Documento Tecnica chirurgica Centris MIS

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Documento Tecnica chirurgica Centris MIS
Centris MIS
Tecnica chirurgica
Indice
Introduzione, filosofia e caratteristiche
4
1. Indicazioni e controindicazioni
6
2. Pianificazione preoperatoria
8
3. Tecnica chirurgica
12
4.Impianti
24
5.Strumenti
26
6. Lucido trasparente
30
7. Simboli 30
Osservazione
Prima d‘utilizzare un impianto prodotto da Mathys Ltd Bettlach, si
prega di familiarizzarsi con l‘applicazione degli strumenti e con la
tecnica chirurgica legata al prodotto nonché con gli avvertimenti,
le note di sicurezza e le raccomandazioni del foglio d‘istruzioni.
Leggete attentamente le informazioni Mathys per gli utenti e
procedete secondo la tecnica chirurgica raccomandata.
Mathys Ltd Bettlach • Robert Mathys Strasse 5 • Casella postale • 2544 Bettlach • Svizzera • www.mathysmedical.com
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Introduzione, filosofia e caratteristiche
Introduzione
Al giorno d’oggi, l’impianto delle protesi d’anca è uno degli interventi chirurgici standard più efficaci. Gli obiettivi dell’impianto di protesi articolari sono la
scomparsa del dolore, il ripristino della funzione e la ricostruzione dell’anatomia fisiologica dell’articolazione dell’anca. A causa dello sviluppo demografico
e del ruolo crescente dell’attività sportiva anche in età avanzata, si prevede un
aumento della frequenza di questo tipo di interventi.
Per evitare complicanze è essenziale una tecnica chirurgica standardizzata,
riproducibile e affidabile. La tecnica chirurgica offre un approccio graduale per
la pianificazione e l’impianto della protesi d’anca Centris.
Filosofia
Lo stelo Centris è uno stelo per anca cementato basato sulla filosofia di
Charnley-Kerboull. Lo stelo Centris ha una superficie in acciaio inossidabile
altamente lucidata, una sezione trasversale rettangolare, un angolo CCD di
130° e un cono 12 / 14. L’ancoraggio osseo si basa sul principio «canal filling
stem» 1 clinicamente collaudato, che prevede uno stelo di dimensioni inferiori
di 0,7 mm rispetto alla raspa. Lo stelo riempie quindi in gran parte il canale
midollare e si autostabilizza durante l’inserimento.
Il fissaggio dello stelo avviene attraverso un sottile mantello di cemento, che
si stabilizza nell’osso corticale. Questa filosofia consente l’autocentratura
dello stelo ed evita la migrazione in varo.
La sezione trasversale rettangolare dello stelo offre resistenza alle forze di
torsione, mentre gli spigoli arrotondati evitano la concentrazione del carico
negli angoli del mantello di cemento. Insieme alla superficie altamente lucidata, la forma a doppio cono dello stelo trasforma le forze di taglio in forze
di compressione, senza danneggiare il mantello di cemento. L’interfaccia
osso-cemento è quindi soggetta principalmente a forze di compressione.
Inoltre, nelle attività quotidiane, lo stelo che riempie il canale midollare trasmette un carico di torsione ridotto al mantello di cemento, proteggendolo
dalle fratture da stress.
Scheerlinck et al (2006) The design features of cemented femoral hip implant; J Bone Joint Surg [Br]
2006;88-B:1409-18
1
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Caratteristiche
• La sezione trasversale rettangolare offre stabilità rotazionale 1
• Gli spigoli arrotondati evitano la concentrazione delle forze negli angoli
del mantello di cemento 1
• La forma a doppio cono dello stelo altamente lucidato trasforma le
forze di taglio in forze di compressione. Si evitano quindi distrazioni e
forze di piegatura sull’interfaccia stelo-cemento e osso-cemento,
per un ancoraggio osseo stabile e duraturo dell’impianto 1
• La superficie altamente lucidata a bassa rugosità riduce il rischio di
fissurazione del mantello di cemento 1
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1. Indicazioni e controindicazioni
Indicazioni stelo standard
• Malattia degenerativa articolare, come la coxartrosi primaria o secondaria
• Perdita avanzata di sostanza e / o perdita funzionale dell’articolazione
dell’anca causata da artrosi degenerativa o post-traumatica o artrite
reumatoide
• Fallimento di un precedente intervento chirurgico, osteosintesi,
ricostruzione dell’articolazione, artrodesi, emiartroplastica o sostituzione
totale dell’anca
• Displasia dell’anca
• Necrosi avascolare della testa femorale o frattura del collo femorale
• Conseguenze della dislocazione cronica
• Affezione infiammatoria, tra cui poliartrite reumatoide e spondiloartrite
anchilosante
Indicazioni stelo lungo
• Malattia degenerativa articolare, come la coxartrosi primaria o secondaria
• Perdita avanzata di sostanza e / o perdita funzionale dell’articolazione
dell’anca causata da artrosi degenerativa o post-traumatica o artrite
reumatoide
• Fallimento di un precedente intervento chirurgico, osteosintesi,
ricostruzione dell’articolazione, artrodesi, emiartroplastica o sostituzione
totale dell’anca
• Displasia dell’anca
• Necrosi avascolare della testa femorale o frattura del collo femorale
• Conseguenze della dislocazione cronica
• Affezione infiammatoria, tra cui poliartrite reumatoide e spondiloartrite
anchilosante
• Lo stelo a coda lunga è indicato nei caso in cui si desideri un’area di
appoggio diafisaria profonda
Per ulteriori informazioni leggere le istruzioni per l’uso o rivolgersi al proprio rappresentante
Mathys.
