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Appuntamento a Verona dal 3 al 6 febbraio. Nove padiglioni e una sguardo ampio sul settore primario
112 VOLTE FIERAGRICOLA NEL SEGNO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE
DALLA MECCANICA ALLA ZOOTECNIA, GUARDANDO EUROPA, ASIA E AFRICA
Roma, 28 gennaio 2016 – Nove padiglioni, un’area demo esterna con macchine e attrezzature in
movimento per gli Special Show, oltre 1.000 espositori e 600 animali provenienti da Italia, Spagna,
Francia, Belgio, Olanda, Irlanda, Germania, Austria; una superficie di oltre 50.000 metri quadrati netti, in
crescita del 18% rispetto al 2014, più di 100 convegni e workshop in soli quattro giorni.
Sono questi i numeri della 112ª edizione di Fieragricola, in programma a Veronafiere da mercoledì 3 a
sabato 6 febbraio prossimi, con una rivoluzione che parte già dalle date e dall’esclusione della domenica:
prima volta in 118 anni di una storia d’amore con l’agricoltura iniziata nel 1898.
«La rassegna internazionale dedicata al settore primario – dice il presidente di Veronafiere, Maurizio
Danese – conferma la sua formula trasversale, con la convinzione che il futuro dell’agricoltura passi
attraverso una visione ampia di un comparto che rappresenta il Made in Italy agroalimentare, con una
forza data da una produzione lorda vendibile di 125 miliardi di euro, dei quali più di 33 frutto dell’export».
I pilastri della manifestazione sono la meccanica agricola, la zootecnia, le energie rinnovabili in agricoltura,
vigneto e frutteto, agrofarmaci, fertilizzanti e sementi, gestione del verde e attività forestale, servizi.
Fieragricola si candida dunque ad essere «un hub in cui al business si coniuga una visione strategica per
rilanciare un settore che ha grandi potenzialità, alla luce delle dinamiche mondiali, che vedono la
popolazione in crescita fino a 9 miliardi nel 2050, almeno nelle ipotesi della Fao», rileva il direttore
generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani.
Fra le novità, la presenza dell’Irlanda come Paese ospite e come modello di produzione sostenibile e
internazionalizzazione al quale anche la filiera primaria italiana può attingere.
E proprio sul fronte internazionale Fieragricola – grazie all’attività dei propri delegati esteri, di ICE-Italia
Trade Agency e di FederUnacoma (Confindustria) – incrementa le occasioni di business, frutto di un
percorso condiviso con gli stakeholder nella fase progettuale. Le delegazioni estere provengono da
Austria, Belgio, Svizzera, Germania, Francia, Croazia, Serbia, Slovenia, Montenegro, Romania, Repubblica
Ceca, Lituania, Russia, Iran, Sudafrica, Camerun, Uganda, Zambia, Tunisia, Algeria, Polonia, Romania,
Ucraina, Kazakistan, Turkmenistan, Etiopia, Mozambico, Angola, Egitto. Per la prima volta a Fieragricola
anche una delegazione cubana.
«Nel corso della manifestazione verrà illustrato il Focus Africa – precisa Mantovani – volto ad offrire un
panorama completo del continente africano e a proporre un’azione coordinata di accompagnamento
all’internazionalizzazione delle imprese, alla quale Veronafiere farà seguire l’appoggio nelle manifestazioni
rivolte al settore primario in Marocco, con la partecipazione a Mèdinit Agro dal 16 al 18 marzo, e in
Etiopia dal 12 al 16 maggio, per Agrifex».
Tutti i più importanti brand delle meccanica agricola saranno presenti: New Holland Agriculture, Case IH,
John Deere, Argo Tractors (Landini, McCormick, Valpadana), Agco Group (Fendt, Valtra, Massey
Ferguson), Same-Deutz Fahr, Kubota, Claas, Jcb, Bcs, Antonio Carraro, Krone, Merlo, Manitou, Breviglieri,
Caffini, Maschio Gaspardo, Berti e molti altri. Ha scelto Fieragricola per il debutto a fiere del settore in
Italia il gruppo cinese Lovol Arbos.
