il B resc ia

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il B resc ia
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Lunedì
15 Maggio 2006
Direttore
Antonio Cipriani
Direttore editoriale
Giorgio Melis
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il Brescia
www.ilbrescia.com
Lu
15
Il pallone nel fango. La Juventus vince il campionato delle polemiche
Il nuovo presidente
Lo scudetto penale
Moggi lascia il calcio
e finisce in Procura
Napolitano giura
in Parlamento
e sale al Quirinale
«Domani partono
le consultazioni»
Il dgbianconero annuncia
l'addio: «Ora mi difenderò
dalle cattiverie e dalle falsità»
Oggi sarà interrogato dai pm
Berlusconi rivuole indietro
i titoli sotto accusa: stanchi
di subire ingiustizie. Lotito
contestato all'Olimpico. P. 2-4
La voce dei tifosi
■ ■ Ieri i quattordici componenti
della Costituente ancora in vita
gli hanno fatto gli auguri. Prodi:
«La lista dei ministri sarà
pronta in poche ore». P. 13-14
Il caso
Tassa sull'ombra
dell'insegna “T”
rivolta dei tabaccai
contro il Comune
■ ■ Sotto accusa una delibera
di giunta del novembre scorso.
I rivenditori: faremo causa. P. 25
Cronache
Caro benzina
■ ■ La mappa dove conviene
il pieno. Con i self service si
risparmiano 2 euro. P. 20
Urago Mella
■ ■ Cadono a pezzi le case
Inpdap. Sabato un inquilino
sfiorato dal cornicione. P. 23
Montichiari
■ ■ Si schianta su un'auto:
muore un motociclista di 42
anni di Ospitaletto. P. 30
Cori e striscioni contro la “cupola”
■ ■ Ultima
giornata di serie A all'insegna dell'ironia. Il caso intercettazioni tiene banco. E
stimola la fantasia delle curve in tutti gli stadi.
Spunta anche la tariffa “Moggiphone”. P. 48
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Il Brescia
15 Maggio 2006
Il fatto del giorno
Il pallone nel fango
Tentativi di imbavagliare
«Al di là dello sgomento,
comincio a percepire
sentori di tentativi per
imbavagliare le inchieste»:
Lo dice Antonio Di Pietro.
Calciopoli. A Bari la Juventus conquista il tricolore numero 29 e il dg si sfoga: mi difenderò dalle cattiverie
Moggi lascia nel giorno dello scudetto
Berlusconi: vogliamo ciò che ci spetta
Il presidente onorario del Milan: «Stanchi di subire ingiustizie». Più cauto Galliani che si considera una “vittima”
Dure contestazioni all'Olimpico per il patron della Lazio
Lotito. Fiduciosi i Della Valle: «Abbiamo operato bene»
Antonio Montanaro
[email protected]
■ Ventinove. Ma tra qualche
giorno gli scudetti della Juventus potrebbero diventare 28. O
addirittura 27. Ha il sapore acre
della delusione la conquista
dell'ennesimo tricolore. «Mi dimetto da direttore generale annuncia uno sconsolato Luciano Moggi - ora il mondo del
calcio non è più il mio. Mi dedicherò a difendermi da tutte le
cattiverie che sono state dette».
Nella tribuna autorità del San
Nicola di Bari, al fischio d'inizio
dell'ultima giornata di campionato, ci sono tre poltrone vuote:
quelle della triade. O della cupola, come oramai viene descritta dai magistrati che indagano sulla calciopoli italiana.
Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Roberto Bettega, i manipolatori di risultati, i ras del pallone (e degli arbitri) sono a Bari
con la squadra. Ma non in tribuna. E nel capoluogo pugliese
c'è (come quarto uomo) anche
quel Gianluca Paparesta che ironia della sorte - fu chiuso negli spogliatoi da un Moggi infuriato proprio dopo una gara
persa dai bianconeri contro la
Reggina. La squadra che - ironia dell'ironia - consegna l'ultimo (in ordine di tempo) trionfo della Juventus in serie A.
E Lanese si autosospende
«Sono estraneo alle accuse»
Arbitri nella bufera
TUTTO TORNA, dunque. Non a
Silvio Berlusconi però. Che
qualche migliaia di chilometri
più a nord, seduto sulle poltrone vip del Meazza, cerca di mettere le mani sui due titoli “scippati”. «Esigiamo che ci restituiscano i due scudetti che ci spettano. Siamo stanchi di subire
ingiustizie», tuona mentre assiste al match del suo Milan
contro la Roma, vinto - per la
cronaca - con un calcio di rigore
al 90'. Peccato che pure i rossoneri siano coinvolti nell'inchie-
■ ■ Il presidente dell'associazione italiana arbitri, Tullio
Lanese, si è “autosospeso”
dalla carica con effetto immediato. Lo ha comunicato
ieri in una nota, in cui sottolinea la «sua assoluta estraneità alle ipotesi di reato
contestategli in mancanza
di un suo potere di controllo
e di vigilanza sugli organi
tecnici deputati alle designazioni sino al primo marzo
2006». La sua scelta, si legge nel documento, è stata
presa «a tutela dell'immagine del movimento arbitrale e
delle migliaia di associati
che lo compongono». Le sue
funzioni verranno assunte
dal vice presidente eletto
che si è già reso disponibile.
L’autosospensione è destinata a durare per tutto il
tempo tecnico che risulterà
necessario a chiarire la sua
posizione personale nelle
sedi giudiziarie. Lanese ha
anche chiesto all’autorità
giudiziaria di essere prontamente sentito sui fatti.
sta napoletana per frode sportiva. Certo, i pezzi grossi della
società non compaiono. Nelle
intercettazioni c'è solo il nome
di un oscuro dirigente: tale
Leandro Meani. Ma anche la
squadra dell'ex premier è finita
nel pentolone delle partite truccate. E rischia sanzioni. Lo sa
bene perfino il fido Adriano
Galliani: «Faccio fatica a definire il mio umore, che - afferma
nel dopo gara - non è dei migliori, perché non mi va bene
che qualcuno cerchi di trasformare il Milan, da vittima che è,
in corresponsabile, seppure in
maniera limitata». Insomma,
sono davvero in tanti a tremare.
E non va meglio a Lazio e Fiorentina, le altre due squadre
nell'occhio del ciclone. All'Olimpico, infatti, non c'è gran vo-
glia di festeggiare. Nonostante
il sesto posto e la conquista della zona Uefa. Il presidente della
Lazio Claudio Lotito viene duramente contestato dai tifosi. I
biancazzurri rischiano la serie
B, perché nelle chiacchierate
intercettate dalla Procura di
Napoli c'è la voce del patron che
parla di arbitraggi e favori. Per
questo Lotito subisce pesanti
insulti per tutta la partita, oltre
che dalla curva Nord, anche da
ampi settori della tribuna. Alla
fine, gli unici ad ostentare un
certo ottimismo sono quelli della Fiorentina: «Abbiamo fiducia nella magistratura che chiarirà tutto - spiega il presidente
Andrea Della Valle - è un momento di amarezza ma sono fiducioso perché abbiamo operato bene». ■
Il Brescia
15 Maggio 2006
In campo le associazioni dei consumatori
■ ■ Le associazioni dei
consumatori Codacons
e Adoc, Telefono Blu,
scendono in campo per offrire
assistenza legale ai tifosi e alle
persone che si sentono
truffate da “Calciopoli”. Chi
vuole chiedere il risarcimento
per abbonamento tv, giocate
con scommessa, o biglietto
dello stadio, può scaricare i
moduli o contattare l’Adoc.
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Le procure coinvolte
nell'indagine: Napoli,
Torino, Parma e Roma
Gli scudetti vinti dalla
Juventus a rischio
contestazione
Lo scandalo. Il presidente dimissionario della Figc si difende prendendo le distanze dal suo vice
ANSA:
Carraro fa catenaccio
«Provo umiliazione»
q Intevistato dall'Annunziata ribatte: sono
stato l'unico a chiedere
di indagare sulla Gea
■ «Sento il peso di quanto sta
accadendo e per questo provo
umiliazione e vergogna perché
nel momento in cui la Federazione ha i problemi che ha e deve essere commissariata io sono
il primo ad avere una responsabilità oggettiva». Il presidente
dimmissionario della Federazione Italiana Gioco Calcio,
Franco Carraro, sceglie la trasmissione di Lucia Annunziata
In mezz'ora per parlare dello
scandalo che sta travolgendo il
calcio italiano. «Sono - continua - ogni giorno più addolora-
to per i tifosi, per il calcio dilettantistico che sta subendo uno
stress fortissimo, per i 24 mila
arbitri che vedono che il loro
rappresentate non andrà ai
Mondiali». Carraro tenta una
difesa. Chiarendo subito la separazione tra la giustizia sportiva e quella ordinaria. «Intanto
- sottolinea - chi vincerà oggi il
campionato verrà provvisoriamente dichiarato vincitore, poi
le indagini della giustizia sportiva porteranno a delle conclusioni». Poi si chiama fuori su
tutto, e prende apertamente le
distanze dal suo ex vice Innocenzo Mazzini, tra i nomi finiti
nel mirino delle intercettazioni
telefoniche. «Il presidente e i vicepresidenti vengono eletti separatamente. Sono rimasto basito quando ho visto determina-
te cose». E i rapporti con la Gea?
«Sono stato l’unico - risponde - a
chiedere alla commissione
agenti di esaminare il caso della
Gea, lo hanno esaminato per un
anno, poi il caso è risultato archiviato. Tengo a precisare che
la commissione è composta da
rappresentanti vari a tutti i livelli». Carraro, infine, ribadisce
con fermezza la propria «fiducia nella magistratura e il grande rispetto per il lavoro che fa»
«Sono grato - dice - perché aiuta
il calcio in quanto dispone di
mezzi che lo sport neppure immagina come intercettazioni,
conti bancari». L'ex presidente
della Figc racconta di avere avuto il primo dossier della Procura
di Torino, il 21 settembre 2005, e
di averlo subito trasmessa all'Ufficio indagine. ■
3Il presidente dimissionario della Figc Franco Carraro
Il dato
Mancini all'attacco
■ ■ «È difficile fare un bilancio
quando si giocavano i
campionati truccati, anzi è
impossibile». Roberto Mancini
al termina della partita
Cagliari-Inter ci va giù duro.
«Ho letto di un arbitro che
parlava di una partita del
2001, ora siamo nel 2006,
figuratevi cosa posso pensare
di tutto ciò che è successo».
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Il Brescia
15 Maggio 2006
Il fatto del giorno
Il pallone nel fango
Gli sviluppi. L'ex direttore generale della Juventus verrà ascoltato a Roma dai pm Beatrice e Narducci
“Lucky Luciano” dai magistrati
nuovi filoni d'indagine sulla Gea
q Un pentito racconta
«Telefonate tra i capi
della camorra e agenti
di vari calciatori»
Marta Rossi
[email protected]
■ Sarà una giornata di lavoro
intensa quella di oggi per i pm
della Procura di Napoli, Filippo
Beatrice e Francesco Narducci.
Questa mattina a Roma, infatti
verrà interrogato Luciano Moggi. Un appuntamento cruciale
per tutta l'inchiesta sul calcio
truccato. Anche perché, i magistrati hanno indicato la data di
convocazione soltanto per l'ex
direttore generale della Juventus, e non per gli altri indagati
che verranno ascoltati in base a
un calendario, concordato nei
prossimi giorni con i legali.
1999/2000, quando il tricolore
andò alla Lazio. Quell'anno, in
base a quanto scrive la Procura,
Moggi aveva manovrato l'abbinamento arbitrale per la penultima di campionato, Juventus Parma. Direttore di gara: Massimo De Santis, risultato finale:
1-0. L'esito del campionato fu
compromesso proprio dal clamore suscitato da quell'arbitraggio. Il 21 aprile 2005, Leonardo Meani, dirigente del Milan, rivela a Pierluigi Collina
(che non è indagato e che arbitrò la Juve nell'ultima del
campionato '99/00): «Al tempo
della partita di Perugia, la torta
era già pronta. Poi è venuto fuori il casino di Parma, i giornali
sono esplosi, ma se non veniva
fuori quella roba lì la cosa era
fatta». Come ha anche confermato Ancelotti (all'epoca allenatore dei bianconeri) allo stesso Meani, il giovedì Moggi conosceva già le designazioni.
INTANTO L'INCHIESTA si allar-
ga a macchia d'olio, ora dopo
ora. Oltre agli ultimi due campionati, le indagini stanno esaminando la stagione
C'È ANCHE un filone inedito nel
polverone di calciopoli, venuto
fuori ora ma che va avanti da
due anni, partito grazie alle di-
ANSA
3Luciano Moggi e Antonio Giraudo nel mirino della magistratura
chiarazioni di un collaboratore
di giustizia, ex affiliato alla camorra napoletana. Sembra infatti che la Gea, società di Alessandro Moggi, avrebbe “lavato”
il denaro della camorra. Il pentito ha raccontato di numerose
telefonate tra i capi clan i procuratori dei giocatori della serie A, associati, appunto, alla
Gea. Il tutto gestito dall'im-
prenditore napoletano Giuseppe Diana. Dato che le frasi intercettate erano in codice, i pm
che seguono l'inchiesta hanno
ordinato una perquisizione nella sede romana della Figc. Le
forze dell'ordine hanno sequestrato le pratiche relative alle
compravendite degli ultimi due
anni, gestite dai procuratori
della Gea. I magistrati si aspet-
tano che da questo materiale
emergano le chiavi di lettura
per le intercettazioni. I carabinieri sono tornati anche nella
sede romana dell'Associazione
Italiana Arbitri: in questo caso,
l'oggetto della perquisizione riguarderebbe l'aspetto “sportivo” dello scandalo, ovvero le
manovre per pilotare le designazioni arbitrali. ■
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Argomenti
Luca Toni
ATTACCANTE FIORENTINA
L'editoriale di Fabio Luppino
e-mail
[email protected]
Segna ancora e chiude nel
migliore dei modi un
campionato da record: 31 reti
all'attivo, sfiorando il record
di sempre di Angelillo. E
adesso, sarà l'alfiere azzurro
ai prossimi Mondiali.
Eco-compatibile
D'Alema candidato Gli amici di Grillo aiutano Brescia
è D'Alema ritirato
Silvio
Parzanini
U
no schema trito alla sua terza volta: D'Alema candidato, D'Alema ritirato. Con seguito di commenti sul grande gesto, sul senso di responsabilità dei Ds, sullo spirito di
sacrificio e di coalizione che non si capisce
perché si debbano mostrare sempre dopo. Il bu bu dei Ds
alla Margherita sui vicepremier si chiude come quello
sulla Camera e il meno comprensibile per il Quirinale.
Con una scia fastidiosa su cui riflettere: se D'Alema è così
prezioso, e come politico lo è senz'altro, andava preservato meglio. Con la sensazione che chi voleva darci un
senso alto della politica abbia iniziato da quello più basso.
Probabilmente non è così, ma è il sapore amarognolo a
restare dopo aver assistito ad un tira e molla ben poco
comprensibile. E poi per cosa: per non dare a Rutelli quel
che era stato stabilito da tempo solo perché la Margherita
ha avuto da ridire su D'Alema al Quirinale. Tra l'altro, in
questo caso, D'Alema ritira la polemica, ma dovrebbe
restare a fare il fratello di Rutelli accanto a Prodi. Insomma, roba di poco conto. Anche se sulla formazione del
governo, superato lo scoglio dei vicepremier, potrebbero
esserci altre sorprese e altrettante delusioni. Par di capire,
intanto, che il governo Prodi non assomiglierà per nulla a
quelli rivoluzionari di Zapatero o della cilena Bachelet
quanto a posti e personalità femminili, anche se lo stesso
premier in pectore sembrava averne fatto un punto d'onore. I ministeri chiave sono quattro: Interni, Economia,
Esteri e Difesa. Nemmeno per sbaglio si è avanzato solo
per uno di questi posti il nome di una donna. La Bindi,
per esempio, sembra entrare nel balletto degli Interni
solo perché non viene giudicata politicamente forte la
candidatura di Arturo Parisi; la Bonino viene messa in
concorso per la Difesa perché sarebbe considerato un
dicastero troppo esoso per Mastella che lo reclama. E, per
tornare al poco edificante romanzo dei vicepremier, la
possibilità che non D'Alema, ma, per esempio, Livia Turco
possa ascendere a quella carica viene vista come un'onta
dal segretario della Margherita: a quel punto lo stesso
Rutelli potrebbe rinunciarvi. Pensiamo positivo, diamo
che Prodi mercoledì, quando sarà chiamato da Napolitano per l'incarico, avrà l'elenco fatto d'amore e d'accordo dei suoi ministri. Allora, c'è da attendersi un messaggio forte al Paese che sta in piedi, pur disorientato.
M
olte sono le associazioni ed i
comitati che a
Brescia si occupano dei problemi ambientali che condizionano negativamente la nostra qualità della vita. In queste settimane ho avuto modo
di avvicinare e conoscere un
nuovo movimento in formazione a Brescia “Gli amici di
Beppe Grillo” che annovera
nelle sue file ragazzi/e della
più svariata estrazione culturale e sociale, nelle quali convergono molteplici punti di
vista. Il progetto che si sono
imposti di sostenere, nella
sua varietà di iniziative e percorsi, coincide con un forte
senso di appartenenza alla
propria città ed alla sua gen-
te. “Il modo più semplice di
presentarci, afferma Francesco, capo del gruppo, è quello
di rendere grazie all’uomo
senza il quale il gruppo non
avrebbe ragione di esistere:
Beppe Grillo.” La notorietà
del comico genovese è infatti
il traino di un fenomeno che
si sta vigorosamente diffondendo in tutta Italia e nel
Mondo: i Meetup, luoghi di
incontro virtuali accessibili
dal “Blog” di Grillo, una sorta
di finestra sul mondo priva di
filtri visitato ogni giorno da
almeno 150mila persone, che
in internet si confrontano sui
temi affrontati dallo stesso
autore, ovvero ambiente, sanità, politica ed altro. Tuttavia
esse si rivelano accomunate
da un unico desiderio: diffondere la conoscenza, infatti il
loro motto è “Quello che non
vi verrà detto, Noi ve lo faremo sapere”. Tra le attività
che coinvolgono il gruppo
quella che attualmente richie-
de i maggiori sforzi è la sfera
inerente all’ambiente, e più in
particolare allo smaltimento
dei rifiuti. È nostra ferma intenzione sostenere una diversa e proficua gestione dei rifiuti riducendoli riciclandoli e
riusandoli per non dover ricorrere al loro incenerimento.
Ci siamo riproposti, in collaborazione con altre associazioni, di chiedere al Comune
di Brescia di ospitare un’audizione aperta al pubblico del
dottor Stefano Montanari per
mettere al corrente gli amministratori ed i cittadini circa i rischi e gli effetti delle
nano-particelle, prodotte anche dagli inceneritori. È giusto che i cittadini siano informati sulla pericolosità di
queste polveri che causano
tumori e decessi, polveri che
non sono assolutamente rilevabili dalle attuali centraline
per i PM10.
*Presidente circolo Legambiente
franciacorta
Metarazionalità
La vastità del magico mondo dell'arte
Beppe
Bonetti
o sempre sostenuto che
l’ordine nel quale vengono raggruppati su
Art Diary i nomi e gli indirizzi
del vasto mare del mondo
dell’arte, fosse semplicemente
da invertire artisti, critici, galleristi, questo è il modo nel
quale, nazione dopo nazione,
città dopo città si allineano gli
elenchi dei nomi su questa
guida che è ancora la prima e
al mondo. Ma, ripeto, qualcosa è palesemente fasullo in
H
questa elencazione, e questo
credo sia proprio l’ordine che,
più coerentemente, dovrebbe
essere Gallerista, Critico, Artista. Le Gallerie infatti - come
sistema più o meno collegato
e relazionato, esercitano sempre di più un loro potere tendente a creare “valore” più
che assecondare una creatività già presente. Che punta
sempre di più, avvalendosi
per questo della figura del
Critico, a “confezionare un
prodotto artistico” - o pseudo
tale - scelto all’interno di un
vastissimo mercato che offre
tutto, e il contrari di tutto... Il
resto viene da se. A volte
l’operazione riesce a volte me-
no, o mai. Ma anche qui si usa
dire che il “prodotto” non è
stato capito, che anche Picasso all’inizio ha fatto fatica ecc.
Insomma una concezione fatalistica manovra questo effimero creativo che popola oggi
ogni luogo dell’arte. Accade di
leggere interviste a galleristi
che per prima cosa demoliscono il lavoro e il mercato
dell’artista che non lavora con
loro. Così il mese scorso ha
fatto Enzo Sperone da New
York. Del resto raramente oggi un gallerista rinuncia a dare il suo nome alla galleria
che dirige, da New York a Brescia.
*Pittore
IIIIIIIIII - Direttore: Antonio Cipriani. Direttore editoriale: Giorgio Melis. Condirettore: Gianni Cipriani. Redattore capo centrale: Alessandro Ledda. Capo redattore: Daniela Amenta.
Direttore Tecnico: Reinier van Kleij. Società editrice: E Polis Spa, via Merlo 1, 20122 Milano. Amministratore unico: Luisella Garau. Redazione: via Solferino 4, 25100 Brescia. Stampa: C.S.E. via del lavoro 18, Grisignano di Zocco.
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Il Brescia
15 Maggio 2006
Comunque vada a finire,
conquista sul campo
l'ennesimo scudetto: 76
partite con la Juve, 76 volte
primo in classifica.
Non può essere solo merito
degli arbitri morbidi.
Fabio Capello
ALLENATORE JUVENTUS
DIRETTORE GENERALE JUVENTUS
Il Convitato di pietra
Lapis in fabula
Nel calcio a delinquere, ora chi sa parli
Non ci resta
che vedere
il wrestling...
ANSA
H
a fatto bene il
pubblico ministero di Napoli, Giuseppe Narducci, a
sostenere che nel
mondo del calcio (a dire il vero, non solo in questo mondo)
è giunta l'ora della pulizia e
chiunque sa qualcosa è meglio
che parli. Ma non c'è, in questo invito, un'intimazione para-poliziesca da parte del magistrato, piuttosto l'invito a
cogliere questa occasione come momento “liberatorio” in
un mondo nel quale il malaffare ha potuto radicarsi e
dettare le proprie regole anche grazie ad una diffusa
omertà. Silenzio, paura. Si va
dall'arbitro Paparesta che non
avrebbe denunciato il sequestro nello spogliatoio per paura di non arbitrare più; si arriva a tanti calciatori, allenatori, osservatori che in questi
giorni hanno accuratamente
evitato di rilasciare dichiarazioni (anche al nostro giornale) perché: “se voglio lavorare
non posso avere la Gea contro...”.
È quindi davvero un'occasione
quella che l'inchiesta napoletana e le altre inchieste stan-
no dando a tutti: liberare il
calcio dal malaffare e dalle cupole. Per questo, giocatori, allenatori, arbitri, dirigenti e
perfino accompagnatori e magazzinieri dovrebbero aiutare
a fare chiarezza. Non solo per
una vocazione “giustizialista”,
ma perché questo è l'unico
modo per salvare un mondo
fatto di sentimenti che sono
stati trasformati in industria
gestita da un'associazione a
delinquere.
Per questo l'invito del giudice
Narducci andrebbe raccolto.
Anche perché - va aggiunto -
L'unica strada è quella
di collaborare. Di essere
parte attiva di un lavoro
di pulizia che provochi
l'azzeramento del calcio
non saranno le reticenze e le
omertà dell'ultima ora a fermare un'indagine che ha già
fatto enormi passi in avanti.
Su questo non c'è alcun dubbio. Conosco bene Narducci,
quale magistrato in prima fila
nella lotta alla camorra e alle
vecchie tangentopoli, e ne conosco la preparazione e soprattutto la determinazione.
Per cui non ci saranno né esigenze superiori, né pressioni
dirette o indirette che potranno fermare l'indagine prima
che si arrivi alla sua naturale
conclusione. Ed è fin troppo
facile prevedere che ogni angolo sarà scandagliato, senza
timidezze e senza paura di dispiacere a qualcuno.
Quindi, l'unica strada è quella
di collaborare. Di essere parte
attiva di un lavoro di pulizia
che provochi l'azzeramento
del calcio di oggi, per ridare
agli italiani il gioco più amato.
Meglio guardare avanti, dunque. Perché se dovessimo voltarci non potremmo che amaramente constatare che ancora una volta c'è stato bisogno
dell'intervento della magistratura per far uscire fuori quello
che tutti sapevano e facevano
finta di non conoscere.
Regole certe, trasparenza, fine
dei potentati e dei conflitti di
interessi. E chi sa, si presenti
dai magistrati.
*Condirettore di E Polis
Bipartisan
Paolo Flores d’Arcais
DIRETTORE DELLA RIVISTA MICROMEGA
È la ragione dei vescovi
ad annullare la fede
Condivido la visione cristiana della “fede come
una follia”, così come affermato da San Paolo.
Ma quando la fede subisce un’opera di
razionalizzazione da parte dalle gerarchie
ecclesiastiche, perde il suo aspetto di
spontaneità per trasformarsi in imposizione.
LA RAGIONE
E LA FEDE:
LA FILOSOFIA
PUÒ OGGI
RINUNCIARE
ALL'IDEA
DI UN DIO?
.
Scende, in tutti i sensi.
Dal carrozzone del calcio
malato: annuncia il suo addio
al mondo del pallone,
e difficilmente verrà
rimpianto. Eppure passerà
alla storia.
Luciano Moggi
Gianni
Cipriani
7
Enzo Bianchi
MONACO, PRIORE COMUNITÀ DI BOSE
La fede trascende la ragione
eppure non la nega
Serve un’etica cristiana che affronti il
confronto con il mondo esterno percorrendo
un processo di umanizzazione, rispetto al
quale è necessario non armarsi
preventivamente di dogmi indiscutibili, che
impediscono il dialogo e il confronto aperto.
Chicco
Gallus
ato che si è consumato
il novantesimo minuto
dell’ultima partita della
stagione ci sentiamo di affermare che è finito il campionato. Affermazione inoppugnabile, ma bisogna vedere cosa si intenda esattamente. Si
potrebbe dire il campionato è
finito e già suonerebbe diverso, e per molti assai preoccupante. Ma io non credo che
finisca niente: generazioni di
innamorati hanno sopportato
tradimenti inverecondi quanto
quello che è stato perpetrato
ai danni degli appassionati di
calcio. E poi ci sarebbe da
preoccuparsi se i tifosi se la
prendessero con le proprie
squadre, quello sì che sarebbe
un sintomo grave, una rivoluzione. Invece, visto che lo sdegno lascia intatti l’amore per i
propri colori e la granitica certezza che le frodi siano sempre
andate a favore degli altri,
vuol dire che al prossimo calcio d’inizio tutto sarà rimosso.
