Norme per la redazione della tesi (triennale

Transcript

Norme per la redazione della tesi (triennale
Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Numismatica romana, tardoantica e medievale (L-ANT 04)
(prof.ssa P. Calabria – dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica
Norme per la redazione della tesi
(triennale, magistrale, elaborato per esami, AAF, Tirocini)
Per quanto riguarda la stesura della tesi dalla segreteria della Facoltà di Filosofia,
Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali, per il momento, non sono state
stabilite delle regole: si consiglia agli studenti di visionare gli elaborati degli
anni precedenti per avere un’idea generale su come impostare il lavoro. Non
è stata nemmeno fissata una lunghezza standard in numero di pagine.
1 Indicazioni di carattere generale
Per indicare la lunghezza di un testo scritto si usa il termine cartella, che corrisponde a
circa 2000/2100 battute: nel conteggio delle battute (i singoli caratteri) per riga vanno
compresi anche gli spazi bianchi tra le parole.
Moltiplicando il numero di battute per il numero di righe si otterrà il numero di battute per
pagina (es. 60 battute per riga x 30 righe per pagina = 1800 battute per pagina); dividendo
il numero delle battute totali del testo (esiste un apposito comando nei programmi di
word processor per verificare il numero dei caratteri) per 2000/2100 avremo il numero di
cartelle (o pagine) che compongono l’elaborato.
1.1 Esempio di impaginazione
La scelta del tipo di carattere dipende dal gusto personale, però si ricorda che questo
deve risultare leggibile, chiaro e pulito. I font più utilizzati sono: Times New Roman
(preimpostato nelle versioni di Word fino alla 2003), Arial, Book Antiqua e Verdana. Nella versione di Microsoft Word a partire dalla 2007 il carattere predefinito è il
Calibri, corpo 11 con interlinea 1,5.
Un esempio di impaginazione (layout) potrebbe essere questo:
Margini
Carattere (font)
Titolo sezione
Titolo capitolo
Titolo paragrafo
Testo
Note a piè di pagina
3 cm
Times New Roman
14 punti, centrato
12 punti; allineato a sinistra o centrato
12 punti; allineato a sinistra o centrato
12 punti; giustificato; interlinea: 1,5 / doppia
10 (oppure 9, 8) punti; giustificato
La pagina può essere stampata anche fronte/retro: in questo caso si ricorda che nelle
pagine di sinistra vanno i numeri pari, in quelle di destra i dispari.
Per quanto riguarda l’elaborato da sottoporre al docente si consiglia vivamente di
adottare fin da subito l’impaginazione definitiva della tesi, e presentarlo corredato di
un indice (o sommario) anche se provvisorio, con tutte le pagine numerate.
1
Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Numismatica romana, tardoantica e medievale (L-ANT 04)
(prof.ssa P. Calabria – dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica
2.1 Criteri di scrittura
Corsivo. Si usa per i titoli dei libri, articoli, le parole latine inserite in un testo italiano, i
termini stranieri non entrati completamente nella lingua italiana.
Maiuscoletto. Si impiega per i nomi degli autori (moderni, antichi) citati nelle note a piè
di pagina e nelle referenze bibliografiche.
«d» eufonica. Impiegare la «d» eufonica solo davanti alle parole che cominciano con la
stessa vocale.
«è» maiuscola. Evitare la forma E’; impiegare invece È1.
Numeri di nota. I numeri di nota possono essere inseriti all’interno della frase o, più
comunemente, a esponente dell’ultimo termine della frase a cui si riferiscono. In questo
caso nessuno spazio va tra il numero a esponente e la parola che lo precede; il segno di
punteggiatura va inserito dopo l’esponente, senza alcuno spazio.
Punteggiatura. I segni di punteggiatura sono sempre seguiti, ma mai preceduti, da uno
spazio. Il contrario vale per le virgolette e le parentesi: la parola o frase racchiusa non
presenta spazi con i segni. L’apostrofo di articoli e preposizioni non ha spazio, né prima
né dopo (parola+apostrofo+parola).
