numero 23 Maggio 2013 - Patriarcato latino di Gerusalemme
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numero 23 Maggio 2013 - Patriarcato latino di Gerusalemme
GERUSALEMME n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e N u m e ro 2 3 Maggio 2013 Patriarcato Latino di Gerusalemme www.lpj.org P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel : +972 2 628 23 23 Fax : +972 2 627 16 52 Media office: [email protected] Patriarcato Latino di Gerusalemme è su: STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO BEIT JALA — 2013 Editoriale Le lacrime di Cremisan Olive, uva e sole. Piccolo paradiso della Palestina, la Valle di Cremisan - sito agricolo di 170 ettari – si estende a nord-ovest di Betlemme, in Cisgiordania. Ma questo bel paesaggio bucolico sta cambiando, avvolto dal buio. Il verdetto è stato emesso. Lo Stato di Israele continua la costruzione della sua “barriera di sicurezza”. Essa taglia in due la valle di Cremisan. Vale a dire priva la parrocchia di Beit Jala dei suoi terreni, separando il convento delle salesiane da quello dei salesiani, lasciando ognuno da una parte del muro. Le terre che il muro va a confiscare facendole passare in territorio israeliano sono coltivate da vigneti. La comunità salesiana coltiva le sue colline dal 1891 e dall’uva raccolta viene prodotto un vino famoso. La denuncia degli agricoltori di Cremisan risale al 2006. Invano. Dopo 7 anni di procedure, la commissione speciale d’appello israeliana, pronunciandosi sulle confische di terre, ha respinto i ricorsi presentati dai proprietari dei terreni di Cremisan, nonché dalla Società di San Yves, che opera per difendere i diritti umani a Gerusalemme, dipendendo dal Patriarcato Latino, e che rappresenta le suore salesiane. “Ci sentiamo minacciati vedendo molta nostra terra confiscata dall’occupazione militare israeliana che ha già iniziato a costruire il ‘famoso muro’ annettendo la terra palestinese”. Quale è il motivo di fondo di questa lettera, se non una richiesta di aiuto degli abitanti del paese? L’amarezza per la divisione fisica di una comunità religiosa, per il progressivo isolamento degli abitanti di Betlemme e per la confisca delle loro terre attraverso il muro di sicurezza israeliano cresce fino alle lacrime. Come vivranno le generazioni future? Che sviluppo economico, che spazio di libertà? Oggi, i cristiani palestinesi ripongono la loro speranza nel Papa, che martedì 30 aprile ha ricevuto in Vaticano il Presidente israeliano Shimon Peres, che i redattori della lettera considerano come “uno dei principali autori della politica israeliana di colonizzazione della Palestina occupata”. Fatto compiuto L’ultimo ricorso possibile sarà quello di rivolgersi alla Corte Suprema israeliana. È quanto chiede apertamente il Patriarca Latino Fouad Twal, a nome dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, in un comunicato del 29 aprile, evidenziando, nei confronti della decisione israeliana, come di fatto “l’espropriazione dei terreni non aiuti la causa della pace e non rafforzi la posizione dei moderati”. Nel comunicato si chiede il rispetto reciproco e la legittimità internazionale. Si chiede altresì alle autorità israeliane di modificare il percorso del muro: “Siamo amareggiati da questa ingiusta decisione che invoca il bisogno di sicurezza d’Israele, ma anche la difficoltà di cambiare il percorso della parte già costruita del muro, che ci pone davanti al fatto compiuto”. E conclude: “Facciamo notare che il fatto compiuto non può divenire fonte di un nuovo diritto”. Senza dubbio il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas non mancherà di sollevare la questione quando anch’egli sarà ricevuto in Vaticano. Christophe Lafontaine PA G . 