accuratamente con … dopo
l’uso), Reazione (es. P301: in caso di ingestione …), Conservazione (es. P405: conservare sotto chiave) e
Smaltimento (es. P501: smaltire il prodotto/recipiente in …).
Sono sintetizzati dalla lettera P seguita da un numero, secondo il seguente codice:
Consigli di prudenza di carattere generale
Codice di
Prudenza
P101
P102
P103
Misura di prevenzione
In caso di consultazione di un medico, tenere a disposizione il contenitore o l'etichetta del
prodotto
Tenere fuori dalla portata dei bambini
Leggere l’etichetta prima dell’uso
Consigli di prudenza - prevenzione
Codice di
Prudenza
P201
P201
P210
P211
P220
P221
P222
P223
P230
P231
P232
P233
P234
P235
P240
P241
P242
P243
P244
P250
P251
P260
Misura di prevenzione
Procurarsi le istruzioni prima dell’uso
Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenze
Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici riscaldate - Non fumare.
(Fonti di accensione da precisarsi dal fabbricante/fornitore; Liquidi comburenti, Solidi
comburenti, specificare: Tenere lontano da fonti di calore)
Non vaporizzare su una fiamma libera o altra fonte di accensione
Tenere/conservare lontano da indumenti/…/materiali combustibili. (Materiali incompatibili da
precisarsi dal fabbricante/fornitore; Liquidi comburenti, Solidi comburenti, Specificare: Tenere
lontano da indumenti e da altri materiali incompatibili.)
Prendere ogni precauzione per evitare di miscelare con sostanze combustibili/…(Materiali
incompatibili da precisarsi dal fabbricante/fornitore.)
Evitare il contatto con l’aria
Evitare qualsiasi contatto con l’acqua. Pericolo di reazione violenta e di infiammazione
spontanea
Mantenere umido con …[Materiale appropriato da precisarsi dal fabbricante. Se l’essiccazione
aumenta il pericolo di esplosione, tranne se è necessaria per processi di fabbricazione o di
funzionamento (per es. nitrocellulosa)]
Manipolare in gas inerte
Proteggere dall’umidità
Tenere il recipiente ben chiuso. Per Tossicità acuta - per inalazione, Tossicità specifica per
organi bersaglio - esposizione singola; irritazione delle vie respiratorie, Tossicità specifica per
organi bersaglio - esposizione singola; narcosi: Tenere il recipiente ben chiuso se la volatilità del
prodotto è tale da generare un’atmosfera pericolosa
Conservare soltanto nel contenitore originale
Conservare in luogo fresco
Mettere a terra/a massa il contenitore e il dispositivo ricevente. Per Esplosivi: se l’esplosivo è
sensibile all’elettricità statica. Per Liquidi infiammabili: se un materiale sensibile all’elettricità
statica deve essere ricaricato; se la volatilità del prodotto è tale da generare un’atmosfera
pericolosa. Per Solidi infiammabili: se un materiale sensibile all’elettricità statica deve essere
ricaricato
Utilizzare impianti elettrici/di ventilazione/d’illuminazione a prova di esplosione. Per Liquidi
infiammabili: Altri apparecchi da precisarsi dal fabbricante/fornitore. Per Solidi infiammabili:
Altri apparecchi da precisarsi dal fabbricante/fornitore se possono formarsi nubi di polvere
Utilizzare solo utensili antiscintillamento
Prendere precauzioni contro le scariche elettrostatiche
Mantenere le valvole di riduzione libere da grasso e olio.
Evitare le abrasioni/gli urti/…/gli attriti (Tipo di manipolazione da precisarsi dal
fabbricante/fornitore)
Recipiente sotto pressione: non perforare né bruciare, neppure dopo l’uso
Non respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol. Condizioni applicabili da
precisarsi dal fabbricante/fornitore. Per Corrosione cutanea, Tossicità per la riproduzione -
Documento di Valutazione dei Rischi
44
Codice di
Prudenza
P261
P262
P263
P264
P270
P271
P272
P273
P280
P281
P282
P283
P284
P285
P231 + P232
P235 + P410
Misura di prevenzione
effetti sull’allattamento o attraverso l’allattamento, specificare: Non respirare le polveri o le
nebbie; se particelle inalabili di polveri o nebbie possono liberarsi durante l’uso
Evitare di respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol (Condizioni applicabili
da precisarsi dal fabbricante/fornitore.)
Evitare il contatto con gli occhi, la pelle o gli indumenti
Evitare il contatto durante la gravidanza/l’allattamento
Lavare accuratamente … dopo l’uso (Parti del corpo da lavare dopo la manipolazione da
precisarsi dal fabbricante/fornitore)
Non mangiare, né bere, né fumare durante l’uso
Utilizzare soltanto all’aperto o in luogo ben ventilato
Gli indumenti da lavoro contaminati non dovrebbero essere portati fuori dal luogo di lavoro
Non disperdere nell’ambiente (se questo non è l’uso previsto)
Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/Proteggere il viso. Tipo di dispositivo
da precisarsi dal fabbricante/fornitore. Per Esplosivi precisare: proteggere il viso. Per Liquidi
infiammabili, Solidi infiammabili, Sostanze e miscele autoreattive. Liquidi piroforici, Solidi
piroforici, Sostanze e miscele autoriscaldanti, Sostanze e miscele che, a contatto con l'acqua,
liberano gas infiammabili, Liquidi comburenti, Solidi comburenti, Perossidi organici, precisare:
indossare guanti protettivi e proteggere gli occhi/il viso. Per Tossicità acuta - per via cutanea
precisare: indossare guanti/indumenti protettivi. Per Corrosione cutanea, Precisare: indossare
guanti/indumenti protettivi e proteggere gli occhi/il viso. Per Irritazione cutanea,
Sensibilizzazione della pelle, Precisare: indossare guanti protettivi. Per Gravi danni
oculari/irritazione oculare, Irritazione oculare, Precisare: proteggere gli occhi/il viso
Utilizzare il dispositivo di protezione individuale richiesto
Utilizzare guanti termici/schermo facciale/Proteggere gli occhi
Indossare indumenti resistenti al fuoco/alla fiamma/ignifughi
Utilizzare un apparecchio respiratorio. (Apparecchio da precisarsi dal fabbricante/fornitore)
In caso di ventilazione insufficiente utilizzare un apparecchio respiratorio. (Apparecchio da
precisarsi dal fabbricante/fornitore)
Manipolare in gas inerte. Tenere al riparo dall’umidità
Tenere in luogo fresco. Proteggere dai raggi solari
Consigli di prudenza - reazione
Codice di
Prudenza
P301
P302
P303
P304
P305
P306
P307
P308
P309
P310
P311
P312
P313
P314
P315
P320
P321
P322
P330
P331
Misura di prevenzione
IN CASO DI INGESTIONE:
IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE:
IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE (o con i capelli):
IN CASO DI INALAZIONE:
IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI:
IN CASO DI CONTATTO CON GLI INDUMENTI:
IN CASO DI ESPOSIZIONE:
In caso di esposizione o di possibile esposizione:
In caso di esposizione o di malessere:
Contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico
Contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico
In caso di malessere, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico
Consultare un medico
In caso di malessere, consultare un medico
Consultare immediatamente un medico
Trattamento specifico urgente (vedere … su questa etichetta). Riferimento a istruzioni
supplementari di pronto soccorso, se è necessaria la somministrazione immediata di un antidoto
Trattamento specifico (vedere … su questa etichetta). Per Tossicità acuta - per via orale:
Riferimento a istruzioni supplementari di pronto soccorso se è necessaria la somministrazione
immediata di un antidoto. Per Tossicità acuta - per inalazione, Tossicità specifica per organi
bersaglio - esposizione singola: Riferimento a istruzioni supplementari di pronto soccorso se sono
necessari interventi immediati. Per Sensibilizzazione della pelle, Corrosione cutanea, Irritazione
cutanea: Riferimento a istruzioni supplementari di pronto soccorso, il fabbricante/fornitore può
specificare, se del caso, un prodotto di pulizia
Interventi specifici (vedere … su questa etichetta). Riferimento a istruzioni supplementari di
pronto soccorso, se sono consigliati interventi (immediati) quali l’uso di un prodotto di pulizia
particolare
Sciacquare la bocca
NON provocare il vomito
Documento di Valutazione dei Rischi
45
Codice di
Prudenza
P332
P333
P334
P335
P336
P337
P338
P340
P341
P342
P350
P351
P352
P353
P360
P361
P362
P363
P370
P371
P372
P373
P374
P375
P376
P377
P378
P380
P381
P390
P391
P301 + P310
P301 + P312
P301 + P330
+ P331
P302 + P334
P302 + P350
P302 + P352
P303 + P361
+ P353
P304 + P340
P304 + P341
P305 + P351
+ P338
P306 + P360
P307
P308
P309
P332
P333
P335
+
+
+
+
+
+
P311
P313
P311
P313
P313
P334
Misura di prevenzione
In caso di irritazione della pelle:
In caso di irritazione o eruzione della pelle:
Immergere in acqua fredda/avvolgere con un bendaggio umido
Rimuovere dalla pelle le particelle
Sgelare le parti congelate usando acqua tiepida. Non sfregare la parte interessata
Se l’irritazione degli occhi persiste:
Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare
Trasportare l'infortunato all’aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la
respirazione
Se la respirazione è difficile, trasportare l'infortunato all’aria aperta e mantenerlo a riposo in
posizione che favorisca la respirazione
In caso di sintomi respiratori:
Lavare delicatamente e abbondantemente con acqua e sapone
Sciacquare accuratamente per parecchi minuti
Lavare abbondantemente con acqua e sapone
Sciacquare la pelle/fare una doccia
Sciacquare immediatamente e abbondantemente gli indumenti contaminati e la pelle prima di
togliersi gli indumenti
Togliersi di dosso immediatamente tutti gli indumenti contaminati
Togliersi di dosso gli indumenti contaminati e lavarli prima di indossarli nuovamente
Lavare gli indumenti contaminati prima di indossarli nuovamente
In caso di incendio:
In caso di incendio grave e di grandi quantità:
Rischio di esplosione in caso di incendio. Tranne se gli esplosivi sono MUNIZIONI 1.4S E LORO
COMPONENTI
NON utilizzare mezzi estinguenti se l’incendio raggiunge materiali esplosivi
Utilizzare i mezzi estinguenti con le precauzioni abituali a distanza ragionevole. Se gli esplosivi
sono MUNIZIONI 1.4S E LORO COMPONENTI
Rischio di esplosione. Utilizzare i mezzi estinguenti a grande distanza
Bloccare la perdita se non c’è pericolo
In caso d’incendio dovuto a perdita di gas, non estinguere a meno che non sia possibile bloccare
la perdita senza pericolo
Estinguere con …(Agenti appropriati da precisarsi dal fabbricante/fornitore, se l’acqua aumenta
il rischio)
Evacuare la zona
Eliminare ogni fonte d’accensione se non c’è pericolo
Assorbire la fuoriuscita per evitare danni materiali
Raccogliere la fuoriuscita
IN CASO DI INGESTIONE: contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico
IN CASO DI INGESTIONE accompagnata da malessere: contattare un CENTRO ANTIVELENI o un
medico
IN CASO DI INGESTIONE: sciacquare la bocca. NON provocare il vomito
IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: immergere in acqua fredda/avvolgere con un bendaggio
umido
IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare delicatamente e abbondantemente con acqua e
sapone
IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare abbondantemente con acqua e sapone
IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE (o con i capelli): togliersi di dosso immediatamente tutti gli
indumenti contaminati. Sciacquare la pelle/fare una doccia
IN CASO DI INALAZIONE: trasportare l'infortunato all’aria aperta e mantenerlo a riposo in
posizione che favorisca la respirazione
IN CASO DI INALAZIONE: se la respirazione è difficile, trasportare l'infortunato all’aria aperta e
mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione
IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: Sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere
le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare
IN CASO DI CONTATTO CON GLI INDUMENTI: sciacquare immediatamente e abbondantemente gli
indumenti contaminati e la pelle prima di togliersi gli indumenti
In caso di esposizione, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico
In caso di esposizione o di temuta esposizione, consultare un medico
In caso di esposizione o di malessere, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico
In caso di irritazione della pelle, consultare un medico
In caso di irritazione o eruzione della pelle, consultare un medico
Rimuovere dalla pelle le particelle. Immergere in acqua fredda/avvolgere con un bendaggio
Documento di Valutazione dei Rischi
46
Codice di
Prudenza
P337 + P313
P342 + P311
P370 + P376
P370 + P378
P370 + P380
P370 + P380
+ P375
P371 + P380
+ P375
Misura di prevenzione
umido
Se l’irritazione degli occhi persiste, consultare un medico
In caso di sintomi respiratori, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico
In caso di incendio, bloccare la perdita, se non c’è pericolo
In caso di incendio, estinguere con …(Agenti appropriati da precisarsi dal fabbricante/fornitore,
se l’acqua aumenta il rischio)
Evacuare la zona in caso di incendio
In caso di incendio, evacuare la zona. Rischio di esplosione. Utilizzare i mezzi estinguenti a
grande distanza
In caso di incendio grave e di grandi quantità, evacuare la zona. Rischio di esplosione. Utilizzare i
mezzi estinguenti a grande distanza
Consigli di prudenza - conservazione
Codice di
Prudenza
P401
P402
P403
P404
P405
P406
P407
P410
P411
P412
P413
P420
P422
P402 + P404
P403 + P233
P403 + P235
P410 + P403
P410 + P412
P411 + P235
Misura di prevenzione
Conservare … in conformità alla regolamentazione locale/regionale/nazionale/internazionale (da
specificare)
Conservare in luogo asciutto
Conservare in luogo ben ventilato. (se la volatilità del prodotto è tale da generare un’atmosfera
pericolosa)
Conservare in un recipiente chiuso
Conservare sotto chiave
Conservare in recipiente resistente alla corrosione/provvisto di rivestimento interno resistente.
(Altri materiali compatibili da precisarsi dal fabbricante/fornitore)
Mantenere uno spazio libero tra gli scaffali/i pallet
Proteggere dai raggi solari
Conservare a temperature non superiori a … °C/…°F. (Temperatura da precisarsi dal
fabbricante/fornitore.)
Non esporre a temperature superiori a 50 °C/122 °F
Conservare le rinfuse di peso superiore a … kg/… lb a temperature non superiori a … °C/…°F.
(Massa e temperatura da precisarsi dal fabbricante/fornitore.)
Conservare lontano da altri materiali
Conservare sotto … (Liquido o gas inerte da precisarsi dal fabbricante/fornitore.)
Conservare in luogo asciutto e in recipiente chiuso
Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato, se la volatilità del prodotto è tale da
generare un’atmosfera pericolosa
Conservare in luogo fresco e ben ventilato
Conservare in luogo ben ventilato e proteggere dai raggi solari
Proteggere dai raggi solari. Non esporre a temperature superiori a 50 °C/122 °F
Conservare in luogo fresco a temperature non superiori a … °C/… °F. (Temperatura da precisarsi
dal fabbricante/fornitore.)
Consigli di prudenza - smaltimento
Codice di
Prudenza
P501
Misura di prevenzione
Smaltire
il
prodotto/recipiente
in
…
(in
conformità
locale/regionale/nazionale/internazionale (da specificare)
Documento di Valutazione dei Rischi
alla
regolamentazione
47
TABELLA DI CONVERSIONE DALLA CLASSIFICAZIONE SECONDO DIR. 67/548/CEE ALLA
CLASSIFICAZIONE SECONDO IL REG. CE 1272/08
Classificazione
secondo la direttiva
67/548/CEE
Stato fisico della
sostanza (se pertinente)
Classificazione secondo il Reg. 1272/08
Classe e categoria di
Indicazione di
pericolo
pericolo
E; R2
La conversione diretta non è possibile.
E; R3
O; R7
La conversione diretta non è possibile.
Org. Perox. CD
H242
Org. Perox. EF
H242
Nota
O; R8
O; R8
O; R9
gas
liquido, solido
liquido
Ox. Gas. 1
O; R9
R10
solido
liquido
F; R11
liquido
F; R11
F+; R12
solido
gas
F+; R12
F+; R12
liquido
liquido
Ox. Sol. 1
H271
La conversione diretta non è possibile.
La conversione corretta di R10, liquido è:
— Flam. Liq. 1, H224 se il punto di infiammabilità < 23 °C e il
punto iniziale di ebollizione ≤ 35 °C
— Flam. Liq. 2, H225 se il punto di infiammabilità < 23 °C e il
punto iniziale di ebollizione ≤ 35 °C
— Flam. Liq. 3, H226 se il punto di infiammabilità ≥ 23 °C
La conversione diretta non è possibile. La conversione corretta
di F; R11, liquido è:
— Flam. Liq. 1, H224 se il punto iniziale di ebollizione ≤ 35 °C
— Flam. Liq. 2, H225 se il punto iniziale di ebollizione > 35 °C
La conversione diretta non è possibile.
La conversione diretta non è possibile.
La conversione corretta di F+; R12, gas risulta in Flam. Gas. 1,
H220 o in Flam. Gas. 2, H221
Flam. Liq. 1
H224
Self-react. CD
H242
Self-react. EF
H242
Self-react. G
nulla
La conversione non è possibile.
F; R15
Ox. Liq. 1
H270
La conversione diretta non è possibile.
H271
F; R17
liquido
Pyr. Liq. 1
H250
F; R17
Xn; R20
Xn; R20
Xn; R20
solido
gas
vapori
polvere/nebbia
Pyr. Sol. 1
Acute Tox.4
Acute Tox.4
Acute Tox.4
H250
H332
H332
H332
(1)
(1)
Acute Tox.4
H312
(1)
Xn; R21
Xn; R22
T; R23
T; R23
T; R23
T; R24
gas
vapori
polvere/nebbia
Acute
Acute
Acute
Acute
Acute
Tox.4
Tox.3
Tox.2
Tox.3
Tox.3
H302
H331
H330
H331
H311
(1)
(1)
T; R25
T+; R26
T+; R26
T+; R26
T+; R27
gas
vapori
polvere/nebbia
Acute
Acute
Acute
Acute
Acute
Tox.3
Tox.2
Tox.1
Tox.2
Tox.1
H301
H330
H330
H330
H310
(1)
(1)
T+; R28
Acute Tox.2
H300
(1)
R33
STOT RE 2
H373
(3)
C; R34
Skin Corr. 1B
H314
(2)
C; R35
Skin Corr. 1A
H314
Xi; R36
Eye Irrit. 2
H319
Xi; R37
STOT SE 3
H335
Xi; R38
Skin Irrit. 2
H315
Documento di Valutazione dei Rischi
(1)
(1)
(1)
48
T; R39/23
STOT SE 1
H370
(3)
T; R39/24
STOT SE 1
H370
(3)
T; R39/25
STOT SE 1
H370
(3)
T+; R39/26
STOT SE 1
H370
(3)
T+; R39/27
STOT SE 1
H370
(3)
T+; R39/28
STOT SE 1
H370
(3)
Xi; R41
Eye Dam. 1
H318
R42
Resp. Sens. 1
H334
R43
Skin Sens. 1
H317
Xn; R48/20
STOT RE 2
H373
(3)
Xn; R48/21
STOT RE 2
H373
(3)
Xn; R48/22
STOT RE 2
H373
(3)
T; R48/23
STOT RE 1
H372
(3)
T; R48/24
STOT RE 1
H372
(3)
T; R48/25
STOT RE 1
H372
(3)
R64
Lact.
H362
Xn; R65
Asp. Tox. 1
H304
R67
STOT SE 3
H336
Xn; R68/20
STOT SE 2
H371
(3)
Xn; R68/21
STOT SE 2
H371
(3)
Xn; R68/22
STOT SE 2
H371
(3)
Carc. Cat. 1; R45
Carc. 1A
H350
Carc. Cat. 2; R45
Carc. 1B
H350
Carc. Cat. 1; R49
Carc. 1A
H350i
Carc. Cat. 2; R49
Carc. 1B
H350i
Carc. Cat. 3; R40
Carc. 2
H351
Muta. Cat. 2; R46
Muta. 1B
H340
Muta. Cat. 3; R68
Muta. 2
H341
Repr. Cat. 1; R60
Repr. 1A
H360F
(4)
Repr. Cat. 2; R60
Repr. 1B
H360F
(4)
Repr. Cat. 1; R61
Repr. 1A
H360D
(4)
Repr. Cat. 2; R61
Repr. 1B
H360D
(4)
Repr. Cat. 3; R62
Repr. 2
H361f
(4)
Repr. Cat. 3; R63
Repr. 2
H361d
(4)
Repr. Cat. 1; R60-61
Repr. Cat. 1; R60
ReprRepr. Cat. 2;
R61
Repr. Cat. 2; R60
Repr. Cat. 1; R61
Repr. Cat. 2; R60-61
Repr. 1A
H360FD
Repr. 1A
H360FD
Repr. 1A
H360FD
Repr. 1B
H360FD
Repr. Cat. 3; R62-63
Repr. Cat. 1; R60
Repr. Cat. 3; R63
Repr. Cat. 2; R60
Repr. Cat. 3; R63
Repr. Cat. 1; R61
Repr. Cat. 3; R62
Repr. Cat. 2; R61
Repr. Cat. 3; R62
N; R50
N; R50-53
Repr. 2
Repr. 1A
H361fd
H360Fd
Repr. 1B
H360Fd
Repr. 1A
H360Df
Repr. 1B
H360Df
N; R51-53
Documento di Valutazione dei Rischi
Aquatic. Acute 1
Aquatic. Acute 1
Aquatic Chronic 1
Aquatic Chronic 2
H400
H400
H410
H411
49
R52-53
Aquatic Chronic 3
H412
R53
Aquatic Chronic 4
H413
N; R59
Ozone
EUH059
CONVERSIONE TRA LE FRASI DI RISCHIO ATTRIBUITE SECONDO DIR. 67/548/CEE E LE PRESCRIZIONI
SUPPLEMENTARI RELATIVE ALL’ETICHETTATURA SECONDO IL REG. CE 1272/08
Direttiva 67/548/CEE
Regolamento CE 1272/08
R1
R6
R14
R18
R19
R44
R29
R31
R32
R66
R39-41
EUH001
EUH006
EUH014
EUH018
EUH019
EUH044
EUH029
EUH031
EUH032
EUH066
EUH070
Documento di Valutazione dei Rischi
50
PRESIDI DI PRIMO SOCCORSO
In azienda, così come previsto dall’ art.45, commi 1 e 2 del D.Lgs. 81/08, saranno presenti i presidi sanitari
indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. Detti
presidi saranno contenuti in una Cassetta di Pronto Soccorso.
CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
Guanti sterili monouso (5 paia)
Visiera paraschizzi
Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro (1)
Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro - 0, 9%) da 500 ml (3)
Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10)
Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2)
Teli sterili monouso (2)
Pinzette da medicazione sterili monouso (2)
Confezione di rete elastica di misura media (1)
Confezione di cotone idrofilo (1)
Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2)
Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2)
Un paio di forbici
Lacci emostatici (3)
Ghiaccio pronto uso (due confezioni)
Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2)
Termometro
Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa
Documento di Valutazione dei Rischi
51
LAVORATRICI IN STATO DI GRAVIDANZA
D.Lgs. 26 marzo 2001, n° 151
La tutela della salute lavoratrici madri attraverso l’eliminazione o riduzione dell’esposizione a fattori di
rischio professionali per le gravide , per l’embrione ed il feto, con particolare attenzione a fattori di rischio
abortigeni, mutageni e teratogeni, ha comportato la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute delle
lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto, per le lavoratrici
addette alle lavorazioni.
A seguito della suddetta valutazione, sono state individuate le seguenti misure di prevenzione e protezione di
ordine generale da adottare:
Verranno modificati i ritmi lavorativi, in modo che essi non siano eccessivi e, che non comportino una
posizione particolarmente affaticante.
Se richiesto dal medico competente, o se obbligatorio per legge a causa di rischi specifici, si predisporrà
che la lavoratrice venga adibita, in via provvisoria, ad altra mansione .
In caso di ulteriori prescrizioni specifiche, esse verranno indicate nelle attività lavorative oggetto della
valutazione dei rischi, riportate nel seguito.
Le lavoratrici addette alle rispettive mansioni ed il rappresentante per la sicurezza sono stati informati sui
risultati della valutazione e sulle conseguenti misure adottate.
Nota L’art.12, comma 1, del D.lgs. 151/2001 ha introdotto la facoltà, per le lavoratrici dipendenti di datori di lavoro pubblici o
privati, di utilizzare in forma flessibile il periodo dell’interdizione obbligatoria dal lavoro di cui all’art.4 della Legge 1204/71
(due mesi prima del parto e tre mesi dopo il parto), posticipando un mese dell’astensione prima del parto al periodo
successivo al parto.
Per poter avvalersi di tale facoltà, la lavoratrice gestante dovrà presentare apposita domanda al datore di lavoro e
all’ente erogatore dell’indennità di maternità (INPS), corredata da certificazione del medico ostetrico-ginecologo del
SSN o con esso convenzionato la quale esprima una valutazione, sulla base delle informazioni fornite dalla lavoratrice
sull’attività svolta, circa la compatibilità delle mansioni e relative modalità svolgimento ai fini della tutela della salute
della gestante e del nascituro e, qualora la lavoratrice sia adibita a mansione comportante l’obbligo di sorveglianza
sanitaria, un certificato del Medico Competente attestante l’assenza di rischi per lo stato di gestazione
Qui di seguito viene riportato, anche a titolo informativo per le lavoratrici madri e per i soggetti interessati,
l’elenco dei principali pericoli per le lavoratrici stesse, con l’indicazione delle principali conseguenze e dei divieti
derivanti dalla vigente normativa in materia.
ERGONOMIA
PERICOLO
ATTIVITÀ IN POSTURA
ERETTA PROLUNGATA
POSTURE INCONGRUE
CONSEGUENZE
Mutamenti fisiologici in corso di gravidanza
(maggior volume sanguigno e aumento delle
pulsazioni cardiache, dilatazione generale dei
vasi sanguigni e possibile compressione delle
vene addominali o pelviche ).
favoriscono la congestione periferica durante
la postura eretta. La compressione delle vene
può ridurre il ritorno venoso con conseguente
accelerazione compensativa del battito
cardiaco materno e il manifestarsi di
contrazioni uterine. Se la compensazione è
insufficiente ne possono derivare vertigini e
perdita di coscienza. Periodi prolungati in
piedi
durante
la
giornata
lavorativa
determinano per le donne un maggior rischio
di parto prematuro.
E' potenzialmente pericoloso lavorare in posti
di lavoro ristretti o in postazioni non
sufficientemente adattabili per tenere conto
del crescente volume addominale, in
particolare nelle ultime fasi della gravidanza.
Ciò può determinare stiramenti o strappi
muscolari.
La
destrezza,
l'agilità,
il
Documento di Valutazione dei Rischi
DIVIETI
D.Lgs 151/01 allegato A, lett.G
(i lavori che comportano una
stazione in piedi per piu' di meta'
dell'orario)
DIVIETO IN GRAVIDANZA
durante la gestazione e fino al
termine
del
periodo
di
interdizione dal lavoro
D.Lgs 151/01 allegato A, lett.G
(lavori che obbligano ad una
postazione particolarmente
affaticante).
DIVIETO IN GRAVIDANZA
52
coordinamento, la velocità dei movimenti e
l'equilibrio possono essere anch'essi limitati e
ne può derivare un rischio accresciuto
d'infortunio.
LAVORO IN POSTAZIONI
ELEVATE
LAVORI CON MACCHINA
MOSSA A PEDALE,
QUANDO IL RITMO SIA
FREQUENTE O ESIGA
SFORZO
MANOVALANZA PESANTE
MOVIMENTAZIONE
MANUALE CARICHI
LAVORI SU MEZZI IN
MOVIMENTO
E' potenzialmente pericoloso per le lavoratrici
gestanti lavorare in postazioni sopraelevate
(ad esempio scale, piattaforme, ecc) a causa
del rischio di cadute dall’alto.
Le attività fisiche particolarmente affaticanti
sono considerate tra le cause di aborti
spontanei. E' importante assicurare che il
volume e il ritmo dell'attività non siano
eccessivi e, dove possibile, le lavoratrici
abbiano un certo controllo del modo in cui il
lavoro è organizzato.
La
manovalanza
pesante
e/o
la
movimentazione manuale dei carichi pesanti
è ritenuta pericolosa in gravidanza in quanto
può determinare lesioni al feto e un parto
prematuro. Con il progredire della gravidanza
la lavoratrice è esposta ad un maggior rischio
di lesioni causato dal rilassamento ormonale
dei legamenti e dai problemi posturali
ingenerati dalla gravidanza
L'esposizione a vibrazioni a bassa frequenza,
come accade per uso di mezzi in movimento,
può accrescere il rischio di aborti spontanei.
Il lavoro a bordo di veicoli può essere di
pregiudizio per la gravidanza soprattutto per
il rischio di microtraumi, scuotimenti, colpi,
oppure urti, sobbalzi o traumi che interessino
l'addome.
Documento di Valutazione dei Rischi
durante la gestazione e fino al
termine
del
periodo
di
interdizione dal lavoro
D.Lgs 151/01 allegato A, lett.E
(i lavori su scale ed impalcature
mobili e fisse)
DIVIETO IN GRAVIDANZA
durante la gestazione e fino al
termine
del
periodo
di
interdizione dal lavoro
D.Lgs 151/01 allegato A, lett.H
(i lavori con macchina mossa a
pedale, o comandata a pedale,
quando il ritmo del movimento sia
frequente, o esiga un notevole
sforzo)
DIVIETO IN GRAVIDANZA
durante la gestazione e fino al
termine
del
periodo
di
interdizione dal lavoro
D.Lgs 151/01 allegato A, lett.F
(lavori di manovalanza
pesante )
D.Lgs
151/01
allegato
C,
ett.A,1,b
(movimentazione
manuale
di
carichi pesanti che comportano
rischi, soprattutto dorsolombari)
DIVIETO IN GRAVIDANZA
durante la gestazione e fino al
termine
del
periodo
di
interdizione dal lavoro
D.Lgs 151/01 allegato A, lett.O
(i lavori a bordo delle navi, degli
aerei, dei treni, dei pullman e di
ogni
altro
mezzo
di
comunicazione in moto)
DIVIETO IN GRAVIDANZA
durante la gestazione e fino al
termine
del
periodo
di
interdizione dal lavoro
53
AGENTI FISICI
PERICOLO
RUMORE
CONSEGUENZE
L'esposizione prolungata a rumori forti (> 80
dBA) può determinare un aumento della
pressione sanguigna e un senso di stanchezza;
si ipotizza una vasocostrizione arteriolare che
potrebbe essere responsabile di una
diminuzione del flusso placentare. Sono,
inoltre, possibili riduzioni di crescita del feto,
con conseguente minor peso alla nascita.
Evidenze sperimentali suggeriscono che una
esposizione prolungata del nascituro a rumori
forti durante la gravidanza può avere un
effetto sulle sue capacità uditive dopo la
nascita.
DIVIETI
D.Lgs
151/01
allegato
C
lett.A,1,c
D.Lgs 151/01 allegato A lett. A
(lavori vietati ai minori ai sensi
dei
DD.lgss. 345/99 e 262/00)
D.Lgs 151/01 allegato A lett.C
(malattie professionali)
DIVIETO IN GRAVIDANZA
(per esposizioni ≥ 80 dBA)
DIVIETO FINO A SETTE MESI
DOPO IL PARTO
(per esposizioni ≥ 85 dBA)
D.Lgs. 151/01 all.egato A lett.I
(lavori con macchine scuotenti o
con utensili che trasmettono
intense vibrazioni)
SCUOTIMENTI
VIBRAZIONI
SOLLECITAZIONI
TERMICHE
RADIAZIONI
IONIZZANTI
Un'esposizione di lungo periodo a vibrazioni
che interessano il corpo intero può accrescere
il rischio di parto prematuro o di neonati
sotto peso e/o complicanze in gravidanza e
parti prematuri.
Durante la gravidanza le donne sopportano
meno il calore ed è più facile che svengano o
risentano dello stress da calore. L'esposizione
a calore può avere esiti nocivi sulla
gravidanza. Il lavoro a temperature molto
fredde può essere pregiudizievole per la
salute per gestanti, nascituro e puerpere. I
rischi aumentano in caso di esposizione a
sbalzi improvvisi di temperatura
Una esposizione a radiazioni ionizzanti
comporta dei rischi per il nascituro. Se una
lavoratrice che allatta opera con liquidi o
polveri radioattivi può determinarsi un'
esposizione del bambino in particolare a
seguito della contaminazione della pelle della
madre. Sostanze contaminanti radioattive
inalate o digerite dalla madre possono
passare attraverso la placenta al nascituro e,
attraverso il latte, al neonato. L’esposizione
durante il primo trimestre di gravidanza può
Documento di Valutazione dei Rischi
DIVIETO IN GRAVIDANZA
durante la gestazione e fino al
termine
del
periodo
di
interdizione dal lavoro
D.Lgs. 151 Allegato A lett. B
(Lavori che impiegano utensili
vibranti ad aria compressa o ad
asse flessibile soggetti all’obbligo
di sorveglianza sanitaria)
DIVIETO IN GRAVIDANZA E FINO
A SETTE MESI DOPO IL PARTO
D.Lgs. 151/01 Allegato A lett. A
(celle frigorifere)
D.Lgs.
151/01
allegato
C
lett.A,1,f
(esposizione a sollecitazioni
termiche rilevanti evidenziata
dalla valutazione dei rischi)
DIVIETO IN GRAVIDANZA
DIVIETO FINO A SETTE MESI
DOPO IL PARTO PER
ESPOSIZIONI A TEMP. MOLTO
BASSE (es. lavori nelle celle
frigorifere)
D.Lgs 151/01 art.8
(Le donne, durante la gravidanza,
non possono svolgere attivita' in
zone classificate o, comunque,
essere adibite ad attivita' che
potrebbero esporre il nascituro ad
una dose che ecceda un
millisievert durante il periodo
della gravidanza)
54
provocare
aborto,
aumento
malformazioni e deficit funzionali
RADIAZIONI NON
IONIZZANTI
delle
Al momento attuale non esistono dati certi
sugli effetti provocati sulla gravidanza o sulla
lattazione dalle radiazioni non ionizzanti. Non
si può escludere che esposizioni a campi
elettromagnetici intensi, come ad esempio
quelli associati a fisioterapie (marconiterapia,
radarterapia)
o
alla
saldatura
a
radiofrequenza delle materie plastiche,
possano determinare un rischio accresciuto
per il nascituro. Sulla base degli studi
epidemiologici effettuati, il lavoro al
videoterminale non espone a RNI in grado di
interferire con la normale evoluzione della
gravidanza.
DIVIETO IN GRAVIDANZA
Se esposizione nascituro > 1 mSv
D.Lgs 151/01 allegato A lett.D
(i
lavori
che
comportano
l'esposizione
alle
radiazioni
ionizzanti).
DIVIETO IN GRAVIDANZA E
FINO A SETTE MESI DOPO IL
PARTO
D.Lgs 151/01 allegato A lett.C
(malattie professionali di cui all.4
al decreto 1124/65 e successive
modifiche)
D.Lgs
151/01
allegato
C
lett.A,1,e
(rischio
da
radiazioni
non
ionizzanti
evidenziato
dalla
valutazione dei rischi )
DIVIETO IN GRAVIDANZA
Per esposizioni superiori a quelle
ammesse per la popolazione
generale
AGENTI BIOLOGICI
PERICOLO
AGENTI BIOLOGICI DEI
GRUPPI DI RISCHIO
da 2 a 4
CONSEGUENZE
Le malattie infettive contratte in gravidanza
possono avere notevoli
ripercussioni
sull’andamento della stessa. Molti agenti
biologici appartenenti ai gruppi di rischio
2,3,4 possono interessare il nascituro in caso
di infezione della madre durante la
gravidanza. Essi possono giungere al bambino
per via placentare oppure durante e dopo il
parto, in caso di allattamento o a seguito
dello stretto contatto fisico tra madre e
bambino. Agenti che possono infettare il
bambino in uno di questi modi sono ad
esempio i virus dell'epatite B, C, rosolia,
l’HIV, il bacillo della tubercolosi, quello della
sifilide, la salmonella del tifo e il toxoplasma.
In particolare possono essere esposte
determinate
categorie
di
lavoratori
(es.sanità).
DIVIETI
D.Lgs 151/01 allegato A lett B
(rischi per i quali vige l'obbligo
delle visite mediche preventive e
periodiche).
D.Lgs 151/01 allegato B lett. A
punto 1 lett b (per virus rosolia e
toxoplasma in assenza di
comprovata immunizzazione)
D.Lgs 151/01 allegato C lett.A,2
(rischio di esposizione ad agenti
biologici evidenziato dalla
valutazione dei rischi)
DIVIETO IN GRAVIDANZA E FINO
A SETTE MESI DOPO IL PARTO
AGENTI CHIMICI
PERICOLO
CONSEGUENZE
SOSTANZE O PREPARATI
CLASSIFICATI COME
PERICOLOSI (TOSSICI,
NOCIVI, CORROSIVI,
IRRITANTI)
L'effettivo rischio per la salute costituito
dalle singole sostanze può essere determinato
esclusivamente a seguito di una valutazione
del rischio. Una esposizione occupazionale
prevede spesso la presenza di una
combinazione di più sostanze, e in questi casi
non è sempre possibile conoscere le
conseguenze delle interazioni fra le diverse
sostanze ed i possibili effetti sinergici che le
associazioni chimiche possono produrre.
Alcuni agenti chimici possono penetrare
Documento di Valutazione dei Rischi
DIVIETI
D.Lgs 151/01 allegato A lett.A
(lavori vietati ai minori ai sensi
dei
DD.lgss. 345/99 e 262/00)
D.Lgs 151/01 allegato A lett.C
(malattie professionali)
D.Lgs 151/01 allegato C lett,A
punto 3 lett. a,b,c,d,e,f, e lett B
(esposizione ad agenti chimici
pericolosi evidenziata dalla
55
attraverso la pelle integra ed essere assorbiti
dal corpo con ripercussioni negative sulla
salute. Molte sostanze possono passare nel
latte materno e per questa via contaminare il
bambino. Tra gli effetti degli agenti chimici
sulla gravidanza molti studi hanno evidenziato
il verificarsi di aborti spontanei correlati ad
una esposizione occupazionale a numerose
sostanze, tra cui solventi organici, gas
anestetici e farmaci antiblastici, anche per
bassi livelli di esposizione.
PIOMBO E DERIVATI CHE
POSSONO ESSERE
ASSORBITI
DALLO
ORGANISMO UMANO
Vi sono forti evidenze che l'esposizione al
piombo, sia del nascituro che del neonato,
determini problemi nello sviluppo, danno del
sistema nervoso e degli organi emopoietici.
Le donne, i neonati e i bambini in tenera età
sono maggiormente sensibili al piombo che gli
adulti maschi. Il piombo passa dal sangue al
latte.
valutazione dei rischi)
DIVIETO IN GRAVIDANZA E FINO
A SETTE MESI DOPO IL PARTO
Può essere consentito l’uso di
sostanze o preparati classificati
esclusivamente irritanti per la
pelle e con frase di rischio “può
provocare sensibilizzazione per
contatto con la pelle” (R43), a
condizione che il rischio sia
evitabile con l’uso dei DPI.