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Controindicazioni stelo standard
• Sostanza ossea insufficiente e scarsa qualità ossea tale da compromettere
l’ancoraggio stabile dell’impianto
• Infezione acuta o cronica, locale o sistemica (o esistenza di un’anamnesi
corrispondente)
• Grave insufficienza dei tessuti molli, del sistema nervoso o vascolare, che potrebbe
compromettere la funzione dell’impianto
• Allergia al materiale che deve essere impiantato, in particolare al metallo
(es., cobalto, cromo, nickel, ecc.)
• Pazienti per i quali sussistono probabilità di successo con un diverso tipo di
intervento ricostruttivo o trattamento
• Disordini metabolici delle ossa
• Disordini vascolari, in particolare in caso di utilizzo di cemento acrilico
• Tumore osseo primario
Importante: dopo avere valutato che l’inserimento di un impianto è la soluzione
ottimale per il paziente, se quest’ultimo presenta una o più delle controindicazioni
summenzionate, è responsabilità del medico chirurgo informare il paziente dei
rischi che potrebbero limitare il successo dell’intervento e fornire al paziente tutte le
informazioni pertinenti per consentirgli di ridurre gli effetti di tali controindicazioni.
Controindicazioni stelo lungo
• Sostanza ossea insufficiente e scarsa qualità ossea tale da compromettere
l’ancoraggio stabile dell’impianto
• Infezione acuta o cronica, locale o sistemica (o esistenza di un’anamnesi
corrispondente)
• Grave insufficienza dei tessuti molli, del sistema nervoso o vascolare, che potrebbe
compromettere la funzione dell’impianto
• Allergia al materiale che deve essere impiantato, in particolare al metallo
(es., cobalto, cromo, nickel, ecc.)
• Pazienti per i quali sussistono probabilità di successo con un diverso tipo di
intervento ricostruttivo o trattamento
• Disordini metabolici delle ossa
• Disordini vascolari, in particolare in caso di utilizzo di cemento acrilico
• Tumore osseo primario
Importante: dopo avere valutato che l’inserimento di un impianto è la soluzione
ottimale per il paziente, se quest’ultimo presenta una o più delle controindicazioni
summenzionate, è responsabilità del medico chirurgo informare il paziente dei
rischi che potrebbero limitare il successo dell’intervento e fornire al paziente tutte le
informazioni pertinenti per consentirgli di ridurre gli effetti di tali controindicazioni.
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2. Pianificazione preoperatoria
La pianificazione preoperatoria può basarsi su radiografie standard o sull’uso
di un sistema di pianificazione digitale. L’obiettivo principale della pianificazione è quello di determinare la misura e la posizione idonea dell’impianto
per il ripristino della biomeccanica dell’anca, in modo da individuare eventuali problemi già prima dell’intervento. Nella maggior parte dei casi si ottiene
il ripristino della biomeccanica dell’anca con la ricostruzione del centro di
rotazione, della lunghezza della gamba e dell’offset femorale e acetabolare. 2
Si consiglia di documentare la pianificazione preoperatoria nella cartella clinica
del paziente.