2 Il Cardinale di Boston in pellegrinaggio in Terra Santa Il Cardinale Seán O’Malley, Arcivescovo di Boston (USA), è giunto in pellegrinaggio in Terra Santa dall’8 al 15 aprile con un gruppo di sacerdoti tra cui numerosi Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. Durante il suo soggiorno in Terra Santa il Cardinale è stato nominato da Papa Francesco tra i 9 saggi che lo consiglieranno sul governo della Chiesa. Il Patriarca apprezza i risultati di Salam Fayyad Mercoledì 24 aprile 2013 Sua Beatitudine il Patriarca Latino di Gerusalemme ha reso omaggio a Salam Fayyad, Primo Ministro palestinese dimissionario, per i risultati ottenuti e per il bene compiuto a favore delle Chiese cristiane. Il Patriarca si è recato dal Primo Ministro a Ramallah, accompagnato da una delegazione composta da S.E. Mons. William Shomali, Vescovo ausiliare per la Palestina e da Don George Ayoub, Cancelliere del Patriarcato latino. Le “sentinelle” per la famiglia riunite a Gerusalemme Come a Parigi, dovunque in Francia e sempre di più all’estero, anche a Gerusalemme sono state organizzate delle riunioni spontanee per opporsi alla legge Taubira che autorizza il matrimonio alle coppie omosessuali in Francia. Mons. William Shomali, Vescovo ausiliare per Gerusalemme, esprime “la sua ammirazione per i giovani e per i meno giovani che manifestano in silenzio, pacificamente e con dignità per difendere una causa nobile: quella della protezione della famiglia e dei diritti del bambino”. Una nuova Priora per le Benedettine di Abu Gosh La comunità benedettina dei monaci e delle monache oblate di Abu Gosh ha la gioia di annunciare l’elezione della nuova Priora – M. Marie Baptiste Rémy – avvenuta domenica 21 aprile 2013. Sua Beatitudine il Patriarca Latino di Gerusalemme ha indirizzato “le sue felicitazioni e l’assicurazione della sua preghiera nell’attesa di poter accogliere con gioia la comunità di Abu Gosh in Patriarcato”. n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi: Attualità inTerra Santa La Terra Santa nel cuore del Papa Il 15 aprile 2013 il Santo Padre ha ricevuto S.B. Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme, assieme ad una delegazione composta dai suoi vicari per Israele, Palestina, Giordania e per la comunità di lingua ebraica di Terra Santa. Sono stati ricevuti da Papa Francesco anche il nuovo arcivescovo di Tunisi ed alcuni sacerdoti del Patriarcato Latino. Questo incontro è stato innanzitutto un’occasione per il Patriarca e per la delegazione da lui guidata di riaffermare la comunione con il nuovo successore di San Pietro e con la Chiesa universale, portando le preghiere dei fedeli di Terra Santa al nuovo Papa. Naturalmente la delegazione patriarcale ha anche chiesto a Papa Francesco di pregare per la Terra Santa affinché i cristiani che vi vivono possano continuare ad abitare nei luoghi dove visse Gesù. I fedeli di Terra Santa hanno appena appreso da un recente studio che la percentuale dei cristiani in Palestina si è ridotta della metà in 13 anni, passando dal 2 al 1% tra il 2000 e il 2013. Inoltre Gerusalemme, che nel 1948 contava 27 000 cristiani, ha visto diminuire il loro numero a circa 5000. È quanto rivela lo studio del professor Hanna Issa pervenuto all’Agenzia Fides. L’autore è un cristiano palestinese, docente di diritto internazionale e segretario generale del Comitato islamo-cristiano per la tutela di Gerusalemme e dei luoghi santi. La diminuzione sarebbe dovuta in gran parte ai fenomeni dell’emigrazione e a dei tassi di crescita demografica molto meno elevati di quelli riscontrati nella popolazione musulmana. Lo studio del professor Issa indica – secondo l’Agenzia Fides – che attualmente i cristiani presenti nei Territori palestinesi sono 47.000 mentre 110.000 vivono nelle regioni dove nel 1948 si costituì lo Stato d’Israele. Christophe Lafontaine Shimon Peres invita il Papa in Israele Martedì 30 aprile il Presidente israeliano Shimon Peres ha invitato Papa Francesco in Israele. “Mi auguro di vederLa a Gerusalemme, non solo io, ma tutto Israele”, ha dichiarato al Sommo Pontefice con il quale ha avuto un’udienza privata in Vaticano. Facciamo notare che il Patriarca Fouad Twal aveva già rivolto al Papa tale invito subito dopo la sua elezione. Senza essere confermata, una visita congiunta del Papa e del Patriarca ortodosso Bartolomeo ai Luoghi Santi cristiani nel 2014 è stata menzionata più volte dopo l’elezione, come occasione per celebrare il cinquantesimo anniversario della storica visita di Paolo VI e del Patriarca Atenagora a Gerusalemme nel 1974. Secondo un comunicato del servizio di informazione del Vaticano, l’incontro ha permesso di affrontare i conflitti del Medio Oriente. Secondo il comunicato “Si è auspicata una pronta ripresa dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi affinché, con decisioni coraggiose e disponibilità da ambedue le Parti, nonché con il sostegno della comunità internazionale, si possa raggiungere un accordo rispettoso delle legittime aspirazioni dei due Popoli e così contribuire risolutamente alla pace e alla stabilità della Regione”. Durante l’incontro “Non è mancato un riferimento all’importante questione della Città di Gerusalemme. Si è manifestata particolare preoccupazione per il conflitto che affligge la Siria”. Il Presidente dello Stato d’Israele e Papa Francesco hanno anche ricordato “i notevoli progressi fatti dalla Commissione bilaterale di lavoro, impegnata nell’elaborazione di un Accordo su questioni di interesse comune tra lo Stato d’Israele e la Santa Sede”. Temi ricorrenti dei negoziati quelli relativi alle questioni economiche e fiscali della Chiesa Cattolica in Terra Santa. Alla fine dell’udienza privata di una trentina di minuti il Capo di Stato israeliano ha offerto a Papa Francesco una bibbia in ebraico e inglese. Christophe Lafontaine a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 3 Diocesi: Attualità inTerra Santa Coloni ebrei occupano illegalmente un eremitaggio cristiano a Taybeh Venerdì 19 aprile 2013 dei coloni hanno occupato un piccolo eremitaggio, con annessa una cappella, costruito sul terreno appartenente al Patriarcato latino di Gerusalemme nei pressi della città di Taybeh. Sabato 20 aprile S.E. Mons. William Shomali, Vescovo ausiliare per la Palestina, si è recato sul posto in compagnia dei sindaci di Taybeh e di Deir Jarir per denunciare tale provocazione e raccogliere le prime testimonianze. L’occupazione dei coloni – probabilmente originari della vicina colonia di Ofra – non è stata che provvisoria, ma sufficientemente lunga da costituire una provocazione innalzando sul sito la bandiera israeliana. E’ grazie ad un gruppo di giovani, cristiani e musulmani, riuniti insieme, che l’occupazione illegale dell’eremitaggio (disabitato da 1 anno) non si è prolungata. Mons. Shomali, che si è recato sul posto l’indomani dell’episodio per condannare l’atteggiamento dei coloni, dice di “aver ammirato il coraggio e l’unità dei giovani che sono intervenuti per far fronte agli aggressori e per impedire l’espropriazione”. Il Ve- scovo aggiunge di aver anche “apprezzato i buoni rapporti esistenti tra i due sindaci di Taybeh e del villaggio vicino di Deir Jarir che hanno permesso di difendere i diritti storici degli abitanti di Taybeh”. Taybeh è una piccola città della Cisgiordania sotto l’amministrazione dell’Autorità palestinese, situata a circa 30 km a nord di Gerusalemme e a 12 km a nordest di Ramallah. Essa ha la particolarità di essere, fin dai primi tempi della Chiesa, una località interamente cristiana. In seguito all’episodio, Mons. Shomali ha ricordato all’Agenzia Fides che “la legge dello Stato d’Israele considera come illegali le occupazioni di terreni e di proprietà altrui”. Taybeh è altrimenti molto conosciuta per la commercializzazione di lampade a olio vendute nel mondo intero e per la produzione e la vendita della famosa birra di Taybeh. Tra poco verrà inaugurata una radio cristiana – la cui apparecchiatura è stata offerta dalla Conferenza Episcopale Italiana. L’antenna è già stata fissata sul campanile della chiesa. Christophe Lafontaine Primo patto di amicizia tra cristiani e musulmani a Betfage Lunedì 22 aprile, Mons. Shomali, il Vescovo ausiliare per Gerusalemme, si è recato a Betfage sul Monte degli Ulivi per sottoscrivere, con il Gran Mufti di Gerusalemme, un patto di amicizia tra gli abitanti di un complesso residenziale cristiano costruito dalla Custodia di Terra Santa e i loro vicini musulmani. Si tratta del primo esempio del genere. Un centinaio di partecipanti si sono riuniti al “Club of Mount of Olives” nel quartiere di Betfage per assistere ad un evento inusuale. Un patto di amicizia firmato da S.E. Mons. Shomali, Vescovo di Gerusalemme, da Muhammed Hussein, il Gran Mufti di Gerusalemme, Adnan Husseini, il Governatore di Gerusalemme e P. Ibrahim Faltas, Economo della Custodia di Terra Santa. I firmatari rappresentavano, da una parte, le 63 famiglie residenti nel complesso residenziale di Betfage