Novembre - La Piazza

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Novembre - La Piazza
Periodico
dell’Associazione
Culturale Albatros
Anno 9 - Numero 10
NOVEMBRE 2012
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com — E-mail: [email protected]
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FONTANA
LEGGERA
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LA CASERMA
PRENDE FORMA
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CENTRO
ORIENTAMENTO
LAVORO
Consulta il sito web
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Lavori Pubblici
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MANUTENZIONE E RESTAURO
DI PIAZZA GARIBALDI
a cura di Carla Santolamazza
Il 22 ottobre sono iniziati i lavori di manutenzione e rifacimento di Piazza Garibaldi.
Il progetto, redatto dallo studio 4SUN di Roma, è stato finanziato dalla Regione Lazio
per un importo di circa 345mila euro
Il 22 ottobre è stato inaugurato il cantiere per la
realizzazione dei lavori di manutenzione dei giardini, dell’arredo urbano e la pavimentazione di
Piazza Garibaldi. Dalla notizia dell’Ufficio Stampa del Comune di Castel Madama leggiamo la
dichiarazione rilasciata dall’Assessore ai Lavori
Pubblici, Luciano Liberati: “Un progetto importante finanziato dalla Regione Lazio che ci permetterà di recuperare la bellezza e la vivibilità di
questo spazio, senza alterare la percezione visiva
del panorama complessivo. L’obiettivo è migliorare la vivibilità della piazza. Tuttavia, in attesa
della realizzazione delle aree di parcheggio limitrofe al centro storico, abbiamo previsto di mantenere i posti auto, per favorire gli utenti dei servizi
presenti nella piazza”. Infatti con l’inizio lavori
già sono diminuiti i posti macchina e si registrano
disagi per la viabilità. Per tale motivo è stato istituito il doppio senso di marcia in via del Formello. Solo alla fine dei lavori non sarà più possibile
parcheggiare a ridosso delle facciate e aumenterà
lo spazio dedicato ai pedoni. Per la pavimentazione saranno mantenuti i sampietrini. Tutti gli alberi, ad eccezione di quelli a ridosso dell’arco del
Borgo, saranno mantenuti. Lauri ed olmi saranno
piantati nelle aiuole laterali lungo le facciate dell’edificio che delimita la piazza. Il giardino centrale non perderà la sua siepe perimetrale e acquisterà altre piante decorative. I lavori saranno
realizzati dalla ditta EDIL FEMA Srl di Roma per
un importo di circa 345mila euro. Il progetto
redatto dallo studio 4SUN di Roma riserva particolare attenzione alle aree adiacenti l’imponente
edificio a ferro di cavallo nato intorno al 1702.
Nel numero di aprile 2012 del giornale abbiamo
proposto un’ampia descrizione del progetto, ne
sintetizziamo i tratti salienti. Il progetto prevede
un intervento di manutenzione ordinaria di pavimentazione e giardini, con l’obiettivo di recuperare la pavimentazione dell’intera piazza attraverso
il ripristino di raccordi tra le quote esistenti ed eliPia La
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Planimetria di Progetto
minando i dissesti e le sconnessioni dovute all’usura e al susseguirsi di interventi non integrati tra
loro. Particolare attenzione sarà rivolta alle aree
adiacenti alle facciate dell’edificio di Borgo per
differenziarle dalla sede stradale carrabile e riconoscibili come aree riservate ai pedoni. Attualmente, infatti, le automobili possono essere parcheggiate fino a pochi centimetri dalle facciate,
riducendo sensibilmente la possibilità di transito
dei pedoni. La soluzione proposta, prevede che i
posti auto siano arretrati dalle facciate per lasciare
una fascia di rispetto che consenta il transito agevole dei pedoni e aree di sosta protette.
L’obiettivo principale consiste nel realizzare una
fascia di rispetto pedonale che possa migliorare la
vivibilità della piazza, sia da parte dei residenti,
sia da parte degli altri utenti. Tuttavia, per la fase
iniziale successiva alla realizzazione dell’intervento, in attesa della realizzazione, nelle immediate vicinanze all’area di progetto, di due aree
Lavori Pubblici
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destinate a parcheggio come previsto nella Variante Generale al PRG, si prevede di mantenere alcuni posti auto sulla sede stradale della piazza per
poi eliminarli definitivamente e rendere pedonale
gran parte del centro storico. La sede stradale sarà
restaurata utilizzando i materiali esistenti, opportunamente accantonati durante il cantiere e riutilizzati per ripristinare lo stato dei luoghi, al fine di
collegare le quote e uniformare i materiali agli
interventi già effettuati sulle strade che si immettono su piazza Garibaldi. Nel giardino centrale,
sarà mantenuta la siepe perimetrale e saranno
inseriti altre piante decorative. Con la realizzazione della nuova pavimentazione si interverrà sugli
impianti sottostanti per lo smaltimento delle
acque nere e bianche. Si procederà inoltre alla realizzazione di un impianto antincendio costituito
da due idranti interrati da disporre sui lati sud-est
e nord-ovest dell’edificio di Borgo in posizione
tale che possano avere un raggio d’azione che
interessa l’intera piazza Garibaldi. Saranno ricostruiti gli impianti di innaffiamento del giardino.
Si sostituirà la linea esistente con una nuova tubatura fino ai nuovi allacci. Infine sarà realizzato un
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impianto elettrico interrato che permetterà il
comodo allaccio per il fabbisogno elettrico di
attrezzature temporanee durante manifestazioni
ed eventi che si svolgeranno in piazza Garibaldi.
“La Piazza”
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros
Vicolo Giustini, n. 10
00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849
Anno 9, n. 10 - Novembre 2012
Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04
Direttore Responsabile: Rino Sciarretta
Capo Redazione: Carla Santolamazza
Redazione: Ivano Chicca, Ivano Moreschini,
Ramona Pompili, Roberto Bontempi,
Salvatore De Angelis, Elisa Livi, Ivo Santolamazza
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero
Rina Iori, Italo Carrarini, Chiara Carrarini
Camilla Moreschini, Eleonora Moreschini, Cristina Nonni
Antonio Marguccio, Massimo Salvatori
Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355
Grafica ed Impaginazione: Salvatore De Angelis
Stampa: A.G.C. Arti Grafiche Ciampino S.r.l.
00043 Ciampino - Via Firenze, 21
Chiuso in redazione il 17/11/2012 - Tiratura 1.500 copie
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com
E-mail: [email protected]
[email protected]
S O MMA R I O
pag.
3
• Fontana leggera, costi pesanti
»
5
• Variante di piano
»
8
• I Comuni nella Crisi Finanziaria
»
12
• La Caserma prende forma
»
13
• Sull’accordo di programma
»
14
• Recensione
»
16
• La Costituzione Italiana
»
17
• Scuola
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19
• Centro Orientamento Lavoro
»
23
• Vicovaro
»
25
• Tivoli
»
29
• Racconti popolari
»
32
• Centro Anziani
»
33
• Film
»
35
• Sambuci
»
36
• Recensione
»
38
• Piazza Garibaldi
LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ
DALLE ORE 18 ALLE 20
Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli
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Amministrazione
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FONTANA LEGGERA, COSTI PESANTI
di Ivano Moreschini
Sono state consegnate in questi giorni al comune
le firme per una petizione per rimettere in funzione la fontana leggera, ormai ferma da quasi un
anno. Principali fautori della petizione, Rifondazione Comunista e Sinistra Ecologia e Libertà.
Tutto sembrerebbe normale, se non fosse per un
piccolo particolare: che fino alle elezioni del maggio 2011 tutti e due questi partiti governavano il
paese, la Sel con il Sindaco Pino Salinetti, e
Rifondazione Comunista con l’Assessore Vincenzo Ascani. Allora andiamo a vedere la storia di
questa fontana leggera, con l’aiuto dei documenti
che siamo riusciti a trovare su internet.
L’atto che aiuta di più a capire come è andata la
vicenda è la determina dell’ingegnere comunale
n. 104 del 24.02.2011. Da lì si vede che c’era stato
un finanziamento della Regione nel 2009 per euro
100.000,00, per il funzionamento di un Ecosportello per i cittadini. Tra i 100.000,00 euro c’erano
anche i soldi per la fontana leggera, che è un macchinario per aggiungere anidride carbonica e rendere più gustosa l’acqua di rubinetto.
RIPRISTINO DELLA FONTANA DELL’ACQUA IN VIA CADUTI DI NASSIRIYA
Il Comitato Acqua Bene Comune di Castel Madama ha lanciato una raccolta di firme per chiedere al
Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e ai Presidenti dei Gruppi Consiliari del Comune di
Castel Madama, il ripristino dell’erogazione dell’acqua dalla fontana in Via Caduti di Nassiriya e per
l’installazione di una nuova fontana nel centro storico. Tale fontana rappresenta un servizio che offre
notevoli benefici ai cittadini a fronte di un modesto costo e impegno per il Comune. La fontana eroga
acqua dell’acquedotto pubblico filtrata, refrigerata e, volendo, resa frizzante. Acqua sicuramente
migliore delle acque minerali in vendita, come accertato da tutte le ricerche scientifiche. L’acqua della
fontana costa 5 centesimi il litro, con un notevole risparmio per le famiglie. Si prende con le bottiglie
di vetro e quindi si riduce l’uso dei contenitori di plastica e il relativo costo di smaltimento. La fontana è stata utilizzata dall’aprile del 2011 all’aprile 2012. Poi ha cominciato a funzionare male, finché si è rotta, è stata danneggiata del tutto e, invece di essere riparata, è stata abbandonata al degrado. Con la petizione il Comitato chiede, con la forza di chi opera a tutela dell’interesse collettivo per
salvaguardare un servizio pubblico utile alla cittadinanza,:
1. che la fontana di via Caduti di Nassiriya torni subito a funzionare
2. che venga installata una seconda fontana, già finanziata, a ridosso del centro storico in modo
che anche i cittadini che vi abitano possano usufruire con facilità di questo servizio
3. che la proprietà e la gestione della fontana sia pubblica
4. che venga reso funzionale il portale ecosportello, attraverso il quale i cittadini possono verificare le analisi chimiche, le manutenzioni (cambio filtri, ecc.), i litri erogati ed i ricavi
5. che si istituisca un’assemblea cittadina che controlli la gestione e decida l’utilizzo dei ricavi.
Ad oggi la raccolta delle firme è vicina a mille, e venerdì 9 novembre saranno consegnate in Comune.
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Amministrazione
Nella stessa determina viene liquidata una somma
di quasi euro 30.000,00 alla ditta Proacqua group
srl di Rovereto per la fornitura e la installazione
della fontana leggera. La fornitura era stata aggiudicata con determina n. 629/178 del 07.12.2010.
In seguito, con la determina dell’ingegnere comunale n. 171 del 28.03.2011, vengono liquidati altri
4.400,00 euro alla società Proacqua group srl di
Rovereto per le tessere magnetiche, che sono state
distribuite senza un bando pubblico ad un po’ di
cittadini a ridosso delle elezioni del 2011. Pensare
che nel contributo della Regione, con quei
4.400.00 euro si doveva comprare un box in legno
per gli impianti della fontana leggera…
Oltre al costo molto alto della fontana leggera, la
ditta Proacqua group srl di Rovereto rimette delle
fatture mensili al Comune pari ad euro 1.500,00
circa, iva compresa, per la manutenzione della
fontana stessa. Sempre nel finanziamento regionale, è stato previsto un contributo di euro
18.000,00, iva al 20% compresa, per un sito web,
ecosportello.it, la cui realizzazione è stata affidata
all’impresa IMG.ZEROUNO Srl, con sede a
Castel Madama, Vicolo della Quercia, n. 1. La
relativa fattura è stata liquidata con la determina
dell’Ingegnere comunale n. 219 del 20.04.2011.
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Da notare che la manutenzione del sito è durata
solo un anno, ed il valore di mercato della costruzione di un sito per un Comune è pari ad euro
1.000,00-2.000,00 massimo. Nel caso in cui ci sia
la manutenzione, inoltre, spesso viene offerta la
costruzione gratuitamente.
Da una piccola indagine fatta nei comuni della
zona, i costi della fontana leggera di Castel Madama sono risultati enormemente più alti. A Palombara Sabina, per esempio, si è scelta la strada del
noleggio degli impianti, e la gestione è stata affidata a delle associazioni locali, che pagano esse il
noleggio e la manutenzione. Gli impianti sono
ospitati in piccole baite di legno, ed il Comune
interviene solo in caso di manutenzione straordinaria. Le associazioni non solo riescono a pagare
il noleggio, ma hanno anche degli introiti dalla
vendita dell’acqua, che ha prezzi molto contenuti.
A San Polo dei Cavalieri il canone mensile a carico del Comune è pari ad euro 125,00 più iva.
Senza parlare poi dei mancati introiti, sia per la
fontana ferma da quasi un anno, sia per la distribuzione gratuita delle tessere magnetiche in campagna elettorale.
La Fontana sarà pure leggera, allora. Ma i costi
sono proprio pesanti.
