Sommario - Rivista ufficiale dei Lions Italiani
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Sommario - Rivista ufficiale dei Lions Italiani
Sommario NUMERO 4 - APRILE 2011 Direttore responsabile Sirio Marcianò 3 Cambiamo la rotta di Sid L. Scruggs III 7 5 milioni di euro… Non poniamoci limiti di Sirio Marcianò 10 Vincere la paura di Domenico Messina 11 E’ tempo di congressi di Stefano Camurri Piloni 14 Libertà e sviluppo di Ermanno Bocchini Main Partners Main Partners Partners MONDOLIONS mondolions Messaggio del Presidente Internazionale 12 milioni di giovani Il Lions Quest cresce in tutto il mondo. Attraverso il sostegno della LCIF e dei Lions, il programma continuerà a cambiare la vita dei giovani nel mondo… I l Lions Quest, un programma rivolto ai ragazzi in età scolare, ha cambiato la vita dei giovani nel mondo. Come Ivan Villaverde, del Paraguay, alunno povero, inizialmente indisciplinato e con scarso rendimento scolastico, che grazie al Lions Quest è diventato uno studente modello, come altre centinaia di ragazzi del Paraguay. Il Lions Quest fornisce ai ragazzi le attitudini necessarie a condurre una vita sicura, non solo in Paraguay ma in tutto il mondo. Il Lions Quest, un programma della Lions Clubs International Foundation (LCIF), è attivo in oltre 60 paesi, presso i quali ne beneficiano 12 milioni di giovani. Ad oggi più di 500.000 educatori in ogni parte del mondo hanno partecipato ad un corso del Lions Quest. A gennaio il Comitato Consultivo del Lions Quest (LAC) ha approvato 14 nuovi sussidi per un totale di 540.000 dollari. Quattro nuovi paesi hanno avuto accesso ai finanziamenti, Egitto, Indonesia, Molda- Cambiamo la rotta via e Uruguay, e altri quattro paesi hanno attuato per la prima volta quest’anno il Lions Quest: Bulgaria, Malawi, Mauritius e Filippine. Data l’enorme espansione avuta lo scorso anno, il futuro non è mai apparso così luminoso per il Lions Quest. Attraverso il sostegno della LCIF e dei Lions, il programma continuerà a ottenere grande successo, unito alla Fondazione nel suo impegno volto a sostenere i giovani e assicurare loro un futuro migliore. Per maggiori informazioni sul Lions Quest visitate il sito www.lions-quest.org. Il Lions Quest cresce in tutto il mondo Disattiviamo il pilota automatico per guadagnare nuove quote nel servizio… Di Sid L. Scruggs III • Facente parte della Clinton Global Initiative, la LCIF è impegnata a sostenere il Lions Quest negli Stati Uniti. La LCIF farà conoscere il Lions Quest ed i suoi benefici in termini sociali ed emotivi portando il programma in almeno un distretto scolastico statunitense entro il 2013. Partners 17 Official Travel Organizer 17 12 milioni di giovani 20 Chi resta fermo va indietro di Federico Steinhaus 21 I soci nel mondo aumentano di Gualberto Del Roso 22 A Istanbul… l’istituto per docenti Lions di Cesara Pasini 23 Lions Day With delle Nazioni Unite… a Nairobi SPECIALE CONGRESSO NAZIONALE 25 Vi aspettiamo 25 • Programma dei lavori precongressuali e congressuali 26 • Regolamenti Libro Parlato Lions, Campo Italia, Campo Italia disabili 28 • Modifiche regolamento MD Italy 30 • Allegati all’OdG 31 • Rendiconto delle entrate e uscite 2009/2010 32 MULTIDISTRETTO 35 La nostra presenza al compleanno d’Italia di Bartolomeo Lingua 36 I Lions… campioni del mondo di Enrico Baitone 17 multidistretto Vi aspettiamo! Il 59° congresso nazionale si svolgerà a Torino dal 27 al 29 maggio. Ci incontreremo nel Centro Congressi Lingotto per riflettere, confrontarci, elaborare analisi e cercare risposte. Di Pier Luigi Foglia * I l comitato organizzatore ed i lions del distretto 108 Ia1 stanno lavorando per offrire ai partecipanti tre giorni all’insegna della funzionalità operativa e per creare momenti di incontro nello spirito di amicizia. Una Torino profondamente trasformata dal 1995, anno in cui si tenne il 43° Congresso Nazionale, è pronta ad ospitarvi in occasione del 59° Congresso Nazionale. Non troverete più la città di gozzaniana memoria “un po’ vecchiotta, provinciale, fresca, tuttavia, di un bel garbo parigino…”, e nemmeno la città monoindustriale di Italia ’61, conosciuta nel mondo per la sua casa automobilistica. Oggi Torino si presenta con il fascino dei suoi musei (Egizio, Risorgimento, Gallerie d’arte…), dei luoghi storici (Palazzo Madama, Reggia di Venaria…), della sua modernità attraverso il cambiamento urbano e produttivo in corso, della sua capacità di fare cultura. Centro congressi Lingotto - Il Lingotto era lo stabilimento FIAT progettato e costruito, a partire dal 1915, dall’architetto Giacomo Mattè Trucco. Il progetto strutturale fu realizzato dall’ingegner G.A. Porcheddu concessionario per l’Italia del brevetto per l’utilizzo del metodo Hennebique per la realizzazione di strutture in conglomerato cementizio armato, sul modello degli stabilimenti della casa automobilistica statunitense Ford. I lavori durarono dal 1916 al 1930. Nel corso della propria vita, lo stabilimento produsse decine di modelli di automobili, come la Torpedo, la Balilla e la Topolino. Venne chiuso nel 1982 in seguito allo spostamento della produzione in altri impianti; l’ultimo modello fu la Lancia Delta. Nel 1985 venne incaricato della ristrutturazione l’architetto genovese Renzo Piano, divenuto famoso negli anni settanta con il progetto del Beaubourg di Parigi. Simbolo dell’archeologia industriale, la fabbrica è stata divisa attraverso un lungo processo di ristrutturazione tra diverse funzioni: terziario, abitazioni e alberghi, con la precedenza all’uso culturale. All’esterno la struttura è rimasta inalterata, ma all’interno gli spazi sono stati profondamente modificati per venire incontro alle nuove esigenze. Il Centro Congressi, con i suoi 22.800 metri quadrati è luogo di incontri culturali, di convegni, di concerti e manifestazioni varie che lo hanno reso uno dei più grandi centri multifunzionali europei. In questa sede ci incontreremo durante i tre giorni del 59° Congresso Nazionale per riflettere, confrontarci, elaborare analisi e cercare risposte. Eventi - Segnalo alcuni incontri a margine dei lavori congressuali che ci consentiranno di trascorrere momenti di aggregazione e conoscenza: giovedì 26 maggio, ore 20.30, presso lo storico ristorante “Il Cambio” cerimonia di presentazione dei Governatori eletti; sabato 28 maggio, ore 21, cena di Gala, presso il Museo dell’Automobile inaugurato il 19 marzo dal Presidente Napolitano, dopo 4 anni di lavoro di ristrutturazione, di sicuro interesse per i partecipanti. Giovedì 26 maggio, Royal Park "I Roveri", torneo di golf, riservato a dilettanti soci lions, formula 18 buche stableford. Venerdì 27 maggio, Centro Congressi, sfilata Cani Guida dei Lions. Sabato 28 maggio sfida del Centro Raccolta Occhiali usati per entrare nel Guinnes dei primati. Sono state programmate visite ed escursioni per andare allo scoperta di Torino e dintorni. Per quanto riguarda la visita ai Musei della Città di Torino, sarà possibile partecipare ad escursioni organizzate o recarsi individualmente sostenendo il costo del biglietto d’ingresso (circa 10 euro). Per gli spostamenti singoli è stata stipulata una convenzione con la centrale taxi (tel. 5737) che prevede uno sconto del 10%. Sono certo che dalla prima capitale d’Italia non si leverà “un grido di dolore” ma, si rafforzerà l’impegno, fondato su riflessioni e orientamenti di valori precisi, ad operare in una società dove i cambiamenti sociali ed economici di questi anni, hanno compromesso seriamente la percezione della “persona” titolare di diritti e di doveri. *Governatore del Distretto 108 Ia1 e delegato dal Consiglio dei Governatori al Congresso Nazionale. 25 I 10 numeri di questa annata 25 F ar pilotare un aereo dal pilota automatico comporta molti vantaggi. Il pilota automatico può essere un tuo amico, ma può creare anche un falso senso di sicurezza. Quando viene attivato, il “pilota umano” diventa un osservatore. Su un aereo di linea a lungo raggio, il pilota automatico alleggerisce lo sforzo fisico del pilota nel tenere l’aereo ad una certa quota e a seguire la rotta. Il problema sorge quando bisogna cambiare rotta o quota. Il pilota deve riprendere il controllo dell’apparecchio perché altrimenti continuerebbe con gli stessi comandi di volo. Un altro problema nell’utilizzo eccessivo del pilota autosegue a pagina 8 3 ➡ I verbali del Forum Europeo sul sito Si rende noto che sul sito dell’Europa Forum 2010 (wwweuropaforum2010.it) sono a disposizione dei lettori tutti i verbali delle 73 sessioni, le cerimonie di apertura e chiusura del 56° Forum, la relazione finale del Presidente del Forum PID Paolo Bernardi e l’intervento del Prof. Stefano Zamagni. Come è noto, il 56° Forum Europeo si è svolto a Bologna dal 4 al 6 novembre 2010 e hanno partecipato 1488 lions provenienti da 42 paesi europei. Significativa la partecipazione delle massime cariche lionistiche internazionali e multidistrettuali. magazine Mai i giovani abbiano a dimenticare il lungo e sofferto cammino compiuto per trasformare in Legge fondamentale dello Stato quei principii di libertà, di eguaglianza e di giustizia sociale che sono alla base dell’Italia di oggi. Di Carlo Moiraghi “I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Sono le parole dell’articolo 34 della Carta Costituzionale nata nel clima di impegno civile e di generosa tensione morale che accompagnò la fatica dei padri costituenti. Un Italia ferita e semidistrutta ma non disorientata, non incerta nei suoi passi. Un’ Italia che doveva la libertà riconquistata alla coerenza ideale dei suoi figli migliori prima ancora che alla forza delle armi. Negli anni bui della dittatura fu merito dei Croce, dei Pertini, dei Saragat, dei La Malfa, degli Omodeo, nell’esilio non meno che in Patria, se non fu interrotto il legame tenue ma tenace con la cultura dell’Occidente e dell’Europa democratica contro il provincialismo arrogante del fascismo. Dopo la Liberazione quel legame costituì la linea guida della battaglia per restituire l’Italia alla democrazia parlamentare. Non si trattava solo di ripristinare le regole del gioco democratico e di sbarrare la via ai fantasmi del passato ma di predisporre le basi di una democrazia tendenzialmente di massa, quale verso cui si avviava la società italiana”. Così Giovanni Spadolini, in un suo scritto del 1976 celebrativo del trentesimo anniversario della nostra Costituzione. La storia della carta costituzionale, intesa non solo come insieme delle norme giuridiche che sono alla base dell’ordinamento di uno Stato ma anche e soprattutto come affermazione dei diritti dei cittadini contro lo strapotere assoluto del Sovrano inizia nel XVIII secolo anche se vi è un precedente di epoca assai più lontana. Fu infatti nel 1215 che Re Giovanni d’Inghilterra, venne costretto alla firma della “Carta delle libertà inglesi” (o Magna Charta) dai grandi del Regno che di fronte al Sovrano osarono affermare “Ci sono Leggi dello Stato e diritti appartenenti alla comunità che Il Re deve rispettare. Se egli li viola cessa l’obbligo dei sudditi di essergli fedeli”. Porta la data del 4 luglio 1776, la proclamazione d’indipendenza delle colonie americane dall’Inghilterra e della prima Costituzione dell’era moderna. Essa si ello storico contesto della Scuola di Applicazione e Istituto di Studi Militari dell’Esercito di Torino, il 26 febbraio 2011 si è celebrato il convegno “Le Associazioni di servizio agli inizi del 3° millennio nel contesto delle celebrazioni dei 150 anni di Unità d’Italia”. L’evento, di per sé prestigioso, era stato preceduto, qualche giorno prima, da una conferenza stampa dove erano intervenuti il Governatore del Distretto 2030 del Rotary International, il Governatore del Distretto 108 Ia1 del Lions International, la Director Area 03 di Zonta International e la Presidente del Club Torino di Soroptimist International. In quella occasione si era annunciata la prossima stipula di un accordo che prevedeva, fra l’altro, la promozione di un evento comune annuale, sulla base delle proposte formulate dalla Commissione di Coordinamento Interassociazioni, presieduta dal Lions Generale C.A. Luigi Stefani. La decisione, per quest’anno, era di organizzare un convegno Mensile a cura dell’Associazione Internazionale dei Lions Clubs Multidistretto 108 Italy APRILE 2011 Numero 4 - Anno LIII Annata lionistica 2010/2011 Direttore responsabile Sirio Marcianò Direttore Amministrativo Luciano Aldo Ferrari Redazione Bartolomeo Lingua (vice direttore) Ferdinando Maria Brami (coordinatore), Vito Cilmi, Alessandro Emiliani, Luigi Foglietti, Giuseppe Innocenti, Antonio Laurenzano, Antonio Marino, Antonio Marziale, Carlo Alberto Tregua, Lucio Vacirca Comitato della rivista Domenico Messina (direttore internazionale) Giorgio De Regibus (presidente) Pasquale D’Innella Capano Domenico Laruffa 4 che avesse come tema l’Unità Nazionale. La mattina del 26 febbraio una quantità notevole di soci delle quattro associazioni di servizio ha gremito il salone del palazzo settecentesco torinese. E’ stato davvero emozionante vedere sul bavero delle giacche i quattro distintivi delle associazioni partecipanti, finalmente uniti per un unico intento. I lavori sono stati aperti, per un saluto, dal Generale C.A. Giuseppe E. Gay, comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. Ha poi preso la parola l’Assessore regionale alla Cultura Michele Coppola che, paragonando l’attività delle nostre associazioni al fare politica come service, ha riconosciuto che la politica non ce la può fare da sola. Dopo l’Assessore al Commercio, al Turismo, alle Attività Produttive e al Marketing Urbano del Comune di Torino, Alessandro Altamura, ha parlato il Generale C.A Luigi Stefani, autentica anima dell’iniziativa, che ha porto il benvenuto a tutti gli L’unione fa la forza… anche per le associazioni di servizio MAGAZINE 53 53 Lion - Edizione italiana Lions, Rotary, Soroptimist e Zonta dell’Italia nord occidentale insieme nel contesto delle celebrazioni per i 150 anni di Unità Nazionale. Di Pier Giacomo Genta N apre con le immortali parole “Consideriamo evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono stati creati eguali, che essi sono stati dotati dal loro Creatore di certi diritti inalienabili e che fra questi diritti sono la vita, la libertà e il conseguimento della felicità”. Il testo iniziale affermava essere diritti di ogni uomo la vita, la libertà e la proprietà. Fu Thomas Jefferson a sostituire l’ultima delle tre parole introducendo il principio che deve essere di tutti il diritto di perseguire la felicità e fu questa sostituzione a sottolineare nel documento quella nota di idealismo che diede al popolo degli Stati Uniti, ancora privo di diritti politici, la speranza di conquistarli attraverso la rivoluzione. Il 24 giugno 1793, quando la Francia rivoluzionaria viveva la sua ora più drammatica, la Convenzione promulgò la nuova Costituzione dello Stato. Essa, riprendendo ed ampliando i principi già contenuti nella dichiarazione d’indipendenza americana, costituì e sempre costituirà, le basi della Stato di diritto, quindi della nostra stessa civiltà: Articolo 1 - “Lo scopo della società è il bene comune. Il governo è istituito per garantire all’uomo il godimento dei suoi diritti naturali e imprescrittibili. Articolo 2 - Questi diritti sono: l’eguaglianza, la libertà, la sicurezza, la proprietà. Articolo 3 - Tutti gli uomini sono eguali per natura e di fronte alla Legge. Articolo 4 - La Legge è l’espressione libera e solenne della volontà generale; essa è eguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca; essa può ordinare solo ciò che è giusto e utile alla società, può proibire soltanto ciò che le è nocivo. Questi principi si diffusero in tutta Europa e trovarono affermazione nelle Costituzioni delle nuove sia pur effimere Repubbliche, sorte in Italia fra il 1797 ed il 1799, a seguito del dilagare delle armate repubblicane francesi: Cispadana (27 marzo 1797), Cisalpina (9 luglio 1797), Ligure (2 dicembre 1797), Romana (27 marzo 1798), Partenopea (16 gennaio 1799). Sarebbe errato considerare queste Costituzioni solo frettolose ricopiature di quella della “Grande Nation”. Vi fu spesso in esse un apprezzabile sforzo La lunga marcia verso la Costituzione distretti e dintorni 38 eLeggo… a favore dei dislessici di Ugo Pagani 39 I Lions… sul camper 40 MK e la sua mission di Giuseppe Innocenti 41 Mission odontoiatrica di Ermanno Turletti 41 Non avete sparso polvere di Giancarlo Vecchiati 42 L’unione fa la forza! di Ezio Leucci 43 I Lions e l’Expo… La sfida sull’energia di Gianfranco Ferradini 44 Il progetto adolescenza… a Latina di Grazia Maddaloni 45 Il club Lions… antidoto alla solitudine dell’uomo moderno di Lucio Vacirca 46 Immobile su una sedia a rotelle di Mariolina Dolce Di Martino 46 Essere lions oggi di Alberto Castellani 47 Una foto… per la LCIF di Lanfranco Roviglio 48 I Lions e la res publica di Arcangelo Santuccio 50 Vivere il lionismo di Alessandro Emiliani, Pier Luigi Foglia, Carlo Forcina, Ercole Milani, Pier Luigi Tarenghi 75 75 53 La lunga marcia verso la Costituzione di Carlo Moiraghi 55 Costituzione… le regole del gioco di Marcello Paris Collaboratori Ginetta Bergodi, Benvenuto Brambilla, Rosario Cacciola, Antonio Colella, Valeria De Paola, Massimo Fabio, Mario Giuliacci, Angelo Iacovazzi, Chiara Irene Lamanna, Nino Magrini Fioretti, Massimo Maisetti, Achille Melchionda, Dario Nicoli, Carlo Padula, Giuseppe Pajardi, Maria Pia Pascazio Carabba, Paolo Piccolo, Massimo Ridolfi, Umberto Rodda, Francesco Giuseppe Romeo, Mario Santini, Angelo Scialpi, Pietro Vitale Executive Officer Presidente: Sid L. Scruggs III, Vass, Nord Carolina, Usa Immediato Past Presidente: Eberhard J. Wirfs, Kelkheim, Hessen, Germania Primo Vice Presidente: Wing-Kun Tam, Hong Kong, Cina Secondo Vice Presidente: Wayne A. Madden, Indiana, USA Direttori internazionali 2010-2011 Yamandu P. Acosta, Alabama, USA Douglas X. Alexander, New York, USA Gary A. Anderon, Michigan, USA Narendra Bhandari, Pune, India Janez Bohori, Kranj, Slovenia James Cavallaro, Pennsylvania, USA Ta-Lung Chiang, Taiwan Per K. Christensen, Denmark Luis Dominguez, Mijas Pueblo, Spagna Gary B. D’Orazio, Eagle, Idaho, Spagna Yasumasa Furo, Dazaifu, Giappone K.P.A. Haroon, Cochin, India Edisson Karnopp, Santa Cruz Do Sul, Brazil Ronald S. Johnson, Sebago, Maine, USA Byeong-Deok Kim, Seoul, Republic of Korea Horst P. Kirchgatterer, Wels/Thalheim, Austria Carlos A. Ibanez, Panama City, Panama Hamed Olugbenga Babajide Lawal, Ikorodu, Nigeria Domenico Messina, Trapani, Italia Daniel A. O’Reilly, Stickney, Illinois, USA Sonja Pulley, Oregon, USA Krishna Reddy, Bangalore, India Richard Sawyer, Overgaard, Arizona, USA Anne K. Smarsh, Colwich, Kansas, USA Jerry Smith, Wauseon, Ohio, USA Robert G. Smith, California, USA Michael S. So, Makati, The Philippines Eugene M. Spiess, South Carolina, USA Haynes H. Townsend, Dalton, Georgia, USA Eddy Widjanarko, Surabaya, Indonesia Seiki Yamaura, Tokyo, Japan Gudrun Yngvadottir, Gardabaer, Iceland Joseph Young, Claremont, Ontario, Canada International Headquarters Personnel - Editor in Chief: Peter Lynch - Monaging Editor: Dana La Joye - Senior Editor: Jay Copp - Associate Editor: Pamela Mohr - Assistance - Editor: Brett Rush - Graphics Manager: Connie Schuler - Production and - Advertising Manager: Mary Kay Rietz - Circulation Manager: Troy R. Jewell - Advertising Sales Chicago: Mary Kay Rietz Organizzazione redazionale, stampa e distribuzione a cura della Magalini Editrice Due - Rezzato (Brescia) Stampa: Tiber S.p.A. - Brescia - Via Volta 179 Pubblicità: Magalini Editrice 2 - Rezzato (Brescia) - Tel. 030 2792968 - 030 2592125 - Fax 030 2592291. Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 45/2000 del 23 agosto 2000 Redazione: Lion - via Gramsci, 5 - 25086 Rezzato - e-mail: [email protected] Redazione Internet www.rivistalion.it *Gli articoli pubblicati rispecchiano il pensiero degli autori e non necessariamente quello della redazione. 56 Costituzione e giustizia di Achille Melchionda 57 Amor di patria di Fioravante Pisani 58 I giovani e la politica di Michele Giorgio 58 Facciamo la differenza di Antonio Laurenzano 59 L’insuccesso dà spesso alla testa di Carlo Alberto Tregua 60 Non restare indifferente % MILIONI DI EURO 63 Le lettere dei lettori DISTRETTI E DINTORNI 75 L’unione fa la forza… anche per le associazioni di servizio di Giacomo Genta 77 Il Laboratorio Catania per la rinascita della società civile di Antonio Pogliese 78 I Lions celebrano l’Unita d’Italia di Ernesto Zappa 78 Sessanta anni di lionismo in Italia di Filippo Fabrizi 79 Una rosa per Genova di Massimo Ridolfi 80 I Lions e… la mezza maratona di Antonio Calamita 80 La danza per la dislessia 81 La malattie rare… ma quanto rare? 81 Serata delle delizie di Vera Roberti 5 milioni di euro Investiamo in noi stessi e nella nostra immagine o facciamo belli gli altri con i nostri soldi? Alle pagine 63-72 l’opinione di altri 40 lettori e del Presidente del Multidistretto Leo. Se noi lions prendessimo l’abitudine di affrontare ogni tanto uno di questi sogni impossibili, il lionismo non vivrebbe, come vive, nel limbo dei “poco famosi”, ma sarebbe in grado di stupire la gente ed elevarsi verso quote più adeguate alle forze che mette in campo. Vogliamo ristrutturare la casa del gladiatore di Pompei? Vogliamo ricostruire un borgo del centro storico dell’Aquila? Vogliamo scoprire una cura per la SLA. Non poniamoci limiti, tutto per noi lions è possibile, ma dobbiamo essere uniti. 48.000 lions possono sognare qualsiasi obiettivo… E voi che ne pensate? La copertina In copertina abbiamo riprodotto l’immagine che apparirà su decine di quotidiani e periodici la settimana prima del Lions Day del 17 aprile. L’impatto con milioni di persone favorirà finalmente la conoscenza del lionismo e agevolerà il successo delle nostre attività future. RUBRICHE 13 Fresco di stampa di Pino Grimaldi 24 Visti da dentro di Sergio Maggi 49 I numeri… dei Lions di Vito Cilmi 82 Lions & sport 82 Controluce di Antonio Colella I Lions in Italia al 31 marzo 2011 Soci 47.977 Uomini 38.527 Donne 9.450 Club 1.320 Soci Leo 3.938 5 6 editoriale 5 milioni di euro... Non poniamoci limiti Investiamo in noi stessi e nella nostra immagine o facciamo belli gli altri con i nostri soldi? Perché non affrontiamo l’argomento con decisione? E’ così difficile credere in noi stessi? Di Sirio Marcianò L’ inizio dei miei ultimi editoriali è sempre uguale… Che ne dite? - chiedo con insistenza ai lettori - Investiamo in noi stessi e nella nostra immagine o facciamo belli gli altri con i nostri soldi? Sarebbe apprezzabile che i lions rispondessero a questa domanda per poter avviare una grande iniziativa firmata da tutti i lions italiani. In sostanza, da tre mesi chiedo 100 euro a socio per raggiungere un obiettivo da 5 milioni di euro, 1 dei quali (2 miliardi di vecchie lire) dovrebbe servire per valorizzare la nostra immagine e divulgare l’obiettivo raggiunto. Questo pressante appello della rivista nasce dal desiderio di “segnare una svolta epocale nel lionismo”, come scrive Agostino Braga (LC Brescia Host), e perché, sono parole di Orfeo Bardini (LC Chianciano Terme), “noi non ci facciamo vedere abbastanza e siamo delusi dai risultati di un sondaggio dal quale trapela quanto siamo poco conosciuti dagli italiani”. Se noi lions prendessimo l’abitudine di affrontare ogni tanto uno di questi sogni impossibili, il lionismo non vivrebbe, come vive, nel limbo dei “poco famosi”, ma sarebbe in grado di stupire la gente ed elevarsi verso quote più adeguate alle forze che mette in campo, anche perché, come scrive Renato Uguccioni (LC Bologna S. Vitale), “sappiamo tutti, anche se preferiamo nascondercelo, che la nostra immagine rappresentativa è, purtroppo, scarsa”. Ma perché la rivista insiste con questa provocazione? Perché l’obiettivo finale, se si concretizzasse, “sarebbe un’eccellente opera, ed eccellente sarebbe l’immagine del suo autore: i lions italiani”, come scrive Elio Perrone (LC Lecce Host) e sarebbe, cito “Letizia Ongaro (LC Monza Duomo), “un grande sogno da condividere tra tutti i Lions italiani”. Inoltre, la “proposta dovrebbe finalmente far volare alto il lionismo italiano”, lo dice Gianfranco Galasso (LC Sesto S. Giovanni Host), e questo volare alto non costerebbe nulla ai lions e al lionismo. Ma come è possibile che non costi nulla, chiedono in molti. Perché tutti i club italiani elargiscono a suonatori e a cantanti di una sera e ad associazioni non lionistiche somme considerevoli, delle quali i lions non conosceranno la vera destinazione finale. Ne consegue che se non girassimo per un anno i nostri soldi all’esterno dell’associazione avremmo 5 milioni di euro per una grande impresa tutta italiana, senza nessun costo in più per i club e senza trascurare le iniziative lionistiche. Insomma, avremmo l’intera Italia lionistica mobilitata per stupire noi stessi e gli altri, per dare concretezza, credibilità e visibilità ad un nostro strabiliante progetto, per trasferire “un sussulto di orgoglio e un sentimento di appartenenza ai lions italiani”, come scrive Emmanuele La Tanza (LC Massafra Mottola Le Cripte). E’ così difficile credere in noi stessi e nel coinvolgimento di lions qualificati professionalmente, sia in campo scientifico che sociale? Vogliamo ristrutturare la casa del gladiatore di Pompei? Vogliamo ricostruire un borgo del centro storico dell’Aquila? Vogliamo scoprire una cura per la SLA. Non poniamoci limiti, tutto per noi lions è possibile, ma dobbiamo essere compatti nelle decisioni. Tra i lettori che hanno risposto all’invito della rivista ci sono 2 Governatori, un Vice Governatore, 12 presidenti di club, un PCC, 23 PDG e il Presidente del Multidistretto Leo. Le 200 lettere giunte in redazione sono state scritte da soci di 151 club diversi. Ci sono stati dibattiti nei club, in alcune circoscrizioni e in 2 Distretti, durante i quali si è parlato di stimolante idea, di proposta inebriante, e - con parole diverse da quelle scritte da Beppe Paganini (LC Piacenza Sant’Antonino), ma simili nel significato - “di un service per l’Italia, che aprirebbe finalmente una grande via per il lionismo”. Ovviamente, non posso citare le frasi più significative di tutti i lettori, ma se vi fa piacere potrete leggerle a partire da pagina 63. Chiudo con le stesse parole dei precedenti editoriali… E allora, la provocazione continua o la facciamo morire? Decidetelo voi, ma se scriverete in tanti, ci muoveremo per individuare l’iniziativa. Ovviamente… 1 milione di euro, 20 euro a socio, verrà usato per l’immagine dell’associazione… [email protected] 7 Il nostro mondo Messaggio del Presidente Internazionale Cambiamo la rotta Di Sid L. Scruggs III * segue da pagina 3 matico, è che il pilota perde il “tatto” dell’aereo. E quando perde la sensibilità, perde anche la capacità di volare. Mi chiedo se alcuni dei nostri Lions Club non stiano facendo questo da molti anni, al punto di sembrare guidati da un pilota automatico. E’ ora di cacciare via quel “pilota automatico”! Per noi è giunto il momento di cambiare la rotta e di occuparci del servizio. E’ tempo di riconsiderare i bisogni della comunità, di reclutare nuovi soci per nuove attività di servizio, di fondare un nuovo club per una comunità limitrofa e di proporre nuovamente il divertimento. Come pilota di professione, avevo corsi di aggiornamento ogni sei mesi. Forse è il momento di effettuare un checkup alla nostra associazione, per assicurarci che alla nostra missione non vengano a mancare le nostre potenzialità a causa di un pilota automatico che ha operato troppo a lungo. Il nostro nuovo Programma Club Excellence è un ottimo mezzo per sottoporre ad un controllo il vostro club. Questo mese l’obiettivo del nostro servizio sarà l’ecologia. Spero che il vostro club prenderà parte a quest’ultimo progetto di servizio globale poiché uniti continueremo ad essere un “Raggio di Speranza”. *Presidente Lions Clubs International. I Lions… per il Giappone S ono profondamente commosso dalla generosità che i Lions di tutto il mondo hanno dimostrato in seguito al mio invito a offrire donazioni al “Fondo soccorsi per il Giappone” della nostra Fondazione. La LCIF ha già ricevuto delle donazioni o promesse di donazioni per un totale di oltre 6 milioni di dollari, compresi i tre milioni che i Lions del Giappone stanno raccogliendo nel corso di questa crisi. E’ davvero commovente essere testimone di tanta compassione da parte della rete dei Lions e dei Leo di tutto il mondo. Grazie alla riapertura delle strade i Lions del Giappone sono ora in grado di inviare aiuti da ogni parte del paese. Dopo un giorno dal disastro, molti club coraggiosi hanno distribuito 20 tonnellate di cibo, acqua e forniture di emergenza, nonostante i rischi e le difficoltà. Le nostre tende blu Lions sono state inviate per offrire un rifugio ai volontari Lions e agli altri operatori che lavorano nelle aree più gravemente colpite. I Lions stanno coordinando la distribuzione delle forniture insieme ai funzionari governativi locali e alla Croce Rossa giapponese. Come forse sapete, ci sono 31 Lions Club a Sendai (la città più grande, tra quelle colpite dal terremoto) e quasi un club in ciascuno dei paesi che si trovano lungo la costa. I Lions ci saranno sempre per aiutare le persone che hanno provato tanto dolore, fornendo vestiti, cibo, centri di accoglienza, sedie a rotelle e tutto quello di cui possono avere bisogno. Vorrei ancora esprimere la mia commozione di fronte alla generosità dimostrata finora. I Lions giapponesi 8 hanno sempre aiutato il resto del mondo, nel momento del bisogno. Sono davvero orgoglioso di voi e non sono mai stato tanto fiero di essere un Lions, di fronte agli aiuti offerti nel corso di questa terribile tragedia. Eberhard J. Wirfs Presidente della Lions Clubs International Foundation (LCIF) Lions Clubs International 94ª Convention Internazionale 4-8 luglio 2011 94ª Convention del Lions Clubs International – 2011 Seattle, Washington, USA (Spedire al LCI entro il 1° Maggio 2011) Numero di identificazione del Club: Nome del Club: Indirizzo: Barrare con una X: Distretto: ❑ DELEGATO Numero Delegati autorizzati: Numero dei Soci: o Nome in stampatello: ❑ DELEGATO SUPPLENTE Firma: Il sottoscritto attesta, con la presente, che la persona succitata è socio attivo del club ed è stata scelta come Delegato/Delegato Supplente del nostro Lions Club alla Convention dell’Associazione Internazionale dei Lions Club. ________________________________________________ Firma dell’Officer di Club (Presidente, Segretario o Tesoriere) Si prega di inviare questa parte al LCI (Club and Officer Records Admin) entro il 1° maggio 2011. Dopo questa data si prega di presentare questa parte direttamente alla Convention. Lions Clubs International, 300 W. 22nd Street, Oak Brook, IL 60523-8842. Copia del Delegato/Delegato Supplente (Portare questa copia alla Convention) 94ª Convention Internazionale - 4-8 luglio 2011 - Seattle, Washington, USA Numero di identificazione del Club: Nome del Club: Indirizzo: Barrare con una X: Distretto: ❑ DELEGATO Nome in stampatello: Riservato a LCI per la Certificazione del Delegato Supplente Numero Delegati autorizzati: Numero dei Soci: o ❑ DELEGATO SUPPLENTE Firma: Il sottoscritto attesta, con la presente, che la persona succitata è socio attivo del club ed è stata scelta come Delegato/Delegato Supplente del nostro Lions Club alla Convention dell’Associazione Internazionale dei Lions Club. ________________________________________________ Firma dell’Officer di Club (Presidente, Segretario o Tesoriere) Delegati di Club autorizzati alla Convention Internazionale Soci da 1 a 37 delegati 1, da 38 a 62 delegati 2, da 63 a 87 delegati 3, da 88 a 112 delegati 4, da 113 a 137 delegati 5, da 138 a 162 delegati 6, da 163 a 187 delegati 7, da 188 a 212 delegati 8. 9 Il nostro mondo Il Direttore Internazionale… fatti ed impressioni Vincere la paura Di Domenico Messina * L e drammatiche immagini del terremoto che ha sconvolto il Giappone ci hanno certamente lasciati sgomenti e senza parole. La natura, spesso piegata e violata dall’uomo, ancora una volta si è manifestata come una realtà non dominabile, soprattutto da parte di quell’uomo che si ritiene onnipotente, che tutto vorrebbe asservire ai suoi interessi e che, invece, ad essa inesorabilmente deve piegarsi. Purtroppo, dobbiamo renderci conto che esistono ancora le catastrofi naturali, le quali possono entrare nella nostra vita in qualsiasi momento e prepotentemente, mostrandoci quanto siamo deboli ed inermi. Tutto ciò porta con sé un grave rischio, che è quello che in tali circostanze si diffonda un senso generalizzato di impotenza e si finisca con il rinchiudersi sempre più dentro se stessi, spingendosi verso l’isolamento e la rinuncia o anche verso forme di incontrollata irrazionalità. Proprio in questi momenti invece è importante incentivare il rapporto con gli altri ed evitare di farsi sopraffare da un conseguente stato di solitudine esistenziale, da frustrazioni personali, da quel malessere individuale che suscita paura, disperazione e senso della morte. E non è neppure pensabile, per sottrarsi alle situazioni di disagio che ci affliggono, evadere dal mondo, creandosi uno spazio alternativo, una sorta di paradiso artificiale in cui rifugiarsi o al quale ancorarsi per poter sopravvivere. Le nuove possibilità che l’uomo ha di dominare il mondo, contrastano con eventi di tal genere e quindi non fanno altro che acuire il senso di trepidazione e di smarrimento. La paura nasce dalla insicurezza nei confronti di se stessi, dalla convinzione crescente della propria incapacità a orientare, in modo costruttivo, il progresso umano e sociale verso obiettivi di vera crescita sostenibile. Il mondo oggi trasformato dall’intervento umano è sempre più carico di tragiche contraddizioni. Anche i rapporti interpersonali sono spesso coinvolti in questa atmosfera di diffidenza e di paura e rimangono superficiali, formali, senza un vero coinvolgimento emotivo. Eppure in determinati momenti della nostra esistenza, quella stessa paura che sembra annientarci potrebbe essere trasformata in energia positiva, in qualcosa di buono e vivificante. Dobbiamo evitare “la politica dello struzzo”, imparando ad elaborare le paure che incontriamo durante la vita, vincendo i fantasmi e trovando il supporto nella 10 piena condivisione della condizione umana, riaffermando cioè una consolidata identità umana e sociale. Perché il rischio maggiore che oggi si corre è di essere inesorabilmente soli stando in mezzo agli altri. L’incomunicabilità che ne deriva genera solitudine e la solitudine non fa che alimentare la disperazione, mentre i sentimenti della umana pietà e del supporto solidale devono pervadere tutti. Dobbiamo quindi come uomini del nostro tempo prendere atto ed arrenderci all’idea che non possiamo controllare tutto e ritenerci autosufficienti: è necessario sotterrare l’Io per lasciar spazio al noi ed alla consapevolezza che abbiamo sempre più bisogno degli altri. Se questo non accade, il risultato è sotto gli occhi di tutti: le paure irrazionali dell’uomo alimenteranno sempre più nuove paure in una reazione a catena senza fine. Noi Lions, “fari di speranza”, dobbiamo rendere ragione di questa speranza e comunicare questo messaggio al mondo intero con l’esempio coerente e concreto. *Direttore Internazionale 2010-2011. Il nostro mondo La nota del CC E’ tempo di congressi Di Stefano Camurri Piloni * M aggio è per noi lions il mese dei congressi. Ce ne sono 17 di primavera, durante i quali eleggeremo anche il DG Team dei Distretti che compongono il nostro territorio, e c’è quello nazionale, il cinquantanovesimo, che si svolgerà a Torino a partire dal 27 maggio prossimo. Il lionismo sta cambiando, lo dicono e lo scrivono in molti sulla nostra rivista ed è giusto che sia così, perché noi tutti lo vorremmo sempre più impegnato nel risolvere i grandi temi della nostra società e sempre più concreto e programmato. Questo cambiamento sarà al centro dei dibattiti che accompagneranno i nostri congressi, soprattutto quello nazionale, il quale affronterà, leggete l’ordine del giorno pubblicato a pagina 26, argomenti che interesseranno tutti i lions italiani . Pertanto, per far conoscere la nostra opinione sui 51 punti all’ordine del giorno, è necessaria la nostra partecipazione a Torino al momento delle decisioni assembleari e durante i seminari precongressuali. Tra l’altro verranno sottoposte ai delegati presenti la modifica del regolamento del multidistretto, le proposte per il tema di studio e il service nazionali 2011/2012 e l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2009/2010. Noi lions, l’ho già scritto qualche mese fa su questa rivista, dobbiamo adeguarci ai tempi, che sono sempre diversi, e innovare le nostre metodologie operative, pur nel rispetto dei valori fondamentali che in tutti questi anni hanno accompagnato la vita lionistica. Quale migliore occasione per farlo se non durante il congresso nazionale? Il successo dei service che noi stessi progettiamo dobbiamo costruircelo noi e, sempre noi, li dobbiamo portare a termine con soddisfazione dei destinatari. Siamo noi la nostra forza ed il nostro futuro è segnato dal nostro modo di operare e dal continuo studio per migliorarci, perché noi lions saremo giudicati dagli altri attraverso le nostre opere. Ecco perché diventa importante la partecipazione ai congressi, durante i quali perfezioneremo i programmi della nostra attività di lions e prenderemo consapevolezza di come perseguire gli scopi che ci siamo prefissi e che sono necessari per il progresso del lionismo e dell’umanità. *Presidente del Consiglio dei Governatori. 57° Europa Forum Maastricht 2011 Il 31 maggio è l’ultimo giorno per usufruire dei benefici del bonus “Early Bird!”. Passeggiamo attraverso la storia di Maastricth, gettiamo dei ponti verso altri Lions, godiamo della “atmosfera del sud” e dell’ospitalità di questa città speciale! Il Comitato organizzatore è pronto per voi! Rappresentanti del Consiglio Europeo hanno avuto l’opportunità di visitare le sedi del 57° Europa Forum Lions, a Maastricht, innamorandosi tutti di questa città e della sua gente. Il comitato organizzatore è pronto a completare il programma, le sistemazioni alberghiere sono in atto, il “MECC” Centro Espositivo e Congressuale di Maastricht attende i suoi delegati. I workshop ed i seminari sono di stupefacente attualità ed i delegati potranno apprendere qualcosa in più sui temi del sociale, dell’ecologia e della geografia. Molto particolari sono i “Laboratori di buone pratiche” per il Lions club ed i soci Lions, dove potranno imparare come “We Serve” possa essere più efficace e decisivo. Le sessioni plenarie rispecchieranno la grande amicizia ed il coinvolgimento dei Lions di tutto il mondo e saranno integrate dal “Building Bridges Special Olympics”, dagli incontri con il Presidente Internazionale, dalle festose cerimonie di apertura e di chiusura, dal Get Together Party, dalla cena di gala e dalla festa di addio. Approfittare del bonus “Early Bird” vi farà risparmiare! Sono aperte le iscrizioni al 57° Forum Europeo di Maastricht. Registrandosi tramite il sito prima del 1° giugno 2011, i Lions, i Leo e i loro accompagnatori possono trarre beneficio da bonus “Early Bird”. Con il vostro passepartout avrete accesso alla manifestazione, ai seminari e ai workshop, al programma, all’uso di cuffie e del servizio di traduzione, al coffe break e al festoso party di benvenuto. Inoltre, i Lions, i Leo e i loro accompagnatori possono registrarsi per la cena di gala, i pranzi e/o la festa d’addio. Visitate il sito www.europaforum2011.nl per la registrazione online al 57° Europa Forum. 