La pianificazione va effettuata preferibilmente con
un’immagine panoramica del bacino, acquisita
con il paziente in piedi. Il raggio centrale va diretto
sulla sinfisi, con una rotazione interna dei femori
di 20 gradi. Il fattore di ingrandimento va calcolato
con i metodi noti, cioè utilizzando un oggetto di
calibratura definito oppure una distanza fuocofilm nota e riproducibile (Fig. 1).
Osservazione
In caso di anca notevolmente deformata, valutare
l’opportunità di effettuare la pianificazione preoperatoria sul lato sano, trasferendola successivamente sul lato affetto.
Fig. 1
Valutazione dell’offset acetabolare
Il centro di rotazione dell’anca sana (A) e dell’anca
affetta (A’) è definito come il punto centrale di un
cerchio che circonda la testa femorale o la cavità
acetabolare.
Tracciare una prima linea orizzontale tangenziale
alle due tuberosità ischiatiche e una seconda linea
verticale attraverso il centro della sinfisi.
L’offset acetabolare è definito come la distanza tra
la lacrima radiografica di Köhler (B o B‘) e la linea
verticale che attraversa il centro di rotazione
dell’anca (A o A’) (Fig. 2).
Fig. 2
Scheerlinck Th. (2010) Primary hip arthroplasty templating on standard radiographs. A stepwise
approach; Acta Orthop. Belg., 2010, 76, 432-442
2
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Pianificazione del cotile
La posizione del cotile in relazione al bacino deve
tener conto dei contorni dell’acetabolo, del centro
di rotazione dell’anca, della lacrima radiografica di
Köhler e dell’angolo d’inclinazione richiesto del
cotile (Fig. 3).
Fig. 3
Per stabilire la misura idonea del cotile, posizionare
in successione diversi lucidi del cotile sul piano della cavità acetabolare, con l’obiettivo di ripristinare
il centro di rotazione nativo dell’anca ottenendo
contemporaneamente un contatto osseo sufficiente sia sul piano del tetto acetabolare, sia a livello
della lacrima radiografica di Köhler (Fig. 4).
Fig. 4
Per il posizionamento del cotile va perseguito un
angolo di abduzione di 40 gradi. Determinare la
posizione dell’impianto in relazione ai punti di repere anatomici (tetto acetabolare, lacrima radiografica di Köhler). Quindi stabilire la profondità
d’impianto (Fig. 5).
Fig. 5
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Valutazione dell’offset femorale
L’offset femorale è definito come la distanza minima tra l’asse longitudinale centrale del femore e
il centro di rotazione dell’anca (Fig. 6).
Fig. 6
Fig. 7
10
Pianificazione dello stelo Centris
Lo stelo per anca Centris è disponibile in quattro
versioni: standard (S = 10 misure), displasia (D = 5
misure), revisione (R = 2 misure) e stelo lungo
(175 – 230 mm, 10 misure). L’offset dello stelo è
proporzionale alla misura dello stelo (diametro).
Per ogni misura dello stelo sono disponibili diversi
offset. La prima cifra dello stelo (1 – 5) indica la
famiglia degli offset. La lettera in posizione intermedia (S, D, R) corrisponde alla versione dello
stelo e l’ultima cifra (1 – 3) indica la misura dell’impianto (diametro).
Scegliere innanzitutto un lucido dello stelo che
consenta d ripristinare l’offset femorale originario.
Allineare lo stelo con l’asse femorale e sovrapporre
sulla radiografia i lucidi con offset dello stelo crescente (prima cifra: 1 – 5) fino a trovare quello corrispondente all’offset femorale originario.
Nell’ambito dell’offset prescelto (prima cifra),
scegliere quindi la versione (lettera: S, D, R) e la
misura dello stelo (1 – 3) che riempie il canale femorale (Fig. 7).
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La misura corretta (diametro) dello stelo è quella
che riempie il canale midollare fino a una distanza
di 1 – 2 mm dalla corteccia femorale interna (Fig. 8).
Nella maggior parte dei casi si ottiene una buona
corrispondenza, cioè uno stelo che riempie il canale midollare a una distanza di 1 – 2 mm dalla
corteccia e che ripristina sia l’offset femorale, sia la
lunghezza della gamba. In caso contrario occorre
trovare un compromesso o utilizzare un diverso
tipo di protesi d’anca.
Fig. 8
Dopo aver scelto lo stelo definitivo, definire il piano
di resezione del femore e la posizione dello stelo.
Per riprodurre la profondità d’inserimento dello
stelo durante l’intervento, determinare la distanza
tra la linea di resezione e il piccolo trocantere, il
grande trocantere e il punto di transizione tra collo
del femore e grande trocantere.