Al Sig. Sindaco del Comune di Castel Madama Dott. Domenico Pascucci
Al Presidente del Consiglio Comunale Ing. Federico Pietropaoli
Castel Madama, 15 ottobre 2012
INTERROGAZIONE
I sottoscritti Consiglieri Comunali, premesso che è compito dell’Amministrazione Comunale assicurare un’adeguata erogazione dei servizi rivolti alla cittadinanza;
considerato che tra i servizi suddetti rientrano anche quelli extra comunali, come l’ufficio postale sito nel nostro
Comune;
visto che sono molti gli utenti che usufruiscono di tale servizio;
considerato che tra gli utenti dell’ufficio postale molti sono anziani, per la riscossione mensile delle pensioni;
visto che, rispetto ad altri uffici postali di zona, il nostro sembra essere sprovvisto di quegli elementari strumenti, come eliminacode e poltroncine di attesa, atti rendere più confortevoli le inevitabili attese;
tutto ciò premesso e considerato;
INTERROGA
Il Sindaco per sapere quali azioni ha preso oppure intende prendere nei confronti delle Poste Italiane S.p.A. per
far adeguare, in tempi brevi, il nostro ufficio postale alle esigenze dell’utenza castellana tutta, in particolare di
quella anziana.
Si richiede risposta in Consiglio Comunale.
I Consiglieri Comunali: Michele Nonni e Marco Di Berardino
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Urbanistica
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VARIANTE DI PIANO
a cura di Carla Santolamazza
Continua l’esame della Variante al Piano Regolatore Generale di Castel Madama
con le Zone Omogenee D Attività Economiche e Produttive e la Zona E Attività Agricole
La Zona D, Attività Economiche e Produttive. Dalla Relazione Generale (Elaborato 1 della Variante) si legge testualmente: “Zona D, Attività economiche e logistiche. Rientrano in questa zona le aree a destinazione economico e
produttiva, tra cui aree destinate ad attività terziarie, commerciali, fieristiche, espositive, artigianato, trasformazione
alimentare, stoccaggio, depositi, produzione industriale, le
aree per attività culturali, le aree per la logistica. Le diverse
attività potranno essere dislocate nelle sottozone: D1, Aree
sature; D2, Aree con intervento edilizio diretto; D3, Are
con intervento edilizio indiretto e subordinato a piano
attuativo. L’ubicazione è favorita dalla presenza dei maggiori scambi infrastrutturali (svincolo autostradale A-24,
casello di Castel Madama, Via Empolitana, parcheggio di
scambio gomma-gomma). L’area così individuata sarà
oggetto di un Piano Attuativo Unitario la cui finalità è coerente con gli obiettivi più generali di sviluppo nel campo dell’economia europea. Nella presente Variante si riporta l’intendimento della Amministrazione Comunale di riorganizzare i
limiti e l’estensione dell’area economica e produttiva, affinché tenesse conto dei caratteri orografici e morfologici delle
aree e dei vincoli su di esse gravanti ed ottenere dei siti adeguati ed idonei agli insediamenti speciali richiesti dalla destinazione prevista. Al riguardo si prevede una più razionale
organizzazione della viabilità di accesso, inserendo il potenziamento a monte di viabilità esistenti in modo da alleggerire
il traffico sulla via Empolitana e demandando all’organizzazione interna dei comparti le reti minori. L’attuazione dell’area economica e produttiva compenserà il proprio insediamento con la realizzazione a proprio carico del Parco
Fluviale dell’Empiglione”. Dalle Norme Tecniche di Attuazione (Elaborato 2 della Variante) si legge testualmente:
“Zona D: … Nella realizzazione degli impianti edilizi e delle
attrezzature dovranno essere adottate le misure atte ad evitare inquinamenti atmosferici del suolo e delle acque.
Dovranno inoltre essere garantite condizioni di salubrità
negli ambienti di lavoro. Non sono ammesse edificazioni con
destinazione residenziale, unica inderogabile eccezione per
la realizzazione degli alloggi per custodi e guardiani da reperire nell’ambito della disponibilità volumetrica complessiva
del lotto e con superficie utile abitabile inferiore a 80 mq. Per
gli edifici esistenti legittimi o legittimati antecedentemente
l’adozione del presente Piano, sono ammessi gli interventi di
manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, ristrutturazione edilizia, demolizione e ricostruzione. Per gli stessi sarà
consentito un incremento massimo del 10% del volume esistente, entro le sagome esistenti, per gli adeguamenti igienico-sanitari e barriere architettoniche e comunque non oltre
mc100. Per gli stessi è ammesso il cambio di destinazione
d’uso in coerenza con quanto previsto per le zone omogenee solo se rispettano e garantiscono gli standard di legge.
Ogni intervento nelle sottozone, (per la D1 solo nel caso di
demolizione, ricostruzione) sarà subordinato alla stipula di
una convenzione contenente le modalità di realizzazione di
un tratto del Parco Fluviale dell’Empiglione a carico del
richiedente nella misura di 100 mq per ogni 200 mq di lotto.
Per le modalità di attuazione si differenziano le seguenti sottozone: D1, Satura: in questa zona omogenea sono consentiti gli interventi edilizi di cui all’ex art. 31 L. n. 457/78 e
ridefiniti nel D.P.R. n. 380/01. È consentita la demolizione dei
manufatti esistenti e la loro ricostruzione nel rispetto degli
indici e parametri della zona D2. In sede di qualsiasi intervento edilizio, eccetto la manutenzione ordinaria, è fatto
obbligo l’intervento di sistemare degli spazi esterni a verde,
comprese la messa a dimora di alberature in essenze autoctone, a totale schermatura degli edifici; D2, Intervento Edilizio Diretto: l’edificazione in questa zona omogenea avviene nei lotti liberi tramite progetto edilizio finalizzato
all’ottenimento del Permesso a Costruire. I parametri di riferimento sono i seguenti: IdT 1,80 mc/mq; IdF: 3,00 mc/mq;
Altezza max 12,50 ml; Distanza dai confini 5,00 ml; Distanza
dalle strade 10,00 ml o quanto stabilito dal codice della strada D.Lgs. n. 285/92 nel caso di viabilità diversa da quella
comunale; Standard di parcheggio privato 1mq/80mc; Standard di parcheggio pubblico 1mq/10mc; Alberature: 1 albero
ogni mc 200. Per gli edifici esistenti ricadenti nella presente
sottozona valgono le norme di cui alla sottozona D1; D3,
Intervento Edilizio Indiretto Subordinato a Piano Attuativo: l’edificazione avverrà in attuazione di un progetto urbanistico unitario di dettaglio, esteso all’intero comparto così
come delimitato nelle tavole di zonizzazione. Parametri: IdT:
2,10 mc/mq; IdF: 3,00 mc/mq; Altezza max 12,50 ml; Distanza dai confini 5,00 ml; Distanza dalle strade 10,00 ml o quanto stabilito dal codice della strada; Alberature: 1 albero ogni
mc 200 e filari a totale schermatura. Per i manufatti o edifici
esistenti ricadenti nel limite del comparto valgono le norme
di cui alla sottozona D1. Per tutte le sottozone sono ammesse aree coperte con tettoie aperte almeno su tre lati per una
superficie massima pari al 40% della superficie totale coperta, con altezza massima di ml. 7,50. Le superfici pavimentate dovranno garantire permeabilità. Le acque superficiali
delle aree coperte ed asfaltate dovranno essere raccolte e
convogliate alla preventiva depurazione e disoleazione”.
La Zona E, Attività Agricole: E’suddivisa nelle sottozone:
Ea: (lotto min. 20.000 mq); Eb: (lotto min. 50.000 mq); Ec:
(lotto min. 10.000 mq). Dalla Relazione Generale (Elaborato 1 della Variante) si legge testualmente: “Zona E, Attività
agricole: Sono parti di territorio non urbanizzate, dove i
caratteri geomorfologici e pedologici e l’attività agricola svolta obbliga all’applicazione di norme restrittive a tutela di
un’attività economica e produttiva anche di pregio. Gli insediamenti che ricadono in tale zona sono finalizzati o comunque connessi, all’uso prevalentemente agricolo delle stesse
allo scopo di garantire non solo le funzioni produttive ma
anche quelle della salvaguardia del sistema idrogeologico,
del paesaggio agrario e dell’equilibrio ecologico. L’occasione
della redazione della presente ricognizione urbanistica conLa
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Urbanistica
sente il recepimento delle indicazioni di cui alla L. R. n. 38/99
in materia di zone agricole, conformandosi sia per le prescrizioni edilizie e dimensionali, ma anche per le classificazioni
territoriali, generando le zone omogenee per lotto minimo
sulla base delle classi di appartenenza. Nello specifico si
hanno: Ea: caratterizzate da produzione specializzata
(lotto min. 20.000 mq); Eb: non elevato frazionamento
fondiario (lotto min. 50.000 mq); Ec: utilizzabili per l’organizzazione di centri rurali e per lo sviluppo di attività
complementari ed integrate con attività agricola (lotto
min. 10.000 mq). Sempre nell’applicazione della L.R.
n. 38/99 e come recepimento delle indicazioni del PTPR, le
aree di cui alla sottozona Ec potranno essere oggetto di specifici Piani attuativi di recupero e riqualificazione; in particolare le zone di San Chirico, quale borgo di valore storico e
rurale, Le Fratte e Monitola”. Dalle Norme Tecniche di
Attuazione (Elaborato 2 della Variante) si legge testualmente: “Zona E, Attività Agricole: … I parametri edilizi ed urbanistici da applicare nelle sottozone, sono quelli stabiliti dalla
L.R. n. 38/99. Sono di conseguenza garantiti interventi atti a
favorire il mantenimento, la riqualificazione e lo sviluppo
delle attività agricole, forestali e zootecniche, lo sviluppo
delle filiere produttive di beni e servizi nei settori agro-alimentari, turistici, culturali, ambientali e comunque non in
contrasto con l’equilibrio naturale. Sono considerati elementi strutturali il territorio rurale: conformazione altimetrica,
strade poderali ed interpoderali, acque superficiali, filari e
masse arboree non da produzione. In generale non sono
ammessi interventi che modifichino la forma del territorio.
Quando questi siano resi necessari dall’uso agricolo dei
suoli, dovranno essere autorizzati secondo quanto previsto
dalle norme vigenti. In particolare andranno osservate le
seguenti prescrizioni: -strade poderali ed interpoderali: mantenimento della sistemazione superficiale in terra battuta o
altro materiale rullato e comunque senza asfalto; - corsi
d’acqua superficiali: mantenimento dell’andamento, dell’ampiezza e della forma degli argini; - filari e masse arboree non
da produzione: mantenimento, incremento e sostituzione in
caso di moria degli alberi lungo le strade e della vegetazione
ripariale lungo i corsi d’acqua; mantenimento delle siepi vive
lungo le scarpate; mantenimento delle recinzioni arborate
dei fondi. La sostituzione dovrà avvenire con essenze autoctone, in particolare si provvederà alla segnatura di nuovi percorsi poderali ed interpoderali. È vietata la formazione di
discariche di materiale solido e liquido. Lo scarico è consen-
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tito solo nelle aree che saranno opportunamente indicate
dall’Amministrazione Comunale o altro Ente supplice a proposito. Le nuove costruzioni in Zona E sono consentite
solo se, o in quanto, connesse e compatibili con l’uso agricolo del territorio, ai sensi delle presenti norme o finalizzati al
soddisfacimento delle esigenze abitative dei conduttori dei
fondi o dei loro familiari, ancorché facenti parte di nuclei
familiari autonomi. Nella Zona E sono consentiti oltre agli usi
agricoli nuove costruzioni agricole, recupero degli edifici esistenti con usi diversi, annessi rustici, serre, attrezzature per
la prima lavorazione e conservazione di prodotti agricoli
ortofrutticoli e zootecnici, allevamenti, impianti tecnici al servizio delle aziende attività sportiva, ricreative e di servizio
connesse o compatibili con le funzioni agricole. L’unità di
riferimento per l’applicazione delle norme è il fondo agricolo,
esso è costituito dall’insieme dei terreni contigui destinati
all’attività agricola a conduzione unitaria. Si intendono contigue due o più porzioni dello stesso fondo anch’esse separate da fossi, canali o altre infrastrutture a condizione che le
due parti siano collegate almeno in un punto. … La costruzione delle serre è normata dalla L.R. n. 34 del 12 .08.96 e
s.m.i. Fatte salve le altre disposizioni di cui all’art. 4 della
Legge Regionale, la costruzione delle serre dovrà rispettare
i seguenti limiti: - superficie coperta inferiore al 30% della
superficie fondiaria pari o inferiore a mq.10.000; - superficie
coperta inferiore al 50% della superficie fondiaria maggiore
di mq.10.000. Nella prospettiva di una utilizzazione sostenibile del patrimonio edilizio esistente sono consentiti, attraverso intervento edilizio diretto, gli interventi sugli edifici esistenti in zona agricola, recuperati o recuperabili ad uso di
abitazione, di piccole attività artigianali non molesta e non
inquinanti, della dimensione massima di mq.50, di pubblici
esercizi commerciali affini all’attività agricola purché siano
dotati di parcheggi privati (15mq./50mq. della superficie utile
lorda) di parcheggi pubblici (20mq./50mq. della superficie
utile lorda), verde pubblico (30mq./50mq. della superficie
utile lorda) e comunque ricompensi nelle dimensioni previste
dalle leggi vigenti in materia di gestione agricola. Nel recupero, escluso quello a fini abitativi, è ammesso un ampliamento volumetrico ai fini dell’adeguamento del tipo igienico,
tecnologico e funzionale in misura non superiore al 10%
della superficie utile preesistente. Nel patrimonio edilizio
comunque autorizzato sono ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, risanamento conservativo
e restauro. È ammessa per le costruzioni esistenti legittime
TAVOLA 9: ZONIZZAZIONE DI DETTAGLIO
Attività Economiche e Produttive - suddivisione in comparti:
D1: SATURE: UNICA ZONA SCURA
D2: INTERVENTO EDILIZIO DIRETTO: 1-3-6-9-10-11-15-17-18-19-22
D3: INTERVENTO SUBORDINATO ATTUATIVO: 2-4-5-7-8-12-13-1416-20-21-23-24-25-26-27
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Urbanistica
o legittimate nei termini delle leggi del condono la demolizione e ricostruzione, anche parziale senza aumento di volume
e superficie utile. In caso di demolizione è ammessa la traslazione dell’area di sedime del fabbricato per ragione del
rispetto dei distacchi ed in particolare del distacco stradale e
nei limiti delle variazioni non essenziali previste dalle vigenti
norme in materia. Le nuove costruzioni sono ammesse nel
rispetto delle vigenti norme in zona agricola con la esclusione delle aree già asservite con vincolo ad edifici esistenti. Gli
usi ammessi in zona agricola e per gli edifici esistenti, salvo
diverse prescrizioni, sono: le residenze per i conduttori dei
fondi, le piccole attività artigianali non moleste e non inquinanti che non superino la dimensione massima di mq. 50,
piccole attività di vendita dei prodotti della terra che non
superino i mq. 50; le strutture agrituristiche e del tempo libero, i maneggi, le attività sportive e ricreative compatibili con
gli aspetti paesaggistici ambientali dei siti e per l’educazione
ambientale. Si devono inoltre prevedere mq. 10 per ogni mq.
