Sommario - Rivista ufficiale dei Lions Italiani

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Sommario - Rivista ufficiale dei Lions Italiani
Sommario
NUMERO 4 - APRILE 2011
Direttore responsabile Sirio Marcianò
3 Cambiamo la rotta
di Sid L. Scruggs III
7 5 milioni di euro… Non poniamoci limiti
di Sirio Marcianò
10 Vincere la paura
di Domenico Messina
11 E’ tempo di congressi
di Stefano Camurri Piloni
14 Libertà e sviluppo
di Ermanno Bocchini
Main Partners
Main Partners
Partners
MONDOLIONS
mondolions
Messaggio del
Presidente Internazionale
12 milioni di giovani
Il Lions Quest cresce in tutto il mondo. Attraverso il sostegno della LCIF e dei Lions, il programma continuerà a cambiare la vita dei giovani nel mondo…
I
l Lions Quest, un programma rivolto ai ragazzi
in età scolare, ha cambiato la vita dei giovani nel
mondo. Come Ivan Villaverde, del Paraguay,
alunno povero, inizialmente indisciplinato e con
scarso rendimento scolastico, che grazie al Lions
Quest è diventato uno studente modello, come altre
centinaia di ragazzi del Paraguay. Il Lions Quest fornisce ai ragazzi le attitudini necessarie a condurre
una vita sicura, non solo in Paraguay ma in tutto il
mondo.
Il Lions Quest, un programma della Lions Clubs
International Foundation (LCIF), è attivo in oltre 60
paesi, presso i quali ne beneficiano 12 milioni di giovani. Ad oggi più di 500.000 educatori in ogni parte
del mondo hanno partecipato ad un corso del Lions
Quest.
A gennaio il Comitato Consultivo del Lions Quest
(LAC) ha approvato 14 nuovi sussidi per un totale
di 540.000 dollari. Quattro nuovi paesi hanno avuto
accesso ai finanziamenti, Egitto, Indonesia, Molda-
Cambiamo
la rotta
via e Uruguay, e altri quattro paesi hanno attuato
per la prima volta quest’anno il Lions Quest: Bulgaria, Malawi, Mauritius e Filippine.
Data l’enorme espansione avuta lo scorso anno, il
futuro non è mai apparso così luminoso per il Lions
Quest. Attraverso il sostegno della LCIF e dei Lions,
il programma continuerà a ottenere grande successo, unito alla Fondazione nel suo impegno volto
a sostenere i giovani e assicurare loro un futuro
migliore. Per maggiori informazioni sul Lions Quest
visitate il sito www.lions-quest.org.
Il Lions Quest cresce in tutto il mondo
Disattiviamo il pilota automatico per guadagnare
nuove quote nel servizio…
Di Sid L. Scruggs III
• Facente parte della Clinton Global Initiative, la LCIF
è impegnata a sostenere il Lions Quest negli Stati
Uniti. La LCIF farà conoscere il Lions Quest ed i
suoi benefici in termini sociali ed emotivi portando
il programma in almeno un distretto scolastico statunitense entro il 2013.
Partners
17
Official Travel Organizer
17 12 milioni di giovani
20 Chi resta fermo va indietro
di Federico Steinhaus
21 I soci nel mondo aumentano
di Gualberto Del Roso
22 A Istanbul… l’istituto per docenti Lions
di Cesara Pasini
23 Lions Day With delle Nazioni Unite…
a Nairobi
SPECIALE CONGRESSO NAZIONALE
25 Vi aspettiamo 25 • Programma dei lavori
precongressuali e congressuali 26 • Regolamenti Libro Parlato Lions, Campo Italia,
Campo Italia disabili 28 • Modifiche regolamento MD Italy 30 • Allegati all’OdG
31 • Rendiconto delle entrate e uscite
2009/2010 32
MULTIDISTRETTO
35 La nostra presenza al compleanno d’Italia
di Bartolomeo Lingua
36 I Lions… campioni del mondo
di Enrico Baitone
17
multidistretto
Vi aspettiamo!
Il 59° congresso nazionale si svolgerà a Torino dal 27 al 29 maggio. Ci incontreremo nel Centro
Congressi Lingotto per riflettere, confrontarci, elaborare analisi e cercare risposte. Di Pier Luigi
Foglia *
I
l comitato organizzatore ed i lions del distretto 108
Ia1 stanno lavorando per offrire ai partecipanti tre
giorni all’insegna della funzionalità operativa e per
creare momenti di incontro nello spirito di amicizia.
Una Torino profondamente trasformata dal 1995, anno
in cui si tenne il 43° Congresso Nazionale, è pronta ad
ospitarvi in occasione del 59° Congresso Nazionale.
Non troverete più la città di gozzaniana memoria “un po’
vecchiotta, provinciale, fresca, tuttavia, di un bel garbo
parigino…”, e nemmeno la città monoindustriale di
Italia ’61, conosciuta nel mondo per la sua casa automobilistica.
Oggi Torino si presenta con il fascino dei suoi musei
(Egizio, Risorgimento, Gallerie d’arte…), dei luoghi storici (Palazzo Madama, Reggia di Venaria…), della sua
modernità attraverso il cambiamento urbano e produttivo in corso, della sua capacità di fare cultura.
Centro congressi Lingotto - Il Lingotto era lo stabilimento FIAT progettato e costruito, a partire dal 1915,
dall’architetto Giacomo Mattè Trucco.
Il progetto strutturale fu realizzato dall’ingegner G.A.
Porcheddu concessionario per l’Italia del brevetto per
l’utilizzo del metodo Hennebique per la realizzazione
di strutture in conglomerato cementizio armato, sul
modello degli stabilimenti della casa automobilistica statunitense Ford.
I lavori durarono dal 1916 al 1930. Nel corso della
propria vita, lo stabilimento produsse decine di
modelli di automobili, come la Torpedo, la Balilla
e la Topolino. Venne chiuso nel 1982 in seguito allo
spostamento della produzione in altri impianti;
l’ultimo modello fu la Lancia Delta.
Nel 1985 venne incaricato della ristrutturazione l’architetto genovese Renzo Piano,
divenuto famoso negli anni settanta con il
progetto del Beaubourg di Parigi.
Simbolo dell’archeologia industriale,
la fabbrica è stata divisa attraverso un
lungo processo di ristrutturazione tra
diverse funzioni: terziario, abitazioni
e alberghi, con la precedenza all’uso
culturale. All’esterno la struttura è
rimasta inalterata, ma all’interno
gli spazi sono stati profondamente
modificati
per venire incontro alle
nuove esigenze.
Il Centro Congressi, con i suoi 22.800 metri quadrati
è luogo di incontri culturali, di convegni, di concerti e
manifestazioni varie che lo hanno reso uno dei più
grandi centri multifunzionali europei.
In questa sede ci incontreremo durante i tre giorni del
59° Congresso Nazionale per riflettere, confrontarci, elaborare analisi e cercare risposte.
Eventi - Segnalo alcuni incontri a margine dei lavori congressuali che ci consentiranno di trascorrere momenti di
aggregazione e conoscenza:
 giovedì 26 maggio, ore 20.30, presso lo storico ristorante “Il Cambio” cerimonia di presentazione dei
Governatori eletti;
 sabato 28 maggio, ore 21, cena di Gala, presso il
Museo dell’Automobile inaugurato il 19 marzo dal
Presidente Napolitano, dopo 4 anni di lavoro di ristrutturazione, di sicuro interesse per i partecipanti.
 Giovedì 26 maggio, Royal Park "I Roveri", torneo di
golf, riservato a dilettanti soci lions, formula 18 buche
stableford.
 Venerdì 27 maggio, Centro Congressi, sfilata Cani
Guida dei Lions.
 Sabato 28 maggio sfida del Centro Raccolta Occhiali
usati per entrare nel Guinnes dei primati.
Sono state programmate visite ed escursioni per
andare allo scoperta di Torino e dintorni.
Per quanto riguarda la visita ai Musei della Città
di Torino, sarà possibile partecipare ad escursioni
organizzate o recarsi individualmente sostenendo
il costo del biglietto d’ingresso (circa 10 euro).
Per gli spostamenti singoli è stata stipulata una
convenzione con la centrale taxi (tel. 5737) che
prevede uno sconto del 10%.
Sono certo che dalla prima capitale d’Italia
non si leverà “un grido di dolore” ma, si
rafforzerà l’impegno, fondato su riflessioni e orientamenti di valori precisi, ad
operare in una società dove i cambiamenti sociali ed economici di questi
anni, hanno compromesso seriamente
la percezione della “persona” titolare
di diritti e di doveri.
*Governatore del Distretto 108
Ia1 e delegato dal Consiglio dei Governatori al
Congresso Nazionale.
25
I 10 numeri di questa annata
25
F
ar pilotare un
aereo
dal
pilota automatico comporta molti
vantaggi. Il
pilota automatico può essere
un tuo amico, ma può creare
anche un falso senso di sicurezza. Quando viene attivato,
il “pilota umano” diventa un
osservatore.
Su un aereo di linea a lungo
raggio, il pilota automatico
alleggerisce lo sforzo fisico del
pilota nel tenere l’aereo ad una
certa quota e a seguire la rotta.
Il problema sorge quando bisogna cambiare rotta o quota. Il
pilota deve riprendere il controllo dell’apparecchio perché
altrimenti continuerebbe con
gli stessi comandi di volo.
Un altro problema nell’utilizzo eccessivo del pilota autosegue a pagina 8
3
➡
I verbali del Forum Europeo sul sito
Si rende noto che sul sito dell’Europa Forum 2010 (wwweuropaforum2010.it) sono a disposizione dei lettori tutti i verbali delle 73 sessioni, le cerimonie di apertura e chiusura del 56° Forum, la relazione
finale del Presidente del Forum PID Paolo Bernardi e l’intervento del
Prof. Stefano Zamagni. Come è noto, il 56° Forum Europeo si è svolto a
Bologna dal 4 al 6 novembre 2010 e hanno partecipato 1488 lions provenienti da 42 paesi europei. Significativa la partecipazione delle massime
cariche lionistiche internazionali e multidistrettuali.
magazine
Mai i giovani abbiano a dimenticare il lungo e sofferto cammino compiuto per trasformare in
Legge fondamentale dello Stato quei principii di libertà, di eguaglianza e di giustizia sociale
che sono alla base dell’Italia di oggi. Di Carlo Moiraghi
“I
capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi,
hanno diritto di raggiungere i gradi più alti
degli studi”. Sono le parole dell’articolo 34
della Carta Costituzionale nata nel clima di impegno
civile e di generosa tensione morale che accompagnò
la fatica dei padri costituenti. Un Italia ferita e semidistrutta ma non disorientata, non incerta nei suoi passi.
Un’ Italia che doveva la libertà riconquistata alla coerenza ideale dei suoi figli migliori prima ancora che
alla forza delle armi. Negli anni bui della dittatura fu
merito dei Croce, dei Pertini, dei Saragat, dei La Malfa,
degli Omodeo, nell’esilio non meno che in Patria, se
non fu interrotto il legame tenue ma tenace con la cultura dell’Occidente e dell’Europa democratica contro
il provincialismo arrogante del fascismo.
Dopo la Liberazione quel legame costituì la linea
guida della battaglia per restituire l’Italia alla democrazia parlamentare. Non si trattava solo di ripristinare le regole del gioco democratico e di sbarrare la
via ai fantasmi del passato ma di predisporre le basi
di una democrazia tendenzialmente di massa, quale
verso cui si avviava la società italiana”.
Così Giovanni Spadolini, in un suo scritto del 1976
celebrativo del trentesimo anniversario della nostra
Costituzione.
La storia della carta costituzionale, intesa non solo
come insieme delle norme giuridiche che sono alla
base dell’ordinamento di uno Stato ma anche e
soprattutto come affermazione dei diritti dei cittadini contro lo strapotere assoluto del Sovrano inizia
nel XVIII secolo anche se vi è un precedente di epoca
assai più lontana. Fu infatti nel 1215 che Re Giovanni
d’Inghilterra, venne costretto alla firma della “Carta
delle libertà inglesi” (o Magna Charta) dai grandi del
Regno che di fronte al Sovrano osarono affermare
“Ci sono Leggi dello Stato e diritti appartenenti alla
comunità che Il Re deve rispettare. Se egli li viola
cessa l’obbligo dei sudditi di essergli fedeli”.
Porta la data del 4 luglio 1776, la proclamazione d’indipendenza delle colonie americane dall’Inghilterra
e della prima Costituzione dell’era moderna. Essa si
ello storico contesto della Scuola di
Applicazione e Istituto di Studi Militari dell’Esercito di Torino, il 26 febbraio
2011 si è celebrato il convegno “Le Associazioni
di servizio agli inizi del 3° millennio nel contesto
delle celebrazioni dei 150 anni di Unità d’Italia”.
L’evento, di per sé prestigioso, era stato preceduto,
qualche giorno prima, da una conferenza stampa
dove erano intervenuti il Governatore del Distretto
2030 del Rotary International, il Governatore del
Distretto 108 Ia1 del Lions International, la Director Area 03 di Zonta International e la Presidente
del Club Torino di Soroptimist International. In
quella occasione si era annunciata la prossima stipula di un accordo che prevedeva, fra l’altro, la promozione di un evento comune annuale, sulla base
delle proposte formulate dalla Commissione di
Coordinamento Interassociazioni, presieduta dal
Lions Generale C.A. Luigi Stefani. La decisione,
per quest’anno, era di organizzare un convegno
Mensile a cura
dell’Associazione Internazionale
dei Lions Clubs Multidistretto 108 Italy
APRILE 2011
Numero 4 - Anno LIII
Annata lionistica 2010/2011
Direttore responsabile
Sirio Marcianò
Direttore Amministrativo
Luciano Aldo Ferrari
Redazione
Bartolomeo Lingua
(vice direttore)
Ferdinando Maria Brami (coordinatore), Vito Cilmi, Alessandro Emiliani,
Luigi Foglietti, Giuseppe Innocenti,
Antonio Laurenzano, Antonio Marino,
Antonio Marziale, Carlo Alberto
Tregua, Lucio Vacirca
Comitato della rivista
Domenico Messina
(direttore internazionale)
Giorgio De Regibus
(presidente)
Pasquale D’Innella Capano
Domenico Laruffa
4
che avesse come tema l’Unità Nazionale.
La mattina del 26 febbraio una quantità notevole
di soci delle quattro associazioni di servizio ha gremito il salone del palazzo settecentesco torinese. E’
stato davvero emozionante vedere sul bavero delle
giacche i quattro distintivi delle associazioni partecipanti, finalmente uniti per un unico intento. I
lavori sono stati aperti, per un saluto, dal Generale
C.A. Giuseppe E. Gay, comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. Ha
poi preso la parola l’Assessore regionale alla Cultura Michele Coppola che, paragonando l’attività
delle nostre associazioni al fare politica come service, ha riconosciuto che la politica non ce la può
fare da sola.
Dopo l’Assessore al Commercio, al Turismo, alle
Attività Produttive e al Marketing Urbano del
Comune di Torino, Alessandro Altamura, ha parlato il Generale C.A Luigi Stefani, autentica anima
dell’iniziativa, che ha porto il benvenuto a tutti gli
L’unione fa la forza…
anche per le associazioni
di servizio
MAGAZINE
53
53
Lion - Edizione italiana
Lions, Rotary, Soroptimist e Zonta dell’Italia nord occidentale insieme nel contesto delle
celebrazioni per i 150 anni di Unità Nazionale. Di Pier Giacomo Genta
N
apre con le immortali parole “Consideriamo evidenti
queste verità: che tutti gli uomini sono stati creati
eguali, che essi sono stati dotati dal loro Creatore di
certi diritti inalienabili e che fra questi diritti sono la
vita, la libertà e il conseguimento della felicità”.
Il testo iniziale affermava essere diritti di ogni uomo
la vita, la libertà e la proprietà. Fu Thomas Jefferson
a sostituire l’ultima delle tre parole introducendo il
principio che deve essere di tutti il diritto di perseguire la felicità e fu questa sostituzione a sottolineare
nel documento quella nota di idealismo che diede al
popolo degli Stati Uniti, ancora privo di diritti politici,
la speranza di conquistarli attraverso la rivoluzione.
Il 24 giugno 1793, quando la Francia rivoluzionaria
viveva la sua ora più drammatica, la Convenzione
promulgò la nuova Costituzione dello Stato. Essa,
riprendendo ed ampliando i principi già contenuti
nella dichiarazione d’indipendenza americana, costituì e sempre costituirà, le basi della Stato di diritto,
quindi della nostra stessa civiltà: Articolo 1 - “Lo
scopo della società è il bene comune. Il governo è
istituito per garantire all’uomo il godimento dei suoi
diritti naturali e imprescrittibili. Articolo 2 - Questi
diritti sono: l’eguaglianza, la libertà, la sicurezza, la
proprietà. Articolo 3 - Tutti gli uomini sono eguali
per natura e di fronte alla Legge. Articolo 4 - La
Legge è l’espressione libera e solenne della volontà
generale; essa è eguale per tutti, sia che protegga, sia
che punisca; essa può ordinare solo ciò che è giusto
e utile alla società, può proibire soltanto ciò che le è
nocivo.
Questi principi si diffusero in tutta Europa e trovarono affermazione nelle Costituzioni delle nuove sia
pur effimere Repubbliche, sorte in Italia fra il 1797 ed
il 1799, a seguito del dilagare delle armate repubblicane francesi: Cispadana (27 marzo 1797), Cisalpina
(9 luglio 1797), Ligure (2 dicembre 1797), Romana
(27 marzo 1798), Partenopea (16 gennaio 1799).
Sarebbe errato considerare queste Costituzioni
solo frettolose ricopiature di quella della “Grande
Nation”. Vi fu spesso in esse un apprezzabile sforzo
La lunga marcia
verso la Costituzione
distretti e dintorni
38 eLeggo… a favore dei dislessici
di Ugo Pagani
39 I Lions… sul camper
40 MK e la sua mission
di Giuseppe Innocenti
41 Mission odontoiatrica
di Ermanno Turletti
41 Non avete sparso polvere
di Giancarlo Vecchiati
42 L’unione fa la forza!
di Ezio Leucci
43 I Lions e l’Expo… La sfida sull’energia
di Gianfranco Ferradini
44 Il progetto adolescenza… a Latina
di Grazia Maddaloni
45 Il club Lions… antidoto alla solitudine
dell’uomo moderno
di Lucio Vacirca
46 Immobile su una sedia a rotelle
di Mariolina Dolce Di Martino
46 Essere lions oggi
di Alberto Castellani
47 Una foto… per la LCIF
di Lanfranco Roviglio
48 I Lions e la res publica
di Arcangelo Santuccio
50 Vivere il lionismo
di Alessandro Emiliani, Pier Luigi
Foglia, Carlo Forcina, Ercole Milani, Pier
Luigi Tarenghi
75
75
53 La lunga marcia verso la Costituzione
di Carlo Moiraghi
55 Costituzione… le regole del gioco
di Marcello Paris
Collaboratori
Ginetta Bergodi, Benvenuto Brambilla, Rosario Cacciola, Antonio Colella, Valeria De Paola, Massimo Fabio,
Mario Giuliacci, Angelo Iacovazzi, Chiara Irene Lamanna, Nino Magrini Fioretti, Massimo Maisetti, Achille
Melchionda, Dario Nicoli, Carlo Padula, Giuseppe Pajardi, Maria Pia Pascazio Carabba, Paolo Piccolo, Massimo
Ridolfi, Umberto Rodda, Francesco Giuseppe Romeo, Mario Santini, Angelo Scialpi, Pietro Vitale
Executive Officer
 Presidente: Sid L. Scruggs III, Vass, Nord Carolina, Usa
 Immediato Past Presidente: Eberhard J. Wirfs, Kelkheim, Hessen, Germania
 Primo Vice Presidente: Wing-Kun Tam, Hong Kong, Cina
 Secondo Vice Presidente: Wayne A. Madden, Indiana, USA
Direttori internazionali 2010-2011
Yamandu P. Acosta, Alabama, USA  Douglas X. Alexander, New York, USA  Gary A. Anderon, Michigan,
USA  Narendra Bhandari, Pune, India  Janez Bohori, Kranj, Slovenia  James Cavallaro, Pennsylvania, USA
 Ta-Lung Chiang, Taiwan  Per K. Christensen, Denmark  Luis Dominguez, Mijas Pueblo, Spagna  Gary B.
D’Orazio, Eagle, Idaho, Spagna  Yasumasa Furo, Dazaifu, Giappone  K.P.A. Haroon, Cochin, India  Edisson Karnopp, Santa Cruz Do Sul, Brazil  Ronald S. Johnson, Sebago, Maine, USA  Byeong-Deok Kim, Seoul,
Republic of Korea  Horst P. Kirchgatterer, Wels/Thalheim, Austria  Carlos A. Ibanez, Panama City, Panama 
Hamed Olugbenga Babajide Lawal, Ikorodu, Nigeria  Domenico Messina, Trapani, Italia  Daniel A. O’Reilly,
Stickney, Illinois, USA  Sonja Pulley, Oregon, USA  Krishna Reddy, Bangalore, India  Richard Sawyer, Overgaard, Arizona, USA  Anne K. Smarsh, Colwich, Kansas, USA  Jerry Smith, Wauseon, Ohio, USA  Robert
G. Smith, California, USA  Michael S. So, Makati, The Philippines  Eugene M. Spiess, South Carolina, USA 
Haynes H. Townsend, Dalton, Georgia, USA  Eddy Widjanarko, Surabaya, Indonesia  Seiki Yamaura, Tokyo,
Japan  Gudrun Yngvadottir, Gardabaer, Iceland  Joseph Young, Claremont, Ontario, Canada
International Headquarters Personnel - Editor in Chief: Peter Lynch - Monaging Editor: Dana La Joye - Senior
Editor: Jay Copp - Associate Editor: Pamela Mohr - Assistance - Editor: Brett Rush - Graphics Manager: Connie
Schuler - Production and - Advertising Manager: Mary Kay Rietz - Circulation Manager: Troy R. Jewell - Advertising Sales Chicago: Mary Kay Rietz
Organizzazione redazionale, stampa e distribuzione a cura della Magalini Editrice Due - Rezzato (Brescia)
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Pubblicità: Magalini Editrice 2 - Rezzato (Brescia) - Tel. 030 2792968 - 030 2592125 - Fax 030 2592291.
Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 45/2000 del 23 agosto 2000
Redazione: Lion - via Gramsci, 5 - 25086 Rezzato - e-mail: [email protected]
Redazione Internet www.rivistalion.it
*Gli articoli pubblicati rispecchiano il pensiero degli autori e non necessariamente quello della redazione.
56 Costituzione e giustizia
di Achille Melchionda
57 Amor di patria
di Fioravante Pisani
58 I giovani e la politica
di Michele Giorgio
58 Facciamo la differenza
di Antonio Laurenzano
59 L’insuccesso dà spesso alla testa
di Carlo Alberto Tregua
60 Non restare indifferente
% MILIONI DI EURO
63 Le lettere dei lettori
DISTRETTI E DINTORNI
75 L’unione fa la forza…
anche per le associazioni di servizio
di Giacomo Genta
77 Il Laboratorio Catania per la rinascita
della società civile
di Antonio Pogliese
78 I Lions celebrano l’Unita d’Italia
di Ernesto Zappa
78 Sessanta anni di lionismo in Italia
di Filippo Fabrizi
79 Una rosa per Genova
di Massimo Ridolfi
80 I Lions e… la mezza maratona
di Antonio Calamita
80 La danza per la dislessia
81 La malattie rare… ma quanto rare?
81 Serata delle delizie
di Vera Roberti
5 milioni di euro
Investiamo in noi stessi e nella nostra immagine o facciamo belli gli altri
con i nostri soldi? Alle pagine 63-72 l’opinione di altri 40 lettori e del
Presidente del Multidistretto Leo.
Se noi lions prendessimo l’abitudine di affrontare ogni tanto uno di
questi sogni impossibili, il lionismo non vivrebbe, come vive, nel limbo
dei “poco famosi”, ma sarebbe in grado di stupire la gente ed elevarsi
verso quote più adeguate alle forze che mette in campo.
Vogliamo ristrutturare la casa del gladiatore di Pompei? Vogliamo ricostruire un borgo del centro storico dell’Aquila? Vogliamo scoprire una
cura per la SLA. Non poniamoci limiti, tutto per noi lions è possibile,
ma dobbiamo essere uniti. 48.000 lions possono sognare qualsiasi obiettivo… E voi che ne pensate?
La copertina
In copertina abbiamo riprodotto l’immagine che apparirà su decine di
quotidiani e periodici la settimana prima del Lions Day del 17 aprile.
L’impatto con milioni di persone favorirà finalmente la conoscenza del
lionismo e agevolerà il successo delle nostre attività future.
RUBRICHE
13 Fresco di stampa
di Pino Grimaldi
24 Visti da dentro
di Sergio Maggi
49 I numeri… dei Lions
di Vito Cilmi
82 Lions & sport
82 Controluce
di Antonio Colella
I Lions in Italia
al 31 marzo 2011
Soci 47.977
Uomini 38.527
Donne 9.450
Club 1.320
Soci Leo 3.938
5
6
editoriale
5 milioni di euro...
Non poniamoci limiti
Investiamo in noi stessi e nella nostra immagine o facciamo belli gli altri con i nostri
soldi? Perché non affrontiamo l’argomento con decisione? E’ così difficile credere in noi stessi?
Di Sirio Marcianò
L’
inizio dei miei ultimi editoriali è sempre
uguale… Che ne dite? - chiedo con insistenza
ai lettori - Investiamo in noi stessi e nella
nostra immagine o facciamo belli gli altri con i nostri
soldi? Sarebbe apprezzabile che i lions rispondessero
a questa domanda per poter avviare una grande iniziativa firmata da tutti i lions italiani.
In sostanza, da tre mesi chiedo 100 euro a socio per
raggiungere un obiettivo da 5 milioni di euro, 1 dei
quali (2 miliardi di vecchie lire) dovrebbe servire per
valorizzare la nostra immagine e divulgare l’obiettivo raggiunto.
Questo pressante appello della rivista nasce dal desiderio di “segnare una svolta epocale nel lionismo”,
come scrive Agostino Braga (LC Brescia Host), e
perché, sono parole di Orfeo Bardini (LC Chianciano
Terme), “noi non ci facciamo vedere abbastanza e
siamo delusi dai risultati di un sondaggio dal quale
trapela quanto siamo poco conosciuti dagli italiani”.
Se noi lions prendessimo l’abitudine di affrontare
ogni tanto uno di questi sogni impossibili, il lionismo non vivrebbe, come vive, nel limbo dei “poco
famosi”, ma sarebbe in grado di stupire la gente
ed elevarsi verso quote più adeguate alle forze che
mette in campo, anche perché, come scrive Renato
Uguccioni (LC Bologna S. Vitale), “sappiamo tutti,
anche se preferiamo nascondercelo, che la nostra
immagine rappresentativa è, purtroppo, scarsa”.
Ma perché la rivista insiste con questa provocazione? Perché l’obiettivo finale, se si concretizzasse,
“sarebbe un’eccellente opera, ed eccellente sarebbe
l’immagine del suo autore: i lions italiani”, come
scrive Elio Perrone (LC Lecce Host) e sarebbe, cito
“Letizia Ongaro (LC Monza Duomo), “un grande
sogno da condividere tra tutti i Lions italiani”. Inoltre, la “proposta dovrebbe finalmente far volare alto
il lionismo italiano”, lo dice Gianfranco Galasso (LC
Sesto S. Giovanni Host), e questo volare alto non
costerebbe nulla ai lions e al lionismo.
Ma come è possibile che non costi nulla, chiedono
in molti. Perché tutti i club italiani elargiscono a suonatori e a cantanti di una sera e ad associazioni non
lionistiche somme considerevoli, delle quali i lions
non conosceranno la vera destinazione finale. Ne
consegue che se non girassimo per un anno i nostri
soldi all’esterno dell’associazione avremmo 5 milioni
di euro per una grande impresa tutta italiana, senza
nessun costo in più per i club e senza trascurare le
iniziative lionistiche.
Insomma, avremmo l’intera Italia lionistica mobilitata per stupire noi stessi e gli altri, per dare concretezza, credibilità e visibilità ad un nostro strabiliante
progetto, per trasferire “un sussulto di orgoglio e un
sentimento di appartenenza ai lions italiani”, come
scrive Emmanuele La Tanza (LC Massafra Mottola Le
Cripte). E’ così difficile credere in noi stessi e nel coinvolgimento di lions qualificati professionalmente, sia
in campo scientifico che sociale? Vogliamo ristrutturare la casa del gladiatore di Pompei? Vogliamo
ricostruire un borgo del centro storico dell’Aquila?
Vogliamo scoprire una cura per la SLA. Non poniamoci limiti, tutto per noi lions è possibile, ma dobbiamo essere compatti nelle decisioni.
Tra i lettori che hanno risposto all’invito della rivista ci sono 2 Governatori, un Vice Governatore, 12
presidenti di club, un PCC, 23 PDG e il Presidente
del Multidistretto Leo. Le 200 lettere giunte in redazione sono state scritte da soci di 151 club diversi. Ci
sono stati dibattiti nei club, in alcune circoscrizioni e
in 2 Distretti, durante i quali si è parlato di stimolante
idea, di proposta inebriante, e - con parole diverse
da quelle scritte da Beppe Paganini (LC Piacenza
Sant’Antonino), ma simili nel significato - “di un service per l’Italia, che aprirebbe finalmente una grande
via per il lionismo”. Ovviamente, non posso citare le
frasi più significative di tutti i lettori, ma se vi fa piacere potrete leggerle a partire da pagina 63.
Chiudo con le stesse parole dei precedenti editoriali… E allora, la provocazione continua o la facciamo morire? Decidetelo voi, ma se scriverete in
tanti, ci muoveremo per individuare l’iniziativa.
Ovviamente… 1 milione di euro, 20 euro a socio,
verrà usato per l’immagine dell’associazione…
[email protected]
7
Il nostro mondo
Messaggio del Presidente Internazionale
Cambiamo la rotta
Di Sid L. Scruggs III *
segue da pagina 3
matico, è che il pilota perde il “tatto”
dell’aereo. E quando perde la sensibilità, perde anche la capacità di
volare.
Mi chiedo se alcuni dei nostri Lions
Club non stiano facendo questo da
molti anni, al punto di sembrare guidati da un pilota
automatico. E’ ora di cacciare via quel “pilota
automatico”! Per noi è giunto il momento di
cambiare la rotta e di occuparci del servizio.
E’ tempo di riconsiderare i bisogni della
comunità, di reclutare nuovi soci per nuove
attività di servizio, di fondare un nuovo club
per una comunità limitrofa e di proporre
nuovamente il divertimento.
Come pilota di professione, avevo corsi di aggiornamento ogni sei mesi. Forse è il momento di effettuare
un checkup alla nostra associazione, per assicurarci che
alla nostra missione non vengano a mancare le nostre
potenzialità a causa di un pilota automatico che ha
operato troppo a lungo.
Il nostro nuovo Programma Club Excellence è un
ottimo mezzo per sottoporre ad un controllo il vostro
club.
Questo mese l’obiettivo del nostro servizio
sarà l’ecologia. Spero che il vostro club prenderà parte a quest’ultimo progetto di servizio globale poiché uniti continueremo ad
essere un “Raggio di Speranza”.
*Presidente Lions Clubs International.
I Lions… per il Giappone
S
ono profondamente commosso dalla generosità
che i Lions di tutto il mondo hanno dimostrato in
seguito al mio invito a offrire donazioni al “Fondo
soccorsi per il Giappone” della nostra Fondazione. La
LCIF ha già ricevuto delle donazioni o promesse di
donazioni per un totale di oltre 6 milioni di dollari,
compresi i tre milioni che i Lions del Giappone stanno
raccogliendo nel corso di questa crisi. E’ davvero commovente essere testimone di tanta compassione da
parte della rete dei Lions e dei Leo di tutto il mondo.
Grazie alla riapertura delle strade i Lions del Giappone
sono ora in grado di inviare aiuti da ogni parte del
paese. Dopo un giorno dal disastro, molti club coraggiosi hanno distribuito 20 tonnellate di cibo, acqua e
forniture di emergenza, nonostante i rischi e le difficoltà. Le nostre tende blu Lions sono state inviate per
offrire un rifugio ai volontari Lions e agli altri operatori
che lavorano nelle aree più gravemente colpite. I Lions
stanno coordinando la distribuzione delle forniture
insieme ai funzionari governativi locali e alla Croce
Rossa giapponese.
Come forse sapete, ci sono 31 Lions Club a Sendai (la
città più grande, tra quelle colpite dal terremoto) e
quasi un club in ciascuno dei paesi che si trovano lungo
la costa. I Lions ci saranno sempre per aiutare le persone che hanno provato tanto dolore, fornendo vestiti,
cibo, centri di accoglienza, sedie a rotelle e tutto quello
di cui possono avere bisogno.
Vorrei ancora esprimere la mia commozione di fronte
alla generosità dimostrata finora. I Lions giapponesi
8
hanno sempre aiutato il resto del mondo, nel momento
del bisogno. Sono davvero orgoglioso di voi e non sono
mai stato tanto fiero di essere un Lions, di fronte agli
aiuti offerti nel corso di questa terribile tragedia.
Eberhard J. Wirfs
Presidente della Lions Clubs International
Foundation (LCIF)
Lions Clubs International
94ª Convention Internazionale
4-8 luglio 2011
94ª Convention del Lions Clubs International – 2011 Seattle, Washington, USA (Spedire al LCI entro il 1° Maggio 2011)
Numero di identificazione del Club:
Nome del Club:
Indirizzo:
Barrare con una X:
Distretto:
❑ DELEGATO
Numero Delegati autorizzati:
Numero dei Soci:
o
Nome in stampatello:
❑ DELEGATO SUPPLENTE
Firma:
Il sottoscritto attesta, con la presente, che la persona succitata è socio attivo del club ed è stata scelta come Delegato/Delegato Supplente del nostro
Lions Club alla Convention dell’Associazione Internazionale dei Lions Club.
________________________________________________
Firma dell’Officer di Club (Presidente, Segretario o Tesoriere)
Si prega di inviare questa parte al LCI (Club and Officer Records Admin) entro il 1° maggio 2011. Dopo questa data si prega di presentare
questa parte direttamente alla Convention. Lions Clubs International, 300 W. 22nd Street, Oak Brook, IL 60523-8842.
Copia del Delegato/Delegato Supplente
(Portare questa copia alla Convention)
94ª Convention Internazionale - 4-8 luglio 2011 - Seattle, Washington, USA
Numero di identificazione del Club:
Nome del Club:
Indirizzo:
Barrare con una X:
Distretto:
❑ DELEGATO
Nome in stampatello:
Riservato a
LCI per la
Certificazione
del Delegato
Supplente
Numero Delegati autorizzati:
Numero dei Soci:
o
❑ DELEGATO SUPPLENTE
Firma:
Il sottoscritto attesta, con la presente, che la persona succitata è socio attivo del club ed è stata scelta come Delegato/Delegato Supplente del nostro
Lions Club alla Convention dell’Associazione Internazionale dei Lions Club.
________________________________________________
Firma dell’Officer di Club (Presidente, Segretario o Tesoriere)
Delegati di Club autorizzati alla Convention Internazionale
Soci da 1 a 37 delegati 1, da 38 a 62 delegati 2, da 63 a 87 delegati 3, da 88 a 112 delegati 4, da 113 a 137 delegati 5, da 138
a 162 delegati 6, da 163 a 187 delegati 7, da 188 a 212 delegati 8.
9
Il nostro mondo
Il Direttore Internazionale… fatti ed impressioni
Vincere la paura
Di Domenico Messina *
L
e drammatiche immagini del terremoto che ha sconvolto il Giappone ci hanno certamente lasciati
sgomenti e senza parole. La natura,
spesso piegata e violata dall’uomo,
ancora una volta si è manifestata
come una realtà non dominabile,
soprattutto da parte di quell’uomo che si ritiene onnipotente, che tutto vorrebbe asservire ai suoi interessi e
che, invece, ad essa inesorabilmente deve piegarsi.
Purtroppo, dobbiamo renderci conto che esistono
ancora le catastrofi naturali, le quali possono entrare
nella nostra vita in qualsiasi momento e prepotentemente, mostrandoci quanto siamo deboli ed inermi.
Tutto ciò porta con sé un grave rischio, che è quello che
in tali circostanze si diffonda un senso generalizzato di
impotenza e si finisca con il rinchiudersi sempre più
dentro se stessi, spingendosi verso l’isolamento e la
rinuncia o anche verso forme di incontrollata irrazionalità.
Proprio in questi momenti invece è importante incentivare il rapporto con gli altri ed evitare di farsi sopraffare
da un conseguente stato di solitudine esistenziale, da
frustrazioni personali, da quel malessere individuale
che suscita paura, disperazione e senso della morte.
E non è neppure pensabile, per sottrarsi alle situazioni
di disagio che ci affliggono, evadere dal mondo, creandosi uno spazio alternativo, una sorta di paradiso
artificiale in cui rifugiarsi o al quale ancorarsi per poter
sopravvivere.
Le nuove possibilità che l’uomo ha di dominare il
mondo, contrastano con eventi di tal genere e quindi
non fanno altro che acuire il senso di trepidazione
e di smarrimento. La paura nasce dalla insicurezza
nei confronti di se stessi, dalla convinzione crescente
della propria incapacità a orientare, in modo costruttivo, il progresso umano e sociale verso obiettivi di
vera crescita sostenibile. Il mondo oggi trasformato
dall’intervento umano è sempre più carico di tragiche
contraddizioni.
Anche i rapporti interpersonali sono spesso coinvolti in
questa atmosfera di diffidenza e di paura e rimangono
superficiali, formali, senza un vero coinvolgimento
emotivo.
Eppure in determinati momenti della nostra esistenza,
quella stessa paura che sembra annientarci potrebbe
essere trasformata in energia positiva, in qualcosa di
buono e vivificante.
Dobbiamo evitare “la politica dello struzzo”, imparando ad elaborare le paure che incontriamo durante la
vita, vincendo i fantasmi e trovando il supporto nella
10
piena condivisione della condizione umana, riaffermando cioè una consolidata identità umana e sociale.
Perché il rischio maggiore che oggi si corre è di essere
inesorabilmente soli stando in mezzo agli altri.
L’incomunicabilità che ne deriva genera solitudine
e la solitudine non fa che alimentare la disperazione,
mentre i sentimenti della umana pietà e del supporto
solidale devono pervadere tutti.
Dobbiamo quindi come uomini del nostro tempo
prendere atto ed arrenderci all’idea che non possiamo controllare tutto e ritenerci autosufficienti: è
necessario sotterrare l’Io per lasciar spazio al noi ed
alla consapevolezza che abbiamo sempre più bisogno degli altri.
Se questo non accade, il risultato è sotto gli occhi di tutti:
le paure irrazionali dell’uomo alimenteranno sempre
più nuove paure in una reazione a catena senza fine.
Noi Lions, “fari di speranza”, dobbiamo rendere
ragione di questa speranza e comunicare questo messaggio al mondo intero con l’esempio coerente e concreto.
*Direttore Internazionale 2010-2011.
Il nostro mondo
La nota del CC
E’ tempo di congressi
Di Stefano Camurri Piloni *
M
aggio è per noi lions il mese dei
congressi. Ce ne sono 17 di primavera, durante i quali eleggeremo
anche il DG Team dei Distretti che
compongono il nostro territorio, e c’è
quello nazionale, il cinquantanovesimo, che si svolgerà a Torino a partire dal 27 maggio prossimo.
Il lionismo sta cambiando, lo dicono e lo scrivono in
molti sulla nostra rivista ed è giusto che sia così, perché
noi tutti lo vorremmo sempre più impegnato nel risolvere i grandi temi della nostra società e sempre più
concreto e programmato. Questo cambiamento sarà al
centro dei dibattiti che accompagneranno i nostri congressi, soprattutto quello nazionale, il quale affronterà,
leggete l’ordine del giorno pubblicato a pagina 26,
argomenti che interesseranno tutti i lions italiani .
Pertanto, per far conoscere la nostra opinione sui 51
punti all’ordine del giorno, è necessaria la nostra partecipazione a Torino al momento delle decisioni assembleari e durante i seminari precongressuali. Tra l’altro
verranno sottoposte ai delegati presenti la modifica del
regolamento del multidistretto, le proposte per il tema di
studio e il service nazionali 2011/2012 e l’approvazione
del rendiconto dell’esercizio finanziario 2009/2010.
Noi lions, l’ho già scritto qualche mese fa su questa
rivista, dobbiamo adeguarci ai tempi, che sono sempre
diversi, e innovare le nostre metodologie operative, pur
nel rispetto dei valori fondamentali che in tutti questi
anni hanno accompagnato la vita lionistica.
Quale migliore occasione per farlo se non durante il
congresso nazionale? Il successo dei service che noi
stessi progettiamo dobbiamo costruircelo noi e, sempre
noi, li dobbiamo portare a termine con soddisfazione
dei destinatari. Siamo noi la nostra forza ed il nostro
futuro è segnato dal nostro modo di operare e dal continuo studio per migliorarci, perché noi lions saremo
giudicati dagli altri attraverso le nostre opere.
Ecco perché diventa importante la partecipazione ai
congressi, durante i quali perfezioneremo i programmi
della nostra attività di lions e prenderemo consapevolezza di come perseguire gli scopi che ci siamo prefissi
e che sono necessari per il progresso del lionismo e
dell’umanità.
*Presidente del Consiglio dei Governatori.
57° Europa Forum Maastricht 2011
Il 31 maggio è l’ultimo giorno per usufruire dei benefici del bonus “Early Bird!”. Passeggiamo attraverso la storia di Maastricth, gettiamo dei ponti verso altri Lions, godiamo della “atmosfera del sud” e dell’ospitalità di questa città speciale!
Il Comitato organizzatore è pronto per voi! Rappresentanti del Consiglio Europeo hanno avuto l’opportunità di visitare le sedi del 57° Europa Forum Lions,
a Maastricht, innamorandosi tutti di questa città e
della sua gente. Il comitato organizzatore è pronto a
completare il programma, le sistemazioni alberghiere
sono in atto, il “MECC” Centro Espositivo e Congressuale di Maastricht attende i suoi delegati. I workshop
ed i seminari sono di stupefacente attualità ed i delegati potranno apprendere qualcosa in più sui temi del
sociale, dell’ecologia e della geografia. Molto particolari sono i “Laboratori di buone pratiche” per il Lions
club ed i soci Lions, dove potranno imparare come “We
Serve” possa essere più efficace e decisivo.
