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The diagrams below show the difference between modern humans, Neanderthals, and chimpanzees. When comparing the values of S/I, humans generally have a value close to 1, chimpanzees have values greater than 1, and Neanderthals have values less than 1. L' Homo di Neanderthal è stato una delle specie umane di maggior successo in assoluto. Per 250.000 anni ha dominato l'Europa, un continente stretto dalla morsa delle ere glaciali e popolato da belve e animali selvatici. I resti che diedero il nome alla specie furono scoperti da Johann Fuhlrott nell'agosto 1856 in una grotta di Feldhofer nella valle di Neander in Germania. Documentata fra 130 000 anni (per le forme arcaiche) e 30 000 (documentata dal punto di vista fossile)-22 000 (in assenza di fossili ma con discusse prove culturali), principalmente in Europa e Asia, e limitatamente in Africa . I confini tracciati dai ritrovamenti di ossa e strumenti disegnano una regione che si estende a sud in Italia fino in Sicilia, a est in Uzbekistan, Irak e Ucraina, a nord in Polonia, Germania e addirittura Galles, a ovest in Portogallo. Ma la Francia sud-occidentale era una delle zone più densamente popolate, ospitando almeno 3000 individui di Neanderthal. Il periodo detto paleolitico medio, compreso tra i 200 000 e i 40 000 anni fa, vide l'ascesa e il declino della specie Homo neanderthalensis, comunemente detto uomo di Neandertal . Convissuto nell'ultimo periodo della sua esistenza con l'Homo sapiens, la sua scomparsa in un tempo relativamente breve è un enigma scientifico oggi attivamente studiato. Oggi sappiamo che, contrariamente alla credenza comune che li rappresentava come esseri scimmieschi e brutali, la specie di Neanderthal era composta da individui forti, intelligenti e altamente specializzati. La struttura del corpo neanderthaliano è straordinariamente forte. La specie si è evoluta proprio per avere queste caratteristiche:oltre a modellare il paesaggio, i ghiacciai europei hanno determinato anche i tratti della specie di Neanderthal . Hanno ossa per sopportare grandi sollecitazioni. Anche le articolazioni di gomito, bacino e ginocchio sono ampie. Sagomate dai carichi e dalle pressioni della vita quotidiana, oltreché da muscoli potentissimi, queste ossa appaiono anche arcuate. Messe a confronto con quelle della gamba di un uomo moderno, le ossa di un uomo di Neanderthal non risultano soltanto più spesse e arcuate, ma anche più corte. Il corpo tozzo e pesante riduce la superficie dell'epidermide e favorisce il mantenimento del calore corporeo. Anche il naso si è evoluto in funzione del clima estremamente rigido. Le cavità nasali sono più larghe delle nostre per contenere più capillari e muco e quindi riscaldare e umidificare l'aria. In tal modo si evitano lesioni ai fragili tessuti interni.Questa combinazione di caratteristiche fa di quella di Neanderthal la prima specie umana specificamente adattata ad un clima freddo. L'esistenza che conducono è tra le più dure che l'uomo abbia mai dovuto sopportare, ma questi gruppi sono bene organizzati per la sopravvivenza. Il loro piccolo clan è tenuto unito da legami molto forti, e l'impatto sulle risorse ambientali è limitato. Per proteggersi dal gelo usano le pelli di animali cacciati che puliscono e usano come abiti. Per prima cosa il Neanderthal separa la pelle dal grasso e dai tendini servendosi di un affilato raschiatoio di selce. Usa i denti come una morsa: la conformazione del volto, molto prominente, consente una ripartizione uniforme dello sforzo su tutto il cranio. I denti sono consumati fino alla radice dall'uso prolungato negli anni soprattutto per ammorbidire le pelli da indossare. La caverna è il centro del loro mondo. Entro queste pareti dormono, mangiano, macellano la carne . Gli scarti e i rifiuti sparsi sul