100 di superficie utile per parcheggi privati e per quanto
riguarda i parcheggi pubblici essi andranno dimensionate in
ragione di un posto macchina ogni due utenti potenziali; le
attività di conservazione e trasformazione di prodotti agricoli
locali e le relative strutture complementari, inclusi gli impianti
tecnici o tecnologici, i depositi quali silos, serbatoi, rimesse
per macchine agricole anche non appartenenti ad una specifica azienda e quant’altro necessario alle attività agricole.
Quando consentiti, gli interventi di nuova edificazione e di
demolizione con ricostruzione delle abitazioni per i conduttori dei fondi dovranno seguire questi criteri generali: - disposizione lungo la strada negli insediamenti di crinale; - distanza
minima dalla strada di ml. 10, comunque con allineamento
rispetto ad eventuali edifici esistenti e distacco da questi di
almeno ml. 5 se all’interno dello stesso lotto e di ml. 10 se su
lotti distinti; - numero dei piani due, il primo dei quali potrà
essere parzialmente adibito a locali di servizio e garage.
Sono ammessi seminterrati ed interrati per i soli ed esclusivi
usi a servizio dell’attività agricola con altezza max. m 2,00 e
contenuto nel perimetro della proiezione a terra dell’edificio; non sono ammessi balconi aggettanti e le zone porticate al
piano terreno non possono superare il 20% della superficie
utile lorda; - coperture a tetto con manto in coppi di laterizio,
o piana pavimentata con idoneo materiale sopra il manto
impermeabile (piastrelle, ghiaia, laterizi esistenti); - i materiali da costruzione, serramenti, tecniche e tipologie costruttive
dovranno essere di tipo tradizionale; - un solo accesso carrabile non asfaltato; - non è ammesso l’uso del prefabbricato
ed infissi anodizzati; - è ammesso l’utilizzo di elementi architettonici legati all’adozione di tecnologie per il risparmio energetico e al ricorso ad energie rinnovabili. I manufatti edilizi
in cui si svolge allevamento o ricovero di animali possono essere realizzati, nel rispetto delle vigenti leggi sanitarie e
di tutela dell’ambiente dopo conseguimento del permesso di
costruire. Tali manufatti devono osservare i seguenti indici: Superficie fondiaria minima = mq.10.000; - IdF = 0,05 mc/mq;
- H = ml.5; - Distanza dai confini e dal ciglio della strada non
inferiore a ml.20; - Distanza dalle zone residenziali e centri
abitati e di singola residenza non inferiore a ml. 150. Le prescrizioni di cui al precedente comma, fatte comunque salve
le norme igienico sanitarie, non si applicano nel caso in cui le
abitazioni esistenti costituiscano parte integrante dell’azienda agraria. I fabbricati destinati agli allevamenti dovranno
altresì distare almeno m. 500 dalle aree di alimentazione
delle sorgenti ed essere protetti da adeguata zona di rispetto, anche munita da recinzioni e di opportune schermature
vegetali, che al suo interno ricomprenda gli impianti di rac-
Novembre 2012
colta e trattamento dei reflui zootecnici. Per i manufatti destinati ad allevamenti o ricovero animali preesistenti alla data di
adozione delle presenti norme, e non rispettino gli indici precedenti, è possibile oltre alla manutenzione ordinaria, anche
l’ampliamento purché dovuto ad adeguamenti tecnologici
richiesti da specifiche disposizioni di legge. Per tali ampliamenti è possibile derogare dalle distanze minime prescritte.
Per le attrezzature per la prima lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli, ortofrutticoli e zootecnici è
consentito mediante concessione edilizia diretta l’inserimento di tali attività all’interno di edifici esistenti, a condizione che
gli interventi edilizi necessari siano conformi alle categorie di
intervento previste; le nuove costruzioni dovranno rispettare
le dinamiche stabilite delle vigenti norme regionali in materia
di zone agricole. Esse dovranno di norma tipologie costruttive tradizionali. Gli usi ammessi sono quelli relativi all’attività
di conservazione, lavorazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli ortofrutticoli e zootecnici compresi gli spazi di servizio e di supporto. Dai limiti di edificabilità di cui al precedente comma e quindi dai relativi
asservimenti e dai limiti dimensionali dell’appezzamento,
sono esclusi i silos, i fienili e le tettoie aperte sui quattro lati
strumentali all’uso agricolo, sono altresì escluse le serre con
indice massimo di copertura pari a un quinto della superficie
totale dell’appezzamento; detti manufatti dovranno essere
vincolati in forma definitiva mediante atto d’obbligo registrato
e trascritto alle suddette destinazioni d’uso. L’insediamento
di attività (sportivi, campi da golf, parchi tematici) ricreative e di servizio connesse o compatibili con le funzioni delle
zone tali attività (aree delimitate o tettoie), qualora comporti
la costruzione di nuovi edifici, in misura comunque non superiore a 300 mc/ha, potrà essere attuato con intervento edilizio
diretto, previo piano di utilizzo dettagliato con il quale vengono individuate le aree interessate, le destinazioni specifiche
di ogni manufatto e le rispettive quantità, gli interventi previsti
per lo svolgimento delle attività e le opere di urbanizzazione
primaria. Gli edifici vanno comunque prioritariamente ricavati mediante il recupero di edifici esistenti con gli opportuni e
necessari cambi di destinazione d’uso. Le aree non occupate da edifici o manufatti o dalle attività previste devono essere sistemate a verde con piantumazioni autoctone. Nelle
aree non boscate interessate da incendi o da fenomeni di
abbandono delle culture sono ammessi interventi di rimboschimento con essenze arboree scelte tra quelle autoctone.
Per la delimitazione dei fondi e delle proprietà è ammesso l’innalzamento di recinzioni leggere di altezza non superiore a ml 2,50, realizzate in passoni e staccionate di legno o
in paletti e rete metallica del tipo a maglia larga per consentire la libera circolazione della selvaggina. I movimenti terra, e
le opere di sostegno, finalizzati alla conduzione agricola,
dovranno essere realizzati a regola d’arte senza produrre
alterazioni dell’assetto idrogeologico dei luoghi, limitandoli
allo stretto indispensabile e garantendo costantemente la
stabilità dei luoghi; a questo riguardo dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti tecnici necessari per evitare l’innesco di fenomeni erosivi e di smottamento. Il consolidamento
delle scarpate e delle opere di contenimento dovrà avvenire
attraverso l’uso di tecniche bio-ingegneristiche. Nel caso in
cui il ricorso a tali tecniche non sia possibile, gli interventi di
sistemazione delle scarpate dovranno essere eseguiti con
ciglionamenti lungo la linea di massima pendenza, con altezza massima del ciglione 120 cm e con profondità massima
dello stesso di 450 cm. Il muro di contenimento dovrà comunque essere rivestito con materiale naturale”.
La
zza
Pia
Novembre 2012
Urbanistica
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MODIFICHE E OSSERVAZIONI DELLA REGIONE ALLA VARIANTE DI PIANO
La Variante al P.R.G. continua il suo iter di approvazione definitivo con l’arrivo in Comune, il 22 ottobre 2012, del testo del
voto del “Comitato Regionale per il Territorio” che, nelle seduta del 2 agosto 2012, aveva espresso parere favorevole all’approvazione della variante presentata dal Comune di Castel Madama. Nel testo inviato sono contenute le modifiche e le
osservazioni della Regione per l’approvazione definitiva. Ora l’Amministrazione Comunale deve deliberare, entro 90 gg. le
proprie controdeduzioni consiliari, pubblicarle e inviarle alla Regione nei 15 gg. successivi. Se l’Amministrazione non formulerà ed invierà le controdeduzioni alla Regione, le modifiche della Commissione si intenderanno accettate. Sintetizziamo i punti più salienti: Dimensionamento dell’Incremento Demografico: nell’istruttoria dell’aprile 2011 l’ufficio regionale
aveva rilevato un incremento demografico del 50% nell’arco decennale di programmazione della variante e richiesto adeguate e dettagliate giustificazioni in base all’art. 4 della L.R. del 1975 che dispone che “ l’incremento ipotizzato non sia superiore al 30% della popolazione già residente”. In seguito l’ufficio regionale ha riconosciuto a tale sovradimensionamento una
generale sostenibilità in quanto la variante ha comunque comportato una compressione della programmazione in atto.
Coerenza con il PTPR: La Variante pur essendo stata adottata nel maggio 2008 prima della pubblicazione del PTPR, presenta una sostanziale compatibilità sia con il vigente Piano Territoriale Paesistico, sia con i nuovi vincoli del PTPR, fatta
eccezione per le emergenze archeologiche già coperte però dal parere della competente Soprintendenza Archeologica.
Dallo studio effettuato con il confronto tra gli elaborati della variante e le tavole del PTPR è emerso che è evidente la riduzione del consumo di suolo conseguente la nuova pianificazione e che le nuove previsioni urbanistiche hanno una incidenza limitata con le emergenze di carattere paesaggistico. Nei casi in cui è emerso un conclamato contrasto con le modalità
di tutela sono stati introdotti dalla commissione idonei correttivi. Centro Storico: alcune aree poste a nord del centro storico, classificate dalla variante zona B di completamento, risultano essere interessate dalla fascia di rispetto di 150 metri
introdotta dal PTPR e quindi soggette alle NTA di tale Piano. La Commissione, quindi, ha richiesto la conformazione delle
previsioni urbanistiche in base all’art. 43 delle Norme tecniche del PTPR, in particolare: “si reitera richiesta di riclassificazione di alcune aree (tra le quali due di modesta superficie destinate in zona B1 e localizzate entro i primi 30 m della fascia
di rispetto) tali da ampliare il già previsto parcheggio pubblico … ribadita la totale inedificabilità della fascia di 30 m dal limite del perimetro dell’insediamento storico, gli interventi privati in zone B saranno possibili solo se riguardanti lotti interclusi
e previa progettazione accompagnata dal SIP, mentre l’attuazione delle zone F1 ed F2, servizi pubblici e privati di uso pubblico, sarà consentita solo ed esclusivamente per le opere pubbliche e/o private di pubblico interesse. … La zona C2, invece, posta sul lato nord occidentale del centro storico e ricompresa in parte nella fascia di rispetto, conserva la sua destinazione in zona di espansione, in quanto già oggetto di Piano Integrato di Intervento…”. Zone di completamento ed
espansione: la zona B di completamento conferma sostanzialmente aree già previste nel precedente P.R.G., le nuove,
individuate, sono limitate. Essendo zone già ricomprese tra quelle urbanizzate, risultano compatibili con il PTPR. Per le
zone C “resta intesa la necessaria riclassificazione in zona agricola di tali aree, qualora già agricole secondo il previgente
P.R.G., non già sottoposte a pianificazione attuativa approvata alla data di entrata in vigore della l.r. n 24/98 …”. La zona D
è caratterizzata dall’attraversamento del fiume Aniene e del fosso di Empiglione. Per quanto riguarda l’Aniene, confine
nord-occidentale, non ci sono particolari problemi di vincolo paesistico tranne che per un’area di 1 ettaro zona D impianti
produttivi e una zona F1 attrezzature pubbliche. “La zona D per impianti produttivi, per effetto dell’art.27 bis della l.r. n 24/98
deve essere riclassificata zona agricola, non potendosi ascrivere tra quelle di scarso pregio paesistico e basso livello di
tutela”. Per la F1 si conferma la destinazione, in quanto si tratta di un impianto tecnologico di proprietà dell’Enel, già esistente. Per quanto riguarda il Fosso di Empiglione, “… gli ambiti di nuova formazione ancorché già previsti dal previgente
P.R.G., conservano la destinazione impressa dalla variante nel solo caso di interventi già legittimamente avviati in attuazione del P.R.G. del 1974, e fatti comunque salvi quegli ambiti classificati dal PTPR come paesaggi degli insediamenti urbani, …”. Le zone H2, Boschetto-Colle Passero, lungo la via Empolitana, “limitatamente alle aree ricomprese in quelle boscate, saranno ricondotte in zona agricola, per effetto dell’art. 27 bis della l.r. n 24/98”. Le zone H di nuova formazione,
Osteriola, fascia di rispetto del fosso di Empiglione, “saranno ricondotte in zona agricola, limitatamente alle aree sottoposte
a vincolo, mentre quelle esterne al vincolo conserveranno la destinazione prevista dalla variante”. Le zone G risultano
variamente e parzialmente interessate dalla presenza di aree di interesse archeologico, aree boscate e fascia di rispetto del
fosso di Empiglione. “Per quanto riguarda le aree con fascia di rispetto del fosso, fatto salvo quanto previsto dal comma 7
dell’art. 35 delle NTA del PTPR, e i commi 7, 8 ed 11 dell’art. 7 della l.r. n 24/98, saranno ricondotte in zona agricola, …”.