D.Lgs 151/01 allegato A lett.A
(lavori vietati ai minori ai sensi
dei
DD.lgss. 345/99 e 262/00)
D.Lgs 151/01 allegato A lett.C
(malattie professionali)
D.Lgs 151/01 allegato B lett. A
numero 1 lett.c e lett. B numero
1 lett.a (allegato 2 DL 645/96)
DIVIETO IN GRAVIDANZA E FINO
A SETTE MESI DOPO IL PARTO
ALTRI LAVORI VIETATI
DESCRIZIONE
DIVIETI
LAVORO NOTTURNO
DIVIETO IN GRAVIDANZA E FINO A UN ANNO DI
VITA DEL BAMBINO
LAVORI A BORDO DI NAVI, AEREI, TRENI, PULMAN
O ALTRI MEZZI DI COMUNICAZIONE IN MOTO
LAVORI DI MONDA E TRAPIANTO DEL RISO
LAVORI DI ASSISTENZA E CURA DEGLI INFERMI NEI
SANATORI E NEI REPARTI PER MALATTIE
INFETTIVE E PER MALATTIE NERVOSE E MENTALI
LAVORI
AGRICOLI
CHE
IMPLICANO
LA
MANIPOLAZIONE E L’USO DI SOSTANZE TOSSICHE
O ALTRIMENTI NOCIVE NELLA CONCIMAZIONE DEL
TERRENO E NELLA CURA DEL BESTIAME
DIVIETO IN GRAVIDANZA
durante la gestazione e
periodo di interdizione dal
DIVIETO IN GRAVIDANZA
durante la gestazione e
periodo di interdizione dal
fino al termine del
lavoro
fino al termine del
lavoro
DIVIETO IN GRAVIDANZA E FINO A SETTE MESI
DOPO IL PARTO
DIVIETO IN GRAVIDANZA E FINO A SETTE MESI
DOPO IL PARTO
LAVORI CHE ESPONGONO ALLA SILICOSI E
ALL’ASBESTOSI O ALLE ALTRE MALATTIE
PROFESSIONALI (di cui agli allegati 4 e 5 al
decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno
1965, n. 1124, e successive modificazioni)
DIVIETO IN GRAVIDANZA E FINO A SETTE MESI
DOPO IL PARTO
LAVORI PREVISTI DAL D.LGS. 345/99
LAVORI PREVISTI DAL D.LGS. 262/2000
LAVORI INDICATI NELLA TABELLA ALLEGATA AL
DPR 303/1956 PER I QUALI VIGE L’OBBLIGO
DELLE
VISITE
MEDICHE
PREVENTIVE
E
PERIODICHE
DIVIETO IN GRAVIDANZA E FINO A SETTE MESI
DOPO IL PARTO
Documento di Valutazione dei Rischi
56
STRESS LAVORO-CORRELATO
Accordo europeo dell’8 ottobre 2004
Lo stress è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali ed che
consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese
nei loro confronti. L’individuo è capace di reagire alle pressioni a cui è sottoposto nel breve termine, e
queste possono essere considerate positive (per lo sviluppo dell’individuo stesso), ma di fronte ad una
esposizione prolungata a forti pressioni egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre, persone diverse
possono reagire in modo diverso a situazioni simili e una stessa persona può, in momenti diversi della propria
vita, reagire in maniera diversa a situazioni simili. Lo stress non è una malattia ma una esposizione
prolungata allo stress può ridurre l’efficienza sul lavoro e causare problemi di salute. Lo stress indotto da
fattori esterni all’ambiente di lavoro può condurre a cambiamenti nel comportamento e risurre l’efficienza
sul lavoro. Tutte le manifestazioni di stress sul lavoro non vanno considerate causate dal lavoro stesso. Lo
stress da lavoro può essere causato da vari fattori quali il contenuto e l’organizzazione del lavoro, l’ambiente
di lavoro, una comunicazione “povera”, ecc.
I sintomi più frequenti sono : affaticamento mentale, cefalea, gastrite, insonnia, modificazione dell’umore,
depressione ed ansia, dipendenza da farmaci.
I fattori che causano stress possono essere :
lavoro ripetitivo ed arido
carico di lavoro e di responsabilità eccessivo o ridotto
rapporto conflittuale uomo - macchina
conflitti nei rapporti con colleghi e superiori
fattori ambientali (rumore, presenza di pubblico...)
lavoro notturno e turnazione
Si provvederà alla tutela, in particolare, della salute psichica lesa o messa in pericolo dalla cattiva
organizzazione delle risorse umane, la tutela del rischio specifico da stress lavorativo di una particolare
categoria di lavoratori che in ragione delle peculiarità della prestazione lavorativa sono i soggetti più esposti
alla sindrome in esame.
Verranno effettuati adeguati controlli periodici sui lavoratori, in quanto solo attraverso i singoli controlli è
possibile acquisire quelle conoscenze sulla base delle quali il datore di lavoro è in grado evitare il rischio
specifico dello stress lavorativo (ad esempio non assegnare turni notturni una persona che ha già manifestato
e magari curato sindromi depressive) con una diversa organizzazione del personale, secondo il normale
criterio del prevedibile ed evitabile.
Ai tradizionali fattori di rischio inoltre si affiancano oggi "nuovi fattori", legati al rapporto persona-lavoro, agli
aspetti relazionali e motivazionali, alla disaffezione, all'insoddisfazione, al malessere collegato al ruolo del
singolo lavoro, alle relazioni con i colleghi ed i capi, alle vessazioni morali e sessuali, al rapporto con le
tecnologie e con le loro continue evoluzioni. Il fenomeno del disagio lavorativo sta assumendo sempre
maggiore rilevanza ed esprime il cedimento psicofisico del lavoratore-lavoratrice nel tentativo di adattarsi
alle difficoltà del confronto quotidiano con la propria attività lavorativa.
Lo stress non è una malattia, ma può causare problemi di natura fisica e mentale quando le pressioni e le
richieste diventano eccessive e assillanti, con effetti negativi per i lavoratori e le aziende. Lo stress dipende
dal contesto di lavoro (organizzazione, ruolo, carriera, autonomia, rapporti interpersonali) e dal contenuto
del lavoro (ambiente, attrezzature, orario, carico-ritmi, formazione, compiti).
Esso si può prevenire attraverso una valutazione del rischio simile a quella applicata a tutti gli altri rischi sul
posto di lavoro, coinvolgendo i lavoratori e le lavoratrici e i loro rappresentanti, gli RLS.
Il mobbing produce stress e lo stress facilita l'insorgere di situazioni di mobbing.
E' importante distinguerli, perché diverse sono le cause e diversi i rimedi. In particolare il mobbing si
configura come l'insieme di azioni personali e impersonali aggressive, violente, ripetute, immotivate,
individuali o di gruppo che incidono in modo significativo sulla condizione emotiva e psicofisica di un
individuo o di un gruppo di individui.
Documento di Valutazione dei Rischi
57
MISURE DI PREVENZIONE ADOTTATE
Verrà data ai singoli lavoratori la possibilità di scegliere le modalità di esecuzione del proprio lavoro;
Si cercherà di diminuire il più possibile l’entità delle attività monotone e ripetitive;
Verranno aumentate le informazioni concernenti gli obiettivi;
Sarà sviluppato uno stile di leadership;
Si eviteranno definizioni imprecise di ruoli e mansioni.
Verranno distribuiti/comunicati efficacemente gli standard ed i valori dell’organizzazione a tutti i livelli
organizzativi, per esempio tramite manuali destinati al personale, riunioni informative, bollettini;
Si farà in modo che gli standard ed i valori dell’organizzazione siano noti ed osservati da tutti i lavoratori
dipendenti;
Si provvederà al miglioramento della responsabilità e della competenza del management per quanto
riguarda la gestione dei conflitti e la comunicazione;
Si stabilirà un contatto indipendente per i lavoratori;
Verranno coinvolti i dipendenti ed i loro rappresentanti nella valutazione del rischio e nella prevenzione
dello stress lavoro-correlato.
DIFFERENZE DI GENERE, ETA’ E PROVENIENZA DA ALTRI PAESI
Studi statistici effettuati anche in altri paesi (tra cui l’“Institute for Work & Health” di Toronto) hanno
evidenziato una correlazione tra genere, età e rischi. Nella fase di valutazione si è tenuto conto di tali
fattori, considerando sempre le condizioni più sfavorevoli in funzione dei lavoratori effettivamente addetti
alle rispettive attività lavorative oggetto delle analisi.
In caso di presenza o di assunzione di lavoratori provenienti da altri paesi, si provvederà ad una più attenta
verifica dei loro livelli formativi, anche in funzione delle difficoltà determinate dalla diversità del linguaggio.
MONITORAGGIO INTERNO DELLA SICUREZZA SUL LAVORO
RESPONSABILIZZAZIONE DEI LAVORATORI
Ogni dipendente è responsabile sul proprio luogo di lavoro della sorveglianza dello stato di sicurezza reale
raggiunto dalle attrezzature, dagli impianti, dalle macchine, dall’ambiente, dalle materie, in relazione alla
formazione ricevuta ed alle disposizioni aziendali vigenti.
Il coinvolgimento da parte di tutti i dipendenti, ottenuto con una specifica campagna informativa, ha
consentito di ottenere direttamente le Segnalazioni di Incidente o le anomalie che danno luogo alle più
elementari valutazioni di efficienza delle procedure di sicurezza adottate.
Con il raggiungimento di un sufficiente grado di consapevolezza e di competenza i lavoratori sono
progressivamente in grado di contribuire efficacemente al miglioramento della sicurezza aziendale.
MONITORAGGIO
Per il monitoraggio dei provvedimenti tecnici organizzativi e procedurali di prevenzione e protezione, così come
definiti nelle singole attività lavorative oggetto della valutazione dei rischi e riportate nel seguito sono state
individuate le seguenti linee principali.
Frequenza massima delle verifiche
Addetti al monitoraggio e compiti
: trimestrale (valore iniziale, suscettibile di variazione in funzione dei
risultati accertati)
: vedi Servizio di Prevenzione e Protezione con distinta dei compiti
Metodologia da seguire
Gli addetti al controllo dovranno effettuare (periodicamente o a seguito di segnalazione pervenuta o
accertata di non conformità) l’individuazione puntuale di tutti i provvedimenti tecnici, organizzativi e procedurali
di prevenzione e protezione previsti per il reparto e per il lavoratore o la mansione oggetto del controllo, con la
segnalazione delle eventuali situazioni di non conformità e con la individuazione dei soggetti cui competono gli
Documento di Valutazione dei Rischi
58
interventi di rettifica delle non conformità. Tutti i dati ed i documenti di riscontro dovranno essere archiviati ed
occorrerà redigere, al termine dell’ attività, uno specifico verbale scritto firmato e datato che riporta le
conclusioni e le eventuali proposte.
In funzione dei risultati del monitoraggio verranno presi i provvedimenti opportuni, compresa la eventuale
revisione delle procedure di sicurezza oggetto del monitoraggio.
PROGRAMMA PER IL MIGLIORAMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SICUREZZA
Per il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza è prevista l’implementazione in azienda di un “SISTEMA
di GESTIONE della SALUTE E SICUREZZA dei LAVORATORI” basato sui seguenti elementi principali:
Sistemazione dei luoghi, degli ambienti e delle attrezzature di lavoro esistenti e programma di controllo
e manutenzione degli stessi.
Valutazione preventiva dei RISCHI ogni qualvolta verranno introdotti nuove attrezzature o nuove sostanze
o comunque modificati i regimi di esposizione.
Controlli periodici degli impianti, delle attrezzature, delle sostanze e dei dispositivi di protezione
individuali a garanzia che tutti i processi vengano svolti in conformità alle specifiche di sicurezza.
Definizione di istruzioni scritte per l’utilizzo corretto delle attrezzature di lavoro.
Periodica informazione, formazione e addestramento dei lavoratori sui rischi lavorativi e sui modi per
prevenirli.
Controllo del comportamento in sicurezza dei lavoratori, come indicato nel precedente capitolo.
Controllo sanitario periodico, ove prescritto, per prevenire l’insorgenza di eventuali malattie
professionali.
Procedure per la gestione dell’emergenza per fronteggiare le situazioni anomale con l’intento di
minimizzare i
danni alle persone ed al patrimonio aziendale.
Procedure per la disciplina dei lavori affidati ad imprese esterne per garantire che i lavori stessi vengano
svolti
in condizioni di sicurezza, previa compilazione e sottoscrizione del documento unico di valutazione dei
rischi da interferenze (DUVRI), quando necessario.
Documento di Valutazione dei Rischi
59
Sezione 5
QUADRO RIEPILOGATIVO DELLE LAVORAZIONI
ATTIVITA' E FASI DI LAVORO
Nella seguente tabella vengono riportate le lavorazioni oggetto del presente Documento di Valutazione dei
RISCHI, suddivise in ATTIVITÀ (costituenti i diversi raggruppamenti) ed in FASI DI LAVORO (o reparti).
ATTIVITÀ/FASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 1
Fase 1
Fase 2
Fase 3
Fase 4
COMUNE
AUTISTA
LAVORI DI UFFICIO
UFFICIO PROTOCOLLO E CENTRALINO
MANUTENZIONI
ATTIVITÀ/FASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 2
Fase 1
Fase 2
ARREDO URBANO
MONTAGGIO ELEMENTI DI ARREDO URBANO
SISTEMAZIONE AREE A VERDE
ATTIVITÀ/FASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 3
Fase 1
Fase 2
ASSISTENZA MURARIA
ESECUZIONE DI TRACCE IN MURATURA
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
ATTIVITÀ/FASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 4
Fase 1
Fase 2
IMPERMEABILIZZAZIONI
IMPERMEABILIZZAZIONE DI COPERURE
IMPERMEABILIZZAZIONE DI PARETI
ATTIVITÀ/FASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 5
Fase 1
Fase 2
Fase 3
INTONACI
RIMOZIONE DI INTONACI
INTONACO TRADIZIONALE
RAPPEZZI DI INTONACO
ATTIVITÀ/FASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 6
Fase 1
Fase 2
Fase 3
Fase 4
Fase 5
Fase 6
OPERE STRADALI
CORDOLI MARCIAPIEDI E CANALETTE
PAVIMENTAZIONE IN BASOLE
TAGLIO DI ALBERI, ARBUSTI E SIMILI
TAGLIO ALBERI
PULIZIA AREA URBANA
AFFISSIONI
Documento di Valutazione dei Rischi
60
LAVORATORI E MANSIONI SVOLTE
Nella seguente tabella sono riportati i dipendenti presenti in azienda e le rispettive mansioni.
Matricola
AMM_01
AMM_02
AMM_03
AMM_04
AMM_05
AMM_06
UTM_01
UTM_02
UTM_03
UTM_04
UTM_05
UTM_06
UTM_07
UTM_08
UTM_09
UTM_10
FIN_01
FIN_02
FIN_03
VIGIL_01
VIGIL_02
VIGIL_03
PERS_01
PERS_02
PERS_03
PERS_04
PERS_05
PERS_06
PERS_07
PERS_08
LLPP_01
TRIB_01
TRIB_02
TRIB_03
TRIB_04
TRIB_05
Cognome
VACCARO
PETROCCA
GARRUBA
GIANCOTTI
CHIMENTI
ARMINIO
URSO
SCAVELLI
ALTIMARI
CIURRIERO
CURCIO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
CURCIO
CONDELLI
BELCASTRO
TALLARICO
SCAVELLI
DI LULLO
NISTICO’
CURCIO
MELLACE
IOELE
GARRUBA
RIZZUTO
CONDELLI
CAVALLO
GARRUBA
PETROLO
DEMME
SCAVELLI
FORESTA
PARIANO
COLAO
COSTANTINO
Documento di Valutazione dei Rischi
Nome
NICOLA
GIOVANNI
FRANCESCO
GIUSEPPE
VINCENZO
PIERO ANGELO
ANTONIO
GAETANO
ANTONIO
SALVATORE
NICOLA
FRANCESCO
NICOLA
GIOVANNI
DOMENICO
FRANCESCO
STELLA
ROSINA
VINCENZINA
UMBERTO
TOMMASO
PIETRO
GIOVANNI
MARISA
RAFFAELE ELIO
ANGELINA
VINCENZO
ORLANDO
EZIO FAUSTO
NICOLA
CARMINE
ANTONIO
ANTONIO G.
NICOLA
PIETRO
URSULA
Mansione
Istruttore Direttivo
Istruttore Direttivo
Collab. Amm – Accomp. Autista
Operatore
Collab. Amm – Accomp. Autista
Collab. Amm – Accomp. Autista
Funzionario Tecnico
Istruttore Tecnico
Esecutore
Esecutore
Custode Cimitero
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Funzionario
Istruttore Direttivo Amm.
Istruttore Amministrativo
Agente P.M. Specialista
Agente P.M. Specialista
Agente P.M. Specialista
Istr. Dirett. Amministrativo
Istr. Dirett. Amministrativo
Istruttore Amministrativo
Istruttore Amministrativo
Coll. Amm. Videoterminale
Autista Mezzi Complessi
Autista Mezzi Complessi
Autista
Istruttore Direttivo Tecnico
Istruttore Direttivo
Istruttore Amministrativo
Istruttore Amministrativo
Coll. Amm. Videoterminale
Collaboratore Amministrativo
61
LIVELLI/SETTORI E AREE
Nelle seguenti tabelle sono riportati i livelli/settori e le aree dell’azienda.
Sett. N° Denominazione
1
AMM
Descrizione
Area
N° Lavoratori
AREA AMMINISTRATIVA
AMMINISTRATIVA
Sett N°
2
6
Denominazione
UTM
Area
URBANISTICA
MANUTENTIVA
Descrizione
Descrizione
AREA URBANISTICA E TECNICO MANUTENTIVA
N° Lavoratori
E
TECNICO
Descrizione
10
Sett. N° Denominazione
3
FIN
Descrizione
Area
N° Lavoratori
AREA ECONOMICO FINANZIARIA
ECONOMICO FINANZIARIA
Descrizione
3
Sett. N° Denominazione
5
VIGIL
Descrizione
Area
N° Lavoratori
AREA VIGILANZA E COMMERCIO
VIGILANZA E COMMERCIO
Descrizione
3
Sett. N° Denominazione
6
PERS
Descrizione
AREA SERVIZI DEMOGRAFICI E PERSONALE
Area
SERVIZI
DEMOGRAFICI
PERSONALE
N° Lavoratori
E
8
Sett. N° Denominazione
7
LLPP
Descrizione
Area
N° Lavoratori
LAVORI PUBBLICI
AREA LAVORI PUBBLICI
Descrizione
Area
N° Lavoratori
Documento di Valutazione dei Rischi
Descrizione
1
Sett. N° Denominazione
8
TRIB
TRIBUTI
Descrizione
AREA TRIBUTI
Descrizione
5
62
LAVORATORI ADDETTI ALLE FASI DI LAVORO
Nelle seguenti tabelle sono riportati per ogni Attività lavorativa i dipendenti addetti alle rispettive fasi di
lavoro.
ATTIVITA' 1
COMUNE
FASE 1
Matr.
PERS_06
PERS_07
PERS_08
AMM_03
AMM_05
AMM_06
Cognome
CAVALLO
GARRUBA
PETROLO
GARRUBA
CHIMENTI
ARMINIO
FASE 2
Matr.
AMM_01
AMM_02
AMM_04
UTM_01
UTM_02
FIN_01
FIN_02
FIN_03
PERS_01
PERS_02
PERS_03
PERS_04
LLPP_01
TRIB_01
TRIB_02
TRIB_03
TRIB_04
TRIB_05
VIGIL_01
VIGIL_02
VIGIL_03
Cognome
VACCARO
PETROCCA
GIANCOTTI
URSO
SCAVELLI
BELCASTRO
TALLARICO
SCAVELLI
MELLACE
IOELE
GARRUBA
RIZZUTO
DEMME
SCAVELLI
FORESTA
PARIANO
COLAO
COSTANTINO
DI LULLO
NISTICO’
CURCIO
FASE 3
Matr.
PERS_03
AMM_03
AMM_05
AMM_06
Cognome
GARRUBA
GARRUBA
CHIMENTI
ARMINIO
Documento di Valutazione dei Rischi
AUTISTA
Nome
ORLANDO
EZIO FAUSTO
NICOLA
FRANCESCO
VINCENZO
PIERO ANGELO
Mansione
Autista Mezzi Complessi
Autista Mezzi Complessi
Autista
Collab. Amm – Accomp. Autista
Collab. Amm – Accomp. Autista
Collab. Amm – Accomp. Autista
LAVORI DI UFFICIO
Nome
NICOLA
GIOVANNI
GIUSEPPE
ANTONIO
GAETANO
STELLA
ROSINA
VINCENZINA
GIOVANNI
MARISA
RAFFAELE ELIO
ANGELINA
CARMINE
ANTONIO
ANTONIO G.
NICOLA
PIETRO
URSULA
UMBERTO
TOMMASO
PIETRO
Mansione
Istruttore Direttivo
Istruttore Direttivo
Operatore
Funzionario Tecnico
Istruttore Tecnico
Funzionario
Istruttore Direttivo Amm.
Istruttore Amministrativo
Istr. Dirett. Amministrativo
Istr. Dirett. Amministrativo
Istruttore Amministrativo
Istruttore Amministrativo
Istruttore Direttivo Tecnico
Istruttore Direttivo
Istruttore Amministrativo
Istruttore Amministrativo
Coll. Amm. Videoterminale
Collaboratore Amministrativo
Agente P.M. Specialista
Agente P.M. Specialista
Agente P.M. Specialista
UFFICIO PROTOCOLLO E CENTRALINO
Nome
Mansione
RAFFAELE ELIO
Istruttore Amministrativo
FRANCESCO
Collab. Amm – Accomp. Autista
VINCENZO
Collab. Amm – Accomp. Autista
PIERO ANGELO
Collab. Amm – Accomp. Autista
63
FASE 4
Matr.
Cognome
UTM_03 ALTIMARI
ATTIVITA' 2
MANUTENZIONI - COMMESSO
Nome
Mansione
ANTONIO
Esecutore
ARREDO URBANO
FASE 1
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
FASE 2
ATTIVITA' 3
MONTAGGIO ELEMENTI DI ARREDO URBANO
Nome
Mansione
SALVATORE
Esecutore
FRANCESCO
Operatore
NICOLA
Operatore
GIOVANNI
Operatore
SISTEMAZIONE AREE A VERDE
Nome
Mansione
SALVATORE
Esecutore
FRANCESCO
Operatore
NICOLA
Operatore
GIOVANNI
Operatore
ASSISTENZA MURARIA
FASE 1
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
ESECUZIONE DI TRACCE IN MURATURA
Nome
Mansione
SALVATORE
Esecutore
FRANCESCO
Operatore
NICOLA
Operatore
GIOVANNI
Operatore
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Nome
Mansione
SALVATORE
Esecutore
FRANCESCO
Operatore
NICOLA
Operatore
GIOVANNI
Operatore
FASE 2
Documento di Valutazione dei Rischi
64
ATTIVITA' 4
IMPERMEABILIZZAZIONI
FASE 1
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
IMPERMEABILIZZAZIONE DI COPERURE
Nome
Mansione
SALVATORE
Esecutore
FRANCESCO
Operatore
NICOLA
Operatore
GIOVANNI
Operatore
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
IMPERMEABILIZZAZIONE DI PARETI
Nome
Mansione
SALVATORE
Esecutore
FRANCESCO
Operatore
NICOLA
Operatore
GIOVANNI
Operatore
FASE 2
ATTIVITA' 5
INTONACI
FASE 1
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
RIMOZIONE DI INTONACI
Nome
Mansione
SALVATORE
Esecutore
FRANCESCO
Operatore
NICOLA
Operatore
GIOVANNI
Operatore
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
INTONACO TRADIZIONALE
Nome
Mansione
SALVATORE
Esecutore
FRANCESCO
Operatore
NICOLA
Operatore
GIOVANNI
Operatore
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
RAPPEZZI DI INTONACO
Nome
Mansione
SALVATORE
Esecutore
FRANCESCO
Operatore
NICOLA
Operatore
GIOVANNI
Operatore
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
FASE 2
FASE 3
Documento di Valutazione dei Rischi
65
ATTIVITA' 6
OPERE STRADALI
FASE 1
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
CORDOLI MARCIAPIEDI E CANALETTE
Nome
Mansione
SALVATORE
Esecutore
FRANCESCO
Operatore
NICOLA
Operatore
GIOVANNI
Operatore
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
PAVIMENTAZIONE IN BASOLE
Nome
Mansione
SALVATORE
Esecutore
FRANCESCO
Operatore
NICOLA
Operatore
GIOVANNI
Operatore
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
TAGLIO DI ALBERI, ARBUSTI E SIMILI
Nome
Mansione
SALVATORE
Esecutore
FRANCESCO
Operatore
NICOLA
Operatore
GIOVANNI
Operatore
Matr.
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
Cognome
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
FASE 2
FASE 3
FASE 4
FASE 5
TAGLIO ALBERI
Nome
SALVATORE
FRANCESCO
NICOLA
GIOVANNI
Mansione
Esecutore
Operatore
Operatore
Operatore
Matr.
Cognome
UTM_10 CONDELLI
PULIZIA AREA URBANA
Nome
Mansione
FRANCESCO
Operatore
Matr.
UTM_09
UTM_04
UTM_06
UTM_07
UTM_08
AFFISSIONI
Nome
DOMENICO
SALVATORE
FRANCESCO
NICOLA
GIOVANNI
FASE 6
Cognome
CURCIO
CIURRIERO
TALLARICO
CAPILLUTO
COMBERIATI
Documento di Valutazione dei Rischi
Mansione
Operatore
Esecutore
Operatore
Operatore
Operatore
66
Sezione 6
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE
Qui di seguito vengono riportate le misure di prevenzione generali nei confronti dei rischi specifici individuati
nell’azienda oggetto del presente Documento di Valutazione, e riportati in dettaglio nelle Sezioni 7, 8, 9 e 10.
Oltre alle indicazioni di ordine generale riportate occorrerà attenersi alle istruzioni dettagliate nelle singole
attività lavorative e nelle schede relative all’utilizzo di attrezzature, sostanze ed opere provvisionali.
MISURE GENERALI DI TUTELA
CADUTA DALL’ALTO
Situazioni di pericolo : Ogni volta che si transita o lavora in quota (anche a modesta
altezza), in prossimità di aperture nel vuoto (botole, aperture nei solai, vani scala, vani
ascensore, ecc.), durante l’utilizzo di mezzi di collegamento verticali (scale, scale a pioli,
passerelle, ecc.)
Le perdite di stabilità dell’equilibrio di persone che possono comportare cadute da un piano di lavoro ad un
altro posto a quota inferiore (di norma con dislivello maggiore di 2 metri), devono essere impedite con misure
di prevenzione, generalmente costituite da parapetti di trattenuta applicati a tutti i lati liberi di travi,
impalcature, piattaforme, ripiani, balconi, passerelle e luoghi di lavoro o di passaggio sopraelevati. Si dovrà
provvedere alla copertura e segnalazione di aperture su solai, solette e simili o alla loro delimitazione con
parapetti a norma.
Qualora risulti impossibile l’applicazione di tali protezioni dovranno essere adottate misure collettive o
personali atte ad arrestare con il minore danno possibile le cadute. A seconda dei casi potranno essere
utilizzate: superfici di arresto costituite da tavole in legno o materiali semirigidi; reti o superfici di arresto
molto deformabili; dispositivi di protezione individuale di trattenuta o di arresto della caduta
Lo spazio corrispondente al percorso di un’ eventuale caduta deve essere reso preventivamente libero da
ostacoli capaci di interferire con le persone in caduta, causandogli danni o modificandone la traiettoria.
Per i lavori di ufficio, la situazione più a rischio è relativa all’utilizzo di scale portatili, per le quali occorre
attenersi alle procedure di utilizzo in sicurezza.
Documento di Valutazione dei Rischi
67
MISURE GENERALI DI TUTELA
CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO
Situazioni di pericolo : Ogni volta che si transita o lavora al di sotto di carichi sospesi nel
raggio d’azione di apparecchi di sollevamento oppure in prossimità di scaffali, mensole,
palchetti, armadi, ripiani e piani di appoggio.
Le perdite di stabilità incontrollate dell’equilibrio di masse materiali in posizione ferma o nel corso di
maneggio e trasporto manuale o meccanico ed i conseguenti moti di crollo, scorrimento, caduta inclinata su
pendii o verticale nel vuoto devono, di regola, essere impediti mediante la corretta sistemazione delle masse
o attraverso l’adozione di misure atte a trattenere i corpi in relazione alla loro natura, forma e peso.
Gli effetti dannosi conseguenti alla possibile caduta di masse materiali su persone o cose dovranno essere
eliminati mediante dispositivi rigidi o elastici di arresto aventi robustezza, forme e dimensioni proporzionate
alle caratteristiche dei corpi in caduta.
Per tutti i lavori in altezza i lavoratori dovranno assicurare gli attrezzi di uso comune ad appositi cordini o
deporli in appositi contenitori.
Documento di Valutazione dei Rischi
68
MISURE GENERALI DI TUTELA
SEPPELLIMENTO - SPROFONDAMENTO
Situazioni di pericolo : Esecuzione o presenza di scavi con possibilità di frane, cedimenti o altre cause di
instabilità, anche per condizioni atmosferiche avverse o infiltrazioni.
I lavori di scavo all’aperto o in sotterraneo, con mezzi manuali o meccanici, devono essere preceduti da un
accertamento delle condizioni del terreno e delle opere eventualmente esistenti nella zona interessata.
Devono essere adottate tecniche di scavo adatte alle circostanze, che garantiscano anche la stabilita degli
edifici, delle eventuali opere preesistenti e delle relative fondazioni.
Gli scavi devono essere realizzati ed armati come richiesto dalla natura del terreno, dall’inclinazione delle
pareti e dalle altre circostanze influenti sulla stabilità ed in modo da impedire slittamenti, frane, crolli e da
resistere a spinte pericolose, causate anche da piogge, infiltrazioni, cicli di gelo e disgelo.
La messa in opera manuale o meccanica delle armature deve di regola seguire immediatamente l’operazione
di scavo. Devono essere predisposti percorsi e mezzi per il sicuro accesso ai posti di lavoro e per il rapido
allontanamento in caso di emergenza. La presenza di scavi aperti deve essere in tutti i casi adeguatamente
segnalata.
Sul ciglio degli scavi devono essere vietati i depositi di materiali, l’installazione di macchine pesanti o fonti di
vibrazioni e urti, il passaggio e la sosta di veicoli.
Per lavori all’interno di scavi profondi o trincee, occorrerà attenersi alle procedure di sicurezza specifiche e
nominare un preposto al controllo
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MISURE GENERALI DI TUTELA
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
Situazioni di pericolo : Presenza di oggetti sporgenti (tavole di legno, spigoli, elementi di opere
provvisionali, attrezzature, scaffalature, arredamenti, ecc.).
Le attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini dovranno essere eliminate o ridotte al minimo
anche attraverso l’impiego di attrezzature idonee alla mansione. Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per
l’impiego manuale dovranno essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non
utilizzati dovranno essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile e non dovranno ingombrare posti di
passaggio o di lavoro. I depositi di materiali in cataste, pile e mucchi dovranno essere organizzati in modo da
evitare crolli o cedimenti e permettere una sicura e agevole movimentazione.
Fare attenzione durante gli spostamenti nelle aree di lavoro e riferire al Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione o al Datore di Lavoro eventuali oggetti o materiali o mezzi non idoneamente
segnalati.
Dovrà essere vietato lasciare in opera oggetti sporgenti pericolosi e non segnalati.
Operare sempre a ritmi regolari, evitando movimenti bruschi in tutte le attività lavorative.
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MISURE GENERALI DI TUTELA
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Situazioni di pericolo : Durante il carico, lo scarico e la movimentazione di materiali ed attrezzature di
lavoro.Ogni volta che si maneggia materiale scabroso in superficie (legname, punesse, oggetti taglienti ecc.)
e quando si utilizzano attrezzi (taglierina, martello, cutter , ecc.)
Dovrà essere evitato il contatto del corpo dell’operatore con elementi taglienti o pungenti o comunque
capaci di procurare lesioni.
Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature dovranno essere protetti contro i contatti accidentali.
Effettuare sempre una presa salda del materiale e delle attrezzature che si maneggiano
Utilizzare sempre Guanti protettivi in caso di utilizzo di attrezzature taglienti.
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MISURE GENERALI DI TUTELA
SCIVOLAMENTI E CADUTE A LIVELLO
Situazioni di pericolo : Presenza di materiali vari, cavi elettrici. Presenza di pavimenti
scivolosi o irregolari. Perdita di equilibrio durante la movimentazione dei carichi, anche
per la irregolarità dei percorsi.
I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi dovranno
essere scelti in modo da evitare quanto più possibile le interferenze con zone in cui si
trovano persone.
Utilizzare detergenti/sostanze che non lasciano patine scivolose/schiumose sui pavimenti.
Dotare i gradini delle scale di idonee strisce antiscivolo.
I percorsi pedonali interni dovranno sempre essere mantenuti sgombri da attrezzature, materiali, macerie o
altro capace di ostacolare il cammino degli operatori. Per ogni postazione di lavoro occorrerà individuare la
via di fuga più vicina.
Si dovrà altresì provvedere per il sicuro accesso ai posti di lavoro situati in piano, in elevazione o in
profondità.
Le vie d’accesso e quelle corrispondenti ai percorsi interni dovranno essere illuminate ed adeguatamente
segnalate secondo le necessità diurne e notturne.
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MISURE GENERALI DI TUTELA
ELETTROCUZIONE
Situazioni di pericolo : Ogni volta che si lavora con attrezzature
funzionanti ad energia elettrica o si transita in prossimità di lavoratori
che ne fanno uso.
.
L' impianto elettrico deve essere realizzato a regola d'arte; vale a dire secondo le norme
CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). Per non pregiudicare le sue caratteristiche di sicurezza anche le
apparecchiature devono essere "a norma" (marchio IMQ o equivalente).
Un livello di sicurezza assoluto non è raggiungibile. E' possibile invece raggiungere un livello di sicurezza
accettabile mediante:
un'accurata realizzazione dell'impianto seguita da scrupolose verifiche;
l'impiego di apparecchiature elettriche di qualità garantita;
la manutenzione e le verifiche periodiche eseguite da personale specializzato.
Utilizzare materiale elettrico (cavi, prese) solo dopo attenta verifica di personale esperto (elettricista).
Verificare sempre, prima dell’utilizzo di attrezzature elettriche, i cavi di alimentazione per accertare la
assenza di usure ed eventuali abrasioni.
Non manomettere il polo di terra.
Usare spine di sicurezza omologate CEI.
Usare attrezzature con doppio isolamento.
Controllare i punti di appoggio delle scale metalliche.
Evitare di lavorare in ambienti molto umidi o bagnati o con parti del corpo umide.
RACCOMANDAZIONI
Non togliere la spina dalla presa tirando il filo. Si potrebbe rompere il cavo o
l'involucro della spina rendendo accessibili le parti in tensione.
Se la spina non esce, evitare di tirare con forza eccessiva, perché si potrebbe
strappare la presa dal muro.
Quando una spina si rompe occorre farla sostituire con una nuova marchiata
IMQ (Istituto italiano del Marchio di Qualità). Non tentare di ripararla con
nastro isolante o con l'adesivo. E' un rischio inutile!
Non attaccare più di un apparecchio elettrico a una sola presa. In questo
modo si evita che la presa si surriscaldi con pericolo di corto circuito e
incendio.
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Se indispensabili, e previa autorizzazione del responsabile della
sicurezza, usare sempre adattatori e prolunghe idonei a sopportare la
corrente assorbita dagli apparecchi utilizzatori. Su tutte le prese e le
ciabatte è riportata l'indicazione della corrente, in Ampere (A), o della
potenza massima, in Watt (W).
Spine di tipo tedesco (Schuko) possono essere inserite in prese di tipo italiano
solo tramite un adattatore che trasferisce il collegamento di terra effettuato
mediante le lamine laterali ad uno spinotto centrale. E' assolutamente vietato
l'inserimento a forza delle spine Schuko nelle prese di tipo italiano. Infatti, in
tale caso dal collegamento verrebbe esclusa la messa a terra.
Situazioni che vedono installati più adattatori multipli, uno sull'altro, vanno
eliminate.
Segnalare immediatamente eventuali condizioni di pericolo di cui si viene a conoscenza, adoperandosi
direttamente nel caso di urgenza ad eliminare o ridurre l'anomalia o il pericolo, notificando l'accaduto al
Dirigente e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. (ad esempio se vi sono segni di cedimento o
rottura, sia da usura che da sfregamento, nei cavi o nelle prese e spine degli apparecchi utilizzatori, nelle
prese a muro non adeguatamente fissate alla scatola, ecc.).
Allontanare le tende o altro materiale combustibile dai faretti e
dalle lampade.
Le spine di alimentazione degli apparecchi con potenza superiore a 1 kW devono essere estratte dalla presa
solo dopo aver aperto l'interruttore dell'apparecchio o quello a monte della presa.
Non effettuare nessuna operazione su apparecchiature elettriche quando si hanno le
mani bagnate o umide.
E' vietato alle persone non autorizzate effettuare qualsiasi intervento sulle apparecchiature e sugli impianti
elettrici. E’ inoltre vietata l'installazione di apparecchi e/o materiali elettrici privati.
Il dipendente è responsabile degli eventuali danni a cose e/o persone dovuti all'eventuale installazione ed
utilizzo di apparecchi elettrici di sua proprietà.
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MISURE GENERALI DI TUTELA
RUMORE
Situazioni di pericolo: Durante l’utilizzo di attrezzature rumorose o durante le lavorazioni che avvengono
nelle vicinanze di attrezzature rumorose. Nell’acquisto di nuove attrezzature occorrerà
prestare particolare attenzione alla silenziosità d’uso. Le attrezzature dovranno essere
correttamente mantenute ed utilizzate, in conformità alle indicazioni del fabbricante, al
fine di limitarne la rumorosità eccessiva.
Durante il funzionamento, gli schermi e le paratie delle attrezzature dovranno essere mantenute chiuse e
dovranno essere evitati i rumori inutili. Quando il rumore di una lavorazione o di una attrezzatura non potrà
essere eliminato o ridotto, si dovranno porre in essere protezioni collettive quali la delimitazione dell’area
interessata e/o la posa in opera di schermature supplementari della fonte di rumore. Se la rumorosità non è
diversamente abbattibile dovranno essere adottati i dispositivi di protezione individuali conformi a quanto
indicato nel rapporto di valutazione del rumore e prevedere la rotazione degli addetti alle mansioni
rumorose.
Inserti auricolari
Modellabili
Tipo: UNI EN 352-2
Inserti auricolari
Ad archetto
Tipo: UNI EN 352-2
In
materiale
comprimibile
Modellabili, autoespandenti
In silicone, gomma o
materie plastiche morbide
Cuffia Antirumore
In materiale plastico
UNI EN 352-1
Protezione dell’udito
In base alla valutazione dell’ esposizione al rumore, occorrerà attenersi alle misure di tutela di cui al D.Lgs.