Le sessioni plenarie rispecchieranno la grande amicizia ed il coinvolgimento dei Lions di tutto il mondo
e saranno integrate dal “Building Bridges Special
Olympics”, dagli incontri con il Presidente Internazionale, dalle festose cerimonie di apertura e di
chiusura, dal Get Together Party, dalla cena di gala e
dalla festa di addio.
Approfittare del bonus “Early Bird” vi farà risparmiare! Sono aperte le iscrizioni al 57° Forum Europeo
di Maastricht. Registrandosi tramite il sito prima del
1° giugno 2011, i Lions, i Leo e i loro accompagnatori
possono trarre beneficio da bonus “Early Bird”. Con il
vostro passepartout avrete accesso alla manifestazione,
ai seminari e ai workshop, al programma, all’uso di
cuffie e del servizio di traduzione, al coffe break e al
festoso party di benvenuto. Inoltre, i Lions, i Leo e i loro
accompagnatori possono registrarsi per la cena di gala,
i pranzi e/o la festa d’addio.
Visitate il sito www.europaforum2011.nl per la registrazione online al 57° Europa Forum.
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12
Fresco di stampa
A
nno di celebrazioni, non ultima quella della
conquista della Libia (Governo Giolitti 1911)
che per ovvie ragioni non fa né parlare né scrivere
alcuno.
Ma è tempo anche, nell’universo lion, di scelte. Quelle
dei prossimi governatori che stanno completando le
liste (di proscrizione?) dei loro organigrammi e si
preparano allo scatto finale per assumere alle 12,30
(ora di Seattle-Usa) del 4 luglio prossimo il governo
dei loro distretti e scegliere - eleggere - il loro Presidente del Consiglio. Infine, le elezioni nei 1320 clubs
di Italia delle nuove amministrazioni per il prossimo anno fiscale detto anche, ma impropriamente,
sociale.
Insomma, un conglomerato, annuale, di responsabilità, pensieri, selezioni, da far paura anche ai politici che vivono in fondo di tanto. Sia chiaro: tutto il
mondo è paese. Ma da noi esercizi di tale fatta eccitano, illudono, deludono, creano amicizie ed inimicizie, fanno notizia a volte da bar dello sport, a volte
di alto e serio livello e, diciamolo pure, coinvolgono
un po’ tutti: molto o poco, mai per niente. Ma tutto in
fondo non è male: la democrazia, quella vera, è fondata e sostenuta dal trinomio competizione - vittoria
- sconfitta.
Certo si apre il discorso sulla “democrazia” che è
basata sulla volontà del popolo - non importa quale
- di selezionare i migliori a beneficio dell’istituzione
che esso popolo quale sovrano governa. E per realizzare tanto al meglio deve scegliere quanti per meriti,
vocazione, capacità, intelligenza, conoscenza e cultura siano in grado di fare funzionare la macchina
politico amministrativa nel migliore dei modi possibili (Leibniz).
Lo stesso vale per chi ha la responsabilità di governo:
ha il dovere morale di agire aborrendo ogni clientelismo, favoritismo, egoismo, tornacontismo, pensiero
egemonico presente e futuro con la esclusiva visione
del beneficio della istituzione. Ciò vale in ogni campo,
lionismo - ovvio - incluso.
Peraltro abbiamo la grande responsabilità morale di
agire secundum legem et justitiam, per noi stessi ma
anche perché dobbiamo e vogliamo essere modelli
cui la società deve ispirarsi per il bene comune: sta
scritto nei nostri scopi e nel nostro codice etico.
Scrivo di questo perché in ciascuno di noi siano
di Pino Grimaldi
sempre presenti gli obblighi che abbiamo assunto
quando abbiamo accettato di essere cooptati in un
lions club. Per essere “faro di speranza” per i bisognosi e promotori dei “principi del buon governo e
della buona cittadinanza” non possiamo permetterci
di sgarrare: perderemmo il credito che vogliamo ci
sia dato come fautori del “benessere civico, culturale,
sociale, morale delle comunità”.
So quanto sia difficile tutto ciò, e conosco le tentazioni (tali sono!) che ci avvincono. Ma sono questi i
momenti in cui “si parrà nostra nobilitate”. Stiamo
celebrando il 60° del lionismo in Italia. Quale migliore
celebrazione di quella di un giro di boa attorno a
tante incancrenite modalità di agire!
17 distinti Lions stanno scegliendo i componenti dei
loro gabinetti distrettuali: dimentichino le cosi dette
“cambiali” da pagare per essere stati aiutati a vincere
la competizione e selezionino le persone che possano
dare veramente un contributo alla associazione, e
non perché amici ma perché meritevoli, capaci, leali,
convinti della filosofia di Lions International, pronti
a sacrificarsi per il bene comune. Non si faccia degli
organigrammi, volumi pieni di nomi e comitati che
mai nulla faranno e che se vorranno fare qualcosa
non troveranno audience privi come sono di riscontro nella società. Costoro al Congresso di Torino eleggeranno il loro Presidente del Consiglio: non hanno
bisogno di uno yes man, ma di chi possa coordinarli
in maniera efficace e rappresentare il multidistretto
in modo encomiabile e concreto E nei clubs si tenga
in considerazione che un presidente non deve solo
essere appariscente, ma portare avanti programmi e
progetti, magari già considerati e comunque utili, ma
veramente utili, alla comunità che servono. Lasciamo
ad altri - ve ne sono tanti - il compito della blablaterazione narcisistica e dimostriamo di essere veramente
“leader globali” nel servizio umanitario, analizzando
i bisogni delle aree di giurisdizione ed aiutando i pubblici amministratori a migliorare le città. Non è più
tempo di parole. C’è fame, povertà, sete di giustizia,
ignoranza, sofferenza fisica e sociale, gente che spera
in noi perché doniamo senza chiedere nulla in cambio.
Rimbocchiamoci le maniche. Ne vale la pena!
Buona Pasqua.
*Presidente Internazionale Emerito.
13
LION / LABORATORIO INTERNAZIONALE
Libertà e sviluppo
I Lions dovrebbero promuovere lo sviluppo
sociale ed economico autonomo dei popoli
poveri, partendo dai punti di forza dei loro territori:
le risorse naturali e l’ambiente incontaminato
dall’inquinamento. Di Ermanno Bocchini *
L
o spunto per questo articolo mi viene dal Development and Freedom Act tra il Governatore del
Distretto 108 Ya, Emilio Cirillo e il Governatore della
Regione di Mopti, nel Mali, Abdoulaye Mamadou
Diarra che prevede la realizzazione di un Campus
Lions “Cittadinanza Umanitaria” nel Mali.
Il Development Act richiede che il Mali ponga a disposizione dei Lions la struttura edilizia del Campus,
l’energia e l’acqua potabile. A sua volta il Distretto pone
a disposizione del Campus una scuola di avviamento
di tipo agrario, un ospedale da campo e una fattoria
per la produzione di conserve e pelati di pomodoro,
che abbonda nelle campagne della Regione Mopti (Villaggio Sufurulaye).
Il programma è stato studiato, progettato e realizzato
dal Centro Internazionale Lions di ricerche per lo sviluppo e la pace tra i popoli “Cittadinanza umanitaria”,
che ha sede presso la Camera di Commercio di Napoli
con i fondi messi a disposizione dai club e dalla Fondazione del Distretto 108 Ya e tende a studiare prima
e realizzare dopo il metodo di una reale cross-fertilization tra Europa e Africa.
In particolare la Fondazione ha finanziato - Governatore Vittorio Del Vecchio - il capitale umano per il
programma di sviluppo, chiamando giovani del Mali
a laurearsi presso l’Università Luiss di Roma (Laurea
Magistrale in Relazioni internazionali), nella convin-
14
zione che ogni reale rapporto di partenariato e di promozione, non solo di liberty (e, cioè, libertà dal dittatore
di turno), ma anche di vera e propria freedom (e, cioè,
libertà di promuovere l’autonomo sviluppo del territorio) richieda la formazione e lo sviluppo sul territorio
di capitale umano capace di organizzare la speranza di
una vita migliore per sé e per i propri concittadini.
In questo momento, sulle sponde del Mediterraneo, la
storia proclama il fallimento di tante politiche economiche mediterranee dell’Europa per evidenti ragioni
di carattere politico, economico e cuIturale.
Noi crediamo che il ruolo delle Organizzazioni non
Governative in quella Regione sia enorme a causa dei
fallimenti delle istituzioni europee.
Basterebbe ricordare che è stato merito delle Organizzazioni non Governative la internazionalizzazione
della protezione dei diritti umani e non degli Stati
troppo attenti alle ragioni e agli equilibri politici ed
economici.
Basterebbe promuovere lo sviluppo sociale ed economico autonomo di quei popoli, partendo dai punti di
forza di quei territori e, cioè, le risorse naturali e l’ambiente incontaminato dall’inquinamento anche nucleare della cosidetta società industriale, con un ritorno
alla cultura dell’ambiente e del tempo inteso non come
danaro, ma come tempo della natura e dell’uomo, in
un nuovo e antico equilibrio tra la natura e l’uomo che
quei popoli, oggi, possono mostrare agli eredi di uno
sviluppo industriale troppo poco attento alle ragioni
dell’ambiente nel quale tutta l’umanità è destinata a
vivere anche domani.
* Direttore Internazionale 2007/2009 e Rappresentante del
Lions Clubs International presso il Consiglio d’Europa.
Fatti italiani,
fatti da Lafert.
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in tutto il mondo Lafert Group è
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12 milioni di giovani
Il Lions Quest cresce in tutto il mondo. Attraverso il sostegno della LCIF e dei Lions, il programma continuerà a cambiare la vita dei giovani nel mondo…
I
l Lions Quest, un programma rivolto ai ragazzi
in età scolare, ha cambiato la vita dei giovani nel
mondo. Come Ivan Villaverde, del Paraguay,
alunno povero, inizialmente indisciplinato e con
scarso rendimento scolastico, che grazie al Lions
Quest è diventato uno studente modello, come altre
centinaia di ragazzi del Paraguay. Il Lions Quest fornisce ai ragazzi le attitudini necessarie a condurre
una vita sicura, non solo in Paraguay ma in tutto il
mondo.
Il Lions Quest, un programma della Lions Clubs
International Foundation (LCIF), è attivo in oltre 60
paesi, presso i quali ne beneficiano 12 milioni di giovani. Ad oggi più di 500.000 educatori in ogni parte
del mondo hanno partecipato ad un corso del Lions
Quest.
A gennaio il Comitato Consultivo del Lions Quest
(LAC) ha approvato 14 nuovi sussidi per un totale
di 540.000 dollari. Quattro nuovi paesi hanno avuto
accesso ai finanziamenti, Egitto, Indonesia, Molda-
via e Uruguay, e altri quattro paesi hanno attuato
per la prima volta quest’anno il Lions Quest: Bulgaria, Malawi, Mauritius e Filippine.
Data l’enorme espansione avuta lo scorso anno, il
futuro non è mai apparso così luminoso per il Lions
Quest. Attraverso il sostegno della LCIF e dei Lions,
il programma continuerà a ottenere grande successo, unito alla Fondazione nel suo impegno volto
a sostenere i giovani e assicurare loro un futuro
migliore. Per maggiori informazioni sul Lions Quest
visitate il sito www.lions-quest.org.
Il Lions Quest cresce in tutto il mondo
• Facente parte della Clinton Global Initiative, la LCIF
è impegnata a sostenere il Lions Quest negli Stati
Uniti. La LCIF farà conoscere il Lions Quest ed i
suoi benefici in termini sociali ed emotivi portando
il programma in almeno un distretto scolastico statunitense entro il 2013.
➤
17
Per saperne di più …
• Un sussidio di 50.000 dollari permetterà l’espansione del Lions Quest nello Stato dell’Arkansas entro
i prossimi due anni, a beneficio di 17 scuole, dalle elementari alle superiori.
• Il Primo Ministro ed il Ministro per l’educazione e
la gioventù del Belize hanno riconosciuto il Lions
Quest quale programma primario di sviluppo della
gioventù.
• I Lions dell’Argentina hanno programmato 30 corsi
nell’arco di un biennio a partire dal 2011 grazie ad un
sussidio LCIF di 50.000 dollari. Formeranno così più
di 1.000 insegnanti.
• In Bolivia, i Lions hanno ottenuto un sussidio di
50.000 dollari per implementare per la prima volta il
Lions Quest, organizzando sette corsi di formazione
per insegnanti.
• Entro il prossimo biennio i Lions dell’Uruguay prevedono di espandere il Lions Quest grazie a un sussidio di 25.000 dollari, formando 194 insegnanti e 30
Lions, introducendo il programma in 15 nuove scuole
e aumentando così a 38 la partecipazione delle scuole
locali
• Un sussidio di 40.000 dollari ai Lions del Brasile
sosterrà la riattivazione del Lions Quest preparando
18
nuovi formatori.
• Il Lions Quest in Norvegia ha ricevuto la più alta
valutazione possibile per il risultato documentato
nella prevenzione di problemi comportamentali e nel
miglioramento della socializzazione infantile in tutto il
paese, secondo una relazione del governo.
• Il Lions Quest in Italia viene messo in pratica nelle
scuole e negli ospedali. Le lezioni sono riadattate per
non interferire con le cure mediche.
• In Lituania, il Lions Quest è stato attuato in 55 scuole
e a più di 5.000 bambini. L’Unione Europea recentemente ha concesso finanziamenti a sostegno di un’ulteriore crescita.
• La Moldavia ha ricevuto un sussidio di 25.000 dollari per introdurre il Progetto Adolescenza, il programma Lions Quest per le scuole medie, in cinque
scuole a Tiraspol per l’anno scolastico 2011-2012.
• Un sussidio di 100.000 dollari servirà ad ampliare
e sviluppare il Progetto Adolescenza del Lions
Quest in tutta l’India. Più di 65.000 studenti ne beneficeranno in strutture tradizionali e non, come le scuole
militari e le scuole per non udenti.
• Un sussidio di 25.000 dollari ai Lions dell’Egitto
sosterrà l’attuazione del Progetto Adolescenza in 48
Per saperne di più …
scuole preparatorie.
• Il Lions Quest sarà realizzato per la prima volta
in Indonesia grazie ad un sussidio di 25.000 dollari
dalla LCIF. Il materiale didattico verrà tradotto ed
adattato alla cultura locale.
• Circa 13.500 studenti beneficeranno dei 125.000
dollari assegnati ai Lions in Giappone per lo sviluppo del Lions Quest.
Il Lions Quest cresce in tutto il mondo...
Nelle immagini ragazzi in età scolare fotografati durante
il “Progetto adolescenza” del Lions Quest negli Stati Uniti, in Uruguay,
in Moldova , in India e in Indonesia.
Attraverso il sostegno della LCIF e dei Lions, il programma continuerà
a ottenere grande successo in tutto il mondo.
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Per saperne di più …
Chi resta fermo va indietro
Le figure dei coordinatori GMT (Membership, Extension, Retention) e GLT (Leadership), che
sostituiscono il MERL, nella loro verticalità organizzativa non costituiscono una struttura aggiuntiva bensì un progetto di supporto, che non ha poteri impositivi ma una mera funzione di aiuto, di
suggerimento, di monitoraggio. Di Federico Steinhaus *
I
Lions sono abituati da quasi un secolo ad essere i
protagonisti silenziosi di atti di bontà, di generosità, di altruismo, ma oramai questo non basta più.
Oggi l’utilizzo ottimale di queste nostre doti richiede
programmazione e professionalità, senza le quali non
riusciremo a compiere la nostra missione.
E’ del tutto evidente che un service realizzato dopo aver
monitorato le esigenze del territorio, programmato con
una durata di almeno tre anni e finanziato con risorse
provenienti da più club (ottimale è la soluzione del
service di zona o di circoscrizione) risulta più efficace
e produce risultati più duraturi di un service che un
singolo club realizza per un solo anno. Purtroppo è
altrettanto evidente che questa ipotesi non è facilmente
trasferibile nella realtà: bisogna che presidenti e vicepresidenti concordino nella scelta del service e nella
sua realizzazione, e noi sappiamo invece che ogni presidente vuole poter ricordare con legittimo orgoglio la
“sua” annata con un “suo” service.
Ecco dunque la necessità di introdurre nei club un comportamento più lungimirante, che si basi su una visione
a 360 gradi del lionismo umanitario. Il progetto Sight
First II ci ha coinvolti ed ha moltiplicato la sua efficacia
20
proprio unendo per anni tutti i club del mondo attorno
ad una idea condivisa: questo meccanismo, trasferito
nel circoscritto raggio d’azione dei club, manterrebbe ne sono testimoni quanti lo hanno già sperimentato - la
sua forza intrinseca.
La nostra associazione ci ha dotati di due strumenti
operativi per mettere in moto questo cambiamento,
che dal concetto di beneficenza ci porterà a quello di
intervento umanitario: la squadra del Governatore
garantisce la continuità a livello distrettuale, mentre
il Progetto di Eccellenza dei Club (CEP) consentirà ad
ogni singolo club di analizzare i propri punti di forza
e le proprie carenze allo scopo di raggiungere livelli di
eccellenza.
In questa cornice nulla può avvenire per caso ed ogni
passo in avanti ha una sua struttura, una funzione, una
metodologia applicativa. La catena di comando rimane
invariata (presidente internazionale  governatore 
presidente di club) ma la centralità della figura individuale (il governatore, il presidente di club) si trasforma,
per estendersi ad una condivisione di responsabilità fra
persone che fanno parte di una squadra. Le figure dei
coordinatori GMT (Membership, Extension, Retention)
Per saperne di più …
e GLT (Leadership), che sostituiscono il MERL, nella
loro verticalità organizzativa non costituiscono una
struttura aggiuntiva bensì un progetto di supporto,
che non ha poteri impositivi ma una mera funzione
di aiuto, di suggerimento, di monitoraggio. Il GMT ha
lo scopo di risolvere i problemi di oggi, il GLT invece
forma le strategie per il futuro attraverso la ricerca e la
formazione dei nuovi leader.
Questo dunque è il quadro d’insieme all’interno del
quale dovremo imparare (e in fretta!) a muoverci. Ma
qual è oggi lo stato di salute del nostro Multidistretto?
Se invece di analizzare cifre assolute ci concentriamo
su quelle relative alla percentuale di soci per 1000 abitanti riferite al 2010, troveremo che l’Italia è, in Europa,
al decimo posto con un modesto 0,78, preceduta da
stati di piccole dimensioni e seguita dalle altre grandi
nazioni quali la Germania (14°) la Francia (15°) ed il
Regno Unito (18°). Noi contiamo inoltre 1 club ogni
45.560 abitanti, la Francia 1 club ogni 51.000 abitanti, la
Germania 1 club ogni 55.900 abitanti. Possiamo leggere
queste percentuali con un pizzico di soddisfazione, ma
anche con una visione critica che dovrebbe indurci a
valorizzare meglio la percezione che di noi hanno i cittadini. Inoltre, nel nostro Multidistretto esistono molte
zone in cui si accumulano decine di club, costretti a condividere un territorio che qualche volta è circoscritto ad
una sola grande città, mentre in altre, talora vaste, non
vi è alcuna presenza lionistica.
Nei nostri club un gran numero di soci ha alle spalle 30 e
più anni di vita associativa. E’ un dato di fatto di cui siamo
orgogliosi, ma non ci dobbiamo nascondere che esso presenta anche lati meno positivi, quali la ripetitività rituale
dei meeting, una certa diffidenza nei confronti delle innovazioni, difficoltà a programmare nei club un ricambio
generazionale graduale e costante, insufficiente informazione e coinvolgimento dei soci nei club.
Nel corso degli ultimi 5 anni in Europa sono stati organizzati 14 seminari internazionali (oltre a quelli distrettuali e multidistrettuali) di leadership di vario livello,
ai quali hanno partecipato in tutto 1.558 soci; di questi
solo 32 erano italiani contro, ad esempio, 206 inglesi,
209 estoni, 140 israeliani, 471 turchi. Tuttavia, solo
pochi dei partecipanti assumono poi ruoli confacenti
e trasferiscono in esperienze operative quanto hanno
imparato.
La Germania lo scorso anno ci ha portato via il primato
di multidistretto più numeroso d’Europa ed è l’unica
grande nazione europea a crescere come numero di soci
e di club; ora sta ragionando su una divisione dei suoi
distretti più grandi al fine di rendere più funzionale
l’impegno dei governatori e sull’ipotesi di suddividere
poi il territorio in tre multidistretti, che avrebbero in un
organismo di cogestione il loro coordinamento nazionale.
Chi resta fermo va indietro, ci dicono i nostri presidenti
internazionali. Per il resto, tocca a noi.
*Leader di area del GMT.
I soci nel mondo… aumentano
Dopo il picco negativo di fine dicembre 2010 (- 7.315),
il recupero a fine gennaio 2011 (- 1.195), si registra
una positiva sorpresa a fine febbraio 2011 (+ 9.208),
come dimostra il seguente dettaglio...
Aree Costituzionali
U.S e Affiliate
Bermuda e Bahamas
Entrati
Usciti
25.657
33.178
Canada
2.571
Sud America,
America Centrale,
Carabi e Messico
8.293
Europa
13.232
Oriente e Sud Est
Asia
31.509
India, Sud Asia,
Africa e Medio
Oriente
Australia, Nuova
Zelanda, Papua,
Nuova Guinea,
Indonesia, Sud Pacifico
Totale
Variazioni % Usciti/Entrati
-7.521
129,31
3.044
-473
118,39
9.676
-1.383
116,67
14.276
-1.044
107,89
21.561
+9.948
68,43
44.098
35.106
+8.992
79,61
4.222
3.533
+689
83,68
129.582
120.374
+9.208
92,89
M
igliora, dunque, in tutte le aree costituzionali il rapporto percentuale “usciti/entrati”; significativo
l’incremento della 5ª area (Oriente, ecc.) che si avvicina al
sorpasso dell’area europea (267.852 aderenti contro 269.303
soci), la quale potrebbe tornare al secondo posto nel mondo
se la nostra area non si sveglia dal torpore in cui è caduta
da diversi anni. Si avvicina pure la 6ª area (India, ecc.) con i
suoi 265.374 contro i nostri 269.303 aderenti.
L’estensione club e l’incremento associativo nelle predette
due aree costituzionali marcia a ritmi sostenuti, anche se,
a parer mio, qualche riserva sul modo di crescere deve
essere avanzata: intendo riferirmi, in particolare, all’estensione club: in India ove, nel periodo considerato, sono
stati costituiti 371 nuovi club, ma, di contro, ne sono stati
cancellati 435 (nell’intera area ai 528 nuovi club si contrappongono 665 cancellazioni, anche se ne sono stati riorganizzati 604, il movimento appare piuttosto anomalo, ma la
strategia adottata sembra vincente tanto da produrre un
costante incremento della “forza” umana ed una estensione territoriale con notevoli ritorni a favore dell’entità
dei “servizi” resi alla comunità).
Rilevante la crescita in Giappone e nella Repubblica di
Corea e nel resto del territorio dell’intera area.
Permane lo stato di crisi, ormai cronica, nell’intero continente americano e in Canada e quello “galleggiante”
dell’Europa che, come sempre, ritengo che a fine anno
sociale raggiunga la positività associativa e rimanga la
seconda area costituzionale per numero di club e soci.
Forza Europa!, abbiamo raggiunto credibilità e stima
nell’ambito del “sistema lionistico” per i traguardi raggiunti, non molliamo, la società ha bisogno di noi.
Gualberto Del Roso
21
Per saperne di più …
A Istanbul…
l’istituto per docenti Lions
Dall’11 al 14 febbraio si è svolto il corso di formazione per docenti Lions dell’area costituzionale
Europa. Organizzato dalla Divisione Leadership internazionale si propone di sviluppare concetti
e tecniche mirati all’incremento della qualità della formazione, dell’efficacia complessiva dei programmi Lions e della leadership dei soci. Di Cesara Pasini
L
e esigenze della nostra comunità sono in continuo mutamento tanto a livello locale, quanto
a livello nazionale e internazionale e per soddisfarle efficacemente occorre saper identificare le
priorità di intervento corrette e possedere conoscenze
appropriate, capacità e risorse necessarie. Questo però
non basta per essere leader nel servizio comunitario e
umanitario, perché la nostra vision è una proiezione
verso il futuro di quello che vogliamo essere e questo
richiede capacità di anticipare i bisogni della comunità
e di saperli cogliere. Il presente che contiene in sé il
seme del futuro è possibilità di sopravvivenza per la
nostra associazione. Coniugare lo slancio verso il futuro
e l’innovazione, con la capacità di trasferire leadership
e tradizione da una generazione all’altra di Lions non è
un semplice passaggio di testimone, o una mera alternanza di incarichi, bensì è un processo complesso di
trasferimento di ideali, valori, conoscenze, abilità, modi
di essere e di fare che dobbiamo saper gestire.
Lo spirito volontaristico che anima un Lions che opera
nella propria comunità segue un cammino che va nella
direzione tracciata dai nostri scopi, ma se questo spirito volontaristico è sostenuto dalla competenza e, si
dica pure, dalla professionalità, i risultati che si ottengono sono decisamente più incisivi e duraturi. Oltre
22
a una maggiore soddisfazione per ciò che si è fatto, si
migliora notevolmente l’impatto positivo sulla comunità, l’orizzonte delle azioni diventa più ampio, la visibilità aumenta.
Il contesto contemporaneo è caratterizzato da una
parcellizzazione delle associazioni di servizio, spesso
monotematiche, e la comunità dei bisogni rischia di
essere disorientata, non riuscendo ad individuare con
chiarezza a chi deve o può rivolgersi. Anche per questa
ragione, gli aiuti che i Lions offrono debbono puntare
sulla qualità come caratteristica distintiva, sulla preparazione e sulla competenza.
La formazione alimenta attivamente il processo di
trasferimento verso i soci di valori, conoscenze, informazioni e tecniche che rafforzano la motivazione,
migliorano l’approccio al servizio e rendono più efficace la dote naturale di propensione al servizio. Nella
prassi, fare formazione agli adulti presenta alcuni ostacoli: scarsità di tempo libero da dedicare al di fuori
degli impegni di lavoro o di famiglia; difficoltà ad
ammettere di avere qualche carenza o, semplicemente,
ci si accontenta di come si è e non si vuole aggiungere
altro al proprio bagaglio di conoscenze; ritrosia nel
rimettersi tra i banchi di scuola. Tuttavia, la formazione
rivolta agli adulti può avvalersi di metodi specifici che
Per saperne di più …
la rendono interessante e coinvolgente.
Ispirato a questi principi, è l’Istituto per Docenti Lions
che si è tenuto ad Istanbul, in Turchia, lo scorso febbraio
e che ha visto la partecipazione di Lions di quattordici
nazionalità: Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia,
Germania, Grecia, Inghilterra, Italia, Norvegia, Olanda,
Romania, Svezia, Turchia e Ukraina. Quattro i partecipanti italiani: Sandro Castellana, PDG del distretto 108
Ta3, Mario Castellaneta e Cesara Pasini del distretto
108 Ib4 e Guglielmo Valenti del distretto 108 Ia2.
Il programma di corsi di formazione per Docenti Lions
è organizzato dalla Divisione Leadership internazionale ed è stato avviato nell’anno 2006-2007 con lo scopo
di preparare docenti Lions, sviluppando concetti e tecniche mirati all’incremento della qualità della formazione, dell’efficacia complessiva dei programmi Lions
e della leadership dei soci. I partecipanti che completano il corso previsto dal programma possono essere a
loro volta docenti di eventi di formazione, di seminari
o di workshop nella propria area.
Il programma del corso si è incentrato non solo sulle
tecniche oratorie, ma ha riguardato anche le competenze e i concetti che determinano la qualità dei corsi
di formazione. Attraverso discussioni, dimostrazioni,
lavori di gruppo ed esercizi, i partecipanti hanno avuto
modo di trattare un’ampia gamma di argomenti, tra
cui: la necessità di una formazione efficace e gli ostacoli
che impediscono una buona formazione, le caratteristiche di un trainer competente, l’utilizzo di un linguaggio opportuno e le tecniche di controllo dell’ansia nel
parlare in pubblico, le tecniche visive, vocali e verbali,
i supporti visivi e le modalità di creazione di strumenti
didattici. Molto importanti i temi riguardanti le caratteristiche dell’apprendimento negli adulti e come riconoscerle tra i discenti, l’apprendimento interattivo, le
tecniche di gestione delle domande e delle risposte,
come gestire le discussioni in aula e le attività didattiche. Infine sono state studiate le caratteristiche, l’organizzazione e le fasi di una lezione (progettazione,
preparazione, svolgimento), la gestione del comportamento dei partecipanti in aula e la valutazione di un
evento formativo.
I partecipanti hanno avuto l’opportunità di applicare
quanto hanno appreso, progettando individualmente
una lezione della durata di venti minuti nella quale è
stato richiesto l’uso delle tecniche e delle abilità studiate. Le lezioni di ciascuno sono valutate dai docenti e
dai compagni di corso, utilizzando il medesimo metodo
studiato. Riprese video, infine, hanno consentito a ciascuno di osservare la propria impostazione didattica,
prima e al completamento del corso.
Per il partecipanti è stata un’esperienza molto positiva
sia per la qualità dell’insegnamento ricevuto da docenti
Lions esperti, sia per l’opportunità di condividere esperienze, aspettative, criticità e progetti per il futuro con
soci di altri paesi. Nel lavorare insieme si è sviluppato
un grande entusiasmo, accompagnato dal desiderio di
trasferire ad altri ciò che si è appreso.
Lions Day With
delle Nazioni Unite… a Nairobi
L
ions Sight First Eye Hospital, questo il nome
dell’ospedale costruito a Nairobi dal Lions Club
International. L’ospedale, fondato nel 1997, è oggi riconosciuto come uno degli istituti oftalmici più attrezzati
dell’Africa orientale.
Oltre che nella cura generale degli occhi, il Lions Eye
Hospital è specializzato anche nel trattamento dei
più insidiosi problemi oculistici, come il glaucoma, i
disturbi del muscolo oculare, le patologie oculistiche
pediatriche eccetera. L’ospedale è stato visitato dai rappresentanti dei Lions Club di tutto il mondo giunti a
Nairobi per l’annuale Lions Day With delle Nazioni
Unite, giovedì 17 e venerdì 18 marzo 2011.
Oltre al primo vice presidente internazionale del Lions
Club, Wing-Kun Tam, hanno preso parte all’evento
anche il vice presidente della Repubblica del Kenya,
Kalonzo Musyoka e il ministro del Welfare kenyota,
Naoki Sharan. Unico italiano presente Piero Bianchi,
del Lions Club Prato Curzio Malaparte, in rappresentanza dei Lions italiani che quest’anno festeggiano sessant’anni di attività.
23
Aspetti giuridici del LCI
➡
Visti da dentro
Gli organi associativi, le regole e la procedura parlamentare, il Consiglio Direttivo del club, la
rappresentanza e la responsabilità. Di Sergio Maggi *
Settima parte
Il Consiglio Direttivo (C.D.) è l’organo esecutivo del
Club, la costituzione del quale, così come i compiti
ed i poteri, viene disciplinata dall’Art. VIII dello
Statuto tipo per Club e dagli Art. II e III del Regolamento tipo per Club, oltre che, eventualmente,
dallo Statuto e Regolamento del proprio Club.
Il C.D., come già detto, ha competenza di tipo esecutivo; ad esso è affidato il compito dell’amministrazione ordinaria e straordinaria del Club, finalizzata
alla realizzazione degli scopi associativi, nel senso
che il C.D. deve svolgere la propria attività nell’ambito di quanto stabilito dall’atto costitutivo.
“Lo scopo dell’ente e l’interesse concreto dell’associazione sono i principi ispiratori del comportamento degli amministratori” (Propersi A., Rossi G.
Gli Enti non profit - Il Sole 24 ore -2001).
E’ importante notare come in giurisprudenza si
siano affermati alcuni principi basilari, secondo i
quali “tanto nelle associazioni non riconosciute,
come in quelle riconosciute,
1. gli amministratori costituiscono un organo associativo necessario, con poteri originari (cioè non
soggetti ad altri poteri);
2. essi hanno competenza esclusiva ad amministrare
l’associazione; l’assemblea non può impartire loro
direttive su singoli atti di amministrazione, né può
sostituirsi ad essi nel loro compimento;
3. le delibere del consiglio d’amministrazione o,
comunque, di organi appartenenti all’esecutivo
dell’associazione non sono impugnabili davanti
all’autorità giudiziaria” (Galgano F. Le Associazioni.
Le fondazioni. I comitati, in Grandi orientamenti
della giurisprudenza civile e commerciale- CEDAM,
Padova 1996).
Ulteriori attribuzioni del C.D. sono la rappresentanza e la responsabilità.
La rappresentanza del Club (in quanto ente associativo) viene attribuita al presidente del C.D. sulla
base di quanto statuito dall’Art.36 del C.C. ed in
quanto capo esecutivo del Club (Art. III sez. 1 Reg.
tipo per Club). In quanto tale, il Presidente può
stare in giudizio in nome e per conto del Club.
La responsabilità è uno dei doveri previsti dall’Allegato F al Cap. XV del BMP:
“Responsabilità - Il Lions Clubs International si
aspetta che tutti gli officer di club rispettino gli
impegni autorizzati assuntisi a nome dell’associazione e che si assumano piena responsabilità delle
24
loro azioni e risultati. Non si tollerano violazioni
nella serietà e condotta”.
Dal punto di vista giuridico la responsabilità può
riguardare sia i rapporti intercorrenti tra Club e C.D.
(responsabilità interna), sia quelli intercorrenti con
terzi (responsabilità esterna).
La responsabilità interna viene invocata allorquando i componenti del C.D., nel compimento
della loro attività amministrativa, procurano un
danno al club mediante l’inadempimento di un
obbligo specifico che è loro imposto dalla legge
o dallo statuto (ad es. la convocazione annuale
dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto
finanziario). “In questo caso gli amministratori che
hanno partecipato all’atto che ha causato il danno o
che, anche se non vi hanno partecipato, non hanno
fatto constatare il loro dissenso, sono solidalmente
responsabili e dovranno risarcire il danno che loro
hanno arrecato all’ente” (Propersi e Rossi loc. cit.).
La responsabilità esterna è disciplinata dall’art.38
del C.C., la cui interpretazione ha dato luogo ad una
ricca giurisprudenza che si può compendiare nei
seguenti punti:
• il socio che, sprovvisto di poteri di rappresentanza,
abbia affermato di agire in nome e per conto dell’ente
non obbliga affatto l’ente di appartenenza;
• al detto socio (che ha agito in assenza del relativo
potere) potrà applicarsi la normativa prevista per
il cosiddetto “falsus procurator” e, pertanto, potrà
essere chiamato a risarcire i danni cagionati col suo
comportamento al terzo ai sensi dell’art.1398 C.C.;
• colui che ha rapporti con un’associazione non
riconosciuta ha l’onere di accertare (per concludere
un negozio pienamente e sicuramente valido nel
senso da lui ritenuto) l’esistenza effettiva, in capo
al soggetto che dichiara di rappresentare l’associazione, di tale capacità (Cass.16.11.76, n.4252);
• dell’obbligazione validamente assunta risponderanno personalmente e solidalmente, oltre al
rappresentante che abbia agito in nome e per conto
dell’associazione, anche gli amministratori che
abbiano collegialmente deciso di assumere quelle
particolari obbligazioni.
La responsabilità permane, in caso di cessazione
dalla carica, per le obbligazioni anteriore alla cessazione, così come pure dopo lo scioglimento dell’associazione. (A. Santuari - Le Onlus – profili civili,
amministrativi e fiscali - Cedam 2007).
*Direttore Internazionale 2004-2005.
multidistretto
Vi aspettiamo!
Il 59° congresso nazionale si svolgerà a Torino dal 27 al 29 maggio. Ci incontreremo nel Centro
Congressi Lingotto per riflettere, confrontarci, elaborare analisi e cercare risposte. Di Pier Luigi
Foglia *
I
l comitato organizzatore ed i lions del distretto 108
Ia1 stanno lavorando per offrire ai partecipanti tre
giorni all’insegna della funzionalità operativa e per
creare momenti di incontro nello spirito di amicizia.
Una Torino profondamente trasformata dal 1995, anno
in cui si tenne il 43° Congresso Nazionale, è pronta ad
ospitarvi in occasione del 59° Congresso Nazionale.
Non troverete più la città di gozzaniana memoria “un po’
vecchiotta, provinciale, fresca, tuttavia, di un tal garbo
parigino…”, e nemmeno la città monoindustriale di
Italia ’61, conosciuta nel mondo per la sua casa automobilistica.
Oggi Torino si presenta con il fascino dei suoi musei
(Egizio, Risorgimento, Gallerie d’arte…), dei luoghi storici (Palazzo Madama, Reggia di Venaria…), della sua
modernità attraverso il cambiamento urbano e produttivo in corso, della sua capacità di fare cultura.
Centro congressi Lingotto - Il Lingotto era lo stabilimento FIAT progettato e costruito, a partire dal 1915,
dall’architetto Giacomo Mattè Trucco.
Il progetto strutturale fu realizzato dall’ingegner G.A.
Porcheddu concessionario per l’Italia del brevetto per
l’utilizzo del metodo Hennebique per la realizzazione
di strutture in conglomerato cementizio armato, sul
modello degli stabilimenti della casa automobilistica statunitense Ford.
I lavori durarono dal 1916 al 1930. Nel corso della
propria vita, lo stabilimento produsse decine di
modelli di automobili, come la Torpedo, la Balilla
e la Topolino. Venne chiuso nel 1982 in seguito allo
spostamento della produzione in altri impianti;
l’ultimo modello fu la Lancia Delta.
Nel 1985 venne incaricato della ristrutturazione l’architetto genovese Renzo Piano,
divenuto famoso negli anni settanta con il
progetto del Beaubourg di Parigi.
Simbolo dell’archeologia industriale,
la fabbrica è stata divisa attraverso un
lungo processo di ristrutturazione tra
diverse funzioni: terziario, abitazioni
e alberghi, con la precedenza all’uso
culturale. All’esterno la struttura è
rimasta inalterata, ma all’interno
gli spazi sono stati profondamente
modificati
per venire incontro alle
nuove esigenze.
Il Centro Congressi, con i suoi 22.800 metri quadrati
è luogo di incontri culturali, di convegni, di concerti e
manifestazioni varie che lo hanno reso uno dei più
grandi centri multifunzionali europei.
In questa sede ci incontreremo durante i tre giorni del
59° Congresso Nazionale per riflettere, confrontarci, elaborare analisi e cercare risposte.
Eventi - Segnalo alcuni incontri a margine dei lavori congressuali che ci consentiranno di trascorrere momenti di
aggregazione e conoscenza:
 giovedì 26 maggio, ore 20.30, presso lo storico ristorante “Il Cambio” cerimonia di presentazione dei
Governatori eletti;
 sabato 28 maggio, ore 21, cena di Gala, presso il
Museo dell’Automobile inaugurato il 19 marzo dal
Presidente Napolitano, dopo 4 anni di lavoro di ristrutturazione, di sicuro interesse per i partecipanti.
 Giovedì 26 maggio, Royal Park "I Roveri", torneo di
golf, riservato a dilettanti soci lions, formula 18 buche
stableford.
 Venerdì 27 maggio, Centro Congressi, sfilata Cani
Guida dei Lions.
 Sabato 28 maggio sfida del Centro Raccolta Occhiali
usati per entrare nel Guinnes dei primati.
Sono state programmate visite ed escursioni per
andare allo scoperta di Torino e dintorni.
Per quanto riguarda la visita ai Musei della Città
di Torino, sarà possibile partecipare ad escursioni
organizzate o recarsi individualmente sostenendo
il costo del biglietto d’ingresso (circa 10 euro).
Per gli spostamenti singoli è stata stipulata una
convenzione con la centrale taxi (tel. 5737) che
prevede uno sconto del 10%.
Sono certo che dalla prima capitale d’Italia
non si leverà “un grido di dolore” ma, si
rafforzerà l’impegno, fondato su riflessioni e orientamenti di valori precisi, ad
operare in una società dove i cambiamenti sociali ed economici di questi
anni, hanno compromesso seriamente
la percezione della “persona” titolare
di diritti e di doveri.
*Governatore del Distretto 108
Ia1 e delegato dal Consiglio dei Governatori al
Congresso Nazionale.
25
The International Association of Lions Clubs
Multidistretto 108 Italy
59° Congresso Nazionale
Torino, 27 - 29 maggio 2011
Ai Presidenti dei Lions Clubs del Distretto Multiplo 108 Italy
Il Presidente del Consiglio dei Governatori Stefano
Camurri Piloni, a norma dell’art. 4.1 del Regolamento
del Multidistretto
convoca
l’Assemblea dei Delegati al 59° Congresso Nazionale
per i giorni 27 - 28 - 29 maggio 2011 a Torino, presso il
“Centro Congressi Lingotto” di via Nizza 230.
Programma dei lavori precongressuali
Presso Hotel Meridien - NH Lingotto - Via Nizza,
262.