Fra le novità che i visitatori potranno trovare in fiera ci saranno gli strumenti per l’agricoltura di precisione
(sistemi di guida, mappe di raccolta, software elettronici per l’informatizzazione dei dati), ma anche
macchine e attrezzature per la semina su sodo e la minima lavorazione. E persino i droni, per i quali –
come per trattori e attrezzature – è stata prevista un’area dinamica all’interno del padiglione 2 e in area
esterna A.
Nei padiglioni 4 e 5 spazio a trattrici e mezzi isodiametrici, attrezzature e tecnologie per il vigneto e il
frutteto, con aree forum, corsi teorico-pratici di potatura. A Fieragricola anche Enovitis 2016, frutto della
partnership tra Veronafiere e Unione Italiana Vini.
La zootecnia, forte di oltre 600 animali – grazie alla collaborazione con l’Associazione Italiana Allevatori –
ingrandisce il ring per le gare, con il 15° European Open Holstein Show dedicato alla razza Frisona e la 48ª
Mostra nazionale della Bruna, ma anche per la didattica rivolta ai ragazzi degli istituti agrari. E fra le
innovazioni del comparto, grande attenzione ai sistemi di mungitura automatica e di preparazione e
distribuzione delle razioni alimentari per i bovini. Di estrema rilevanza per gli operatori, il Meeting
Interbull, dedicato alla genomica delle razze bovine da latte. Sempre sul versante zootecnico ritorna
l’elicicoltura, sulla spinta di una forte richiesta da parte degli allevatori.
Spazio anche alle energie rinnovabili come elemento chiave per la multifunzione e l’incremento della
redditività aziendale e alla gestione del verde e delle foreste, in un’ottica di maggiore attenzione
all’ambiente e alla sostenibilità.
La sostenibilità si esprime anche con riguardo all’utilizzo dei mezzi tecnici e alle soluzioni per migliorare la
difesa del suolo e delle colture. Perché la razionalità economica, sociale e ambientale sarà – insieme
all’innovazione, al ricambio generazionale e agli aiuti della Politica agricola comune – un aspetto
determinante per il futuro dell’agricoltura.
Verso la 112ª Fieragricola, a Veronafiere dal 3 al 6 febbraio
INDAGINE SU 1.000 AZIENDE DEL SETTORE PRIMARIO
IMPRESE AGRICOLE ITALIANE: OTTIMISTE E PRONTE AD INVESTIRE
L’outlook di Fieragricola, realizzato tra novembre e dicembre 2015, fotografa la situazione del comparto
con riferimento all’andamento economico attuale e del prossimo triennio, le misure per il rilancio del
settore, l’analisi delle criticità e le dinamiche dei prezzi, i tempi di incasso dei crediti, gli elementi
decisivi per il futuro, gli investimenti in azienda.
Roma, 28 gennaio 2016 – Il settore agricolo guarda al futuro con fiducia. È l’effetto positivo delle risorse
della Politica agricola comune (Pac) e dei Programmi di sviluppo rurale, tutti approvati e, molti di loro, già
partiti con le misure a sostegno dell’agricoltura. Per l’Italia si parla di una dote di 52 miliardi di euro fino al
2020.
A bilanciare in parte l’ottimismo sono le tensioni sui prezzi alla produzione, ma anche il carico burocratico,
che pesa sulle imprese agricole e nei confronti del quale giocherà un ruolo determinante l’Unione
europea nella revisione della Pac.
È quanto emerge da una ricerca esclusiva di Fieragricola (realizzata da Grs Research and Strategy), in
occasione della 112ª della rassegna internazionale dedicata al comparto primario, in programma a
Veronafiere dal 3 al 6 febbraio (www.fieragricola.it).
L’indagine si è svolta nei mesi di novembre e dicembre 2015 su un campione di circa 1.000 aziende
italiane del settore agricolo e ha coinvolto imprenditori agricoli, allevatori, imprese costruttrici di
macchine e attrezzature e imprese fornitrici di servizi per l’agricoltura.