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3. Tecnica chirurgica
Lo stelo Centris può essere impiantato utilizzando accessi sia convenzionali
che «mini-invasivi». La scelta dell’accesso nel caso specifico va basata sull’esperienza e sulle preferenze del chirurgo. La tecnica chirurgica qui descritta si
basa su un acceso anteriore o anterolaterale in posizione supina.
Osteotomia femorale
Esporre il collo femorale con leve smusse di
Hohmann. Il piano di resezione del collo femorale
è correlato alla distanza tra piccolo e grande trocantere e va contrassegnato in base alla pianificazione preoperatoria (Fig. 9).
Fig. 9
Osservazione
Il piano dell’osteotomia femorale deve trovarsi di
alcuni millimetri in posizione prossimale rispetto
al punto d’inserimento previsto dello stelo, per
evitare un accorciamento durante la successiva
lavorazione con la fresa per lo sperone di Merkel.
Osservazione
Se le caratteristiche anatomiche non consentono la
rimozione della testa dopo una singola resezione
del collo, si consiglia di effettuare una doppia osteotomia del collo femorale e di rimuovere innanzitutto il blocco osseo libero e successivamente la
testa femorale utilizzando l’apposito estrattore.
Preparazione dell’acetabolo
Dopo l'esposizione dell’acetabolo, recidere la capsula articolare e rimuovere gli osteofiti.
Rimuovere la cartilagine e l’osso subcondrale con
frese acetabolari sferiche di misura crescente, fino
a osservare le prime emorragie nell’osso e raggiungere il piano d’impianto stabilito durante la
pianificazione preoperatoria (Fig. 10).
Impiantare il cotile utilizzando la tecnica chirurgica
prevista per il cotile.
Fig. 10
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Preparazione del canale femorale
Per l’impianto dello stelo Centris lungo l’asse longitudinale del femore prossimale, è importante
aprire lateralmente il canale midollare lungo il canale femorale (Fig. 11).
Fig. 11
Posizionare uno scalpello iniziatore lateralmente
alla fossa trocanterica e impattare con attenzione
parallelamente alla corteccia femorale dorsolaterale a una distanza di 1 o 2 mm (Fig. 12).
A questo punto va già presa in considerazione
l’antiversione desiderata dello stelo, che in genere
è di 10° – 20°.
Osservazione
In questa situazione, il canale midollare deve essere visibile. In caso di dubbi, utilizzare un cucchiaio
affilato per sondate il canale femorale.
Fig. 12
Per facilitare l’inserimento delle raspe, aprire il canale femorale con un alesatore (Fig. 13).
È importante tenere l’alesatore in modo corrispondente al canale midollare. Come riferimento si può
utilizzare la corteccia femorale laterale interna. La
spongiosa non va rimossa completamente.
Fig. 13
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13
Fissare e assicurare la raspa più piccola con l’impugnatura per raspa (Fig. 14).
Fig. 14
Preparare il femore prossimale per la misura corretta dello stelo utilizzando raspe di misura crescente.
Impattare le raspe lungo la corteccia laterale con
colpi di martello leggeri e controllati (Fig. 15).
Si consiglia di iniziare con la raspa più piccola e di
procedere con misure crescenti fino a raggiungere
quella prevista.
Fig. 15
14
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1D1
2S1
3S1
4S1
5R1
2D1
2S2
3S2
4S2
5R2
3D1
2S3
3S3
4S3
4D1
5D1
Fig. 16
1S2
Lo stelo Centris è disponibile nelle
versioni standard, displasia, revisione e
stelo lungo. Esse sono contrassegnate
nel modo seguente:
Versione standard
10 misure (1S2 – 4S3)
Versione displasia
5 misure (1D1 – 5D1)
Versione revisione
2 misure (5R1 – 5R2)
Versione stelo lungo
10 misure (175 mm – 230 mm)
La prima cifra dello stelo (1 – 5) indica la famiglia di
offset. La lettera in posizione intermedia (S, D, R)
corrisponde alla versione dello stelo e l’ultima cifra
(1 – 3) indica la misura dell’impianto (diametro)
(Fig. 16).
Durante l’uso progressivo delle raspe, scegliere la
versione desiderata (standard, displasia, revisione
o stelo lungo) e aumentare innanzitutto l'offset
della raspa fino a raggiungere la famiglia degli offset desiderata (prima cifra). Una volta raggiunto
l’offset desiderato, aumentare la misura della raspa
(ultima cifra) fino al diametro previsto dello stelo.