Ma ci sarà un effetto collaterale: sarà dura per schiere di
padri deprecare la passione di
pargoli e adolescenti per il
wrestling. Pensate che comica
i classici commenti «Ma come
fa a piacerti?» «È tutto finto»
«È una buffonata» «Ma non
vedi che è combinato?» fino al
classico «Ma questo tu lo chiami sport?» (attualmente, un
vero autogol). Anche rimproverare i figli per la passione
per i videogame non sarà facile. I figli plaistesciondipendenti sono in netto vantaggio
sui genitori calciofili: dopotutto meglio i peccati di gioventù
che quelli di Juventus.
D
*Scrittore satirico
Edizioni locali di IIIIIIIIIII:I Il Bergamo: via Casalino 18, 24100 Bergamo tel. 035.235221 e-mail [email protected] Il Brescia: via Solferino 4, 25100 Brescia tel. 030.288981 e-mail [email protected] Il Mestre: via Gozzi 55,
30100 Mestre tel. 041.25731 e-mail [email protected] Il Padova: via Longhin 11, 35100 Padova tel. 049.7808845 e-mail [email protected] Il Sardegna: viale Trieste 40, 09123 Cagliari tel. 070.66501 e-mail [email protected] Il
Treviso: viale 4 novembre 28, Treviso tel. 0422.546.591 e-mail [email protected] Il Venezia: via Gozzi 55, 30100 Mestre tel. 041.25731 e-mail [email protected] Il Verona: viale del Lavoro 33, 37100 Verona tel. 045.823971 e-mail
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Il Brescia
15 Maggio 2006
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Argomenti
Tribuna stampa
Prima della prima
Storia nera di un romanzaccio mafioso
La faraonica
Turandot
al risparmio
Italo
Cucci
I
l mondo del calcio non è
più il mio mondo”. Così
Luciano Moggi, uscendo
di scena per sempre. Se
permettete, con dignità e
sofferenza non riscontrate in
altri protagonisti di questa
squallida vicenda. Conosco
Moggi da tanti anni, oggi gli
devo gratitudine per avermi
usato sempre rispetto, non riservandomi quella indecente
confidenza che ha fatto male a
lui e a tanti suoi amici e sodali. Lascia il suo mondo ma
nel suo mondo restiamo, purtroppo, tutti noi. La giustizia
sportiva farà la sua parte, implacabile come fu con il Genoa
ieri e tante altre squadre nel
passato; la giustizia ordinaria
seguirà un percorso diverso,
ispirandosi innanzitutto al garantismo. Basta sapere che i
tribunali calcistici, quando
hanno operato nel rispetto
delle regole, saprà fare la prima pulizia, traducendo le pagine del romanzaccio d’ispirazione mafiosa in sentenze dure, impietose: la Juve ne verrà
ridimensionata, anche drammaticamente. Il calcio, come
sempre, sopravvivrrà all’ennesimo scandalo. Ma la sopravvivenza potrà trasformarsi in
esistenza felice solo con l’azzeramento di tutti i ruoli isti-
tuzionali, la condanna di tutti
gli intrallazzatori, la presa
d’atto di responsabilità di tutto l’ambiente. Abbiamo ascoltato la "confessione" di Carraro, che si è detto umiliato e
vergognoso. Ho parlato con
Giuseppe Gazzoni, l'ho visto
trasformato in sofferente vendicatore e credo che più di tutti rappresenti la vittima di un
disegno criminoso inimmaginabile. Per restituire a lui, e a
tutti i truffati, il maltolto, non
basteranno le richieste di danni economici e morali, ma si
La giustiziasportiva farà
la sua parte,
implacabile come fu
con il Genoa ieri e tante altre
squadre nel passato
dovrà produrre una pulizia totale del calcio. Per questo
escludo che il commissario cui
sarà affidata la ramazza possa
venire dallo stesso mondo che
ha partorito le vergogne. La
decisione toccherà al Coni e al
nuovo Governo che sta per dotarsi di un sottosegretario allo
sport di qualità, il diessino
Lolli: viene in mente un personaggio che somigli al risanatore della Parmalat, Bondi,
che ha saputo affrontare anche lo scandalo del Parma calcio. Sorprende, oggi, che non
si sia dato adeguato peso alle
opere calcisticamente perverse
di Tanzi e Cragnotti: con loro è
apparso evidente che il calciobusiness partorito dalla legge
Veltroni-Melandri sulle società
per azioni con fine di lucro
avrebbe ucciso lo sport. Si ricominci da quell'errore, lo si
cancelli. Ultima considerazione. Berlusconi vuole i due ultimi scudetti della Juve. Spero
che l’abbia detto scherzando.
Il suo Milan è stato anche istituzionalmente il primo alleato
della Juve di Umberto Agnelli
che ha lasciato negli archivi di
una storia centenaria lo stile
di Giovanni Agnelli e di Giampiero Boniperti. Gli scudetti
revocati non si assegnano, come sa bene il Bologna che nel
1927 avrebbe dovuto ereditare
il trofeo revocato al Torino per
illecito sportivo. Spesso nel
passato troviamo le risposte
agli interrogativi del presente.
*Opinionista sportivo
Marco
Spada
ra l’uovo di Colombo. I
teatri sono in deficit? Le
produzioni costano troppo? Via allora scene e costumi,
facciamo tutto senza. Ci voleva
poi tanto, avranno pensato a
Torino. Una bella Turandot,
vuota, proprio vuota, ma con
la regia di Luca Ronconi, aprirà la stagione 2006/7. Ecco che
il Regio si propone, a detta dei
suoi vertici, come “un modello
per le nuove politiche culturali”. Strano che alla Scala, a
Venezia o nei tanti teatri minori della penisola ancora si
ostinino a fare le opere con
scene e costumi, e che il pubblico si ostini a volerle vedere
così. Roba vecchia a Torino. Li
si inventa il “nuovo corso” e la
nuova categoria del pubblico
“immaginifico”, che non vedendo nulla potrà immaginarsi la Turandot che vuole. Si
poteva scegliere un altro titolo,
magari meno faraonico? Si poteva cambiare regista, magari
meno “di cartello” e fare due
scene, magari nei laboratori
del Teatro? Macché, giurano al
Regio, questa è una “sfida”.
Avanti così, e per i prossimi
anni proponiamo un’Aida, un
Don Carlo e, ovviamente un
E
Si potevacambiare regista,
RASSEGNA
STAMPA
DEL MONDO
MASSIMILIANO LASIO
Il Codice non è
poi così eretico
odice da Vinci e falle nei
controlli sull'immigrazione clandestina ai confini col Messico sulla prima pagina del WASHINGTON POST.
Sul best seller di Dan Brown, e
prossimo blockbuster firmato
da Ron Howard-Ricky Cunningham, il quotidiano della capitale Usa dà conto di come il dibattito americano sul film, an-
C
che in seno a gruppi di cristiani,
sia condotto in toni alquanto
lontani dalla reprimenda o dall'imbarazzato fastidio di alcuni
prelati e teologi nostrani. “Benedizione sotto apparenze eretiche” è il titolo dell'articolo di
Michelle Boorstein e Alan
Cooperman, che racconta invece una storia diversa: negli
Stati Uniti c'è anche chi vede
nel furbo romanzo esoterizzante di Brown un modo, comunque, per parlare di Gesù. E un
implicito ponte lanciato verso i
non credenti, altrimenti lontani da tematiche religiose.
. .................................................................
qL'eccellente
stato di salute
della squadra di baseball chicagoana dei White Sox e il bilancio sanguinoso di due attentati in Iraq sulla prima pagina
del NEW YORK TIMES. Quattordici persone morte e sedici
ferite in una delle porte d'ingresso della capitale Baghdad.
3White Sox, la squadra
di baseball ha un ottimo stato
di salute
Solo ieri sono state uccise ventotto persone in una delle giornate più sanguinose delle ultime settimane.
. .................................................................
q Sul
quotidiano destrorso
francese LE FIGARO campeggia una fotona del Ct transalpino Raymond Domenech. Il
selezionatore dei Bleus ha annunciato i 23 giocatori convocati per la Coppa del Mondo in
Germania. Confermato Fabien
Barthez fra i pali. Ci saranno le
star Thierry Henry e Zinédine
Zidane, che ha dato l'addio al
calcio annunciando che per lui
questi saranno gli ultimi mondiali. Gli “italiani” David Trezeguet, Patrick Vieira e Lilian
Thuram, poi Claude Makelele e
Sylvain Wiltord. Apre sempre
con le convocazioni di Domenech per Germania 2006 anche
LE MONDE. Nessun cenno a
Calciopoli, né al ventinovesimo
scudetto della Juve. Sport in
evidenza anche sull'austero
GUARDIAN. La nazionale inglese però non c'entra, perché
Sven Goran Ericksson le convocazioni le aveva già da tempo
annunciate. Ma la vittoria del
Liverpool. C'è un po' di Italia.
“Lo scandalo colpisce i piani
italiani per la Coppa del Mondo”, è il titolo dell'articolo firmato a quattro mani da Barbara McMahon Kevin Buckley.
magari meno “di cartello”
e fare due scene, magari
nei Giurano al Regio:
questa è una “sfida”
”Armida immaginaria” di Cimarosa. Se il pubblico non apprezzerà, sarà un problema
suo, del suo conformismo borghese; non certo della critica
nostrana che ama queste operazioni “finto-povero” e accorrerà numerosa ad esaltare il
più geniale ed esoso regista
italiano. Al Regio, teatro che
tiene d’occhio il risparmio, gli
applicheranno il “cachettario”,
il nuovo tariffario dei compensi imposto dal Ministero anche
agli artisti di “chiara fama” e
in vigore da luglio. La Turandot di Luca si annuncia come
un evento e i conti torneranno
in pareggio. Un miracolo. Chi
potrà perderselo?
*Critico musicale
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Il Brescia
15 Maggio 2006
9
.
Argomenti
EPOLIS
I
”
Jerry
Calà
Abbiamo girato le scene l'estate
scorsa, tra le spiagge della Costa
Smeralda e locali come il Billionaire e lo Smaila's. Poi sì, sono
molti i personaggi famosi, comparse che vogliono dare realtà alla storia. È un film con una sua
storia, una pellicola che ha dentro
uno sfondo molto veritiero, perché i posti e i personaggi che si
vedono sono quelli veri.
regista e attore
LA SCHEDA
DI ORIGINI SICILIANE, CLASSE
1951, PROTAGONISTA
DI OLTRE 40 PELLICOLE
Le vacanze
al mare
sono ormai
un lavoro
Lei compreso, che compare nel
film interpretando se stesso.
Sarò Jerry, un attore alle prese
con un produttore russo. Il tutto
arricchito con il classico contorno
di belle ragazze.
Poca fatica: è la vita che ha sempre
fatto fino a pochi anni fa. E ora che
fine ha fatto Jerry Calà?
Vivo a Verona e in questi giorni
festeggio i dieci anni di serate live.
Uno spettacolo che porto in giro
dall'Italia e partito dalla Capannina (manco a dirlo) mi ha fatto
entrare in teatri, piazze, club. Un
viaggio di due ore nell'Italia spensierata degli anni Settanta, tra
“ragazzo triste”, “Cuore matto e
“Vorrei la pelle nera”.
«Prima l'obiettivo era divertirsi, adesso
si pensa a trovare una sistemazione»
Francesca
Lorandi
[email protected]
T
re belle fanciulle partono per il mare con i
rispettivi fidanzatini.
Che, parcheggiati nel
campeggio, se ne torneranno a casa cornuti ma felici.
E il titolo è tutto un programma,
«Vita Smeralda». Gli ingredienti?
Una storia estiva e una scenografia scontata: fra yacht favolosi,
boutiques griffate e feste glamour, ecco raccontato il sogno
italiano della vacanza. Che lui ha
visto trasformarsi negli anni. Dal
sapore di sale delle spiagge di Forte dei Marmi a quello più glamour
di Saint Tropez a quello piccante
dei locali romagnoli. In mezzo 45
film, tante donne e parecchio divertimento. «Cercando sempre di
rappresentare in modo leggero
gli italiani, i loro stati d'animo, la
loro realtà - spiega Jerry Calà - e
facendo emergere tra le battute
anche un po' di amarezza».
E di amarezza ce n'è molto di più
oggi che negli anni Settanta...
Allora si andava al mare per divertirsi, per avere delle avventure, per “cuccare”. Ora la vacanza è
diventata un lavoro, si va in cerca
di una sistemazione, e si torna a
casa più stressati di prima.
Solo quattrofilmdaregista fino ad
ora. Meglio starsene dietro o davanti la macchina da presa?
C'è sicuramente più libertà nel
produrre, scrivere, interpretare e
dirigere in modo indipendente.
Da un po' di tempo, con alcuni
amici stiamo pensando a una casa
di produzione tutta nostra che
che un'istantanea del paese, sembra un reportage della vita estiva
dei vip.
L'estate non è più una
stagione, ma uno stato
d'animo, un momento
in cui tutto accade più
velocemente. Siamo
cambiati noi
e sono cambiati i tempi
faccia commedie divertenti.
Leihaunpassato dafelino,daGatto di Vicolo Miracoli. Perché voi
avete lasciato un grosso segno all'internodellasatiraitaliana, mentre i comici di oggi sono delle meteore che scompaiono ?
Sono meno romantiche, anche loro sperano in vacanza di incontrare il calciatore che cambierà loro la vita. Poi però tornano a casa e
si renderanno conto che in quel
mondo che loro considerano fatato, non è tutto oro quello che
luccica. E che anche la loro vita di
ragazzi normali non è così male.
Noi venivamo da una grande gavetta fatta di centinaia e centinaia
di spettacoli in teatrini, in cabaret, ovunque. Repertori nei quali
cantavamo, ballavamo, facevamo
gli sketch, facevamo la commedia. Insomma, avevamo uno spettro più ampio di recitazione e di
spettacolo, di tutto. Mi sembra
che il motivo per cui il nostro successo è stato duraturo nel tempo
ed ancora la gente se lo ricorda è
perché non improvvisavamo nel
mestiere.
LaCommedia all'italiana deglianni Sessanta in chiave moderna?
Qualche difficoltà ad allontanarsi
da quegli anni?
Anche quelle pellicole erano apparentemente leggere, e sapevano raccontare in modo divertente
gli stati d'animo di un popolo. Facevano riflettere, al di là delle battute e della comicità.
Erano anni migliori, semplicemente. Per me erano gli anni in
cui si cominciava. Quindi, si avevano pochi problemi: quando il
successo deve ancora venire, si è
più incoscienti e spontanei. Poi
siamo cambiati noi e purtroppo
sono cambiati anche i tempi. ■
Standoalla regiahasceltodiguardarel'estate dagliocchidelle donne. Sono cambiate rispettoa quelle che trovava anni fa tra i tavoli
della Capannina?
Nel suo film ci sono parecchie
comparsatefamose.Tanto che, più
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Il Brescia
15 Maggio 2006
Argomenti
S*
SMS----------340.6106.226
■ ■ Cara “lettera firmata” rimpiangerai la liberta di cui godevi fino all’11 aprile. Lo scandalo calcio serve a coprire le
brutture che il tuo "democratico" amico Prodi sta già perpetuando. Apri gli occhi!
Rob
■ ■ Ricordatevi! Nel caso aveste a che fare con dei rapinatori che vi entrano in negozio armati "solo" di mazze,
se avete un’arma non sparate!
Piuttosto, fatevi massacrare
di botte e dategli i soldi che vi
siete sudati, altrimenti rischiate 10 anni di galera... in
quanto la difesa dev'essere
pari all'offesa... Strano, per
quelli che difendono la tenuta
di Berlusconi (o chi come lui),
possono sparare pure alle mosche... ma non erano contro il
"far-west"? Bho?
Zodiac
Anche i medici, gli infermieri, i Carabinieri e gli altri
che lavorano nei festivi sono
delle persone come i commercianti, con delle famiglie che li
vorrebbero accanto soprattutto in quei giorni! Il rispetto
per gli altri è riconoscere in
primis che diritti e doveri esistono per le persone e non
per i mestieri.
Stefania '73
■■
■ ■ La voce chioccia e l’aspetto ordinariamente senile di
Diego Della Valle pongono seri
interrogativi sul suo presunto
monopolio del bello.
Irene
■ ■ Ormai non si parla d’altro
che dello scandalo che vede
implicati Luciano Moggi e altri
nomi arcinoti del calcio italiano; arrivati a questo punto,
Posta
Via Solferino 4. 25122. Brescia
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Lettori
mi domando: si può continuare ad amare uno sport sempre
più "drogato"?
Un lettore
Mi spiace per la fine di
Jennifer, però mi chiedo: ma,
con tutti gli uomini liberi che
ci sono, perché intrattenere
una relazione con un uomo
sposato?
Mery
■■
Brescia, città tristissima,
non offre niente di particolare... Molti stranieri e poco svago...
Una straniera
■■
■ ■ Sarebbe interessante sapere che fine fanno i Vigili in
certo ore... In alcune vie non
si vedono...
Un lettore
■ ■ Al lettore che si esprime
contro i musulmani: anche gli
italiani emigrati all’estero
hanno un proprio luogo di culto!
Un lettore
■ ■ Per difensore azzurro: non
avrai bisogno di aiuto perché
accadrà solamente che i figli
degli impiegati potranno andare all’università esattamente come i tuoi!
Un lettore
■ ■ Io voglio fare un sentito
ringraziamento alle Guardie
Giurate che per pochi euro ci
permettono di dormire sonni
tranquilli: grazie ragazzi, siete
voi i miei “eroi”.
Un pensionato
■ ■ I “gratta e vinci” devono
essere comprati per poter vincere: io lavoro, fatico, li compro e vinco spesso.
Tony
■ ■ Alla mamma: carissima
mamma Candida, vorrei scrivere all'universo i miei sentimenti più profondi, ma non
basterebbe; interminabili sono le parole, i pensieri, i ri-
SONO SEMPRE STRAPIENI E LE STRADE PUZZANO DI RIFIUTI
Più cassonetti per tutti
Lettera firmata
Brescia
Più cassonetti per tutti. Parafrasando uno dei tanti slogan della campagna elettorale di Berlusconi,
anche la nostra amministrazione dovrebbe seguire
queste indicazioni: spesso mi capita di vedere, prima che
passi il camion, i cassonetti strapieni di immondizia e
con l'avvicinarsi della bella stagione, e quindi del caldo,
gli odori che vengono sprigionati non sono certo dei
migliori.
Mi chiedo come mai il Comune e l'Asm, visto tutte le
tasse che paghiamo, non provvedano al più presto. E
anche la raccolta differenziata, soprattutto in quartieri
come il Carmine, vorrei sapere perché funziona a singhiozzo. Eppure a casa mia sto molto attento a separare i
diversi generi di rifiuti. Ma se la mattina dopo scopro che
quei pochi cassonetti che ci sono in strada sono stracolmi
e nessuno viene a svuotarli, che senso ha che il Comune
chieda al cittadino questo genere di servizio? Va bene il
senso civico, ma l'amministrazione e la società energetica
dovrebbero fare di più per garantire strade più pulite e
un servizio migliore.
cordi che riempiono le mie
difficili giornate e che vivono
nel mio cuore. Mamma, ti voglio bene e faccio gli auguri
anche a tutte le mamme del
mondo.
Nina
ideologicamente ricca di uomini sani sia nel corpo che
nella mente. Purtroppo, e devo dirlo con dolore, noto che
ultimamente... la mente lascia
un po' a desiderare.
Un ex azzurro
■ ■ Se le chiese sono vuote (e
lo sono) e le moschee non bastano per ospitare tutti i musulmani, beh, allora ci vogliono più moschee e meno chiese...
Matteo
■ ■ Sono il pastore tedesco
senza coda e ringrazio i padroni per avermi abbandonato: grazie di cuore.
Dog
I clienti hanno sempre ragione... eccetto quando, misurando gli indumenti, li sporcano con trucco, scarpate e
quant'altro...
Un lettore
■■
■ ■ Ho sempre "appoggiato" la
destra perché sono cresciuto
nella convinzione che fosse
■ ■ Son una turnista statale,
lavoro domenica, festivi: vorrei anch'io confermare che
senza lavoro si sta peggio.
Un lettore
■ ■ Ormai siamo tutti "fautori
e vittime" di un bieco consumismo: non abbiamo più valori, i nostri figli crescono maturando falsi miti regalatici generosamente dai massmedia.
L’unica cosa che sappiamo fare è... farci la guerra tra poveri.
Perché non provate a spegnere per un giorno la televisione,
stare a casa, leggere un libro,
parlare coi figli, magari pranzare tutti insieme, ovvero cercare di riconquistare pian piano quello che ci è stato tolto?
Un lettore
■ ■ Come avevo previsto Valentino Rossi si è montato la
testa con la storia della formula 1... Quest'anno, sono
pronto a scommettere, il
mondiale lo vince Pedrosa:
troppo forte!
Un centauro
■ ■ Solo una considerazione:
anche per la Juventus alla fine non cambierà niente? Vergogna! Juve in B!
Margherita
■ ■ Ho visto giocatori e tifosi
juventini che festeggiavano e
mi chiedo: per lo scudetto
(rubato) o perché il prossimo
anno giocheranno in serie B?
Un ex amante del calcio
■ ■ In tutto questo “marciume” di sport l'unico pulito che
riesce a darci soddisfazioni si
chiama Ivan Basso.
Vanessa Brescia
■ ■ Allora sta diventando un
vizio! L’sms sul Crocifisso e
sul fatto che avremo più moschee che chiese, è mio... Perché non lo avete pubblicato!
Siamo già in piena dittatura?
Voglio vedere se questo lo
pubblicate.
Globalman
■ ■ Mi rivolgo al lettore che
dice a tutti che ha la moglie
carcerata solo perché lavora
in un centro commerciale:
vorrei essere carcerata così io
che non trovo lavoro e quando
lo trovo ci sono sempre uomini che fanno proposte "particolari" costringendomi ad
abbandonarlo subito.
Lettrice Cagliari
Per chi scrive. Il Brescia pubblica opinioni, repliche, consigli di interesse generale, sempre rispettosi delle persone e delle istituzioni. Possibilmente le lettere non dovranno superare le 20 righe e potranno essere ridotte. La pubblicazione sarà a
discrezione del direttore. Le lettere dovranno pervenire con nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico del mittente. Quelle anonime non saranno prese in considerazione.
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Il Brescia
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La scomparsa di Colombo
È morto all'età di 79 anni
Umberto Colombo,
scienziato italiano di fama
internazionale e ministro
del governo Ciampi nel '93.
Continenti
Il neo presidente. Oggi il giuramento, il discorso e la cerimonia di insediamento
Napolitano sale al Quirinale:
domani le consultazioni
EPOLIS
q I 14 padri costituenti
hanno telefonato:
«Non ti mancherà il nostro sostegno morale»
■ «Non ti mancherà il nostro
sostegno». È la risposta dei 14
membri dell’Assemblea Costituente che avevano ricevuto un
messaggio dal presidente eletto
della Repubblica, Giorgio Napolitano, in cui chiedeva di «poter contare sul vostro sostegno
morale». Napolitano è rimasto
colpito e compiaciuto nel ricevere le telefonate dei 14 costituenti ai quali aveva inviato il
messaggio. E da tutti è venuta la
stessa risposta. Napolitano era
andato personalmente a trovare Antonio Giolitti e aveva avuto
una «affettuosa» telefonata con
Vittorio Foa. Ieri ha ricevuto la
telefonata di Giulio Andreotti,
Arrigo Boldrini, Emilio Colombo, Filomena Delli Castelli, Luigi Gui, Teresita Mattei, Giancarlo Matteotti, Vincenzo Mazzei,
Maria Nicotra, Luigi Preti,
Oscar Luigi Scalfaro, Sergio
Scarpa.
ULTIMI COLPI DI LIMA intanto al
discorso che si appresta a pronunciare oggi di fronte alle Camere riunite. Si tratterà a quanto pare di un discorso non breve.
Il neo presidente della Repubblica sta lavorando sulle sfumature, dopo aver individuato da
giorni gli argomenti portanti:
Unione europea e patto di stabilità, Costituzione e unità nazionale, continuità con l’eredità
di Ciampi. E da domani inizierà
le le consultazioni per il nuovo
governo. Alla vigilia del discorso di insediamento, Napolitano
non nasconde la sua emozione:
«Attraverso un momento particolare di emozione, di travaglio,
in attesa di assolvere i primi
compiti che mi aspettano». Napolitano ha parlato nel corso di
una breve cerimonia durante la
quale si è congedato dai colla-
3Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
Ciampi, ultime ore al Colle
si dimette 3 giorni in anticipo
«Dirò due parole
e me ne andrò»
Ultime ore di Carlo Azeglio Ciampi al Quirinale, prima di passare la mano al suo
successore eletto Giorgio
Napolitano. Per il Capo dello
Stato uscente è già pronto il
nuovo ufficio da senatore a
vita, a Palazzo Giustiniani,
non molto lontano dal Colle,
tra Palazzo Madama e il Pantheon. Nello stesso edificio,
dove il primo capo di Stato,
De Nicola sistemò i suoi uffici non volendo prendere possesso del Quirinale, si trova
anche la residenza privata
del presidente del Senato.
■■
Carlo Azeglio Ciampi lascerà
il Quirinale con tre giorni di
anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato
(come già accaduto in passato) per accelerare l'insediamento del successore.
Dovrebbe dimettersi in mattinata, poi attenderà di persona Napolitano. «Insieme come ha spiegato lo stesso
presidente uscente nel suo
ultimo saluto con i giornalisti
- andremo al Salone dei Corazzieri, dove saranno presenti le alte cariche dello
Stato. Dirò due parole di saluto e Napolitano, se lo riterrà, risponderà. Dopodiché
salirò in auto e me ne andrò».
boratori che negli ultimi due anni lo hanno affiancato nell'incarico di presidente della fondazione della Camera, istituita nel
2004 da Pier Ferdinando Casini. Nella piccola sala di palazzo
Theodoli, affollata di deputati, è
apparso sereno, rilassato, ironico, e ha salutato tutti i collaboratori citandoli uno per uno. Infine, l'augurio implicito a Casini
a prendere il suo posto alla guida della fondazione. Ha detto
che la presidenza «gli spetterebbe di diritto, anche se l'enigma non è stato ancora sciolto».
Uscendo è stato salutato dall'applauso di cittadini e turisti
in giro per il centro di Roma.
E oggi si ripeterà il protocollo,
rimasto immutato dal 1948.
Prevede che il segretario generale della Camera si rechi a casa
del presidente (o se lui preferirà
nel suo ufficio di palazzo Giustiniani) per accompagnarlo a
Montecitorio. Il tragitto sarà ac-
compagnato dalla campana
della torre della Camera. I rintocchi cesseranno all'arrivo al
Palazzo, dove nell'atrio sarà salutato da un picchetto d'onore.
