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INTERNI NEL CUORE DI CHELSEA C’È LA RESIDENZA DEI FORTE, UNA CLASSICA CASA DI FAMIGLIA, UNA DIMORA A SEI PIANI IN TARDO STILE VITTORIANO. QUI LA CAMERA DA LETTO. QUESTA CASA NON È UN ALBERGO Come sentirsi molto inglese in Italia e molto italiano in Inghilterra. È il segreto di Sir Rocco Forte a Londra di Alessandra Borghese foto di Gianni Franchellucci e Marinella Paolini per Style 198 199 INTERNI S i definisce un hotelier. «Lo sono diventato nove anni fa con la Rocco Forte Hotels che oggi conta dieci alberghi, oltre alle prossime aperture di Berlino, Monaco, Praga, Ginevra e di un resort con ville, alberghi e due campi da golf in Sicilia. Prima, con la Trust House Forte, facevo un altro tipo di gestione. Avevamo alberghi da due a cinque stelle e ristoranti d’ogni tipo. Ero piuttosto un finanziere. Adesso cerco di misurare il servizio e non solo i risultati». Passato il primo momento di timidezza, Sir Rocco parla con scioltezza, «dopo l’Opa ostile del mercato da parte Oltre 154 milioni del gruppo di euro il fatturato. Granada, mi sono E ha solo dieci anni. ritrovato senza Nata nel 1996 nulla da fare, e sinonimo così mi sono per eccellenza rinventato». di alberghi di lusso in Europa, la Rocco Rocco Forte non Forte Hotels è un collezionista ha incrementato d’arte moderna i suoi guadagni del e contemporanea, 12 per cento tra i suoi soldi il 2004 e il 2005 e si prevede più li spende per 31 per cento per comprare alberghi. il 2005-2006. Passa molto tempo a occuparsi dei clienti perché, afferma, «la fiducia che si crea è ciò che fa la vera differenza in questo business». Forte è un uomo che appartiene al suo lavoro, che ama viaggiare per i suoi alberghi, che si diverte ad andare in ufficio. Forse anche per questo la casa di famiglia di Londra non lo definisce più di tanto. Sir Rocco mi riceve nel suo luminoso BIO FORTE (HOTEL) 200 A LONDRA, NELLA CASA DI CHENEY GARDENS, ROCCO FORTE VIVE DA 19 ANNI, DA QUANDO SI È SPOSATO. NELLE STANZE, UN DÉCOR «VECCHIO STILE ITALIANO», CON QUALCHE PEZZO DI DESIGN CONTEMPORANEO. COME LA POLTRONA GIALLA A FORMA DI GIGLIO, GETSUEN (EDRA), DI MASANORI UMEDA. INTERNI 6 SCELTE DI ROCCO FORTE La stanza La più importante è la cucina, anche se non gli piace cucinare. Nella stanza da bagno, con una grande finestra sul giardino, dopo aver fatto sport, passa tanto tempo nella lunga vasca. Lo sport UN PARTICOLARE DEL LUMINOSO SALONE GIALLO. I GEMELLI NEL CASSETTO «SPECIALE» E, SOTTO, I PICCOLI OGGETTI SPARPAGLIATI IN CASA. salone giallo al primo piano della casa di Cheney Gardens e mi fa accomodare su una poltrona gialla a forma di fiore, mentre lui si siede sul grande divano. «Vivo in questa casa da 19 anni, da quando mi sono sposato con Aliai. Ammetto di sentirmi un po’ ospite perché sono sempre in viaggio, e poi tutti usano tutto. La cucina è la stanza che vivo di più, anche se non mi piace cucinare». La residenza dei Forte è una classica dimora inglese a sei piani in tardo stile vittoriano, vicino al famoso Albert Bridge sul Tamigi, nel cuore di Chelsea. SEGNI DI STILE. INCONFONDIBILE Le calze da caccia di lana inglese pesante a tinta unita: Rocco Forte ne ha di tutti colori, le tiene in un grande cesto di vimini nello spogliatoio. Le cravatte le compra da Turnbull and Asser a Londra; il nodo è rigorosamente half-windsor. Gli orologi devono avere forte personalità: di giorno il Royal Oak di Audermars Piguet, di sera Jeager LeCoultre. Le camicie sono fatte su misura da Antonietta Merli a Roma. Ama i pullover con i bottoni sul collo stile Loro Piana. 