“Anche le aree boscate sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi dell’art. 142 lett.g del D.lgs. n 42/2004, saranno ricondotte in zona agricola”. Le aree sottoposte a vincolo di interesse archeologico sono già coperte dal parere della competente Soprintendenza Archeologica. Una zona produttiva lungo la via Empolitana e due zone turistiche-ricettive, poste a nord
e a sud della via Empolitana sono soggette ad un vincolo dichiarativo apposto con DM del 14/03/1957 e “saranno riclassificate in zona agricola ai sensi dell’art. 27 bis della l.r. n 24/98, limitatamente alle porzioni sottoposte a vincolo paesaggistico, per la parte non accolta delle eventuali osservazioni”. Il testo contiene anche alcune proposte di modifica delle Norme
Tecniche di Attuazione.
Pia La
zza
12
Politica
Novembre 2012
I COMUNI NELLA CRISI FINANZIARIA
di Ivano Moreschini
Il mondo degli enti locali, Comuni, Province e
Regioni, sta vivendo una fase di grande trasformazione, per effetto della grave crisi finanziaria che
sta attraversando l’Italia.
trasferimenti dello Stato, a parte un fondo detto di
riequilibrio che servirà per aiutare i Comuni più
poveri, in particolare nelle zone montane e nel
centro-sud. Ce la faranno i Comune a fare da soli?
Sappiamo tutti dalle notizie televisive che le
Regioni sono state scosse da episodi di corruzione, in particolare il Lazio, la nostra Regione.
Quello che è forse meno noto, al di fuori degli
addetti ai lavori, è che la Regione Lazio vive in un
dissesto finanziario non dichiarato ufficialmente,
ma che le impedisce di svolgere il ruolo che ha
svolto negli ultimi quarant’anni.
Sul fronte dei Comuni più grandi, sono state cambiate molte norme che riguardano i bilanci, al fine
di scongiurare una serie di dissesti a catena che si
potrebbero verificare a breve. Nel decreto legge
174/2012, che sta per essere convertito in legge
dal Parlamento, si prevede un meccanismo per
finanziare i dissesti con un fondo di rotazione,
cioè con un prestito che lo Stato darebbe al Comune dissestato. Ma non è un prestito a fondo perduto, e le condizioni per la restituzione delle rate, e
soprattutto le conseguenze per gli amministratori
che dichiarano il dissesto o che lo hanno in precedenza provocato sono piuttosto pesanti. Sul piano
politico, perché rischiano di non poter essere candidati per molti anni; sul piano personale, perché
rischiano di dover pagare dei danni, oppure addirittura, nei casi più gravi, di avere imputazioni
penali. Si veda il caso dell’ex Sindaco di Alessandria, che è sotto indagato per abuso d’ufficio ed
altri reati simili per aver provocato il dissesto di
questa importante media città del Piemonte.
Sappiamo inoltre che le Province saranno ridotte,
e questo percorso comincerà a partire dal 1 gennaio 2013, quando verranno sciolte le Giunte provinciali, e si avvierà il riaccorpamento.
Nel Lazio ci saranno due province, che saranno
Rieti-Viterbo e Frosinone-Latina, e la città metropolitana di Roma , che prenderà il posto della vecchia Provincia di Roma.
Oltre a questi cambiamenti che sono ormai alle
porte, le recenti leggi hanno previsto interventi
molto incisivi anche sui Comuni. Per citare uno
dei più rilevanti, c’è l’obbligo per i Comuni inferiori a 5000 abitanti di convenzionare almeno tre
servizi fondamentali entro il 31 dicembre 2012.
Ciò vuol dire che di norma il servizio ragioneria, il
servizio tecnico, i servizi sociali dovranno essere
accorpati nei comuni più piccoli. È un tentativo
che va vanti da anni, ma con scarsi risultati. Le
Unioni di Comuni, che erano nate perchè c’erano
dei contributi dello Stato, stanno sparendo con la
sparizione di tale finanziamento. La Regione
Lazio, che per legge dovrebbe subentrare allo
Stato nei contributi, non è in grado di farlo, come
non è in grado di dare soldi alle Comunità Montane, e forse neanche più ai Parchi. Da adesso in poi
i Comuni del Lazio dovranno farlo da soli, e non
volontariamente, ma per obbligo, altrimenti arriva
il Commissario Prefettizio.
L’altro intervento di grande impatto è stata la
introduzione dell’IMU ( più o meno la vecchia
ICI) e la corrispondente diminuzione dei trasferimenti diretti da parte dello Stato ai Comuni.
Anche qui l’obiettivo è chiaro: nel breve termine
le entrate dall’IMU dovranno sostituire del tutto i
I Comuni sono inoltre stati obbligati a creare capitoli per cancellare i vecchi residui derivanti da tributi iscritti in entrata da oltre 5 anni, e che non
hanno possibilità di essere incassati. Altra regola,
è che i comuni che si trovano in anticipazione di
cassa con la banca ( e nella nostra zona sono quasi
tutti) non potranno più usare l’avanzo di amministrazione. Inoltre, è stata abbassata di molto la
soglia per poter contrarre mutui: nel 2014, cioè tra
poco più di un anno, gli interessi passivi dei mutui
non potranno superare il 4% dei primi tre titoli
dell’entrata.
Per concludere, l’impressione è che lo Stato si
prepari a gestire una specie di amministrazione
controllata dei Comuni, al fine di evitare dissesti
gravi come quello di Alessandria o qualche anno
fa di Taranto. Ciò significa che le attività dei
Comuni per molti anni non andranno al di là dell’ordinaria amministrazione.
I Comuni stanno entrando in una fase molto dura:
sarebbe il caso che gli amministratori lo dicessero
chiaramente ai cittadini.
La
zza
Pia
Novembre 2012
Lavori Pubblici
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La Caserma prende forma, con qualche dubbio
di Ivano Moreschini
Da questa estate sono ripresi i lavori di costruzione della Caserma dei carabinieri, in località Sant’Agostino, vicino all’Oratorio. Una ditta di
Castel Madama si sta occupando della struttura di
cemento armato, e, come si vede dalle foto, il fabbricato sta cominciando ad alzarsi.
I lavori erano cominciati alla fine dello scorso
anno, quando erano state fatti gli scavi per le fondazioni, che sono stati poi liquidati a gennaio per
un importo di circa 90.000,00 euro. Poi c’è stato
qualche mese di fermo, ed alla fine dell’estate
sono stati iniziati i lavori per le strutture, di cui
stiamo dando notizia.
In entrambi i casi la ditta appaltatrice, impresa
Edilventre Costruzioni srl di Avellino, che ha vinto
la gara con un ribasso del 43,50% sulla base d’asta,
ha preferito concedere in subappalto le opere, e
non farle direttamente. Ricordiamo che i lavori
della Caserma dei Carabinieri furono consegnati
dalla Amministrazione Salinetti nel dicembre
2010, e che nella primavera del 2011 ci fu una
solenne cerimonia di posa della prima pietra.
A distanza di quasi due anni dalla consegna, siamo
ancora ben lontani dalla conclusione dei lavori,
che era prevista in un anno e mezzo, e nonostante
la buona volontà degli amministratori vecchi e
nuovi nel tentare di realizzare questo lavoro così
importante per la sicurezza ed il prestigio del
paese, i problemi continuano a non mancare.
La questione di fondo che riemerge nei dibattiti
sui blog è che forse l’opera non ha una completa
copertura finanziaria, cioè che non ci sarebbero
fondi sufficienti da destinare alla realizzazione
della Caserma. E sembra di capire che tutto ciò
non riguarda solo la disponibilità di cassa del
Pia La
zza
Comune, ma anche gli impegni di spesa che sono
stati a suo tempo destinati a finanziare l’opera.
Da quello che si è capito nel corso dei lunghi anni
che ci sono voluti per arrivare all’appalto, che
hanno visto succedersi a questo punto ben tre
amministrazioni (Sindaci Scardala, Salinetti ed
ora Pascucci), la copertura finanziaria dell’opera
era stata assicurata da due fonti: la destinazione
dei proventi ottenuti dalle operazioni di Boc e
Derivati, per circa Euro 1.100.000,00, e la contrazione di un mutuo di circa Euro 300.000,00, con la
Cassa Depositi e Prestiti. A parte il mistero che
tuttora aleggia intorno all’operazione dei derivati,
su quei proventi di Euro 1.100.000,00 si è a lungo
raccontato che fossero in un conto vincolato, ma a
quanto dichiarato dall’Assessore Cascini in realtà
essi sono nel conto corrente di tesoreria.
È possibile quindi che essi siano serviti e servano
per pagare spese correnti, dal personale ai contratti di mensa e nettezza urbana, o altro di questo
genere. Se i lavori continueranno, anche con questo modo un po’ anomalo dei continui subappalti,
e vista la profonda crisi della finanza di tutti i
comuni, chi dà la garanzia che quei fondi siano
ancora disponibili? E, nel caso in cui lo fossero,
quanto rimarrebbe di disponibilità di cassa al
Comune per tirare avanti?
Siccome queste voci circolano con insistenza nella
politica castellana, e visto comunque che la vicenda della Caserma sta andando molto per le lunghe,
forse sarebbe opportuno per chi amministra dire
parole chiare in merito. E sarebbe anche opportuno
spiegare perché l’impresa appaltatrice non ha
ancora svolto una lavorazione direttamente.
Altrimenti questa Caserma rischia di diventare una
patata bollente non per questo o quell’amministratore, ma per tutto il Comune e quindi per il paese.
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Ambiente - Territorio - Beni Comuni
Novembre 2012
SULL’ACCORDO DI PROGRAMMA TRA
“COMUNE DI CASTEL MADAMA” E “UNIVERSITÀ AGRARIA”
di Italo Carrarini
Le perplessità e le considerazioni di alcuni cittadini sulla Delibera di C.C. n. 15 del 31/05/2012, avente ad oggetto: “Approvazione
schema di accordo di programma tra Comune di Castel Madama e Università Agraria per una variante alle N.T.A. del P.R.G. vigente
e quello adottato con D.C.C. n. 12 del 26/05/2008 finalizzata all’insediamento di un impianto di Recupero Biomasse Legnose
(cippato) provenienti da sfalci e potature e conseguente adozione della variante alle N.T.A. degli strumenti urbanistici sopracitati”.
Le pianificazioni d’uso dei territori attestano i progressivi adeguamenti alle necessità di trasformazione e sviluppo della società e
gli enti locali, quali “agenti” e “promotori” delle trasformazioni, sono chiamati ad interpretare al meglio i fabbisogni emergenti. Le
complessità d’assetto rendono necessarie efficaci politiche di sostenibilità con progetti multidimensionali a diverse scale di cui
non si è sempre in grado di valutarne entità ed effetti. Da qui la pregnante questione della “partecipazione” intesa come capacità
di ascolto degli interessi “plurimi” e “differenziati” espressi dalle comunità, a volte disconosciuti dai governi locali nell’assumere le
proprie determinazioni.
Grazie a questo istituto collaborativo, lo scorso 6 settembre oltre 40 cittadini hanno presentato “osservazioni” alla Delibera di C.C.
n. 15 del 31/05/2012, a cui è seguita la n. 28 del 25/09/2012 di “Integrazione alla Delibera n. 15/2012” con la quale si attribuisce
posticipatamente carattere di “interesse pubblico” ad una “attività privata”, di cui non è dato conoscerne gli impatti su residenti e
habitat. Senza entrare nel dettaglio degli articolati rilievi si riportano di seguito alcune sintetiche considerazioni.