pavimento delle caverne neandertaliane sono poi stati sepolti e, col passare del tempo, si sono fossilizzati, diventando così reperti preziosissimi che hanno rivoluzionato le nostre conoscenze su questi nostri antenati. Quello dell'infanzia è il periodo più difficile. Quasi la metà dei reperti fossili neanderthaliani è costituita da bambini al di sotto degli 11 anni. A cinque anni d'età, un bambino ha appena terminato il periodo di allattamento eppure il suo cervello ha una grandezza pari a quella di un adulto dei giorni nostri. Ha capacità fisiche molto sviluppate.Ed è giusto che sia così: in un ambiente come questo, o si cresce in fretta o si muore. Non meno precaria è la vita dei membri più anziani:al massimo 40 anni è la vita, infortuni e fatiche pesano sul suo corpo accelerandone l'invecchiamento. Le dimensioni delle caverne neanderthaliane e i resti che vi sono stati scoperti indicano che quegli uomini vivevano in gruppi molto piccoli, probabilmente non più grandi di 25 individui e talvolta addirittura composti da soli otto membri; un numero abbastanza ridotto da impedire una pressione eccessiva sulle scarse risorse ambientali ma troppo piccolo per garantire la sopravvivenza della specie senza qualche tipo di interazione con altri gruppi. Il fatto che gli uomini di Neanderthal fossero territoriali porta a pensare che i loro nuclei fossero di tipo patriarcale, organizzati intorno a padri, fratelli e figli maschi. Probabilmente le femmine non rimanevano per tutta la vita nel gruppo dove erano nate, ma passavano da un clan all'altro. Per sopravvivere tanto a lungo, la specie di Neaderthal deve aver per forza adottato lo scambio delle femmine. Alcuni di questi scambi dovevano essere volontari. Ma in una società così chiusa è probabile che alcuni contatti fossero forzati e violenti. Compared with Holocene humans the bony labyrinth of Neanderthals can be characterized by an anterior semicircular canal arc which is smaller in absolute and relative size, is relatively narrow, and shows more torsion. The posterior semicircular canal arc is smaller in absolute and relative size as well, it is more circular in shape, and is positioned more inferiorly relative to the lateral canal plane. The lateral semicircular canal arc is absolutely and relatively larger. Finally, the Neanderthal ampullar line is more vertically inclined relative to the planar orientation of the lateral canal. The functionally important arc sizes of the Neanderthal semicircular canals may reflect a pattern of head movements different from that of modern humans, possibly related to aspects of locomotor behaviour and the kinematic properties of their head and neck. Utricolo*e*Sacculo* L utricolo forma ovoidale è lungo 3-4 mm, situato nella parte superiore del vestibolo; riceve lo sbocco dei canali semicircolari e medialmente presenta l orifizio di imbocco del ramo utricolare del dotto endolinfatico. Nella parte mediale dell utricolo si trova una zona discoidale in cui l epitelio di rivestimento si differenzia in cellule recettrici e in cellule di sostegno. La zona prende il nome di macula dell utricolo e in essa sono accolti i recettori neurosensoriali. La macula dell utricolo è posta sul piano orizzontale. Il sacculo è più piccolo dell utricolo ed è situato al di sotto di questo; presenta medialmente l orifizio d imbocco del dotto endolinfatico e inferiormente l orifizio del canale reuniente che lo collega al condotto cocleare. Il ramo utricolare e quello sacculare del dotto endolinfatico si uniscono nel canale endolinfatico che termina nel sacco endolinfatico . Anche nel sacculo si trova una struttura chiamata macula del sacculo composta da cellule neurosensoriali. La macula del sacculo è posta sul piano verticale. Le macule non sono sensibili alle correnti endolinfatiche The maculae in mammals are