Non utilizzare raspe di misura 3
(diametro), a meno che non si tratti della
misura definitiva dell’impianto
prevista nella pianificazione preoperatoria.
Esempio
Stelo previsto: 4S2
Sequenza delle raspe da utilizzare:
1S2 2S1 3S1 4S1 4S2
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Durante la dilatazione progressiva del canale midollare con raspe di misura crescente, prestare
attenzione a condurre le raspe lungo l’asse del
femore prossimale, controllando l’antiversione
dello stelo (Fig. 17).
Tutte le raspe devono essere inserite completamente fino al livello del piano di resezione, per
evitare una sporgenza dell’impianto definitivo.
Fig. 17
Quando la raspa con la misura più grande possibile
è stata inserita fino al piano di resezione del femore,
interrompere il collegamento con l’impugnatura
della raspa (Fig. 18).
Non appena si avverte un contatto
corticale occorre fermarsi, per evitare
eventuali fissurazioni.
Fig. 18
Se la raspa utilizzata è più piccola
della misura dello stelo determinata in
sede preoperatoria, l’incastramento
precoce può essere riconducibile a uno
dei fattori seguenti:
1)posizionamento non corretto
della raspa, cioè in varo / valgo o in
rotazione,
2)elevata densità della spongiosa,
frequente nei pazienti giovani,
3)pianificazione poco precisa o
uso di un fattore d’ingrandimento
radiologico non corretto.
L’inserimento di una raspa di misura
maggiore rispetto a quella determinata
può essere riconducibile a uno dei
fattori seguenti:
1)frattura o fissurazione del femore
prossimale,
2)pianificazione poco precisa o
uso di un fattore d’ingrandimento
radiologico non corretto.
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In tutti questi casi, i referti intraoperatori vanno
confrontati con la pianificazione preoperatoria per
individuare la causa della discrepanza e apportare
eventuali modifiche.
Al termine delle operazioni con l’ultima raspa, portare la fresa per lo sperone di Merkel sopra la raspa
e procedere alla lavorazione finale (Fig. 19).
Il piccolo colletto mediale dello stelo Centris si
adatta quindi alla sezione mediale del collo, consentendo un buon controllo della profondità d’inserimento dell’impianto definitivo.
Fig. 19
Inserire il collo di prova previsto e della misura
giusta sulla raspa (Fig. 20).
Prestare attenzione a utilizzare il collo
di prova corretto per la famiglia
delle raspe, come indicato nella tabella
dei colli di prova.
Fig. 20
Famiglia
degli
steli
Collo di
prova 1
51.34.0917
Collo di
prova 2
51.34.0918
Collo di
prova 3
51.34.0919
Collo di
prova 4
51.34.0920
Collo di
prova 5
51.34.0921
1XY
x
–
–
–
–
2XY
–
x
–
–
–
3XY
–
–
x
–
–
4XY
–
–
–
x
–
5XY
–
–
–
–
x
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Posizionare la testa di prova prescelta, con diametro corrispondente al diametro interno del cotile,
sul cono (fig. 21).
Prima della riduzione di prova, si consiglia di confrontare la posizione del centro di rotazione della
testa di prova e la profondità di inserimento della
raspa con la pianificazione preoperatoria.
La misura definitiva della testa
deve corrispondere al diametro
interno del cotile.
Fig. 21
Riduzione di prova dello stelo (Fig. 22).
Fig. 22
Dopo la riduzione di prova, muovere l’articolazione
dell’anca lungo l'intera ampiezza di movimento.
Prestare attenzione all’impingement dei tessuti
molli e tra collo e cotile. Valutare l’inclinatura
dell’impianto in termini di dislocazione durante la
rotazione interna ed esterna in flessione e in estensione. Controllare che vi sia una buona tensione
dei tessuti molli (Fig. 23).
In questa fase è ancora possibile modificare la misura e l’offset dello stelo, la lunghezza del collo
della testa di prova e, in una certa misura, l’antiversione dello stelo.
Fig. 23
18
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Scelta e inserimento del tappo per il cemento
Il diametro interno del canale midollare può essere
determinato in sede preoperatoria sulle radiografie
del femore prossimale o misurato con un misuratore, 1 cm sotto la punta dello stelo.
Anche i tappi per il cemento vanno posizionati
circa 1 cm sotto la punta dello stelo, in base al
diametro misurato.