La variante inciderà sulla particella n. 23 del F. 17 di ben 19.870 m², mentre l’impianto troverà collocazione su parte di questa,
così descritta: “… nella sola zona a destinazione Agricola sita in loc. Fonte Valle distinta in catasto al F. 17 part. 23 [parte] di proprietà della Università Agraria di Castel Madama, nella porzione delimitata a Sud dalla S.P. Empolitana, ad Est dalla strada del
Casone, ad Ovest dal confine con altra proprietà e a Nord dal Fontanile di Fonte Valle…”, una rappresentazione palesemente
insufficiente a delinearne l’esatta perimetrazione. Di fatto sul lotto insistono due fontanili; l’unico cartografato è quello situato a
monte, mentre l’altro è posto a circa metà dello stesso: quale dei due fontanili si vuole indicare nella descrizione? L’area è individuata nella Tav. A del P.T.P.R. all’interno di un “paesaggio agrario di valore”, mentre nella Tav. B è posta all’interno del “vincolo
relativo ai beni archeologici di tipo lineare”.
Nella carta archeologica allegata alle osservazioni si evince distintamente come la variante possa ricadere su una consistente quota
della particella, già oggetto di rinvenimenti archeologici accertati, prossima agli antichi tracciati viari dell’Ager Trebulanus e ai reperti
archeologici recentemente emersi nel corso dei sondaggi propedeutici alla realizzazione dell’Archeopark. Per parti di questi terreni
sembrerebbe in itinere la proposta dei vincoli di tutela “diretta” e “indiretta”. Con l’adozione di tale variante si intende rifunzionalizzare un impianto di compostaggio descritto come preesistente, ma in realtà mai attivato. Peraltro, la nuova struttura di trasformazione
dei rifiuti legnosi (reperibili non si sa dove) sarà prossima all’istituendo Monumento Naturale “La Selva”, su un’estensione agricola
assegnata all’Università Agraria, già qualificata “bene di interesse paesaggistico” ai sensi del “Codice dei beni culturali e del paesaggio”. Nel P.T.P.G. della Provincia di
Roma tale estensione è individuata
come “area buffer”, ovvero: contenitrice
di biodiversità caratterizzata dalla presenza di flora, fauna e vegetazione di
notevole interesse biogeografico e conservazionistico che svolge funzioni di
connessione ecologica. In queste aree
possono consentirsi interventi di riqualificazione, recupero ambientale e di qualificazione e valorizzazione.
È chiaro, dunque, come il contesto sia
di evidente pregio, quindi inidoneo ad
accogliere modificazioni permanenti del
paesaggio agrario e boscato. In più, le
funzioni previste contrastano con la precedente Delibera afferente al parco
tematico in quanto, sia le tipologie di
attività, sia la sovrapposizione con l’unico accesso presente comporteranno
evidenti incompatibilità tra le due strutL’incerta localizzazione della Variante al PRG su base catastale.
ture. Di fatto, se fosse esistente il parco
La
zza
Pia
Novembre 2012
Ambiente - Territorio - Beni Comuni
15
tematico, non potrebbero accedere liberamente i
mezzi diretti al nuovo impianto se non attraverso una
considerevole rivisitazione delle due proposte progettuali. E qui sorge spontanea la domanda: come può
convivere un impianto produttivo e rumoroso con una
struttura turistico-ricettiva a tema archeologico?
Dalla descrizione inviata alla Regione Lazio si deduce
che la porzione agricola in argomento dista circa 5 km
dal centro abitato. Detta rappresentazione è fuorviante e inesatta poiché si legge: “La stessa, è ubicata
lungo la strada provinciale 33A Empolitana, in località
Colle Passero/Fonte delle Valli, e dista […] 5 km dal
centro abitato. Il contesto circostante appare in parte
antropizzato, caratterizzato da insediamenti produttivi
che si alternano ad appezzamenti agricoli”.
In realtà l’intervento è localizzato a poca distanza dal
primo centro abitato della località Colle Passero e il
Ciò che resta dell’impianto di compostaggio che si vuole rifunzionalizzare
contesto è formato da appezzamenti agricoli situati (già costato circa 300 milioni di lire), situato nel Sistema dell’Ager Trebulanus
all’ingresso di: Casone, aree a Pascolo, istituendo Monumento Naturale
lungo le pendici dei monti boscati, con un’unica attività
“La Selva” e futuro Archeopark.
produttiva: un cartonificio ubicato su terreno privato. La
precisazione pone in essere la vicinanza con detto abitato che deve essere considerato per le problematiche legate ai rumori, agli odori e alle polveri che proverranno dall’impianto di
conferimento, stoccaggio e trasformazione delle biomasse. Inoltre, le recenti valutazioni sull’impatto acustico collocherebbero l’area in Classe III “aree miste” del D.P.C.M. 14/11/1997, mentre la zona residenziale rurale di Colle Passero rientra di fatto in Classe I “aree particolarmente protette”. Tale classificazione è ulteriormente confermata dal PRG adottato che destina le aree confinanti
come zona H “Attrezzature turistiche, ricettive, ricreative e di servizio…” e dalla volontà dell’Amministrazione di realizzare un
Archeopark sul confine con la particella 23.
Appare pertanto evidente come tale insediamento produttivo trovi adeguata collocazione altrove, e non in un’area vincolata dagli
usi civici, di pregio agrario e di rilevanza archeologica e paesaggistica contrastante con i futuri sviluppi del Sistema ArcheologicoNaturalistico dell’Ager Trebulanus. Agli atti è assente sia la perizia di stima del perito demaniale, sia l’assenso regionale al cambio
di destinazione d’uso necessari alla consegna dell’area. Per di più, il canone pattuito in € 3.000/anno, come scritto nel contratto di
concessione del 2010 tra l’Università Agraria di Castel Madama e la Società aggiudicataria, con quale criterio è stato ritenuto congruo? Con l’approvazione della variante alle N.T.A. corrisponderà un incremento di valore non valutato e non valutabile al momento della stipula del contratto, per cui l’importo precedentemente pattuito potrebbe risultare inadeguato alla nuova destinazione.
Anche in questo caso, come nel precedente di impropria adozione di un P.I.I. per la riqualificazione di Colle Passero attraverso l’Archeopark, manca il preventivo parere delle Soprintendenze. Ciò che è in discussione non è tanto la funzione d’impresa in sé, quanto iter procedurali e scelte localizzative dubbie e lacunose che inquadrano l’intervento nel sempre più ingombro sistema: Archeopark – Attività di Pascolo - Casone – Impianto di Trasformazione in Cippato - Sistema Viario Antico. Con l’approvazione della
variante assisteremo ad ulteriori modifiche delle destinazioni d’uso delle terre
civiche? Ci troviamo ancora una volta al
cospetto di trasformazioni urbanistiche
che sembrano non tenere conto di interconnessioni funzionali, standard, incidenze e mitigazioni.
L’assenza in atti di elaborati e di altri elementi utili ad una più chiara valutazione
della Delibera in questione (osservabile
allo stato solo nel ristretto merito della
variante allo strumento urbanistico)
lascia pochi margini all’approfondimento
e al contraddittorio collaborativo… a
quel “confronto” certamente non vincolante per la P.A. che, se favorito, troverebbe nei cittadini degli interlocutori
aperti a cogliere anche quei sottili proponimenti virtuosi che hanno portato,
per conforme “atto di fede nella bontà
del progetto”, alla dichiarazione di “inteLa Carta Archeologica evidenzia come l’intervento ricadrà su un’area di rinvenimenti
resse pubblico” in “attività privata”.
archeologici accertati, tra gli antichi tracciati viari dell’Ager Trebulanus.
Pia La
zza
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Recensione
Novembre 2012
VIVA L’ITALIA
di Cristina Nonni
Il regista di “Nessuno mi può giudicare” torna al
cinema con la nuova commedia “Viva l’Italia” ed
un cast ricco di grandi attori, dal protagonista
Michele Placido al manager esuberante Rocco
Papaleo.
“Viva l’Italia” è un film che pone come obiettivo
quello di descrivere il nostro paese così com’è,
senza finzioni, pura rappresentazione di una realtà
triste ma vera, realtà soggiogata da raccomandazioni, truffe, ricatti, malasanità e politici corrotti.
Quale momento migliore se non questo per portare in scena un film che sembra essere lo specchio
del paese in cui viviamo?
Il film descrive la storia di un politico corrotto,
Michele Spagnolo (interpretato da Michele Placido) che improvvisamente, a causa di una grave
malattia si trasforma in un uomo nuovo, da cinico
e bugiardo, circondato da persone amorali come
lui, abituato a favoritismi e raccomandazioni,
comincia a guardare la realtà con occhi diversi,
capisce gli errori commessi e avverte un forte
bisogno di dire la verità, non può farne a meno.
Questo cambiamento improvviso compromette la
carriera politica e subito è allontanato dal partito.
Grazie alla malattia Michele ha un unico obiettivo, dire la verità, sancita da un nuovo articolo
della Costituzione italiana, Art. 140: “Ogni cittadino ha il diritto di conoscere la verità”.
La verità... quale verità? La verità sulle elezioni politiche, la verità sui concorsi pubblici,
sugli appalti truccati, sulle case che i terremotati ancora stanno aspettando, sui soldi rubati,
la verità sulle foto scandalistiche, sulle partite
comprate, sulla giustizia che spesso non risponde all’Art. 3; giustizia che “dovrebbe” essere
uguale per tutti, senza distinzioni personali,
sociali o economiche, per la giustizia
non devono esistere
“figli e figliastri”!
Di fronte la legge
siamo e dobbiamo
essere tutti uguali.
La giustizia no, non
è solo un’illusione!
Attraverso lo strumento della commedia, l’autore
Massimiliano Bruno vuole lanciare un messaggio:
“Se non conosci nessuno non lavori, se sei in
gamba il posto che ti spetta di diritto è occupato da
un raccomandato. Io cerco di parlare dei problemi
del paese con una risata.”
A chi accusa “Viva l’Italia” di essere un film
“Grillino”, Bruno prendendo le distanze, risponde
così; “Grillo a volte dice cose giuste, ma lo fa in
modo sbagliato, con violenza verbale.”
In questo film il confine tra politica e cinema è
labile, gli attori interpretano ruoli di politici che
non si allontanano molto dalla realtà odierna e
lanciano un messaggio importante al pubblico.
Rocco Papaleo: “Non siamo politici, siamo attori
e siamo liberi di dire quello che vogliamo”.
Film divertente, dal registro semplice ed efficace,
forse la solita commedia all’italiana ma adatta ai
giorni d’oggi.
Consiglio questo film a chi si sente chiamato in
causa, a tutti quelli che occupano un posto che
non gli spetta, a quei politici che sanno ben
poco di politica, a chi prende i nostri soldi per
fare i propri comodi, a chi va in giro con l’auto
blu e non con il metrò e infine a tutti quelli che
vogliono sorridere di fronte alle raccomandazioni, alle bugie raccontate da chi in giacca e
cravatta pensa di parlare ad un paese di burattini con la testa di legno, a tutti i giovani che
vogliono e possono fare qualcosa, perché
il burattinaio, per fortuna, possiamo ancora
sceglierlo noi!
“Svegliatevi Italiani brava gente,
qua la truffa è chiara e congegnata,
lavoro intermittente, solo un’emittente
PURE L’ARIA VA PAGATA.
Soldi pesanti d’oro colato
Questo paese s’è INDEBITATO”
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Società
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LA COSTITUZIONE ITALIANA
di Cristina Nonni
Dalla teoria alla pratica
La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato
Italiano; fu approvata il 22 dicembre 1947 dall’Assemblea Costituente e promulgata dal Capo provvisorio
dello Stato.
La Costituzione è vista come sistema di valori e diritti
fondamentali necessario ad ogni società nella quale ci
sia garanzia dei diritti e separazione dei poteri.
Oggi la Costituzione Italiana è realtà o utopia?
Possiamo prendere in esame alcuni articoli, soprattutto
quelli descritti sotto la categoria “principi fondamentali”:
ART. 1 “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata
sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle
forme e nei limiti della Costituzione”.
Ora, che la sovranità appartiene al popolo non sembra
essere realtà, se i cittadini sono liberi di dire ciò che
vogliono senza esser censurati è già tanto.
Una Repubblica Democratica fondata sul lavoro; quale
lavoro? Siamo sicuri che ogni cittadino in base ai propri
meriti abbia la possibilità di trovare un lavoro che possa
garantirgli una sicurezza?
Parliamo di democrazia, ma sembra venir meno il suo
significato; potere al popolo... Forse non è giusto parlare di democrazia quando a mancare è il principio base,
l’uguaglianza di fatto, non solo di diritto!
ART. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,
razza, di lingua,di religione,di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale...”
Mi chiedo se il figlio di un importante politico sarà trattato di fronte la legge allo stesso modo del figlio di un
operaio. Penso proprio di no, eppure il reato commesso
è lo stesso.
ART. 9 “La repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio
e il patrimonio artistico della Nazione”.
Questa è la teoria, la pratica? I fatti parlano chiaro;
aumentano le privatizzazioni, i tagli alle scuole e alla
ricerca, chiudono le biblioteche pubbliche. Come può lo
Stato in queste condizioni promuovere la cultura e il
progresso scientifico? Non ci lamentiamo poi se i nostri
migliori ricercatori vanno all’estero. Se i tagli sono
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necessari cerchiamo di indirizzarli non sulla scuola, la
sanità, lo sviluppo scientifico, il patrimonio artistico, ma
sulle cose superflue che realmente devono essere
eliminate.