202 Una vera e propria casa di famiglia dove tutto è vissuto e i ragazzi entrano ed escono con i propri amici. Un décor «vecchio stile italiano», con piccoli oggetti sparpagliati ovunque e qualche pezzo di design contemporaneo. In ogni stanza c’è un vaso con fiori freschi e profumati. Le camelie e le rose provengono dal piccolo giardino all’inglese su cui si affaccia la cucina. Rocco Forte non dimostra 61 anni, forse anche il suo modo di vestire lo rende più giovane. Blue jeans attillati, camicia a quadretti di cotone un po’ sbottonata, ma su misura, con asole cucite a mano, giacca blu e scarpe lucidissime di Anthony Cleverly. Ha una passione per i gemelli, che conserva in un cassetto speciale, e per le calze pesanti e colorate da caccia. Al polso, vicino al Royal Oak Off Shore Audemars Piguet, indossa un braccialetto giallo di gomma in ricordo del benefit per la lotta contro il cancro promossa dal ciclista Lance Armstrong. Possiede diverse biciclette: ne ha quattro da corsa, tra cui una Colnago in carbonio di soli sei chili. Tutte sono fatte su misura. Il libro Ama leggere le biografie e i saggi storici. Compra fino a sei volumi alla volta. Il vino Preferisce i rossi, i francesi Première Cru, e i Bourgogne bianchi, che conserva nella piccola, ma ben fornita, cantina in casa. La collezione I gemelli, dai più semplici in corda a quelli con perle nere, zaffiri, rubini e diamanti. L’idiosincrasia Detesta le scarpe da ginnastica fuori contesto, ad esempio sotto un vestito. IL MARMO GIALLO DI SIENA PREDOMINA NELLA GRANDE STANZA DA BAGNO: «IL MIO PENSATOIO. PASSO MOLTO TEMPO NELLA VASCA CON L’ACQUA CALDA DOPO AVER FATTO GINNASTICA, NUOTO O BICICLETTA». Da sei anni pratica il triathlon. Partecipando a tre campionati del mondo in Canada, Messico e Nuova Zelanda, è diventato uno dei grandi sportivi inglesi. Ha quattro biciclette da corsa, tra cui una leggerissima Colnago in carbonio (sei chili e quattrocento grammi), e una lightspeed aerodinamica con la quale riesce a fare una media di quaranta chilometri orari. Racconta che con lo stesso entusiasmo alcuni anni fa ha partecipato alle più importanti maratone di corsa. Per colazione ci raggiunge anche Aliai Ricci, la giovane moglie italiana con cui ha avuto tre figli, Lydia, Irene e Charles. Lady Forte ha una vena artistica particolare, lavora la creta e ha realizzato alcuni mobili molto fantasiosi per la casa. All’ingresso del salone spicca una sua libreria color viola. La sala da pranzo verde, al piano terra, è molto accogliente. Un grande tavolo con una bellissima tovaglia ricamata a mano, candele accese anche sul lampadario, argenteria inglese dell’Ottocento e bicchieri tutti diversi. Sir Forte preferisce i vini rossi francesi Première Cru o i Bourgogne bianchi. In casa ha una piccola cantina ben fornita. I suoi piatti prediletti sono gli spaghetti alle vongole veraci, i tagliolini e il risotto con tartufo bianco e funghi porcini, i carciofi alla romana. Ama i cibi semplici e critica gli chef troppo complicati e ricercati. Unico maschio tra cinque sorelle, Rocco Forte ricorda con immensa stima suo padre, Lord Charles, anche se non si rivede totalmente in lui. «Papà controllava tutto, io sono meno protettivo verso i miei i figli. Certamente lui si è fatto da solo, mentre io sono stato un privilegiato. Ho vissuto nella sua gloria e con una posizione già certa in società». Quando Sir Rocco parla, gesticola come un italiano, glielo faccio notare. Afferma con un sorriso divertito di «sentirsi molto inglese in Italia e molto italiano in Inghilterra». Ammette di detestare i grandi viaggi, visto che prende tre aeri a settimana per lavoro. Gli piace cacciare i fagiani nello Yorkshire perché il terreno è movimentato, e sottolinea il fatto di essere considerato «un buon fucile». Dice di essere un curioso lettore di biografie e saggi storici, al punto da comprare sei libri alla volta. Non ama andare al cinema e guarda la televisione per addormentarsi o per i programmi sportivi. Non ha un computer ma sa mandare gli sms. Purtroppo il suo sarto di Savile Row, che usava da quando aveva 16 anni, si è ritirato ed è ancora in cerca di un sostituto. Dopo aver passato qualche ora con questo famoso tycoon alberghiero potrei definirlo come un uomo pieno di passioni, tutte vissute intensamente. Mi saluta dandomi appuntamento in Sicilia, a settembre per l’apertura dei campi da golf del suo nuovo resort, e aggiunge: «Sarà il più esclusivo golf del mediterraneo». C’è da crederci. s 203