Titolo capitoli e sottotitoli. All’interno del testo si possono usare tutti i segni di
interpunzione, tranne il punto al termine del titolo. Il punto si usa solo per separare il
titolo da un eventuale sottotitolo.
Trascrizioni di testi epigrafici e simili. Per la trascrizione di epigrafi attenersi alle norme
impiegate nell’epigrafia. Per le leggende delle monete vedi anche infra, 8.1.
Trattini. Gli incisi nella frase vanno racchiusi fra trattini di lunghezza media “–“, sempre
preceduti e seguiti da uno spazio. Il trattino breve “-“ serve per separare elementi in
stretto legame fra loro, non vuole lo spazio né prima né dopo. Per indicare un intervallo
(pagine o date) usare il trattino medio.
Numeri romani. Non si aggiunge mai lo ° in esponente: questo va impiegato solo nei
numeri arabi. Es.: 7° e non VII°.
Rimandi nel testo. Per un rimando a un argomento ancora da trattare: vedi anche, infra.
Per un rimando a un argomento già trattato: vedi anche, supra.
2.2 Elenco di alcune abbreviazioni comunemente adottate
Articolo, articoli
avanti Cristo / dopo Cristo
Bibliografia
Capitolo, capitoli
Circa
Collana
Collezione, collezioni
Colonna, colonne
Confronta
1
art., artt.
a.C., d.C.
Bibl.
cap. capp.
ca (oppure ca.)
coll.
collez.
col., coll.
cfr.
In Microsoft Word: Alt+0200 (Tn). Tn = tastierino numerico.
2
Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Numismatica romana, tardoantica e medievale (L-ANT 04)
(prof.ssa P. Calabria – dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica
cosiddetto, cosiddetti
Eadem
Eccetera
Edizione, edizioni
Estratto
Et Alii
Fascicolo
Frammento, frammenti
Figura, figure
Ibidem
Idem
Illustrazione, illustrazioni
Inventario, inventari
Libro, libri
Manoscritto. manoscritti
Nota
Numero, numeri
Opere citato
Pagina, pagine
Paragrafo, paragrafi
Per esempio
Ristampa
Secolo
Seguente, seguenti
Sezione, sezioni
Sub voce
Supplemento, supplementi
Tabella
Tavola, tavole
Tomo, tomi
Vedi
Volume, volumi
c.d.
Ead. (nel caso di autore donna)
ecc.
ed., edd.
estr.
et al.,
fasc.
fr., frr.
fig., figg.
ibid.
Id. (nel caso di autore uomo)
ill.
inv.
l., ll.
ms., mss.
nota
n., nn.
op. cit.
p., pp.
par. parr.
p. es. (oppure: per es.)
rist.
sec.
s., ss.
sez.
s.v.
suppl., suppll.
tab.
tav., tavv.
t., tt.
vd. (oppure: v.)
vol., voll.
Misure di lunghezza, peso, ecc. Le sigle sono quelle stabilite dalle norme matematiche
e non sono mai seguite dal punto perché non sono abbreviazioni. Es.: g, m, cm, mm, km.
Altre abbreviazioni comuni sono:
altezza: alt.; larghezza: largh.; lunghezza: lungh.; spessore: spess.; diametro: diam.;
circonferenza; circ.
3 Parti della tesi
In questo capitolo si presenta uno schema generale di struttura, con la collocazione
delle varie parti che costituiscono una tesi. Tali informazioni vanno considerate come
indicazioni di massima perché, a seconda del tipo di testo che dobbiamo elaborare, alcuni
componenti potranno variare o non essere presenti (attenersi alle indicazioni del docente
o dei collaboratori).
3
Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Numismatica romana, tardoantica e medievale (L-ANT 04)
(prof.ssa P. Calabria – dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica
In linea di massima la struttura di una tesi è così formata:
Frontespizio.
Indice generale (o sommario).
Introduzione.
Capitoli della tesi (1, 1.1, 1.2, 1.3, 2, 2.1, ecc.; le eventuali sezioni: I, II, III, ecc.).