81/2008.
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MISURE GENERALI DI TUTELA
INVESTIMENTO
Situazioni di pericolo: Presenza di veicoli in genere circolanti o comunque nelle
immediate vicinanze della zona di lavoro.
All’interno dell’area aziendale la circolazione dei veicoli dovrà essere regolata con norme
il più possibile simili a quelle della circolazione sulle strade pubbliche e la velocità dovrà
essere limitata a seconda delle caratteristiche e condizioni dei percorsi e dei mezzi.
Per l’accesso degli addetti ai rispettivi luoghi di lavoro dovranno essere approntati
percorsi sicuri e, quando necessario, separati da quelli degli autoveicoli a altri
mezzi.
Le vie d’accesso e quelle corrispondenti ai percorsi interni dovranno essere
illuminate secondo le necessità diurne o notturne e mantenute costantemente in
condizioni soddisfacenti.
Occorrerà controllare gli automezzi prima di ogni lavoro, in modo da accertarsi che tutte le parti e accessori
possano operare in condizioni di sicurezza.
Dovrà essere vietato condurre veicoli in retromarcia in condizioni di scarsa visibilità ed occorrerà utilizzare
un sistema di segnalazione sonoro e visivo specifico e farsi segnalare da un altro lavoratore che la retromarcia
può essere effettuata.
I veicoli potranno essere condotti solo su percorsi sicuri.
Occorrerà assicurarsi che tutti i lavoratori siano visibili e a distanza di sicurezza prima di utilizzare qualsiasi
veicolo.
Indumenti Alta Visibilità
Giubbotti, tute, ecc.
UNI EN 471
Utilizzare in caso di scarsa
visibilità o lavori notturni
Sarà obbligatorio l’inserimento del freno di stazionamento durante le soste e la
messa a dimora di idonee zeppe alle ruote se il mezzo è posizionato in pendenza.
I lavoratori devono essere perfettamente visibili in ogni condizione di
illuminamento.
Utilizzare indumenti ad alta visibilità, di tipo rifrangente in lavori notturni o in
aree scarsamente illuminate.
Tutti gli addetti alla guida su strada di autoveicoli o automezzi in genere dovranno
avere in dotazione idonei indumenti ad alta visibilità.
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MISURE GENERALI DI TUTELA
INALAZIONE DI POLVERI
Situazioni di pericolo : inalazione di polveri durante lavori di pulizia in genere, che avvengono con l’utilizzo
di materiali in grana minuta o in polvere oppure fibrosi.
Nelle lavorazioni che prevedono l’impiego di materiali in grana minuta o in polvere oppure fibrosi e nei lavori
che comportano l’emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la produzione e/o la diffusione delle
stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature idonee.
Le polveri e le fibre captate e quelle depositatesi, se dannose, devono essere sollecitamente raccolte ed
eliminate con i mezzi e gli accorgimenti richiesti dalla loro natura.
Mascherina
Facciale Filtrante
UNI EN 405
Facciale filtrante FFP1 a
doppia protezione
Qualora la quantità di polveri o fibre presenti superi i limiti tollerati e comunque
nelle operazioni di raccolta ed allontanamento di quantità importanti delle
stesse, devono essere forniti ed utilizzati indumenti di lavoro e DPI idonei alle
attività ed eventualmente, ove richiesto, il personale interessato deve essere
sottoposto a sorveglianza sanitaria. Durante le demolizioni di murature,
tremezzi, intonaci ecc, al fine di ridurre sensibilmente la diffusione di polveri,
occorrerà irrorare di acqua le parti da demolire.
Utilizzare idonea mascherina antipolvere o maschera a filtri, in funzione delle
polveri o fibre presenti.
Documento di Valutazione dei Rischi
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MISURE GENERALI DI TUTELA
CESOIAMENTO, STRITOLAMENTO
Situazioni di pericolo : Presenza di macchine con parti mobili o automezzi e
equipaggiamenti in genere in posizione instabile.
Il cesoiamento e lo stritolamento di persone tra parti mobili di macchine e parti fisse delle
medesime o di opere, strutture provvisionali o altro, dovrà essere impedito limitando con
mezzi materiali il percorso delle parti mobili o segregando stabilmente la zona pericolosa.
Qualora ciò non risulti possibile dovrà essere installata una segnaletica appropriata e dovranno essere
osservate opportune distanze di rispetto; ove necessario dovranno essere disposti comandi di arresto di
emergenza in corrispondenza dei punti di potenziale pericolo.
Dovrà essere obbligatorio abbassare e bloccare le lame dei mezzi di scavo, le secchie dei caricatori, ecc.,
quando non utilizzati e lasciare tutti i controlli in posizione neutra
Prima di utilizzare mezzi di scarico o di sollevamento o comunque con organi in movimento, occorrerà
assicurarsi che tutti i lavoratori siano visibili e a distanza di sicurezza .
In caso di non completa visibilità dell’area, occorrerà predisporre un lavoratore addetto in grado di segnalare
che la manovra o la attivazione può essere effettuata in condizioni di sicurezza ed in grado di interrompere la
movimentazione in caso di pericolo.
Documento di Valutazione dei Rischi
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MISURE GENERALI DI TUTELA
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Situazioni di pericolo: Ogni volta che si movimentano manualmente carichi di qualsiasi natura e forma. Tutte
le attività che comportano operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori,
comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le loro
caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l’altro rischi di
lesioni dorso lombari (per lesioni dorso lombari si intendono le lesioni a carico delle strutture
osteomiotendinee e nerveovascolari a livello dorso lombare).
La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo e razionalizzata al fine di non
richiedere un eccessivo impegno fisico del personale addetto.
In ogni caso è opportuno ricorrere ad accorgimenti quali la movimentazione ausiliata o la ripartizione del
carico. Il carico da movimentare deve essere facilmente afferrabile e non deve presentare caratteristiche tali
da provocare lesioni al corpo dell’operatore, anche in funzione della tipologia della lavorazione.
In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l’attività di movimentazione manuale deve essere
preceduta ed accompagnata da una adeguata azione di informazione e formazione, previo accertamento, per
attività non sporadiche, delle condizioni di salute degli addetti.
I carichi costituiscono un rischio nei casi in cui ricorrano una o più delle seguenti condizioni:
Caratteristiche dei carichi
troppo pesanti
ingombranti o difficili da afferrare
in equilibrio instabile o con il contenuto che rischia di spostarsi
collocati in posizione tale per cui devono essere tenuti e maneggiati ad una certa distanza dal tronco o
con una torsione o inclinazione del tronco.
Sforzo fisico richiesto
eccessivo
effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco
comportante un movimento brusco del carico
compiuto con il corpo in posizione instabile.
Caratteristiche dell’ambiente di lavoro
spazio libero, in particolare verticale, insufficiente per lo svolgimento dell’attività
pavimento ineguale, con rischi di inciampo o scivolamento per le scarpe calzate dal lavoratore
posto o ambiente di lavoro che non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi ad
una altezza di sicurezza o in buona posizione
pavimento o piano di lavoro con dislivelli che implicano la movimentazione del carico a livelli diversi
pavimento o punto d’appoggio instabili
Documento di Valutazione dei Rischi
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temperatura, umidità o circolazione dell’aria inadeguate.
Esigenze connesse all’attività
sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati
periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente
distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto
ritmo imposto da un processo che il lavoratore non può modulare.
Fattori individuali di rischio
inidoneità fisica al compito da svolgere
indumenti calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore
insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione.
AVVERTENZE GENERALI
non prelevare o depositare oggetti a terra o sopra l'altezza della testa
il raggio di azione deve essere compreso, preferibilmente, fra l'altezza delle spalle e l'altezza delle
nocche (considerando le braccia tenute lungo i fianchi)
se è inevitabile sollevare il peso da terra, compiere l'azione piegando le ginocchia a busto dritto,
tenendo un piede posizionato più avanti dell'altro per conservare un maggiore equilibrio
la zona di prelievo e quella di deposito devono essere angolate fra loro al massimo di 90° (in questo
modo si evitano torsioni innaturali del busto); se è necessario compiere un arco maggiore, girare il corpo
usando le gambe
fare in modo che il piano di prelievo e quello di deposito siano approssimativamente alla stessa altezza
(preferibilmente fra i 70 e i 90 cm. da terra)
per il trasposto in piano fare uso di carrelli, considerando che per quelli a 2 ruote il carico massimo è di
100 kg. ca, mentre per quelli a 4 ruote è di 250 kg. ca
soltanto in casi eccezionali è possibile utilizzare i carrelli sulle scale e, in ogni caso, utilizzando carrelli
specificamente progettati
per posizionare un oggetto in alto è consigliabile utilizzare una base stabile (scaletta, sgabello, ecc.) ed
evitare di inarcare la schiena.
PRIMA DELLA MOVIMENTAZIONE
le lavorazioni devono essere organizzate al fine di ridurre al minimo la movimentazione manuale dei
carichi anche attraverso l’impiego di idonee attrezzature meccaniche per il trasporto ed il sollevamento.
DURANTE LA MOVIMENTAZIONE
per i carichi che non possono essere movimentati meccanicamente occorre utilizzare strumenti per la
movimentazione ausiliata (carriole, carrelli) e ricorrere ad accorgimenti organizzativi quali la riduzione
del peso del carico e dei cicli di sollevamento e la ripartizione del carico tra più addetti
tutti gli addetti devono essere informati e formati in particolar modo su: il peso dei carichi, il centro di
gravità o il lato più pesante, le modalità di lavoro corrette ed i rischi in caso di inosservanza.
Documento di Valutazione dei Rischi
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MISURE GENERALI DI TUTELA
GETTI E SCHIZZI
Situazioni di pericolo: Nei lavori a freddo e a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con
materiali, sostanze e prodotti che danno luogo a getti e schizzi dannosi per la salute.
In presenza di tali sostanze, devono essere adottati provvedimenti atti ad impedirne la
propagazione nell’ambiente di lavoro, circoscrivendo la zona di intervento.
Gli addetti devono indossare adeguati indumenti di lavoro e utilizzare i DPI necessari.
Documento di Valutazione dei Rischi
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MISURE GENERALI DI TUTELA
ALLERGENI
Situazioni di pericolo: Utilizzo di sostanze capaci di azioni allergizzanti (riniti, congiuntiviti, dermatiti
allergiche da contatto). I fattori favorenti l’azione allergizzante sono: brusche variazioni di temperatura,
azione disidratante e lipolitica dei solventi e dei leganti, presenza di sostanze vasoattive.
La sorveglianza sanitaria va attivata in presenza di sintomi sospetti anche in considerazione dei fattori
personali di predisposizione a contrarre questi tipi di affezione. In tutti i casi occorre evitare il contatto
diretto di parti del corpo con materiali resinosi, polverulenti, liquidi, aerosol e con prodotti chimici in
genere, utilizzando indumenti da lavoro e DPI appropriati (guanti, maschere, occhiali etc.).
Documento di Valutazione dei Rischi
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MISURE GENERALI DI TUTELA
PROIEZIONE DI SCHEGGE
Situazioni di pericolo: Ogni volta che si transita o si lavora nelle vicinanze di macchine o
attrezzature con organi meccanici in movimento, per la sagomatura di materiali (flessibile,
sega circolare, scalpelli, martelli demolitori, ecc.)
Non manomettere le protezioni degli organi in movimento.
Eseguire periodicamente la manutenzione sulle macchine o attrezzature (ingrassaggio,
sostituzione parti danneggiate, sostituzione dischi consumati, affilatura delle parti taglienti, ecc.).
Occhiali
Di protezione
Tipo: UNI EN 166
In policarbonato antigraffio
Visiera
Antischegge
UNI EN 166
Visiera antischegge
In presenza di tale rischio occorre utilizzare gli
occhiali protettivi o uno schermo di protezione del
volto.
Documento di Valutazione dei Rischi
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MISURE GENERALI DI TUTELA
OLI MINERALI E DERIVATI
Situazioni di pericolo: Nelle attività che richiedono l’impiego di oli minerali o derivati (es. attività di
manutenzione attrezzature e impianti).
In tali circostanze devono essere attivate le misure necessarie per impedire il contatto diretto degli stessi con
la pelle dell’operatore. Occorre altresì impedire la formazione di aerosol durante le fasi di lavorazione
utilizzando attrezzature idonee.
Guanti
Rivestimento in nitrile
UNI EN 388,420
I lavoratori addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria e devono
Indossare costantemente gli indumenti protettivi ed i DPI adeguati (in particolare
guanti)
Per lavorazioni di entità
media/leggera
Documento di Valutazione dei Rischi
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MISURE GENERALI DI TUTELA
GAS E VAPORI
Situazioni di pericolo: Nei lavori a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con
apparecchi, con materiali, sostanze e prodotti che possono dar luogo, da soli o in
combinazione, a sviluppo di gas, vapori, nebbie, aerosol e simili, dannosi alla
salute.
Devono essere adottati provvedimenti atti ad impedire che la concentrazione di
inquinanti nell’aria superi il valore massimo tollerato indicato nelle norme
vigenti. La diminuzione della concentrazione può anche essere ottenuta con
mezzi di ventilazione generale o con mezzi di aspirazione localizzata seguita da abbattimento.
In ambienti confinati deve essere effettuato il controllo del tenore di ossigeno, procedendo all’insufflamento
di aria pura secondo le necessità riscontrate o utilizzando i DPI adeguati all’agente. Deve, comunque, essere
organizzato il rapido deflusso del personale per i casi di emergenza.
Semimaschera
Filtrante Antigas
UNI EN 405
Antigas e antipolvere
Qualora sia accertata o sia da temere la presenza o la possibilità di produzione di
gas tossici o asfissianti o la irrespirabilità dell’aria ambiente e non sia possibile
assicurare una efficace aerazione ed una completa bonifica, gli addetti ai lavori
devono essere provvisti di idonei respiratori dotati di sufficiente autonomia.
Deve inoltre sempre essere garantito il continuo collegamento con persone
all’esterno in grado di intervenire prontamente nei casi di emergenza.
Utilizzare maschere o semimaschere di protezione adeguate in funzione
dell’agente.
Documento di Valutazione dei Rischi
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MISURE GENERALI DI TUTELA
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONI
Situazioni di pericolo: Lavori con presenza di fiamme libere o che possono produrre
scintille sia di origine elettrica che elettrostatica. Lavori in ambienti con vapori o polveri
combustibili di sostanze instabili e reattive o con materie esplosive. Presenza,
movimentazione e stoccaggio di bombole di gas.
L’incendio è una combustione che si sviluppa in modo incontrollato nel tempo e nello
spazio. La combustione è una reazione chimica tra un corpo combustibile ed un comburente. I combustibili
sono numerosi: legno, carbone, carta, petrolio, gas combustibile, ecc. Il comburente che interviene in un
incendio è l’aria o, più precisamente, l’ossigeno presente nell’aria (21% in volume). Il rischio di incendio,
quindi, esiste in tutti i locali. L’esplosione è una combustione a propagazione molto rapida con violenta
liberazione di energia. Può avvenire solo in presenza di gas, vapori o polveri combustibili di alcune sostanze
instabili e fortemente reattive o di materie esplosive.
Le cause, che possono provocare un incendio, sono:
fiamme libere (ad esempio nelle operazioni di saldatura)
particelle incandescenti provenienti da un qualsiasi fonte
scintille di origine elettrica
scintille di origine elettrostatica
scintille provocate da un urto o sfregamento
superfici e punti caldi
innalzamento della temperatura dovuto alla compressione di gas
reazioni chimiche
getto conglomerato cementizio (vedi scheda specifica)
messa in opera pozzetti
ripristino e pulizia
Precauzioni:
Non effettuare saldature, operazioni di taglio o che possano comunque sviluppare calore o scintille in
presenza di sostanze o polveri infiammabili.
Non utilizzare contenitori che hanno contenuto sostanze infiammabili o tossiche prima di averli riempiti
con acqua e lavati convenientemente.
Durante le operazioni di saldatura non utilizzare ossigeno per ventilazione o pulizia.
Attenersi alle istruzioni riportate nella scheda di sicurezza delle sostanze infiammabili utilizzate.
Dovrà essere assolutamente vietato fumare nelle aree a rischio di incendio.
In caso di utilizzo di bombole di gas occorrerà attenersi alle seguenti misure minime preventive:
Verificare l’esistenza della documentazione di prevenzione incendi prevista.
Scegliere l’ubicazione delle bombole e loro posizionamento, considerando un possibile rischio d’incendio
o d’esplosione.
Tenere le bombole lontano dai luoghi di lavoro e da eventuali fonti di calore (fiamme, fucine, stufe,
calore solare intenso e prolungato).
Tenere in buono stato di funzionamento le valvole di protezione, i tubi, i cannelli, e gli attacchi, non
sporcare con grasso od olio le parti della testa della bombola.
Tenere ben stretti ai raccordi i tubi flessibili e proteggerli da calpestamenti.
Evitare qualsiasi fuoriuscita di GPL perché essendo più pesante dell’aria può depositarsi nei punti più
bassi (cantine, fosse), creando una miscela esplosiva che si può innescare anche solo con una scintilla
(evitare pavimentazioni metalliche).
Verificare l’adeguatezza ed il funzionamento dei sistemi di estinzione presenti (idranti, estintori, ecc.).
Documento di Valutazione dei Rischi
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MISURE GENERALI DI TUTELA
USTIONI
Situazioni di pericolo: Quando si transita o lavora nelle vicinanze di attrezzature che
producono calore (fiamma ossidrica, saldatrici, ecc.) o macchine funzionanti con motori
(generatori elettrici, compressori, ecc.); quando si effettuano lavorazioni con sostanze
ustionanti.
Spegnere l’attrezzatura o il motore delle macchine se non utilizzate.
Seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dal produttore o riportate sull’etichetta delle sostanze
utilizzate.
Guanti
Anticalore
UNI EN 407
Non transitare o sostare nell’area in cui vengono eseguite lavorazioni con
sviluppo di calore, scintille, ecc. o nelle quali vengono utilizzare sostanze
pericolose.
Guanti
di
protezione
contro i rischi termici
Utilizzare guanti ed indumenti protettivi adeguati in funzione delle lavorazioni in
atto.
Documento di Valutazione dei Rischi
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MISURE GENERALI DI TUTELA
RIBALTAMENTO
Situazioni di pericolo: Nella conduzione di automezzi di cantiere in genere o
nel sollevamento meccanico di carichi, si può verificare il ribaltamento del
mezzo con il rischio di schiacciamento di persone estranee o dello stesso
operatore.
Le cause principali che portano i mezzi di cantiere all’instabilità si verificano
quando essi sono in movimento.
Le due cause principali, che possono provocare il ribaltamento sono:
il sovraccarico
lo spostamento del baricentro
i percorsi accidentati ed eventuali ostacoli.
La perdita dell’equilibrio in senso trasversale non può essere causata dal carico, ma solo da una manovra
sbagliata: la più frequente è costituita dall’errore di frenare il mezzo, mentre esso sta percorrendo una
traiettoria curvilinea. Tanto più alto è il baricentro del mezzo, tanto più facilmente esso si può ribaltare, per
cui, soprattutto durante la marcia in curva, sia a vuoto che a carico, è assolutamente necessario procedere
con prudenza ed evitare brusche manovre.
Tutti i mezzi con rischio di ribaltamento devono essere dotati di cabina ROPS (Roll Over Protective
Structure), cioè di una cabina progettata e costruita con una struttura atta a resistere a più ribaltamenti
completi del mezzo.
Occorre effettuare sempre un sopralluogo sulle aree da percorrere, controllandone la stabilità, la assenza di
impedimenti e valutando che le pendenze da superare siano al di sotto delle capacità del mezzo.
Adeguare tutte le attrezzature mobili, semoventi o non semoventi, e quelle adibite al sollevamento di
carichi, con strutture atte a limitare il rischio di ribaltamento, e di altri rischi per le persone, secondo quanto
stabilito dal D. Lgs. 81/08.
Documento di Valutazione dei Rischi
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MISURE GENERALI DI TUTELA
INCIDENTI TRA AUTOVEICOLI
Situazioni di pericolo: Durante la circolazione di autoveicoli su strada, si possono
verificare incidenti tra gli stessi, con conseguenti gravi danni a persone e/o a cose.
La guida pericolosa è spesso causa di incidenti; per guida pericolosa si intende:
o
o
o
o un'eccessiva velocità in rapporto alle caratteristiche della strada, alla tipologia
della vettura e all'intensità del traffico
il mancato rispetto degli stop o dei segnali di precedenza; un'insufficiente distanza di sicurezza tra un
veicolo e l'altro;
il trasporto di un carico eccessivo o sbilanciato;
gli errori di valutazione in una situazione di pericolo e la mancanza di riflessi, spesso dovuta a
stanchezza o all'uso di alcol, eccitanti o sostanze stupefacenti.
Tra le carenze delle strade che a volte provocano incidenti si possono citare:
o
o
o
la mancanza di segnaletica o di semafori agli incroci; il fondo stradale sconnesso o sdrucciolevole;
la presenza di buche;
l'esistenza di ostacoli imprevisti, ad esempio di un veicolo in sosta per un guasto.
Tra le carenze delle strade che a volte provocano incidenti si possono citare:
o
o
o
la mancanza di segnaletica o di semafori agli incroci; il fondo stradale sconnesso o sdrucciolevole;
la presenza di buche;
l'esistenza di ostacoli imprevisti, ad esempio di un veicolo in sosta per un guasto.
Utilizzare sempre le cinture di sicurezza che, in caso di incidente :
o
o
evitano che l’occupante del veicolo venga proiettato in avanti, in modo da prevenire sia l’impatto
traumatico con le parti rigide dell’interno del veicolo (volante, cruscotto, parabrezza, ecc.), sia la
fuoriuscita dal veicolo stesso;
distribuiscono la forza di impatto dell’urto sulle parti più forti del corpo.
Preferire sempre autovetture dotate di ABS
L’ ABS e’ un sistema che impedisce alle ruote di pattinare durante la frenata, conservandone quindi la
direzionalità (possibilità di sterzare la vettura), e che consente di ridurre gli spazi d’arresto nella
maggioranza dei casi, specie sui fondi scivolosi
Comportamento di guida
Per ridurre al minimo il rischio di incidenti stradali occorre rispettare gli interventi previsti nel libretto
d’uso e manutenzione, ma soprattutto occorre attenersi alle norme di comportamento dettate dal Codice
Stradale, con particolare attenzione all’uso delle cinture di sicurezza, al controllo della velocità ed al
mantenimento della distanza di sicurezza.
Attenersi alle disposizioni di prevenzione relative ai rischi comportati dalla propria attività e osservare le
norme di sicurezza attinenti.
Non trasportare un numero di persone superiore a quello indicato sulla carta di circolazione del veicolo.
Tenere allacciate le cinture di sicurezza e osservare scrupolosamente tutte le disposizioni di sicurezza
possibili (distanza di sicurezza, limiti di velocità, ecc.), attenendosi nella guida alla massima prudenza.
Interrompere immediatamente la guida in caso di stanchezza o sonnolenza o di malessere, anche leggero.
Non lasciare il veicolo incustodito senza aver provveduto a garantire la sua amovibilità.
In caso di sosta imprevista su strada aperta al traffico, non uscire dall’autoveicolo senza avere indossato
prima gli indumenti ad alta visibilità.
Documento di Valutazione dei Rischi
89
MISURE GENERALI DI TUTELA
MICROCLIMA
Situazioni di pericolo: Tutte le attività che comportano, per il lavoratore, una
permanenza in ambienti con parametri climatici (temperatura, umidità, ventilazione,
etc.) non confortevoli. Le attività che si svolgono in condizioni climatiche avverse
senza la necessaria protezione possono dare origine sia a bronco-pneumopatie,
soprattutto nei casi di brusche variazioni delle stesse, che del classico “colpo di
calore” in caso di intensa attività fisica durante la stagione estiva.
I lavoratori devono indossare un abbigliamento adeguato all’attività e alle caratteristiche dell’ambiente di
lavoro, qualora non sia possibile intervenire diversamente sui parametri climatici.
Utilizzare indumenti protettivi adeguati in funzione delle condizioni atmosferiche e climatiche.
Documento di Valutazione dei Rischi
90
MISURE GENERALI DI TUTELA
VIBRAZIONI
Situazioni di pericolo: Ogni qualvolta vengono utilizzate attrezzature che producono vibrazioni al sistema
mano-braccio, quali:
Scalpellatori, Scrostatori, Rivettatori
Martelli Perforatori
Martelli Demolitori e Picconatori
Trapani a percussione
Cesoie
Levigatrici orbitali e roto-orbitali
Seghe circolari
Smerigliatrici
Motoseghe
Decespugliatori
Tagliaerba
Durante l’utilizzo di tali attrezzature, vengono trasmesse vibrazioni al sistema mano-braccio, che comportano
un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari,
neurologici o muscolari.
Situazioni di pericolo: Ogni qualvolta vengono utilizzate attrezzature che producono vibrazioni al corpo
intero, quali:
Ruspe, pale meccaniche, escavatori
Perforatori
Carrelli elevatori
Autocarri
Autogru, gru
Piattaforme vibranti
Durante l’utilizzo di tali attrezzature, vengono trasmesse vibrazioni al corpo intero, che comportano rischi
per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide.
Riduzione del rischi
In linea con i principi generali di riduzione del rischio formulati dal D. Lgs. 81/08, tenendo conto del
progresso tecnico e della disponibilità di misure per controllare il rischio alla fonte, i rischi derivanti
dall'esposizione alla vibrazioni meccaniche devono essere eliminati alla fonte o
Guanti
ridotti al minimo. Tale principio si applica sempre, indipendentemente se siano
Imbottiti, Antivibrazioni superati o meno i livelli di azione o i valori limite di esposizione individuati dalla
UNI EN 10819-95
normativa. In quest’ultimo caso sono previste ulteriori misure specifiche miranti
a ridurre o escludere l'esposizione a vibrazioni.
In presenza di tale rischio, è utile l’ utilizzo di idonei guanti contro le vibrazioni.
Guanti
di
protezione
contro le vibrazioni
Il datore di lavoro della Impresa esecutrice dovrà valutare la esposizione totale
dei lavoratori esposti a tale rischio, come indicato dal D. Lgs. 81/08.
Documento di Valutazione dei Rischi
91
MISURE GENERALI DI TUTELA
PUNTURE E MORSI DI INSETTI, RETTILI O ALTRI ANIMALI
Situazioni di pericolo: Ogni volta che si lavora in zone malsane o con possibile presenza
di rettili velenosi si corre il rischio di punture di insetti o, in casi più rari, di morsi di
rettili velenosi o animali. Un morso di animale, quale cane, gatto, topo, criceto,
porcellino d'India, scoiattolo, non deve essere trascurato in quanto può essere
responsabile insieme alla ferita anche di severe infezioni, quali la rabbia o il tetano ed
altre malattie virali.
MORSI DI RETTILI
In caso di morso di vipera potrebbero essere necessari, in situazioni gravi, anche la respirazione artificiale e il
massaggio cardiaco. Chiedete il soccorso il più presto possibile. Se il serpente è stato ucciso, portatelo con
voi, affinché possa essere identificato.
Precauzioni
Camminare facendo rumore.
Non infilare le mani tra i sassi, soprattutto quelli al sole.
Non sedersi a terra o su sassi senza prima dare qualche colpo di bastone.
Utilizzare se possibile scarpe abbastanza alte e resistenti.
PUNTURE DI INSETTI
La puntura d'insetti può essere pericolosa solo se colpisce particolari zone del corpo (occhi, labbra e in
generale il viso, lingua e gola), oppure se ad essere punto è un bambino molto piccolo o se la persona soffre
di forme allergiche. In quest'ultimo caso esiste il rischio del cosiddetto "shock anafilattico".
Precauzioni
indossare pantaloni e indumenti a manica lunga introducendone il fondo all’interno delle calze; evitare
abiti scuri dopo il tramonto;
nelle operazioni di sistemazione del verde indossare i guanti;
eliminare profumi e deodoranti e lacche per capelli;
evitare movimenti bruschi se l’insetto ronza nei paraggi;
applicare insetto-repellenti nelle zone cutanee scoperte, rinnovandoli più volte specie se si suda o ci si
bagna;
nelle persone particolarmente sensibili alle punture di zanzare, o con storia di anafilassi grave occorre
consultare ed informare il medico competente.
DPI: indumenti protettivi adeguati.
Documento di Valutazione dei Rischi
92
MISURE GENERALI DI TUTELA
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
Situazioni di pericolo: i campi elettromagnetici oscillanti nello spazio e nel tempo alle diverse frequenze
formano lo spettro elettromagnetico. In funzione della frequenza di oscillazione vengono così definiti tutti i
tipi di radiazione, in particolare, al crescere della frequenza si passa dalla radiazione a RF-MW a quella ottica
(infrarosso, visibile e ultravioletto) fino ad arrivare alle radiazioni ionizzanti (raggi X) che, a differenza di
quelle prima elencate, trasportano energia sufficiente a ionizzare gli atomi.
Con il termine "radiazioni non ionizzanti" si intendono comunemente quelle forme di radiazione il cui
meccanismo di interazione con la materia non sia quello della ionizzazione. In generale esse comprendono
quella parte delle onde elettromagnetiche costituita da fotoni aventi lunghezze d'onda superiori a 0,1 um.
Spesso tali radiazioni sono indicate con la sigla "NIR" (non ionizing radiations):
campi magnetici statici;
campi elettrici statici;
campi a frequenze estremamente basse (ELF) (v <= 300 Hz); comprendenti le frequenze di rete
dell'energia elettrica, a 50-60 Hz;
radiazione a radiofrequenza;
radiazione infrarossa;
radiazione visibile;
radiazione ultravioletta.
Il campo delle NIR comprende inoltre le onde di pressione, come gli ultrasuoni.
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE
Consiste nell'adozione di adeguati sistemi di protezione ambientale (schermature delle sorgenti) e di
protezione personale (occhiali idonei, guanti, indumenti).
L'ACGIH (American Conference Governmental Industrial Hygienist) ha stabilito che un'irradiazione totale
nell’UV-A minore di 10 W/m2 e un'irradianza efficace nell'UV-B e UV-C minore di 1mW/m2 non comportano
rischi professionali da radiazioni ultraviolette per effetti a breve termine.
Sarebbe inoltre utile non esporre i soggetti con una maggiore suscettibilità agli ultravioletti per difetti
congeniti o acquisiti (albini, soggetti affetti da porfiria) o affetti da alterazioni oculari recidivanti o lesioni
cutanee di tipo cronico.
DPI: occhiali di protezione, guanti di protezione, schermo protettivo, indumenti.
Documento di Valutazione dei Rischi
93
MISURE GENERALI DI TUTELA
POSTURA
Situazioni di pericolo: il rischio da posture incongrue è assai diffuso e, seguendo una classificazione basata
sul tipo di rischio posturale si possono individuare contesti lavorativi in cui sono presenti:
sforzi fisici ed in particolare spostamenti manuali di pesi;
posture fisse prolungate (sedute o erette);
movimenti ripetitivi e continui di un particolare segmento corporeo.
E' ovvio che vi sono contesti lavorativi in cui si realizzano contemporaneamente due, anche più, di queste
condizioni; tuttavia è utile rifarsi a questa classificazione unicamente per semplicità espositiva.
Nei lavori d’ufficio, il lavoro sedentario può essere all’origine di vari disturbi, soprattutto se il posto di lavoro
è concepito secondo criteri non ergonomici o se le attrezzature di lavoro non sono disposte in maniera
funzionale. In questi casi i lavoratori sono costretti ad assumere una postura innaturale e scomoda con
dolorose contrazioni muscolari, affaticamento precoce, calo del rendimento e difficoltà di concentrazione,
per non parlare del maggior rischio di commettere errori.
MISURE DI PREVENZIONE
Modifiche strutturali del posto di lavoro
Nei lavori pesanti andrà favorita la meccanizzazione, negli altri il posto dovrà essere progettato
"ergonomicamente" tenuto conto cioè delle dimensioni e delle esigenze e capacità funzionali dell'operatore.
Modifiche dell’organizzazione del lavoro
Nei lavori pesanti, oltre alla meccanizzazione, servono a garantire l'adeguato apporto numerico di persone
alle operazioni più faticose che dovessero essere svolte comunque manualmente. Negli altri lavori servono a
introdurre apposite pause o alternative posturali per evitare il sovraccarico di singoli distretti corporei.
Training, informazione sanitaria ed educazione alla salute
Sono di fondamentale importanza per la riuscita di qualsiasi intervento preventivo. Sono finalizzati non solo
ad accrescere la consapevolezza dei lavoratori sull'argomento ma anche all'assunzione o modifica da parte di
questi, tanto sul lavoro che nella vita extralavorativa, di posture, atteggiamenti e modalità di
comportamento che mantengano la buona efficienza fisica del loro corpo.
Documento di Valutazione dei Rischi
94
MISURE GENERALI DI TUTELA
STRESS PSICOFISICO
Situazioni di pericolo: Tutte le attività lavorative in genere, in maggiore o minore misura.
La sicurezza sul lavoro deve tener conto anche dei problemi psichici ricollegabili all'attività lavorativa del
dipendente; la sindrome da stress è caratterizzata da esaurimento emozionale, depersonalizzazione e
riduzione delle capacità personali, le cui cause vanno individuate principalmente nell’organizzazione
disfunzionale delle condizioni di lavoro, sovraccarichi, svolgimento di mansioni frustranti.
Lo stress, potenzialmente, può colpire in qualunque luogo di lavoro e qualunque lavoratore, a prescindere
dalla dimensione dell’azienda, dal campo di attività, dal tipo di contratto o di rapporto di lavoro. In pratica
non tutti i luoghi di lavoro e non tutti i lavoratori ne sono necessariamente interessati. Considerare il
problema dello stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle
condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i
lavoratori e la società nel suo insieme.
Per le misure di tutela riferirsi a quanto riportato nella sezione 4, nel paragrafo “Stress Lavoro-correlato”.
Documento di Valutazione dei Rischi
95
MISURE GENERALI DI TUTELA
AFFATICAMENTO VISIVO
Situazioni di pericolo: lavori che prevedono l’utilizzo di video, monitor, palmari, ecc. o che comportano
lavori di precisione; lavori effettuati con scarsa illuminazione o con posizione errata dell’operatore rispetto
alle fonti luminose.
I sintomi più frequenti sono : bruciore, lacrimazione, secchezza congiuntivale, ammiccamento frequente,
fotofobia, visione annebbiata, difficoltà di messa a fuoco.
Le cause possono dipendere da :
uso dei videoterminali ininterrotto per molte ore
scorretta illuminazione artificiale
illuminazione naturale scarsa, assente o non ben regolata
arredo inadeguato dal punto di vista cromatico
difetti visivi individuali privi di adeguata correzione
posizione errata dei VDT rispetto alle fonti di luce
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE
Garantire una corretta illuminazione nei luoghi di lavoro, sia per la qualità che per la quantità
Qualità
La luce migliore è quella naturale diretta, che deve poter essere regolata, per attenuare la luce diurna.
Si devono evitare effetti di abbagliamento
La luce deve avere una temperatura di colore intorno ai 4000° K (gradi Kelvin)
Va garantita una corretta distribuzione delle fonti di luce
Quantità
Tra la profondità dell’ambiente e la misura che va dall’architrave della finestra al pavimento deve essere
rispettato un rapporto almeno di 2 : 1
La superficie illuminante deve essere almeno 1/8 della superficie del pavimento (con finestre apribili)
Le finestre devono essere facili da pulire
Le finestre devono essere distribuite in maniera tale da garantire un’illuminazione adeguata in tutto
l’ambiente
L’intensità della luce deve raggiungere i valori previsti dalla vigente normativa in materia.
Documento di Valutazione dei Rischi
96
Sezione 7
VALUTAZIONE RISCHI ATTIVITA’ LAVORATIVE
Qui di seguito sono riportate le diverse fasi lavorative effettuate in azienda. Per ognuna di esse sono stati
individuati e valutati i rischi con la metodologia indicata nella Sezione 3 e sono state dettagliate le misure di
prevenzione e protezione ed indicati i Dispositivi di Protezione Individuale da indossare. Per ogni attività
lavorativa sono state, inoltre, indicate le eventuali attrezzature, opere provvisionali e sostanze impiegate, per
il cui utilizzo si farà riferimento alle rispettive Sezioni 8,9 e10.
ATTIVITA' 1 : COMUNE
Attività connesse ai lavori di ufficio comunale
FASE LAVORATIVA
FASE 1.1 : AUTISTA
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
SOSTANZE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
OSSIDO DI CARBONIO
Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche,
riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Incidenti tra automezzi
Investimento
Affaticamento visivo
Stress Psicofisico
Documento di Valutazione dei Rischi
Probabilità
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
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Calore, fiamme, esplosione
Olii minerali e derivati
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti e compressioni
Improbabile
Possibile
Possibile
Possibile
Grave
Modesta
Modesta
Modesta
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Per ridurre al minimo il rischio di incidenti stradali occorre rispettare gli interventi previsti nel libretto
d'uso e manutenzione, ma soprattutto occorre attenersi alle norme di comportamento dettate dal Codice
Stradale, con particolare attenzione all'uso delle cinture di sicurezza, al controllo della velocità ed al
mantenimento della distanza di sicurezza.
Accertarsi dell'esistenza a bordo dell'estintore, del pacchetto di pronto soccorso, del triangolo di
segnalazione di auto ferma e delle catene da neve
Disporre il carico razionalmente e in misura non eccedente ai limiti di portata massima indicati sulla
carta di circolazione)
Qualsiasi anomalia deve essere preventivamente segnalata
Attenersi alle disposizioni di prevenzione relative ai rischi comportati dalla propria attività e osservare le
norme di sicurezza attinenti
Non trasportare un numero di persone superiore a quello indicato sulla carta di circolazione del veicolo
Tenere allacciate le cinture di sicurezza e osservare scrupolosamente tutte le disposizioni di sicurezza
possibili (distanza di sicurezza, limiti di velocità, ecc.), attenendosi nella guida alla massima prudenza
INVESTIMENTO
In caso di sosta imprevista su strada aperta al traffico, non uscire dall'autoveicolo senza avere indossato
prima gli indumenti ad alta visibilità.
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
Il trasporto di carburanti deve essere effettuato in appositi containers, ciascuno di capienza non
superiore a 20 litri, possibilmente metallici ed a chiusura perfetta
Gli automezzi che trasportano il carburante devono essere muniti di un estintore a polvere
E' assolutamente vietato fumare nelle operazioni di travaso; queste devono avvenire non in presenza di
fiamme libere, in ambienti aerati e senza spandimenti
INCIDENTI TRA AUTOMEZZI
Non operare, anche temporaneamente, in cattive condizioni fisiche o psicologiche (malessere, capogiri,
sonnolenza, ecc.) o affetti da vertigini, disfunzioni di cuore o altro disturbo che possa creare uno stato di
pericolo
Verificare l'efficienza dei sistemi frenanti, dei dispositivi di segnalazione ottici ed acustici e dei
dispositivi di illuminazione dei veicoli
Interrompere immediatamente la guida in caso di stanchezza o sonnolenza o di malessere, anche leggero
Non lasciare il veicolo incustodito senza aver provveduto a garantire la sua amovibilità
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Gilet fluorescente (Conformi UNI EN 471)
Cintura di sicurezza del mezzo (Indossare sempre prima della partenza)
Documento di Valutazione dei Rischi
98
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
FASE LAVORATIVA
FASE 1.2 : LAVORI DI UFFICIO
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
L' attività è relativa allo svolgimento di lavori d'ufficio comportanti
l'utilizzo di attrezzature tipiche, compreso personal computer,
utilizzato in modo discontinuo.