Quindi, il presidente Bertinotti
lo accompagnerà in aula, addobbata con 21 bandiere e drappi rosso e oro, dove ci saranno il
Parlamento in seduta comune e
i delegati regionali. Qui il giuramento (i 21 colpi di cannone a
salve dal Gianicolo) e il discorso. Quindi, a bordo della Lancia
Flaminia scoperta, tappa a piazza Venezia (dove renderà omaggio al Milite ignoto) e la salita
sul Colle per l’insediamento ufficiale. Ad attenderlo ci sarà
Carlo Azeglio Ciampi che farà
da cicerone attraverso i magnifici saloni dell'ex residenza dei
pontefici. Dallo studio alla Vetrata al Salone dei Corazzieri,
dove, davanti alle più alte cariche dello Stato, ci sarà il passaggio di testimone. ■
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15 Maggio 2006
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Italia
Maggioranza. Il premier in pectrore: «Il governo sarà pronto subito dopo la chiamata di Napolitano»
Prodi: in poche ore potrò dare
la lista dei ministri al presidente
q Ma Diliberto non
vuole la Bonino alla Difesa. Di Pietro accusa:
vedo troppe alchimie
■
«Quando il presidente della Repubblica mi darà l’incarico, io poche ore dopo gli consegnerò la lista». Parole di Romano Prodi, ieri sera durante
una breve pausa dal vertice a
piazza Santi Apostoli. «Io penso che ci sia un accordo senza
problemi anche sui vice-premier. Il fatto che la destra spari
appartiene anche questo al rito.
Sui due vicepremier ormai c'è
l'accordo, vedrete che lo dichiareremo ufficialmente quando
sarà pronto l'inquadramento di
tutto il governo», ha proseguito
il presidente del Consiglio in
pectore.
IL GIRO DI CONSULTAZIONI al-
l'interno del centrosinistra per
mettere a punto la squadra di
governo «va avanti secondo i
canali prestabiliti», continua il
Professore che a proposito degli
attacchi che arrivano dal centrodestra sottolinea: «È ormai
un mese che vanno avanti. L'elezione del presidente del Senato prima quando dicevano che
eravamo in disfacimento e che
non ce l'avremmo fatta; l'elezione del presidente della Repubblica, la formazione del nuovo
governo, e anche qui secondo
loro non ce l'avremmo fatta.
Credo - prosegue Prodi - che
porti bene». Il richiamo è al leader dell'Udc, Pier Ferdinando
Casini, che in un'intervista tv
ha detto: «Sento che tra breve
saremo chiamati a governare di
nuovo il paese».
Tornando sulla questione dei
tempi della formazione della
squadra di governo, Prodi spiega: «Non si è mai visto annunciare un governo prima di aver
ricevuto l'incarico, non ha alcun senso, no?». E a chi gli chiede di commentare l'intervista
del presidente dei Ds, Massimo
D'Alema, pubblicata su La Repubblica, risponde: «Conferma
la situazione, non c'è nessun
problema e quando sarà l'ora
avremo tutta la lista completa».
EPOLIS
3Romano Prodi e Piero Fassino
Il presidente Ds ha dichiarato:
«Sono pronto a fare il ministro
degli Esteri e se necessario il vicepremier insieme a Rutelli.
Restiamo perplessi sullo schema dei due vicepremier - sottolinea - ma siamo una forza responsabile. Se Prodi ce lo chiede, siamo pronti a farci carico
dei problemi dell’alleanza».
E tra chi si è già messo di traverso, Antonio Di Pietro sottolinea che «le alchimie di questi
giorni non ci piacciono. Abbiamo l’impressione che si stia
pensando più alle poltrone che
agli impegni da portare avanti
in via prioritaria per il Paese». E
il leader dei Comunisti italiani,
Oliviero Diliberto, contrario a
dare il ministero della Difesa a
Emma Bonino, spiega: «Confido che il presidente del Consiglio accetterà i miei consigli».
In ogni caso, per Diliberto una
discussione conclusiva tra i leader di tutte le componenti del
governo «sarà inevitabile più
che indispensabile: una riunione finale di tutti i segretari è
utile e - ha concluso - aiuta il
confronto». ■
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Il Brescia
15 Maggio 2006
Amnistia, dopo la Chiesa
l'appello di Bertinotti
EPOLIS
q Lo stop di Antonio Di
Pietro: siamo fortemente contrari, prima
una riforma giudiziaria
■ L'amnistia rimane uno dei
tempi più caldi di discussione.
Negli ultimi giorni, da più parti
si sono alzate voci per chiedere
un atto di clemenza verso il popolo delle carceri. A partire dal
mondo cattolico, con la presa di
posizione del cardinale Renato
Raffaele Martino. E ieri un nuovo invito al legislatore, l'argomento entri nell'agenda politica, è arrivato dal numero uno di
Montecitorio.
FAUSTO BERTINOTTI, presiden-
3Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti
Il dato
Un provvedimento
di pacificazione
■ ■ L'amnistia è una causa di
estinzione del reato e
consiste nella rinuncia dello
Stato a perseguire
determinati reati. È un
provvedimento generale di
clemenza, ispirato a ragioni
di opportunità politica e
pacificazione sociale.
Genova. L'avrebbe percossa alla testa
nelle carceri è costretto ad un
disagio prodotto dal sovraffollamento. Si capiscono, dunque,
le sollecitazioni che si sono venute manifestando verso “un
segno di clemenza a vantaggio
dei detenuti”. Toccherà al legislatore, nella sua autonomia,
decidere se e come intervenire.
Ma vorrei manifestare anche
pubblicamente la mia condivisione di questa sollecitazione».
Insomma, una presa di posizione forte, da parte della terza
carica dello Stato. Che non
mancherà di suscitare reazioni,
nel mondo politico.
Era stato il cardinale Renato
Raffaele Martino, in diretta radio dal carcere di Arezzo, a fare
udire l’appello del Vaticano in
favore dell’amnistia. «Preghiamo perché un atto di clemenza
in qualsiasi forma i legislatori
decideranno di farla si possa attuare anche oggi, in questo Paese», ha detto il prefetto del Pontificio consiglio della Giustizia
e della Pace. «Quando una persona che ha commesso qualche
crimine va in carcere, la società
tira un respiro di sollievo e dice:
“Giustizia è fatta”. E poi si disinteressa di chi sta dietro le
sbarre. E questo non deve accadere. La Chiesa e tutti quanti
dobbiamo renderci conto che i
detenuti non perdono la dignità umana».
Tra i fortemente ostili c'è Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori: «Siamo stati, siamo e saremo sempre contro
ogni atto di clemenza verso i detenuti, se non dopo una vera riforma giudiziaria. Usare l’amnistia e l’indulto come strumenti contro il sovraffollamento non risolve i problemi,
perché tra qualche anno ci ritroveremo ad affrontare ancora
gli stessi problemi e non è serio
agire a suon di clemenza, non lo
è prima di tutto per la certezza
della pena e per le vittime dei
reati. Oggi il parlamento si ritrova a dover affrontare una
questione ben più importante
che non quella di far uscire di
galera dei delinquenti». ■
Una donna di 67 anni,
Olimpia Ventura, è stata trovata agonizzante in un lago di sangue la notte scorsa nel suo appartamento a Genova, in Via
dei Carpentieri 20, nel quartiere di Rivarolo. La donna è stata
trasferita all’ospedale Galliera
dove ora è ricoverata nel reparto di rianimazione in gravi condizioni per una ferita lacerocontusa al capo da percosse.
Immediatamente dopo i fatti il
figlio della vittima, un uomo di
35 anni le cui iniziali sono F.A., è
stato fermato e a lungo interrogato in questura. L’uomo è
stato rilasciato poco prima
dell’alba. La donna condivide
l'appartamento col figlio e il
marito che è il principale accusatore del 35enne. Si chiama
Andrea Fusi ed è indagato dalla
polizia per lesioni gravi. Avrebbe litigato con la madre per
questioni di soldi. ■
F*
FLASH
ASIAGO
Raduno degli alpini:
muoiono in tre
qUn giovane padovano di Piove di Sacco, Matteo Valente di
26 anni, ad Asiago per la manifestazione degli alpini, ha
perso la vita sabato notte uscendo di strada con la propria motocicletta da cross. Due anziane
“penne nere” sono decedute invece per cause naturali che i
medici avrebbero fatto risalire
a problemi cardiaci. Si tratta di
uno spezzino di 86 anni, di cui
non sono state rese note le generalità, e di un trevigiano, Rino Felletti di 67 anni, del gruppo alpini di San Giacomo di Veglia. ■
. .................................................................
RICERCA ARTES
Troppa tv influisce
su sterilità di coppia
qAbitudini e stili di vita sedentari, in particolare troppa
televisione, influenzano la capacità procreativa degli uomini. Lo rivela una ricerca del centro Artes di Torino, specializzato nella diagnosi e nel trattamento della sterilità di coppia.
Per la capacità riproduttiva degli uomini esercitano un'influenza negativa anche un eccessivo attaccamento ai cellulari e ai computer portatili. I Paesi
in cui si guarda più tv sono quelli in cui il tasso di fertilità è più
basso. ■
EPOLIS
Trento. Una porta del mezzo si era aperta
Trovata in fin di vita a casa Incidente sull'autobus
indagato il figlio di 35 anni morta la donna coinvolta
■
.
Italia
Giustizia. Sollecitazione del presidente della Camera: clemenza per i detenuti
te della Camera dei deputati, ha
diffuso una lunga nota per rilanciare la questione. «Nei
giorni scorsi è giunto un ulteriore e autorevole invito al Parlamento ad adottare un atto di
clemenza per i detenuti. In questi anni, ripetutamente, dalla
società civile, da autorità laiche
e religiose, da molte soggettività politiche e culturali è venuta
la stessa richiesta. In particolare tutti coloro che si sono dedicati, grazie a compiti istituzionali o per scelta volontaria,
al mondo delle carceri hanno
dovuto constatare che i detenuti subiscono per la condizione
in cui sono tenuti un aggravio
di pena rispetto a quella loro
comminata dalla magistratura.
Lo stesso personale che opera
15
■
È morta all'ospedale di
Trento la settantenne Cesarina
Sottovia, una delle cinque persone sbalzate fuori da un autobus di linea venerdì scorso per
l’improvvisa apertura di una
porta. La gravità delle ferite riportate dalla donna era subito
stata evidente. La morte della
donna, molto nota per la sua attività di solidarietà e di volontariato in favore di bambini orfani, ha creato emozione in tut-
to il Trentino. Una inchiesta interna alla società di trasporti
avrebbe accertato che alcuni
passeggeri sarebbero saliti sull'autobus dalla porta destinata
alla discesa, fermandosi poi in
un punto vietato. La porta ha
poi un sistema di apertura automatico che sarebbe scattato
per la presenza di una stampella di una passeggera. La Procura della Repubblica ha disposto
un’inchiesta. ■
3La tv rende sterili
MILANO
Idroscalo, giovane
rischia di annegare
qUn extracomunitario di 21
anni è ricoverato in gravissime
condizioni dopo aver rischiato
di annegare nel bacino
dell’Idroscalo. Il giovane è stato
recuperato dai sommozzatori,
che hanno sede sul posto. L’incidente è avvenuto verso le
13,45. Il giovane, dopo aver fatto
un pic-nic con amici, si è tuffato. Dopo alcune bracciate lo
hanno visto annaspare. ■
16
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15 Maggio 2006
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Mondo
Il caso. Ordinato nonostante il no della Santa Sede
Vescovo senza placet
Cina contro Vaticano
F*
FLASH
INFLUENZA AVIARIA
In Romania
sarà abbattuto
un milione di polli
ANSA
IRAQ
Domenica di sangue
tra bombe e kamikaze
qAncora una domenica di
ANSA
q In meno di un mese
è la terza nomina decisa unilateralmente dalla Chiesa pattriotica
sangue in Iraq. Due autobomba
guidate da kamikaze all'ingresso dell'aeroporto fanno 14 vittime. Nella capitale una bomba
artigianale contro una pattuglia della polizia ha provocato
cinque vittime. Distrutte due
moschee nel nordest. ■
■
Nuova sfida della Cina al
Vaticano con l'insediamento
del terzo vescovo senza il placet
di Roma. Zhan Silu, 45 anni,
prenderà possesso della diocesi
di Mindong nella provincia
orientale di Fujian. Un atto che,
probabilmente, contribuirà ad
alimentare le tensioni, già alte,
tra Pechino e la Santa Sede. I
rapporti si erano già incrinati
nelle ultime settimane quando
la Cina aveva ordinato due vescovi senza l'approvazione di
Benedetto XVI. Il dialogo, già di
per sé difficile, era diventato critico ai primi di maggio, quando
con un comunicato ufficiale la
Chiesa ammoniva Pechino a
non ripetere quell'atto considerato come una «violazione dei
diritti della libertà religiosa».
Sottolineando anche che la trasgressione, secondo il codice di
diritto canonico, prevedeva la
scomunica. Al comunicato del
GERMANIA
BRASILE
«Sono un italiano»
picchiato dai naziskin
Scontri senza tregua
uccisi 35 poliziotti
qUn italiano di 30 anni è stato
qPer la seconda notte consecutiva le stazioni di polizia di
San Paolo del Brasile sono state
prese d'assalto dalle bande criminose cittadine. Sono 52 i
morti accertati, 35 sono agenti
delle forze dell'ordine. La serie
di attacchi è stata innescata da
rivolte in 36 penitenziari. ■
ferito gravemente a Berlino da
naziskin. I tre aggressori gli
hanno chiesto la nazionalità.
Quando ha detto che era italiano, lo hanno offeso con parole
xenofobe e razziste, e colpito
con una mazza da baseball alla
testa e al ginocchio destro. ■
3Papa Benedetto XVI
Vaticano aveva risposto il governo cinese, difendendo l'ordinazione dei suoi vescovi e definendo "insensate" le critiche mosse
dalla Santa Sede. «La scelta e
l'ordinazione è necessaria alla
Chiesa cattolica cinese per condurre le normali attività eccle-
siastiche» aveva commentato
Pechino. In Cina vivono circa 13
milioni di cattolici, cinque dei
quali aderiscono alla Chiesa patriottica controllata dal governo di Pechino, mentre gli altri
sono fedeli al Vaticano e vivono
la loro fede in clandestinità. ■
. .................................................................
. .................................................................
CANARIE
ISRAELE
Ondata di clandestini
sbarcata nelle isole
Limiti ai matrimoni
con i palestinesi
qQuasi 900 clandestini sub-
qConfermati dalla Corte Suprema i limiti ai matrimoni con
i palestinesi. I giudici hanno
confermato la validità della legge che non riconosce come cittadini di Israele i palestinesi
che sposano arabi israeliani. ■
shariani giunti in 3 giorni nelle
isole Canarie, secondo le autorità e' una delle ondate più massicce di arrivi. Solo venerdì e sabato erano sbarcati 651 subsahariani. ■
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Mondo
Gran Bretagna. Scontro tra il premier e il ministro dell'Economia sul passaggio di consegne a Downing Street
Blair promette: lascio nel 2007
ma il cancelliere vuole una data
EPOLIS
q Gordon Brown storce il naso: l'offerta per
l'avvicendamento
per lui è “troppo vaga”
■ È braccio di ferro in Gran
Bretagna sulle redini di Downing Street. Il premier britannico Tony Blair avrebbe offerto
privatamente al ministro
dell’Economia Gordon Brown
una staffetta per consegnargli il
governo a metà del 2007, ma il
cancelliere dello Scacchiere
avrebbe rifiutato considerando
l'offerta "troppo vaga". Le rivelazioni, pubblicate ieri sul Sunday Times, arriverebbero direttamente da fonti dell'esecutivo.
SECONDO IL DOMENICALE del
Times, Brown vorrebbe una data precisa, e vedrebbe una
"trappola" nell’offerta di una finestra d’opportunità che andrebbe dall’inizio dell’estate al
congresso annuale del partito
laburista a Bournemouth il 25
settembre 2007. Con un accordo simile, secondo le riflessioni
attribuite al ministro, Brown si
vedrebbe costretto a sostenere
a spada tratta per un intero anno le strategie di Blair in merito
a certe controverse riforme in
materia di istruzione, pensioni,
carte d’identità, e senza avere
nessuna certezza in mano riguardo al futuro. Dell’estate del
2007 come data della partenza
di Blair ha scritto ieri anche il
domenicale dell’Independent:
Blair avrebbe comunicato l’intenzione di dimettersi per quella data a diversi ministri del suo
gabinetto, obbligato dalla lotta
intestina che sta spaccando il
partito laburista. La fine della
sessione parlamentare estiva
del prossimo anno, il 31 luglio,
sarebbe considerato dai fedeli
di Gordon Brown come il momento ideale per la staffetta. È
stato un mese di tormenti per
Blair, rieletto appena un anno
fa per un terzo storico mandato.
Il governo è stato squassato da
una serie di scandali pubblici e
privati che, assieme alla bruciante sconfitta delle amministrative di giovedì, hanno portato a un rimpasto radicale. Le
promesse private di Blair secondo l’Independent vanno a
corroborare la pubblica assicurazione, strappatagli dai parlamentari laburisti lunedì scorso,
secondo cui lascerà ampio tempo al suo successore per preparare le politiche del 2009. ■
Il dato
L'attacco agli animalisti
■ ■ Dura condanna di Tony
Blair alle campagne
"raccapriccianti" degli
animalisti anti-vivisezione nel
Regno Unito. In un intervento
3Il premier britannico Tony Blair
sul Sunday Telegraph,
il premier ha riaffermato
il sostegno del suo governo
ai test su animali e annuncia
che firmerà una petizione
popolare in tal senso.
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Privacy e spazzatura
In 4 sacchetti su 10 si trovano
password, firme, c/c bancari
accartocciati. Lo rivela
l’Associazione professionisti
antifrode.
Economia
Bankitalia. In un anno gli italiani hanno chiesto 45,9 miliardi in più a banche e finanziarie
In crescita il popolo delle rate
famiglie sempre più indebitate
EPOLIS
q A registrare l'ennesimo boom è il credito
al consumo: gli acquisti
si fanno con i prestiti
Laura Podda
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■
Le famiglie italiane sono
sempre più indebitate. Che sia
per un mutuo per l'acquisto di
una casa o per un più ridotto
prestito per comprare un'auto
nuova o l'ultimo schermo al
plasma, gli italiani hanno bussato negli ultimi 12 mesi sempre più spesso alla porta di banche e società finanziarie: in un
anno si sono indebitate per 45,9
miliardi in più. E per il solo credito al consumo con durata superiore ai 5 anni il balzo è stato
del 36,5 per cento. I prestiti concessi alle famiglie aumentano
di mese in mese a ritmi vertiginosi, facendo degli italiani un
popolo sempre più indebitato.
SECONDO gli ultimi dati di Bankitalia, pubblicati nel Supplemento al Bollettino Statistico di
questo mese, ad aprile il totale
dei prestiti concessi alle famiglie ha superato la soglia dei
400 miliardi di euro. Si è arrivati a quota 403,8 miliardi di
euro, in aumento del 12,8 per
cento rispetto ai 357,9 miliardi
3Comprare a rate e usufruire di prestiti al consumo è un'abitudine sempre più diffusa
Il dato
Cambia lo stile di vita
■ ■ La situazione economica
ha modificato sensibilmente
gli stili di vita: in questo
contesto è forte il bisogno di
“riappropriarsi” di esigenze
come i viaggi, secondo il 66%
degli intervistati, gli hobby
(per il 61%), uscire con gli
amici per il 55%, attività
all'aria aperta (per il 53%)
e quelle culturali (per il 46%).
del marzo 2005. L'incremento è
significativo anche nel confronto con i 397,4 miliardi di febbraio: in un solo mese i prestiti
sono infatti aumentati dell'1,6
per cento. Alle prese con il carovita (e con prezzi degli immobili che si mantengono su livelli
decisamente alti, soprattutto
nelle grandi città), le famiglie
fanno insomma sempre più ri-
corso a rate e mutui, in aumento anche negli ultimissimi mesi,
nonostante il rialzo dei tassi di
interesse seguito ai due ritocchi
della Bce.
A REGISTRARE l 'ennesimo
boom è soprattutto il credito al
consumo, che si sta allargando
a macchia d'olio per le poche
disponibilità finanziarie delle
famiglie, ma anche per il diffondersi di offerte sempre più vantaggiose. Gli acquisti si fanno
con i prestiti: a tutto marzo ammontavano ad oltre 45,8 miliardi di euro contro i 39,5 di marzo
2005. A crescere a ritmi accelerati sono soprattutto i crediti
superiori ai 5 anni: in base ai
dati raccolti da Bankitalia (in
realtà ancora provvisori per
l'ultimo mese di analisi), a marzo i prestiti concessi da banche
e società finanziarie erano in totale pari a 17,2 miliardi di euro,
il 36,5 per cento in più rispetto
ai 12,6 miliardi dello stesso mese del 2005. La crescita è esponenziale e, basta pensare che i
consumi interni languono, per
capire che i debiti non sono solo
per acquisti voluttuari. Ma a pesare sui portafogli degli italiani
sono anche i prezzi astronomici
delle case. I mutui immobiliari
mostrano una crescita a due cifre e confermano la propensione degli italiani per gli investimenti immobiliari. ■
Il Brescia
15 Maggio 2006
Speciale
Bestiario
S+
Agli ordini
La scuola di Nettuno
Oltre 150 comandi
Un centro per l'addestramento
19
.
❉
■ ■ Un cane addestrato può
■ ■ Attualmente il Centro Allevamento e Addestramento Cani del-
comprendere ed eseguire
più di differenti 50 ordini
verbali, più di 150 per alcuni
cani-poliziotto.
la Polizia di Stato (CAACP) si trova a Nettuno ed è compreso nella
più grande scuola di polizia d'Europa che si estende su una superficie di circa 20.000 metri quadrati.
Cani poliziotto. Agenti a quattro zampe in campo contro la droga o in caso di calamità
I reparti
solo Rex
Un fiuto da agente speciale Non
tutte le razze
ssoldate
per scovare tracce e colpevoli adalla
polizia
EPOLIS
q Richiesta la sana e
robusta costituzione,
l'età fra i 12 e i 36 mesi
e il superamento di test
Francesca Madrigali
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■
Gli amici, si sa, si vedono
nel momento del bisogno. E ci
sono degli amici molto speciali
che lavorano per noi quando il
bisogno diventa vera emergenza: frane, valanghe, calamità e
sparizioni misteriose. Hanno
quattro zampe, la coda e un olfatto potentissimo, una eccezionale intelligenza che li rende
eccellenti compagni di missione dei loro “conduttori”. Quelli
premiati a Treviso in occasione
della terza edizione della “Giornata Nazionale del Cane di Pubblica Utilità” si chiamano Daky
(Corpo Forestale dello Stato),
Ax (Carabinieri), Muttley e Jim
(Polizia di Stato), Merlo (Guardia di Finanza), Arox (Polizia
Penitenziaria), Monty (Esercito), Dori (Vigili del Fuoco),
Syria (Croce Rossa Italiana).
Sono i quattro zampe vincitori
dell'edizione 2006 del Premio
Nazionale ''Cani con le Stellette'', promossa dal Corpo Fore-
■
3L'accoppiata con il conduttore si basa sull'affinità di coppia
stale dello Stato e finalizzata a
valorizzare l’operato delle unità
cinofile dei diversi Corpi di Polizia del nostro Paese. L’ultima
attività sperimentata con successo è la formazione di unità
cinofile per la ricerca di specie
animali e vegetali minacciate di
estinzione, tutelate dalla Con-
venzione Internazionale di Washington: così Rock, un giovane
Labrador, talvolta dimostra come è possibile trovare pelli di
animali appartenenti a specie
protette all'interno di valige. I
cani poliziotto devono avere
una sana e robusta costituzione
e un’età compresa fra i 12 e i 36
mesi. Poi, il superamento di visite mediche e prove psico-attitudinali e di test caratteriali.
Importantissimo l’abbinamento all’allievo conduttore che lavorerà in coppia con Fido per
almeno due anni. È necessario
che fra loro scatti l’“affinità di
coppia”. ■
Uscita di scena. A fine carriera il ritiro e la possibilità di affido in una famiglia
EPOLIS
Dopo la pensione arriva l'adozione
■ Dopo aver dato tutto alla
lotta contro il crimine, arriva
anche per i poliziotti a quattro
zampe il momento di ritirarsi e
andare “in pensione”. Di solito è
una apposita commissione che
stabilisce la fine dell’attività
dell’animale, che viene dato in
adozione con tutto il suo baga-
glio di straordinarie capacità ed
eventuali acciacchi. Il suo “conduttore” e compagno di tutta
l’onorata carriera ha una sorta
d i “ d i r i tt o d i p r e l a z i o n e ”
sull’adozione, e spesso così avviene. In caso contrario, i cittadini o le associazioni interessati
a prendersi cura dei cani pos-
sono fare richiesta alla polizia,
informandosi sul sito: www.poliziadistato.it. Bisogna inoltrare la domanda, e se viene accettata sostenere un colloquio per
verificare la compatibilità fra il
cane e il nuovo padrone, dopodiché provvedere al ritiro entro
quindici giorni. ■ F.M.
3In cerca di una casa
Dici cane poliziotto e subito ti immagini il commissario
Rex, lo splendido pastore tedesco protagonista di una serie televisiva. In effetti sono numerosi gli esemplari di questa razza che vengono coinvolti nelle
attività di polizia o salvataggio,
ma anche altre razze canine
hanno dimostrato di essere
particolarmente portate all’investigazione.
Il Lupo italiano, ad esempio,
è particolarmente utilizzato dal
Corpo Forestale insieme a
Schnauzer e Labrador, ed ha
una eccezionale forza e resistenza. Viene impiegato in operazioni molto delicate come il
soccorso e la ricerca di persone
disperse in superficie, sotto macerie o valanghe. I labrador sono considerati ottimi “agenti”
antidroga, specializzati nella ricerca di armi ed esplosivi grazie
al loro eccezionale olfatto, come i pastori belgi malinois, cani
dal grande temperamento. I
rottweiler infine svolgono un
ottimo lavoro nella tutela
dell’ordine pubblico.
Di solito i cuccioli provengono da allevamenti nazionali ed
europei (Paesi Bassi, Europa
centro orientale). Non è però
soltanto una questione di pedigree, ha infatti ottenuto ottimi
risultati anche l’addestramento specifico di cani meticci
“adottati” nei canili pubblici:
poliziotti, insomma, non solo si
nasce ma lo si può anche diventare. ■ F.M.
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15 Maggio 2006
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Ottomila alpini bresciani
Erano circa ottomila gli
alpini bresciani che si sono
ritrovati ad Asiago per la
79esima adunata delle
Penne nere. P. 32
Brescia
Caro benzina. Nelle pompe di carburante della città differenze spesso significative. Pochi gli impianti di gpl
Alla ricerca del risparmio perduto
il pieno conviene solo in periferia
NICOLA ZAMBELLI
q Alla Q8 di Sant'Eufemia i prezzi migliori, anche cinque centesimi
in meno per ogni litro
Andrea Tortelli
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■
La benzina? Meglio guardare bene dove la si fa, visto che
con un po' di accortezza - e senza particolari sforzi - si può risparmiare qualche soldo. Come
quelli che passano fra un euro e
319 centesimi della Q8 di viale
Sant'Eufemia e un euro e 378
della Shell di via Corsica. Circa
cinque centesimi al litro che su
un pieno significano un risparmio di oltre due euro. Poca cosa
diranno alcuni, ma comunque
denaro guadagnato senza troppa fatica.