Venerdì 27 maggio
Ore 9.00 - Seminario Informatizzazione e Annuario
- Sala Collaudo
DG Carlo Forcina - OTI MD Domenico Lalli
Ore 9,00 - Seminario Statuto e Regolamento MD e
Commissione Affari Interni - Sala Presse
DG Carlo Calenda - PDG Girolamo Amodeo
Ore 9,00 - Seminario Tema di Studio e Service Nazionale - Sala Fonderia
DG Naldo Anselmi - DG Roberto Faggi
Ore 9.30 - Seminario Finanziario - Sala Scrigno
Pre-consuntivo 2010/2011: CC Stefano Camurri Piloni - DG Guglielmo Lancasteri
Rendiconto 2009/2010: IPDG Francesco Sartoretto PCC Michele Biancofiore
Ore 10.30 - Seminario “Proposte di aggiornamento
del Lionismo italiano alla recente normativa civilistica e fiscale” - Sala Collaudo
CC Stefano Camurri Piloni - PCC Luciano Aldo Ferrari - Lion Francesco Paolo Rivera
Ore 10.30 - Seminario Comunicazione Lionistica Sala Fonderia
DG Francesco Rasi - Lion Sirio Marcianò
Ore 10.30 - Seminario GLT, GMT - Sala Presse
DG Fabio Feudale - PID Giovanni Rigone - PCC Federico Steinhaus - PDG Claudio Pasini - PDG Sandro
Castellana
Ore 11.00 - Seminario Gioventù, Leo, Lions Quest -
26
Sala Scrigno
DG Dario Nicoli - DG Roberto Olivi Mocenigo
Ore 12.00 - Seminario “Funzione delle ONG nel Consiglio d’Europa e nelle Agenzie dell’ONU” - Sala Fonderia
PID Ermanno Bocchini - PID Massimo Fabio
Ore 14,30 - 16,30 - Open Workshop su “Lionismo del
futuro”
CC Stefano Camurri Piloni
Lavori congressuali
Cerimonia di apertura - venerdì 27 maggio 2011 - ore
17,00
• Saluto dei Presidenti dei L.C. Moncalieri Host e
Torino Valentino Futura - Lion Luciano Fiammengo,
Lion Luisa Molinaro Vincent
• Saluto del Presidente del Comitato Organizzatore PDG Maria Elisa Demaria
• Saluto del Governatore Delegato al Congresso - DG
Pier Luigi Foglia
• Saluto Autorità e Rappresentanti dei MMDD Lions
Europei
• Intervento del Rappresentante del Lions Clubs International all’ONU - Ginevra- Former International
President Pino Grimaldi
• Intervento del Rappresentante del Lions Clubs International - International Director Domenico Messina
• Relazione morale sull’attività 2010-2011 del Multidistretto - Presidente del Consiglio dei Governatori
Stefano Camurri Piloni
Ordine del Giorno dei Lavori Congressuali
sabato 28 maggio 2011 - 9.00 / 19,00
domenica 29 maggio 2011 - 9.00 / 13,00
1) Nomina ed insediamento Ufficio di Presidenza,
Scrutatori / Questori
2) Ratifica nomina Componenti Commissione Verifica
Poteri
3) Risultanze del Seminario Commissione MD Affari
Interni - DG Carlo Calenda, PDG Girolamo Amodeo
4) Ratifica dei due componenti subentrati nella Commissione permanente Multidistrettuale Affari Interni
5) Risultanze del Seminario GLT/GMT - DG Fabio Feudale, PID Giovanni Rigone, PCC Federico Steinhaus
6) Relazione programmatica LCIF - DG Carla Tirelli
Di Stefano, Coordinatore MD PDG Roberto Fresia
7) Risultanze del Seminario Informatizzazione e Annuario - DG Carlo Forcina, OTI MD Domenico Lalli
8) Intervento del Presidente del Multidistretto Leo PMD Leo Mauro Imbrenda
9) Intervento del candidato alla 2ª Vice Presidenza Internazionale - PID Giovanni Rigone
10) Relazione su service nazionale “Servizio Cani
Guida” - Lion Andrea Martino
11) Relazione su service nazionale permanente Progetto Sordità - PDG Rosario Marretta
12) Relazione su service nazionale permanente So.San.
- Lion Salvatore Trigona
13) Relazione su service nazionale permanente Raccolta Occhiali Usati - Lion Enrico Baitone
14) Relazione su service nazionale permanente
“Obiettivo Africa: acqua per la vita e lotta alla mortalità infantile”: “Acqua per la vita” - PDG Piero Alberto Manuelli e “MK… i Lions Italiani contro le malattie
killer dei bambini” - PDG Giuseppe Innocenti
15) Relazione su AILD - Associazione Italiana Lions
per il Diabete - PDG Aldo Villani
16) Relazione su Banca degli Occhi “Melvin Jones” PDG Roberto Linke
17) Relazione su service MD “Bambini nel bisogno:
tutti a scuola in Burkina Faso” - PCC Giancarlo Vecchiati
18) Relazione sul “Libro Parlato Lions - service nazionale permanente” con proposta d’un regolamento per
un maggior impegno da parte dei Lions italiani (Allegato A) - Lion Carla Chiaberta - interventi preordinati
sulla votazione - votazione
19) Risultanze del Seminario Gioventù - DG Roberto
Olivi Mocenigo
20) Proposta adozione Regolamento Campo Italia
(Allegato B) e Regolamento Campo Italia Disabili
(Allegato C) - Lion Sonia Del Mastro - interventi preordinati sulla votazione - votazione
21) Risultanze Seminario “Proposte di aggiornamento del Lionismo italiano alla recente normativa civilistica e fiscale” - PCC Luciano Aldo Ferrari
22) Risultanze del Seminario Comunicazione e proposta di istituzione di una “Struttura permanente per le
pubbliche relazioni” (Allegato D) - DG Francesco Rasi
- interventi preordinati sulla votazione - votazione
23) Risultanze del Seminario su Statuto e Regolamento MD - DG Carlo Calenda
24) Risultanze del Seminario Finanziario:
a) Rendiconto del Multidistretto per il 2009/2010 IPDG Francesco Sartoretto
b) Relazione Revisori dei Conti su esercizio 2009/2010
- PCC Michele Biancofiore - interventi preordinati
sulla votazione - votazione
c) Situazione economico-finanziaria 2010/2011 al 30
aprile 2011 - DG Guglielmo Lancasteri
25) Presentazione candidature Direttore Rivista
“Lion” triennio 2012/2015 (Allegato E) - votazione
26) Risultanze del Seminario ed esame proposte per la
scelta del Tema di Studio Nazionale 2011/2012 (Allegato F) - DG Naldo Anselmi - votazione
27) Risultanze del Seminario ed esame delle proposte
per la scelta del Service Nazionale 2011/2012 (Allega-
to G) - DG Roberto Faggi - votazione
28) Interventi preordinati sulle risultanze dei Seminari (tempo massimo: 1 minuto a intervento)
29) Terremoto Abruzzo e programma MD ALERT DG Ercole Milani, PDG Fulvio Venturi
30) Relazione su Attività Internazionali - DG Marco
Gibin
31) Relazione su Tema di Studio Nazionale 2010/2011
- DG Naldo Anselmi
32) Relazione su Service Nazionale 2010/2011 - DG
Roberto Faggi
33) Relazione su Attività di Servizio - DG Rocco Saltino
34) Relazione sul Lions Quest Italia - DG Dario Nicoli
35) Relazione su Progetto Italia Lions per i Paesi in via
di sviluppo - DG Pier Luigi Tarenghi
36) Relazione su Attività sportive e del tempo libero –
DG Giuseppe Scamporrino
37) Interventi preordinati sulle risultanze delle Relazioni (tempo massimo: 1 minuto a intervento)
38) Campo Italia: relazione morale e finanziaria - Lion
Fiorenzo Smalzi
39) Campo Italia Disabili “La Prateria”: relazione morale e finanziaria - Lion Giuseppe Garzillo
40) Richiesta autorizzazione utilizzo fondo di garanzia SARS - votazione
41) Proposte e scelta della Sede del Campo Italia per
Disabili per il triennio 2011/2014, elezione del Direttore e determinazione della quota annua individuale
(Allegato H) - votazione
42) Rivista nazionale “Lion”: rendiconto 2010/11 e
Relazione - Lion Sirio Marcianò
43) Comunicazione risultato elezione Direttore della
Rivista “Lion” triennio 2012/2015
44) Forum Europeo Bologna 2010 - PID Paolo Bernardi
45) Conferenza del Mediterraneo - PID Massimo Fabio
46) Presentazione della candidatura di Milano a sede
della Convention Internazionale 2018 e proposta di
collaborazione con Expo - DG Carla Tirelli Di Stefano
47) Esame proposte località sede del 61° Congresso
Nazionale 2013 e relativa quota individuale (Allegato
I) - votazione
48) Presentazione del 60° Congresso Nazionale, Genova 2012
49) Elezione dei Revisori dei Conti multidistrettuali
2011/2012
50) Presentazione del Presidente del Consiglio e dei
Governatori eletti per il 2011/2012
51) Cerimonia di Chiusura
Il Presidente del Consiglio dei Governatori
Stefano Camurri Piloni
Verifica poteri
Presso il Centro Congressi Lingotto
venerdì 27 maggio ore 8,30 - 19,00
sabato 28 maggio ore 8,30 - 14,30
27
28
Allegato C
sione Gioventù saranno poste in votazione al successivo Congresso
Nazionale.
3. Il Congresso Nazionale che approva il Distretto sede del campo
Italia, approva anche la quota pro Socio del Multidistretto che rimane invariata per tutta la durata del triennio, salvo cause di forza
maggiore che richiedano un adeguamento della quota.
Articolo 6
1. Il Direttore del campo ha la diretta responsabilità organizzativa
e di gestione del Campo e sceglie, in accordo con Il Distretto assegnatario, 1 componenti Lions e Leo del Comitato Organizzatore/
Esecutivo, tra cui Il Tesoriere. II Direttore del Campo Italia ed Il
Tesoriere non dovranno essere la stessa persona.
2. Il Tesoriere, in accordo con il Direttore, dovrà predisporre la redazione del bilancio preventivo e consuntivo, con le modalità di cui
agli allegati A e B (disponibili in segreteria nazionale).
3. E’ vivamente auspicabile la collaborazione di Lions e Leo
all”Interno del Comitato Organizzatore/Esecutivo.
4. Il Direttore del Campo è tenuto:
a) a stipulare idonee polizze assicurative a copertura di tutti i possibili rischi;
b) a stipulare i contratti e le convenzioni necessarie al regolare svolgimento del campo;
c) ad aprire un conto corrente bancario dedicato esclusivamente al
Campo Italia, di cui solo il Direttore ed il Tesoriere potranno avere
la firma.
5. Il Direttore del Campo, in accordo con il Comitato Organizzatore/Esecutivo, provvederà a nominare almeno un camp Leader e gli
Staff Member del campo in un numero non superiore alle 6 unità.
Il Direttore potrà avvalersi dell’opera di non Lions o non Leo per
la composizione dello Staff. E’ auspicabile che lo Staff abbia un’età
maggiore di quella dei partecipanti stranieri.
6. L’opera del Direttore, del Comitato Organizzatore/Esecutivo,
dello Staff e di tutti I Collaboratori del Campo è svolta a titolo gratuito, ma dà diritto al rimborso delle spese vive sostenute solo ed
esclusivamente per quanto riguarda l’attività strettamente connessa all’organizzazione del Campo.
Articolo 7
1. Il YCEC di ogni Distretto (Responsabile Distrettuale Scambi Giovanili) collaborerà con il Direttore del campo al fine di favorire l’interazione dei Distretti italiani con il Campo Italia. Lo YCEC potrà
essere affiancato anche da un ulteriore Officer e si adopereranno
per fornire un adeguato collegamento operativo tra il proprio Distretto ed il Campo Italia,
2. Ogni Distretto fornirà quindi supporto logistico-organizzativo
affinché il Campo Italia possa visitare e far conoscere ai suoi partecipanti le peculiarità territoriali e culturali dei Distretti italiani,
oltre allo scopo di promuovere la conoscenza della storia e dell’arte
italiana.
3. Su richiesta del Direttore del campo Italia, tali Officer organizzeranno l’incontro del Campo con uno o più Lions/Leo Club di ogni
singolo Distretto. Tutti i Distretti Lions e Leo sono quindi tenuti a
collaborare con il Campo Italia.
Articolo 8
1. I Distretti del MD 108 Italy si impegnano ad offrire ai partecipanti
stranieri al Campo un ulteriore periodo di ospitalità in famiglia, che
ha durata di una settimana per i giovani provenienti dai Paesi europei, e di due settimane per i giovani provenienti dal paesi extraeuropei, così come stabilito dal Comitato Campi e Scambi Giovanili
del MD 108 Italy. Detti periodi potranno essere modificati a seguito
di accordi e disposizioni del Comitato Campi e Scambi Giovanili
del MD 108 Italy.
2. Tale ospitalità è garantita, immediatamente prima lo svolgimento del campo, grazie alla collaborazione del Responsabili Scambi
Giovanili di ciascun Distretto (Y.C.E.C.).
3. Le settimane di ospitalità in famiglia saranno suddivise in numero paritario tra i Distretti, in modo tale che ogni Distretto offra lo
stesso numero di settimane di ospitalità in famiglia indipendentemente dal numero di giovani ospitati.
4. Il Coordinatore MD Campi e Scambi Giovanili provvederà ad assegnare i partecipanti stranieri al Campo Italia, in base alle direttive
stabilite dal Comitato Campi e Scambi Giovanili del MD 108 Italy.
5. L’assegnazione dei partecipanti stranieri ai Distretti italiani è effettuata dal Direttore del Campo, di comune accordo con il Coordinatore MD Campi e Scambi Giovanili, nella proporzione indicata
dalla norma precedente, ed in base alle direttive impartite dal Comitato Campi e Scambi Giovanili del MD 108 Italy.
Articolo 9
1. I Distretti verseranno una quota annua di Euro X,XX (1,75) per
ogni Socio del Distretto stesso così come risultanti al 30 giugno
dell’anno precedente lo svolgimento del Campo (la quota del Campo 2013, si baserà sul numero di Soci al 30/06/2012).
2. Detta quota sarà parte integrante della quota versata da ogni Distretto al MD 108 Italy.
3. La quota sarà versata dal Multidistretto sul conto corrente bancario ad esclusivo uso del Campo Italia in due semiquote: la prima
non oltre il 30 novembre e la seconda non oltre il 31 maggio dell’anno sociale di svolgimento del Campo.
Articolo 10
1. Entro il 31 agosto successivo lo svolgimento del Campo, il Direttore del Campo presenterà alla Segreteria Nazionale Lions, al
Presidente del Consiglio dei Governatori, al Governatore delegato
ai Campi e Scambi Giovanili, al Coordinatore MD Campi e Scambi
Giovanili ed al Presidente della Commissione Gioventù la relazione finale ed il bilancio consuntivo definitivo del Campo stesso, secondo lo schema di cui agli allegati A e B (disponibili in segreteria
nazionale), che viene sottoposto al controllo dei Revisori dei Conti
Multidistrettuali.
2. In nessun caso il bilancio consuntivo dovrà presentare passività.
Qualora, per cause impreviste ed imprevedibili, il bilancio dovesse
presentare delle passività, le stesse saranno a carico del Distretto
assegnatario, il quale si impegna fin d’ora a coprire eventuali e non
auspicabili passività.
3. Eventuali avanzi di gestione saranno accantonati a credito delle
edizioni dei Campi successivi.
4. Entro il 30 settembre di ogni anno, il Direttore del Campo dovrà presentare il bilancio preventivo, secondo lo schema di cui
all’allegato A (disponibile in segreteria nazionale), ed il programma per la successiva edizione alla Segreteria Nazionale Lions, al
Presidente del Consiglio dei Governatori, al Governatore delegato ai Campi e Scambi Giovanili, al Coordinatore MD Campi e
Scambi Giovanili ed al Presidente della Commissione Gioventù.
Non ricevendo comunicazioni contrarie entro il 31 ottobre, lo
stesso si riterrà tacitamente approvato.
5. Entro il 30 settembre di ogni anno, il Direttore invierà un dettagliato articolo, corredato di dati e foto, alla Redazione della rivista
multidistrettuale The Lion affinché lo stesso sia pubblicato sul primo
numero utile e comunque entro il 31 dicembre sulla rivista stessa.
Articolo 11
Il Direttore del Campo provvederà a restare in costante contatto
con il Governatore delegato ai Campi e Scambi Giovanili e con il
Coordinatore MD Campi e Scambi Giovanili, aggiornandoli sullo
stato dell’organizzazione del Campo affinché il Governatore delegato possa adeguatamente e puntualmente relazionare il Consiglio
dei Governatori.
Articolo 12
Il presente Regolamento entrerà in vigore a partire dall’edizione
dell’anno sociale 2012/2013.
Modifiche al regolamento dal Campo Italia disabili
Il Regolamento del Campo Italia Disabili seguirà lo stesso schema
del Campo Italia normodotati, ma con queste differenze: il Campo
Italia Disabili ha una durata di almeno 15 giorni (anzichè almeno 18
giorni come per il Campo Italia normodotati) e non potrà ospitare
più di 46 partecipanti tra disabili e accompagnatori (anzichè almeno 45 partecipanti stranieri come per il Campo Italia normodotati) e
potrà avere partecipanti anche di nazionalità italiana. Non è prevista ospitalità in famiglia per i partecipanti al Campo Italia Disabili.
La quota del Campo Italia Disabili è fissata in € 1,10 (€ 1,75 Campo
Italia normodotati).
Se approvato entrerà in vigore dal prossimo triennio, ossia dal
2011/2012 (Campo Italia normodotati dal 2012/2013).
29
Allegato D
Proposta di modifica del regolamento del Multidistretto Italy
In vigore
Modifica proposta
Art. 16 bis - Struttura permanente per le pubbliche relazioni
16 bis 1 - La Struttura permanente per le pubbliche
relazioni è l’organo del Multidistretto che si occupa della
comunicazione continuativa. In particolare, ha il compito
di promuovere la conoscenza pubblica del Lionismo
italiano e delle attività di servizio svolte.
16 bis 2 - Ha funzioni operative e di gestione, disponendo
direttamente, anche attraverso il coinvolgimento di
strutture non Lions, le modalità di comunicazione e
le forme pubblicitarie ritenute più consone e idonee a
promuovere l’immagine del Lionismo italiano.
16 bis 3 - La struttura è formata da un Lion nominato dal
Consiglio dei Governatori, con voto palese. Il responsabile
dura in carica tre anni e può essere rieletto solo per un
altro triennio.
16 bis 4 - E’ chiamato a far parte della Struttura permanente
per le pubbliche relazioni, un Lion di provata conoscenza
dell’Associazione e di specifica competenza nel settore
della comunicazione e/o della pubblicità.
16 bis 5 - A inizio del primo anno lionistico, il responsabile
sottopone il progetto triennale di comunicazione ed i
programmi per realizzarlo al Consiglio dei Governatori.
16 bis 6 - Alla Struttura viene assegnata ogni anno una
risorsa economica pro quota per ogni socio dei Club del
Multidistretto, ricavata dalla quota multidistrettuale ed il
cui ammontare non è inferiore a € 0,80, pro quota che è
soggetta ad incremento da parte di apposita deliberazione
del Congresso Nazionale.
16 bis 7 - La supervisione dell’attività della Struttura,
dei suoi sviluppi e del rispetto degli impegni e dei limiti
finanziari compete al Consiglio dei Governatori tramite
un Governatore delegato, ferma restando l’autonomia
operativa della Struttura stessa nel realizzare il programma
triennale sottoposto al Consiglio dei Governatori.
16 bis 8 - Le spese del funzionamento della Struttura sono
a carico del Multidistretto”.
Art. 20 - Revisori dei conti
20.1 - I Revisori dei Conti del Multidistretto sono eletti
dal Congresso Multidistrettuale con votazione palese e
devono essere iscritti nel Registro dei Revisori Contabili.
Sono tre effettivi e due supplenti. Il componente con
maggior anzianità di iscrizione nel Registro funge da
Presidente del Collegio, che è validamente costituito con
la presenza di almeno due dei suoi componenti.
20.2 - E’ compito dei Revisori verificare collegialmente
le situazioni contabili e finanziarie dell’anno in corso
del Multidistretto, del Campo Italia, della Rivista
nazionale, del Congresso Multidistrettuale e di ogni
altro organismo, struttura ed ufficio multidistrettuali,
nonché i rendiconti degli stessi organismi. Di ogni
ispezione viene compilato verbale da inserirsi in
apposito libro.
20.3 - I rendiconti predetti, accompagnati dalla relazione
del Collegio dei Revisori dei Conti, previa pubblicazione
sulla Rivista, sono sottoposti all’approvazione del
Congresso Multidistrettuale.
20.4 - I componenti del Collegio dei Revisori dei Conti durano
in carico un anno e non sono immediatamente rieleggibili.
30
Art. 20 - Revisori dei conti
20.2 - E’ compito dei Revisori verificare collegialmente
le situazioni contabili e finanziarie dell’anno in corso del
Multidistretto, del Campo Italia, della Rivista nazionale,
della Struttura permanente per le pubbliche relazioni, del
Congresso Multidistrettuale e di ogni altro organismo,
struttura ed ufficio multidistrettuali, nonché i rendiconti
degli stessi organismi. Di ogni ispezione viene compilato
verbale da inserirsi in apposito libro.
Allegato E
Allegato F
Allegato G
Allegato H
Allegato I
Candidatura a direttore della rivista nazionale
Caro Presidente del Consiglio dei Governatori, con la presente Ti comunico che è mia intenzione ricandidarmi alla
carica di direttore responsabile della rivista nazionale “The
Lion” per il triennio 2012/2015.
La mia comunicazione ufficiale al Consiglio dei Governatori
è motivata dall’art. 16 (Rivista nazionale “The Lion”), comma 16/6 del Regolamento multidistrettuale vigente e dalla
futura delibera del Consiglio dei Governatori, la quale dovrebbe prevedere che l’elezione avvenga in occasione del
Congresso di Torino.
Dichiaro di essere iscritto all’Albo dei giornalisti (tessera n.
4182) dal 3 settembre 1969. (Sirio Marcianò)
Proposte per il tema di studio nazionale 2011/2012
1. “Sicurezza e salute dall’infanzia al mondo del lavoro: un
problema di rinnovamento individuale in una Società dai
delicati equilibri etici”. Proposto dal LC Iglesias unitamente
ai LC Carbonia, Carloforte, Villacidro - Tempio Pausania.
2. “La nuova e la vecchia povertà in Italia”. Proposto dal
LC Roma Nomentanum.
3. “I Lions a promozione del bilancio sociale di mandato
nelle pubbliche amministrazioni”. Proposto dal LC Montefiascone “Falisco - Vulsineo”.
4. “La Comunità Nazionale tra crisi dei valori, dissenso e disgregazione sociale. La funzione dei Media: quale esempio
per le giovani generazioni? Il grido di allerta, l’azione dei
Lions”. Proposto dal LC Bari Gioacchino Murat.
5. “La donazione del sangue del cordone ombelicale: informazione e sensibilizzazione”. Proposto dal LC Genova
Albaro unitamente ai LC Firenze Giotto, Forlì Host, Pergola Val Cesano, Montalcino Valli d’Arbia e d’Orcia, Colli
Spezzini, Genova Aeroporto Sextum, Genova Alta, Genova
Cristoforo Colombo, Genova Diamante, Genova Ducale,
Genova Host, Genova I Dogi, Genova Le Caravelle, Genova Mare Nostrum, Genova Porto Antico, Genova San
Giorgio.
Proposte per il service nazionale 2011/2012
1. “Progetto Martina - Parliamo ai giovani dei tumori. Lezioni contro il silenzio”. Proposto dal LC Padova Jappelli
unitamente ai LC del Distretto Ta3: Abano Terme Gaspara
Stampa, Cadoneghe Graticolato Romano, Chioggia Sottomarina, Cittadella, Colli Euganei Dogi Contarini, Contarina
Delta Po, Jesolo Lido, Este Colli Euganei, Mestre Castelvecchio, Mestre Host, Mestre Tecnè, Mogliano Veneto, Monselice, Montagnana Este Host, Noale, Padova Antenore, Padova
Elena Cornaro Piscopia, Padova Gattamelata, Padova Host,
Padova San Pelagio, Piazzola sul Brenta, Rosalba Carriera
Stra Riviera del Brenta, Rovigo, San Donà di Piave, Santo Stino di Livenza Liquentia, Spinea, Treviso Eleonora Duse, Treviso Europa, Treviso Host, Treviso Sile, Venezia Angelo Partecipazio, Venezia Marghera, Vigonza Sette Campanili; del
Distretto Ta1: LC Bolzano Bozen Host; del Distretto Ta2: LC
Trieste S. Giusto; del Distretto Tb: LC Valli Savena e Sambro;
del Distretto Ab - Apulia: Bari Aragonese, Bari Bona Sforza,
Bari Levante, Bitonto Palo del Colle, Castel del Monte Host,
Lecce Santa Croce, Manfredonia Sipontum, Martina Franca
Valle d’Itria, Mattinata, Monopoli, Putignano; del Distretto
Ib2: Bergamo le Mura, Bergamo Sant’Alessandro, Brescia
Capitolium, Brescia Cidneo, Brescia Host, Chiari Le Quadre,
Chiese Mantovano, Clisis Brixia, Desenzano Alta Velocità,
Desenzano del Garda e della Riviera Host, Desenzano Lago,
Lovere, Mantova Ducale, Montorfano Franciacorta, Padania,
Palazzolo sull’Oglio, Ponte San Pietro Isola, Sirmione, Treviglio Fulcheria, Treviglio Host, Vallecamonica, Valseriana,
Valtrompia; Distretto Ib3: Casalbuttano, Codogno Casalpusterlengo, Mortara Mede Host, Mortara Silvabella, Piacenza
Ducale, Rivalta Valli Trebbia e Luretta; Distretto Ia2: Colli
Spezzini, Vara Sud.
2. “Sicurezza stradale, con particolare riferimento ai giovani”.
Proposto dai LC Ravenna Host, Forlì Host, Pescara Host, LugoRavenna Dante Alighieri, Ravenna Bisanzio, Cervia ad Novas,
Cervia Cesenatico - Ravenna Romagna Padusa, Lanciano.
3. “La Povertà”. Proposto dal LC Segrate Milano Porta Orientale.
4. “Prevenzione degli incidenti Domestici”. Proposto dal
LC Anzio - Nettuno.
5. “Cittadinanza attiva… per il sorriso di un bambino”.
Proposto dal LC Napoli Partenope, Napoli Svevo, Napoli
1799, Napoli Duomo, Napoli Castel Sant’Elmo, Castello di
Cisterna Vesuvio Nord.
6. “Ama di più la tua città: la collaborazione attiva dei Lions
Club per contribuire a meglio orientare l’attività delle amministrazioni locali, alla salvaguardia degli interessi generali, al
bene pubblico, al miglioramento della qualità della vita nella
comunità cittadina”. Proposto dal LC Bari Gioacchino Murat
Candidatura Campo Italia Giovani Disabili
La presente per formalizzare, con inserimento all’Ordine
del Giorno del prossimo Congresso Nazionale, la proposta di candidatura del Campo Italia Giovani Disabili per
il triennio 2011/2014 al Distretto 108 Ia1, confermando
quale luogo di svolgimento del Campo, la Cooperativa Sociale “La Prateria” di Domodossola (VC) nonché la carica
dell’attuale direttore, Lions Giuseppe Garzillo.
Contestualmente si richiede, altresì, inserimento all’Ordine
del Giorno del prossimo Congresso Nazionale della proposta della quota pro Socio a favore dell’organizzazione del
“Campo Italia Giovani Disabili” di euro 1,10.
La quota è così determinata in considerazione degli oneri
di vitto ed alloggio di gestione del Campo, vista l’impossibilità di decentrare altrove i partecipanti e previamente valutata l’assenza di alternative ricettizie idonee a soddisfare
le esigenze minime dei disabili. (P.L. Foglia - G. Garzillo)
Candidatura sede congresso nazionale 2013
L’anno 2010, il giorno 29 del mese di ottobre, alle ore 17,30 nei locali
dell’Hotel Capo Peloro Resort in Messina, si è svolta la seconda
riunione di Gabinetto del Distretto 108 Yb.
In tale occasione, il PDG Rosario Cacciola, socio del LC Taormina
ha formulato, in nome e per conto del proprio Club, la disponibilità
del sodalizio, ad ospitare nella città da cui trae nome e in cui
svolge la propria attività di servizio il Congresso Nazionale del
Multidistretto 108 Italy che cadrà nell’anno sociale 2012/2013,
all’uopo allegando articolate motivazioni che comprovano
l’assoluta adeguatezza dal punto di vista strutturale e logistico,
del resto asseverata dall’ottimale riuscita di tale evento svoltosi nel
passato e per diverse volte in tale territorio.
Il Segretario del Distretto, Francesco Freni Terranova, ha dato
lettura del verbale della riunione del Consiglio Direttivo del LC
Taormina, attestante la volontà dello stesso di avanzare la suddetta
proposta al Consiglio dei Governatori.
Il Gabinetto propone che la quota per ogni socio sia di euro 4,50.
Il Governatore Scamporrino ha messo ai voti la proposta che è
stata approvata all’unanimità e per alzata di mano dai componenti
del Gabinetto Distrettuale.
31
32
USCITE (in euro)
Esitato
Locazione Immobile
Conv. Mediterraneo
4.046
Pulizie Ufficio
4.519
Revisori dei Conti
5.424
Somm.luce/gas/acqua
3.888
Revisori dei Conti anno precedente
3.172
Rimb.spese Tesoriere
1.133
Spese di rappresentanza
4.285
Personale dipendente
Trasferte del personale
48.138
Esitato
181.347
503
Assicurazioni e TFR
4.761
Comuncaz. Immagine
Consulenze esterne
1.397
Informatica
Postali e bollati
1.021
Accessori Convention
Telefoniche
6.753
Varie ed eventuali
Cancelleria e stampati
2.406
Gruppo Alert
1.174
Oneri fiscali
9.673
Global Compact
2.000
TARSU e tributi Comune
418
28.953
2.401
Oneri bancari
2.127
Contributi ai LEO
Manutenzione e attrezzature
8.766
Contrib. Lions Quest
Varie e diverse
3.202
Totale Segretariato Nazionale
3.548
740
Totale attività del MD Italia
Trasporti e corrieri
Spese di trasloco
8.358,00
183.226
4.000
20.000
Totale Contributi del MD
24.000
5.160
286.480
Attività del Presidente
20.958
Rimb. A D.G. riunioni
70.028
Acc. al Fondo di dotazione
40.000
Utilizzi Fondo di rotazione
205.352
Totale Fondi
245.352
Rimb.DG Forum e internazionali
6.933
Campo Italia
85.385
Rimb. DG manifestazioni nazionali
3.429
Scambi giovanili
34.138
Rimb.officers no DG
5.071
Annuario
59.554
3.302
Rivista The Lion
Varie ed eventuali
Totale Consiglio dei Governatori
109.721
179.053
Campo Italia Disabili
EF2010 Bologna
146.310
Comm.Affari Interni
5.771
Leo EF2009
Comm. Affari Internazionali
2.663
Congresso Montecatini 2010
Comm. Gioventù
3.855
Sussidi da Sede Centrale
Comm.Attività di Servizio
3.561
Raccolta pro terremoto Abruzzo
Tema di Studio Nazionale
5.000
Raccolta pro Service Nazionale
Comitato Consulenza Fiscale
3.615
Seminario D.G.E.
M.E.R.L.
Chairman Leo
39.016
34.138
220.071
30.575
322.579
306.081
Totale Uscite Diverse
1.456.900
Totale Generale Uscite e Spese
2.305.679
Avanzo di gestione al 30/06/2010
7.473
Totale a pareggio
2.313.152
866
14.163
1.737
Visita Presidente Internazionale
21.604
Convention
51.022
Forum Europeo
8.150
Congresso Nazionale
6.744
33
sioni, l’organizzazione del Convegno sul tema di studio nazionale, i Convegni ed i seminari di formazione,
l’attività del M.E.R.L., la visita del Presidente Internazionale, la partecipazione al forum europeo, alla conferenza del Mediterraneo, al congresso nazionale, alla
convention, ed i costi per la gestione informatica per
un complessivo esborso di euro 183.226.
I contributi del Multidistretto si riferiscono ad erogazioni di natura contributiva per il sostegno di iniziative promosse dal Multidistretto relative ai Leo ed al
Lions Quest per un totale di euro 24.000.
Uscite diverse: comprendono i giroconti effettuati a
favore di attività “permanenti” del Multidistretto, di
cui si è fatto cenno parlando delle entrate diverse sono delle partite di giro - per un complessivo importo
di euro 1.456.900.
Fondi: la voce comprende il Fondo di dotazione per
euro 40.000, destinato all’esercizio successivo, ed
evidenzia l’utilizzo del Fondo di Rotazione per euro
205.352, come da delibere assunte negli ultimi tre Congressi Nazionali (Caorle,Ravenna e Montecatini).
Il totale delle uscite, come si può vedere, ammonta ad
I
Verbale dei Revisori dei Conti
l Collegio dei Revisori dei Conti del Multidistretto
108 Italy, composto per l’anno sociale 2009 - 2010 dai
Lions Revisori Contabili Michele Biancofiore, Calogero Anzaldi e Sandro Diani, si è riunito in data 28 Febbraio 2011 - assente giustificato Sandro Diani - presso la Segreteria Nazionale in Roma - per l’esame del
Rendiconto delle Entrate e delle Uscite per l’Esercizio
Finanziario 1 Luglio 2009 - 30 Giugno 2010.
Il Collegio, nel corso dell’esercizio, ha effettuato periodiche verifiche atte al controllo sostanziale e contabile del
rendiconto, esaminando a campione i documenti giustificativi delle entrate e delle uscite ed ha preso atto delle
risultanze esposte nella sua Relazione dal Governatore
Delegato alla Tesoreria, che possono così riassumersi:
Entrate
Entrate Ordinarie
Riserve disponibili
Entrate Diverse
Totale Entrate
€ 605.639,00
€ 250.613,00
€ 1.456.900,00
€ 2.313.152,00
Uscite
Segretariato Nazionale
Consiglio dei Governatori
Attività del Multidistretto
Contributi erogati dal Multidistretto
Fondi
Uscite diverse
Totale Uscite
€ 286.480,00
€ 109.721,00
€ 183.226,00
€
24.000,00
€ 245.352,00
€ 1.456.900,00
€ 2.305.679,00
Avanzo di gestione anno sociale 2009 - 2010
A bilancio
34
euro 2.305.679.
L’avanzo di gestione di euro 7.473, determinato dal raffronto tra entrate ed uscite, è costituito dalla giacenza
di cassa in sede di euro 1.156, da euro 5.147 bonificate
a saldo alla nuova gestione e da assegni da ricevere
per euro 1.170.
Mi corre l’obbligo di ringraziare la disponibilità e la
competenza del personale della Segreteria che hanno
reso possibile predisporre il Rendiconto Finanziario
che si sottopone all’attenzione del Delegati per l’approvazione.
Desidero, infine, ribadire che perseguendo lo specifico
mandato del Consiglio dei Governatori l’impegno del
Tesoriere ha riguardato la gestione finanziaria, flussi
di cassa, e la movimentazione contabile delle disponibilità e della conseguente operatività.
Confidando di aver fornito un’esauriente e chiara illustrazione del rendiconto dell’esercizio, della sua composizione e delle sue appostazioni contabili e finanziarie, ringrazio per la fiducia accordatami.
F.to PDG Francesco Sartoretto
Tesoriere MD 108 Italy
€ 7.473,00
€ 2.313.152,00
L’avanzo di gestione trova conferma nelle seguenti voci:
Cassa Contanti
€ 1.156,00
Versamento sul C/C A. S.: 2010 - 2011
€ 5.147,00
Assegni da ricevere
€ 1.170,00
Totale
€ 7.473,00
Il collegio, dopo attento esame della Relazione del Tesoriere del MD PDG Francesco Sartoretto, che si ringrazia
per la continua assistenza e presenza durante le verifiche
effettuate, esprime parere favorevole all’approvazione
del Rendiconto delle entrate e delle uscite dell’anno sociale 2009 - 2010, invitando i delegati ad approvarlo. L’art.
20, 2° comma, del regolamento del MD, dispone che: “E’
compito dei Revisori verificare collegialmente le situazioni contabili e finanziarie dell’anno in corso del Multidistretto, del Campo Italia, della Rivista nazionale, del
Congresso Multidistrettuali e di ogni altro organismo,
struttura ed ufficio multidistrettuali, nonché i rendiconti degli stessi organismi…” Sono state effettuate le prescritte verifiche sui Rendiconti Finanziari: della rivista
“The Lion” - del Campo Italia Disabili “La prateria” - del
Campo Italia - degli “Scambi Giovanili” - del “Congresso Nazionale di Montecatini Terme - del 31° Leo Europa
Forum 2009. Il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione dei su detti rendiconti. Sono state visionate i
Rendiconti delle Associazioni che hanno ricevuto contributi dal Multidistretto e precisamente: del Centro Italiano
per la raccolta degli Occhiali usati e del Lions Quest Italia
Onlus. Il Collegio dei revisori non è stato in grado di verificare l’attendibilità dei dati riportati perché mancanti di
documentazione.
Si ringrazia, infine il personale della Segreteria Nazionale per la fattiva disponibilità e professionalità dimostrata
durante le visite.
Per saperne di più …
La nostra presenza
al compleanno d’Italia
Non soltanto per motivi logistici la rappresentanza Lions ai due giorni di festeggiamenti nella capitale
subalpina è stata delegata ai 73 club del Distretto di Nord-Ovest che hanno provveduto a restaurare
la “culla della nazione”, la sala di Palazzo Carignano dove fino al marzo 1861 maturarono gli eventi
che portarono alla proclamazione di Vittorio Emanuele II a re d’Italia. Di Bartolomeo Lingua
E’
stato scritto che ci siamo arrivati con iI fiato alla
gola. Ma per Torino il risultato delle celebrazioni
per il centocinquantesimo anniversario dell’unità
nazionale, ora si può dirlo, è che la città ha dimostrato
come dopo aver fatto l’Italia, sia tuttora in grado di
offrirle un confortante esempio. Non soltanto con gli
entusiasmi delle folle che ne hanno bloccato per due
giorni il centro storico anche grazie alla coincidenza
di un intervallo di sole fra settimane di maltempo,
ma anche con le opere, quelle durature a vantaggio di
tutti alle quali, ammaestrati dalle esperienze passate
noi Lions nell’anno che coincide con il sessantennale
della nostra presenza, ci siamo ispirati per un concreto
contributo seguendo una norma che, formulata nel
contesto del Codice dell’Etica approvato nel 1918 alla
Convention di Saint Louis, sappiamo recitare in tutto
il mondo:
“To always bear in mind my obligations
as a citizen to my nation, my state and
my community and to give to them my
loyalty in word, act and deed”.
Una norma attuata con tanta convinzione da diventare
tradizione anche per il solo club allora esistente a Torino
quando, nel 1961, in occasione del centenario dell’unità
nazionale aveva saputo distinguersi ottenendo l’attenzione pubblica su un problema allora insoluto: quello
di offrire possibilità di lavoro ai ciechi. Una tradizione
continuamente rinnovata, in particolare 36 anni dopo,
quando celebrando i 200 anni del Tricolore, siamo riusciti a sollevare, insieme ai Rotary, il sipario d’indifferenza generale per le sorti del Museo del Risorgimento
a Palazzo Carignano. Infine, la tradizione è stata piena35
Per saperne di più …
mente rispettata decidendo al Congresso distrettuale
del maggio 2010 di tradurre in realtà la proposta lanciata dal neo Governatore Pier Luigi Foglia provvedendo, con una quota volontaria di ciascuno dei soci
dei 73 club, a coprire la spesa necessaria per provvedere al restauro completo, a Palazzo Carignano, del
Parlamento Subalpino, la storica sala che costituisce il
più prezioso testimone degli storici eventi che furono
portati a compimento il 17 marzo 1861 con la proclamazione di Vittorio Emanuele Il a Re d’Italia.
Il 17 marzo di quest’anno ci siamo trovati confusi tra
la folla che sostava in crescente attesa per applaudire
il Presidente della Repubblica di fronte a palazzo Carignano ma, allo stesso tempo accanto allo Stato, alla
Regione ed alle grandi Fondazioni che hanno speso 16
milioni di euro per riplasmare l’intero Museo del Risorgimento che snoda il suo percorso tutt’intorno a quella
che fu la “culla della nazione” restituita alla sua severa
bellezza.
E là, ad assistere al taglio del nastro inaugurale di fronte
al Presidente Napolitano c’eravamo pure noi per rappresentare a buon diritto, tutti i Lions italiani che, non
soltanto per ragioni logistiche ce ne avevano offerto il
mandato. E, all’ingresso della sala una targa che ricorderà ai visitatori il contributo dei Lions verrà scoperta
il 18 aprile con una cerimonia “di consegna” dei locali
restaurati.
Ma un altro privilegio ci era stato offerto prima che la
straordinaria affluenza dei giorni della visita del Presidente Napolitano e in quelli immediatamente successivi nel centro della città permettesse di prevedere un
afflusso, in pochi mesi, di 6 milioni di visitatori: quello
di poter disporre, dall’inizio del mese di giugno, di un
certo numero di ingressi al Museo del Risorgimento
per i Lions che si prenoteranno per rendersi conto personalmente dell’importanza dei lavori eseguiti oltre
che della nuova configurazione del Museo, che raccoglie oltre 2.500 memorie storiche affluite in 130 anni, il
65 per cento della quali mai viste.
Grazie alla scenografia che segue il progetto scientifico
del prof. Umberto Levra, la visita sarà facilitata dalle
audio guide alla lettura delle opere gran parte delle
quali restaurate con il contributo dei Rotary torinesi,
con i quali è stato rinnovato l’accordo per promuovere
attività comuni.
Nelle foto, nell’ordine, la prima tappa del Presidente della Repubblica a
Torino è stata al Teatro Regio, dove ha tenuto il discorso di apertura dei
festeggiamenti per il Centocinquantesimo dell’unità d’Italia, e dove ha
scoperto un statua a dimensioni reali del conte di Cavour realizzata dallo
scultore Viale. La statua verrà custodita al Quirinale. La centrale via Roma
completamente bloccata dalla folla che dalIa prima mattina affollava le
strade in cui avrebbe dovuto passare il Presidente. Restauratrice all’opera
per portare a termine il restauro finanziato dai Lions del Distretto 108 Ia1
(Piemonte-Valle d’Aosta) che si sono quotati personalmente per coprire
la spesa. L’aula del Parlamento Subalpino di Torino dopo il restauro
voluto dai Lions del Distretto Ia1.
I Lions… campioni del mondo
I Lions saranno, di nuovo, campioni del mondo. Dopo avere stabilito il record de “La più lunga fila
di occhiali usati e riciclati” omologato da Guinness World Records™ e pubblicato sul “Libro dei
primati” dell’anno 2008, si preparano a stabilire un nuovo record mondiale. Di Enrico Baitone
I
l Comitato organizzatore del 59° Congresso Nazionale, con la collaborazione del Centro Italiano Lions
per la Raccolta degli Occhiali Usati, e l’approvazione
del Multidistretto 108 Italy, intendono stabilire un
World Guinness Record mondiale: “la più grande raccolta di occhiali usati in una sola giornata”.
Il tentativo di record, che sarà omologato a livello internazionale da Guinness World Records™, si svolgerà in
occasione del Congresso Nazionale il giorno 28 maggio
2011 dalle ore 9 alle ore 13. La popolazione e tutti i
Lions d’Italia, sono invitati a collaborare consegnando
gli occhiali usati alla postazione antistante la sede congressuale del “Centro Congressi Lingotto” di Torino, il
giorno 28 maggio.
I delegati dei Lions Club partecipanti al congresso
sono invitati a consegnare contenitori confezionati con
occhiali in un numero di 50 o multipli, al fine di facilitare le operazioni di conteggio, e sui quali dovranno
essere ben evidenziati la provenienza (nome del club e
distretto) ed il numero degli occhiali integri (utilizzabili
e senza custodia) inseriti nel contenitore.