Conclusioni.
Referenze fotografiche / Catalogo / Tabelle.
Elenco delle abbreviazioni (fonti antiche, periodici, lexica, ecc.) e Referenze bibliografiche.
Referenze fotografiche (elenco figure, tavole, ecc.).
Per il frontespizio attenersi alle indicazioni della segreteria. Ad esempio:
- Logo e nome dell’università;
- Nome della facoltà;
- Nome del corso di laurea (specificando se triennale, specialistica o dottorato di ricerca);
- Titolo (e sottotitolo) della tesi;
- Nome del docente relatore;
- Nome del correlatore (se previsto);
- Nome e cognome del candidato (Laureando/a: …; numero di matricola);
- Anno accademico.La pagina 1 è quella del frontespizio (dove non va indicato il numero).
3.1 Sezioni
La struttura logica della tesi (ossia i vari capitoli) è costituita da una serie di suddivisioni
che servono per trattare i diversi argomenti.
Le suddivisioni maggiori sono denominate sezioni, distinte da un titolo e da una
numerazione progressiva. Le cifre possono essere arabe oppure romane. Si può anche
omettere la numerazione, ma occorre distinguere graficamente le sezioni. Le eventuali
suddivisioni degli altri livelli, come i capitoli e sottocapitoli, sono strutturate come quelle
di primo livello (numero progressivo e titolo). Nei testi spesso le sezioni di primo livello
costituiscono i capitoli (vedi anche, infra 3.2).
I La suddivisione del testo
1.2 La suddivisione dei capitoli
I.1 La suddivisione del testo
II.2 La suddivisione dei capitoli
3.2 Capitoli e paragrafi
I capitoli sviluppano degli argomenti di una certa complessità. Sarebbe logico fare in
modo che tutti i capitoli abbiano la stessa lunghezza (anche se nella pratica spesso è molto
difficile). Essi hanno tutti una numerazione progressiva; nel caso i capitoli facciano parte
di sezioni, il numero progressivo deve essere preceduto da quello della sezione a cui il
capitolo fa riferimento.
4
Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Numismatica romana, tardoantica e medievale (L-ANT 04)
(prof.ssa P. Calabria – dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica
Per paragrafo si intende una porzione di testo (non eccessivamente lunga)
grammaticalmente chiusa da un punto fermo, e compresa tra due ritorni a capo. Il paragrafo
sviluppa delle argomentazioni di senso compiuto. Per distinguere i vari paragrafi, oltre ad
andare a capo, si impiegano i rientri a inizio riga. In un testo la lunghezza dei paragrafi
varia tra le 10 e le 20 righe (in questo elaborato, ad es., la lunghezza dei paragrafi è anche
minore).
3.3 Livelli di suddivisione del testo
Per quanto riguarda la suddivisione del testo, è consigliabile non andare oltre il terzo
livello (in molti casi bastano anche solo due livelli). Per le suddivisioni successive è
preferibile indicarle solo con il titolo. Esempio di suddivisione: 1 (1° livello), 1.1 (2°
livello), 1.1.2 (3° livello), Titoli delle sezioni.
3.4 Indice
L’indice riflette la suddivisione della tesi in sezioni, capitoli, ecc. Costituisce uno
degli elementi più importanti di un elaborato. La sua funzione è quella di presentare
la struttura logica della tesi. Tutti i programmi di videoscrittura (Microsoft Word,
OpenOffice, iWorks, ecc.) e quelli di desktop publishing (Adobe InDesign, Scribus,
ecc.) hanno una funzione per creare automaticamente l’indice.
1 Norme e indicazioni di carattere generale
2 Elenco di alcune abbreviazioni
3 Parti della tesi
3.1 Sezioni
3.2 Capitoli e paragrafi
3.3 Livelli di suddivisione del testo
p. 1
p. 2
p. 3
p. 4
p. 4
p. 4
4 Bibliografia ed elenco delle abbreviazioni
La bibliografia è la raccolta dei testi che sono serviti come riferimento per la stesura della
tesi. Nella bibliografia i titoli vanno inseriti in ordine alfabetico per cognome dell’autore.
