PSICOLOGIA GENERALE Dispensa 1a

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PSICOLOGIA GENERALE Dispensa 1a
Introduzione alla Psicofisica
(di Roberto Burro)
0
10
spiacevole
chiarissimo
piacevole
chiaro
neutro
scuro
scurissimo
Figura 32: versione grafica del metodo della valutazione
Il metodo della valutazione non è da confondersi col metodo della stima di
grandezza presentato di seguito: nel primo caso il soggetto ha l’obbligo di
riportare il proprio giudizio in un continuum prestabilito; nel secondo, di
contro, non vi è alcuna condizione restrittiva e può essere utilizzato
qualsiasi valore.
5.5 Metodi per la generazione di scale di rapporto
I metodi per la generazione di scale di rapporto sono procedure di scaling
diretto per la generazione di scale di rapporto (o di grandezza - paragrafo
2.1), ovvero scale dotate di una unità di misura costante e di uno zero
assoluto. Secondo la distinzione fatta da Stevens (1957), si distingue:
-
Metodo della stima di rapporto (ratio estimation)
o Valutazione diretta di rapporto
o Metodo delle somme costanti
-
Metodo della produzione di rapporto (ratio production)
o Frazionamento
o Moltiplicazione
-
Metodo della stima di grandezza (magnitudo estimation)
o Con prescrizione del modulo
o Senza prescrizione del modulo
-
Metodo della produzione di grandezza (magnitudo production)
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5.5.1 Il metodo della stima di rapporto
Il soggetto sperimentale valuta il rapporto esistente tra la grandezza di
stimoli utilizzando numeri per l’attributo sottoposto ad esame. Si può
procedere sia proponendo al soggetto una serie di stimoli, che due soli per
volta.
Nel metodo della valutazione diretta di rapporto lo sperimentatore presenta
due o più stimoli al soggetto chiedendogli di rispondere dando una stima
diretta delle proprie sensazioni in base la rapporto di grandezza che tra
queste intercorre. Si può, per esempio, decidere che uno stimolo abbia
valore 1 e chiedere al soggetto di stimare sul quel valore l’entità soggettiva
del secondo stimolo.
Nel metodo delle somme costanti il soggetto deve ripartire una quantità di
punteggio (ad esempio 100) tra gli stimoli sottoposti ad esame (attribuire
ad esempio 75 al primo stimolo e 25 al secondo).
Per capire come procedere con il metodo della stima di rapporto, si
considerino i dati di tabella 18 in cui viene applicata la procedura della
valutazione diretta.
Lunghezza
linee
3
4
6
9
12
(cm)
3
0,756 0,531 0,326 0,240
4
1,323
0,717 0,445 0,328
6
1,884 1,455
0,669 0,527
9
3,069 2,249 1,495
0,775
12
4,162 3,044 1,893 1,291
Tabella 18: risultati di un esperimento condotto con il metodo della stima di rapporto
I valori nelle celle di tabella 18 rappresentano il rapporto medio espresso
tra linee di differente lunghezza espressa in centimetri.
Per il computo dei valori sulla scala psicologica, è conveniente la
conversione delle proporzioni di tabella 18 in logaritmi come suggerito da
Torgerson (1958). La conversione logaritmica fa si che a rapporti uguali
corrispondano differenze logaritmiche uguali. I valori sulla scala psicologica
sono gli antilogaritmi dei valori medi in riga riportati in tabella 19.
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Lunghezza
linee
3
4
6
9
12
Media Antilog
(cm)
3
-0,121 -0,274 -0,487 -0,619 -0,375
0,42
4
0,121
-0,164 -0,352 -0,483 -0,220
0,60
6
0,274 0,164
-0,176 -0,276 -0,004
0,99
9
0,487 0,352 0,176
-0,111 0,226
1,68
12
0,619 0,483 0,276 0,111
0,376
2,36
Tabella 19: risultati logaritmici ( log10 ) di un esperimento condotto con il metodo della stima di
rapporto
2,5
Valori psicologici (unità arbitraria)
2
1,5
1
0,5
0
2
4
6
8
10
12
14
Lunghezza fisica di linee (cm)
Figura 33: funzione psicometrica ottenuta col metodo della stima di rapporto
5.5.2 Il metodo della produzione di rapporto
Nel metodo della produzione di rapporto il soggetto deve produrre, o trovare
tra una serie, lo stimolo che a suo giudiziosi trova in un rapporto
prestabilito con uno stimolo standard (Stevens, 1971, 1975). Diverse sono
le procedure adottabili per l’esecuzione di tale metodo: tra le più
adoperate vi sono il metodo del frazionamento, in cui al soggetto viene
chiesto di manipolare uno stimolo in modo che la sua grandezza soggettiva
si trovi in una certa relazione con lo stimolo standard (tipo la metà, un
terzo, ecc) ed il metodo della moltiplicazione, in cui si procede allo stesso
modo che nel metodo del frazionamento, ma lo stimolo di confronto deve
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essere manipolato o scelto in modo da essere doppio, triplo, ecc rispetto
allo standard.
Si prenda come esempio del metodo della produzione di rapporto il caso di
tabella 20 in cui sono riportati i risultati di un esperimento di
frazionamento (sensazione elicitata dallo stimolo di confronto metà di
quella elicitata dallo standard).
Valore fisico dello Valore dello stimolo di confronto
stimolo standard
giudicato metà dello standard
(grammi)
(grammi)
900
541,6
550
325,3
300
159,0
150
93,5
Tabella 20:dati sperimentali ottenuti col metodo della produzione di rapporto
Dai dati di tabella 20 si può ricavare la retta di interpolazione di figura 34.