PER RISPARMIARE, esiste pe-
raltro un metodo più semplice meno dispersivo e dispendioso
- del girare la città a confrontare
i prezzi delle varie pompe: basta fare il pieno da soli. Con il
self service, infatti, si possono
tenere a mano anche tre centesimi al litro. Fra i venti benzinai della città presi in considerazione, però, sono soltanto
due quelli con il doppio servizio
(self service e assistenza) che
mettono ben in evidenza la dif-
3Uno dei benzinai più cari per la verde è la Shell di via Corsica
I dati
Le “grandi sorelle”
■ ■ Anche a Brescia sono
soprattutto le grandi
compagnie petrolifere (le
cosiddette grandi sorelle) a
controllare il mercato della
benzina. Percorrendo la città,
infatti, abbiamo incontrato
quattro distributori Esso e
altrettanti Agip, tre della Q8,
della Total e della Tamoil, uno a
testa per Api, Ip, Shell ed Erg.
ferenza: l'Agip di viale Bornata
e l'Ip di via Vallecamonica. Dal
primo - si apprende leggendo i
cartelli - si possono tenere nel
portafogli 2,1 centesimi per
ogni litro di super e 1,9 per il
Gpl, nel secondo 30 (più di un
ero al pieno).
Quanto ai prezzi della verde
lo scarto fra le pompe cittadine
è spesso significativo: all'Agip
di San Polo un litro costa 1,331
euro, ma spostandosi di pochi
metri se ne pagano 1,364 (Api),
1,363 (Esso) e 1,346 (Shell). In
via Milano e in via Vallecamonica, invece, si possono risparmiare 2 centesimi per ogni litro.
Diverso il discorso per il diesel:
costa mediamente più di dieci
centesimi in meno della super,
ma la differenza fra i vari distributori nella maggior parte dei
casi non è degna di attenzione.
A praticare i prezzi più bassi è
ancora una volta la Q8 di viale
Sant'Eufemia (1,179 euro per
ogni litro), mentre la maglia nera va in questo caso alla Esso e
all'Api di San Polo (1,229). Per il
resto si va mediamente da 1,195
(all'Agip di San Polo) a 1,208 euro (Q8 di via Vallecamonica).
VITA DURA, invece, per chi guida un'auto alimentata a Gpl.
Nonostante il prezzo di questo
carburante sia mediamente
meno della metà rispetto a
quello della super, infatti, trovare una pompa attrezzata in
città è piuttosto complicato. Ad
esporre in bella vista un cartello
con il costo, fra i benzinai che
abbiamo preso in considerazione, erano soltanto in tre (Q8 di
via Valle Camonica, Total al
confine con Rezzato e l'Api a
San Polo) con un prezzo che andava dai 63 ai 65 centesimi al
litro. ■
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Brescia
Urago Mella. Sabato tragedia evitata. La protesta: in via Rotonda Montiglio la manutenzione non si fa da anni
Cadono a pezzi le case Inpdap
inquilina sfiorata dal cornicione
NICOLA ZAMBELLI
q «I danni sono causati dall'acqua che ristagna perché le grondaie
non vengono puilte»
e macchie d'acqua, l'intonaco si
stacca, lei spiega: «Per colpa
della pioggia nel 2000 mi si è
allagata la casa, pioveva dentro
ma non c'erano buchi.
LA PIOGGIA ENTRAVA dalle ca-
Maddalena Brunetti
[email protected]
■ I palazzi dell'Inpdap di via
Rotonda Montiglio cadono a
pezzi.
SABATO UN GROSSO blocco di
cornicione si è staccato dal sottotetto dello stabile al numero 3
ed è finito proprio sui gradini
dell'ingresso principale. Solo
per caso nessuno si è fatto male.
Al momento del crollo, proprio
a pochi passi, c'era l'inquilina
dell'ottavo piano, un'insegnante, che ha subito chiamato i vigili del fuoco. Lei racconta:
«Hanno finito di staccare i pezzi pericolanti che altrimenti ci
sarebbero finiti sulla testa. Qui
è un disastro, da almeno quattro anni non fanno nessun tipo
di manutenzione, neanche
quella ordinaria e la situazione
è pericolosa. Abbiamo fatto tantissime segnalazioni all'Inpdap, promettono sempre ma
poi non fanno niente». E va
avanti «a me i vigili hanno detto
che se il cornicione ci fosse finito addosso non saremmo passati neanche per l'ospedale ma
direttamente al cimitero», e nel
giardino intorno al condominio
si fermano sempre a giocare
tanti bambini. Ma questo è solo
3Il porticato del palazzo
«Tutti i gestori promettono
ma nessuno ha fatto niente»
I numeri
■ ■ Sono quattro gli edifici
dell'Inpdap in via Rotonda
Montiglio. Sabato si è staccato un pezzo di cornicione
dal palazzo al civico 3. Gli inquilini denunciano da anni
l'incuria e nessuna manutenzione. Ogni palazzo ha
otto piani e trentanove ap-
partamenti per un totale di
156 case. Tantissime le famiglie con figli che le abitano.
In circa dieci anni si sono alternati quattro gestori: la
Stigma, la Edilnord, la Metroscai e quella attuale. Le
spese di condominio vengono regolarmente pagate: circa 180 euro al mese.
l'ultimo degli episodi. Gli inquilini raccontano delle infiltrazioni d'acqua nelle case che li
tormenta ogni inverno. Gli appartamenti dell'ottavo piano
sono quelli con più problemi, ci
piove letteralmente dentro. La
causa è banale, risolvibile in poco. I residenti denunciano: «Ci
hanno spiegato che i tutti i problemi che abbiamo derivano
principalmente dal fatto che da
anni non puliscono le grondaie,
l'acqua non ha sfogo e rimane
sul tetto». La signora Secchi
apre le porte di casa, il bel salone ha il soffitto pieno di crepe
naline dell'elettricità. Giuro,
avevo le lampadine piene d'acqua e i lampadari da buttar via.
Sono rimasta senza corrente
elettrica per due giorni, i pompieri mi hanno staccato i fili
perché poteva essere pericoloso. Mi si sono rovinati tutti i mobili e i libri. Ho segnalato il problema mi hanno detto che in
due giorni sarebbero arrivati a
fare i lavori. Mi hanno fatto spostare tutto ma dopo qualche
giorno ho rimesso le cose a posto, non è mai arrivato nessuno.
Tutti gli amministratori che si
alternano vengono a vedere, si
stupiscono ma poi non fanno
niente». I corridoi dello stabile
sono pieni di macchie d'acqua,
gli altri inquilini dell'ottavo
mostrano le stanza con l'intonaco che si crepa per l'umidità.
Sono preoccupati ma mon si
stupiscono che il cornicione sia
crollato «con tutte queste infiltrazioni e nessuna manutenzione è chiaro che il tetto sia in condizioni pietose» e poi mostrano
ridendo il grosso cespuglio che
cresce sul tetto dello stabile al
numero 1, «secondo me sono
piante acquatiche» dice qualcuno. La signora Gracia De La
Vega ha subito mandato un fax,
l'ennesimo, per chiedere all'ente di intervenire. ■
Gli edifici. I soffitti davanti agli ingressi sono fatiscenti, pannelli malfermi e strutture metalliche divelte
Porticati pericolanti
e una parete crollata
■
Solo facendo un giro intorno ai quattro edifici i problemi saltano all'occhio. I porticati
sono disastrati.
La copertura è stata portata
via dal vento e il soffitto è rimasto in parte scoperto, con alcuni pannelli pericolanti, perdite d'acqua e la struttura metallica che si sta staccando. Per
entrare in casa è impossibile
non passarci sotto. Amanda,
un'inquilina, spiega: «La copertura è stata fatta due volte
ma non è adatta. Questa va bene
per gli interni non per gli esterni poi è chiaro che con il vento
che tira qui tutto venga portato
via» e aggiunge «e poi se vedono che la prima volta crolla tutto non sarebbe meglio cambiare copertura? Invece hanno rifatto il soffitto con gli stessi materiali». Sia i porticati anteriori
che quelli posteriori di tutti è
quattro i palazzi sono nelle stesse condizioni.
Su una parete esterna dell'edificio al numero quattro si vede una grossa toppa, Amanda
Secchi spiega: «Più o meno due
anni fa quella parete si è staccata, è venuto giù tutto. Abbiamo sentito un forte boato e poi
ci siamo accorti del crollo. Tutti
gli strati fino al mattone vivo si
sono staccati, sembrava ci fosse
un cantiere con il cumulo di
macerie che si è formato. Anche
quella volta tutto è successo in
pieno giorno e anche quella volta siamo stati fortunati ma non
è giusto aspettare che qualcuno
N. Z.
3Il cornicione crollato
si faccia male. Basterebbe una
normalissima manutenzione
solo che qui non fanno niente
da anni». Eppure le spese di
condominio sono piuttosto alte
e vengono pagate regolarmente
da tutti. Ogni mese i residenti
sborsano circa 180 euro di bollette che dovrebbero comprendere anche la manutenzione ordinaria, in più a fine anno arriva sempre un conguaglio molto salato, una cifra che si aggira
intorno ai 1000 euro. Una signora dell'ottavo piano commenta: «Mia madre abita nei
palazzi qui accanto che sono
privati, paga molto meno e funziona tutto bene». ■ M. B.
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Il Brescia
15 Maggio 2006
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Brescia
REPORTAGE
FOTO: Vincenzo
Un museo tra i banchi
con il tesoro del Tartaglia
Dopo la scoperta della collezione ottocentesca di rocce e strumenti del geologo e
naturalista Ragazzoni, un freddo seminterrato della scuola è stato trasformato in un
allestimento che ripercorre la storia scientifica di due secoli fa. di Elisa D'Adda
D
a pochi mesi l’atrio
del seminterrato
del Tartaglia si è
trasformato in uno
spazio museale.
L’idea di allestire una mostra
permanente a scuola è nata in
seguito al ritrovamento di una
preziosa collezione petrografica del diciannovesimo secolo
e di altri oggetti da laboratorio
sempre risalenti a quell’epoca.
Non stupisce che proprio al
Tartaglia si siano rinvenuti tali
reperti: la scuola è una delle
più vecchie di Brescia (risale al
1862) e nonostante il trasloco
da Palazzo Bargnani a via
Oberdan avvenuto nel 1969
non è andato perso quasi nulla
del patrimonio storico culturale di proprietà dell’istituto.
«NEL 2002 UN TECNICO di laboratorio trovò abbandonati
dentro a vecchi scatoloni strumenti dei laboratori di topografia, vetreria per esperimenti
chimici di fine Ottocento e la
famosa collezione di minerali e
rocce catalogata e creata dal
professor Ragazzoni tra il 1867
e il 1892», spiega la professoressa di scienze Maurizia Pari, responsabile del museo.
«Alcuni docenti, insieme agli
alunni, decisero quindi di creare uno spazio all’interno della
scuola dove fosse possibile per
tutti ammirare i vari reperti». I
finanziamenti per la realizzazione del museo sono stati dati
dalla Provincia e dalla Fondazione Comunità Bresciana.
Il percorso, inserito all’in-
Finora sono esposti 40
dei 500 reperti totali
Trovati anche i cartellini
originali che
descrivevano i minerali
3Inaugurato nel gennaio
scorso, si possono ammirare
microscopi, densimetri
e perfino una muffola
terno di una struttura progettata dall’architetto Massimo
De Paoli, inizia con una rassegna di pannelli fatti nel laboratorio di topografia della
scuola, che illustrano la storia
del Tartaglia. Il visitatore curioso in seguito può ammirare
microscopi, densimetri e perfino una muffola, esposti in
teche di vetro. Questi oggetti
venivano usati dagli studenti
per le analisi di sostanza alimentari a scopo di vigilanza
igienica, che erano commissionate alla scuola dal Comune. In una seconda saletta balza subito all’occhio la copia del
profilo geognostico del versante meridionale delle Alpi nella
Lombardia orientale realizzata
dallo stesso professor Ragaz-
Balsano
zoni per accompagnare la collezione petrografica che infatti
è esposta vicino ad esso.
«La figura di questo docente,
che ha insegnato al Tartaglia
dal 1862 al 1892, è molto importante all’interno della storia dell’Istituto proprio per le
sue ricerche geologiche e per la
passione che trasmetteva ai ragazzi» dichiara Pari. Un’ultima
sezione del museo è dedicata ai
lavori svolti durante l’anno dagli studenti, tra cui plastici e
ricerche per la giornata del Fai.
Questo perché il progetto, tramite la riflessione sulla storia
dell’Istituto, mira a porre le
premesse per una definizione,
da parte degli alunni, della
propria identità culturale.
Il museo è stato inaugurato il
28 gennaio di quest’anno ed è
stato realizzato da alcuni insegnati del corpo docenti in
collaborazione con gli studenti, che hanno aiutato nel lavoro
di catalogazione e nel creare i
pannelli esplicativi della storia
dell’Istituto. La collezione di
minerali e rocce del professor
Ragazzoni ammonta a 500 reperti di cui al momento sono
esposti 40. Sono stati trovati
anche i cartellini originali
scritti a mano dal professore
che accompagnavano le rocce.
Il museo è aperto al pubblico
da lunedì a sabato dalle 9 alle
13. Per informazioni telefonare
allo 030 305892. ■
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Il Brescia
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Brescia
Il caso. Tassa di 73 euro sulla “T” proiettata sui muri. I negozianti: andremo dai legali
*
F
L'ombra dell'insegna si paga
i tabaccai contro il Comune
FLASH
ASILI
Riaprono le iscrizioni
c'è tempo fino al 31
NICOLA ZAMBELLI
q «La mia rivendita è
sotto i portici, il sole
non arriva. E allora perché devo sborsare?»
Emanuele Colosio
[email protected]
qSi riaprono oggi - per quindici giorni - le iscrizioni agli asili nido comunali, mentre proseguono quelle per i bambini
lattanti che nasceranno entro il
31 maggio 2006. Le domande di
iscrizione vanno presentate in
via Fratelli Lombardi 2, nella
sede degli uffici del Servizio prima infanzia (tel. 030.2977634 –
2977310- 2977327). ■
. .................................................................
■ Di tasse strane o bizzarre
se ne parla quotidianamente.
Molti però non sanno che potrebbe capitare di pagare anche
per un’ombra proiettata sul
suolo pubblico. È il caso dell’insegna a “T” dei tabacchi, obbligatoria per legge, che tutti i
commercianti devono esporre
all’esterno delle rivendite per
assicurare di essere dei rivenditori autorizzati dai monopoli
di Stato.
PIAZZA REPUBBLICA
Niente festa ieri
per i tifosi juventini
qNessun movimento ieri in
piazza Repubblica, abituale
luogo di ritrovo per i festeggiamenti dello scudetto, incluso
quello juventino dello scorso
anno. La piazza è rimasta desolatamente vuota. ■
. .................................................................
VIA CROCIFISSA
Un'anziana muore
cadendo dal balcone
LA DECISIONE è stata presa
dall’amministrazione comunale lo scorso novembre e riguarda tutti i rivenditori di tabacchi
che si sono visti recapitare un
bollettino di 73,50 euro
dall’Agenzia italiana pubbliche
amministrazioni. «Inizialmente pensai fosse una tassa sull’insegna del distributore» racconta Sergio Codenotti, proprietario dell’esercizio posto sotto i
portici tra via dello Stadio e
piazzale Kossuth, nei pressi della curva sud dello Stadio Rigamonti a Mompiano. Codenotti è
anche vicepresidente dei tabaccai bresciani e spiega come ha
reagito alla notizia della neonata tassa comunale: «Dato che
già circa tre anni fa vinsi una
causa proprio su un'insegna del
distributore automatico ho
pensato che ci fosse stato un errore. Ho chiamato allora il numero dell’Aipa di Brescia segnato sul bollettino e mi hanno
3Tabaccai sul piede di guerra per la tassa sull'ombra dell'insegna “T”
Una delibera
del 2005
■ ■ La delibera contestata è
la 200 del 28/11/2005, relativa al Regolamento per
l’applicazione del canone
per l’occupazione delle
aree pubbliche. La regolamentazione è stata prevista invece dalla delibera
1330 del Settore tributi e
pulizia urbana il 20 dicembre 2005. L’avviso è inviato
dall’Aipa, che si limita a comunicare con un preavviso
la scadenza e l’importo e
che non è autorizzato ad
accogliere contestazioni.
detto che questa era una tassa
decisa dal Comune e relativa
all’ombra del sole proiettata su
suolo pubblico dall’insegna “T”
che espongo».
Una decisione che ha lasciato
a dir poco perplesso Codenotti,
che ha già provveduto a inviare
a un ufficio legale di Roma tutta
la delibera approvata dalla Loggia la fine di novembre 2005,
sperando che ci possano essere
gli estremi per una contestazione del provvedimento. «Questa
motivazione mi sembra strana.
Tra l’altro poi bisogna dire che il
negozio è sotto i portici, dove il
sole non passa. Mi dovrebbero
spiegare quale ombra fa» ironizza sempre Codenotti. Alcuni
tabaccai hanno passato la pratica al proprio commercialista
per capirci di più, ma dato che
la tassa scadeva il 30 aprile sono
tantissimi quelli che hanno pagato la tassa per non incorrere
nelle sanzioni previste dal regolamento comunale che potrebbero addirittura comprendere il fermo amministrativo
dei veicoli.
Non resta quindi da attendere il responso dell’ufficio legale
al quale Codenotti si è rivolto,
almeno per capire se ci saranno
gli estremi per una contestazione formale dell’imposta e quindi la richiesta della relativa cancellazione. Certo sarebbe anche
doveroso da parte di un'amministrazione spiegare le motivazioni che hanno spinto a prendere questa decisione, dato che
alla maggioranza dei gestori di
rivenditori di tabacchi è apparsa alquanto strana. ■
qÈ ancora giallo sulla morte di
un'anziana che nel pomeriggio
di ieri è caduta dal balcone della
sua abitazione, al sesto piano di
via Crocifissa di Rosa. Sul posto
sono immediatamente intervenuti la municipale e gli agenti
della Questura, che stanno indagando per scoprire se si tratti
di una caduta accidentale o di
un suicidio. ■
N. Z.
3Luciano Moggi
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Il Brescia
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Brescia
Centro sociale. Iniziativa per i manifestanti arrestati dopo gli scontri dell'11 marzo scorso a Milano
Sulla Loggia uno striscione
per liberare i 26 in carcere
q Un'azione simile era
stata compiuta qualche giorno fa alla galleria del Castello
Andrea Tortelli
[email protected]
■ “Libere tutti” (sic). Lo striscione è comparso nella mattinata di ieri sulla parete laterale
di Palazzo Loggia, quella che dà
su piazza Rovetta. Ed è stato rimosso dopo un paio d'ore, prima delle 11, dalle forze dell'ordine. Un'azione che nessuno ha
rivendicato (non era firmato),
ma che è facilmente riconducibile alla cosiddetta Brescia An-
tagonista come dimostrano il
testo (a fianco dello slogan
compare la scritta “Milano 11
marzo 26 antifascisti arrestati”) e un volantino affisso alla
parete di legno che protegge il
cantiere di piazza Rovetta. A
collegare il manifesto al Magazzino 47 sono anche i precedenti:
qualche giorno fa, infatti, due
striscioni dai contenuti simili
(ma firmati) erano stati appesi
sulla galleria del Castello e su
quella della tangenziale di via
Volturno. Anche allora lo slogan era lo stesso, compreso l'errore voluto di concordanza fra i
generi. «“Libere tutti”», spiega
Manlio Vicini (consigliere comunale del Prc e avvocato del
Magazzino), «è un gioco di pa-
NICOLA ZAMBELLI
3È stato rimosso nell'arco di un paio d'ore
role per sottolineare il fatto che
in carcere, per i fatti di Milano,
ci sono anche alcune ragazze».
I FATTI a cui si riferisce Vicini
sono quelli avvenuti lo scorso 11
marzo, in occasione di una manifestazione non autorizzata
organizzata dai centri sociali
del capoluogo lombardo in risposta al corteo della Fiamma
Tricolore che sarebbe partito
nel pomeriggio da piazza Oberdan. La situazione era però degenerata, con violenti scontri
fra manifestanti e forze dell'ordine. Il bilancio finale della
guerriglia era stato di quattro
auto e un motorino carbonizzati, un negozio che ospitava una
sede elettorale di An dato alle
fiamme, una bomba carta fatta
esplodere vicino ad un Mc Donald's e numerosi atti di vandalismo. Alla manifestazione
seguirono numerosi arresti: i
militanti del Magazzino 47 hanno già organizzato diverse iniziative per chiedere la liberazione dei 26 attivisti ancora in carcere. ■
Cristo Re. Ultimati i lavori di restauro
Tornano a splendere
gli affreschi di Trainini
■ Gli affreschi del bresciano
Vittorio Trainini sono tornati finalmente a splendere sulla volta della chiesa di Cristo Re, a
Borgo Trento. I dipinti di Trainini - fra cui la cupola con il suggestivo Giudizio universale erano stati danneggiati soprattutto dall'obsoleto impianto di
riscaldamento (che aveva coperto le opere con polveri) e dal
tetto, da cui erano filtrati - nonostante i recenti lavori - sali
che avevano corroso parte delle
superfici. Problemi che hanno
complicato il restauro, ma che
le maestranze coordinate da
Riccardo Gatti hanno risolto in
tempi brevi. E al meglio, ridando vita e nuova luce agli affreschi.
da via Oberdan al piazzale Cesare Battisti, la clinica Città di
Brescia e la comunità delle suore Maestre di santa Dorotea.
Nel 1967 il parroco don Pietro
Bonfadini inaugurò il nuovo
oratorio. Nel 1999 - nella ricorrenza di Cristo Re - il nuovo vescovo Giulio Sanguineti, ha
inaugurato il rifacimento totale
dei tetti della chiesa, finanziato
dai liberi contributi dei parrocchiani e realizzato dalla ditta
Giorgio Cadeo. ■
EPOLIS
LA PARROCCHIA di Cristo Re è
stata istituita nel 1866. In origine era dedicata a San Giovanni Evangelista, ma nel 1927 - dopo la proclamazione della festa
di Cristo Re - il vescovo Giacinto
Gaggia e il parroco don Giuseppe Ferrari decisero di battezzarla col nome attuale. Vittorio
Trainini ne decorò l'interno fra
il 1935 e il 1936. La comunità
parrocchiale di Cristo Re comprende il vecchio Borgo di via
Trento e i nuovi insediamenti
3Decisivo il loro contributo
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Brescia
Millemiglia. Va in archivio l'edizione numero 24 con l'ottavo successo dell'imprenditore bolognese
Canè-Galliani, dopo il trionfo
il duo già in corsa per il 2007
q Buon piazzamento
anche per i vip: l’attrice
Giulia Montanarini
al 54esimo posto
■ Sta già pensando alla prossima edizione Giuliano Canè,
che sabato sera si è aggiudicato
la Mille Miglia 2006, la corsa riservata alle auto storiche più famosa del mondo.
LA VENTIQUATTRESIMA edizione ha dunque incoronato per la
nona volta il suo più celebre
campione, ormai diventato una
leggenda vivente della Freccia
Rossa, un pò come Eddy Merckx lo è stato per il ciclismo, un
pò come Michael Schumacher
lo è per la Formula Uno. Dopo
un inizio di gara non brillante,
Canè e la moglie Lucia Galliani,
che viaggiava con lui, sono stati
autori di una rimonta vincente
sulla quale pochi avrebbero
scommesso. La Bmw 328 MM
1937 guidata dai due, una coppia in gara ma anche nella vita,
alla fine della seconda tappa di
Roma, era al quarto posto. Poi il
recupero, con il ritorno al comando della classifica generale
al termine delle sei prove laziali
nella Riserva naturale del Lago
di Vico. Da lì Canè e Galliani sono divenuti strenui difensori
del loro primato, rintuzzando
uno ad uno gli attacchi sferrati
dai rivali. Al termine della gara,
NICOLA ZAMBELLI
I primi dieci classificati
L'Alfa di Viaro-Mair seconda, poi la Fiat di Perletti
■■ 1. Cané-Galliani 14.849 punti; 2. Viaro-Mair (Alfa 6C 1500)
13.882; 3. Perletti-Vesco (Fiat 514 Coppa Alpi) 13.409; 4. FerrariFerrari (Bugatti T 37) 12.259; 5.Valseriati-Guerini (A. Martin Le
Mans) 11.930; 6. Raimondi-Perbellini (Jaguar) 11.803; 7. ForestiVesco (Bugatti T 37) 11.698; 8. Nessi-Bocelli 10.610; 9. BrescianiBresciani (B. T 40) 10.240; 10. Boni-Barziza 9584 punti. ■
MILLEMIGLIA.IT
3Il duo vittorioso solleva le coppe
dopo 38 prove cronometrate,
hanno totalizzato ben 14.849
punti. Quello di sabato è il nono
successo per il 60enne bolognese, imprenditore nel settore delle sementi agricole, che, salvo il
successo con Marino Auteri su
Ferrari nel '99, ha sempre trionfato con accanto la moglie.
Al secondo posto si è classificato il vincitore della Mille Miglia dell'anno scorso, il triestino
Luciano Viaro, stavolta con la
bolzanina Michaela Mair, su Alfa Romeo 6C 1500 SS del 1928,
mentre sul gradino più basso
del podio sono arrivati il bergamasco Ezio Perletti e il giovanissimo Andrea Vesco su Fiat
514 Coppa Alpi '30.
Non sono mancati neanche i
successi dei vip. Fra i numerosi
in gara merita una segnalazione un equipaggio debuttante,
quello composto dall’att r i c e
Giulia Montanarini e da Massimo Natili, su Jaguar, al 54esimo
posto.
Ieri in San Barnaba la cerimonia finale, cone le autorità cittadine. ■
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Provincia
Desenzano. Nel fine settimana ritirati ventidue documenti a giovani tra i 22 e i 30 anni
Alcol, nuova strage di patenti
q Cinque pattuglie al
lavoro tra la mezzanotte e le sei. Controllate
decine di veicoli
■
Ogni fine settimana viene
stabilito un nuovo, preoccupante, record. Quello delle patenti ritirate per guida in stato
di ebbrezza: nello scorso weekend sono stati 22 i documenti
tolti agli automobilisti che ave-
vano alzato troppo il gomito. E
nel mirino delle pattuglie della
polizia stradale finiscono sempre i giovani, quelli con un'età
compresa tra i 22 e 30 anni. In
tutti i casi, il tasso di alcol nel
sangue era praticamente doppio rispetto ai limiti ammessi
dalla legge.