Si tratta dunque di un outlook recentissimo, che fotografa la situazione del comparto con riferimento
all’andamento economico attuale e del prossimo triennio, le misure per il rilancio del settore, l’analisi
delle criticità e le dinamiche dei prezzi, i tempi di incasso dei crediti, gli elementi decisivi per il futuro, gli
investimenti in azienda.
Il 69% del campione intervistato ha dichiarato un fatturato per l’ultimo esercizio fino a 500.000 euro, il
14% fra 500.000 e 2 milioni di euro, il 6% fra 2 e 5 milioni, il 4% tra 5 e 10 milioni, il 4% fra 10 e 50 milioni,
l’1% fra 50 e 100 milioni, il 2% oltre i 100 milioni di euro.
Il fatturato aziendale. Rispetto al fatturato aziendale dell’ultimo bilancio (2015), le previsioni di crescita
hanno toccato il 25,1% degli intervistati, con un trend positivo rispetto al 2013 (solo il 19% pensava a un
miglioramento) e al 2014 (20%). Il 48,4% del campione ipotizza una sostanziale stabilità, mentre il 26,5% si
attende un calo per l’esercizio in corso (nel 2014 la percentuale era al 34 e nel 2013 al 33).
Ottimismo per il prossimo triennio. Gli operatori ipotizzano un aumento generale del mercato per il
proprio settore di riferimento nel 29% dei casi, con un balzo – indicativo di un non trascurabile ottimismo
- di 5 punti percentuali rispetto al 2014 e al 2013, anni nei quali solamente il 24% degli intervistati pensava
che la freccia dei listini si posizionasse verso l’alto.
Diminuisce anche la percentuale di chi ipotizza un calo dell’andamento generale del mercato per il proprio
settore di appartenenza, che dal 44% del 2014 scende al 32%, facendo salire la fiducia del settore.
Investimenti in azienda. Nel prossimo triennio le aziende intervistate intendono investire fra i 50.000 e i
600.000 euro, confermando un clima di ottimismo, agevolato sia dall’avvio dei Programmi di sviluppo
rurale che da una maggiore facilità di accesso al credito.
In particolare, dall’analisi che ha coinvolto imprenditori agricoli, allevatori, operatori del settore macchine
e attrezzature, servizi per l’agricoltura, si evince che il 42% degli agricoltori intende investire in azienda
nel prossimo triennio fino a 50.000 euro, il 34% fra 51.000 e 150.000 euro, il 12% fra 151.000 e 300.000
euro, il 6% fra 301.000 e 600.000 euro.
Ancora più spiccata la propensione ad investire per gli allevatori, che nei prossimi tre anni puntano a
investire nel 31% dei casi fino a 50.000 euro, per il 30% fra 51.000 e 150.000 euro, per il 21% fra 151.000 e
300.000 euro, per l’11% fra 301.000 e 600.000 euro.
Attrezzature, ma non solo. Il 51% degli imprenditori agricoli ha mostrato l’intenzione di investire
principalmente nelle attrezzature (ad esempio seminatrici, aratri, voltafieno), mentre per il 34% di essi
l’obiettivo degli investimenti è finalizzato all’acquisto di terreni, seguito dal 31% che punta a comperare
trattrici agricole e mietitrebbie. Distanziato, il 16% degli agricoltori pensa di orientare la propensione agli
investimenti nella razionalizzazione dei consumi, migliorando così le performance produttive.
Spostando l’attenzione sugli allevatori, il 38% pensa di acquistare attrezzature. Il 31% di chi ha un’azienda
agro-zootecnica, però, punta ad adeguarsi alle norme sul benessere animale, ad ammodernare la stalla
esistente (29%), ad acquistare terreni (27%), a costruire una nuova stalla (22%), ad acquistare animali
(22%) e a compiere investimenti per razionalizzare i consumi (21%).
Elementi decisivi per il futuro. Chiamati a indicare quali saranno i fattori che incideranno maggiormente
nel settore in cui l’azienda opera, gli imprenditori agricoli hanno indicato, nell’ordine: i prezzi di mercato
delle materie prime (18%; nel 2014 era il 22%), la riduzione dei costi di produzione (14%), gli aiuti diretti
del Primo pilastro della Pac (14%), la vendita diretta (14%).