Nel caso di una bibliografia critica o una rassegna di fonti si può anche seguire l’ordine
cronologico, dal più antico al più recente.
4.1 Abbreviazioni bibliografiche
Per quanto riguarda l’abbreviazione bibliografica da riportare in nota a piè di pagina, si
consiglia il sistema OXFORD: Cognome seguito dall’anno di pubblicazione (tutto in
maiuscoletto2), virgola, p./pp. e il numero della pagina o delle pagine e il punto finale. Questo tipo di abbreviazione si adotta in ogni caso (monografie, articoli in rivista, opere
In Microsoft Word il maiuscoletto si ottiene con la combinazione CTRL+SHIFT+K. Per gli altri
programmi di videoscrittura fare riferimento alle relative guide.
2
5
Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Numismatica romana, tardoantica e medievale (L-ANT 04)
(prof.ssa P. Calabria – dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica
collettive, schede di catalogo, lexica, voci di enciclopedie, ecc.).
Se gli autori sono due, separarli con la virgola; se sono più di tre, scrivere il primo cognome
e far seguire et al. (in corsivo) e l’anno.
Nel caso in cui un autore ha pubblicato nello stesso anno due o più articoli, dopo la data
si aggiungono le lettere a, b, c, ecc., senza spazio. Se l’autore è più volte citato
nella stessa nota, ma riferendosi a diversi testi: Id. 1987, p. 22, oppure Ead. 1997, p.
470.
Finetti 1987, p. 19.
Gros, Torelli 2008, pp. 24, 86-94.
Cantilena et al. 1986, pp. 101-115.
Coarelli 2007a.
Quando si cita l’opera di un autore in maniera diffusa, per un concetto espresso in più
punti:
Bernardini 1977. (senza indicare il numero di pagine).
4.2 Abbreviazioni di periodici, riviste, corpora, sylloge, Lexica, enciclopedie, autori
antichi
Periodici. Si riportano tutte le abbreviazioni dei periodici e repertori utilizzati con il relativo
scioglimento. In genere si adottano le abbreviazioni dell’Archäologische Bibliographie,
oppure quelle dell’Année Philologique; in assenza di abbreviazioni il titolo deve essere
indicato per esteso in corsivo.
RItNum
= Rivista italiana di numismatica e scienze affini.
Corpora, sylloge, lexica, enciclopedie. Per le citazioni dei corpora, sylloge, lexica si
adottano quelle consuete. Vanno indicate in corsivo. Esempio:
CIL, IG, SEG, LTUR, LIMC, RIC, SNG, RE, EAA, ecc.
CIL IX, 5894. (nella citazione a piè di pagina/scheda)
RIC VI, p. 427, n. 37 a. (nella citazione a piè di pagina/scheda)
Voci di enciclopedie, dizionari, ecc. Queste voci possono essere abbreviate in due modi:
a) Felletti Maj 1959, pp. 572-577. (abbreviazione più comune)
b) EAA II, 1959, pp. 572-577.
Autori antichi. Gli autori antichi devono essere citati secondo il Thesaurus Lingaue
Latinae. Index (autori latini), e il Liddle-Scott (autori greci). Il nome dell’autore antico va
in maiuscoletto, il titolo dell’opera in corsivo, il numero del libro, capitolo, in cifre arabe.
Nella bibliografia completa delle fonti antiche (che precede le abbreviazioni i dei
periodici, lexica, enciclopedie, ecc.).si userà il sistema come indicato in vedi, infra 4.3.1.
Esempio:
6
Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Numismatica romana, tardoantica e medievale (L-ANT 04)
(prof.ssa P. Calabria – dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica
Caes., Gall., 2,3-4. (in nota a piè di pagina, e nell’elenco delle fonti antiche).
Cesare, La guerra gallica, a cura di E. Barelli, traduzione di F. Brindesi, Milano 1994.