ART. 34 “I capaci e i meritevoli, anche se privi di
mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli
studi.”
Belle parole, peccato questo diritto non sia realmente
tale. Non serve un commento, sappiamo tutti che le
rette universitarie aumentano di anno in anno, senza i
mezzi necessari non si va da nessuna parte.
La Costituzione della Repubblica Italiana nasce con
uno scopo ben preciso, ma fin ora sembra essere solo
un pezzo di carta, affinché si realizzino i suoi progetti è
necessario che lo Stato ci metta l’impegno, la volontà,
lo spirito e la passione.
La nostra Costituzione è solo in parte realtà, rimane
ancora un programma, un ideale, una speranza, un
impegno ed una promessa che deve essere rispettata
affinché non rimangano le PAROLE, se pur belle, ma
solo parole su carta, inutili per il cittadino se non
messe in pratica e applicate alla realtà di tutti i
giorni.
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Centro Orientamento Lavoro
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Stai cercando un lavoro
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“Cerco e Offro” la nuova rubrica del COL Centro Orientamento Lavoro Castel Madama
Il Centro di Orientamento si rivolge a tutti i cittadini con i seguenti servizi:
• Informazioni su offerte di lavoro e consultazione assistita percorsi di ricerca lavoro
• Orientamento scolastico e professionale
• Bilancio di competenze
• Stesura Curriculum vitae e lettera di presentazione
• Assistenza su come prepararsi a un colloquio di lavoro
• Seminari
I nostri orari
Lunedì 9-13 e 16-19* - Martedì su appuntamento - Giovedì 9-13 e 15-18
Siamo presso il Comune di Castel Madama – Corso Cavour 34
Tel. 0774 4500224 - e_mail [email protected]
Facebook Centro Orientamento Castel Madama
* il lunedì pomeriggio siamo presso la Biblioteca Comunale
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Vicovaro
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ASD Valle Ustica-Vicovaro
ini iata la stagione sportiva 2012-201
a cura della ASD Valle Ustica-Vicovaro
(8 novembre 2012) Nella prima settimana di novembre, con l’avvio dei campionati del Settore Giovanile Scolastico
della FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio) tutte le formazioni dell’ASD Valle Ustica-Vicovaro sono di nuovo impegnate sul campo.
PRIMA S UADRA
La stagione sportiva 2012-2013 era iniziata il 27 agosto con il raduno della
prima squadra, guidata dal riconfermato
Mister Claudio Cesari, che partecipa al
campionato regionale di 2 ctg iniziato
lo scorso 30 settembre. Anche se nelle
ultime due giornate la compagine ha
perso la vetta della classifica occupata
nelle prime quattro, siamo sicuri che lotterà fino alla fine del torneo per piazzarsi nei primi posti. La squadra, rispetto allo scorso anno, si è rinforzata in particolare in attacco con il ritorno di Cristian
Crielesi, attaccante che lo scorso anno aveva militato nel campionato di promozione.
UNIORES
Agli inizi di settembre si sono radunati anche gli uniores guidati quest’anno da Mimmo Moltoni, tecnico vicovarese
residente da alcuni anni ad Arsoli: si tratta di un felice ritorno in quanto già alcuni anni fa Mister Moltoni aveva allenato
le giovanili del Valle Ustica-Vicovaro. Il campionato uniores, iniziato a metà ottobre, vede la squadra nella parte alta
della classifica con 2 vittorie, un pareggio e una sconfitta esterna.
CALCIO A CIN UE
È iniziata a metà settembre, invece, l’attività della sezione di Calcio a 5 sia maschile che femminile, con le ragazze guidate da Mister Segatori che sono un po’ il fiore all’occhiello della Associazione, in quanto rappresentano l’unica squadra femminile di tutta la Valle dell’Aniene da Tivoli a Subiaco; i maschi di Calcio a 5, allenati da Mister Enrico Moltoni,
partecipano al campionato di Serie D.
I PI PICCOLI
Come abbiamo detto gli ultimi ad iniziare i campionati sono stati i bambini della scuola calcio che hanno formato 3
gruppi numerosi. I più forti e simpatici sono i bambini dei Primi Calci e Piccoli Amici, nati dal 2004 al 2006, guidati
dall’Istruttore di Base Sandro Basili; poi ci sono i Pulcini, nati nel 2002-2003, guidati dall’Istruttore e Coordinatore
della Scuola Calcio Aldo Tacchia, squadra già rodata negli anni precedenti con affermazioni nei tornei provinciali;
infine c’è il gruppo degli Esordienti a 11, guidato dall’Istruttore Mister Alfredo Di Paolo e dal Vice Andrea Saturni,
gruppo formato da ragazzi nati nel 2000 e 2001 rinforzato con nuovi innesti di bambini provenienti da diversi comuni della Valle dell’Aniene.
Anche quest’anno, in attesa della speriamo prossima riapertura del campo comunale di Vicovaro, le attività calcistiche
si svolgeranno presso il centro sportivo di Mandela.
NON SOLO CALCIO
L’attività sportiva dell’ASD Valle Ustica-Vicovaro dalla passata stagione si è ampliata oltre al calcio anche alla pallavolo con una squadra open che gioca nella palestra di Vicovaro.
L’Associazione oltre ad aver già aderito dal 2010 alla Fondazione “Alessandro Bini” per la Sicurezza nello sport ha da
quest’anno aderito anche alla Fondazione “Giorgio Castelli” per la formazione dei propri istruttori e dirigenti accompagnatori all’utilizzo di un defibrillatore che sarà a disposizione presso il centro sportivo.
Tutti gli sportivi sono invitati a seguirci e sostenerci! Chi volesse avere maggiori notizie sull’attività del Valle Ustica-Vicovaro può collegarsi al nuovo sito
.vicovarocalcio.it oppure iscriversi al gruppo facebook asdvalleusticavicovaro.
Pia La
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Vicovaro
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Primarie Centrosinistra
a Vicovaro sar un plebiscito bersaniano
di Roberto Bontempi
(13 novembre 2012) Il 25 novembre, per la seconda volta dopo
l’esperienza del 2005, il Centro-sinistra italiano sceglierà il
proprio candidato Premier attraverso il metodo delle Primarie.
In questa corsa a cinque (Bersani, Renzi, Vendola, Tabacci, Puppato), favorito d’obbligo è il Segretario del PD Pierluigi Bersani
che, sì, ha coraggiosamente accettato di riproporre le Primarie
derogando lo Statuto del suo Partito che vorrebbe il Segretario
automaticamente investito del ruolo di candidato per la poltrona
di capo del Governo, ma che, poi, quando forse ha percepito
troppo nitidamente il fiato sul collo del Rottamatore Matteo
Renzi, non ha esitato a cambiare le regole del gioco preparando
ad hoc la “porcatina” del doppio turno. I due più votati il 25,
infatti, si affronteranno domenica 2 dicembre e a quel punto il
Segretario avrebbe zero possibilità di uscire rottamato...
C’è comunque grande fermento e anche i riformisti vicovaresi,
Partito Democratico in testa, stanno preparandosi a questo
importante appuntamento. A tal proposito, abbiamo voluto
chiedere la propria opinione a Fiorenzo De Simone che, della
sezione PD vicovarese, è Segretario.
«Giudico molto importante per la politica italiana in generale
questo appuntamento – ha detto De Simone –: in particolare in
questo momento di giustificata scarsa affezione alla politica da
parte di tanta gente e in presenza di una ventata di anti-politica
che soffia forte sul nostro Paese, garantire un’ampia partecipazione a questa consultazione, rappresenta un
grande segnale di attaccamento alla democrazia. Hanno fatto quindi molto bene il Segretario Bersani e il
gruppo dirigente del PD a volere le Primarie e delle Primarie vere e aperte perché, al di là di chi uscirà
vincitore, sono riusciti ad innescare un meccanismo positivo recepito finalmente, sembrerebbe, anche dal
Centro-destra».
De Simone non ha dubbi da che parte stare, ma, più che al dato locale, pare interessato alla portata generale di rinnovamento rappresentato da questa sfida: «Nel circolo c’è stata una discussione ed io e la maggior
parte del gruppo sosterremo Bersani. Personalmente lo ritengo più autorevole degli altri sfidanti e, nel
momento attuale, mi pare sia quello che abbia la statura e la competenza necessaria oltre che la capacità di
fare sintesi con tutte le altre forze della coalizione. Inoltre è una persona per bene, onesta, e questo non è
certamente un fattore secondario. Comunque noi faremo certamente il massimo per sostenere Bersani ma,
anche se a livello locale dovesse prevalere un altro candidato, non mi offenderei di certo... Questa votazione non avrà alcuna ripercussione sulle dinamiche locali... Mi piacerebbe che ci fosse un’ampia partecipazione anche di persone esterne al PD, ma non credo dobbiamo sentirci assillati dalle cifre: fondamentale mi
pare la spinta al cambiamento, al rinnovamento che, anche gli altri candidati, hanno contribuito ad avviare
in maniera decisiva ed irreversibile sia nel Centro-sinistra che nella politica italiana in generale».
Due parole su Renzi? «Renzi – chiosa De Simone – ha un atteggiamento e un modo di comunicare troppo
vicino ad un certo tipo di politica che non amo e che ho sempre combattuto... quel voler piacere a tutti i costi
non mi convince...».
Sarà... A ben guardare, come al solito, il problema del riformismo italiano comunque è sempre lo stesso, il
“dopo elezioni”: riuscirà un eventuale Primo Ministro espressione del PD a tenere unita e quindi a governare davvero il Paese insieme ad una coalizione con idee così eterogenee al proprio interno come quelle di
Tabacci, Vendola e magari anche Casini? Non sarebbe forse il caso di provare di nuovo a fare da soli? E chi,
tra Bersani e Renzi, potrebbe garantire maggiori consensi ad un PD solitario? Ai posteri...
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I SHIN DEN SHIN DOJO DI ANNA DUVALLI
1 ORO E 3 ARGENTI NAZIONALI
a cura della I S IN DEN S IN DO O di Vicovaro
Il 27-28 ottobre, l’I S IN DEN S IN
DO O, ha partecipato al “Campionato
Nazionale CSEN” che si è svolto a Rimini in
occasione della Fiera dello Sport.
L’Insegnante Tecnico Anna Duvalli ha
deciso di iscrivere alla competizione di
karate solo 6 dei suoi 45 allievi e nonostante questo, sulle 104 società presenti, si è
classificata 18esima per numero di medaglie conquistate. Ottimo risultato prendendo
in considerazione la presenza di più di 1500
atleti. Quindi la riflessione che nasce spontanea è: “….e se avesse iscritto la scuola al
completo??...”.
Oltre la bellissima esperienza e le 4 meritatissime medaglie, gli atleti hanno riportato a
casa una maggiore coesione ed una grande
voglia di allenarsi per migliorare se stessi ed
elevare così un gruppo giovane ma pieno di
risorse ed energie.
In questi giorni l’I SHIN DEN SHIN DOJO
al completo si sta preparando per affrontare altre tre competizioni importanti:
10-11 Novembre “Coppa del presidente Csen” agonisti kata e
kumite
8 Dicembre “Coppa di natale Csen” bambini kata
9 Dicembre “Trofeo CKC” agonisti kumite
RISULTATI CAMPIONATI
NAZIONALI CSEN
RIMINI 2012
MEDAGLIA D’ORO
Catana Alessandro
MEDAGLIA D’ARGENTO
Checchi Diego,
Crielesi Giacomo,
Massucci Pierluigi
a.s.d. I S IN DEN S IN DO O
Via Roma n. 2 , Vicovaro VICINO LE SCUOLE ELEMENTARI
.ishindenshindo o.com
Tel 32 33 54
INSEGNANTE TECNICO ANNA DUVALLI
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Tivoli Musica 2012. Concerti di me o inverno
di Chiara Carrarini
Si terrà a Tivoli il 2 Dicembre 2012, presso l’Ex
Chiesa di Santo Stefano ai Ferri, l’inaugurazione
di “Tivoli Musica 2012. Concerti di mezzo
inverno”. La rassegna concertistica sostenuta dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Dipartimento per lo Spettacolo dal Vivo-Attività Musicali) in collaborazione e con il Patrocinio del
Comune di Tivoli, Assessorato alle Politiche Culturali e Assessorato alle Attività Produttive e Turismo, a cura della Fondazione Arco, verrà inclusa
nella programmazione comunale del “Natale a
Tivoli 2012”.
La Fondazione, interessata a promuovere eventi
culturali significativi, ha lo scopo di diffondere la
cultura europea e asiatica per cogliere le comuni
radici e le opportunità offerte da uno scambio culturale finalizzato alla conoscenza tra i popoli,
organizzando eventi ricchi di fascino.
Un panorama diversificato è, appunto quello dei
concerti previsti che, sotto la direzione del musicologo, critico e musicista Lorenzo Tozzi, ha lo
scopo di conquistare un ampio pubblico.
La programmazione spazia dal jazz al classico, dal
barocco al moderno con un occhio all’ormai prossimo clima natalizio. I concerti si svolgono a Tivoli in suggestivi cornici come quella dell’Ex Chiesa
di Santo Stefano ai Ferri e delle Scuderie Estensi,
luoghi di rilevante interesse storico-artistico. Ad
aprire questa terza edizione, il Gino Canini Trio
in un viaggio nel jazz senza frontiere. A seguire è
prevista una degustazione offerta da Slow FoodCondotta di Tivoli con prodotti locali e della Valle
dell’Aniene.