Il blitz della polstrada questa
volta è scattato tra Orzinuovi e
Desenzano. Gli agenti delle cinque pattuglie della Stradale di
Montichiari, impegnati nel
Servizio stragi ormai diventato
un'abitudine per garantire
maggior sicurezza nelle trafficate strade della provincia,
hanno controllato diverse decine di auto, tra la mezzanotte
di sabato e le sei di ieri mattina.
I controlli sono avvenuti soprattutto all'uscita dei locali
più gettonati della zona. Gli
agenti, tra Orzinuovi e Desenzano, hanno sottoposto al test
dell'etilometro decine di giova-
EPOLIS
3Controlli con l'etilometro
ni. E l'esito delle apparecchiature non ha dato scampo a chi
aveva ecceduto con il bere in
discoteca o nei bar. Sedici documenti di guida sono stati ritirati a giovani tra 22 e 30 anni,
gli altri agli over trenta. Alcuni
di questi erano praticamente
sbronzi. Immediata anche la
decurtazione dei punti.
Non solo guida in stato di ebbrezza, però. Gli agenti hanno
rilevato diverse altre infrazioni: tra queste, alcuni automobilisti che guidavano senza cintura di sicurezza o che avevano
superato il limite di velocità
consentito sulle statali e in autostrada. ■
Lavori in corso
Strade
provinciali
la mappa
dei cantieri
■ Lavori in corso sulle strade
provinciali. Da oggi e fino al 23
giugno, verrà sospesa la circolazione sulla Provinciale numero 469, negli abitati di Capriano
e Palazzolo, per consentire al
Comune di Palazzolo di effettuare interventi di modifica
dello svincolo stradale e realizzare la nuova rotatoria.
Invece, sulla Provinciale 567,
in territorio di Lonato, sempre
da oggi e dal 15 e fino a giovedì
prossimo, fra le ore 7 e le 20, si
potrà transitare a senso unico
alternato.
A Moniga, ancora, sulla Gardesana, il traffico verrà deviato
sulle bretelle della nuova rotatoria, in costruzione proprio
per consentirne il completamento.
Si transiterà, invece, a senso
unico alternato, regolato da semaforo, fino al 27 maggio sulla
provinciale IV°, che ricade sul
Comune di Sabbio Chiese.
Il dato
Asfalto da rifare
sulla numero 19
Oggi dalle 8 alle 19
■ ■ Sempre oggi, fra le ore 8 e
le 19, continueranno i lavori
per rifare l'asfalto sulla
strada Provinciale 19, che
ricade nei territori di
Paderno, Passirano
e Ospitaletto.
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Provincia
Montichiari. L'incidente sulla statale 236 ieri pomeriggio. La vittima era originaria di Ospitaletto
Muore un altro motociclista
q La sua Ducati è finita
su una Peugeot: illesi
i due rumeni che
viaggiavano sull'auto
■
Ennesimo incidente mortale sulle strade del Bresciano.
L'ultima vittima è un motociclista originario di Ospitaletto,
Massimo Sandro Luigi Mensi,
42 anni, che ha perso la vita ieri
nel tremendo impatto contro
una Peugeot 307, che viaggiava
nella stessa direzione. Per il centauro, disarcionato dalla sua
Ducati 738, nonostante i soccorsi immediati, non c'è stato nulla
da fare: è morto praticamente
sul colpo.
La disgrazia, l'ennesima a distanza di due giorni dall'ultimo
incidente mortale sulle strade
della provincia, è accaduta intorno alle 13 lungo la statale
236, nei dintorni di Montichiari
in direzione di Mantova. Per
cause ancora da accertare, la
moto è andata a sbattere violentemente contro la Peugeot che
stava sopraggiungendo in quel
momento. Resta da capire se sia
stato il motociclista ad aver fatto una manovra brusca o se invece sia stata l'auto a non aver
rispettato una precedenza.
Sulla Peugeot viaggiavano
due cittadini di origine rumena,
che fortunatamente, nonostante la violenza dell'impatto, sono
rimasti praticamente illesi dal-
EPOLIS
3I soccorsi del 118
lo scontro.
Sul posto sono intervenuti i
vigili del fuoco di Brescia, la polizia stradale di Montichiari e
un'ambulanza del 118. I medici
hanno fatto di tutto per salvare
la vita del quarantaduenne di
Ospitaletto, ma inutilmente.
Mensi, disarcionato dalla sella
della Ducati, ha pesantemente
battuto la testa in terra. Il casco
non ha evitato il peggio. Quando sono arrivati i primi soccorsi,
chiamati da un automobilista
di passaggio, il cuore del centauro aveva appena cessato di
battere. I rilievi della Stradale di
dovranno stabilire le responsabilità della nuova tragedia. ■
F*
FLASH
CAPRIOLO
Cade in una scarpata
un ciclista è grave
qStava costeggiando il fiume
Oglio con la sua bicicletta, in un
tratto di strada compreso fra i
comuni di Capriolo e Palazzolo,
quando ha perso il controllo del
mezzo ed è finito in una scarpata. Un volo tragico di circa
duecento metri. Sul posto è immediatamente intervenuto l'elisoccorso, ma le operazioni di
recupero, hanno riferito i soccorritori, sono state complicate
e hanno richiesto molto tempo.
L'uomo - che ha riportato traumi al torace e alla testa - è stato
ricoverato in prognosi riservata
all'ospedale civile di Brescia. Le
sue generalità non sono ancora
state rese note. ■
. .................................................................
GARDONE RIVIERA
Dopo il terremoto
riapre la materna
qSono numerosi i cittadini di
Gardone Riviera e dei paesi limitrofi che, ieri, hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione della scuola materna
comunale. A provocarne la
chiusura era stato il violento
terremoto che 18 mesi fa aveva
colpito l'intera zona del Garda
provocando gravi danni alle
strutture e “sfrattando” - tra gli
altri - gli ottanta giovanissimi
alunni della materna. I lavori di
restauro dell'istituto sono costati circa 600mila euro, in buona parte coperti dai fondi stanziati dalla Regione e dallo Stato
dopo il terremoto. La restante
parte è stata invece finanziata
tramite mutui: per sostenerne
gli oneri, come è già avvenuto,
saranno necessari anche i liberi
contributi dei cittadini. ■
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Provincia
Sale Marasino. La storia di Battista Serioli, sopravvissuto all'epica disfatta e a Vittorio Veneto
I segreti del reduce di Caporetto
«Vi racconto i miei 105 anni»
F.G.
q Nell’anniversario
dell’entrata in guerra,
il 24, il paese lo festeggerà con tutti gli onori
Francesco Gheza
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■
Arzillo e vispo: ecco come si
presenta nella sua bella villetta
di via Pozzacher a Sale Marasino Battista Serioli, classe 1900.
Compirà 106 anni il 26 novembre; ma intanto si accontenta di
quello che ha. Uomo minuto ma
ancora forte e diritto, con un bel
lampo negli occhi chiari, un sorriso aperto e due baffoni che ha
portato da sempre, Battista fa
parte di un gruppo di 11 reduci
della Grande Guerra, sopravvissuti a Caporetto e Vittorio Veneto, uomini del Piave, del
Grappa, del Montello e del Pasubio. E soprattutto di Trieste e
di D’Annunzio, che fu per lui un
eroe e amico.
ERANO POCO PIÙ che adolescenti quando il Re li fece giurare e li mandò in guerra, a 17
anni, nella primavera del 1918.
Era appena passato Caporetto e
la pianura veneta, verso Padova,
avrebbe dovuto vedere le aquile
imperiali austro-ungariche sostituirsi al tricolore dei Savoia.
Non fu così anche e soprattutto
per merito dei ragazzi che andarono in guerra, sostituendo
quella forte gioventù che progressivamente aveva lasciato
sul terreno oltre 500 mila morti.
Alla fine saranno 800mila, oltre
5 milioni gli invalidi di Guerra e
un disastro sociale ed economico che fece gridare di rabbia a
quella “vittoria mutilata” da cui
nacquero le avventure totalitarie del ventennio successivo.
Battista ricorda tutto questo.
Ha vissuto sempre come contadino, allevatore e mediatore di
bestiame e di terreni. Dopo la
guerra tornò alla pace del suo
paese che fu sempre quell’angolo di paradiso rappresentato dal
golfo di Sale Marasino, dalle sue
colline, le montagne dell’Almana e del Guglielmo, i pascoli, i
prati, gli uliveti e le coltivazioni
di frutta, ortaggi e foraggi. Battista si sposò con Caterina Turelli che gli diede 7 figli: Antonietta, Marì e Angelo, ora morti;
quindi Valeria, Osvaldo, Fran-
3Una recente foto di Battista Serioli, 106 anni tra qualche mese
Una battaglia disastrosa
Quasi 12mila morti
e trentamila feriti
La battaglia di Caporetto
venne combattuta durante
la Prima guerra mondiale fra
il 23 e il 24 ottobre 1917 e vide la sconfitta dell'esercito
italiano contro quello austriaco. La disfatta fu tanto
umiliante che il termine Caporetto è entrato nella lingua italiana come sinonimo
di disfatta. Costò agli italiani
11600 morti, 30000 feriti,
265000 prigionieri. Il comandante supremo Luigi
Cadorna si preparava ad un
intervento in trincea nelle
migliori condizioni possibili,
Luigi Capello comandante
della seconda armata, credeva invece, che in caso d'attacco occorresse lanciare
■■
subito un'energetica controffensiva strategica. Capello aveva ragione, ma
quando i due generali si incontrarono alla vigilia dello
sfondamento, ogni cambiamento era ormai impossibile. L'artiglieria pesante era in
posizione avanzata, il grosso
degli uomini erano posizionati sulle prime linee e la seconda linea era sguarnita e
malandata. Quando un ufficiale ceco, il 20 si presentò
alle linee italiane per riferire
che gli Austriaci si apprestavano ad attaccare nella conca di Tolmino, i comandanti
italiani non gli credettero.
Nel pomeriggio del 23 gli austriaci iniziarono l'attacco:
in poche ore l'ala destra della II armata fu distrutta.
cesco e Gianna. È proprio con
Gianna, l’ultima figlia, che Battista vive oggi. Fino allo scorso
anno era ancora completamente autosufficiente. Ora necessita di qualche piccolo aiuto: ad
alzarsi dalla poltrona dove si
sprofonda, minuto, ma ben attento a tutto quello che succede;
ad andare a letto.
Per il resto ogni giorno cammina nel suo bel brolo fuori dalla villetta tra gli ulivi, sta seduto
al primo sole di primavera, beve
come aperitivo un bicchiere di
vino - ««anche se lo mischio con
la gazzosa» dice Gianna - e si
concede il giusto il sonnellino
pomeridiano. Battista si illumina tutto quando qualcuno lo va
a trovare. Diventa un fiume in
piena nel narrare nel suo bel
dialetto antico, con le aspirate
dolci e il vernacolo d’un tempo.
Non gradisce che i ragazzi non
coltivino più la terra, non capisce perchè ci siano tante case,
stima Napolitano che definisce
uno in gamba. Ma i suoi occhi
diventano pieni di furbizia maliziosa quando afferma che in
televisione gli pareva che non
fossero in tanti a fare complimenti al nuovo Presidente della
Repubblica.
Battista è stato anche amministratore comunale di Sale Marasino per 22 anni, è stato una
sorta di “giudice di pace” popolare, notaio del popolo e uomo
degno di fiducia. Non guarda
mai lontano: come i contadini
di un tempo, afferma: «Vediamo di passare bene questa settimana». Insomma, i tempi dei
campi e della natura, delle seminagioni e dei raccolti, dei
parti del bestiame e delle trattative nei mercati tornano nella
sua mente. Lui che fu uno di
quelli che hanno unito l’Italia,
stenta a credere nelle divisioni
di oggi. Sale nell’anniversario
dell’entrata in guerra dell’Italia,
il 24 maggio, lo festeggerà con
tutti gli onori. ■
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Provincia
Gli ottomila bresciani alpini
all'adunata record di Asiago
presidente del Senato
Franco Marini. Per lui
qualche fischio
■
Un'invasione da record,
anche per la rappresentanza
delle penne nere provenienti
dal Bresciano: ieri sull'altopiano di Asiago si sono ritrovate in
sette, forse ottomila. Gli alpini
della provincia ieri si sono ritrovati sotto un cielo plumbeo, ma
il clima di festa non è stato guastato dalla pioggia.
E PROPRIO LE CONDIZIONI meteo hanno convinto gli organizzatori ad anticipare la sfilata
delle varie delegazioni. Anche
quella bresciana, che sarebbe
dovuta scendere originariamente verso le 14, ha subito un
forte anticipo: il passaggio sotto le tribune gremite di autorità
è avvenuto ben due ore prima,
cioè verso mezzogiorno. Ma alla
fine è andato tutto bene.
La 79esima adunata nazionale verrà comunque ricordata
per i numeri record. Secondo gli
organizzatori, gli alpini che
hanno preso parte al raduno
nella località montana vicentina sono stati «almeno trecentomila». Idealmente, tra loro,
c'erano anche Manuel e Luca, i
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Il Brescia
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Regione
Ieri. Il maltempo ha fatto anticipare il corteo della delegazione, che ha sfilato con due ore di anticipo
q C'era anche il neo-
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due alpini morti di recente in
un attentato in Afghanistan.
Ieri poi c'è stato il simbolico
ritorno sul Monte Ortigara a 86
anni di distanza dalla storica
adunata del 1920. Lì è stata deposta, dopo la messa, la corona
a Cima Lozze, ai piedi della colonna mozza dove è riportata la
scritta «Per non dimenticare».
Tra gli invitati e le autorità
anche un alpino speciale: Il tenente-presidente del Senato
Franco Marini, che ieri ad Asiago ha fatto la sua prima uscita
ufficiale. Marini è tornato tra i
suoi commilitoni sull'altopiano, dedicando la sua prima
uscita dopo l'elezione alla seconda carica dello Stato proprio al Corpo degli Alpini, nel
Il dato
quale ha militato da ufficiale.
«Mi sento prima alpino, poi
presidente del Senato», ha detto al termine della lunga sfilata
che per ore ha occupato le vie di
Asiago. Marini, che è giunto indossando il suo cappello da alpino, ottenuto militando per 18
mesi a Bressanone, sulle Dolo-
miti, ha elogiato più volte le virtù e le caratteristiche di questo
Corpo militare. Qualcuno però
non ha gradito e all'arrivo del
presidente del Senato ha cominciato a fischiare.
FERMO SUL PALCO delle auto-
rità nonostante il violento tem-
porale abbattutosi sulla zona,
Marini ha spiegato che la militanza sulle Dolomiti ha «rafforzato la mia determinazione e il
legame con chi ho vicino». Il
presidente del Senato ha quindi
ricordato «la grande solidarietà» che gli Alpini hanno tra loro
e ha detto di avere trovato la cerimonia «bella nonostante tutta quest’acqua». Proprio l’acquazzone di ieri mattina, che
poi ha lasciato spazio a qualche
sprazzo di sole, «non è riuscito a
fermare gli Alpini - ha detto Marini - che sono rimasti fermi, che
hanno continuato a sfilare. Qui
si respira un clima di grande
forza e di grande solidarietà». ■
Lavoro. Stanziati dalla giunta
Milano. Lettera del candidato sindaco alla giovane del Parini
EPOLIS
Quasi sei milioni
per l'inserimento
dei disabili
nell'occupazione
Aveva partorito a scuola
la Moratti: «Ti aiuterò io»
■ «Un un bimbo è la cosa più
bella che la vita può dare ad una
donna. Se hai bisogno chiamami, ecco il mio cellulare. Abbraccio e bacio te e il tuo bambino. Continua a studiare». Letizia Moratti, candidato sindaco della CdL a Milano, ha
inviato una lettera alla studentessa che due giorni fa a scuola
ha dato alla luce un bimbo. La
lettera è stata consegnata alla
ragazza assieme ad un mazzo di
fiori. «Oggi - scrive il candidato
sindaco alla ragazza - è la tua
prima festa, una giornata importante per te e il tuo bambino. Ti immagino scossa per
quello che ti è accaduto, ma non
dimenticare che avere un figlio
è il più bel dono». «So che non
sei sola e che la tua famiglia, insegnanti e compagni ti sono vicini e faranno di tutto perchè tu
possa continuare a studiare
mentre il tuo piccolo cresce». ■
q I contributi sono
3Letizia Moratti
concessi, fino all'esaurimento dei fondi, alle
cooperative sociali
■
Arrivano nuovi finanziamenti per l'inserimento dei disabili nel mondo del lavoro. Li
ha destinati la Giunta regionale
su proposta dell'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Alberto Guglielmo: in totale
5,5 milioni di euro che serviranno ad agevolare il loro ingresso
nelle diverse occupazioni. In
particolare, i fondi sono riservati alle persone disabili psichiche.
IL BANDO per l'erogazione di
Una lacrima sul
volto di Martino
Ministro commosso
■ ■ Per lui è stato l’epilogo di
un incarico «che mi ha
regalato mille emozioni. «Ho
avuto il piacere di
partecipare a molti di questi
raduni. Non dimenticherò il
calore, e la straordinaria
simpatia di Asiago».
AP
questi finanziamenti alle cooperative sociali che assumeranno o manterranno sul posto di
lavoro questi portatori di handicap, è stato ora pubblicato sul
Burl (Bollettino Ufficiale della
Regione Lombardia).
«Questa somma - precisa
l'assessore Guglielmo - che aiuta le cooperative a compensare
la minor produttività di questi
lavoratori, va ad aggiungersi ai
25 milioni di euro che la Regione ha assegnato, oltre un anno
fa proprio per l'inserimento lavorativo dei disabili, alle Province della Lombardia»
I contributi sono concessi, fino all'esaurimento dei fondi,
alle cooperative sociali di tipo
"B", quelle cioè che danno in
prevalenza lavoro ai disabili,
iscritte nell'apposito Albo regionale (ad oggi sono 482), e
l'aiuto economico viene concesso sia per l'assunzione che per il
mantenimento del posto di lavoro.
Nel caso dell'assunzione il
contributo è concesso, per i primi 12 mesi, per disabili assunti,
dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2006, con contratto di lavoro subordinato o contratto a
progetto della durata di almeno
12 mesi. Il contributo sarà del
60 per cento del costo salariale.
Per il mantenimento del posto di lavoro dei disabili già inseriti in organico al 31 dicembre
2005, sono concessi contributi
per l'anno in corso. Saranno di
5.000 euro per ciascun disabile,
elevabili a 6.000 e 7.000 euro
nel caso che la cooperativa occupi rispettivamente più di 10 o
di 20 disabili.
Le domande per accedere ai
contributi devono essere compilate esclusivamente sul formulario on line predisposto
dalla Regione Lombardia all'indirizzo: http://formalavoro.regione.lombardia.it e consegnate poi o al Protocollo della
Regione Lombardia, direzione
generale Istruzione, Formazione e Lavoro, via Cardano, 10 20124 Milano, o nelle sedi territoriali della Regione. ■
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3La folla degli alpini ad Asiago
3Sostegno ai disabili per l'inserimento occupazionale
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Culture
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“Non so perché ho scelto
il tema dell'infanzia per
debuttare. Forse, essendo
io un bambino-regista,
per fare le cose con ordine”.
KIM ROSSI STUART
Festival del cinema
Riflettori su Cannes al via il 17 maggio con l'anteprima mondiale dell'atteso “Codice Da Vinci”.
Nella squadra italiana anche Moretti, Kim Rossi Stuart e Sorrentino. di Adriana Terzo
Una Croisette rovente
EPOLIS
S
i appresta ad aprire in un clima decisamente rovente
il Festival di Cannes, per via del Codice da Vinci che mercoledì verrà proiettato sulla Croisette in
anteprima mondiale. E non basterebbero le circa trecento pagine del best seller di Dan Brown, venduto in 46 milioni di copie, a riassumere le polemiche, i
processi e le iniziative più bizzarre che stanno accompagnando la vigilia dell’invasione
planetaria (il 19 maggio) del
film diretto da Ron Howard
(Oscar 2002 per A Beautiful
Mind), e interpretato da Tom
Hanks, Audrey Tatou e Jean Ren o . « Ma i n s o m m a , è s o l o
un’opera di finzione - è sbottato
il regista che ha suo malgrado
ha mobilitato Chiesa, Opus Dei
e opinione pubblica di mezzo
mondo - Inserire un avviso che
ne limiti la visione? Non se ne
parla». Casus belli l’ipotesi, riportata da libro e film, che Gesù
avrebbe sposato Maria Maddalena e che lei avrebbe messo al
mondo un suo figlio. Da qui, la
proposta di molti di boicottare
in tutti i modi il film.
A cercare la Palma
D'oro, Almodovar
con “Volver” e Sofia
Coppola che presenta
“Maria Antonietta”
Southland Tales e Richard Linklater in competizione con Fast
Food Nation, mix di dramma e
inchiesta tratto dal libro di Eric
Schlosser sui rischi legati all’industria dei fast food in America,
ma anche nella sezione Un certain Regard con A scanner Darkly con Keanu Reeves.
PER QUANTO RIGUARDA il con-
corso nudo e crudo, contiamo
molto sulla Palma D’oro ai nostri Nanni Moretti con il suo
Caimano e Paolo Sorrentino,
già autore di Le conseguenze
dell’amore che quest’anno propone L’amico di famiglia. Compito accessibile, nonostante la
presenza degli altrettanto eccellenti Pedro Almodovar e il
suo corale Volver con Penelope
Cruz e Carmen Maura, e il premio Oscar Sofia Coppola che
presenta Maria Antonietta sulla vicenda della regina ghigliottinata durante la Rivoluzione
Francese. L’anno scorso vinsero
i fratelli Dardenne con un film
di rara denuncia sociale L’enfant. Da non sottovalutare,
dunque, il cinema impegnato di
Ken Loach che ha ambientato
The Wind that Shakes the Barley nell’Irlanda del 1919 per raccontare di due fratelli che si
uniscono a un gruppo di combattenti in lotta per l’indipendenza del paese. Ma anche il lavoro del talentoso Alejandro
Inarritu (già autore del pluripremiato 21 grammi) che firma
ancora una storia in tre parti,
Babel con Brad Pitt e Cate Blanchett, e quello del messicano
Guillermo Del Toro con la sua
favola fantasy-horror durante
la dittatura franchista El laberinto del fauno. Infine, i due registi Usa Richard Kelly, trentenne autore di Donnie Darko con
3Nanni Moretti è in gara con “Il Caimano”
DA SEGNALARE la presenza di
Kim Rossi Stuart che esordisce
alla regia, quinto uomo della
pattuglia italiana al Festival,
che sarà alla Quinzaine des realisateurs con il suo straordinario Anche libero va bene insieme con Marco Bellocchio nella
sezione Un Certain regard con
Il regista di matrimoni e a
Mimmo Calopresti, fuori concorso con Volevo solo vivere. Ultim’ora: a Cannes verranno mostrate in anteprima alcune sequenze di World Trade Center, il
film di Oliver Stone sull’11 Settembre. ■
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Culture
Il personaggio
Renato Missaglia, bresciano, è stato imprenditore fino a 34 anni poi si è dedicato completamente
ai suoi quadri. È stato unico testimonial artistico ai giochi invernali di Torino. di Giancarla Paladini
Il pittore delle Olimpiadi
EPOLIS
S
e a volte si ha l'idea
che un pittore di
successo sia di un
artista divorato da
anni di stress per
trovare un gallerista o un compratore, evidentemente non si
conosce Renato Missaglia.
NON È OZIOSO parlare
dell’aspetto di un artista, giacché talvolta l’abito fa il monaco.
In questo caso, l’abito potrebbe
essere quello di un affermato
manager e, in effetti, Missaglia
è stato un imprenditore fino
all’età di 34 anni, quando si arrende all’irresistibile richiamo
della pittura e si dedica all’arte
a tempo pieno. Ha le idee chiare. Si mette in gioco. Gira l’Italia
e il mondo (letteralmente: basti
pensare alla sua partecipazione, nel 1992, al primo rally Parigi-Mosca-Pechino) e si propone non solo come pittore, ma
anche come fotografo e persino
giornalista. Renato Missaglia,
artista bresciano prestato al
mondo, vive tra un appuntamento e l’altro della sua impegnatissima giornata. Raccontando la sua storia spegne cortesemente il cellulare e sorseggiando un caffè spiega che è reduce da Bologna, dove sta definendo gli ultimi dettagli di un
libro che uscirà ad agosto, edito
da Renografica, a suggellare la
sua presenza in qualità di unico
testimonial artistico alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006.
Il libro sarà distribuito negli ottantacinque Paesi che hanno
partecipato ai giochi invernali,
con presentazioni ufficiali anche delle opere pittoriche di
Missaglia a Roma, Milano, Torino, Parigi, New York, Hong
Kong, Tokyo, Seul, Shangai, Se-
3Missaglia e una sua opera
striére, Montecarlo e Cortina
d’Ampezzo, fino a Pechino, sede
delle Olimpiadi del 2008.
Il dato
La biografia
■ ■ È nato a Chiari nel 1946. Ha
frequentato la Facoltà di
Giurisprudenza a Milano e
operato in attività aziendali. Si
è interessato all'arte sin da
ragazzo e ci si è dedicato
completamente dal 1979 in
poi. Ha partecipato a
numerose collettive e tante
personali in varie città italiane
e straniere. Nel 1987 e 1991 è
stato invitato al Salon
d'Automne al Grand Palais di
Parigi. Come operatore
culturale si è occupato e si
occupa di manifestazioni
artistiche, conferenze,
esposizioni, dibattiti e
concerti. È anche scrittore e
giornalista. Sempre nel 1993
ha scritto il libro "Milena Milani
ricordi e incontri" e ha
illustrato le poesie di Silvana
Sar Ciochetto "Myosotis"
(Centro Internazionale della
Grafica di Venezia). Nel 1994 è
uscita, per i tipi del Centro
Internazionale "Umberto
Mastroianni" del Castello
Ladislao di Arpino, la
monografia di Floriano De
Santi "Renato Missaglia o il
sogno della realtá”.
CONTEMPORANEAMENTE, su
incarico dell’Amministrazione
comunale di Sestriére, sta realizzando un Dvd che racconterà
questa sua esperienza. Scusate
se è poco. Tutto comincia quando la Coca-Cola, top sponsor
dell’evento, chiede a Renato
Missaglia di raccontare con la
sua pittura le Olimpiadi di Torino 2006. Nascono così trenta
quadri in cui il racconto letterario, fotografico e pittorico
prende sì in considerazione i
concorrenti olimpici, ma si concentra soprattutto sulle emozioni, il dietro le quinte, gli incontri, la storia e la cultura nel-
le valli olimpiche, attento più
allo “stravedere” che al “vedere”.
E la pittura? Attualmente,
utilizzando una nuova tecnica,
le sue opere nascono dal connubio tra fotografia digitale e
rielaborazione al computer. Il
genere è quello del ritratto: già
prima delle Olimpiadi erano
stati i ritratti di personaggi famosi a procurargli soddisfazioni in campo internazionale e
forse qualche invidia locale.