covered with otoconia or statoconia, which are calcite crystals, a cal-cium carbonate structure with a specific weight of 2.95 grams per cubic centimeter (Parker, 1980). The shape of the otoconia is mostly hexagonal, but variations in shape exist. The size of the otoconia can vary from 3 to 30 µm and regional differences exist in both the utricle and the saccule (Lim et al. 1973). The underlying structure is called the otolith or gelatinous membrane. Macula del sacculo Macula dell utricolo Disposizione dell epitelio sensoriale Le vie vestibolari Le afferenze labirintiche tramite il nervo vestibolare penetrano nel tronco encefalico a livello della fossetta laterale del bulbo e si distribuiscono al complesso dei nuclei vestibolari. Questo complesso del tronco encefalico è composto da quattro nuclei principali (superiore, mediale, laterale, discendente). I nuclei vestibolari sono interconnessi tramite fibre commisurali, che per la maggior parte sono mutuamente inibitorie. Le connessioni commisurali permettono lo scambio di informazioni tra i nuclei vestibolari dei due lati con quelle visive. I nuclei vestibolari integrano le afferenze vestibolari ipsilaterali e controlaterali con quelle propriocettive, corticali, cerebellari, al fine di controllare le uscite motorie complesse sia involontarie riflesse che volontarie. Vestibular connections for the vestibulo-ocular reflex Vie Vestibolo spinali IL*NISTAGMO* Il Nistagmo è un movimento involontario, ritmico e ripetitivo di uno o entrambi i bulbi oculari. È composto di una fase lenta e di una fase di correzione rapida. La fissazione visiva lo inibisce. Quest'ultimo deriva da uno sbilanciamento nella funzionalità degli organi vestibolari dei due lati. La fase lenta è in direzione del lato ipovalente (abbiamo visto che nel caso di una rotazione orizzontale del capo verso sinistra, la cupola si muove in direzione ampullifuga a destra e ampullipeta a sinistra e quindi il canale ipofunzionale è il destro, mentre il movimento compensatorio dei bulbi oculari avverrà verso destra). Il nistagmo può avere diverse direzioni: • orizzontale • verticale • obliquo • torsionale Può essere distinto in: • nistagmo spontaneo • nistagmo evocato - provocato. Metodi per studiare il nistagmo Occhiali di Frenzel Video-oculografia a raggi infrarossi. video E possibile valutare il piano spaziale del nistagmo, la sua frequenza , la durata e, in termini molto precisi, l ampiezza delle scosse (ampie o piccole), la loro morfologia e la loro regolarità. Nistagmo spontaneo Il nistagmo deve essere ricercato con il paziente in posizione seduta e con lo sguardo rivolto in avanti; successivamente viene ricercato chiedendo al paziente di lateralizzare lo sguardo verso destra e verso sinistra. Poiché il nistagmo spontaneo viene facilmente inibito dalla fissazione è utile ricercarlo facendo indossare al paziente occhiali con lenti biconvesse di 20 diottrie (occhiali di Bartels o di Frenzel se illuminati), che eliminano l interferenza visiva e consentono di meglio decelare un nistagmo spontaneo. Nelle patologie periferiche il nistagmo spontaneo si presenta ritmico, regolare e diretto sul piano orizzontalerotatorio mentre nelle patologie centrali può presentarsi irregolare come ritmo e come morfologia delle scosse e può presentare direzione obliqua o verticale. VERTIGINE PAROSSISTICA POSIZIONALE BENIGNA VPPB E una malattia alla cui base vi la presenza di depositi endolinfatici all interno dei canali semicircolari e che si caratterizza con episodi parossistici di vertigine oggettiva in seguito a movimenti del capo. E la più comune causa di vertigine periferica e, forse, la più comune causa di vertigine in assoluto. Si ritiene che abbia una prevalenza pari a circa 150 casi ogni 100.000 per anno ma è verosimile che tale valore sottostimi la reale frequenza della malattia. Il