Lo spazio dell’Ex Chiesa di Santo Stefano ai Ferri,
si presta ad accogliere iniziative come convegni,
seminari, concerti da camera, mostre, proponendosi come importante struttura di servizio culturale.
La chiesa, quasi nascosta in una delle vie più significative del centro storico, vanta tracce di importanti affreschi. Uno dei più pregevoli, databili alla
prima metà del Duecento, raffigura due cavalieri a
cavallo ed altri frammenti di un secondo cavallo,
orientati dall’abside verso l’uscita, a rappresentare
l’avvio verso la crociata. Un’altra data è prevista
in questo storico edificio: il 7 dicembre il pianista
Piero Rotolo proporrà l’esecuzione di musiche di
Bach, Mozart, Chopin, Liszt, Schumann, Mascagni, Respighi, Van Westerhout, Gershwin, Piazzolla, Ginastera,….
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Il 21 dicembre, nell’ex Chiesa si esibirà, il complesso di musica antica fondato dal violinista Pierluigi Mencattini, Labirinto Armonico, con l’arte
dell’arco nel barocco italiano tra il XVII e XVIII
secolo, accompagnati da strumenti di quell’epoca
o copie fedelmente riprodotte come il clavicembalo, suonato da Stefania Di Giuseppe.
I tre appuntamenti alle Scuderie Estensi invece, si
svolgeranno in un edificio rinnovato, adibito a
spazio espositivo, centro congressi e rassegne
musicali. Le Scuderie furono costruite da Alessandro d’Este nel 1621 come stalla che poteva contenere 100 cavalli, da cui deriva il nome popolare
“stallone” a servizio della vicina villa. Oggi, il sito
viene utilizzato per eventi promossi dall’Amministrazione Comunale. Così il 13 dicembre, il pianista Corrado Santandrea e il violinista Andrea
Camerino, eseguiranno un viaggio dalle musiche
da film alle tradizioni tanghere, un itinerario da
Morricone a Piazzolla. Il 16 dicembre, il recital del
giovane talento Antonino Fiumara allieterà il
pubblico grazie alle musiche di Chopin, Liszt,
Tchaikovsky e Scriabin. A concludere la rassegna
il 23, la cantante Roberta Albanesi e il chitarrista
Daniele Trissati intratterranno gli spettatori con
arrangiamenti inediti di grandi successi nazionali e
internazionali tra cui brani intramontabili del
repertorio natalizio.
Un itinerario musicale di più secoli, dunque, tra
colto e popolare, ricco di sorprese e di conferme,
che vuole arricchire la vita culturale della città di
Tivoli, da tempo importante centro di diffusione
musicale grazie al Duomo e alla famiglia Estense,
ben prima che l’abate Ferenc Liszt la scegliesse
come luogo di elezione dei suoi soggiorni romani
e motivo di ispirazione per le sue pagine pianistiche. Una grande occasione per i cittadini e i turisti
che possono visitare e scoprire alcuni luoghi prestigiosi e apprezzare capolavori della musica.
Ogni concerto avrà inizio alle ore 18.30 con
biglietto di ingresso di euro 5.
Fonda ione Interna ionale Accademia Arco,
Via Barberini, 7 00187 Roma
Dott.ssa Chiara Carrarini
Dire ione Organi a ione Eventi
Tivoli Musica 2012.
Concerti di Me o Inverno.
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D’amor dolce cantando
di Antonio Marguccio
A Villa d’Este uno straordinario concerto polifonico sul tardo Rinascimento
fa rivivere due inediti di Giovanni Maria Nanino
Tra il XVI e il XVII secolo in Italia si diffuse a
macchia d’olio un modo di cantare la vita che non
aveva eguali. Fu la stagione del madrigale, un
genere che univa il gusto per la cantabilità mediterranea, la poesia pastorale soprattutto petrarchesca e
le influenze polifoniche dei cosiddetti maestri franco-fiamminghi. Gli italiani riuscirono a mitigare la
fredda polifonia europea, semplificarono le rigide
regole del contrappunto e diedero maggiore visibilità al “soprano”, voce che svettava sulle altre in
funzione chiaramente melodica ed espressiva.
Tutte le corti e gli umanisti più raffinati rimasero
ammaliati fino al parossismo dai celebri “affetti”,
cioè un’abile corrispondenza di musica e stati d’animo che ebbe in Monteverdi il suo massimo propugnatore. Ma Monteverdi non fu che il più celebrato dell’epoca e ancora oggi il più noto dei
madrigalisti per via del suo indubbio appeal discografico. “Per questo appuntamento abbiamo invece
deciso di proporre degli autori meno frequentati
dagli esecutori contemporanei, ma che sono il frutto maturo dei maggiori musicisti del tardo Rinascimento italiano. Accanto ai più celebri Nanino,
Vecchi, Marenzio, Striggio, Giovanni Gabrieli,
Croce, Gastoldi e Palestrina, troviamo Ippolito
Baccusi, maestro di cappella a Mantova, Orazio
Colombani, maestro di cappella nella Basilica di
Sant’Antonio a Padova, Giovanni Cavaccio, maestro di cappella nella Cattedrale di Bergamo, Annibale Stabile, allievo di Palestrina e maestro di cappella in diverse chiese romane”. Così il maestro
Maurizio Pastori ha introdotto il gruppo vocale
Arsi e Tesi, che si è esibito nella Sala d’Angolo di
Villa d’Este sabato 3 novembre. Un concerto a
tema volto a far conoscere partiture cadute nell’oblio ma meritevoli di ben altro destino.
“Le composizioni – ha continuato – sono tratte da
due raccolte del Cinquecento: l’una, Il Primo
Libro dei Madrigali a cinque voci di Giovanni
Nanino, un’opera pubblicata nel 1570 circa che
contiene composizioni madrigalistiche di argomento amoroso o celebrativo; l’altra Il Trionfo di
Dori, una raccolta di madrigali a sei voci fatta
stampare a Venezia nel 1592 da un nobile veneziano, Leonardo Sanudo”. “Il Trionfo di Dori ha un
tratto di originalità marcato non essendo una mera
raccolta di composizioni d’autore ma un progetto
su commissione, una sorta di “concept album” dell’epoca a sfondo galante. Sanudo commissionò
infatti 29 brani ai più grandi musicisti del suo
tempo, in omaggio alla sua sposa. Nel Trionfo, di
ambientazione arcadica, ogni composizione
descrive una scena idillica e termina con la frase
‘Viva la bella Dori’ . Dori è il nome dietro cui si
intravvede la donna dedicataria dell’opera”.
Il concerto si è aperto con due perle di Nanino
recentemente pubblicate in edizione critica, per la
prima volta, dallo stesso Pastori. Si tratta dei
madrigali “Una candida cerva” e “ Chi è costei”.
Nel primo, su sonetto tratto dal Canzoniere del
Petrarca, Nanino ha cercato un colpo di teatro
quasi troncando senza preavviso il suo madrigale
alla parola conclusiva “sparve”. Ulteriore interesse hanno suscitato i madrigali d’autore inclusi
nell’antologia veneta, tutti puntualmente terminanti con le parole “Viva la bella Dori!” (un
“ritornello” che ha visibilmente catturato il pubblico in sala). Tra i 12 brani segnaliamo soprattutto “Leggiadre Ninfe e pastorelli amanti” di Luca
Marenzio e “Or ch’ogni vento tace” di Orazio
Vecchi, eseguiti con incredibile pathos dai 6 componenti dell’ensamble vocale.
“Il Gruppo Vocale Arsi & Tesi – ci spiega il suo
direttore e voce di spicco, Tony Corradini – si
dedica da alcuni anni all’esecuzione di musica
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Tivoli
polifonica del Cinquecento e del primo Seicento.
Le nostre esecuzioni sono a parti reali, secondo
una prassi vicina a quella in uso nei secoli XVI e
XVII, con un numero variabile di esecutori che
può includere strumentisti. I cantori del gruppo
hanno una formazione e un’esperienza pluriennale, maturata partecipando a concerti e festival in
Italia e all’estero e collaborando con ensemble e
maestri di primo piano del panorama musicale italiano ed europeo. L’approccio adottato contempla
la necessaria restituzione, quanto più possibile
adeguata al gusto moderno, dei sentimenti e dei
moti dell’animo che quella musica intendeva
suscitare”. Il gruppo si è segnalato per la realizzazione di programmi particolari, come L’Orlando
armonioso, concerto monografico su Orlando di
Lasso, basato sulla corrispondenza epistolare dell’autore; La Caccia d’Amore, madrigali tratti da
opere rinascimentali composte con fine celebrativo o di svago; Virgo, Mater, Regina, programma
incentrato sulle quattro antifone mariane della
liturgia cattolica; Concinunt Laetantes Chori, polifonie sacre a otto voci e per doppio coro. Tra le
incisioni realizzate negli ultimi anni ricordiamo il
CD “La musica di Villa d’Este”, frutto dello sforzo congiunto con il Coro Polifonico G.M. Nanino.
Per il marzo 2013 è prevista l’uscita del Trionfo di
Dori su disco. Si sta lavorando, inoltre, all’attesissima incisione, in prima mondiale, del Primo libro
dei Madrigali di Nanino, coordinata dal maestro
Maurizio Pastori (che ha anche in cantiere una biografia sull’“eccellentissimo” musico tiburtino).
APPROFONDIMENTI SULLA DIFFERENZIATA
Qual è la destinazione dei rifiuti
raccolti con il porta a porta?
Per saperne di più basta collegarsi
con il sito del giornale “La Piazza”
www.lapiazzacastelmadama.com
cliccare sull’icona riportata sul lato destro
della home page come nell’immagine1.
All’interno cliccando sul menù riportato
nell’immagine 2 si potranno leggere tutte
le informazioni.
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Racconti Popolari
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PASTOCCETTE
di Massimo Salvatori
La pastoccetta è un racconto popolare con un fondo di
verità che si arricchisce di particolari col passare di
bocca in bocca, in genere venivano raccontate dai
nostri nonni, dai nostri genitori nelle pause per la colazione o per il pranzo durante i lavori nei campi, lavori
che si svolgevano da sole a sole. La pastoccetta non è
una vera e propria barzelletta, non fa ridere a crepapelle, ma serviva a riempire la pausa, a rilasciarsi per qualche minuto, serviva a staccare momentaneamente la
spina. Perché le pastoccette e altri racconti li raccolgo e
scrivo sulla Piazza? Io raccolgo e scrivo tutto ciò che sa
di antico per farlo conoscere, per non farlo morire con il
susseguirsi delle generazioni.
La somara senza cova
Gilittu della pecora tutte le demà passea per la via
delle Coreche pe i alla terra sea che stea a
Iarcionei.
Na demà contra u compare seu che portea a cavezza na somara:
- Bongiorno compà
- Bongiorno
- Compà addo la comprata sta somara
- Compà lo comprata a Licenza
- Certo compare meo che io e te a Licenza facemo
certi affari, tu te si fattu na somara senza cova e io
na moie senza capu.
U condadino e u Pateterno
Questa pastoccetta è riportata tale e quale come la
racconta Mario SCARDALA (Burunittu).
Nu condadino che tenea poca voia de lavorà, avea
passatu l’estate senza raccapezza le lena pe iu
vernu. Co l’avvicinarse dell’invernata cumincea
ha sinti friddu, allora penza che te re penza, decise de raccomannasse a viu che sente tutti i probblemi nostri. Arrivato daventru alla chiesa cumincia a reccomannasse:
“Pateteterno Pateteterno come faraio a rescallamme st’inverno - la somara è cioppa - la moie è
prena - chi reporterà le lena?”.
No i rispose u Pateterno ma i respose l’Eterno
Padre - ci putii penza st’estate.
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Centro Anziani
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NOTIZIE DAL CENTRO
a cura di Rina Iori
LE ADOZIONI A DISTANZA
CONTINUANO
Nel mese di Ottobre il Comitato di Gestione ha rinnovato, per il terzo anno consecutivo, l’adozione a
distanza del piccolo Adams della missione di Kagaene (Meru Kenia).
Nel mese di Giugno, invece, con la somma raccolta (Euro 300,00) al momento del rinnovo delle iscrizioni al Centro tra i soci che hanno aderito a questa iniziativa offrendo Euro 1,00, è stato possibile rinnovare, per il secondo anno consecutivo, le adozioni della piccola Bridgit e del piccolo Eliyah sempre della
stessa missione di Don John B. MBAABU-Africa Children.
Grazie a questi piccoli gesti d’amore e con un contributo decisamente esiguo, abbiamo dato a questi bambini, attraverso la scolarizzazione e un’alimentazione regolare, la possibilità e la gioia di vivere la loro età
in modo più sereno e dignitoso restando con i loro genitori nel proprio Paese di origine.
Con l’augurio che il prossimo anno possa aumentare il numero delle adozioni in modo da poter offrire un
futuro migliore anche ad altri bambini, il Comitato di Gestione ringrazia tutti coloro che ad oggi hanno
contribuito a dare una speranza in più a questi tre bambini, i quali hanno trovato nei soci del CSA tanti
nonni che gli vogliono un mondo di bene e che sicuramente continueranno a sostenerli.