Osservazione
Gli strumenti da utilizzare per determinare la misura del tappo per il cemento per il canale midollare non fanno parte dello strumentario standard
Centris e vanno ordinati separatamente.
Finalizzazione della preparazione del canale
Prima dell’applicazione del cemento, liberare il
canale midollare dai residui di osso e grasso che
potrebbero compromettere una buona interdigitazione del cemento nella spongiosa del femore
prossimale. A questo scopo è possibile utilizzate
una curetta o una spazzola e un accurato lavaggio
a getto (jet lavage). È importante preservare la
spongiosa della corteccia interna in buone condizioni, per consentire una buona interdigitazione
del cemento.
In aggiunta alla preparazione del cemento, il canale
femorale prossimale va aspirato e asciugato.
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Tecnica di cementazione retrograda
Introdurre la bocchetta lunga dell’apposita pistola,
riempita di cemento, fino al tappo per cemento.
Nell’iniezione retrograda del cemento nel canale
midollare, la bocchetta va retratta progressivamente, riempiendo il canale fino al piano di resezione del collo (Fig. 24).
Fig. 24
Tecnica di cementazione anterograda
Innanzitutto, introdurre un tubo di ventilazione
fino al tappo per cemento. Quindi, introdurre la
bocchetta corta dell’apposita pistola, riempita di
cemento, nel femore prossimale, e iniettare il cemento nel canale midollare fino al piano di resezione del collo. Il tubo di ventilazione evita l’intrappolamento di aria, sangue e grasso sul tappo per
cemento e deve essere rimosso prima che il cemento venga sottoposto a forze di compressione.
Cementazione ad alta pressione
Per migliorare l’interdigitazione del cemento,
chiudere in sede prossimale il canale femorale
prossimale e iniettare il cemento rimanente sotto
pressione con l’apposita pistola.
Osservazione
Il cemento osseo Mathys e il tubo di ventilazione
non fanno parte del sistema Centris per l’anca e
devono essere acquistati separatamente.
Per ulteriori informazioni sul cemento osseo
Mathys, rivolgersi al proprio rappresentante
Mathys.
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Impianto dello stelo Centris
Introdurre lo stelo Centris prescelto nel canale midollare riempito di cemento, insieme alla protezione del cono. Per evitare una posizione non
corretta e l’inclusione di aria tra stelo e cemento,
lo stelo deve essere introdotto lentamente lungo
l’asse prossimale del canale femorale, fino a che il
piccolo colletto mediale abbia raggiunto il piano
di resezione del collo (Fig. 25).
Fig. 25
Alternativamente, lo stelo può essere introdotto
manualmente e tenuto in posizione con l’impattatore per lo stelo.
Rimuovere il cemento osseo in eccesso e tenere lo
stelo in una posizione stabile, utilizzando l’apposito impattatore, fino al completo indurimento
del cemento (Fig. 26).
Rimuovere la protezione del cono.
Fig. 26
È possibile effettuare un’ulteriore riduzione di prova con la testa di prova corrispondente per controllare l’ampiezza di movimento, l’impingement e la
tensione dei tessuti molli con l’impianto in sede
(Fig. 27 e 28). In questa fase, solo la lunghezza del
collo della testa della protesi può essere modificata, se necessario.
La misura definitiva della testa deve
corrispondere al diametro interno
del cotile.
Fig. 27
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21
Per evitare complicanze all’interfaccia stelo-testa,
pulire e asciugare il cono con cura (Fig. 29). Fissare
quindi la testa definitiva della protesi sul cono
(Fig. 30).
Fig. 28
Fig. 29
Fig. 30
22
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Riduzione dell’articolazione (Fig. 31).
Lavare la cavità articolare per rimuovere il cemento
libero e gli eventuali residui ossei.
Terminare l’intervento chiudendo la ferita strato
per strato in base all’accesso prescelto.
Fig. 31
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23
4.Impianti
a: Lunghezza del collo
b: Lunghezza dello stelo
Displasia
N° d'art.
Descrizione
Lunghezza
del collo
Lunghezza
dello stelo
56.11.0055
Stelo dis. Centris 1D1 cem.
28 mm
105 mm
56.11.0056
Stelo dis. Centris 2D1 cem.
32 mm
114 mm
56.11.0057
Stelo dis. Centris 3D1 cem.
35 mm
122 mm
56.11.0058
Stelo dis. Centris 4D1 cem.
39 mm
130 mm
56.11.0059
Stelo dis. Centris 5D1 cem.