4.3 Bibliografia completa
La bibliografia completa deve essere indicata secondo il seguente schema generale:
Autore/i in Maiuscoletto, Titolo in corsivo, i rimanenti dati in tondo.
In particolare:
4.3.1 Monografia
1) Nome abbreviato seguito da cognome;
2) Titolo e sottotitolo dell’opera, in corsivo (titolo e sottotitolo, se non diversamente
specificato, vanno divisi da un punto);
3) Numero dei volumi che compongono l’opera. Se il testo è costituito da 2 o più volumi
(2 voll.). Per opere composte nell’arco di diversi anni si indicherà l’anno di pubblicazione
del primo e dell’ultimo volume. Nel caso ci si riferisca a uno solo dei volumi allora l’anno
di edizione sarà quello del volume stesso;
4) Nome della collana (facoltativo);
5) Luogo di edizione: in lingua originale;
6) Anno di edizione: all’esponente il numero di edizione o ristampa. 19802 Se di
opere straniere esiste una traduzione in italiano, va specificato (trad. it.) indicando luogo
di edizione e anno. Allo stesso modo si indica una traduzione che non è in lingua italiana
(trad. fr./ingl./ted., ecc.).E. Bernareggi, Istituzioni di numismatica, Milano 1985.
Ph. Grierson, Introduzione alla numismatica, Oxford University Press 1975, trad. it.
Roma 1984.
4.3.2 Articoli in riviste/periodici
1) Autore: come per le monografie;
2) Titolo dell’articolo, in corsivo;
3) Abbreviazione (o titolo esteso) del periodico, in corsivo, preceduto dalla preposizione
in;
4) Numero progressivo: in cifre arabe l’annata e il fascicolo: 20, 2;
5) Anno di pubblicazione: (non sempre corrisponde all’anno di uscita del periodico);
6) Pagine: si indica la prima e l’ultima pagina di tutto l’articolo considerato.O. Murari, Sui denari di Pisa e di Lucca dell’imperatore Federico I, in RItNum 80, 1978,
pp. 143-147.
4.3.3 Articoli in opere collettive, atti di convegni, studi in onore e cataloghi di mostre
Si impiegano le stesse norme seguite gli articoli di periodici con la differenza che,
dopo il titolo del contributo, va indicata l’abbreviazione Autore anno dell’opera.
7
Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Numismatica romana, tardoantica e medievale (L-ANT 04)
(prof.ssa P. Calabria – dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica
L’indicazione della curatela di un volume va fatta nella lingua dell’edizione, seguita dal
nome del curatore. Italiano: a cura di; latino: ed. (plurale edd.); inglese: ed. (plurale eds.);
francese: èd.; tedesco: hrsg. von/vom (a cura di/curato dallo, dalla, ecc.).
L. Travaini, Le aree monetarie italiane alla fine del Medioevo, in S. Gensini 1990, pp.
361-389.
S. Gensini (a cura di), Le Italie del Tardo Medioevo. Atti del 2° Convegno del Centro di
Studi sulla Civiltà del tardo Medioevo (1988), Firenze 1990.
P. Calabria, I ritrovamenti di moneta di bronzo e d’argento dal sottosuolo di largo
Argentina, in Weisser, Kluge 2000, pp. 466-471.
B. Weisser, B. Kluge (hrsg. von), XII Internationaler Numismatischer Kongress (1997),
Berlin 2000.
R. Rea, Il Colosseo teatro per gli spettacoli di caccia. Le fonti e i reperti, in La Regina
2001, pp. 223-243.
A. La Regina (a cura di), Sangue e arena, Cat. Mostra, Venezia 2001, pp. 223-243.
Catalogo della mostra: Cat. Mostra
Per le singole schede di un catalogo si impiegano le stesse norme.
4.3.4 Documenti d’archivio o manoscritti
Vanno indicati con: città, archivio o biblioteca, fondo, serie, busta o filza, segnatura,
carta, foglio. Si possono impiegare, per brevità, delle sigle che indichino l’archivio (es.:
ACS = Archivio Centrale dello Stato).