reperto istologico è caratterizzato dalla presenza, nell endolinfa, di corpuscoli con peso specifico superiore a quello dell endolinfa stessa. L ipotesi più accreditata è che si tratti di otoliti staccatisi dalla macula dell utricolo o del sacculo . Vertigine parossistica posizionale OTOLITI L etiologia è nella maggior parte dei casi idiopatica. Nel 10% circa dei casi la malattia si instaura in seguito ad un trauma cranico (che favorirebbe il distacco degli otoliti). Talvolta si associa ad altre malattie (vascolari, virali o in patologie dell orecchio interno e medio). Può insorgere alcuni giorni dopo una nevrite vestibolare (sindrome di Lindsay-Hemenway); in questi casi si ritiene che alla base vi sia una sofferenza ischemica a carico dell arteria vestibolare anteriore. E caratterizzata da una vertigine acuta, intensa, parossistica (10-40 ), che si manifesta in seguito ai movimenti del capo (tipicamente coricarsi o alzarsi dal letto, girarsi su un fianco, guardare in alto o chinarsi in avanti). Dopo la vertigine il paziente ritorna subito ad una condizione di benessere (in certi casi può persistere nausea). La durata della malattia è variabile; normalmente persiste per alcune settimane ma vi sono forme che durano poche ore e forme che persistono per diversi mesi con momenti di quiescenza. Vertigine parossistica posizionale Classificazione eziopatogenetica: • primitiva o idiopatica • secondaria Classificazione topografica: • CS verticali sup emicanale ampollare emicanale non ampollare crus comune post • CS orizzontale emicanale ampollare emicanale non ampollare emicanale ampollare emicanale non ampollare Vertigine parossistica posizionale FISIOPATOLOGIA Vertigine parossistica posizionale Manovra diagnostica di Dix-Hallpike Vertigine parossistica posizionale CARATTERISTICHE DEL NyPP Latenza Piano Durat faticabilità spaziale a CSP 3-10 sec Verticalerotatorio 8-30 sec CSL 0-5 sec orizzontale 1-4 min si no Vertigine parossistica posizionale Manovra liberatoria di Semont Vertigine parossistica posizionale Manovra liberatoria di Parnes e Price-Jones MANOVRA&DI&PARNES&E& PRICE:JONES& MANOVRA&DI&PARNES&E& PRICE:JONES& DOMANDE D ESAME 1. Il reperto istopatologico della VPPB ? 2. Tra le malattie vertiginose quale la più frequente ? 3. Lo scopo delle manovre liberatorie ? 4. il nistagmo nella VPPB ? MALATTIA DI MENIERE Malattia alla cui base vi è verosimilmente un idrope endolinfatico con distensione del labirinto membranoso (Vasama e Linthicum, 1999). MALATTIA DI MENIERE SINTOMATOLOGIA DISTURBI UDITIVI - senso di ovattamento auricolare - ipoacusia - acufeni - sintomatologia fluttuante MALATTIA DI MENIERE SINTOMATOLOGIA VERTIGINE - episodi acuti - vertigine oggettiva - durata di alcune ore - seguiti da immediato benessere Mean frequency of episodes of vertigo per year of Meniere's disease evolution Perez-Garrigues, H. et al. Arch Otolaryngol Head Neck Surg 2008;134:1149-1154. Copyright restrictions may apply. Mean frequency of grade 1 (20 minutes to 2 hours) and grade 2 (2-6 hours) episodes of vertigo (A) and grade 3 (>6 hours) episodes (B) per year of disease evolution Perez-Garrigues, H. et al. Arch Otolaryngol Head Neck Surg 2008;134:1149-1154. Copyright restrictions may apply. La frequenza di forme bilaterali sembra essere direttamente proporzionale rispetto alla durata della malattia. MALATTIA DI MENIERE FORME PARTICOLARI DROP ATTACKS OTOLITICI DI TUMARKIN (1936) - cadute improvvise, associate a senso di essere spinti indietro, senza perdita di coscienza, di breve durata (meno di 1 ); - sono dovuti ad idrope endolinfatico localizzato al sacculo ed all utricolo (organi maculari); - si può rivelare come prima manifestazione o più spesso nelle forme avanzate; - l incidenza è stata valutata nel 5-7% dei casi.. Manfrin & Miceli, 2003; Ozeki et al, 2008. Neurite vestibolare