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Contenuto del file audio 3s-fili-memoria-cap02-54min.mp3 Donne e uomini alla fine del Medioevo (1300-1500) Ambientazione generale: la condizione della donna alla fine del Medioevo (3.0) Grande differenza fra essere uomo o donna: in tutti gli aspetti della vita nel modo di percepire la propria identità Importanza delle donne per comprendere il passato: e vero che sono poco presenti nella grande storia ma ben presenti nella storia quotidiana Idea generale: attorno al 1400 c’è un periodo di chiusura, e cresce il divario e la emarginazione rispetto agli uomini in ogni caso l’immaginario della donna è stato deciso, nella storia, dagli uomini Donne e demografia (3.1) Quante erano? forse meno degli uomini attorno al 1000 Probabilmente in eccesso dopo la grande peste Quanto vivevano? mortalità infantile più alta (forse meno curate dei maschi) mortalità altissima in età fertile (per i pericoli del parto) mortalità bassa per le donne nubili o vedove (che erano molte) Donne e norme giuridiche (3.2) Premessa: sono tutte norme che hanno fatto i maschi Le leggi “civili” Grande varietà Carattere comune: inferiorità giuridica della donna (come oggi da noi i minorenni) Nel tardo medioevo: la sposa resta soggetta al marito La nubile o vedova acquista a volte maggiore autonomia giuridica Le leggi ecclesiastiche Bisogna distinguere: Il pensiero cristiano dovrebbe sostenere l’eguaglianza fra uomo e donna ma ben presto viene teorizzata la loro subordinazione Eva inferiore ad Adamo e peccatrice forte tradizione di sessuofobia e misoginia ostilità perfino verso il matrimonio e la procreazione Le norme del diritto canonico La donna è fedele (fa parte della Chiesa) a pieno titolo, ma La donna è esclusa dal sacerdozio La donna non è esclusa dalla vita religiosa (funzione sociale dei monasteri femminili) Monasteri femminili fondati da famiglie private (500-800) Monasteri femminili regi (800-1200) Monasteri legati ai nuovi ordini mendicanti (dal 1200) La figura della badessa medievale (caso di potere pubblico, ma di origine privata) Il ruolo della donna nel mondo feudale della campagna (3.3) Le fonti sono poche Le donne comuni Lavoro dei campi generalizzato: sia a livello famigliare (con suddivisione dei lavori più pesanti al marito) che come salariate (soprattutto lavori stagionali) Specificità nella fornitura di stoffe e vestiti La moglie del signore: compiti amministrativi in assenza del signore (anche impegnativi, fino al 1200) ma è sempre solo un ruolo di sostituzione Il ruolo della donna nel mondo urbano (3.4) Le donne, anche in città, hanno sempre lavorato: ma non sempre questo è stato visibile Spesso lavoravano con il marito nelle botteghe artigiane, qualche volta dirigendole se vedove Presenza di donne nelle corporazioni, o corporazioni solo di donne: grande varietà secondo i luoghi Lavoratrici salariate molte Ci sono anche donne con attività autonoma (sia nubili che anche sposate) Prostituzione come mezzo di sopravvivenza Ruolo sociale della prostituzione nel medioevo, ed atteggiamento ambivalente della Chiesa La sessualita’ femminile (3.5) In linea di principio Dalla tradizione greca viene l’idea che il corpo femminile è quello di un uomo mancato Da qui la logica subordinazione, accettata poi anche dal pensiero cristiano Immaginario conseguente Il corpo della donna è misterioso La sessualità femminile è oscura, pericolosa La sterilità additata e vissuta come vergogna e colpa della donna Le pratiche: contraccezione, infanticidio, abbandono dei neonati il valore ideologico e sociale della verginità i comportamenti sociali in caso di scandalo, adulterio, stupro La trasformazione della istituzione matrimoniale (3.6) Ambiguità della Chiesa: la verginità è un valore superiore al matrimonio persino all’interno del matrimonio è raccomandata la castità il sesso è un disordine, ma la procreazione è necessaria Trasformazione del matrimonio da contratto a sacramento: la Chiesa ne prende il controllo quando: secolo XI-XII, in occasione della imposizione del celibato ecclesiastico in che modo: mettendo una serie di regole di incompatibilità fra parenti imponendo la indissolubilità (prima non c’era norma rigida) esigendo il libero consenso degli sposi (davanti a un sacerdote solo nel ‘600) resistenze: ancora a lungo il matrimonio fu sentito e vissuto come contratto fra famiglie La dote: cosa è: derivazione beni che la sposa portava alla famiglia dello sposo pratica romana, poi ripresa dal 12° secolo (pratica “barbarica” opposta era invece il “prezzo della sposa”; 500-1100) natura giuridica: resta della donna, ma amministrata dal marito e poi va ai figli peso sociale: senza dote non ci si poteva sposare; anni di lavoro per poterla raggranellare Donne e cultura (3.7) Leggere e scrivere Monache medievali non del tutto esclude dal mestiere di amanuense Poche donne di rango elevato sapevano leggere. Scrittura invece decisamente maschile Imparare a scrivere fu esigenza di altro tipo (tenere i conti delle botteghe) Istruzione Scuole minori, soprattutto in città, ad opera di ecclesiastici e monache: anche miste Più completa l’educazione (in convento o nelle case), per le ragazze di rango più elevato Le donne nella esperienza religiosa: la fase della partecipazione (1100-1400) (3.8) le donne sono attive nei movimenti ereticali (catari, valdesi): no sacerdozio ma possono predicare grande sviluppo di ordini femminili affiancati a francescani e domenicani (ma pieni di aristocratiche) movimento terziario e confraternite di impegno laico (anche con vita comune: beghine) grandi personalità mistiche (in rapporto diretto con Dio): Ildegarda di Binden, Caterina da Siena diffidenza e successiva reazione della Chiesa per tenere sotto controllo queste forme libere e critiche la fase della chiusura (1400-1600) (3.9) esclusione in campo lavorativo (dalle corporazioni, che hanno preso carattere politico) l’uso di magia (più che la credenza in essa) nella vita quotidiana era stato blandamente condannato la lotta contro le eresie fa nascere il tribunale della Inquisizione nasce l’accusa di stregoneria come essere a servizio del diavolo nascono opere specifiche ad uso degli inquisitori le streghe vengono attivamente cercate (e naturalmente trovate) vi è il pregiudizio che a servizio del diavolo siano donne