11 12 Fresco di stampa A nno di celebrazioni, non ultima quella della conquista della Libia (Governo Giolitti 1911) che per ovvie ragioni non fa né parlare né scrivere alcuno. Ma è tempo anche, nell’universo lion, di scelte. Quelle dei prossimi governatori che stanno completando le liste (di proscrizione?) dei loro organigrammi e si preparano allo scatto finale per assumere alle 12,30 (ora di Seattle-Usa) del 4 luglio prossimo il governo dei loro distretti e scegliere - eleggere - il loro Presidente del Consiglio. Infine, le elezioni nei 1320 clubs di Italia delle nuove amministrazioni per il prossimo anno fiscale detto anche, ma impropriamente, sociale. Insomma, un conglomerato, annuale, di responsabilità, pensieri, selezioni, da far paura anche ai politici che vivono in fondo di tanto. Sia chiaro: tutto il mondo è paese. Ma da noi esercizi di tale fatta eccitano, illudono, deludono, creano amicizie ed inimicizie, fanno notizia a volte da bar dello sport, a volte di alto e serio livello e, diciamolo pure, coinvolgono un po’ tutti: molto o poco, mai per niente. Ma tutto in fondo non è male: la democrazia, quella vera, è fondata e sostenuta dal trinomio competizione - vittoria - sconfitta. Certo si apre il discorso sulla “democrazia” che è basata sulla volontà del popolo - non importa quale - di selezionare i migliori a beneficio dell’istituzione che esso popolo quale sovrano governa. E per realizzare tanto al meglio deve scegliere quanti per meriti, vocazione, capacità, intelligenza, conoscenza e cultura siano in grado di fare funzionare la macchina politico amministrativa nel migliore dei modi possibili (Leibniz). Lo stesso vale per chi ha la responsabilità di governo: ha il dovere morale di agire aborrendo ogni clientelismo, favoritismo, egoismo, tornacontismo, pensiero egemonico presente e futuro con la esclusiva visione del beneficio della istituzione. Ciò vale in ogni campo, lionismo - ovvio - incluso. Peraltro abbiamo la grande responsabilità morale di agire secundum legem et justitiam, per noi stessi ma anche perché dobbiamo e vogliamo essere modelli cui la società deve ispirarsi per il bene comune: sta scritto nei nostri scopi e nel nostro codice etico. Scrivo di questo perché in ciascuno di noi siano di Pino Grimaldi sempre presenti gli obblighi che abbiamo assunto quando abbiamo accettato di essere cooptati in un lions club. Per essere “faro di speranza” per i bisognosi e promotori dei “principi del buon governo e della buona cittadinanza” non possiamo permetterci di sgarrare: perderemmo il credito che vogliamo ci sia dato come fautori del “benessere civico, culturale, sociale, morale delle comunità”. So quanto sia difficile tutto ciò, e conosco le tentazioni (tali sono!) che ci avvincono. Ma sono questi i momenti in cui “si parrà nostra nobilitate”. Stiamo celebrando il 60° del lionismo in Italia. Quale migliore celebrazione di quella di un giro di boa attorno a tante incancrenite modalità di agire! 17 distinti Lions stanno scegliendo i componenti dei loro gabinetti distrettuali: dimentichino le cosi dette “cambiali” da pagare per essere stati aiutati a vincere la competizione e selezionino le persone che possano dare veramente un contributo alla associazione, e non perché amici ma perché meritevoli, capaci, leali, convinti della filosofia di Lions International, pronti a sacrificarsi per il bene comune. Non si faccia degli organigrammi, volumi pieni di nomi e comitati che mai nulla faranno e che se vorranno fare qualcosa non troveranno audience privi come sono di riscontro nella società. Costoro al Congresso di Torino eleggeranno il loro Presidente del Consiglio: non hanno bisogno di uno yes man, ma di chi possa coordinarli in maniera efficace e rappresentare il multidistretto in modo encomiabile e concreto E nei clubs si tenga in considerazione che un presidente non deve solo essere appariscente, ma portare avanti programmi e progetti, magari già considerati e comunque utili, ma veramente utili, alla comunità che servono. Lasciamo ad altri - ve ne sono tanti - il compito della blablaterazione narcisistica e dimostriamo di essere veramente “leader globali” nel servizio umanitario, analizzando i bisogni delle aree di giurisdizione ed aiutando i pubblici amministratori a migliorare le città. Non è più tempo di parole. C’è fame, povertà, sete di giustizia, ignoranza, sofferenza fisica e sociale, gente che spera in noi perché doniamo senza chiedere nulla in cambio. Rimbocchiamoci le maniche. Ne vale la pena! Buona Pasqua. *Presidente Internazionale Emerito. 13 LION / LABORATORIO INTERNAZIONALE Libertà e sviluppo I Lions dovrebbero promuovere lo sviluppo sociale ed economico autonomo dei popoli poveri, partendo dai punti di forza dei loro territori: le risorse naturali e l’ambiente incontaminato dall’inquinamento. Di Ermanno Bocchini * L o spunto per questo articolo mi viene dal Development and Freedom Act tra il Governatore del Distretto 108 Ya, Emilio Cirillo e il Governatore della Regione di Mopti, nel Mali, Abdoulaye Mamadou Diarra che prevede la realizzazione di un Campus Lions “Cittadinanza Umanitaria” nel Mali. Il Development Act richiede che il Mali ponga a disposizione dei Lions la struttura edilizia del Campus, l’energia e l’acqua potabile. A sua volta il Distretto pone a disposizione del Campus una scuola di avviamento di tipo agrario, un ospedale da campo e una fattoria per la produzione di conserve e pelati di pomodoro, che abbonda nelle campagne della Regione Mopti (Villaggio Sufurulaye). Il programma è stato studiato, progettato e realizzato dal Centro Internazionale Lions di ricerche per lo sviluppo e la pace tra i popoli “Cittadinanza umanitaria”, che ha sede presso la Camera di Commercio di Napoli con i fondi messi a disposizione dai club e dalla Fondazione del Distretto 108 Ya e tende a studiare prima e realizzare dopo il metodo di una reale cross-fertilization tra Europa e Africa. In particolare la Fondazione ha finanziato - Governatore Vittorio Del Vecchio - il capitale umano per il programma di sviluppo, chiamando giovani del Mali a laurearsi presso l’Università Luiss di Roma (Laurea Magistrale in Relazioni internazionali), nella convin- 14 zione che ogni reale rapporto di partenariato e di promozione, non solo di liberty (e, cioè, libertà dal dittatore di turno), ma anche di vera e propria freedom (e, cioè, libertà di promuovere l’autonomo sviluppo del territorio) richieda la formazione e lo sviluppo sul territorio di capitale umano capace di organizzare la speranza di una vita migliore per sé e per i propri concittadini. In questo momento, sulle sponde del Mediterraneo, la storia proclama il fallimento di tante politiche economiche mediterranee dell’Europa per evidenti ragioni di carattere politico, economico e cuIturale. Noi crediamo che il ruolo delle Organizzazioni non Governative in quella Regione sia enorme a causa dei fallimenti delle istituzioni europee. Basterebbe ricordare che è stato merito delle Organizzazioni non Governative la internazionalizzazione della protezione dei diritti umani e non degli Stati troppo attenti alle ragioni e agli equilibri politici ed economici. Basterebbe promuovere lo sviluppo sociale ed economico autonomo di quei popoli, partendo dai punti di forza di quei territori e, cioè, le risorse naturali e l’ambiente incontaminato dall’inquinamento anche nucleare della cosidetta società industriale, con un ritorno alla cultura dell’ambiente e del tempo inteso non come danaro, ma come tempo della natura e dell’uomo, in un nuovo e antico equilibrio tra la natura e l’uomo che quei popoli, oggi, possono mostrare agli eredi di uno sviluppo industriale troppo poco attento alle ragioni dell’ambiente nel quale tutta l’umanità è destinata a vivere anche domani. * Direttore Internazionale 2007/2009 e Rappresentante del Lions Clubs International presso il Consiglio d’Europa. Fatti italiani, fatti da Lafert. Quattro aziende, un solo marchio: in tutto il mondo Lafert Group è il Made in Italy dei motori elettrici ad alte prestazioni. I nostri prodotti rappresentano l’avanguardia nella ricerca e nelle applicazioni tecniche, così come la capacità di sviluppare prodotti a basso consumo energetico è il nostro vantaggio competitivo. Un risultato importante ottenuto in un difficile momento congiunturale, un successo italiano che abbiamo raggiunto con caparbietà, lavorando sodo perché i fatti non hanno bisogno www.lafert.com di inutili parole. La concretezza di ieri per costruire il domani 15 Main Partners Partners Partners Official Travel Organizer 16 mondolions 12 milioni di giovani Il Lions Quest cresce in tutto il mondo. Attraverso il sostegno della LCIF e dei Lions, il programma continuerà a cambiare la vita dei giovani nel mondo… I l Lions Quest, un programma rivolto ai ragazzi in età scolare, ha cambiato la vita dei giovani nel mondo. Come Ivan Villaverde, del Paraguay, alunno povero, inizialmente indisciplinato e con scarso rendimento scolastico, che grazie al Lions Quest è diventato uno studente modello, come altre centinaia di ragazzi del Paraguay. Il Lions Quest fornisce ai ragazzi le attitudini necessarie a condurre una vita sicura, non solo in Paraguay ma in tutto il mondo. Il Lions Quest, un programma della Lions Clubs International Foundation (LCIF), è attivo in oltre 60 paesi, presso i quali ne beneficiano 12 milioni di giovani. Ad oggi più di 500.000 educatori in ogni parte del mondo hanno partecipato ad un corso del Lions Quest. A gennaio il Comitato Consultivo del Lions Quest (LAC) ha approvato 14 nuovi sussidi per un totale di 540.000 dollari. Quattro nuovi paesi hanno avuto accesso ai finanziamenti, Egitto, Indonesia, Molda- via e Uruguay, e altri quattro paesi hanno attuato per la prima volta quest’anno il Lions Quest: Bulgaria, Malawi, Mauritius e Filippine. Data l’enorme espansione avuta lo scorso anno, il futuro non è mai apparso così luminoso per il Lions Quest. Attraverso il sostegno della LCIF e dei Lions, il programma continuerà a ottenere grande successo, unito alla Fondazione nel suo impegno volto a sostenere i giovani e assicurare loro un futuro migliore. Per maggiori informazioni sul Lions Quest visitate il sito www.lions-quest.org. Il Lions Quest cresce in tutto il mondo • Facente parte della Clinton Global Initiative, la LCIF è impegnata a sostenere il Lions Quest negli Stati Uniti. La LCIF farà conoscere il Lions Quest ed i suoi benefici in termini sociali ed emotivi portando il programma in almeno un distretto scolastico statunitense entro il 2013. ➤ 17 Per saperne di più … • Un sussidio di 50.000 dollari permetterà l’espansione del Lions Quest nello Stato dell’Arkansas entro i prossimi due anni, a beneficio di 17 scuole, dalle elementari alle superiori. • Il Primo Ministro ed il Ministro per l’educazione e la gioventù del Belize hanno riconosciuto il Lions Quest quale programma primario di sviluppo della gioventù. • I Lions dell’Argentina hanno programmato 30 corsi nell’arco di un biennio a partire dal 2011 grazie ad un sussidio LCIF di 50.000 dollari. Formeranno così più di 1.000 insegnanti. • In Bolivia, i Lions hanno ottenuto un sussidio di 50.000 dollari per implementare per la prima volta il Lions Quest, organizzando sette corsi di formazione per insegnanti. • Entro il prossimo biennio i Lions dell’Uruguay prevedono di espandere il Lions Quest grazie a un sussidio di 25.000 dollari, formando 194 insegnanti e 30 Lions, introducendo il programma in 15 nuove scuole e aumentando così a 38 la partecipazione delle scuole locali • Un sussidio di 40.000 dollari ai Lions del Brasile sosterrà la riattivazione del Lions Quest preparando 18 nuovi formatori. • Il Lions Quest in Norvegia ha ricevuto la più alta valutazione possibile per il risultato documentato nella prevenzione di problemi comportamentali e nel miglioramento della socializzazione infantile in tutto il paese, secondo una relazione del governo. • Il Lions Quest in Italia viene messo in pratica nelle scuole e negli ospedali. Le lezioni sono riadattate per non interferire con le cure mediche. • In Lituania, il Lions Quest è stato attuato in 55 scuole e a più di 5.000 bambini. L’Unione Europea recentemente ha concesso finanziamenti a sostegno di un’ulteriore crescita. • La Moldavia ha ricevuto un sussidio di 25.000 dollari per introdurre il Progetto Adolescenza, il programma Lions Quest per le scuole medie, in cinque scuole a Tiraspol per l’anno scolastico 2011-2012. • Un sussidio di 100.000 dollari servirà ad ampliare e sviluppare il Progetto Adolescenza del Lions Quest in tutta l’India. Più di 65.000 studenti ne beneficeranno in strutture tradizionali e non, come le scuole militari e le scuole per non udenti. • Un sussidio di 25.000 dollari ai Lions dell’Egitto sosterrà l’attuazione del Progetto Adolescenza in 48 Per saperne di più … scuole preparatorie. • Il Lions Quest sarà realizzato per la prima volta in Indonesia grazie ad un sussidio di 25.000 dollari dalla LCIF. Il materiale didattico verrà tradotto ed adattato alla cultura locale. • Circa 13.500 studenti beneficeranno dei 125.000 dollari assegnati ai Lions in Giappone per lo sviluppo del Lions Quest. Il Lions Quest cresce in tutto il mondo... Nelle immagini ragazzi in età scolare fotografati durante il “Progetto adolescenza” del Lions Quest negli Stati Uniti, in Uruguay, in Moldova , in India e in Indonesia. Attraverso il sostegno della LCIF e dei Lions, il programma continuerà a ottenere grande successo in tutto il mondo. Tra gli esclusivi Spa Resort della collezione laVit... Adam srl - Italy un mondo di benessere esclusivo LUXURY SPA HOTELS & RESORTS www. la-vit.com Clicca su la-vit.com e scopri le offerte dedicate ai soci ‘LIONS ITALIANI’ * 10% di sconto sui soggiorni benessere selezionati per voi * Offerta valida per prenotazioni fino al 31 Ottobre 2011 previa conferma disponibilità da parte dell’hotel. Non cumulabile con altre promozioni. 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Oggi l’utilizzo ottimale di queste nostre doti richiede programmazione e professionalità, senza le quali non riusciremo a compiere la nostra missione. E’ del tutto evidente che un service realizzato dopo aver monitorato le esigenze del territorio, programmato con una durata di almeno tre anni e finanziato con risorse provenienti da più club (ottimale è la soluzione del service di zona o di circoscrizione) risulta più efficace e produce risultati più duraturi di un service che un singolo club realizza per un solo anno. Purtroppo è altrettanto evidente che questa ipotesi non è facilmente trasferibile nella realtà: bisogna che presidenti e vicepresidenti concordino nella scelta del service e nella sua realizzazione, e noi sappiamo invece che ogni presidente vuole poter ricordare con legittimo orgoglio la “sua” annata con un “suo” service. Ecco dunque la necessità di introdurre nei club un comportamento più lungimirante, che si basi su una visione a 360 gradi del lionismo umanitario. Il progetto Sight First II ci ha coinvolti ed ha moltiplicato la sua efficacia 20 proprio unendo per anni tutti i club del mondo attorno ad una idea condivisa: questo meccanismo, trasferito nel circoscritto raggio d’azione dei club, manterrebbe ne sono testimoni quanti lo hanno già sperimentato - la sua forza intrinseca. La nostra associazione ci ha dotati di due strumenti operativi per mettere in moto questo cambiamento, che dal concetto di beneficenza ci porterà a quello di intervento umanitario: la squadra del Governatore garantisce la continuità a livello distrettuale, mentre il Progetto di Eccellenza dei Club (CEP) consentirà ad ogni singolo club di analizzare i propri punti di forza e le proprie carenze allo scopo di raggiungere livelli di eccellenza. In questa cornice nulla può avvenire per caso ed ogni passo in avanti ha una sua struttura, una funzione, una metodologia applicativa. La catena di comando rimane invariata (presidente internazionale governatore presidente di club) ma la centralità della figura individuale (il governatore, il presidente di club) si trasforma, per estendersi ad una condivisione di responsabilità fra persone che fanno parte di una squadra. Le figure dei coordinatori GMT (Membership, Extension, Retention) Per saperne di più … e GLT (Leadership), che sostituiscono il MERL, nella loro verticalità organizzativa non costituiscono una struttura aggiuntiva bensì un progetto di supporto, che non ha poteri impositivi ma una mera funzione di aiuto, di suggerimento, di monitoraggio. Il GMT ha lo scopo di risolvere i problemi di oggi, il GLT invece forma le strategie per il futuro attraverso la ricerca e la formazione dei nuovi leader. Questo dunque è il quadro d’insieme all’interno del quale dovremo imparare (e in fretta!) a muoverci. Ma qual è oggi lo stato di salute del nostro Multidistretto? Se invece di analizzare cifre assolute ci concentriamo su quelle relative alla percentuale di soci per 1000 abitanti riferite al 2010, troveremo che l’Italia è, in Europa, al decimo posto con un modesto 0,78, preceduta da stati di piccole dimensioni e seguita dalle altre grandi nazioni quali la Germania (14°) la Francia (15°) ed il Regno Unito (18°). Noi contiamo inoltre 1 club ogni 45.560 abitanti, la Francia 1 club ogni 51.000 abitanti, la Germania 1 club ogni 55.900 abitanti. Possiamo leggere queste percentuali con un pizzico di soddisfazione, ma anche con una visione critica che dovrebbe indurci a valorizzare meglio la percezione che di noi hanno i cittadini. Inoltre, nel nostro Multidistretto esistono molte zone in cui si accumulano decine di club, costretti a condividere un territorio che qualche volta è circoscritto ad una sola grande città, mentre in altre, talora vaste, non vi è alcuna presenza lionistica. Nei nostri club un gran numero di soci ha alle spalle 30 e più anni di vita associativa. E’ un dato di fatto di cui siamo orgogliosi, ma non ci dobbiamo nascondere che esso presenta anche lati meno positivi, quali la ripetitività rituale dei meeting, una certa diffidenza nei confronti delle innovazioni, difficoltà a programmare nei club un ricambio generazionale graduale e costante, insufficiente informazione e coinvolgimento dei soci nei club. Nel corso degli ultimi 5 anni in Europa sono stati organizzati 14 seminari internazionali (oltre a quelli distrettuali e multidistrettuali) di leadership di vario livello, ai quali hanno partecipato in tutto 1.558 soci; di questi solo 32 erano italiani contro, ad esempio, 206 inglesi, 209 estoni, 140 israeliani, 471 turchi. Tuttavia, solo pochi dei partecipanti assumono poi ruoli confacenti e trasferiscono in esperienze operative quanto hanno imparato. La Germania lo scorso anno ci ha portato via il primato di multidistretto più numeroso d’Europa ed è l’unica grande nazione europea a crescere come numero di soci e di club; ora sta ragionando su una divisione dei suoi distretti più grandi al fine di rendere più funzionale l’impegno dei governatori e sull’ipotesi di suddividere poi il territorio in tre multidistretti, che avrebbero in un organismo di cogestione il loro coordinamento nazionale. Chi resta fermo va indietro, ci dicono i nostri presidenti internazionali. Per il resto, tocca a noi. *Leader di area del GMT. I soci nel mondo… aumentano Dopo il picco negativo di fine dicembre 2010 (- 7.315), il recupero a fine gennaio 2011 (- 1.195), si registra una positiva sorpresa a fine febbraio 2011 (+ 9.208), come dimostra il seguente dettaglio... Aree Costituzionali U.S e Affiliate Bermuda e Bahamas Entrati Usciti 25.657 33.178 Canada 2.571 Sud America, America Centrale, Carabi e Messico 8.293 Europa 13.232 Oriente e Sud Est Asia 31.509 India, Sud Asia, Africa e Medio Oriente Australia, Nuova Zelanda, Papua, Nuova Guinea, Indonesia, Sud Pacifico Totale Variazioni % Usciti/Entrati -7.521 129,31 3.044 -473 118,39 9.676 -1.383 116,67 14.276 -1.044 107,89 21.561 +9.948 68,43 44.098 35.106 +8.992 79,61 4.222 3.533 +689 83,68 129.582 120.374 +9.208 92,89 M igliora, dunque, in tutte le aree costituzionali il rapporto percentuale “usciti/entrati”; significativo l’incremento della 5ª area (Oriente, ecc.) che si avvicina al sorpasso dell’area europea (267.852 aderenti contro 269.303 soci), la quale potrebbe tornare al secondo posto nel mondo se la nostra area non si sveglia dal torpore in cui è caduta da diversi anni. Si avvicina pure la 6ª area (India, ecc.) con i suoi 265.374 contro i nostri 269.303 aderenti. L’estensione club e l’incremento associativo nelle predette due aree costituzionali marcia a ritmi sostenuti, anche se, a parer mio, qualche riserva sul modo di crescere deve essere avanzata: intendo riferirmi, in particolare, all’estensione club: in India ove, nel periodo considerato, sono stati costituiti 371 nuovi club, ma, di contro, ne sono stati cancellati 435 (nell’intera area ai 528 nuovi club si contrappongono 665 cancellazioni, anche se ne sono stati riorganizzati 604, il movimento appare piuttosto anomalo, ma la strategia adottata sembra vincente tanto da produrre un costante incremento della “forza” umana ed una estensione territoriale con notevoli ritorni a favore dell’entità dei “servizi” resi alla comunità). Rilevante la crescita in Giappone e nella Repubblica di Corea e nel resto del territorio dell’intera area. Permane lo stato di crisi, ormai cronica, nell’intero continente americano e in Canada e quello “galleggiante” dell’Europa che, come sempre, ritengo che a fine anno sociale raggiunga la positività associativa e rimanga la seconda area costituzionale per numero di club e soci. Forza Europa!, abbiamo raggiunto credibilità e stima nell’ambito del “sistema lionistico” per i traguardi raggiunti, non molliamo, la società ha bisogno di noi. Gualberto Del Roso 21 Per saperne di più … A Istanbul… l’istituto per docenti Lions Dall’11 al 14 febbraio si è svolto il corso di formazione per docenti Lions dell’area costituzionale Europa. Organizzato dalla Divisione Leadership internazionale si propone di sviluppare concetti e tecniche mirati all’incremento della qualità della formazione, dell’efficacia complessiva dei programmi Lions e della leadership dei soci. Di Cesara Pasini L e esigenze della nostra comunità sono in continuo mutamento tanto a livello locale, quanto a livello nazionale e internazionale e per soddisfarle efficacemente occorre saper identificare le priorità di intervento corrette e possedere conoscenze appropriate, capacità e risorse necessarie. Questo però non basta per essere leader nel servizio comunitario e umanitario, perché la nostra vision è una proiezione verso il futuro di quello che vogliamo essere e questo richiede capacità di anticipare i bisogni della comunità e di saperli cogliere. Il presente che contiene in sé il seme del futuro è possibilità di sopravvivenza per la nostra associazione. Coniugare lo slancio verso il futuro e l’innovazione, con la capacità di trasferire leadership e tradizione da una generazione all’altra di Lions non è un semplice passaggio di testimone, o una mera alternanza di incarichi, bensì è un processo complesso di trasferimento di ideali, valori, conoscenze, abilità, modi di essere e di fare che dobbiamo saper gestire. Lo spirito volontaristico che anima un Lions che opera nella propria comunità segue un cammino che va nella direzione tracciata dai nostri scopi, ma se questo spirito volontaristico è sostenuto dalla competenza e, si dica pure, dalla professionalità, i risultati che si ottengono sono decisamente più incisivi e duraturi. Oltre 22 a una maggiore soddisfazione per ciò che si è fatto, si migliora notevolmente l’impatto positivo sulla comunità, l’orizzonte delle azioni diventa più ampio, la visibilità aumenta. Il contesto contemporaneo è caratterizzato da una parcellizzazione delle associazioni di servizio, spesso monotematiche, e la comunità dei bisogni rischia di essere disorientata, non riuscendo ad individuare con chiarezza a chi deve o può rivolgersi. Anche per questa ragione, gli aiuti che i Lions offrono debbono puntare sulla qualità come caratteristica distintiva, sulla preparazione e sulla competenza. La formazione alimenta attivamente il processo di trasferimento verso i soci di valori, conoscenze, informazioni e tecniche che rafforzano la motivazione, migliorano l’approccio al servizio e rendono più efficace la dote naturale di propensione al servizio. Nella prassi, fare formazione agli adulti presenta alcuni ostacoli: scarsità di tempo libero da dedicare al di fuori degli impegni di lavoro o di famiglia; difficoltà ad ammettere di avere qualche carenza o, semplicemente, ci si accontenta di come si è e non si vuole aggiungere altro al proprio bagaglio di conoscenze; ritrosia nel rimettersi tra i banchi di scuola. Tuttavia, la formazione rivolta agli adulti può avvalersi di metodi specifici che Per saperne di più … la rendono interessante e coinvolgente. Ispirato a questi principi, è l’Istituto per Docenti Lions che si è tenuto ad Istanbul, in Turchia, lo scorso febbraio e che ha visto la partecipazione di Lions di quattordici nazionalità: Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Italia, Norvegia, Olanda, Romania, Svezia, Turchia e Ukraina. Quattro i partecipanti italiani: Sandro Castellana, PDG del distretto 108 Ta3, Mario Castellaneta e Cesara Pasini del distretto 108 Ib4 e Guglielmo Valenti del distretto 108 Ia2. Il programma di corsi di formazione per Docenti Lions è organizzato dalla Divisione Leadership internazionale ed è stato avviato nell’anno 2006-2007 con lo scopo di preparare docenti Lions, sviluppando concetti e tecniche mirati all’incremento della qualità della formazione, dell’efficacia complessiva dei programmi Lions e della leadership dei soci. I partecipanti che completano il corso previsto dal programma possono essere a loro volta docenti di eventi di formazione, di seminari o di workshop nella propria area. Il programma del corso si è incentrato non solo sulle tecniche oratorie, ma ha riguardato anche le competenze e i concetti che determinano la qualità dei corsi di formazione. Attraverso discussioni, dimostrazioni, lavori di gruppo ed esercizi, i partecipanti hanno avuto modo di trattare un’ampia gamma di argomenti, tra cui: la necessità di una formazione efficace e gli ostacoli che impediscono una buona formazione, le caratteristiche di un trainer competente, l’utilizzo di un linguaggio opportuno e le tecniche di controllo dell’ansia nel parlare in pubblico, le tecniche visive, vocali e verbali, i supporti visivi e le modalità di creazione di strumenti didattici. Molto importanti i temi riguardanti le caratteristiche dell’apprendimento negli adulti e come riconoscerle tra i discenti, l’apprendimento interattivo, le tecniche di gestione delle domande e delle risposte, come gestire le discussioni in aula e le attività didattiche. Infine sono state studiate le caratteristiche, l’organizzazione e le fasi di una lezione (progettazione, preparazione, svolgimento), la gestione del comportamento dei partecipanti in aula e la valutazione di un evento formativo. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di applicare quanto hanno appreso, progettando individualmente una lezione della durata di venti minuti nella quale è stato richiesto l’uso delle tecniche e delle abilità studiate. Le lezioni di ciascuno sono valutate dai docenti e dai compagni di corso, utilizzando il medesimo metodo studiato. Riprese video, infine, hanno consentito a ciascuno di osservare la propria impostazione didattica, prima e al completamento del corso. Per il partecipanti è stata un’esperienza molto positiva sia per la qualità dell’insegnamento ricevuto da docenti Lions esperti, sia per l’opportunità di condividere esperienze, aspettative, criticità e progetti per il futuro con soci di altri paesi. Nel lavorare insieme si è sviluppato un grande entusiasmo, accompagnato dal desiderio di trasferire ad altri ciò che si è appreso. Lions Day With delle Nazioni Unite… a Nairobi L ions Sight First Eye Hospital, questo il nome dell’ospedale costruito a Nairobi dal Lions Club International. L’ospedale, fondato nel 1997, è oggi riconosciuto come uno degli istituti oftalmici più attrezzati dell’Africa orientale. Oltre che nella cura generale degli occhi, il Lions Eye Hospital è specializzato anche nel trattamento dei più insidiosi problemi oculistici, come il glaucoma, i disturbi del muscolo oculare, le patologie oculistiche pediatriche eccetera. L’ospedale è stato visitato dai rappresentanti dei Lions Club di tutto il mondo giunti a Nairobi per l’annuale Lions Day With delle Nazioni Unite, giovedì 17 e venerdì 18 marzo 2011. Oltre al primo vice presidente internazionale del Lions Club, Wing-Kun Tam, hanno preso parte all’evento anche il vice presidente della Repubblica del Kenya, Kalonzo Musyoka e il ministro del Welfare kenyota, Naoki Sharan. Unico italiano presente Piero Bianchi, del Lions Club Prato Curzio Malaparte, in rappresentanza dei Lions italiani che quest’anno festeggiano sessant’anni di attività. 23 Aspetti giuridici del LCI ➡ Visti da dentro Gli organi associativi, le regole e la procedura parlamentare, il Consiglio Direttivo del club, la rappresentanza e la responsabilità. Di Sergio Maggi * Settima parte Il Consiglio Direttivo (C.D.) è l’organo esecutivo del Club, la costituzione del quale, così come i compiti ed i poteri, viene disciplinata dall’Art. VIII dello Statuto tipo per Club e dagli Art. II e III del Regolamento tipo per Club, oltre che, eventualmente, dallo Statuto e Regolamento del proprio Club. Il C.D., come già detto, ha competenza di tipo esecutivo; ad esso è affidato il compito dell’amministrazione ordinaria e straordinaria del Club, finalizzata alla realizzazione degli scopi associativi, nel senso che il C.D. deve svolgere la propria attività nell’ambito di quanto stabilito dall’atto costitutivo. “Lo scopo dell’ente e l’interesse concreto dell’associazione sono i principi ispiratori del comportamento degli amministratori” (Propersi A., Rossi G. Gli Enti non profit - Il Sole 24 ore -2001). E’ importante notare come in giurisprudenza si siano affermati alcuni principi basilari, secondo i quali “tanto nelle associazioni non riconosciute, come in quelle riconosciute, 1. gli amministratori costituiscono un organo associativo necessario, con poteri originari (cioè non soggetti ad altri poteri); 2. essi hanno competenza esclusiva ad amministrare l’associazione; l’assemblea non può impartire loro direttive su singoli atti di amministrazione, né può sostituirsi ad essi nel loro compimento; 3. le delibere del consiglio d’amministrazione o, comunque, di organi appartenenti all’esecutivo dell’associazione non sono impugnabili davanti all’autorità giudiziaria” (Galgano F. Le Associazioni. Le fondazioni. I comitati, in Grandi orientamenti della giurisprudenza civile e commerciale- CEDAM, Padova 1996). Ulteriori attribuzioni del C.D. sono la rappresentanza e la responsabilità. La rappresentanza del Club (in quanto ente associativo) viene attribuita al presidente del C.D. sulla base di quanto statuito dall’Art.36 del C.C. ed in quanto capo esecutivo del Club (Art. III sez. 1 Reg. tipo per Club). In quanto tale, il Presidente può stare in giudizio in nome e per conto del Club. La responsabilità è uno dei doveri previsti dall’Allegato F al Cap. XV del BMP: “Responsabilità - Il Lions Clubs International si aspetta che tutti gli officer di club rispettino gli impegni autorizzati assuntisi a nome dell’associazione e che si assumano piena responsabilità delle 24 loro azioni e risultati. Non si tollerano violazioni nella serietà e condotta”. Dal punto di vista giuridico la responsabilità può riguardare sia i rapporti intercorrenti tra Club e C.D. (responsabilità interna), sia quelli intercorrenti con terzi (responsabilità esterna). La responsabilità interna viene invocata allorquando i componenti del C.D., nel compimento della loro attività amministrativa, procurano un danno al club mediante l’inadempimento di un obbligo specifico che è loro imposto dalla legge o dallo statuto (ad es. la convocazione annuale dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto finanziario). “In questo caso gli amministratori che hanno partecipato all’atto che ha causato il danno o che, anche se non vi hanno partecipato, non hanno fatto constatare il loro dissenso, sono solidalmente responsabili e dovranno risarcire il danno che loro hanno arrecato all’ente” (Propersi e Rossi loc. cit.). La responsabilità esterna è disciplinata dall’art.38 del C.C., la cui interpretazione ha dato luogo ad una ricca giurisprudenza che si può compendiare nei seguenti punti: • il socio che, sprovvisto di poteri di rappresentanza, abbia affermato di agire in nome e per conto dell’ente non obbliga affatto l’ente di appartenenza; • al detto socio (che ha agito in assenza del relativo potere) potrà applicarsi la normativa prevista per il cosiddetto “falsus procurator” e, pertanto, potrà essere chiamato a risarcire i danni cagionati col suo comportamento al terzo ai sensi dell’art.1398 C.C.; • colui che ha rapporti con un’associazione non riconosciuta ha l’onere di accertare (per concludere un negozio pienamente e sicuramente valido nel senso da lui ritenuto) l’esistenza effettiva, in capo al soggetto che dichiara di rappresentare l’associazione, di tale capacità (Cass.16.11.76, n.4252); • dell’obbligazione validamente assunta risponderanno personalmente e solidalmente, oltre al rappresentante che abbia agito in nome e per conto dell’associazione, anche gli amministratori che abbiano collegialmente deciso di assumere quelle particolari obbligazioni. La responsabilità permane, in caso di cessazione dalla carica, per le obbligazioni anteriore alla cessazione, così come pure dopo lo scioglimento dell’associazione. (A. Santuari - Le Onlus – profili civili, amministrativi e fiscali - Cedam 2007). *Direttore Internazionale 2004-2005. multidistretto Vi aspettiamo! Il 59° congresso nazionale si svolgerà a Torino dal 27 al 29 maggio. Ci incontreremo nel Centro Congressi Lingotto per riflettere, confrontarci, elaborare analisi e cercare risposte. Di Pier Luigi Foglia * I l comitato organizzatore ed i lions del distretto 108 Ia1 stanno lavorando per offrire ai partecipanti tre giorni all’insegna della funzionalità operativa e per creare momenti di incontro nello spirito di amicizia. Una Torino profondamente trasformata dal 1995, anno in cui si tenne il 43° Congresso Nazionale, è pronta ad ospitarvi in occasione del 59° Congresso Nazionale. Non troverete più la città di gozzaniana memoria “un po’ vecchiotta, provinciale, fresca, tuttavia, di un tal garbo parigino…”, e nemmeno la città monoindustriale di Italia ’61, conosciuta nel mondo per la sua casa automobilistica. Oggi Torino si presenta con il fascino dei suoi musei (Egizio, Risorgimento, Gallerie d’arte…), dei luoghi storici (Palazzo Madama, Reggia di Venaria…), della sua modernità attraverso il cambiamento urbano e produttivo in corso, della sua capacità di fare cultura. Centro congressi Lingotto - Il Lingotto era lo stabilimento FIAT progettato e costruito, a partire dal 1915, dall’architetto Giacomo Mattè Trucco. Il progetto strutturale fu realizzato dall’ingegner G.A. Porcheddu concessionario per l’Italia del brevetto per l’utilizzo del metodo Hennebique per la realizzazione di strutture in conglomerato cementizio armato, sul modello degli stabilimenti della casa automobilistica statunitense Ford. I lavori durarono dal 1916 al 1930. Nel corso della propria vita, lo stabilimento produsse decine di modelli di automobili, come la Torpedo, la Balilla e la Topolino. Venne chiuso nel 1982 in seguito allo spostamento della produzione in altri impianti; l’ultimo modello fu la Lancia Delta. Nel 1985 venne incaricato della ristrutturazione l’architetto genovese Renzo Piano, divenuto famoso negli anni settanta con il progetto del Beaubourg di Parigi. Simbolo dell’archeologia industriale, la fabbrica è stata divisa attraverso un lungo processo di ristrutturazione tra diverse funzioni: terziario, abitazioni e alberghi, con la precedenza all’uso culturale. All’esterno la struttura è rimasta inalterata, ma all’interno gli spazi sono stati profondamente modificati per venire incontro alle nuove esigenze. Il Centro Congressi, con i suoi 22.800 metri quadrati è luogo di incontri culturali, di convegni, di concerti e manifestazioni varie che lo hanno reso uno dei più grandi centri multifunzionali europei. In questa sede ci incontreremo durante i tre giorni del 59° Congresso Nazionale per riflettere, confrontarci, elaborare analisi e cercare risposte. Eventi - Segnalo alcuni incontri a margine dei lavori congressuali che ci consentiranno di trascorrere momenti di aggregazione e conoscenza: giovedì 26 maggio, ore 20.30, presso lo storico ristorante “Il Cambio” cerimonia di presentazione dei Governatori eletti; sabato 28 maggio, ore 21, cena di Gala, presso il Museo dell’Automobile inaugurato il 19 marzo dal Presidente Napolitano, dopo 4 anni di lavoro di ristrutturazione, di sicuro interesse per i partecipanti. Giovedì 26 maggio, Royal Park "I Roveri", torneo di golf, riservato a dilettanti soci lions, formula 18 buche stableford. Venerdì 27 maggio, Centro Congressi, sfilata Cani Guida dei Lions. Sabato 28 maggio sfida del Centro Raccolta Occhiali usati per entrare nel Guinnes dei primati. Sono state programmate visite ed escursioni per andare allo scoperta di Torino e dintorni. Per quanto riguarda la visita ai Musei della Città di Torino, sarà possibile partecipare ad escursioni organizzate o recarsi individualmente sostenendo il costo del biglietto d’ingresso (circa 10 euro). Per gli spostamenti singoli è stata stipulata una convenzione con la centrale taxi (tel. 5737) che prevede uno sconto del 10%. Sono certo che dalla prima capitale d’Italia non si leverà “un grido di dolore” ma, si rafforzerà l’impegno, fondato su riflessioni e orientamenti di valori precisi, ad operare in una società dove i cambiamenti sociali ed economici di questi anni, hanno compromesso seriamente la percezione della “persona” titolare di diritti e di doveri. *Governatore del Distretto 108 Ia1 e delegato dal Consiglio dei Governatori al Congresso Nazionale. 