Gli allevatori hanno messo al primo posto tra gli elementi decisivi per l’impresa il miglioramento della
redditività dell’allevamento (20% contro il 13% del 2014); seguono l’aumento dimensionale delle aziende
zootecniche (16% contro il 13% del 2014), le normative sul benessere animale (12% contro il 19% del
2014), le normative legate alla sicurezza alimentare (10 per cento). Il mercato dei mangimi, che nel 2014
«pesava» per il 13%, nel 2015 – forse per effetto del calo delle materie prime – non è stato preso in
considerazione dagli intervistati.
Valutazioni diverse per i produttori di macchine e attrezzature agricole. Per loro il fattore più significativo
per i prossimi anni sarà costituito dai redditi delle imprese agricole (20%), seguito dalla Politica agricola
comunitaria (18%), dalle normative sulla rottamazione e gli incentivi a rinnovare il parco macchine (14%,
indicazione raddoppiata rispetto al 2014), l’apertura di nuovi mercati (14%).
I fornitori di servizi, invece, dopo aver indicato ai primi due posti il miglioramento dei redditi delle
imprese agricole (19%) e la Pac (16% contro il 37% del 2014), fanno seguire la crescita del biologico (11%)
e la diffusione dell’agricoltura blu (10%).
Psr, defiscalizzazione e aggregazione per il rilancio del comparto. Per rilanciare il comparto le strategie
indicate come prioritarie si diversificano in base all’attività aziendale.
La classifica degli imprenditori agricoli vede al primo posto l’adozione di misure adeguate nei Programmi
di sviluppo rurale (47,7%), seguita da una defiscalizzazione maggiore per le imprese agricole (43,2%), dalla
possibilità di favorire la creazione di organizzazioni di produttori (25,1%), da una riduzione delle accise sui
carburanti agricoli (21,7%), da accordi bilaterali per la promozione dell’export e per il contrasto alla
contraffazione (20,6 per cento).
Cambiano i risultati se il rilancio è filtrato dalla lente degli allevatori. Rimane in testa il contributo dei Psr
(39,7%), seguito dalla realizzazione di op (30,8%), dalla defiscalizzazione maggiore per le imprese agricole
(29,5 per cento). Subito dopo viene ritenuto strategico riattivare i rapporti commerciali con la Federazione
russa (28,2%), una maggiore trasparenza nella formazione dei listini delle Borse merci (25,6%) e sostenere
l’export con accordi bilaterali in grado di contrastare la contraffazione agroalimentare (24,4%).
I costruttori di macchine e attrezzature agricole mettono al primo posto l’esigenza di una maggiore
defiscalizzazione per la propria impresa (44,1%), cui segue l’importanza dei Programmi di sviluppo rurale
(36,4%) e una maggiore defiscalizzazione per le imprese agricole (22,9%), mentre al quarto punto di
un’ipotetica agenda del rilancio si colloca la ripresa dei rapporti commerciali con la Russia (19,5%).
Per le imprese che si occupano di servizi, invece, sono due gli elementi chiave del rilancio del comparto
nel quale operano: misure adeguate nel Psr (38,7%) e una maggiore defiscalizzazione per la propria
azienda (34,4%).
Criticità: burocrazia e prezzi. Chiedendo agli operatori di indicare – in una scala da 1 a 10 - i principali
fattori di criticità, in vetta alla classifica si colloca la burocrazia, prima voce comune a tutte le categorie
intervistate.
Seguono i prezzi di vendita e i costi delle materie prime (per imprenditori agricoli e allevatori), soppiantati
invece per costruttori di macchine e attrezzature e per fornitori di servizi per l’agricoltura da altri
elementi: i tempi di pagamento e il riuscire a farsi pagare/recupero crediti.
A conferma si registra il fatto che il 31,9% degli intervistati giudica sfavorevole l’andamento dei prezzi in
acquisto rispetto all’anno precedente (ma nel 2013 la percentuale era al 37,9%), mentre le richieste di
finanziamenti sono aumentate rispetto a tre anni fa per il 30,8% degli intervistati.