36
A tutti i Lions Club che depositeranno gli occhiali sarà
consegnata una speciale pins per gonfalone a memoria
della partecipazione al record mondiale!
Al tentativo di raggiungimento del record, sarà data
la massima pubblicità e giornali, radio e televisione
aggiorneranno in tempo reale lo svolgimento delle
operazioni di raccolta. Il record sarà pubblicato sul
libro dei “Guinness dei primati”.
Andare a scuola… leggere un libro… godersi un tramonto… guadagnarsi da vivere… sono azioni che
molti di noi danno per scontate ogni giorno! Per milioni
di persone dei Paesi in via di sviluppo, alcune di queste
attività non sono possibili! Perché non vedono! Hanno
un disperato bisogno di occhiali da vista e sono nell’impossibilità di procurarseli!
Il riciclaggio degli occhiali usati fornisce un’occasione per aiutare chi ha necessità di una correzione
della vista. Nel mondo c’è un grandissimo bisogno di
occhiali usati.
In molte aree, un cattivo o trascurato funzionamento
della vista può costringere gli adulti alla disoccupazione
Per saperne di più …
ed estromettere i bambini dalle classi scolastiche.
Nel mondo sono presenti 17 Centri di riciclaggio occhiali
Lions (Lions Eyeglasses Recycling Centers L.E.R.C.):
Australia, Canada, Francia, Italia, Sud Africa, Spagna
e Stati Uniti. Quello italiano ha preso il nome di Centro
Italiano Lions per la Raccolta degli Occhiali Usati ed ha
il proprio laboratorio di lavaggio, riciclaggio, catalogazione di ogni singolo occhiale e distribuzione in Località Baraggino a Chivasso. www.raccoltaocchiali.org
Il primo record dei Lions, non omologato, è stato del
Lions Club Villafranca di Verona, che il 20 marzo 2005
ha disposto 420 paia di occhiali per una lunghezza
complessiva di 71 metri. Il 15 aprile 2007, in occasione
della 3ª Giornata nazionale di Raccolta degli Occhiali
Usati, i Lions Italiani sono entrati nel Guinness World
Records™ posando “La più lunga fila di occhiali usati
e riciclati” composta da 5.532 occhiali che ha raggiunto
la misura di 503 metri e 10 centimetri.
Il Lions Club Bardi Valceno, il 20 aprile 2008, ha raggiunto il primato Lions, certificato dal notaio Mario
Rossi, ma non omologato, di metri 1.056 di lunghezza di
occhiali sistemati a serpentina e disposti su 11 file da 99
metri. Ad oggi il record mondiale de “La più lunga fila di
occhiali usati e riciclati” appartiene, però, a 65 studenti
del Liceo Richard-von-Weizaecker di Baiersbronn,
Germania, che il 27 settembre 2009 hanno fissato il
Guinness World Records™ in 1.760 metri utilizzando
15.260 paia di occhiali. Non ha quindi ottenuto risultati
il tentativo di record del Lions Club di Villacidro che, in
collaborazione con i trenta Lions Club della Sardegna, nel
settembre 2010, ha raccolto circa 7.000 paia di occhiali,
insufficienti per superare il record tedesco.
La partecipazione al tentativo di record sarà, per la
popolazione torinese e per i Lions di tutta Italia, il pretesto per raccogliere un grande numero di occhiali usati
e dimenticati in un cassetto che donerà la vista a adulti
che potranno lavorare e leggere e a bambini che avranno
un’istruzione migliore e uno sviluppo più sano. I Lions,
ovunque operano, fanno la differenza migliorando la
vita delle persone che hanno più bisogno!
Borsa di studio “P. Brancaccio”
Tiro al piattello… per i Lions
er onorare la memoria di Paolo Brancaccio, studente d’ingegneria la cui vita è stata tragicamente
rapita alla soglia della laurea, il LC Napoli “Megaride”
e la Stazione Zoologica Dohrn bandiscono una borsa
di studio di 8.000 euro riservata a laureati con laurea
specialistica in Ingegneria, Chimica, Scienze Geologiche, Scienze Biologiche, Scienze Naturali, Scienze
Biotecnologiche, Scienze dell’Ambiente Marino, Farmacia, Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria, che
vogliano condurre ricerche nel campo delle scienze del
mare, mediante un soggiorno di almeno 2 mesi presso
un Istituto di ricerca o un laboratorio straniero. Le
domande dovranno pervenire alla Segreteria del Club
Napoli “Megaride” c/o Raffaele Sodano, via Tasso n°
181/G - 80127 Napoli, entro e non oltre il 16 maggio
2011, tramite lettera raccomandata. Per maggiori informazioni contattate gli officer del club.
omenica 22 maggio il Lions Club Finale Emilia
(108 Tb) organizza il suo famoso campionato
promozionale di tiro al piattello che giunge così felicemente al 26° compleanno.
In queste ultime quattro edizioni la manifestazione ha
poi acquisito valore interdistrettuale in quanto organizzata in collaborazione con il Distretto 108 Ib3, grazie
alla fraterna amicizia allacciata con alcuni colleghi del
Vigevano Colonne e del Piacenza Sant’Antonino.
La competizione è riservata ai soci Lions e Leo, ai
loro familiari, Ladies, Under 20 ed amici simpatizzanti e si disputerà in serie unica di 25 piattelli a
metri 15 (fossa universale).
Il ricavato della manifestazione sarà interamente
devoluto ad un service interdistrettuale.
Per maggiori informazioni contattate gli officer
del club.
P
D
37
Per saperne di più …
eLeggo… a favore dei dislessici
Il Libro Parlato Lions si è interessato della vocalizzazione di “testi di studio” per studenti ciechi e
subvedenti sin da quando sono apparse sul mercato le prime sintesi vocali. Dal 1995, ha esteso
la sua attività anche agli studenti dislessici che, a livello nazionale, sono circa un milione e mezzo.
Di Ugo Pagani *
D
a una convenzione con l’Istituto Medea di Bosisio Parini, settore di psicologia cognitiva e dei
disturbi dell’apprendimento, nell’anno scolastico 2006/2007, il Libro Parlato Lions ha potuto attuare
una sperimentazione su 20 soggetti (11-16 anni) che
hanno effettuato gli studi avvalendosi dei suoi “libri
vocalizzati” e confrontare i risultati con quelli di altri
20 soggetti che hanno fatto lo stesso percorso scolastico
senza il supporto di tali libri.
I risultati ottenuti sono stati sorprendenti: gli studenti
che hanno utilizzato il supporto del Libro Parlato Lions
hanno avuto un miglioramento tra il 30 e il 40%.
Da qui l’idea di realizzare il progetto “eLeggo” che
oggi consente a tutti gli addetti ai lavori ed agli studenti
dislessici, di utilizzare il sistema direttamente dal loro
luogo di studio senza dispendio di energia, in quanto
il progetto è basato su una struttura totalmente automatizzata, ad eccezione della correzione ortografica
dei testi, che deve essere necessariamente effettuata
manualmente.
Il progetto consente, inoltre:
1. l’abbattimento dei costi, in quanto gli utenti non sono
più vincolati all’acquisto di particolari software che, pur
essendo ricchi di funzioni (vocabolari, traduttori simultanei, accesso in rete ecc.) hanno costi a volte inaccessibili
per le condizioni economiche di alcune famiglie.
2. gli utenti non sono più vincolati ad una postazione
fissa in quanto i file audio possono essere memorizzati
su supporti mobili, quali Cd e lettori Mp3, i cui costi
38
sono molto contenuti, e pertanto, accessibili a qualsiasi
utente. Il sistema fornisce pure i testi completi, con
caratteri adeguati alle difficoltà di lettura e riproducibili con una semplice stampante.
Il progetto offre un sussidio allo studio (ed alla vita
relazionale) dei dislessici, dando loro la possibilità di
leggere ed ascoltare contemporaneamente qualsiasi
testo, attraverso un programma di lettura sintetica
modulabile sulle esigenze individuali.
Ogni soggetto ha infatti la possibilità di “scegliere” le
modalità di riproduzione vocale del testo da leggere
potendo selezionare tra diverse opzioni:
• velocità di lettura (5 opzioni: 0 -1 -2 -3 -4);
• voce maschile o femminile;
• La durata delle pause: è proporzionale alla velocità scelta.
Le modalità realizzabili in tutto sono dieci per ciascun
testo.
Il programma è, al momento, accessibile in italiano ed in
quattro lingue (inglese UK, francese, spagnolo e tedesco)
alle quali, se necessario, se ne potranno aggiungere altre.
Per ottenere questo risultato, si sono “assemblati” su
Loquendo (il più evoluto programma di sintesi vocale
realizzato con fonemi umani) i più recenti e migliori
applicativi informatici.
L’unicità del risultato, ed il suo valore, derivano pertanto, da un esclusivo protocollo, frutto di una ventennale esperienza su problematiche e soluzioni relative
all’elaborazione dei testi. Il Libro Parlato Lions infatti,
è nato nel 1975, fornendo come primo supporto, le
Per saperne di più …
“audiocassette” di libri di evasione letti da centinaia di
volontari, che hanno messo a disposizione la loro voce,
prima per i ciechi ed ipovedenti e, successivamente, per
i dislessici, con particolare attenzione ai testi scolastici.
La procedura consente, per ogni ordine di studio (primarie e secondarie di primo e secondo grado), di verificare quale velocità e durata delle pause permette,
soggetto per soggetto, una più facile comprensione
delle parole e dei contenuti, con l’ascolto contemporaneo della lettura.
L’utente, infatti, prima di accedervi potrà misurarsi,
con il supporto di professionisti psichiatri, psicologi
infantili e logopedisti accreditati dalle istituzioni, in
una serie di test che gli consentiranno di operare la
scelta migliore.
I percorsi d’accesso sono quattro:
1. Il primo è riservato agli specialisti, per stabilire il
grado di velocità di lettura (femminile o maschile) più
idoneo al soggetto dislessico, per la migliore comprensione del testo di studio.
2. Il secondo è a disposizione degli operatori che elaborano i libri, per evitare errori dati dall’impaginazione
o dalla modalità di scrittura, secondo una esclusiva e
proprietaria procedura elaborata da noi per la corretta
interpretazione della sintesi vocale.
3. Un terzo è disponibile per l’utente dislessico già in
possesso di certificato medico, che così potrà usufruire
in maniera autonoma del sistema; all’occorrenza sarà
anche in grado - assistito o no da un adulto di sostegno
(genitore, insegnante, amico…) - di rinnovare o modificare i parametri di velocità scelti in precedenza.
4. Un quarto, infine, è disponibile per l’utente, che non
avendo a disposizione un computer, potrà recarsi in
una delle quasi 1.000 biblioteche statali, provinciali o
comunali, sparse su tutto il territorio nazionale, che forniranno questo servizio in modo completamente gratuito, prelevando il libro di testo richiesto dalla biblioteca
di “eLeggo”.
Il sistema ha accessi strettamente controllati, in funzione del ruolo dell’utente corrente, in maniera differente per tipologia d’utenza e grado di dislessia. Tutte
le operazioni sono tracciate in appositi “logs”, registrati
e conservati.
Obiettivo del progetto, è quindi quello di realizzare una
“biblioteca” di tutti i testi scolastici riprodotti nelle previste velocità ed in e-book, in modo da offrire a qualsiasi dislessico iscritto, il maggior supporto allo studio
con modalità semplificate.
Tutti gli operatori lavorano on-line in maniera indipendente, presso la sede del Libro Parlato lions, dalla quale
parte la diffusione capillare del servizio.
Il sistema è già funzionante, ed è stato sottoposto a
svariati test per parecchi mesi dal Libro Parlato Lions Centro di Milano “Romolo Monti”, sui propri domini:
www.e-leggo.it; www.e-leggo.com; www.e-leggo.org.
*Presidente Libro Parlato lions –
Centro di Milano “Romolo Monti”.
I Lions… sul camper
Resoconto telegrafico dell’attività svolta dal Gruppo
Camperisti Lions del Multidistretto 108 Italy nell’anno
sociale 2010-2011.
17-19 settembre. Ci siamo ritrovati numerosi (49 partecipanti con 25 camper) in Toscana, a Volterra, per la
XIV Charter del gruppo. L’organizzazione, curata dal
socio Alessandro Lelli del LC Fiesole, ci ha visti arrivare venerdì 17 settembre. Nella giornata di sabato
abbiamo visitato Volterrra e abbiamo incontrato nella
sala consiliare il sindaco. Domenica ci siamo trasferiti
a Pomarance e a Larderello per visitare il museo, l’area
boracifera e i soffioni.
Novembre 5-6-7. 20 camper con 42 partecipanti sono
convenuti a Varzi per l’incontro “Colori e sapori
dell’Oltrepo Pavese”, organizzato dal socio Massimo
Anelli del LC Stradella Broni Host.
3-7 febbraio. Una rappresentanza del Gruppo Camperisti Lions ha portato i propri camper a Cavalese, in Val
di Fiemme, per partecipare ai “Campionati nazionali
open di sci”, organizzati dal Lion Club Fiemme-Fassa.
Tempo buono, neve bella, cittadina e dintorni con attrazioni turistiche e culturali da apprezzare.
25-27 febbraio. Il parcheggio a noi riservato ha ospitato
24 camper con 46 partecipanti arrivati a La Spezia per
l’incontro “Città dell’Arsenale”, organizzato dai soci
Roberto Peretti del LC Genova Alta e Tomaso Eufrate
del LC Valle Scrivia.
8-10 aprile. Tutti a Fermo e Montefiore dell’Aso per
l’incontro organizzato dal socio Giuliano Giommi del
LC Fano.
Continua il nostro service pluriennale multidistrettuale degli annuari, che prevede la raccolta degli
annuari cartacei non più utilizzati. Il ricavato dal loro
trasferimento alle cartiere sarà destinato al Campo
Disabili Borgo Elisa di Borgo S. Lorenzo, una bella
struttura Lions.
Per saperne di più: www.lionscamperisti.it
39
Per saperne di più …
MK e la sua mission
Prosegue l’impegno de “I Lions italiani contro le
malattie killer dei bambini” in Burkina Faso. Salvate
centinaia di migliaia di vite umane. Di Giuseppe Innocenti *
P
erché MK Onlus redige il “Bilancio sociale”? Il
“Bilancio sociale” ha la funzione di descrivere il
più analiticamente possibile le ragioni per cui si sostengono determinati costi. L’obiettivo che si pone è quello
di rafforzare la percezione pubblica dell’importanza
delle nostre azioni, di dare maggiore visibilità all’attività svolta, in modo da accrescere la propria legittimazione nella comunità locale di riferimento e il consenso
a livello sociale.
I Lions Italiani contro le malattie killer dei bambini
ha scelto l’adozione di questo strumento fin dalla sua
costituzione in Onlus e dal riconoscimento di ONG
della Cooperazione Italiana in Burkina Faso, paese
dell’Africa Sub Sahariana, ove svolge dal 2006 la sua
attività di promozione sociale assieme ai club Lions del
paese, come documentato nel sito: www.mkonlus.org
- www.lionsforafrica.org.
La scelta qualificante adottata è stata quella di agire
nel pieno rispetto delle normative di legge del Burkina
attraverso convenzioni con il Ministero della Sanità,
dell’Agricoltura e con le principali strutture ospedaliere, di assistenza (C.R.E.N.) e religiose.
L’approccio non è stato facile ma dopo questi primi
anni di presenza e di fattiva collaborazione con i lions
locali si è realizzata un’ottima sinergia e ottenuti significativi risultati:
1) Sono stati costruiti, tutti funzionanti, 34 pozzi e 6 sono
già finanziati ed è prossima la loro realizzazione. Tutti i
pozzi sono stati realizzati in partenariato e nel rispetto
della programmazione predisposta dal Ministero
dell’Agricoltura così che tutti i pozzi sono, dall’inizio di
quest’anno, sottoposti al controllo e alla manutenzione
da parte dei servizi tecnici del Ministero.
2) Sono state prestate migliaia di visite mediche di
pediatri, ginecologi, dentisti, oculisti, pneumologi, chi-
40
rurghi, igienisti e farmacisti italiani che hanno prestato
la loro attività professionale nel rispetto della convenzione sottoscritta fra il Ministero della Salute, i lions
burkinabé e MK Onlus.
3) Donazione sistematiche per garantire il fabbisogno
annuo di latte in polvere e di viveri per tre orfanotrofi e
quattro Centri per bambini denutriti.
4) Al momento sono attivate 80 adozioni a distanza,
in rapido aumento, per i bambini delle strutture sopra
richiamate per le quali è garantita una costante opera
di monitoraggio.
5) Sono state realizzate 2 importanti campagne per la
vista con l’effettuazione di visite gratuite e donazione
di occhiali usati rigenerati: nel 2009 a Ouagadougou
per 3.500 persone, nel 2010, in partenariato con la fondazione americana di Luxottica, a Bobo Dioulasso per
5.000 persone.
6) Si è appena concluso lo stage di 2 ricercatori italiani in Burkina e di un ricercatore burkinabé in Italia
nel quadro del Progetto di “ricerca contro la malaria”
sottoscritto da MK con l’Università di Padova in collaborazione con il centro di Ricerca scientifica di Bobo
Dioulasso.
E’ stata sottoscritta, in data 27 febbraio 2010, la convenzione tra MK Onlus e il Lycèe professionel agricole
(LPA) Sainte Anne di Nanoro, in Burkina Faso, con
l’assistenza dei Lions burkinabé per avviare un progetto biennale definito: “Progetto per l’integrazione
alimentare dei bambini”, “L’agricoltura con esperienza
di zootecnica e di piante ortensi”.
Obiettivo primario è quello di promuovere la costituzione di una associazione o cooperativa (in Burkina
Faso si definisce Groupement d’interet Economique)
fra 5 giovani diplomati nella scuola agraria di Nanoro.
Dal 4 marzo 2010 si è predisposto il planning operativo
di un service che ha un grande valore sociale perché
opera per raggiungere un doppio risultato: l’integrazione alimentare ai bambini malnutriti; aiutare i giovani locali, già diplomati in agricoltura, ad avviare
un’impresa agricola così da impegnarsi a “Restare per
cambiare”.
Per concludere questa rapida presentazione del modus
operandi della nostra Onlus, attiva esclusivamente in
Burkina Faso, informo sulla nostra ultima realizzazione della quale siamo molto fieri sia per il risultato
acquisito che per il numero di vite umane che potranno
essere salvate.
Si è svolta nella prima metà del mese di dicembre 2010
la 1ª vaccinazione nazionale contro la “Meningite A”.
Nelle due province di Ouagadougou e Nanorò, dove
operiamo, abbiamo garantito la copertura economica
di tutta la logistica dell’operazione (vitto, alloggio,
trasporto, ecc. di medici e assistenti) con il consistente
contributo di 36.550.893 franchi BF. L’operazione, nelle
zone del nostro intervento, si è conclusa con la vaccinazione di 430.556 persone fra 1 e 30 anni sulle 395.820
previste, così da garantire un risultato di copertura pari
al 108,77% e per una concreta protezione della durata
Per saperne di più …
di almeno 10 anni.
L’impegno finanziario di questi intensi anni di attività
ha raggiunto al 31 dicembre 2010 l’importo totale di
euro 645.254,54 e questo grazie all’appoggio e al contributo di oltre 400 club italiani, dei club Lions del Burkina
Faso, della LICF con due finanziamenti, della Regione
Veneto, della Unione Italiana delle Comunità Ebraiche. Inoltre una oculata gestione delle nostre risorse e
il lavoro benevolo dei soci hanno contribuito in modo
determinante al risultato significativo, difficilmente
eguagliabile, dell’utilizzo del 96% dei fondi raccolti al
netto del solo 4% di spese di gestione.
*Responsabile della Comunicazione di MK Onlus.
Missione odontoiatrica
E’ giunta al 3° anno la campagna di prevenzione
dentale nelle scuole di Nanoro. Con MK missione
sanitaria in Burkina Faso. Di Ermanno Turletti
S
ono stati 1.100 i bambini sottoposti, dopo una
lezione d’igiene orale, a visita odontoiatrica ed a
circa la metà sono state praticate terapie urgenti. A tutti
è stato donato uno spazzolino da denti.
Tutto il gruppo, da subito molto affiatato, composto
da Martine Heineshc (Udine), Bruno Vigna (Cuneo),
Ermanno e Carla Turletti (Carmagnola), è stato impegnato per 20 giorni a tempo pieno. Ovviamente anche
il CREN e la ginecologia sono stati oggetto, come
sempre, della nostra cooperazione attiva (ndr - a nostra
sorpresa la direzione dell’ospedale ha dedicato una
camera della ginecologia al LC di Cuneo, Distretto 108
Ia3, con la posa di una targa!).
Con una cerimonia ufficiale, svoltasi sempre presso
l’ospedale CMA dei Camilliani di Nanoro, sede del
nostro operare, il 7 febbraio, con la partecipazione dei
lions locali, del direttore e delle maestranze del CMA,
del dottor Kiema, in rappresentanza del Ministero della
sanità, e di giornalisti, abbiamo consegnato quanto da
noi portato: medicinali, materiale di medicazione e
sanitario per la chirurgia e l’odontoiatria, abbigliamento
per neonati, per il CREN e per bambini, 1.500 penne a
sfera per la scuole, 150 occhiali da sole (il tutto frutto di
sponsorizzazioni di farmacie ed aziende a noi vicine da
più anni). Inoltre, abbiamo donato un cistoscopio operativo, sponsorizzato dal PDG Franco Marchesani e dai
LC Carmagnola e Cuneo, ed un audiometro donato dal
LC Bordighera otto Luoghi. Valutazione del tutto non
inferiore ai 30.000 euro.
Da queste pagine, per incarico del Direttore del CMA,
Frère Dieudonné Sorgho, un sentito ringraziamento
agli sponsor che in questa attività de “I Lions italiani
contro le malattie killer dei bambini” (MK) credono e
la sostengono!
Un appello ai colleghi dentisti che desiderino fare
quest’esperienza di volontariato: esistono in Burkina
Faso diversi centri dove si potrebbe e sarebbe opportuno
attivare la prevenzione odontoiatrica. La malnutrizione
è forse la più frequente malattia in Burkina, facciamo in
modo che quel poco cibo che i bambini hanno a disposizione possa almeno essere ben masticato!
Non avete sparso polvere
Tutti a scuola in Burkina Faso. Entro la fine dell’anno
saranno 20 le scuole costruite dai Lions italiani in
Burkina, anche con il contributo della LCIF, e 34 i
pozzi realizzati insieme ai Comuni e alla Regione
Piemonte. Di Giancarlo Vecchiati
“Mi chiamo Amadou, Lei si chiama Aisha, abitiamo nel Nord
del Burkina Faso e abbiamo 3826 fratelli e sorelle. Siamo una
grande e bella famiglia di bambini fortunati che frequentano
una delle 12 scuole primarie costruite dai Lions Italiani. Ci
riconosci perché a scuola indossiamo tutti una maglietta con
stampata l’immagine di una nostra amica sorridente e la
scritta “Tutti a scuola in Burkina Faso” e portiamo tutti lo
stesso zainetto con dentro i quaderni, i pennarelli, le matite
colorate, la gomma e la bic. Sui quaderni e sullo zainetto c’è
la scritta “Tous à l’école”. All’ingresso delle scuole dove studiamo ci sono i nomi dei donatori: bambini, giovani, uomini e
41
Per saperne di più …
donne che vivono oltre il grande deserto. Non ci conoscono ma
pensano a noi… hanno un grande cuore! Accanto alla scuola
c’è un pozzo per dare l’acqua a noi e alle nostre famiglie, la
mensa per mangiare almeno una volta al giorno, le latrine
separate. I nostri insegnanti ci fanno tenere la scuola pulita
e noi giochiamo e studiamo tutto il giorno. In alcune scuole i
miei fratelli coltiveranno anche l’orto scolastico. Siamo contenti di andare a scuola… grazie, mille volte grazie!”.
“Need ninga se’me’ ecole’, a ka vimd zalem ye’” in
lingua Mooré, la più parlata in Burkina Faso, significa
“Chi ha costruito una scuola non ha vissuto invano”.
Sono, ad oggi, oltre 14.000 i Lions, 1.280 i Leo e molti
gli amici non Lions né Leo che possono pensare di non
aver vissuto invano perché hanno contribuito a costruire qualcosa che vivrà nel tempo, attraverso gli insegnamenti e i sogni che la scuola genera e la vita migliore
che migliaia di bambini potranno avere. Laggiù oltre il
grande deserto di sabbia. Molti di quei donatori, lions
e leo veneti, toscani, siciliani, piemontesi, emiliani,
hanno già potuto incontrare quei bambini e bambine,
stringere le loro manine ruvide e secche, farsi travolgere dal loro entusiasmo e dalla loro sincera gratitudine, verificare come sono stati spesi i loro contributi.
Hanno constatato che nessun centesimo da essi donato
è rimasto in qualche cassetto o altrove. Nessun viaggio
è stato pagato con i fondi che erano stati destinati a quei
bambini. Anche di questo siamo orgogliosi!. Entro la
fine dell’anno saranno 20 le scuole costruite dai Lions
italiani, anche con il contributo della LCIF e 34 i pozzi
realizzati insieme ai Comuni e alla Regione Piemonte.
I bambini e le bambine che frequenteranno queste scuole
saranno 6.341 e ogni anno aumenteranno di circa 2.000.
Ma moltissimi bambini stanno aspettando di lasciare le
“paillotte”, le scuole all’aperto con pareti e tetti in frasche
e stuoie, per studiare in una scuola vera!
“Non avete sparso polvere” ha detto il Re dei Mossi, il
Moro Naaba. “Y bark noor sen’ ka toin…” mille volte
grazie… Lions e Leo!
Per maggiori informazioni sul service consultate il sito:
www.conibambininelbisogno.org
*Coordinatore MD Service “Tutti a scuola in Burkina Faso”.
L’unione fa la forza!
59ª missione, la 26ª in Tanzania, della Solidarietà
Sanitaria Lions (So.San.). Si è svolta dal 9 al 25 febbraio a Itigi, una delle ragioni più povere della Tanzania. Di Ezio Leucci
L’
unione fa la forza è uno degli insegnamenti fondamentali delle associazioni di volontariato per unire
gli sforzi degli operatori su un programma comune e
garantire maggiori possibilità di raggiungimento degli
obiettivi condivisi. A questo insegnamento non fa certo
eccezione l’intento dei Lions sulle proprie iniziative!
42
Questo principio venne anche rimarcato all’incirca un
anno fa al 1° Convegno della So.San. (Bologna, marzo
2010) durante il quale il presidente, Salvatore Trigona,
aveva evidenziato che erano intercorsi colloqui per collaborazioni con altre associazioni di volontariato ed in
particolare con i Missionari del Preziosissimo Sangue e
l’A.F.MA.L. (Ordine Ospedaliero del Fatebenefratelli)
per un progetto comune volto a curare le patologie
oculari della provincia tanzaniana di Singida da svolgersi presso l’Ospedale San Gaspare di Itigi. Queste
pre-intese hanno dato vita a due missioni congiunte
(gennaio 2009 e maggio 2010) che hanno prodotto oltre
120 interventi chirurgici prevalentemente per cataratta
e 700 visite oculistiche e la conseguente distribuzione
di occhiali.
Il 16 dicembre 2010 è stato siglato ufficialmente un
accordo tra la So.San. e i Missionari del PPS per una
collaborazione estesa a tutte le necessità mediche
dell’Ospedale San Gaspare, e a sigillo di questo accordo
è stata effettuata una missione nel mese di febbraio a
cui ha partecipato il presidente Trigona in qualità di
chirurgo, e due soci medici dell’associazione, entrambi
del Lions Club di Casarano, distretto 108 Ab, Massimo
Ciliberti, ortopedico, ed il sottoscritto, oculista.
Insieme al Padre Provinciale del PPS, don Giuseppe
Montenegro, abbiamo raggiunto (dopo un viaggio di
12 ore in macchina da Dar Es Salaam) l’Ospedale San
Gaspare di Itigi, che è situato sull’altopiano centrale
della Tanzania, una delle regioni più povere dell’intera
nazione.
La struttura sanitaria, pensata e realizzata da professionisti italiani e mirabilmente condotta da religiosi e
religiose italiane, è uno dei fiori all’occhiello della sanità
tanzaniana. Conta oltre 350 posti letto e impiega un gran
numero di personale sanitario e parasanitario locale,
contribuendo notevolmente all’economia locale.
Nei giorni in cui siamo stati operativi presso l’ospedale abbiamo potuto eseguire, ognuno nella propria
specialità, interventi chirurgici e clinici a favore della
popolazione locale, affiancando, dove presenti, le professionalità locali. Numerose sono state le visite oculistiche eseguite con l’identificazione di patologie oculari
che sono state immediatamente operate o che sono
Per saperne di più …
state memorizzate per una successiva missione.
Altrettanto numerose sono state le visite ortopediche
con confezionamento di bendaggi, apparecchi gessati
ed interventi in sala operatoria, come pure le visite chirurgiche con relativi trattamenti operatori.
L’atteggiamento dei medici locali è stato di cordiale collaborazione con scambi di reciproche informazioni professionali, tenuto conto della grande differenza di gravità
delle patologie che si possono riscontrare in tali contesti.
In effetti, le condizioni di ogni singola patologia raggiungono livelli non immaginabili per i medici occidentali, in quanto la coscienza sanitaria delle popolazioni
africane è molto differente rispetto a quella dei Paesi
maggiormente sviluppati, se non altro per problemi di
ordine economico.
Per questo motivo, per i medici italiani alla prima esperienza in questi Paesi, l’approccio con tali patologie
risulta alquanto problematico.
La preziosa opera dei padri missionari e l’insostituibile aiuto fornito da una suora orsolina italiana, suor
Incoronata, medico chirurgo specialista in pediatria e
già direttore sanitario dell’ospedale, ci ha permesso di
renderci utili, con nostra grande soddisfazione, di tutta
una serie di attività sia cliniche che di insegnamento al
personale paramedico.
I Lions e l’Expo…
La sfida sull’energia
Essere Lions internationali in un progetto internazionale da proporre alla LCIF al Forum di Maastricht. Il
primo test con studenti burkinabé per un service che
non è la solita donazione. Di Gianfranco Ferradini
L
a lampadina! Sì, l’idea originaria è stata proprio
una lampadina, pensando ai quasi due miliardi di
persone che, nel mondo del terzo millennio, non hanno
accesso alla energia elettrica, diventando così vittime
quasi di una nuova forma di “cecità”!
Ci si lamenta della visibilità? Nel 2015 Milano ospiterà
l’Expo: cosa c’è meglio di una esposizione internazionale, che porterà in Italia venti milioni di visitatori
nei sei mesi dell’evento, come grandiosa vetrina sulle
nostre attività?
Energia per la vita, è il tema centrale di Expo 2015,
manifestazione che Milano si era aggiudicata anche
grazie alla collaborazione di tanti Lions del sud del
Mondo, dove il nostro cuore internazionale ha lasciato
il segno con grandi risultati! E così abbiamo raggiunto
un accordo di collaborazione con Expo sul tema Energia, poco esplorato, condividendo con loro un primo
target: l’Africa.
Questo progetto nasce da un’idea degli amici olandesi,
da noi arricchita con quello spirito di collaborazione
tra nazioni che deve contraddistinguere il nostro essere
Lions International.
Gli olandesi avevano scelto un prodotto che consentisse di esprimere il service oggi: una lampada ricaricata al sole durante il giorno che consente alcune ore di
utilizzo notturno e… la ricarica di telefoni cellulari; sì,
non ci si meravigli, ma è l’unico mezzo di collegamento
con il mondo in troppi villaggi.
Lo immaginiamo service internazionale congiunto, visti
i “numeri” coinvolti: lo abbiamo presentato al Forum
di Bologna a novembre, poi alla All Africa Conference
(il loro ‘Forum’) a Lusaka, riscuotendo un grande interesse anche da parte del Presidente Internazionale. I
prossimi passi saranno la Conferenza del Mediterraneo, un convegno a Busto il 18 aprile prossimo, il Congresso di Torino e poi il Forum di Maastricht.
Abbiamo avuto anche l’opportunità di avviare un
primo test in Burkina, grazie ai rapporti e alle attività
di servizio consolidate dagli amici di MK Onlus, e lì
siamo riusciti a far arrivare i primissimi (pochi) pezzi di
questo “aggeggio” proprio a febbraio, in occasione di
uno dei loro ricorrenti viaggi. L’amico Luciano Diversi,
responsabile della logistica di MK, ha avuto un’idea
geniale consegnandoli a cinque ragazzi, già studenti
di scuola superiore che seguono uno stage di agraria
in un villaggio a 100 km dalla capitale, che dormono
in baracche di fortuna e studiano la sera con le classiche “pile” (inquinanti e costose) in modo che possano
testare l’oggetto e relazionarci mensilmente.
Il “modo” per fare questo service (e non solo questo)
non deve essere quello della semplice “donazione” ma
qualcosa che stimoli, che metta in grado le persone di
“crescere” (culturalmente, economicamente) e la “gratuità” non è quasi mai il mezzo migliore (illuminante è
stato il libro La Carità che uccide di Moyo Dambisa, una
economista internazionale nata in Zambia).
Un obiettivo che ci siamo posti all’inizio nel mettere a
punto “il modello” (anche per lo stimolo degli amici
del nord Europa, lo confessiamo) era quello di identificare quale “contributo” (frazione pur minima del
costo) sarebbero stati disposti a pagare i “beneficiati”.
Parlando di Burkina la prima reazione era stata “non
hanno nemmeno gli occhi per piangere”; poi, sul
campo l’idea, che non ha previsto un “corrispettivo”
43
Per saperne di più …
ma che consente comunque di perseguire l’obiettivo;
poi la riflessione che… sì, si può!
Sono ancora molte le domande senza risposta consolidata: il rapporto con i Lions locali, quale staffetta tra
noi, loro e …”l’ultimo miglio”, colui che seguirà il progetto in “quel” villaggio…
Il test deve proseguire con un impegno che è ora più
progettuale che economico, in particolare per verificare
l’idea in altri Paesi del sud del Mondo dove i nostri club
abbiano contatti per altri service, per mettere a fuoco
“modelli” diversi, per situazioni e territorialità diverse.
E confrontarli anche con quelli di Burkina, quando a
novembre la nostra delegazione ritornerà.
Ma il costo? Banale, sotto i 15 euro ognuno, perfettamente modulabile in un club che deciderà quanti
“pezzi” è disposto ad offrire, e a quante persone dare,
così, non la vista, ma… la possibilità di vedere.
Abbiamo risvegliato l’interesse immediato di alcuni
Paesi, proviamoci insieme!
Una nuova forma di cecità: quasi due miliardi di persone non hanno la luce. La “visibilità” è l’Expo 2015.
Il progetto
adolescenza… a Latina
Il Lions Quest ha proposto riflessioni e strategie operative ai docenti partecipanti che, attraverso giochi di
ruolo, hanno simulato svariate difficoltà che gli alunni
incontrano nelle quotidiane relazioni... Di Grazia
Maddaloni
L
e teorie oggi più accreditate sulla motivazione attribuiscono maggiore importanza a ciò che le persone
pensano di se stesse e della loro capacità di apprendere piuttosto che ai loro comportamenti. Inoltre, tali
teorie sottolineano come la motivazione ad apprendere
sia una capacità naturale esistente in tutti gli alunni
quando si trovano in una condizione mentale positiva
e in un ambiente educativo che sia di sostegno. Anche
gli alunni che sembrano aver perso la loro motivazione
44
ad apprendere possono riconquistare questa capacità
naturale e crescere in maniera positiva.
La sfida, come insegnanti, è quella di raggiungere
questi alunni difficili trovando delle modalità per superare i pensieri, i sentimenti e i comportamenti negativi e
partendo dalla prospettiva secondo la quale gli alunni
sono naturalmente motivati ad apprendere quando
capiscono in che maniera i pensieri negativi siano connessi a una scarsa motivazione ad apprendere, quando
perseguono obiettivi di apprendimento personalmente
significativi e quando sono sostenuti da insegnanti che
instaurano con loro rapporti umani basati sul rispetto
e sulla stima, con docenti che operano strategie ed attività di classe per rafforzare la motivazione come per
esempio: 1. Insegnare agli alunni in che modo il loro
pensiero si lega agli stati d’animo e alla motivazione,
e spiegare il controllo che possono esercitare sulla loro
attività cognitiva. 2. Aiutare gli alunni a dare valore
positivo a se stessi, al processo di apprendimento e alle
specifiche attività scolastiche. 3. Creare per gli alunni
opportunità di perseguire obiettivi di apprendimento
personalmente significativi stimolando così la loro tendenza naturale ad apprendere, crescere e assumersi le
responsabilità del loro apprendimento. 4. Incoraggiare
l’assunzione di rischi in ambito scolastico per controbilanciare alcune conseguenze potenzialmente negative
legate all’esperienza scolastica, come la noia, il timore
di non riuscire, la chiusura in se stessi e l’apatia. 5.
Creare un clima relazionale positivo di sostegno sociale
ed emotivo in cui tutti gli alunni siano individualmente
e genuinamente stimati e rispettati.
Questo al fine di aiutare gli alunni a scoprire la loro
naturale motivazione e iniziare a crescere e a svilupparsi in maniera positiva, nonostante possano esserci
state esperienze di vita che abbiano fatto percepire se
stessi e le loro abilità ad apprendere negativamente.
E’ da questa sfida che i docenti hanno ritenuto di
aggiornarsi e di prendere in considerazione il corso
di aggiornamento proposto dai Lions Quest del Lions
International avente come referente d’istituto la sottoscritta e come formatrice Stefania Schiesaro.
Partendo da queste analisi il corso Lions Quest ha proposto riflessioni e strategie operative ai docenti partecipanti che attraverso giochi di ruolo hanno simulato
svariate difficoltà che gli alunni incontrano nelle quotidiane relazioni, alcune scatenanti quei comportamenti
ritenuti negativi.
Le quattro ore quotidiane per cinque giorni consecutivi (7-11 febbraio 2011) hanno fatto sì che i docenti
instaurassero un clima di crescente fiducia ed empatia
tra loro, e così vivendo prendessero coscienza e fiducia
nelle possibili opportunità di trasferire queste modalità
in classe al fine del contenimento delle devianze e della
possibilità di divenire un punto di riferimento per gli
allievi tutti, che a loro volta possono essere educatori
dei pari. Quindi, è stata raggiunta una buona nota
energizzante nel corpo docente che si è lasciato col proposito e desiderio di mettere in pratica l’esperienza.
A parer mio
Il Club Lions…
antidoto alla solitudine
dell’uomo moderno
Oggi i soci lions hanno la necessità di sentirsi parte
integrante di un gruppo impegnato civilmente. In tal
modo l’individuo socio non si sentirà mai solo. Di
Lucio Vacirca
S
ul numero di febbraio della nostra rivista “Lion”
il PDG Osvaldo De Tullio ha svolto un’acuta analisi sulla “centralità del club” e sulla “internazionalità,
melius mondialità” della nostra associazione; e, sottolineata la odierna massiva diffusione di conoscenze
sempre più elementari, ha visto nella necessità di
miglioramento dell’uomo, la conferma della indispensabilità dei due livelli operativi del Lions International.
Al livello mondiale, il compito dell’associazione di
mantenere ferma la portata culturale dell’intervento, e
a livello locale, la presenza dei club come operatori e
realizzatori della missione.
Nello stesso mese di febbraio su di una rivista nazionale venivano riportate riflessioni di Giuseppe De Rita
sulla solitudine individuale dell’uomo moderno. Il
fondatore e presidente del Censis afferma che le nostre
identità sono legate storicamente ad appartenenze collettive, a una cultura e a una visione comune dei destini
propri e altrui. La dimensione collettiva dell’identità
degli italiani negli ultimi decenni è andata incontro a
un progressivo sfarinamento, travolta da una comunicazione sempre più volta ai singoli e per i singoli. Di
qui l’aumento della solitudine individuale non compensata dal fatto che le persone vedano quattro ore di
televisione al giorno o stiano altrettanto tempo su Youtube.
Quanto sopra mi conferma nella convinzione che
dovremmo, ognuno secondo le proprie responsabilità
e prerogative, porre maggiore attenzione alla costituzione e alla gestione dei club che possono svolgere il
loro ruolo solo ove esista “il gruppo” e non un certo
numero di soci.
Questi devono interagire tra loro, costituire e/o approfondire rapporti reciproci di amicizia, avvertire il senso
dell’appartenenza. In tal modo si ridurrebbe il fenomeno negativo del turnover e il prevalere degli interessi personali di alcuni rispetto a quelli del gruppo.
In tempi lontani si poneva il problema di club troppo
numerosi, che rendevano difficili i rapporti tra i singoli
soci e frenavano la crescita associativa.
Oggi abbiamo un gran numero di sodalizi sottodimensionati che tendono, necessariamente, a privilegiare meeting e iniziative congiunti ad altri club
anche al fine di poter svolgere un ruolo rilevante
nella comunità.
La presenza, in una città media, di decine di club induce
alla programmazione di iniziative comuni che siano in
grado di dare un reale e importante contributo alla vita
della comunità.
Ma, senza mettere in dubbio la necessità e l’importanza di un’azione corale anche a livello locale, ove
imposta dalla dimensione della città e dal numero dei
club, ritengo importante che la sede centrale studi e
adotti indirizzi coerenti con la storia dei singoli territori e regole che rendano più rare alcune distorsioni.
E’ importante utilizzare al meglio le inclinazioni e le
aspirazioni degli uomini che fanno parte dell’associazione o stanno per essere chiamati. Le motivazioni
sono le più varie, ma nessuno entra nel Lions con
la consapevolezza e la determinazione di svolgere
in prima persona un’attività di volontariato. Quasi
tutti gli uomini provano soddisfazione ad essere utili
agli altri e gradiscono ricevere il riconoscimento per
quanto realizzato. Ma ciò esige che il singolo socio si
senta direttamente coinvolto nell’attività di servizio e
ciò è possibile solo se si opera innanzi tutto in favore
della comunità ove opera il club e se il socio predetto
si senta parte di un gruppo che viene riconosciuto e
apprezzato.
In questi giorni il mondo assiste alla tragedia che ha
travolto il popolo giapponese. La Fondazione Internazionale si è già mobilitata e tutti ne siamo orgogliosi.
Si tratta di iniziativa importantissima e significativa, di
testimonianza alta del valore di solidarietà, che, però,
non coinvolge direttamente il singolo socio che vuole
sentirsi protagonista.
Il singolo socio ha bisogno della vita del club, del rapporto con gli altri, del confronto, del guardarsi negli
occhi, nel partecipare, col proprio bagaglio di professionalità ed esperienza, alla progettazione e realizzazione di iniziative utili alla comunità.