25 The International Association of Lions Clubs Multidistretto 108 Italy 59° Congresso Nazionale Torino, 27 - 29 maggio 2011 Ai Presidenti dei Lions Clubs del Distretto Multiplo 108 Italy Il Presidente del Consiglio dei Governatori Stefano Camurri Piloni, a norma dell’art. 4.1 del Regolamento del Multidistretto convoca l’Assemblea dei Delegati al 59° Congresso Nazionale per i giorni 27 - 28 - 29 maggio 2011 a Torino, presso il “Centro Congressi Lingotto” di via Nizza 230. Programma dei lavori precongressuali Presso Hotel Meridien - NH Lingotto - Via Nizza, 262. Venerdì 27 maggio Ore 9.00 - Seminario Informatizzazione e Annuario - Sala Collaudo DG Carlo Forcina - OTI MD Domenico Lalli Ore 9,00 - Seminario Statuto e Regolamento MD e Commissione Affari Interni - Sala Presse DG Carlo Calenda - PDG Girolamo Amodeo Ore 9,00 - Seminario Tema di Studio e Service Nazionale - Sala Fonderia DG Naldo Anselmi - DG Roberto Faggi Ore 9.30 - Seminario Finanziario - Sala Scrigno Pre-consuntivo 2010/2011: CC Stefano Camurri Piloni - DG Guglielmo Lancasteri Rendiconto 2009/2010: IPDG Francesco Sartoretto PCC Michele Biancofiore Ore 10.30 - Seminario “Proposte di aggiornamento del Lionismo italiano alla recente normativa civilistica e fiscale” - Sala Collaudo CC Stefano Camurri Piloni - PCC Luciano Aldo Ferrari - Lion Francesco Paolo Rivera Ore 10.30 - Seminario Comunicazione Lionistica Sala Fonderia DG Francesco Rasi - Lion Sirio Marcianò Ore 10.30 - Seminario GLT, GMT - Sala Presse DG Fabio Feudale - PID Giovanni Rigone - PCC Federico Steinhaus - PDG Claudio Pasini - PDG Sandro Castellana Ore 11.00 - Seminario Gioventù, Leo, Lions Quest - 26 Sala Scrigno DG Dario Nicoli - DG Roberto Olivi Mocenigo Ore 12.00 - Seminario “Funzione delle ONG nel Consiglio d’Europa e nelle Agenzie dell’ONU” - Sala Fonderia PID Ermanno Bocchini - PID Massimo Fabio Ore 14,30 - 16,30 - Open Workshop su “Lionismo del futuro” CC Stefano Camurri Piloni Lavori congressuali Cerimonia di apertura - venerdì 27 maggio 2011 - ore 17,00 • Saluto dei Presidenti dei L.C. Moncalieri Host e Torino Valentino Futura - Lion Luciano Fiammengo, Lion Luisa Molinaro Vincent • Saluto del Presidente del Comitato Organizzatore PDG Maria Elisa Demaria • Saluto del Governatore Delegato al Congresso - DG Pier Luigi Foglia • Saluto Autorità e Rappresentanti dei MMDD Lions Europei • Intervento del Rappresentante del Lions Clubs International all’ONU - Ginevra- Former International President Pino Grimaldi • Intervento del Rappresentante del Lions Clubs International - International Director Domenico Messina • Relazione morale sull’attività 2010-2011 del Multidistretto - Presidente del Consiglio dei Governatori Stefano Camurri Piloni Ordine del Giorno dei Lavori Congressuali sabato 28 maggio 2011 - 9.00 / 19,00 domenica 29 maggio 2011 - 9.00 / 13,00 1) Nomina ed insediamento Ufficio di Presidenza, Scrutatori / Questori 2) Ratifica nomina Componenti Commissione Verifica Poteri 3) Risultanze del Seminario Commissione MD Affari Interni - DG Carlo Calenda, PDG Girolamo Amodeo 4) Ratifica dei due componenti subentrati nella Commissione permanente Multidistrettuale Affari Interni 5) Risultanze del Seminario GLT/GMT - DG Fabio Feudale, PID Giovanni Rigone, PCC Federico Steinhaus 6) Relazione programmatica LCIF - DG Carla Tirelli Di Stefano, Coordinatore MD PDG Roberto Fresia 7) Risultanze del Seminario Informatizzazione e Annuario - DG Carlo Forcina, OTI MD Domenico Lalli 8) Intervento del Presidente del Multidistretto Leo PMD Leo Mauro Imbrenda 9) Intervento del candidato alla 2ª Vice Presidenza Internazionale - PID Giovanni Rigone 10) Relazione su service nazionale “Servizio Cani Guida” - Lion Andrea Martino 11) Relazione su service nazionale permanente Progetto Sordità - PDG Rosario Marretta 12) Relazione su service nazionale permanente So.San. - Lion Salvatore Trigona 13) Relazione su service nazionale permanente Raccolta Occhiali Usati - Lion Enrico Baitone 14) Relazione su service nazionale permanente “Obiettivo Africa: acqua per la vita e lotta alla mortalità infantile”: “Acqua per la vita” - PDG Piero Alberto Manuelli e “MK… i Lions Italiani contro le malattie killer dei bambini” - PDG Giuseppe Innocenti 15) Relazione su AILD - Associazione Italiana Lions per il Diabete - PDG Aldo Villani 16) Relazione su Banca degli Occhi “Melvin Jones” PDG Roberto Linke 17) Relazione su service MD “Bambini nel bisogno: tutti a scuola in Burkina Faso” - PCC Giancarlo Vecchiati 18) Relazione sul “Libro Parlato Lions - service nazionale permanente” con proposta d’un regolamento per un maggior impegno da parte dei Lions italiani (Allegato A) - Lion Carla Chiaberta - interventi preordinati sulla votazione - votazione 19) Risultanze del Seminario Gioventù - DG Roberto Olivi Mocenigo 20) Proposta adozione Regolamento Campo Italia (Allegato B) e Regolamento Campo Italia Disabili (Allegato C) - Lion Sonia Del Mastro - interventi preordinati sulla votazione - votazione 21) Risultanze Seminario “Proposte di aggiornamento del Lionismo italiano alla recente normativa civilistica e fiscale” - PCC Luciano Aldo Ferrari 22) Risultanze del Seminario Comunicazione e proposta di istituzione di una “Struttura permanente per le pubbliche relazioni” (Allegato D) - DG Francesco Rasi - interventi preordinati sulla votazione - votazione 23) Risultanze del Seminario su Statuto e Regolamento MD - DG Carlo Calenda 24) Risultanze del Seminario Finanziario: a) Rendiconto del Multidistretto per il 2009/2010 IPDG Francesco Sartoretto b) Relazione Revisori dei Conti su esercizio 2009/2010 - PCC Michele Biancofiore - interventi preordinati sulla votazione - votazione c) Situazione economico-finanziaria 2010/2011 al 30 aprile 2011 - DG Guglielmo Lancasteri 25) Presentazione candidature Direttore Rivista “Lion” triennio 2012/2015 (Allegato E) - votazione 26) Risultanze del Seminario ed esame proposte per la scelta del Tema di Studio Nazionale 2011/2012 (Allegato F) - DG Naldo Anselmi - votazione 27) Risultanze del Seminario ed esame delle proposte per la scelta del Service Nazionale 2011/2012 (Allega- to G) - DG Roberto Faggi - votazione 28) Interventi preordinati sulle risultanze dei Seminari (tempo massimo: 1 minuto a intervento) 29) Terremoto Abruzzo e programma MD ALERT DG Ercole Milani, PDG Fulvio Venturi 30) Relazione su Attività Internazionali - DG Marco Gibin 31) Relazione su Tema di Studio Nazionale 2010/2011 - DG Naldo Anselmi 32) Relazione su Service Nazionale 2010/2011 - DG Roberto Faggi 33) Relazione su Attività di Servizio - DG Rocco Saltino 34) Relazione sul Lions Quest Italia - DG Dario Nicoli 35) Relazione su Progetto Italia Lions per i Paesi in via di sviluppo - DG Pier Luigi Tarenghi 36) Relazione su Attività sportive e del tempo libero – DG Giuseppe Scamporrino 37) Interventi preordinati sulle risultanze delle Relazioni (tempo massimo: 1 minuto a intervento) 38) Campo Italia: relazione morale e finanziaria - Lion Fiorenzo Smalzi 39) Campo Italia Disabili “La Prateria”: relazione morale e finanziaria - Lion Giuseppe Garzillo 40) Richiesta autorizzazione utilizzo fondo di garanzia SARS - votazione 41) Proposte e scelta della Sede del Campo Italia per Disabili per il triennio 2011/2014, elezione del Direttore e determinazione della quota annua individuale (Allegato H) - votazione 42) Rivista nazionale “Lion”: rendiconto 2010/11 e Relazione - Lion Sirio Marcianò 43) Comunicazione risultato elezione Direttore della Rivista “Lion” triennio 2012/2015 44) Forum Europeo Bologna 2010 - PID Paolo Bernardi 45) Conferenza del Mediterraneo - PID Massimo Fabio 46) Presentazione della candidatura di Milano a sede della Convention Internazionale 2018 e proposta di collaborazione con Expo - DG Carla Tirelli Di Stefano 47) Esame proposte località sede del 61° Congresso Nazionale 2013 e relativa quota individuale (Allegato I) - votazione 48) Presentazione del 60° Congresso Nazionale, Genova 2012 49) Elezione dei Revisori dei Conti multidistrettuali 2011/2012 50) Presentazione del Presidente del Consiglio e dei Governatori eletti per il 2011/2012 51) Cerimonia di Chiusura Il Presidente del Consiglio dei Governatori Stefano Camurri Piloni Verifica poteri Presso il Centro Congressi Lingotto venerdì 27 maggio ore 8,30 - 19,00 sabato 28 maggio ore 8,30 - 14,30 27 28 Allegato C sione Gioventù saranno poste in votazione al successivo Congresso Nazionale. 3. Il Congresso Nazionale che approva il Distretto sede del campo Italia, approva anche la quota pro Socio del Multidistretto che rimane invariata per tutta la durata del triennio, salvo cause di forza maggiore che richiedano un adeguamento della quota. Articolo 6 1. Il Direttore del campo ha la diretta responsabilità organizzativa e di gestione del Campo e sceglie, in accordo con Il Distretto assegnatario, 1 componenti Lions e Leo del Comitato Organizzatore/ Esecutivo, tra cui Il Tesoriere. II Direttore del Campo Italia ed Il Tesoriere non dovranno essere la stessa persona. 2. Il Tesoriere, in accordo con il Direttore, dovrà predisporre la redazione del bilancio preventivo e consuntivo, con le modalità di cui agli allegati A e B (disponibili in segreteria nazionale). 3. E’ vivamente auspicabile la collaborazione di Lions e Leo all”Interno del Comitato Organizzatore/Esecutivo. 4. Il Direttore del Campo è tenuto: a) a stipulare idonee polizze assicurative a copertura di tutti i possibili rischi; b) a stipulare i contratti e le convenzioni necessarie al regolare svolgimento del campo; c) ad aprire un conto corrente bancario dedicato esclusivamente al Campo Italia, di cui solo il Direttore ed il Tesoriere potranno avere la firma. 5. Il Direttore del Campo, in accordo con il Comitato Organizzatore/Esecutivo, provvederà a nominare almeno un camp Leader e gli Staff Member del campo in un numero non superiore alle 6 unità. Il Direttore potrà avvalersi dell’opera di non Lions o non Leo per la composizione dello Staff. E’ auspicabile che lo Staff abbia un’età maggiore di quella dei partecipanti stranieri. 6. L’opera del Direttore, del Comitato Organizzatore/Esecutivo, dello Staff e di tutti I Collaboratori del Campo è svolta a titolo gratuito, ma dà diritto al rimborso delle spese vive sostenute solo ed esclusivamente per quanto riguarda l’attività strettamente connessa all’organizzazione del Campo. Articolo 7 1. Il YCEC di ogni Distretto (Responsabile Distrettuale Scambi Giovanili) collaborerà con il Direttore del campo al fine di favorire l’interazione dei Distretti italiani con il Campo Italia. Lo YCEC potrà essere affiancato anche da un ulteriore Officer e si adopereranno per fornire un adeguato collegamento operativo tra il proprio Distretto ed il Campo Italia, 2. Ogni Distretto fornirà quindi supporto logistico-organizzativo affinché il Campo Italia possa visitare e far conoscere ai suoi partecipanti le peculiarità territoriali e culturali dei Distretti italiani, oltre allo scopo di promuovere la conoscenza della storia e dell’arte italiana. 3. Su richiesta del Direttore del campo Italia, tali Officer organizzeranno l’incontro del Campo con uno o più Lions/Leo Club di ogni singolo Distretto. Tutti i Distretti Lions e Leo sono quindi tenuti a collaborare con il Campo Italia. Articolo 8 1. I Distretti del MD 108 Italy si impegnano ad offrire ai partecipanti stranieri al Campo un ulteriore periodo di ospitalità in famiglia, che ha durata di una settimana per i giovani provenienti dai Paesi europei, e di due settimane per i giovani provenienti dal paesi extraeuropei, così come stabilito dal Comitato Campi e Scambi Giovanili del MD 108 Italy. Detti periodi potranno essere modificati a seguito di accordi e disposizioni del Comitato Campi e Scambi Giovanili del MD 108 Italy. 2. Tale ospitalità è garantita, immediatamente prima lo svolgimento del campo, grazie alla collaborazione del Responsabili Scambi Giovanili di ciascun Distretto (Y.C.E.C.). 3. Le settimane di ospitalità in famiglia saranno suddivise in numero paritario tra i Distretti, in modo tale che ogni Distretto offra lo stesso numero di settimane di ospitalità in famiglia indipendentemente dal numero di giovani ospitati. 4. Il Coordinatore MD Campi e Scambi Giovanili provvederà ad assegnare i partecipanti stranieri al Campo Italia, in base alle direttive stabilite dal Comitato Campi e Scambi Giovanili del MD 108 Italy. 5. L’assegnazione dei partecipanti stranieri ai Distretti italiani è effettuata dal Direttore del Campo, di comune accordo con il Coordinatore MD Campi e Scambi Giovanili, nella proporzione indicata dalla norma precedente, ed in base alle direttive impartite dal Comitato Campi e Scambi Giovanili del MD 108 Italy. Articolo 9 1. I Distretti verseranno una quota annua di Euro X,XX (1,75) per ogni Socio del Distretto stesso così come risultanti al 30 giugno dell’anno precedente lo svolgimento del Campo (la quota del Campo 2013, si baserà sul numero di Soci al 30/06/2012). 2. Detta quota sarà parte integrante della quota versata da ogni Distretto al MD 108 Italy. 3. La quota sarà versata dal Multidistretto sul conto corrente bancario ad esclusivo uso del Campo Italia in due semiquote: la prima non oltre il 30 novembre e la seconda non oltre il 31 maggio dell’anno sociale di svolgimento del Campo. Articolo 10 1. Entro il 31 agosto successivo lo svolgimento del Campo, il Direttore del Campo presenterà alla Segreteria Nazionale Lions, al Presidente del Consiglio dei Governatori, al Governatore delegato ai Campi e Scambi Giovanili, al Coordinatore MD Campi e Scambi Giovanili ed al Presidente della Commissione Gioventù la relazione finale ed il bilancio consuntivo definitivo del Campo stesso, secondo lo schema di cui agli allegati A e B (disponibili in segreteria nazionale), che viene sottoposto al controllo dei Revisori dei Conti Multidistrettuali. 2. In nessun caso il bilancio consuntivo dovrà presentare passività. Qualora, per cause impreviste ed imprevedibili, il bilancio dovesse presentare delle passività, le stesse saranno a carico del Distretto assegnatario, il quale si impegna fin d’ora a coprire eventuali e non auspicabili passività. 3. Eventuali avanzi di gestione saranno accantonati a credito delle edizioni dei Campi successivi. 4. Entro il 30 settembre di ogni anno, il Direttore del Campo dovrà presentare il bilancio preventivo, secondo lo schema di cui all’allegato A (disponibile in segreteria nazionale), ed il programma per la successiva edizione alla Segreteria Nazionale Lions, al Presidente del Consiglio dei Governatori, al Governatore delegato ai Campi e Scambi Giovanili, al Coordinatore MD Campi e Scambi Giovanili ed al Presidente della Commissione Gioventù. Non ricevendo comunicazioni contrarie entro il 31 ottobre, lo stesso si riterrà tacitamente approvato. 5. Entro il 30 settembre di ogni anno, il Direttore invierà un dettagliato articolo, corredato di dati e foto, alla Redazione della rivista multidistrettuale The Lion affinché lo stesso sia pubblicato sul primo numero utile e comunque entro il 31 dicembre sulla rivista stessa. Articolo 11 Il Direttore del Campo provvederà a restare in costante contatto con il Governatore delegato ai Campi e Scambi Giovanili e con il Coordinatore MD Campi e Scambi Giovanili, aggiornandoli sullo stato dell’organizzazione del Campo affinché il Governatore delegato possa adeguatamente e puntualmente relazionare il Consiglio dei Governatori. Articolo 12 Il presente Regolamento entrerà in vigore a partire dall’edizione dell’anno sociale 2012/2013. Modifiche al regolamento dal Campo Italia disabili Il Regolamento del Campo Italia Disabili seguirà lo stesso schema del Campo Italia normodotati, ma con queste differenze: il Campo Italia Disabili ha una durata di almeno 15 giorni (anzichè almeno 18 giorni come per il Campo Italia normodotati) e non potrà ospitare più di 46 partecipanti tra disabili e accompagnatori (anzichè almeno 45 partecipanti stranieri come per il Campo Italia normodotati) e potrà avere partecipanti anche di nazionalità italiana. Non è prevista ospitalità in famiglia per i partecipanti al Campo Italia Disabili. La quota del Campo Italia Disabili è fissata in € 1,10 (€ 1,75 Campo Italia normodotati). Se approvato entrerà in vigore dal prossimo triennio, ossia dal 2011/2012 (Campo Italia normodotati dal 2012/2013). 29 Allegato D Proposta di modifica del regolamento del Multidistretto Italy In vigore Modifica proposta Art. 16 bis - Struttura permanente per le pubbliche relazioni 16 bis 1 - La Struttura permanente per le pubbliche relazioni è l’organo del Multidistretto che si occupa della comunicazione continuativa. In particolare, ha il compito di promuovere la conoscenza pubblica del Lionismo italiano e delle attività di servizio svolte. 16 bis 2 - Ha funzioni operative e di gestione, disponendo direttamente, anche attraverso il coinvolgimento di strutture non Lions, le modalità di comunicazione e le forme pubblicitarie ritenute più consone e idonee a promuovere l’immagine del Lionismo italiano. 16 bis 3 - La struttura è formata da un Lion nominato dal Consiglio dei Governatori, con voto palese. Il responsabile dura in carica tre anni e può essere rieletto solo per un altro triennio. 16 bis 4 - E’ chiamato a far parte della Struttura permanente per le pubbliche relazioni, un Lion di provata conoscenza dell’Associazione e di specifica competenza nel settore della comunicazione e/o della pubblicità. 16 bis 5 - A inizio del primo anno lionistico, il responsabile sottopone il progetto triennale di comunicazione ed i programmi per realizzarlo al Consiglio dei Governatori. 16 bis 6 - Alla Struttura viene assegnata ogni anno una risorsa economica pro quota per ogni socio dei Club del Multidistretto, ricavata dalla quota multidistrettuale ed il cui ammontare non è inferiore a € 0,80, pro quota che è soggetta ad incremento da parte di apposita deliberazione del Congresso Nazionale. 16 bis 7 - La supervisione dell’attività della Struttura, dei suoi sviluppi e del rispetto degli impegni e dei limiti finanziari compete al Consiglio dei Governatori tramite un Governatore delegato, ferma restando l’autonomia operativa della Struttura stessa nel realizzare il programma triennale sottoposto al Consiglio dei Governatori. 16 bis 8 - Le spese del funzionamento della Struttura sono a carico del Multidistretto”. Art. 20 - Revisori dei conti 20.1 - I Revisori dei Conti del Multidistretto sono eletti dal Congresso Multidistrettuale con votazione palese e devono essere iscritti nel Registro dei Revisori Contabili. Sono tre effettivi e due supplenti. Il componente con maggior anzianità di iscrizione nel Registro funge da Presidente del Collegio, che è validamente costituito con la presenza di almeno due dei suoi componenti. 20.2 - E’ compito dei Revisori verificare collegialmente le situazioni contabili e finanziarie dell’anno in corso del Multidistretto, del Campo Italia, della Rivista nazionale, del Congresso Multidistrettuale e di ogni altro organismo, struttura ed ufficio multidistrettuali, nonché i rendiconti degli stessi organismi. Di ogni ispezione viene compilato verbale da inserirsi in apposito libro. 20.3 - I rendiconti predetti, accompagnati dalla relazione del Collegio dei Revisori dei Conti, previa pubblicazione sulla Rivista, sono sottoposti all’approvazione del Congresso Multidistrettuale. 20.4 - I componenti del Collegio dei Revisori dei Conti durano in carico un anno e non sono immediatamente rieleggibili. 30 Art. 20 - Revisori dei conti 20.2 - E’ compito dei Revisori verificare collegialmente le situazioni contabili e finanziarie dell’anno in corso del Multidistretto, del Campo Italia, della Rivista nazionale, della Struttura permanente per le pubbliche relazioni, del Congresso Multidistrettuale e di ogni altro organismo, struttura ed ufficio multidistrettuali, nonché i rendiconti degli stessi organismi. Di ogni ispezione viene compilato verbale da inserirsi in apposito libro. Allegato E Allegato F Allegato G Allegato H Allegato I Candidatura a direttore della rivista nazionale Caro Presidente del Consiglio dei Governatori, con la presente Ti comunico che è mia intenzione ricandidarmi alla carica di direttore responsabile della rivista nazionale “The Lion” per il triennio 2012/2015. La mia comunicazione ufficiale al Consiglio dei Governatori è motivata dall’art. 16 (Rivista nazionale “The Lion”), comma 16/6 del Regolamento multidistrettuale vigente e dalla futura delibera del Consiglio dei Governatori, la quale dovrebbe prevedere che l’elezione avvenga in occasione del Congresso di Torino. Dichiaro di essere iscritto all’Albo dei giornalisti (tessera n. 4182) dal 3 settembre 1969. (Sirio Marcianò) Proposte per il tema di studio nazionale 2011/2012 1. “Sicurezza e salute dall’infanzia al mondo del lavoro: un problema di rinnovamento individuale in una Società dai delicati equilibri etici”. Proposto dal LC Iglesias unitamente ai LC Carbonia, Carloforte, Villacidro - Tempio Pausania. 2. “La nuova e la vecchia povertà in Italia”. Proposto dal LC Roma Nomentanum. 3. “I Lions a promozione del bilancio sociale di mandato nelle pubbliche amministrazioni”. Proposto dal LC Montefiascone “Falisco - Vulsineo”. 4. “La Comunità Nazionale tra crisi dei valori, dissenso e disgregazione sociale. La funzione dei Media: quale esempio per le giovani generazioni? Il grido di allerta, l’azione dei Lions”. Proposto dal LC Bari Gioacchino Murat. 5. “La donazione del sangue del cordone ombelicale: informazione e sensibilizzazione”. Proposto dal LC Genova Albaro unitamente ai LC Firenze Giotto, Forlì Host, Pergola Val Cesano, Montalcino Valli d’Arbia e d’Orcia, Colli Spezzini, Genova Aeroporto Sextum, Genova Alta, Genova Cristoforo Colombo, Genova Diamante, Genova Ducale, Genova Host, Genova I Dogi, Genova Le Caravelle, Genova Mare Nostrum, Genova Porto Antico, Genova San Giorgio. Proposte per il service nazionale 2011/2012 1. “Progetto Martina - Parliamo ai giovani dei tumori. Lezioni contro il silenzio”. Proposto dal LC Padova Jappelli unitamente ai LC del Distretto Ta3: Abano Terme Gaspara Stampa, Cadoneghe Graticolato Romano, Chioggia Sottomarina, Cittadella, Colli Euganei Dogi Contarini, Contarina Delta Po, Jesolo Lido, Este Colli Euganei, Mestre Castelvecchio, Mestre Host, Mestre Tecnè, Mogliano Veneto, Monselice, Montagnana Este Host, Noale, Padova Antenore, Padova Elena Cornaro Piscopia, Padova Gattamelata, Padova Host, Padova San Pelagio, Piazzola sul Brenta, Rosalba Carriera Stra Riviera del Brenta, Rovigo, San Donà di Piave, Santo Stino di Livenza Liquentia, Spinea, Treviso Eleonora Duse, Treviso Europa, Treviso Host, Treviso Sile, Venezia Angelo Partecipazio, Venezia Marghera, Vigonza Sette Campanili; del Distretto Ta1: LC Bolzano Bozen Host; del Distretto Ta2: LC Trieste S. Giusto; del Distretto Tb: LC Valli Savena e Sambro; del Distretto Ab - Apulia: Bari Aragonese, Bari Bona Sforza, Bari Levante, Bitonto Palo del Colle, Castel del Monte Host, Lecce Santa Croce, Manfredonia Sipontum, Martina Franca Valle d’Itria, Mattinata, Monopoli, Putignano; del Distretto Ib2: Bergamo le Mura, Bergamo Sant’Alessandro, Brescia Capitolium, Brescia Cidneo, Brescia Host, Chiari Le Quadre, Chiese Mantovano, Clisis Brixia, Desenzano Alta Velocità, Desenzano del Garda e della Riviera Host, Desenzano Lago, Lovere, Mantova Ducale, Montorfano Franciacorta, Padania, Palazzolo sull’Oglio, Ponte San Pietro Isola, Sirmione, Treviglio Fulcheria, Treviglio Host, Vallecamonica, Valseriana, Valtrompia; Distretto Ib3: Casalbuttano, Codogno Casalpusterlengo, Mortara Mede Host, Mortara Silvabella, Piacenza Ducale, Rivalta Valli Trebbia e Luretta; Distretto Ia2: Colli Spezzini, Vara Sud. 2. “Sicurezza stradale, con particolare riferimento ai giovani”. Proposto dai LC Ravenna Host, Forlì Host, Pescara Host, LugoRavenna Dante Alighieri, Ravenna Bisanzio, Cervia ad Novas, Cervia Cesenatico - Ravenna Romagna Padusa, Lanciano. 3. “La Povertà”. Proposto dal LC Segrate Milano Porta Orientale. 4. “Prevenzione degli incidenti Domestici”. Proposto dal LC Anzio - Nettuno. 5. “Cittadinanza attiva… per il sorriso di un bambino”. Proposto dal LC Napoli Partenope, Napoli Svevo, Napoli 1799, Napoli Duomo, Napoli Castel Sant’Elmo, Castello di Cisterna Vesuvio Nord. 6. “Ama di più la tua città: la collaborazione attiva dei Lions Club per contribuire a meglio orientare l’attività delle amministrazioni locali, alla salvaguardia degli interessi generali, al bene pubblico, al miglioramento della qualità della vita nella comunità cittadina”. Proposto dal LC Bari Gioacchino Murat Candidatura Campo Italia Giovani Disabili La presente per formalizzare, con inserimento all’Ordine del Giorno del prossimo Congresso Nazionale, la proposta di candidatura del Campo Italia Giovani Disabili per il triennio 2011/2014 al Distretto 108 Ia1, confermando quale luogo di svolgimento del Campo, la Cooperativa Sociale “La Prateria” di Domodossola (VC) nonché la carica dell’attuale direttore, Lions Giuseppe Garzillo. Contestualmente si richiede, altresì, inserimento all’Ordine del Giorno del prossimo Congresso Nazionale della proposta della quota pro Socio a favore dell’organizzazione del “Campo Italia Giovani Disabili” di euro 1,10. La quota è così determinata in considerazione degli oneri di vitto ed alloggio di gestione del Campo, vista l’impossibilità di decentrare altrove i partecipanti e previamente valutata l’assenza di alternative ricettizie idonee a soddisfare le esigenze minime dei disabili. (P.L. Foglia - G. Garzillo) Candidatura sede congresso nazionale 2013 L’anno 2010, il giorno 29 del mese di ottobre, alle ore 17,30 nei locali dell’Hotel Capo Peloro Resort in Messina, si è svolta la seconda riunione di Gabinetto del Distretto 108 Yb. In tale occasione, il PDG Rosario Cacciola, socio del LC Taormina ha formulato, in nome e per conto del proprio Club, la disponibilità del sodalizio, ad ospitare nella città da cui trae nome e in cui svolge la propria attività di servizio il Congresso Nazionale del Multidistretto 108 Italy che cadrà nell’anno sociale 2012/2013, all’uopo allegando articolate motivazioni che comprovano l’assoluta adeguatezza dal punto di vista strutturale e logistico, del resto asseverata dall’ottimale riuscita di tale evento svoltosi nel passato e per diverse volte in tale territorio. Il Segretario del Distretto, Francesco Freni Terranova, ha dato lettura del verbale della riunione del Consiglio Direttivo del LC Taormina, attestante la volontà dello stesso di avanzare la suddetta proposta al Consiglio dei Governatori. Il Gabinetto propone che la quota per ogni socio sia di euro 4,50. Il Governatore Scamporrino ha messo ai voti la proposta che è stata approvata all’unanimità e per alzata di mano dai componenti del Gabinetto Distrettuale. 31 32 USCITE (in euro) Esitato Locazione Immobile Conv. Mediterraneo 4.046 Pulizie Ufficio 4.519 Revisori dei Conti 5.424 Somm.luce/gas/acqua 3.888 Revisori dei Conti anno precedente 3.172 Rimb.spese Tesoriere 1.133 Spese di rappresentanza 4.285 Personale dipendente Trasferte del personale 48.138 Esitato 181.347 503 Assicurazioni e TFR 4.761 Comuncaz. Immagine Consulenze esterne 1.397 Informatica Postali e bollati 1.021 Accessori Convention Telefoniche 6.753 Varie ed eventuali Cancelleria e stampati 2.406 Gruppo Alert 1.174 Oneri fiscali 9.673 Global Compact 2.000 TARSU e tributi Comune 418 28.953 2.401 Oneri bancari 2.127 Contributi ai LEO Manutenzione e attrezzature 8.766 Contrib. Lions Quest Varie e diverse 3.202 Totale Segretariato Nazionale 3.548 740 Totale attività del MD Italia Trasporti e corrieri Spese di trasloco 8.358,00 183.226 4.000 20.000 Totale Contributi del MD 24.000 5.160 286.480 Attività del Presidente 20.958 Rimb. A D.G. riunioni 70.028 Acc. al Fondo di dotazione 40.000 Utilizzi Fondo di rotazione 205.352 Totale Fondi 245.352 Rimb.DG Forum e internazionali 6.933 Campo Italia 85.385 Rimb. DG manifestazioni nazionali 3.429 Scambi giovanili 34.138 Rimb.officers no DG 5.071 Annuario 59.554 3.302 Rivista The Lion Varie ed eventuali Totale Consiglio dei Governatori 109.721 179.053 Campo Italia Disabili EF2010 Bologna 146.310 Comm.Affari Interni 5.771 Leo EF2009 Comm. Affari Internazionali 2.663 Congresso Montecatini 2010 Comm. Gioventù 3.855 Sussidi da Sede Centrale Comm.Attività di Servizio 3.561 Raccolta pro terremoto Abruzzo Tema di Studio Nazionale 5.000 Raccolta pro Service Nazionale Comitato Consulenza Fiscale 3.615 Seminario D.G.E. M.E.R.L. Chairman Leo 39.016 34.138 220.071 30.575 322.579 306.081 Totale Uscite Diverse 1.456.900 Totale Generale Uscite e Spese 2.305.679 Avanzo di gestione al 30/06/2010 7.473 Totale a pareggio 2.313.152 866 14.163 1.737 Visita Presidente Internazionale 21.604 Convention 51.022 Forum Europeo 8.150 Congresso Nazionale 6.744 33 sioni, l’organizzazione del Convegno sul tema di studio nazionale, i Convegni ed i seminari di formazione, l’attività del M.E.R.L., la visita del Presidente Internazionale, la partecipazione al forum europeo, alla conferenza del Mediterraneo, al congresso nazionale, alla convention, ed i costi per la gestione informatica per un complessivo esborso di euro 183.226. I contributi del Multidistretto si riferiscono ad erogazioni di natura contributiva per il sostegno di iniziative promosse dal Multidistretto relative ai Leo ed al Lions Quest per un totale di euro 24.000. Uscite diverse: comprendono i giroconti effettuati a favore di attività “permanenti” del Multidistretto, di cui si è fatto cenno parlando delle entrate diverse sono delle partite di giro - per un complessivo importo di euro 1.456.900. Fondi: la voce comprende il Fondo di dotazione per euro 40.000, destinato all’esercizio successivo, ed evidenzia l’utilizzo del Fondo di Rotazione per euro 205.352, come da delibere assunte negli ultimi tre Congressi Nazionali (Caorle,Ravenna e Montecatini). Il totale delle uscite, come si può vedere, ammonta ad I Verbale dei Revisori dei Conti l Collegio dei Revisori dei Conti del Multidistretto 108 Italy, composto per l’anno sociale 2009 - 2010 dai Lions Revisori Contabili Michele Biancofiore, Calogero Anzaldi e Sandro Diani, si è riunito in data 28 Febbraio 2011 - assente giustificato Sandro Diani - presso la Segreteria Nazionale in Roma - per l’esame del Rendiconto delle Entrate e delle Uscite per l’Esercizio Finanziario 1 Luglio 2009 - 30 Giugno 2010. Il Collegio, nel corso dell’esercizio, ha effettuato periodiche verifiche atte al controllo sostanziale e contabile del rendiconto, esaminando a campione i documenti giustificativi delle entrate e delle uscite ed ha preso atto delle risultanze esposte nella sua Relazione dal Governatore Delegato alla Tesoreria, che possono così riassumersi: Entrate Entrate Ordinarie Riserve disponibili Entrate Diverse Totale Entrate € 605.639,00 € 250.613,00 € 1.456.900,00 € 2.313.152,00 Uscite Segretariato Nazionale Consiglio dei Governatori Attività del Multidistretto Contributi erogati dal Multidistretto Fondi Uscite diverse Totale Uscite € 286.480,00 € 109.721,00 € 183.226,00 € 24.000,00 € 245.352,00 € 1.456.900,00 € 2.305.679,00 Avanzo di gestione anno sociale 2009 - 2010 A bilancio 34 euro 2.305.679. L’avanzo di gestione di euro 7.473, determinato dal raffronto tra entrate ed uscite, è costituito dalla giacenza di cassa in sede di euro 1.156, da euro 5.147 bonificate a saldo alla nuova gestione e da assegni da ricevere per euro 1.170. Mi corre l’obbligo di ringraziare la disponibilità e la competenza del personale della Segreteria che hanno reso possibile predisporre il Rendiconto Finanziario che si sottopone all’attenzione del Delegati per l’approvazione. Desidero, infine, ribadire che perseguendo lo specifico mandato del Consiglio dei Governatori l’impegno del Tesoriere ha riguardato la gestione finanziaria, flussi di cassa, e la movimentazione contabile delle disponibilità e della conseguente operatività. Confidando di aver fornito un’esauriente e chiara illustrazione del rendiconto dell’esercizio, della sua composizione e delle sue appostazioni contabili e finanziarie, ringrazio per la fiducia accordatami. F.to PDG Francesco Sartoretto Tesoriere MD 108 Italy € 7.473,00 € 2.313.152,00 L’avanzo di gestione trova conferma nelle seguenti voci: Cassa Contanti € 1.156,00 Versamento sul C/C A. S.: 2010 - 2011 € 5.147,00 Assegni da ricevere € 1.170,00 Totale € 7.473,00 Il collegio, dopo attento esame della Relazione del Tesoriere del MD PDG Francesco Sartoretto, che si ringrazia per la continua assistenza e presenza durante le verifiche effettuate, esprime parere favorevole all’approvazione del Rendiconto delle entrate e delle uscite dell’anno sociale 2009 - 2010, invitando i delegati ad approvarlo. L’art. 20, 2° comma, del regolamento del MD, dispone che: “E’ compito dei Revisori verificare collegialmente le situazioni contabili e finanziarie dell’anno in corso del Multidistretto, del Campo Italia, della Rivista nazionale, del Congresso Multidistrettuali e di ogni altro organismo, struttura ed ufficio multidistrettuali, nonché i rendiconti degli stessi organismi…” Sono state effettuate le prescritte verifiche sui Rendiconti Finanziari: della rivista “The Lion” - del Campo Italia Disabili “La prateria” - del Campo Italia - degli “Scambi Giovanili” - del “Congresso Nazionale di Montecatini Terme - del 31° Leo Europa Forum 2009. Il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione dei su detti rendiconti. Sono state visionate i Rendiconti delle Associazioni che hanno ricevuto contributi dal Multidistretto e precisamente: del Centro Italiano per la raccolta degli Occhiali usati e del Lions Quest Italia Onlus. Il Collegio dei revisori non è stato in grado di verificare l’attendibilità dei dati riportati perché mancanti di documentazione. Si ringrazia, infine il personale della Segreteria Nazionale per la fattiva disponibilità e professionalità dimostrata durante le visite. Per saperne di più … La nostra presenza al compleanno d’Italia Non soltanto per motivi logistici la rappresentanza Lions ai due giorni di festeggiamenti nella capitale subalpina è stata delegata ai 73 club del Distretto di Nord-Ovest che hanno provveduto a restaurare la “culla della nazione”, la sala di Palazzo Carignano dove fino al marzo 1861 maturarono gli eventi che portarono alla proclamazione di Vittorio Emanuele II a re d’Italia. Di Bartolomeo Lingua E’ stato scritto che ci siamo arrivati con iI fiato alla gola. Ma per Torino il risultato delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’unità nazionale, ora si può dirlo, è che la città ha dimostrato come dopo aver fatto l’Italia, sia tuttora in grado di offrirle un confortante esempio. Non soltanto con gli entusiasmi delle folle che ne hanno bloccato per due giorni il centro storico anche grazie alla coincidenza di un intervallo di sole fra settimane di maltempo, ma anche con le opere, quelle durature a vantaggio di tutti alle quali, ammaestrati dalle esperienze passate noi Lions nell’anno che coincide con il sessantennale della nostra presenza, ci siamo ispirati per un concreto contributo seguendo una norma che, formulata nel contesto del Codice dell’Etica approvato nel 1918 alla Convention di Saint Louis, sappiamo recitare in tutto il mondo: “To always bear in mind my obligations as a citizen to my nation, my state and my community and to give to them my loyalty in word, act and deed”. Una norma attuata con tanta convinzione da diventare tradizione anche per il solo club allora esistente a Torino quando, nel 1961, in occasione del centenario dell’unità nazionale aveva saputo distinguersi ottenendo l’attenzione pubblica su un problema allora insoluto: quello di offrire possibilità di lavoro ai ciechi. Una tradizione continuamente rinnovata, in particolare 36 anni dopo, quando celebrando i 200 anni del Tricolore, siamo riusciti a sollevare, insieme ai Rotary, il sipario d’indifferenza generale per le sorti del Museo del Risorgimento a Palazzo Carignano. Infine, la tradizione è stata piena35 Per saperne di più … mente rispettata decidendo al Congresso distrettuale del maggio 2010 di tradurre in realtà la proposta lanciata dal neo Governatore Pier Luigi Foglia provvedendo, con una quota volontaria di ciascuno dei soci dei 73 club, a coprire la spesa necessaria per provvedere al restauro completo, a Palazzo Carignano, del Parlamento Subalpino, la storica sala che costituisce il più prezioso testimone degli storici eventi che furono portati a compimento il 17 marzo 1861 con la proclamazione di Vittorio Emanuele Il a Re d’Italia. Il 17 marzo di quest’anno ci siamo trovati confusi tra la folla che sostava in crescente attesa per applaudire il Presidente della Repubblica di fronte a palazzo Carignano ma, allo stesso tempo accanto allo Stato, alla Regione ed alle grandi Fondazioni che hanno speso 16 milioni di euro per riplasmare l’intero Museo del Risorgimento che snoda il suo percorso tutt’intorno a quella che fu la “culla della nazione” restituita alla sua severa bellezza. E là, ad assistere al taglio del nastro inaugurale di fronte al Presidente Napolitano c’eravamo pure noi per rappresentare a buon diritto, tutti i Lions italiani che, non soltanto per ragioni logistiche ce ne avevano offerto il mandato. E, all’ingresso della sala una targa che ricorderà ai visitatori il contributo dei Lions verrà scoperta il 18 aprile con una cerimonia “di consegna” dei locali restaurati. Ma un altro privilegio ci era stato offerto prima che la straordinaria affluenza dei giorni della visita del Presidente Napolitano e in quelli immediatamente successivi nel centro della città permettesse di prevedere un afflusso, in pochi mesi, di 6 milioni di visitatori: quello di poter disporre, dall’inizio del mese di giugno, di un certo numero di ingressi al Museo del Risorgimento per i Lions che si prenoteranno per rendersi conto personalmente dell’importanza dei lavori eseguiti oltre che della nuova configurazione del Museo, che raccoglie oltre 2.500 memorie storiche affluite in 130 anni, il 65 per cento della quali mai viste. Grazie alla scenografia che segue il progetto scientifico del prof. Umberto Levra, la visita sarà facilitata dalle audio guide alla lettura delle opere gran parte delle quali restaurate con il contributo dei Rotary torinesi, con i quali è stato rinnovato l’accordo per promuovere attività comuni. Nelle foto, nell’ordine, la prima tappa del Presidente della Repubblica a Torino è stata al Teatro Regio, dove ha tenuto il discorso di apertura dei festeggiamenti per il Centocinquantesimo dell’unità d’Italia, e dove ha scoperto un statua a dimensioni reali del conte di Cavour realizzata dallo scultore Viale. La statua verrà custodita al Quirinale. La centrale via Roma completamente bloccata dalla folla che dalIa prima mattina affollava le strade in cui avrebbe dovuto passare il Presidente. Restauratrice all’opera per portare a termine il restauro finanziato dai Lions del Distretto 108 Ia1 (Piemonte-Valle d’Aosta) che si sono quotati personalmente per coprire la spesa. L’aula del Parlamento Subalpino di Torino dopo il restauro voluto dai Lions del Distretto Ia1. I Lions… campioni del mondo I Lions saranno, di nuovo, campioni del mondo. Dopo avere stabilito il record de “La più lunga fila di occhiali usati e riciclati” omologato da Guinness World Records™ e pubblicato sul “Libro dei primati” dell’anno 2008, si preparano a stabilire un nuovo record mondiale. Di Enrico Baitone I l Comitato organizzatore del 59° Congresso Nazionale, con la collaborazione del Centro Italiano Lions per la Raccolta degli Occhiali Usati, e l’approvazione del Multidistretto 108 Italy, intendono stabilire un World Guinness Record mondiale: “la più grande raccolta di occhiali usati in una sola giornata”. Il tentativo di record, che sarà omologato a livello internazionale da Guinness World Records™, si svolgerà in occasione del Congresso Nazionale il giorno 28 maggio 2011 dalle ore 9 alle ore 13. La popolazione e tutti i Lions d’Italia, sono invitati a collaborare consegnando gli occhiali usati alla postazione antistante la sede congressuale del “Centro Congressi Lingotto” di Torino, il giorno 28 maggio. I delegati dei Lions Club partecipanti al congresso sono invitati a consegnare contenitori confezionati con occhiali in un numero di 50 o multipli, al fine di facilitare le operazioni di conteggio, e sui quali dovranno essere ben evidenziati la provenienza (nome del club e distretto) ed il numero degli occhiali integri (utilizzabili e senza custodia) inseriti nel contenitore. 