Tempi di incasso. I tempi di incasso medi migliorano leggermente. Il 24,9% degli intervistati riesce a
realizzare il proprio credito nei 90 giorni, mentre il 22,1% in 60 giorni (era il 20% nel 2014); il 14,2%
raggiunge l’obiettivo in 120 giorni (era il 20% nel 2013 e il 16% nel 2014), mentre l’11,8% in 30 giorni (10%
nel 2013 e 9% nel 2014).
Aspetti finanziari, accesso al credito, tassi di interesse. La ricerca evidenzia una tendenza al
miglioramento dell’accesso al credito. Per il 15% degli intervistati, infatti, l’accesso al credito è stato
definito «agevole» e per il 54% «regolare», mentre nel 2013 le percentuali erano più basse: solo l’11%
considerava l’accesso al credito «agevole» e il 48% «regolare». Nel 2014 un passo in avanti, con un 12%
alla voce «agevole» e un 51% nella categoria «regolare».
Quanto al tasso di interesse calcolato dagli istituti di credito, il 34,6% degli intervistati fa i conti con un
tasso del 4%-5%, il 29,2% del 2%-3% e del 18,2% del 6%-7% per cento.
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Si respira un clima di fiducia, grazie anche ai fondi della legge di Stabilità. Confermato il Dynamic Show
A FIERAGRICOLA MECCANICA IN TRE PADIGLIONI. IMMATRICOLAZIONI IN RIPRESA
TUTTE LE CASE COSTRUTTRICI PRESENTI. DEBUTTO DEI CINESI DI LOVOL ARBOS
Roma, 28 gennaio 2016 – Fieragricola di Verona ha scelto di rivolgersi a tutti gli operatori specializzati,
rimanendo una manifestazione trasversale. Tuttavia, la meccanica agricola è una colonna portante della
rassegna internazionale, con tre padiglioni dedicati (1, 6 e 7), senza dimenticare gli spazi dedicati alla
meccanizzazione specializzata, rivolta alle colture del vigneto e del frutteto (padiglioni 4 e 5).
«I padiglioni destinati a ospitare la meccanica sono quelli che per primi hanno registrato il tutto esaurito –
afferma il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – a conferma di una ritrovata fiducia
del comparto, che trae origine da una timida ripresa delle immatricolazioni, ma anche dall’avvio dei
Programmi di sviluppo rurale e da misure concrete attuate dal governo con la legge di Stabilità».
Secondo i dati di FederUnacoma, infatti, il boom delle immatricolazioni registrate nei mesi di novembre
(+37,8%) e dicembre (+50,9 per cento), hanno fatto virare in positivo le performance del 2015 rispetto
all’anno precedente, con un +1,4 per cento. Non molto, in verità, ma un’inversione di marcia che
potrebbe proseguire anche nel 2016.
La legge di Stabilità ha infatti istituito un fondo presso l’Inail di 45 milioni di euro per il 2016, finalizzato a
migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione al
finanziamento degli investimenti per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori agricoli o
forestali o di macchine agricole e forestali, caratterizzate da soluzioni innovative per l’abbattimento delle
emissioni inquinanti, la riduzione del rischio rumore, il miglioramento del rendimento e della sostenibilità
globali delle aziende agricole.
Tutte le principali case costruttrici a Verona. Prenderanno parte a Fieragricola tutti i più importanti brand
delle meccanica agricola saranno presenti: New Holland Agriculture, Case IH, John Deere, Argo Tractors
(Landini, McCormick, Valpadana), Agco Group (Fendt, Valtra, Massey Ferguson), Same-Deutz Fahr,
Kubota, Claas, Jcb, Bcs, Antonio Carraro, Krone, Merlo, Manitou, Breviglieri, Caffini, Maschio Gaspardo,
Berti e molti altri.
E per la prima volta in assoluto parteciperà a una manifestazione fieristica italiana sull’agricoltura il
gruppo cinese Lovol Arbos, che ha recentemente acquisito i marchi Goldoni (trattori specializzati e
isodiametrici) e Matermacc (attrezzature per la semina e la lavorazione del terreno).