L’importanza e grandiosità dell’associazione internazionale non è sufficiente a gratificare il singolo lion che
nella vita di club e nelle iniziative locali del gruppo
avverte il senso dell’appartenenza. Oggi molto più di
prima, al socio lion non basta il distintivo; ha necessità
di sentirsi parte integrante di un gruppo impegnato
civilmente. In tal modo l’individuo socio lion non si
sentirà mai solo.
45
A parer mio
Immobile
su una sedia a rotelle
Combattiamo la sclerosi laterale amiotrofica. I Lions
non devono mai dichiararsi vinti e sconfitti di fronte
al mistero di questa malattia… Di Mariolina Dolce Di
Martino *
S
eduto immobile sulla sua sedia a rotelle il malato
di SLA tace ed attende. Ma attende cosa? Una terapia illusoria che non esiste, un comunicatore che gli
dia la possibilità di dire “ho sete”, una carezza ed uno
sguardo che lo facciano sentire ancora una persona
viva. E quando è l’anidride carbonica che gli obnubila
la mente, percepisce la sua condizione disumana, la
sua indicibile sofferenza, la sua disabilità e… tace, tace
perché la disartria non gli fa emettere suoni comprensibili, chiudendosi in un silenzio che vorresti abbattere,
pur sapendo che la malattia è più forte di te e del tuo
amore, della tua abnegazione, di qualunque sforzo e
sacrificio che vadano al di là della condizione umana.
Ti rendi tristemente conto che mentre contro il cancro
puoi lottare, usare farmaci o andare oltre i confini
nazionali a cercare speranze e tentare nuove cure, ed
alla fine se il male vince puoi dire di aver tentato tutto
il possibile, per la SLA ti devi miseramente arrendere:
non c’è cura, terapia e puoi solo attendere una morte
silenziosa e dolorosa, liberatoria.
Dio mi è testimone che quando ho dolorosamente
assistito mio marito, ho giurato a me stessa che avrei
dedicato la mia rimanente vita ad aiutare la ricerca ed
il progetto Em-Mind (implementazione del controllo
ambientale nel paziente disabile). Questo progetto
sfrutta il principio dell’elettroencefalogramma, fino ad
oggi usato solo come elemento diagnostico. L’innovazione consiste nell’usare il principio dell’EEG, come
ausilio per persone disabili ai fini della comunicazione
verbale e motoria sostituendo o affiancando quella
attualmente in uso che spesso richiede un movimento
ripetibile e volontario spesso impossibili in patologie
cosi gravi. Quindi, in mancanza di terapie sarebbe pos-
46
sibile migliorare la qualità della vita del paziente sfruttando la tecnologia.
Forse non tutti sanno che la SLA è una rara malattia
degenerativa progressiva del sistema nervoso, che colpisce ad ogni età anche i giovani e tanti ne muoiono.
La SLA (Sclerosi laterale amiotrofica) è detta anche la
malattia dei calciatori e tanti ne sono stati colpiti e ne
sono morti.
Cosa possiamo fare noi Lions? Tanto! La più grande
associazione di volontariato del mondo non può fingere di non sapere, non possiamo volgere lo sguardo
dall’altro lato, ma potremmo cercare di creare un centro
di volontariato Lions per i malati di SLA e per i loro
cari, donando una o due ore alla settimana da offrire
a chi soffre. Sarebbe un vero service, come quello delle
“Stelle in strada”. Io sto chiedendo aiuto alla nostra
forza e sensibilità per aiutare l’uomo malato, l’uomo
che soffre, quell’uomo che è anche opera di Dio.
I Lions non devono mai dichiararsi vinti e sconfitti di
fronte al mistero di questa malattia, ma insieme dobbiamo e possiamo con irriducibile tenacia lottare, lottare, lottare fino a quando non troveremo quella luce
che possa rischiarare il buio del malato e dargli fiducia
nella vita e nella guarigione.
*Responsabile Distrettuale SLA del Distretto 108 Ya.
Essere lions oggi
Chi non partecipa, chi si limita a sterili critiche, non sa
e non vuole adeguarsi ai tempi ed è destinato a finire
in un museo, come i resti dei dinosauri. Di Alberto
Castellani
L
eggo sempre attentamente “Lion” e noto in molti
articoli un accorato grido di dolore per numeri in
calo, gravi non in se ma per le cause che sottendono,
unito peraltro in molti ad un positivo desiderio di
uscire dal tunnel, di innovarsi, di ripartire.
In passato ho scritto più volte di “Innovazione” e non
intendo ripetermi ma vorrei fare il punto della situazione, prendendo spunto dall’articolo del Direttore
A parer mio
Una foto… per la LCIF
Entro il 30 settembre i Lions italiani potranno partecipare ad un concorso fotografico a favore della Nostra
fondazione internazionale.
S
i può aiutare La LCIF in tanti modi… camminando per dieci chilometri, vendendo uova di
Pasqua o piante di limoni oppure organizzando
tornei di burraco o spettacoli teatrali.
Ancora, scattando fotografie e partecipando ad un
concorso fotografico a premi.
Ebbene, sì! Quest’anno, entro il trenta settembre
prossimo, le più belle fotografie che ciascuno di
noi scatterà, potranno essere inviate al sito: www.
concorsofoto-lions.it. Si aiuterà la fondazione dei
Lions a realizzare le sue meritorie opere di bene in
tutti i paesi del mondo.
Alcuni soci hanno spremuto le meningi ed hanno
ricordato che i concorsi fotografici attirano appassionati, professionisti o semplici dilettanti.
L’idea di organizzarne uno a scopo benefico non è
sembrata peregrina, soprattutto se rivolto sia a tutti
i Lions (ben 48.000 nel nostro paese) che ai non
iscritti all’associazione, cioè a coloro che si divertono mostrando i propri “piccoli capolavori”.
Chi non scatta abitualmente una foto per immortalare momenti belli e significativi della propria
vita? Matrimonio, compleanno, gita in una città
d’arte, vacanza al mare o in montagna.
Si vuole fermare il ricordo o un’emozione in uno
scatto per poterlo rivivere tempo dopo.
Sono tre i motori che sostengono la passione per le
fotografie: il desiderio di catturare un istante della
propria vita, l’appropriarsi di un angolo di mondo
e la nostalgia del tempo che è stato.
Internazionale Messina “Il cambiamento… spaventa”
ma anche dagli ultimi editoriali di Sirio Marcianò e
dalle numerosissime adesioni che lo stesso ha ricevuto,
a testimoniare che c’è un bisogno sentito di innovazione e cambiamento.
C’è peraltro anche molta contraddizione. Se è vero che
molti Lions Italiani vogliono innovazione e apertura
al nuovo è pur vero che la partecipazione degli stessi
è solo discreta nei club, scarsa nei Distretti, modesta
in sede Multidistrettuale e quasi nulla negli incontri
internazionali e che quei soci che intervengono a questi
ultimi due livelli sono quasi sempre “i soliti noti” o i
loro amici.
I dinosauri, ci dice il nostro ID, che hanno dominato la
terra più a lungo di qualsiasi altro animale, non hanno
saputo adattarsi al cambiamento ed alla fine si sono
estinti. Ebbene cerchiamo di evitare di fare la stessa fine.
Credo che questo lo vogliamo tutti, ma non basta
volerlo, bisogna agire, muoversi, chiarirsi le idee ed
La bellezza ed il successo di questa arte è il fatto
di essere democratica. E’ accessibile a chiunque con
pochi euro e altamente gratificante.
Può divertire, renderci melanconici o felici: una
meraviglia!
La data di scadenza del concorso (30 settembre) è
stata scelta proprio per favorire tutti coloro che
durante le loro vacanze scatteranno fotografie sul
lago di Garda o su quello di Titicaca; a Londra come
a New Deli; nel giardino di casa immortalando
i fiori della siepe o fermando sulla carta il volto
rugoso ma pieno di umanità di un venditore ambulante messicano.
I temi del concorso sono stati decisi volutamente per
permettere a chiunque di spaziare in ogni campo
senza imbrigliare la propria fantasia ed emozioni.
Sono: 1) natura, 2) persone/ritratti, 3) cultura.
Le tre foto inviate con 20 euro di offerta volontaria
alla LCIF tramite Paypal, saranno visibili sul sito
e verranno giudicate dai tutti i soci Lions di tutti i
distretti italiani e da una commissione di esperti.
Sono previsti premi di natura fotografica.
Si può dare una mano alla Fondazione anche diffondendo il progetto all’esterno, tra amici e parenti.
Un famoso critico fotografico scrisse giustamente:
“Attrezzatura e tecnica sono solo l’inizio. E’ il fotografo che fa la foto bella”.
Non si può che essere d’accordo.
Lanfranco Roviglio
Responsabile LCIF distretto Ib1
impostare la svolta. Chi non partecipa, chi si limita a
sterili critiche, non sa e non vuole adeguarsi ai tempi ed
è destinato a finire in un museo, come i resti dei dinosauri.
E’ chiaro che il singolo socio non può rendere più snella,
efficace e meno costosa la struttura Multidistrettuale,
ma può pensare a come la vorrebbe, parlarne, creare
opinione, spingere al cambiamento, con le proprie idee
e con la propria presenza nelle sedi in cui di questi problemi si discute. E’ chiaro che il singolo socio non può
ridisegnare i Distretti, molti nati in tempi diversi da
questi, con esigenze diverse, a volte anche solo numeriche come per alcuni distretti del Nord (San Martino
di Castrozza è in Trentino e teoricamente doveva essere
del Ta1 ma allora, quando il Ta fu diviso, il Ta2 era il più
piccolo, troppo piccolo ed allora… e così via) che oggi
potrebbero ridisegnare i confini, altri (Ya ed L ad esempio) troppo vasti ed eterogenei per poter essere seguiti
adeguatamente ed allora parliamone, sentiamo i soci
47
A parer mio
direttamente interessati, stimoliamoli a dire la loro e da
questi approfondimenti potranno nascere stimoli ad
un cambiamento.
Ma questi stimoli ed ipotesi di soluzioni devono giungere anche dall’alto, da quelli che hanno il compito
non solo di gestire l’esistente ma di favorire con la loro
preparazione ed il loro prestigio quel cambiamento
senza il quale, terminano l’anno di gloria, rischiano di
avviarsi all’estinzione, assieme all’associazione tutta,
come i dinosauri la cui immagine drammaticamente
efficace ci ha posto di fronte Domenico Messina. Ed
ancora dall’alto (nei club dai presidenti, nei Distretti
e nel DM dai Governatori) deve venire una concreta
risposta all’altro aspetto che sottolineavo all’inizio,
quello della scarsa partecipazione. I presidenti organizzino nei club alcune serate dedicate alla discussione
tra i soci, al dibattito sui problemi del club, sui service,
sui bilanci e poi seguano le indicazioni della base, rendendo così i soci più partecipi e facendoli sentire tutti
veramente determinanti, facciano in modo che le serate
conviviali siano piacevoli non solo per il palato ma per
la mente, con relazioni utili, con relatori capaci, non solo
amici del presidente o che gli diano prestigio; i Governatori cerchino di ottenere che nelle assise distrettuali e
nazionali, accanto ai momenti pur necessari di celebrazione, vi sia spazio per la discussione ed il confronto
di idee, ed anche questo è un valido motivo per non
avere distretti troppo estesi, per avere organizzazioni
di incontri più snelle; tutti infine cerchiamo di discutere
sulle nostre belle riviste e tramite i mezzi informatici
anche se la maggioranza dei Lions non è purtroppo
abituata a questo. E mentre scrivo mi chiedo se il 5%
dei soci leggerà queste mie considerazioni… Dubito
ma non dispero e continuo.
I lions e la res publica
Il lionismo è virtù tipica del buon cittadino. Ed il buon
cittadino fa politica. Il disinteresse alla vita pubblica ci
fa estranei a quella socialità che affermiamo essere
scopo principale della nostra attenzione. Di Arcangelo Santuccio
I
n questo inverno della democrazia italiana cosa
fanno, cosa hanno in programma di fare i lions italiani per il buon governo? Con 1320 club in Italia che
associano 48.050 soci, di alta estrazione sociale, provvisti di innegabili doti intellettuali e culturali, professionisti, dirigenti di ogni settore di attività, imprenditori e
così via, una oggettiva concentrazione di professionalità, è possibile che tutti costoro non pensino ad altro
che alle loro ”conviviali” (pranzi o cene con code di
conferenze e dibattiti) sull’ambiente, sul recupero dei
beni culturali, sugli aiuti (pur altamente meritori a
quanti ne hanno bisogno) al terzo mondo?
Così i lions non finiscono davvero per assomigliare
48
ad una Arcadia felice, spensierata e giuliva, senza rapporto con una Italia convulsa dalla dissoluzione, dal
malaffare e dalla eclissi dei principi etici, della coerenza
e della legalità? Il rischio c’è e per tutti ugualmente.
La crisi della democrazia è sotto gli occhi di tutti.
Il livello di inquinamento delle coscienze nel nostro
Paese è elevato, basta uno sguardo ai quotidiani per
rendersi conto che la corruzione è presente a tutti i
livelli, e quel che è peggio viene ormai accettata come
un fatto fisiologico della nostra società.
Non possiamo continuare a “defilarci”, rinchiuderci
nel concetto restrittivo di una “apoliticità”, intesa come
principio assoluto atto a garantire alla nostra grande
associazione una gestione in serenità.
Tutto ciò è falso; è riduttivo della nostra capacità intellettiva; è solo l’esplicazione di un quieto vivere di
comodo che ci impedisce di affrontare, con la forza
della ragione e del diritto, le grandi problematiche che
opprimono e turbano profondamente la vita del nostro
non felice Paese, logorato da grave crisi istituzionale,
politica, morale.
Il lionismo è virtù tipica del buon cittadino. Ed il buon
cittadino fa politica. Il disinteresse alla vita pubblica
ci fa estranei a quella socialità che affermiamo essere
scopo principale della nostra attenzione.
In questi momenti il Paese ha pressante bisogno di raccogliere le energie di tutti per ridare speranza al nostro
futuro.
Ha cioè la necessità che tutti si riconoscano, nei fatti, cittadini di questo Stato e perciò non passivi, ma partecipi
delle sue sorti.
Non si può attendere oltre. Sovrasta la necessità di
intervenire ad alta voce, con civismo sul problema
della bonifica civile.
Come già avvenuto negli anni settanta, nel secolo scorso
in tempo di consimile crisi istituzionale, necessita aprire
un nuovo dibattito al nostro interno, sul come essere
lions oggi nel nostro Paese. Un dibattito generalizzato
che deve vedere impegnati e coinvolti tutti i club.
Si decise allora, concordemente, (è stato già detto
altre volte), di entrare, con spirito di obiettività, non
nell’agone politico, bensì nel dibattito di ogni problema
di pubblico interesse sia di natura legislativa che di
A parer mio
carattere esecutivo, a livello tanto nazionale che locale.
Con l’epico “Manifesto alla nazione” (19 gennaio 1975)
la decisione venne propagata alla cittadinanza e tutta
la stampa nazionale, per la prima volta e per molto
tempo, ha dedicato ampi servizi alle attività dei lions.
Accettata la logica delle scelte del passato non ci resta
che imporla al futuro.
Un’opera meritoria, oggi, i lions potrebbero attuarla,
proprio nel 150° anniversario dell’unità, impegnandosi
per far uscire il cittadino dal disinteresse verso la politica o peggio dall’uso della politica per propri fini.
Perseguendo tali obiettivi non scenderemo solo
dall’Aventino, ma anche da un olimpo nel quale molti
di noi si sentono collocati e che costituisce una distanza
da colmare tra la nostra associazione e la società. E’
troppo facile indignarsi senza sentirsi coinvolti. Percepite le necessità della società abbiamo il dovere di adoperarci per proporre rimedi e soluzioni.
I numeri… dei lions
I Leo in Italia… oggi
I
l Consiglio Internazionale dell’Associazione (Board),
con l’intento di aprire la porta ai giovani di ambo i
sessi, che non avrebbero dovuto essere soltanto utenti
dell’azione lionistica, ma avrebbero potuto essere anche
chiamati a collaborare con i club lions assumendo una
loro fisionomia associativa, nell’anno 1967/68 ha deliberato di considerare i Leo Club un programma ufficiale dell’Associazione, con scopi del tutto analoghi a
quelli del lionismo.
L’età prevista per l’appartenenza al club è quella compresa tra i 12 ed i 30 anni distinti tra soci Alpha, da 12
a 18 anni, e Omega, da 19 a 30 anni. Il primo Leo club
in Italia fu costituito, il 19 luglio 1969 dal club Lions di
Civitavecchia - Santa Marinella. Da allora sono passati
molti anni ed i Leo club si sono moltiplicati raggiungendo in Italia al 31 dicembre 2010 il numero di 300
club con 3.938 soci.
Dall’anno sociale 1979/80, secondo le norme internazionali, in ciascun distretto Lions è stato costituito un
distretto Leo. I primi sono stati i distretti 108 Tb e 108
L. Attualmente i distretti Leo organizzati sono 17 ed
hanno la stessa configurazione dei 17 distretti Lions.
Il consiglio dei Governatori del Multidistretto italiano
nella riunione del 9 dicembre 1995 deliberò di autorizzare la costituzione del Multidistretto Leo con effetto
operativo dal 1° luglio 1996.
Il Presidente eletto di questo anno sociale 2010/2011 è il
Leo Mauro Imbrenda.
A cura del Multidistretto ogni anno, dal 1975/76, viene
pubblicato un annuario nazionale realizzato interamente
dai leo italiani. Quello di quest’anno, il 35° dalla stampa
del primo annuario nazionale, è preceduto da una prefazione del Presidente Imbrenda dove è tracciata una breve
storia dell’opera della quale riportiamo alcuni passaggi.
“L’iniziativa in questo senso era partita dal Past Governatore Sansonetti che, ricoprendo all’epoca l’incarico
di presidente del comitato per i Leo del distretto Lions
108 L, decise di stampare il primo annuario distrettuale nella storia dell’Associazione: correva l’anno
1972/73. L’anno successivo venne pubblicato il primo
annuario nazionale comprendente 40 club italiani”.
Nell’anno1974/75 l’annuario nazionale non fu stampato. L’anno 1974/75 il club di Varazze decise di assumersi l’incarico di provvedere all’organizzazione ed
alla pubblicazione dell’annuario nazionale Leo. Per
l’ardua impresa il club decise di affidare l’incarico
di coordinatore dell’iniziativa al socio Leo Roberto
Fresia (negli anni successivi Lions e Governatore nel
2000/2001). L’incarico è stato assolto con successo e ha
creato il presupposto per un felice prosieguo dell’iniziativa. L’annuario è oggi informatizzato.
Passando al dettaglio della odierna situazione, la compagine associativa Leo è così rappresentata nei singoli
Distretti: i 300 club ed i 3.938 soci sono distribuiti come
appare nel seguente specchietto. Per ogni distretto
sono indicati i nomi del presidente distrettuale e del
Lions Chairperson.
Vito Cilmi
Lions
Chaiperson
Club
Ia1
23
259
I. Foglia
N. Carlone
Ia3
24
295
S. Civera
M. Ferrero
Ia2
Ib1
Ib2
Ib3
Ib4
Ta1
Ta2
10
13
10
9
6
6
8
Soci
Presidente
distrettuale
Distr.
137
149
120
120
84
178
L
25
236
19
140
338
290
Ya
41
570
Tot.
300
3938
Yb
40
M. L. Gasparini
M. D’Auria
M. Trincanato
15
La
J. L. Sabba C.
A. De Stefani
F. Castellana
A
28
G. Cantarelli
B. Fogliatto
S. Timossi
149
Ab
A. Zaccagni
A. Pranovi
94
12
11
P. Brigo
P. Quercioli
67
Ta3
Tb
C. Ceruti
712
R. Lenarduzzi
P. Nasi
S. M. Valvassori
I. Anglani
L. Marcoaldi
F. Incerpi
C. Nino
A. Amata
G.Anderloni
C. Bartolini
P. L. Loreto
G. Marvulli
E. Cesarotti
M. Busini
M. Coscetta
G. Tomarchio
Nel prossimo numero della rivista sarà riassunta la situazione dei Leo in Europa e nel mondo.
49
Vivere il lionismo
Come dovrebbe essere il lionismo italiano e
mondiale del terzo millennio? Indagine sulla
crisi dell’associazionismo e proposte per un
rilancio. Due domande ai lettori della rivista. A
cura di Alessandro Emiliani
per definire con efficacia le strategie e per darci
lo stimolo decisivo per procedere al cambiamento
necessario per la realizzazione dei nostri principi,
e sono certo che anche noi, come i predecessori del
’29, ce la faremo!
2 domande ai lettori
➤ Risponde Carlo Forcina,
Governatore del Distretto 108 Ia2.
1 – l’eventuale crisi associativa
è nei numeri o nelle idee?
2 – Perché ti trovi o non ti trovi bene
nella tua associazione?
➤ Risponde Pier Luigi Foglia,
Governatore del Distretto 108 Ia.
Crisi come opportunità
Si possono prendere decisioni giuste per il futuro
solo se si fa tesoro degli insegnamenti del passato.
Scrivo questo perché ritengo esserci profonde
somiglianze tra la crisi mondiale dei nostri tempi
e la Grande Depressione del 1929-34; la globalizzazione ha infatti evidenziato effetti altrettanto
disastrosi quali: forte disoccupazione, instabilità
sociale, profonde disuguaglianze.
E oggi, come allora, la nostra associazione risente
dell’ambiente circostante, ha maggiore difficoltà
ad operare, sentendosi talvolta confusa.
Le maggiori criticità che si riscontrano, sono:
- l’adeguamento delle proprie idee alla nuova
realtà e la difficoltà nella comunicazione;
- la condizione di particolare incertezza dei soci
che, respirando la paura che li circonda, prestano
più attenzione al loro operare ”ingessandosi” un
po’.
Questi due effetti, certamente provocano uno
stallo nello sviluppo dell’associazione, esattamente come era accaduto nel ’29.
Ma se anche noi siamo convinti, come affermava
il filosofo Karl Jaspers “che la crisi non è altro che
un momento in cui tutto subisce un cambiamento
simultaneo, dal quale il singolo o la società escono
trasformati”, dobbiamo solo attendere il tempo
necessario per prendere atto della nuova condizione.
La nostra funzione di leader globali e di minoranza propulsiva ci impone di guardare al futuro
con sano realismo, ma con la convinzione che un
gruppo di persone motivate possono davvero sfidare con successo l’avvenire.
D’altronde il significato etimologico della parola
crisi include la nozione di problema e quella di
superamento del problema, quindi si traduce in
un passaggio, in una crescita.
Utilizziamo questo periodo come un’opportunità
50
Crisi dell’Associazionismo? Mi è capitato di cercare sull’elenco telefonico della città ove risiedo
(meno di 100.000 abitanti) le associazioni presenti.
Ne ho trovate quaranta, che sommate supponiamo
a venti che non hanno recapito telefonico come i
Lions, fanno un totale prudente di una sessantina
di associazioni presenti a vario titolo. Da questo se
ne deduce che sia quanto meno poco corretto ritenere che l’associazionismo, in quanto tale, abbia
fatto il suo tempo ed abbia i giorni contati. E’ in
crisi la nostra visione dell’associazionismo e noi
ne discutiamo, secondo un vezzo tutto italiano,
inserendo un problema singolo in un contesto più
grande, sia per nascondere la nostra scarsa capacità
e sia per rimandarne la soluzione non si sa a chi.
La realtà, la nostra realtà, credo che sia ben diversa.
Il Lionismo, sin da quando ha iniziato ad affermarsi in Italia, è stato inteso come un’associazione
di elite, di benestanti che si incontrano in occasioni
e in ambienti talvolta esclusivi, che fanno della
beneficenza (o carità?) anche di un certo spessore,
che spesso considerano l’appartenenza ai Lions un
biglietto da visita di qualche prestigio da presentare se non da sbandierare. In molti club ancora
oggi il nuovo socio viene presentato e accettato
in base alla posizione sociale e quindi chi entra
sente di essere stato in qualche modo promosso
socialmente e si compiace di questa sorta di Status
Symbol che ha raggiunto.
Se così si è partiti sessant’anni fa, forse è giunto
il momento di dire, di proporre a gran voce che
non deve più essere così. E’ giunto il momento che
i Lions italiani non guardino più con sufficienza
quanto accade negli altri continenti, dove il Lionismo è un Lionismo del fare, del calarsi nelle realtà
locali, dove è la comunità che ci cerca per un aiuto
quotidiano e soprattutto diretto. Dovremo deciderci anche noi ad indossare il famoso giubbetto
Lions per identificarci e far identificare la nostra
azione. Dovremmo considerare sempre più quello
che facciamo come una sorta di donazione la cui
portata non deve esaurirsi in quel momento, ma
deve essere foriera di legami e di relazioni che ci
devono accompagnare nel tempo. La credibilità
deve essere allo stesso tempo la nostra meta e la
nostra bandiera, perché solo così riusciremo veramente ad entrare nel mondo che ci circonda e a
farci riconoscere, sia dalla gente comune che dalle
istituzioni, come coloro che possono dare veramente una mano.
In pratica, non doniamo più denaro, doniamo il
nostro tempo e la nostra disponibilità.
➤ Risponde Ercole Milani,
Governatore del Distretto 108 Ib1.
Partiamo “ab ovo”. Cosa pensiamo sia il lionismo? Un insieme di club che sono riuniti nel LCI
con finalità di pubblica utilità; sicuramente anche
questo. Un insieme di uomini e donne di tutto
il mondo che riuniti nei lions club condividono
ideali di servizio indicati dai nostri scopi, guidati
dal nostro codice etico; andiamo già più a fondo.
Uno stile di vita; un modo di essere presente nella
società e di rapportarsi con le persone; uno sforzo
di essere coerente con i propri ideali presentandoli agli altri senza nulla imporre, senza voler
apparire migliori; una voglia di trasmettere a chi ci
circonda l’entusiasmo e la gioia del servire disinteressatamente assieme a tanti amici. Ecco, credo
sia questa l’essenza del lionismo: essere ognuno
di noi, con coraggio e con orgoglio, Lion dentro e
fuori, nell’intimo e nell’apparenza, nella sostanza
e nella forma.
Se così è, la crisi dell’associazione non può essere
che temporanea, dovuta alla crescita troppo impetuosa degli anni scorsi, che non ci ha permesso la
giusta selezione, e alle difficoltà anche economiche dell’oggi.
Ma l’impegno di ognuno di noi ad essere testimone del lionismo nella società; la capacità di
usare le nuove tecnologie per meglio conoscere e
farci conoscere (per esempio Facebook e gli altri
social-network); la cooptazione di soci più giovani che meglio sappiano interpretare e affrontare con entusiasmo le nuove esigenze della
società; il lavorare in rete tra Lions Club e società
civile per rispondere con service anche economicamente significativi alle emergenza del tempo
attuale; tutto questo potrà contribuire a rafforzare
nei numeri (senza farne un totem) e nelle idee la
nostra associazione.
Tutto è partito nel 1917 da una sola persona: non
chiediamoci dunque (parafrasando Churchill)
cosa possa fare l’Associazione Lions, intesa come
struttura gerarchica, per migliorare ma chiediamoci piuttosto cosa può fare ognuno di noi per
migliorarla, portando il proprio contributo di idee
e di passione.
➤ Risponde Pierluigi Tarenghi,
Governatore del Distretto 108 Ib2.
In Italia si sta sviluppando un nuovo modo di
utilizzare i grandi capitali familiari ed aziendali a
favore di iniziative socio-umanitarie. Si tratta delle
fondazioni non profit, per le quali proliferano,
sull’esempio americano, decine di corsi di formazione in tutta Italia. La crisi finanziaria e l’arretramento del welfare, a livello globale, ha accentuato
questo fenomeno e sono finiti i tempi dei regali
importanti a favore della società: dipinti alle pinacoteche, ambulanze agli ospedali, pulmini per il
trasporto degli alunni ai comuni.
Oggi si tende ad intensificare la collaborazione
tra privato e pubblico per utilizzare al meglio le
risorse finanziarie finalizzate alla formazione, alla
scuola, alla sanità, al territorio, alla ricerca, alla prevenzione. C’è sempre più bisogno di assistenza e
di dare dignità e valore alla persona.
Fatta questa lunga premessa, viene spontanea
una riflessione: quanto sta succedendo non corrisponde, nel bene e nel male, a quello che fa la
nostra associazione? Non corrisponde a quanto,
da 60 anni, noi lions cerchiamo di fare, ora più che
mai e senza confini, a favore delle persone che più
hanno bisogno?
Le risposte sono affermative. La nostra realtà
polifunzionale risponde totalmente a quanto si
sta sviluppando nel mondo ed in Italia. Le nostre
migliaia di iniziative, portate avanti senza far
rumore, rappresentano una testimonianza tangibile e una presenza sociale e civile del lionismo fra
i nostri simili.
Certamente, anche noi lions abbiamo dei difetti,
ma senza dubbio siamo un modello da imitare. In
60 anni di Iionismo in Italia, mai uno scandalo ci
ha visti coinvolti, ma è emersa solo la disponibilità
e la trasparenza dei nostri soci, l’immagine e la credibilità sempre più in crescita sia nel privato che a
livello istituzionale della nostra associazione. Un
vero esempio di indipendenza ed autonomia.
Pertanto, non perdiamo tempo in discussioni inutili e distruttive, che invece di unire ci dividono,
ma fermiamoci solo per pensare, riflettere e progettare. Subito dopo, però, muoviamoci senza tentennamenti e con coraggio, perché noi Iions siamo i
testimoni della speranza, della solidarietà e della
sostenibilità.
➤ Sul numero di ottobre hanno risposto Antonella
Babini, Antonio Suzzi, Roberto Garavini, Gianfranco De Gregorio. Sul numero di novembre
Giuseppe Bottino, Giampiero Peddis. A dicembre
Gualberto Del Roso, Franco Sami. A gennaio Anna
Ardizzoni Magi, Walter Migliore, Gualberto Del
Roso. A febbraio Licia Bitritto Polignano e Lucio
Vacirca. A marzo Nando Anselmi e Alberto Castellani. Continua…
51
52
magazine
Mai i giovani abbiano a dimenticare il lungo e sofferto cammino compiuto per trasformare in
Legge fondamentale dello Stato quei principii di libertà, di eguaglianza e di giustizia sociale
che sono alla base dell’Italia di oggi. Di Carlo Moiraghi
“I
capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi,
hanno diritto di raggiungere i gradi più alti
degli studi”. Sono le parole dell’articolo 34
della Carta Costituzionale nata nel clima di impegno
civile e di generosa tensione morale che accompagnò
la fatica dei padri costituenti. Un Italia ferita e semidistrutta ma non disorientata, non incerta nei suoi passi.
Un’ Italia che doveva la libertà riconquistata alla coerenza ideale dei suoi figli migliori prima ancora che
alla forza delle armi. Negli anni bui della dittatura fu
merito dei Croce, dei Pertini, dei Saragat, dei La Malfa,
degli Omodeo, nell’esilio non meno che in Patria, se
non fu interrotto il legame tenue ma tenace con la cultura dell’Occidente e dell’Europa democratica contro
il provincialismo arrogante del fascismo.
Dopo la Liberazione quel legame costituì la linea
guida della battaglia per restituire l’Italia alla democrazia parlamentare. Non si trattava solo di ripristinare le regole del gioco democratico e di sbarrare la
via ai fantasmi del passato ma di predisporre le basi
di una democrazia tendenzialmente di massa, quale
verso cui si avviava la società italiana”.
Così Giovanni Spadolini, in un suo scritto del 1976
celebrativo del trentesimo anniversario della nostra
Costituzione.
La storia della carta costituzionale, intesa non solo
come insieme delle norme giuridiche che sono alla
base dell’ordinamento di uno Stato ma anche e
soprattutto come affermazione dei diritti dei cittadini contro lo strapotere assoluto del Sovrano inizia
nel XVIII secolo anche se vi è un precedente di epoca
assai più lontana. Fu infatti nel 1215 che Re Giovanni
d’Inghilterra, venne costretto alla firma della “Carta
delle libertà inglesi” (o Magna Charta) dai grandi del
Regno che di fronte al Sovrano osarono affermare
“Ci sono Leggi dello Stato e diritti appartenenti alla
comunità che Il Re deve rispettare. Se egli li viola
cessa l’obbligo dei sudditi di essergli fedeli”.
Porta la data del 4 luglio 1776, la proclamazione d’indipendenza delle colonie americane dall’Inghilterra
e della prima Costituzione dell’era moderna. Essa si
apre con le immortali parole “Consideriamo evidenti
queste verità: che tutti gli uomini sono stati creati
eguali, che essi sono stati dotati dal loro Creatore di
certi diritti inalienabili e che fra questi diritti sono la
vita, la libertà e il conseguimento della felicità”.
Il testo iniziale affermava essere diritti di ogni uomo
la vita, la libertà e la proprietà. Fu Thomas Jefferson
a sostituire l’ultima delle tre parole introducendo il
principio che deve essere di tutti il diritto di perseguire la felicità e fu questa sostituzione a sottolineare
nel documento quella nota di idealismo che diede al
popolo degli Stati Uniti, ancora privo di diritti politici,
la speranza di conquistarli attraverso la rivoluzione.
Il 24 giugno 1793, quando la Francia rivoluzionaria
viveva la sua ora più drammatica, la Convenzione
promulgò la nuova Costituzione dello Stato. Essa,
riprendendo ed ampliando i principi già contenuti
nella dichiarazione d’indipendenza americana, costituì e sempre costituirà, le basi della Stato di diritto,
quindi della nostra stessa civiltà: Articolo 1 - “Lo
scopo della società è il bene comune. Il governo è
istituito per garantire all’uomo il godimento dei suoi
diritti naturali e imprescrittibili. Articolo 2 - Questi
diritti sono: l’eguaglianza, la libertà, la sicurezza, la
proprietà. Articolo 3 - Tutti gli uomini sono eguali
per natura e di fronte alla Legge. Articolo 4 - La
Legge è l’espressione libera e solenne della volontà
generale; essa è eguale per tutti, sia che protegga, sia
che punisca; essa può ordinare solo ciò che è giusto
e utile alla società, può proibire soltanto ciò che le è
nocivo.
Questi principi si diffusero in tutta Europa e trovarono affermazione nelle Costituzioni delle nuove sia
pur effimere Repubbliche, sorte in Italia fra il 1797 ed
il 1799, a seguito del dilagare delle armate repubblicane francesi: Cispadana (27 marzo 1797), Cisalpina
(9 luglio 1797), Ligure (2 dicembre 1797), Romana
(27 marzo 1798), Partenopea (16 gennaio 1799).
Sarebbe errato considerare queste Costituzioni
solo frettolose ricopiature di quella della “Grande
Nation”. Vi fu spesso in esse un apprezzabile sforzo
La lunga marcia
verso la Costituzione
53
Magazine
di adeguarne i contenuti alle necessità, agli usi, alle
tradizioni locali. Altrettanto sbagliato è il considerarle estremistiche espressioni di giacobinismo in
quanto ciò assai male si concilierebbe, ad esempio,
con il contenuto di principi come il seguente: “La
proprietà è il diritto di godere dei propri beni, delle
proprie rendite, del frutto del proprio lavoro e della
propria industria”.
Certo quelle Repubbliche nacquero per volontà della
Francia che mai ne allentò l’indirizzo e il controllo.
Capitò persino che una Costituzione, approvata dai
rappresentanti del popolo, avesse ad essere abrogata
e sostituita con altro diverso testo per decisione di
uno di quei Ministri Plenipotenziari inviati da Parigi
che avevano ruolo e poteri di veri e propri proconsoli.
Accadde per la Cisalpina nel luglio 1798. Pure, senza la
presenza nelle nostre terre di spiriti aperti al nuovo, di
uomini sensibili e colti, di una sottostante forte traccia
illuministica, quegli Stati, per la sola forza delle baionette francesi non sarebbero mai nati e quelle Leggi
costituzionali non avrebbero mai visto la luce.
Anche quando il tumultuoso triennio giacobino ebbe
fine ed iniziò il ben più lungo periodo della dittatura
napoleonica, iniziatosi con il colpo di Stato del 18
brumaio dell’anno VIII (9 novembre 1799), nel quale
le Repubbliche vennero o incorporate nell’Impero
Francese o trasformate in Regni satelliti, il principio
di una Legge costituzionale rimase e persino nella
Francia della restaurazione, Luigi XVIII, rimesso sul
trono dalle vittoriose armate della “Santa Alleanza”,
non osò abrogarlo.
Il nostro Risorgimento è anche la storia dei reiterati
tentativi di reintrodurre il principio costituzionale
che l’Austria e con essa i Sovrani dei risorti vecchi
Stati italiani si erano affrettati ad abrogare dopo la
fine dell’età napoleonica.
Non sempre chi operò per ripristinare le abolite
Costituzioni era un rivoluzionario. Erano fedeli
monarchici ed Inneggiavano al Re Carlo Emanuele
gli insorti piemontesi del marzo 1821, così come lo
erano quelli napoletani e siciliani che nello stesso
anno ottennero che il loro Re, Ferdinando I, giurasse
fedeltà alla Costituzione. Le armate austriache, alle
quali il Congresso di Vienna aveva affidato il mantenimento dell’assolutismo regio in tutta Europa,
ebbero presto ragione di quegli uomini che senza
tradire i loro Sovrani invano lottarono per essere non
più sudditi ma cittadini e che pagarono il loro sogno
con la morte o con l’esilio.
Le insurrezioni del 1848 presero avvio dalla richiesta
di ottenere dai Sovrani la concessione di Costituzioni.
Fu quindi un ampio movimento inteso ad abbattere
gli ormai anacronistici privilegi delle monarchie
assolute ed affermare il diritto dei sudditi alla dignità
di cittadini. Il primo a concedere una carta costituzionale ai suoi popoli fu, il 29 gennaio di quell’anno,
Ferdinando II Re delle Due Sicilie. Lo fece, costretto
dal moto insurrezionale iniziatosi a Palermo e propagatosi poi alle altre terre del Regno, con la riserva
54
mentale di non darvi seguito e così infatti accadde
non appena le condizioni che lo avevano indotto
alla concessione mutarono. Seguirono il Granduca di
Toscana e il Pontefice Pio IX.
Carlo Alberto Re di Sardegna fu inizialmente contrario a concedere ai Suoi Stati la richiesta Costituzione.
Avvertiva che i tempi lo imponevano ma si sentiva
vincolato al giuramento prestato al suo predecessore
Carlo Felice nel momento di cingere la corona.
Non volle tuttavia resistere alla crescente pressione
dei suoi popoli e fu così che il 4 marzo lo Statuto, che
sarebbe poi divenuto e rimasto sino al 1946 la carta
fondamentale dello Stato italiano, ebbe promulgazione preceduto da queste solenni parole:
“Con lealtà di Re e con affetto di padre, Noi veniamo
oggi a compiere quanto avevamo annunciato ai nostri
amatissimi sudditi con Nostro proclama dell’8 ultimo
scorso febbraio con cui abbiamo voluto dimostrare,
in mezzo agli eventi straordinari che circondavano il
Paese, come la Nostra confidenza in loro crescesse con
la gravità delle circostanze, e come prendendo unicamente consiglio dagli impulsi del Nostro cuore fosse
ferma nostra intenzione di conformare le loro sorti
alla ragione dei tempi, agli interessi ed alla dignità
della Nazione. Considerando Noi le larghe e forti
istituzioni rappresentative contenute nel presente
Statuto Fondamentale come un mezzo il più sicuro
di raddoppiare i vincoli di indissolubile affetto che
stringono all’itala Nostra Corona un Popolo che tante
prove ci ha dato di fede, d’obbedienza e di amore,
abbiamo determinato di sancirlo e promulgarlo nella
fiducia che Iddio benedirà le pure Nostre intenzioni e
che la Nazione libera, forte e felice si mostrerà sempre
più degna dell’antica fama e saprà meritarsi un glorioso avvenire”.
Dopo l’infausto esito della prima guerra di indipendenza, Carlo Alberto abdicò. Gli Statuti concessi nel
1848 dai diversi Sovrani italiani vennero abrogati o
comunque dimenticati. Vi erano tutte le condizioni
perché anche il Regno di Sardegna facesse altrettanto
ma Vittorio Emanuele II, succeduto al padre, si mantenne lealmente fedele alla Legge fondamentale dello
Stato e respinse tutte le pressioni per la sua abrogazione o sospensione.
Il piccolo Piemonte rimase l’unico Stato costituzionale
nella penisola ed è quindi naturale che esso costituisse riferimento e speranza di tutti gli italiani. Realizzato alfine il sogno unitario, lo Statuto Albertino,
promulgato in quell’anno glorioso ed esaltante ma al
tempo stesso doloroso che fu il 1848, divenne Legge
fondamentale della nuova nazione e tale rimase sino
alla caduta della monarchia.
Nulla potremmo aggiungere alle parole di Giovanni
Spadolini riportate in premessa se non l’auspicio che
mai i giovani abbiano a dimenticare il lungo e sofferto cammino compiuto per trasformare in Legge
fondamentale dello Stato quei principii di libertà, di
eguaglianza e di giustizia sociale che sono alla base
dell’Italia di oggi.
Magazine
Costituzione…
le regole del gioco
Sette domande al Presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo sulla necessità o meno di
modificare la Carta in alcune sue parti. Di Marcello
Paris
C
ostituzione… le regole del gioco, è l’espressione
poco accademica ma efficace usata dal Presidente
della Corte Costituzionale Ugo De Siervo al Polo universitario di Pistoia, dove è arrivato accompagnato
dal Rettore dell’Università di Firenze Alberto Tesi,
per tenere una lezione magistrale ad una platea eterogenea ma composta soprattutto da studenti delle
medie superiori ed universitari.
Costituzione necessaria, come in tutte le nazioni,
anche in quelle a regime totalitario, per dare delle
regole generali di comportamento, le “regole del
gioco” appunto.
Il professore, dopo un breve excursus sulla genesi
della nostra Carta Costituzionale, elaborata dall’Assemblea costituente in un anno e mezzo di lavoro
e promulgata il 27 dicembre del 1947, ha ricordato
lo Statuto Albertino del 1848, passato attraverso le
vicende del fascismo senza necessità di modifiche
perché “Costituzione flessibile”; ha anche affermato
che nonostante la “rigidità” della nostra Carta la
stessa è stata modificata ben 34 volte. Una Costituzione uscita da vari compromessi, dando al termine
una connotazione positiva intendendo la mediazione
necessaria per le diverse sensibilità dei politici che la
scrissero.