e, dall’altra, i vicini musulmani. La finalità di un tale patto è doppia: prevenire ogni episodio di violenza tra vici- ni, come ce ne sono stati, a due riprese, negli ultimi otto mesi, e rendere concreta una volontà di buon vicinato. Non si tratta poi solamente di un gesto altamente simbolico, visto che in seguito a questa sottoscrizione è nato un Comitato di coordinamento. I suoi membri avranno la missione di sorvegliare la concreta realizzazione del patto e di intervenire in caso di litigio per trovare la migliore soluzione per tutti. Questa bella iniziativa è nata da qualche leader musulmano del quartiere che era intervenuto durante le precedenti contrapposizioni. Ciascuno dei firmatari di ieri ha pronunciato un discorso sostenendo l’importanza del buon vicinato, dell’accettazione dell’altro e insistendo sui valori dell’amicizia. Il Gran Mufti ha anche affermato, in una dichiarazione di grande apertura sulle relazioni con i cristiani, di poter vendere, in quanto musulmano, dei terreni ai cristiani. Amélie de La Hougue PA G . 4 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi: Attività pastorali e vita liturgica Esumazione della Beata Marie-Alphonsine Venerdì 5 aprile 2013 nella chiesa di Nostra Signora del Rosario di Gerusalemme ha avuto luogo il trasferimento delle spoglie della Beata Marie-Alphonsine in presenza del Patriarca latino, S.B. Mons. Fouad Twal, e di tutti gli esperti che partecipano da vicino alla causa di canonizzazione della fondatrice delle Suore del Rosario. Solennemente e con molta emozione si è svolta, nella chiesa di Nostra Signora del Rosario, l’esumazione del corpo di Marie-Alphonsine, beatificata tre anni fa, il 22 novembre 2009. Il riconoscimento del corpo fa parte delle tappe necessarie nel corso della beatificazione o della canonizzazione di una persona, al fine di evitare false devozioni, il traffico delle reliquie e per essere sicuri che le spoglie appartengano veramente al santo. L’esumazione permette in secondo luogo ai fedeli di pregare davanti alle spoglie della persona. L’evento ha avuto luogo in mattinata, in presenza del Patriarca, Sua Beatitudine Fouad Twal, di S.E. Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale per Israele e Giudice delegato nella causa di canonizzazione della Beata, di S.E. Mons. Shomali, di S.E. Mons. Bathish e di Madre Iness Al-Yacoub, Superiora Generale delle Suore del Rosario. Erano altresì presenti Don Emile Salayta, promotore di giustizia, il Sig. Khader Habash, notaio, P. Francesco Ricci, domenicano e postulatore della causa per la Congregazione delle Cause dei Santi, S.E. Mons. Giuseppe Lazzarotto, Nunzio apostolico per Israele ed una commissione di medici ed esperti. Le reliquie, trasferite in un’urna sotto lo sguardo e l’approvazione degli esperti, resteranno nella chiesa di Nostra Signora del Rosario. Nel pomeriggio, la stessa delegazione si è recata presso il salone del Patriarcato Latino di Gerusalemme per assistere alla chiusura ufficiale del dossier d’inchiesta sulla beata. Chiuso e sigillato esso verrà portato in Vaticano, alla Congregazione delle Cause dei Santi, tramite P. Francesco Ricci, postulatore della causa della Beata. Secondo le parole del Patriarca Fouad Twal “Madre Marie-Alphonsine è un’illustrazione profonda, araba e gerosolimitana, un’illustrazione splendida del Vangelo di Cristo”. Per questo molti sperano che un giorno sarà proclamata santa. Amélie de La Hougue Centro Internazionale della Famiglia a Nazareth: la conclusione dei lavori è prevista nel 2016 Presentato a Roma il 16 aprile 2013, il progetto del Centro Internazionale per la Famiglia, che verrà realizzato nel 2016 a Nazaret (Israele), è sostenuto da una Fondazione Vaticana e dal Rinnovamento carismatico italiano. Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo è stato invitato a partecipare alla conferenza stampa e a parlare a nome del Patriarca latino di Gerusalemme e in quanto Vescovo e Vicario patriarcale a Nazaret. Il Centro dovrebbe entrare in funzione prima della fine dei lavori che avranno inizio entro breve tempo, come annunciato da Mons. Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e da Salvatore Martinez, Presidente nazionale italiano del movimento Rinnovamento nello Spirito Santo, entrambi responsabili del progetto. “Dopo lunghi e non facili accordi con le autorità ecclesiastiche, civili e politiche in Israele, siamo infine pervenuti all’approvazione del progetto esecutivo”, ha spiegato Mons. Vincenzo Paglia. Invitato a partecipare alla conferenza stampa, Mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale a Nazaret, è riandato, come testimone, all’itinerario storico del progetto. In effetti, la Fondazione Vaticana “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth”, dotata di personalità canonica e civile vaticana dal 15 ottobre 2012, è nata ufficialmente lo scorso 18 gennaio. La vocazione della Fondazione “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth” è di divenire un luogo di formazione alla spiritualità familiare cattolica, alla pastorale familiare, ed allo stesso tempo un osservatorio di studio della pastorale familiare in Medio Oriente senza dimenticare il sostegno alle famiglie in difficoltà della regione e in primo luogo di Terra Santa (l’assistenza materiale verrà fatta per mezzo di fondi raccolti internazionalmente). Mons. Marcuzzo ha insistito sull’importanza di questo Centro come un’occasione in più per Nazaret “di comunicare a tutte le famiglie e soprattutto alle famiglie di pellegrini il messaggio attuale della Sacra Famiglia di Nazareth: la santità, la bellezza e l’importanza della famiglia”. Christophe Lafontaine Solenne congedo da Claudette Habesh Mercoledì 24 aprile, al Notre-Dame Center di Gerusalemme, i Vescovi Latini di Gerusalemme hanno desiderato dire “arrivederci” a Claudette Habesh, Segretaria Generale dimissionaria della Caritas Gerusalemme dopo quasi 26 anni di fedele servizio. Al suo posto è stato nominato Don Raed Abusahlieh. Il seminario di Beit Jala ha celebrato la Cinquantesima Giornata delle vocazioni Domenica 21 aprile, quarta domenica di Pasqua, la Chiesa ha celebrato la Cinquantesima Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni. Due giorni prima il Seminario di Beit Jala aveva organizzato per i giovani una serata di preghiere e di canti per le vocazioni religiose e sacerdotali. Consegna dei diplomi alla scuola della Santa Famiglia a Gaza Lunedì 22 aprile 2013 S.E. Mons. Marcuzzo, accompagnato da Don Hijazin, Direttore Generale delle scuole del Patriarcato latino in Palestina e Israele, ha partecipato alla consegna dei diplomi agli allievi della scuola della Santa Famiglia, la migliore scuola di Gaza. Le novizie delle Suore del Rosario al Patriarcato Latino Alcune novizie e postulanti della Congregazione delle Suore del Rosario, accompagnate dalla loro responsabile, Sr. Gretta Oazi, si sono recate il 9 aprile al Patriarcato Latino per incontrare S.E. Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme. E’ stata un’ occasione per parlare di Don Tannus, cofondatore della congregazione, a quel tempo Cancelliere del Patriarcato latino. a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 5 La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo Quali speranze dopo la visita di John Kerry? S.E. Mons. Shomali analizza la visita del capo della diplomazia americana in Israele e nei Territori palestinesi. Il Segretario di Stato americano ha infatti appena terminato un viaggio di tre giorni (dal 7 al 9 aprile 2013) al fine di esaminare i mezzi per rilanciare i negoziati di pace sospesi dal settembre 2010. Quali le novità?“Il Segretario di Stato John Kerry è motivato e serio. Non è giunto qui per un viaggio. Sembra aver coscienza della necessità della pace in Terra Santa per l’equilibrio globale della regione”, commenta S.E. Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme. La visita del capo della diplomazia americana è arrivata dopo il rinnovarsi delle tensioni e dei malcontenti nei Territori palestinesi in seguito al decesso in carcere di un palestinese ammalato. Il Vescovo di Gerusalemme sa però che “l’Autorità palestinese non vuole in nessun modo dei sollevamenti popolari violenti. Una terza intifada distruggerebbe ogni possibilità di pace”. Mons. Shomali esprime una doppia tensione interna nel paese: “Da una parte”, dice, “prevedo che gli sforzi di John Kerry si concluderanno con un sentimento di frustrazione come è già accaduto in diverse altre