36 A tutti i Lions Club che depositeranno gli occhiali sarà consegnata una speciale pins per gonfalone a memoria della partecipazione al record mondiale! Al tentativo di raggiungimento del record, sarà data la massima pubblicità e giornali, radio e televisione aggiorneranno in tempo reale lo svolgimento delle operazioni di raccolta. Il record sarà pubblicato sul libro dei “Guinness dei primati”. Andare a scuola… leggere un libro… godersi un tramonto… guadagnarsi da vivere… sono azioni che molti di noi danno per scontate ogni giorno! Per milioni di persone dei Paesi in via di sviluppo, alcune di queste attività non sono possibili! Perché non vedono! Hanno un disperato bisogno di occhiali da vista e sono nell’impossibilità di procurarseli! Il riciclaggio degli occhiali usati fornisce un’occasione per aiutare chi ha necessità di una correzione della vista. Nel mondo c’è un grandissimo bisogno di occhiali usati. In molte aree, un cattivo o trascurato funzionamento della vista può costringere gli adulti alla disoccupazione Per saperne di più … ed estromettere i bambini dalle classi scolastiche. Nel mondo sono presenti 17 Centri di riciclaggio occhiali Lions (Lions Eyeglasses Recycling Centers L.E.R.C.): Australia, Canada, Francia, Italia, Sud Africa, Spagna e Stati Uniti. Quello italiano ha preso il nome di Centro Italiano Lions per la Raccolta degli Occhiali Usati ed ha il proprio laboratorio di lavaggio, riciclaggio, catalogazione di ogni singolo occhiale e distribuzione in Località Baraggino a Chivasso. www.raccoltaocchiali.org Il primo record dei Lions, non omologato, è stato del Lions Club Villafranca di Verona, che il 20 marzo 2005 ha disposto 420 paia di occhiali per una lunghezza complessiva di 71 metri. Il 15 aprile 2007, in occasione della 3ª Giornata nazionale di Raccolta degli Occhiali Usati, i Lions Italiani sono entrati nel Guinness World Records™ posando “La più lunga fila di occhiali usati e riciclati” composta da 5.532 occhiali che ha raggiunto la misura di 503 metri e 10 centimetri. Il Lions Club Bardi Valceno, il 20 aprile 2008, ha raggiunto il primato Lions, certificato dal notaio Mario Rossi, ma non omologato, di metri 1.056 di lunghezza di occhiali sistemati a serpentina e disposti su 11 file da 99 metri. Ad oggi il record mondiale de “La più lunga fila di occhiali usati e riciclati” appartiene, però, a 65 studenti del Liceo Richard-von-Weizaecker di Baiersbronn, Germania, che il 27 settembre 2009 hanno fissato il Guinness World Records™ in 1.760 metri utilizzando 15.260 paia di occhiali. Non ha quindi ottenuto risultati il tentativo di record del Lions Club di Villacidro che, in collaborazione con i trenta Lions Club della Sardegna, nel settembre 2010, ha raccolto circa 7.000 paia di occhiali, insufficienti per superare il record tedesco. La partecipazione al tentativo di record sarà, per la popolazione torinese e per i Lions di tutta Italia, il pretesto per raccogliere un grande numero di occhiali usati e dimenticati in un cassetto che donerà la vista a adulti che potranno lavorare e leggere e a bambini che avranno un’istruzione migliore e uno sviluppo più sano. I Lions, ovunque operano, fanno la differenza migliorando la vita delle persone che hanno più bisogno! Borsa di studio “P. Brancaccio” Tiro al piattello… per i Lions er onorare la memoria di Paolo Brancaccio, studente d’ingegneria la cui vita è stata tragicamente rapita alla soglia della laurea, il LC Napoli “Megaride” e la Stazione Zoologica Dohrn bandiscono una borsa di studio di 8.000 euro riservata a laureati con laurea specialistica in Ingegneria, Chimica, Scienze Geologiche, Scienze Biologiche, Scienze Naturali, Scienze Biotecnologiche, Scienze dell’Ambiente Marino, Farmacia, Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria, che vogliano condurre ricerche nel campo delle scienze del mare, mediante un soggiorno di almeno 2 mesi presso un Istituto di ricerca o un laboratorio straniero. Le domande dovranno pervenire alla Segreteria del Club Napoli “Megaride” c/o Raffaele Sodano, via Tasso n° 181/G - 80127 Napoli, entro e non oltre il 16 maggio 2011, tramite lettera raccomandata. Per maggiori informazioni contattate gli officer del club. omenica 22 maggio il Lions Club Finale Emilia (108 Tb) organizza il suo famoso campionato promozionale di tiro al piattello che giunge così felicemente al 26° compleanno. In queste ultime quattro edizioni la manifestazione ha poi acquisito valore interdistrettuale in quanto organizzata in collaborazione con il Distretto 108 Ib3, grazie alla fraterna amicizia allacciata con alcuni colleghi del Vigevano Colonne e del Piacenza Sant’Antonino. La competizione è riservata ai soci Lions e Leo, ai loro familiari, Ladies, Under 20 ed amici simpatizzanti e si disputerà in serie unica di 25 piattelli a metri 15 (fossa universale). Il ricavato della manifestazione sarà interamente devoluto ad un service interdistrettuale. Per maggiori informazioni contattate gli officer del club. P D 37 Per saperne di più … eLeggo… a favore dei dislessici Il Libro Parlato Lions si è interessato della vocalizzazione di “testi di studio” per studenti ciechi e subvedenti sin da quando sono apparse sul mercato le prime sintesi vocali. Dal 1995, ha esteso la sua attività anche agli studenti dislessici che, a livello nazionale, sono circa un milione e mezzo. Di Ugo Pagani * D a una convenzione con l’Istituto Medea di Bosisio Parini, settore di psicologia cognitiva e dei disturbi dell’apprendimento, nell’anno scolastico 2006/2007, il Libro Parlato Lions ha potuto attuare una sperimentazione su 20 soggetti (11-16 anni) che hanno effettuato gli studi avvalendosi dei suoi “libri vocalizzati” e confrontare i risultati con quelli di altri 20 soggetti che hanno fatto lo stesso percorso scolastico senza il supporto di tali libri. I risultati ottenuti sono stati sorprendenti: gli studenti che hanno utilizzato il supporto del Libro Parlato Lions hanno avuto un miglioramento tra il 30 e il 40%. Da qui l’idea di realizzare il progetto “eLeggo” che oggi consente a tutti gli addetti ai lavori ed agli studenti dislessici, di utilizzare il sistema direttamente dal loro luogo di studio senza dispendio di energia, in quanto il progetto è basato su una struttura totalmente automatizzata, ad eccezione della correzione ortografica dei testi, che deve essere necessariamente effettuata manualmente. Il progetto consente, inoltre: 1. l’abbattimento dei costi, in quanto gli utenti non sono più vincolati all’acquisto di particolari software che, pur essendo ricchi di funzioni (vocabolari, traduttori simultanei, accesso in rete ecc.) hanno costi a volte inaccessibili per le condizioni economiche di alcune famiglie. 2. gli utenti non sono più vincolati ad una postazione fissa in quanto i file audio possono essere memorizzati su supporti mobili, quali Cd e lettori Mp3, i cui costi 38 sono molto contenuti, e pertanto, accessibili a qualsiasi utente. Il sistema fornisce pure i testi completi, con caratteri adeguati alle difficoltà di lettura e riproducibili con una semplice stampante. Il progetto offre un sussidio allo studio (ed alla vita relazionale) dei dislessici, dando loro la possibilità di leggere ed ascoltare contemporaneamente qualsiasi testo, attraverso un programma di lettura sintetica modulabile sulle esigenze individuali. Ogni soggetto ha infatti la possibilità di “scegliere” le modalità di riproduzione vocale del testo da leggere potendo selezionare tra diverse opzioni: • velocità di lettura (5 opzioni: 0 -1 -2 -3 -4); • voce maschile o femminile; • La durata delle pause: è proporzionale alla velocità scelta. Le modalità realizzabili in tutto sono dieci per ciascun testo. Il programma è, al momento, accessibile in italiano ed in quattro lingue (inglese UK, francese, spagnolo e tedesco) alle quali, se necessario, se ne potranno aggiungere altre. Per ottenere questo risultato, si sono “assemblati” su Loquendo (il più evoluto programma di sintesi vocale realizzato con fonemi umani) i più recenti e migliori applicativi informatici. L’unicità del risultato, ed il suo valore, derivano pertanto, da un esclusivo protocollo, frutto di una ventennale esperienza su problematiche e soluzioni relative all’elaborazione dei testi. Il Libro Parlato Lions infatti, è nato nel 1975, fornendo come primo supporto, le Per saperne di più … “audiocassette” di libri di evasione letti da centinaia di volontari, che hanno messo a disposizione la loro voce, prima per i ciechi ed ipovedenti e, successivamente, per i dislessici, con particolare attenzione ai testi scolastici. La procedura consente, per ogni ordine di studio (primarie e secondarie di primo e secondo grado), di verificare quale velocità e durata delle pause permette, soggetto per soggetto, una più facile comprensione delle parole e dei contenuti, con l’ascolto contemporaneo della lettura. L’utente, infatti, prima di accedervi potrà misurarsi, con il supporto di professionisti psichiatri, psicologi infantili e logopedisti accreditati dalle istituzioni, in una serie di test che gli consentiranno di operare la scelta migliore. I percorsi d’accesso sono quattro: 1. Il primo è riservato agli specialisti, per stabilire il grado di velocità di lettura (femminile o maschile) più idoneo al soggetto dislessico, per la migliore comprensione del testo di studio. 2. Il secondo è a disposizione degli operatori che elaborano i libri, per evitare errori dati dall’impaginazione o dalla modalità di scrittura, secondo una esclusiva e proprietaria procedura elaborata da noi per la corretta interpretazione della sintesi vocale. 3. Un terzo è disponibile per l’utente dislessico già in possesso di certificato medico, che così potrà usufruire in maniera autonoma del sistema; all’occorrenza sarà anche in grado - assistito o no da un adulto di sostegno (genitore, insegnante, amico…) - di rinnovare o modificare i parametri di velocità scelti in precedenza. 4. Un quarto, infine, è disponibile per l’utente, che non avendo a disposizione un computer, potrà recarsi in una delle quasi 1.000 biblioteche statali, provinciali o comunali, sparse su tutto il territorio nazionale, che forniranno questo servizio in modo completamente gratuito, prelevando il libro di testo richiesto dalla biblioteca di “eLeggo”. Il sistema ha accessi strettamente controllati, in funzione del ruolo dell’utente corrente, in maniera differente per tipologia d’utenza e grado di dislessia. Tutte le operazioni sono tracciate in appositi “logs”, registrati e conservati. Obiettivo del progetto, è quindi quello di realizzare una “biblioteca” di tutti i testi scolastici riprodotti nelle previste velocità ed in e-book, in modo da offrire a qualsiasi dislessico iscritto, il maggior supporto allo studio con modalità semplificate. Tutti gli operatori lavorano on-line in maniera indipendente, presso la sede del Libro Parlato lions, dalla quale parte la diffusione capillare del servizio. Il sistema è già funzionante, ed è stato sottoposto a svariati test per parecchi mesi dal Libro Parlato Lions Centro di Milano “Romolo Monti”, sui propri domini: www.e-leggo.it; www.e-leggo.com; www.e-leggo.org. *Presidente Libro Parlato lions – Centro di Milano “Romolo Monti”. I Lions… sul camper Resoconto telegrafico dell’attività svolta dal Gruppo Camperisti Lions del Multidistretto 108 Italy nell’anno sociale 2010-2011. 17-19 settembre. Ci siamo ritrovati numerosi (49 partecipanti con 25 camper) in Toscana, a Volterra, per la XIV Charter del gruppo. L’organizzazione, curata dal socio Alessandro Lelli del LC Fiesole, ci ha visti arrivare venerdì 17 settembre. Nella giornata di sabato abbiamo visitato Volterrra e abbiamo incontrato nella sala consiliare il sindaco. Domenica ci siamo trasferiti a Pomarance e a Larderello per visitare il museo, l’area boracifera e i soffioni. Novembre 5-6-7. 20 camper con 42 partecipanti sono convenuti a Varzi per l’incontro “Colori e sapori dell’Oltrepo Pavese”, organizzato dal socio Massimo Anelli del LC Stradella Broni Host. 3-7 febbraio. Una rappresentanza del Gruppo Camperisti Lions ha portato i propri camper a Cavalese, in Val di Fiemme, per partecipare ai “Campionati nazionali open di sci”, organizzati dal Lion Club Fiemme-Fassa. Tempo buono, neve bella, cittadina e dintorni con attrazioni turistiche e culturali da apprezzare. 25-27 febbraio. Il parcheggio a noi riservato ha ospitato 24 camper con 46 partecipanti arrivati a La Spezia per l’incontro “Città dell’Arsenale”, organizzato dai soci Roberto Peretti del LC Genova Alta e Tomaso Eufrate del LC Valle Scrivia. 8-10 aprile. Tutti a Fermo e Montefiore dell’Aso per l’incontro organizzato dal socio Giuliano Giommi del LC Fano. Continua il nostro service pluriennale multidistrettuale degli annuari, che prevede la raccolta degli annuari cartacei non più utilizzati. Il ricavato dal loro trasferimento alle cartiere sarà destinato al Campo Disabili Borgo Elisa di Borgo S. Lorenzo, una bella struttura Lions. Per saperne di più: www.lionscamperisti.it 39 Per saperne di più … MK e la sua mission Prosegue l’impegno de “I Lions italiani contro le malattie killer dei bambini” in Burkina Faso. Salvate centinaia di migliaia di vite umane. Di Giuseppe Innocenti * P erché MK Onlus redige il “Bilancio sociale”? Il “Bilancio sociale” ha la funzione di descrivere il più analiticamente possibile le ragioni per cui si sostengono determinati costi. L’obiettivo che si pone è quello di rafforzare la percezione pubblica dell’importanza delle nostre azioni, di dare maggiore visibilità all’attività svolta, in modo da accrescere la propria legittimazione nella comunità locale di riferimento e il consenso a livello sociale. I Lions Italiani contro le malattie killer dei bambini ha scelto l’adozione di questo strumento fin dalla sua costituzione in Onlus e dal riconoscimento di ONG della Cooperazione Italiana in Burkina Faso, paese dell’Africa Sub Sahariana, ove svolge dal 2006 la sua attività di promozione sociale assieme ai club Lions del paese, come documentato nel sito: www.mkonlus.org - www.lionsforafrica.org. La scelta qualificante adottata è stata quella di agire nel pieno rispetto delle normative di legge del Burkina attraverso convenzioni con il Ministero della Sanità, dell’Agricoltura e con le principali strutture ospedaliere, di assistenza (C.R.E.N.) e religiose. L’approccio non è stato facile ma dopo questi primi anni di presenza e di fattiva collaborazione con i lions locali si è realizzata un’ottima sinergia e ottenuti significativi risultati: 1) Sono stati costruiti, tutti funzionanti, 34 pozzi e 6 sono già finanziati ed è prossima la loro realizzazione. Tutti i pozzi sono stati realizzati in partenariato e nel rispetto della programmazione predisposta dal Ministero dell’Agricoltura così che tutti i pozzi sono, dall’inizio di quest’anno, sottoposti al controllo e alla manutenzione da parte dei servizi tecnici del Ministero. 2) Sono state prestate migliaia di visite mediche di pediatri, ginecologi, dentisti, oculisti, pneumologi, chi- 40 rurghi, igienisti e farmacisti italiani che hanno prestato la loro attività professionale nel rispetto della convenzione sottoscritta fra il Ministero della Salute, i lions burkinabé e MK Onlus. 3) Donazione sistematiche per garantire il fabbisogno annuo di latte in polvere e di viveri per tre orfanotrofi e quattro Centri per bambini denutriti. 4) Al momento sono attivate 80 adozioni a distanza, in rapido aumento, per i bambini delle strutture sopra richiamate per le quali è garantita una costante opera di monitoraggio. 5) Sono state realizzate 2 importanti campagne per la vista con l’effettuazione di visite gratuite e donazione di occhiali usati rigenerati: nel 2009 a Ouagadougou per 3.500 persone, nel 2010, in partenariato con la fondazione americana di Luxottica, a Bobo Dioulasso per 5.000 persone. 6) Si è appena concluso lo stage di 2 ricercatori italiani in Burkina e di un ricercatore burkinabé in Italia nel quadro del Progetto di “ricerca contro la malaria” sottoscritto da MK con l’Università di Padova in collaborazione con il centro di Ricerca scientifica di Bobo Dioulasso. E’ stata sottoscritta, in data 27 febbraio 2010, la convenzione tra MK Onlus e il Lycèe professionel agricole (LPA) Sainte Anne di Nanoro, in Burkina Faso, con l’assistenza dei Lions burkinabé per avviare un progetto biennale definito: “Progetto per l’integrazione alimentare dei bambini”, “L’agricoltura con esperienza di zootecnica e di piante ortensi”. Obiettivo primario è quello di promuovere la costituzione di una associazione o cooperativa (in Burkina Faso si definisce Groupement d’interet Economique) fra 5 giovani diplomati nella scuola agraria di Nanoro. Dal 4 marzo 2010 si è predisposto il planning operativo di un service che ha un grande valore sociale perché opera per raggiungere un doppio risultato: l’integrazione alimentare ai bambini malnutriti; aiutare i giovani locali, già diplomati in agricoltura, ad avviare un’impresa agricola così da impegnarsi a “Restare per cambiare”. Per concludere questa rapida presentazione del modus operandi della nostra Onlus, attiva esclusivamente in Burkina Faso, informo sulla nostra ultima realizzazione della quale siamo molto fieri sia per il risultato acquisito che per il numero di vite umane che potranno essere salvate. Si è svolta nella prima metà del mese di dicembre 2010 la 1ª vaccinazione nazionale contro la “Meningite A”. Nelle due province di Ouagadougou e Nanorò, dove operiamo, abbiamo garantito la copertura economica di tutta la logistica dell’operazione (vitto, alloggio, trasporto, ecc. di medici e assistenti) con il consistente contributo di 36.550.893 franchi BF. L’operazione, nelle zone del nostro intervento, si è conclusa con la vaccinazione di 430.556 persone fra 1 e 30 anni sulle 395.820 previste, così da garantire un risultato di copertura pari al 108,77% e per una concreta protezione della durata Per saperne di più … di almeno 10 anni. L’impegno finanziario di questi intensi anni di attività ha raggiunto al 31 dicembre 2010 l’importo totale di euro 645.254,54 e questo grazie all’appoggio e al contributo di oltre 400 club italiani, dei club Lions del Burkina Faso, della LICF con due finanziamenti, della Regione Veneto, della Unione Italiana delle Comunità Ebraiche. Inoltre una oculata gestione delle nostre risorse e il lavoro benevolo dei soci hanno contribuito in modo determinante al risultato significativo, difficilmente eguagliabile, dell’utilizzo del 96% dei fondi raccolti al netto del solo 4% di spese di gestione. *Responsabile della Comunicazione di MK Onlus. Missione odontoiatrica E’ giunta al 3° anno la campagna di prevenzione dentale nelle scuole di Nanoro. Con MK missione sanitaria in Burkina Faso. Di Ermanno Turletti S ono stati 1.100 i bambini sottoposti, dopo una lezione d’igiene orale, a visita odontoiatrica ed a circa la metà sono state praticate terapie urgenti. A tutti è stato donato uno spazzolino da denti. Tutto il gruppo, da subito molto affiatato, composto da Martine Heineshc (Udine), Bruno Vigna (Cuneo), Ermanno e Carla Turletti (Carmagnola), è stato impegnato per 20 giorni a tempo pieno. Ovviamente anche il CREN e la ginecologia sono stati oggetto, come sempre, della nostra cooperazione attiva (ndr - a nostra sorpresa la direzione dell’ospedale ha dedicato una camera della ginecologia al LC di Cuneo, Distretto 108 Ia3, con la posa di una targa!). Con una cerimonia ufficiale, svoltasi sempre presso l’ospedale CMA dei Camilliani di Nanoro, sede del nostro operare, il 7 febbraio, con la partecipazione dei lions locali, del direttore e delle maestranze del CMA, del dottor Kiema, in rappresentanza del Ministero della sanità, e di giornalisti, abbiamo consegnato quanto da noi portato: medicinali, materiale di medicazione e sanitario per la chirurgia e l’odontoiatria, abbigliamento per neonati, per il CREN e per bambini, 1.500 penne a sfera per la scuole, 150 occhiali da sole (il tutto frutto di sponsorizzazioni di farmacie ed aziende a noi vicine da più anni). Inoltre, abbiamo donato un cistoscopio operativo, sponsorizzato dal PDG Franco Marchesani e dai LC Carmagnola e Cuneo, ed un audiometro donato dal LC Bordighera otto Luoghi. Valutazione del tutto non inferiore ai 30.000 euro. Da queste pagine, per incarico del Direttore del CMA, Frère Dieudonné Sorgho, un sentito ringraziamento agli sponsor che in questa attività de “I Lions italiani contro le malattie killer dei bambini” (MK) credono e la sostengono! Un appello ai colleghi dentisti che desiderino fare quest’esperienza di volontariato: esistono in Burkina Faso diversi centri dove si potrebbe e sarebbe opportuno attivare la prevenzione odontoiatrica. La malnutrizione è forse la più frequente malattia in Burkina, facciamo in modo che quel poco cibo che i bambini hanno a disposizione possa almeno essere ben masticato! Non avete sparso polvere Tutti a scuola in Burkina Faso. Entro la fine dell’anno saranno 20 le scuole costruite dai Lions italiani in Burkina, anche con il contributo della LCIF, e 34 i pozzi realizzati insieme ai Comuni e alla Regione Piemonte. Di Giancarlo Vecchiati “Mi chiamo Amadou, Lei si chiama Aisha, abitiamo nel Nord del Burkina Faso e abbiamo 3826 fratelli e sorelle. Siamo una grande e bella famiglia di bambini fortunati che frequentano una delle 12 scuole primarie costruite dai Lions Italiani. Ci riconosci perché a scuola indossiamo tutti una maglietta con stampata l’immagine di una nostra amica sorridente e la scritta “Tutti a scuola in Burkina Faso” e portiamo tutti lo stesso zainetto con dentro i quaderni, i pennarelli, le matite colorate, la gomma e la bic. Sui quaderni e sullo zainetto c’è la scritta “Tous à l’école”. All’ingresso delle scuole dove studiamo ci sono i nomi dei donatori: bambini, giovani, uomini e 41 Per saperne di più … donne che vivono oltre il grande deserto. Non ci conoscono ma pensano a noi… hanno un grande cuore! Accanto alla scuola c’è un pozzo per dare l’acqua a noi e alle nostre famiglie, la mensa per mangiare almeno una volta al giorno, le latrine separate. I nostri insegnanti ci fanno tenere la scuola pulita e noi giochiamo e studiamo tutto il giorno. In alcune scuole i miei fratelli coltiveranno anche l’orto scolastico. Siamo contenti di andare a scuola… grazie, mille volte grazie!”. “Need ninga se’me’ ecole’, a ka vimd zalem ye’” in lingua Mooré, la più parlata in Burkina Faso, significa “Chi ha costruito una scuola non ha vissuto invano”. Sono, ad oggi, oltre 14.000 i Lions, 1.280 i Leo e molti gli amici non Lions né Leo che possono pensare di non aver vissuto invano perché hanno contribuito a costruire qualcosa che vivrà nel tempo, attraverso gli insegnamenti e i sogni che la scuola genera e la vita migliore che migliaia di bambini potranno avere. Laggiù oltre il grande deserto di sabbia. Molti di quei donatori, lions e leo veneti, toscani, siciliani, piemontesi, emiliani, hanno già potuto incontrare quei bambini e bambine, stringere le loro manine ruvide e secche, farsi travolgere dal loro entusiasmo e dalla loro sincera gratitudine, verificare come sono stati spesi i loro contributi. Hanno constatato che nessun centesimo da essi donato è rimasto in qualche cassetto o altrove. Nessun viaggio è stato pagato con i fondi che erano stati destinati a quei bambini. Anche di questo siamo orgogliosi!. Entro la fine dell’anno saranno 20 le scuole costruite dai Lions italiani, anche con il contributo della LCIF e 34 i pozzi realizzati insieme ai Comuni e alla Regione Piemonte. I bambini e le bambine che frequenteranno queste scuole saranno 6.341 e ogni anno aumenteranno di circa 2.000. Ma moltissimi bambini stanno aspettando di lasciare le “paillotte”, le scuole all’aperto con pareti e tetti in frasche e stuoie, per studiare in una scuola vera! “Non avete sparso polvere” ha detto il Re dei Mossi, il Moro Naaba. “Y bark noor sen’ ka toin…” mille volte grazie… Lions e Leo! Per maggiori informazioni sul service consultate il sito: www.conibambininelbisogno.org *Coordinatore MD Service “Tutti a scuola in Burkina Faso”. L’unione fa la forza! 59ª missione, la 26ª in Tanzania, della Solidarietà Sanitaria Lions (So.San.). Si è svolta dal 9 al 25 febbraio a Itigi, una delle ragioni più povere della Tanzania. Di Ezio Leucci L’ unione fa la forza è uno degli insegnamenti fondamentali delle associazioni di volontariato per unire gli sforzi degli operatori su un programma comune e garantire maggiori possibilità di raggiungimento degli obiettivi condivisi. A questo insegnamento non fa certo eccezione l’intento dei Lions sulle proprie iniziative! 42 Questo principio venne anche rimarcato all’incirca un anno fa al 1° Convegno della So.San. (Bologna, marzo 2010) durante il quale il presidente, Salvatore Trigona, aveva evidenziato che erano intercorsi colloqui per collaborazioni con altre associazioni di volontariato ed in particolare con i Missionari del Preziosissimo Sangue e l’A.F.MA.L. (Ordine Ospedaliero del Fatebenefratelli) per un progetto comune volto a curare le patologie oculari della provincia tanzaniana di Singida da svolgersi presso l’Ospedale San Gaspare di Itigi. Queste pre-intese hanno dato vita a due missioni congiunte (gennaio 2009 e maggio 2010) che hanno prodotto oltre 120 interventi chirurgici prevalentemente per cataratta e 700 visite oculistiche e la conseguente distribuzione di occhiali. Il 16 dicembre 2010 è stato siglato ufficialmente un accordo tra la So.San. e i Missionari del PPS per una collaborazione estesa a tutte le necessità mediche dell’Ospedale San Gaspare, e a sigillo di questo accordo è stata effettuata una missione nel mese di febbraio a cui ha partecipato il presidente Trigona in qualità di chirurgo, e due soci medici dell’associazione, entrambi del Lions Club di Casarano, distretto 108 Ab, Massimo Ciliberti, ortopedico, ed il sottoscritto, oculista. Insieme al Padre Provinciale del PPS, don Giuseppe Montenegro, abbiamo raggiunto (dopo un viaggio di 12 ore in macchina da Dar Es Salaam) l’Ospedale San Gaspare di Itigi, che è situato sull’altopiano centrale della Tanzania, una delle regioni più povere dell’intera nazione. La struttura sanitaria, pensata e realizzata da professionisti italiani e mirabilmente condotta da religiosi e religiose italiane, è uno dei fiori all’occhiello della sanità tanzaniana. Conta oltre 350 posti letto e impiega un gran numero di personale sanitario e parasanitario locale, contribuendo notevolmente all’economia locale. Nei giorni in cui siamo stati operativi presso l’ospedale abbiamo potuto eseguire, ognuno nella propria specialità, interventi chirurgici e clinici a favore della popolazione locale, affiancando, dove presenti, le professionalità locali. Numerose sono state le visite oculistiche eseguite con l’identificazione di patologie oculari che sono state immediatamente operate o che sono Per saperne di più … state memorizzate per una successiva missione. Altrettanto numerose sono state le visite ortopediche con confezionamento di bendaggi, apparecchi gessati ed interventi in sala operatoria, come pure le visite chirurgiche con relativi trattamenti operatori. L’atteggiamento dei medici locali è stato di cordiale collaborazione con scambi di reciproche informazioni professionali, tenuto conto della grande differenza di gravità delle patologie che si possono riscontrare in tali contesti. In effetti, le condizioni di ogni singola patologia raggiungono livelli non immaginabili per i medici occidentali, in quanto la coscienza sanitaria delle popolazioni africane è molto differente rispetto a quella dei Paesi maggiormente sviluppati, se non altro per problemi di ordine economico. Per questo motivo, per i medici italiani alla prima esperienza in questi Paesi, l’approccio con tali patologie risulta alquanto problematico. La preziosa opera dei padri missionari e l’insostituibile aiuto fornito da una suora orsolina italiana, suor Incoronata, medico chirurgo specialista in pediatria e già direttore sanitario dell’ospedale, ci ha permesso di renderci utili, con nostra grande soddisfazione, di tutta una serie di attività sia cliniche che di insegnamento al personale paramedico. I Lions e l’Expo… La sfida sull’energia Essere Lions internationali in un progetto internazionale da proporre alla LCIF al Forum di Maastricht. Il primo test con studenti burkinabé per un service che non è la solita donazione. Di Gianfranco Ferradini L a lampadina! Sì, l’idea originaria è stata proprio una lampadina, pensando ai quasi due miliardi di persone che, nel mondo del terzo millennio, non hanno accesso alla energia elettrica, diventando così vittime quasi di una nuova forma di “cecità”! Ci si lamenta della visibilità? Nel 2015 Milano ospiterà l’Expo: cosa c’è meglio di una esposizione internazionale, che porterà in Italia venti milioni di visitatori nei sei mesi dell’evento, come grandiosa vetrina sulle nostre attività? Energia per la vita, è il tema centrale di Expo 2015, manifestazione che Milano si era aggiudicata anche grazie alla collaborazione di tanti Lions del sud del Mondo, dove il nostro cuore internazionale ha lasciato il segno con grandi risultati! E così abbiamo raggiunto un accordo di collaborazione con Expo sul tema Energia, poco esplorato, condividendo con loro un primo target: l’Africa. Questo progetto nasce da un’idea degli amici olandesi, da noi arricchita con quello spirito di collaborazione tra nazioni che deve contraddistinguere il nostro essere Lions International. Gli olandesi avevano scelto un prodotto che consentisse di esprimere il service oggi: una lampada ricaricata al sole durante il giorno che consente alcune ore di utilizzo notturno e… la ricarica di telefoni cellulari; sì, non ci si meravigli, ma è l’unico mezzo di collegamento con il mondo in troppi villaggi. Lo immaginiamo service internazionale congiunto, visti i “numeri” coinvolti: lo abbiamo presentato al Forum di Bologna a novembre, poi alla All Africa Conference (il loro ‘Forum’) a Lusaka, riscuotendo un grande interesse anche da parte del Presidente Internazionale. I prossimi passi saranno la Conferenza del Mediterraneo, un convegno a Busto il 18 aprile prossimo, il Congresso di Torino e poi il Forum di Maastricht. Abbiamo avuto anche l’opportunità di avviare un primo test in Burkina, grazie ai rapporti e alle attività di servizio consolidate dagli amici di MK Onlus, e lì siamo riusciti a far arrivare i primissimi (pochi) pezzi di questo “aggeggio” proprio a febbraio, in occasione di uno dei loro ricorrenti viaggi. L’amico Luciano Diversi, responsabile della logistica di MK, ha avuto un’idea geniale consegnandoli a cinque ragazzi, già studenti di scuola superiore che seguono uno stage di agraria in un villaggio a 100 km dalla capitale, che dormono in baracche di fortuna e studiano la sera con le classiche “pile” (inquinanti e costose) in modo che possano testare l’oggetto e relazionarci mensilmente. Il “modo” per fare questo service (e non solo questo) non deve essere quello della semplice “donazione” ma qualcosa che stimoli, che metta in grado le persone di “crescere” (culturalmente, economicamente) e la “gratuità” non è quasi mai il mezzo migliore (illuminante è stato il libro La Carità che uccide di Moyo Dambisa, una economista internazionale nata in Zambia). Un obiettivo che ci siamo posti all’inizio nel mettere a punto “il modello” (anche per lo stimolo degli amici del nord Europa, lo confessiamo) era quello di identificare quale “contributo” (frazione pur minima del costo) sarebbero stati disposti a pagare i “beneficiati”. Parlando di Burkina la prima reazione era stata “non hanno nemmeno gli occhi per piangere”; poi, sul campo l’idea, che non ha previsto un “corrispettivo” 43 Per saperne di più … ma che consente comunque di perseguire l’obiettivo; poi la riflessione che… sì, si può! Sono ancora molte le domande senza risposta consolidata: il rapporto con i Lions locali, quale staffetta tra noi, loro e …”l’ultimo miglio”, colui che seguirà il progetto in “quel” villaggio… Il test deve proseguire con un impegno che è ora più progettuale che economico, in particolare per verificare l’idea in altri Paesi del sud del Mondo dove i nostri club abbiano contatti per altri service, per mettere a fuoco “modelli” diversi, per situazioni e territorialità diverse. E confrontarli anche con quelli di Burkina, quando a novembre la nostra delegazione ritornerà. Ma il costo? Banale, sotto i 15 euro ognuno, perfettamente modulabile in un club che deciderà quanti “pezzi” è disposto ad offrire, e a quante persone dare, così, non la vista, ma… la possibilità di vedere. Abbiamo risvegliato l’interesse immediato di alcuni Paesi, proviamoci insieme! Una nuova forma di cecità: quasi due miliardi di persone non hanno la luce. La “visibilità” è l’Expo 2015. Il progetto adolescenza… a Latina Il Lions Quest ha proposto riflessioni e strategie operative ai docenti partecipanti che, attraverso giochi di ruolo, hanno simulato svariate difficoltà che gli alunni incontrano nelle quotidiane relazioni... Di Grazia Maddaloni L e teorie oggi più accreditate sulla motivazione attribuiscono maggiore importanza a ciò che le persone pensano di se stesse e della loro capacità di apprendere piuttosto che ai loro comportamenti. Inoltre, tali teorie sottolineano come la motivazione ad apprendere sia una capacità naturale esistente in tutti gli alunni quando si trovano in una condizione mentale positiva e in un ambiente educativo che sia di sostegno. Anche gli alunni che sembrano aver perso la loro motivazione 44 ad apprendere possono riconquistare questa capacità naturale e crescere in maniera positiva. La sfida, come insegnanti, è quella di raggiungere questi alunni difficili trovando delle modalità per superare i pensieri, i sentimenti e i comportamenti negativi e partendo dalla prospettiva secondo la quale gli alunni sono naturalmente motivati ad apprendere quando capiscono in che maniera i pensieri negativi siano connessi a una scarsa motivazione ad apprendere, quando perseguono obiettivi di apprendimento personalmente significativi e quando sono sostenuti da insegnanti che instaurano con loro rapporti umani basati sul rispetto e sulla stima, con docenti che operano strategie ed attività di classe per rafforzare la motivazione come per esempio: 1. Insegnare agli alunni in che modo il loro pensiero si lega agli stati d’animo e alla motivazione, e spiegare il controllo che possono esercitare sulla loro attività cognitiva. 2. Aiutare gli alunni a dare valore positivo a se stessi, al processo di apprendimento e alle specifiche attività scolastiche. 3. Creare per gli alunni opportunità di perseguire obiettivi di apprendimento personalmente significativi stimolando così la loro tendenza naturale ad apprendere, crescere e assumersi le responsabilità del loro apprendimento. 4. Incoraggiare l’assunzione di rischi in ambito scolastico per controbilanciare alcune conseguenze potenzialmente negative legate all’esperienza scolastica, come la noia, il timore di non riuscire, la chiusura in se stessi e l’apatia. 5. Creare un clima relazionale positivo di sostegno sociale ed emotivo in cui tutti gli alunni siano individualmente e genuinamente stimati e rispettati. Questo al fine di aiutare gli alunni a scoprire la loro naturale motivazione e iniziare a crescere e a svilupparsi in maniera positiva, nonostante possano esserci state esperienze di vita che abbiano fatto percepire se stessi e le loro abilità ad apprendere negativamente. E’ da questa sfida che i docenti hanno ritenuto di aggiornarsi e di prendere in considerazione il corso di aggiornamento proposto dai Lions Quest del Lions International avente come referente d’istituto la sottoscritta e come formatrice Stefania Schiesaro. Partendo da queste analisi il corso Lions Quest ha proposto riflessioni e strategie operative ai docenti partecipanti che attraverso giochi di ruolo hanno simulato svariate difficoltà che gli alunni incontrano nelle quotidiane relazioni, alcune scatenanti quei comportamenti ritenuti negativi. Le quattro ore quotidiane per cinque giorni consecutivi (7-11 febbraio 2011) hanno fatto sì che i docenti instaurassero un clima di crescente fiducia ed empatia tra loro, e così vivendo prendessero coscienza e fiducia nelle possibili opportunità di trasferire queste modalità in classe al fine del contenimento delle devianze e della possibilità di divenire un punto di riferimento per gli allievi tutti, che a loro volta possono essere educatori dei pari. Quindi, è stata raggiunta una buona nota energizzante nel corpo docente che si è lasciato col proposito e desiderio di mettere in pratica l’esperienza. A parer mio Il Club Lions… antidoto alla solitudine dell’uomo moderno Oggi i soci lions hanno la necessità di sentirsi parte integrante di un gruppo impegnato civilmente. In tal modo l’individuo socio non si sentirà mai solo. Di Lucio Vacirca S ul numero di febbraio della nostra rivista “Lion” il PDG Osvaldo De Tullio ha svolto un’acuta analisi sulla “centralità del club” e sulla “internazionalità, melius mondialità” della nostra associazione; e, sottolineata la odierna massiva diffusione di conoscenze sempre più elementari, ha visto nella necessità di miglioramento dell’uomo, la conferma della indispensabilità dei due livelli operativi del Lions International. Al livello mondiale, il compito dell’associazione di mantenere ferma la portata culturale dell’intervento, e a livello locale, la presenza dei club come operatori e realizzatori della missione. Nello stesso mese di febbraio su di una rivista nazionale venivano riportate riflessioni di Giuseppe De Rita sulla solitudine individuale dell’uomo moderno. Il fondatore e presidente del Censis afferma che le nostre identità sono legate storicamente ad appartenenze collettive, a una cultura e a una visione comune dei destini propri e altrui. La dimensione collettiva dell’identità degli italiani negli ultimi decenni è andata incontro a un progressivo sfarinamento, travolta da una comunicazione sempre più volta ai singoli e per i singoli. Di qui l’aumento della solitudine individuale non compensata dal fatto che le persone vedano quattro ore di televisione al giorno o stiano altrettanto tempo su Youtube. Quanto sopra mi conferma nella convinzione che dovremmo, ognuno secondo le proprie responsabilità e prerogative, porre maggiore attenzione alla costituzione e alla gestione dei club che possono svolgere il loro ruolo solo ove esista “il gruppo” e non un certo numero di soci. Questi devono interagire tra loro, costituire e/o approfondire rapporti reciproci di amicizia, avvertire il senso dell’appartenenza. In tal modo si ridurrebbe il fenomeno negativo del turnover e il prevalere degli interessi personali di alcuni rispetto a quelli del gruppo. In tempi lontani si poneva il problema di club troppo numerosi, che rendevano difficili i rapporti tra i singoli soci e frenavano la crescita associativa. Oggi abbiamo un gran numero di sodalizi sottodimensionati che tendono, necessariamente, a privilegiare meeting e iniziative congiunti ad altri club anche al fine di poter svolgere un ruolo rilevante nella comunità. La presenza, in una città media, di decine di club induce alla programmazione di iniziative comuni che siano in grado di dare un reale e importante contributo alla vita della comunità. Ma, senza mettere in dubbio la necessità e l’importanza di un’azione corale anche a livello locale, ove imposta dalla dimensione della città e dal numero dei club, ritengo importante che la sede centrale studi e adotti indirizzi coerenti con la storia dei singoli territori e regole che rendano più rare alcune distorsioni. E’ importante utilizzare al meglio le inclinazioni e le aspirazioni degli uomini che fanno parte dell’associazione o stanno per essere chiamati. Le motivazioni sono le più varie, ma nessuno entra nel Lions con la consapevolezza e la determinazione di svolgere in prima persona un’attività di volontariato. Quasi tutti gli uomini provano soddisfazione ad essere utili agli altri e gradiscono ricevere il riconoscimento per quanto realizzato. Ma ciò esige che il singolo socio si senta direttamente coinvolto nell’attività di servizio e ciò è possibile solo se si opera innanzi tutto in favore della comunità ove opera il club e se il socio predetto si senta parte di un gruppo che viene riconosciuto e apprezzato. In questi giorni il mondo assiste alla tragedia che ha travolto il popolo giapponese. La Fondazione Internazionale si è già mobilitata e tutti ne siamo orgogliosi. Si tratta di iniziativa importantissima e significativa, di testimonianza alta del valore di solidarietà, che, però, non coinvolge direttamente il singolo socio che vuole sentirsi protagonista. Il singolo socio ha bisogno della vita del club, del rapporto con gli altri, del confronto, del guardarsi negli occhi, nel partecipare, col proprio bagaglio di professionalità ed esperienza, alla progettazione e realizzazione di iniziative utili alla comunità. L’importanza e grandiosità dell’associazione internazionale non è sufficiente a gratificare il singolo lion che nella vita di club e nelle iniziative locali del gruppo avverte il senso dell’appartenenza. Oggi molto più di prima, al socio lion non basta il distintivo; ha necessità di sentirsi parte integrante di un gruppo impegnato civilmente. In tal modo l’individuo socio lion non si sentirà mai solo. 45 A parer mio Immobile su una sedia a rotelle Combattiamo la sclerosi laterale amiotrofica. I Lions non devono mai dichiararsi vinti e sconfitti di fronte al mistero di questa malattia… Di Mariolina Dolce Di Martino * S eduto immobile sulla sua sedia a rotelle il malato di SLA tace ed attende. Ma attende cosa? Una terapia illusoria che non esiste, un comunicatore che gli dia la possibilità di dire “ho sete”, una carezza ed uno sguardo che lo facciano sentire ancora una persona viva. E quando è l’anidride carbonica che gli obnubila la mente, percepisce la sua condizione disumana, la sua indicibile sofferenza, la sua disabilità e… tace, tace perché la disartria non gli fa emettere suoni comprensibili, chiudendosi in un silenzio che vorresti abbattere, pur sapendo che la malattia è più forte di te e del tuo amore, della tua abnegazione, di qualunque sforzo e sacrificio che vadano al di là della condizione umana. Ti rendi tristemente conto che mentre contro il cancro puoi lottare, usare farmaci o andare oltre i confini nazionali a cercare speranze e tentare nuove cure, ed alla fine se il male vince puoi dire di aver tentato tutto il possibile, per la SLA ti devi miseramente arrendere: non c’è cura, terapia e puoi solo attendere una morte silenziosa e dolorosa, liberatoria. Dio mi è testimone che quando ho dolorosamente assistito mio marito, ho giurato a me stessa che avrei dedicato la mia rimanente vita ad aiutare la ricerca ed il progetto Em-Mind (implementazione del controllo ambientale nel paziente disabile). Questo progetto sfrutta il principio dell’elettroencefalogramma, fino ad oggi usato solo come elemento diagnostico. L’innovazione consiste nell’usare il principio dell’EEG, come ausilio per persone disabili ai fini della comunicazione verbale e motoria sostituendo o affiancando quella attualmente in uso che spesso richiede un movimento ripetibile e volontario spesso impossibili in patologie cosi gravi. Quindi, in mancanza di terapie sarebbe pos- 46 sibile migliorare la qualità della vita del paziente sfruttando la tecnologia. Forse non tutti sanno che la SLA è una rara malattia degenerativa progressiva del sistema