Missaglia replica che la cosa lo
lascia indifferente, come la oramai trita e ritrita storia del “pittore dei Vip”, sempre fra Cortina, Montecarlo e feste alla moda: «Che c’è di male? Del resto,
anche a Brescia le mie opere sono presenti in numerose e importanti collezioni», insomma
parlino pure le volpi davanti all'
uva. Dall’alto dei suoi insospettabili 60 anni compiuti da poco,
potrebbe godersi il successo,
ma già parla del futuro: del suo
quadro di dodici metri per otto
per il museo di arte contemporanea più alto del modo, la Capanna Mollino di Salice d’Ulzio,
e poi della collaborazione, in
qualità di direttore del Museo
d’Arte contemporanea in Franciacorta Remo Bianco. È chiaro
quanto questo progetto gli stia
a cuore: vuole insegnare ai ragazzi che cosa serve perché l’arte dia successo. «I quadri vanno
venduti: quando ho iniziato a
dipingere, non volevo separarmene. Poi, ho capito che un quadro deve vivere su di una parete, non restare mortificato in
un deposito. Per riuscire, però,
bisogna muoversi e non aspettare che la fama arrivi da sola».
Nessuna ipocrisia. Nell’arte, il
successo è anche materiale. ■
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Culture
Note
Teatro
L'“O. T. Trio” cittadino, guidato da Luciano Poli, ha inciso il suo secondo album
fatto di grande passione e una rara finezza sonora. di Riccardo Barone
“Letizia”
una fiaba
musicale
sul palco
Il jazz vola ad “Alta quota”
EPOLIS
S
uoni jazz dalle sfumature bresciane.
O. T. Trio è un progetto che nasce
dalla passione di
tre musicisti per le lunghe ballate blues, le soffuse atmosfere
soul e l’insaziabile desiderio di
libertà del jazz. A guidare la
band c'è Luciano Poli, chitarrista dotato di un sano equilibrio
tra virtuosismo e calore. Con lui
ci sono Marco Cremaschini
all’organo hammond e Paolo
Mozzoni alla batteria. Tre musicisti notevoli che nel 2003
hanno autoprodotto il loro primo disco, Off tropic, un ottimo
condensato di lente ballate e
suoni avvolgenti che riesce a
creare una calda atmosfera particolarmente adatta alle sere di
quest’estate che tarda ad arrivare. Un album che ha ottenuto
recensioni positive da parte
della stampa jazz nazionale e
che ha fatto da trampolino di
lancio per il secondo lavoro del
gruppo, Alta Quota, uscito
all’inizio di quest’anno. Quest'ultima fatica conferma quanto di buono l’O. T. Trio aveva fat-
3Il jazz targato bresciano
to col primo disco, rivelando fin
dal primo ascolto una qualità
sonora notevole, nella quale sono piacevolmente miscelati
bossa nova, soul, lounge, funk,
con l’aggiunta del cambio di
passo tipico della musica rock.
Tra i brani spicca Lula’s samba,
piacevole brano di speranza dedicata al presidente del Brasile
Lula, che riesce a infondere l’atmosfera tipica di quel Paese,
nella quale la gioia si fonde con
la saudade. Alta Quota, la canzone che dà il titolo al disco, è
dedicata all’omonimo club jazz
bresciano, che ha vissuto indimenticabili scorribande musicali. Ci sono poi tracce di bebop,
nel brano Organology, di blues
in Generale Cluster e di bossa
nova nella canzone 39, dedicata
ad un amica recentemente
scomparsa. Tra le peculiarità
del gruppo, oltre che una notevole passione e una rara finezza
sonora, c’è il desiderio di dialogare anche con chi non frequenta abitualmente gli ambienti jazz. Segno questo di
grande apertura ma anche di
una scelta lungimirante, che
potrebbe aprire al trio interessanti prospettive non solo in
terra bresciana. Luciano Poli,
classe 1966, alterna all’attività
concertistica quella didattica. È
titolare del corso di chitarra
moderna all’associazione Altrosuono. Marco Cremaschini,
pianista e tastierista bresciano
del 1961, ha studiato armonia e
improvvisazione jazzistica.
Paolo Mozzoni, batterista di
Parma, è attivo da anni sulla
scena jazz nazionale. Fa parte
del gruppo di Flaco Biondini
(chitarrista di Guccini). ■
■ Undici giovani musicisti
sotto i 16 anni questa sera al teatro Santa Chiara daranno vita a
Letizia, omaggio al bicentenario della nascita di Hans Christian Andersen. Una fiaba musicale, ma intrisa di recitazione,
note e parole. Lo spettacolo nasce con l’intento di portare giovanissimi e talentuosi musicisti
sul palco, rafforzando l’affiatamento e la capacità di gestirsi in
scena grazie all’utilizzo di tutti i
canali della comunicazione. Letizia non è un concerto, né solo
uno spettacolo teatrale, ma è
una sorta di lettura fiabesca, resa ancor più affascinante
dall’interazione di più arti. Il testo, di Giovanni Peli, è stato
creato sulla base delle proposte
direttamente fatte dai ragazzi e
anche la musica lascia spesso
ampio spazio all’improvvisazione creativa dei musici. Il palco ospiterà: Alice Maffessoni,
Dina Froldi, Giulia Mabellini,
Martina Venturini, Veronica
Ghisla, Claudia Bonanno, Silvia
Rezzola, Pietro Pedrini e Cecilia
Ciavarella, diretti da Antonio
Giacometti. ■ GIO. EP.
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Culture
Tutti pazzi per l'arte
Viaggio nei siti museali più suggestivi del paese. Nella top ten stilata dal Touring Club italiano
in pole position Pompei, la Galleria degli Uffizi e Castel Sant'Angelo. di Marta Rossi
Quel tesoro di collezione
EPOLIS
U
n bilancio che migliora di anno in
anno e di pari passo con l'aumento
dei visitatori,
quello dei trenta musei più frequentati d'Italia. Nel 2005 ci sono stati 661.743 visitatori in più
rispetto all'anno precedente,
facendo registrare un aumento
del 3 per cento. La lista l'ha stilata il Touring club italiano,
prendendo in considerazione le
istituzioni statali, escludendo,
quindi i circuiti, quei luoghi dove con un biglietto di possono
visitare siti diversi. Per capirci,
nella classifica non sono rientrati il sistema Palatino - Colosseo a Roma o il percorso museo
degli Argenti, delle Porcellane e
giardino di Boboli a Firenze.
IN TUTTO, i primi dieci musei
hanno totalizzato 15.137.667 visitatori, il 67 per cento del totale. Il primo posto è occupato,
anche quest'anno, dai Musei
Vaticani, con quasi quattro milioni di visitatori. Ancora un
museo romano a chiudere la
classifica. Si tratta del Bioparco
di Villa Borghese, uno dei due
luoghi “sc ie nt ific i” pr es en ti
nella top ten. Al sesto posto, infatti, c'è l'Acquario di Genova,
che rispetto al 2004 ha perso
una posizione, con una perdita
di visitatori del 6,1 per cento.
Tra i Musei Vaticani e il Bioparco, troviamo gli scavi di Pompei
che ha goduto di un aumento
del 3,6 per cento. Seguono il Palazzo Ducale di Venezia e gli Uffizi. Questi ultimi hanno perso
un posto nella graduatoria perché, lo scorso anno, è stato fatto
rispettare il limite di 780 persone alla volta per le norme sulla sicurezza. Secondo il soprin-
La classifica
Firenze, capitale
dei siti artistici
■ ■ Con gli Uffizi, Santa
Croce e la Galleria
dell'Accademia la città
toscana è la più presente tra i
primi dieci luoghi più visitati.
Pompei, servirebbe
più sicurezza
■ ■ Da sempre il sito
archeologico partenopeo è
tra i più visitati. Ma Pompei
scoppia e forse, dicono gli
esperti, andrebbe adottata
una soluzione come quella
degli Uffizi.
Allo zoo visitatori
romani e italiani
3Fino al 1797 residenza del Doge, Palazzo Ducale è il simbolo della civiltà veneziana
Hanno detto
Roberto Ruozi
PRESIDENTE TOURING CLUB ITALIA
È urgente che
lo Stato riprenda
in mano il settore
e metta il turismo
tra le priorità
politiche.
■■
tendente Antonio Paolucci, che
è stato anche ministro dei Beni
culturali, questo è un dato positivo per la città. Il complesso
di Santa Croce, infatti, ha aumentato del 2,6 per cento i visitatori, così come la Galleria
dell'Accademia fiorentina. Chi
si stancava di stare in fila per gli
Uffizi, cambiava meta, e ripopolava gli altri musei cittadini. I
preferiti, insomma, sono i musei storici, archeologici e artistici: come nel 2004 sono diciassette, più della metà, nella
top trenta, e di questi sei sono
tra i dieci musei più visitati. Oltre il Bioparco e l'Acquario, presenti tra i primi dieci, per trovare il museo della Scienza di
Milano bisogna scendere fino
alla trentesima posizione. Poco
più su, ac'ètroviamo il museo
del Cinema di Torino, che stacca di parecchie posizioni quello
Egizio. Complici forse i lavori di
ristrutturazione, la grande realtà storica torinese è scivolata alle ventiseiesima posizione. Chi
invece si è affacciato nella classifica sono i Quartieri Monumentali di Palazzo Vecchio (sedicesima posizione), la Città
della Scienza (diciannovesima), il museo storico artistico
Tesoro di San Pietro (ventinovesimo). Nonostante le difficoltà del turismo, il nostro Paese
risulta essere il preferito dai visitatori nel Mediterraneo per
arte, storia, cultura. E forse la
chiave per uscire da questa crisi
è proprio quella che apre le
esposizioni. ■
■ ■ Chiude la top ten della
classifica. Ma il Bioparco di
Roma, nel cuore di Villa
Borghese, una delle due
istituzioni scientifiche tra i
primi dieci, può vantare il
record di visitatori italiani e
romani.
La crisi scientifica
e tecnologica
■ ■ L'unica nota negativa nel
bilancio positivo delle
esposizioni del nostro Paese
è rappresentata dai musei
scientifici. Oltre al Bioparco
e l'Acquario di Genova, per
trovare un sito scientifico
bisogna scendere alla
trentesima posizione, dove
si trova il museo di Milano.
Piccolo schermo. Trionfa il concorrente che dal Grande Fratello si era trasferito nella casbah
ANSA
Dalla casa di Cinecittà alla Fattoria
è Rosario Rannisi il re dei reality show
■ Alla fine ha vinto lui. Rosario Rannisi, 26 anni, catanese, ha trionfato alla Fattoria, il
rea l it y condotto da Barbara
D'Urso. È il primo concorrente
cross over che partito dal Grande Fratello, viene escluso dalla
casa e mandato in Marocco, a
partecipare alla Fattoria altro
programma della Endemol. Lì
trova tanti (presunti) vip che si
fanno la guerra per aggiudicarsi i 150 mila euro del premio finale. Arriva in Marocco e ci re-
sta fino alla fine, a contendersi
al vittoria con Clemente Pernarella e Justin Mattera. «Entrare
è stata una grande scommessa ha detto il vincitore -, poi man
mano che si andava avanti, ho
detto che volevo giocare per ar-
3Il caravan con i finalisti
rivare in fondo, mi sembra
un’ipocrisia dire di voler giocare per non vincere». A proposito della vincita di 150 mila euro, ha detto: «Una parte mi servirà per sistemare qualche situazione e poi magari realizzare qualche progetto». Anche
Canale 5 ha festeggiato con la
Fattoria: con 5 milioni 90 mila
telespettatori la puntata finale
ha battuto le trasmissioni concorrenti della prima serata. ■
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Il Brescia
15 Maggio 2006
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Agenda
g
A
Conferenze
“L'amore è
un'arte che
non si impara
mai e che si sa
sempre”
Benito Perez Galdos
SCRITTORE
L'etica e la democrazia
BRESCIA, TEATRO SANCARLINO
Domani, alle 18
■ ■ Claudio Baroni intervista
Roberto Vivarelli sul tema “Il
fondamento etico della
democrazia contemporanea”,
per “I lunedì del Sancarlino”.
Vivarelli , professore di Storia
contemporanea alla Normale
di Pisa, pubblicato numerosi
volumi sulla storia del
Novecento.
Informazioni 030.37491.
Concerti
Incontri
Note al conservatorio
tra piano e sassofono
Il paesaggio vegetale
dei monti bresciani
BRESCIA, SAN BARNABA
Domani, alle 21
BRESCIA, MUSEO DI SCIENZE
Domani, alle 20.45
■ ■ Il ciclo “I concerti del
conservatorio presenta le
scuole di pianoforte,
sassofono e musica d'insieme
per strumenti ad arco.
Informazioni: tel. 0302886711.
■ ■ L' Abb, associazione
botanica bresciana, presenta
"Il paesaggio vegetale delle
montagne bresciane", a cura di
Armiraglio, conservatore di
botanica del museo.
Gli appuntamenti da non perdere
MUSICA
GRIGORY SOKOLOV
Brescia, teatro Grande
Giovedì, alle 21
■ ■ Grigory Sokolov è considerato
uno dei più grandi pianisti dei
nostri giorni: la critica esalta la
profondità delle sue
interpretazioni, l’originalità e la
vastità del suo repertorio,
l'eccezionale dominio tecnico,
l’illimitata fantasia timbrica e
bellezza del suono. Artista in
continua evoluzione, oggi ha
un’attività concertistica oggi
principalmente dedicata al recital,
ma non mancano ogni anno
appuntamenti con prestigiose
orchestre europee.
Info 030.293022 - 030.42016.
. ....................................................................
RAMAZZOTTI IN CITTÀ
Brescia, Palafiera "Brixia Expo"
Domenica 28 maggio
■ ■ Eros Ramazzotti fa tappa a
Brescia col suo tour “Calma
apparente”. I brani del nuovo
album, dall'omonimo titolo, sono il
segnale della “rinascita” del
cantante. Il brano “I belong to you”
è entrato direttamente al primo
posto della classifica dei singoli più
venduti in Germania e in Svizzera e
al terzo posto in Austria. Un
risultato che va ad arricchire il
successo europeo che sta
riscuotendo “Calma apparente”
con due milioni di copie vendute
tra Italia e resto d’Europa.
Prevendite su www.ticketone.it.
EVENTI
DENTRO LE IMMAGINI
. ....................................................................
MOSTRE
AUTOMODELLISMO
Brescia, showroom Area International
Fino a sabato
■ ■ La mostra “L'automodellismo
d'epoca” intende far rivivere le
atmosfere, le immagini e i sapori
della storica gara automobilistica,
e trasformare lo showroom di via
Pastrengo 1, in un luogo magico
dove il visitatore avrà modo di
esplorare, con un inedito viaggio
sensoriale, il mondo
dell'avvenimento motoristico più
famoso. Info 030.5105370.
. ....................................................................
DAI CANNONI ALLE CARTE
Brescia, Archivio di stato
Fino al 26 maggio
■ ■ È stata prorogata di venti giorni
rispetto alla chiusura prevista, la
mostra “Dai cannoni alle carte,
presenze militari a Brescia tra il
XIX e il XX secolo”. Ingresso
gratuito dalle 8.30 alle 15, dal
lunedì al venerdì. Informazioni
030.305204.
Micro e macro
arti a confronto
TUTTI VS TUTTI
Brescia, Galleria PaciArte, via Cattaneo
Fino al 7 giugno
Le stelle della Galleria PaciArte
nell'universo dell'arte contemporanea
internazionale espongono i propri lavori
in una mostra "Tutti vs Tutti!". Alla
collettiva partecipano undici artisti di
varia età e provenienza: Paolo Conti,
Paola Pansini, Nicola Evangelisti , Serena
Barbisan , Francisco Sobrino , Giulio
Turcato, Alberto Biasi, Joseph Kosuth,
Julio Le Parc, Paul Jenkins, James
Brown. Aperto dal martedì al sabato
negli orari 10-13 e 16-20. Ingresso libero.
Info 030.2906352, www.paciarte.com .
Brescia, Università Cattolica-aula magna
Mercoledì, alle 14.30
■ ■ “Teatro della TV e TV del
Teatro” è il titolo di questo
appuntamento del ciclo “Dentro le
immagini”. Un pomeriggio
dedicato al rapporto fra tv e teatro
in cui registi, attori e docenti si
alterneranno nell’analisi dello
scambio oggi sempre più
ricorrente fra due mezzi di
comunicazione che utilizzano
linguaggi espressivi molto
differenti. Saranno presenti i
registi Gabriele Vacis, Walter
Leonardi, Giorgio Tabanelli ed
Emilio Pozzi, in dialogo con Claudio
Bernardi e Giorgio Simonelli. Info
www2.unicatt.it.
. ....................................................................
LA ROSA MISTICA
Brescia, salone Vanvitelliano - Loggia
Mercoledì, alle 18
■ ■ Lo scrittore Bruno Massaro
presenta il suo libro “Dicono sia
apparsa a Montichiari”, nel quale
racconta delle apparizioni della
Madonna avvenute a Fontanelle di
Montichiari, fra il 1946 e il 1982.
Presenti all'evento anche il
sindaco e la docente Marta Mei.
Letture a cura di Emanuela Binetti.
IN TEMA DI VIAGGIO
Brescia, sala Polifunzionale-via Vallotti
Giovedì, alle 21
■ ■ “Il viaggio come strumento di
crescita è il titolo dell'incontro che
si inserisce nel ciclo “I giovani
raccontano”. L'assessore alle
Politiche giovanili di Brescia, Carla
Bisleri introdurrà la serata; a
seguire Luigi Bandera parlerà di
“L'emozione del viaggio, il ritratto
dei giovani attraverso le ricerche
statistiche”. Info 030.3751480.
. ....................................................................
ESPOSIZIONI
FRANCIACORTA IN FIORE
Calino di Cazzago, villa Maggi
Da venerdì a domenica
■ ■ Ottava edizione di
“Franciacorta in fiore”, rassegna di
rose ed erbacee perenni, storia,
fragranze e sapori di Franciacorta,
promossa e organizzata dal
Comune e dalla Proloco di
Cazzago San Martino. La mostra è
un connubio fra la bellezza delle
produzioni floreali provenienti da
tutta Italia e le tradizioni di
Franciacorta, proprie dell'epoca
medioevale. Ampio spazio sarà
riservato a giardini tematici, lezioni
di giardinaggio e di composizione
floreale e arredo da giardino.
Informazioni 030.7750750.
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15 Maggio 2006
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L'addio del Barone
Il basket piange la
morte a 64 anni di
Riccardo Sales, uno
dei tecnici più amati
del basket italiano.
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La A chiude i battenti
La Juve vince a Bari con la
Reggina (2-0) e conquista
lo scudetto. La Fiorentina
chiude al quarto posto e
vola in Champions. P. 48-49
Serie B. La vittoria avrebbe riportato il Brescia in piena zona promozione
LA FUMATA NERA
La partita con la Ternana ha evidenziato i soliti problemi: gioco confusionario, poca grinta e scarsa condizione fisica
Domenica con il Torino le Rondinelle devono ritrovare le motivazioni giuste per affrontare lo sprint in chiave playoff
RICHIARDI
Nicola Favaro
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■ Un'altra occasione gettata
al vento dalle Rondinelle. Il
Brescia costretto a rinunciare a
tre punti fondamentali nella
corsa playoff. La partita del Liberati ha evidenziato l’esistenza dei soliti problemi cronici.
Gioco confusionario, che si perde al limite dell’area. Le due reti
rifilate alle fere hanno avuto la
sembianza della semplice casualità: un clamoroso autogol
di testa di Ferrario dal limite
dell’area e la capocciata di Possanzini lasciato colpevolmente
solo in area avversaria. Regali
della disattenta difesa umbra.
In casa Brescia latitano ancora
il bel gioco e le idee.
A QUESTI DUE difetti ormai di
consuetudine della nuova gestione Zeman, contro la Ternana se ne sono osservati altri due
molto più gravi. Il primo: la
mancanza di grinta per raggiungere un obiettivo. I rossoverdi di Mimmo Caso non rappresentavano certo una squadra stellare, anzi. Tuttavia, in
più del Brescia, ha mostrato
una notevole fame di risultato,
l’evidente voglia di mostrare di
non essere ancora spacciata,
condannata alla retrocessione
in C1. Una squadra che, sostenuta dal carisma di bomber
Frick, ha messo in grande difficoltà la linea difensiva ballerina del Brescia. Qualsiasi formazione, rapportata alle rondinelle, riesce a ottenere la sua ottima figura. Nonostante la posizione di classifica ancora invitante, il Brescia è parso molle,
incapace di trovare le motivazioni necessarie per avere la
meglio degli avversari. Quasi
come se la qualificazione ai playoff, e la possibilità quindi di
giocarsi la A negli spareggi, non
solleticasse più di tanto la bra-
mosia dei ragazzi di Zeman. Un
tecnico che, dopo nove incontri,
non è riuscito a trovare il bandolo della matassa di una situazione che, anzi, va sempre di più
ingarbugliandosi.
LA SECONDA NOTA stonata, ri-
guarda l’attuale condizione fisica. Il tecnico boemo chiede un
gioco fatto di rapide ripartenze,
ritmo e corsa per tutto l’arco
dell’incontro. Sabato, si è notato un netto peggioramento anche in questo senso. La squadra
corre solo nei primi quindici
minuti, per poi spegnersi e arrancare. Segnale che, per questo finale di campionato, le riserve di energia stanno per terminare. E su questo Zeman ha
le sue colpe. Inutile spremere
come limoni i giocatori in alle-
La settima posizione
in classifica lascia
accesa la speranza
ma la squadra
dà segnali di resa
3Ancora una prestazione da dimenticare per il Brescia targato Zeman
namento, quando alle spalle
avevano già accumulato sei mesi e trenta giornate di fatiche. Il
pareggio strappato dal Bari al
Modena, tiene ancora i ragazzi
del boemo in corsa, al momento
ancora a quota meno uno dai
canarini sesti in classifica. Ma è
nei segnali di resa che questo
Brescia non dà fiducia. Oltre alla difficile situazione fisicomentale, si accanisce anche il
calendario, con gli ultimi due
impegni estremamente insidiosi. Domenica arriva un Torino in ottima forma, che lotta
col Catania per la seconda piazza, passaporto per la A diretta.
Poi ci sarà l'insidiosa trasfertaspareggio di Crotone,. Due battaglie dunque, ma col Brescia
che non sembra proprio avere
più voglia di lottare. ■
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Serie A
S+
Guerra di striscioni negli stadi: ce n'è anche per il designatore Pairetto
Battaglia di slogan negli stadi. Mentre a Bari gli juventini difendevano la triade, negli altri campi
i tre venivano sbeffeggiati. A Palermo un coro unanime: “Moggi-Pairetto binomio da scudetto”.
SPECIALE
AP
ANSA
AP
PALERMO
Uno squillo a scuola
q«Moggi, chiama i miei professori per cambiare la pagella»:
è l'accorato appello di un giovane tifoso del Palermo, evidentemente alle perse con brutti
voti. Lo striscione è stato esposto
durante il derby siciliano tra
Palermo e Messina, vinto dai
rosanero. In trbuna anche slogan
con riferimento ai “pizzini”, i
bigliettini usati dal boss di Cosa
nostra Bernardo Provenzano, arrestato nelle scorse settimane. ■
SAN NICOLA
Moggi “santo subito”
qLuciano Moggi “santo subi-
ANSA
SAN NICOLA
La beffa dei tifosi della Reggina
qLa “tariffa Moggiphone” è la trovata dei tifosi
della Reggina per deridere la Triade bianconera.
Lo striscione è stato esposto ieri allo stadio San
Nicola di Bari, il campo neutro sul quale si è
giocato l'incontro tra la formazione calabrese e la
Juventus. Nelle tribune che ospitavano i tifosi
ANSA
bianconeri, invece, cartelli di tutt'altro tenore, dal
“santo subito” dedicato a Luciano Moggi fino a uno
slogan caratteristico degli ultrà, ovvero “onore alla
triade”. A bari è insomma stata guerra di striscioni,
slogan, battute e cori, mentre la Juventus si
imponeva per due reti a zero. ■
MARASSI
ANSA
to”: è lo striscione degli juventini
ieri allo stadio di Bari. Ma la
triade non ha potuto apprezzare
il gesto di solidarietà, anche se
un poco ironica. Moggi, Antonio
Giraudo e Roberto Bettega hanno preferito seguire la partita
Reggina-Juventus in televisione,
dagli spogliatoi dello stadio di
Bari dove si è giocato il match.
Alla fine il tecnico Fabio Capello
ha comunque voluto ringraziare
i dirigenti bianconeri per quello
che hanno fatto. L'allenatore ha
detto che il suo futuro resta a
Torino, smentendo - per ora - il
passaggio all'Inter. ■
SAN SIRO
SAN NICOLA
Meglio la tintarella
Galliani e Berlusconi
Festa con i carabinieri
qLa Sampdoria si fa battere in
qIl premier uscente Silvio Ber-
qForze dell'ordine davanti alla
casa dal già retrocesso Lecce e un
tifoso genovese, forse un abbonato, preferisce godersi il sole
piuttosto che vedere i suoi beniamini strapazzati dai pugliesi.
È un'immagine di fine stagione,
dove il caldo estivo spegne anche
le passioni calcistiche, già duramente provate dalla baraonda
provocata dall'inchiesta sulla
Gea e sugli arbitri controllati
dalla Triade bianconera. ■
lusconi, proprietario del Milan, e
Adriano Galiani, amministratore delegato rossonero e presidente di Lega, ieri in tribuna a
San Siro a Milano. Berlusconi ha
chietso che gli ultimi due scudetti della Juventus vengano assegnati d'ufficio al Milan, arrivato secondo in questa e nella
passata stagione dopo un lungo e
inutile inseguimento ai bianconeri di Capello. ■
postazione dove i giocatori della
Juventus hanno festeggiato la
conquista del ventinovesimo
scudetto, al termine della partita
vinta contro la Reggina per 2-0
sul campo neutro di Bari. Oltre ai
giocatori, anche i tifosi hanno
celebrato un titolo che potrebbe
essere revocato dalla giustizia
sportiva insieme a quello ottenuto nella scorsa stagione. ■
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Il Brescia
15 Maggio 2006
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Serie A
I primi. Finisce tra gli abbracci la stagione più tormentata
I secondi. Due rigori per i rossoneri
JUVENTUS TRICOLORE
E LA SQUADRA FA FESTA
IL MILAN VINCE
E ADESSO SPERA
Reggina battuta sul neutro di Bari. Capello: «Il mio futuro è qui»
Roma fuori dalla Champions: è solo Uefa
.
ANSA
. .................................................................
REGGINA
Milan
Roma
JUVENTUS
. .................................................................