4.3.5 Sitografia
Indica il repertorio dei siti internet o pagine web consultati per il lavoro. Bisogna indicarne
l’URL completo, inserito tra le virgolette uncinate singole < > e la data dell’ultimo
aggiornamento o, se non si conosce, indicare la data in cui la pagina stata consultata, ad
es.:
<http://www.monetaecivilta.it/tevere/monete_tevere.html> (giugno 2008)
se è possibile si dovrebbe anche indicare il nome del curatore o dell’ente responsabile del
sito o della pagina web.
4.3.6 Referenze bibliografiche
La bibliografia finale (o meglio le abbreviazioni bibliografiche), in ordine alfabetico
per autore, sarà costituita dall’abbreviazione bibliografica Autore data, e la citazione
bibliografica completa, es.:
8
Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Numismatica romana, tardoantica e medievale (L-ANT 04)
(prof.ssa P. Calabria – dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica
Bernareggi 1995
E. Bernareggi, Istituzioni di numismatica, Milano 1985.
Calabria 2000
P. Calabria, I ritrovamenti di moneta di bronzo e d’argento dal sottosuolo di largo
Argentina, in Weisser, Kluge 2000, pp. 466-471.
La citazione bibliografica completa ha sempre il punto finale.
5 Immagini
Le immagini (monete, schemi, piante, grafici, ecc.) a seconda di come sono composte
prendono il nome di:
figure: immagini inserite all’interno del testo.
tavole: diverse immagini composte in una pagina (catalogo monete, statue, ecc.).
tavole fuori testo: illustrazioni che compaiono su fogli separati inseriti fra le pagine del
testo (in questo caso non hanno numeri di pagina)
6 Formato grafico delle immagini
Le immagini devono essere in formato .jpg o .tiff alla risoluzione minima di 300 dpi
(definizione dei pixel). Per il materiale numismatico indicare sempre la scala di riduzione
(1:2) o ingrandimento (2:1) dell’immagine.
7 Tabella per la traslitterazione dell’alfabeto greco antico
9
Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Numismatica romana, tardoantica e medievale (L-ANT 04)
(prof.ssa P. Calabria – dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica
I font consigliati per il greco antico sono: graeca, oppure supergreek. I termini in lingua
greca vanno riportati in tondo: in questo caso segnare con esattezza accenti e spiriti; se
traslitterati, in corsivo (Es. agorà).
8 Scheda numismatica
Trattando argomenti di numismatica, una caratteristica fondamentale della tesi è la
presenza di schede di monete, medaglie, gettoni, tessere e placchette.
8.1 Trascrizione leggenda D/, R/, esergo e nel campo
Per la trascrizione delle leggende del D/ e del R/, campo ed esergo si impiegano le seguenti
norme:
a) Trascrizione della leggenda in carattere maiuscolo, secondo l’alfabeto in cui sono
scritte;
b) Indicare eventuali parti illeggibili con […], oppure integrazioni con [ ]; se la leggenda
è scritta su più registri, occorre separarli con la barra /; se ci sono degli elementi che
separano le lettere usare il trattino. Le abbreviazioni delle leggende, di norma, non vanno
mai sciolte: nel caso in cui fosse richiesto attenersi alle norme dell’epigrafia, con lo
scioglimento tra parentesi tonde ( ); in qualche caso le parole possono non essere separate
da spazi;
c) Per i segni che si trovano nel campo e in esergo specificare, ad es.: Nel campo:
(descrizione del segno, lettera o contromarca); In esergo: ANT(IOCHIA);
d) Abbreviazioni: destra: d.; sinistra: s.
Sono riportati alcuni esempi di trascrizioni di leggende:
a) Leggenda in greco (font utilizzato: graeca)
D/
R/
b) Leggenda in latino (monete romane)
D/IMP C DIOCLETIANVS P F AVG
R/GENIO POPVL-I RO[MA]NI
Nel campo: E/crescente lunare
In esego: ANT
c) Leggenda in latino (monete età medievale)
D/+FLO[RENT]IA
R/+S. [I]OHANNES. B
Di seguito si riportano alcuni esempi di scheda moneta che possono essere presi come
modello, oppure rielaborati, a seconda delle esigenze dettate del lavoro da svolgere.