nervoso, che colpisce ad ogni età anche i giovani e tanti ne muoiono. La SLA (Sclerosi laterale amiotrofica) è detta anche la malattia dei calciatori e tanti ne sono stati colpiti e ne sono morti. Cosa possiamo fare noi Lions? Tanto! La più grande associazione di volontariato del mondo non può fingere di non sapere, non possiamo volgere lo sguardo dall’altro lato, ma potremmo cercare di creare un centro di volontariato Lions per i malati di SLA e per i loro cari, donando una o due ore alla settimana da offrire a chi soffre. Sarebbe un vero service, come quello delle “Stelle in strada”. Io sto chiedendo aiuto alla nostra forza e sensibilità per aiutare l’uomo malato, l’uomo che soffre, quell’uomo che è anche opera di Dio. I Lions non devono mai dichiararsi vinti e sconfitti di fronte al mistero di questa malattia, ma insieme dobbiamo e possiamo con irriducibile tenacia lottare, lottare, lottare fino a quando non troveremo quella luce che possa rischiarare il buio del malato e dargli fiducia nella vita e nella guarigione. *Responsabile Distrettuale SLA del Distretto 108 Ya. Essere lions oggi Chi non partecipa, chi si limita a sterili critiche, non sa e non vuole adeguarsi ai tempi ed è destinato a finire in un museo, come i resti dei dinosauri. Di Alberto Castellani L eggo sempre attentamente “Lion” e noto in molti articoli un accorato grido di dolore per numeri in calo, gravi non in se ma per le cause che sottendono, unito peraltro in molti ad un positivo desiderio di uscire dal tunnel, di innovarsi, di ripartire. In passato ho scritto più volte di “Innovazione” e non intendo ripetermi ma vorrei fare il punto della situazione, prendendo spunto dall’articolo del Direttore A parer mio Una foto… per la LCIF Entro il 30 settembre i Lions italiani potranno partecipare ad un concorso fotografico a favore della Nostra fondazione internazionale. S i può aiutare La LCIF in tanti modi… camminando per dieci chilometri, vendendo uova di Pasqua o piante di limoni oppure organizzando tornei di burraco o spettacoli teatrali. Ancora, scattando fotografie e partecipando ad un concorso fotografico a premi. Ebbene, sì! Quest’anno, entro il trenta settembre prossimo, le più belle fotografie che ciascuno di noi scatterà, potranno essere inviate al sito: www. concorsofoto-lions.it. Si aiuterà la fondazione dei Lions a realizzare le sue meritorie opere di bene in tutti i paesi del mondo. Alcuni soci hanno spremuto le meningi ed hanno ricordato che i concorsi fotografici attirano appassionati, professionisti o semplici dilettanti. L’idea di organizzarne uno a scopo benefico non è sembrata peregrina, soprattutto se rivolto sia a tutti i Lions (ben 48.000 nel nostro paese) che ai non iscritti all’associazione, cioè a coloro che si divertono mostrando i propri “piccoli capolavori”. Chi non scatta abitualmente una foto per immortalare momenti belli e significativi della propria vita? Matrimonio, compleanno, gita in una città d’arte, vacanza al mare o in montagna. Si vuole fermare il ricordo o un’emozione in uno scatto per poterlo rivivere tempo dopo. Sono tre i motori che sostengono la passione per le fotografie: il desiderio di catturare un istante della propria vita, l’appropriarsi di un angolo di mondo e la nostalgia del tempo che è stato. Internazionale Messina “Il cambiamento… spaventa” ma anche dagli ultimi editoriali di Sirio Marcianò e dalle numerosissime adesioni che lo stesso ha ricevuto, a testimoniare che c’è un bisogno sentito di innovazione e cambiamento. C’è peraltro anche molta contraddizione. Se è vero che molti Lions Italiani vogliono innovazione e apertura al nuovo è pur vero che la partecipazione degli stessi è solo discreta nei club, scarsa nei Distretti, modesta in sede Multidistrettuale e quasi nulla negli incontri internazionali e che quei soci che intervengono a questi ultimi due livelli sono quasi sempre “i soliti noti” o i loro amici. I dinosauri, ci dice il nostro ID, che hanno dominato la terra più a lungo di qualsiasi altro animale, non hanno saputo adattarsi al cambiamento ed alla fine si sono estinti. Ebbene cerchiamo di evitare di fare la stessa fine. Credo che questo lo vogliamo tutti, ma non basta volerlo, bisogna agire, muoversi, chiarirsi le idee ed La bellezza ed il successo di questa arte è il fatto di essere democratica. E’ accessibile a chiunque con pochi euro e altamente gratificante. Può divertire, renderci melanconici o felici: una meraviglia! La data di scadenza del concorso (30 settembre) è stata scelta proprio per favorire tutti coloro che durante le loro vacanze scatteranno fotografie sul lago di Garda o su quello di Titicaca; a Londra come a New Deli; nel giardino di casa immortalando i fiori della siepe o fermando sulla carta il volto rugoso ma pieno di umanità di un venditore ambulante messicano. I temi del concorso sono stati decisi volutamente per permettere a chiunque di spaziare in ogni campo senza imbrigliare la propria fantasia ed emozioni. Sono: 1) natura, 2) persone/ritratti, 3) cultura. Le tre foto inviate con 20 euro di offerta volontaria alla LCIF tramite Paypal, saranno visibili sul sito e verranno giudicate dai tutti i soci Lions di tutti i distretti italiani e da una commissione di esperti. Sono previsti premi di natura fotografica. Si può dare una mano alla Fondazione anche diffondendo il progetto all’esterno, tra amici e parenti. Un famoso critico fotografico scrisse giustamente: “Attrezzatura e tecnica sono solo l’inizio. E’ il fotografo che fa la foto bella”. Non si può che essere d’accordo. Lanfranco Roviglio Responsabile LCIF distretto Ib1 impostare la svolta. Chi non partecipa, chi si limita a sterili critiche, non sa e non vuole adeguarsi ai tempi ed è destinato a finire in un museo, come i resti dei dinosauri. E’ chiaro che il singolo socio non può rendere più snella, efficace e meno costosa la struttura Multidistrettuale, ma può pensare a come la vorrebbe, parlarne, creare opinione, spingere al cambiamento, con le proprie idee e con la propria presenza nelle sedi in cui di questi problemi si discute. E’ chiaro che il singolo socio non può ridisegnare i Distretti, molti nati in tempi diversi da questi, con esigenze diverse, a volte anche solo numeriche come per alcuni distretti del Nord (San Martino di Castrozza è in Trentino e teoricamente doveva essere del Ta1 ma allora, quando il Ta fu diviso, il Ta2 era il più piccolo, troppo piccolo ed allora… e così via) che oggi potrebbero ridisegnare i confini, altri (Ya ed L ad esempio) troppo vasti ed eterogenei per poter essere seguiti adeguatamente ed allora parliamone, sentiamo i soci 47 A parer mio direttamente interessati, stimoliamoli a dire la loro e da questi approfondimenti potranno nascere stimoli ad un cambiamento. Ma questi stimoli ed ipotesi di soluzioni devono giungere anche dall’alto, da quelli che hanno il compito non solo di gestire l’esistente ma di favorire con la loro preparazione ed il loro prestigio quel cambiamento senza il quale, terminano l’anno di gloria, rischiano di avviarsi all’estinzione, assieme all’associazione tutta, come i dinosauri la cui immagine drammaticamente efficace ci ha posto di fronte Domenico Messina. Ed ancora dall’alto (nei club dai presidenti, nei Distretti e nel DM dai Governatori) deve venire una concreta risposta all’altro aspetto che sottolineavo all’inizio, quello della scarsa partecipazione. I presidenti organizzino nei club alcune serate dedicate alla discussione tra i soci, al dibattito sui problemi del club, sui service, sui bilanci e poi seguano le indicazioni della base, rendendo così i soci più partecipi e facendoli sentire tutti veramente determinanti, facciano in modo che le serate conviviali siano piacevoli non solo per il palato ma per la mente, con relazioni utili, con relatori capaci, non solo amici del presidente o che gli diano prestigio; i Governatori cerchino di ottenere che nelle assise distrettuali e nazionali, accanto ai momenti pur necessari di celebrazione, vi sia spazio per la discussione ed il confronto di idee, ed anche questo è un valido motivo per non avere distretti troppo estesi, per avere organizzazioni di incontri più snelle; tutti infine cerchiamo di discutere sulle nostre belle riviste e tramite i mezzi informatici anche se la maggioranza dei Lions non è purtroppo abituata a questo. E mentre scrivo mi chiedo se il 5% dei soci leggerà queste mie considerazioni… Dubito ma non dispero e continuo. I lions e la res publica Il lionismo è virtù tipica del buon cittadino. Ed il buon cittadino fa politica. Il disinteresse alla vita pubblica ci fa estranei a quella socialità che affermiamo essere scopo principale della nostra attenzione. Di Arcangelo Santuccio I n questo inverno della democrazia italiana cosa fanno, cosa hanno in programma di fare i lions italiani per il buon governo? Con 1320 club in Italia che associano 48.050 soci, di alta estrazione sociale, provvisti di innegabili doti intellettuali e culturali, professionisti, dirigenti di ogni settore di attività, imprenditori e così via, una oggettiva concentrazione di professionalità, è possibile che tutti costoro non pensino ad altro che alle loro ”conviviali” (pranzi o cene con code di conferenze e dibattiti) sull’ambiente, sul recupero dei beni culturali, sugli aiuti (pur altamente meritori a quanti ne hanno bisogno) al terzo mondo? Così i lions non finiscono davvero per assomigliare 48 ad una Arcadia felice, spensierata e giuliva, senza rapporto con una Italia convulsa dalla dissoluzione, dal malaffare e dalla eclissi dei principi etici, della coerenza e della legalità? Il rischio c’è e per tutti ugualmente. La crisi della democrazia è sotto gli occhi di tutti. Il livello di inquinamento delle coscienze nel nostro Paese è elevato, basta uno sguardo ai quotidiani per rendersi conto che la corruzione è presente a tutti i livelli, e quel che è peggio viene ormai accettata come un fatto fisiologico della nostra società. Non possiamo continuare a “defilarci”, rinchiuderci nel concetto restrittivo di una “apoliticità”, intesa come principio assoluto atto a garantire alla nostra grande associazione una gestione in serenità. Tutto ciò è falso; è riduttivo della nostra capacità intellettiva; è solo l’esplicazione di un quieto vivere di comodo che ci impedisce di affrontare, con la forza della ragione e del diritto, le grandi problematiche che opprimono e turbano profondamente la vita del nostro non felice Paese, logorato da grave crisi istituzionale, politica, morale. Il lionismo è virtù tipica del buon cittadino. Ed il buon cittadino fa politica. Il disinteresse alla vita pubblica ci fa estranei a quella socialità che affermiamo essere scopo principale della nostra attenzione. In questi momenti il Paese ha pressante bisogno di raccogliere le energie di tutti per ridare speranza al nostro futuro. Ha cioè la necessità che tutti si riconoscano, nei fatti, cittadini di questo Stato e perciò non passivi, ma partecipi delle sue sorti. Non si può attendere oltre. Sovrasta la necessità di intervenire ad alta voce, con civismo sul problema della bonifica civile. Come già avvenuto negli anni settanta, nel secolo scorso in tempo di consimile crisi istituzionale, necessita aprire un nuovo dibattito al nostro interno, sul come essere lions oggi nel nostro Paese. Un dibattito generalizzato che deve vedere impegnati e coinvolti tutti i club. Si decise allora, concordemente, (è stato già detto altre volte), di entrare, con spirito di obiettività, non nell’agone politico, bensì nel dibattito di ogni problema di pubblico interesse sia di natura legislativa che di A parer mio carattere esecutivo, a livello tanto nazionale che locale. Con l’epico “Manifesto alla nazione” (19 gennaio 1975) la decisione venne propagata alla cittadinanza e tutta la stampa nazionale, per la prima volta e per molto tempo, ha dedicato ampi servizi alle attività dei lions. Accettata la logica delle scelte del passato non ci resta che imporla al futuro. Un’opera meritoria, oggi, i lions potrebbero attuarla, proprio nel 150° anniversario dell’unità, impegnandosi per far uscire il cittadino dal disinteresse verso la politica o peggio dall’uso della politica per propri fini. Perseguendo tali obiettivi non scenderemo solo dall’Aventino, ma anche da un olimpo nel quale molti di noi si sentono collocati e che costituisce una distanza da colmare tra la nostra associazione e la società. E’ troppo facile indignarsi senza sentirsi coinvolti. Percepite le necessità della società abbiamo il dovere di adoperarci per proporre rimedi e soluzioni. I numeri… dei lions I Leo in Italia… oggi I l Consiglio Internazionale dell’Associazione (Board), con l’intento di aprire la porta ai giovani di ambo i sessi, che non avrebbero dovuto essere soltanto utenti dell’azione lionistica, ma avrebbero potuto essere anche chiamati a collaborare con i club lions assumendo una loro fisionomia associativa, nell’anno 1967/68 ha deliberato di considerare i Leo Club un programma ufficiale dell’Associazione, con scopi del tutto analoghi a quelli del lionismo. L’età prevista per l’appartenenza al club è quella compresa tra i 12 ed i 30 anni distinti tra soci Alpha, da 12 a 18 anni, e Omega, da 19 a 30 anni. Il primo Leo club in Italia fu costituito, il 19 luglio 1969 dal club Lions di Civitavecchia - Santa Marinella. Da allora sono passati molti anni ed i Leo club si sono moltiplicati raggiungendo in Italia al 31 dicembre 2010 il numero di 300 club con 3.938 soci. Dall’anno sociale 1979/80, secondo le norme internazionali, in ciascun distretto Lions è stato costituito un distretto Leo. I primi sono stati i distretti 108 Tb e 108 L. Attualmente i distretti Leo organizzati sono 17 ed hanno la stessa configurazione dei 17 distretti Lions. Il consiglio dei Governatori del Multidistretto italiano nella riunione del 9 dicembre 1995 deliberò di autorizzare la costituzione del Multidistretto Leo con effetto operativo dal 1° luglio 1996. Il Presidente eletto di questo anno sociale 2010/2011 è il Leo Mauro Imbrenda. A cura del Multidistretto ogni anno, dal 1975/76, viene pubblicato un annuario nazionale realizzato interamente dai leo italiani. Quello di quest’anno, il 35° dalla stampa del primo annuario nazionale, è preceduto da una prefazione del Presidente Imbrenda dove è tracciata una breve storia dell’opera della quale riportiamo alcuni passaggi. “L’iniziativa in questo senso era partita dal Past Governatore Sansonetti che, ricoprendo all’epoca l’incarico di presidente del comitato per i Leo del distretto Lions 108 L, decise di stampare il primo annuario distrettuale nella storia dell’Associazione: correva l’anno 1972/73. L’anno successivo venne pubblicato il primo annuario nazionale comprendente 40 club italiani”. Nell’anno1974/75 l’annuario nazionale non fu stampato. L’anno 1974/75 il club di Varazze decise di assumersi l’incarico di provvedere all’organizzazione ed alla pubblicazione dell’annuario nazionale Leo. Per l’ardua impresa il club decise di affidare l’incarico di coordinatore dell’iniziativa al socio Leo Roberto Fresia (negli anni successivi Lions e Governatore nel 2000/2001). L’incarico è stato assolto con successo e ha creato il presupposto per un felice prosieguo dell’iniziativa. L’annuario è oggi informatizzato. Passando al dettaglio della odierna situazione, la compagine associativa Leo è così rappresentata nei singoli Distretti: i 300 club ed i 3.938 soci sono distribuiti come appare nel seguente specchietto. Per ogni distretto sono indicati i nomi del presidente distrettuale e del Lions Chairperson. Vito Cilmi Lions Chaiperson Club Ia1 23 259 I. Foglia N. Carlone Ia3 24 295 S. Civera M. Ferrero Ia2 Ib1 Ib2 Ib3 Ib4 Ta1 Ta2 10 13 10 9 6 6 8 Soci Presidente distrettuale Distr. 137 149 120 120 84 178 L 25 236 19 140 338 290 Ya 41 570 Tot. 300 3938 Yb 40 M. L. Gasparini M. D’Auria M. Trincanato 15 La J. L. Sabba C. A. De Stefani F. Castellana A 28 G. Cantarelli B. Fogliatto S. Timossi 149 Ab A. Zaccagni A. Pranovi 94 12 11 P. Brigo P. Quercioli 67 Ta3 Tb C. Ceruti 712 R. Lenarduzzi P. Nasi S. M. Valvassori I. Anglani L. Marcoaldi F. Incerpi C. Nino A. Amata G.Anderloni C. Bartolini P. L. Loreto G. Marvulli E. Cesarotti M. Busini M. Coscetta G. Tomarchio Nel prossimo numero della rivista sarà riassunta la situazione dei Leo in Europa e nel mondo. 49 Vivere il lionismo Come dovrebbe essere il lionismo italiano e mondiale del terzo millennio? Indagine sulla crisi dell’associazionismo e proposte per un rilancio. Due domande ai lettori della rivista. A cura di Alessandro Emiliani per definire con efficacia le strategie e per darci lo stimolo decisivo per procedere al cambiamento necessario per la realizzazione dei nostri principi, e sono certo che anche noi, come i predecessori del ’29, ce la faremo! 2 domande ai lettori ➤ Risponde Carlo Forcina, Governatore del Distretto 108 Ia2. 1 – l’eventuale crisi associativa è nei numeri o nelle idee? 2 – Perché ti trovi o non ti trovi bene nella tua associazione? ➤ Risponde Pier Luigi Foglia, Governatore del Distretto 108 Ia. Crisi come opportunità Si possono prendere decisioni giuste per il futuro solo se si fa tesoro degli insegnamenti del passato. Scrivo questo perché ritengo esserci profonde somiglianze tra la crisi mondiale dei nostri tempi e la Grande Depressione del 1929-34; la globalizzazione ha infatti evidenziato effetti altrettanto disastrosi quali: forte disoccupazione, instabilità sociale, profonde disuguaglianze. E oggi, come allora, la nostra associazione risente dell’ambiente circostante, ha maggiore difficoltà ad operare, sentendosi talvolta confusa. Le maggiori criticità che si riscontrano, sono: - l’adeguamento delle proprie idee alla nuova realtà e la difficoltà nella comunicazione; - la condizione di particolare incertezza dei soci che, respirando la paura che li circonda, prestano più attenzione al loro operare ”ingessandosi” un po’. Questi due effetti, certamente provocano uno stallo nello sviluppo dell’associazione, esattamente come era accaduto nel ’29. Ma se anche noi siamo convinti, come affermava il filosofo Karl Jaspers “che la crisi non è altro che un momento in cui tutto subisce un cambiamento simultaneo, dal quale il singolo o la società escono trasformati”, dobbiamo solo attendere il tempo necessario per prendere atto della nuova condizione. La nostra funzione di leader globali e di minoranza propulsiva ci impone di guardare al futuro con sano realismo, ma con la convinzione che un gruppo di persone motivate possono davvero sfidare con successo l’avvenire. D’altronde il significato etimologico della parola crisi include la nozione di problema e quella di superamento del problema, quindi si traduce in un passaggio, in una crescita. Utilizziamo questo periodo come un’opportunità 50 Crisi dell’Associazionismo? Mi è capitato di cercare sull’elenco telefonico della città ove risiedo (meno di 100.000 abitanti) le associazioni presenti. Ne ho trovate quaranta, che sommate supponiamo a venti che non hanno recapito telefonico come i Lions, fanno un totale prudente di una sessantina di associazioni presenti a vario titolo. Da questo se ne deduce che sia quanto meno poco corretto ritenere che l’associazionismo, in quanto tale, abbia fatto il suo tempo ed abbia i giorni contati. E’ in crisi la nostra visione dell’associazionismo e noi ne discutiamo, secondo un vezzo tutto italiano, inserendo un problema singolo in un contesto più grande, sia per nascondere la nostra scarsa capacità e sia per rimandarne la soluzione non si sa a chi. La realtà, la nostra realtà, credo che sia ben diversa. Il Lionismo, sin da quando ha iniziato ad affermarsi in Italia, è stato inteso come un’associazione di elite, di benestanti che si incontrano in occasioni e in ambienti talvolta esclusivi, che fanno della beneficenza (o carità?) anche di un certo spessore, che spesso considerano l’appartenenza ai Lions un biglietto da visita di qualche prestigio da presentare se non da sbandierare. In molti club ancora oggi il nuovo socio viene presentato e accettato in base alla posizione sociale e quindi chi entra sente di essere stato in qualche modo promosso socialmente e si compiace di questa sorta di Status Symbol che ha raggiunto. Se così si è partiti sessant’anni fa, forse è giunto il momento di dire, di proporre a gran voce che non deve più essere così. E’ giunto il momento che i Lions italiani non guardino più con sufficienza quanto accade negli altri continenti, dove il Lionismo è un Lionismo del fare, del calarsi nelle realtà locali, dove è la comunità che ci cerca per un aiuto quotidiano e soprattutto diretto. Dovremo deciderci anche noi ad indossare il famoso giubbetto Lions per identificarci e far identificare la nostra azione. Dovremmo considerare sempre più quello che facciamo come una sorta di donazione la cui portata non deve esaurirsi in quel momento, ma deve essere foriera di legami e di relazioni che ci devono accompagnare nel tempo. La credibilità deve essere allo stesso tempo la nostra meta e la nostra bandiera, perché solo così riusciremo veramente ad entrare nel mondo che ci circonda e a farci riconoscere, sia dalla gente comune che dalle istituzioni, come coloro che possono dare veramente una mano. In pratica, non doniamo più denaro, doniamo il nostro tempo e la nostra disponibilità. ➤ Risponde Ercole Milani, Governatore del Distretto 108 Ib1. Partiamo “ab ovo”. Cosa pensiamo sia il lionismo? Un insieme di club che sono riuniti nel LCI con finalità di pubblica utilità; sicuramente anche questo. Un insieme di uomini e donne di tutto il mondo che riuniti nei lions club condividono ideali di servizio indicati dai nostri scopi, guidati dal nostro codice etico; andiamo già più a fondo. Uno stile di vita; un modo di essere presente nella società e di rapportarsi con le persone; uno sforzo di essere coerente con i propri ideali presentandoli agli altri senza nulla imporre, senza voler apparire migliori; una voglia di trasmettere a chi ci circonda l’entusiasmo e la gioia del servire disinteressatamente assieme a tanti amici. Ecco, credo sia questa l’essenza del lionismo: essere ognuno di noi, con coraggio e con orgoglio, Lion dentro e fuori, nell’intimo e nell’apparenza, nella sostanza e nella forma. Se così è, la crisi dell’associazione non può essere che temporanea, dovuta alla crescita troppo impetuosa degli anni scorsi, che non ci ha permesso la giusta selezione, e alle difficoltà anche economiche dell’oggi. Ma l’impegno di ognuno di noi ad essere testimone del lionismo nella società; la capacità di usare le nuove tecnologie per meglio conoscere e farci conoscere (per esempio Facebook e gli altri social-network); la cooptazione di soci più giovani che meglio sappiano interpretare e affrontare con entusiasmo le nuove esigenze della società; il lavorare in rete tra Lions Club e società civile per rispondere con service anche economicamente significativi alle emergenza del tempo attuale; tutto questo potrà contribuire a rafforzare nei numeri (senza farne un totem) e nelle idee la nostra associazione. Tutto è partito nel 1917 da una sola persona: non chiediamoci dunque (parafrasando Churchill) cosa possa fare l’Associazione Lions, intesa come struttura gerarchica, per migliorare ma chiediamoci piuttosto cosa può fare ognuno di noi per migliorarla, portando il proprio contributo di idee e di passione. ➤ Risponde Pierluigi Tarenghi, Governatore del Distretto 108 Ib2. In Italia si sta sviluppando un nuovo modo di utilizzare i grandi capitali familiari ed aziendali a favore di iniziative socio-umanitarie. Si tratta delle fondazioni non profit, per le quali proliferano, sull’esempio americano, decine di corsi di formazione in tutta Italia. La crisi finanziaria e l’arretramento del welfare, a livello globale, ha accentuato questo fenomeno e sono finiti i tempi dei regali importanti a favore della società: dipinti alle pinacoteche, ambulanze agli ospedali, pulmini per il trasporto degli alunni ai comuni. Oggi si tende ad intensificare la collaborazione tra privato e pubblico per utilizzare al meglio le risorse finanziarie finalizzate alla formazione, alla scuola, alla sanità, al territorio, alla ricerca, alla prevenzione. C’è sempre più bisogno di assistenza e di dare dignità e valore alla persona. Fatta questa lunga premessa, viene spontanea una riflessione: quanto sta succedendo non corrisponde, nel bene e nel male, a quello che fa la nostra associazione? Non corrisponde a quanto, da 60 anni, noi lions cerchiamo di fare, ora più che mai e senza confini, a favore delle persone che più hanno bisogno? Le risposte sono affermative. La nostra realtà polifunzionale risponde totalmente a quanto si sta sviluppando nel mondo ed in Italia. Le nostre migliaia di iniziative, portate avanti senza far rumore, rappresentano una testimonianza tangibile e una presenza sociale e civile del lionismo fra i nostri simili. Certamente, anche noi lions abbiamo dei difetti, ma senza dubbio siamo un modello da imitare. In 60 anni di Iionismo in Italia, mai uno scandalo ci ha visti coinvolti, ma è emersa solo la disponibilità e la trasparenza dei nostri soci, l’immagine e la credibilità sempre più in crescita sia nel privato che a livello istituzionale della nostra associazione. Un vero esempio di indipendenza ed autonomia. Pertanto, non perdiamo tempo in discussioni inutili e distruttive, che invece di unire ci dividono, ma fermiamoci solo per pensare, riflettere e progettare. Subito dopo, però, muoviamoci senza tentennamenti e con coraggio, perché noi Iions siamo i testimoni della speranza, della solidarietà e della sostenibilità. ➤ Sul numero di ottobre hanno risposto Antonella Babini, Antonio Suzzi, Roberto Garavini, Gianfranco De Gregorio. Sul numero di novembre Giuseppe Bottino, Giampiero Peddis. A dicembre Gualberto Del Roso, Franco Sami. A gennaio Anna Ardizzoni Magi, Walter Migliore, Gualberto Del Roso. A febbraio Licia Bitritto Polignano e Lucio Vacirca. A marzo Nando Anselmi e Alberto Castellani. Continua… 51 52 magazine Mai i giovani abbiano a dimenticare il lungo e sofferto cammino compiuto per trasformare in Legge fondamentale dello Stato quei principii di libertà, di eguaglianza e di giustizia sociale che sono alla base dell’Italia di oggi. Di Carlo Moiraghi “I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Sono le parole dell’articolo 34 della Carta Costituzionale nata nel clima di impegno civile e di generosa tensione morale che accompagnò la fatica dei padri costituenti. Un Italia ferita e semidistrutta ma non disorientata, non incerta nei suoi passi. Un’ Italia che doveva la libertà riconquistata alla coerenza ideale dei suoi figli migliori prima ancora che alla forza delle armi. Negli anni bui della dittatura fu merito dei Croce, dei Pertini, dei Saragat, dei La Malfa, degli Omodeo, nell’esilio non meno che in Patria, se non fu interrotto il legame tenue ma tenace con la cultura dell’Occidente e dell’Europa democratica contro il provincialismo arrogante del fascismo. Dopo la Liberazione quel legame costituì la linea guida della battaglia per restituire l’Italia alla democrazia parlamentare. Non si trattava solo di ripristinare le regole del gioco democratico e di sbarrare la via ai fantasmi del passato ma di predisporre le basi di una democrazia tendenzialmente di massa, quale verso cui si avviava la società italiana”. Così Giovanni Spadolini, in un suo scritto del 1976 celebrativo del trentesimo anniversario della nostra Costituzione. La storia della carta costituzionale, intesa non solo come insieme delle norme giuridiche che sono alla base dell’ordinamento di uno Stato ma anche e soprattutto come affermazione dei diritti dei cittadini contro lo strapotere assoluto del Sovrano inizia nel XVIII secolo anche se vi è un precedente di epoca assai più lontana. Fu infatti nel 1215 che Re Giovanni d’Inghilterra, venne costretto alla firma della “Carta delle libertà inglesi” (o Magna Charta) dai grandi del Regno che di fronte al Sovrano osarono affermare “Ci sono Leggi dello Stato e diritti appartenenti alla comunità che Il Re deve rispettare. Se egli li viola cessa l’obbligo dei sudditi di essergli fedeli”. Porta la data del 4 luglio 1776, la proclamazione d’indipendenza delle colonie americane dall’Inghilterra e della prima Costituzione dell’era moderna. Essa si apre con le immortali parole “Consideriamo evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono stati creati eguali, che essi sono stati dotati dal loro Creatore di certi diritti inalienabili e che fra questi diritti sono la vita, la libertà e il conseguimento della felicità”. Il testo iniziale affermava essere diritti di ogni uomo la vita, la libertà e la proprietà. Fu Thomas Jefferson a sostituire l’ultima delle tre parole introducendo il principio che deve essere di tutti il diritto di perseguire la felicità e fu questa sostituzione a sottolineare nel documento quella nota di idealismo che diede al popolo degli Stati Uniti, ancora privo di diritti politici, la speranza di conquistarli attraverso la rivoluzione. Il 24 giugno 1793, quando la Francia rivoluzionaria viveva la sua ora più drammatica, la Convenzione promulgò la nuova Costituzione dello Stato. Essa, riprendendo ed ampliando i principi già contenuti nella dichiarazione d’indipendenza americana, costituì e sempre costituirà, le basi della Stato di diritto, quindi della nostra stessa civiltà: Articolo 1 - “Lo scopo della società è il bene comune. Il governo è istituito per garantire all’uomo il godimento dei suoi diritti naturali e imprescrittibili. Articolo 2 - Questi diritti sono: l’eguaglianza, la libertà, la sicurezza, la proprietà. Articolo 3 - Tutti gli uomini sono eguali per natura e di fronte alla Legge. Articolo 4 - La Legge è l’espressione libera e solenne della volontà generale; essa è eguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca; essa può ordinare solo ciò che è giusto e utile alla società, può proibire soltanto ciò che le è nocivo. Questi principi si diffusero in tutta Europa e trovarono affermazione nelle Costituzioni delle nuove sia pur effimere Repubbliche, sorte in Italia fra il 1797 ed il 1799, a seguito del dilagare delle armate repubblicane francesi: Cispadana (27 marzo 1797), Cisalpina (9 luglio 1797), Ligure (2 dicembre 1797), Romana (27 marzo 1798), Partenopea (16 gennaio 1799). Sarebbe errato considerare queste Costituzioni solo frettolose ricopiature di quella della “Grande Nation”. Vi fu spesso in esse un apprezzabile sforzo La lunga marcia verso la Costituzione 53 Magazine di adeguarne i contenuti alle necessità, agli usi, alle tradizioni locali. Altrettanto sbagliato è il considerarle estremistiche espressioni di giacobinismo in quanto ciò assai male si concilierebbe, ad esempio, con il contenuto di principi come il seguente: “La proprietà è il diritto di godere dei propri beni, delle proprie rendite, del frutto del proprio lavoro e della propria industria”. Certo quelle Repubbliche nacquero per volontà della Francia che mai ne allentò l’indirizzo e il controllo. Capitò persino che una Costituzione, approvata dai rappresentanti del popolo, avesse ad essere abrogata e sostituita con altro diverso testo per decisione di uno di quei Ministri Plenipotenziari inviati da Parigi che avevano ruolo e poteri di veri e propri proconsoli. Accadde per la Cisalpina nel luglio 1798. Pure, senza la presenza nelle nostre terre di spiriti aperti al nuovo, di uomini sensibili e colti, di una sottostante forte traccia illuministica, quegli Stati, per la sola forza delle baionette francesi non sarebbero mai nati e quelle Leggi costituzionali non avrebbero mai visto la luce. Anche quando il tumultuoso triennio giacobino ebbe fine ed iniziò il ben più lungo periodo della dittatura napoleonica, iniziatosi con il colpo di Stato del 18 brumaio dell’anno VIII (9 novembre 1799), nel quale le Repubbliche vennero o incorporate nell’Impero Francese o trasformate in Regni satelliti, il principio di una Legge costituzionale rimase e persino nella Francia della restaurazione, Luigi XVIII, rimesso sul trono dalle vittoriose armate della “Santa Alleanza”, non osò abrogarlo. Il nostro Risorgimento è anche la storia dei reiterati tentativi di reintrodurre il principio costituzionale che l’Austria e con essa i Sovrani dei risorti vecchi Stati italiani si erano affrettati ad abrogare dopo la fine dell’età napoleonica. Non sempre chi operò per ripristinare le abolite Costituzioni era un rivoluzionario. Erano fedeli monarchici ed Inneggiavano al Re Carlo Emanuele gli insorti piemontesi del marzo 1821, così come lo erano quelli napoletani e siciliani che nello stesso anno ottennero che il loro Re, Ferdinando I, giurasse fedeltà alla Costituzione. Le armate austriache, alle quali il Congresso di Vienna aveva affidato il mantenimento dell’assolutismo regio in tutta Europa, ebbero presto ragione di quegli uomini che senza tradire i loro Sovrani invano lottarono per essere non più sudditi ma cittadini e che pagarono il loro sogno con la morte o con l’esilio. Le insurrezioni del 1848 presero avvio dalla richiesta di ottenere dai Sovrani la concessione di Costituzioni. Fu quindi un ampio movimento inteso ad abbattere gli ormai anacronistici privilegi delle monarchie assolute ed affermare il diritto dei sudditi alla dignità di cittadini. Il primo a concedere una carta costituzionale ai suoi popoli fu, il 29 gennaio di quell’anno, Ferdinando II Re delle Due Sicilie. Lo fece, costretto dal moto insurrezionale iniziatosi a Palermo e propagatosi poi alle altre terre del Regno, con la riserva 54 mentale di non darvi seguito e così infatti accadde non appena le condizioni che lo avevano indotto alla concessione mutarono. Seguirono il Granduca di Toscana e il Pontefice Pio IX. Carlo Alberto Re di Sardegna fu inizialmente contrario a concedere ai Suoi Stati la richiesta Costituzione. Avvertiva che i tempi lo imponevano ma si sentiva vincolato al giuramento prestato al suo predecessore Carlo Felice nel momento di cingere la corona. Non volle tuttavia resistere alla crescente pressione dei suoi popoli e fu così che il 4 marzo lo Statuto, che sarebbe poi divenuto e rimasto sino al 1946 la carta fondamentale dello Stato italiano, ebbe promulgazione preceduto da queste solenni parole: “Con lealtà di Re e con affetto di padre, Noi veniamo oggi a compiere quanto avevamo annunciato ai nostri amatissimi sudditi con Nostro proclama dell’8 ultimo scorso febbraio con cui abbiamo voluto dimostrare, in mezzo agli eventi straordinari che circondavano il Paese, come la Nostra confidenza in loro crescesse con la gravità delle circostanze, e come prendendo unicamente consiglio dagli impulsi del Nostro cuore fosse ferma nostra intenzione di conformare le loro sorti alla ragione dei tempi, agli interessi ed alla dignità della Nazione. Considerando Noi le larghe e forti istituzioni rappresentative contenute nel presente Statuto Fondamentale come un mezzo il più sicuro di raddoppiare i vincoli di indissolubile affetto che stringono all’itala Nostra Corona un Popolo che tante prove ci ha dato di fede, d’obbedienza e di amore, abbiamo determinato di sancirlo e promulgarlo nella fiducia che Iddio benedirà le pure Nostre intenzioni e che la Nazione libera, forte e felice si mostrerà sempre più degna dell’antica fama e saprà meritarsi un glorioso avvenire”. Dopo l’infausto esito della prima guerra di indipendenza, Carlo Alberto abdicò. Gli Statuti concessi nel 1848 dai diversi Sovrani italiani vennero abrogati o comunque dimenticati. Vi erano tutte le condizioni perché anche il Regno di Sardegna facesse altrettanto ma Vittorio Emanuele II, succeduto al padre, si mantenne lealmente fedele alla Legge fondamentale dello Stato e respinse tutte le pressioni per la sua abrogazione o sospensione. Il piccolo Piemonte rimase l’unico Stato costituzionale nella penisola ed è quindi naturale che esso costituisse riferimento e speranza di tutti gli italiani. Realizzato alfine il sogno unitario, lo Statuto Albertino, promulgato in quell’anno glorioso ed esaltante ma al tempo stesso doloroso che fu il 1848, divenne Legge fondamentale della nuova nazione e tale rimase sino alla caduta della monarchia. Nulla potremmo aggiungere alle parole di Giovanni Spadolini riportate in premessa se non l’auspicio che mai i giovani abbiano a dimenticare il lungo e sofferto cammino compiuto per trasformare in Legge fondamentale dello Stato quei principii di libertà, di eguaglianza e di giustizia sociale che sono alla base dell’Italia di oggi. Magazine Costituzione… le regole del gioco Sette domande al Presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo sulla necessità o meno di modificare la Carta in alcune sue parti. Di Marcello Paris C ostituzione… le regole del gioco, è l’espressione poco accademica ma efficace usata dal Presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo al Polo universitario di Pistoia, dove è arrivato accompagnato dal Rettore dell’Università di Firenze Alberto Tesi, per tenere una lezione magistrale ad una platea eterogenea ma composta soprattutto da studenti delle medie superiori ed universitari. Costituzione necessaria, come in tutte le nazioni, anche in quelle a regime totalitario, per dare delle regole generali di comportamento, le “regole del gioco” appunto. Il professore, dopo un breve excursus sulla genesi della nostra Carta Costituzionale, elaborata dall’Assemblea costituente in un anno e mezzo di lavoro e promulgata il 27 dicembre del 1947, ha ricordato lo Statuto Albertino del 1848, passato attraverso le vicende del fascismo senza necessità di modifiche perché “Costituzione flessibile”; ha anche affermato che nonostante la “rigidità” della nostra Carta la stessa è stata modificata ben 34 volte. Una Costituzione uscita da vari compromessi, dando al termine una connotazione positiva intendendo la mediazione necessaria per le diverse sensibilità dei politici che la scrissero. Nell’occasione abbiamo posto al Presidente De Siervo alcune domande sul dibattito in corso, in relazione alla necessità o meno di modificare la Carta in alcune sue parti. Presidente partiamo dai principi fondamentali, in particolare gli articoli 1, 2, 3 e 11. I principi sono principi, sono grandi valori di tendenza talvolta potrebbero essere applicati meglio ma sostanzialmente sono applicati. Pensate, ad esempio, all’uguaglianza. In questi giorni si parla dell’Unità d’Italia che quando fu realizzata il 90 per cento delle persone era analfabeta. Ebbene, tra quel 90 e lo 0,1-0,2 per cento attuale sta il raggiungimento di un tipo di uguaglianza. Vuol dire costruire le premesse perché la gente sia “più eguale”. Poi su altri campi non la si consegue pienamente ma è un processo, una tendenza a cui i giovani devono dare buone spinte. La Costituzione è giovane tuttavia si dice che deve essere svecchiata. Le costituzioni sono tendenzialmente dei patti che durano secoli, pensate agli Stati Uniti o alla Francia nella sua prima parte, sono del 1700, i grandi principi vivono nei secoli poi ci sono alcune parti da emendare. Anche la Germania, che ha una costituzione che ha il tempo della nostra, dopo l’unificazione ha cambiato qualche parte, ma sostanzialmente è stata considerata valida. Le costituzioni sono super norme i cui principi hanno validità universali. Per essere chiari, dal ’48 ad oggi ci sono state 34 modifiche e forse in qualche parte l’abbiamo modificata peggiorandola. Noi dovremmo essere più orgogliosi della nostra Costituzione. In fondo, quando alcuni Paesi negli anni recenti sono passati alla democrazia ed hanno dovuto cambiare le loro Costituzioni, spesso si sono ispirati alla nostra. Le modifiche invocate riguardano principalmente il Titolo V che regola l’articolazione dello Stato, qual è il suo pensiero. Il Titolo V è stato in parte modificato ma per la fretta finale molte cose che dovevano essere migliorate non lo sono state, è stato un po’ abbandonato a se stesso. Ad esempio, soprattutto i rapporti tra lo Stato e le Regioni devono, esigono, che il Parlamento, attraverso un percorso costituzionale, modifichi quelle parti che si ritengono non più attuali. Tutto questo, per i contrasti politici degli ultimi quindici anni, non è stato fatto, si è andati muro contro muro e questo ha provocato un danno grave sia alle Regioni che allo Stato creando una conflittualità anomala. La Corte è assorbita per oltre metà del suo tempo a dirimere le liti fra Stato e Regioni, e non è normale. Nel 2006 il referendum, previsto per confermare o rigettare le modifiche in quanto non approvate dai due terzi del parlamento, bocciò le modifiche apportate. Secondo Lei c’erano parti da salvare di quella modifica. 