visite di politici prima di lui. D’altra parte, aggiunge il Vescovo, siamo mossi da una speranza interiore positiva. Non sappiamo quando la pace verrà, ma sappiamo che un giorno verrà. La nostra preghiera (quella dei cristiani come quella dei non cristiani) è tesa a questo obiettivo e riconosciamo il ruolo dei politici come mediatori”. Sforzi e sacrifici Lunedì 8 aprile, John Kerry ha valutato che la pace è possibile rispettando “il bisogno di sicurezza di Israele” e “le aspirazioni ad uno Stato” dei Palestinesi. Per questo John Kerry e Bernjamin Netanyahu hanno concordato di “fare il loro dovere nelle prossime settimane”, come dichiarato dal Segretario di Stato americano. Il Primo Ministro israeliano si è detto da parte sua “determinato non solo a riprendere il processo di pace con i Palestinesi, ma anche a fare uno sforzo serio per mettere fine a questo conflitto una volta per tutte”. Ma se gli Israeliani e i Palestinesi rimangono fermi sulle loro posizioni, il minimo progresso rimane impossibile e le opzioni della diplomazia americana rimangono limitate. La pace non si realizzerà che a prezzo di sforzi e di sacrifici. E’ in questo senso che un centinaio di leaders ebrei americani hanno fatto appello a Benyamin Netanyahu perché si impegni per la pace. Essi hanno indirizzato al Primo Ministro israeliano una lettera datata 3 aprile 2013 (sotto il patrocinio dell’organizzazione Israel Policy Forum) esortandolo a prendere delle “misure di fiducia concrete destinate a mostrare l’impegno di Israele a favore della soluzione di due Stati per due popoli al fine di risolvere il conflitto israelo-palestinese”. I firmatari della lettera domandano al Primo Ministro d’Israele di “lavorare in stretta collaborazione con il Segretario di Stato per elaborare delle iniziative pragmatiche, compatibili con il bisogno di sicurezza di Israele, e che manifestino la disponibilità di Israele a fare dolorosi sacrifici territoriali per il bene della pace”. Essi sperano che questa iniziativa solleciti “i leader palestinesi a compiere passi altrettanto costruttivi, tra cui, soprattutto, un rapido ritorno al tavolo dei negoziati”. Mons. Shomali annuncia che “questa lettera avrà il suo peso e potrà aiutare John Kerry nella sua missione”. Il Vescovo di Gerusalemme spera che “Se John Kerry otterrà il congelamento delle colonie, allora sì, ciò sarà incoraggiante per ravvivare i negoziati di pace”. Christophe Lafontaine Sessanta persone alla “grande marcia di Emmaus” Lunedì 1 aprile 2013, di buon mattino, una sessantina di pellegrini sono partiti alla volta di Emmaus-Nicopolis per 8 ore di marcia. All’arrivo, una messa solenne ed un’accoglienza calorosa e rinfrescante sono state preparate dalla Comunità delle Beatitudini. La Chiesa ha affidato nel 1993 a questa comunità l’animazione e la custodia del luogo santo. Quarto ritiro delle famiglie a Cipro Sabato 30 marzo si è svolto a Paphos, presso la parrocchia cattolica latina di San Paolo, il quarto ritiro delle famiglie. Circa 160 persone hanno partecipato a questo ritiro. Portare in carcere la gioia della Pasqua Giovedi Santo Papa Francesco ha celebrato la liturgia in un carcere lavando i piedi dei detenuti. Durante la settimana di Pasqua il team della pastorale carceraria ha avuto il privilegio di celebrare la Buona Novella con i detenuti cattolici nel carcere di Ayalon (Ramleh). Festa della Divina Misericordia a Tel Aviv Sabato 6 aprile 2013 la Cappella della Divina Misericordia a sud di Tel Aviv ha celebrato la sua festa patronale. La messa è stata celebrata da S.E. Mons. William Shomali, Vicario Generale del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Gerusalemme ha celebrato la Domenica della Divina Misericordia Domenica 7 aprile 2013, seconda domenica di Pasqua, sacerdoti, religiosi e laici si sono riuniti presso la Concattedrale del Patriarcato latino a Gerusalemme, per celebrare la Domenica della Divina Misericordia. Conclusione del corso di preparazione al matrimonio a Ramallah Sedici coppie di fidanzati della regione di Ramallah si sono preparati al matrimonio durante 8 incontri. S.E. Mons. Shomali, Vescovo ausiliare per la Palestina, ha presieduto l’ultimo incontro, tenutosi l’11 aprile e dedicato all’aspetto liturgico della celebrazione stessa dei futuri matrimoni. PA G . 