Nell’occasione abbiamo posto al Presidente De Siervo
alcune domande sul dibattito in corso, in relazione
alla necessità o meno di modificare la Carta in alcune
sue parti.
Presidente partiamo dai principi fondamentali, in
particolare gli articoli 1, 2, 3 e 11.
I principi sono principi, sono grandi valori di tendenza
talvolta potrebbero essere applicati meglio ma sostanzialmente sono applicati. Pensate, ad esempio, all’uguaglianza.
In questi giorni si parla dell’Unità d’Italia che quando
fu realizzata il 90 per cento delle persone era analfabeta.
Ebbene, tra quel 90 e lo 0,1-0,2 per cento attuale sta il raggiungimento di un tipo di uguaglianza. Vuol dire costruire
le premesse perché la gente sia “più eguale”. Poi su altri
campi non la si consegue pienamente ma è un processo, una
tendenza a cui i giovani devono dare buone spinte.
La Costituzione è giovane tuttavia si dice che deve
essere svecchiata.
Le costituzioni sono tendenzialmente dei patti che durano
secoli, pensate agli Stati Uniti o alla Francia nella sua
prima parte, sono del 1700, i grandi principi vivono nei
secoli poi ci sono alcune parti da emendare. Anche la Germania, che ha una costituzione che ha il tempo della nostra,
dopo l’unificazione ha cambiato qualche parte, ma sostanzialmente è stata considerata valida. Le costituzioni sono
super norme i cui principi hanno validità universali. Per
essere chiari, dal ’48 ad oggi ci sono state 34 modifiche e
forse in qualche parte l’abbiamo modificata peggiorandola.
Noi dovremmo essere più orgogliosi della nostra Costituzione. In fondo, quando alcuni Paesi negli anni recenti
sono passati alla democrazia ed hanno dovuto cambiare le
loro Costituzioni, spesso si sono ispirati alla nostra.
Le modifiche invocate riguardano principalmente il
Titolo V che regola l’articolazione dello Stato, qual è
il suo pensiero.
Il Titolo V è stato in parte modificato ma per la fretta finale
molte cose che dovevano essere migliorate non lo sono state,
è stato un po’ abbandonato a se stesso. Ad esempio, soprattutto i rapporti tra lo Stato e le Regioni devono, esigono,
che il Parlamento, attraverso un percorso costituzionale,
modifichi quelle parti che si ritengono non più attuali.
Tutto questo, per i contrasti politici degli ultimi quindici
anni, non è stato fatto, si è andati muro contro muro e
questo ha provocato un danno grave sia alle Regioni che
allo Stato creando una conflittualità anomala. La Corte è
assorbita per oltre metà del suo tempo a dirimere le liti fra
Stato e Regioni, e non è normale.
Nel 2006 il referendum, previsto per confermare o
rigettare le modifiche in quanto non approvate dai
due terzi del parlamento, bocciò le modifiche apportate. Secondo Lei c’erano parti da salvare di quella
modifica.
55
Magazine
Su l’esito di quel referendum e sul testo sottoposto a referendum mi permetto di non rispondere. Il modello federale
è una cosa seria, importante e difficile che non c’era, forse,
in quella riforma. Speriamo che la maggioranza del Parlamento, se lo riterrà opportuno, faccia una progettazione
partendo dai fondamenti e non cominciando dalle ultime
piccole applicazioni.
Una domanda al professore più che al presidente
della Corte. Sul bicameralismo perfetto, qual è il suo
pensiero.
Mi astengo dal rispondere perché non si può distinguere in
questa fase il mio ruolo da professore universitario e Presidente della Corte Costituzionale.
Allora le chiedo da cosa nascono la contrapposizione
e le liti sulla modifica della Costituzione e, talvolta, la
critica alla Corte stessa?
Costituzione
e giustizia
Potrebbe essere un “tema di studio” dei lions italiani
di pregnante attualità… Di Achille Melchionda
S
uperflua, ma comunque opportuna, precisazione:
“ogni eventuale riferimento o presunta allusione a
persone o enti di parte sono assolutamente involontari”.
Non è né colpa, né merito, se trattare di giustizia
(soprattutto penale) nel nostro Paese rischia di suonare come volutamente allusivo. Sta di fatto che in
questo piovoso inizio di stentata primavera 2011 l’argomento è di quotidiana attualità: urge porre rimedio ad una realtà giudiziaria che ha dimostrato di
non essere in sintonia con il processo penale radicalmente riformato nel 1988 (il relativo codice è l’unico
figlio della Costituzione repubblicana del 1947 e
della Convenzione europea per la salvaguardia
dei diritti dell’uomo del 1955), dichiaratamente di
stampo “accusatorio”, onde realizzare il sacrosanto
triangolo giurisdizionale composto da due essenziali
parti equamente conflittuanti ed un vertice-giudicante imparziale. Le maggiori garanzie di tutela dei
diritti e l’abolizione dell’ex sovrano potere di amnistia, hanno portato ad una fabbrica di produzione
giurisdizionale nella quale all’enorme quantità di
materiale grezzo in entrata (le varie notizie di reato)
non corrisponde un paritetico tempistico “prodotto
finito” in uscita (le sentenze definitive): le giacenze
si accumulano proprio come le montagne di rifiuti
nella povera Napoli e neppure le devastanti “prescrizioni” sono sufficienti a smaltirle, o almeno ridurle.
Nessuno degli originari espedienti studiati per creare
56
Perché è facile scaricare su altri i problemi che invece sono
di legislazione ordinaria o di Governo o di efficacia di una
serie di interventi. Non si difende facilmente da sé la Costituzione, ma credo che la debbano difendere i cittadini.
Un’ultima domanda. Lo studio nelle scuole della
Costituzione, e più in generale dell’Educazione
Civica, ci sembra carente, è d’accordo?
Si è carente da sempre. Io ricordo don Luigi Sturzo, che,
pur non condividendo tutta la Costituzione, ed era il 1949,
chiedeva che la si insegnasse in tutte le scuole. Bene, meglio
non contare quanti decenni sono passati. Al momento
attuale siamo ancora agli inizi.
In questa mia breve lezione cercherò di spiegare che la
Costituzione non è un pezzo di carta, qualcosa di scritto
nella Gazzetta Ufficiale, ma il Patto Fondante comune a
tutti quanti. In questa dimensione credo che i ragazzi siano
molto sensibili.
vie di fuga supplementari, con incoraggianti incentivi
per i volontari praticanti (le pene ridotte per gli utenti
dei possibili giudizi alternativi quali l’abbreviato ed
il patteggiamento) o per una minore composizione
numerica dei Collegi giudicanti (in Corte d’appello
tre invece di cinque, in sezione di Cassazione cinque
invece di sette), nessuno è valso a dare senso ed effetto
realistici al patetico, commovente aggettivo che nei
sacri testi contraddistingue la doverosa durata dei
processi: “ragionevole”.
Ed ecco, allora, un programmato rifacimento. Non
più preceduto - come fu nel 1988 - dalle raffinate fatiche di Commissioni di studio composte dal fior-fiore
della scienza legislativa di una intera generazione
(docenti universitari, magistrati, avvocati, parlamentari), bensì emanazione del potere politico pro-tempore. Quasi tutte le specifiche proposte riformatrici
implicano modifiche di articoli della Costituzione,
di complessa esecuzione, quindi, non vi è urgenza
alcuna per esprimere pareri adesivi o critici. L’importante è non cedere ad entusiasmi pericolosamente
fuorvianti e non tralasciare mai la prudenza di meditare anche sul “contro”, oltre che sull’auspicabile “pro”.
Ad esempio: bene o male un più diretto ed incisivo
controllo del potere politico (Ministro della Giustizia) sulle iniziative del Pubblico Ministero? Oppure,
bene o male, l’abolizione dell’obbligo di indagine del
P.M. con la sostituzione del Ministro ad indicare se e
quali reati devono rimanere reati e, come tali, essere
perseguiti? Od ancora, sempre bene o male, la disparità delle parti quanto a facoltà di appello contro le
sentenze dei Tribunali, nel senso che le condanne
(potendo essere frutto dell’umana fallacia) potranno
essere impugnate dall’imputato, mentre le sentenze
di assoluzione, giuste o sbagliate, rimarranno intangibili? Quanti delinquenti rimarranno impuniti?
Magazine
Dubbi, o certezze, possono riguardare non pochi
altri aspetti dell’annunciata riforma della giustizia
penale. In attesa della quale, per supplire almeno
alla medesima causa delle cause (l’insufficiente
numero dei magistrati), della non meno sofferente
giustizia civile, le centinaia di migliaia di processi
civili pendenti potranno avviarsi - sembra - a
rapide soluzioni grazie al doveroso, pregiudiziale,
preclusivo tentativo di conciliazione, non difforme,
però, da quello stesso che, da quando è stato istituito il Giudice di Pace (così chiamato proprio perché
lui pure ha l’obbligo dei tentativi di conciliazione),
non è valso a ridurre la quantità della soffocante
mole dei processi.
Auguri, quindi, ai nuovi “mediatori”. Non si può
escludere che il cambio delle etichette, (da “conciliare” a “mediare”) risulti vittorioso là dove ha fallito
la denominazione precedente.
Amor di patria
Noi Lions siamo diversi? Noi Lions sentiamo l’amor
di Patria? Ritengo che questi sentimenti facciano
parte del nostro modo di agire e di pensare. Di Fioravante Pisani
“A
vere sempre presenti i doveri di cittadino
verso la Patria, lo Stato, la comunità nella
quale ciascuno vive, prestare con lealtà sentimenti,
opere, lavoro, tempo e denaro” concetti questi che
per Melvin Jones erano sacrosanti doveri e che i cittadini americani credo osservino con rigore perché
sentono profondamente l’amor di Patria a qualsiasi
credo religioso appartengano o a qualsiasi soggetto
politico facciano riferimento. Appunto all’amor di
Patria, sintesi di tutto il concetto, intendo riferirmi
anche per non uscire dallo spazio concessomi.
Noi Italiani non sentiamo amore verso la Patria
perché la nostra nazione è giovanissima e non ha
ancora beneficiato di eventi numericamente e validamente considerevoli, tali da generare entusiasmo,
sentita italianità e soprattutto orgoglio di essere italiani. La vittoria della prima guerra mondiale e il
fascismo avevano creato nell’animo degli italiani un
sentimento nazionalistico che non solo si è spento
naturalmente con la sconfitta della seconda guerra
mondiale, ma si è fatto di tutto perché poi non si parlasse di Patria, di tricolore nel timore di dover fare
cenno ad un periodo che dovevamo dimenticare o
che i più giovani dovevano ignorare. I libri di testo
usati nelle scuole calibravano 30 anni di storia come
se in quel periodo fossero avvenuti soltanto episodi
capaci di gettare discredito sulla nostra Nazione. Ora
è faticoso risalire la china. Anche se cominciamo ad
essere in possesso di eventi capaci di qualificarci agli
occhi del mondo e ad unirci in manifestazioni corali
in ogni parte del Paese.
Abbiamo ad esempio verificato che un evento sportivo come la vittoria del Campionato del Mondo di
calcio sia riuscito a creare una forte aggregazione con
uno sventolio di una sola bandiera, quella tricolore.
Saremmo altrettanto uniti se dovessimo far fronte ad
un nemico? Sapremmo rispondere unitariamente ad
insulti o anche solo ad apprezzamenti ironici?
C’è molto più orgoglio a dichiararsi italiani quando
si è all’estero. Ho avuto la fortuna di festeggiare
l’evento a cui accennavo a Washington ed ho goduto
in modo entusiastico allo spettacolo delle numerose
bandiere tricolori che sventolavano anche su quelle
strade e non solo per mano di italiani.
Purtroppo, anche recentemente abbiamo dovuto
invece assorbire i colpi di eventi negativi (Cirio, Parmalat, Calciopoli e molti altri), che ci hanno fatto
sprofondare nella graduatoria delle Nazioni meglio
attrezzate per difendersi da azioni truffaldine. E la
stampa mondiale ed europea approfitta per giudicarci. A questi giudizi non reagiamo come si dovrebbe,
perché in maggioranza ci piangiamo addosso come
se fossimo tutti responsabili, e non sappiamo affermare che quelli che hanno sbagliato sono dei pessimi cittadini, che prima o poi pagheranno (e anche
su questo punto stendo un velo pietoso) e che per
nostra fortuna sono una grande minoranza.
Noi Lions siamo diversi? Noi Lions sentiamo l’amor
di Patria? Rispondo con grande vigore “si”. Ritengo
che questi sentimenti facciano parte del nostro modo
di agire e di pensare. Questi sentimenti li abbiamo
dentro di noi! Non certamente perché cantiamo l’inno
o perché alcuni soci si mettono la mano sul petto alle
note di Mameli, ma perché nei confronti della comunità nella quale viviamo siamo disponibili per ogni
forma di aiuto a favore delle classi più deboli affette
da gravi bisogni socio-umanitari. E la quantità di
opere eseguite giorno dopo giorno lo dimostrano,
offrendo appunto sentimenti, opere, lavoro, tempo e
denaro in modo leale, senza nulla chiedere.
Con questo impegno i Lions perseguono l’obiettivo
che nella comunità in cui vivono si attuino azioni di
servizio che abbiano come caratteristica principale la
percezione dei problemi di rilevante interesse sociale
perché siano conosciuti dalle istituzioni e risolti,
anche con il contributo dell’opinione pubblica.
Mi piace però allargare il concetto di dedizione alla
comunità nella quale ciascuno vive con la conoscenza
e la soluzione dei bisogni dell’umanità intera, perché
la nostra associazione è mondiale, e quindi l’orgoglio
dell’appartenenza nasce anche da quanto si produce
in attività di servizio in ogni parte del mondo.
Questo era uno degli obiettivi che Melvin Jones pose
nel 1917.
57
Magazine
 Polis
I giovani e la politica
Bisogna risvegliare nella società civile un forte
impulso di cittadinanza critica, la quale scuota dal torpore le coscienze e faccia riemergere le virtù civili. E
i Lions possono dare una buona mano per raggiungere questi obiettivi. Di Michele Giorgio
I
n una intervista fatta a Giuseppe Lazzati dal giornalista
G. Grampa nel 1984 sul rapporto tra giovani e politica il
professore così si esprimeva: “Perché i giovani sono oggi in
gran parte su posizioni di distacco, di disgusto e, talvolta, di
disprezzo? Le ragioni sono quelle che si ricavano dall’esperienza politica che questi giovani hanno sotto gli occhi. Io
sono persuaso che ci sia una parte di gioventù che coltiva
la volontà di veder attuata una politica che risponde al suo
nome: cioè scienza e arte di costruire la polis, cioè la città
dell’uomo. Riconosciamolo: è difficile vedere oggi nella
politica in atto questa intenzione, ma, se si desse qualche
segno diverso, sono persuaso che l’interesse ritornerebbe”.
Queste riflessioni, fatte dal professore più di un quarto di
secolo fa, ancora oggi risuonano come un monito per chi
auspica un radicale rinnovamento della politica.
Lazzati ancora nel 2011 tornerebbe a parlare di disgusto e
di disprezzo per la politica stando alle vicende personali di
molti politici corrotti e corruttori ed alle vicissitudini interne
ed esterne dei gruppi politici oggi presenti nella variegata
geografia partitica italiana in cui i partiti appaiono come
recinti impenetrabili che servono ad assecondare le ambizioni di pochi, i quali, a tutti gli effetti, si considerano gli
eletti.
L’azione politica intanto si fa sempre più miope preoccupata dell’oggi più che del domani.
Purtroppo si naviga a vista e poco si fa per garantire il
futuro ad un Paese che stenta a decollare, specialmente in
seguito alla recessione che lo ha colpito. I giovani, in particolare, hanno davanti un orizzonte oscuro che preclude
ogni possibilità di speranza. Oggi un giovane su quattro,
e nel Sud uno su tre, è senza lavoro. A volte il rimedio alla
disperazione per qualcuno è la consegna nelle mani della
mala che vive di espedienti illeciti al limite della legalità.
I giovani sani, però, vogliono essere ascoltati, ma non trovano facilmente adulti che sono disposti a farlo, a meno che
non siano uomini coraggiosi come il presidente Napolitano
che si è mostrato disponibile nei giorni delle manifestazioni
per la contestazione della legge di riforma universitaria.
58
Eppure, spesso, sono portatori di idee creative che spesso
affogano nel nulla di fatto perché non vengono prese nella
debita considerazione.
D’altra parte gli esempi degli adulti che si presentano ai
loro occhi a casa o nella società, non sono molto edificanti.
Specialmente di quegli adulti che hanno responsabilità
politica e che dovrebbero essere per loro i punti di riferimento sicuri per onestà, disinteresse e servizio.
La politica urlata e chiacchierata non li soddisfa ormai da
tempo; anzi non li entusiasma, ma li infastidisce. E questo
loro atteggiamento è presente a tutti i livelli, dal comunale,
al regionale, al nazionale.
Lazzati dice: ma se si desse qualche segno diverso, sono
persuaso che l’interesse ritornerebbe.
Ma il guaio è che a tutt’oggi non si registra ancora alcun
segno inverso.
Conflitti di interesse, manipolazione massmediale, accaparramento di poltrone, favoritismi, illeciti, corruzione,
immoralità diffusa sono all’ordine del giorno dei notiziari
giornalistici e televisivi. Un gossip sfacciato incuriosisce gli
amanti di certi rotocalchi. Si infanga la giustizia e si chiede
l’impunità, e così via discorrendo.
Di fronte allo spettacolo inverecondo di accuse e litigi frontali, di sfide lanciate con parole offensive o gesti osceni, cosa
si vuole che facciano i giovani?. Provano disgusto e basta.
Allora, per dare qualche segno inverso, è necessario correre
subito ai ripari depurando la politica dal malaffare, dagli
esempi scandalosi, dall’arrivismo, dall’egoismo.
Occorre rifondare la politica riportandola, come dice Lazzati, a scienza e arte di costruire la polis.
E la politica, per essere scienza e arte rivolta esclusivamente
alla costruzione della città dell’uomo, ha bisogno di un
salutare bagno di cultura e della presenza di uomini esemplari che siano anzitutto degli educatori per i giovani. (...)
Tutto questo sarà possibile se si risveglierà nella società
civile un forte impulso di cittadinanza critica la quale scuota
dal torpore le coscienze e faccia tornare a riemergere dalla
dimenticanza le virtù civili sulla cui base si possa condannare tutto ciò che offende il pubblico pudore e che obblighi
i cittadini a “scandalizzarsi” verso tutto ciò che spinge la
politica verso la perversione sollecitandoli ad alzare la voce
e ad assumere una coraggiosa “posizione-contro”.
Solo così ritornerebbe l’interesse per una politica capace di
coinvolgere soprattutto i giovani.
Questo vale per l’Italia, ma vale anche per tutte le realtà
periferiche. E i Lions possono dare una buona mano per
raggiungere questi obiettivi. La cittadinanza critica è
soprattutto un loro compito.
 Anno europeo del volontariato
Facciamo la differenza
La cittadinanza attiva: risposta all’individualismo per la
promozione di una coesione sociale ed economica.
Mettere in rete la solidarietà. Il ruolo dell’Europa. Di
Antonio Laurenzano
“V
olontari, facciamo la differenza!”: è questo lo slogan
scelto dall’Unione Europea per proclamare il 2011
Magazine
“Anno europeo del volontariato”.
“Il volontariato è una delle dimensioni fondamentali della
cittadinanza e della democrazia, nella quale assumono
forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non
discriminazione e in tal senso contribuirà allo sviluppo
armonioso delle società europee”.
Con questa motivazione il Consiglio europeo di Bruxelles
ha inteso proporre alla comunità internazionale il riconosci-
al volontariato di rafforzarsi”. Facilitare cioè il lavoro dei
volontari e incoraggiare altri ad impegnarsi al loro fianco
per costruire legami sociali forti e duraturi, per far crescere
il volontariato, ridurne la frammentazione e migliorarne la
qualità.
L’Anno europeo si sovrappone e si integra con le attività
promosse dall’ONU in occasione del decimo anniversario
dell’Anno internazionale dei volontari. “Affinché la nostra
speranza di costruire un mondo migliore e più sicuro non
sia soltanto un vago desiderio, abbiamo bisogno dell’impegno dei volontari più che mai”, ha affermato l’ex Segretario
Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan.
C’è da augurarsi che l’esercito silenzioso dei volontari trovi
quest’anno la giusta e definitiva consacrazione. Di fronte al
disinteresse del mercato ad occuparsi di sociale, di fronte
alla riduzione di risorse pubbliche, dietro il paravento della
“sussidiarietà”, il volontariato rappresenta l’architrave
imprescindibile di un nuovo sistema di relazioni sociali.
Un sistema relazionale al quale non mancherà il contributo
del lionismo.
 Etica & valori
mento dell’attività di volontariato e il suo valore umanitario
nella consapevolezza che il “terzo settore” rappresenta un
pilastro importante nella promozione del benessere sociale.
In Europa almeno 3 cittadini su 10, ben oltre 100 milioni
di persone secondo i dati forniti dal più recente sondaggio
di Eurobarometro, fanno volontariato in vari settori (solidarietà, arte e cultura, ambiente, sostegno umanitario, ma
anche sport) e l’80% di loro afferma che la partecipazione
attiva nella società è parte fondamentale della loro vita.
I volontari, nella loro eterogeneità, rispecchiano la diversità
dell’Europa sociale poiché sono coinvolte persone di tutte
le età, donne e uomini, persone aventi background etnici e
religiosi diversi. Espressione di partecipazione civile per lo
sviluppo equilibrato della società e il rafforzamento della
coesione sociale. E’ rilevante il valore, anche economico,
del volontariato, soprattutto se rapportato a quelle aree
di intervento, in particolare il settore dell’assistenza sociosanitaria, dove è carente la presenza dello Stato. E’ la risposta vincente all’inquietante individualismo dei nostri tempi
per l’affermazione di un nuovo modello di welfare.
Cento milioni di persone al servizio degli altri, impegnate
con azioni di cittadinanza attiva in grado di aumentare
la solidarietà sociale. Un numero importante destinato a
crescere nel corso dell’anno grazie anche all’assegno di 8
milioni di euro staccato per l’evento. Soldi che suddivisi
tra enti locali, regionali e nazionali serviranno a creare condizioni più favorevoli alle azioni di volontariato, con strumenti nuovi e una maggiore visibilità sul territorio. Grande
rilevanza sarà riservata alla realizzazione di studi di ricerca
e alla diffusione dei relativi risultati, mentre incontri sotto
forma di evento provvederanno a creare momenti di scambi
virtuosi in merito a esperienze vissute sul campo,
Obiettivo di fondo: suscitare una presa di coscienza collettiva a livello europeo, sensibilizzare l’opinione pubblica e
mettere in rete la solidarietà per rimuovere egoismi (privati)
e ritardi (pubblici). L’auspicio dell’Unione europea è che
“le associazioni di servizio, le imprese e i governi possano
lavorare insieme per realizzare un habitat che permetta
L’insuccesso
dà spesso alla testa
Che il successo dia alla testa è abbastanza usuale.
Il guaio è quando ad andare alla testa è l’insuccesso
perché per quest’ultimo non vi è alcuna giustificazione. Di Carlo Alberto Tregua
S
i dice spesso che il successo dà alla testa, nel senso che
alimenta un aspetto negativo della personalità umana e
che fa crescere indebitamente l’ego individuale.
Intendiamoci, quando il successo è meritato, è ovvio che al
suo titolare vengano riconosciuti il merito ed anche la forza
e l’abilità per averlo conseguito. La questione non sta nel
successo in quanto tale, ma nel fatto che ognuno lo sfrutti
per conseguire vantaggi a scapito di altri.
Quando il successo si consegue con la forza necessaria,
posta su un progetto corredato dagli opportuni requisiti,
esso va iscritto nel campo del bene. Quando, invece, viene
conseguito immeritatamente, anche a seguito di imbrogli o,
peggio, a seguito di corruzione, esso va iscritto nel campo
del male.
Quasi sempre il successo onesto non è mai elemento di
vanto, mentre quello disonesto, non essendo figlio di proprie capacità, viene utilizzato contro gli interessi generali.
In ogni caso, il successo crea invidia e gelosia. Invidia, da
parte di chi non sia stato all’altezza di conseguirlo; gelosia,
da parte di chi non ha avuto le capacità competitive per
partecipare ad una gara onesta, ovvero, se ha partecipato,
ha perduto.
Che il successo dia alla testa è abbastanza usuale. Il guaio
è quando ad andare alla testa è l’insuccesso perché per
quest’ultimo non vi è alcuna giustificazione, seppure vi può
essere più di una motivazione. L’insuccesso, cioè quando
non si riesce a conseguire un risultato, anche per cause indipendenti dalla propria volontà, può dare alla testa perché
59
Magazine
genera intossicazione, non consente di ragionare pacatamente ed oggettivamente e, di conseguenza, produce un
offuscamento fuori dal campo dell’obiettività.
Quante persone sono spinte da una grande forza d’animo,
da una sorta di motore interiore, che fa moltiplicare le loro
energie e fa loro raggiungere delle mete che normalmente
non raggiungerebbero? La forza d’animo è quella leva
formidabile che fa trasformare uomini comuni in persone
eccezionali. Non in quanto compiano opere eccezionali, ve
ne sono stati tanti nel passato, ma perché operano in modo
ordinario con eccezionali virtù.
Nella nostra epoca è diminuito fortemente il concetto
di successo perché basta che una donnetta mostri le sue
nudità in tv, che dica delle battute prive di senso per conseguirne uno provvisorio e momentaneo. Esso è effimero
perché non regge alla prova del tempo, il quale è un giudice
implacabile nel valutare le persone e le loro azioni.
Cicerone (106-43 a.C.), un principe dell’oratoria, fu famoso
per le Filippiche contro Antonio e pro Ottaviano. Pone alla
base della capacità delle persone la discussione, ovvero
l’arte del discutere di cui il discorso ne è l’oggetto. Per
conseguire il successo, Cicerone ricorda che bisogna avere
dei requisiti quali l’invenzione, la sottigliezza dell’ingegno, la competenza e la volontà. Tutti questi requisiti si
possono avere se durante la propria vita ognuno di noi ha
letto molto, non solo la storia, a cominciare da Salomone il
Giusto (970-930 a.C.) per arrivare alla filosofia, alla grande
letteratura e alla politica, quella vera e non la ridicola farsa
dei nostri giorni.
Il successo si ottiene anche esprimendo efficacemente,
imparando a memoria una grande quantità di fatti e circostanze, muovendosi con agilità dentro le regole sociali e
politiche della Comunità, conoscendo i trucchi del potere.
L’insuccesso è speculare al successo. L’insuccesso è comune
a moltissime persone, le quali si adeguano al tran tran di
tutti i giorni, non si pongono traguardi e sprecano la loro
vita in maniera colpevole perché non cercano di capire.
Ecco, il non capire come stanno le cose, quali siano i rapporti fra le persone, i meccanismi in base ai quali interagiscono fra esse, tutto questo è altamente colpevole. Ogni
persona è artefice del proprio successo o insuccesso. Ogni
persona è stata dotata dall’Essere superiore del libero arbitrio. Può scegliere di essere utile a sé o agli altri o vivere
come un’ameba o un parassita.
Il libero arbitrio è uno strumento meraviglioso, che noi non
adoperiamo nel modo adeguato, appoggiandoci spesso ad
altri o seguendo indirizzi che altri ci danno. Invece ognuno
di noi deve sapere cosa fare e cosa essere, utilizzando la
forza del sacrificio di cui siamo dotati senza limiti, se non
quelli della nostra povera umanità.
Non restare indifferente
Insieme a Telefono Azzurro per dire basta alla violenza sui bambini.
I
ndifesi, fragili, impotenti: sono sempre i più piccoli
a rimetterci. Le telefonate che arrivano a Telefono
Azzurro danno voce non solo alle vittime di violenze
da parte di adulti, ma anche ai ragazzi che subiscono
bullismo a scuola e via internet (cyberbullismo). Telefono Azzurro è da sempre attento ai tanti problemi che
riguardano la situazione dei bambini e degli adolescenti
in Italia, tra cui ricordiamo lo sfruttamento minorile, i
bambini stranieri, i bambini scomparsi, le tematiche
della separazione e della pedopornografia on line.
Gli abusi sui bambini e gli adolescenti, anche quando i
media non ne parlano, si compiono quotidianamente,
soprattutto tra le mura domestiche. Le chiamate che
arrivano oggi, al numero 1.96.96 di Telefono Azzurro,
dimostrano che troppo spesso i bambini sono vittime
di abusi psicologici, fisici, sessuali. Violenze che troppe
volte sono invisibili e rimangono inascoltate.
“L’infanzia che soffre - afferma Ernesto Caffo, fondatore
e presidente di Telefono Azzurro - è un problema che ci
riguarda tutti, nessuno escluso. Per tutelare la salute e i diritti
dell’infanzia è importante saper elaborare idee, progetti, competenze e interventi sempre nuovi. Per fare questo occorre
intercettare e coinvolgere in maniera attiva tutti coloro che
hanno a cuore il benessere di bambini e adolescenti e il loro
sviluppo psicologico”.
Il lavoro che ogni giorno Telefono Azzurro conduce
per tutelare sempre di più e sempre meglio i diritti dei
più piccoli è reso possibile anche grazie all’impegno
60
dei Lions Club che, attraverso un lavoro di sensibilizzazione e sostegno, da ventitré anni sono al fianco
dell’associazione.
Molto è stato fatto, ma ancora molto resta da fare. E’
per questo importante che tutti alziamo le mani per fermare la violenza sui minori, e non restiamo indifferenti
di fronte a un bambino che soffre.
Per questo Telefono Azzurro ha promosso una campagna di sensibilizzazione dal 6 al 27 marzo che si può
seguire sul sito www.azzurro.it, o chiamando l’infoline
al numero 800.090.335. Basterà un clic, o una semplice
telefonata, per avere le informazioni necessarie per
poter contribuire a dare una speranza ai minori che
subiscono maltrattamenti.
L’impegno e il contributo di ognuno possono fare la
differenza per riuscire a garantire ai nostri bambini un
futuro più sereno.
segui la nostra campagna
www.azzurro.it
Amici cari, aiutiamoli a crescere… grazie
anche al vostro aiuto da grandi saranno
cani guida da donare a chi non vede
Il Servizio cani guida dei Lions, una realtà del lionismo italiano
conosciuta e apprezzata nel mondo, vive con l’aiuto degli amici Lions che lo sostengono.
Aiutateci ad aiutare… come? Anche con il 5x1000,
un contributo concreto che non costa nulla.
Versamenti intestati a Servizio Cani Guida dei Lions Ente Morale Onlus
5x1000 > codice fiscale 97033970159
Bancoposta conto corrente postale n. 42123208
Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza
Cod. IBAN: IT92G0844001602000000245179
Banca Popolare di Milano (BPM)
Cod. IBAN: IT51V0558401609000000029255
Viale Abruzzi, 92 - 20131 Milano
Tel. 0229414202 - Fax 0229414883
Centro di addestramento
Via M. Galimberti, 1 - 20051 Limbiate (MI)
Tel. 029964030 - Fax 0299693168
www.caniguidalions.it
[email protected]
[email protected]
61
62
5 milioni di euro/160
Sovente nel passato sono stato
d’accordo con il pensiero di Sirio
Marcianò, ed ancor più lo sono nel
presente. Il suo modo di intendere
la nostra Aasociazione collima con
il mio.
Considero Sirio un Lions a tutto
tondo, che pur nel rigoroso rispetto
della migliore tradizione lionistica,
avverte la tensione di reinterpretare
il senso del “service” inteso come
azione fattiva di solidarietà verso il
bisogno.
Nulla di nuovo sotto la luce del sole,
diranno alcuni detrattori di questa proposta! Io direi invece che tutto è nuovo, in quanto
tutto è rapportato all’evoluzione - in questi anni
frenetica - della società in cui viviamo.
Il senso della proposta di Sirio è teso alla ricerca di mezzi efficaci per essere utili… per servire.
Proprio in momenti come questi, di ridefinizione e di assestamento di nuove realtà sociali, economiche, razziali e religiose,
occorre individuare con lungimiranza, l’emergere di nuovi problemi sociali.
Questa necessità ci costringe a combattere la nostra comprensibile
propensione a reiterare tipologie di service, pur commendevolissimi, che tuttavia, oggi, sono meno efficaci.
E questa tensione al servizio dobbiamo ricercarla dentro di
noi, dentro il nostro credo etico (quello vero, quello che viene
dall’animo di ogni Lions degno di questo nome, non dalle stentate
e distratte recite preprandiali).
Sirio ha chiaro che, se vogliamo mantenere il ruolo che i nostri
predecessori ci hanno trasmesso come lascito, dobbiamo essere
efficaci.
Per essere efficaci occorre: a) evidenziare temi sensibili e di grande
portata; b) essere disposti ad una formazione continua; c) assumersi in prima persona la progettualità dei service; d) assegnare
risorse commensurate alla importanza del tema.
Dovremmo davvero fare un censimento di quanto ogni socio (consapevolmente od inconsapevolmente) spende ogni anno per contributi a service di altre organizzazioni a cui noi Lions diamo una
delega che ci permette di restare comodi, nelle nostre sedi ma che
ci rende “invisibili” alla pubblica opinione.
Si potrà pensare che, per un anno o due, noi Lions decideremo di
versare il nostro denaro per service di cui noi (e non altri) avvertiamo l’urgenza, di cui noi (e non altri) saremo interpreti, di cui noi
(e non altri) siamo i “progettisti”?
Vedrete che poi la stampa, se faremo cose importanti, si interesserà
di noi!
Se questo è quanto pensa Sirio Marcianò, io sono incondizionatamente con Lui.
Guido dell’Acqua
PDG - Lions Club Bergamo Colleoni
quota per inserirli in un fondo
nazionale si metterebbero insieme
cinque milioni di euro con i quali
fare una ristrutturazione-restaurazione di un bene culturale, magari
non importante come il Colosseo,
ma ugualmente importante. Non
occorrerebbe gravare il socio, ma
utilizzare meglio il suo denaro,
anzichè destinarlo ad attività ludiche che non lasciano traccia.
La questione posta all’opinione pubblica può sembrare di importanza
relativa se valutata come un’attività di
associazione di servizio. Ma se si estendesse a tutte le associazioni di servizio italiane, le somme si moltiplicherebbero e i beni
restaurati diventerebbero parecchi. Operando in
questo modo si tramuterebbero tante parole al vento
in atti concreti e di vero beneficio per la collettività: un servizio
tout court.
Il dilemma: se da questo orecchio i soci delle associazioni culturali
e di servizio ci sentono o preferiscono continuare nei loro incontri
con menù ricchi, piuttosto che destinare le risorse per scopi concreti. Si tratta di esaminare concretamente comportamenti non
adeguati alla natura delle associazioni.
Queste ultime hanno moltiplicato eccessivamente il numero delle
loro realtà territoriali ed anche il numero dei soci con il risultato di
farne abbassare la qualità media, senza riferimenti a Etica & valori
che dovrebbero essere i punti cardini di un’azione. Qualunque
cosa si faccia, senza punti di riferimento morali, non ha importanza e si può considerare alla stregua di un’azione materiale che
non serve a nessuno.
Nella frequentazione di congressi nazionali e regionali non
abbiamo letto all’ordine del giorno alcun punto che faccia riferimento a Etica & valori. Eppure con la diffusione del materialismo
e della bulimia di cose ci sarebbe bisogno che si diffondesse la
necessità di adeguare i comportamenti ai criteri morali che distinguono fra il bene e il male.
Auspichiamo che i vertici responsabili aprano questo filone e
non si limitino a far ascoltare ai pazienti partecipanti le litanie dei
Codici etici senza che essi abbiano alcun impatto neanche nella
loro attenzione.
Servizio concreto ed Etica sono i due elementi che si intrecciano
in chi vuole distinguersi fra il blaterare ed il fare. Suggeriamo al
sognatore Marcianò di proporre l’istituzione di una fondazione
nazionale onlus, che possa godere dei benefici fiscali descritti
innanzi. Basterebbe che ognuno dei cinquantamila soci destinasse il cinque per mille a tale fondazione-onlus per accumulare
somme considerevoli da destinare ad opere concrete. Inoltre, la
fondazione-onlus potrebbe ricevere liberalità di ogni tipo, nonché
eredità, donazioni ed altri consimili risorse.
Non sappiamo se la segnalazione che diamo oggi possa conseguire un risultato concreto. Il nostro compito è quello di suggerire
soluzioni ed indicare cambi di rotta quando essa va in direzione
non conforme agli Scopi. Tuttavia, il nostro ottimismo ci porta a
pensare che qualcuno rifletterà su questa possibilità, insieme all’altra proposta di aprire un dibattito, nazionale e locale, lo ripetiamo,
su Etica & valori. Ci auguriamo di non trovare sordità, ma ascoltatori di buona volontà, animati dal fare e non dal parlare.
Carlo Alberto Tregua
Lions Club Catania Host
5 milioni di euro...
il parere dei lettori
5 milioni di euro e l’idea di un sognatore
per servire il Paese/161
Qualche tempo fa vi ho raccontato l’iniziativa di Diego Della
Valle che ha proposto alle istituzioni nazionali la restaurazione e
la ristrutturazione del Colosseo di Roma, forse il più importante
bene archeologico e culturale del mondo.
Il capo della Tod’s ha messo a disposizione dell’operazione venticinque milioni di euro attraverso la sua fondazione, che essendo
una onlus gode di benefici fiscali, tra cui: la deduzione fiscale della
liberalità del soggetto (persona fisica o giuridica) nella percentuale
del 10 per cento del reddito con un massimo di settantamila euro
annui; e l’essere destinataria del cinque per mille sui redditi delle
persone fisiche. Alla fine dell’operazione probabilmente Della
Valle avrà ottenuto un grandissimo ritorno di immagine con un
costo limitato.
Vi è un altro sognatore che ha lanciato un’idea analoga: si tratta del
direttore della rivista nazionale Lion, distribuita ai soci, che sono
circa cinquantamila, Sirio Marcianò. La sua idea è presto detta in
poche battute.
Dice Marcianò che se ogni socio stornasse cento euro dalla sua
5 milioni di euro/162
Caro direttore Sirio, favorevolmente colpito dal dibattito che si
è sviluppato intorno alla tua proposta di un service da cinque
milioni di Euro (!) ho voluto, come ho fatto spesso durante questo
mio anno di presidenza del Lions Club Venezia Host, “consultare
la base” inviando a tutto il Consiglio Direttivo un brevissimo questionario di cui ti do ora i risultati. L’iniziativa è piaciuta anche al
mio Governatore Dario Nicoli che legge questa mia mail.
Mentre il 100% risponde di ricevere regolarmente a casa la rivista
“Lion”, solo il 50% trova il tempo di leggerla o anche solo di sfogliarla! Conseguentemente la metà del CD, la parte più attenta e
coinvolta nel club, non era a conoscenza della tua proposta!
63
tion Onlus ed ancora non ha avuto il piacere di collaTutti si sono comunque dichiarati favorevoli a che
5 milioni di euro...
borare con i Lions.
il nostro club (primo del Triveneto, anno di fondail parere dei lettori
Mi spiace ci siano state associazioni che invece, pur
zione 1954) si esprimesse pubblicamente (cosa che sto
beneficiando del vostro prezioso contributo nel realizfacendo) nel dibattito in corso. Infine il 60% dei Lions del
zare i loro obiettivi, se ne siano poi infischiate, per usare le
Venezia Host, informati dell’iniziativa, si dichiara favorevostre stesse parole, del contributo ottenuto dai Lions.
vole alla stessa.
Considerato che ai singoli soci dovremmo poi chiedere l’impe- Nella nostra associazione mai abbiamo mancato di ringraziare e
gno economico mi pare, quindi, fondamentale adottare sempre valorizzare il contributo pur modesto ricevuto dai nostri amici
il sistema della verifica, migliorando la comunicazione interna ai e sostenitori, riuscendo negli anni a realizzare tante e tante cose
club, come pre-requisito di una migliorabile visibilità esterna. E belle.
questo indipendentemente da quello che, personalmente, può il Mi piace la vostra provocazione e penso possa esser utile e motivante per i vostri Lions avere un proprio progetto diretto sul quale
presidente di club pensare.
Bruno Agazia avere per l’appunto non la firma di Marcianò o dell’Associazione
Presidente Lions Club Venezia Host tal dei tali, ma la firma diretta di tutti i Lions d’Italia.
L’agire in modo diretto sul bisogno è la premessa indispensabile
per poi aver sempre un riscontro immediato sulla effettiva realiz5 milioni di euro/163
Carissimo Sirio, di questa tua provocazione ne abbiamo parlato zazione dei propri progetti.
anche in riunione di Circoscrizione: è interessantissima ed è quello L’utilizzo mirato e responsabile dei soldi raccolti non può prescinche noi Lions dovremmo ripetere tutti gli anni, per non essere dere da questo!
Massimina Poretti
scambiati per… chi sono? quelli che vanno al ristorante.
Presidente WAF Onlus
Non è il caso del mio club, situato in un piccolo paese dell’Umbria al confine con la Toscana, abbiamo ottimi rapporti con l’amministrazione comunale, con le scuole, con le autorità militari 5 milioni di euro/166
e religiose. Il problema che si sono posti tanti amici leggendo il Caro Sirio, la tua proposta, che definisci provocatoria, e forse lo
nostro mensile presenta varie tematiche ed interrogativi, chi deve è davvero, mi affascina come a suo tempo mi aveva affascinato e
approvare la spesa, (qui è il nocciolo) dove si fa l’intervento. Per convinto quella detta della “cena in meno”, che è sfociata nei serDella Valle è facile, decide lui. Tu devi individuare con il tuo staff il vice a favore del Burkina Faso. Quella proposta, che ora sta camprogetto Lion con i relativi costi e proporlo. Forse c’è bisogno di 80, biando la vita a migliaia di persone, era stata accolta da un numero
130 euro a persona, ancora non lo sappiamo. Non ci areniamo sul limitato di club ed era stata avversata da una parte dei governatori
localismo, ma su un grande progetto a livello nazionale e interna- dell’epoca, come ben ricordi. Ma il nostro buonsenso, la nostra
zionale, siamo la patria di tanti monumenti, che tutto il mondo ci voglia di aiutare chi ha bisogno di noi, hanno prevalso.
invidia. Vedrai che i Lions risponderanno, sono fiducioso. Evviva Tuttavia, credo che per avere il consenso che merita la tua proposta
debba essere rovesciata, invertendo la sequenza delle cose da fare.
la famiglia Lions.