0
2
Milan (4-3-1-2): Dida 6, Simic 6 (dal 30' st Cafu sv), Nesta 6, Kaladze 6, Serginho 6, Gattuso 6.5, Pirlo 6, Seedorf 6 (23' st Rui Costa 6),
Kakà 6.5, Inzaghi 6.5 (37' st Marcio Amoroso),
Gilardino 6. All.: Ancelotti 6.
Reggina (4-4-2): Pelizzoli 6.5, Cannarsa 6,
Giosa 6 (28' st Missiroli sv), Lanzaro 6.5, Modesto 6, Vigiani sv (22' pt Carobbio 6.5), Biondini 6, Tedesco 6, Castiglia 6, Cozza 6, Amoruso 5.5 (19' st Bianchi sv). All.: Mazzarri 6.
. .................................................................
Roma (4-2-3-1): Doni 6, Panucci 6, Mexes 6.5,
Bovo 6, Cufrè 5.5 (35' st Rosi sv), De Rossi 6,
Dacourt 6 (34' pt Totti 5.5), Tommasi 6, Perrotta 6, Mancini 5.5 (25' st Alvarez sv), Taddei
5.5. All.: Spalletti 6.
. .................................................................
Juventus (4-4-2):Buffon 6 (42' stAbbiati sv),
Balzaretti 6, Kovac 7, Cannavaro 7, Zambrotta
6, Camoranesi 6, Emerson 6.5, Giannichedda
6, Nedved 6.5, Ibrahimovic 6.5, Trezeguet 7
(27' st Del Piero sv). All.: Capello 7.
. .................................................................
. .................................................................
Arbitro: De Marco di Chiavari 5.5.
. .................................................................
3Del Piero solleva la coppa circondato dai compagni
Arbitro: Banti 6.5.
. .................................................................
Reti: nel pt 23' Trezeguet; nel st 46' Del Piero.
. .................................................................
Note: .il match siè giocato sul neutro di Bariper la squalifica del terreno della Reggina.
. .................................................................
■ La Juventus batte 2-0 la
Reggina a Bari conquistando
così lo scudetto. Nell’u lt im a
giornata di serie A, la squadra di
Fabio Capello («il mio futuro è
qui», dice il tecnico) ottiene il
tricolore. Bianconeri in pressione sin dai primi minuti. Al 7'
Ibrahimovic tira da pochi metri,
il diagonale è parato da Pelizzoli. Al 15' una punizione di Cozza
2
1
sfiora l’incrocio dei pali, mentre
tre minuti dopo i calabresi vanno vicini al gol con un gran tiro
dai venti metri di Vigiani che
termina a lato di pochissimo.
Ma al 23' la Juve passa in vantaggio: Pelizzoli respinge come
può il colpo di tacco di Cannavaro su corner di Nedved, arriva
Trezeguet che mette dentro di
testa la rete che vale lo scudetto.
I bianconeri sono molto attenti
a non scoprirsi, e la gara perde
molto di tono. Mentre i tricolori
sventolano già sugli spalti del
San Nicola, la Juve sfiora ancora
il gol con Ibrahimovic, il cui pallonetto al 72' è salvato sulla linea da Cannarsa. Ma a Bari la
festa è già partita, e all’87' l’arbitro deve sospendere la partita
per qualche momento a causa di
un’invasione anticipata nonostante lo scandalo del caso Moggi-Gea. Al 91' Del Piero firma il
raddoppio con un gran destro
da fuori area. La classifica finale
è da record per la Juve, che chiude a 91 punti, a +3 sul Milan. E i
giocatori festeggiano. ■
Reti: nel pt 5' Kakà (R), 33' Mexes; nel st’46'
Marcio Amoroso (R).
. .................................................................
■ Il Milan batte 2-1 la Roma
grazie a due calci di rigore ma
non riesce nell’impresa di vincere lo scudetto all’ultima giornata ma spera nella giustizia
sportiva. I giallorossi, quinti, si
accontentano della qualificazione in Coppa Uefa. È subito
vantaggio per i rossoneri: il direttore di gara ravvisa gli estremi per un calcio di rigore, per
trattenuta di Cufrè su Gilardino. Kakà trasforma, 1-0 (5'). Al
34', dopo un effimero possesso
palla, arriva il pareggio della
Roma: la rete è di Philippe Mexes, che traffigge Dida di testa
da distanza ravvicinata. Al 35'
Spalletti richiama in panchina
Dacourt e manda in campo Totti. Ad inizio ripresa la migliore
occasione è per la Roma: al 49'
Taddei non riesce a controllare
in area di rigore rossonera unpallone invitante di Totti. Al 63'
Doni si oppone ad un diagonale
di Serginho dalla sinistra, mentre due minuti dopo termina sul
fondo una conclusione dal limite dell’area di Kakà. Al 68' Ancelotti prova la carta Rui Costa,
per dare maggiore vivacità
all’iniziativa rossonera. Protagonista Doni tra il 76' e il 77':
prima neutralizza una punizione di Pirlo, poi rende innocua
una conclusione da fuori area
di Gattuso. All’85' episodio dubbio in area rossonera: Totti cerca un cross, ma Nesta tocca la
palla con la mano; per l’arbitro
tutto regolare. Miracolo di Dida
su Taddei, tutto solo davanti al
portiere di casa e all’89' ancora
un rigore per il Milan: Bovo
stende Gilardino, e dal dischetto realizza Amoroso (90'): 2-1. ■
AP
Le altre partite. Ma c'è l'incognita delle intercettazioni
FIORENTINA EUROPEA
■
Battendo per 2-0 il Chievo
sul terreno di Verona (reti di Toni e Dainelli), la Fiorentina si è
aggiudicata il quarto posto e
l'ultima piazza utile per giocare
in Champions League nella
prossima stagione insieme a
Juventus, Milan e Inter, slavo
ovviamente provvedimenti di-
sciplinari, visto che anche la società viola è sotto inchiesta come quella torinese. Negli altri
incontri l'Ascoli ha vinto 2-1 a
Empoli (Tavano e doppietta di
Budan), mentre una rete di
Rocchi ha regalato alla Lazio i
tre punti contro il Parma. Godeas ha siglato il gol del succes-
so del Palermo nel derby col
Messina, mentre il Lecce ha vinto 3-1 con uno scatto d'orgoglio
in casa della Sampdoria (Del
Vecchio, doppietta di Konan e
rete di Flachi). Spettacolo e pareggio (2-2, Capone, Cruz, Suazo, Solari) tra Cagliari e Inter e
vittoria del Treviso per 2-1 (Pieri
e doppietta di Borriello) sull'Udinese. Pareggio senza gol, infine, nel derby toscano tra Siena
e Livorno. ■
3Contrasto tra De Rossi e Gattuso
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Serie D
Play off. Oggi (14.45) il Salò riceve il Cervia
Gli emiliani. Il capitano Bertaccini
«DOPO L'INTER
È SFIDA TRA CAMPIONI
«GIOCHIAMO ALLA PARI» ORA SOGNO LA C»
L'attaccante Quarenghi: il pubblico sarà il nostro dodicesimo uomo
GIOVANNI STAIANO
3Il capitano biancoazzurro Quarenghi
Mario Ricci
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■ Tutto pronto a Salò per l’attesa sfida di oggi contro il Cervia, valida per il primo turno dei
play off promozione di serie D.
GARA SECCA (ore 14,45), chi
vince prosegue il cammino verso la C2 e il terzo posto ottenuto
al termine della stagione regolare consente ai biancoazzurri
di giocarsi il passaggio del turno in casa. Una formula, a dir la
verità, che lascia un po’ a desiderare essendo suddivisa in
quattro fasi prima della finalissima del 25 giugno prossimo in
campo neutro. «In effetti questi
play off sono troppo lunghi e
stancanti – confessa la bandiera dei biancoazzurri Cristian
Quarenghi – e fra l’altro l’eventuale successo in finale non ti
assicura nemmeno il salto di categoria. La Lega Dilettanti, però, ha garantito che quest’anno
le prime due saliranno di sicuro. Speriamo sia così, di questi
tempi visto la bufera che è scoppiata nel mondo del calcio ci si
può aspettare di tutto». Tornando alla sfida di oggi, posticipata da Mediaset per esigenze
televisive, in casa Salò è rimasto
ancora vivo il ricordo del match
di ritorno del 2 aprile scorso. Un
rocambolesco 2-2 subito dai
bresciani nei minuti finali della
partita. Un calo di concentrazione che ha impedito ai padroni di casa di di gestire l'incontro
quando ormai la vittoria sembrava centrata. «Vogliamo riuscire nell’impresa lasciata a me-
tà - confessa capitan Quarenghi
– ci teniamo troppo a passare il
turno. Purtroppo nella gara di
campionato siamo stati puniti
da due ingenuità. Oggi dobbiamo evitare di ripetere gli stessi
errori di quella partita. Il Cervia
è un avversario alla nostra portata, qualsiasi squadra vorrebbe averla contro e il fatto che
toccherà a noi incontrarla ci
inorgoglisce e ci dà un'ulteriore
carica». Nessun timore reverenziale per i prestigiosi avversari, dunque «Ce la giochiamo
alla pari. Fra l’altro – aggiunge il
bomber dai cento gol in maglia
biancoazzurra – queste sono
gare secche, chi segnerà per primo avrà un grosso vantaggio.
Poi giochiamo in casa e il nostro
pubblico ci darà una grossa mano».
L’INCITAMENTO ARRIVA anche
da un tifoso speciale, il sindaco
Giampero Cipani «Anche se
non seguo spesso la squadra allo stadio – confessa – sono sempre molto informato. Grazie al
calcio negli ultimi due anni abbiamo raggiunto una grande visibilità e questo ci fa ben sperare per il futuro. I play off –
conclude Cipani - rappresentano un traguardo importante
non solo per la squadra ma per
tutti. Ne siamo orgogliosi e speriamo di arrivare fino in fondo». Contro il Cervia è in forte
dubbio Cazzoletti oltre agli indisponibili Scirè, Benedusi e
Ferrari mentre in casa ospite
Ciccio Graziani dovrà rinunciare al solo Russo, fermato dal
giudice sportivo. Regolarmente
a disposizione Conversano che
– come da regolamento - sconterà il turno di squalifica nella
prima giornata del prossimo
campionato. ■
Il portiere: loro favoriti, ma dobbiamo vincere
■
La soddisfazione più grande l'ha già ottenuta in settimana. È uno dei vincitori del reality di Italia 1 e parteciperà al
ritiro pre-campionato dell'Inter.
DAVIDE BERTACCINI, il capitano del Cervia, oggi spera di
chiudere in bellezza la stagione.
«Arriviamo a Salò per vincere conferma il portiere - Sarà una
partita difficile e giocata sui
nervi ma alla fine dobbiamo
portare il risultato a casa». Ma
bisogna comunque fare i conti
con i padroni di casa «che scenderanno in campo con una condizione mentale migliore rispetto alla nostra - spiega Bertaccini - Giocano davanti al loro
pubblico, un tifo caldo e acceso
come abbiamo visto nella gara
di campionato. Noi abbiamo sicuramente più pressioni tra cui
anche quella delle telecamere»
conferma il capitano. Una si-
tuazione inevitabile «anche
perché le squadre arrivate alla
fase finale sono effettivamente
le squadre più forti del campionato e non esisteva un'alternativa più favorevole a noi». Sarà
dunque una sfida a viso aperto
con mister Graziani «che ci darà la carica giusta per affrontare al meglio la gara». Il Cervia
arriva a Salò dopo una stagione
regolare conclusa al di sotto
delle aspettative. «Ho sempre
detto che noi non eravamo la
squadra più forte del campionato - spiega Bertaccini - siamo
partiti con una rosa nuova fatta
di giocatori che avevano giocato in altri gironi della serie D,
dove conta più l'agonismo e
magari la qualità del gioco è più
scadente». Il Cervia ne ha avuto
la prova nell'ultima partita giocata a Salò, dove ha pareggiato
allo scadere. «Ma oggi - conferma il portiere - scenderemo in
campo più concentrati». ■
G. S.
3Un'immagine dell'ultima partita tra le due squadre
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Serie D
Girone B. Play-off promozione: vittoria facile con il Fanfulla
Girone C. Il Rodengo già qualificato
PALAZZOLO VA AVANTI
ORA TOCCA AL TRITIUM
MISTER FRANZONI
ORA TIFA CERVIA
Le tre reti firmate tutte nel secondo tempo da Pace, Torri e Marfella
L'allenatore : il Salò è più forte, meglio il Cervia
.
RICHIARDI
. .................................................................
PALAZZOLO
FANFULLA
. .................................................................
3
0
Palazzolo: Cicutti,Sapetti,Ferrati,Campagnolo ( 44’s.t. Pasetto), Caurla,Malerba,Marfella,Cazzamalli,Torri, Spinazzi,Pace ( 17’ s.t
Prisciandaro). All. Guindani.
UNA VITTORIA SOFFERTA, arri-
. .................................................................
Fanfulla: Sangiorgio,Ferrari,Gabrielli,Ursi,Boselli,Barbieri,Ciceri ( 7’ s.t. Rebuffi),Maspero, Dellagiovanna, Guarneri ( 36 s.t.Nordi), Esposito ( 19’ s.t.Ghiotto). All. Gandini.
. .................................................................
Arbitro: Ficheri di Sassari.
. .................................................................
Reti: 32’s.t. Pace; 42s.t.Torri; 46’s.t.Marfella.
. .................................................................
■ Il Palazzolo strapazza fino
all’inverosimile il Fanfulla, vendicandosi delle due sconfitte
subite nelle due partite della
stagione regolare. Un risultato
(3-0) che non fa scalpore, anche
perché la squadra palazzolese
ha disputato una partita esemplare; dando forza a tutte le sue
energie e continuando così il
suo cammino in questi tanto incerti playoff
UNA PARTITA GIOCATA con cri-
terio quella dei bresciani, i quali hanno messo in campo una
formazione ben decisa, e dove il
mister Guindani ha avuto ragione perchè i suoi giocatori
hanno vinto meritatamente. La
squadra avversaria è apparsa
molto nervosa, al tal punto di
finire in nove l’incontro, per
l’espulsione al 16’ del secondo
tempo di Boselli e al 32’ sempre
della ripresa di Maspero. Così
finisce il sogno di continuare i
playoff per i lodigiani, mentre i
bresciani continuano a sperare
nel salto di categoria e terminare la stagione con la promozione. La partita è stata sempre
in mano ai locali; già dai primi
■ In attesa di conoscere il
risultato della gara fra Salò e
Cer via, il Rodengo Saiano
aspetta alla finestra e si gode il
successo esterno con il Castellarano giunto ribaltando i pronostici della vigilia.
3Il Palazzolo continua a sognare la promozione
minuti hanno infatti imposto
una netta superiorità territoriale sfociata poi in un vero e
proprio dominio anche per
quanto riguarda il gioco. Al 13’
Marfella calcia una punizione e
Cazzamalli per poco non devia
in rete. Al 21’ è il turno di Pace,
che calcia alto sulla traversa,
dopo un bel scambio con Spinazzi. Al 30’ cross di Sapetti e
Spinazzi di testa manda a lato
di poco. Nella ripresa il Palazzolo convince ancora di più e
affonda gli avversari con le tre
reti. Al 18’ un colpo di testa di
Caurla, viene deviato da San-
giorgio. Al 22’ Pace colpisce l’
incrocio dei pali. Stesso legno
per Torri al 30'. Il vantagio palazzolese arriva due minuti dopo: Prisciandaro serve Pace il
quale infila il portiere alla sua
sinistra con un tiro a rasoterra.
Il raddoppio al 42’, Torri di testa
insacca su cros di Ferrati. Ed la
terza rete ad opera di Marfella,
al 46’; Cazzamalli crossa e Marfella indisturbato insacca con
un tiro violento dal basso verso
l’alto. Il Palazzolo continua
dunque il suo cammino e domenica, tra le mura amiche, ci sarà
la Tritium. ■
vata grazie alla maggior precisione dal dischetto, che consente all’undici di Franzoni di proseguire l’avventura nei play off
promozione. Proprio dal posticipo di oggi pomeriggio si conoscerà l’avversaria dei gialloblù. Comunque vada, che siano
i cugini del Salò o i ragazzi del
Cervia, il Rodengo dovrà giocare anche il prossimo incontro
fuori casa in virtù del quinto posto. La formula degli spareggi
di questa prima fase, infatti,
prevede che la gara ad eliminazione diretta si disputi fra le
mura amiche della miglior classificata al termine della stagione regolare. Come accaduto per
la trasferta di Castellarano
(giunto secondo alle spalle del
Boca San Lazzaro), anche domenica prossima i gialloblù dovranno vedersela fuori casa. Il
Salò, infatti, ha chiuso la stagione al terzo posto, mentre il Cervia – seppur appaiato al quinto
posto a quota 56 punti – si qualifica come quarto favorito dagli scontri diretti: vittoria per 21 a Rodengo e pareggio per 2-2 a
Milano Marittima. Bresciani
che dovranno fare di nuovo a
meno di Hubner, alle prese con
un infortunio alla caviglia e
sull’eventuale preferenza fra le
due prossime avversarie mister
Franzoni non ha dubbi. «Preferirei incontrare il Cervia –
confessa il tecnico dei gialloblù
– considero il Salò più forte, è
una squadra che dal punto di
vista tecnico è messa meglio in
campo. Considerando il nostro
tipo di gioco, saremmo favoriti
ad affrontare quella romagnola. Fra l’altro il Cervia mi ha già
portato fortuna riuscendo a
centrare la serie D con il Carpenedolo». Paura da derby
dunque ma «nel caso dovesse
capitarci il Salò – concl ude
Franzoni – sono sicuro che andrebbe bene lo stesso. Proveremo a dargli fastidio, anche se
loro sulla carta partiranno sicuramente favoriti». ■ MAR. RIC.
F. R.
3L'allenatore del Rodengo Saiano: Franzoni
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Sport
Basket femminile A2. Semifinale d'andata per la promozione Pallavolo. Prende forma la nuova Gabeca
NEW WASH: PUNTO D'ORO RINALDI RIMANE
PER IL SUCCESSO A BRONI ALTRI TRE ANNI
Monteclarensi avanti nei primi due tempi, poi la ripresa delle pavesi
.
T. S.
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BRONI
NEW WASH
. .................................................................
56 57
Broni: Podestà, Consolati 2, Pregnolato ne,
Cavenaghi 8, Camisa 7, Carù 15, Zanardi 3,
Cavallini 4, Molinari 17, Ferrari ne. All.: Cavanna
. .................................................................
New Wash: Mora ne, Colico 7, Mazza 2, Fazio
3, Conti 10, Caracciolo, Arcangeli 16, Albertazzi 7, Monici 12, Filograsso ne. All.: Pasini.
. .................................................................
Arbitro: Gagliardi e Meroni
. .................................................................
Note: parziali 13-23, 32-39, 45-46.
. .................................................................
3Comincia bene il cammino play-off della New Wash
■
Zanardi, giocatrice che vanta
una media di 17 punti a partita.
Ieri ne ha realizzati appena 3.
Pensare che all’ultimo secondo
proprio le pavesi hanno avuto
la palla del +2 ma il tiro della
Cavallini non è andato dentro.
Da segnalare, per la New Wash,
l’ottima prova di Angela Arcangeli, al rientro dopo l’infortunio
al tendine d’Achille. Domenica
prossima, appuntamento al PalaGarda di Novagli di Montichiari per gara 2 (ore 18,30) con
le bianconere che hanno la pos-
Comincia nel migliore dei
modi l’avventura della New Wash Montigarda nei playoff promozione della serie A2 femminile di basket. In gara 1 di semifinale le bianconere hanno
sconfitto di misura in trasferta
57-56 le cugine della Cantina
Sociale Broni.
PRIMI DUE TEMPI di marca
monteclarense, mentre nella ripresa è arrivata la rimonta delle
padrone di casa che hanno pagato la giornata negativa della
sibilità di centrare il 2-0 che significherebbe finale anticipata.
NELL’ALTRA SFIDA, invece, in-
credibile sconfitta esterna del
Reggio Emilia nell’anticipo. Le
biancorosse, seconde al termine della stagione regolare, sono
state battute 60-49 dal Marghera (14-23; 30-33; 45-44). Sabato
prossimo (ore 18,30) la gara di
ritorno a campi invertiti. In caso di ulteriore battuta d’arresto
le biancorosse verrebbero eliminate. ■ MAR. RIC.
Il libero: «Mi piace il progetto della società»
■
Comincia a prendere forma la nuova Gabeca Montichiari di Julio Velasco. Ancora senza
sapere dove giocherà la prossima stagione, la società del presidente Gabana è più che mai
viva sul mercato per assicurare
quella competitività e voglia di
tornare a vincere attesa da
quattro stagioni. Non a caso si è
subito cominciato a fare sul serio.
DALLA RICONFERMA, a stagione appena terminata, dello statunitense Donald Suxho all’interessamento per lo schiacciatore ungherese Peter Veres. In
mezzo, la presentazione di Velasco alla guida degli arancioblù per i prossimi tre anni, poi
altri due colpi messi a segno nel
fine settimana appena trascorso. Il primo - in ordine di tempo
- quello della giovane promessa
Simone Tiberti (palleggiatore
bresciano classe 1980 proveniente dalla A2 che rientra a casa dopo quattro stagioni), seguito dalla conferma del prolungamento del contratto di
Pietro Rinaldi. «Ho deciso di rimanere a Montichiari – confes-
sa il libero romano - perchè mi
piace il progetto della società.
Lo ritengo interessante ed ambizioso. Credo che la Gabeca,
grazie alla voglia di rinnovarsi e
di scrivere qualcosa di importante nella storia della pallavolo, dalla prossima stagione possa davvero fare il salto di qualità
che ha sempre cercato». E non è
irrilevante, sulla scelta dei giocatori che scelgono Gabeca, sapere che sulla panchina della
squadra siede Julio Velasco,
l'allenatore numero uno della
pallavolo italiana. «L’arrivo di
Velasco - prosegue Rinaldi - è
stato un segnale importante da
parte della società ed ha avuto
un significato determinante
per la mia scelta di restare. Inoltre è stato proprio il mio futuro
allenatore a chiedermi di far
parte del progetto. Questo mi
ha lusingato molto e, sinceramente, non sono riuscito a rifiutare la sua proposta». Con la
firma del contratto (anche per
lui si tratta di un triennale) il
numero 9 del Montichiari arriverà a tagliare il traguardo delle
cinque stagioni con la casacca
arancioblù. ■ MAR. RIC.
J. P.
Tennis. Nell'ultima giornata della stagione regolare
FORZA DA PLAY-OFF
■ Missione compiuta per il
Brescia Forza e Costanza nel
campionato a squadre di A2
maschile. Nell’ultima giornata
della stagione regolare la comitiva capitanata da Salvatore Caruson ha pareggiato 3-3 in casa
contro il Park Genova centrando il secondo posto solitario in
classifica che significa play off
promozione. Tutto grazie al
Messina che è andato a vincere
in casa del Forte dei Marmi rimanendo in terza posizione a 8
punti, uno in meno rispetto al
Brescia. Contro i liguri, le pessime condizioni fisiche di Emanuele Sapio e l’assenza di Mar-
tin Mair hanno inciso su quella
che poteva essere una vittoria
agevole. Ora il Forza e Costanza
dovrà vedersela domenica
prossima fra le mura amiche
del Castello contro la terza classificata del girone 3 (Asd Bari o
Reggio Emilia). In caso di vittoria il sogno continua (incontro di andata e ritorno con la
prima del girone 1), altrimenti
sarà la fine della stagione e un
altro anno in A2. ■ MAR. RIC.
3La Gabeca prepara la squadra per la prossima stagione
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Sport
Rugby serie A. La Leonessa ko (28-6) in trasferta con la Capitolina nel ritorno dei play-off promozione
CONGEDO AMARO PER L'ADMO
IL SOGNO TOP TEN SI È SPENTO
Dopo una stagione esaltante i bresciani si arrendono davanti alla compagine romana che si è dimostrata superiore
Fiorenza Bonetti
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■ L’Admo Leonessa termina
con una sconfitta la sua stagione, soccombendo con il risultato di 28-6 contro l’Unione Rugby Capitolina. Un risultato
scontato. Tuttavia quello che
era mancato in gara 1, è giunto
nel match di ritorno.
IN CASA lombarda ci si era prefissati un solo obiettivo per quest’ ultimo incontro: giocare con
orgoglio, per onorare gli avversari e la stagione, conclusasi in
modo pregevole. E la Leonessa
che si è vista ieri in terra laziale
è ritornata a ruggire, giocando
proprio come aveva abituato i
supporters durante l’in t er o
campionato. L’Admo giunta al
campo dell’Unione non è sembrata nemmeno lontana parente di quella che aveva fatto mettere le mani nei capelli ai tifosi
sette giorni prima, al Pagani di
Rovato. I 15 di Howel sapevano
ormai quanto potesse essere
pericoloso l’avversario e l’unica
EPOLIS
cosa che potevano fare era rispondere agli attacchi con la
massima attenzione e al livello
più alto. Gli avanti bresciani,
probabilmente dopo una settimana di “mea culpa”, sono scesi
sul quadrato capitolino con
tutt’altre intenzioni. Il pallone è
uscito con fluidità dalle mischie
a favore dei bresciani, situazioni in cui si sono potuti mettere
in moto, ovviamente, anche i
mediani e i trequarti. Altra grave pecca della sconfitta in Franciacorta era stata la pessima organizzazione della difesa. Anche relativamente a questo
aspetto, Ghidini e compagni
non si sono dimostrati per nulla
gli acerbi e indifesi attori della
scorsa settimana, bensì arcigni
e severi avversari, che sono riusciti ad arginare spesso le incursioni dei padroni di casa.
I PROBLEMI sono rimasti nel la
difesa sui 5 metri dalla linea di
meta. Infatti, tutte le situazioni
che a fotocopia ripresentavano
questo scenario hanno portato
a segnature laziali. Ancora
qualche problema nella touche,
e nella finalizzazione delle fasi
d’attacco. Capitan Ghidini, alla
fine del match, si è detto molto
soddisfatto dell’operato dei
suoi compagni e orgoglioso
dell’andamento del match. Alla
domanda di quale fosse la vera
qualità che aveva permesso ai
15 di Mascioletti di battere la
sua squadra, Ghidini, con la sua
consueta schiettezza, ha risposto con un sostantivo: «L’esperienza».