55 Magazine Su l’esito di quel referendum e sul testo sottoposto a referendum mi permetto di non rispondere. Il modello federale è una cosa seria, importante e difficile che non c’era, forse, in quella riforma. Speriamo che la maggioranza del Parlamento, se lo riterrà opportuno, faccia una progettazione partendo dai fondamenti e non cominciando dalle ultime piccole applicazioni. Una domanda al professore più che al presidente della Corte. Sul bicameralismo perfetto, qual è il suo pensiero. Mi astengo dal rispondere perché non si può distinguere in questa fase il mio ruolo da professore universitario e Presidente della Corte Costituzionale. Allora le chiedo da cosa nascono la contrapposizione e le liti sulla modifica della Costituzione e, talvolta, la critica alla Corte stessa? Costituzione e giustizia Potrebbe essere un “tema di studio” dei lions italiani di pregnante attualità… Di Achille Melchionda S uperflua, ma comunque opportuna, precisazione: “ogni eventuale riferimento o presunta allusione a persone o enti di parte sono assolutamente involontari”. Non è né colpa, né merito, se trattare di giustizia (soprattutto penale) nel nostro Paese rischia di suonare come volutamente allusivo. Sta di fatto che in questo piovoso inizio di stentata primavera 2011 l’argomento è di quotidiana attualità: urge porre rimedio ad una realtà giudiziaria che ha dimostrato di non essere in sintonia con il processo penale radicalmente riformato nel 1988 (il relativo codice è l’unico figlio della Costituzione repubblicana del 1947 e della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo del 1955), dichiaratamente di stampo “accusatorio”, onde realizzare il sacrosanto triangolo giurisdizionale composto da due essenziali parti equamente conflittuanti ed un vertice-giudicante imparziale. Le maggiori garanzie di tutela dei diritti e l’abolizione dell’ex sovrano potere di amnistia, hanno portato ad una fabbrica di produzione giurisdizionale nella quale all’enorme quantità di materiale grezzo in entrata (le varie notizie di reato) non corrisponde un paritetico tempistico “prodotto finito” in uscita (le sentenze definitive): le giacenze si accumulano proprio come le montagne di rifiuti nella povera Napoli e neppure le devastanti “prescrizioni” sono sufficienti a smaltirle, o almeno ridurle. Nessuno degli originari espedienti studiati per creare 56 Perché è facile scaricare su altri i problemi che invece sono di legislazione ordinaria o di Governo o di efficacia di una serie di interventi. Non si difende facilmente da sé la Costituzione, ma credo che la debbano difendere i cittadini. Un’ultima domanda. Lo studio nelle scuole della Costituzione, e più in generale dell’Educazione Civica, ci sembra carente, è d’accordo? Si è carente da sempre. Io ricordo don Luigi Sturzo, che, pur non condividendo tutta la Costituzione, ed era il 1949, chiedeva che la si insegnasse in tutte le scuole. Bene, meglio non contare quanti decenni sono passati. Al momento attuale siamo ancora agli inizi. In questa mia breve lezione cercherò di spiegare che la Costituzione non è un pezzo di carta, qualcosa di scritto nella Gazzetta Ufficiale, ma il Patto Fondante comune a tutti quanti. In questa dimensione credo che i ragazzi siano molto sensibili. vie di fuga supplementari, con incoraggianti incentivi per i volontari praticanti (le pene ridotte per gli utenti dei possibili giudizi alternativi quali l’abbreviato ed il patteggiamento) o per una minore composizione numerica dei Collegi giudicanti (in Corte d’appello tre invece di cinque, in sezione di Cassazione cinque invece di sette), nessuno è valso a dare senso ed effetto realistici al patetico, commovente aggettivo che nei sacri testi contraddistingue la doverosa durata dei processi: “ragionevole”. Ed ecco, allora, un programmato rifacimento. Non più preceduto - come fu nel 1988 - dalle raffinate fatiche di Commissioni di studio composte dal fior-fiore della scienza legislativa di una intera generazione (docenti universitari, magistrati, avvocati, parlamentari), bensì emanazione del potere politico pro-tempore. Quasi tutte le specifiche proposte riformatrici implicano modifiche di articoli della Costituzione, di complessa esecuzione, quindi, non vi è urgenza alcuna per esprimere pareri adesivi o critici. L’importante è non cedere ad entusiasmi pericolosamente fuorvianti e non tralasciare mai la prudenza di meditare anche sul “contro”, oltre che sull’auspicabile “pro”. Ad esempio: bene o male un più diretto ed incisivo controllo del potere politico (Ministro della Giustizia) sulle iniziative del Pubblico Ministero? Oppure, bene o male, l’abolizione dell’obbligo di indagine del P.M. con la sostituzione del Ministro ad indicare se e quali reati devono rimanere reati e, come tali, essere perseguiti? Od ancora, sempre bene o male, la disparità delle parti quanto a facoltà di appello contro le sentenze dei Tribunali, nel senso che le condanne (potendo essere frutto dell’umana fallacia) potranno essere impugnate dall’imputato, mentre le sentenze di assoluzione, giuste o sbagliate, rimarranno intangibili? Quanti delinquenti rimarranno impuniti? Magazine Dubbi, o certezze, possono riguardare non pochi altri aspetti dell’annunciata riforma della giustizia penale. In attesa della quale, per supplire almeno alla medesima causa delle cause (l’insufficiente numero dei magistrati), della non meno sofferente giustizia civile, le centinaia di migliaia di processi civili pendenti potranno avviarsi - sembra - a rapide soluzioni grazie al doveroso, pregiudiziale, preclusivo tentativo di conciliazione, non difforme, però, da quello stesso che, da quando è stato istituito il Giudice di Pace (così chiamato proprio perché lui pure ha l’obbligo dei tentativi di conciliazione), non è valso a ridurre la quantità della soffocante mole dei processi. Auguri, quindi, ai nuovi “mediatori”. Non si può escludere che il cambio delle etichette, (da “conciliare” a “mediare”) risulti vittorioso là dove ha fallito la denominazione precedente. Amor di patria Noi Lions siamo diversi? Noi Lions sentiamo l’amor di Patria? Ritengo che questi sentimenti facciano parte del nostro modo di agire e di pensare. Di Fioravante Pisani “A vere sempre presenti i doveri di cittadino verso la Patria, lo Stato, la comunità nella quale ciascuno vive, prestare con lealtà sentimenti, opere, lavoro, tempo e denaro” concetti questi che per Melvin Jones erano sacrosanti doveri e che i cittadini americani credo osservino con rigore perché sentono profondamente l’amor di Patria a qualsiasi credo religioso appartengano o a qualsiasi soggetto politico facciano riferimento. Appunto all’amor di Patria, sintesi di tutto il concetto, intendo riferirmi anche per non uscire dallo spazio concessomi. Noi Italiani non sentiamo amore verso la Patria perché la nostra nazione è giovanissima e non ha ancora beneficiato di eventi numericamente e validamente considerevoli, tali da generare entusiasmo, sentita italianità e soprattutto orgoglio di essere italiani. La vittoria della prima guerra mondiale e il fascismo avevano creato nell’animo degli italiani un sentimento nazionalistico che non solo si è spento naturalmente con la sconfitta della seconda guerra mondiale, ma si è fatto di tutto perché poi non si parlasse di Patria, di tricolore nel timore di dover fare cenno ad un periodo che dovevamo dimenticare o che i più giovani dovevano ignorare. I libri di testo usati nelle scuole calibravano 30 anni di storia come se in quel periodo fossero avvenuti soltanto episodi capaci di gettare discredito sulla nostra Nazione. Ora è faticoso risalire la china. Anche se cominciamo ad essere in possesso di eventi capaci di qualificarci agli occhi del mondo e ad unirci in manifestazioni corali in ogni parte del Paese. Abbiamo ad esempio verificato che un evento sportivo come la vittoria del Campionato del Mondo di calcio sia riuscito a creare una forte aggregazione con uno sventolio di una sola bandiera, quella tricolore. Saremmo altrettanto uniti se dovessimo far fronte ad un nemico? Sapremmo rispondere unitariamente ad insulti o anche solo ad apprezzamenti ironici? C’è molto più orgoglio a dichiararsi italiani quando si è all’estero. Ho avuto la fortuna di festeggiare l’evento a cui accennavo a Washington ed ho goduto in modo entusiastico allo spettacolo delle numerose bandiere tricolori che sventolavano anche su quelle strade e non solo per mano di italiani. Purtroppo, anche recentemente abbiamo dovuto invece assorbire i colpi di eventi negativi (Cirio, Parmalat, Calciopoli e molti altri), che ci hanno fatto sprofondare nella graduatoria delle Nazioni meglio attrezzate per difendersi da azioni truffaldine. E la stampa mondiale ed europea approfitta per giudicarci. A questi giudizi non reagiamo come si dovrebbe, perché in maggioranza ci piangiamo addosso come se fossimo tutti responsabili, e non sappiamo affermare che quelli che hanno sbagliato sono dei pessimi cittadini, che prima o poi pagheranno (e anche su questo punto stendo un velo pietoso) e che per nostra fortuna sono una grande minoranza. Noi Lions siamo diversi? Noi Lions sentiamo l’amor di Patria? Rispondo con grande vigore “si”. Ritengo che questi sentimenti facciano parte del nostro modo di agire e di pensare. Questi sentimenti li abbiamo dentro di noi! Non certamente perché cantiamo l’inno o perché alcuni soci si mettono la mano sul petto alle note di Mameli, ma perché nei confronti della comunità nella quale viviamo siamo disponibili per ogni forma di aiuto a favore delle classi più deboli affette da gravi bisogni socio-umanitari. E la quantità di opere eseguite giorno dopo giorno lo dimostrano, offrendo appunto sentimenti, opere, lavoro, tempo e denaro in modo leale, senza nulla chiedere. Con questo impegno i Lions perseguono l’obiettivo che nella comunità in cui vivono si attuino azioni di servizio che abbiano come caratteristica principale la percezione dei problemi di rilevante interesse sociale perché siano conosciuti dalle istituzioni e risolti, anche con il contributo dell’opinione pubblica. Mi piace però allargare il concetto di dedizione alla comunità nella quale ciascuno vive con la conoscenza e la soluzione dei bisogni dell’umanità intera, perché la nostra associazione è mondiale, e quindi l’orgoglio dell’appartenenza nasce anche da quanto si produce in attività di servizio in ogni parte del mondo. Questo era uno degli obiettivi che Melvin Jones pose nel 1917. 57 Magazine Polis I giovani e la politica Bisogna risvegliare nella società civile un forte impulso di cittadinanza critica, la quale scuota dal torpore le coscienze e faccia riemergere le virtù civili. E i Lions possono dare una buona mano per raggiungere questi obiettivi. Di Michele Giorgio I n una intervista fatta a Giuseppe Lazzati dal giornalista G. Grampa nel 1984 sul rapporto tra giovani e politica il professore così si esprimeva: “Perché i giovani sono oggi in gran parte su posizioni di distacco, di disgusto e, talvolta, di disprezzo? Le ragioni sono quelle che si ricavano dall’esperienza politica che questi giovani hanno sotto gli occhi. Io sono persuaso che ci sia una parte di gioventù che coltiva la volontà di veder attuata una politica che risponde al suo nome: cioè scienza e arte di costruire la polis, cioè la città dell’uomo. Riconosciamolo: è difficile vedere oggi nella politica in atto questa intenzione, ma, se si desse qualche segno diverso, sono persuaso che l’interesse ritornerebbe”. Queste riflessioni, fatte dal professore più di un quarto di secolo fa, ancora oggi risuonano come un monito per chi auspica un radicale rinnovamento della politica. Lazzati ancora nel 2011 tornerebbe a parlare di disgusto e di disprezzo per la politica stando alle vicende personali di molti politici corrotti e corruttori ed alle vicissitudini interne ed esterne dei gruppi politici oggi presenti nella variegata geografia partitica italiana in cui i partiti appaiono come recinti impenetrabili che servono ad assecondare le ambizioni di pochi, i quali, a tutti gli effetti, si considerano gli eletti. L’azione politica intanto si fa sempre più miope preoccupata dell’oggi più che del domani. Purtroppo si naviga a vista e poco si fa per garantire il futuro ad un Paese che stenta a decollare, specialmente in seguito alla recessione che lo ha colpito. I giovani, in particolare, hanno davanti un orizzonte oscuro che preclude ogni possibilità di speranza. Oggi un giovane su quattro, e nel Sud uno su tre, è senza lavoro. A volte il rimedio alla disperazione per qualcuno è la consegna nelle mani della mala che vive di espedienti illeciti al limite della legalità. I giovani sani, però, vogliono essere ascoltati, ma non trovano facilmente adulti che sono disposti a farlo, a meno che non siano uomini coraggiosi come il presidente Napolitano che si è mostrato disponibile nei giorni delle manifestazioni per la contestazione della legge di riforma universitaria. 58 Eppure, spesso, sono portatori di idee creative che spesso affogano nel nulla di fatto perché non vengono prese nella debita considerazione. D’altra parte gli esempi degli adulti che si presentano ai loro occhi a casa o nella società, non sono molto edificanti. Specialmente di quegli adulti che hanno responsabilità politica e che dovrebbero essere per loro i punti di riferimento sicuri per onestà, disinteresse e servizio. La politica urlata e chiacchierata non li soddisfa ormai da tempo; anzi non li entusiasma, ma li infastidisce. E questo loro atteggiamento è presente a tutti i livelli, dal comunale, al regionale, al nazionale. Lazzati dice: ma se si desse qualche segno diverso, sono persuaso che l’interesse ritornerebbe. Ma il guaio è che a tutt’oggi non si registra ancora alcun segno inverso. Conflitti di interesse, manipolazione massmediale, accaparramento di poltrone, favoritismi, illeciti, corruzione, immoralità diffusa sono all’ordine del giorno dei notiziari giornalistici e televisivi. Un gossip sfacciato incuriosisce gli amanti di certi rotocalchi. Si infanga la giustizia e si chiede l’impunità, e così via discorrendo. Di fronte allo spettacolo inverecondo di accuse e litigi frontali, di sfide lanciate con parole offensive o gesti osceni, cosa si vuole che facciano i giovani?. Provano disgusto e basta. Allora, per dare qualche segno inverso, è necessario correre subito ai ripari depurando la politica dal malaffare, dagli esempi scandalosi, dall’arrivismo, dall’egoismo. Occorre rifondare la politica riportandola, come dice Lazzati, a scienza e arte di costruire la polis. E la politica, per essere scienza e arte rivolta esclusivamente alla costruzione della città dell’uomo, ha bisogno di un salutare bagno di cultura e della presenza di uomini esemplari che siano anzitutto degli educatori per i giovani. (...) Tutto questo sarà possibile se si risveglierà nella società civile un forte impulso di cittadinanza critica la quale scuota dal torpore le coscienze e faccia tornare a riemergere dalla dimenticanza le virtù civili sulla cui base si possa condannare tutto ciò che offende il pubblico pudore e che obblighi i cittadini a “scandalizzarsi” verso tutto ciò che spinge la politica verso la perversione sollecitandoli ad alzare la voce e ad assumere una coraggiosa “posizione-contro”. Solo così ritornerebbe l’interesse per una politica capace di coinvolgere soprattutto i giovani. Questo vale per l’Italia, ma vale anche per tutte le realtà periferiche. E i Lions possono dare una buona mano per raggiungere questi obiettivi. La cittadinanza critica è soprattutto un loro compito. Anno europeo del volontariato Facciamo la differenza La cittadinanza attiva: risposta all’individualismo per la promozione di una coesione sociale ed economica. Mettere in rete la solidarietà. Il ruolo dell’Europa. Di Antonio Laurenzano “V olontari, facciamo la differenza!”: è questo lo slogan scelto dall’Unione Europea per proclamare il 2011 Magazine “Anno europeo del volontariato”. “Il volontariato è una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza e della democrazia, nella quale assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione e in tal senso contribuirà allo sviluppo armonioso delle società europee”. Con questa motivazione il Consiglio europeo di Bruxelles ha inteso proporre alla comunità internazionale il riconosci- al volontariato di rafforzarsi”. Facilitare cioè il lavoro dei volontari e incoraggiare altri ad impegnarsi al loro fianco per costruire legami sociali forti e duraturi, per far crescere il volontariato, ridurne la frammentazione e migliorarne la qualità. L’Anno europeo si sovrappone e si integra con le attività promosse dall’ONU in occasione del decimo anniversario dell’Anno internazionale dei volontari. “Affinché la nostra speranza di costruire un mondo migliore e più sicuro non sia soltanto un vago desiderio, abbiamo bisogno dell’impegno dei volontari più che mai”, ha affermato l’ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan. C’è da augurarsi che l’esercito silenzioso dei volontari trovi quest’anno la giusta e definitiva consacrazione. Di fronte al disinteresse del mercato ad occuparsi di sociale, di fronte alla riduzione di risorse pubbliche, dietro il paravento della “sussidiarietà”, il volontariato rappresenta l’architrave imprescindibile di un nuovo sistema di relazioni sociali. Un sistema relazionale al quale non mancherà il contributo del lionismo. Etica & valori mento dell’attività di volontariato e il suo valore umanitario nella consapevolezza che il “terzo settore” rappresenta un pilastro importante nella promozione del benessere sociale. In Europa almeno 3 cittadini su 10, ben oltre 100 milioni di persone secondo i dati forniti dal più recente sondaggio di Eurobarometro, fanno volontariato in vari settori (solidarietà, arte e cultura, ambiente, sostegno umanitario, ma anche sport) e l’80% di loro afferma che la partecipazione attiva nella società è parte fondamentale della loro vita. I volontari, nella loro eterogeneità, rispecchiano la diversità dell’Europa sociale poiché sono coinvolte persone di tutte le età, donne e uomini, persone aventi background etnici e religiosi diversi. Espressione di partecipazione civile per lo sviluppo equilibrato della società e il rafforzamento della coesione sociale. E’ rilevante il valore, anche economico, del volontariato, soprattutto se rapportato a quelle aree di intervento, in particolare il settore dell’assistenza sociosanitaria, dove è carente la presenza dello Stato. E’ la risposta vincente all’inquietante individualismo dei nostri tempi per l’affermazione di un nuovo modello di welfare. Cento milioni di persone al servizio degli altri, impegnate con azioni di cittadinanza attiva in grado di aumentare la solidarietà sociale. Un numero importante destinato a crescere nel corso dell’anno grazie anche all’assegno di 8 milioni di euro staccato per l’evento. Soldi che suddivisi tra enti locali, regionali e nazionali serviranno a creare condizioni più favorevoli alle azioni di volontariato, con strumenti nuovi e una maggiore visibilità sul territorio. Grande rilevanza sarà riservata alla realizzazione di studi di ricerca e alla diffusione dei relativi risultati, mentre incontri sotto forma di evento provvederanno a creare momenti di scambi virtuosi in merito a esperienze vissute sul campo, Obiettivo di fondo: suscitare una presa di coscienza collettiva a livello europeo, sensibilizzare l’opinione pubblica e mettere in rete la solidarietà per rimuovere egoismi (privati) e ritardi (pubblici). L’auspicio dell’Unione europea è che “le associazioni di servizio, le imprese e i governi possano lavorare insieme per realizzare un habitat che permetta L’insuccesso dà spesso alla testa Che il successo dia alla testa è abbastanza usuale. Il guaio è quando ad andare alla testa è l’insuccesso perché per quest’ultimo non vi è alcuna giustificazione. Di Carlo Alberto Tregua S i dice spesso che il successo dà alla testa, nel senso che alimenta un aspetto negativo della personalità umana e che fa crescere indebitamente l’ego individuale. Intendiamoci, quando il successo è meritato, è ovvio che al suo titolare vengano riconosciuti il merito ed anche la forza e l’abilità per averlo conseguito. La questione non sta nel successo in quanto tale, ma nel fatto che ognuno lo sfrutti per conseguire vantaggi a scapito di altri. Quando il successo si consegue con la forza necessaria, posta su un progetto corredato dagli opportuni requisiti, esso va iscritto nel campo del bene. Quando, invece, viene conseguito immeritatamente, anche a seguito di imbrogli o, peggio, a seguito di corruzione, esso va iscritto nel campo del male. Quasi sempre il successo onesto non è mai elemento di vanto, mentre quello disonesto, non essendo figlio di proprie capacità, viene utilizzato contro gli interessi generali. In ogni caso, il successo crea invidia e gelosia. Invidia, da parte di chi non sia stato all’altezza di conseguirlo; gelosia, da parte di chi non ha avuto le capacità competitive per partecipare ad una gara onesta, ovvero, se ha partecipato, ha perduto. Che il successo dia alla testa è abbastanza usuale. Il guaio è quando ad andare alla testa è l’insuccesso perché per quest’ultimo non vi è alcuna giustificazione, seppure vi può essere più di una motivazione. L’insuccesso, cioè quando non si riesce a conseguire un risultato, anche per cause indipendenti dalla propria volontà, può dare alla testa perché 59 Magazine genera intossicazione, non consente di ragionare pacatamente ed oggettivamente e, di conseguenza, produce un offuscamento fuori dal campo dell’obiettività. Quante persone sono spinte da una grande forza d’animo, da una sorta di motore interiore, che fa moltiplicare le loro energie e fa loro raggiungere delle mete che normalmente non raggiungerebbero? La forza d’animo è quella leva formidabile che fa trasformare uomini comuni in persone eccezionali. Non in quanto compiano opere eccezionali, ve ne sono stati tanti nel passato, ma perché operano in modo ordinario con eccezionali virtù. Nella nostra epoca è diminuito fortemente il concetto di successo perché basta che una donnetta mostri le sue nudità in tv, che dica delle battute prive di senso per conseguirne uno provvisorio e momentaneo. Esso è effimero perché non regge alla prova del tempo, il quale è un giudice implacabile nel valutare le persone e le loro azioni. Cicerone (106-43 a.C.), un principe dell’oratoria, fu famoso per le Filippiche contro Antonio e pro Ottaviano. Pone alla base della capacità delle persone la discussione, ovvero l’arte del discutere di cui il discorso ne è l’oggetto. Per conseguire il successo, Cicerone ricorda che bisogna avere dei requisiti quali l’invenzione, la sottigliezza dell’ingegno, la competenza e la volontà. Tutti questi requisiti si possono avere se durante la propria vita ognuno di noi ha letto molto, non solo la storia, a cominciare da Salomone il Giusto (970-930 a.C.) per arrivare alla filosofia, alla grande letteratura e alla politica, quella vera e non la ridicola farsa dei nostri giorni. Il successo si ottiene anche esprimendo efficacemente, imparando a memoria una grande quantità di fatti e circostanze, muovendosi con agilità dentro le regole sociali e politiche della Comunità, conoscendo i trucchi del potere. L’insuccesso è speculare al successo. L’insuccesso è comune a moltissime persone, le quali si adeguano al tran tran di tutti i giorni, non si pongono traguardi e sprecano la loro vita in maniera colpevole perché non cercano di capire. Ecco, il non capire come stanno le cose, quali siano i rapporti fra le persone, i meccanismi in base ai quali interagiscono fra esse, tutto questo è altamente colpevole. Ogni persona è artefice del proprio successo o insuccesso. Ogni persona è stata dotata dall’Essere superiore del libero arbitrio. Può scegliere di essere utile a sé o agli altri o vivere come un’ameba o un parassita. Il libero arbitrio è uno strumento meraviglioso, che noi non adoperiamo nel modo adeguato, appoggiandoci spesso ad altri o seguendo indirizzi che altri ci danno. Invece ognuno di noi deve sapere cosa fare e cosa essere, utilizzando la forza del sacrificio di cui siamo dotati senza limiti, se non quelli della nostra povera umanità. Non restare indifferente Insieme a Telefono Azzurro per dire basta alla violenza sui bambini. I ndifesi, fragili, impotenti: sono sempre i più piccoli a rimetterci. Le telefonate che arrivano a Telefono Azzurro danno voce non solo alle vittime di violenze da parte di adulti, ma anche ai ragazzi che subiscono bullismo a scuola e via internet (cyberbullismo). Telefono Azzurro è da sempre attento ai tanti problemi che riguardano la situazione dei bambini e degli adolescenti in Italia, tra cui ricordiamo lo sfruttamento minorile, i bambini stranieri, i bambini scomparsi, le tematiche della separazione e della pedopornografia on line. Gli abusi sui bambini e gli adolescenti, anche quando i media non ne parlano, si compiono quotidianamente, soprattutto tra le mura domestiche. Le chiamate che arrivano oggi, al numero 1.96.96 di Telefono Azzurro, dimostrano che troppo spesso i bambini sono vittime di abusi psicologici, fisici, sessuali. Violenze che troppe volte sono invisibili e rimangono inascoltate. “L’infanzia che soffre - afferma Ernesto Caffo, fondatore e presidente di Telefono Azzurro - è un problema che ci riguarda tutti, nessuno escluso. Per tutelare la salute e i diritti dell’infanzia è importante saper elaborare idee, progetti, competenze e interventi sempre nuovi. Per fare questo occorre intercettare e coinvolgere in maniera attiva tutti coloro che hanno a cuore il benessere di bambini e adolescenti e il loro sviluppo psicologico”. Il lavoro che ogni giorno Telefono Azzurro conduce per tutelare sempre di più e sempre meglio i diritti dei più piccoli è reso possibile anche grazie all’impegno 60 dei Lions Club che, attraverso un lavoro di sensibilizzazione e sostegno, da ventitré anni sono al fianco dell’associazione. Molto è stato fatto, ma ancora molto resta da fare. E’ per questo importante che tutti alziamo le mani per fermare la violenza sui minori, e non restiamo indifferenti di fronte a un bambino che soffre. Per questo Telefono Azzurro ha promosso una campagna di sensibilizzazione dal 6 al 27 marzo che si può seguire sul sito www.azzurro.it, o chiamando l’infoline al numero 800.090.335. Basterà un clic, o una semplice telefonata, per avere le informazioni necessarie per poter contribuire a dare una speranza ai minori che subiscono maltrattamenti. L’impegno e il contributo di ognuno possono fare la differenza per riuscire a garantire ai nostri bambini un futuro più sereno. segui la nostra campagna www.azzurro.it Amici cari, aiutiamoli a crescere… grazie anche al vostro aiuto da grandi saranno cani guida da donare a chi non vede Il Servizio cani guida dei Lions, una realtà del lionismo italiano conosciuta e apprezzata nel mondo, vive con l’aiuto degli amici Lions che lo sostengono. Aiutateci ad aiutare… come? Anche con il 5x1000, un contributo concreto che non costa nulla. Versamenti intestati a Servizio Cani Guida dei Lions Ente Morale Onlus 5x1000 > codice fiscale 97033970159 Bancoposta conto corrente postale n. 42123208 Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza Cod. IBAN: IT92G0844001602000000245179 Banca Popolare di Milano (BPM) Cod. IBAN: IT51V0558401609000000029255 Viale Abruzzi, 92 - 20131 Milano Tel. 0229414202 - Fax 0229414883 Centro di addestramento Via M. Galimberti, 1 - 20051 Limbiate (MI) Tel. 029964030 - Fax 0299693168 www.caniguidalions.it [email protected] [email protected] 61 62 5 milioni di euro/160 Sovente nel passato sono stato d’accordo con il pensiero di Sirio Marcianò, ed ancor più lo sono nel presente. Il suo modo di intendere la nostra Aasociazione collima con il mio. Considero Sirio un Lions a tutto tondo, che pur nel rigoroso rispetto della migliore tradizione lionistica, avverte la tensione di reinterpretare il senso del “service” inteso come azione fattiva di solidarietà verso il bisogno. Nulla di nuovo sotto la luce del sole, diranno alcuni detrattori di questa proposta! Io direi invece che tutto è nuovo, in quanto tutto è rapportato all’evoluzione - in questi anni frenetica - della società in cui viviamo. Il senso della proposta di Sirio è teso alla ricerca di mezzi efficaci per essere utili… per servire. Proprio in momenti come questi, di ridefinizione e di assestamento di nuove realtà sociali, economiche, razziali e religiose, occorre individuare con lungimiranza, l’emergere di nuovi problemi sociali. Questa necessità ci costringe a combattere la nostra comprensibile propensione a reiterare tipologie di service, pur commendevolissimi, che tuttavia, oggi, sono meno efficaci. E questa tensione al servizio dobbiamo ricercarla dentro di noi, dentro il nostro credo etico (quello vero, quello che viene dall’animo di ogni Lions degno di questo nome, non dalle stentate e distratte recite preprandiali). Sirio ha chiaro che, se vogliamo mantenere il ruolo che i nostri predecessori ci hanno trasmesso come lascito, dobbiamo essere efficaci. Per essere efficaci occorre: a) evidenziare temi sensibili e di grande portata; b) essere disposti ad una formazione continua; c) assumersi in prima persona la progettualità dei service; d) assegnare risorse commensurate alla importanza del tema. Dovremmo davvero fare un censimento di quanto ogni socio (consapevolmente od inconsapevolmente) spende ogni anno per contributi a service di altre organizzazioni a cui noi Lions diamo una delega che ci permette di restare comodi, nelle nostre sedi ma che ci rende “invisibili” alla pubblica opinione. Si potrà pensare che, per un anno o due, noi Lions decideremo di versare il nostro denaro per service di cui noi (e non altri) avvertiamo l’urgenza, di cui noi (e non altri) saremo interpreti, di cui noi (e non altri) siamo i “progettisti”? Vedrete che poi la stampa, se faremo cose importanti, si interesserà di noi! Se questo è quanto pensa Sirio Marcianò, io sono incondizionatamente con Lui. Guido dell’Acqua PDG - Lions Club Bergamo Colleoni quota per inserirli in un fondo nazionale si metterebbero insieme cinque milioni di euro con i quali fare una ristrutturazione-restaurazione di un bene culturale, magari non importante come il Colosseo, ma ugualmente importante. Non occorrerebbe gravare il socio, ma utilizzare meglio il suo denaro, anzichè destinarlo ad attività ludiche che non lasciano traccia. La questione posta all’opinione pubblica può sembrare di importanza relativa se valutata come un’attività di associazione di servizio. Ma se si estendesse a tutte le associazioni di servizio italiane, le somme si moltiplicherebbero e i beni restaurati diventerebbero parecchi. Operando in questo modo si tramuterebbero tante parole al vento in atti concreti e di vero beneficio per la collettività: un servizio tout court. Il dilemma: se da questo orecchio i soci delle associazioni culturali e di servizio ci sentono o preferiscono continuare nei loro incontri con menù ricchi, piuttosto che destinare le risorse per scopi concreti. Si tratta di esaminare concretamente comportamenti non adeguati alla natura delle associazioni. Queste ultime hanno moltiplicato eccessivamente il numero delle loro realtà territoriali ed anche il numero dei soci con il risultato di farne abbassare la qualità media, senza riferimenti a Etica & valori che dovrebbero essere i punti cardini di un’azione. Qualunque cosa si faccia, senza punti di riferimento morali, non ha importanza e si può considerare alla stregua di un’azione materiale che non serve a nessuno. Nella frequentazione di congressi nazionali e regionali non abbiamo letto all’ordine del giorno alcun punto che faccia riferimento a Etica & valori. Eppure con la diffusione del materialismo e della bulimia di cose ci sarebbe bisogno che si diffondesse la necessità di adeguare i comportamenti ai criteri morali che distinguono fra il bene e il male. Auspichiamo che i vertici responsabili aprano questo filone e non si limitino a far ascoltare ai pazienti partecipanti le litanie dei Codici etici senza che essi abbiano alcun impatto neanche nella loro attenzione. Servizio concreto ed Etica sono i due elementi che si intrecciano in chi vuole distinguersi fra il blaterare ed il fare. Suggeriamo al sognatore Marcianò di proporre l’istituzione di una fondazione nazionale onlus, che possa godere dei benefici fiscali descritti innanzi. Basterebbe che ognuno dei cinquantamila soci destinasse il cinque per mille a tale fondazione-onlus per accumulare somme considerevoli da destinare ad opere concrete. Inoltre, la fondazione-onlus potrebbe ricevere liberalità di ogni tipo, nonché eredità, donazioni ed altri consimili risorse. Non sappiamo se la segnalazione che diamo oggi possa conseguire un risultato concreto. Il nostro compito è quello di suggerire soluzioni ed indicare cambi di rotta quando essa va in direzione non conforme agli Scopi. Tuttavia, il nostro ottimismo ci porta a pensare che qualcuno rifletterà su questa possibilità, insieme all’altra proposta di aprire un dibattito, nazionale e locale, lo ripetiamo, su Etica & valori. Ci auguriamo di non trovare sordità, ma ascoltatori di buona volontà, animati dal fare e non dal parlare. Carlo Alberto Tregua Lions Club Catania Host 5 milioni di euro... il parere dei lettori 5 milioni di euro e l’idea di un sognatore per servire il Paese/161 Qualche tempo fa vi ho raccontato l’iniziativa di Diego Della Valle che ha proposto alle istituzioni nazionali la restaurazione e la ristrutturazione del Colosseo di Roma, forse il più importante bene archeologico e culturale del mondo. Il capo della Tod’s ha messo a disposizione dell’operazione venticinque milioni di euro attraverso la sua fondazione, che essendo una onlus gode di benefici fiscali, tra cui: la deduzione fiscale della liberalità del soggetto (persona fisica o giuridica) nella percentuale del 10 per cento del reddito con un massimo di settantamila euro annui; e l’essere destinataria del cinque per mille sui redditi delle persone fisiche. Alla fine dell’operazione probabilmente Della Valle avrà ottenuto un grandissimo ritorno di immagine con un costo limitato. Vi è un altro sognatore che ha lanciato un’idea analoga: si tratta del direttore della rivista nazionale Lion, distribuita ai soci, che sono circa cinquantamila, Sirio Marcianò. La sua idea è presto detta in poche battute. Dice Marcianò che se ogni socio stornasse cento euro dalla sua 5 milioni di euro/162 Caro direttore Sirio, favorevolmente colpito dal dibattito che si è sviluppato intorno alla tua proposta di un service da cinque milioni di Euro (!) ho voluto, come ho fatto spesso durante questo mio anno di presidenza del Lions Club Venezia Host, “consultare la base” inviando a tutto il Consiglio Direttivo un brevissimo questionario di cui ti do ora i risultati. L’iniziativa è piaciuta anche al mio Governatore Dario Nicoli che legge questa mia mail. Mentre il 100% risponde di ricevere regolarmente a casa la rivista “Lion”, solo il 50% trova il tempo di leggerla o anche solo di sfogliarla! Conseguentemente la metà del CD, la parte più attenta e coinvolta nel club, non era a conoscenza della tua proposta! 63 tion Onlus ed ancora non ha avuto il piacere di collaTutti si sono comunque dichiarati favorevoli a che 5 milioni di euro... borare con i Lions. il nostro club (primo del Triveneto, anno di fondail parere dei lettori Mi spiace ci siano state associazioni che invece, pur zione 1954) si esprimesse pubblicamente (cosa che sto beneficiando del vostro prezioso contributo nel realizfacendo) nel dibattito in corso. Infine il 60% dei Lions del zare i loro obiettivi, se ne siano poi infischiate, per usare le Venezia Host, informati dell’iniziativa, si dichiara favorevostre stesse parole, del contributo ottenuto dai Lions. vole alla stessa. Considerato che ai singoli soci dovremmo poi chiedere l’impe- Nella nostra associazione mai abbiamo mancato di ringraziare e gno economico mi pare, quindi, fondamentale adottare sempre valorizzare il contributo pur modesto ricevuto dai nostri amici il sistema della verifica, migliorando la comunicazione interna ai e sostenitori, riuscendo negli anni a realizzare tante e tante cose club, come pre-requisito di una migliorabile visibilità esterna. E belle. questo indipendentemente da quello che, personalmente, può il Mi piace la vostra provocazione e penso possa esser utile e motivante per i vostri Lions avere un proprio progetto diretto sul quale presidente di club pensare. Bruno Agazia avere per l’appunto non la firma di Marcianò o dell’Associazione Presidente Lions Club Venezia Host tal dei tali, ma la firma diretta di tutti i Lions d’Italia. L’agire in modo diretto sul bisogno è la premessa indispensabile per poi aver sempre un riscontro immediato sulla effettiva realiz5 milioni di euro/163 Carissimo Sirio, di questa tua provocazione ne abbiamo parlato zazione dei propri progetti. anche in riunione di Circoscrizione: è interessantissima ed è quello L’utilizzo mirato e responsabile dei soldi raccolti non può prescinche noi Lions dovremmo ripetere tutti gli anni, per non essere dere da questo! Massimina Poretti scambiati per… chi sono? quelli che vanno al ristorante. Presidente WAF Onlus Non è il caso del mio club, situato in un piccolo paese dell’Umbria al confine con la Toscana, abbiamo ottimi rapporti con l’amministrazione comunale, con le scuole, con le autorità militari 5 milioni di euro/166 e religiose. Il problema che si sono posti tanti amici leggendo il Caro Sirio, la tua proposta, che definisci provocatoria, e forse lo nostro mensile presenta varie tematiche ed interrogativi, chi deve è davvero, mi affascina come a suo tempo mi aveva affascinato e approvare la spesa, (qui è il nocciolo) dove si fa l’intervento. Per convinto quella detta della “cena in meno”, che è sfociata nei serDella Valle è facile, decide lui. Tu devi individuare con il tuo staff il vice a favore del Burkina Faso. Quella proposta, che ora sta camprogetto Lion con i relativi costi e proporlo. Forse c’è bisogno di 80, biando la vita a migliaia di persone, era stata accolta da un numero 130 euro a persona, ancora non lo sappiamo. Non ci areniamo sul limitato di club ed era stata avversata da una parte dei governatori localismo, ma su un grande progetto a livello nazionale e interna- dell’epoca, come ben ricordi. Ma il nostro buonsenso, la nostra zionale, siamo la patria di tanti monumenti, che tutto il mondo ci voglia di aiutare chi ha bisogno di noi, hanno prevalso. invidia. Vedrai che i Lions risponderanno, sono fiducioso. Evviva Tuttavia, credo che per avere il consenso che merita la tua proposta debba essere rovesciata, invertendo la sequenza delle cose da fare. la famiglia Lions. G. Claudio Lucacchioni Prima un comitato di persone qualificate (non da titoli lionistici ma Presidente Lions Club Città della Pieve scientifici, sociali, culturali) dovrebbe selezionare alcune priorità di intervento valutandone anche i costi, la fattibilità, l’incidenza sulla popolazione. Dopo di che questo comitato, integrato questa volta 5 milioni di euro/164 da soci qualificati, dovrebbe scegliere uno dei progetti e chiederne Caro Sirio, ho messo all’O.d.G. dell’ultima assemblea di club del il finanziamento attraverso i meccanismi da te suggeriti. 