6 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Progetti del Patriarcato Latino Rinnovata la canonica della chiesa “Madre di tutte le parrocchie di Amman” Il Patriarcato Latino di Gerusalemme ha appena completato, un paio di mesi fa, il rinnovo della canonica della parrocchia più antica e più grande di Amman, a Misdar, grazie alle donazioni del Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. Diamo uno sguardo ravvicinato alla parrocchia di Cristo Re, “la madre di tutte le parrocchie di Amman”. La Parrocchia di Al Misdar è la prima e una delle più grandi parrocchie di Amman. È stata fondata nel 1924. La sua chiesa, dedicata a Cristo Re, è stata costruita nel 1928 e la canonica attuale, situata nella parte posteriore, risale al 1952. Secondo il parroco attuale, Don Riad Hejazin, la casa non era mai stata seriamente rinnovata fin dalla sua costruzione ed era urgente provvedervi. Il cantiere, prolungatosi per un periodo di sei mesi, è stato portato a termine alla fine del 2012. Grazie all’aiuto del Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, l’equipe del Patriarcato Latino ha potuto completamente rinnovare l’intera canonica, dentro e fuori, con verifica e miglioramento del sistema elettrico e di riscaldamento, con la messa a nuovo del sistema di approvigionamento idrico, con la costruzione al secondo piano di una nuova camera e bagno, con il lavoro di manutenzione e la messa in posa dei nuovi pavimenti. La canonica è pronta ad accogliere il suo parroco e anche gli ospiti di passaggio che vengono a visitare questa parrocchia che conta più di 800 famiglie. Quasi 90 anni di esistenza Amman, conosciuta nella Bibbia con il nome di Ammon, era famosa nell’Antico Testamento per le sue fonti. È proprio per la presenza di queste sorgenti di acqua dolce che i cristiani giunsero Il Papa ha pregato per la pace in Medio Oriente “in particolare tra Israeliani e Palestinesi” Domenica di Pasqua, il Santo Padre Francesco ha celebrato in Piazza San Pietro la solenne Messa della Risurrezione del Signore, prima messa pasquale del nuovo Vescovo di Roma, pregando per la “Pace per il Medio Oriente, in particolare tra Israeliani e Palestinesi, che faticano a trovare la strada della concordia, affinché riprendano con coraggio e disponibilità i negoziati per porre fine a un conflitto che dura ormai da troppo tempo”. Insediamento del nuovo Arcivescovo a Tunisi Domenica 14 aprile 2013, il nuovo Arcivescovo di Tunisi, Mons. Ilario Antoniazzi, si è insediato nella Cattedrale di San Vincenzo de Paoli a Tunisi. Sacerdote del Patriarcato latino di Gerusalemme, il nuovo Arcivescovo di Tunisi era accompagnato da Mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale in Israele e rappresentante del Patriarca Mons. Fouad Twal. Il Tesoro del Santo Sepolcro Il 16 aprile 2013 ha preso avvio la mostra “Il Tesoro del Santo Sepolcro. Doni delle corti reali europee a Gerusalemme”. Fino al 14 luglio 2013 la Reggia di Versailles presenterà 250 opere d’arte sconosciute di uno degli ultimi tesori dell’Occidente, quello del Santo Sepolcro. Vescovi rapiti in Siria: appello alla solidarietà ed alla preghiera Il Consiglio dei Patriarchi Cattolici d’Oriente (CPCO) ha pubblicato, domenica 28 aprile 2013, un comunicato letto nelle parrocchie in occasione della Domenica delle Palme (ricordiamo che qui in Terra Santa la maggior parte della Diocesi celebrerà la Pasqua il 5 maggio prossimo secondo il calendario giuliano degli ortodossi). Il CPCO è un’istituzione della Chiesa cattolica che riunisce i patriarchi delle diverse Chiese cattoliche del Medio Oriente e di cui fa parte anche Sua Beatitudine il Patriarca latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal. a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 7 nella regione. Nel 1890, Padre Youssef, sacerdote maronita, giunse da Salt (ad ovest di Amman) per insegnare ai bambini, nel corso della loro educazione religiosa, le basi della lettura e della scrittura. All’epoca non c’era dunque alcun edificio. La prima parrocchia ufficiale è stata creata nel 1924, la chiesa e la scuola sono state completate quattro anni più tardi, nel 1928. Con la creazione della parrocchia e la