IL CAPITANO della Leonessa si è
3Per L'Admo Leonessa una stagione comunque positiva
anche lasciato andare a un sano
entusiasmo relativo al bilancio
dell’intero anno, partito senza
prospettive particolari e senza
velleità di sorta, e concluso con
la semifinale playoff. Molti atleti sono giunti quest’anno alla
Leonessa creando un gruppo
che ha dato notevoli frutti. Starà ora alla società bresciana definire quali intenti saranno in
gioco per il prossimo campionato. La cabala dell’Admo sembra suggerire di non porsi troppi obiettivi. ■
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Giro d'Italia
Ottava tappa. Crollo di Savoldelli che cede 2'20”
Dopo gara. Honchar: «Soffro il freddo»
NON SI ILLUDE
BASSO PIGLIATUTTO: IVAN
«TEMO DAMIANO
SUE TAPPA E MAGLIA LA CORSA È LUNGA»
Il varesino risponde allo scatto di Cunego e piomba solo sul traguardo Il nuovo leader: «Il Falco non è tagliato fuori»
AP
Davide Marchi
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■ Ivan Basso ha vinto con
una prova di forza la Civitanova
Marche-Passo Lanciano di 171
km, con arrivo sulla Maielletta.
CLASSIFICA DI TAPPA: 1) Ivan
L’ITALIANO HA TAGLIATO da so-
lo il traguardo dell’ottava tappa
del Giro precedendo Cunego e
lo spagnolo Gutierrez, giunti a
30” di ritardo. Basso ha conquistato anche la maglia rosa strappandola dalle spalle dell’ucraino Honchar. In crisi Simoni, Di
Luca e soprattutto Savoldelli
che ha ceduto nella salita finale.
A 15 km dall’arrivo Marzio Bruseghin si stacca da un gruppo di
13 corridori, in fuga da oltre metà gara. A 9 km dall’arrivo l’italiano viene ripreso dal gruppo
maglia rosa, che nel frattempo
si è fatto sotto per preparare le
schermaglie finali. Tra gli uomini più in spolvero c'è Basso,
mentre sono in difficoltà Di Luca e Savoldelli, che si stacca dal
gruppo dei migliori. Anche la
maglia rosa, l’ucraino Honchar,
suno, e Ivan Basso va a vincere la
prima tappa del suo Giro 2006,
la terza in carriera, e diventa
leader della corsa.
3Ivan Basso torna in rosa
perde il treno di testa e a 5 km
dall’arrivo accusa 42” di ritardo
dai primi. Tra i più attivi in testa
c'è il venezuelano Rujano, poi a
meno di 4 km dall’arrivo scatta
Cunego, inseguito e ripreso da
Basso. È duello tra i due italiani,
con l’uomo della Csc che sembra
potersene andare e prende una
trentina di metri sul rivale, ora
in difficoltà. Non ce n'è per nes-
Basso (Ita, Csc) in 4h04'19”, 2)
Cunego (Ita, Lampre-Fondital)
a 30”, 3) J. E. Gutierrez (Spa,
Phonak) s.t. 4) Caruso (Ita, Liberty Seguros) a 45”, 5) Mazzanti (Ita, Panaria-Navigare) a
1'09”, 6) Piepoli (Ita, Saunier
Duval Prodir) a 1'15”, 7) Simoni
(Ita, idem), 8) Di Luca (Ita, Liquigas) a 1'32”, 9) Rujano (Ven,
Selle Italia) a 1'50”, 10) Perez
Cuapio (Mex, Panaria-Navigare) a 1'52”, 15) Savoldelli (Ita, Discovery Channel) a 2'20”, 16)
Sella (Ita, Panaria-Navigare),
19) Honchar (Ucr, T-Mobile) a
2 ' 3 4”. Classifica generale: 1)
Ivan Basso in 31h41'17”, 2) J. E.
Gutierrez a 1'34”, 3) Cunego a
1'48”, 4) Savoldelli a 2'35”, 5)
Honchar a 2'43”, 6) Di Luca a
2'48”, 7) Simoni a 3'20”, 8) Caruso a 3'23”, 9) Danielson (Usa,
Discovery Channel) a 3'33”, 10)
Rubiera (Spa, idem) a 3'39”. ■
■ Come da copione Ivan Basso ha conquistato la maglia rosa. Ma il varesino non vuol sentir parlare di Giro concluso:
«Non mi illudo, la gara è ancora
lunga, oggi Cunego ha fatto
paura con quello scatto a 4 km
dall'arrivo. In realtà il difficile
comincia adesso e come ho imparato nel 2005 una crisi può
sempre capitare. Ho perso 42
minuti in una tappa sola allo
Stelvio l'anno scorso, e la lezione non me la dimentico più».
REMO MOSNA
SAVOLDELLI È IL DELUSO di
giornata, inaspettatamente ha
perso 2'20” e se non avesse trovato il compagno Danielson
avrebbe potuto perdere ancora
di più: «Oggi semplicemente
non andavo, sono arrivato su
che non ero neanche stanco ma
semplicemente le gambe non
andavano». Honchar, maglia
rosa uscita resta tranquillo:
«Ho avuto una giornata non
buona, ma la mia condizione rimane, non mi piace la pioggia e
neppure il freddo quindi se arriverà il caldo potrò tornare a
3Cunego è apparso in forma
dire la mia». Carico anche Damiano Cunego che è scattato a 4
km dalla vetta, forse troppo
presto visto che poi Basso lo ha
raggiunto e staccato: «Mi sentivo bene e ho visto che qualcuno stava facevo fatica, come
Simoni. Allora sono partito.
Certo se Basso sarà sempre così
in forma batterlo sarà semplicemente impossibile». ■
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Formula 1
Gp di Spagna. Il dominio Renault completato da Fisichella terzo
Classifiche
ROSSA SOFFRE IL CALDO
ALONSO CUCINA SCHUMI
MASSA (4°)
ROTOLA GIÙ
DAL PODIO
MALE TRULLI
FINISCE 10°
Le alte temperature condizionano le gomme della Ferrari. Lo spagnolo domina e torna a +15
AP
■ Una domenica indimenticabile per Fernando Alonso
quella del GP di Spagna, il "suo"
GP, quello davanti al suo pubblico, quello del tutto esaurito al
Circuit de Catalunya. Partito
dalla pole-position il campione
del mondo ha tenuto un ritmo
indiavolato giungendo per primo sotto, riguadagnando due
punti su Michael Schumacher,
secondo.
"EL NANO" HA avuto dalla sua
un binomio Renault-Michelin
che meglio ha reso rispetto a
quello Ferrari-Bridgestone sulla pista di Montmelò. Rispetto
ai primi due giorni del weekend spagnolo, l’aumento della
temperatura ha consentito alle
gomme francesi, studiate appositamente per il caso, di rendere
al massimo e così, mentre le R26
sono riuscite a tenere un ritmo
elevato per tutta la gara, Schumi e la Ferrari non hanno saputo ripetere i tempi record di venerdì e sabato. Sono gli stessi
uomini di Maranello a stupirsi
di ciò e a chiedersi il perché la
3Lo spagnolo Fernando Alonso al traguardo
248 F1 non sia riuscita a trovare
la velocità di punta quando serviva attaccare lo spagnolo. Dopo due gare ad inseguire, ad
Imola ed al Nuerburgring,
quindi, la Renault torna davanti e allunga sia nel mondiale piloti (dove i punti di vantaggio
dello spagnolo sul ferrarista sono nuovamente 15) che in quello costruttori (il team francese è
a +19), grazie pure a Giancarlo
Fisichella, partito secondo e
giunto 3°, superato da Schumi
solo in occasione della prima
sosta al box. Il romano, però,
non è riuscito a riattaccare il tedesco, anche per colpa di un piccolo svarione di guida alla curva
3, a causa di un attimo di distrazione, spiegato dal "Fisico" con
«in quel momento mi hanno
chiamato via radio dai box e mi
sono deconcentrato».
GIANCARLO, comunque, non ha
avuto difficoltà a tenere dietro
l’altra "rossa" quella di Felipe
Massa, quarto ed autore del miglior giro in pista con 1'16"648
(più veloce di un secondo del
suo caposquadra, ndr). Un Gran
Premio di Spagna comunque
entusiasmante per il pubblico
che ancora una volta ha assistito ad un grande spettacolo. Un
Gp che ha confermato, che il
Mondiale è un fatto a due: Renault e Ferrari. Kimi Rikkonen,
quinto, infatti ha chiuso a 56"
da Alonso. A punti pure Rubens
Barrichello (7°). Segna ancora
zero punti, invece, la classifica
di Jarno Trulli. Il pescarese è finito decimo con la sua Toyota.
Quindicesimo Tonio Liuzzi (Toro Rosso). ■
■
Questo l'ordine d'arrivo
del Gp di Spagna: 1) Fernando
Alonso (Spa/Renault) in
1h26'21“759, 2) M. Schumacher
(Ger/Ferrari) a 18“502, 3) Fisichella (Renault) a 23“951, 4)
Massa (Bra/Ferrari) a 29“859,
5) Raikkonen (Fin/McLaren) a
56“875, 6) Button (Gbr/Honda)
a 5 8 “ 3 4 7, 7 ) B a r r i c h e l l o
(Bra/Honda) a 1 giro, 8) Heidfeld (Ger/BMW Sauber) a 1 giro,
10) Trulli (Toyota) a 1 giro 11, 15)
Liuzzi (Toro Rosso) a 3 giri.
CLASSIFICA PILOTI: 1) Alonso
(Spa) p. 54, 2) M. Schumacher
(Ger) 39, 3) Raikkonen (Fin) 26,
4) Fisichella 24, 5) Massa (Bra)
20, 6) Button (Gbr) 16, 7) Montoya (Col) 15, 8) Barrichello
(Bra) 8, 9) R. Schumacher (Ger)
7, 10) Webber (Aus), Villeneuve
(Can) e Heidfeld (Ger) 6.
CLASSIFICA COSTRUTTORI: 1)
Renault p. 78, 2) Ferrari 59, 3)
McLaren-Mercedes 42, 4) Honda 24, 5) Sauber-Bmw 12, 6) Williams-Coswort 10, 7) Toyota 7, 8)
Red Bull Ferrari 2. ■
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Il Brescia
15 Maggio 2006
Formula 1
Le reazioni. «Una gara dura, ho dato il meglio di me»
ESULTA FERNANDO
L'EROE DI SPAGNA
«AUTO PERFETTA»
La gioia del team manager Briatore: «Battuto un grande Cavallino»
EPA
■
Fernando Alonso è raggiante. Il successo in casa ha fatto sì che i suoi fan lo accogliessero come un eroe, e assieme a
loro il giovane campione non
può non festeggiare il terzo sigillo personale sulla stagione,
che lo incorona il primo spagnolo a vincere in casa propria in
Formula Uno. E l'affetto di tutta
Barcellona per Fernando è stato
ripagato dal campione, che proprio ai suoi tifosi ha voluto dedicare la vittoria, ed è a loro che
ha rivolto i primi commenti, oltre che alla scuderia della Renault. «È una gioia grandissima
per tutti i miei tifosi», ha dichiarato, «l'auto era messa a punto
in modo ottimale, e anche le
gomme erano al meglio. Abbiamo risolto qualche problema
che abbiamo avuto fino a ieri».
Eppure non è stata una gara
semplice. «Siamo andati bene
sin dall'inizio, facendo tanti giri
veloci - ha aggiunto Alonso - Ma
è stata una gara dura, nella quale ho dato il meglio di me». Ad
esempio «spingendo in tutte e
tre le fasi della gara», prosegue
il pilota, che ammette anche:
«Sapevo che Schumi non andava più forte di me, quindi potevo
anche respirare». Nessun attacco o critica però nei confronti
della squadra avversaria.
All'insegna della sportività è
infatti anche il commento del
3Il re Juan Carlos si complimenta con Fernando Alonso
team manager di Renault Flavio Briatore. Anche lui entusiasta che in Catalogna tutto sia filato per il verso giusto, a margine della gara ha commentato:
«Oggi abbiamo fatto tutto bene,
battendo una grande Ferrari,
hanno fatto una grande gara anche loro. Queste sono le gare che
che fanno appassionare la gente
alla Formula Uno».
IL RIFERIMENTO della scuderia
francese è alle vicende sul calcio. «Il pubblico deluso dagli
scandali del calcio può trovare
un rifugio nella Formula Uno e
nei duelli tra Ferrari e Renault»,
rilancia Briatore, «Abbiamo tenuto milioni di spettatori davanti alla tv - spiega dopo il Gran
premio di Spagna - Abbiamo offerto un grande spettacolo. In
un momento difficile per lo
sport italiano, con tutto quello
che sta succedendo, ci voleva
una gara così, con due grandi
squadre che si affrontano e danno spettacolo». Infine l'annuncio: d'accrodo con la Formula
One Administration (Foa) Renault correrà sino al 2012. ■
Box Maranello. Il pilota tedesco fa autocritica
AP
«DOVEVAMO ESSERE
MOLTO PIÙ VELOCI»
■
Non è soddisfatto Michael
Schumacher di un secondo posto sotto il sole di Montmelò.
Nessun dubbio da parte della
scuderia rossa che la vittoria di
Alonso sia meritata, ma il pilota
tedesco non lesina critiche al
proprio team. «Dovevamo essere più veloci - afferma, pensando allo scatto della Renalt sin
dall'inizio - Il risultato è giusto,
io sono rimasto nella prima
parte di gara dietro a Fisichella,
che aveva il suo ritmo e che sono
riuscito a passare solo ai box».
Una punta di rammarico per
Schumi, che riflette: «Durante
il weekend andavamo veloce, in
gara non abbastanza. Dobbiamo cercare di capire il perché».
E conclude: «Sono comunque
punti importanti, a volte bisogna accontentarsi». Si lamenta
delle comunicazioni con i box
invece Fisichella: «Sono un tormento, distraggono i piloti». ■
3Schumi lascia la pista
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60
Il Brescia
15 Maggio 2006
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Il Brescia
15 Maggio 2006
Sport
Moto Gp. Nella 250 Locatelli è settimo
Dopo-gara
DOMINA PEDROSA
PER ROSSI GOMME
E MORALE A TERRA
E VALENTINO
SE LA PRENDE
CONTRO
RUOTE DURE
E SCUDERIA
In Cina scatenato l'iberico. Il pesarese si ritira
EPA
■
Prima vittoria in Motogp
per Dani Pedroso (Honda), a
Shanghai nel Gp di Cina. Nella
domenica maledetta delle Yamaha (Rossi si è ritirato), questo minuscolo ventenne, ha dato dimostrazione di riuscire a
guidare con maestria anche
nella classe regina, polverizzando il record della pista.
LA GARA si è aperta con un duello tutto italiano tra Rossi e Melandri per la nona piazza. Poi,
un'incredibile rimonta di Valentino terminata praticamente a cinque giri dalla fine, quando è stato costretto a tornare ai
box per un problema alle gomme. Sfortunato, Valentino che
partito tredicesimo, era riuscito ad arrivare in 5^ piazza. Che
il problema non fosse risolto si è
capito non appena ha fatto
rientro in pista. Ripartito lentamente, il pilota della Yamaha
ha fatto solo un giro prima di
ritirarsi. Alla fine ha vinto Pedrosa, seguito come un'ombra
da Hayden, poi Edwards, Hopkins, Stoner, Tamada, Melandria, Capirossi e Gibernau. Per
lo spagnolo, prima in pole position e poi sul podio al gradino
più alto, «è stato un giorno bellissimo - ha commentato -. È
stato incredibile vedere che giravamo in questi tempi. Hayden spingeva molto e sono stato costretto ad andare con un
razzo....», ha aggiunto. Ordine
d'arrivo: 1) Dani Pedrosa (Spa)
Honda in 44'07"734, 2) Hayden
3Dani Pedrosa esulta
(Usa) Honda a 1"505, 3) Edwards (Usa) Yamaha a 14"634, 4)
Hopkins (Usa) Suzuki a 19"265,
5) Stoner (Aus) Honda a 23"261,
6) Tamada (Jpn) Honda a
23"879, 7) Melandri Honda a
24"101, 8) Capirossi Ducati a
24"467. Classifica mondiale: 1)
Hayden (Usa) 72 punti, 2) Capirossi 59, 3) Pedrosa (Spa) 57,
4) Melandri 54. 6) Rossi 40.
NELLA 250 settimo posto per il
bergamasco Marco Locatelli
(Aprilia), nella gara che ha registrato il successo di Hector
Barbera (Aprilia) davanti ad
Andrea Dovizioso (Honda). Sesto Marco Simoncelli (Gilera).
Nella classifica piloti Dovizioso
conduce (72) con tre punti su
Barbera. Quinto Locatelli (47).
Nella 125 vittoria del finlandese
Mika Kallio (Ktm) ai danni di
Mattia Pasini (Aprilia). ■
■
Brutta giornata in Cina per
Valentino Rossi, costretto al ritiro a pochi giri dalla fine. «Non
sono partito male e ho superato
parecchi piloti, è stata la battaglia con Melandri a farmi perdere tempo», si è sfogato il campione. «Ha fatto qualche mossa
che avrei capito se stessimo lottando per la vittoria, ma non
per l’ottava posizione». Deluso
del risultato, Rossi se l'è presa
con la scuderia - «abbiamo fatto
errori durante l'inverno che ora
stiamo pagando» - oltre che con
la Michelin - «che ci ha consigliato di montare gomme dure». Il problema del chattering,
ha aggiunto «viene dal telaio.
Spero di avere qualcosa di nuovo in Francia».
Non nasconde la soddisfazione invece Colin Edwards, terzo
sul podio. «Sono partito molto
bene e ho deciso di tirare al massimo nei primi giri. Avrei preferito cadere mentre ero in testa
piuttosto che perdere la possibilità di salire sul podio». ■
EPOLIS
3Valentino Rossi
Tennis. A Roma Federer ko dopo 5 ore: 53° centro di fila sulla terra
EPA
IL MARATONETA NADAL
ORA RAGGIUNGE VILAS
■ Si conferma campione degli Internazionali di tennis di
Roma, Rafael Nadal che ieri, in
una finale-maratona durata più
di cinque ore, ha battuto il numero uno del mondo Roger Federer, in cinque set con risultato
6-7 (0/7), 7-6 (7/5), 6-4, 2-6, 7-6
(7/5). Oltre che conservare il titolo, con quest'ultimo successo
lo spagnolo eguaglia il record di
53 vittorie consecutive di Guillermo Vilas. In finale il tennista
19enne - numero 2 nel mondo era arrivato dopo una vittoria
facile contro il francese Gael
Monfils conclusasi per 6-2, 6-2.
Poi lo scontro con lo svizzero dato super-favorito. Invece Nadal
ha anche annullato al rivale due
palle-match nel dodicesimo
gioco del quinto set. Entusiasta
anche se provato, ha commentato: «Sarà più facile che Federer vinca il prossimo Roland
Garros che io Wimbledon». ■
3Rafael Nadal vince a Roma
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Il Brescia
15 Maggio 2006
Il Brescia
15 Maggio 2006
Servizi
63
.
Oroscopo
O
Il Toro si riempie la pancia e lo fa con gusto
l Sole continua ad attraversare il segno del Toro e
noi continuiamo a fare gli
auguri a tutti i nati del segno. Il
Toro è anche il gusto. Fare
tutto con gusto. Con piacere.
Mangiare di gusto, dormire di
gusto, vestirsi con gusto, fare
l’amore di gusto. Il gusto –
inteso non tanto dal punto di
vista estetico, ma come sano e
anche vorace appetito – riem-
pie e appaga non solo le papille, ma il senso stesso di una
vita piena. Il Toro vive di gusto.
È tattile, vuole sensazioni reali,
che permettano di percepire
tutto nella sua interezza.
Cancro
Bilancia
Capricorno
22-6/22-7
22-9/22-10
21-12/19-1
■■
I transiti fortunati e le
soddisfazioni economiche che ne
derivano fanno sparire tante
preoccupazioni e l’abbandono alle
gioie della vita ne è quasi naturale
conseguenza. La cosa va vista in
un’ottica non solo sessuale ma
anche inerente a piaceri puramente
intellettuali. È anche periodo ideale
per tentare di avere un figlio.
■■
La terza decade dovrebbe
finalmente essere uscita dal
tunnel dell’indecisione. Plutone
dà l’ambizione e la grinta per
affrontare la vita con maggiore
intraprendenza e un pizzico di
furbizia in più, anche se a scapito
del proverbiale rigore morale.
Anche voi sapete rendervi conto
che a volte il fine giustifica i mezzi.
■ ■ È periodo di affari d’oro per i nati
nella seconda decade, sempre ché
non si facciano troppo influenzare
da quel Marte intimorito che
vorrebbe scoraggiare anche
l’iniziativa meno rischiosa. La
vostra razionalità, la capacità di
analizzare attentamente i problemi
nei minimi particolari, vincerà
qualsiasi titubanza.
Leone
Scorpione
Acquario
23-7/22-8
23-10/21-11
20-1/18-2
■■
La seconda decade torna a
ruggire, ma non per manifestare
con prepotenza il proprio dominio.
Stiamo parlando d’amore, perché
Venere sta risvegliando ardori che
si erano momentaneamente
sopiti. Il Fuoco fa bruciare il cuore di
una passione che, se non è già in
corso, non tarderà a scoppiare: che
stavolta non diventi subito cenere.
■■
Per chi è uso giostrare denaro e
capitali in continui e azzardati
investimenti non può esservi
periodo migliore: Giove protegge i
nativi della seconda decade
facendo andare in porto la maggior
parte degli affari e consentendo
lauti guadagni, sempreché si
facciano propri quei mutamenti di
metodo suggeriti da Urano.
■ ■ Per la seconda decade è
possibile qualche screzio con i
colleghi: Marte porta maretta
nell’ambiente di lavoro e perfino
le vostre doti diplomatiche,
messe alla prova, sembrano
essere venute meno. Tenete duro
per qualche giorno, poi ci penserà
Venere a spazzar via ogni livore e
riportare la consueta armonia.
Gemelli
Vergine
Sagittario
Pesci
21-5/21-6
23-8/21-9
22-11/21-12
19-2/20-3
Non è necessario che la terza
decade sgomiti così tanto per
mantenere la posizione: Plutone è
più fumo negli occhi che ostacolo
vero e proprio, mina la sicurezza
di sé ma non agisce direttamente
sugli eventi. È essenziale, perciò,
che reagiate alla sua influenza e
continuiate per la vostra strada
senza esitazioni di sorta.
Marte e Mercurio vogliono
semplificarvi la vita, facendo sì
che abbandoniate
quell’approccio problematico e
maniacale alle cose e acquisiate
più spontaneità e rapidità nelle
decisioni. Il periodo è fortunato e
l’ottimismo che ne deriva vi
renderà più disponibili a rischiare
e più coraggiosi nelle iniziative.
Il vento delle passioni vorrebbe
trascinare con sé i nati nella terza
decade per far loro vivere
emozioni intense e straordinarie,
torbide e occulte, anche ai limiti
del pericolo. Lo spirito d’avventura
si esalta, ma per essere davvero
motivati dovrete trovare quegli
stimoli che sanno darvi la
scoperta del nuovo ed insolito.
■ ■ Transiti esaltanti, decisivi per
le donne della seconda decade in
cerca di partner. Le occasioni
create da Urano e Marte sono tali
e tante che vi è solo l’imbarazzo
della scelta; poi è Giove che
agisce nell’ombra, affinché il
tutto non si esaurisca nel
consueto fuoco di paglia. Non
lasciatevi sfuggire questo treno.
I
RUBRICA A CURA DI
Marco Pesatori
Ariete
21-3/20-4
Calendario fitto d’impegni per
la seconda decade, messa ai ferri
corti dall’opposizione di Marte. È
la congiunzione di Venere a far da
toccasana per la salute fisica e
mentale, consentendo di tirare il
fiato e trovare perfino energie
residue da dedicare all’amore, al
divertimento e alla cura di sé e del
proprio aspetto fisico.
■■
Toro
21-4/20-5
I nati tra il 7 e il 12 maggio sono
tentati dalle nuove prospettive
professionali ispirate da Mercurio.
Il pianeta consiglia di guardare
con più attenzione alle possibilità
offerte dall’e-commerce e da ogni
attività collegata direttamente
all’uso di nuove tecnologie. Un
salto di qualità anche mentale che
non vi darà delusioni
■■
I NATI
DEL GIORNO
Mario Monicelli
1915
Il Toro è anche buona e robusta salute e spesso troviamo
dei personaggi di straordinaria
longevità, attivi anche in età
avanzata. Uno di questi è il
registo Mario Monicelli, padre
della commedia all’italiana.
■■
■■
Altri famosi:
Claudio Monteverdi, 1567,
compositore. Pierre Curie,
1859, scienziato. Richard
Avedon, 1923, fotografo
americano. Emmitt Smith, 1969,
giocatore di football americano.
■■
64
Il Brescia
15 Maggio 2006
Cinema
Riflettori puntati
sul Festival di Cannes
■ ■ Nella
Il trionfo di Alonso
Schumi secondo
squadra italiana anche Moretti, Kim Rossi Stuart
e Sorrentino. Attesa l'anteprima del “Codice da Vinci”.
■ ■ ■ ■ Nel GP di Spagna, Alonso gestisce la
Culture P. 36
Sport P. 58-59
gara comandandola dal primo all'ultimo
giro. Emozionante il sorpasso di Schumi
a Fisichella al pit stop.
Oggi
Variabile
14° 26°
MIN
MAX
■ ■ Cielo generalmente poco
nuvoloso con addensamenti
nel corso della giornata.
,
3
IL BRESCIA
IN 3 MINUTI
«Mi dimetto, da oggi questo non è più il mio mondo». Luciano Moggi, dg della Juve
Il fatto del giorno
32-4
Il pallone nel fango
■ ■ Il dg della Juventus Lu-
ciano Moggi lascia mentre i
bianconeri festeggiano il titolo numero 29. E Berlusconi si fa avanti: «Ci restituiscano due scudetti».
Continenti
313-18
Napolitano sale al Colle
■ ■ Oggi la cerimonia di inse-
diamento del nuovo presidente della Repubblica.
La Cina sfida il Vaticano
■ ■ Pechino nomina un ve-
scovo nonostante il no della
Santa Sede.
Cronache
320-33
Striscione sulla Loggia
■ ■ Chiedeva la liberazione
dei 26 esponenti dei centri
sociali in carcere per gli
scontri di Milano.
La Mille Miglia ai soliti
■ ■ Ottavo successo per Ca-
né, che correva in coppia
con la moglie Lucia Galliani.
I 105 anni di Battista
■ ■ Il 24 Sale Marasino fe-
steggerà Battista Serioli,
uno dei sopravvissuti all'epica disfatta di Caporetto.
Gli alpini ad Asiago
■ ■ Circa ottomila le penne
nere bresciane che hanno
sfilato ieri nel Vicentino.
Culture
336-40
Il pittore delle Olimpiadi
■ ■ Renato Missaglia è stato
unico testimonial artistico
ai giochi invernali di Torino.
Il jazz vola a “Alta quota”
■ ■ L' “O. T. Trio”, ha inciso il
suo secondo album fatto di
grande passione e una rara
finezza sonora.
Sport
347-61
Serie D: oggi Salò-Cervia
■ ■ Oggi l'attesa sfida tra il
Salò e i campioni del Vodafone per i play-off promozione della serie D.
Giro: Basso pigliatutto
■ ■ Basso trionfa in vetta e
conquista la maglia rosa. Savoldelli staccato di 2'20".