L' attività comporta contatti con la clientela, l'accesso ad armadi,
scaffali e macchine.
In caso di utilizzo del PC in modo sistematico o abituale, per venti
ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all' art. 175 dello
stesso D.Lgs. 81/08, occorrerà attenersi alle istruzione riportate
nella scheda di sicurezza specifica "LAVORI AL VIDEOTERMINALE".
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
CALCOLATRICE
FAX
FOTOCOPIATRICE
PERSONAL COMPUTER
STAMPANTE
TELEFONO
SOSTANZE UTILIZZATE
Documento di Valutazione dei Rischi
99
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
POLVERI
TONER
Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche,
riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Affaticamento visivo
Elettrocuzione
Stress Psicofisico
Postura
Microclima
Rumore Vedere valutazione specifica
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Probabile
Possibile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Grave
Modesta
Lieve
Lieve
Modesta
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
All'atto dell'elaborazione, della scelta, dell'acquisto del software, o allorchè questo viene modificato,
come anche nel definire le mansioni che implicano l'utilizzazione di unità videoterminali, il datore di
lavoro terrà conto dei seguenti fattori:
a) il software deve essere adeguato alla mansione da svolgere;
b) il software deve essere di facile uso e, se del caso, adattabile a livello di conoscenza e di esperienza
dell'utilizzatore; nessun dispositivo o controllo quantitativo o qualitativo può essere utilizzato all'insaputa
dei lavoratori;
c) i sistemi debbono fornire ai lavoratori delle indicazioni sul loro svolgimento;
d) i sistemi devono fornire l'informazione di un formato e ad un ritmo adeguato agli operatori;
e) i principi dell'ergonomia devono essere applicati in particolare all'elaborazione dell'informazione da
parte dell'uomo.
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Poiché molti piccoli incidenti o infortuni accadono negli uffici a causa dell'utilizzo improprio di forbici,
tagliacarte, temperini ecc., è da evitare l'abitudine di riporre oggetti appuntiti o taglierini privi di
protezione nelle tasche o nei portamatite. Inoltre le taglierine manuali devono essere usate con
attenzione non manomettendo le protezioni della lama e lasciare la lama stessa, al termine delle
operazioni in posizione abbassata. Anche l'utilizzo delle cucitrici a punti può essere causa di infortuni,
occorre, soprattutto in caso di inceppamento, prestare attenzione alle operazioni di sblocco della stessa.
ELETTROCUZIONE
Le macchine da ufficio alimentate elettricamente devono essere collegate all'impianto di messa a terra
tramite spina di alimentazione o devono possedere un doppio involucro d'isolamento (doppia protezione),
garantito dal marchio e da documentazione rilasciata dal fabbricante. Per l'utilizzo occorrerà attenersi
alle istruzioni riportate nelle specifiche schede d'uso e manutenzione.
Documento di Valutazione dei Rischi
100
RUMORE
Il rumore emesso dalle attrezzature appartenenti al posto di lavoro deve essere preso in considerazione
al momento della sistemazione del posto di lavoro, in particolare al fine di non perturbare l'attenzione e
la comunicazione verbale.
Di norma negli uffici, da rilevazioni fatte da Organismi specialisti, i livelli di rumorosità non sono tali da
mettere a rischio la salute dei lavoratori e da turbare l'attenzione e la comunicazione verbale dei
lavoratori, poiché il limite d'esposizione giornaliera riscontrato è abbondantemente inferiore alla
normativa è di 80 dB, di sotto al quale è ragionevole considerare che non sussistano rischi di ipoacusia
(indebolimento o perdita dell'udito) da rumore.Pertanto pur non rappresentando di norma un rischio
lavorativo, è opportuno progettare gli ambienti di lavoro tenendo conto del rumore emesso dalle singole
apparecchiature, per evitare che il rumore infastidisca i lavoratori, che fra l'atro possono essere
influenzati anche da fonti di rumore esterni all'ufficio (ad esempio la circolazione stradale).
MICROCLIMA
Per il mantenimento di una qualità dell'aria e di un microclima soddisfacente è necessario agire con vari
tipi d'azioni. In primo luogo occorre procedere, laddove siano presenti elementi inquinanti alla rimozione
degli stessi o ridurne entro limiti accettabili la presenza (ad esempio dotando i locali d'arredi e
attrezzature che provocano basso inquinamento, rimuovendo tappeti ecc.). Occorre poi garantire una
buona aerazione dei luoghi, provvedere ad opportune misure di manutenzione (ad es filtri aria
condizionata) ed igiene dei locali (pulizia frequente ed efficace). Inoltre è necessario che anche i
lavoratori adottino comportamenti personali responsabili come ad esempio: mantenere temperature che
garantiscano il benessere termico evitando correnti d'aria dirette, schermare le finestre in caso di raggi
troppo forte, non fumare nei locali (fra l'altro tale comportamento è specificatamente vietato) adottare
consone misure di igiene personale,
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
Tutte le radiazioni, eccezione fatta per la parte visibile dello spettro elettromagnetico, devono essere
ridotte a livelli trascurabili dal punto di vista della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.
POSTURA
Non mantenere a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossibilità in tal senso, interrompere
spesso il lavoro per rilassare la muscolatura
Assumere una comoda posizione di lavoro
Effettuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la giornata
lavorativa in ufficio
Il piano di lavoro deve avere una superficie poco riflettente, essere di dimensioni sufficienti e permettere
una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio
SEDIA DA UFFICIO L'altezza dello schienale deve essere di cm 48-52 sopra il sedile, la parte superiore
concava, la larghezza cm 32-52; tutte le parti debbono essere realizzate in modo da evitare danni alle
persone e deterioramento degli indumenti: i bordi, gli spigoli e gli angoli devono essere lisci ed
arrotondati; tutte le parti con cui l'utente può avere un prolungato contatto debbono essere realizzate
con materiali a bassa conducibilità termica; gli elementi mobili e regolabili debbono essere realizzati in
modo da evitare danni all'operatore sia nelle normali condizioni di funzionamento sia in concomitanza
con funzioni accidentali
I materiali di rivestimento dei sedili e degli schienali devono consentire la pulitura senza danneggiamenti
dell'imbottitura ed essere permeabili all'acqua e al vapore acqueo; la base di appoggio deve avere almeno
cinque bracci muniti di rotelle; le rotelle e gli elementi di appoggio debbono essere facilmente
sostituibili anche dall'utilizzatore; l'operatore deve poter eseguire tutti gli adattamenti possibili stando
seduto, con facilità e senza utilizzare congegni difficilmente raggiungibili o che richiedono forza per
essere manovrati
La Tastiera del PC deve essere inclinabile e dissociabile dallo schermo e vi deve essere spazio sufficiente
davanti ad essa per poggiare mani e braccia (almeno 15 cm)
Documento di Valutazione dei Rischi
101
STRESS PSICOFISICO
Verranno effettuati adeguati controlli periodici sui lavoratori., in quanto solo attraverso i singoli controlli
è possibile acquisire quelle conoscenze sulla base delle quali il datore di lavoro è in grado di evitare il
rischio specifico dello stress lavorativo con una diversa organizzazione del personale, secondo il normale
criterio del prevedibile ed evitabile.
Verranno rispettate le misure generali di prevenzione riportate nella relazione introduttiva per il rischio
specifico di stress psicofisico ed in particolare quanto riportato per lo stress lavoro-correlato nell' accordo
europeo dell'8 ottobre 2004, richiamato dall'art. 28 del D.Lgs. 81/08.
AFFATICAMENTO VISIVO
ILLUMINAZIONE DEL POSTO DI LAVORO L'illuminazione generale ovvero l'illuminazione specifica (lampade
di lavoro) devono garantire un'illuminazione sufficiente ed un contrasto appropriato tra lo schermo e
l'ambiente, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell'utilizzatore.
Fastidiosi abbagliamenti e riflessi sullo schermo o su altre attrezzature devono essere evitati strutturando
l'arredamento del locale e del posto di lavoro in funzione dell'ubicazione delle fonti di luce artificiale e
delle loro caratteristiche tecniche.
Il Monitor utilizzato deve essere privo di difetti quali sfarfallii, mancanza di luminosità o contrasto
RIFLESSI ED ABBAGLIAMENTI I posti di lavoro devono essere sistemati in modo che le fonti luminose quali
le finestre e le altre aperture, le pareti trasparenti o traslucide, nonchè le attrezzature e le pareti di
colore chiaro non producano riflessi sullo schermo. Le finestre devono essere munite di un opportuno
dispositivo di copertura regolabile per attenuare la luce diurna che illumina il posto di lavoro.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
Documento di Valutazione dei Rischi
102
Documento di Valutazione dei Rischi
103
FASE LAVORATIVA
FASE 1.3 : UFFICIO PROTOCOLLO E CENTRALINO
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
L'attività prevede il disbrigo di pratiche di ufficio, segreteria e
reception, in particolare:
-utilizzo di videoterminali
-catalogazione schedari in scaffalature
In caso di utilizzo del PC in modo sistematico o abituale, per venti
ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all' art. 175 dello
stesso D.Lgs. 81/08, occorrerà attenersi alle istruzione riportate
nella scheda di sicurezza specifica "LAVORI AL VIDEOTERMINALE".
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
FAX
FOTOCOPIATRICE
PERSONAL COMPUTER
STAMPANTE
TELEFONO
Documento di Valutazione dei Rischi
104
SOSTANZE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
POLVERI
TONER
Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche,
riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Stress Psicofisico
Elettrocuzione
Affaticamento visivo
Postura
Microclima
Rumore Vedere valutazione specifica
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Probabile
Possibile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Grave
Modesta
Lieve
Lieve
Modesta
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
All'atto dell'elaborazione, della scelta, dell'acquisto del software, o allorchè questo viene modificato,
come anche nel definire le mansioni che implicano l'utilizzazione di unità videoterminali, il datore di
lavoro terrà conto dei seguenti fattori:
a) il software deve essere adeguato alla mansione da svolgere;
b) il software deve essere di facile uso e, se del caso, adattabile a livello di conoscenza e di esperienza
dell'utilizzatore; nessun dispositivo o controllo quantitativo o qualitativo può essere utilizzato all'insaputa
dei lavoratori;
c) i sistemi debbono fornire ai lavoratori delle indicazioni sul loro svolgimento;
d) i sistemi devono fornire l'informazione di un formato e ad un ritmo adeguato agli operatori;
e) i principi dell'ergonomia devono essere applicati in particolare all'elaborazione dell'informazione da
parte dell'uomo.
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Poiché molti piccoli incidenti o infortuni accadono negli uffici a causa dell'utilizzo improprio di forbici,
tagliacarte, temperini ecc., è da evitare l'abitudine di riporre oggetti appuntiti o taglierini privi di
protezione nelle tasche o nei portamatite. Inoltre le taglierine manuali devono essere usate con
attenzione non manomettendo le protezioni della lama e lasciare la lama stessa, al termine delle
operazioni in posizione abbassata. Anche l'utilizzo delle cucitrici a punti può essere causa di infortuni,
occorre, soprattutto in caso di inceppamento, prestare attenzione alle operazioni di sblocco della stessa.
ELETTROCUZIONE
Le macchine da ufficio alimentate elettricamente devono essere collegate all'impianto di messa a terra
tramite spina di alimentazione o devono possedere un doppio involucro d'isolamento (doppia protezione),
Documento di Valutazione dei Rischi
105
garantito dal marchio e da documentazione rilasciata dal fabbricante. Per l'utilizzo occorrerà attenersi
alle istruzioni riportate nelle specifiche schede d'uso e manutenzione.
RUMORE
In base a recenti indagini e misurazioni eseguite sugli operatori del Centralino è stato evidenziato che gli
stessi sono esposti a rischio contenuto; considerando le ore di attività e le diverse modalità di impiego dei
dispositivi di ricezione, i livelli di esposizione risultano pari o inferiori a 83 dB(A). Per prevenire questo
rischio è possibile mettere a disposizione degli addetti dispositivi di ricezione innovativi che "tagliano"
automaticamente i picchi in ingresso e riducono i livelli elevati sotto determinati valori di tetto. Dai primi
accertamenti sperimentali è risultato che l'uso di tali dispositivi espone gli operatori a livelli compresi tra
67 e 76 dB(A). Il rischio di danno uditivo viene quindi ridotto drasticamente.
Il rumore emesso dalle attrezzature appartenenti al posto di lavoro deve essere preso in considerazione
al momento della sistemazione del posto di lavoro, in particolare al fine di non perturbare l'attenzione e
la comunicazione verbale.
MICROCLIMA
Per il mantenimento di una qualità dell'aria e di un microclima soddisfacente è necessario agire con vari
tipi d'azioni. In primo luogo occorre procedere, laddove siano presenti elementi inquinanti alla rimozione
degli stessi o ridurne entro limiti accettabili la presenza (ad esempio dotando i locali d'arredi e
attrezzature che provocano basso inquinamento, rimuovendo tappeti ecc.). Occorre poi garantire una
buona aerazione dei luoghi, provvedere ad opportune misure di manutenzione (ad es filtri aria
condizionata) ed igiene dei locali (pulizia frequente ed efficace). Inoltre è necessario che anche i
lavoratori adottino comportamenti personali responsabili come ad esempio: mantenere temperature che
garantiscano il benessere termico evitando correnti d'aria dirette, schermare le finestre in caso di raggi
troppo forte, non fumare nei locali (fra l'altro tale comportamento è specificatamente vietato) adottare
consone misure di igiene personale,
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
Tutte le radiazioni, eccezione fatta per la parte visibile dello spettro elettromagnetico, devono essere
ridotte a livelli trascurabili dal punto di vista della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.
POSTURA
Non mantenere a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossibilità in tal senso, interrompere
spesso il lavoro per rilassare la muscolatura
Assumere una comoda posizione di lavoro
Effettuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la giornata
lavorativa in ufficio
Il piano di lavoro deve avere una superficie poco riflettente, essere di dimensioni sufficienti e permettere
una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio
SEDIA DA UFFICIO L'altezza dello schienale deve essere di cm 48-52 sopra il sedile, la parte superiore
concava, la larghezza cm 32-52; tutte le parti debbono essere realizzate in modo da evitare danni alle
persone e deterioramento degli indumenti: i bordi, gli spigoli e gli angoli devono essere lisci ed
arrotondati; tutte le parti con cui l'utente può avere un prolungato contatto debbono essere realizzate
con materiali a bassa conducibilità termica; gli elementi mobili e regolabili debbono essere realizzati in
modo da evitare danni all'operatore sia nelle normali condizioni di funzionamento sia in concomitanza
con funzioni accidentali
I materiali di rivestimento dei sedili e degli schienali devono consentire la pulitura senza danneggiamenti
dell'imbottitura ed essere permeabili all'acqua e al vapore acqueo; la base di appoggio deve avere almeno
cinque bracci muniti di rotelle; le rotelle e gli elementi di appoggio debbono essere facilmente
sostituibili anche dall'utilizzatore; l'operatore deve poter eseguire tutti gli adattamenti possibili stando
seduto, con facilità e senza utilizzare congegni difficilmente raggiungibili o che richiedono forza per
essere manovrati
La Tastiera del PC deve essere inclinabile e dissociabile dallo schermo e vi deve essere spazio sufficiente
davanti ad essa per poggiare mani e braccia (almeno 15 cm)
Documento di Valutazione dei Rischi
106
STRESS PSICOFISICO
Verranno effettuati adeguati controlli periodici sui lavoratori., in quanto solo attraverso i singoli controlli
è possibile acquisire quelle conoscenze sulla base delle quali il datore di lavoro è in grado di evitare il
rischio specifico dello stress lavorativo con una diversa organizzazione del personale, secondo il normale
criterio del prevedibile ed evitabile.
Verranno rispettate le misure generali di prevenzione riportate nella relazione introduttiva per il rischio
specifico di stress psicofisico ed in particolare quanto riportato per lo stress lavoro-correlato nell' accordo
europeo dell'8 ottobre 2004, richiamato dall'art. 28 del D.Lgs. 81/08.
AFFATICAMENTO VISIVO
ILLUMINAZIONE DEL POSTO DI LAVORO L'illuminazione generale ovvero l'illuminazione specifica (lampade
di lavoro) devono garantire un'illuminazione sufficiente ed un contrasto appropriato tra lo schermo e
l'ambiente, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell'utilizzatore.
Fastidiosi abbagliamenti e riflessi sullo schermo o su altre attrezzature devono essere evitati strutturando
l'arredamento del locale e del posto di lavoro in funzione dell'ubicazione delle fonti di luce artificiale e
delle loro caratteristiche tecniche.
Il Monitor utilizzato deve essere privo di difetti quali sfarfallii, mancanza di luminosità o contrasto
RIFLESSI ED ABBAGLIAMENTI I posti di lavoro devono essere sistemati in modo che le fonti luminose quali
le finestre e le altre aperture, le pareti trasparenti o traslucide, nonchè le attrezzature e le pareti di
colore chiaro non producano riflessi sullo schermo. Le finestre devono essere munite di un opportuno
dispositivo di copertura regolabile per attenuare la luce diurna che illumina il posto di lavoro.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
Documento di Valutazione dei Rischi
107
FASE LAVORATIVA
FASE 1.4 : MANUTENZIONI
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Attività di manutenzione ordinaria
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Caduta dall'alto
Incidenti tra automezzi
Movimentazione manuale dei carichi
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Improbabile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Grave
Lieve
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
Documento di Valutazione dei Rischi
108
GENERALE
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
ATTIVITA' 2 : ARREDO URBANO
FASE LAVORATIVA
FASE 2.1 : MONTAGGIO ELEMENTI DI ARREDO URBANO
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Trattasi dei lavori di arredo urbano, consistenti nella
movimentazione e montaggio di fioriere, fontane, panchine, tavoli,
giochi, ecc. In particolare si prevede:
- Approvvigionamento e movimentazione degli elementi di arredo
- Preparazione del sottofondo di posa
- Montaggio e fissaggio degli elementi
- Pulizia e movimentazione dei residui
Documento di Valutazione dei Rischi
109
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
AUTOCARRO CON GRU
COMPATTATORE A PIATTO VIBRANTE
PALA
PICCONE
Nota: Per le attrezzature di lavoro sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i
relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Postura
Movimentazione manuale dei carichi
Investimento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Vibrazioni Effettuare valutazione specifica
Inalazione di polveri e fibre
Rumore Vedere valutazione specifica
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Probabile
Probabile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Modesta
Grave
Modesta
Lieve
Modesta
Lieve
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
3
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Durante i lavori su strada, in caso di passaggio di pedoni, se non esiste il marciapiede, o questo è
occupato dal cantiere, dovrà essere delimitato e protetto un corridoio di transito pedonale, lungo il lato
od i lati prospicienti il traffico veicolare
In caso di presenza di traffico veicolare nella zona interessata, predisporre un Piano specifico di
regolazione del traffico.
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Impedire l'avvicinamento, la sosta ed il transito di persone non addette ai lavori, soprattutto durante
l'utilizzo di attrezzi taglienti quali falci, decespugliatori, forbici per potatura, ecc., con segnalazioni e
delimitazioni idonee
RUMORE
Attuare gli interventi tecnici, organizzativi e procedurali concretamente attuabili al fine di ridurre al
minimo i rischi derivanti dall'esposizione al rumore
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
Documento di Valutazione dei Rischi
110
INVESTIMENTO
Durante i lavori su strada, con necessità di interruzione momentanea del traffico, in caso di
autorizzazione dell'ente proprietario, dovranno essere posti per ogni senso di marcia, segnali di
«Limitazione della velocità» (seguiti dal segnale di «Fine limitazione della velocità') e di «Preavviso di
deviazione»
Accertarsi che sia stata delimitata l'area di intervento e che siano state predisposte le segnalazioni e
protezioni necessarie per lavori su strade aperte al traffico
In caso di esecuzione dei lavori in zona con traffico di autoveicoli, accertarsi della predisposizione della
idonea segnaletica e degli sbarramenti atti ad impedire investimenti o incidenti. Se del caso, adibire uno
o più lavoratori al controllo della circolazione
Durante lo scarico del materiale dagli autocarri occorrerà assistere il conducente sia durante
l'avvicinamento che durante lo scarico stesso, interrompendo le lavorazioni in atto
VIBRAZIONI
Gli utensili e le attrezzature vibranti da impiegare dovranno essere scelte tra quelle meno dannose per
l'operatore; le stesse devono essere dotate di tutte le soluzioni tecniche più efficaci per la protezione dei
lavoratori (es. manici antivibrazioni, dispositivi di smorzamento, etc.) e devono essere installate e
mantenute in stato di perfetta efficienza
POSTURA
Adottare una postura ergonomicamente corretta, evitare sforzi eccessivi, movimenti bruschi e ripetitivi
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Indumenti ad Alta Visibilità (Conforme UNI EN 471)
Documento di Valutazione dei Rischi
111
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
FASE LAVORATIVA
FASE 2.2 : SISTEMAZIONE AREE A VERDE
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Trattasi delle operazioni di taglio di siepi, decespugliazioni e
sistemazione aree a verde in genere, anche per la ripulitura dalla
vegetazione di strade, fossati, percorsi, aree verdi ecc. In caso di
utilizzo del decespugliatore manuale occorrerà che la sua
impugnatura e le cinghie abbiano disegno ergonomico e la macchina
deve essere bilanciata. Devono, inoltre, essere dotati di una valvola
di bloccaggio per prevenire da qualsiasi azione accidentale.
Occorrerà attenersi, comunque, alle istruzioni relative all'utilizzo
del decespugliatore o di altre attrezzature specifiche.
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZATURA MANUALE DA TAGLIO
DECESPUGLIATORE A MOTORE
Nota: Per le attrezzature di lavoro sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i
relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Proiezione di schegge
Punture, tagli e abrasioni
Elettrocuzione
Microclima
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Probabile
Improbabile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Grave
Modesta
Grave
Lieve
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
Documento di Valutazione dei Rischi
112
GENERALE
Usare i DPI previsti dalle operazioni specifiche
Attenersi alle istruzioni riportate nelle allegate schede di sicurezza delle attrezzature utilizzate
Programmare l'intervento evitando possibilmente la presenza di altri operatori. Occorrerà, comunque,
segnalare la presenza dei lavori in corso mediante segnaletica nelle parti comuni o private esterne e
transennare tutta l’area interessata all’intervento
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Impedire l’avvicinamento, la sosta ed il transito di persone non addette ai lavori, soprattutto durante
l’utilizzo di attrezzi taglienti quali falci, decespugliatori, ecc.con segnalazioni e delimitazioni idonee
ELETTROCUZIONE
Prima di dare inizio ai lavori, verificare, anche mediante consultazione delle planimetrie, la presenza di
eventuali opere non visibili
MICROCLIMA
Utilizzare indumenti adeguati in funzione delle diverse condizioni climatiche ed atmosferiche
Evitare esposizione prolungata ai raggi solari senza le protezioni necessarie, soprattutto del capo
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Indumenti protettivi adeguati (Conforme UNI EN 342-343)
Documento di Valutazione dei Rischi
113
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
ATTIVITA' 3 : ASSISTENZA MURARIA
FASE LAVORATIVA
FASE 3.1 : ESECUZIONE DI TRACCE IN MURATURA
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Trattasi della formazione di tracce in muratura di qualsiasi natura
per l'alloggiamento di tubazioni in genere, compreso la chiusura al
grezzo delle tracce stesse.
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
INTONACATRICE
MARTELLO DEMOLITORE ELETTRICO
MAZZA E SCALPELLO
SCANALATORE
SPAZZOLA D’ACCIAIO
UTENSILI ELETTRICI PORTATILI
Documento di Valutazione dei Rischi
114
SOSTANZE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
POLVERI INERTI
OPERE PROVVISIONALI UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti OPERE PROVVISIONALI :
PONTE SU CAVALLETTI
PONTEGGIO MOBILE
SCALA DOPPIA
Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze, le opere provvisionali sopra indicate, si farà riferimento alle
schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Proiezione di schegge
Inalazione di polveri e fibre
Rumore Vedere valutazione specifica
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
3
3
3
3
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
Attenersi alle disposizioni del progetto esecutivo dell'impianto e non introdurre variazioni se non
concordate con il direttore dei lavori
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
Per le tubazioni passate sulle solette, provvedere al ricoprimento con calcestruzzo in modo da proteggere
le tubazioni stesse ed evitare inciampi indesiderati
ELETTROCUZIONE
Realizzare i collegamenti delle prese in maniera conforme alle vigenti normative, in caso di
alimentazione di una presa o di un gruppo prese controllare sempre l'esatto collegamento
Nelle prese con fusibili possono essere stati sostituiti gli stessi con altri di amperaggio diverso, controllare
che l'amperaggio del fusibile sia conforme ai dati di targa della presa
Documento di Valutazione dei Rischi
115
Installare prese e spine adeguate al luogo ed alla posa rispettando il grado di protezione meccanica,
controllare che gli involucri delle prese e delle spine non siano deteriorati, in tale caso provvedere alla
sostituzione
Non è consentito manomettere il blocco meccanico delle prese interbloccate
L'installazione di spine e prese deve essere adeguata al tipo di posa ed al luogo (grado di protezione)
E' fatto divieto di di lavorare su quadri in tensione
I quadri elettrici devono essere disattivato a monte della fornitura; se ciò non è possibile, segregare i
morsetti in entrata dell'interruttore generale
Controllare sempre che il quadro non abbia una doppia linea di alimentazione o che all'interno del
quadro siano state passate delle altre linee di alimentazione che possono essere in tensione
Per lavorare sui quadri elettrici occorre che il personale preposto sia qualificato ed abbia i requisiti
necessari per poter svolgere questa mansione
Gli addetti ai lavori dovranno provvedere alla realizzazione di tutte le prove di laboratorio necessarie per
dichiarare il quadro a norma ed idoneo all'installazione
INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE
Per ridurre la polverosità irrorare con acqua durante l'esecuzione di tracce o fori
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
Documento di Valutazione dei Rischi
116
FASE LAVORATIVA
FASE 3.2 : MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Tutte le attività che comportano operazioni di trasporto o di
sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le
azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un
carico che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle
condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l'altro rischi di
lesioni dorso lombari (per lesioni dorso lombari si intendono le
lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nerveovascolari a
livello dorso lombare).
I carichi costituiscono un rischio nei casi in cui ricorrano una o più
delle seguenti condizioni (situazioni che spesso contraddistinguono il
settore delle costruzioni edili):
- caratteristiche del carico
- sforzo fisico richiesto
- caratteristiche dell'ambiente di lavoro
- esigenze connesse all'attività
- fattori individuali di rischio
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Postura
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
BASSO
BASSO
3
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
Per il trasposto in piano fare uso di carrelli, considerando che per quelli a 2 ruote il carico massimo è di
100 kg. ca, mentre per quelli a 4 ruote è di 250 kg. ca
Soltanto in casi eccezionali è possibile utilizzare i carrelli sulle scale e, in ogni caso, occorrerà utilizzare
carrelli specificamente progettati
Documento di Valutazione dei Rischi
117
POSTURA
Non prelevare o depositare oggetti a terra o sopra l'altezza della testa
Il raggio di azione deve essere compreso, preferibilmente, fra l'altezza delle spalle e l'altezza delle
nocche (considerando le braccia tenute lungo i fianchi)
Se è inevitabile sollevare il peso da terra, compiere l'azione piegando le ginocchia a busto dritto, tenendo
un piede posizionato più avanti dell'altro per conservare un maggiore equilibrio
La zona di prelievo e quella di deposito devono essere angolate fra loro al massimo di 90° (in questo
modo si evitano torsioni innaturali del busto); se è necessario compiere un arco maggiore, girare il corpo
usando le gambe
Fare in modo che il piano di prelievo e quello di deposito siano approssimativamente alla stessa altezza
(preferibilmente fra i 70 e i 90 cm. da terra)
Per posizionare un oggetto in alto è consigliabile utilizzare una base stabile (scaletta, sgabello, ecc.) ed
evitare di inarcare la schiena
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
Documento di Valutazione dei Rischi
118
ATTIVITA' 4 : IMPERMEABILIZZAZIONI
Trattasi
delle
attività
connesse
impermeabilizzazioni in genere.
alla
realizzazione
di
FASE LAVORATIVA
FASE 4.1 : IMPERMEABILIZZAZIONE DI COPERURE
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
La
fase
di
lavoro
consiste
nello
stendere
i
teli
d'impermeabilizzazione su copertura piana o inclinata per la
saldatura, a mezzo fiamma, al sottofondo predisposto con mano di
bitume a freddo.
In particolare si prevede:
- Trasporto del materiale al piano di lavoro
- Stesura di bitume liquido
- Saldatura delle guaine bituminose con cannello alimentato a gas in
bombole.
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
CANNELLO PER GUAINA
SOSTANZE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
BITUME E CATRAME
Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche,
riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
Documento di Valutazione dei Rischi
119
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Gas e vapori
Caduta dall'alto
Allergeni
Movimentazione manuale dei carichi
Scivolamenti, cadute a livello
Probabilità
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Improbabile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Grave
Modesta
Grave
Grave
Grave
Lieve
Modesta
Rischio
ALTO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
4
3
3
3
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
Sottoporre gli addetti abituali a visite mediche periodiche
Sensibilizzazione periodica al personale operante relativamente ai rischi specifici delle operazioni da
eseguire
Attenersi scrupolosamente alla allegata scheda di sicurezza relativa all'utilizzo del cannello per guaine
Il lavoro va organizzato in modo da rendere facile e sicuro il rapido allontanamento dei lavoratori in caso
di necessità
Il caricamento della caldaia va effettuato in modo da non fare uscire all'esterno gli spruzzi e da non
essere investiti dagli stessi, ad esempio utilizzano bocche di carico a ghigliottina comandate a distanza
con leve lunghe. Anche il rubinetto inferiore di scarico deve essere munito di una leva di comando
abbastanza lunga da non rendere necessario avvicinarsi eccessivamente alla bocca di scarico ed i secchi
per il traspor to della massa fusa non devono essere riempiti eccessivamente
CADUTA DALL'ALTO
Per i lavori in altezza, verificare frequentemente l'integrità dei dispositivi di sicurezza. La lunghezza
della fune di trattenuta deve limitare la caduta a non oltre m 1,50
Per i lavori su coperture o aggetti di qualsiasi tipo, accertarsi della presenza delle idonee protezioni
anticaduta e della stabilità e resistenza in relazione al peso degli operai che dovranno effettuare i lavori
Le protezioni devono rimanere in opera fino alla completa ultimazione dei lavori
Le eventuali aperture lasciate nelle coperture per la creazione di lucernari o altro devono essere protette
con barriere perimetrali o coperte con tavoloni o provvisti d'impalcati o reti sottostanti. Le protezioni
devono rimanere in opera fino al completamento dell'opera (perimetrazione o copertura definitiva del
vano)
Per l'esecuzione di lavori di limitata entità e localizzati, successivi alla rimozione delle opere di
protezione collettiva e per il montaggio e lo smontaggio di tali opere devono essere utilizzate cinture di
sicurezza con funi di trattenuta collegate ad idonei sistemi vincolati a parti stabili dell'edificio (funi tese,
sviluppatori automatici di cavi di trattenuta, guide fisse, ecc.)
Su tutti i lati liberi della copertura interessata ai lavori o degli impalcati perimetrali devono essere
posizionati parapetti normali dotati di tavola fermapiede capace di arrestare l'eventuale caduta di
materiali, eventualmente integrati da tavolato verticale completo o da reti di contenimento. I depositi
temporanei di materiali ed attrezzature sul manto di copertura devono essere realizzati tenendo conto
dell'eventuale pendenza del piano e devono essere posti o vincolati per impedire la caduta e lo
scivolamento. Le zone d'accesso ai posti di lavoro o di transito esposte a rischio di caduta di materiale
dall'alto ed i posti fissi di lavoro a terra (caldaia) devono essere protette da impalcature parasassi. La
zona di carico a terra dei montacarichi per il sollevamento dei materiali deve essere delimitata con
barriere per impedire la permanenza ed il transito delle persone sotto i carichi sospesi
Documento di Valutazione dei Rischi
120
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Sarà evitato il sollevamento di materiali troppo pesanti da parte di un singolo lavoratore. Per carichi
pesanti e/o ingombranti la massa va movimentata con l'intervento di più persone al fine di ripartire e
diminuire lo sforzo.
GETTI E SCHIZZI
Il perimetro esterno alla copertura deve sempre essere protetto con ponteggio completo al piano di
lavoro o con regolare parapetto al cornicione
L'impianto di riscaldamento va sistemato in un punto il più possibile riparato dai venti, o almeno, opposto
al vento dominante e, se necessario, devono essere installati appositi schermi paravento. Tutti i
lavoratori devono in ogni modo essere equipaggiati e fare uso d'abbigliamento e D.P.I. idonei quali: tute,
calza ture, guanti, occhiali
ALLERGENI
Nel caso di contatto cutaneo con sostanze fuoriuscite dalla guaina bituminosa
lavarsi con abbondante acqua e sapone
i lavoratori dovranno
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
Conservare le bombole lontane da fonti di calore e vincolate in posizione verticale
Durante le operazioni di fornitura e stesa del bitume a caldo, è necessario allontanare dall'area di lavoro
tutto il materiale facilmente infiammabile. Le attrezzature ed i loro accessori (cannelli, tubazioni
flessibili, riduttori, bombole, caldaie) dovranno essere conservate, poste, utilizzate in conformità alle
indicazioni del fabbricante. Le istruzioni per la sostituzione delle bombole e per la messa in sicurezza
dell'impianto di riscaldamento devono essere precisate ai preposti ed agli addetti
Gli eventuali detriti di lavorazione devono essere rimossi ala fine di ogni ciclo. Le sorgenti di calore
devono essere protette contro i contatti accidentali. Nelle immediate vicinanze delle zone di lavoro è
necessario tenere a disposizione estintori portatili in numero sufficiente e gli addetti dovranno fare uso
dei D.P.I. idonei per evitare bruciature e/o lesioni cutanee per contatto con elementi o materiale ad alta
temperatura. I depositi delle bombole di gas devono essere realizzati ed utilizzati in conformità alle
norme di prevenzione incendi. Il trasporto delle bombole deve avvenire esclusivamente per mezzo
d'appositi carrelli ed il loro sollevamento in quota entro appositi cassoni o ceste metalliche, in posizione
verticale. Le bombole esaurite vanno ritornate immediatamente al deposito
Prima di iniziare la fusione occorre controllare il buono stato di conservazione e di funzionamento della
caldaia e dei suoi accessori
La caldaia posta sulla superficie di impermeabilizzare va posta entro un cassone metallico tale da
impedire il libero dilagare della massa fusa in caso di sua fuoriuscita. Il prelievo del materiale deve
avvenire con recipienti posti all'interno di tale vasca. Le bombole di gas d'alimentazione devono essere
tenute a più di 6 metri dalla caldaia; gli estintori ad almeno 3 metri
Durante l'impiego dei cannelli si deve usare la massima attenzione per evitare il contatto della fiamma
con materiali facilmente infiammabili. In particolare il cannello non deve mal essere lasciato con la
fiamma rivolta verso il rivestimento d'impermeabilizzazione né verso materiale facilmente infiammabile
(fibre tessili, legno, ecc.). E' importante disporre ed esigere che, quando si lascia il posto di lavoro,
anche per un momento solo, si deve spegnere il cannello e chiudere il rubinetto della bombola
USTIONI
La caldaia per la fusione del bitume dovrà essere munita di regolazione automatica di temperatura
Documento di Valutazione dei Rischi
121
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Guanti anticalore (Conformi UNI EN 407)
Sistema anticaduta con imbracatura e cordico con dissipatore (Per lavori in altezza non protetti)
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO ALTO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di riportare immediatamente il RISCHIO ad
un livello accettabile.
Documento di Valutazione dei Rischi
122
FASE LAVORATIVA
FASE 4.2 : IMPERMEABILIZZAZIONE DI PARETI
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
La fase di lavoro consiste nella impermeabilizzazione di muri o
pareti.
In particolare si prevede:
- Trasporto del materiale al piano di lavoro
- Stesura di bitume liquido
- Saldatura delle guaine bituminose con cannello alimentato a gas in
bombole.
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
CANNELLO PER GUAINA
SOSTANZE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
BITUME E CATRAME
Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche,
riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Gas e vapori
Caduta dall'alto
Allergeni
Movimentazione manuale dei carichi
Scivolamenti, cadute a livello
Probabilità
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Improbabile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Grave
Modesta
Grave
Grave
Grave
Lieve
Modesta
Rischio
ALTO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
4
3
3
3
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
Documento di Valutazione dei Rischi
123
GENERALE
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
Sottoporre gli addetti abituali a visite mediche periodiche
Sensibilizzazione periodica al personale operante relativamente ai rischi specifici delle operazioni da
eseguire
Attenersi scrupolosamente alla allegata scheda di sicurezza relativa all'utilizzo del cannello per guaine
Il lavoro va organizzato in modo da rendere facile e sicuro il rapido allontanamento dei lavoratori in caso
di necessità
In caso di lavori in ambienti chiusi o semichiusi, prevedere un servizio di vigilanza costante sulle
lavorazioni, svolto dall'esterno e da posizione sicura ed eventuali interventi d'emergenza in soccorso dei
lavoratori
Scegliere con cura i prodotti da utilizzare, non effettuare depositi negli ambienti di lavoro, ma rifornire
dall'esterno il materiale d'utilizzo man mano che procedono i lavori
CADUTA DALL'ALTO
Per i lavori in altezza, verificare frequentemente l'integrità dei dispositivi di sicurezza. La lunghezza
della fune di trattenuta deve limitare la caduta a non oltre m 1,50
Per i lavori su coperture o aggetti di qualsiasi tipo, accertarsi della presenza delle idonee protezioni
anticaduta e della stabilità e resistenza in relazione al peso degli operai che dovranno effettuare i lavori
CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO
Durante l'esecuzione delle impermeabilizzazioni sui muri deve essere evitata l'esecuzione d'altre
lavorazioni a livello superiore sulla stessa verticale, a meno che non si badi a proteggere tali zone con
barriere fisse atte ad impedire la caduta di materiali a ridosso dei posti di lavoro o di passaggio (ad
esempio parapetti ai cigli superiori degli scavi e perimetrali ai solai, provvisti di tavola fermapiede ed
eventualmente integrati con reti di contenimento)
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Sarà evitato il sollevamento di materiali troppo pesanti da parte di un singolo lavoratore. Per carichi
pesanti e/o ingombranti la massa va movimentata con l'intervento di più persone al fine di ripartire e
diminuire lo sforzo.