G. Claudio Lucacchioni Prima un comitato di persone qualificate (non da titoli lionistici ma
Presidente Lions Club Città della Pieve scientifici, sociali, culturali) dovrebbe selezionare alcune priorità di
intervento valutandone anche i costi, la fattibilità, l’incidenza sulla
popolazione. Dopo di che questo comitato, integrato questa volta
5 milioni di euro/164
da soci qualificati, dovrebbe scegliere uno dei progetti e chiederne
Caro Sirio, ho messo all’O.d.G. dell’ultima assemblea di club del il finanziamento attraverso i meccanismi da te suggeriti.
24 marzo scorso la “Proposta Marcianò. Ipotesi di condivisione Difatti, questa è la mia opinione personale, è più facile raccogliere
del Club”. Si è generato un dibattito molto interessante e costrut- fondi attorno ad un progetto concreto. Per parte mia posso sugtivo. Emerge in generale una consapevolezza della scarsa visibilità gerire un intervento radicale sul territorio di zone interessate da
delle potenziali capacità dei Lions del Multidistretto 108 Italy per frane, smottamenti, alluvioni, esondazioni (e ne abbiamo anche
essere identificati con un service unico e di grande rilevanza. I ser- troppe): probabilmente troveremmo anche geologi ed ingegneri
vice operativi e di opinione dei nostri club, in generale riguardano lions disposti a fornire gratuitamente la loro professionalità.
sempre e in ogni circostanza un fabbisogno o una necessità tem- Caro Sirio, a titolo strettamente personale, come socio e null’alporale di una zona o di un argomento specifico che non lasciano tro, sostengo la bontà della tua iniziativa. Del resto, un eccesso di
traccia sul territorio nazionale.
temi di studio e di attività multidistretuali che ogni anno i nostri
Questa frantumazione delle nostre risorse non genera interesse e congressi cambiano democraticamente mediante votazioni (delle
curiosità sia nell’opinione pubblica che nella nostra associazione quali conosciamo anche i difetti) lascia tracce effimere e non è grastessa. Ne consegue che la tua provocazione di costituire un fondo dito ai club. Una sola attività, di durata pluriennale, concreta, visinazionale lionistico di 5 milioni di euro, grazie al contributo di 100 bile, incisiva troverebbe sicuramente più sostegno.
euro per socio è stata accolta con grande favore ed entusiasmo. Un caro saluto
Alcuni dubbi sono emersi sulla difficoltà di definire il service di
Federico Steinhaus
interesse nazionale e la destinazione logistica dello stesso, consiPCC - Lions Club Merano Meran Maiense
derando il nostro spiccato spirito campanilistico.
Altre osservazioni sulla gestione dei 5 milioni. Saremo in grado, 5 milioni di euro/167
noi italiani con i nostri vizi e difetti, di essere efficienti, capaci e Caro direttore, ho già risposto alla proposta in oggetto ricevendo
soprattutto integerrimi nella gestione di questo capitale econo- l’attenzione della nostra rivista al numero 5 milioni di euro/23.
mico come avviene con la LCIF?
Ora siamo a 158 e credo che molti altri interventi siano già arrivati.
Naturalmente essendo Lions e fedeli alla nostra etica e princìpi Ne ho letto molti incluso il tuo editoriale di marzo “5 milioni di
ci auguriamo e crediamo fermamente che ciò sia possibile. Per- euro… è spazio sprecato?” specialmente il lungo incipit.
tanto, l’assemblea approva a stragrande maggioranza la tua idea Mi hanno colpito alcuni contributi di autorevoli amici in cui era
e si augura che possa incontrare il favore generale dei 50.000 soci evidente l’assenza di entusiasmo e, questo in parte anche nel tuo
italiani.
incipit, l’uso di argomenti in negativo per motivare questo meraviGrazie Sirio per le tue idee estemporanee e costruttive.
glioso progetto che dice semplicemente “Realizziamo un Service a
Alberto Tartaglini livello MD 108 Italy” guarda caso “nel 150° anniversario dell’Unità
Presidente del Lions Club Milano Galleria d’Italia“.
I suddetti articoli, come talvolta accade negli incontri distrettuali
5 milioni di euro/165
quando parlano i PDG, se la prendono con i Presidenti ed i club
Sono Massimina Poretti, Presidente di una associazione di volon- che: non realizzano service importanti, distribuiscono minicontariato varesina, che opera in India, Cambogia, Senegal e Thailan- tributi ad altre associazioni, fanno beneficenza come le Vincendia oltre che far fronte, col nostro piccolo contributo, ad emergenze ziane, fanno solo meeting conviviali etc. etc.. Una pletora di luoghi
nazionali e/o internazionali.
comuni; alcuni concludono con “quando io ero… ho fatto il meglio
La nostra associazione si chiama Worldwide Assistance Founda- nel mio anno”.
64
In particolare mi ha colpito il contributo di Enzo Maggi, un amico
Lion con una trentennale esperienza che suggerisce dal 2009 di
abolire il Multidistertto che costa 500.000 euro/anno realizzando
così il 10% di un progetto credo da lui legittimamente non condiviso.
Io in un articolo pubblicato nel 2007 sulla nostra rivista, proponevo di abolire i Distretti; la disgrazia del lionismo italiano. Lo feci
riprendendo un articolo di G. Del Rosso che faceva notare come
nel tempo tutto si era gonfiato a dismisura, i Distretti da 8 a 17,
pur in presenza di una diminuzione di soci “da allarme rosso” (G.
Rigoni).
In quell’articolo dicevo “Eliminiamo gli impalpabili Distretti con i loro
pletorici organigrammi e lasciamo solo il Multidistretto con leggere strutture stabili e visibili. Gli attuali Distretti trasformiamoli in Circoscrizioni
(con Presidente, Segretario e delegati ai Service nazionali) e le attuali Circoscrizioni in Zone (con Delegato di Zona, Segretario e delegati a Service
regionali). Congressi Circoscrizionali per eleggere Presidenti, Delegati di
Zona e delegati al Congresso Nazionale ove si elegge il Governatore del
Distretto Italy, il tutto ogni 2 anni. Che rivoluzione e che semplificazione!
Un solo Statuto, Un solo Regolamento, Un solo Organigramma, Una
sola “Rivista”, meno soldi buttati (4 Milioni di euro/anno), Una chiara e
coerente visione della nostra Organizzazione e delle cose che facciamo”.
Caro direttore, la nostra rivista “LION” di tutte quelle in circolazione in Italia è l’unico spazio non sprecato. Resta fermo su
questo sussulto di orgoglio e sentimento di appartenenza e non
farti trascinare nei luoghi comuni della critica a Club e Presidenti.
Nella nostra Associazione di Club, senza Club e Presidenti non
c’è ragione per far esistere 17 Distretti, alcuni asfittici con meno di
1.500 soci, Multidistretti etc, etc.. Grazie per l’attenzione
Emmanuele La Tanza
Lions Club Massafra Mottola Le Cripte
5 milioni di euro/168
Caro Sirio Marcianò, vorrei complimentarmi con te per l’“ottimo”
editoriale della rivista mensile Lion del mese di dicembre 2010.
Voglio anche esprimere il mio grande rammarico che accompagna l’apparente ritardo (circa 3 mesi) con il quale mi complimento
(danno inestimabile sul piano dei sentimenti e delle relazioni visto
che vivo, come pochi ormai, agganciata al piano di realtà “reale”
e non virtuale).
Il sentimento di rammarico nasce dallo stupido inconveniente che
continuo a subire (come tanti di noi inscritti ai club lions) di ricevere la rivista di cui sopra, con “dannato” ritardo (mediamente di
3, dico tre, mesi). Colpa delle Poste Italiane? Colpa dell’organizzazione interna al nostro sistema lionistco che, come direbbero a
Napoli, un po’ ci è, e un po’ ci fa?
Vedi, molte opportunità e “offerte” di partecipazione legate ad
eventi di respiro, che pure con tanto impegno e sudore dei pochi o
dei molti (?), si organizzano sul nostro territorio nazionale e - non
ultimo - di rete lionistica, vengono fatte-fuori dai tempi “scaduti”
(partecipazione attiva con elaborati scientifici al congresso di Trieste, con scadenza 31/12/2010) perché, magari, ci troviamo semplicemente o “tristemente” (per quanto mi riguarda) già al marzo
dell’anno successivo!
Al dunque: non è tanto la solita protesta “solfosa” e sterile di ciò
“che non va”, che pure dichiara espliciti danni consequenziali alla
mia persona sociale, professionale e lionistica, ma è soprattutto un
“inganno di stile” ed “un errore di strategia” che si traduce in una
“deformazione economica” per i singoli e per tutta la comunità
lionistica. “Il tempo è denaro” ed il tempo energetico e di competenza che molti di noi potrebbero offrire all’organizzazione vengono deformati in un amaro sentimento, che si ritorcerà, prima o
poi, contro l’iniziale opinione che ci si è organizzati nel cuore nei
confronti dell’organizzazione stessa. E quando si tocca il cuore, è
quasi come un disastro ambientale, spesso rende irreversibile ciò
“che c’era prima”!
E basteranno persone come te, d’intento nobile, di scrittura competente e di altrettanta visione prospettica ed intelligente, a sollevare le sorti, delle aree umane lionistiche disastrate?
E’ vero che la forza della parola supera le montagne, ma intanto
deve arrivare nei tempi debiti! e tu, il tuo editoriale lo ha scritto nei
tempi giusti (prima di Matera) traducendo un polso ammalato e
desueto del nostro statuto, e soccorrendolo con un’amabile riflessione e concreta proposta fattibile da subito… solo se lo si volesse.
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bilità di un seguito concreto ti assicuro l’adesione più
protocollo burocratico lionistico, l’avrei già “messa ai
il parere dei lettori
completa ed entusiasta del mio club. Non porremmo
voti”! altro che: fatemi sapere che ne pensate… modalimiti di cifra e naturalmente tanto meno ci impuntelità, questa, sicuramente rispettosa dei passaggi burocraremmo sul cosa si dovrebbe fare con i tanti soldi che si
tici e opinionistici su cui si fondano le nostre democrazie!
potrebbero avere a disposizione, se non quello della diretta
Ma non coglie il tempo debito - dal punto di vista strategico
- quelle forze di minoranza che con competenza potrebbero unirsi conoscenza nel vederli spesi bene e senza che giri della colla. E,
in una fattorialità che… risolleverebbe le sorti… e le speranze! intanto che ci siamo, perché non vuoi affrontare il devastante tema
Se, poi… l’imput arriva a me o ad altri con tre mesi di ritardo! La della inutile sovranità d’ogni club che dovrebbe vederci tutti in
parola è sacra; e va rispettato il tempo in cui viene emessa se ha una sola linea per il bene comune?
il compito divulgativo che è precisamente quello di un giornale! Fino a quando saremo capaci di restare così sparsi riusciremo a
C’è una parte di me che si sente fuori tempo massimo per farti i polverizzare le notevoli risorse gettandole nell’immenso cassone
complimenti! Ma supero la dèfaillance emotiva e mi dico che devo del nulla.
essere costruttiva nonostante le “forze avverse”. (magra consola- E vado avanti affrontando l’insistente concetto di formazione che
è tutto da rivedere all’origine in quanto ritengo che la prima e vera
zione).
Queste aspre e non da meno sincere constatazioni, calzano a pen- formazione stia tutta nella scelta del proponente ogni socio nuovo:
nello con le eclettiche, quanto professionalmente compite proposte quella persona mostra di possedere una coscienza?
che sono all’interno del tuo editoriale e che tengono proprio conto L’unica fruttifera formazione sta nel recepire le qualità morali di
delle dispersioni “economico-energetiche” del nostro sistema lio- chi si va a proporre e non conta il numero di persone che si porta
nistico, che andrebbe revisionato e modernizzato con un contri- all’interno solo per motivi numismatici.
Il club ha il grande dovere di informare, sapendo che il soggetto
buto di ottica imprenditoriale.
D’accordissimo su questo, ti chiedo: non è forse “la cittadinanza con il quale si entra in contatto ha già intrinseco il concetto di
umanitaria” una materia prima sulle cui risorse contare? Allora, volersi sentire Uomo Lions.
trattiamola bene perché possa generare i frutti migliori! Tu mi Ma per fargli capire di essere entrato a far parte di un’entità imporsembra un buon frutto, ed anch’io mi considero tale. Ma se con il tante ci vorrebbe l’esempio di ciò che abbiamo saputo fare con
mio giuramento ai Lions, già mi metto a disposizione come frutto l’impegno, per aiutarlo a crescere.
dalle buone speranze, perché poi lasciarmi marcire nei… ritardi Senza l’interesse sincero per recepire le nuove povertà, come ci
ha suggerito il mio amico Governatore Francesco Rasi, non si farà
ed altro?
Nel tuo editoriale ho trovato competenza “sensata” (così tanto tanta strada per saperci far apprezzare all’esterno come si vorrebbe.
rara nell’attualità generale e -ahimè - anche in quella lionistica); Le solitudini, la sofferenza di chi è senza mezzi e senza speranza,
ma anche “innovazione programmatica” e, dunque, possibilità di l’aiuto per le coraggiose ragazze madri sono soltanto alcuni degli
un progetto aggregativo di più ampio respiro che, per esempio, enormi problemi presenti nella nostra società e debbono essere
non ci lascerebbe morire a noi stessi e al giuramento che “un dì” considerati per dar voce e seguito al nostro Codice.
decidemmo di sottoscrivere nello spirito che ci era stato proposto! Ma noi, quali esempi saremmo in grado oggi di offrire a chi ci
Sono un’ultima ruota del carro rispetto a tale organizzazione che osserva per presentarci con l’autorevolezza che gradiremmo avere
vanta una storia di coraggio, disponibilità e dedizione interperso- e di cui potremmo disporre se volessimo?
nale e che proprio su queste basi ha costruito una rete mondiale Le chiacchiere che spesso ascoltiamo ed anche facciamo sono quasi
di efficienza “in campo”; e ho accettato di parteciparne a pieno sempre operazioni di pura facciata, tanto futili quanto invisibili se
titolo tre anni fa, al mio ritorno dalla vita in Norvegia proprio per non addirittura dannose.
collegarmi a coloro che nel cuore, nella testa, ma, soprattutto, nello Cosa ha fatto chi pretende di aver qualcosa da insegnare? Io non
lo so, sono curioso.
sguardo, si ritrovassero per riconoscersi dalla stessa parte.
Sappi - anche se in enorme ritardo! - che io sto dalla tua… ma Per questi motivi mi metto a tua disposizione formulando il voto
voglio la rivista in tempi umani! Perché il tempo è umano quando che si voglia finalmente scegliere la grande via che potremmo spanon ruba possibilità di aggregazioni costruttive alla scintilla di lancarci davanti.
Con simpatia e gratitudine
sguardi come il mio o il tuo.
Beppe Paganini
Ornella Marconi
Lions Club Piacenza Sant’Antonino
Lions Club Napoli Futura
5 milioni di euro… Di sogni e dintorni/169
Dopo averti letto, caro Sirio, mi sono convinto di condividere maggiormente ciò che sosteneva oltre duecento anni or sono Chateaubriand allorché affermava che il cuore si spezza solo se tentiamo di
staccarlo dai sogni o dai ricordi.
Ed io, per non smentirlo e conservarmi il cuore, ho continuato
dall’anno 1969, quello in cui sono diventato socio del Lions Club
di Mantova, ad operare in modo di farlo diventare vecchio e di
volerlo trasportato dalla Diocesi alla Parrocchia.
Ho avuto la ventura di svolgere l’incarico (dico io insistendo, non
la carica) di Vice Governatore negli ultimi anni del settanta, nel
Distretto 108 Ib e l’anno successivo fui invitato a candidarmi per
assumere il ruolo di Governatore. Rifiutai ogni pressione per la
ragione che durante il mandato di Vice avevo notato che le mie
idee, (simili alle tue che palesi oggi), non collimavano affatto con
tutti quanti avevano svolto il mio ruolo: provi a smentirmi sul
giornale chiunque potesse farlo.
Ero stato definito, per le mie posizioni che sostenevano fosse necessario il dover unire gli intenti di ogni club per creare un Unicum
ed il voler evitare qualsiasi spreco a tutti i livelli comprese le spese
Distrettuali, il contestatore ante litteram.
Capii allora che il duro percorso da compiere per arrivare a concretizzare quanto sognavo sarebbe stato assolutamente impercorribile… quasi come oggi.
Per tali motivi sono pienamente d’accordo con tutto quanto hai
recentemente proposto perché il sogno di un Centro che coordini,
incomincia da allora e non è mai morto.
66
5 milioni di euro/170
Egregio direttore, ogni anno sono più di 500 i pazienti italiani
che necessitano di una donazione compatibile per il trapianto di
cellule staminali emopoietiche, ossia che sono in grado di rigenerare le cellule del sangue. Tanti di questi malati, bambini e adulti,
sovente affetti da leucemia acuta, se non trovano con sollecitudine un midollo osseo compatibile sono destinati a morire, ma
si potrebbero salvare col sangue del cordone ombelicale donato,
raccolto e bancato.
Sì, io ho un sogno, egregio direttore, lions Sirio Marcianò: veder
triplicare fino a 75.000 unità l’inventario disponibile nelle Banche
del Sangue Cordonale del Servizio Sanitario Nazionale, per uso
trapiantologico al fine di consentire di soddisfare il fabbisogno
nazionale e concorrere al soddisfacimento di quello internazionale.
Sogno di aiutare qualcuno a riagguantare la vita: la mia è utopia?
Con semplicità mi pongo di fronte all’obiettivo della donazione
del sangue cordonale e all’estensione della donazione altruistica
ed ecco si apre davanti a me un orizzonte che non riesco ad abbracciare con la misura dello sguardo, comprendo sempre più il valore
immenso della vita umana, di quella vita che sta per sfuggire e che
solo una piccola sacca di sangue potrebbe far rifiorire.
Per raggiungere l’obiettivo “75.000” occorre un importante sforzo
promozionale a favore della raccolta e conservazione del sangue
cordonale per uso solidaristico. Ma occorre altresì promuovere il
potenziamento, in termini di risorse umane e tecnologiche, della
rete nazionale delle Banche del Sangue del Cordone Ombelicale;
senza dimenticare il ruolo fondamentale della ricerca scientifica
sulle cellule staminali cordonali per le aspettative del futuro, la
qualità della vita e la salute di tutti i cittadini.
I Lions italiani sono in grado, con forza e tenacia, di abbracciare
questo progetto, catalizzando positivamente l’attenzione di tutta
l’opinione pubblica. “We serve?” Forse è qualcosa di più!
Francesco Di Bella
Lions Club Genova Albaro
5 milioni di euro/171
Caro Sirio, da quel che leggo (Lions n. 3/2011), le adesioni alla
“provocazione” 5 milioni di euro sono arrivate a 158. Molto lontane dalle 50.000 necessarie.
E se la “provocazione” venisse indirizzata ai presidenti di club? E
venisse condivisa dai 1.320 club?
Quel che è certo, è che hai colto nel segno. Troverebbe realizzazione, per la prima volta in Italia (non so altrove), il fondamentale
precetto del codice lionistico. I “Service Lions”, denominati Lions
Club, dimostrerebbero la “serietà della vocazione al servizio” “con
l’eccellenza delle opere”. Perché tale sarebbe l’opera realizzanda
con 5 milioni di euro. Eccellente. Ed eccellente sarebbe l’immagine
del suo autore: i lions italiani.
Ti devo confidare che, anche se nei limiti territoriali di zona, il tema
è discusso. E lo è perché ci si rende ragionevolmente conto della
modesta rilevanza (oltreché dell’invisibilità) dei service di club.
La tua “provocazione”, invece, è esaltante. Anche se mi sembra
difficile poterla realizzare ogni uno o due anni. Sarebbe sufficiente
ogni cinque. Comunque, personalmente aderisco.
Elio Perrone
PDG - Lions Club Lecce Host
disposizione per sostenere questa crociata. Cordialmente.
Aldo Pollini
Lions Club Vigevano Colonne
5 milioni di euro/173
Bravo Sirio, la tua perspicace proposta, che a me sembra nasca
come stimolo a scuoterci dal nostro “torpore”, la condivido
appieno.
L’iniziativa che vedrebbe tutti noi soci Lions uniti in un impegno
collettivo ci permetterebbe 1) di superare gli individualismi dei
club, 2) di operare concretamente nel territorio italiano, 3) di dare
ampia visibilità alla nostra associazione.
Pensa: la progettazione e l’organizzazione di un service nazionale
comune, unico, esclusivo, di grande respiro, con la peculiarità di
“guardare” e di “rispondere” alle richieste e ai bisogni di tutto il
nostro territorio, che impresa straordinaria! Che sogno! Possiamo
davvero coltivarlo insieme tutti quanti? Possiamo davvero sperare che amici-soci di provata capacità e di libero pensiero possano
guardare alla fattibilità dell’iniziativa, proponendo una ben strutturata “rosa” di progetti, dai quali estrapolare poi il “Service” dei
Lions italiani? Io ci spero.
Marina Falzone
Lions Club San Cataldo
5 milioni di euro/174
Caro Sirio, la tua idea può segnare una svolta epocale nel lionismo.
Forse questo non è il migliore dei mondi compossibili, forse non
tutti i nostri club sono pronti e allora, visto che “natura non facit
saltus”, partiamo con uno o più Distretti che possano costituire la
massa critica per lo sviluppo d’iniziative importanti, esemplari,
durature.
5 milioni
di euro/172
The Lion 205x135
US:The
Lion 205x135 US 24-02-2011 8:55 Pagina
1 Poi ben vengano gli altri!
Carissimo Sirio, faccio riferimento alla tua (se così vogliamo) pro- Quanto propongo non è certo un atteggiamento da primi della
vocazione. Sono pienamente d’accordo con te e rimango a tua classe, ma un esperimento “glocal” da apripista in corpore vili.
Ogni giorno,
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67
saria; magari con una piccola integrazione finale dei
Esempi di valide iniziative comuni li abbiamo visti
5 milioni di euro...
soci. Inoltre, “more solito”, una parte (piccola, media
sempre riuscire, quali il recente restauro dell’aula del
il parere dei lettori
o grande) dei club non parteciperà al progetto e quindi
Parlamento Subalpino ad opera del 108 Ia1, o - in scala
sarà forse necessario o ridimensionarlo o trovare degli
ridotta - il service “Nati per vivere” della Zona 21 108 Ib2
sponsor “pesanti” che, se il progetto sarà di notevole spes(e tanti altri), ma i 100 euro/socio costituiscono un decisivo
sore e molto visibile, potrebbero essere interessati a figurare
salto di qualità: consentono alle nostre iniziative congiunte di
liberarsi dalla saltuarietà e di avere quel più ampio respiro neces- al nostro fianco, anche se non saremmo più soli come tu auspichi,
ma Machiavelli docet. La scelta del Progetto per ora è prematura
sario per centrare obiettivi incisivi e di ampia risonanza.
Agostino Braga se ne potrà parlare più avanti quando l’iniziativa sarà decollata.
Lions Club Brescia Host Per quello che può valere conta su di me.
Sergio Gigli
Lions Club Valle Tiberina
5 milioni di euro/175
Caro Sirio Marciano, idea brillante, eccezionale che va appoggiata
e portata avanti senza se e senza ma. Mi spiace osservare che 5 milioni di euro/178
nessun presidente (o pochissimi), in questi due mesi, abbia non Caro Sirio, ho letto il tuo appello per un service importante che dia
maggiore visibilità alla nostra associazione. Giusto, però non sono
dico aderito ma neanche commentato!
E’ un’idea che sicuramente ci farebbe fare un salto di qualità in ser- d’accordo sul sistema da te proposto. Noi abbiamo risorse per
vice (che dovrebbe essere il nostro fiore all’occhiello) ed in ritorno fare grandi cose ma le utilizziamo male, le sprechiamo. E poi ho
sempre sentito dire che non dovremmo essere noi a metter mano
di immagine, più tutto il ‘’resto’’ a cascata.
al portafoglio ma recuperare risorse dall’esterno.
Coraggio! Forza con le proposte.
Io mi sto attivando ed il primo suggerimento è di farlo, inizial- Cento euro non spostano un bilancio, ma il problema è un altro.
Il problema di fondo è che noi oggi abbiamo una struttura che
mente, a livello Distrettuale in modo
da essere più agili e meno burocratici, da estendere alla collabora- poteva andar bene quando l’associazione è stata fondata, ma
non più oggi. Noi sperperiamo risorse inutilmente per la nostra
zione di tutti i distretti.
Per quello che riguarda la prima proposta che faccio: prendere struttura. Non voglio tediare te e gli altri soci Lions con un lungo
discorso. In sintesi noi avremmo bisogno di una presidenza naziospunto dai nostri temi di studio nazionali.
Una considerazione rivolta agli scettici: la sponsorizzazione del nale in carica pluriennale ed una unica fondazione Onlus, per i
restauro del Colosseo da parte di Della Valle (Patron Tod’s) solo service di grande respiro, fondazione che potrebbe ricevere contriannunciato, per ora, ha già avuto un ritorno di immagine enorme buti da enti e privati. Via i distretti ed altre pastoie che assorbono
senza aver tirato fuori un solo euro ed una corsa a partecipare da solo risorse senza nulla produrre. Sai quanto i club versano per
mantenere i distretti? Ed a cosa servono? Solo a far venire la cirrosi
parte di altri sponsor.
Ruggero Comotti epatica al governatore di turno? Ai club gli interventi in area locale
Lions Club Milano Host alla fondazione i grandi interventi a carattere nazionale ed internazionale. Qui vedo il nostro futuro.
Gianni Carnevale
5 milioni di euro/176
Lions Club Bra Host
Caro Sirio, l’idea del versamento di euro cento per ogni lion italiano per una grande opera lionistica è da me pienamente condivisa. Vedo dalla nostra rivista che molti amici ti seguono e molti 5 milioni di euro/179
suggerimenti ti hanno dato: io non desidero renderti il compito Caro Sirio, le tue proposte inebrianti mi danno… la carica. Sono
d’accordo su quanto esponi nel tuo editoriale, ma come sottolipiù difficile, ho piena fiducia in te e nella tua iniziativa.
Portala avanti nel modo che credi più opportuno poiché idee e neava qualcuno troviamo soluzioni che non diano adito a facili
egoismi.
capacità non ti mancano. Un abbraccio.
Anna Ranzani
Mario Accossato
PDG - Lions Club Ferrara Ercole I d’Este
PDG - Lions Club Asti Host
5 milioni di euro/177
Caro Sirio, ho atteso un po’ prima di scriverti un mio pensiero sulla
tua provocatoria proposta “5 milioni di euro” perché ho voluto
riflettere. Sono in linea con te, come lo sono stato a suo tempo
(con il mio club) per “Una cena in meno”! Bisogna fare qualcosa
di grande e di molto visibile se vogliamo guadagnare credibilità e
visibilità a livello nazionale come Multidistretto, come già avviene
per i club a livello locale. Ho però, nel mio “pragmatismo” e/o
“pessimismo razionale” derivante dal mio passato di Dirigente di
Ricerca, qualche perplessità sul “come” sarà possibile raccogliere
i fondi auspicati.
Una crisi economica globale e locale ci attanaglia, gli sponsor degli
anni passati sembrano essere “evaporati” come acqua al sole; per
il Calendario Lions 2011 del mio club, realizzato con i Poster per
la Pace fatti da alcuni alunni del nostro territorio, abbiamo chiesto solo 100 euro di contributo ad ogni sponsor ed abbiamo avuto
grosse difficoltà a completare la cifra necessaria.
Mi chiedo quale procedura sarà possibile utilizzare se vengono a
mancare gli aiuti esterni?! Non possiamo chiedere a tutti i Lions
Italiani di “mettere la mano in tasca” e donare 100 euro a testa;
la cifra sembra modesta ma in realtà non lo è ed inoltre abbiamo
ormai abbandonato la “beneficenza a nostro carico”. Potremmo
allora proporre un risparmio nelle spese del club da realizzare
svolgendo i Consigli Direttivi e le Assemblee senza la successiva
conviviale (o trasformandola in un semplice buffet) e riducendo le
spese delle serate ufficiali (senza nulla togliere alla loro solennità)
essendo più parchi a tavola; ne guadagneremo anche in salute
senza ridurre le occasioni di amicizia ed incontro; non dovrebbe
essere difficile raggiungere in una annata lionistica la cifra neces-
68
5 milioni di euro/180
Caro Sirio, la mia prima reazione: come non condividere e, conoscendo un po’ i Lions, mi sono detto, vedrai che accoglimento
trionfale iniziale.
Leggendo tutte le lettere che gli amici ti hanno inviato, con sorpresa, ma mica tanto, ho notato qualche nota fuori dal coro (una
decina, circa il 10% del totale). Qualcuno non si è fermato al primo
impatto, ma ha voluto approfondire. Ed ho trovato spunti interessanti: non li cito tutti ma voglio soffermarmi sulla lettera di Bruno
Donetti (la numero 100). Sembra che l’abbia scritta io, anche se non
posseggo la scioltezza dell’amico.
Quante volte ho detto e ripetuto durante il mio mandato che noi
Lions non dobbiamo fare beneficenza, salvo piccoli interventi
umanitari nel nostro territorio, ma dobbiamo essere portatori di
idee. “Le idee non costano nulla e non pagano dazi”: questa è una
frase che conosci bene.
All’ultima riunione di circoscrizione alla quale ho partecipato, ho
sentito da un club: siamo il primo club in quanto abbiamo raccolto
la maggior somma nel periodo, classifica ribadita anche dalla massima autorità presente. Bravissimi, ma sembra che la raccolta fondi
sia diventata la prima preoccupazione dei club, fondi che vanno
poi in genere ad altre associazioni come sappiamo.
Ma le idee? Quando ritroveremo un service analogo a quello fatto
dai club bresciani sul casco per i motorini, o l’azione dei club di
Brescia lago in favore di portatori di handicap? Mi riferisco ovviamente al mio distretto.
Lancio un’idea e, se qualcuno l’ha già avuta, tanti complimenti e
uniamo gli sforzi: siamo i cavalieri della vista, perché non interveniamo in tutte le città d’Italia per spingere le amministrazioni
locali ad installare i semafori parlanti? Ogni club si impegna nel
proprio territorio in un service a respiro nazionale. Sarà uno dei
miei impegni nella mia città per i prossimi anni.
Il terreno di discussione, come sai, è ampissimo, ma mi fermo qui.
Giuseppe Cagninelli
PDG - Lions Club Bergamo Host
5 milioni di euro/181
Caro Sirio, ho letto con interesse la tua proposta. Da anni noi Lions
ribadiamo che è assolutamente necessario dare un segno importante che ci faccia meglio conoscere all’esterno e per ottenere
questo risultato ci siamo spesso aggregati a progetti importanti,
ma appartenenti ad altri. Non lo ritengo giusto. Noi siamo una
grande forza e come tali dobbiamo agire.
Un progetto di questa portata è un grande sogno da condividere
tra tutti i Lions italiani ed i Lions hanno sempre dimostrato che
quando c’è da inseguire un sogno sono pronti. Pensiamo a Sight
First I e II. Ci siamo aggregati con entusiasmo per realizzare un
nostro progetto universale, uscendo per un momento dai nostri
club per pensare più in grande.
Sono certa che la maggioranza dei Lions del Multidistretto aderirebbe all’idea, ma secondo me è assolutamente necessario
concretizzare e concordare prima il progetto, i costi, i tempi di realizzazione con la massima linearità e trasparenza.
I Lions sono sognatori e idealisti, altrimenti non sarebbero Lions,
ma anche molto concreti e penso che solo presentando loro un
sogno concreto si potrebbe realizzare il progetto.
Forse l’espressione sogno concreto è una contraddizione in termini,
ma è quello di cui abbiamo bisogno per unirci con entusiasmo.
Complimenti per l’idea che condivido pienamente.
Letizia Ongaro
Lions Club Monza Duomo
5 milioni di euro/182
Caro direttore, ho letto con attenzione la tua proposta dei 100 euro
per ogni socio Lions italiano (sicuramente originale) e la bordata
di dissenzio di Grimaldi, di tale veemenza, da dubitare che sia uno
spunto per… far rumore!
Mi è venuta in mente una modifica: se provassimo a capovolgere
la tua proposta? In questo caso facciamo finta di avere 5 milioni di
euro caldi caldi nel cassetto e proviamo a chiedere a tutti i Lions
italiani su come investirli. Se ci fosse un ottanta per cento di consenso sul loro impiego (il che ne dubito) sarebbe molto più facile
convincere i colleghi a tirar fuori un centone.
In caso negativo non avremmo scomodato le tasche dei nostri colleghi italiani!
Ciao, complimenti per il tuo lavoro e continua così.
Napoleone Massaioli
Lions Club Torino Host
5 milioni di euro/183
Finalmente qualcosa da fare tutti insieme per il nostro Paese! Possiamo farcela.
Ti ringrazio e ti saluto caramente
Flavia Puppo Consoli
Lions Club Milano Galleria
5 milioni di euro/184
Caro direttore, condivido pienamente la tua stimolante idea, che
mi auguro possa presto incontrare il fattivo appoggio di tutti i
Lions italiani per realizzare finalmente un grande, anzi grandissimo, obiettivo condiviso. Ne abbiamo bisogno tutti: noi Lions e
la società civile, della quale facciamo parte. Non attendiamo oltre.
Con stima e cordialità.
Riccardo Manconi
Lions Club Padova Certosa
5 milioni di euro/185
Caro Sirio, siamo rimasti particolarmente colpiti dal tuo recente
editoriale riguardante la raccolta fondi straordinaria per effettuare
service, che diano valore aggiunto all’immagine dei Lions italiani
e che ci permettessero di realizzare obiettivi più importanti.
Spontaneamente durante l’ultima conviviale ne è nato un interessante dibattito, molto appassionato. Cosa ne diresti di venire una
69
sera a parlarne con noi?
Andrea Corti
Lions Club Como Lariano
5 milioni di euro/186-187
il parere dei lettori
Alcune considerazioni sull’onda delle recenti manifestazioni e
proteste che stanno avvenendo in molti paesi africani del Mediterraneo. Nel secolo appena iniziato, le difficoltà più gravi saranno
quelle dell’integrazione tra i vari popoli, delle migrazioni, del razzismo e degli odi religiosi.
Proponiamo, quindi, l’istituzione di un service nazionale che
cerchi di fornire assistenza e risposte ai problemi che, tra brevissimo tempo, si presenteranno alle nostre porte. Per contribuire al
contenimento di queste passioni ed indirizzarle verso un civile e
fattivo confronto, il lionismo può sicuramente fare molto.
Offrire il nostro aiuto a quelle persone che, in tutti questi paesi,
dimostrino atteggiamenti democratici e collaborativi; realizzare
strutture in loco per lo sviluppo del dialogo; favorire scambi d’idee
per mezzo di convegni ai quali devono, assolutamente, partecipare
i diretti interessati (altrimenti rischiamo solo di parlarci addosso,
come spesso è avvenuto in passato).
A nostro avviso, tutto ciò si può e si deve fare. Ora, immediatamente.
Non possiamo permettere che, integralismi violenti ed anti-occidentali, si approprino dei giusti aneliti di democrazia e libertà che
sembrano essere finalmente germogliati anche in questi Paesi.
Insieme a mia moglie Zajmira, abbiamo elaborato alcune idee per
questo service che desideriamo portare all’attenzione di tutti voi.
- Prestiti d’onore per cittadini dei paesi interessati, finalizzati
all’apertura di un’attività, sotto stretto controllo di un “tutor”
Lion, concessi o a persone in loco, o ad emigrati che vogliano rientrare nel paese di origine. Dopo un adeguato periodo, il prestito
dovrà essere restituito; questi soldi saranno utilizzati per nuovi
finanziamenti.
- Fondare nuovi Lions Club in quei paesi che ne sono sprovvisti,
al fine di incrementare, sviluppare e propagandare gli ideali che
sono a fondamento della nostra organizzazione.
70
- Favorire gemellaggi con i club eventualmente già
presenti in questi Paesi, per accrescerne la consapevolezza ed ottenere il loro aiuto nella gestione di questo
service.
- Incontri in Italia con cittadini di questi Paesi, attualmente
presenti nel territorio dei nostri club.
Zajmira è di origine albanese ed è arrivata in Italia negli anni ‘90.
Una banca locale le ha concesso fiducia e, nel giro di poco tempo,
il suo negozio-atelier è diventato uno dei più affermati dell’Umbria. Questa possibilità si dovrebbe offrire anche ai cittadini di quei
paesi.
Confidiamo nei sogni e nelle aspirazioni delle persone. Non resteremo delusi.
Maurizio Mazziotti e Zajmira Qeraxhiu
Lions Club Todi
5 milioni di euro...
5 milioni di euro/188
Caro Sirio, non posso che confermarti le mie più congratulazioni
per l’iniziativa da te lanciata circa la raccolta dei 5 milioni di euro.
Condivido appieno le motivazioni che supportano tale proposta.
Augurando di tutto cuore la buona riuscita, spero di risentirti al
più presto con... buone novelle!
Alfredo Codecasa
Lions Club Gallarate Host
5 milioni di euro/189
Carissimo direttore, sostengo la tua iniziativa in maniera incondizionata. Come hai scritto nell’ultimo numero della rivista Lion,
c’è una miriade di iniziative a livello di club che certamente hanno
meritori fini perché sono rivolti a istituti che ospitano persone
bisognose.
Il mio club Roma Augustus, nel corso degli anni passati - circa 20
- ha fatto tante offerte di solidarietà in favore di Enti, Ospedali,
Associazioni, che oggi raggiungerebbero la somma di svariati
milioni di lire ed euro. Ma ahimè, non c’è più un minimo ricordo
di visibilità se non quello del momento della cerimonia e ristretto
al solo ambito locale e occasionale.
E noi, come altri club, continuiamo a distribuire gocce d’acqua,
quà e là, che servono ad appagare qualche lions che ha favorito
la richiesta di un suo amico. Intendo estromettere, certamente da
queste riflessioni, quello che viene fatto, a buona ragione, a favore
di popolazioni colpite da calamità, vedi per ultimo il Giappone.
Io provo ad immaginare la risonanza che avrebbe la nostra associazione se per esempio venisse costruito un ospedale sia al nord
o al sud specie in zone disagiate, dove potrebbero offrire la propria opera gratuita medici Lions; e ne abbiamo tanti di alto profilo
professionale e di varie specializzazioni, che sarebbero in grado di
assicurare un’assistenza continua a pazienti che magari vivono in
condizioni di disagio. Oppure, costruire, sempre con le prescritte
autorizzazioni, un Istituto Universitario con indirizzo specialistico dove si studiano le lingue del futuro: cinese, arabo, russo. Ci
potremmo avvalere di amici lions di madrelingua.
Questi sono esempi che in questo momento mi passano per la
mente, ma quante idee possono esservi per realizzare simili progetti che sicuramente verrebbero seguiti dagli organi di stampa e
dai media sia nazionali che internazionali.
Visibilità a tutto campo! Altro che associazione che sperpera i
denari per pranzi e regali. Caro Marcianò consentimi di ricordarti, per mia piccola e legittima soddisfazione, che questa idea
del grande service a livello nazionale, io l’ho avuta molti anni fa,
te l’ho scritta in risposta ad un tuo editoriale apparso su Lion di
cui in questo momento mi sfugge la data. Un sogno di grande
risonanza! Come una torre altissima e visibile da tutto il territorio
nazionale con la scritta: We Serve. Un caro saluto e vai avanti come
un treno.
Antonino Celli
Lions Club Roma Augustus
5 milioni di euro/190
Grazie Sirio, è risaputo che le sciocchezze umane sono i fatti insormontabili della vita; che senza una missione da compiere non si
costruiscono imperi; che uno vive per quel che crede.
Mi congratulo con te e riconosco che con la tua proposta sei riuscito finalmente a far volare alto il Lionismo Italiano e dello stesso
sei riuscito a farne un Simbolo eletto a Patrimonio dell’Umanità.
Ci hai fatto tornare orgogliosi, ambiziosi, coraggiosi, come quando
abbiamo iniziato con poco o niente a ricostruire l’Italia dopo l’ultima guerra.
Ma i Lions oltre a essere costantemente vicino ai meno abbienti,
devono distinguersi anche per promuovere e difendere i diritti
civili d’eguaglianza e d’equità sociale interagendo in un rapporto
di stimolante e fattiva collaborazione con le istituzioni, affinché
ormai variegata Comunità abbia la capacità e la possibilità di
sublimarsi in una civile e prospera convivenza che possa offrire,
soprattutto ai giovani, un futuro di “oraziane” certezze e ottimismo.
Il percorso della tua proposta, è il mio suggerimento, può realizzarsi in un Fondo di Ricerca Permanente, che un’attiva e proficua
sinergia con le università, le industrie, possa creare un polo di
eccellenze delle quali trarranno profitto i nostri giovani che sono
costretti ad emigrare, depauperando il tessuto socio economico
e affossando quel particolare impegno imprenditoriale che deve
essere sempre innovativamente supportato creando quel circolo
virtuoso di una Nazione prospera e sempre al passo coi tempi, di
cui i Lions possano beneficiare di una royaltie per continuare la
loro “mission” verso i più deboli.
Altro mio suggerimento: è valido e opportuno promuovere la mia
proposta di legge sulla “giusta pensione” che dal 27 febbraio 2007 è
stata depositata presso la Commissione Parlamentare Competente
e che in dettaglio si può trovare sul sito www.giustapensione.org.
Fraterni saluti.
Gianfranco Galasso
Lions Club Sesto S. Giovanni Host
5 milioni di euro/191
Sono un Socio Fondatore del Lions Club di Chianciano Terme
(1962) insignito recentemente del Melvin Jones Fellow per i miei
49 anni di appartenenza alla nostra grande famiglia lionistica, per
le cariche ricoperte nel club e in tanti organismi economici della
Comunità.
In varie occasioni ho proposto ai governatori che ci hanno visitato
71
di far approvare al prossimo Congresso Nazionale la “Giornata
del Lion” in occasione della quale in tutta l’Italia, i Presidenti di
Club dovrebbero essere ricevuti dai loro Sindaci, i Governatori
distrettuali dai Presidenti delle loro Regioni, ed il Presidente del
Consiglio dei Governatori dal Presidente della Repubblica.
Durante queste visite sarà illustrata sinteticamente l’attività svolta
nella Nazione, il numero dei soci, gli interventi effettuati nel
mondo e in Italia e nelle comunità.
In questa occasione si potrà (se sarà approvato) versare alle singole
autorità suddette il contributo dei 100 euro a socio (5 milioni proposta Marcianò) per essere destinati ad un determinato obiettivo.
In alternativa il totale contributo al Presidente della Repubblica.
Se queste visite, che dovrebbero divenire istituzionali, saranno precedute e, dopo avvenute, saranno riprese dalle Tv e dalla stampa
nazionale e locale ecco che finalmente un grande salto di qualità
per farci conoscere lo avremmo fatto.