Il 2° Dynamic Show. È confermata nel quartiere fieristico l’area esterna (ingresso Cangrande), con l’arena
di 5.000 metri quadrati per la presentazione delle macchine e delle attrezzature agricole in movimento
(Dynamic Show). Tutte le ultime novità per le esigenze degli agricoltori e degli allevatori saranno spiegate
da esperti del settore, tecnici dell’Università di Padova, in collaborazione con L’Informatore Agrario e
MAD-Macchine Agricole Domani, settimanali specializzati fra i più importanti in Italia. È prevista una
tribuna coperta e un monitor per migliorare la visibilità sui dettagli dei mezzi.
Date e orari del Dynamic Show. Mercoledì 3 febbraio. Ore 10,30, Agricoltura conservativa in pieno
campo; ore 12,30, Gestione del vigneto; ore 14, Agricoltura di precisione. Giovedì 4. Ore 10,30, Gestione
del Vigneto, ore 12,30, Agricoltura di precisione, ore 14, Agricoltura conservativa in pieno campo. Venerdì
5. Ore 10,30, Agricoltura di precisione, ore 12,30, Agricoltura conservativa in pieno campo, ore 14,
Gestione del vigneto. Sabato 6. Ore 10,30, Agricoltura conservativa in pieno campo, ore 12,30, Gestione
del Vigneto.
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A Verona il Meeting mondiale Interbull sulla genomica. Nuove tecnologie per produzioni sostenibili
A FIERAGRICOLA ZOOTECNIA SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE, 600 I CAPI IN MOSTRA
MAXI-RING PER CONFRONTO HOLSTEIN E BRUNA E FOCUS ELICICOLTURA
Roma, 28 gennaio 2016 – La zootecnia all’edizione 2016 di Fieragricola schiera due ring per gli animali,
accanto a una maggiore presenza internazionale (per la prima volta l’Irlanda è il Paese ospite), a un
considerevole numero di capi in mostra e alle ultime tecnologie per il comparto, dai robot per la
mungitura automatizzata, alla «giostra» che DeLaval, colosso del settore, presenterà in anteprima
assoluta a Verona, dal 3 al 6 febbraio.
Saranno circa 600 i capi che i visitatori potranno trovare a Fieragricola, grazie alla collaborazione con il
sistema dell’Associazione Italiana Allevatori e Italialleva, baluardi della biodiversità delle razze italiane fra
cui Piemontese, Romagnola, Chianina, Marchigiana, Maremmana e Podolica, Grigio Alpina, Valdostana,
Rendena, Bianca Reggiana, Modenese.
Spazio anche alle razze «internazionali» Limousine, Charolaise, Holstein e Bruna) e alla partnership con
l’agenzia irlandese per l’agroalimentare (BoardBia), senza dimenticare l’Enterprise Ireland, che
rappresenta il settore dei macchinari agricoli in Irlanda.
Proprio col supporto dell’Aia e delle singole associazioni regionali, Fieragricola è stata protagonista, nei
mesi scorsi, di un roadshow nell’Italia del Sud, fra Sicilia, Campania, Puglia e Calabria (in collaborazione
con Mediacom Acm), per promuovere insieme la rassegna internazionale e le novità dell’edizione 2016,
ma anche per avvicinare i produttori al nuovo sistema «Si@lleva».
Doppio ring. La Fiera di Verona schiera due ring, entrambi nel padiglione 9 finalizzati alla didattica «live» grazie alla presenza di numerosi istituti agrari che prenderanno parte alle gare di giudizio degli animali e
che visiteranno la rassegna internazionale dedicata all’agricoltura – e ai concorsi zootecnici, in grado di
calamitare l’attenzione degli addetti ai lavori.
European Open Holstein Show. A Fieragricola 2016 ritornerà infatti il 15° European Open Holstein Show,
gara internazionale che sarà uno dei grandi eventi di confronto per le bovine di razza frisona a
Fieragricola. L’attesa è elevata, vista la partecipazione internazionale in aumento (si parla di circa 230 capi
in gara) e le adesioni da Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Spagna, Olanda, e la presenza di uno
dei più importanti giudici di gara a livello mondiale, lo statunitense Pat Conroy.