47 mm
130 mm
Materiale: FeCrNiMnMoNbN Cono: 12 / 14 mm
Angolo CCD: 130°
Standard
N° d'art.
Descrizione
Lunghezza
del collo
Lunghezza
dello stelo
56.11.0060
Stelo std. Centris 1S2 cem.
28 mm
105 mm
56.11.0061
Stelo std. Centris 2S1 cem.
32 mm
112 mm
56.11.0062
Stelo std. Centris 2S2 cem.
32 mm
114 mm
56.11.0063
Stelo std. Centris 2S3 cem.
32 mm
114 mm
56.11.0064
Stelo std. Centris 3S1 cem.
35 mm
122 mm
56.11.0065
Stelo std. Centris 3S2 cem.
35 mm
123 mm
56.11.0066
Stelo std. Centris 3S3 cem.
35 mm
124 mm
56.11.0067
Stelo std. Centris 4S1 cem.
39 mm
129 mm
56.11.0068
Stelo std. Centris 4S2 cem.
39 mm
130 mm
56.11.0069
Stelo std. Centris 4S3 cem.
39 mm
130 mm
56.11.0070
Stelo std. Centris 5R1 cem.
47 mm
132 mm
56.11.0071
Stelo std. Centris 5R2 cem.
47 mm
133 mm
Materiale: FeCrNiMnMoNbN Cono: 12 / 14 mm
Angolo CCD: 130°
24
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Stelo lungo
N° d'art.
Descrizione
Lunghezza
del collo
Lunghezza
dello stelo
56.11.0072
Stelo lungo Centris 3S1 / 180 cem. 35 mm
180 mm
56.11.0073
Stelo lungo Centris 3S1 / 230 cem. 35 mm
230 mm
56.11.0074
Stelo lungo Centris 3S2 / 180 cem. 35 mm
180 mm
56.11.0075
Stelo lungo Centris 3S2 / 230 cem. 35 mm
230 mm
56.11.0076
Stelo lungo Centris 4S1 / 180 cem. 39 mm
180 mm
56.11.0077
Stelo lungo Centris 4S1 / 230 cem. 39 mm
230 mm
56.11.0078
Stelo lungo Centris 4S2 / 180 cem. 39 mm
180 mm
56.11.0079
Stelo lungo Centris 4S2 / 230 cem. 39 mm
230 mm
56.11.0080
Stelo lungo Centris 5R1 / 175 cem. 47 mm
175 mm
56.11.0081
Stelo lungo Centris 5R1 / 225 cem. 47 mm
225 mm
Materiale: FeCrNiMnMoNbN Cono: 12 / 14 mm
Angolo CCD: 130°
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25
5.Strumenti
Strumentario Centris MIS: 51.34.0927A
26
N° d'art.
Descrizione
51.34.0924
Vassoio MIS Centris
51.34.0925
Inserto MIS Centris
51.34.0926
Coperchio MIS Centris
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Colli di prova
N° d'art.
Descrizione
51.34.0917
Collo di prova Centris MIS 1
51.34.0918
Collo di prova Centris MIS 2
51.34.0919
Collo di prova Centris MIS 3
51.34.0920
Collo di prova Centris MIS 4
51.34.0921
Collo di prova Centris MIS 5
Raspa
N° d'art.
Descrizione
51.34.0900
Centris Raspa MIS 1S2
51.34.0901
Centris Raspa MIS 2S1
51.34.0902
Centris Raspa MIS 2S2
51.34.0903
Centris Raspa MIS 2S3
51.34.0904
Centris Raspa MIS 3S1
51.34.0905
Centris Raspa MIS 3S2
51.34.0906
Centris Raspa MIS 3S3
51.34.0907
Centris Raspa MIS 4S1
51.34.0908
Centris Raspa MIS 4S2
51.34.0909
Centris Raspa MIS 4S3
51.34.0910
Centris Raspa MIS 5R1
51.34.0911
Centris Raspa MIS 5R2
51.34.0912
Centris Raspa MIS 1D1
51.34.0913
Centris Raspa MIS 2D1
51.34.0914
Centris Raspa MIS 3D1
51.34.0915
Centris Raspa MIS 4D1
51.34.0916
Centris Raspa MIS 5D1
Impugnatura per raspa
N° d'art.
Descrizione
51.34.0075
Impugn. per raspa MIS II offset twinSys
51.34.0076
Impugnatura per raspa MIS II retto twinS
51.34.0190
Adattatore twinSys doppio offset sin.