24 marzo scorso la “Proposta Marcianò. Ipotesi di condivisione Difatti, questa è la mia opinione personale, è più facile raccogliere del Club”. Si è generato un dibattito molto interessante e costrut- fondi attorno ad un progetto concreto. Per parte mia posso sugtivo. Emerge in generale una consapevolezza della scarsa visibilità gerire un intervento radicale sul territorio di zone interessate da delle potenziali capacità dei Lions del Multidistretto 108 Italy per frane, smottamenti, alluvioni, esondazioni (e ne abbiamo anche essere identificati con un service unico e di grande rilevanza. I ser- troppe): probabilmente troveremmo anche geologi ed ingegneri vice operativi e di opinione dei nostri club, in generale riguardano lions disposti a fornire gratuitamente la loro professionalità. sempre e in ogni circostanza un fabbisogno o una necessità tem- Caro Sirio, a titolo strettamente personale, come socio e null’alporale di una zona o di un argomento specifico che non lasciano tro, sostengo la bontà della tua iniziativa. Del resto, un eccesso di traccia sul territorio nazionale. temi di studio e di attività multidistretuali che ogni anno i nostri Questa frantumazione delle nostre risorse non genera interesse e congressi cambiano democraticamente mediante votazioni (delle curiosità sia nell’opinione pubblica che nella nostra associazione quali conosciamo anche i difetti) lascia tracce effimere e non è grastessa. Ne consegue che la tua provocazione di costituire un fondo dito ai club. Una sola attività, di durata pluriennale, concreta, visinazionale lionistico di 5 milioni di euro, grazie al contributo di 100 bile, incisiva troverebbe sicuramente più sostegno. euro per socio è stata accolta con grande favore ed entusiasmo. Un caro saluto Alcuni dubbi sono emersi sulla difficoltà di definire il service di Federico Steinhaus interesse nazionale e la destinazione logistica dello stesso, consiPCC - Lions Club Merano Meran Maiense derando il nostro spiccato spirito campanilistico. Altre osservazioni sulla gestione dei 5 milioni. Saremo in grado, 5 milioni di euro/167 noi italiani con i nostri vizi e difetti, di essere efficienti, capaci e Caro direttore, ho già risposto alla proposta in oggetto ricevendo soprattutto integerrimi nella gestione di questo capitale econo- l’attenzione della nostra rivista al numero 5 milioni di euro/23. mico come avviene con la LCIF? Ora siamo a 158 e credo che molti altri interventi siano già arrivati. Naturalmente essendo Lions e fedeli alla nostra etica e princìpi Ne ho letto molti incluso il tuo editoriale di marzo “5 milioni di ci auguriamo e crediamo fermamente che ciò sia possibile. Per- euro… è spazio sprecato?” specialmente il lungo incipit. tanto, l’assemblea approva a stragrande maggioranza la tua idea Mi hanno colpito alcuni contributi di autorevoli amici in cui era e si augura che possa incontrare il favore generale dei 50.000 soci evidente l’assenza di entusiasmo e, questo in parte anche nel tuo italiani. incipit, l’uso di argomenti in negativo per motivare questo meraviGrazie Sirio per le tue idee estemporanee e costruttive. glioso progetto che dice semplicemente “Realizziamo un Service a Alberto Tartaglini livello MD 108 Italy” guarda caso “nel 150° anniversario dell’Unità Presidente del Lions Club Milano Galleria d’Italia“. I suddetti articoli, come talvolta accade negli incontri distrettuali 5 milioni di euro/165 quando parlano i PDG, se la prendono con i Presidenti ed i club Sono Massimina Poretti, Presidente di una associazione di volon- che: non realizzano service importanti, distribuiscono minicontariato varesina, che opera in India, Cambogia, Senegal e Thailan- tributi ad altre associazioni, fanno beneficenza come le Vincendia oltre che far fronte, col nostro piccolo contributo, ad emergenze ziane, fanno solo meeting conviviali etc. etc.. Una pletora di luoghi nazionali e/o internazionali. comuni; alcuni concludono con “quando io ero… ho fatto il meglio La nostra associazione si chiama Worldwide Assistance Founda- nel mio anno”. 64 In particolare mi ha colpito il contributo di Enzo Maggi, un amico Lion con una trentennale esperienza che suggerisce dal 2009 di abolire il Multidistertto che costa 500.000 euro/anno realizzando così il 10% di un progetto credo da lui legittimamente non condiviso. Io in un articolo pubblicato nel 2007 sulla nostra rivista, proponevo di abolire i Distretti; la disgrazia del lionismo italiano. Lo feci riprendendo un articolo di G. Del Rosso che faceva notare come nel tempo tutto si era gonfiato a dismisura, i Distretti da 8 a 17, pur in presenza di una diminuzione di soci “da allarme rosso” (G. Rigoni). In quell’articolo dicevo “Eliminiamo gli impalpabili Distretti con i loro pletorici organigrammi e lasciamo solo il Multidistretto con leggere strutture stabili e visibili. Gli attuali Distretti trasformiamoli in Circoscrizioni (con Presidente, Segretario e delegati ai Service nazionali) e le attuali Circoscrizioni in Zone (con Delegato di Zona, Segretario e delegati a Service regionali). Congressi Circoscrizionali per eleggere Presidenti, Delegati di Zona e delegati al Congresso Nazionale ove si elegge il Governatore del Distretto Italy, il tutto ogni 2 anni. Che rivoluzione e che semplificazione! Un solo Statuto, Un solo Regolamento, Un solo Organigramma, Una sola “Rivista”, meno soldi buttati (4 Milioni di euro/anno), Una chiara e coerente visione della nostra Organizzazione e delle cose che facciamo”. Caro direttore, la nostra rivista “LION” di tutte quelle in circolazione in Italia è l’unico spazio non sprecato. Resta fermo su questo sussulto di orgoglio e sentimento di appartenenza e non farti trascinare nei luoghi comuni della critica a Club e Presidenti. Nella nostra Associazione di Club, senza Club e Presidenti non c’è ragione per far esistere 17 Distretti, alcuni asfittici con meno di 1.500 soci, Multidistretti etc, etc.. Grazie per l’attenzione Emmanuele La Tanza Lions Club Massafra Mottola Le Cripte 5 milioni di euro/168 Caro Sirio Marcianò, vorrei complimentarmi con te per l’“ottimo” editoriale della rivista mensile Lion del mese di dicembre 2010. Voglio anche esprimere il mio grande rammarico che accompagna l’apparente ritardo (circa 3 mesi) con il quale mi complimento (danno inestimabile sul piano dei sentimenti e delle relazioni visto che vivo, come pochi ormai, agganciata al piano di realtà “reale” e non virtuale). Il sentimento di rammarico nasce dallo stupido inconveniente che continuo a subire (come tanti di noi inscritti ai club lions) di ricevere la rivista di cui sopra, con “dannato” ritardo (mediamente di 3, dico tre, mesi). Colpa delle Poste Italiane? Colpa dell’organizzazione interna al nostro sistema lionistco che, come direbbero a Napoli, un po’ ci è, e un po’ ci fa? Vedi, molte opportunità e “offerte” di partecipazione legate ad eventi di respiro, che pure con tanto impegno e sudore dei pochi o dei molti (?), si organizzano sul nostro territorio nazionale e - non ultimo - di rete lionistica, vengono fatte-fuori dai tempi “scaduti” (partecipazione attiva con elaborati scientifici al congresso di Trieste, con scadenza 31/12/2010) perché, magari, ci troviamo semplicemente o “tristemente” (per quanto mi riguarda) già al marzo dell’anno successivo! Al dunque: non è tanto la solita protesta “solfosa” e sterile di ciò “che non va”, che pure dichiara espliciti danni consequenziali alla mia persona sociale, professionale e lionistica, ma è soprattutto un “inganno di stile” ed “un errore di strategia” che si traduce in una “deformazione economica” per i singoli e per tutta la comunità lionistica. “Il tempo è denaro” ed il tempo energetico e di competenza che molti di noi potrebbero offrire all’organizzazione vengono deformati in un amaro sentimento, che si ritorcerà, prima o poi, contro l’iniziale opinione che ci si è organizzati nel cuore nei confronti dell’organizzazione stessa. E quando si tocca il cuore, è quasi come un disastro ambientale, spesso rende irreversibile ciò “che c’era prima”! E basteranno persone come te, d’intento nobile, di scrittura competente e di altrettanta visione prospettica ed intelligente, a sollevare le sorti, delle aree umane lionistiche disastrate? E’ vero che la forza della parola supera le montagne, ma intanto deve arrivare nei tempi debiti! e tu, il tuo editoriale lo ha scritto nei tempi giusti (prima di Matera) traducendo un polso ammalato e desueto del nostro statuto, e soccorrendolo con un’amabile riflessione e concreta proposta fattibile da subito… solo se lo si volesse. Terme e Relax… e la Toscana intorno Hotel Settentrionale Esplanade Montecatini Terme Dal 1930 il quattro stelle più vicino agli stabilimenti termali, 99 camere con il massimo del comfort, un ristorante con ottima cucina creativa e della tradizione toscana. 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Non porremmo voti”! altro che: fatemi sapere che ne pensate… modalimiti di cifra e naturalmente tanto meno ci impuntelità, questa, sicuramente rispettosa dei passaggi burocraremmo sul cosa si dovrebbe fare con i tanti soldi che si tici e opinionistici su cui si fondano le nostre democrazie! potrebbero avere a disposizione, se non quello della diretta Ma non coglie il tempo debito - dal punto di vista strategico - quelle forze di minoranza che con competenza potrebbero unirsi conoscenza nel vederli spesi bene e senza che giri della colla. E, in una fattorialità che… risolleverebbe le sorti… e le speranze! intanto che ci siamo, perché non vuoi affrontare il devastante tema Se, poi… l’imput arriva a me o ad altri con tre mesi di ritardo! La della inutile sovranità d’ogni club che dovrebbe vederci tutti in parola è sacra; e va rispettato il tempo in cui viene emessa se ha una sola linea per il bene comune? il compito divulgativo che è precisamente quello di un giornale! Fino a quando saremo capaci di restare così sparsi riusciremo a C’è una parte di me che si sente fuori tempo massimo per farti i polverizzare le notevoli risorse gettandole nell’immenso cassone complimenti! Ma supero la dèfaillance emotiva e mi dico che devo del nulla. essere costruttiva nonostante le “forze avverse”. (magra consola- E vado avanti affrontando l’insistente concetto di formazione che è tutto da rivedere all’origine in quanto ritengo che la prima e vera zione). Queste aspre e non da meno sincere constatazioni, calzano a pen- formazione stia tutta nella scelta del proponente ogni socio nuovo: nello con le eclettiche, quanto professionalmente compite proposte quella persona mostra di possedere una coscienza? che sono all’interno del tuo editoriale e che tengono proprio conto L’unica fruttifera formazione sta nel recepire le qualità morali di delle dispersioni “economico-energetiche” del nostro sistema lio- chi si va a proporre e non conta il numero di persone che si porta nistico, che andrebbe revisionato e modernizzato con un contri- all’interno solo per motivi numismatici. Il club ha il grande dovere di informare, sapendo che il soggetto buto di ottica imprenditoriale. D’accordissimo su questo, ti chiedo: non è forse “la cittadinanza con il quale si entra in contatto ha già intrinseco il concetto di umanitaria” una materia prima sulle cui risorse contare? Allora, volersi sentire Uomo Lions. trattiamola bene perché possa generare i frutti migliori! Tu mi Ma per fargli capire di essere entrato a far parte di un’entità imporsembra un buon frutto, ed anch’io mi considero tale. Ma se con il tante ci vorrebbe l’esempio di ciò che abbiamo saputo fare con mio giuramento ai Lions, già mi metto a disposizione come frutto l’impegno, per aiutarlo a crescere. dalle buone speranze, perché poi lasciarmi marcire nei… ritardi Senza l’interesse sincero per recepire le nuove povertà, come ci ha suggerito il mio amico Governatore Francesco Rasi, non si farà ed altro? Nel tuo editoriale ho trovato competenza “sensata” (così tanto tanta strada per saperci far apprezzare all’esterno come si vorrebbe. rara nell’attualità generale e -ahimè - anche in quella lionistica); Le solitudini, la sofferenza di chi è senza mezzi e senza speranza, ma anche “innovazione programmatica” e, dunque, possibilità di l’aiuto per le coraggiose ragazze madri sono soltanto alcuni degli un progetto aggregativo di più ampio respiro che, per esempio, enormi problemi presenti nella nostra società e debbono essere non ci lascerebbe morire a noi stessi e al giuramento che “un dì” considerati per dar voce e seguito al nostro Codice. decidemmo di sottoscrivere nello spirito che ci era stato proposto! Ma noi, quali esempi saremmo in grado oggi di offrire a chi ci Sono un’ultima ruota del carro rispetto a tale organizzazione che osserva per presentarci con l’autorevolezza che gradiremmo avere vanta una storia di coraggio, disponibilità e dedizione interperso- e di cui potremmo disporre se volessimo? nale e che proprio su queste basi ha costruito una rete mondiale Le chiacchiere che spesso ascoltiamo ed anche facciamo sono quasi di efficienza “in campo”; e ho accettato di parteciparne a pieno sempre operazioni di pura facciata, tanto futili quanto invisibili se titolo tre anni fa, al mio ritorno dalla vita in Norvegia proprio per non addirittura dannose. collegarmi a coloro che nel cuore, nella testa, ma, soprattutto, nello Cosa ha fatto chi pretende di aver qualcosa da insegnare? Io non lo so, sono curioso. sguardo, si ritrovassero per riconoscersi dalla stessa parte. Sappi - anche se in enorme ritardo! - che io sto dalla tua… ma Per questi motivi mi metto a tua disposizione formulando il voto voglio la rivista in tempi umani! Perché il tempo è umano quando che si voglia finalmente scegliere la grande via che potremmo spanon ruba possibilità di aggregazioni costruttive alla scintilla di lancarci davanti. Con simpatia e gratitudine sguardi come il mio o il tuo. Beppe Paganini Ornella Marconi Lions Club Piacenza Sant’Antonino Lions Club Napoli Futura 5 milioni di euro… Di sogni e dintorni/169 Dopo averti letto, caro Sirio, mi sono convinto di condividere maggiormente ciò che sosteneva oltre duecento anni or sono Chateaubriand allorché affermava che il cuore si spezza solo se tentiamo di staccarlo dai sogni o dai ricordi. Ed io, per non smentirlo e conservarmi il cuore, ho continuato dall’anno 1969, quello in cui sono diventato socio del Lions Club di Mantova, ad operare in modo di farlo diventare vecchio e di volerlo trasportato dalla Diocesi alla Parrocchia. Ho avuto la ventura di svolgere l’incarico (dico io insistendo, non la carica) di Vice Governatore negli ultimi anni del settanta, nel Distretto 108 Ib e l’anno successivo fui invitato a candidarmi per assumere il ruolo di Governatore. Rifiutai ogni pressione per la ragione che durante il mandato di Vice avevo notato che le mie idee, (simili alle tue che palesi oggi), non collimavano affatto con tutti quanti avevano svolto il mio ruolo: provi a smentirmi sul giornale chiunque potesse farlo. Ero stato definito, per le mie posizioni che sostenevano fosse necessario il dover unire gli intenti di ogni club per creare un Unicum ed il voler evitare qualsiasi spreco a tutti i livelli comprese le spese Distrettuali, il contestatore ante litteram. Capii allora che il duro percorso da compiere per arrivare a concretizzare quanto sognavo sarebbe stato assolutamente impercorribile… quasi come oggi. Per tali motivi sono pienamente d’accordo con tutto quanto hai recentemente proposto perché il sogno di un Centro che coordini, incomincia da allora e non è mai morto. 66 5 milioni di euro/170 Egregio direttore, ogni anno sono più di 500 i pazienti italiani che necessitano di una donazione compatibile per il trapianto di cellule staminali emopoietiche, ossia che sono in grado di rigenerare le cellule del sangue. Tanti di questi malati, bambini e adulti, sovente affetti da leucemia acuta, se non trovano con sollecitudine un midollo osseo compatibile sono destinati a morire, ma si potrebbero salvare col sangue del cordone ombelicale donato, raccolto e bancato. Sì, io ho un sogno, egregio direttore, lions Sirio Marcianò: veder triplicare fino a 75.000 unità l’inventario disponibile nelle Banche del Sangue Cordonale del Servizio Sanitario Nazionale, per uso trapiantologico al fine di consentire di soddisfare il fabbisogno nazionale e concorrere al soddisfacimento di quello internazionale. Sogno di aiutare qualcuno a riagguantare la vita: la mia è utopia? Con semplicità mi pongo di fronte all’obiettivo della donazione del sangue cordonale e all’estensione della donazione altruistica ed ecco si apre davanti a me un orizzonte che non riesco ad abbracciare con la misura dello sguardo, comprendo sempre più il valore immenso della vita umana, di quella vita che sta per sfuggire e che solo una piccola sacca di sangue potrebbe far rifiorire. Per raggiungere l’obiettivo “75.000” occorre un importante sforzo promozionale a favore della raccolta e conservazione del sangue cordonale per uso solidaristico. Ma occorre altresì promuovere il potenziamento, in termini di risorse umane e tecnologiche, della rete nazionale delle Banche del Sangue del Cordone Ombelicale; senza dimenticare il ruolo fondamentale della ricerca scientifica sulle cellule staminali cordonali per le aspettative del futuro, la qualità della vita e la salute di tutti i cittadini. I Lions italiani sono in grado, con forza e tenacia, di abbracciare questo progetto, catalizzando positivamente l’attenzione di tutta l’opinione pubblica. “We serve?” Forse è qualcosa di più! Francesco Di Bella Lions Club Genova Albaro 5 milioni di euro/171 Caro Sirio, da quel che leggo (Lions n. 3/2011), le adesioni alla “provocazione” 5 milioni di euro sono arrivate a 158. Molto lontane dalle 50.000 necessarie. E se la “provocazione” venisse indirizzata ai presidenti di club? E venisse condivisa dai 1.320 club? Quel che è certo, è che hai colto nel segno. Troverebbe realizzazione, per la prima volta in Italia (non so altrove), il fondamentale precetto del codice lionistico. I “Service Lions”, denominati Lions Club, dimostrerebbero la “serietà della vocazione al servizio” “con l’eccellenza delle opere”. Perché tale sarebbe l’opera realizzanda con 5 milioni di euro. Eccellente. Ed eccellente sarebbe l’immagine del suo autore: i lions italiani. Ti devo confidare che, anche se nei limiti territoriali di zona, il tema è discusso. E lo è perché ci si rende ragionevolmente conto della modesta rilevanza (oltreché dell’invisibilità) dei service di club. La tua “provocazione”, invece, è esaltante. Anche se mi sembra difficile poterla realizzare ogni uno o due anni. Sarebbe sufficiente ogni cinque. Comunque, personalmente aderisco. Elio Perrone PDG - Lions Club Lecce Host disposizione per sostenere questa crociata. Cordialmente. Aldo Pollini Lions Club Vigevano Colonne 5 milioni di euro/173 Bravo Sirio, la tua perspicace proposta, che a me sembra nasca come stimolo a scuoterci dal nostro “torpore”, la condivido appieno. L’iniziativa che vedrebbe tutti noi soci Lions uniti in un impegno collettivo ci permetterebbe 1) di superare gli individualismi dei club, 2) di operare concretamente nel territorio italiano, 3) di dare ampia visibilità alla nostra associazione. Pensa: la progettazione e l’organizzazione di un service nazionale comune, unico, esclusivo, di grande respiro, con la peculiarità di “guardare” e di “rispondere” alle richieste e ai bisogni di tutto il nostro territorio, che impresa straordinaria! Che sogno! Possiamo davvero coltivarlo insieme tutti quanti? Possiamo davvero sperare che amici-soci di provata capacità e di libero pensiero possano guardare alla fattibilità dell’iniziativa, proponendo una ben strutturata “rosa” di progetti, dai quali estrapolare poi il “Service” dei Lions italiani? Io ci spero. Marina Falzone Lions Club San Cataldo 5 milioni di euro/174 Caro Sirio, la tua idea può segnare una svolta epocale nel lionismo. Forse questo non è il migliore dei mondi compossibili, forse non tutti i nostri club sono pronti e allora, visto che “natura non facit saltus”, partiamo con uno o più Distretti che possano costituire la massa critica per lo sviluppo d’iniziative importanti, esemplari, durature. 5 milioni di euro/172 The Lion 205x135 US:The Lion 205x135 US 24-02-2011 8:55 Pagina 1 Poi ben vengano gli altri! Carissimo Sirio, faccio riferimento alla tua (se così vogliamo) pro- Quanto propongo non è certo un atteggiamento da primi della vocazione. Sono pienamente d’accordo con te e rimango a tua classe, ma un esperimento “glocal” da apripista in corpore vili. Ogni giorno, Stannah è con te. Per fare le scale, scegli un montascale Stannah: affidati a persone che si impegnano ogni giorno per rendere più semplice la tua vita. Ti ascolteremo con attenzione per capire a fondo le tue aspettative e offrirti soluzioni su misura per le tue esigenze. Ti affiancheremo in ogni momento per consigliarti, per scegliere e installare il tuo montascale, per garantirti sicurezza e serenità. Contattaci per prenotare una visita, provare un montascale o farci tutte le domande che vuoi. Gratuitamente e senza impegno. Persone di cui fidarsi. Dal 1867. Stannah ti risponde. www.stannah.it 800-818000 RICHIEDI L’INTERNO 96629 Chiamata gratuita 67 saria; magari con una piccola integrazione finale dei Esempi di valide iniziative comuni li abbiamo visti 5 milioni di euro... soci. Inoltre, “more solito”, una parte (piccola, media sempre riuscire, quali il recente restauro dell’aula del il parere dei lettori o grande) dei club non parteciperà al progetto e quindi Parlamento Subalpino ad opera del 108 Ia1, o - in scala sarà forse necessario o ridimensionarlo o trovare degli ridotta - il service “Nati per vivere” della Zona 21 108 Ib2 sponsor “pesanti” che, se il progetto sarà di notevole spes(e tanti altri), ma i 100 euro/socio costituiscono un decisivo sore e molto visibile, potrebbero essere interessati a figurare salto di qualità: consentono alle nostre iniziative congiunte di liberarsi dalla saltuarietà e di avere quel più ampio respiro neces- al nostro fianco, anche se non saremmo più soli come tu auspichi, ma Machiavelli docet. La scelta del Progetto per ora è prematura sario per centrare obiettivi incisivi e di ampia risonanza. Agostino Braga se ne potrà parlare più avanti quando l’iniziativa sarà decollata. Lions Club Brescia Host Per quello che può valere conta su di me. Sergio Gigli Lions Club Valle Tiberina 5 milioni di euro/175 Caro Sirio Marciano, idea brillante, eccezionale che va appoggiata e portata avanti senza se e senza ma. Mi spiace osservare che 5 milioni di euro/178 nessun presidente (o pochissimi), in questi due mesi, abbia non Caro Sirio, ho letto il tuo appello per un service importante che dia maggiore visibilità alla nostra associazione. Giusto, però non sono dico aderito ma neanche commentato! E’ un’idea che sicuramente ci farebbe fare un salto di qualità in ser- d’accordo sul sistema da te proposto. Noi abbiamo risorse per vice (che dovrebbe essere il nostro fiore all’occhiello) ed in ritorno fare grandi cose ma le utilizziamo male, le sprechiamo. E poi ho sempre sentito dire che non dovremmo essere noi a metter mano di immagine, più tutto il ‘’resto’’ a cascata. al portafoglio ma recuperare risorse dall’esterno. Coraggio! Forza con le proposte. Io mi sto attivando ed il primo suggerimento è di farlo, inizial- Cento euro non spostano un bilancio, ma il problema è un altro. Il problema di fondo è che noi oggi abbiamo una struttura che mente, a livello Distrettuale in modo da essere più agili e meno burocratici, da estendere alla collabora- poteva andar bene quando l’associazione è stata fondata, ma non più oggi. Noi sperperiamo risorse inutilmente per la nostra zione di tutti i distretti. Per quello che riguarda la prima proposta che faccio: prendere struttura. Non voglio tediare te e gli altri soci Lions con un lungo discorso. In sintesi noi avremmo bisogno di una presidenza naziospunto dai nostri temi di studio nazionali. Una considerazione rivolta agli scettici: la sponsorizzazione del nale in carica pluriennale ed una unica fondazione Onlus, per i restauro del Colosseo da parte di Della Valle (Patron Tod’s) solo service di grande respiro, fondazione che potrebbe ricevere contriannunciato, per ora, ha già avuto un ritorno di immagine enorme buti da enti e privati. Via i distretti ed altre pastoie che assorbono senza aver tirato fuori un solo euro ed una corsa a partecipare da solo risorse senza nulla produrre. Sai quanto i club versano per mantenere i distretti? Ed a cosa servono? Solo a far venire la cirrosi parte di altri sponsor. Ruggero Comotti epatica al governatore di turno? Ai club gli interventi in area locale Lions Club Milano Host alla fondazione i grandi interventi a carattere nazionale ed internazionale. Qui vedo il nostro futuro. Gianni Carnevale 5 milioni di euro/176 Lions Club Bra Host Caro Sirio, l’idea del versamento di euro cento per ogni lion italiano per una grande opera lionistica è da me pienamente condivisa. Vedo dalla nostra rivista che molti amici ti seguono e molti 5 milioni di euro/179 suggerimenti ti hanno dato: io non desidero renderti il compito Caro Sirio, le tue proposte inebrianti mi danno… la carica. Sono d’accordo su quanto esponi nel tuo editoriale, ma come sottolipiù difficile, ho piena fiducia in te e nella tua iniziativa. Portala avanti nel modo che credi più opportuno poiché idee e neava qualcuno troviamo soluzioni che non diano adito a facili egoismi. capacità non ti mancano. Un abbraccio. Anna Ranzani Mario Accossato PDG - Lions Club Ferrara Ercole I d’Este PDG - Lions Club Asti Host 5 milioni di euro/177 Caro Sirio, ho atteso un po’ prima di scriverti un mio pensiero sulla tua provocatoria proposta “5 milioni di euro” perché ho voluto riflettere. Sono in linea con te, come lo sono stato a suo tempo (con il mio club) per “Una cena in meno”! Bisogna fare qualcosa di grande e di molto visibile se vogliamo guadagnare credibilità e visibilità a livello nazionale come Multidistretto, come già avviene per i club a livello locale. Ho però, nel mio “pragmatismo” e/o “pessimismo razionale” derivante dal mio passato di Dirigente di Ricerca, qualche perplessità sul “come” sarà possibile raccogliere i fondi auspicati. Una crisi economica globale e locale ci attanaglia, gli sponsor degli anni passati sembrano essere “evaporati” come acqua al sole; per il Calendario Lions 2011 del mio club, realizzato con i Poster per la Pace fatti da alcuni alunni del nostro territorio, abbiamo chiesto solo 100 euro di contributo ad ogni sponsor ed abbiamo avuto grosse difficoltà a completare la cifra necessaria. Mi chiedo quale procedura sarà possibile utilizzare se vengono a mancare gli aiuti esterni?! Non possiamo chiedere a tutti i Lions Italiani di “mettere la mano in tasca” e donare 100 euro a testa; la cifra sembra modesta ma in realtà non lo è ed inoltre abbiamo ormai abbandonato la “beneficenza a nostro carico”. Potremmo allora proporre un risparmio nelle spese del club da realizzare svolgendo i Consigli Direttivi e le Assemblee senza la successiva conviviale (o trasformandola in un semplice buffet) e riducendo le spese delle serate ufficiali (senza nulla togliere alla loro solennità) essendo più parchi a tavola; ne guadagneremo anche in salute senza ridurre le occasioni di amicizia ed incontro; non dovrebbe essere difficile raggiungere in una annata lionistica la cifra neces- 68 5 milioni di euro/180 Caro Sirio, la mia prima reazione: come non condividere e, conoscendo un po’ i Lions, mi sono detto, vedrai che accoglimento trionfale iniziale. Leggendo tutte le lettere che gli amici ti hanno inviato, con sorpresa, ma mica tanto, ho notato qualche nota fuori dal coro (una decina, circa il 10% del totale). Qualcuno non si è fermato al primo impatto, ma ha voluto approfondire. Ed ho trovato spunti interessanti: non li cito tutti ma voglio soffermarmi sulla lettera di Bruno Donetti (la numero 100). Sembra che l’abbia scritta io, anche se non posseggo la scioltezza dell’amico. Quante volte ho detto e ripetuto durante il mio mandato che noi Lions non dobbiamo fare beneficenza, salvo piccoli interventi umanitari nel nostro territorio, ma dobbiamo essere portatori di idee. “Le idee non costano nulla e non pagano dazi”: questa è una frase che conosci bene. All’ultima riunione di circoscrizione alla quale ho partecipato, ho sentito da un club: siamo il primo club in quanto abbiamo raccolto la maggior somma nel periodo, classifica ribadita anche dalla massima autorità presente. Bravissimi, ma sembra che la raccolta fondi sia diventata la prima preoccupazione dei club, fondi che vanno poi in genere ad altre associazioni come sappiamo. Ma le idee? Quando ritroveremo un service analogo a quello fatto dai club bresciani sul casco per i motorini, o l’azione dei club di Brescia lago in favore di portatori di handicap? Mi riferisco ovviamente al mio distretto. Lancio un’idea e, se qualcuno l’ha già avuta, tanti complimenti e uniamo gli sforzi: siamo i cavalieri della vista, perché non interveniamo in tutte le città d’Italia per spingere le amministrazioni locali ad installare i semafori parlanti? Ogni club si impegna nel proprio territorio in un service a respiro nazionale. Sarà uno dei miei impegni nella mia città per i prossimi anni. Il terreno di discussione, come sai, è ampissimo, ma mi fermo qui. Giuseppe Cagninelli PDG - Lions Club Bergamo Host 5 milioni di euro/181 Caro Sirio, ho letto con interesse la tua proposta. Da anni noi Lions ribadiamo che è assolutamente necessario dare un segno importante che ci faccia meglio conoscere all’esterno e per ottenere questo risultato ci siamo spesso aggregati a progetti importanti, ma appartenenti ad altri. Non lo ritengo giusto. Noi siamo una grande forza e come tali dobbiamo agire. Un progetto di questa portata è un grande sogno da condividere tra tutti i Lions italiani ed i Lions hanno sempre dimostrato che quando c’è da inseguire un sogno sono pronti. Pensiamo a Sight First I e II. Ci siamo aggregati con entusiasmo per realizzare un nostro progetto universale, uscendo per un momento dai nostri club per pensare più in grande. Sono certa che la maggioranza dei Lions del Multidistretto aderirebbe all’idea, ma secondo me è assolutamente necessario concretizzare e concordare prima il progetto, i costi, i tempi di realizzazione con la massima linearità e trasparenza. I Lions sono sognatori e idealisti, altrimenti non sarebbero Lions, ma anche molto concreti e penso che solo presentando loro un sogno concreto si potrebbe realizzare il progetto. Forse l’espressione sogno concreto è una contraddizione in termini, ma è quello di cui abbiamo bisogno per unirci con entusiasmo. Complimenti per l’idea che condivido pienamente. Letizia Ongaro Lions Club Monza Duomo 5 milioni di euro/182 Caro direttore, ho letto con attenzione la tua proposta dei 100 euro per ogni socio Lions italiano (sicuramente originale) e la bordata di dissenzio di Grimaldi, di tale veemenza, da dubitare che sia uno spunto per… far rumore! Mi è venuta in mente una modifica: se provassimo a capovolgere la tua proposta? In questo caso facciamo finta di avere 5 milioni di euro caldi caldi nel cassetto e proviamo a chiedere a tutti i Lions italiani su come investirli. Se ci fosse un ottanta per cento di consenso sul loro impiego (il che ne dubito) sarebbe molto più facile convincere i colleghi a tirar fuori un centone. In caso negativo non avremmo scomodato le tasche dei nostri colleghi italiani! Ciao, complimenti per il tuo lavoro e continua così. Napoleone Massaioli Lions Club Torino Host 5 milioni di euro/183 Finalmente qualcosa da fare tutti insieme per il nostro Paese! Possiamo farcela. Ti ringrazio e ti saluto caramente Flavia Puppo Consoli Lions Club Milano Galleria 5 milioni di euro/184 Caro direttore, condivido pienamente la tua stimolante idea, che mi auguro possa presto incontrare il fattivo appoggio di tutti i Lions italiani per realizzare finalmente un grande, anzi grandissimo, obiettivo condiviso. Ne abbiamo bisogno tutti: noi Lions e la società civile, della quale facciamo parte. Non attendiamo oltre. Con stima e cordialità. Riccardo Manconi Lions Club Padova Certosa 5 milioni di euro/185 Caro Sirio, siamo rimasti particolarmente colpiti dal tuo recente editoriale riguardante la raccolta fondi straordinaria per effettuare service, che diano valore aggiunto all’immagine dei Lions italiani e che ci permettessero di realizzare obiettivi più importanti. Spontaneamente durante l’ultima conviviale ne è nato un interessante dibattito, molto appassionato. Cosa ne diresti di venire una 69 sera a parlarne con noi? Andrea Corti Lions Club Como Lariano 5 milioni di euro/186-187 il parere dei lettori Alcune considerazioni sull’onda delle recenti manifestazioni e proteste che stanno avvenendo in molti paesi africani del Mediterraneo. Nel secolo appena iniziato, le difficoltà più gravi saranno quelle dell’integrazione tra i vari popoli, delle migrazioni, del razzismo e degli odi religiosi. Proponiamo, quindi, l’istituzione di un service nazionale che cerchi di fornire assistenza e risposte ai problemi che, tra brevissimo tempo, si presenteranno alle nostre porte. Per contribuire al contenimento di queste passioni ed indirizzarle verso un civile e fattivo confronto, il lionismo può sicuramente fare molto. Offrire il nostro aiuto a quelle persone che, in tutti questi paesi, dimostrino atteggiamenti democratici e collaborativi; realizzare strutture in loco per lo sviluppo del dialogo; favorire scambi d’idee per mezzo di convegni ai quali devono, assolutamente, partecipare i diretti interessati (altrimenti rischiamo solo di parlarci addosso, come spesso è avvenuto in passato). A nostro avviso, tutto ciò si può e si deve fare. Ora, immediatamente. Non possiamo permettere che, integralismi violenti ed anti-occidentali, si approprino dei giusti aneliti di democrazia e libertà che sembrano essere finalmente germogliati anche in questi Paesi. Insieme a mia moglie Zajmira, abbiamo elaborato alcune idee per questo service che desideriamo portare all’attenzione di tutti voi. - Prestiti d’onore per cittadini dei paesi interessati, finalizzati all’apertura di un’attività, sotto stretto controllo di un “tutor” Lion, concessi o a persone in loco, o ad emigrati che vogliano rientrare nel paese di origine. Dopo un adeguato periodo, il prestito dovrà essere restituito; questi soldi saranno utilizzati per nuovi finanziamenti. - Fondare nuovi Lions Club in quei paesi che ne sono sprovvisti, al fine di incrementare, sviluppare e propagandare gli ideali che sono a fondamento della nostra organizzazione. 70 - Favorire gemellaggi con i club eventualmente già presenti in questi Paesi, per accrescerne la consapevolezza ed ottenere il loro aiuto nella gestione di questo service. - Incontri in Italia con cittadini di questi Paesi, attualmente presenti nel territorio dei nostri club. Zajmira è di origine albanese ed è arrivata in Italia negli anni ‘90. Una banca locale le ha concesso fiducia e, nel giro di poco tempo, il suo negozio-atelier è diventato uno dei più affermati dell’Umbria. Questa possibilità si dovrebbe offrire anche ai cittadini di quei paesi. Confidiamo nei sogni e nelle aspirazioni delle persone. Non resteremo delusi. Maurizio Mazziotti e Zajmira Qeraxhiu Lions Club Todi 5 milioni di euro... 5 milioni di euro/188 Caro Sirio, non posso che confermarti le mie più congratulazioni per l’iniziativa da te lanciata circa la raccolta dei 5 milioni di euro. Condivido appieno le motivazioni che supportano tale proposta. Augurando di tutto cuore la buona riuscita, spero di risentirti al più presto con... buone novelle! Alfredo Codecasa Lions Club Gallarate Host 5 milioni di euro/189 Carissimo direttore, sostengo la tua iniziativa in maniera incondizionata. Come hai scritto nell’ultimo numero della rivista Lion, c’è una miriade di iniziative a livello di club che certamente hanno meritori fini perché sono rivolti a istituti che ospitano persone bisognose. Il mio club Roma Augustus, nel corso degli anni passati - circa 20 - ha fatto tante offerte di solidarietà in favore di Enti, Ospedali, Associazioni, che oggi raggiungerebbero la somma di svariati milioni di lire ed euro. Ma ahimè, non c’è più un minimo ricordo di visibilità se non quello del momento della cerimonia e ristretto al solo ambito locale e occasionale. E noi, come altri club, continuiamo a distribuire gocce d’acqua, quà e là, che servono ad appagare qualche lions che ha favorito la richiesta di un suo amico. Intendo estromettere, certamente da queste riflessioni, quello che viene fatto, a buona ragione, a favore di popolazioni colpite da calamità, vedi per ultimo il Giappone. Io provo ad immaginare la risonanza che avrebbe la nostra associazione se per esempio venisse costruito un ospedale sia al nord o al sud specie in zone disagiate, dove potrebbero offrire la propria opera gratuita medici Lions; e ne abbiamo tanti di alto profilo professionale e di varie specializzazioni, che sarebbero in grado di assicurare un’assistenza continua a pazienti che magari vivono in condizioni di disagio. Oppure, costruire, sempre con le prescritte autorizzazioni, un Istituto Universitario con indirizzo specialistico dove si studiano le lingue del futuro: cinese, arabo, russo. Ci potremmo avvalere di amici lions di madrelingua. Questi sono esempi che in questo momento mi passano per la mente, ma quante idee possono esservi per realizzare simili progetti che sicuramente verrebbero seguiti dagli organi di stampa e dai media sia nazionali che internazionali. Visibilità a tutto campo! Altro che associazione che sperpera i denari per pranzi e regali. Caro Marcianò consentimi di ricordarti, per mia piccola e legittima soddisfazione, che questa idea del grande service a livello nazionale, io l’ho avuta molti anni fa, te l’ho scritta in risposta ad un tuo editoriale apparso su Lion di cui in questo momento mi sfugge la data. Un sogno di grande risonanza! Come una torre altissima e visibile da tutto il territorio nazionale con la scritta: We Serve. Un caro saluto e vai avanti come un treno. Antonino Celli Lions Club Roma Augustus 5 milioni di euro/190 Grazie Sirio, è risaputo che le sciocchezze umane sono i fatti insormontabili della vita; che senza una missione da compiere non si costruiscono imperi; che uno vive per quel che crede. Mi congratulo con te e riconosco che con la tua proposta sei riuscito finalmente a far volare alto il Lionismo Italiano e dello stesso sei riuscito a farne un Simbolo eletto a Patrimonio dell’Umanità. Ci hai fatto tornare orgogliosi, ambiziosi, coraggiosi, come quando abbiamo iniziato con poco o niente a ricostruire l’Italia dopo l’ultima guerra. Ma i Lions oltre a essere costantemente vicino ai meno abbienti, devono distinguersi anche per promuovere e difendere i diritti civili d’eguaglianza e d’equità sociale interagendo in un rapporto di stimolante e fattiva collaborazione con le istituzioni, affinché ormai variegata Comunità abbia la capacità e la possibilità di sublimarsi in una civile e prospera convivenza che possa offrire, soprattutto ai giovani, un futuro di “oraziane” certezze e ottimismo. Il percorso della tua proposta, è il mio suggerimento, può realizzarsi in un Fondo di Ricerca Permanente, che un’attiva e proficua sinergia con le università, le industrie, possa creare un polo di eccellenze delle quali trarranno profitto i nostri giovani che sono costretti ad emigrare, depauperando il tessuto socio economico e affossando quel particolare impegno imprenditoriale che deve essere sempre innovativamente supportato creando quel circolo virtuoso di una Nazione prospera e sempre al passo coi tempi, di cui i Lions possano beneficiare di una royaltie per continuare la loro “mission” verso i più deboli. Altro mio suggerimento: è valido e opportuno promuovere la mia proposta di legge sulla “giusta pensione” che dal 27 febbraio 2007 è stata depositata presso la Commissione Parlamentare Competente e che in dettaglio si può trovare sul sito www.giustapensione.org. Fraterni saluti. Gianfranco Galasso Lions Club Sesto S. Giovanni Host 5 milioni di euro/191 Sono un Socio Fondatore del Lions Club di Chianciano Terme (1962) insignito recentemente del Melvin Jones Fellow per i miei 49 anni di appartenenza alla nostra grande famiglia lionistica, per le cariche ricoperte nel club e in tanti organismi economici della Comunità. In varie occasioni ho proposto ai governatori che ci hanno visitato 71 di far approvare al prossimo Congresso Nazionale la “Giornata del Lion” in occasione della quale in tutta l’Italia, i Presidenti di Club dovrebbero essere ricevuti dai loro Sindaci, i Governatori distrettuali dai Presidenti delle loro Regioni, ed il Presidente del Consiglio dei Governatori dal Presidente della Repubblica. Durante queste visite sarà illustrata sinteticamente l’attività svolta nella Nazione, il numero dei soci, gli interventi effettuati nel mondo e in Italia e nelle comunità. In questa occasione si potrà (se sarà approvato) versare alle singole autorità suddette il contributo dei 100 euro a socio (5 milioni proposta Marcianò) per essere destinati ad un determinato obiettivo. In alternativa il totale contributo al Presidente della Repubblica. Se queste visite, che dovrebbero divenire istituzionali, saranno precedute e, dopo avvenute, saranno riprese dalle Tv e dalla stampa nazionale e locale ecco che finalmente