Ad organizzare l’evento sarà Fieragricola, in collaborazione con Anafi, l’Associazione regionale degli
allevatori del Veneto e l’Associazione interprovinciale degli allevatori di Brescia e Bergamo.
Giovedì 4 febbraio (dalle ore 10) è in programma lo Junior Show, con le gare di toelettatura e di giudizio,
rivolto ai giovani allevatori e agli iscritti ai Dairy Club delle sezioni provinciali dell’Associazione Italiana
Allevatori.
Venerdì 5 febbraio, dalle 9,30, prenderà il via il 15° European Open Holstein Show, che durerà tutta la
giornata.
Mostra nazionale Bruna. Spazio anche alla 48ª Mostra nazionale del Libro genealogico della razza Bruna,
dell’11ª Mostra nazionale Bruna Junior Show e della 20ª Rassegna genetica italiana, organizzate in
collaborazione con Anarb, l’associazione di razza di riferimento. Mercoledì 3 febbraio è prevista
l’esposizione dei capi e la giornata didattica riservata agli studenti delle scuole agrarie, con gara di giudizio
morfologico. Giovedì 4 febbraio al via i concorsi del Bruna Junior Club e sabato 6 al via le valutazioni e
riflettori accessi sulla mostra nazionale del Libro genealogico e sulla mostra nazionale del Bruna Junior
Club. I capi iscritti sono poco più di 150, provenienti da tutta Italia.
La robotica a Fieragricola. Sarà allestito un vero e proprio spazio per la mungitura robotizzata durante
Fieragricola, con le più importanti aziende del settore della robotica, a conferma di una tendenza che
sempre di più si sta facendo largo anche in Italia, soprattutto per i vantaggi di questa tecnologia: la
riduzione dei costi di manodopera, il controllo dello stato di salute degli animali e la salubrità del latte
attraverso parametri comunicati all’allevatore in tempo reale. Ad oggi infatti i robot di mungitura in Italia
sono circa 450, con una crescita annua di circa 30-40 unità.
La genomica e i convegni. Fieragricola assicura adeguata attenzione anche alla convegnistica
specializzata, con focus tecnici ed economici dedicati anche agli animali da reddito. Rimandiamo al sito
www.fieragricola.it per la consultazione di incontri, dibattiti, workshop, i luoghi e gli orari.
Fieragricola ospiterà dal 3 al 5 febbraio il Meeting Interbull, dedicato alla genomica delle razze bovine da
latte. È prevista una conferenza stampa finale per informare i media sui progetti futuri nel settore.
Mercoledì 3 febbraio, dalle 10 alle 13,30 (Galleria tra i padiglioni 6-7, Sala Rossini, 1° piano) l’Anafi
(Associazione nazionale allevatori razza Frisona) parlerà de «Il miglioramento genetico incontra gli
obiettivi degli allevatori»; fra i relatori Marco Winters di AHDB Dairy Co. (Centro valutazioni genetiche
inglese) e Daniel Abernethy di ADHIS (Centro valutazioni genetiche australiano).
Da segnalare anche il convegno “I costi di produzione del latte in Italia e in Europa”, organizzato dalle
redazione dell’Informatore Zootecnico e di Nova Agricoltura, in programma giovedì 4 febbraio alle 9,30
(Centro Congressi Palaexpo, Sala Salieri). Fra i relatori interverranno Fabio Del Bravo, Direzione servizi per
lo Sviluppo rurale di Ismea; Giacomo Sisinni, responsabile nazionale Zootecnia di Cia; Giorgio Apostoli,
responsabile Zootecnia di Coldiretti.
Il ritorno dell’elicicoltura. A Fieragricola ritorna anche l’elicicoltura, con la presenza dell’Istituto
internazionale di elicicoltura ad arricchire l’offerta della sezione zootecnica della manifestazione. Il trend
dell’elicicoltura in Italia è positivo, forte di 9.000 aziende e 10.000 ettari di superficie.
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