51.34.0189
Adattatore twinSys doppio offset destro
Fresa per lo sperone di Merkel
N° d'art.
Descrizione
51.34.0033
Fresa twinSys p / lo sperone diMerkel 30 mm
51.34.0034
Fresa twinSys p / lo sperone diMerkel 40 mm
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27
Teste di prova
28
N° d'art.
Descrizione
51.34.1064
Testa di prova 28 S
51.34.1065
Testa di prova 28 M
51.34.1066
Testa di prova 28 L
51.34.1067
Testa di prova 28 XL
51.34.1068
Testa di prova 28 XXL
51.34.1069
Testa di prova 32 S
51.34.1070
Testa di prova 32 M
51.34.1071
Testa di prova 32 L
51.34.1072
Testa di prova 32 XL
51.34.1073
Testa di prova 32 XXL
51.34.1074
Testa di prova 36 S
51.34.1075
Testa di prova 36 M
51.34.1076
Testa di prova 36 L
51.34.1077
Testa di prova 36 XL
51.34.1078
Testa di prova 36 XXL
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Strumenti generali
N° d'art.
3.30.130
Regolo lunghezza 20
N° d'art.
3.30.552
Asta trasversale lunga
N° d'art.
Descrizione
3.30.537
Attacco p / impattatore 36
3.30.538
Attacco p / impattatore 28
3.30.539
Attacco p / impattatore 32
N° d'art.
51.34.0134
Scalpello iniziatore silicone
N° d'art.
51.34.0135
Impattatore per testa silicone
N° d'art.
51.34.0263
Impattatore / estrattore, silicone
N° d'art.
51.34.0469
Alesatore d'apertura per steli retti
N° d'art.
3.30.536
Attacco p / impattatore per testa
N° d'art.
56.02.2016
Alesatore stretto
N° d'art.
58.02.4030
Scalpello iniziatore MIS
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29
Lucido trasparente
Measuring template
Centris Stem Dysplasia
head Ø 22 mm
Descrizione
330.010.007
Centris stem dysplasia RöntgSch
330.010.008
Centris dysplasia 28mm RöntgSch
330.010.010
Centris standard 28mm RöntgSch
330.010.011
Centris long stem 28mm RöntgSch
[cm]
Scale1.15:1
10
N° d'art.
Printed in Switzerland
right
tfel
Size 1D1
0
Item no. 330.010.007
02-0104-02
© Mathys Ltd Bettlach
5
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Tel. +41 32 644 1 644 • Fax +41 32 644 1 161 • www.mathysmedical.com
RS_Centris_Dysplasia_head22_330-010-007.indd 1
18.03.2015 08:49:02
7.Simboli
Fabbricante
Corretto
Non corretto
Attenzione
30
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ItalyMathys Ortopedia S.r.l.
20141 Milan
Tel: +39 02 5354 2305
[email protected]
AustriaMathys Orthopädie GmbH
2351 Wiener Neudorf
Tel: +43 2236 860 999
[email protected]
JapanMathys KK
Tokyo 108-0075
Tel: +81 3 3474 6900
[email protected]
BelgiumMathys Orthopaedics Belux N.V.-S.A.
3001 Leuven
Tel: +32 16 38 81 20
[email protected]
New ZealandMathys Ltd.
Auckland
Tel: +64 9 478 39 00
[email protected]
FranceMathys Orthopédie S.A.S
63360 Gerzat
Tel: +33 4 73 23 95 95
[email protected]
NetherlandsMathys Orthopaedics B.V.
3905 PH Veenendaal
Tel: +31 318 531 950
[email protected]
GermanyMathys Orthopädie GmbH
«Centre of Excellence Sales» Bochum
44809 Bochum
Tel: +49 234 588 59 0
[email protected]
Hotline: +49 1801 628497 (MATHYS)
P. R. ChinaMathys (Shanghai) Medical Device Trading Co., Ltd
Shanghai, 200041
Tel: +86 21 6170 2655
[email protected]
«Centre of Excellence Ceramics» Mörsdorf
07646 Mörsdorf/Thür.
Tel: +49 364 284 94 0
[email protected]
«Centre of Excellence Production» Hermsdorf
07629 Hermsdorf
Tel: +49 364 284 94 110
[email protected]
SwitzerlandMathys (Schweiz) GmbH
2544 Bettlach
Tel: +41 32 644 1 458
[email protected]
United KingdomMathys Orthopaedics Ltd
Alton, Hampshire GU34 2QL
Tel: +44 8450 580 938
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