A001635 DIRITTO AL DIVORZIO (traduzione di Gianfranco Barrago)
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A001635 DIRITTO AL DIVORZIO (traduzione di Gianfranco Barrago)
A001635, 1 A001635 FONDAZIONE INSIEME onlus. DAL New York Times del 6/6/2009 <<IL DIRITTO AL DIVORZIO>> di MARCELLE S. FISCHLER, giornalista. (traduzione di Gianfranco Barrago) Per la lettura completa del pezzo si rinvia al quotidiano citato. Quando C.C. si sposò con C.M. nel Massachusetts, nel 2005, speravano che potessero vivere insieme nel Upper East Side, anche perché erano fidanzate da 5 anni. <<Noi avemmo una incredibile relazione>> ricorda C.M. 39 anni, <<la nostra relazione aveva solide fondamenta>>. Un anno dopo il loro matrimonio, C.M. diede alla luce una figlia, che ora ha 2 anni, e la sua partner adottò la bambina. Esse chiesero che i loro nomi non comparissero col fine di proteggere la privacy della bambina. Ma alla fine arrivò la tensione , mettendo a dura prova il matrimonio. C’erano stati problemi di salute e finanziari, ed anche <<lo stress del matrimonio omosessuale>>. Infelicità estrema si sostituì alla beatitudine, e nel dicembre 2007, C.C. (ora 34nne), se ne andò. In un primo momento non era chiaro quanto la rottura sarebbe durata. Cercarono entrambe consulenza legale principalmente per definire il diritto di affido (custody), l’ammontare del mantenimento per la bimba. Lo Stato di New York non permette matrimoni tra persone dello stesso sesso, ma il suo governatore ha emesso una ordinanza che permette di riconosce questi matrimoni, se sono stati riconosciuti in altri Stati degli USA. Inoltre, il 12 maggio 2009 è stata presentata una proposta di legge alla Assemblea per legalizzare i matrimoni omosessuali, ed ora passerà anche al Senato. Per finire, nell’ottobre 2008, la Suprema Corte dello Stato di New York, a Manhattan, la giudice Rosalyn H. Richter, ha concesso a C.C. e M. C. il divorzio (ma usando le sole iniziali dei due “sposi” nei documenti), facendo così il primo divorzio omosessuale in New York di una coppia che si era coniugata negli USA. La sentenza riconosceva però che il matrimonio rimaneva valido in Massachusetts, cioè dove era stato contratto. Il divorzio, arrivò per via di una decisione del febbraio 2008, emessa dal Sostituto Procuratore della Corte di Giustizia – Laura E. Grager, a Manhattan, sulla base di un precedente caso di divorzio omosessuale per un matrimonio avvenuto in Canada. Da quel momento c’è stato uno stillicidio di divorzi gay a New York. Così, mettendo a fuoco solamente i diritti dei gay e delle lesbiche desiderosi di coniugarsi con i loro partner, molto spesso queste coppie non tengono presente il lato oscuro di queste vicende: che cosa avviene per far crollare questi matrimoni?, riferisce David Mejias, un avvocato matrimonialista di Gelen Cove, N.Y. <<È necessaria una residenza di almeno 6 mesi in New York A001635, 2 per chiedere il divorzio, ma solo quando il matrimonio è stato contratto in qualsiasi altra parte del mondo>>. Susan Sommer, la direttrice della Constitutional Litigation nello studio Lambda Legal, una organizzazione che difende i diritti dei gay, afferma che: <<mentre il divorzio è talvolta una procedura amara, che entra nella struttura della legge ordinaria per determinare come sciogliere una delle più intricate relazioni finanziarie, per finire ti dà anche un arbitro, il giudice, per aiutarti a navigare>>. C.M. ha detto che questo procedere è stato <<devastante, dato che non ci si può coniugare in New York ma si può divorziare lì>>. <<Perché non dovrei essere maledettamente triste oppure altrettanto felice come nel resto del mondo?