ALLERGENI
Nel caso di contatto cutaneo con sostanze fuoriuscite dalla guaina bituminosa
lavarsi con abbondante acqua e sapone
i lavoratori dovranno
GAS E VAPORI
In caso di lavori in ambienti chiusi o semichiusi, Ispezionare con cura l'ambiente di lavoro e verificare la
presenza di fattori ambientali di rischio (mancanza di ventilazione, presenza di microrganismi, ecc.)
In caso di lavori in ambienti chiusi o semichiusi, valutare attentamente la necessità di ventilare
artificialmente l'ambiente di lavoro e/o di aspirare gli eventuali gas, fumi prodotti dalle lavorazioni
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
Conservare le bombole lontane da fonti di calore e vincolate in posizione verticale
Durante le operazioni di fornitura e stesa del bitume a caldo, è necessario allontanare dall'area di lavoro
tutto il materiale facilmente infiammabile. Le attrezzature ed i loro accessori (cannelli, tubazioni
flessibili, riduttori, bombole, caldaie) dovranno essere conservate, poste, utilizzate in conformità alle
Documento di Valutazione dei Rischi
124
indicazioni del fabbricante. Le istruzioni per la sostituzione delle bombole e per la messa in sicurezza
dell'impianto di riscaldamento devono essere precisate ai preposti ed agli addetti
Gli eventuali detriti di lavorazione devono essere rimossi ala fine di ogni ciclo. Le sorgenti di calore
devono essere protette contro i contatti accidentali. Nelle immediate vicinanze delle zone di lavoro è
necessario tenere a disposizione estintori portatili in numero sufficiente e gli addetti dovranno fare uso
dei D.P.I. idonei per evitare bruciature e/o lesioni cutanee per contatto con elementi o materiale ad alta
temperatura. I depositi delle bombole di gas devono essere realizzati ed utilizzati in conformità alle
norme di prevenzione incendi. Il trasporto delle bombole deve avvenire esclusivamente per mezzo
d'appositi carrelli ed il loro sollevamento in quota entro appositi cassoni o ceste metalliche, in posizione
verticale. Le bombole esaurite vanno ritornate immediatamente al deposito
Prima di iniziare la fusione occorre controllare il buono stato di conservazione e di funzionamento della
caldaia e dei suoi accessori
La caldaia posta sulla superficie di impermeabilizzare va posta entro un cassone metallico tale da
impedire il libero dilagare della massa fusa in caso di sua fuoriuscita. Il prelievo del materiale deve
avvenire con recipienti posti all'interno di tale vasca. Le bombole di gas d'alimentazione devono essere
tenute a più di 6 metri dalla caldaia; gli estintori ad almeno 3 metri
Durante l'impiego dei cannelli si deve usare la massima attenzione per evitare il contatto della fiamma
con materiali facilmente infiammabili. In particolare il cannello non deve mal essere lasciato con la
fiamma rivolta verso il rivestimento d'impermeabilizzazione né verso materiale facilmente infiammabile
(fibre tessili, legno, ecc.). E' importante disporre ed esigere che, quando si lascia il posto di lavoro,
anche per un momento solo, si deve spegnere il cannello e chiudere il rubinetto della bombola
USTIONI
La caldaia per la fusione del bitume dovrà essere munita di regolazione automatica di temperatura
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Guanti anticalore (Conformi UNI EN 407)
Sistema anticaduta con imbracatura e cordico con dissipatore (Per lavori in altezza non protetti)
Documento di Valutazione dei Rischi
125
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO ALTO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di riportare immediatamente il RISCHIO ad
un livello accettabile.
ATTIVITA' 5 : INTONACI
Esecuzione di intonaci esterni o interni
FASE LAVORATIVA
FASE 5.1 : RIMOZIONE DI INTONACI
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Trattasi della demolizione di intonaci eseguita manualmente o con
l'ausilio di martello demolitore.
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
MARTELLO DEMOLITORE ELETTRICO
MAZZA E SCALPELLO
Documento di Valutazione dei Rischi
126
SOSTANZE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
POLVERI INERTI
OPERE PROVVISIONALI UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti OPERE PROVVISIONALI :
PONTE SU CAVALLETTI
SCALA DOPPIA
Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze, le opere provvisionali sopra indicate, si farà riferimento alle
schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Proiezione di schegge
Inalazione di polveri e fibre
Rumore Vedere valutazione specifica
Caduta dall'alto
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Grave
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
3
3
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Prima di procedere alle spicconatura è opportuno assicurarsi della stabilità della struttura, in modo che
i lavori non arrechino indirettamente danni ad altre parti della struttura stessa.
Prima di eseguire le spicconature bisogna accertare la solidità dei ponti su cavalletti e predisporre le
adeguate protezioni atte ad impedire sia la caduta accidentale dei lavoratori che quella del materiale
Durante i lavori di demolizione deve essere assolutamente impedito il transito nelle zone di rischio e
devono essere predisposti opportuni cartelli indicanti l'esecuzione della demolizione.
Il materiale di risulta delle spicconature deve essere inumidito con acqua e successivamente raccolto e
rimosso.
Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
ELETTROCUZIONE
Prima di procedere alla esecuzione dei lavori, verificare l'assenza di linee elettriche nelle zone di lavoro.
Documento di Valutazione dei Rischi
127
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Sistema anticaduta con imbracatura e cordico con dissipatore (Per lavori in altezza non protetti)
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
Documento di Valutazione dei Rischi
128
FASE LAVORATIVA
FASE 5.2 : INTONACO TRADIZIONALE
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Esecuzione di intonacatura esterna di tipo civile di superfici verticali
ed orizzontali.In particolare si prevede:
- confezionamento malta (vedi scheda specifica allegata)
- movimentazione materiali
- allestimento opere provvisionali (vedi schede specifiche allegate)
- esecuzione intonaco
- pulizia e movimentazione residui
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
MOLAZZA
SOSTANZE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
CALCE IDRAULICA NATURALE
CEMENTO O MALTA CEMENTIZIA
OPERE PROVVISIONALI UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti OPERE PROVVISIONALI :
PONTE SU CAVALLETTI
PONTEGGIO FISSO
Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze, le opere provvisionali sopra indicate, si farà riferimento alle
schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Documento di Valutazione dei Rischi
Probabilità
Magnitudo
Rischio
129
Inalazione di polveri e fibre
Rumore Vedere valutazione specifica
Caduta dall'alto
Microclima
Getti e schizzi
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabile
Probabile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Modesta
Modesta
Grave
Lieve
Lieve
Modesta
Modesta
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
Non sovraccaricare i ponti di servizio per lo scarico dei materiali che non devono diventare dei depositi. Il
materiale scaricato deve essere ritirato al più presto sui solai, comunque sempre prima di effettuare un
nuovo scarico
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
CADUTA DALL'ALTO
Verificare l'integrità degli impalcati e dei parapetti dei ponteggi prima di ogni inizio di attività sui
medesimi. Per molte cause essi potrebbero essere stati danneggiati o manomessi (ad esempio durante il
disarmo delle strutture, per eseguire la messa a piombo, etc.)
Per la realizzazione degli intonaci non sono sufficienti i ponti al piano dei solai; è necessario costruire dei
ponti intermedi (mezze pontate), poiché non è consentito utilizzare i ponti su cavalletti sui ponteggi
esterni; i ponti intermedi devono essere costruiti con i medesimi criteri adottati per i ponti al piano dei
solai, con intavolati e parapetti regolari
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
I depositi momentanei devono consentire la agevole esecuzione delle manovre e dei movimenti necessari
per lo svolgimento del lavoro
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Documento di Valutazione dei Rischi
130
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
FASE LAVORATIVA
FASE 5.3 : RAPPEZZI DI INTONACO
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Trattasi della esecuzione di porzioni di intonaco nei lavori di
ristrutturazione e restauro di edifici in genere
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
MOLAZZA
Documento di Valutazione dei Rischi
131
SOSTANZE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
CALCE IDRAULICA NATURALE
CEMENTO O MALTA CEMENTIZIA
OPERE PROVVISIONALI UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti OPERE PROVVISIONALI :
PONTE SU CAVALLETTI
PONTEGGIO FISSO
Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze, le opere provvisionali sopra indicate, si farà riferimento alle
schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Inalazione di polveri e fibre
Rumore Vedere valutazione specifica
Caduta dall'alto
Getti e schizzi
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Probabile
Probabile
Possibile
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Modesta
Grave
Lieve
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
Non sovraccaricare i ponti di servizio per lo scarico dei materiali che non devono diventare dei depositi. Il
materiale scaricato deve essere ritirato al più presto sui solai, comunque sempre prima di effettuare un
nuovo scarico
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
CADUTA DALL'ALTO
Verificare l'integrità degli impalcati e dei parapetti dei ponteggi prima di ogni inizio di attività sui
medesimi. Per molte cause essi potrebbero essere stati danneggiati o manomessi (ad esempio durante il
disarmo delle strutture, per eseguire la messa a piombo, etc.)
Per la realizzazione degli intonaci non sono sufficienti i ponti al piano dei solai; è necessario costruire dei
ponti intermedi (mezze pontate), poiché non è consentito utilizzare i ponti su cavalletti sui ponteggi
esterni; i ponti intermedi devono essere costruiti con i medesimi criteri adottati per i ponti al piano dei
solai, con intavolati e parapetti regolari
Documento di Valutazione dei Rischi
132
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
I depositi momentanei devono consentire la agevole esecuzione delle manovre e dei movimenti necessari
per lo svolgimento del lavoro
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Indumenti protettivi adeguati (Conforme UNI EN 342-343)
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
Documento di Valutazione dei Rischi
133
ATTIVITA' 6 : “PICCOLE” OPERE STRADALI
Esecuzione di “piccole” opere stradali
FASE LAVORATIVA
FASE 6.1 : CORDOLI MARCIAPIEDI E CANALETTE
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
AREA
Descrizione
Urbanistica e Tecnica Manutentiva
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Trattasi della formazione, su scavo predisposto, di cordoli in pietra
e/o marciapiedi, e della realizzazione di canalette di scolo
prefabbricate per lo smaltimento di acque meteoriche.
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
COMPATTATORE A PIATTO VIBRANTE
PALA
PICCONE
Nota: Per le attrezzature di lavoro sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i
relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
Documento di Valutazione dei Rischi
134
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Postura
Movimentazione manuale dei carichi
Inalazione di polveri e fibre
Investimento
Rumore Vedere valutazione specifica
Vibrazioni Effettuare valutazione specifica
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Probabile
M.probabile
Probabile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Modesta
Modesta
Grave
Modesta
Lieve
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
3
3
3
3
3
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Durante i lavori su strada, in caso di passaggio di pedoni, se non esiste il marciapiede, o questo è
occupato dal cantiere, dovrà essere delimitato e protetto un corridoio di transito pedonale, lungo il lato
od i lati prospicienti il traffico veicolare
In caso di presenza di traffico veicolare nella zona interessata, predisporre un Piano specifico di
regolazione del traffico.
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Impedire l'avvicinamento, la sosta ed il transito di persone non addette ai lavori, soprattutto durante
l'utilizzo di attrezzi taglienti quali falci, decespugliatori,forbici per potatura, ecc., con segnalazioni e
delimitazioni idonee
RUMORE
Attuare gli interventi tecnici, organizzativi e procedurali concretamente attuabili al fine di ridurre al
minimo i rischi derivanti dall'esposizione al rumore
INVESTIMENTO
Durante i lavori su strada, con necessità di interruzione momentanea del traffico, in caso di
autorizzazione dell'ente proprietario, dovranno essere posti per ogni senso di marcia, segnali di
«Limitazione della velocità» (seguiti dal segnale di «Fine limitazione della velocità') e di «Preavviso di
deviazione»
Accertarsi che sia stata delimitata l'area di intervento e che siano state predisposte le segnalazioni e
protezioni necessarie per lavori su strade aperte al traffico
VIBRAZIONI
Gli utensili e le attrezzature vibranti da impiegare dovranno essere scelte tra quelle meno dannose per
l'operatore; le stesse devono essere dotate di tutte le soluzioni tecniche più efficaci per la protezione dei
lavoratori (es. manici antivibrazioni, dispositivi di smorzamento, etc.) e devono essere installate e
mantenute in stato di perfetta efficienza
Documento di Valutazione dei Rischi
135
POSTURA
Adottare una postura ergonomicamente corretta, evitare sforzi eccessivi, movimenti bruschi e ripetitivi
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Guanti imbottiti contro le vibrazioni (Durante l'utilizzo di attrezzi che producono vibrazioni)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Indumenti ad Alta Visibilità (Conforme UNI EN 471)
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
Documento di Valutazione dei Rischi
136
FASE LAVORATIVA
FASE 6.2 : PAVIMENTAZIONE IN BASOLE
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
AREA
Descrizione
Urbanistica e Tecnica Manutentiva
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Trattasi della esecuzione di pavimentazioni esterne in basole di
diversa pezzatura. Si prevedono le seguenti attività:
- Movimentazione ed accatastamento basole nell'area di lavoro
- Realizzazione massetto a sottofondo
- Taglio delle basole
- Posa delle basole
- Rifinitura giunti
- Pulizia e movimentazione dei residui
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
AUTOCARRO CON CASSONE RIBALTABILE
CARRIOLA
SEGA CIRCOLARE
Nota: Per le attrezzature di lavoro sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i
relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Investimento
Rumore Vedere valutazione specifica
Allergeni
Movimentazione manuale dei carichi
Inalazione di polveri e fibre
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Improbabile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Grave
Lieve
Lieve
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
Documento di Valutazione dei Rischi
137
GENERALE
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
Durante la posa, utilizzare ginocchiere antisdrucciolo in caucciù ad allaccio rapido
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
Sensibilizzazione periodica al personale operante relativamente ai rischi specifici delle operazioni da
eseguire
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
Utilizzare calzature di sicurezza con puntale in acciaio
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Utilizzare macchinari dotati di dispositivi di protezione delle parti in movimento
ELETTROCUZIONE
Verificare periodicamente l'integrità dei macchinari elettrici e relativi cavi
Nell'eventualità di impiego di energia elettrica per l'esecuzione dei lavori, le apparecchiature elettriche,
oltre a rispondere al requisiti specifici per i lavori all'aperto, devono avere grado di protezione
compatibile con l'ambiente di lavoro ed essere protette contro getti a pressione. Tutte le installazioni
elettriche, anche se provvisorie ed esercite attraverso motogeneratori, devono essere installate e
verificate da personale esperto prima di essere messe in funzione
RUMORE
Attuare gli interventi tecnici, organizzativi e procedurali concretamente attuabili al fine di ridurre al
minimo i rischi derivanti dall'esposizione al rumore
INVESTIMENTO
Accertarsi che sia stata delimitata l'area di intervento e che siano state predisposte le segnalazioni e
protezioni necessarie per lavori su strade aperte al traffico
Adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità dei posti di
lavoro
Durante lo scarico del materiale dagli autocarri occorrerà assistere il conducente sia durante
l'avvicinamento che durante lo scarico stesso, interrompendo le lavorazioni in atto
INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE
In presenza di polveri utilizzare la mascherina in dotazione
La diffusione delle polveri e fibre deve essere ridotta al minimo irrorando periodicamente le superfici di
lavoro ed i percorsi dei mezzi meccanici
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Il personale addetto alla movimentazione dei basoli deve essere opportunamente addestrato sulle
modalità di esecuzione della movimentazione manuale dei carichi
Documento di Valutazione dei Rischi
138
ALLERGENI
Accertarsi della tossicità dei materiali e dei prodotti utilizzati ed attenersi alle istruzioni riportate nelle
rispettive schede tecniche
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Indumenti ad Alta Visibilità (Conforme UNI EN 471)
Ginocchiere
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di conseguire un livello di RISCHIO
accettabile.
FASE LAVORATIVA
FASE 6.3 : TAGLIO DI ALBERI, ARBUSTI E SIMILI
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
AREA
Descrizione
Urbanistica e Tecnica Manutentiva
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Documento di Valutazione dei Rischi
139
Taglio di alberi, arbusti, piante e simili, eseguito con attrezzi
manuali o con l'uso di motosega e/o decespugliatore.In particolare si
prevede:
- ricognizione dell'area di intervento, preparazione e delimitazione
- predisposizione segnaletica di sicurezza
- taglio arbusti e piante con mezzi meccanici
- pulizia e movimentazione dei residui
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ASCIA
ATTREZZATURA MANUALE DA TAGLIO
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
DECESPUGLIATORE A MOTORE
MOTOSEGA CON MOTORE A COMBUSTIONE
SOSTANZE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :
POLVERI DI LEGNO
Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche,
riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Proiezione di schegge
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Caduta di materiale dall'alto
Postura
Punture, morsi di insetti o rettili
Microclima
Movimentazione manuale dei carichi
Inalazione di polveri e fibre
Scivolamenti, cadute a livello
Probabilità
Probabile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Probabile
Probabile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Grave
Modesta
Modesta
Grave
Modesta
Modesta
Lieve
Lieve
Lieve
Modesta
Rischio
ALTO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
4
3
3
3
2
2
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
Delimitare l'area di intervento, predisporre le segnalazioni e protezioni necessarie
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
Documento di Valutazione dei Rischi
140
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Verificare l'integrità delle protezioni per le mani degli attrezzi utilizzati e che gli stessi siano conformi
alla norma e marcati "CE"
Non lasciare incustoditi attrezzi taglienti, ma riporli sempre negli appositi contenitori o, comunque, in
modo da non causare danni in caso di cadute accidentali.
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
I depositi momentanei devono consentire la agevole esecuzione delle manovre e dei movimenti necessari
per lo svolgimento del lavoro
Eseguire i lavori in condizioni di stabilità adeguata
CESOIAMENTO, STRITOLAMENTO
Guidare la caduta degli alberi di alto fusto tramite funi
POSTURA
Effettuare i turni di riposo per evitare di sforzare eccessivamente schiena e spalle
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Indumenti protettivi adeguati (Conforme UNI EN 342-343)
Documento di Valutazione dei Rischi
141
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO ALTO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di riportare immediatamente il RISCHIO ad
un livello accettabile.
FASE LAVORATIVA
FASE 6.4 : TAGLIO ALBERI
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
AREA
Descrizione
Urbanistica e Tecnica Manutentiva
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Trattasi delle operazioni di taglio di alberi mediante motosega
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ASCIA
MOTOSEGA CON MOTORE A COMBUSTIONE
Nota: Per le attrezzature di lavoro sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i
relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Magnitudo
Modesta
Rischio
BASSO
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
Delimitare l'area di intervento, predisporre le segnalazioni e protezioni necessarie
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
Documento di Valutazione dei Rischi
142
ELETTROCUZIONE
Assicurarsi che nell'area non vi siano persone o opere come palificazioni, linee elettriche o telefoniche
aeree, tubazioni, ecc. che potrebbero essere danneggiate dall'abbattimento degli alberi
CESOIAMENTO, STRITOLAMENTO
Guidare la caduta degli alberi di alto fusto tramite funi
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Tuta di lavoro
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO BASSO. Ciò nonostante, pur essendo attualmente il rischio accettabile,
al fine del miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza possibili, dovranno essere comunque seguite le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati.
Documento di Valutazione dei Rischi
143
FASE LAVORATIVA
FASE 6.5 : PULIZIA AREA URBANA
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Trattasi del servizio di spazzamento manuale delle strade e dei
marciapiedi. Si procede ad uno spazzamento manuale a secco,
accumulando il materiale in punti idonei per la raccolta
e
trasferimento a discarica.
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
Nota: Per le attrezzature di lavoro sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i
relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Inalazione di polveri e fibre
Rischio Biologico
Postura
Microclima
Incidenti tra automezzi
Vibrazioni
Movimentazione manuale dei carichi
Investimento
Rumore Vedere valutazione specifica
Scivolamenti, cadute a livello
Probabilità
Probabile
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Grave
Modesta
Grave
Modesta
Modesta
Grave
Modesta
Modesta
Rischio
ALTO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
4
3
3
3
3
3
3
3
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
Documento di Valutazione dei Rischi
144
GENERALE
Predisporre la sorveglianza sanitaria degli esposti
I mezzi e le attrezzature utilizzate dovranno essere marcate CE
Predisporre una adeguata manutenzione di tutti i mezzi in uso tramite interventi programmati
Predisporre armadietti degli spogliatoi sufficientemente spaziosi e a doppio scomparto
RUMORE
Durante alcune operazioni particolarmente rumorose ( es. uso del soffione ) devono essere utilizzati
idonei sistemi di protezione (cuffie o tappi antirumore)
INVESTIMENTO
Gli operatori stradali devono essere dotati ed utilizzare indumenti a alta visibilità e calzature adeguate,
oltre alla mascherina antipolvere e a guanti idonei
INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE
Prevedere il lavaggio centralizzatodegli indumenti da lavoro
Umidificaree le superfici da spazzare per limitare il sollevamento di polvere
Utilizzo adeguati facciali filtranti durante l'esecuzione di operazioni inevitabilmente ad elevata
polverosità
INCIDENTI TRA AUTOMEZZI
Obbligo di cintura di sicurezza durante la guida
I mezzi utilizzati devono avere colori ben visibili e devono essere dotati della necessaria segnaletica
Effettuare un'adeguata formazione ed informazione dei lavoratori (rispetto del codice della strada e di
corrette procedure operative
MICROCLIMA
Gli operatori dievono essere dotati ed utilizzare adeguati indumenti da lavoro per le varie tipologie di
clima ed agenti atmosferici
VIBRAZIONI
Gli aspirapolvere ed i soffioni devono essere “insonorizzati”; questi ultimi devono inoltre essere isolati
per le vibrazioni
POSTURA
I mezzi devono essere equipaggiati con sedili adeguatamente ammortizzati
Verificare le caratteristiche di ergonomicità degli attrezzi utilizzati
RISCHIO BIOLOGICO
Vietare la consumazione di pasti e bevande indossando le tute da lavoro ed in ambienti non idonei
Attuare un protocollo di vaccino-profilassi da intendersi quale presidio di protezione personale e la
vaccinazione anti epatite virale B
Utilizzare guanti idonei durante l'attività lavorativa con la finalità di diminuire la probabilità di ferite alle
mani con oggetti che possono essere contaminati da agenti biologici
Documento di Valutazione dei Rischi
145
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Indumenti ad Alta Visibilità (Conforme UNI EN 471)
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO ALTO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di riportare immediatamente il RISCHIO ad
un livello accettabile.
Documento di Valutazione dei Rischi
146
FASE 6.6 : AFFISSIONE
La fase lavorativa oggetto dell’analisi viene effettuata all’interno dei seguenti ambienti/reparti:
Ambiente/Reparto
Descrizione
ATTIVITA’ CONTEMPLATA
Trattasi del servizio affissione di manifesti sulle apposite aree
comunali. Tale attività è totalmente manuale.
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
Nota: Per le attrezzature di lavoro sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i
relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nella fase di lavoro, per ognuno dei quali è stato
valutato il relativo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Rischio Biologico
Inalazione di polveri e fibre
Postura
Microclima
Incidenti tra automezzi
Vibrazioni
Movimentazione manuale dei carichi
Investimento
Rumore Vedere valutazione specifica
Scivolamenti, cadute a livello
Probabilità
Possibile
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Grave
Modesta
Grave
Modesta
Modesta
Grave
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
3
3
3
3
3
3
3
3
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Predisporre la sorveglianza sanitaria degli esposti
I mezzi e le attrezzature utilizzate dovranno essere marcate CE
Predisporre armadietti degli spogliatoi sufficientemente spaziosi e a doppio scomparto
Documento di Valutazione dei Rischi
147
INVESTIMENTO
Gli operatori stradali devono essere dotati ed utilizzare indumenti a alta visibilità e calzature adeguate,
oltre alla mascherina antipolvere e a guanti idonei
MICROCLIMA
Gli operatori devono essere dotati ed utilizzare adeguati indumenti da lavoro per le varie tipologie di
clima ed agenti atmosferici
POSTURA
I mezzi devono essere equipaggiati con sedili adeguatamente ammortizzati
Verificare le caratteristiche di ergonomicità degli attrezzi utilizzati
RISCHIO BIOLOGICO
Vietare la consumazione di pasti e bevande indossando le tute da lavoro ed in ambienti non idonei
Attuare un protocollo di vaccino-profilassi da intendersi quale presidio di protezione personale e la
vaccinazione anti epatite virale B
Utilizzare guanti idonei durante l'attività lavorativa con la finalità di diminuire la probabilità di ferite alle
mani con oggetti che possono essere contaminati da agenti biologici
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
I lavoratori addetti alla fase di lavoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Indumenti ad Alta Visibilità (Conforme UNI EN 471)
Conclusioni
Individuati tutti i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le POSSIBILI
CONSEGUENZE per la salute e la sicurezza dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa
presenti nel suo complesso un RISCHIO ALTO. Dovranno, pertanto, essere obbligatoriamente seguite tutte le
Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. indicati, al fine di riportare immediatamente il RISCHIO ad
un livello accettabile.
Documento di Valutazione dei Rischi
148
SEZIONE 8
VALUTAZIONE RISCHI ATTREZZATURE IMPIEGATE
Qui di seguito viene riportata l’analisi dei rischii derivanti dalle attrezzature utilizzate nelle precedenti
attività lavorative ed indicate in ogni singola attività. Anche per le attrezzature sono stati individuati e
valutati (con la metodologia di cui alla Sezione 3) i singoli rischi derivanti dal loro utilizzo e sono state
dettagliate le misure di prevenzione e protezione ed indicati i Dispositivi di Protezione Individuale da
indossare.
ATTREZZATURA
ASCIA
DESCRIZIONE
Attrezzatura manuale utilizzata per il taglio di materiale in legno di
diversa natura.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Proiezione di schegge
Caduta di materiale dall'alto
Postura
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
Controllare che non vi siano persone nel raggio d'azione dell'ascia.
Evitare turni prolungati nell'utilizzo dell'ascia ed effettuare pause opportune.
Controllare lo stato di manutenzione dell'ascia prima del suo utilizzo.
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO
Non abbandonare l'attrezzo in modo casuale ed assicurarli da una eventuale caduta dall'alto
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
Dovendo riporre momentaneamente l'attrezzo a terra, assicurasi che le parti taglienti non possano essere
fonte di pericolo per se stessi e per altri, anche a seguito di cadute accidentali
Documento di Valutazione dei Rischi
149
PROIEZIONE DI SCHEGGE
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante
utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si
devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a
recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
POSTURA
Assumere una posizione corretta e stabile durante l'uso dell'utensile
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
ATTREZZATURA
ATTREZZATURA MANUALE DA TAGLIO
DESCRIZIONE
Attrezzi manuali da taglio, quali falci, accette, taglierine, ecc.
utilizzati in lavori generici di cantiere.
Devono essere integri, di buona qualità ed idonei alle lavorazioni da effettuare; i manici devono essere
correttamente fissati e non devono presentare incrinature o scheggiature in grado di produrre ferite. Le parti
taglienti non devono presentare difetti di alcun tipo e devono essere protette in caso di inutilizzo, anche
temporaneo.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Punture, tagli e abrasioni
Caduta di materiale dall'alto
Postura
Inalazione di polveri e fibre
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti e compressioni
Documento di Valutazione dei Rischi
Probabilità
Probabile
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Grave
Modesta
Lieve
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
2
150
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
Gli utensili dovranno essere provvisti del marchio di qualità. Gli utensili non rispondenti a tali requisiti
dovranno essere sostituiti. (Art.70 D.Lgs.81/08)
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
Selezionare il tipo di utensile adeguato all'impiego
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO
Non abbandonare gli utensili in modo casuale ed assicurarli da una eventuale caduta dall'alto
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
Verificare il corretto fissaggio dei manici degli utensili
Per gli utensili a punta e scalpelli utilizzare idonei paracolpi ed eliminare le sbavature dalle impugnature
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Controllare che gli utensili non siano deteriorati
Sostituire i manici degli utensili che presentino incrinature o scheggiature
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
Dovendo riporre momentaneamente l'attrezzo a terra, assicurasi che le parti taglienti non possano essere
fonte di pericolo per se stessi e per altri, anche a seguito di cadute accidentali
PROIEZIONE DI SCHEGGE
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante
utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si
devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a
recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
POSTURA
Assumere una posizione corretta e stabile durante l'uso dell'utensile
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Documento di Valutazione dei Rischi
151
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
ATTREZZATURA
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
DESCRIZIONE
Utensili manuali quali martelli, pinze, cazzuole, pale, ecc. Devono
essere integri, di buona qualità ed idonei alle lavorazioni da
effettuare; i manici devono essere correttamente fissati e non
devono presentare incrinature o scheggiature in grado di produrre
ferite.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Proiezione di schegge
Elettrocuzione
Caduta di materiale dall'alto
Scivolamenti, cadute a livello
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
Documento di Valutazione dei Rischi
152
GENERALE
L'attrezzatura dovrà essere corredata da apposite istruzioni d'uso e libretto di manutenzione (Art. 71,
comma 4, D.Lgs. 81/08)
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuale previsti
Selezionare il tipo di utensile adeguato all'impiego ed accertarsi che sia integro in tutte le sue parti
Impugnare saldamente gli utensili
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza.
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO
Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per l'impiego manuale devono essere tenuti in condizioni di
equilibrio stabile (es.: riposti in contenitori o assicurati al corpo dell'addetto).
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
Utilizzare l'attrezzo in condizioni di stabilità adeguata
ELETTROCUZIONE
I lavoratori non devono adoperare gli attrezzi manuali di uso comune su parti di impianti elettrici in
tensione
PROIEZIONE DI SCHEGGE
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante
utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si
devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a
recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Documento di Valutazione dei Rischi
153
ATTREZZATURA
AUTOCARRO
DESCRIZIONE
Mezzo di trasporto di materiali in genere ed utilizzato per il carico e
scarico di attrezzature, materiali edili, materiale di risulta delle
lavorazioni, ecc.
L'automezzo dovrà attenersi alle disposizioni relative alla viabilità di
cantiere e dovrà essere accompagnato da un preposto dall'ingresso
fino al sito di carico o scarico.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Calore, fiamme, esplosione
Investimento
Incidenti tra automezzi
Ribaltamento
Rumore Vedere valutazione specifica
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Improbabile
Improbabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
Verificare il funzionamento dei dispositivi di manovra posti sulla piattaforma e sull'autocarro
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando
Assicurarsi della corretta chiusura delle sponde
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Se l'attrezzatura di lavoro manovra in una zona con presenza di lavoratori, devono essere stabilite e
rispettate apposite regole di circolazione. In particolare si devono prendere misure organizzative atte e
evitare che lavoratori a piedi si trovino nella zona di attività di attrezzature di lavoro semoventi. Qualora
la presenza di lavoratori a piedi sia necessaria per la buona esecuzione dei lavori, si devono prendere
misure appropriate per evitare che essi siano feriti dall' attrezzatura (punti 2.2 e 2.3, Allegato VI D.Lgs.
81/08)
Documento di Valutazione dei Rischi
154
Le attrezzature di lavoro mobili dotate di un motore a combustione possono essere utilizzate nella zona
di lavoro soltanto qualora sia assicurata una quantità sufficiente di aria senza rischi per la sicurezza e la
salute dei lavoratori (Punto 2.5, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO
Non caricare materiale sfuso oltre l'altezza delle sponde
RUMORE
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
INVESTIMENTO
Durante l'uso dovrà essere impiegato un lavoratore a terra per operazioni di retromarcia o comunque
difficili.
Durante l'uso dell'autocarro dovranno essere allontanati i non addetti mediante sbarramenti e segnaletica
di sicurezza (vietato sostare, vietato ai non addetti ai lavori, ecc.).
Durante l'utilizzo su strada non all'interno di un'area di cantiere, dovrà essere attaccato posteriormente
un pannello a strisce bianche e rosse integrato da un segnale di 'passaggio obbligatorio'
Verificare accuratamente l'efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere prima di
utilizzare l'autocarro
Verificare l'efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi prima di utilizzare
l'autocarro
Dovrà essere garantita la visibilità del posto di guida prima di utilizzare l'autocarro
Durante l'utilizzo dovrà essere esposta una segnaletica di sicurezza richiamante l'obbligo di moderare la
velocità.
Verificare che la pressione delle ruote sia quella riportata nel libretto d'uso dell'autocarro
Segnalare l'operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere
Se l' attrezzatura di lavoro manovra in una zona di lavoro, devono essere stabilite e rispettate apposite
regole di circolazione (Punto 2.2, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
Durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
Dotare le macchine operatrici di estintori portatili a polvere
RIBALTAMENTO
Controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità dell'autocarro
INCIDENTI TRA AUTOMEZZI
Eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo per i
pneumatici e freni, segnalando eventuali anomalie
Documento di Valutazione dei Rischi
155
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Cintura di sicurezza del mezzo (Indossare sempre prima della partenza)
ATTREZZATURA
AUTOCARRO CON CASSONE RIBALTABILE
DESCRIZIONE
Mezzo di trasporto di materiali in genere ed utilizzato per il carico e
scarico di materiali edili, materiale di risulta delle lavorazioni, ecc.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Investimento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Caduta di materiale dall'alto
Incidenti tra automezzi
Ribaltamento
Calore, fiamme, esplosione
Rumore Vedere valutazione specifica
Probabilità
Possibile
Probabile
Possibile
Improbabile
Improbabile
Improbabile
Possibile
Magnitudo
Grave
Modesta
Grave
Grave
Grave
Grave
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
3
2
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
Verificare il funzionamento dei dispositivi di manovra posti sulla piattaforma e sull'autocarro
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Documento di Valutazione dei Rischi
156
Pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando
Assicurarsi della corretta chiusura delle sponde
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Se l'attrezzatura di lavoro manovra in una zona con presenza di lavoratori, devono essere stabilite e
rispettate apposite regole di circolazione. In particolare si devono prendere misure organizzative atte e
evitare che lavoratori a piedi si trovino nella zona di attività di attrezzature di lavoro semoventi. Qualora
la presenza di lavoratori a piedi sia necessaria per la buona esecuzione dei lavori, si devono prendere
misure appropriate per evitare che essi siano feriti dall' attrezzatura (punti 2.2 e 2.3, Allegato VI D.Lgs.
81/08)
Le attrezzature di lavoro mobili dotate di un motore a combustione possono essere utilizzate nella zona
di lavoro soltanto qualora sia assicurata una quantità sufficiente di aria senza rischi per la sicurezza e la
salute dei lavoratori (Punto 2.5, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO
Non caricare materiale sfuso oltre l'altezza delle sponde
RUMORE
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
INVESTIMENTO
Durante l'uso dovrà essere impiegato un lavoratore a terra per operazioni di retromarcia o comunque
difficili.
Durante l'uso dell'autocarro dovranno essere allontanati i non addetti mediante sbarramenti e segnaletica
di sicurezza (vietato sostare, vietato ai non addetti ai lavori, ecc.).
Durante l'utilizzo su strada non all'interno di un'area di cantiere, dovrà essere attaccato posteriormente
un pannello a strisce bianche e rosse integrato da un segnale di 'passaggio obbligatorio'
Verificare accuratamente l'efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere prima di
utilizzare l'autocarro
Verificare l'efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi prima di utilizzare
l'autocarro
Dovrà essere garantita la visibilità del posto di guida prima di utilizzare l'autocarro
Durante l'utilizzo dovrà essere esposta una segnaletica di sicurezza richiamante l'obbligo di moderare la
velocità.
Verificare che la pressione delle ruote sia quella riportata nel libretto d'uso dell'autocarro
Segnalare l'operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere
Se l' attrezzatura di lavoro manovra in una zona di lavoro, devono essere stabilite e rispettate apposite
regole di circolazione (Punto 2.2, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
Durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
RIBALTAMENTO
Controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità dell'autocarro
Documento di Valutazione dei Rischi
157
INCIDENTI TRA AUTOMEZZI
Eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo per i
pneumatici e freni, segnalando eventuali anomalie
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Tuta di lavoro
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Indumenti ad Alta Visibilità (Conforme UNI EN 471)
Guanti anticalore (Conformi UNI EN 407)
Cintura di sicurezza del mezzo (Indossare sempre prima della partenza)
ATTREZZATURA
ATTREZZATURA
CALCOLATRICE
DESCRIZIONE
La calcolatrice è un dispositivo in grado di eseguire calcoli numerici.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Postura
Documento di Valutazione dei Rischi
Probabilità
Possibile
Magnitudo
Modesta
Rischio
BASSO
2
158
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)
POSTURA
Assumere una comoda posizione di lavoro.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI
ATTREZZATURA
CANNELLO PER GUAINA
DESCRIZIONE
Attrezzo manuale utilizzato per saldare guaine e simili.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Calore, fiamme, esplosione
Gas e vapori
Probabilità
Probabile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Rischio
ALTO
MEDIO
4
3
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
Documento di Valutazione dei Rischi
159
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Presso la macchina, poichè vengono effettuate operazioni che presentano particolari pericoli, per
prodotti o materie (infiammabili, esplodenti, corrosivi, a temperature dannose, asfissianti, irritanti,
tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno essere esposte le disposizioni e le istruzioni
concernenti la sicurezza delle specifiche lavorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
Durante l'uso dell'attrezzatura dovranno essere allontanati gli eventuali materiali che, per la loro natura,
risultino infiammabili, facilmente combustibili o danneggiabili. Quando ciò non è possibile detti materiali
dovranno essere opportunamente protetti contro le scintille
Si raccomanda ai lavoratori che il cannello, il riduttore, le valvole e le altre apparecchiature
dell'impianto di saldatura non devono mai essere lubrificate con oli e grassi in quanto queste sostanze, a
contatto con l'ossigeno, si infiammano facilmente.
Verificare l'integrità dei tubi in gomma e le connessione tra bombola e cannello prima dell'utilizzo del
cannello per guaina
Verificare la funzionalità del riduttore di pressione prima dell'utilizzo del cannello per guaina
Controllare i dispositivi di sicurezza contro il ritorno di fiamma, in prossimità dell'impugnatura, dopo i
riduttori di pressione e nelle tubazioni lunghe più di 5 m
Evitare di usare la fiamma libera in corrispondenza delle tubazioni e della bombola del gas
Tenere la bombola nei pressi del posto di lavoro ma lontano da fonti di calore
Nelle pause di lavoro, spegnere la fiamma e chiudere l'afflusso del gas
Il trasporto nell'interno delle aziende e dei locali di lavoro degli apparecchi mobili di saldatura al cannello
deve essere effettuato mediante mezzi atti ad assicurare la stabilità dei gasogeni e dei recipienti dei gas
compressi o disciolti e ad evitare urti pericolosi (Punto 8.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
I recipienti dei gas compressi o sciolti, ad uso di impianti fissi di saldatura, devono essere efficacemente
ancorati, al fine di evitarne la caduta accidentale (punto 8.3, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Non devono eseguirsi lavorazioni ed operazioni con fiamme libere o con corpi incandescenti a meno di 5
metri di distanza dai generatori o gasometri di acetilene (Punto 8.1, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri inattinici (Conformi UNI EN 166-169)
Guanti anticalore (Conformi UNI EN 407)
Indumenti protettivi in cuoio (Conformi UNI EN 470-1)
Documento di Valutazione dei Rischi
160
ATTREZZATURA
CARRIOLA
DESCRIZIONE
Attrezzo manuale utilizzato per il trasporto di materiale.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Modesta
Rischio
BASSO
BASSO
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
La ruota della carriola verra' mantenuta gonfia a sufficienza.