NATALE CON NOI
“Natale con noi” è un’iniziativa promossa dall’Associazione Culturale L’Albero della Vita alla quale
hanno aderito sia il Centro Sociale Anziani che altre associazioni presenti sul territorio. La manifestazione si svolgerà Venerd 21 Dicembre 2012 alle ore
1 ,00 presso la palestra della Scuola Primaria. Alle
ore 20,00 cena con catering. Durante la serata ogni
associazione porterà il proprio contributo a favore dei
bambini.
Gita dei Soci CSA
del 22 e 2 SETTEMBRE 2012
GIOVANE GRUPPO ALLA CON UISTA
DI PAESTUM - AGROPOLI PADULA
Pia La
zza
La
zza
Pia
Film
Novembre 2012
35
GRE ’S ANATOM
di Camilla Moreschini
Sarà capitato a tutti voi la sera, volendovi riposare
da una stressante giornata di lavoro o di studio, di
buttarvi sul divano, prendere il telecomando e
trovare fra i vari canali qualche puntata di un
telefilm americano. In questo articolo voglio
parlare di uno che mi sta particolarmente a cuore:
Gre ’s Anatom .
Questo telefilm, prodotto dal 2005, creato da
Shonda Rimes (che ha dato vita ad un altro
famoso telefilm, Private Practice), è un “medical
drama” incentrato sulla vita della dottoressa
Meredith Grey, una tirocinante di chirurgia
nell’immaginario Seattle Grace Hospital di
Seattle, nello stato di Washington.
Meredith Grey è una giovane ragazza di Boston
che, dopo la laurea in medicina, riesce ad entrare
nel gruppo di tirocinanti di chirurgia del Seattle
Grace Hospital, un ospedalo con un programma di
specializzazione molto difficile, dove lavorano
chirurghi di fama mondiale. Si trasferisce così a
Seattle, nella vecchia casa appartenuta alla madre.
Qui si ritrova a condividere questa nuova
esperienza insieme ad un gruppo di giovani
coetanei, tutti alle prese con i più svariati problemi.
Meredith è figlia di Ellis Grey, una famosa
dottoressa specialista in chirurgia generale, che
lavora anche lei in quello stesso ospedale, e sente
molto il peso del suo cognome. La sera prima di
iniziare il tirocinio, Meredith incontra in un pub
Derek, un affascinante uomo con cui passa la
notte; solo il giorno dopo scopre che in realtà è
Derek Shepherd, neurochirurgo dell’ospedale,
nonché suo supervisore. Meredith deve così
affrontare un tipo di vita tutto nuovo, fatto di
Pia La
zza
studio, ore strenuanti di tirocinio e sentimenti che
non sempre riesce a comprendere. In tutti questi
anni nel suddetto medical drama si sono formate
tra i protagonisti grandi amicizie, ci sono stati
amori, ma anche tradimenti, odio e competizione,
dolore e gioia. C’è di tutto in Gre ’s Anatom .
Io sono rimasta affascinata da questo telefilm
alcuni anni fa, sia dalla complicata storia
sentimentale di tutti i personaggi, sia dalla
“filosofia” di esso. Ad ogni inizio e fine puntata
c’è un “discorso” che comprende gli argomenti
dell’episodio, ma che in qualche modo, ti colpisce
davvero, perché riguarda i sentimenti di ognuno di
noi. Con parole semplici riesce a spiegare ciò che
può confonderci le idee per giornate intere.
Ogni volta che ho bisogno di rilassarmi, quando
mi sento come se nessuno riuscisse a capirmi,
apro internet e cerco qualche puntata di Gre ’s
Anatom . Forse qualcuno mi prenderà per pazza,
anzi, sicuramente molti penseranno: “Ma è solo
un telefilm!”.
Beh, per me non è solo un telefilm, è molto di più:
è un mezzo per capire me stessa.
36
Sambuci
SAMBUCI
Da questo numero riprende lo spazio dedicato al
comune di Sambuci vista la grande richiesta e un
numero considerevole di lettori del nostro giornale. Partiamo subito nel riportare alcune giornate
promosse da questo Comune come la visita alla
Camera dei Deputati raccontata dal Presidente
del Centro Anziani di Sambuci Maurizio Pescosolido e l’Ecofesta della polenta raccontata dal
signor Giorgio Gai.
Giovedì 18 ottobre, accompagnati dal sindaco
Dario Ronchetti e l’assessore Costantino Colarossi, in 51 anziani di Sambuci ci siamo recati in visita alla camera dei deputati in una stupenda classica ottobrata romana. Cielo blu, sole raggiante e
aria trasparente ci hanno fatto compagnia per tutta
la giornata. Una guida della camera ci ha guidati
lungo il percorso previsto per i visitatori illustrandoci in particolare la storia architettonica dell’edificio, dal Bernini al suo discepolo Fontana,
mostrandoci varie sale, scalinate, quadri fino al
mitico “transatlantico”, tante volte visto in tv
come sfondo ad interviste di leader politici. Il clou
della visita è stato comunque assistere al vivace
dibattito in aula in occasione della conversione in
legge del recente decreto legge governativo
158/2012. Tutti abbiamo trovato molto interessante vedere dal vivo e “in action” personaggi politici
che normalmente vediamo “filtrati” dal mezzo
televisivo. La gita si è conclusa, molto piacevolmente, con un pranzo, rigorosamente a base di
pesce, sul lungomare di Fiumicino.
Maurizio Pescosolido .
Novembre 2012
a cura di Ivo Santolamazza
Il 27 e 28 ottobre
2012 l’ “Associazione Sambuci da
Gustare... e non
solo” ha promosso la seconda edizione della “Ecofesta della
polenta”. Per la
realizzazione
della manifestazione sono state
utilizzate stoviglie ecocompatibili, farina di
mais e verdure fresche a Km 0, salsicce e spuntature prive di lattosio e di glutine.
La manifestazione si è svolta negli spazi antistanti
Castello Theodoli e nel meraviglioso giardino di
Villa Theodoli dove sono stati allestiti diversi
punti per la raccolta differenziata.
Nonostante le avverse condizioni atmosferiche,
piogge il venerdì, temporali il sabato e nuvolosità
diffusa e freddo intenso la domenica, situazione
aggravata dalla chiusura, per pericolo frane, della
strada provinciale per l’autostrada uscita Vicovaro/Mandela, la nostra manifestazione è stata premiata da una soddisfacente presenza di visitatori
(buongustai) che hanno potuto gustare i nostri
piatti (polenta con salsicce e spuntature e polenta
con i broccoli), manifestandoci apprezzamento per
la qualità dei prodotti.
Giorgio Gai
La
zza
Pia
Novembre 2012
Sambuci
37
IL ARATE DI GABRIELE CERA
di Ivo Santolamazza
Il Karate (letteralmente “mano vuota” o “senza
armi in mano”) è un’arte marziale la cui nascita
risale al 14° secolo nella prefettura di Okinawa e
che ha iniziato a diffondersi nel mondo solo alla
fine della Seconda Guerra Mondiale. Lo studio
del karate avviene attraverso tecniche senza armi,
specialmente da colpi di pugno e calcio, coadiuvate da tecniche di bloccaggio e spazzate. Il tutto
fuso assieme per creare un mix di forza e velocità
d’esecuzione unico nel mondo delle arti marziali.
Gabriele, un ragazzo di Sambuci nato a Tivoli il
22 gennaio del 1989, risulta essere un grande Atleta e Campione sia nella vita che nello sport. Nel
1996 inizia a praticare il Karate a Tivoli dal M°
Alberto Salvatori che lo ha visto crescere. Ancora
oggi segue questa arte marziale con la stessa passione di 17 anni fa portando a casa medaglie e
risultati prestigiosi in gare nazionali ed internazionali. Tra le numerose medaglie sia in campo regionale, nazionale ed internazionale ricordiamo le
più importanti che conquistò, prima nel 2007 a
soli 18 anni in Grecia (Heraclion), la “WORLD
CUP “ e riaffermandosi due anni dopo in Germania riconquistando nuovamente la medaglia d’ oro
alla WORLD CUP 2009 nella categoria individuale KUMITE SENIOR 75 KG e a squadre con
la nazionale italiana csen. Gabriele oltre a essere
un insegnante tecnico che è ancora un atleta di alto
livello che gareggia e si allena tutti i giorni, spesso anche due volte al giorno, per affrontare le
competizioni nella migliore forma atletica e tecnica. Oltre ai quotidiani allenamenti nel dojo di
Tivoli, Gabriele si è allenato in passato con il
CENTRO SPORTIVO CARABINIERI ed oggi
Pia La
zza
insieme ad un suo
amico e campione
si allena anche
nella struttura dei
GRUPPI SPORTIVI FIAMME
GIALLE di Ostia.
Prossimamente
Gabriele andrà sui
talami e sotto i
riflettori del palasport di Rimini
dove con grinta e
cuore si batterà
per conquistare il
campionato nazionale 2012.
La cosa che più mi ha colpito di questo ragazzo
fu quando circa un anno fa mi disse che un giorno avrebbe voluto avere una palestra tutta sua e
divulgare il Karate a più persone possibili, in
quanto vedeva in questa disciplina delle forti
linee guida a livello di inquadramento caratteriale. Il 1 settembre 2012 il sogno di Gabriele é
diventato realtà, una realtà che in un paesino
come Sambuci sta crescendo in maniera strabiliante anche grazie al comune che ha messo
a disposizione della società ma soprattutto
dei ragazzi del paese e non solo la struttura
comunale.
L’associazione Sportiva Dilettantistica KARATE
GC progetta un’alternativa a giovani che vogliono
ritornare sulla strada dei valori e delle regole e
ritornare a vivere da giovani liberi, campioni nello
sport ma soprattutto nella vita!
38
Recensione
Novembre 2012
NI OLA GOGOL IL CAPPOTTO
di Eleonora Moreschini
La storia è ambientata in una fredda e grigia Pietroburgo,
caratterizzata da una rigida burocrazia, organizzata
secondo una gerarchia simile a quella militare, dove vengono descritte da un narratore esterno scene di tante piccole vite di uomini costantemente affaccendati a trascrivere e copiare montagne di carte, dietro una scrivania.
Akakij, è uno di questi impiegati, considerato da tutti una
nullità, compreso se stesso. Akakij sembra essere presente nella sua vita solo quando si tratta di ricopiare
scartoffie. Per il resto, egli, non si accorge del mondo che
lo circonda, è come se tutto gli scivolasse addosso, ha
una vita piatta, monotona, grigia. Al lavoro tutti lo deridono per la sua noncuranza nell’aspetto, nel vestirsi, e nei
modi di fare ma lui non ci fa nemmeno caso.
Una mattina d’inverno, Akakij notò che sentiva molto
più freddo di quanto ne sentisse normalmente quando
usciva di casa per avviarsi al lavoro, si accorse infatti
che il suo cappotto era talmente rovinato che si erano
formati dei buchi in prossimità della schiena. Decise
così di portarlo da un sarto. Sperava di potersela cavare con qualche toppa, ma il sarto gli disse che non c’era
più niente da fare per il suo cappotto: doveva comprarne uno nuovo. Dapprima la notizia lo fece rabbrividire:
dove avrebbe trovato il denaro visto
il suo misero stipendio? Successivamente, comprare un cappotto
nuovo fù lo stimolo
per cominciare a
vivere e a vedere
la vita sotto un’altra ottica, adesso Akakij lavorava non
solo più per sopravvivere, aveva un desiderio e lo
avrebbe realizzato! E così nel giro di alcuni mesi riuscì
ad accumulare una somma sufficiente e acquistò un
bellissimo cappotto nuovo. Il cappotto per Akakij simboleggia una sorta di cambiamento, riesce ad uscire fuori
dal guscio del piccolo impiegato e diventa una persona
capace di provare emozioni, sentimenti, viene riconsiderato anche sul lavoro e i colleghi organizzano una
festa proprio in onore del suo cappotto. Akakij si sente
vivo come non mai, è felice, per la prima volta nella sua
vita. Ma questo non è destinato a durare, poiché proprio quando stava ritornando dalla festa viene derubato
del cappotto da due ladri. Dopo un breve tempo di ricerche invane del cappotto, Akakij muore in preda alla
disperazione e alla febbre, come se, perdendo il cappotto egli avesse perso tutte le speranze di tornare a
una vita normale e felice , e si lascia morire. Ma è ovvio
che così la storia non poteva finire, infatti dopo la sua
morte, il popolo di Pietroburgo viene infastidito la notte
da un certo fantasma che pare assomigliare ad Akakij ,
che si dice vada a rubare i cappotti ai passanti, tanto
che ai poliziotti viene ordinato di catturarlo sia morto
che vivo.
Questo libro mi è capitato fra le mani per caso, ho iniziato a leggerlo, e devo dire che mi è piaciuto molto sia
per lo stile di scrittura di Gogol, sia per i contenuti.
Riflettendo, Pietroburgo è stata descritta a immagine e
somiglianza della città alienata e corrotta di oggi e il
fantasma di Akakij è come se strappando il cappotto ai
passanti, strappi via loro il “cappotto” della cattiva
coscienza.
La
zza
Pia
Pia La
zza