costruzione della chiesa, i cristiani locali sono stati raggiunti da altri provenienti da regioni limitrofe. Dopo il 1948 e il 1967, la parrocchia ha continuato ad espandersi per accogliere i molti rifugiati - cristiani, ma anche musulmani - che arrivavano nella regione. Ciò ha portato ad una grande parrocchia, che è cresciuta nel corso degli anni ed è divenuta una zona meta dell’ immigrazione, o di “passaggio” per emigrare in altri Paesi, in attesa dell’ottenimento dei documenti. La casa parrocchiale della chiesa di Cristo Re è stata la residenza del Vicariato fino alla fine del 1960, quando il Vicariato si trasferì a Webdeh. Più tardi, con la costruzione della nuova residenza vescovile, della cattedrale e degli uffici nel 1998, il Vicariato si è spostato a Sweifyeh. Misdar continua ad essere anche oggi la Chiesa Madre di Amman, avendo contribuito alla nascita di dodici nuove parrocchie. Una comunità multiculturale in un quartiere povero Oggi, la comunità di Misdar è composta da una popolazione di cristiani cattolici e ortodossi (di rito latino, melchita, maronita, siriaco, armeno, copto, greco, caldeo) e da un numero crescente di musulmani, che stanno diventando la maggioranza. Secondo padre Riad Hejazin “attualmente ci sono circa 2500 parrocchiani”. “Ma”, aggiunge, “questo numero è in diminuzione a causa dell’immigrazione interna. "Situata nel quartiere più povero del centro di Amman, dove si concentrano case vecchie e salari bassi, la maggior parte della popolazione di Misdar vive al di sotto della soglia di povertà. La maggioranza delle persone della classe media lascia il quartiere non appena ha risparmiato abbastanza per trasferirsi in altri luoghi più piacevoli nella zona occidentale di Amman oppure a Fuheis. La povertà resta “uno dei più grandi problemi della nostra parrocchia” deplora il parroco. “Può crescere fino a fare perdere la morale cristiana e a volte fino a far cambiare religione”, afferma con preoccupazione. Dal 1991 anche molti immigrati provenienti dall’Iraq hanno iniziato a stabilirsi a Misdar. “Vi è ora un notevole numero di persone giunte dall’Iraq e così pure dalla Siria”. Un sacerdote caldeo iracheno è presente in parrocchia e celebra ogni domenica la Messa nella chiesa parrocchiale. Amélie de La Hougue Ordine Equestre del Santo Sepolcro Alcuni cavalieri del Santo Sepolcro andranno in bicicletta in Terra Santa BELGIO - Domenica 4 agosto 2013, dopo la messa di mezzogiorno nella chiesa di Notre-Dame au Sablon, chiesa capitolare della Luogotenenza belga dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, alcuni membri dell’Ordine partiranno per un pellegrinaggio verso la Terra Santa in bicicletta. Come succede per i pellegrinaggi annuali, a loro si aggiungeranno anche dei non-membri dell’Ordine. Una simile forma di pellegrinaggio favorisce un percorso progressivo in questa salita verso Gerusalemme. Essi sperano anche di suscitare preghiere, solidarietà e donazioni, nel corso di un tragitto che conta più di 5600 km. Quest’ultime saranno destinate agli orfani di Betlemme, città simbolo dell’accoglienza di tutti i bambini (*) . Il denaro raccolto sarà interamente destinato all’orfanotrofio delle Suore di San Vincenzo de Paoli a Betlemme. I pellegrini si assumono tutti i costi del loro percorso e del loro ritorno in aereo. Per il momento ci sono già 5 partecipanti confermati: Michel Duponcheele, Ghislain della Faille, Jean-Claude de Gourcy, Charles Ullens, Xavier de Witte. Si spera che a partire saranno una decina. Il tragitto è pianificato e passerà per Roma, Grecia, Turchia, Israele per raggiungere Gerusalemme. Qui, all’inizio di novembre, desidererebbero incontrare Sua Beatitudine il Patriarca Latino, Mons. Fouad Twal ed anche i responsabili dell’orfanotrofio. Per tutte le altre informazioni potete rivolgervi al seguente indirizzo e-mail: [email protected] (*) Ogni donazione a favore della “Fondazione belga per la Terra Santa” 630-0122895-55 sarà accolta con gratitudine. A partire da 40 € sarà dato il diritto di detrazione fiscale. Scrivere “Orfanotrofio Betlemme” Per saperne di più, visitate il sito www.lpj.org •Che cosa si attende Mons. Antoniazzi dalla Tunisia ? E cosa l’attende? 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