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
I manici della carriola dovranno prevedere manopole antiscivolo all'estremita'.
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
Assicurarsi della stabilità dei percorsi durante l'utilizzo della carriola
Documento di Valutazione dei Rischi
161
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
ATTREZZATURA
COMPATTATORE A PIATTO VIBRANTE
DESCRIZIONE
Attrezzatura utilizzata per la compattazione di materiale di diversa
natura.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Gas e vapori
Rumore Vedere valutazione specifica
Ustioni
Vibrazioni Effettuare valutazione specifica
Calore, fiamme, esplosione
Probabilità
Probabile
Probabile
Possibile
Probabile
Improbabile
Magnitudo
Modesta
Modesta
Modesta
Lieve
Grave
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
Verificare la consistenza dell'area da compattare prima di utilizzare il compattatore
Verificare l'efficienza dei comandi del compattatore
Verificare l'efficienza del carter della cinghia di trasmissione del compattatore
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Non utilizzare il compattatore in ambienti chiusi e poco ventilati
Eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego del compattatore a motore
spento
Documento di Valutazione dei Rischi
162
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Presso la macchina, poichè vengono effettuate operazioni che presentano particolari pericoli, per
prodotti o materie (infiammabili, esplodenti, corrosivi, a temperature dannose, asfissianti, irritanti,
tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno essere esposte le disposizioni e le istruzioni
concernenti la sicurezza delle specifiche lavorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
RUMORE
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
Durante il rifornimento di carburante spegnere il motore del compattatore e non fumare
USTIONI
Verificare l'efficienza dell'involucro coprimotore del compattatore
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Documento di Valutazione dei Rischi
163
ATTREZZATURA
COMPRESSORE
DESCRIZIONE
Il compressore è una macchina pneumofora che innalza la pressione
di un gas mediante l'impiego di energia meccanica.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Calore, fiamme, esplosione
Gas e vapori
Rumore Vedere valutazione specifica
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
3
3
3
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
Ai lavoratori vengono vietate operazioni di manutenzione o pulizia con il compressore collegato
all'impianto
Durante l'uso del compressore dovrà essere saltuariamente controllata l'efficienza della valvola di
sicurezza.
Verificare la possibilità di inserire l'eventuale azione vibrante del rullo compressore
Sistemare in posizione stabile il compressore
Verificare la funzionalità della strumentazione del compressore
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Presso la macchina, poichè vengono effettuate operazioni che presentano particolari pericoli, per
prodotti o materie (infiammabili, esplodenti, corrosivi, a temperature dannose, asfissianti, irritanti,
tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno essere esposte le disposizioni e le istruzioni
concernenti la sicurezza delle specifiche lavorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
Verificare la connessione dei tubi del compressore
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Il compressore dovra' essere dotato di idonea valvola di sicurezza e di dispositivo in grado di spegnere il
motore nel caso di raggiungimento della pressione massima. (Punto 5.3.15, Allegato V - D.Lgs.81/08)
Il compressore sara' dotato di una gabbia in rete metallica contro il contatto con gli organi di
trasmissione.
Documento di Valutazione dei Rischi
164
ELETTROCUZIONE
La macchina dovrà essere collegata all'impianto di terra.
RUMORE
Per l'uso del compressore dovranno essere osservate le ore di silenzio imposte dai regolamenti locali.
Controllare l'integrità dell'isolamento acustico del compressore
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
OLII MINERALI E DERIVATI
Verificare l'efficienza del filtro di trattenuta per acqua e particelle d'olio del compressore
GAS E VAPORI
Posizionare il compressore in luoghi sufficientemente ventilati
Verificare l'efficienza del filtro d'aria aspirato del compressore
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
Accertare l'assenza di sostanze infiammabili nei pressi del compressore
Allontanare dal compressore materiali infiammabili
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
ATTREZZATURA
DECESPUGLIATORE A MOTORE
DESCRIZIONE
Il decespugliatore viene utilizzato per ripulire dalla vegetazione
strade, fossati, fiumi, percorsi, aree verdi ecc.
Documento di Valutazione dei Rischi
165
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Calore, fiamme, esplosione
Proiezione di schegge
Rumore Vedere valutazione specifica
Punture, tagli e abrasioni
Vibrazioni Effettuare valutazione specifica
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Lieve
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
M.BASSO
3
3
3
2
1
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Presso la macchina, poichè vengono effettuate operazioni che presentano particolari pericoli, per
prodotti o materie (infiammabili, esplodenti, corrosivi, a temperature dannose, asfissianti, irritanti,
tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno essere esposte le disposizioni e le istruzioni
concernenti la sicurezza delle specifiche lavorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Verificare l'integrità delle protezioni degli organi lavoratori e delle parti ustionanti prima dell'utilizzo del
decespugliatore a motore
Controllare il fissaggio degli organi lavoratori prima dell'utilizzo del decespugliatore a motore
Verificare il funzionamento dei dispositivi di accensione e di arresto prima di utilizzare il decespugliatore
a motore
RUMORE
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
PROIEZIONE DI SCHEGGE
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante
utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si
devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a
recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Documento di Valutazione dei Rischi
166
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Visiera di protezione (Conforme UNI EN 166)
ATTREZZATURA
ATTREZZATURA
FAX
DESCRIZIONE
Il fax è un servizio telefonico consistente nella trasmissione e
ricezione di immagini fisse (tipicamente copie di documenti).
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Postura
Inalazione di polveri e fibre
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Magnitudo
Grave
Modesta
Lieve
Rischio
MEDIO
BASSO
BASSO
3
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
Accertarsi che il materiale sia conforme a quanto previsto dalle attuali norme tecniche e di sicurezza per
le apparecchiature per I'ufficio EN-60950 (norme CEI 74-2)
Le apparecchiature devono essere provviste di regolare marcatura "CE" prevista dalle norme vigenti
(93/68 CEE del 22/07/1993, attuazione della direttiva CEE 73/23 del Consiglio del 19/02/1973)
Accertarsi che la installazione sia stata eseguita a regola d'arte, giusta prescrizione della legge n. 168 del
01.03.1968 e che il materiale sia conforme a quanto previsto dalle attuali norme tecniche e di sicurezza
per le apparecchlature per l'ufficio EN-60950 (norme CEI 74-2)
Documento di Valutazione dei Rischi
167
L' operazione di sostituzione del toner va effettuata con cautela e da personale esperto
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
Accertare la stabilità ed il corretto posizionamento della macchina
ELETTROCUZIONE
Verificare l'integrità dei collegamenti elettrici di messa a terra visibili e relative protezioni
Verificare l'efficienza dell'interruttore di alimentazione
Evitare di utilizzare o toccare l'apparecchiatura con mani umide
INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE
Evitare di effettuare la sostituzione del toner se non si è pratici di tale operazione
POSTURA
Verificare di poter assumere una posizione di lavoro adeguata
Adeguare la posizione di lavoro
Evitare di mantenere la stessa posizione per tempi prolungati
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Mascherina con carboni attivi (Conforme UNI EN 149)
Documento di Valutazione dei Rischi
168
ATTREZZATURA
FOTOCOPIATRICE
DESCRIZIONE
Macchina da ufficio per la esecuzione di copie fotostatiche.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Postura
Radiazioni non ionizzanti
Elettrocuzione
Inalazione di polveri e fibre
Scivolamenti, cadute a livello
Probabilità
Probabile
Probabile
Possibile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Modesta
Grave
Lieve
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
3
3
3
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L' operazione di sostituzione del toner va effettuata con cautela e da personale esperto
Liberare l'area di lavoro da eventuali materiali d'ingombro
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
Accertare la stabilità ed il corretto posizionamento della macchina
Verificare la disposizione del cavo di alimentazione affinché non intralci i passaggi e non sia
danneggiamenti
esposto a
ELETTROCUZIONE
Verificare l'integrità dei collegamenti elettrici di messa a terra visibili e relative protezioni
Verificare l'efficienza dell'interruttore di alimentazione
INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE
Evitare di effettuare la sostituzione del toner se non si è pratici di tale operazione
Documento di Valutazione dei Rischi
169
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
Verificare il corretto funzionamento del pannello che copre lo schermo
Tenere sempre abbassato il pannello prima di azionare l'avvio della copiatura
POSTURA
Verificare di poter assumere una posizione di lavoro adeguata
Adeguare la posizione di lavoro
Evitare di mantenere la stessa posizione per tempi prolungati
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
ATTREZZATURA
MARTELLO DEMOLITORE ELETTRICO
DESCRIZIONE
Attrezzo ad alimentazione elettrica utilizzato per le piccole
demolizioni di intonaco, calcestruzzo, ecc
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Proiezione di schegge
Inalazione di polveri e fibre
Rumore Vedere valutazione specifica
Postura
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Vibrazioni Effettuare valutazione specifica
Documento di Valutazione dei Rischi
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Modesta
Modesta
Modesta
Lieve
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
M.BASSO
3
3
3
3
2
2
2
1
170
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
I lavoratori dovranno assicurarsi di utilizzare il martello elettrico a percussione in modo da non arrecare
danni, se non previsti, ad eventuali strutture sottostanti.
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Presso la macchina, poichè vengono effettuate operazioni che presentano particolari pericoli, per
prodotti o materie (infiammabili, esplodenti, corrosivi, a temperature dannose, asfissianti, irritanti,
tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno essere esposte le disposizioni e le istruzioni
concernenti la sicurezza delle specifiche lavorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
ELETTROCUZIONE
I cavi elettrici del martello elettrico dovranno essere integri come pure il loro isolamento.
Il martello elettrico sara' dotato di doppio isolamento riconoscibile dal simbolo del 'doppio quadrato'.
L' attrezzatura di lavoro verrà installata in modo da proteggere i lavoratori esposti contro i rischi di un
contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica (punto 6.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
RUMORE
Per l'uso del martello elettrico dovranno essere osservate le ore di silenzio imposte dai regolamenti
locali.
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
PROIEZIONE DI SCHEGGE
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante
utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si
devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a
recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
VIBRAZIONI
Il martello elettrico dovra' prevedere un'impugnatura idonea a limitare la trasmissione delle vibrazioni al
lavoratore.
POSTURA
Nell'uso del martello elettrico a percussione si raccomanda ai lavoratori di assumere, in relazione al luogo
di svolgimento dell'attività, la posizione di lavoro più adeguata possibile.
Documento di Valutazione dei Rischi
171
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Guanti imbottiti contro le vibrazioni (Durante l'utilizzo di attrezzi che producono vibrazioni)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Visiera di protezione (Conforme UNI EN 166)
ATTREZZATURA
MARTELLO DEMOLITORE PNEUMATICO
DESCRIZIONE
Attrezzo a funzionamento pneumatico utilizzato per demolizioni di
diversa natura.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Proiezione di schegge
Inalazione di polveri e fibre
Rumore Vedere valutazione specifica
Postura
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Vibrazioni Effettuare valutazione specifica
Documento di Valutazione dei Rischi
Probabilità
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Modesta
Modesta
Modesta
Modesta
Modesta
Lieve
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
M.BASSO
3
3
3
2
2
2
1
172
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
I lavoratori dovranno utilizzare il martello pneumatico in modo da non arrecare danni alle strutture
sottostanti.
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Presso la macchina, poichè vengono effettuate operazioni che presentano particolari pericoli, per
prodotti o materie (infiammabili, esplodenti, corrosivi, a temperature dannose, asfissianti, irritanti,
tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno essere esposte le disposizioni e le istruzioni
concernenti la sicurezza delle specifiche lavorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
RUMORE
Per l'uso del martello pneumatico dovranno essere osservate le ore di silenzio imposte dai regolamenti
locali.
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
PROIEZIONE DI SCHEGGE
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante
utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si
devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a
recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
VIBRAZIONI
Il martello pneumatico prevedera' un'impugnatura idonea a limitare la trasmissione delle vibrazioni al
lavoratore.
POSTURA
Nell'uso del martello pneumatico si raccomanda ai lavoratori di assumere, in relazione al luogo di
svolgimento dell'attività, la posizione di lavoro più adeguata possibile.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Guanti imbottiti contro le vibrazioni (Durante l'utilizzo di attrezzi che producono vibrazioni)
Documento di Valutazione dei Rischi
173
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
ATTREZZATURA
MAZZA E SCALPELLO
DESCRIZIONE
Attrezzo comune per lavori diversi di cantiere.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Proiezione di schegge
Inalazione di polveri e fibre
Rumore Vedere valutazione specifica
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Vibrazioni Effettuare valutazione specifica
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Modesta
Modesta
Lieve
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
M.BASSO
3
3
3
3
2
2
1
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
Documento di Valutazione dei Rischi
174
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
Durante l'uso della mazza e scalpello si adopererà porta-punta con elsa di protezione della mano
ELETTROCUZIONE
Durante l'uso dell'attrezzatura dovrà essere accertato che non vi siano cavi elettrici, tubi, tondini di ferro
od altro all'interno dei materiali su cui intervenire
RUMORE
Per l'uso della mazza e scalpello dovranno essere osservate le ore di silenzio imposte dai regolamenti
locali
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
PROIEZIONE DI SCHEGGE
Durante l'uso della mazza e scalpello si dovrà avere cura di verificare che lo scalpello sia sempre bene
affilato e con la testa priva di ricalcature che possano dare luogo a schegge
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante
utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si
devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a
recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Documento di Valutazione dei Rischi
175
ATTREZZATURA
MOTOSEGA CON MOTORE A COMBUSTIONE
DESCRIZIONE
Motosega con motore a combustione utilizzata per il taglio di arbusti
ed alberi e di legni in genere.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Proiezione di schegge
Calore, fiamme, esplosione
Inalazione di polveri e fibre
Rumore Vedere valutazione specifica
Urti, colpi, impatti e compressioni
Vibrazioni Effettuare valutazione specifica
Probabilità
Probabile
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Modesta
Lieve
Rischio
ALTO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
M.BASSO
4
3
3
3
2
1
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Non eseguire operazioni di pulizia con organi in movimento o comunque a motore acceso
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
È vietato compiere sugli organi in moto dell'attrezzatura qualsiasi operazione di riparazione o
registrazione.Qualora sia necessario eseguire tali operazioni durante il moto, si devono adottare adeguate
cautele a difesa dell'incolumità del lavoratore.Del divieto indicato devono essere resi edotti i lavoratori
mediante avvisi chiaramente visibili (punto 1.6.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Presso la macchina, poichè vengono effettuate operazioni che presentano particolari pericoli, per
prodotti o materie (infiammabili, esplodenti, corrosivi, a temperature dannose, asfissianti, irritanti,
Documento di Valutazione dei Rischi
176
tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno essere esposte le disposizioni e le istruzioni
concernenti la sicurezza delle specifiche lavorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
La motosega dovrà essere munita di dispositivo frizione con manopola di trattenuta che interrompe la
trasmissione del moto alla catena in caso di improvviso rilascio.
Prima di eseguire i lavori, verificare 'integrità delle protezioni per le mani della motosega
RUMORE
Per l'uso della motosega elettrica dovranno essere osservate le ore di silenzio imposte dai regolamenti
locali.
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
PROIEZIONE DI SCHEGGE
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante
utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si
devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a
recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Guanti speciali antitaglio (Conformi UNI EN 1082/2)
Documento di Valutazione dei Rischi
177
ATTREZZATURA
PALA
DESCRIZIONE
Attrezzo manuale utilizzato per scavi di piccola entità.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Inalazione di polveri e fibre
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Lieve
Modesta
Modesta
Rischio
BASSO
BASSO
BASSO
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
Controllare che la pala non sia deteriorata o danneggiata
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE
Durante l'uso dell'attrezzatura, i materiali verranno irrorati con acqua per ridurre il sollevamento della
polvere (Art. 153, comma 5, D.Lgs. 81/08)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Documento di Valutazione dei Rischi
178
ATTREZZATURA
PERSONAL COMPUTER
DESCRIZIONE
Un computer, anche detto calcolatore, o elaboratore, è un
dispositivo fisico che implementa il funzionamento di programmi.
Tutti i computer hanno quindi bisogno di programmi. Il programma
di gran lunga più importante per un computer è il sistema operativo,
che si occupa di gestire la macchina, le sue risorse e i programmi
che vi sono eseguiti, e fornisce all'utente un mezzo per inserire ed
eseguire gli altri programmi, comunemente chiamati applicazioni o
software, in contrapposizione all'hardware che è la parte fisica degli
elaboratori.
Tutti i computer possiedono due cose: (almeno) una CPU e (almeno) una memoria.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Postura
Radiazioni non ionizzanti
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Magnitudo
Grave
Modesta
Lieve
Rischio
MEDIO
BASSO
BASSO
3
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
Effettuare la corretta informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori che utilizzano in
modo abituale una attrezzatura munita di videoterminale per almeno 20 ore settimanali
Documento di Valutazione dei Rischi
179
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
La brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili
da parte dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali
Prevedere una interruzione di lavoro di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro al videoterminale
POSTURA
Non mantenere a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossibilità in tal senso, interrompere
spesso il lavoro per rilassare la muscolatura
Effettuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la giornata
lavorativa in ufficio
Il piano di lavoro deve avere una superficie poco riflettente, essere di dimensioni sufficienti e permettere
una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio. Il
supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre
al massimo i movimenti fastidiosi della testa e degli occhi. E' necessario uno spazio sufficiente che
permetta ai lavoratori una posizione comoda
Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da
ridurre al massimo i movimenti fastidiosi della testa e degli occhi
Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino
Predisporre sedili di lavoro montati su 5 ruote, muniti di schienale registrabile in altezza ed inclinabile
secondo le esigenze proprie di ogni operatore della reception
AFFATICAMENTO VISIVO
I caratteri sullo schermo devono avere una buona definizione e una forma chiara, una grandezza
sufficiente e vi deve essere uno spazio adeguato tra i caratteri e le linee. L'immagine sullo schermo deve
essere stabile; esente da sfarfallamento o da altre forme d'instabilità. La brillanza e/o il contrasto tra i
caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore del
videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali. Lo schermo deve essere orientabile ed
inclinabile liberamente e facilmente per adeguarsi alle esigenze dell'utilizzatore. E' possibile utilizzare un
sostegno separato per lo schermo o un piano regolabile. Lo schermo non deve avere riflessi e riverberi
che possano causare molestia all'utilizzatore
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Lenti oftalmiche (in caso di utilizzo intensivo dei VDT)
Documento di Valutazione dei Rischi
180
ATTREZZATURA
PICCONE
DESCRIZIONE
Attrezzatura manuale utilizzata per lavori diversi in cantiere.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Proiezione di schegge
Inalazione di polveri e fibre
Rumore Vedere valutazione specifica
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Possibile
Probabile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Grave
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
3
3
3
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
Si raccomanda ai lavoratori di valutare con attenzione l'entità dei colpi del piccone in riferimento
soprattutto ai punti su cui l'attrezzo si andrà a conficcare
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
RUMORE
Per l'uso del piccone dovranno essere osservate le ore di silenzio imposte dai regolamenti locali
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Documento di Valutazione dei Rischi
181
ATTREZZATURA
SEGA CIRCOLARE
DESCRIZIONE
Attrezzatura utilizzata per il taglio di materiali diversi.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Proiezione di schegge
Rumore Vedere valutazione specifica
Caduta dall'alto
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Grave
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
3
3
3
3
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
La sega circolare dovra' essere dotata di una solida cuffia registrabile atta a evitare il contatto
accidentale del lavoratore con la lama e ad intercettare le schegge (Punto 5.5.3, Allegato V, D.Lgs.
81/08)
Documento di Valutazione dei Rischi
182
La sega circolare sara' dotata di coltello divisore in acciaio, quando la macchina è usata per segare
tavolame in lungo, applicato posteriormente alla lama a distanza di non più di 3 millimetri dalla
dentatura per mantenere aperto il taglio (Punto 5.5.3, Allegato V, D.Lgs. 81/08)
Le seghe circolari a pendolo, a bilanciere e simili devono essere provviste di cuffie di protezione
conformate in modo che durante la lavorazione rimanga scoperto il solo tratto attivo del disco. Esse,
inoltre, devono essere inoltre provviste di un dispositivo di sicurezza atto ad impedire che la lama possa
uscire fuori dal banco dalla parte del lavoratore in caso di rottura dell’organo tirante (Punto 5.5.4,
Allegato V, D.Lgs. 81/08)
Ai lavoratori viene vietato effettuare operazioni di manutenzione o pulizia con la sega circolare in moto
(Punto 1.6.1, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
E' vietato ai lavoratori l'uso dell'aria compressa per la pulizia della sega circolare.
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Presso la macchina, poichè vengono effettuate operazioni che presentano particolari pericoli, per
prodotti o materie (infiammabili, esplodenti, corrosivi, a temperature dannose, asfissianti, irritanti,
tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno essere esposte le disposizioni e le istruzioni
concernenti la sicurezza delle specifiche lavorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Il disco della sega circolare dovra' essere fissato all'albero in maniera efficace.
Il disco della sega circolare dovra' essere mantenuto affilato.
La sega circolare prevedera' un dispositivo in grado di impedire il riavviamento spontaneo dopo
un'interruzione dell'alimentazione elettrica.
Presso la sega circolare sara' reperibile uno spingipezzo per pezzi piccoli e/o particolari.
Sulla sega circolare sara' installato un arresto di emergenza. (Punto 2.4, Allegato V - D.Lgs. 81/08)
Sulla sega circolare saranno installati schermi messi ai due lati della lama nella parte sporgente sotto la
tavola di lavoro in modo da impedirne il contatto (Punto 5.5.3, Allegato V, D.Lgs. 81/08)
Durante l'uso dell'attrezzatura dovranno essere vietati indumenti che possono impigliarsi, bracciali od
altro.
Durante l'uso della sega circolare per il taglio di tavolame in lungo dovrà essere ordinato ai lavoratori di
utilizzare il coltello divisore in acciaio, applicato posteriormente alla lama a distanza di non più di 3
millimetri dalla dentatura per mantenere aperto il taglio (Punto 5.5.3, Allegato V, D.Lgs. 81/08)
La lavorazione di pezzi di piccole dimensioni ancorché la macchina sia provvista dei prescritti mezzi di
protezione, deve essere effettuata facendo uso di idonee attrezzature quali portapezzi, spingitoi e simili
(punto 9, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
ELETTROCUZIONE
La macchina dovrà essere collegata all'impianto di terra.
L' attrezzatura di lavoro verrà installata in modo da proteggere i lavoratori esposti contro i rischi di un
contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica (punto 6.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
L'attrezzatura dovrà portare l'indicazione della tensione, dell'intensità e del tipo di corrente e delle altre
eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso (Punto 9.4, Allegato V, D.Lgs. 81/08)
RUMORE
Per l'uso della sega circolare dovranno essere osservate le ore di silenzio imposte dai regolamenti locali.
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
Documento di Valutazione dei Rischi
183
PROIEZIONE DI SCHEGGE
Sulla sega circolare sara' installata una cuffia registrabile in grado di impedire il contatto con l'utensile e
la proiezione di schegge. (Punto 5.5.3, Allegato V - D.Lgs.81/08)
Durante l'uso della sega circolare dovrà essere ordinato ai lavoratori di utilizzare le regolare la cuffia
registrabile atta a evitare il contatto accidentale del lavoratore con la lama e ad intercettare le schegge
(Punto 5.5.3, Allegato V, D.Lgs. 81/08)
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante
utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si
devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a
recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
ATTREZZATURA
SPAZZOLA D’ACCIAIO
DESCRIZIONE
Attrezzo manuale munito di fili d'acciaio.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Inalazione di polveri e fibre
Punture, tagli e abrasioni
Probabilità
Probabile
Possibile
Magnitudo
Lieve
Modesta
Rischio
BASSO
BASSO
2
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
Documento di Valutazione dei Rischi
184
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
E' opportuno riporre dopo l'uso la spazzola d'acciaio in un apposito contenitore
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
Ai lavoratori si raccomanda di utilizzare la spazzola d'acciaio con la dovuta accortezza
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
ATTREZZATURA
STAMPANTE
DESCRIZIONE
La stampante è la periferica di uscita che trasferisce su carta, o su
materiali di altra natura, le informazioni digitali contenute in un
computer.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Rumore Vedere valutazione specifica
Inalazione di polveri e fibre
Documento di Valutazione dei Rischi
Probabilità
Probabile
Probabile
Magnitudo
Modesta
Lieve
Rischio
MEDIO
BASSO
3
2
185
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
Posizionare la stampante in ambienti opportuni
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)
ELETTROCUZIONE
L' attrezzatura di lavoro verrà installata in modo da proteggere i lavoratori esposti contro i rischi di un
contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica (punto 6.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE
La sostituzione del toner, essendo quest'ultimo tossico, deve essere effettuata da personale esperto
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Mascherina con carboni attivi (Conforme UNI EN 149)
Documento di Valutazione dei Rischi
186
ATTREZZATURA
TELEFONO
DESCRIZIONE
Il telefono è uno strumento per telecomunicazioni che trasmette la
voce attraverso l'invio di segnali elettrici.
Esistono diversi tipi di telefono a seconda che la linea telefonica
utilizzata sia fissa o mobile.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Postura
Probabilità
Possibile
Magnitudo
Modesta
Rischio
BASSO
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
Accertarsi che il materiale sia conforme a quanto previsto dalle attuali norme tecniche e di sicurezza per
le apparecchiature per I'ufficio EN-60950 (norme CEI 74-2)
Le apparecchiature devono essere provviste di regolare marcatura "CE" prevista dalle norme vigenti
(93/68 CEE del 22/07/1993, attuazione della direttiva CEE 73/23 del Consiglio del 19/02/1973)
Accertarsi che la installazione sia stata eseguita a regola d'arte, giusta prescrizione della legge n. 168 del
01.03.1968 e che il materiale sia conforme a quanto previsto dalle attuali norme tecniche e di sicurezza
per le apparecchlature per l'ufficio EN-60950 (norme CEI 74-2)
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)
POSTURA
Verificare di poter assumere una posizione di lavoro adeguata
Adeguare la posizione di lavoro
Evitare di mantenere la stessa posizione per tempi prolungati
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI
Documento di Valutazione dei Rischi
187
ATTREZZATURA
UTENSILI ELETTRICI PORTATILI
DESCRIZIONE
Piccoli utensili ad alimentazione elettrica utilizzati per lavori diversi
nei cantieri edili.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’attrezzatura esaminata, per
ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Proiezione di schegge
Rumore Vedere valutazione specifica
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Probabile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
3
3
3
2
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione
e protezione:
GENERALE
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs.
81/08)
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti
di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i
loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
È vietato compiere sugli organi in moto dell'attrezzatura qualsiasi operazione di riparazione o
registrazione.Qualora sia necessario eseguire tali operazioni durante il moto, si devono adottare adeguate
cautele a difesa dell'incolumità del lavoratore.Del divieto indicato devono essere resi edotti i lavoratori
mediante avvisi chiaramente visibili (punto 1.6.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
ELETTROCUZIONE
Gli utensili elettrici portatili provvisti di doppio isolamento elettrico non verranno collegati all'impianto
di terra
L' attrezzatura di lavoro verrà installata in modo da proteggere i lavoratori esposti contro i rischi di un
contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica (punto 6.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
E' vietato l'uso dell'attrezzo a tensione superiore a 50 V verso terra nei lavori in luoghi bagnati o molto
umidi, e nei lavori a contatto od entro grandi masse metalliche (punto 6.2.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
L'attrezzatura dovrà portare l'indicazione della tensione, dell'intensità e del tipo di corrente e delle altre
eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso (Punto 9.4, Allegato V, D.Lgs. 81/08)
RUMORE
Per l'uso degli utensili elettrici portatili dovranno essere osservate le ore di silenzio imposte dai
regolamenti locali.
Documento di Valutazione dei Rischi
188
Effettuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottare le
conseguenti misure di prevenzione in funzione del livello di esposizione calcolato.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Cuffia o inserti antirumore (Se necessario da valutazione)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Documento di Valutazione dei Rischi
189
Sezione 9
VALUTAZIONE RISCHI OPERE PROVVISIONALI IMPIEGATE
Qui di seguito viene riportata l’analisi dei rischi relativi alle Opere Provvisionali utilizzate nelle diverse
attività lavorative ed indicate in ogni singola attività. Anche per le Opere Provvisionali sono stati individuati e
valutati (con la metodologia di cui alla Sezione 3) i singoli rischi derivanti dal loro utilizzo e/o montaggio e
smontaggio, e sono state dettagliate le misure di prevenzione ed indicati i Dispositivi di Protezione
Individuale da indossare.
OPERA PROVVISIONALE
ANDATOIE E PASSERELLE
DESCRIZIONE
Trattasi di passerelle per il passaggio di persone o di materiali,
utilizzati in cantiere per la esecuzione di lavori di diversa natura e
per il passaggio in sicurezza su scavi o aree a rischio di caduta
dall'alto.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’ Opera Provvisionale, per ognuna
delle quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Caduta dall'alto
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Caduta di materiale dall'alto
Probabilità
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
3
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Devono essere allestite con buon materiale ed a regola d'arte, oltre che essere realizzate in modo
congruo per dimensioni ergonomiche, percorribilità in sicurezza, portata ed essere conservate in
efficienza per l'intera durata del lavoro
Devono avere larghezza non inferiore a cm 60 se destinate al passaggio di sole persone e cm 120 se
destinate al trasporto di materiali
Durante il montaggio utilizzare sempre i DPI previsti
CADUTA DALL'ALTO
Andatoie e passerelle vanno allestite con buon materiale, a regola d'arte, con percorsi in sicurezza, e
devono essere conservate in efficienza (Art. 126 D.Lgs. 81/08)
La pendenza massima per andatoie e passerelle non deve superare il 50% e, ove possibile, deve essere
limitata al 25% (Art.130, comma 1, D.Lgs.81/08)
Documento di Valutazione dei Rischi
190
Andatoie e passerelle lunghe devono essere interrotte da pianerottoli di riposo ad opportuni intervalli;
sulle tavole delle andatoie devono essere fissati listelli trasversali a distanza non maggiore del passo di un
uomo carico (Art. 130, comma 2, D.Lgs. 81/08)
Le andatoie e le passerelle che siano poste ad un'altezza maggiore di 2 metri, devono essere provvisti su
tutti i lati verso il vuoto di robusto parapetto e in buono stato di conservazione (Art. 126 D.Lgs. 81/08)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’opera provvisionale, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Sistema anticaduta con imbracatura e cordico con dissipatore (Per lavori in altezza non protetti)
OPERA PROVVISIONALE
PONTE SU CAVALLETTI
DESCRIZIONE
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’ Opera Provvisionale, per ognuna
delle quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Caduta di materiale dall'alto
Caduta dall'alto
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Durante il montaggio e lo smontaggio del ponte su cavalletti è presente una persona esperta per dirigere
le varie fasi di lavorazione. (Art.136 - D. Lgs. 81/08)
E' fatto divieto di usare ponti su cavalletti sovrapposti (Punto 2.2.2.4, Allegato XVIII, D.Lgs. 81/08)
Documento di Valutazione dei Rischi
191
CADUTA DALL'ALTO
Il ponte su cavalletti dovrà essere munito di un regolare parapetto normale con arresto al piede. E'
considerato "normale" un parapetto che soddisfi alle seguenti condizioni:sia costruito con materiale rigido
e resistente in buono stato di conservazione;abbia un'altezza utile di almeno un metro;sia costituito da
almeno due correnti, di cui quello intermedio posto a circa metà distanza fra quello superiore ed il
pavimento; sia costruito e fissato in modo da poter resistere, nell'insieme ed in ogni sua parte, al
massimo sforzo cui può essere assoggettato, tenuto conto delle condizioni ambientali e della sua
specifica funzione (Punto 1.7, Allegato IV, D.Lgs. 81/08)
Il ponte su cavalletti deve essere usato solo al suolo o all' interno di edifici.
I ponti su cavalletti non devono aver altezza superiore a metri 2 e non devono essere montati sugli
impalcati dei ponteggi. (Art. 139, comma 1, D.Lgs. 81/08)
La distanza massima tra due cavalletti consecutivi può essere di m 3,60, quando si usino tavole con
sezione trasversale di cm 30 x 5 e lunghe m 4. Quando si usino tavole di dimensioni trasversali minori,
esse devono poggiare su tre cavalletti (Punto 2.2.2.2, Allegato XVIII, D.Lgs. 81/08)
La larghezza dell'impalcato non deve essere inferiore a 90 centimetri e le tavole che lo costituiscono,
oltre a risultare bene accostate fra loro ed a non presentare parti in sbalzo superiori a 20 centimetri,
devono essere fissate ai cavalletti di appoggio (Punto 2.2.2.3, Allegato XVIII, D.Lgs. 81/08)
Non dovranno essere mai usate scale doppie al posto dei regolari cavalletti.
Le tavole del ponte su cavalletti avranno spessore di 5 cm. (Punto 2.1.3.3, lettera b), Allegato XVIII D.Lgs 81/08)
II montaggio e lo smontaggio del ponte su cavalletti viene eseguito da personale esperto e con materiali
omologati. (Art.136, comma 6 - D. Lgs. 81/08).
I piedi dei cavalletti, oltre ad essere irrigiditi da tiranti normali e diagonali, devono poggiare sempre su
pavimento solido e ben livellato. (Punto 2.2.2.1. Allegato XVIII D.Lgs. 81/08)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’opera provvisionale, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Elmetto (Conforme UNI EN 397)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Documento di Valutazione dei Rischi
192
OPERA PROVVISIONALE
PONTEGGIO FISSO
DESCRIZIONE
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’ Opera Provvisionale, per ognuna
delle quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Caduta dall'alto
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
3
3
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
L'impalcato del ponteggio va corredato di una chiara indicazione in merito alle condizioni di carico
massimo ammissibile
Prima di installare il ponteggio occorrerà procedere alla verifica statica della sottostruttura di appoggio.
Gli elementi costituenti il ponteggio devono avere carico di sicurezza non minore di quello indicato
nell'autorizzazione ministeriale prevista all'articolo 120 del Capo V del D.Lgs. 81/08 (Punto 2.2.1.1,
Allegato XVIII, D.Lgs. 81/08)
L'estremità inferiore del montante deve essere sostenuta dalla piastra di base, di adeguate dimensioni,
corredata da elementi di ripartizione del carico trasmesso dai montanti aventi dimensioni e
caratteristiche adeguate ai carichi da trasmettere ed alla consistenza dei piani di posa. La piastra deve
avere un dispositivo di collegamento col montante atto a regolare il centraggio del carico su di essa
(Punto 2.2.1.2, Allegato XVIII, D.Lgs. 81/08)
I ponteggi devono essere controventati opportunamente sia in senso longitudinale che trasversale; è
ammessa deroga alla controventatura trasversale a condizione che i collegamenti realizzino una adeguata
rigidezza angolare. Ogni controvento deve resistere a trazione e a compressione (Punto 2.2.1.3, Allegato
XVIII, D.Lgs. 81/08)
Per i ponteggi a tubi e giunti, a giunto serrato, le due ganasce non devono essere a contatto dalla parte
del bullone. Le parti costituenti il giunto di collegamento, in esercizio devono essere riunite fra di loro
permanentemente e solidamente in modo da evitare l'accidentale distacco di qualcuna di esse (Punti
2.2.1.4 e 2.2.1.5, Allegato XVIII, D.Lgs. 81/08)
CADUTA DALL'ALTO
Per i lavori superiori a cinque giorni, per il ponteggio fisso, dovrà essere costruito il sottoponte in
maniera identica al ponte di lavoro. (Art.128, comma 2 - D.Lgs.81/08)
Le tavole del ponteggio fisso dovranno avere sezione 4x30 o 5x20 cm. (Punto 2.1.3.3, lettera b), Allegato
XVIII - D.Lgs 81/08)
II montaggio e lo smontaggio del ponteggio fisso viene eseguito da personale esperto e con materiali
omologati. (Art.136, comma 6 - D. Lgs. 81/08).
Documento di Valutazione dei Rischi
193
Il ponteggio metallico, unitamente a tutte le altre misure necessarie ad eliminare i pericoli di caduta di
persone e cose, va previsto nei lavori eseguiti ad un'altezza superiore ai due metri
Il montaggio e lo smontaggio dei ponteggi metallici devono essere eseguiti da personale pratico ed
idoneo, dotato di dispositivi personali di protezione, rispettando quanto indicato nell'autorizzazione
ministeriale e sotto la diretta sorveglianza di un preposto ai lavori.
Gli impalcati, siano essi realizzati in tavole di legno che con tavole metalliche o di materiale diverso,
devono essere messi in opera secondo quanto indicato nell'autorizzazione ministeriale e in modo
completo
Gli impalcati e ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a
distanza non superiore a m 2,50. Esso ha la funzione di trattenere persone o materiali che possono cadere
dal ponte soprastante in caso di rottura di una tavola (Art. 128, comma 1, D.Lgs. 81/08). La costruzione
del sottoponte può essere omessa per i ponti sospesi, per i ponti a sbalzo e quando vengano eseguiti
lavori di manutenzione e di riparazione di durata non superiore a cinque giorni (Art. 128, comma 2,
D.Lgs. 81/08)
Oltre ai ponteggi, anche le altre opere provvisionali costituite da elementi metallici o di notevole
importanza e complessità in rapporto alle dimensioni ed ai sovraccarichi devono essere erette in base ad
un progetto comprendente calcolo e disegno esecutivo
CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO
Tutte le zone di lavoro e di passaggio poste a ridosso dell'edificio o altro saranno protette contro i rischi
di caduta di materiali dall'alto del ponteggio fisso mediante la predisposizione di mantovane o parasassi e
la delimitazione delle aree di transito
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
Sopra i ponti di servizio dei ponteggi metallici è vietato qualsiasi deposito, salvo quello temporaneo dei
materiali e degli attrezzi in uso, la cui presenza non deve intralciare i movimenti e le manovre necessarie
per l'andamento del lavoro ed il cui peso deve essere sempre inferiore a quello previsto dal grado di
resistenza del ponteggio
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’opera provvisionale, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Sistema anticaduta con imbracatura e cordico con dissipatore (Per lavori in altezza non protetti)
Documento di Valutazione dei Rischi
194
OPERA PROVVISIONALE
PONTEGGIO MOBILE
DESCRIZIONE
Ponteggio mobile utilizzabile per lavori diversi, in genere di modesta
entità.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’ Opera Provvisionale, per ognuna
delle quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Elettrocuzione
Ribaltamento
Caduta dall'alto
Punture, tagli e abrasioni
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabilità
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Grave
Grave
Grave
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
3
3
3
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
Rispettare con scrupolo le prescrizioni e le indicazioni fornite dal costruttore
CADUTA DALL'ALTO
Il ponteggio mobile dovrà essere ancorato saldamente alla costruzione almeno ogni 2 piani (Art.140,
comma 4 - D. Lgs. 81/08). E' ammessa deroga a tale obbligo per i ponti su ruote a torre conformi all’
Allegato XXIII del D.Lgs. 81/08.