un grande salto di qualità per farci conoscere lo avremmo fatto. Orfeo Bardini Lions Club Chianciano Terme imprescindibile. Optare per un importante obiettivo a livello nazionale avverrà successivamente con i suggerimenti che certamente perverranno da parte di tutti i soci invitati a formulare proposte. Oggi viene solo richiesto di esprimere un parere sulla proposta relativa al versamento “una tantum” di 100 euro da parte di ciascun socio. L’importo globale dei versamenti di 48.000 soci ammonterebbe a 4.800.000 euro (oltre 9 miliardi di vecchie lire) cifra che certamente può far pensare alla possibilità di realizzare un obiettivo importante, tale da destare l’interesse dei media. Il percorso per il raggiungimento di un obiettivo globale incontrerebbe però alcune difficoltà di ordine pratico, peraltro superabili, ma soprattutto incontrerebbe la resistenza di sani egoismi e di personalismi. La proposta di Sirio è un sogno? Ebbene bisogna non smettere di sognare. Qualche sogno può diventare realtà. E’ accaduto! Vito Cilmi Lions Club Roma Tyrrhenum 5 milioni di euro/192 5 milioni di euro/197-199 Caro Sirio, da assiduo lettore della rivista ho seguito, con vero interesse, la tua idea di alto profilo condividendone, in grande linea di massima, i contenuti soprattutto perché, fin dal 1997, nel Convegno d’Inverno del mio Distretto, poi nel Congresso Multidistrettuale di quella annata, portai avanti una mia proposta avallata dal club, che ha molti punti di contatto con la tua, rimasta purtroppo incompresa e caduta nel nulla, nella distrazione e disinteresse dell’aula. Pazienza! Non ritengo che la causa del fallimento potesse attribuirsi al fatto che i tempi non fossero maturi, quanto a quello che “nessuna voce autorevole” intervenne a favore di uno sconosciuto Lion e di un lontano periferico club. Non so se potrà essere di tuo interesse, ma ritengo per la completezza dell’informazione trasmetterti il testo del mio intervento in entrambe le occasioni citate e se riterrai ne sia il caso, pubblicarlo “per memoria” sulla rivista. Renato Uguccioni Lions Club Bologna S. Vitale Valle Dell’Idice 5 milioni di euro/193 Caro direttore, sono d’accordo con questa iniziativa. Mi auguro che possa far sentire la “rilevante” presenza dei Lions con una iniziativa di quantità. Sarebbe anche il caso di iniziare a formulare ipotesi concrete di utilizzo di tali risorse per superare quello scetticismo che molti soci utilizzeranno come paravento per non aderire a questa proposta finalmente concreta e di vasta portata. Giovanni Allegretta Lions Club Milano Galleria 5 milioni di euro/194 Carissimo direttore, sono pienamente partecipe della tua iniziativa battezzata “5 milioni di euro”. Faccio inoltre riferimento al tuo editoriale del mese di marzo del 2011, dicendoti che tutto lo spazio dedicato ai lettori non è sprecato ma è vitale. Continuiamo a richiamare l’attenzione dei nostri soci, a comunicare con tutti in modo da svegliare quel continuo dormire o quel silenzio acuto in cui i nostri soci sono caduti. Romano Panzeri Lions Club Ponte San Pietro Isola 5 milioni di euro/195 Caro Sirio, sarebbe veramente il momento di dimostrare ai nostri connazionali cosa possono e sanno fare i lions italiani lavorando tutti insieme! I miei cento euro sono a tua disposizione. Ciao Maria Clelia Lions Club Mestre Castelvecchio 5 milioni di euro/196 Caro Sirio, ci chiedi “di investire nella nostra immagine piuttosto che fare belli gli altri con i nostri soldi”. La scelta è facile, anche perchè dare visibilità alla nostra associazione è una necessità 72 Carissimo, come sempre le tue idee sono meravigliose e ci fanno capire come tu sia “il seme di miglio evangelico” che fa nascere piante rigogliose. Così è stato con la “cena in meno” di alcuni anni fa. Penso quanti progetti sono stati fatti da allora. Per quanto riguarda il tuo nuovo progetto culturale, io vorrei suggerirti e suggerire ai Lions un progetto di grande visibilità e penso gradito ai Lions di varie correnti. Il Conservatorio musicale di Venezia “Benedetto Marcello” noto a tutti gli studiosi del mondo per le sue storie e per i musicisti che hanno studiato in questa sede ha bisogno di grandi restauri strutturali e conservativi. La Fenice, pur trovandosi lei stessa in grosse difficoltà, sta raccogliendo i primi fondi per iniziare i primi lavori. Ma è chiaro che ci vuole molto di più, perché tutti i Lions del Veneto o alcuni distretti interessati non fanno insieme lo sforzo per il restauro del Conservatorio. La musica in questi anni è stata la cenerentola delle arti. E’ stata tolta da molti istituti inferiori e superiori come materia di studio, perché non dare questo segnale al mondo della Cultura!? L’edificio è poi situato in un posto centrale della città di Venezia, in Campo S. Stefano ai piedi del ponte dell’Accademia. Tutti i turisti del mondo vedrebbero i cartelloni con la segnalazione “Restauro fatto da Lions Italiani”. Non sarebbe una cosa importante per la nostra visibilità, importante quanto il Colosseo? Pensaci e pensateci. Siamo comunque disponibili a collaborare a qualsiasi altro importante service. Con amicizia. Paola Ceresa Presidente Mestre Castelvecchio Vice Presidente Ada Allegro Benetton Socia fondatrice Idania Cocco Bettio 5 milioni di euro/200… Noi Leo saremo con voi Caro Sirio, ho letto con interesse la tua provocazione sui cinque milioni di euro e la sua evoluzione in questi mesi. Come Leo, e soprattutto come presidente dei Leo italiani, considero l’iniziativa molto interessante. Noi Leo è ormai quattro anni che investiamo i fondi raccolti per il nostro tema operativo nazionale su un progetto esclusivamente nostro ed il riscontro sull’opinione pubblica è sicuramente altissimo! La proposta, seppur apparentemente utopica, credo sia degna di nota. Non ho le competenze e l’esperienza per valutare se nel mondo Lions sia fattibile, ma la mia positività innata, mi porta a pensare: “se puoi sognarlo puoi farlo!” In bocca al lupo, noi Leo saremo sempre con voi! Mauro Imbrenda Presidente del Multidistretto Leo 108 Italy Le prime 159 lettere dei lettori sono state pubblicate sui numeri di gennaio (pagine 79-82), febbraio (pagine 15-29) e marzo (pagine 57-67). [email protected] Armadio Quinta battente Estel s.p.a Via Santa Rosa, 70 - 36016 Thiene, Vicenza, Italy Tel. +39 0445 389611 - Fax +39 0445 808801 www.estel.com 800 52 53 54 73 74 distretti e dintorni Lions, Rotary, Soroptimist e Zonta dell’Italia nord occidentale insieme nel contesto delle celebrazioni per i 150 anni di Unità Nazionale. Di Pier Giacomo Genta N ello storico contesto della Scuola di Applicazione e Istituto di Studi Militari dell’Esercito di Torino, il 26 febbraio 2011 si è celebrato il convegno “Le Associazioni di servizio agli inizi del 3° millennio nel contesto delle celebrazioni dei 150 anni di Unità d’Italia”. L’evento, di per sé prestigioso, era stato preceduto, qualche giorno prima, da una conferenza stampa dove erano intervenuti il Governatore del Distretto 2030 del Rotary International, il Governatore del Distretto 108 Ia1 del Lions International, la Director Area 03 di Zonta International e la Presidente del Club Torino di Soroptimist International. In quella occasione si era annunciata la prossima stipula di un accordo che prevedeva, fra l’altro, la promozione di un evento comune annuale, sulla base delle proposte formulate dalla Commissione di Coordinamento Interassociazioni, presieduta dal Lions Generale C.A. Luigi Stefani. La decisione, per quest’anno, era di organizzare un convegno che avesse come tema l’Unità Nazionale. La mattina del 26 febbraio una quantità notevole di soci delle quattro associazioni di servizio ha gremito il salone del palazzo settecentesco torinese. E’ stato davvero emozionante vedere sul bavero delle giacche i quattro distintivi delle associazioni partecipanti, finalmente uniti per un unico intento. I lavori sono stati aperti, per un saluto, dal Generale C.A. Giuseppe E. Gay, comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito. Ha poi preso la parola l’Assessore regionale alla Cultura Michele Coppola che, paragonando l’attività delle nostre associazioni al fare politica come service, ha riconosciuto che la politica non ce la può fare da sola. Dopo l’Assessore al Commercio, al Turismo, alle Attività Produttive e al Marketing Urbano del Comune di Torino, Alessandro Altamura, ha parlato il Generale C.A Luigi Stefani, autentica anima dell’iniziativa, che ha porto il benvenuto a tutti gli L’unione fa la forza… anche per le associazioni di servizio 75 Service intervenuti. Il Governatore del Distretto Lions 108 Ia1 Pier Luigi Foglia, che ha profondamente voluto che fosse ripreso il dialogo, interrotto per un anno, fra le associazioni di servizio, ha illustrato, per chi non le conosceva ancora, la storia e le attività lionistiche dal 1917 ad oggi evidenziando il nostro motto “We Serve”. Lo stesso ha fatto, dopo di lui, il Governatore del Distretto 2030 del Rotary International Giovanni Montalenti, che ha definito le associazioni presenti “la parte sana della società che costituisce un valido supporto alle istituzioni” ed ha auspicato che le comunità vengano unite sempre di più attraverso ponti ideali. La Director Area 03 di Zonta International Cristina M. Greco ha spiegato che la sua associazione è nata come service per l’appoggio all’avanzamento delle donne ed è partner, a livello consuntivo, di Unesco e UN Women ed opera a fianco dell’Unicef per la lotta all’HIV. La Presidente del Soroptimist International Club Torino Leila Picco Bracco ha chiuso presentando la propria associazione femminile di servizio, composta da donne con elevata qualificazione nell’ambito lavorativo, che operano per progetti umanitari a favore delle donne e dei bambini abbandonati, concludendo con un pensiero di Madre Teresa di Calcutta: “Tutto quello che facciamo è una goccia nell’oceano, ma se non ci fosse quella goccia all’oceano mancherebbe”. Il Generale C.A. Stefani ha poi dato il via alla sottoscrizione del protocollo di intesa fra le quattro Associazioni di Servizio ed il documento è passato, per la storica firma, ai quattro rappresentanti per l’Italia nordoccidentale di Lions, Rotary, Zonta e Soroptimist. Dopo un breve intervallo, è stata la volta della tavola rotonda sui “150 anni di Unità Nazionale all’ombra del Tricolore”. Sul podio ha esordito il prof. Gian Savino Pene Vidari, Professore Ordinario di Storia del Diritto Italiano alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino e Presidente Deputazione Subalpina di Storia Patria, che ha parlato del Risorgimento. E’ poi stata la volta del prof. Raimondo Luraghi, Professore Emerito di Storia Americana dell’Università di Genova e Presidente Onorario della Società Italiana di Storia Militare, che ha trattato, in modo toccante, l’angoscioso e triste argomento delle Guerre Mondiali che ha vissuto in prima persona. La professoressa Elisabetta Palici di Suni, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino, ha poi illustrato i punti salienti della nostra Costituzione. Il Generale C.A. Giuseppe E. Gay ha concluso illustrando le missioni di pace del nostro Esercito nelle varie parti del mondo. Per la prima volta i discepoli di Paul Harris e Melvin Jones, messa da parte la competizione, nei prossimi anni pianificheranno service annuali in comune con le eredi di Amelia Earhart e Violet Richardson-Ward. Nascerà così una cooperazione fra 9.000 soci di associazioni di servizio che potranno far sentire maggiormente la propria voce, serrando i ranghi e preparandosi meglio alla sfida, senza per questo rinunciare ai valori delle proprie individualità. Confidiamo che nel nord-ovest dell’Italia sia nato un grande gruppo, una realtà intergrata dagli scopi comuni e dalle eccezionali capacità di stare insieme. Nella foto, da sinistra, il Generale Giuseppe E. Gay, il Governatore del Distretto 2030 del Rotary International Giovanni Montalenti, la Presidente del Soroptimist International Club Torino Leila Picco Bracco, il Governatore del Distretto 108 Ia1 del Lions Clubs International Pier Luigi Foglia, la Director Area 03 di Zonta International Cristina M. Greco. 76 Service Il laboratorio Catania per la rinascita della società civile Il convegno “La risorsa famiglia nella crisi della società”, tenutosi il 5 marzo all’Hotel Sheraton di Acicastello, alle porte di Catania, ha segnato un punto di svolta nella strategia che i club service etnei hanno da qualche tempo messo in atto per favorire le condizioni per la rinascita della società civile nella Città del Vulcano. Di Antonio Pogliese I deato da Lions, Fidapa, Inner Wheel, Kiwanis, Rotary e Soroptmist, rispetto al recente passato il momento di riflessione è stato esteso, si ritiene più che opportunamente, all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ed alla Compagnia delle Opere. Un esperimento - la cui genesi di seguito spiegheremo più diffusamente - per allargare le precedenti esperienze di studio e confronto fra i vari club service di Catania all’associazionismo cattolico, di grande rilievo per il suo peso specifico nella realtà etnea, oltre che, ovviamente, per il valore in sé di molti dei suoi protagonisti. Nel 2008, con alcuni esponenti del Rotary, come Lions abbiamo fatto un’analisi sulla necessità di contestualizzare le azioni dei due club service, sulla metodica per attuare gli obiettivi che ci eravamo prefissi e sulle esigenze della società in cui ci troviamo ad operare. Ci siamo incontrati più volte, ci siamo confrontati, abbiamo dibattuto sui singoli aspetti. Alla fine di tale confronto abbiamo trovato la sintesi concordando sul fatto che le azioni dei club service e dell’associazionismo in genere vadano contestualizzate al tempo ed al luogo, che la metodica più appropriata per raggiungere gli obiettivi consiste nell’occuparsi di poche cose, senza atteggiamenti velleitari, in modo sinergico e sistematico. L’avvertita esigenza della società in cui operiamo in questo momento storico è stata poi identificata nell’assenza della società civile, assenza dovuta alla scarsa qualità della politica siciliana, assolutamente clientelare, ed alla incapacità degli attuali politici e movimenti presenti di svolgere il ruolo costituzionale previsto dall’art. 49 della nostra Magna Charta. In coerenza con quanto sopra, abbiamo concordato che l’obiettivo, raggiungibile e realmente importante per essere utili, andava fissato nel costruire un nucleo centrale su cui fare convergere altri spezzoni della società catanese, per farla rinascere e farle acquisire legittimazione e autorevolezza, unico modo per rappresentare e tutelare gli interessi di tutti i cittadini. Abbiamo quindi organizzato, nel 2009, due incontri congiunti Lions-Rotary (“La funzione del club service nella realtà locale e nell’attuale momento storico” e “La gestione dei rifiuti solidi in Sicilia: stato attuale, riforme e proposte”) e, nel 2010, abbiamo allargato l’iniziativa a tutti i club service dell’area Catania, organizzando altri due incontri (“La raccolta dei rifiuti solidi: esperienze a confronto, eccellenze, criticità, proposte” e “La funzione della società civile nel Governo del territorio”). Al terzo anno di questo esperimento, il 2011 in corso appunto, abbiamo ritenuto assolutamente necessario chiedere alle associazioni del mondo cattolico di partecipare a questo disegno di medio periodo. Come già accennato, allo scopo di favorire la sinergia fra strutture con finalità e storie diverse, abbiamo ritenuto l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e la Compagnia delle Opere le organizzazioni più coerenti a tale disegno e, avendo ricevuto l’accettazione della nostra proposta ed anche la condivisione autorevole da parte della locale Chiesa cattolica, abbiamo organizzato il convegno “La risorsa famiglia nella crisi della società”. Bene, il suddetto esperimento di aggregazione di inizio marzo pare essere decisamente riuscito. Perché, se obiettivo dell’incontro era approfondire il ruolo a dir poco prezioso della “diga” famiglia nella crisi progressiva della società contemporanea, fondamentale ci sembrava anche mettere a paragone esperienze e vedute diverse. Nonché confrontare prassi differenti ed ipotizzarne una comune. In tale ottica, il documento finale presentato al convegno è un primo, ottimo, passo. Per inciso, esso, fra le varie proposte, presenta quelle su di una diversa tassazione del reddito della famiglie, sull’introduzione del quoziente familiare nel diritto fiscale italiano, sulle ipotesi di un assegno di sostegno alle famiglie e della creazione di una vera e propria scuola di formazione per genitori. E così, sul tema specifico si sono confrontati laici, cattolici, esponenti politici di centrodestra e di centrosinistra, di maggioranza governativa e di opposizione. Chiaro che l’obiettivo strategico di tale sforzo di sinergia è una società civile etnea che possa dire la sua nell’ormai improcrastinabile processo di rinascita di Catania, metropoli allo stremo sotto tanti aspetti. Ma è altrettanto chiaro che a questo punto quel che si sta portando avanti a Catania è andato oltre l’originario disegno, divenendo un plausibile modello per la riscossa della società civile in tutta Italia. Catania e la Sicilia da decenni sono considerati una sorta di labora77 Service torio politico del Paese, dove sperimentare spesso ardite e trasversali formule di governo della cosa pubblica. Oggi Catania, con gli sforzi congiunti dei club service e del mondo cattolico, può divenire il modello/laboratorio da cui far ripartire l’associazionismo italiano, per troppo tempo relegato in posizione di marginalità ed impossibilitato a dare il suo contributo al benessere della Nazione. Insomma, il cammino che dal 2008 ad oggi ha progressivamente rinsaldato i vari embrioni di società civile catanese appare ben consolidato ed anche l’essere riusciti a sistematizzare tutta una serie di soluzioni e proposte pure legislative sul tema oggetto del convegno del 5 marzo in un documento finale di largo respiro lo prova ampliamente. Ora occorre passare ad una fase successiva. Ma essendo un classico work in progress è presto per dire dove questa ci condurrà. Di certo però, è giusto ribadirlo, il modello in sé è oltremodo valido ed applicabile ovunque in Italia. Occorrono certosina pazienza e notevoli capacità relazionali, è ovvio. Ma siamo certi che trattasi di un modello assolutamente vincente. Altrettanto ovvio è anche che, se si vuole realmente incidere nella società in cui si vive ed opera, occorrono tempi lunghi. Nessuna fretta, dunque. Ma, soprattutto, occorrono sempre più cittadini che vogliano davvero essere cittadini. Nella consapevolezza che il fondamento della democrazia è proprio l’associazionismo. I Lions celebrano l’Unità d’Italia Il tema dell’Unità d’Italia, in occasione dei 150 anni dalla sua proclamazione, ha visto i tre distretti del Triveneto (Ta1, Ta2 e Ta3) impegnati nell’organizzazione di alcuni convegni, l’ultimo dei quali si è svolto il 26 febbraio presso l’Istituto Tecnico “A. Malignani” di Udine ed ha affrontato alcuni aspetti inediti che sono stati alla base dell’Unità d’Italia. Di Ernesto Zeppa I l convegno di Udine, preceduto da quelli tenutisi a Verona e a Venezia, ha cercato di avvicinare i giovani a questo importante fatto storico facendo loro conoscere ed apprezzare i tanti sacrifici che le giovani 78 generazioni della seconda metà dell’Ottocento hanno dovuto affrontare per raggiungere un traguardo così ambito: l’unità di Italia. “Sono passati 150 anni dalla sua proclamazione e, oggi - sottolinea Fabio Feudale, Governatore del distretto Ta2 promotore dell’evento - siamo qui a celebrare, con questo convegno, i tanti uomini ed episodi, spesso sconosciuti, che hanno contribuito alla realizzazione dell’unità della nostra Patria. Vedo tantissimi giovani presenti e questo mi fa molto piacere perché, dalle varie relazioni, potranno conoscere e capire meglio il valore ed il peso storico del nostro territorio sulla civiltà del Risorgimento”. Numerosi ed interessanti sono stati gli spunti di riflessione offerti dai relatori, i quali hanno cercato di far rivivere quegli avvenimenti ormai lontani con l’entusiasmo e la partecipazione emotiva dei protagonisti. E’ stata data ai giovani e non solo l’occasione di recuperare e puntualizzare un momento della nostra Storia che non sempre viene trattato con dovizia di particolari. Spesso, si perdono i piccoli gesti di gente umile che ha contribuito, a volte anche con il sacrificio della stessa propria vita, a costruire un’Italia unita, una nazione che, nonostante le difficoltà e le tragedie del ‘900, si è mossa, con convinzione e caparbietà, per la costruzione dell’Unione europea che è il futuro dei nostri popoli. Non dobbiamo dimenticare il nostro passato perché “La nostra democrazia, lo Stato repubblicano, il rispetto dei diritti dell’uomo e del cittadino, la nostra Costituzione derivano dagli ideali mazziniani per i quali uomini e donne a noi ignoti combatterono e pagarono duramente il loro concetto di dovere verso la Patria e verso l’Uomo”, come ha affermato Luigi Milazzi, nella sua presentazione ed introduzione al Convegno. Auguri Italia. Sessanta anni di lionismo in Italia Il Direttore Internazionale Domenico Messina a Pescara ha affrontato i temi più attuali del lionismo di oggi. Di Filippo Fabrizi Service L’ intero Gabinetto Distrettuale del 108 A ha ricevuto a Pescara il Direttore Internazionale Domenico Messina in visita nella città dove è sorto il sesto Lions Club italiano nel 1953. L’incontro è stato organizzato per celebrare i sessanta anni di lionismo in Italia ed ha visto la presenza del Governatore Distrettuale Guglielmo Lancasteri e di ben sei past Governatori dello stesso Distretto 108 A. Numerosi Soci del LC Pescara Host, con il suo presidente Alberto Siena e con gli officer della Circoscrizione, hanno accolto l’illustre ospite che ha svolto una incisiva relazione sullo stato della Associazione Internazionale dei Lions Club e ha risposto, con efficacia di argomenti e profonda conoscenza dei problemi, alle domande dei presenti. Domenico Messina ha così affrontato i temi più scottanti del lionismo di oggi: dalla perdita di soci a livello mondiale alla esigenza di maggiore e migliore comunicazione fino alla necessità di unire gli sforzi per service che vedano coinvolti un ampio numero di club. Anche per questo il Direttore Messina, rispondendo ad una nostra domanda, ha espresso vivo apprezzamento per la proposta del Direttore della rivista nazionale Lion Sirio Marcianò, finalizzata alla raccolta di una somma di cento euro per ogni socio lion da destinare ad un unico grande service. Nella foto, da sinistra, i PDG Carlo D’Angelo, Franco Esposito, Enrico Corsi, Giuseppe Potenza, Loredana Sabatucci, l’ID Domenico Messina, il PDG Giorgio Umberto Trevi e Guglielmo Lancasteri, Governatore del Distrertto 108 A. Una rosa per Genova Il Distretto 108 Ia2 per il service permanente Nazionale “Acqua per la vita”. Finanziati con “La Rosa 2011” la costruzione di un pozzo, una scuola e un dispensario medico a Dalò, in Burkina Faso. Di Massimo Ridolfi I l teatro Politeama Genovese era al completo, in ogni ordine. Non solo per la presenza massiccia dei lions del Distretto (dalla Valcerrina sono scesi con un torpedone), ma per la notorietà che la manifestazione ha acquistato nella città dopo ben undici edizioni e la dodicesima, quella appunto del 21 febbraio scorso, non ha tradito le aspettative: una serata di musica con interpreti di alto livello internazionale. In più, lo scopo proposto dalla associazione Lions “Acqua per la vita” ha invogliato i genovesi, apparentemente disattenti e distaccati da queste iniziative, ma, al contrario, sempre generosi. Messaggi di compiacimento e di auguri sono stati inviati dal Presidente del Consiglio dei Governatori Stefano Camurri Piloni, dal Direttore Internazionale Domenico Messina, dal DG 108 Ia2 Carlo Forcina e dal PID Massimo Fabio. La serata musicale, intitolata da sempre “Una rosa per Genova”, ha avuto lo scopo di finanziare tre progetti ben definiti che il PDG Piero Manuelli, responsabile dell’associazione, ha preannunciato e illustrato, col suo solito slancio trascinatore. L’entusiasmo e la intima partecipazione di Manuelli sono stati quanto mai convincenti e hanno trasmesso la consapevolezza e l’orgoglio di essere partecipi di un così importante service. Scavare in Burkina Faso, in Africa, un pozzo vuol dire dare acqua a 6.000 persone e ad altrettanti bambini e donare loro un bene primario e la vita. I progetti che verranno finanziati con “La Rosa 2011” sono la costruzione di un pozzo, una scuola e un dispensario medico a Dalò, in Burkina Faso, la costruzione di un pozzo nella Repubblica Centroafricana in un Centro gestito dalle Missioni dei Frati Cappuccini Liguri e di un altro pozzo presso la Città dei Ragazzi nell’Isola di Leyte, nelle Filippine. L’associazione “Acqua per la vita” garantisce la precisa e più accurata e responsabile realizzazione dei progetti, nella massima economia con l’impiego del 100% delle risorse disponibili. Tutto ciò grazie al contributo di uomini Lions che mettono a disposizione in modo gratuito e disinteressato la loro professionalità, per debellare la sete in ogni continente, sottraendo così alla denutrizione e alla morte migliaia di bambini. La serata musicale si è aperta con una magistrale interpretazione del “Canto degli Italiani” di G. Mameli da parte del coro “Cludio Monteverdi” diretto dal Maestro Silvano Santagata. A interpretare le musiche di Verdi, Puccini, Mascagni, Rossini, Strauss, Donizzetti, Gounod, si sono avvicendati la soprano Barbara Bargnesi, il tenore Alessandro Fantoni, il baritono Filippo Bettoschi, il basso G.B. Parodi, Sara Cappellini soprano e Alena Sautier mezzosoprano. Il successo della serata è stato il meritato riconoscimento e premio all’impegno della associazione “Acqua per la vita” e di Piero Manuelli il quale, nel suo intervento, ha voluto più volte rimarcare che il service non è di uno solo o di pochi, ma di tutti i Lions che credono nella solidarietà e nella partecipazione attiva per la risoluzione di situazioni così gravi come la mancanza d’acqua, elemento essenziale per la vita, per la salute, per la libertà. 79 Service I Lions e… la mezza maratona Domenica 6 marzo si è svolta, per l’ottavo anno consecutivo, la mezza maratona della Concordia “Città di Agrigento”, organizzata anche dal Lions Club Agrigento Host. Di Antonio Calamita A ncora una volta i partecipanti, uomini, donne e ragazzi provenienti dalla Sicilia e da altre parti d’Italia, si sono voluti misurare sulle distanze di 7 e 21,097 km. Complice uno stupendo clima di sole e la possibilità di vivere, grazie all’interdizione per tutta la mattinata del traffico automobilistico, una giornata speciale per le strade cittadine, una folla di circa 650 corridori si è slanciata, come uno sciame variopinto e festoso, dal punto di partenza per le vie cittadine, sostenuta da amici e familiari entusiasti. Dopo il segnale di start si è formato un gruppetto di testa con sei atleti trainati da Vito Massimo Catania e formato da Roberto Bellanca, Carlo Filippo, Vincenzo Sparta e Giuseppe Veletti. Al traguardo, con un buon tempo di 1h 12’ 45” (secondo tempo assoluto della gara), si è presentato così, come vincitore della corsa, Vito Massimo Catania a cui è stato consegnato il 4° trofeo “Mimmo Gareffa” (in memoria di un grande insegnante agrigentino di educazione fisica, convinto sostenitore dell’atletica ad Agrigento negli anni sessanta). Al secondo posto, con un tempo di 1h 14’ 27”, si è qualificato Roberto Bellanca, vincitore del campionato provinciale di maratonina a cui è stato assegnato il premio Agrigentoweb, ed al terzo Carlo Filiberto con un tempo di 1h 15’ 05”. Tra le donne anche quest’anno ha dominato la gara Irene Susino che ha fatto registrare un eccellente tempo di 1h 28’ 56”. Il 5° trofeo Meridiano, assegnato alla società che ha ottenuto il maggior punteggio è stato vinto, per il secondo anno consecutivo, dalla Track Club Master di Caltanissetta. L’ottavo trofeo regionale Lions è stato consegnato a Salvatore Panebianco del Lions Club Giarre Riposto. Ad allietare la giornata sportiva ha contribuito l’iniziativa dell’Istituto alberghiero “Ambrosini” di Favara che, grazie alla disponibilità del preside, ha predispo- 80 sto un’accoglienza d’arrivo veramente calorosa con la distribuzione di bibite, the e gelati a tutti i corridori e soprattutto con un “pasta party” sponsorizzato dalla Barilla e reso possibile dagli alunni della scuola, futuri cuochi, guidati dal prof. Angelo Trupia, che nella splendida villa “Bonfiglio” hanno cucinato e offerto a tutti, corridori e non, un appetitoso e caldissimo piatto di pasta al sugo di pomodoro (secondo la buona tradizione dietetica mediterranea). Non è mancato, nel contesto di questa giornata sportiva, il momento della solidarietà verso i meno fortunati. Si è infatti abbinata, su iniziativa del presidente del Lions Club Agrigento Host Antonio Garufo, la raccolta degli occhiali usati che ha riscosso un certo successo. Infatti, sono stati raccolti oltre cento occhiali, quasi tutti in buone condizioni, quale importante segnale del grado di sensibilizzazione della gente. Si è conclusa così felicemente un’intensa giornata all’insegna dello sport, dell’amicizia e della solidarietà; l’appuntamento, come sempre, per tutti quelli che vogliono partecipare, sicuramente sempre più numerosi e carichi di adrenalina, è per il prossimo anno. La danza per la dislessia Il 19 febbraio, al Teatro Solvay di Rosignano Solvay, ha avuto luogo una manifestazione, organizzata dal Lions Club Cecina, che ha soddisfatto tutti e sotto tutti i punti di vista. L a rassegna “La danza per la dislessia” ha radunato oltre 700 persone, tra addetti ai lavori e pubblico: 10 scuole di danza di tutto il territorio di competenza del club, da San Vincenzo a Rosignano Solvay, si sono esibite in una rassegna destinata alla raccolta di fondi da destinare al problema della dislessia. Uno sforzo organizzativo molto pesante, ma pienamente ricompensato dall’entusiasmo con il quale si sono esibiti ballerini e ballerine di tutte le età e dalla calorosa accoglienza che è stata loro riservata dal foltissimo pubblico. Lo spettacolo non è stato però fine a se stesso: l’incasso della serata verrà utilizzato per finanziare un corso per l’identificazione precoce e la prevenzione di potenziali disturbi o difficoltà di apprendimento. Il corso Service sarà organizzato dall’Associazione Italiana Dislessia e sarà dedicato alle insegnanti dell’ultimo anno delle 10 scuole dell’infanzia statali di Cecina e Rosignano. Il Lions Club Cecina ha voluto con questa iniziativa dare il proprio contributo al Service Nazionale “Lotta alla dislessia ed ai disturbi specifici dell’apprendimento”: oltre 500 bambini dell’ultimo anno delle scuole dell’infanzia del proprio territorio verranno coinvolti nelle attività e sarà possibile individuare le situazioni da seguire con più attenzione. Affinché i bambini dislessici possano sentirsi un po’ meno diversi dagli altri. Le malattie rare… ma quanto rare? Il sito “aidweb.org” è stato ancora al centro di un convegno organizzato a Senigallia. I l sito “aidweb.org”, primo portale italiano e terzo nel mondo sulle malattie rare, definite tali in quanto hanno un’incidenza di cinque casi ogni 10.000 persone e colpiscono il 6% della popolazione mondiale, nato nel 2000 per iniziativa dei Lions milanesi, presentato a Senigallia nel 2001, in occasione del Congresso Nazionale del Lions International, e ripreso nuovamente in esame in un incontro pubblico svoltosi al Palazzo del Duca della città nell’anno 2008, è stato ancora al centro di un convegno organizzato dall’attuale presidente del club Loris Cucchi, con il patrocinio del Comune di Senigallia. Hanno partecipato all’incontro, in qualità di relatori, Raffaele De Vito, neurologo, officer del club di Chieti, il presidente di aidweb.org, Gianfranco Ferrandini e Orazio Gabrielli, direttore della clinica pediatrica dell’Università Politecnica delle Marche. Iniziativa finalizzata a far conoscere a famiglie, media, operatori sanitari e di volontariato l’importanza di un simile portale. Dopo il saluto del presidente Cucchi e delle autorità, rappresentate dall’Assessore alla Sanità e Servizi Sociali Fabrizio Volpini, il presiedente dell’Asur n. 4 Franco Pesaresi e della Senatrice Silvana Amati, è stato proiettato un video incentrato su esperienze di vita che testimoniano come il sito www.marchenotizie.net sia un punto cruciale di incontro per quanti sono colpiti da tali malattie e come lo scambio di informazioni si riveli fondamentale per indirizzare le famiglie verso i percorsi migliori da seguire. Gli aspetti medici del problema sono stati ampiamente ed efficacemente esposti dal dottor De Vito, mentre il PDG Ferradini ha ricordato la continua evoluzione del sito, rivelatosi sempre più utile per gli operatori sanitari, le famiglie e le istituzioni sociali. In successione, il prof. Gabrielli con una lezione magistrale ha illustrato la diffusione delle malattie rare nella nostra regione e come nel territorio sia oggi presente una rete capace di fornire risposte a famiglie in difficoltà ed ai soggetti colpiti da patologie gravi, stabilendo un ponte con medici di base, specialisti ed istituzioni sociali, fornendo la veloce diffusione di informazioni finalizzate a far conoscere i progressi che ogni giorno vengono compiuti nel mondo. Dal canto suo, la senatrice Amati, piuttosto rammaricata perché, seppure da anni ci sia un progetto di legge sull’argomento, neanche in questa legislatura è stato possibile portarlo a compimento, ha assicurato che sarà sua cura costante sollecitare il parlamento ad adottare un provvedimento legislativo di tale importanza. M. P. Montali e Augusto Pettinari Serata delle delizie Q uesto meeting non ha previsto una cena in meno, anzi il menù era ricco sia nelle quantità che nella qualità delle numerose pietanze servite e gli oltre 130 presenti hanno potuto assaporare una piacevolissima serata in allegria. Allora perché parlarne? Semplice, la formula è una tradizione innovativa per il Lions Club Forlì Host che organizza tale tipo di incontri da diversi anni. La “Serata delle delizie” nasce da una brillante idea di Piero e Rita Matteini: le signore preparano ogni tipo di leccornie, coordinano i lavori preparatori e i soci servono a tavola; tutti collaborano in modo estremamente fattivo senza inutili competizioni. Soci, coniugi e famiglie lavorano per la riuscita del meeting. E’ una formula che funziona, permette di risparmiare gran parte del costo della cena - si paga solo il coperto - e le sorprese sono sempre divertenti. Quest’anno il mio tavolo è stato professionalmente servito da un socio speciale: l’Immediato Past Governatore Antonio Suzzi che, lasciata la giacca d’ordinanza, ha indossato uno dei grembiuli predisposti dal nostro “Comitatino” e con grande spirito d’amicizia si è preso ottima cura dei commensali a lui affidati. Se poi abbiniamo, come di norma, una lotteria ad una serata di questo tipo ecco che la raccolta fondi è un doppio successo! Si può stare a tavola con grande piacere e disinvoltura senza sottovalutare né l’alta valenza socializzante né il risparmio di denaro che il club può devolvere a service, né gli ulteriori proventi dalla raccolta fondi. Vera Roberti 81 Lions & sport Campionato italiano di tennis La 7ª edizione del Campionato Italiano di tennis riservato ai Lions e ai Leo è diventato un appuntamento fisso. Si svolgerà come sempre nell’ospitale Circolo del Tennis di Pescantina (Verona) dal 2 al 5 giugno 2011. A nche per quest’anno l’organizzazione è rappresentata dai distretti 108 Ta1, Ta2 e Ta3. La speranza degli organizzatori è che il coinvolgimento per l’iniziativa possa interessare presto tutti i Distretti italiani, in modo da attribuire all’evento un maggiore carattere di “nazionale”. • Data di svolgimento: dal 2 (inizio gare ore 9) al 5 giugno 2011 (mattino con lo svolgimento delle finali, premiazioni, buffet offerto dall’organizzazione e saluto di commiato). Iscrizioni entro venerdì 27 maggio 2011. I tabelloni verranno compilati entro lunedì 1° giugno. •Luogo: Tennis Club di Pescantina - Via dei Pini, 27 Pescantina (Verona) - tel. 045 7152342. • Partecipanti: soci/socie Lions e Leo. Partecipazione estesa ai familiari (con eventuale classifica federale non superiore a 4.4) per le gare di doppio maschile e doppio misto. Numero massimo di gare effettuabili: 2. Gare: Singolare maschile under 50 • Singolare maschile 50-65 • Singolare maschile over 65 • Singolare femminile libero • Doppio maschile +90 • Doppio misto senza limite di età. Unico tabellone ad eliminazione diretta. Tabellone (torneo di consolazione) per gli eliminati al 1° turno. Quota di iscrizione - Euro 50,00 per l’iscrizione a 2 gare (gadget inclusi) • Euro 30,00 per l’iscrizione ad una sola gara (gadget inclusi) • Euro 25,00 per i Leo (gadget inclusi). Le quote verranno regolate direttamente il giorno di inizio della manifestazione. • Le gare verranno effettuate con qualsiasi condizioni climatica, considerato che il club dispone di strutture coperte fisse. Sono a disposizione dei giocatori e accom- Controluce Io non farò così! Di Antonio Colella Noi anziani consegniamo a voi giovani questa società, tale come essa oggi vi si presenta. L’abbiamo ricevuta in un modo, la restituiamo modificata, avendo fatto quanto saputo e potuto. Se l’abbiamo migliorata, continuate l’opera. Se a vostro giudizio potevamo fare meglio, fatelo voi questo meglio. Da adesso: voi che siete sorretti dalle nuove conoscenze, dalle nuove tecnologie, dalle nuove consapevolezze. Per il bene vostro e magari anche un poco per il nostro, se ne resta. Fare meglio però significa capire bene prima di tutto fatti e condizioni passate, sulle quali poi basare le azioni e la voglia di correggere. Diversamente si rischia di restare negli stessi errori o di aggiungervene di nuovi. Quando vi trovaste davanti alle evidenze dei nostri sbagli e delle nostre debolezze, sappiate dirvi “Io non farò così!”. E mantenere il proposito. 82 pagnatori gratuitamente le piscine ed il solarium del centro sportivo. • Hotel Convenzionato (prenotazioni da effettuarsi direttamente presso l’hotel): Hotel Tower Montresor - Via Mantegna, 30 -37012 Bussolengo (Vr) - tel 045-6761111, fax 045-6762222 www.montresor.com. • Cena di gala venerdì 3 giugno (costo da definirsi). Dettagli in loco. • Sono previste, a richiesta, gite organizzate a Verona, Lago di Garda e Valpolicella (terra di vini D.o.c.). • E’ gradito lo scambio dei guidoncini di club. • All’atto dell’iscrizione si prega fornire le seguenti informazioni: nominativo e club Lions di appartenenza. 1. Gare cui si intende iscriversi. Nel caso di partecipazione al doppio indicare compagno/compagna di gioco; in mancanza, il comitato organizzatore provvederà d’iniziativa a creare accoppiamenti fra gli iscritti. 2. Eventuale classifica FIT. 3. Numero di taglia per il gadget (M,L,XL,XXL). 4. Eventuale partecipazione alla cena di gala. Come di consueto, insieme allo sport per i Lions c’è anche il servizio, così anche in questa edizione i fondi raccolti (provenienti dalle quote d’iscrizione degli atleti e dagli sponsor) verranno impiegati a favore di importanti iniziative lionistiche: una parte verranno devoluti al Service Nazionale “Lotta alla dislessia e ai disturbi specifici dell’apprendimento”, mentre la rimanente, vista l’eccezionalità e la gravità della recente calamità, verrà devoluta agli alluvionati del Veneto. Inoltre, è assai importante sottolineare che, dopo la significativa e toccante esperienza dell’anno scorso, la manifestazione riproporrà il suo patrocinio attivo al 2° Campionato di Tennis riservato a portatori di disabilità. Questa manifestazione inizierà il 2 giugno, con una fase preliminare, per concludersi domenica 5 giugno. Visto il successo della precedente edizione, è previsto un numero maggiore di partecipanti. Vi aspettiamo numerosi per dare il giusto significato ad un evento che sta acquisendo, nell’ambito delle iniziative lionistiche italiane, un posto di indiscutibile interesse. Per maggiori informazioni ed iscrizioni: Giuseppe Zocca (tel. 045 7150130 - [email protected]), Mario Baldo (tel.348 4877136 - [email protected]), Pierluigi Piccoli (tel. 348 1408710 - pierluigi.piccoli@unicreditgroup. eu), Fabrizio Zampieri (tel. 348 8230801 - fabrifinanz@ hotmail.com).