Orfeo Bardini
Lions Club Chianciano Terme
imprescindibile.
Optare per un importante obiettivo a livello nazionale avverrà
successivamente con i suggerimenti che certamente perverranno
da parte di tutti i soci invitati a formulare proposte.
Oggi viene solo richiesto di esprimere un parere sulla proposta relativa al versamento “una tantum” di 100 euro da parte di
ciascun socio. L’importo globale dei versamenti di 48.000 soci
ammonterebbe a 4.800.000 euro (oltre 9 miliardi di vecchie lire)
cifra che certamente può far pensare alla possibilità di realizzare
un obiettivo importante, tale da destare l’interesse dei media.
Il percorso per il raggiungimento di un obiettivo globale incontrerebbe però alcune difficoltà di ordine pratico, peraltro superabili,
ma soprattutto incontrerebbe la resistenza di sani egoismi e di personalismi.
La proposta di Sirio è un sogno? Ebbene bisogna non smettere di
sognare. Qualche sogno può diventare realtà. E’ accaduto!
Vito Cilmi
Lions Club Roma Tyrrhenum
5 milioni di euro/192
5 milioni di euro/197-199
Caro Sirio, da assiduo lettore della rivista ho seguito, con vero interesse, la tua idea di alto profilo condividendone, in grande linea di
massima, i contenuti soprattutto perché, fin dal 1997, nel Convegno d’Inverno del mio Distretto, poi nel Congresso Multidistrettuale di quella annata, portai avanti una mia proposta avallata dal
club, che ha molti punti di contatto con la tua, rimasta purtroppo
incompresa e caduta nel nulla, nella distrazione e disinteresse
dell’aula. Pazienza!
Non ritengo che la causa del fallimento potesse attribuirsi al fatto
che i tempi non fossero maturi, quanto a quello che “nessuna voce
autorevole” intervenne a favore di uno sconosciuto Lion e di un
lontano periferico club.
Non so se potrà essere di tuo interesse, ma ritengo per la completezza dell’informazione trasmetterti il testo del mio intervento in
entrambe le occasioni citate e se riterrai ne sia il caso, pubblicarlo
“per memoria” sulla rivista.
Renato Uguccioni
Lions Club Bologna S. Vitale Valle Dell’Idice
5 milioni di euro/193
Caro direttore, sono d’accordo con questa iniziativa. Mi auguro
che possa far sentire la “rilevante” presenza dei Lions con una iniziativa di quantità.
Sarebbe anche il caso di iniziare a formulare ipotesi concrete di
utilizzo di tali risorse per superare quello scetticismo che molti soci
utilizzeranno come paravento per non aderire a questa proposta
finalmente concreta e di vasta portata.
Giovanni Allegretta
Lions Club Milano Galleria
5 milioni di euro/194
Carissimo direttore, sono pienamente partecipe della tua iniziativa battezzata “5 milioni di euro”. Faccio inoltre riferimento al
tuo editoriale del mese di marzo del 2011, dicendoti che tutto lo
spazio dedicato ai lettori non è sprecato ma è vitale. Continuiamo
a richiamare l’attenzione dei nostri soci, a comunicare con tutti in
modo da svegliare quel continuo dormire o quel silenzio acuto in
cui i nostri soci sono caduti.
Romano Panzeri
Lions Club Ponte San Pietro Isola
5 milioni di euro/195
Caro Sirio, sarebbe veramente il momento di dimostrare ai nostri
connazionali cosa possono e sanno fare i lions italiani lavorando
tutti insieme!
I miei cento euro sono a tua disposizione. Ciao
Maria Clelia
Lions Club Mestre Castelvecchio
5 milioni di euro/196
Caro Sirio, ci chiedi “di investire nella nostra immagine piuttosto
che fare belli gli altri con i nostri soldi”. La scelta è facile, anche
perchè dare visibilità alla nostra associazione è una necessità
72
Carissimo, come sempre le tue idee sono meravigliose e ci fanno
capire come tu sia “il seme di miglio evangelico” che fa nascere
piante rigogliose. Così è stato con la “cena in meno” di alcuni anni
fa. Penso quanti progetti sono stati fatti da allora.
Per quanto riguarda il tuo nuovo progetto culturale, io vorrei suggerirti e suggerire ai Lions un progetto di grande visibilità e penso
gradito ai Lions di varie correnti.
Il Conservatorio musicale di Venezia “Benedetto Marcello” noto a
tutti gli studiosi del mondo per le sue storie e per i musicisti che
hanno studiato in questa sede ha bisogno di grandi restauri strutturali e conservativi.
La Fenice, pur trovandosi lei stessa in grosse difficoltà, sta raccogliendo i primi fondi per iniziare i primi lavori. Ma è chiaro che ci
vuole molto di più, perché tutti i Lions del Veneto o alcuni distretti
interessati non fanno insieme lo sforzo per il restauro del Conservatorio.
La musica in questi anni è stata la cenerentola delle arti. E’ stata
tolta da molti istituti inferiori e superiori come materia di studio,
perché non dare questo segnale al mondo della Cultura!?
L’edificio è poi situato in un posto centrale della città di Venezia, in
Campo S. Stefano ai piedi del ponte dell’Accademia. Tutti i turisti
del mondo vedrebbero i cartelloni con la segnalazione “Restauro
fatto da Lions Italiani”.
Non sarebbe una cosa importante per la nostra visibilità, importante quanto il Colosseo? Pensaci e pensateci.
Siamo comunque disponibili a collaborare a qualsiasi altro importante service. Con amicizia.
Paola Ceresa
Presidente Mestre Castelvecchio
Vice Presidente Ada Allegro Benetton
Socia fondatrice Idania Cocco Bettio
5 milioni di euro/200…
Noi Leo saremo con voi
Caro Sirio, ho letto con interesse la tua provocazione sui
cinque milioni di euro e la sua evoluzione in questi mesi.
Come Leo, e soprattutto come presidente dei Leo italiani,
considero l’iniziativa molto interessante. Noi Leo è ormai
quattro anni che investiamo i fondi raccolti per il nostro
tema operativo nazionale su un progetto esclusivamente
nostro ed il riscontro sull’opinione pubblica è sicuramente
altissimo! La proposta, seppur apparentemente utopica,
credo sia degna di nota. Non ho le competenze e l’esperienza per valutare se nel mondo Lions sia fattibile, ma la
mia positività innata, mi porta a pensare: “se puoi sognarlo
puoi farlo!” In bocca al lupo, noi Leo saremo sempre con
voi!
Mauro Imbrenda
Presidente del Multidistretto Leo 108 Italy
Le prime 159 lettere dei lettori sono state pubblicate sui numeri
di gennaio (pagine 79-82), febbraio (pagine 15-29) e marzo (pagine
57-67). [email protected]
Armadio Quinta battente
Estel s.p.a Via Santa Rosa, 70 - 36016 Thiene, Vicenza, Italy
Tel. +39 0445 389611 - Fax +39 0445 808801
www.estel.com
800 52 53 54
73
74
distretti e dintorni
Lions, Rotary, Soroptimist e Zonta dell’Italia nord occidentale insieme nel contesto delle
celebrazioni per i 150 anni di Unità Nazionale. Di Pier Giacomo Genta
N
ello storico contesto della Scuola di
Applicazione e Istituto di Studi Militari dell’Esercito di Torino, il 26 febbraio
2011 si è celebrato il convegno “Le Associazioni
di servizio agli inizi del 3° millennio nel contesto
delle celebrazioni dei 150 anni di Unità d’Italia”.
L’evento, di per sé prestigioso, era stato preceduto,
qualche giorno prima, da una conferenza stampa
dove erano intervenuti il Governatore del Distretto
2030 del Rotary International, il Governatore del
Distretto 108 Ia1 del Lions International, la Director Area 03 di Zonta International e la Presidente
del Club Torino di Soroptimist International. In
quella occasione si era annunciata la prossima stipula di un accordo che prevedeva, fra l’altro, la promozione di un evento comune annuale, sulla base
delle proposte formulate dalla Commissione di
Coordinamento Interassociazioni, presieduta dal
Lions Generale C.A. Luigi Stefani. La decisione,
per quest’anno, era di organizzare un convegno
che avesse come tema l’Unità Nazionale.
La mattina del 26 febbraio una quantità notevole
di soci delle quattro associazioni di servizio ha gremito il salone del palazzo settecentesco torinese. E’
stato davvero emozionante vedere sul bavero delle
giacche i quattro distintivi delle associazioni partecipanti, finalmente uniti per un unico intento. I
lavori sono stati aperti, per un saluto, dal Generale
C.A. Giuseppe E. Gay, comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. Ha
poi preso la parola l’Assessore regionale alla Cultura Michele Coppola che, paragonando l’attività
delle nostre associazioni al fare politica come service, ha riconosciuto che la politica non ce la può
fare da sola.
Dopo l’Assessore al Commercio, al Turismo, alle
Attività Produttive e al Marketing Urbano del
Comune di Torino, Alessandro Altamura, ha parlato il Generale C.A Luigi Stefani, autentica anima
dell’iniziativa, che ha porto il benvenuto a tutti gli
L’unione fa la forza…
anche per le associazioni
di servizio
75
Service
intervenuti.
Il Governatore del Distretto Lions 108 Ia1 Pier Luigi
Foglia, che ha profondamente voluto che fosse ripreso
il dialogo, interrotto per un anno, fra le associazioni di
servizio, ha illustrato, per chi non le conosceva ancora,
la storia e le attività lionistiche dal 1917 ad oggi evidenziando il nostro motto “We Serve”. Lo stesso ha
fatto, dopo di lui, il Governatore del Distretto 2030 del
Rotary International Giovanni Montalenti, che ha definito le associazioni presenti “la parte sana della società
che costituisce un valido supporto alle istituzioni” ed
ha auspicato che le comunità vengano unite sempre di
più attraverso ponti ideali.
La Director Area 03 di Zonta International Cristina M.
Greco ha spiegato che la sua associazione è nata come
service per l’appoggio all’avanzamento delle donne ed
è partner, a livello consuntivo, di Unesco e UN Women
ed opera a fianco dell’Unicef per la lotta all’HIV.
La Presidente del Soroptimist International Club
Torino Leila Picco Bracco ha chiuso presentando la propria associazione femminile di servizio, composta da
donne con elevata qualificazione nell’ambito lavorativo, che operano per progetti umanitari a favore delle
donne e dei bambini abbandonati, concludendo con un
pensiero di Madre Teresa di Calcutta: “Tutto quello che
facciamo è una goccia nell’oceano, ma se non ci fosse
quella goccia all’oceano mancherebbe”.
Il Generale C.A. Stefani ha poi dato il via alla sottoscrizione del protocollo di intesa fra le quattro Associazioni
di Servizio ed il documento è passato, per la storica
firma, ai quattro rappresentanti per l’Italia nordoccidentale di Lions, Rotary, Zonta e Soroptimist.
Dopo un breve intervallo, è stata la volta della tavola
rotonda sui “150 anni di Unità Nazionale all’ombra del
Tricolore”. Sul podio ha esordito il prof. Gian Savino
Pene Vidari, Professore Ordinario di Storia del Diritto
Italiano alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università
di Torino e Presidente Deputazione Subalpina di Storia
Patria, che ha parlato del Risorgimento.
E’ poi stata la volta del prof. Raimondo Luraghi, Professore Emerito di Storia Americana dell’Università di
Genova e Presidente Onorario della Società Italiana di
Storia Militare, che ha trattato, in modo toccante, l’angoscioso e triste argomento delle Guerre Mondiali che
ha vissuto in prima persona.
La professoressa Elisabetta Palici di Suni, Professore
Ordinario di Diritto Costituzionale presso la Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università di Torino, ha poi illustrato i punti salienti della nostra Costituzione.
Il Generale C.A. Giuseppe E. Gay ha concluso illustrando le missioni di pace del nostro Esercito nelle
varie parti del mondo.
Per la prima volta i discepoli di Paul Harris e Melvin
Jones, messa da parte la competizione, nei prossimi anni
pianificheranno service annuali in comune con le eredi
di Amelia Earhart e Violet Richardson-Ward. Nascerà
così una cooperazione fra 9.000 soci di associazioni
di servizio che potranno far sentire maggiormente
la propria voce, serrando i ranghi e preparandosi
meglio alla sfida, senza per questo rinunciare ai
valori delle proprie individualità. Confidiamo
che nel nord-ovest dell’Italia sia nato un grande
gruppo, una realtà intergrata dagli scopi comuni e
dalle eccezionali capacità di stare insieme.
Nella foto, da sinistra, il Generale Giuseppe E. Gay, il Governatore del Distretto 2030 del Rotary International Giovanni Montalenti, la Presidente del
Soroptimist International Club Torino Leila Picco Bracco, il Governatore del Distretto 108 Ia1 del Lions Clubs International Pier Luigi Foglia, la Director
Area 03 di Zonta International Cristina M. Greco.
76
Service
Il laboratorio Catania
per la rinascita
della società civile
Il convegno “La risorsa famiglia nella crisi della
società”, tenutosi il 5 marzo all’Hotel Sheraton di Acicastello, alle porte di Catania, ha segnato un punto di
svolta nella strategia che i club service etnei hanno
da qualche tempo messo in atto per favorire le condizioni per la rinascita della società civile nella Città del
Vulcano. Di Antonio Pogliese
I
deato da Lions, Fidapa, Inner Wheel, Kiwanis, Rotary
e Soroptmist, rispetto al recente passato il momento
di riflessione è stato esteso, si ritiene più che opportunamente, all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro
di Gerusalemme ed alla Compagnia delle Opere. Un
esperimento - la cui genesi di seguito spiegheremo più
diffusamente - per allargare le precedenti esperienze
di studio e confronto fra i vari club service di Catania
all’associazionismo cattolico, di grande rilievo per il
suo peso specifico nella realtà etnea, oltre che, ovviamente, per il valore in sé di molti dei suoi protagonisti.
Nel 2008, con alcuni esponenti del Rotary, come Lions
abbiamo fatto un’analisi sulla necessità di contestualizzare le azioni dei due club service, sulla metodica
per attuare gli obiettivi che ci eravamo prefissi e sulle
esigenze della società in cui ci troviamo ad operare.
Ci siamo incontrati più volte, ci siamo confrontati,
abbiamo dibattuto sui singoli aspetti. Alla fine di tale
confronto abbiamo trovato la sintesi concordando sul
fatto che le azioni dei club service e dell’associazionismo in genere vadano contestualizzate al tempo
ed al luogo, che la metodica più appropriata per raggiungere gli obiettivi consiste nell’occuparsi di poche
cose, senza atteggiamenti velleitari, in modo sinergico
e sistematico. L’avvertita esigenza della società in cui
operiamo in questo momento storico è stata poi identificata nell’assenza della società civile, assenza dovuta
alla scarsa qualità della politica siciliana, assolutamente
clientelare, ed alla incapacità degli attuali politici e
movimenti presenti di svolgere il ruolo costituzionale
previsto dall’art. 49 della nostra Magna Charta.
In coerenza con quanto sopra, abbiamo concordato che
l’obiettivo, raggiungibile e realmente importante per
essere utili, andava fissato nel costruire un nucleo centrale su cui fare convergere altri spezzoni della società
catanese, per farla rinascere e farle acquisire legittimazione e autorevolezza, unico modo per rappresentare e
tutelare gli interessi di tutti i cittadini.
Abbiamo quindi organizzato, nel 2009, due incontri
congiunti Lions-Rotary (“La funzione del club service
nella realtà locale e nell’attuale momento storico” e “La
gestione dei rifiuti solidi in Sicilia: stato attuale, riforme
e proposte”) e, nel 2010, abbiamo allargato l’iniziativa a
tutti i club service dell’area Catania, organizzando altri
due incontri (“La raccolta dei rifiuti solidi: esperienze
a confronto, eccellenze, criticità, proposte” e “La funzione della società civile nel Governo del territorio”).
Al terzo anno di questo esperimento, il 2011 in corso
appunto, abbiamo ritenuto assolutamente necessario
chiedere alle associazioni del mondo cattolico di partecipare a questo disegno di medio periodo.
Come già accennato, allo scopo di favorire la sinergia
fra strutture con finalità e storie diverse, abbiamo ritenuto l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e la Compagnia delle Opere le organizzazioni
più coerenti a tale disegno e, avendo ricevuto l’accettazione della nostra proposta ed anche la condivisione autorevole da parte della locale Chiesa cattolica,
abbiamo organizzato il convegno “La risorsa famiglia
nella crisi della società”.
Bene, il suddetto esperimento di aggregazione di inizio
marzo pare essere decisamente riuscito. Perché, se
obiettivo dell’incontro era approfondire il ruolo a dir
poco prezioso della “diga” famiglia nella crisi progressiva della società contemporanea, fondamentale
ci sembrava anche mettere a paragone esperienze e
vedute diverse. Nonché confrontare prassi differenti
ed ipotizzarne una comune. In tale ottica, il documento
finale presentato al convegno è un primo, ottimo,
passo. Per inciso, esso, fra le varie proposte, presenta
quelle su di una diversa tassazione del reddito della
famiglie, sull’introduzione del quoziente familiare nel
diritto fiscale italiano, sulle ipotesi di un assegno di
sostegno alle famiglie e della creazione di una vera e
propria scuola di formazione per genitori.
E così, sul tema specifico si sono confrontati laici,
cattolici, esponenti politici di centrodestra e di centrosinistra, di maggioranza governativa e di opposizione. Chiaro che l’obiettivo strategico di tale sforzo
di sinergia è una società civile etnea che possa dire la
sua nell’ormai improcrastinabile processo di rinascita
di Catania, metropoli allo stremo sotto tanti aspetti.
Ma è altrettanto chiaro che a questo punto quel che si
sta portando avanti a Catania è andato oltre l’originario disegno, divenendo un plausibile modello per la
riscossa della società civile in tutta Italia. Catania e la
Sicilia da decenni sono considerati una sorta di labora77
Service
torio politico del Paese, dove sperimentare spesso ardite
e trasversali formule di governo della cosa pubblica.
Oggi Catania, con gli sforzi congiunti dei club service
e del mondo cattolico, può divenire il modello/laboratorio da cui far ripartire l’associazionismo italiano, per
troppo tempo relegato in posizione di marginalità ed
impossibilitato a dare il suo contributo al benessere della
Nazione.
Insomma, il cammino che dal 2008 ad oggi ha progressivamente rinsaldato i vari embrioni di società civile catanese appare ben consolidato ed anche l’essere riusciti
a sistematizzare tutta una serie di soluzioni e proposte
pure legislative sul tema oggetto del convegno del 5
marzo in un documento finale di largo respiro lo prova
ampliamente. Ora occorre passare ad una fase successiva. Ma essendo un classico work in progress è presto
per dire dove questa ci condurrà. Di certo però, è giusto
ribadirlo, il modello in sé è oltremodo valido ed applicabile ovunque in Italia. Occorrono certosina pazienza e
notevoli capacità relazionali, è ovvio. Ma siamo certi che
trattasi di un modello assolutamente vincente.
Altrettanto ovvio è anche che, se si vuole realmente
incidere nella società in cui si vive ed opera, occorrono
tempi lunghi. Nessuna fretta, dunque. Ma, soprattutto,
occorrono sempre più cittadini che vogliano davvero
essere cittadini. Nella consapevolezza che il fondamento della democrazia è proprio l’associazionismo.
I Lions celebrano
l’Unità d’Italia
Il tema dell’Unità d’Italia, in occasione dei 150 anni
dalla sua proclamazione, ha visto i tre distretti del
Triveneto (Ta1, Ta2 e Ta3) impegnati nell’organizzazione di alcuni convegni, l’ultimo dei quali si è svolto il
26 febbraio presso l’Istituto Tecnico “A. Malignani” di
Udine ed ha affrontato alcuni aspetti inediti che sono
stati alla base dell’Unità d’Italia. Di Ernesto Zeppa
I
l convegno di Udine, preceduto da quelli tenutisi a
Verona e a Venezia, ha cercato di avvicinare i giovani a questo importante fatto storico facendo loro
conoscere ed apprezzare i tanti sacrifici che le giovani
78
generazioni della seconda metà dell’Ottocento hanno
dovuto affrontare per raggiungere un traguardo così
ambito: l’unità di Italia.
“Sono passati 150 anni dalla sua proclamazione e, oggi
- sottolinea Fabio Feudale, Governatore del distretto
Ta2 promotore dell’evento - siamo qui a celebrare, con
questo convegno, i tanti uomini ed episodi, spesso
sconosciuti, che hanno contribuito alla realizzazione
dell’unità della nostra Patria. Vedo tantissimi giovani
presenti e questo mi fa molto piacere perché, dalle varie
relazioni, potranno conoscere e capire meglio il valore
ed il peso storico del nostro territorio sulla civiltà del
Risorgimento”.
Numerosi ed interessanti sono stati gli spunti di riflessione offerti dai relatori, i quali hanno cercato di far
rivivere quegli avvenimenti ormai lontani con l’entusiasmo e la partecipazione emotiva dei protagonisti.
E’ stata data ai giovani e non solo l’occasione di recuperare e puntualizzare un momento della nostra Storia
che non sempre viene trattato con dovizia di particolari. Spesso, si perdono i piccoli gesti di gente umile che
ha contribuito, a volte anche con il sacrificio della stessa
propria vita, a costruire un’Italia unita, una nazione
che, nonostante le difficoltà e le tragedie del ‘900, si è
mossa, con convinzione e caparbietà, per la costruzione
dell’Unione europea che è il futuro dei nostri popoli.
Non dobbiamo dimenticare il nostro passato perché “La
nostra democrazia, lo Stato repubblicano, il rispetto dei
diritti dell’uomo e del cittadino, la nostra Costituzione
derivano dagli ideali mazziniani per i quali uomini
e donne a noi ignoti combatterono e pagarono duramente il loro concetto di dovere verso la Patria e verso
l’Uomo”, come ha affermato Luigi Milazzi, nella sua
presentazione ed introduzione al Convegno.
Auguri Italia.
Sessanta anni
di lionismo in Italia
Il Direttore Internazionale Domenico Messina a
Pescara ha affrontato i temi più attuali del lionismo di
oggi. Di Filippo Fabrizi
Service
L’
intero Gabinetto Distrettuale del 108 A ha ricevuto a Pescara il Direttore Internazionale Domenico Messina in visita nella città dove è sorto il sesto
Lions Club italiano nel 1953. L’incontro è stato organizzato per celebrare i sessanta anni di lionismo in Italia
ed ha visto la presenza del Governatore Distrettuale
Guglielmo Lancasteri e di ben sei past Governatori
dello stesso Distretto 108 A.
Numerosi Soci del LC Pescara Host, con il suo presidente Alberto Siena e con gli officer della Circoscrizione, hanno accolto l’illustre ospite che ha svolto una
incisiva relazione sullo stato della Associazione Internazionale dei Lions Club e ha risposto, con efficacia di
argomenti e profonda conoscenza dei problemi, alle
domande dei presenti.
Domenico Messina ha così affrontato i temi più scottanti del lionismo di oggi: dalla perdita di soci a livello
mondiale alla esigenza di maggiore e migliore comunicazione fino alla necessità di unire gli sforzi per service
che vedano coinvolti un ampio numero di club.
Anche per questo il Direttore Messina, rispondendo ad
una nostra domanda, ha espresso vivo apprezzamento
per la proposta del Direttore della rivista nazionale
Lion Sirio Marcianò, finalizzata alla raccolta di una
somma di cento euro per ogni socio lion da destinare
ad un unico grande service.
Nella foto, da sinistra, i PDG Carlo D’Angelo, Franco
Esposito, Enrico Corsi, Giuseppe Potenza, Loredana
Sabatucci, l’ID Domenico Messina, il PDG Giorgio
Umberto Trevi e Guglielmo Lancasteri, Governatore
del Distrertto 108 A.
Una rosa per Genova
Il Distretto 108 Ia2 per il service permanente Nazionale “Acqua per la vita”. Finanziati con “La Rosa
2011” la costruzione di un pozzo, una scuola e un
dispensario medico a Dalò, in Burkina Faso. Di Massimo Ridolfi
I
l teatro Politeama Genovese era al completo, in
ogni ordine. Non solo per la presenza massiccia dei
lions del Distretto (dalla Valcerrina sono scesi con un
torpedone), ma per la notorietà che la manifestazione
ha acquistato nella città dopo ben undici edizioni e
la dodicesima, quella appunto del 21 febbraio scorso,
non ha tradito le aspettative: una serata di musica con
interpreti di alto livello internazionale. In più, lo scopo
proposto dalla associazione Lions “Acqua per la vita”
ha invogliato i genovesi, apparentemente disattenti e
distaccati da queste iniziative, ma, al contrario, sempre
generosi.
Messaggi di compiacimento e di auguri sono stati
inviati dal Presidente del Consiglio dei Governatori
Stefano Camurri Piloni, dal Direttore Internazionale
Domenico Messina, dal DG 108 Ia2 Carlo Forcina e dal
PID Massimo Fabio.
La serata musicale, intitolata da sempre “Una rosa per
Genova”, ha avuto lo scopo di finanziare tre progetti
ben definiti che il PDG Piero Manuelli, responsabile
dell’associazione, ha preannunciato e illustrato, col suo
solito slancio trascinatore.
L’entusiasmo e la intima partecipazione di Manuelli
sono stati quanto mai convincenti e hanno trasmesso la
consapevolezza e l’orgoglio di essere partecipi di un così
importante service. Scavare in Burkina Faso, in Africa, un
pozzo vuol dire dare acqua a 6.000 persone e ad altrettanti
bambini e donare loro un bene primario e la vita.
I progetti che verranno finanziati con “La Rosa 2011”
sono la costruzione di un pozzo, una scuola e un
dispensario medico a Dalò, in Burkina Faso, la costruzione di un pozzo nella Repubblica Centroafricana in
un Centro gestito dalle Missioni dei Frati Cappuccini
Liguri e di un altro pozzo presso la Città dei Ragazzi
nell’Isola di Leyte, nelle Filippine.
L’associazione “Acqua per la vita” garantisce la precisa
e più accurata e responsabile realizzazione dei progetti, nella massima economia con l’impiego del 100%
delle risorse disponibili. Tutto ciò grazie al contributo
di uomini Lions che mettono a disposizione in modo
gratuito e disinteressato la loro professionalità, per
debellare la sete in ogni continente, sottraendo così alla
denutrizione e alla morte migliaia di bambini.
La serata musicale si è aperta con una magistrale interpretazione del “Canto degli Italiani” di G. Mameli da
parte del coro “Cludio Monteverdi” diretto dal Maestro Silvano Santagata. A interpretare le musiche di
Verdi, Puccini, Mascagni, Rossini, Strauss, Donizzetti,
Gounod, si sono avvicendati la soprano Barbara Bargnesi, il tenore Alessandro Fantoni, il baritono Filippo
Bettoschi, il basso G.B. Parodi, Sara Cappellini soprano
e Alena Sautier mezzosoprano. Il successo della serata
è stato il meritato riconoscimento e premio all’impegno della associazione “Acqua per la vita” e di Piero
Manuelli il quale, nel suo intervento, ha voluto più
volte rimarcare che il service non è di uno solo o di
pochi, ma di tutti i Lions che credono nella solidarietà
e nella partecipazione attiva per la risoluzione di situazioni così gravi come la mancanza d’acqua, elemento
essenziale per la vita, per la salute, per la libertà.
79
Service
I Lions e…
la mezza maratona
Domenica 6 marzo si è svolta, per l’ottavo anno consecutivo, la mezza maratona della Concordia “Città
di Agrigento”, organizzata anche dal Lions Club Agrigento Host. Di Antonio Calamita
A
ncora una volta i partecipanti, uomini, donne e
ragazzi provenienti dalla Sicilia e da altre parti
d’Italia, si sono voluti misurare sulle distanze di 7 e
21,097 km. Complice uno stupendo clima di sole e la
possibilità di vivere, grazie all’interdizione per tutta
la mattinata del traffico automobilistico, una giornata
speciale per le strade cittadine, una folla di circa 650
corridori si è slanciata, come uno sciame variopinto e
festoso, dal punto di partenza per le vie cittadine, sostenuta da amici e familiari entusiasti.
Dopo il segnale di start si è formato un gruppetto di
testa con sei atleti trainati da Vito Massimo Catania e
formato da Roberto Bellanca, Carlo Filippo, Vincenzo
Sparta e Giuseppe Veletti.
Al traguardo, con un buon tempo di 1h 12’ 45” (secondo
tempo assoluto della gara), si è presentato così, come
vincitore della corsa, Vito Massimo Catania a cui è stato
consegnato il 4° trofeo “Mimmo Gareffa” (in memoria
di un grande insegnante agrigentino di educazione
fisica, convinto sostenitore dell’atletica ad Agrigento
negli anni sessanta). Al secondo posto, con un tempo
di 1h 14’ 27”, si è qualificato Roberto Bellanca, vincitore
del campionato provinciale di maratonina a cui è stato
assegnato il premio Agrigentoweb, ed al terzo Carlo Filiberto con un tempo di 1h 15’ 05”.
Tra le donne anche quest’anno ha dominato la gara
Irene Susino che ha fatto registrare un eccellente tempo
di 1h 28’ 56”.
Il 5° trofeo Meridiano, assegnato alla società che ha ottenuto
il maggior punteggio è stato vinto, per il secondo anno
consecutivo, dalla Track Club Master di Caltanissetta.
L’ottavo trofeo regionale Lions è stato consegnato a Salvatore Panebianco del Lions Club Giarre Riposto.
Ad allietare la giornata sportiva ha contribuito l’iniziativa dell’Istituto alberghiero “Ambrosini” di Favara
che, grazie alla disponibilità del preside, ha predispo-
80
sto un’accoglienza d’arrivo veramente calorosa con la
distribuzione di bibite, the e gelati a tutti i corridori e
soprattutto con un “pasta party” sponsorizzato dalla
Barilla e reso possibile dagli alunni della scuola, futuri
cuochi, guidati dal prof. Angelo Trupia, che nella
splendida villa “Bonfiglio” hanno cucinato e offerto a
tutti, corridori e non, un appetitoso e caldissimo piatto
di pasta al sugo di pomodoro (secondo la buona tradizione dietetica mediterranea).
Non è mancato, nel contesto di questa giornata sportiva,
il momento della solidarietà verso i meno fortunati. Si
è infatti abbinata, su iniziativa del presidente del Lions
Club Agrigento Host Antonio Garufo, la raccolta degli
occhiali usati che ha riscosso un certo successo. Infatti,
sono stati raccolti oltre cento occhiali, quasi tutti in
buone condizioni, quale importante segnale del grado
di sensibilizzazione della gente.
Si è conclusa così felicemente un’intensa giornata
all’insegna dello sport, dell’amicizia e della solidarietà;
l’appuntamento, come sempre, per tutti quelli che
vogliono partecipare, sicuramente sempre più numerosi e carichi di adrenalina, è per il prossimo anno.
La danza per la dislessia
Il 19 febbraio, al Teatro Solvay di Rosignano Solvay,
ha avuto luogo una manifestazione, organizzata dal
Lions Club Cecina, che ha soddisfatto tutti e sotto tutti
i punti di vista.
L
a rassegna “La danza per la dislessia” ha radunato
oltre 700 persone, tra addetti ai lavori e pubblico: 10
scuole di danza di tutto il territorio di competenza del
club, da San Vincenzo a Rosignano Solvay, si sono esibite in una rassegna destinata alla raccolta di fondi da
destinare al problema della dislessia. Uno sforzo organizzativo molto pesante, ma pienamente ricompensato
dall’entusiasmo con il quale si sono esibiti ballerini e
ballerine di tutte le età e dalla calorosa accoglienza che
è stata loro riservata dal foltissimo pubblico.
Lo spettacolo non è stato però fine a se stesso: l’incasso
della serata verrà utilizzato per finanziare un corso per
l’identificazione precoce e la prevenzione di potenziali disturbi o difficoltà di apprendimento. Il corso
Service
sarà organizzato dall’Associazione Italiana Dislessia e
sarà dedicato alle insegnanti dell’ultimo anno delle 10
scuole dell’infanzia statali di Cecina e Rosignano.
Il Lions Club Cecina ha voluto con questa iniziativa dare
il proprio contributo al Service Nazionale “Lotta alla
dislessia ed ai disturbi specifici dell’apprendimento”:
oltre 500 bambini dell’ultimo anno delle scuole dell’infanzia del proprio territorio verranno coinvolti nelle
attività e sarà possibile individuare le situazioni da
seguire con più attenzione. Affinché i bambini dislessici possano sentirsi un po’ meno diversi dagli altri.
Le malattie rare…
ma quanto rare?
Il sito “aidweb.org” è stato ancora al centro di un convegno organizzato a Senigallia.
I
l sito “aidweb.org”, primo portale italiano e terzo nel
mondo sulle malattie rare, definite tali in quanto hanno
un’incidenza di cinque casi ogni 10.000 persone e colpiscono il 6% della popolazione mondiale, nato nel 2000
per iniziativa dei Lions milanesi, presentato a Senigallia nel 2001, in occasione del Congresso Nazionale del
Lions International, e ripreso nuovamente in esame in un
incontro pubblico svoltosi al Palazzo del Duca della città
nell’anno 2008, è stato ancora al centro di un convegno
organizzato dall’attuale presidente del club Loris Cucchi,
con il patrocinio del Comune di Senigallia.
Hanno partecipato all’incontro, in qualità di relatori, Raffaele De Vito, neurologo, officer del club di Chieti, il presidente di aidweb.org, Gianfranco Ferrandini e Orazio
Gabrielli, direttore della clinica pediatrica dell’Università Politecnica delle Marche. Iniziativa finalizzata a
far conoscere a famiglie, media, operatori sanitari e di
volontariato l’importanza di un simile portale.
Dopo il saluto del presidente Cucchi e delle autorità, rappresentate dall’Assessore alla Sanità e Servizi
Sociali Fabrizio Volpini, il presiedente dell’Asur n. 4
Franco Pesaresi e della Senatrice Silvana Amati, è stato
proiettato un video incentrato su esperienze di vita che
testimoniano come il sito www.marchenotizie.net sia
un punto cruciale di incontro per quanti sono colpiti
da tali malattie e come lo scambio di informazioni si
riveli fondamentale per indirizzare le famiglie verso i
percorsi migliori da seguire.
Gli aspetti medici del problema sono stati ampiamente
ed efficacemente esposti dal dottor De Vito, mentre il
PDG Ferradini ha ricordato la continua evoluzione del
sito, rivelatosi sempre più utile per gli operatori sanitari, le famiglie e le istituzioni sociali.
In successione, il prof. Gabrielli con una lezione magistrale ha illustrato la diffusione delle malattie rare nella
nostra regione e come nel territorio sia oggi presente
una rete capace di fornire risposte a famiglie in difficoltà ed ai soggetti colpiti da patologie gravi, stabilendo
un ponte con medici di base, specialisti ed istituzioni
sociali, fornendo la veloce diffusione di informazioni
finalizzate a far conoscere i progressi che ogni giorno
vengono compiuti nel mondo.
Dal canto suo, la senatrice Amati, piuttosto rammaricata perché, seppure da anni ci sia un progetto di legge
sull’argomento, neanche in questa legislatura è stato
possibile portarlo a compimento, ha assicurato che sarà
sua cura costante sollecitare il parlamento ad adottare
un provvedimento legislativo di tale importanza.
M. P. Montali e Augusto Pettinari
Serata delle delizie
Q
uesto meeting non ha previsto una cena in
meno, anzi il menù era ricco sia nelle quantità
che nella qualità delle numerose pietanze servite e
gli oltre 130 presenti hanno potuto assaporare una
piacevolissima serata in allegria.
Allora perché parlarne? Semplice, la formula è una
tradizione innovativa per il Lions Club Forlì Host
che organizza tale tipo di incontri da diversi anni.
La “Serata delle delizie” nasce da una brillante idea
di Piero e Rita Matteini: le signore preparano ogni
tipo di leccornie, coordinano i lavori preparatori e
i soci servono a tavola; tutti collaborano in modo
estremamente fattivo senza inutili competizioni.
Soci, coniugi e famiglie lavorano per la riuscita del
meeting.
E’ una formula che funziona, permette di risparmiare
gran parte del costo della cena - si paga solo il coperto
- e le sorprese sono sempre divertenti. Quest’anno
il mio tavolo è stato professionalmente servito da un
socio speciale: l’Immediato Past Governatore Antonio
Suzzi che, lasciata la giacca d’ordinanza, ha indossato
uno dei grembiuli predisposti dal nostro “Comitatino”
e con grande spirito d’amicizia si è preso ottima cura
dei commensali a lui affidati.
Se poi abbiniamo, come di norma, una lotteria ad
una serata di questo tipo ecco che la raccolta fondi è
un doppio successo! Si può stare a tavola con grande
piacere e disinvoltura senza sottovalutare né l’alta
valenza socializzante né il risparmio di denaro che
il club può devolvere a service, né gli ulteriori proventi dalla raccolta fondi.
Vera Roberti
81
Lions & sport
Campionato italiano di tennis
La 7ª edizione del Campionato Italiano di tennis
riservato ai Lions e ai Leo è diventato un appuntamento fisso. Si svolgerà come sempre nell’ospitale
Circolo del Tennis di Pescantina (Verona) dal 2 al
5 giugno 2011.
A
nche per quest’anno l’organizzazione è rappresentata dai distretti 108 Ta1, Ta2 e Ta3. La speranza degli
organizzatori è che il coinvolgimento per l’iniziativa possa
interessare presto tutti i Distretti italiani, in modo da attribuire all’evento un maggiore carattere di “nazionale”.
• Data di svolgimento: dal 2 (inizio gare ore 9) al 5
giugno 2011 (mattino con lo svolgimento delle finali,
premiazioni, buffet offerto dall’organizzazione e saluto
di commiato). Iscrizioni entro venerdì 27 maggio 2011. I
tabelloni verranno compilati entro lunedì 1° giugno.
•Luogo: Tennis Club di Pescantina - Via dei Pini, 27 Pescantina (Verona) - tel. 045 7152342.
• Partecipanti: soci/socie Lions e Leo. Partecipazione
estesa ai familiari (con eventuale classifica federale non
superiore a 4.4) per le gare di doppio maschile e doppio
misto. Numero massimo di gare effettuabili: 2.
Gare: Singolare maschile under 50 • Singolare maschile
50-65 • Singolare maschile over 65 • Singolare femminile libero • Doppio maschile +90 • Doppio misto senza
limite di età.
Unico tabellone ad eliminazione diretta. Tabellone
(torneo di consolazione) per gli eliminati al 1° turno.
Quota di iscrizione - Euro 50,00 per l’iscrizione a 2 gare
(gadget inclusi) • Euro 30,00 per l’iscrizione ad una
sola gara (gadget inclusi) • Euro 25,00 per i Leo (gadget
inclusi). Le quote verranno regolate direttamente il
giorno di inizio della manifestazione.
• Le gare verranno effettuate con qualsiasi condizioni
climatica, considerato che il club dispone di strutture
coperte fisse. Sono a disposizione dei giocatori e accom-
Controluce
Io non farò così! Di Antonio Colella
Noi anziani consegniamo a voi giovani questa società,
tale come essa oggi vi si presenta. L’abbiamo ricevuta in
un modo, la restituiamo modificata, avendo fatto quanto
saputo e potuto. Se l’abbiamo migliorata, continuate
l’opera. Se a vostro giudizio potevamo fare meglio, fatelo
voi questo meglio. Da adesso: voi che siete sorretti dalle
nuove conoscenze, dalle nuove tecnologie, dalle nuove
consapevolezze. Per il bene vostro e magari anche un
poco per il nostro, se ne resta. Fare meglio però significa capire bene prima di tutto fatti e condizioni passate,
sulle quali poi basare le azioni e la voglia di correggere.
Diversamente si rischia di restare negli stessi errori o di
aggiungervene di nuovi. Quando vi trovaste davanti alle
evidenze dei nostri sbagli e delle nostre debolezze, sappiate dirvi “Io non farò così!”. E mantenere il proposito.
82
pagnatori gratuitamente le piscine ed il solarium del
centro sportivo.
• Hotel Convenzionato (prenotazioni da effettuarsi
direttamente presso l’hotel): Hotel Tower Montresor - Via
Mantegna, 30 -37012 Bussolengo (Vr) - tel 045-6761111,
fax 045-6762222 www.montresor.com.
• Cena di gala venerdì 3 giugno (costo da definirsi). Dettagli in loco.
• Sono previste, a richiesta, gite organizzate a Verona,
Lago di Garda e Valpolicella (terra di vini D.o.c.).
• E’ gradito lo scambio dei guidoncini di club.
• All’atto dell’iscrizione si prega fornire le seguenti informazioni: nominativo e club Lions di appartenenza.
1. Gare cui si intende iscriversi. Nel caso di partecipazione
al doppio indicare compagno/compagna di gioco; in mancanza, il comitato organizzatore provvederà d’iniziativa a
creare accoppiamenti fra gli iscritti. 2. Eventuale classifica
FIT. 3. Numero di taglia per il gadget (M,L,XL,XXL). 4.
Eventuale partecipazione alla cena di gala.
Come di consueto, insieme allo sport per i Lions c’è
anche il servizio, così anche in questa edizione i fondi
raccolti (provenienti dalle quote d’iscrizione degli atleti e
dagli sponsor) verranno impiegati a favore di importanti
iniziative lionistiche: una parte verranno devoluti al Service Nazionale “Lotta alla dislessia e ai disturbi specifici
dell’apprendimento”, mentre la rimanente, vista l’eccezionalità e la gravità della recente calamità, verrà devoluta agli alluvionati del Veneto.
Inoltre, è assai importante sottolineare che, dopo la
significativa e toccante esperienza dell’anno scorso, la
manifestazione riproporrà il suo patrocinio attivo al 2°
Campionato di Tennis riservato a portatori di disabilità.
Questa manifestazione inizierà il 2 giugno, con una fase
preliminare, per concludersi domenica 5 giugno. Visto il
successo della precedente edizione, è previsto un numero
maggiore di partecipanti.
Vi aspettiamo numerosi per dare il giusto significato ad
un evento che sta acquisendo, nell’ambito delle iniziative
lionistiche italiane, un posto di indiscutibile interesse.
Per maggiori informazioni ed iscrizioni: Giuseppe Zocca (tel.
045 7150130 - [email protected]), Mario Baldo
(tel.348 4877136 - [email protected]), Pierluigi Piccoli (tel. 348 1408710 - pierluigi.piccoli@unicreditgroup.
eu), Fabrizio Zampieri (tel. 348 8230801 - fabrifinanz@
hotmail.com).