Il ponteggio mobile deve essere impiegato solo dove il piano di scorrimento delle ruote risulta livellato; il
carico del ponte sul terreno deve essere opportunamente ripartito con tavoloni o altro mezzo equivalente
(Art.140, comma 2 - D. Lgs. 81/08)
Le ruote del ponte in opera devono essere saldamente bloccate con cunei dalle due parti o sistemi
equivalenti. (Art.140, comma 3 - D.Lgs. 81/08)
I parapetti del ponteggio mobile saranno quelli previsti dal costruttore (altezza 1 metro, tavola
fermapiedi e corrente intermedio ovvero alti 1 metro, tavola fermapiedi e luce libera minore di 60 cm).
E' necessario ricordare che, anche se la durata dei lavori è limitata a pochi minuti, bisogna rispettare le
regole di sicurezza ed in particolare: l'altezza del trabattello deve essere quella prevista dal fabbricante,
senza l'impiego di sovrastrutture; le ruote devono essere bloccate; l'impalcato deve essere completo e
fissato agli appoggi; i parapetti devono essere di altezza regolare (almeno m. 1), presenti sui quattro lati
e completi di tavole fermapiede.
CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO
E' vietato salire o scendere lungo i montanti e gettare gli elementi metallici dal ponteggio mobile.
Documento di Valutazione dei Rischi
195
SEPPELLIMENTO, SPROFONDAMENTO
Se per assicurare la stabilità del ponteggio mobile è necessario usare gli stabilizzatori, esso verrà a
perdere il carattere di 'ponte mobile' per cui dovrà rispondere agli obblighi descritti per i ponteggi fissi.
RIBALTAMENTO
I ponti su ruote devono avere base ampia in modo da resistere, con largo margine di sicurezza, ai carichi
ed alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento e in modo
che non possano essere ribaltati (Art.140, comma 1 - D. Lgs. 81/08)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’opera provvisionale, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Elmetto con sottogola (Conforme UNI EN 397)
OPERA PROVVISIONALE
SCALA DOPPIA
DESCRIZIONE
Attrezzatura utilizzata per lavori provvisori di diversa natura. Come
previsto dall' art. 113, comma 9, del D.Lgs. 81/08, la scala doppia
non deve superare l'altezza di metri 5 e devono essere provviste di
catena di adeguata resistenza o di altro dispositivo che impedisca
l'apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati nell’utilizzo dell’ Opera Provvisionale, per ognuna
delle quali è stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Caduta dall'alto
Ribaltamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Caduta di materiale dall'alto
Probabilità
Probabile
Improbabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Grave
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
BASSO
BASSO
BASSO
3
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Documento di Valutazione dei Rischi
196
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione:
GENERALE
La scala doppia non deve superare l'altezza di m 5 (Art. 113, comma 9, D.Lgs. 81/08). E' ammessa deroga
per le scale portatili conformi all' Allegato XX dello stesso D.Lgs. (Art. 113, comma 10, D.Lgs. 81/08).
La scala doppia deve essere provvista di catena di adeguata resistenza o di altro dispositivo che
impedisca l'apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza (Art. 113, comma 9, D.Lgs. 81/08)
CADUTA DALL'ALTO
I gradini o i pioli della scala doppia dovranno essere incastrati nei montanti.
Durante l'uso della scala doppia, una persona dovrà esercitare da terra una continua vigilanza della stessa
E' vietato salire sugli ultimi gradini o pioli della scala doppia.
E' vietato l'uso della scala doppia che presenti listelli chiodati sui montanti al posto dei gradini o dei pioli
rotti.
E' vietato usare la scala doppia per lavori che richiedono una spinta su muri o pareti tale da
compromettere la stabilità della stessa.
E' vietato usare la scala doppia su qualsiasi tipo di opera provvisionale.
CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO
Durante il lavoro sulle scale, gli utensili, nel tempo in cui non sono adoperati, devono essere tenuti entro
apposite guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta (punto 1.7, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo dell’opera provvisionale, i lavoratori devono indossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:
Guanti rischi meccanici (Conformi UNI EN 388-420)
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344)
Documento di Valutazione dei Rischi
197
Sezione 10
VALUTAZIONE RISCHI SOSTANZE IMPIEGATE
Qui di seguito viene riportata l’analisi dei rischii relativi alle Sostanze utilizzate nelle diverse attività
lavorative ed indicate in ogni singola attività. Anche per le Sostanze sono stati individuati e valutati (con la
metodologia di cui alla Sezione 3) i singoli rischi derivanti dal loro utilizzo, e sono state dettagliate le misure
di prevenzione e protezione ed indicati i Dispositivi di Protezione Individuale da utilizzare.
SOSTANZA
BITUME E CATRAME
DESCRIZIONE
Sono presenti nei materiali per la pavimentazione delle strade e per l'impermeabilizzazione di coperture e
fondamenta.
L'azione cancerogena è dovuta all'inalazione di sostanze denominate idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA),
alcuni dei quali sicuramente cancerogeni, che si liberano specialmente durante l'utilizzo a caldo di bitume
e catrame.
Esiste anche un rischio cancerogeno cutaneo per contatto con tali sostanze.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati per la Sostanza esaminata, per ognuno dei quali è
stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Gas e vapori
Allergeni
Probabilità
Possibile
Improbabile
Magnitudo
Grave
Grave
Rischio
MEDIO
BASSO
3
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), i lavoratori addetti all’utilizzo dovranno osservare le seguenti misure preventive:
GENERALE
Gli operatori addetti all'utilizzo del bitume e/o catrame vengono sottoposti a visita medica periodica
(semestrale) e a tempestiva visita dermatologica nel caso di sospetto di tumore.
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame, non devono essere consumati cibi e bevande
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
ALLERGENI
Nel caso di contatto cutaneo con bitume e/o catrame i lavoratori dovranno lavarsi con abbondante acqua
e sapone
Durante l'uso della sostanza dovranno essere adottati gli accorgimenti necessari per evitare contatti con
la pelle e con gli occhi
GAS E VAPORI
Per gli addetti all'utilizzo del bitume e/o catrame dovrà essere istituito un registro di esposizione,
apposite cartelle sanitarie e di rischio e un registro tumori.
Il bitume e/o catrame applicati a caldo, vengono posati partendo dal basso in modo che l'operatore non
sia a contatto con i vapori liberati dal prodotto già posato.
Documento di Valutazione dei Rischi
198
USTIONI
Verrà evitata il più possibile l'applicazione del bitume e/o catrame a caldo.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo della sostanza in oggetto, i lavoratori dovranno indossare i seguenti DPI con marcatura
“CE”:
Tuta di lavoro
Maschera speciale per vapori organici (Conforme UNI EN 149)
Guanti in neoprene (Conformi UNI EN 388-374)
SOSTANZA
CALCE IDRAULICA NATURALE
DESCRIZIONE
Risultato della cottura a 900-1.000°C circa di calcare marnoso, composto principalmente da CaO, silicati,
alluminati e da tracce d'altri elementi. Non contiene silice libera. Il prodotto può produrre irritazioni
oculari gravi e a contatto ripetutamente con la pelle può provocare arrossamento ed irritazione.
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati per la Sostanza esaminata, per ognuno dei quali è
stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Inalazione di polveri e fibre
Allergeni
Probabilità
Probabile
Improbabile
Magnitudo
Modesta
Grave
Rischio
MEDIO
BASSO
3
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), i lavoratori addetti all’utilizzo dovranno osservare le seguenti misure preventive:
GENERALE
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Nell'uso dotarsi di occhiali e guanti protettivi
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
In caso di contatto con gli occhi, non strofinare, lavare immediatamente con acqua abbondante per
almeno 15 minuti e consultare il medico;
In caso di ingestione, sciacquare immediatamente con acqua e ricorrere immediatamente a visita medica
Durante la manipolazione non mangiare e non bere, evitando la dispersione di polvere.
ALLERGENI
Documento di Valutazione dei Rischi
199
In caso di contatto con la pelle: lavare abbondantemente con acqua e sapone
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo della sostanza in oggetto, i lavoratori dovranno indossare i seguenti DPI con marcatura
“CE”:
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Guanti in neoprene (Conformi UNI EN 388-374)
SOSTANZA
CEMENTO O MALTA CEMENTIZIA
DESCRIZIONE
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati per la Sostanza esaminata, per ognuno dei quali è
stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Inalazione di polveri e fibre
Allergeni
Probabilità
Probabile
Improbabile
Magnitudo
Modesta
Grave
Rischio
MEDIO
BASSO
3
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), i lavoratori addetti all’utilizzo dovranno osservare le seguenti misure preventive:
GENERALE
Ogni sostanza del tipo in esame deve essere opportunamente conservata e tenuta in ambienti adeguati
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame, non devono essere consumati cibi e bevande
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
ALLERGENI
Nel caso di contatto cutaneo esteso con il cemento o malta cementizia i lavoratori dovranno lavarsi con
abbondante acqua
Durante l'uso della sostanza dovranno essere adottati gli accorgimenti necessari per evitare contatti con
la pelle e con gli occhi
Documento di Valutazione dei Rischi
200
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo della sostanza in oggetto, i lavoratori dovranno indossare i seguenti DPI con marcatura
“CE”:
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Guanti in neoprene (Conformi UNI EN 388-374)
SOSTANZA
OSSIDO DI CARBONIO
DESCRIZIONE
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati per la Sostanza esaminata, per ognuno dei quali è
stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Calore, fiamme, esplosione
Allergeni
Inalazione di polveri e fibre
Probabilità
Improbabile
Improbabile
Probabile
Magnitudo
Grave
Grave
Lieve
Rischio
BASSO
BASSO
BASSO
2
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), i lavoratori addetti all’utilizzo dovranno osservare le seguenti misure preventive:
INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE
Provvedere ad una idonea ventilazione ambientale
ALLERGENI
Acquisire le schede di sicurezza delle sostanze chimiche o tossiche utilizzate
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
Addestrare gli addetti alla conduzione delle caldaie alle procedure di pronto intervento nel caso di
intossicazione acuta da ossido di carbonio a danno di colleghi.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Documento di Valutazione dei Rischi
201
Durante l’utilizzo della sostanza in oggetto, i lavoratori dovranno indossare i seguenti DPI con marcatura
“CE”:
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Maschera pieno facciale (Conforme UNI EN 136)
Guanti in neoprene (Conformi UNI EN 388-374)
SOSTANZA
POLVERI
DESCRIZIONE
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati per la Sostanza esaminata, per ognuno dei quali è
stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Allergeni
Inalazione di polveri e fibre
Probabilità
Improbabile
Probabile
Magnitudo
Grave
Lieve
Rischio
BASSO
BASSO
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), i lavoratori addetti all’utilizzo dovranno osservare le seguenti misure preventive:
GENERALE
Ogni sostanza del tipo in esame deve essere opportunamente conservata
SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO
Frequente pulizia del pavimento con prodotti detergenti
ALLERGENI
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame non devono essere consumati cibi e bevande
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame devono essere adottati gli accorgimenti necessari per evitare
il contatto con la pelle, con gli occhi o con altre parti del corpo.
Documento di Valutazione dei Rischi
202
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo della sostanza in oggetto, i lavoratori dovranno indossare i seguenti DPI con marcatura
“CE”:
Indumenti di lavoro resistenti alla permeazione (Conformi UNI EN 340-369)
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Guanti in neoprene (Conformi UNI EN 388-374)
SOSTANZA
POLVERI DI LEGNO
DESCRIZIONE
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati per la Sostanza esaminata, per ognuno dei quali è
stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Inalazione di polveri e fibre
Allergeni
Probabilità
Probabile
Improbabile
Magnitudo
Modesta
Grave
Rischio
MEDIO
BASSO
3
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), i lavoratori addetti all’utilizzo dovranno osservare le seguenti misure preventive:
GENERALE
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE
In presenza di polveri utilizzare la mascherina in dotazione
Documento di Valutazione dei Rischi
203
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo della sostanza in oggetto, i lavoratori dovranno indossare i seguenti DPI con marcatura
“CE”:
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Guanti in neoprene (Conformi UNI EN 388-374)
SOSTANZA
POLVERI INERTI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati per la Sostanza esaminata, per ognuno dei quali è
stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Inalazione di polveri e fibre
Probabilità
Probabile
Magnitudo
Lieve
Rischio
BASSO
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), i lavoratori addetti all’utilizzo dovranno osservare le seguenti misure preventive:
GENERALE
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE
Per ridurre la polverosità irrorare con acqua i materiali in grado di generare polveri
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo della sostanza in oggetto, i lavoratori dovranno indossare i seguenti DPI con marcatura
“CE”:
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Guanti in neoprene (Conformi UNI EN 388-374)
Documento di Valutazione dei Rischi
204
SOSTANZA
TONER
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati per la Sostanza esaminata, per ognuno dei quali è
stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Allergeni
Inalazione di polveri e fibre
Probabilità
Improbabile
Probabile
Magnitudo
Grave
Lieve
Rischio
BASSO
BASSO
2
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), i lavoratori addetti all’utilizzo dovranno osservare le seguenti misure preventive:
ALLERGENI
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame non devono essere consumati cibi e bevande
Prevedere idonea etichettatura delle sostanze chimiche o tossiche presenti
Acquisire le schede di sicurezza delle sostanze chimiche o tossiche utilizzate
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame devono essere adottati gli accorgimenti necessari per evitare
il contatto con la pelle, con gli occhi o con altre parti del corpo.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo della sostanza in oggetto, i lavoratori dovranno indossare i seguenti DPI con marcatura
“CE”:
Mascherina antipolvere (Conforme UNI EN 149)
Occhiali protettivi (Conformi UNI EN 166)
Guanti in neoprene (Conformi UNI EN 388-374)
Documento di Valutazione dei Rischi
205
SOSTANZA
VERNICI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI
La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli individuati per la Sostanza esaminata, per ognuno dei quali è
stato valutato il relativo Rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.
Descrizione del Pericolo
Calore, fiamme, esplosione
Gas e vapori
Allergeni
Probabilità
Possibile
Possibile
Improbabile
Magnitudo
Grave
Grave
Grave
Rischio
MEDIO
MEDIO
BASSO
3
3
2
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella
relazione introduttiva), i lavoratori addetti all’utilizzo dovranno osservare le seguenti misure preventive:
GENERALE
Nel caso di contatto cutaneo con vernici ai lavoratori viene raccomandato di lavarsi con abbondante
acqua e sapone o comunque di utilizzare le sostanze specifiche indicate per la detersione
Ogni sostanza del tipo in esame deve essere opportunamente conservata e tenuta in ambienti adeguati
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame, non devono essere consumati cibi e bevande
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
ALLERGENI
Durante l'uso della sostanza dovranno essere adottati gli accorgimenti necessari per evitare contatti con
la pelle e con gli occhi
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE
In presenza di lavorazioni con fiamme libere o che comportino scintille o temperature elevate, l'uso della
sostanza dovrà avvenire con la dovuta accortezza e dopo aver adottato tutte le misure necessarie per
eliminare o far fronte ad un eventuale incendio
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Durante l’utilizzo della sostanza in oggetto, i lavoratori dovranno indossare i seguenti DPI con marcatura
“CE”:
Mascherina con carboni attivi (Conforme UNI EN 149)
Tuta in Tyvec ad uso limitato (Conformi UNI EN 340-465)
Guanti in neoprene (Conformi UNI EN 388-374)
Documento di Valutazione dei Rischi
206
Documento di Valutazione dei Rischi
207
COMUNE DI COTRONEI
PROVINCIA DI CROTONE
Datore di Lavoro
Dott. Nicola Belcastro
(Sindaco por-tempore)
Resp. Servizio Prevenzione e Protezione
Ing. Alberto Miletta
Medico Competente
Dott.ssa Katiuscia Russo
Rappresentante Lavoratori Sicurezza
Nicola Curcio
Tavola n°
Revisione n°
Data
Settembre 2013
Elaborato
QUADRO RIEPILOGATIVO
REPARTI ED ATTIVITA’ LAVORATIVE ATTREZZATURE OPERE PROVVISIONALI – SOSTANZE – DPI
Correlazioni Fasi, Attrezzature, Sostanze ed Opere
Provvisionali con RISCHI e DPI
D.Lgs. 9 aprile 2008 n° 81
(Come modificato dal D.Lgs. 106/09)
Documento di Valutazione dei Rischi
208
QUADRO RIEPILOGATIVO AZIENDA
RISCHI
REPARTI E FASI DI LAVORO
Nella seguente tabella vengono riportate le lavorazioni oggetto del presente Documento di valutazione del
Rischio, che sono state suddivise in REPARTI (costituenti i diversi raggruppamenti) ed in FASI DI LAVORO.
ATTIVITÀ/FASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 1
Fase 1
Fase 2
Fase 3
Fase 4
COMUNE
AUTISTA
LAVORI DI UFFICIO
UFFICIO PROTOCOLLO E CENTRALINO
MANUTENZIONI
ATTIVITÀ/FASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 2
Fase 1
Fase 2
ARREDO URBANO
MONTAGGIO ELEMENTI DI ARREDO URBANO
SISTEMAZIONE AREE A VERDE
ATTIVITÀ/FASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 3
Fase 1
Fase 2
ASSISTENZA MURARIA
ESECUZIONE DI TRACCE IN MURATURA
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
ATTIVITÀ/FASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 4
Fase 1
Fase 2
IMPERMEABILIZZAZIONI
IMPERMEABILIZZAZIONE DI COPERURE
IMPERMEABILIZZAZIONE DI PARETI
ATTIVITÀ/FASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 5
Fase 1
Fase 2
Fase 3
INTONACI
RIMOZIONE DI INTONACI
INTONACO TRADIZIONALE
RAPPEZZI DI INTONACO
ATTIVITÀ/FASI
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 6
Fase 1
Fase 2
Fase 3
Fase 4
Fase 5
Fase 6
OPERE STRADALI
CORDOLI MARCIAPIEDI E CANALETTE
PAVIMENTAZIONE IN BASOLE
TAGLIO DI ALBERI, ARBUSTI E SIMILI
TAGLIO ALBERI
PULIZIA AREA URBANA
AFFISIONI
Entità max.
RISCHIO (*)
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
Entità max.
RISCHIO (*)
MEDIO
MEDIO
Entità max.
RISCHIO (*)
MEDIO
MEDIO
Entità max.
RISCHIO (*)
ALTO
ALTO
Entità max.
RISCHIO (*)
MEDIO
MEDIO
MEDIO
Entità max.
RISCHIO (*)
MEDIO
MEDIO
ALTO
BASSO
MEDIO
MEDIO
(*) L’entità massima del Rischio riportata nella tabella rappresenta il valore più alto dei singoli Rischi
individuati e riportati in dettaglio nelle successive tabelle riepilogative di ogni Reparto.
Documento di Valutazione dei Rischi
209
SCHEDA RIEPILOGATIVA ATTIVITA’ LAVORATIVE - RISCHI
FASI LAVORATIVE – RISCHI INDIVIDUATI
ATTIVITA' 1 : COMUNE
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Seppellimento, sprofondamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Elettrocuzione
Rumore
Investimento
Annegamento
Inalazione di polveri e fibre
Infezione da microorganismi
Cesoiamento, stritolamento
Movimentazione manuale dei carichi
Getti e schizzi
Allergeni
Proiezione di schegge
Olii minerali e derivati
Gas e vapori
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Amianto
Ribaltamento
Incidenti tra automezzi
Microclima
Vibrazioni
Punture, morsi di insetti o rettili
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Soffocamento, asfissia
Rischio Chimico
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Stress Psicofisico
Affaticamento visivo
Documento di Valutazione dei Rischi
3 = MEDIO
4 = ALTO
F 4. MANUTENZIONI
2 = BASSO
F 3. UFFICIO PROTOCOLLO E CENTRALINO
Rischio
N° Descrizione
F 2. LAVORI DI UFFICIO
1 = M.BASSO
F 1. AUTISTA
Entità del Rischio :
3
2
2
2
2
2
3
2
2
2
2
3
2
2
3
3
2
2
2
3
2
2
2
2
2
2
2
2
3
3
2
210
ATTIVITA' 1 : COMUNE
36
37
38
39
40
41
3 = MEDIO
4 = ALTO
F 4. MANUTENZIONI
2 = BASSO
F 3. UFFICIO PROTOCOLLO E CENTRALINO
Rischio
N° Descrizione
F 2. LAVORI DI UFFICIO
1 = M.BASSO
F 1. AUTISTA
Entità del Rischio :
Movimenti ripetitivi
Rischio Rapina
Radiazioni ionizzanti
Esposizione a Campi Elettromagnetici
Esposizione
a
radiazioni
ottiche
artificiali
Atmosfere esplosive
ATTIVITA' 2 : ARREDO URBANO
1 = M.BASSO
2 = BASSO
3 = MEDIO
4 = ALTO
F 2. SISTEMAZIONE AREE A VERDE
3
2
2
3
ELEMENTI
F 1. MONTAGGIO
URBANO
DI
ARREDO
Entità del Rischio :
Rischio
N° Descrizione
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Seppellimento, sprofondamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Elettrocuzione
Rumore
Investimento
Annegamento
Inalazione di polveri e fibre
Infezione da microorganismi
Documento di Valutazione dei Rischi
2
2
3
2
211
ATTIVITA' 2 : ARREDO URBANO
1 = M.BASSO
2 = BASSO
3 = MEDIO
4 = ALTO
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
Cesoiamento, stritolamento
Movimentazione manuale dei carichi
Getti e schizzi
Allergeni
Proiezione di schegge
Olii minerali e derivati
Gas e vapori
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Amianto
Ribaltamento
Incidenti tra automezzi
Microclima
Vibrazioni
Punture, morsi di insetti o rettili
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Soffocamento, asfissia
Rischio Chimico
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Stress Psicofisico
Affaticamento visivo
Movimenti ripetitivi
Rischio Rapina
Radiazioni ionizzanti
Esposizione a Campi Elettromagnetici
Esposizione
a
radiazioni
ottiche
artificiali
Atmosfere esplosive
Documento di Valutazione dei Rischi
F 2. SISTEMAZIONE AREE A VERDE
Rischio
N° Descrizione
F 1. MONTAGGIO
URBANO
ELEMENTI
DI
ARREDO
Entità del Rischio :
3
3
2
2
3
212
ATTIVITA' 3 : ASSISTENZA MURARIA
Rischio
N° Descrizione
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Seppellimento, sprofondamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Elettrocuzione
Rumore
Investimento
Annegamento
Inalazione di polveri e fibre
Infezione da microorganismi
Cesoiamento, stritolamento
Movimentazione manuale dei carichi
Getti e schizzi
Allergeni
Proiezione di schegge
Olii minerali e derivati
Gas e vapori
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Amianto
Ribaltamento
Incidenti tra automezzi
Microclima
Vibrazioni
Punture, morsi di insetti o rettili
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Soffocamento, asfissia
Rischio Chimico
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Stress Psicofisico
Affaticamento visivo
Movimenti ripetitivi
Rischio Rapina
Radiazioni ionizzanti
Esposizione a Campi Elettromagnetici
Documento di Valutazione dei Rischi
2 = BASSO
3 = MEDIO
4 = ALTO
F 2. MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
1 = M.BASSO
F 1. ESECUZIONE DI TRACCE IN MURATURA
Entità del Rischio :
2
2
2
3
3
2
3
3
3
213
ATTIVITA' 3 : ASSISTENZA MURARIA
Rischio
N° Descrizione
40
41
Esposizione
a
radiazioni
artificiali
Atmosfere esplosive
2 = BASSO
3 = MEDIO
4 = ALTO
F 2. MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
1 = M.BASSO
F 1. ESECUZIONE DI TRACCE IN MURATURA
Entità del Rischio :
ottiche
ATTIVITA' 4 : IMPERMEABILIZZAZIONI
Rischio
N° Descrizione
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Seppellimento, sprofondamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Elettrocuzione
Rumore
Investimento
Annegamento
Inalazione di polveri e fibre
Infezione da microorganismi
Cesoiamento, stritolamento
Movimentazione manuale dei carichi
Getti e schizzi
Allergeni
Documento di Valutazione dei Rischi
F 2. IMPERMEABILIZZAZIONE DI PARETI
1 = M.BASSO
F 1. IMPERMEABILIZZAZIONE DI COPERURE
Entità del Rischio :
3
3
2
2
2
2
2
2
2 = BASSO
3 = MEDIO
4 = ALTO
214
ATTIVITA' 4 : IMPERMEABILIZZAZIONI
Rischio
N° Descrizione
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
Proiezione di schegge
Olii minerali e derivati
Gas e vapori
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Amianto
Ribaltamento
Incidenti tra automezzi
Microclima
Vibrazioni
Punture, morsi di insetti o rettili
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Soffocamento, asfissia
Rischio Chimico
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Stress Psicofisico
Affaticamento visivo
Movimenti ripetitivi
Rischio Rapina
Radiazioni ionizzanti
Esposizione a Campi Elettromagnetici
Esposizione
a
radiazioni
ottiche
artificiali
Atmosfere esplosive
Documento di Valutazione dei Rischi
F 2. IMPERMEABILIZZAZIONE DI PARETI
1 = M.BASSO
F 1. IMPERMEABILIZZAZIONE DI COPERURE
Entità del Rischio :
3
4
3
3
4
3
2 = BASSO
3 = MEDIO
4 = ALTO
215
ATTIVITA' 5 : INTONACI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Seppellimento, sprofondamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Elettrocuzione
Rumore
Investimento
Annegamento
Inalazione di polveri e fibre
Infezione da microorganismi
Cesoiamento, stritolamento
Movimentazione manuale dei carichi
Getti e schizzi
Allergeni
Proiezione di schegge
Olii minerali e derivati
Gas e vapori
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Amianto
Ribaltamento
Incidenti tra automezzi
Microclima
Vibrazioni
Punture, morsi di insetti o rettili
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Soffocamento, asfissia
Rischio Chimico
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Stress Psicofisico
Affaticamento visivo
Movimenti ripetitivi
Rischio Rapina
Radiazioni ionizzanti
Esposizione a Campi Elettromagnetici
Documento di Valutazione dei Rischi
F 3. RAPPEZZI DI INTONACO
Rischio
N° Descrizione
2 = BASSO
F 2. INTONACO TRADIZIONALE
1 = M.BASSO
F 1. RIMOZIONE DI INTONACI
Entità del Rischio :
3
3
3
2
2
2
3
3
2
2
2
2
3
3
3
3
3
2
2
3 = MEDIO
4 = ALTO
3
2
216
ATTIVITA' 5 : INTONACI
F 3. RAPPEZZI DI INTONACO
2
2
3 = MEDIO
4 = ALTO
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Seppellimento, sprofondamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Elettrocuzione
Rumore
Investimento
Annegamento
Inalazione di polveri e fibre
Infezione da microorganismi
Cesoiamento, stritolamento
Movimentazione manuale dei carichi
Getti e schizzi
Allergeni
Proiezione di schegge
Olii minerali e derivati
Documento di Valutazione dei Rischi
F 9. PAVIMENTAZIONE IN BASOLE
Rischio
F 8. CORDOLI MARCIAPIEDI E CANALETTE
ottiche
N° Descrizione
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
F 7. POSA IN OPERA DI CONGLOMERATO
BITUMINOSO
41
Esposizione
a
radiazioni
artificiali
Atmosfere esplosive
F 2. INTONACO TRADIZIONALE
40
F 11. TAGLIO ALBERI
Rischio
N° Descrizione
2 = BASSO
F 1. RIMOZIONE DI INTONACI
1 = M.BASSO
F 10. TAGLIO DI ALBERI, ARBUSTI E SIMILI
Entità del Rischio :
2
2
2
3
3
3
3
3
3
2
3
2
3
3
3
2
3
3
2
2
2
2
4
217
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
Gas e vapori
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Amianto
Ribaltamento
Incidenti tra automezzi
Microclima
Vibrazioni
Punture, morsi di insetti o rettili
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Soffocamento, asfissia
Rischio Chimico
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Stress Psicofisico
Affaticamento visivo
Movimenti ripetitivi
Rischio Rapina
Radiazioni ionizzanti
Esposizione a Campi Elettromagnetici
Esposizione
a
radiazioni
ottiche
artificiali
Atmosfere esplosive
Documento di Valutazione dei Rischi
F 9. PAVIMENTAZIONE IN BASOLE
F 8. CORDOLI MARCIAPIEDI E CANALETTE
F 7. POSA IN OPERA DI CONGLOMERATO
BITUMINOSO
F 11. TAGLIO ALBERI
F 10. TAGLIO DI ALBERI, ARBUSTI E SIMILI
Rischio
N° Descrizione
3
2
2
3
2
2
2
3
218
ATTIVITA' 6 : OPERE STRADALI
14
Movimentazione manuale dei carichi
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
Getti e schizzi
Allergeni
Proiezione di schegge
Olii minerali e derivati
Gas e vapori
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Amianto
Ribaltamento
Incidenti tra automezzi
Microclima
Vibrazioni
Punture, morsi di insetti o rettili
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Soffocamento, asfissia
Rischio Chimico
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Stress Psicofisico
Affaticamento visivo
Movimenti ripetitivi
Rischio Rapina
Radiazioni ionizzanti
Esposizione a Campi Elettromagnetici
Documento di Valutazione dei Rischi
F.5 PULIZIA AREA URBANA
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Seppellimento, sprofondamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Elettrocuzione
Rumore
Investimento
Annegamento
Inalazione di polveri e fibre
Infezione da microorganismi
Cesoiamento, stritolamento
F 4. TAGLIO ALBERI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
2 = BASSO
F 3. TAGLIO DI ALBERI, ARBUSTI E SIMILI
Rischio
N° Descrizione
F 2. PAVIMENTAZIONE IN BASOLE
1 = M.BASSO
F 1. CORDOLI MARCIAPIEDI E CANALETTE
Entità del Rischio :
3
3
2
2
2
2
2
2
2
4
3
2
2
3
3
3
2
3
3
3
3
2
3
3
2
3
3
3
3
3 = MEDIO
4 = ALTO
3
2
2
2
3
3
3
3
3
3
3
2
4
2
3
219
ATTIVITA' 6 : OPERE STRADALI
40
41
Esposizione
a
radiazioni
artificiali
Atmosfere esplosive
3 = MEDIO
4 = ALTO
F.5 PULIZIA AREA URBANA
F 4. TAGLIO ALBERI
2 = BASSO
F 3. TAGLIO DI ALBERI, ARBUSTI E SIMILI
Rischio
N° Descrizione
F 2. PAVIMENTAZIONE IN BASOLE
1 = M.BASSO
F 1. CORDOLI MARCIAPIEDI E CANALETTE
Entità del Rischio :
ottiche
Documento di Valutazione dei Rischi
220
ATTREZZATURE UTILIZZATE
La seguente tabella riporta tutte le attrezzature impiegate nelle diverse attività lavorative:
ATTREZZATURE
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
Descrizione
ASCIA
ATTREZZATURA MANUALE DA TAGLIO
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
AUTOCARRO
AUTOCARRO CON CASSONE RIBALTABILE
AUTOCARRO CON GRU
AUTOCARRO CON MACCHINA SPRUZZA EMULSIONE BITUMINOSA
CALCOLATRICE
CANNELLO PER GUAINA
CARRIOLA
COMPATTATORE A PIATTO VIBRANTE
COMPRESSORE
DECESPUGLIATORE A MOTORE
ESCAVATORE CON MARTELLO DEMOLITORE
FAX
FINITRICE PER ASFALTI
FOTOCOPIATRICE
FRESA PER ASFALTI SU MEZZO
INTONACATRICE
MACCHINA PER VERNICIATURA SEGNALETICA STRADALE
MARTELLO DEMOLITORE ELETTRICO
MARTELLO DEMOLITORE PNEUMATICO
MAZZA E SCALPELLO
MOLAZZA
MOTOSEGA CON MOTORE A COMBUSTIONE
PALA
PALA MECCANICA
PERSONAL COMPUTER
PICCONE
PISTOLA PER VERNICIATURA A SPRUZZO
RULLO COMPRESSORE
SCANALATORE
SEGA CIRCOLARE
SPAZZOLA D’ACCIAIO
STAMPANTE
TAGLIASFALTO A DISCO
TELEFONO
UTENSILI ELETTRICI PORTATILI
Entità max.
RISCHIO (*)
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
ALTO
BASSO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
ALTO
BASSO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
MEDIO
MEDIO
BASSO
MEDIO
(*) L’entità massima del Rischio riportata nella tabella attrezzature rappresenta il valore più alto dei singoli
Rischi individuati in ogni singola attrezzatura.
Documento di Valutazione dei Rischi
221
Documento di Valutazione dei Rischi
DECESPUGLIATORE A MOTORE
COMPATTATORE A PIATTO VIBRANTE
2
2
2
3
CARRIOLA
2
3
2
CANNELLO PER GUAINA
2
2
2
CALCOLATRICE
3
AUTOCARRO CON CASSONE RIBALTABILE
3
AUTOCARRO
3
COMPRESSORE
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Seppellimento, sprofondamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Elettrocuzione
Rumore
Investimento
Annegamento
Inalazione di polveri e fibre
Infezione da microorganismi
Cesoiamento, stritolamento
Movimentazione manuale dei carichi
Getti e schizzi
Allergeni
Proiezione di schegge
Olii minerali e derivati
Gas e vapori
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Amianto
Ribaltamento
Incidenti tra automezzi
Microclima
Vibrazioni
Punture, morsi di insetti o rettili
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Soffocamento, asfissia
Rischio Chimico
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Stress Psicofisico
Affaticamento visivo
Movimenti ripetitivi
Rischio Rapina
Radiazioni ionizzanti
Esposizione a Campi Elettromagnetici
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
ATTREZZATURA MANUALE DA TAGLIO
Rischio
N° Descrizione
ASCIA
SCHEDA RIEPILOGATIVA ATTREZZATURE - RISCHI
ATTREZZATURE – RISCHI INDIVIDUATI
2
2
3
3
3
2
3
2
2
2
3
2
3
3
2
3
3
3
3
2
2
2
2
2
3
4
3
2
2
2
2
2
3
3
3
1
2
222
Rischio
40
41
Esposizione
a
radiazioni
artificiali
Atmosfere esplosive
Documento di Valutazione dei Rischi
DECESPUGLIATORE A MOTORE
COMPRESSORE
COMPATTATORE A PIATTO VIBRANTE
CARRIOLA
CANNELLO PER GUAINA
CALCOLATRICE
AUTOCARRO CON CASSONE RIBALTABILE
AUTOCARRO
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
ATTREZZATURA MANUALE DA TAGLIO
ASCIA
N° Descrizione
ottiche
223
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Seppellimento, sprofondamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Elettrocuzione
Rumore
Investimento
Annegamento
Inalazione di polveri e fibre
Infezione da microorganismi
Cesoiamento, stritolamento
Movimentazione manuale dei carichi
Getti e schizzi
Allergeni
Proiezione di schegge
Olii minerali e derivati
Gas e vapori
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Amianto
Ribaltamento
Incidenti tra automezzi
Microclima
Vibrazioni
Punture, morsi di insetti o rettili
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Soffocamento, asfissia
Rischio Chimico
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Stress Psicofisico
Affaticamento visivo
Movimenti ripetitivi
Rischio Rapina
Radiazioni ionizzanti
Esposizione a Campi Elettromagnetici
Esposizione
a
radiazioni
ottiche
artificiali
Atmosfere esplosive
Documento di Valutazione dei Rischi
PERSONAL COMPUTER
PALA MECCANICA
PALA
MOTOSEGA CON MOTORE A COMBUSTIONE
MAZZA E SCALPELLO
MARTELLO DEMOLITORE PNEUMATICO
MARTELLO DEMOLITORE ELETTRICO
FOTOCOPIATRICE
FAX
Rischio
N° Descrizione
3
2
2
3
2
2
3
2
2
2
2
2
2
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
2
2
2
3
3
3
2
3
3
3
3
3
3
4
3
3
2
2
3
3
1
1
2
2
1
1
1
2
2
224
40
41
Documento di Valutazione dei Rischi
3
2
3
2
2
3
2
2
3
3
3
3
3
3
2
3
UTENSILI ELETTRICI PORTATILI
TELEFONO
3
STAMPANTE
2
SPAZZOLA D’ACCIAIO
SEGA CIRCOLARE
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Seppellimento, sprofondamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Elettrocuzione
Rumore
Investimento
Annegamento
Inalazione di polveri e fibre
Infezione da microorganismi
Cesoiamento, stritolamento
Movimentazione manuale dei carichi
Getti e schizzi
Allergeni
Proiezione di schegge
Olii minerali e derivati
Gas e vapori
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Amianto
Ribaltamento
Incidenti tra automezzi
Microclima
Vibrazioni
Punture, morsi di insetti o rettili
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Soffocamento, asfissia
Rischio Chimico
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Stress Psicofisico
Affaticamento visivo
Movimenti ripetitivi
Rischio Rapina
Radiazioni ionizzanti
Esposizione a Campi Elettromagnetici
Esposizione
a
radiazioni
ottiche
artificiali
Atmosfere esplosive
RULLO COMPRESSORE
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
PICCONE
Rischio
N° Descrizione
2
3
3
2
2
3
2
225
OPERE PROVVISIONALI IMPIEGATE
La seguente tabella riporta tutte le opere provvisionali utilizzate nelle diverse attività lavorative:
Entità max.
RISCHIO (*)
OPERE PROVVISIONALI
N°
1
2
3
4
5
Descrizione
ANDATOIE E PASSERELLE
PONTE SU CAVALLETTI
PONTEGGIO FISSO
PONTEGGIO MOBILE
SCALA DOPPIA
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
MEDIO
(*) L’entità massima del Rischio riportata nella tabella Opere provvisionali rappresenta il valore più alto dei
singoli Rischi individuati per ognuna di esse.
SCHEDA RIEPILOGATIVA OPERE PROVVISIONALI - RISCHI
OPERE PROVVISIONALI – RISCHI INDIVIDUATI
Tabella riepilogativa di valutazione dei Rischi
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Seppellimento, sprofondamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Elettrocuzione
Rumore
Investimento
Annegamento
Inalazione di polveri e fibre
Infezione da microorganismi
Cesoiamento, stritolamento
Movimentazione manuale dei carichi
Getti e schizzi
Allergeni
Proiezione di schegge
Olii minerali e derivati
Gas e vapori
Documento di Valutazione dei Rischi
3
2
3
3
3
3
3
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
3
3
3 = MEDIO
4 = ALTO
SCALA DOPPIA
PONTEGGIO MOBILE
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
PONTEGGIO FISSO
Rischio
N° Descrizione
2 = BASSO
PONTE SU CAVALLETTI
1 = M.BASSO
ANDATOIE E PASSERELLE
Entità del Rischio :
226
Tabella riepilogativa di valutazione dei Rischi
40
41
Documento di Valutazione dei Rischi
SCALA DOPPIA
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Amianto
Ribaltamento
Incidenti tra automezzi
Microclima
Vibrazioni
Punture, morsi di insetti o rettili
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Soffocamento, asfissia
Rischio Chimico
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Stress Psicofisico
Affaticamento visivo
Movimenti ripetitivi
Rischio Rapina
Radiazioni ionizzanti
Esposizione a Campi Elettromagnetici
Esposizione
a
radiazioni
ottiche
artificiali
Atmosfere esplosive
PONTEGGIO MOBILE
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
2 = BASSO
PONTEGGIO FISSO
Rischio
N° Descrizione
PONTE SU CAVALLETTI
1 = M.BASSO
ANDATOIE E PASSERELLE
Entità del Rischio :
3
2
3 = MEDIO
4 = ALTO
227
SOSTANZE PERICOLOSE
La seguente tabella riporta tutte le sostanze pericolose utilizzate nelle diverse attività lavorative:
SOSTANZE PERICOLOSE
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Descrizione
BITUME E CATRAME
CALCE IDRAULICA NATURALE
CEMENTO O MALTA CEMENTIZIA
OSSIDO DI CARBONIO
POLVERI
POLVERI DI LEGNO
POLVERI INERTI
TONER
VERNICI
Entità max.