>>, si è chiesta. Nancy Chemtob, l’avvocatessa che l’assisteva, affermava che <<è stato come fare un divorzio eterosessuale>>. Tra le richieste ci sono le assicurazioni sociali, l’affidamento dei figli, il mantenimento del coniuge, il diritto di visita, e gli accordi sulla educazione scolastica dei figli. Gli altri Stati che non permettono i matrimoni omosessuali stanno lottando per decidere se permettere il divorzio omosessuale se fatti in altri Stati. Nel febbraio scorso, un giudice del New Jersey ha deliberato che, in caso di divorzio, i matrimoni fatti in altri Stati sono riconosciuti nel New Jersey. Ma altre corti in Rhode Island ed altri giudici in Oklahoma e Texas si sono rifiutati di deliberare divorzi omosessuali. Anche la Corte Suprema della California, il mese scorso, ha confermato la proibizione dei matrimoni gay, ma chiarendo che i circa 18.000 matrimoni omosessuali in essere, sono validi. Shannon Minter, direttrice legale del Centro Nazionale per i Diritti delle Lesbiche, ha affermato che queste coppie continuano ad essere <<titolari di un diritto di matrimonio sotto ogni punto di vista, tanto da avere il potere di chiedere alla Corte lo scioglimento del loro matrimonio>>. Nel frattempo più Stati stanno legalizzando oppure stanno studiando la legalizzazione dei matrimoni omosessuali. Vi è stata la legalizzazione in Iowa in aprile, ed il Vermont sarà l’ultimo degli Stati nel New England a permetterlo non appena, il 1 settembre, entreranno in vigore tali leggi. Lo psicologo e terapista della famiglia, David Greenan, che è anche professore assistente al Teacher College alla Columbia, ha detto che un formale processo di divorzio può essere di beneficio psicologico per una coppia che non intende continuare la loro relazione e <<aiuta a creare un rituale della separazione, un rituale di “sganciamento”>>. Che la coppia omosessuale non possa coniugarsi ma possa divorziare è <<un messaggio incredibilmente A001635, 3 destabilizzante>> afferma Dr. Greenan, che <<ci fa sentire come che non avessimo uguali diritti>>. E aggiunge: <<inavvertitamente il messaggio dice: “ti aiutiano a separati, ma non ti vogliamo aiutare a stare insieme”>>. Prima che Tom Hroncich di Islip, N.Y., si potesse coniugare una seconda volta in Gennaio, ha dovuto ottenere il divorzio da un partner di lunga durata, che ha scelto di non identificare col fine di risparmiargli un ulteriore pena. La coppia si era legalmente coniugata non appena la legge sui matrimoni omosessuali era entrata in vigore in Canada, nel 2004. Il loro entusiasmo per il fatto che essi potessero coniugarsi non si adattava a quello che stava avvenendo nello loro vite private. <<Non era così meraviglioso>>, ha detto. Pensava che la sacralizzazione di un matrimonio avrebbe <<aiutato la relazione>>. Quando si accorsero che le cose non stavano così, si sono separati. Qualche tempo dopo, Mr. Hroncich, un avvocato ed editore di un mensile per gay“Outlook-Long Island”, incontrò John Malanga. Dopo breve tempo si misero insieme. Quando Mr. Malanga chiese a Mr. Hroncich di formalizzare la loro relazione, ci fu un colpo di scena, Mr. Hroncich era ancora sposato. Solo il 3 dicembre 2008, la Corte di New York ha sciolto il precedente matrimonio. A quel punto Mr. Hroncich e Mr. Malanga si sono coniugati legalmente a Mystic, Conn.. Il 3 gennaio 2009 Mr. Hroncich, (41), ha preso il cognome del partner, e ora è divenuto Mr. Tom Malanga. Tom Malanga afferma ora che la possibilità di ottenere divorzio <<è stato un aiuto enorme>> per sigillare la sua relazione con la nuova sposa. C.C. ha ottenuto l’affidamento di sua figlia per una notte la settimana e in ogni weekend, ha detto che lei non considerò che il matrimonio <<un giorno avrebbe potuto concludersi con il divorzio>>. <<è come qualsiasi altra relazione>>, afferma, <<non siamo nel paese delle meraviglie. È la realtà. A volte non funziona>>.