600
Valore dello stimolo di confronto (grammi)
500
400
300
200
100
y = -9,3698 + 0,60888x R= 0,99855
0
0
200
400
600
800
1000
Valore fisico dello stimolo (grammi)
Figura 34: retta di interpolazione ottenuta col metodo della produzione di rapporto
La retta disegnata (y = -9,3698 + 0,6088x) non è una funzione psicofisica
dato che non relaziona un continuum psicologico con uno fisico, ma può
essere adoperata per ottenere le risposte su una scala psicologica con unità
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arbitraria. Si supponga, a tal proposito, che lo stimolo fisico più pesante
mostrato al soggetto, quello di 900 grammi, valga 100 unità psicologiche: ne
consegue che quello giudicato la metà, ovvero quello di 541,6 grammi,
varrà 50 unità psicologiche, quello di 325,3 grammi, varrà 25 ecc, come
riportato in tabella 21.
Valore fisico dello Valore psicologico della
stimolo standard
risposta
(grammi)
(unità arbitrarie)
900
100
541,6
50
325,3
25
185
12,5
110
6,25
Tabella 21:dati psicologici ottenuti col metodo della produzione di rapporto
Può essere ora rappresentata l’effettiva funzione psicofisica.
120
Grandezza psicologica (unità arbitrarie)
100
80
60
40
20
0
0
200
400
600
800
1000
Valore fisico (grammi)
Figura 35: funzione psicofisica ottenuta col metodo della produzione di rapporto
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5.5.3 Il metodo della stima di grandezza
Il metodo della stima di grandezza richiede che il soggetto sperimentale dia
una stima numerica diretta della sensazione elicitata dallo stimolo. Due le
varianti proposte da Stevens (1958):
-
-
con prescrizione del modulo, in cui lo sperimentatore presenta uno
stimolo standard, detto modulo, il cui valore soggettivo rimane
fisso, che funge da unità di misura. Un esempio può consistere nel
dire al soggetto che lo standard vale 10 unità e che il suo compito è
quello di valutare l’entità di altri stimoli a partire dal valore dello
standard: se uno stimolo elicita una sensazione doppia dello
standard, il soggetto gli dovrà quindi attribuire valore 20.
senza prescrizione del modulo, in cui è lo stesso soggetto a scegliere il
modulo attribuendo un valore arbitrario al primo stimolo che gli
viene presentato ed ancorando le successive risposte su questo.
Solitamente il soggetto viene prima addestrato all’attribuzione del
modulo tramite presentazione preliminare di stimoli.
Sia in un caso che nell’altro è consigliabile sottoporre al soggetto un
massimo di 10 – 20 stimoli sperimentali. Osservazioni empiriche (Stevens
1971) suggeriscono che sono sufficienti due sole presentazioni dello stesso
stimolo al medesimo soggetto per stabilizzare la risposta.
A livello computazionale si calcola la media geometrica (in accordo con la
legge potenza di Stevens) dei valori assegnati i quali già esprimono stime su
una scala psicologica.
In tabella 22 vengono riportati i dati di un esperimento condotto col
metodo della stima di grandezza: i soggetti sperimentali dovevano stimare
l’intensità dell’odore si differenti concentrazioni percentuali di acetato
amilico diluito in acqua, ancorando le risposte su un modulo
(concentrazione del 12,5 %) di valore psicologico stabilito pari a 10. Ogni
stimolo veniva presentato due volte in ordine casuale.
Concentrazione Valore psicologico
(%)
(media geometrica)
1,56
2,86
3,12
3,81
6,25
5,74
12,50
8,18
25,00
11,57
50,00
15,92
100,00
24,67
Tabella 22: dati ottenuti con l’applicazione del metodo della stima di grandezza
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La rappresentazione grafica dei dati di tabella 22 rappresenta la forma della
funzione psicofisica.
25
Valore psicologico
20
15
10
5
0
0
20
40
60
80
100
120
Concentrazione (%)
Figura 36: funzione psicofisica ottenuta col metodo della stima di grandezza
La scelta del tipo di modulo condiziona la posizione della curva nel sistema
di assi cartesiani, la non la sua forma: mediante conversione logaritmica di
entrambi gli assi, si otterrebbe una retta il cui valore di intercetta è
funzione diretta del modulo. Il coefficiente angolare (slope o pendenza della
retta) rimarrebbe pressoché invariato. In figura 37 sono riportate tre rette
ottenute adoperando tre moduli diversi nell’esperimento sopra proposto.
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Modulo concentrazione 3.25%
10
Log - Valore psicologico
Modulo concentrazione 12.5%
Modulo concentrazione 50%
1
1
10
Log - Concentrazione (%)
Figura 37: confronto tra moduli differenti
5.5.4 Il metodo della produzione di grandezza
Il metodo della produzione di grandezza rappresenta l’inverso logico del
metodo della stima di grandezza: si decidono prima le grandezze ed il
soggetto deve aggiustare, in base a queste, gli stimoli che gli vengono
proposti. Solitamente le grandezze preposte stanno in un certo rapporto
tra loro (tipo una doppia dell’altra, tripla, un quinto, ecc).
Le funzioni prodotte col metodo della produzione di rapporto, una volta
rettificate, mostrano avere una pendenza maggiore rispetto a quelle
ottenute col metodo della stima di grandezza (figura 38).
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Produzione di grandezza
Valore psicologico (unità arbitrarie)
10
9
Stima di grandezza
8
7
6
5
4
0
2
4
6
8
10
12
Intensità fisica (unità arbitrarie)
Figura 38: confronto tra produzione di grandezza e stima di grandezza
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