RISCHIO (*)
MEDIO
MEDIO
MEDIO
BASSO
BASSO
MEDIO
BASSO
BASSO
MEDIO
(*) L’entità massima del Rischio riportata nella tabella sostanze rappresenta il valore più alto dei singoli
Rischi individuati in ogni singola sostanza.
Documento di Valutazione dei Rischi
228
SCHEDA RIEPILOGATIVA SOSTANZE - RISCHI
SOSTANZE PERICOLOSE – RISCHI INDIVIDUATI
Tabella riepilogativa di valutazione dei Rischi
Documento di Valutazione dei Rischi
POLVERI INERTI
TONER
3
3
2
2
3
2
2
2
2
2
2
2
3
2
2
4 = ALTO
VERNICI
POLVERI DI LEGNO
2
POLVERI
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto
Seppellimento, sprofondamento
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Elettrocuzione
Rumore
Investimento
Annegamento
Inalazione di polveri e fibre
Infezione da microorganismi
Cesoiamento, stritolamento
Movimentazione manuale dei carichi
Getti e schizzi
Allergeni
Proiezione di schegge
Olii minerali e derivati
Gas e vapori
Calore, fiamme, esplosione
Ustioni
Amianto
Ribaltamento
Incidenti tra automezzi
Microclima
Vibrazioni
Punture, morsi di insetti o rettili
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Soffocamento, asfissia
Rischio Chimico
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Stress Psicofisico
Affaticamento visivo
Movimenti ripetitivi
Rischio Rapina
OSSIDO DI CARBONIO
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
3 = MEDIO
CEMENTO O MALTA CEMENTIZIA
Rischio
N° Descrizione
2 = BASSO
CALCE IDRAULICA NATURALE
1 = M.BASSO
BITUME E CATRAME
Entità del Rischio :
2
3
3
229
Tabella riepilogativa di valutazione dei Rischi
38
39
40
41
4 = ALTO
VERNICI
TONER
POLVERI INERTI
3 = MEDIO
POLVERI DI LEGNO
POLVERI
OSSIDO DI CARBONIO
2 = BASSO
CEMENTO O MALTA CEMENTIZIA
Rischio
N° Descrizione
CALCE IDRAULICA NATURALE
1 = M.BASSO
BITUME E CATRAME
Entità del Rischio :
Radiazioni ionizzanti
Esposizione a Campi Elettromagnetici
Esposizione
a
radiazioni
ottiche
artificiali
Atmosfere esplosive
Documento di Valutazione dei Rischi
230
DPI
Nelle seguenti tabelle vengono riportati i DPI da indossare nelle singole fasi di lavoro e durante l’uso delle
diverse attrezzature, opere provvisionali e sostanze pericolose.
SCHEDA RIEPILOGATIVA ATTIVITA’ LAVORATIVE - DPI
FASI LAVORATIVE - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
DPI da indossare obbligatoriamente durante lo svolgimento delle FASI LAVORATIVE
DPI
Cintura di sicurezza del mezzo
Cuffia o inserti antirumore
Elmetto
Elmetto con sottogola
Giaccone Alta Visibilità
Gilet fluorescente
Ginocchiere
Guanti anticalore
Guanti imbottiti contro le vibrazioni
Guanti in neoprene
Guanti rischi meccanici
Guanti speciali antitaglio
Indumenti ad Alta Visibilità
Indumenti
di
lavoro
resistenti
alla
permeazione
Indumenti protettivi adeguati
Indumenti protettivi in cuoio
Lenti oftalmiche
Maschera pieno facciale
Maschera speciale per vapori organici
Mascherina antipolvere
Mascherina con carboni attivi
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri
inattinici
Occhiali protettivi
Scarpe di sicurezza a slacciamento rapido
Scarpe
di
sicurezza
con
intersuola
termoisolante
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile
Sistema anticaduta con imbracatura e
cordico con dissipatore
Documento di Valutazione dei Rischi
F 1. AUTISTA
ATTIVITA' 1 : COMUNE
X
X
231
Tuta di lavoro
Tuta in Tyvec ad uso limitato
Visiera di protezione
Documento di Valutazione dei Rischi
F 2. SISTEMAZIONE AREE A VERDE
DPI
Cintura di sicurezza del mezzo
Cuffia o inserti antirumore
Elmetto
Elmetto con sottogola
Giaccone Alta Visibilità
Gilet fluorescente
Ginocchiere
Guanti anticalore
Guanti imbottiti contro le vibrazioni
Guanti in neoprene
Guanti rischi meccanici
Guanti speciali antitaglio
Indumenti ad Alta Visibilità
Indumenti
di
lavoro
resistenti
alla
permeazione
Indumenti protettivi adeguati
Indumenti protettivi in cuoio
Lenti oftalmiche
Maschera pieno facciale
Maschera speciale per vapori organici
Mascherina antipolvere
Mascherina con carboni attivi
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri
inattinici
Occhiali protettivi
Scarpe di sicurezza a slacciamento rapido
Scarpe
di
sicurezza
con
intersuola
termoisolante
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile
Sistema anticaduta con imbracatura e
cordico con dissipatore
Tuta di lavoro
Tuta in Tyvec ad uso limitato
Visiera di protezione
F 1. MONTAGGIO ELEMENTI DI ARREDO
URBANO
ATTIVITA' 2 : ARREDO URBANO
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
232
Documento di Valutazione dei Rischi
F 2. MOVIMENTAZIONE
CARICHI
X
X
X
X
X
MANUALE
F 1. ESECUZIONE DI TRACCE IN MURATURA
DPI
Cintura di sicurezza del mezzo
Cuffia o inserti antirumore
Elmetto
Elmetto con sottogola
Giaccone Alta Visibilità
Gilet fluorescente
Ginocchiere
Guanti anticalore
Guanti imbottiti contro le vibrazioni
Guanti in neoprene
Guanti rischi meccanici
Guanti speciali antitaglio
Indumenti ad Alta Visibilità
Indumenti
di
lavoro
resistenti
alla
permeazione
Indumenti protettivi adeguati
Indumenti protettivi in cuoio
Lenti oftalmiche
Maschera pieno facciale
Maschera speciale per vapori organici
Mascherina antipolvere
Mascherina con carboni attivi
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri
inattinici
Occhiali protettivi
Scarpe di sicurezza a slacciamento rapido
Scarpe
di
sicurezza
con
intersuola
termoisolante
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile
Sistema anticaduta con imbracatura e
cordico con dissipatore
Tuta di lavoro
Tuta in Tyvec ad uso limitato
Visiera di protezione
DEI
ATTIVITA' 3 : ASSISTENZA MURARIA
X
X
X
X
233
Documento di Valutazione dei Rischi
F 2. IMPERMEABILIZZAZIONE DI PARETI
DPI
Cintura di sicurezza del mezzo
Cuffia o inserti antirumore
Elmetto
Elmetto con sottogola
Giaccone Alta Visibilità
Gilet fluorescente
Ginocchiere
Guanti anticalore
Guanti imbottiti contro le vibrazioni
Guanti in neoprene
Guanti rischi meccanici
Guanti speciali antitaglio
Indumenti ad Alta Visibilità
Indumenti
di
lavoro
resistenti
alla
permeazione
Indumenti protettivi adeguati
Indumenti protettivi in cuoio
Lenti oftalmiche
Maschera pieno facciale
Maschera speciale per vapori organici
Mascherina antipolvere
Mascherina con carboni attivi
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri
inattinici
Occhiali protettivi
Scarpe di sicurezza a slacciamento rapido
Scarpe
di
sicurezza
con
intersuola
termoisolante
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile
Sistema anticaduta con imbracatura e
cordico con dissipatore
Tuta di lavoro
Tuta in Tyvec ad uso limitato
Visiera di protezione
F 1. IMPERMEABILIZZAZIONE DI COPERURE
ATTIVITA' 4 : IMPERMEABILIZZAZIONI
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
234
Documento di Valutazione dei Rischi
F 2. INTONACO TRADIZIONALE
F 3. RAPPEZZI DI INTONACO
DPI
Cintura di sicurezza del mezzo
Cuffia o inserti antirumore
Elmetto
Elmetto con sottogola
Giaccone Alta Visibilità
Gilet fluorescente
Ginocchiere
Guanti anticalore
Guanti imbottiti contro le vibrazioni
Guanti in neoprene
Guanti rischi meccanici
Guanti speciali antitaglio
Indumenti ad Alta Visibilità
Indumenti
di
lavoro
resistenti
alla
permeazione
Indumenti protettivi adeguati
Indumenti protettivi in cuoio
Lenti oftalmiche
Maschera pieno facciale
Maschera speciale per vapori organici
Mascherina antipolvere
Mascherina con carboni attivi
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri
inattinici
Occhiali protettivi
Scarpe di sicurezza a slacciamento rapido
Scarpe
di
sicurezza
con
intersuola
termoisolante
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile
Sistema anticaduta con imbracatura e
cordico con dissipatore
Tuta di lavoro
Tuta in Tyvec ad uso limitato
Visiera di protezione
F 1. RIMOZIONE DI INTONACI
ATTIVITA' 5 : INTONACI
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
235
Documento di Valutazione dei Rischi
X
X
F.6 AFFIFIONI
X
X
F.5 PULIZIA AREA URBANA
F 3. TAGLIO DI ALBERI, ARBUSTI E SIMILI
X
X
F 4. TAGLIO ALBERI
F 2. PAVIMENTAZIONE IN BASOLE
DPI
Cintura di sicurezza del mezzo
Cuffia o inserti antirumore
Elmetto
Elmetto con sottogola
Gilet fluorescente
Ginocchiere
Guanti anticalore
Guanti imbottiti contro le vibrazioni
Guanti in neoprene
Guanti rischi meccanici
Guanti speciali antitaglio
Indumenti ad Alta Visibilità
Indumenti
di
lavoro
resistenti
alla
permeazione
Indumenti protettivi adeguati
Indumenti protettivi in cuoio
Lenti oftalmiche
Maschera pieno facciale
Maschera speciale per vapori organici
Mascherina antipolvere
Mascherina con carboni attivi
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri
inattinici
Occhiali protettivi
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile
Sistema anticaduta con imbracatura e
cordico con dissipatore
Tuta di lavoro
Visiera di protezione
F 1. CORDOLI MARCIAPIEDI E CANALETTE
ATTIVITA' 6 : OPERE STRADALI
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
236
SCHEDA RIEPILOGATIVA ATTREZZATURE - DPI
ATTREZZATURE - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
DPI da indossare obbligatoriamente durante l’utilizzo delle ATTREZZATURE, da intendersi aggiuntivi rispetto
a quelli relativi alle fasi lavorative se non già indossati.
Documento di Valutazione dei Rischi
X
X
X
X
X
ESCAVATORE CON MARTELLO DEMOLITORE
COMPATTATORE A PIATTO VIBRANTE
X
X
X
X
X
X
X
X
X
CARRIOLA
X
X
X
X
X
X
X
X
CANNELLO PER GUAINA
SPRUZZA
AUTOCARRO CON MACCHINA
EMULSIONE BITUMINOSA
AUTOCARRO CON CASSONE RIBALTABILE
X
AUTOCARRO CON GRU
AUTOCARRO
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE
X
X
DECESPUGLIATORE A MOTORE
X
X
COMPRESSORE
X
ATTREZZATURA MANUALE DA TAGLIO
DPI
Cintura di sicurezza del mezzo
Cuffia o inserti antirumore
Elmetto
Elmetto con sottogola
Giaccone Alta Visibilità
Gilet fluorescente
Ginocchiere
Guanti anticalore
Guanti imbottiti contro le vibrazioni
Guanti in neoprene
Guanti rischi meccanici
Guanti speciali antitaglio
Indumenti ad Alta Visibilità
Indumenti
di
lavoro
resistenti
alla
permeazione
Indumenti protettivi adeguati
Indumenti protettivi in cuoio
Lenti oftalmiche
Maschera pieno facciale
Maschera speciale per vapori organici
Mascherina antipolvere
Mascherina con carboni attivi
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri
inattinici
Occhiali protettivi
Scarpe di sicurezza a slacciamento rapido
Scarpe
di
sicurezza
con
intersuola
termoisolante
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile
Sistema anticaduta con imbracatura e
cordico con dissipatore
Tuta di lavoro
Tuta in Tyvec ad uso limitato
Visiera di protezione
ASCIA
Tabella riepilogativa utilizzo DPI in funzione delle ATTREZZATURE
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
237
Documento di Valutazione dei Rischi
X
X
X
X
PERSONAL COMPUTER
X
X
PALA MECCANICA
X
X
PALA
MOLAZZA
X
X
MOTOSEGA CON MOTORE A COMBUSTIONE
MAZZA E SCALPELLO
X
MARTELLO DEMOLITORE PNEUMATICO
X
MARTELLO DEMOLITORE ELETTRICO
X
X
MACCHINA PER VERNICIATURA SEGNALETICA
STRADALE
INTONACATRICE
X
X
FRESA PER ASFALTI SU MEZZO
FOTOCOPIATRICE
FINITRICE PER ASFALTI
DPI
Cintura di sicurezza del mezzo
Cuffia o inserti antirumore
Elmetto
Elmetto con sottogola
Giaccone Alta Visibilità
Gilet fluorescente
Ginocchiere
Guanti anticalore
Guanti imbottiti contro le vibrazioni
Guanti in neoprene
Guanti rischi meccanici
Guanti speciali antitaglio
Indumenti ad Alta Visibilità
Indumenti
di
lavoro
resistenti
alla
permeazione
Indumenti protettivi adeguati
Indumenti protettivi in cuoio
Lenti oftalmiche
Maschera pieno facciale
Maschera speciale per vapori organici
Mascherina antipolvere
Mascherina con carboni attivi
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri
inattinici
Occhiali protettivi
Scarpe di sicurezza a slacciamento rapido
Scarpe
di
sicurezza
con
intersuola
termoisolante
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile
Sistema anticaduta con imbracatura e
cordico con dissipatore
Tuta di lavoro
Tuta in Tyvec ad uso limitato
Visiera di protezione
FAX
Tabella riepilogativa utilizzo DPI in funzione delle ATTREZZATURE
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
238
Documento di Valutazione dei Rischi
UTENSILI ELETTRICI PORTATILI
TAGLIASFALTO A DISCO
X
STAMPANTE
X
SPAZZOLA D’ACCIAIO
SEGA CIRCOLARE
RULLO COMPRESSORE
X
X
X
X
X
SCANALATORE
PISTOLA PER VERNICIATURA A SPRUZZO
DPI
Cintura di sicurezza del mezzo
Cuffia o inserti antirumore
Elmetto
Elmetto con sottogola
Giaccone Alta Visibilità
Gilet fluorescente
Ginocchiere
Guanti anticalore
Guanti imbottiti contro le vibrazioni
Guanti in neoprene
Guanti rischi meccanici
Guanti speciali antitaglio
Indumenti ad Alta Visibilità
Indumenti
di
lavoro
resistenti
alla
permeazione
Indumenti protettivi adeguati
Indumenti protettivi in cuoio
Lenti oftalmiche
Maschera pieno facciale
Maschera speciale per vapori organici
Mascherina antipolvere
Mascherina con carboni attivi
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri
inattinici
Occhiali protettivi
Scarpe di sicurezza a slacciamento rapido
Scarpe
di
sicurezza
con
intersuola
termoisolante
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile
Sistema anticaduta con imbracatura e
cordico con dissipatore
Tuta di lavoro
Tuta in Tyvec ad uso limitato
Visiera di protezione
PICCONE
Tabella riepilogativa utilizzo DPI in funzione delle ATTREZZATURE
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
239
SCHEDA RIEPILOGATIVA OPERE PROVVISIONALI - DPI
OPERE PROVVISIONALI - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
DPI da indossare obbligatoriamente durante l’utilizzo o il montaggio e smontaggio delle OPERE
PROVVISIONALI, da intendersi aggiuntivi rispetto a quelli relativi alle fasi lavorative se non già indossati.
Documento di Valutazione dei Rischi
SCALA DOPPIA
X
PONTEGGIO MOBILE
X
PONTEGGIO FISSO
PONTE SU CAVALLETTI
DPI
Cintura di sicurezza del mezzo
Cuffia o inserti antirumore
Elmetto
Elmetto con sottogola
Giaccone Alta Visibilità
Gilet fluorescente
Ginocchiere
Guanti anticalore
Guanti imbottiti contro le vibrazioni
Guanti in neoprene
Guanti rischi meccanici
Guanti speciali antitaglio
Indumenti ad Alta Visibilità
Indumenti
di
lavoro
resistenti
alla
permeazione
Indumenti protettivi adeguati
Indumenti protettivi in cuoio
Lenti oftalmiche
Maschera pieno facciale
Maschera speciale per vapori organici
Mascherina antipolvere
Mascherina con carboni attivi
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri
inattinici
Occhiali protettivi
Scarpe di sicurezza a slacciamento rapido
Scarpe
di
sicurezza
con
intersuola
termoisolante
Scarpe di sicurezza con suola imperforabile
Sistema anticaduta con imbracatura e
cordico con dissipatore
Tuta di lavoro
Tuta in Tyvec ad uso limitato
Visiera di protezione
ANDATOIE E PASSERELLE
Tabella riepilogativa utilizzo DPI
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
240
SCHEDA RIEPILOGATIVA SOSTANZE- DPI
SOSTANZE - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
DPI da indossare obbligatoriamente durante l’utilizzo delle SOSTANZE PERICOLOSE, da intendersi aggiuntivi
rispetto a quelli relativi alle fasi lavorative se non già indossati.
Documento di Valutazione dei Rischi
CALCE IDRAULICA NATURALE
CEMENTO O MALTA CEMENTIZIA
OSSIDO DI CARBONIO
POLVERI
POLVERI DI LEGNO
POLVERI INERTI
TONER
VERNICI
DPI
Cintura di sicurezza del mezzo
Cuffia o inserti antirumore
Elmetto
Elmetto con sottogola
Giaccone Alta Visibilità
Gilet fluorescente
Ginocchiere
Guanti anticalore
Guanti imbottiti contro le vibrazioni
Guanti in neoprene
Guanti rischi meccanici
Guanti speciali antitaglio
Indumenti ad Alta Visibilità
Indumenti di lavoro resistenti alla
permeazione
Indumenti protettivi adeguati
Indumenti protettivi in cuoio
Lenti oftalmiche
Maschera pieno facciale
Maschera speciale per vapori organici
Mascherina antipolvere
Mascherina con carboni attivi
Occhiali con ripari laterali dotati di
vetri inattinici
Occhiali protettivi
Scarpe di sicurezza a slacciamento
rapido
Scarpe di sicurezza con intersuola
termoisolante
Scarpe
di
sicurezza
con
suola
imperforabile
BITUME E CATRAME
Tabella riepilogativa utilizzo DPI
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
241
Sistema anticaduta con imbracatura e
cordico con dissipatore
Tuta di lavoro
Tuta in Tyvec ad uso limitato
Visiera di protezione
Documento di Valutazione dei Rischi
X
X
242
CONCLUSIONI
Il presente documento di valutazione dei rischi:
È stato redatto ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 81/08;
È soggetto ad aggiornamento periodico ove si verificano significativi mutamenti che potrebbero averlo
reso superato.
La valutazione dei rischi è stata effettuata dal Datore di Lavoro con la collaborazione del Medico
Competente, per quanto di sua competenza, del Servizio di Prevenzione e Protezione ed il coinvolgimento
preventivo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
Figure
Nominativo
Datore di Lavoro
Dott. Nicola Belcastro
Medico Competente
Dott.ssa Katiuscia Trimboli
Rappr. dei Lav. per la Sicurezza
Nicola Curcio
Resp.Serv.Prev.Protezione
Ing. Alberto Miletta
Firma
Settembre 2013
Documento di Valutazione dei Rischi
243
INDICE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Sezione 1 ........................................................................................................................... 2
ANAGRAFICA AZIENDA ............................................................................................................ 2
DATI GENERALI DELL’AZIENDA .............................................................................................................. 2
Sezione 2 ........................................................................................................................... 3
RELAZIONE INTRODUTTIVA ...................................................................................................... 3
OBIETTIVI E SCOPI .................................................................................................................................. 3
CONTENUTI ............................................................................................................................................. 3
DEFINIZIONI RICORRENTI ....................................................................................................................... 4
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO E DEL DIRIGENTE .............................................................................. 7
OBBLIGHI DEI PREPOSTI ......................................................................................................................... 9
OBBLIGHI DEI LAVORATORI ..................................................................................................................... 9
OBBLIGHI DEL MEDICO COMPETENTE .................................................................................................... 10
ALCOL DIPENDENZA .............................................................................................................. 11
TOSSICODIPENDENZA............................................................................................................. 11
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ............................................................................................ 12
ELENCO COMPLETO DELLE FIGURE RESPONSABILI ............................................................................ 12
Sezione 3 .......................................................................................................................... 13
CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHII ......................................................................................... 13
CONSIDERAZIONI GENERALI .................................................................................................................. 13
METODOLOGIA E CRITERI ADOTTATI ........................................................................................... 13
AZIONI DA INTRAPRENDERE IN FUNZIONE DEL RISCHIO ...................................................................... 16
ELENCO DEI RISCHI INDIVIDUATI ED ANALIZZATI ............................................................................. 18
Sezione 4 .......................................................................................................................... 19
MISURE GENERALI DI TUTELA ED EMERGENZE ............................................................................... 19
MISURE GENERALI DI TUTELA ................................................................................................................ 19
ACCERTAMENTO DI ASSENZA DI TOSSICODIPENDENZA E ALCOL DIPENDENZA ........................................ 20
MANSIONI PER LE QUALI VIGE L’OBBLIGO DI ACCERTAMENTO DI TOSSICODIPENDENZA ................................. 20
MANSIONI PER LE QUALI VIGE L’OBBLIGO DI ACCERTAMENTO DI ALCOL DIPENDENZA .................................. 21
PROCEDURE D’EMERGENZA ED ADDETTI ................................................................................................ 22
COMPITI E PROCEDURE GENERALI .............................................................................................. 22
CHIAMATA SOCCORSI ESTERNI .................................................................................................. 23
USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO ................................................................................................. 24
REQUISITI DI SICUREZZA ......................................................................................................... 24
CONTROLLI E REGISTRO ......................................................................................................... 25
INFORMAZIONE E FORMAZIONE ................................................................................................. 25
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.) ............................................................................... 26
ESPOSIZIONE AL RUMORE ..................................................................................................................... 27
CLASSI DI RISCHIO E RELATIVE MISURE DI PREVENZIONE .................................................................... 27
MISURE TECNICHE ORGANIZZATIVE ............................................................................................ 28
ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI .................................................................................................................. 29
LIVELLI DI ESPOSIZIONE .......................................................................................................... 29
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ............................................................................................. 31
SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICI ........................................................................................................... 32
ATTIVITA’ INTERESSATE ......................................................................................................... 32
PRONTO SOCCORSO E MISURE DI EMERGENZA ................................................................................ 32
SORVEGLIANZA SANITARIA ...................................................................................................... 32
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI .................................................................... 32
RICONOSCIMENTO DELLE SOSTANZE PERICOLOSE NEI PRODOTTI CHIMICI ................................................ 33
CLASSIFICAZIONE SECONDO LA DIRETTIVA 67/548/CEE ......................................................................... 34
I SIMBOLI ........................................................................................................................... 35
IL CODICE DEI RISCHI SPECIFICI ................................................................................................. 36
I CONSIGLI DI PRUDENZA ........................................................................................................ 38
CLASSIFICAZIONE SECONDO IL REGOLAMENTO CE 1272/08 ................................................................... 40
I PITTOGRAMMI ................................................................................................................... 40
LE INDICAZIONI DI PERICOLO .................................................................................................... 42
I CONSIGLI DI PRUDENZA ........................................................................................................ 44
TABELLA DI CONVERSIONE DALLA CLASSIFICAZIONE SECONDO DIR. 67/548/CEE ALLA CLASSIFICAZIONE SECONDO IL
REG. CE 1272/08 ................................................................................................................. 48
CONVERSIONE TRA LE FRASI DI RISCHIO ATTRIBUITE SECONDO DIR. 67/548/CEE E LE PRESCRIZIONI SUPPLEMENTARI
RELATIVE ALL’ETICHETTATURA SECONDO IL REG. CE 1272/08............................................................. 50
Documento di Valutazione dei Rischi
244
PRESIDI DI PRIMO SOCCORSO ............................................................................................................... 51
LAVORATRICI IN STATO DI GRAVIDANZA ............................................................................................... 52
ERGONOMIA ....................................................................................................................... 52
AGENTI FISICI ..................................................................................................................... 54
AGENTI BIOLOGICI ................................................................................................................ 55
AGENTI CHIMICI ................................................................................................................... 55
ALTRI LAVORI VIETATI ........................................................................................................... 56
STRESS LAVORO-CORRELATO ................................................................................................................ 57
DIFFERENZE DI GENERE, ETA’ E PROVENIENZA DA ALTRI PAESI ............................................................. 58
MONITORAGGIO INTERNO DELLA SICUREZZA SUL LAVORO .................................................................... 58
RESPONSABILIZZAZIONE DEI LAVORATORI ..................................................................................... 58
MONITORAGGIO ................................................................................................................... 58
PROGRAMMA PER IL MIGLIORAMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SICUREZZA ....................................... 59
Sezione 5 .......................................................................................................................... 60
QUADRO RIEPILOGATIVO DELLE LAVORAZIONI .............................................................................. 60
ATTIVITA' E FASI DI LAVORO ................................................................................................................. 60
LAVORATORI E MANSIONI SVOLTE ......................................................................................................... 61
LIVELLI/SETTORI E AREE ....................................................................................................................... 62
LAVORATORI ADDETTI ALLE FASI DI LAVORO ........................................................................................ 63
Sezione 6 .......................................................................................................................... 67
MISURE GENERALI DI PREVENZIONE ........................................................................................... 67
CADUTA DALL’ALTO ............................................................................................................................... 67
CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO ........................................................................................................ 68
SEPPELLIMENTO - SPROFONDAMENTO ................................................................................................... 69
URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI ................................................................................................ 70
PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI ............................................................................................................ 71
SCIVOLAMENTI E CADUTE A LIVELLO ..................................................................................................... 72
ELETTROCUZIONE ................................................................................................................................. 73
RACCOMANDAZIONI............................................................................................................... 73
RUMORE ................................................................................................................................................ 75
INVESTIMENTO ..................................................................................................................................... 76
INALAZIONE DI POLVERI........................................................................................................................ 77
CESOIAMENTO, STRITOLAMENTO .......................................................................................................... 78
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ............................................................................................. 79
GETTI E SCHIZZI ................................................................................................................................... 81
ALLERGENI ............................................................................................................................................ 82
PROIEZIONE DI SCHEGGE ...................................................................................................................... 83
OLI MINERALI E DERIVATI ..................................................................................................................... 84
GAS E VAPORI ....................................................................................................................................... 85
CALORE, FIAMME, ESPLOSIONI .............................................................................................................. 86
USTIONI ................................................................................................................................................ 87
RIBALTAMENTO ..................................................................................................................................... 88
INCIDENTI TRA AUTOVEICOLI ................................................................................................................ 89
MICROCLIMA ......................................................................................................................................... 90
VIBRAZIONI ........................................................................................................................................... 91
PUNTURE E MORSI DI INSETTI, RETTILI O ALTRI ANIMALI ..................................................................... 92
MORSI DI RETTILI ................................................................................................................. 92
PUNTURE DI INSETTI ............................................................................................................. 92
RADIAZIONI NON IONIZZANTI ............................................................................................................... 93
POSTURA............................................................................................................................................... 94
STRESS PSICOFISICO ............................................................................................................................ 95
AFFATICAMENTO VISIVO ....................................................................................................................... 96
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ........................................................................................... 96
Sezione 7 .......................................................................................................................... 97
VALUTAZIONE RISCHI ATTIVITA’ LAVORATIVE .............................................................................. 97
ATTIVITA' 1 : COMUNE .......................................................................................................... 97
FASE 1.1 : AUTISTA .............................................................................................................................. 97
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ....................................................................................................... 97
ATTREZZATURE UTILIZZATE .................................................................................................... 97
SOSTANZE UTILIZZATE .......................................................................................................... 97
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI .............................................................................................. 97
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI ............................................... 98
Documento di Valutazione dei Rischi
245
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI .................................................................... 98
FASE 1.2 : LAVORI DI UFFICIO .............................................................................................................. 99
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ....................................................................................................... 99
ATTREZZATURE UTILIZZATE .................................................................................................... 99
SOSTANZE UTILIZZATE .......................................................................................................... 99
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 100
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 100
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 102
FASE 1.3 : UFFICIO PROTOCOLLO E CENTRALINO ................................................................................ 104
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 104
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 104
SOSTANZE UTILIZZATE ......................................................................................................... 105
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 105
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 105
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 107
FASE 1.4 : MANUTENZIONI ................................................................................................................. 108
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 108
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 108
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 108
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 109
ATTIVITA' 2 : ARREDO URBANO ...............................................................................................109
FASE 2.1 : MONTAGGIO ELEMENTI DI ARREDO URBANO ...................................................................... 109
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 109
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 110
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 110
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 110
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 111
FASE 2.2 : SISTEMAZIONE AREE A VERDE ........................................................................................... 112
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 112
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 112
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 112
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 112
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 113
ATTIVITA' 3 : ASSISTENZA MURARIA ..........................................................................................114
FASE 3.1 : ESECUZIONE DI TRACCE IN MURATURA .............................................................................. 114
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 114
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 114
SOSTANZE UTILIZZATE ......................................................................................................... 115
OPERE PROVVISIONALI UTILIZZATE ........................................................................................... 115
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 115
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 115
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 116
FASE 3.2 : MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ......................................................................... 117
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 117
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 117
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 117
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 118
ATTIVITA' 4 : IMPERMEABILIZZAZIONI ........................................................................................119
FASE 4.1 : IMPERMEABILIZZAZIONE DI COPERURE .............................................................................. 119
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 119
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 119
SOSTANZE UTILIZZATE ......................................................................................................... 119
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 119
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 120
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 122
FASE 4.2 : IMPERMEABILIZZAZIONE DI PARETI ................................................................................... 123
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 123
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 123
SOSTANZE UTILIZZATE ......................................................................................................... 123
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 123
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 123
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 125
ATTIVITA' 5 : INTONACI ........................................................................................................126
FASE 5.1 : RIMOZIONE DI INTONACI ................................................................................................... 126
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 126
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 126
SOSTANZE UTILIZZATE ......................................................................................................... 127
Documento di Valutazione dei Rischi
246
OPERE PROVVISIONALI UTILIZZATE ........................................................................................... 127
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 127
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 127
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 128
FASE 5.2 : INTONACO TRADIZIONALE ................................................................................................. 129
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 129
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 129
SOSTANZE UTILIZZATE ......................................................................................................... 129
OPERE PROVVISIONALI UTILIZZATE ........................................................................................... 129
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 129
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 130
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 130
FASE 5.3 : RAPPEZZI DI INTONACO ..................................................................................................... 131
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 131
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 131
SOSTANZE UTILIZZATE ......................................................................................................... 132
OPERE PROVVISIONALI UTILIZZATE ........................................................................................... 132
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 132
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 132
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 133
ATTIVITA' 6 : “PICCOLE” OPERE STRADALI .................................................................................134
FASE 6.1 : CORDOLI MARCIAPIEDI E CANALETTE ................................................................................. 134
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 134
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 134
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 135
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 135
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 136
FASE 6.2 : PAVIMENTAZIONE IN BASOLE ............................................................................................. 137
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 137
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 137
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 137
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 137
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 139
FASE 6.3 : TAGLIO DI ALBERI, ARBUSTI E SIMILI ................................................................................ 139
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 139
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 140
SOSTANZE UTILIZZATE ......................................................................................................... 140
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 140
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 140
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 141
FASE 6.4 : TAGLIO ALBERI .................................................................................................................. 142
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 142
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 142
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 142
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 142
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 143
FASE 6.5 : PULIZIA AREA URBANA ....................................................................................................... 144
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 144
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 144
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 144
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 144
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 146
FASE 6.6 : AFFISSIONE ....................................................................................................................... 147
ATTIVITA’ CONTEMPLATA ...................................................................................................... 147
ATTREZZATURE UTILIZZATE ................................................................................................... 147
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 147
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 147
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 148
SEZIONE 8 ........................................................................................................................149
VALUTAZIONE RISCHI ATTREZZATURE IMPIEGATE .........................................................................149
ASCIA .................................................................................................................................................. 149
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 149
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 149
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 149
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 150
ATTREZZATURA MANUALE DA TAGLIO .................................................................................................. 150
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 150
Documento di Valutazione dei Rischi
247
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 150
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 151
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 151
ATTREZZI MANUALI DI USO COMUNE ................................................................................................... 152
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 152
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 152
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 152
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 153
AUTOCARRO ........................................................................................................................................ 154
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 154
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 154
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 154
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 156
AUTOCARRO CON CASSONE RIBALTABILE ............................................................................................ 156
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 156
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 156
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 156
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 158
CALCOLATRICE .................................................................................................................................... 158
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 158
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 158
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 159
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 159
CANNELLO PER GUAINA ....................................................................................................................... 159
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 159
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 159
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 159
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 160
CARRIOLA ........................................................................................................................................... 161
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 161
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 161
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 161
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 162
COMPATTATORE A PIATTO VIBRANTE .................................................................................................. 162
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 162
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 162
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 162
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 163
COMPRESSORE .................................................................................................................................... 164
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 164
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 164
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 164
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 165
DECESPUGLIATORE A MOTORE ............................................................................................................ 165
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 165
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 166
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 166
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 166
FAX ..................................................................................................................................................... 167
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 167
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 167
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 167
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 168
FOTOCOPIATRICE ................................................................................................................................ 169
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 169
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 169
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 169
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 170
MARTELLO DEMOLITORE ELETTRICO ................................................................................................... 170
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 170
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 170
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 171
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 172
MARTELLO DEMOLITORE PNEUMATICO ................................................................................................ 172
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 172
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 172
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 173
Documento di Valutazione dei Rischi
248
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 173
MAZZA E SCALPELLO ............................................................................................................................ 174
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 174
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 174
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 174
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 175
MOTOSEGA CON MOTORE A COMBUSTIONE ......................................................................................... 176
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 176
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 176
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 176
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 177
PALA ................................................................................................................................................... 178
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 178
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 178
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 178
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 178
PERSONAL COMPUTER ......................................................................................................................... 179
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 179
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 179
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 179
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 180
PICCONE ............................................................................................................................................. 181
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 181
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 181
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 181
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 181
SEGA CIRCOLARE ................................................................................................................................. 182
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 182
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 182
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 182
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 184
SPAZZOLA D’ACCIAIO........................................................................................................................... 184
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 184
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 184
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 184
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 185
STAMPANTE ......................................................................................................................................... 185
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 185
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 185
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 186
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 186
TELEFONO ........................................................................................................................................... 187
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 187
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 187
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 187
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 187
UTENSILI ELETTRICI PORTATILI .......................................................................................................... 188
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 188
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 188
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI .............................................. 188
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 189
Sezione 9 .........................................................................................................................190
VALUTAZIONE RISCHI OPERE PROVVISIONALI IMPIEGATE ................................................................190
ANDATOIE E PASSERELLE .................................................................................................................... 190
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 190
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 190
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 190
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 191
PONTE SU CAVALLETTI ........................................................................................................................ 191
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 191
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 191
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 191
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 192
PONTEGGIO FISSO .............................................................................................................................. 193
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 193
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 193
Documento di Valutazione dei Rischi
249
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 193
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 194
PONTEGGIO MOBILE ............................................................................................................................ 195
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 195
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 195
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 195
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 196
SCALA DOPPIA ..................................................................................................................................... 196
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 196
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 196
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 196
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 197
Sezione 10........................................................................................................................198
VALUTAZIONE RISCHI SOSTANZE IMPIEGATE ...............................................................................198
BITUME E CATRAME ............................................................................................................................. 198
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 198
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 198
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 198
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 199
CALCE IDRAULICA NATURALE ............................................................................................................... 199
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 199
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 199
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 199
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 200
CEMENTO O MALTA CEMENTIZIA.......................................................................................................... 200
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 200
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 200
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 200
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 201
OSSIDO DI CARBONIO ......................................................................................................................... 201
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 201
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 201
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 201
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 201
POLVERI .............................................................................................................................................. 202
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 202
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 202
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 202
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 203
POLVERI DI LEGNO .............................................................................................................................. 203
DESCRIZIONE ..................................................................................................................... 203
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 203
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 203
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 204
POLVERI INERTI .................................................................................................................................. 204
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 204
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 204
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 204
TONER ................................................................................................................................................ 205
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 205
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 205
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 205
VERNICI .............................................................................................................................................. 206
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI ............................................................................................. 206
MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI UTILIZZATORI .......................................................... 206
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI ................................................................... 206
QUADRO RIEPILOGATIVO AZIENDA ...........................................................................................209
R I S C H I ........................................................................................................................................... 209
REPARTI E FASI DI LAVORO ..................................................................................................... 209
FASI LAVORATIVE – RISCHI INDIVIDUATI ...................................................................................... 210
ATTREZZATURE UTILIZZATE .................................................................................................... 221
ATTREZZATURE – RISCHI INDIVIDUATI......................................................................................... 222
OPERE PROVVISIONALI IMPIEGATE............................................................................................. 226
OPERE PROVVISIONALI – RISCHI INDIVIDUATI................................................................................. 226
SOSTANZE PERICOLOSE ......................................................................................................... 228
SOSTANZE PERICOLOSE – RISCHI INDIVIDUATI................................................................................ 229
Documento di Valutazione dei Rischi
250
DPI ..................................................................................................................................................... 231
FASI LAVORATIVE - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ............................................................. 231
ATTREZZATURE - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ............................................................... 237
OPERE PROVVISIONALI - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ....................................................... 240
SOSTANZE - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ..................................................................... 241
CONCLUSIONI ....................................................................................................................243
INDICE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI ....................................................................244
Documento di Valutazione dei Rischi
251