Si ricorda che, eccetto la Scheda NU elaborata dall’Istituto Centrale per il Catalogo e
la Documentazione, non esiste ancora una scheda moneta standard. Quelle che seguono
sono delle proposte elaborate nel corso del tempo.
10
Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Numismatica romana, tardoantica e medievale (L-ANT 04)
(prof.ssa P. Calabria – dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica
8.2 Esempi scheda numismatica
Scheda n. 1 (elaborata dalla prof.ssa P. Calabria e dott. F. Di Jorio)
3. Inv. BAV: 10979359
D/ IMP(ERATOR) C(AESAR) DIOCLETIANVS P(IVS) F(ELIX) AVG(VSTVS)
Testa radiata dell’imperatore volta a d. Busto paludato. Contorno perlinato.
R/ VOT(IS) / XX dentro una corona d’alloro.
Nel campo: F(ELIX) K(ARTHAGO). Follis, bronzo. g 3,043, mm 10,9. Zecca: Cartagine.
Datazione: 303 d.C. Bibl.: Cohen, Feuardent 1880-1892, t. VI, p. 476, n. 542 var.; RIC
VI, p. 427, n. 37 a.
Scheda n. 2 (Bollettino di Numismatica)
ZECCA: ROMA (240 d.C.)
GORDIANO III
25. SESTERZIO, bronzo
g 18,91 mm 29,15 330° US 280
D/ IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG Testa laureata dell’Imperatore a d.
R/ [...]ORD[....] Tracce della Concordia seduta; in basso, S C
BIBL.: RIC IV/3, p. 47, nn. 287-288.
Scheda n. 3 (Rivista Italiana di Numismatica e Scienze affini)
11 CN. GELI, denario, 138 a.C, Roma
D/ Testa di Roma a d.; dietro X
R/ Guerriero/Marte in quadriga verso d., dietro di lui prigioniero;
in esergo ROMA; sotto le zampe dei cavalli, CN. GEL AR, g 3,698, mm 19, h 3. Inv.
308259. RRC 232/1.
Scheda n. 4 (Database on-line Biblioteca Apostolica Vaticana)
Autorità emittente: Roma (284-305)
Nominale/Tipologia: [Follis]
Zecca/Peculiarità del materiale: [Alessandria : Zecca di Alessandria 296-297]
Descrizione fisica: 1 moneta;
Dati tecnici: 3,749 gr., 20 mm.
Metallo: Bronzo
Dritto: IMP[ERATOR] DIOCLETIANUS P[IUS] F[ELIX] AUG[USTUS] Testa radiata
volta a d., busto paludato. Contorno perlinato.
Rovescio: CONCORDIA MIL-ITUM Giove stante sulla d. che si appoggia con la s.
a una lancia mentre con la d. porge all’imperatore stante sulla s. in tenuta militare un
globo sormontato da una Nike che lo incorona.
Grado di rarità: C
Citazione: RIC VI, p. 667, 46 a
10978616
11
Facoltà di Filosofia Lettere Scienze Umanistiche e Studi Orientali
Numismatica romana, tardoantica e medievale (L-ANT 04)
(prof.ssa P. Calabria – dott. F. Di Jorio)
http://w3.uniroma1.it/numismatica
9 Collocazione immagini delle monete
All’interno di ogni scheda le immagini possono essere collocate prima, alla fine o a un
lato del testo. Nel caso in cui la tesi contenga un elevato numero di foto, queste possono
essere composte in tavole e sistemate alla fine, secondo lo schema proposto (vedi anche,
supra 3 e 5).
10 Elementi costitutivi di una moneta
Numismatica romana tardo antica medievale
http://w3.uniroma1.it/numismatica
email: [email protected]
Edizione aggiornata a settembre 2013
12