Approfondimento
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Per saperne di più Le Regioni d’Italia Calabria Il sito ufficiale della regione: http://www.regione.calabria.it Una città: Crotone La città si affaccia sul mar Ionio, fu fondata intorno al 700 a.C. Il suo nome deriva da Kroton nome dato alla città dai suoi fondatori, gli Achei, una popolazione della Grecia. Nel V secolo Crotone divenne colonia della Magna Grecia. Qui Pitagora, un filosofo greco, creò la sua scuola di filosofia e tentò anche di istituire una nuova forma di governo costituito in parte da elementi scelti fra i suoi allievi più capaci. Nel periodo dell’Impero Romano perse importanza, ma nelle epoche Il castello. successive le cose poco per volta cambiarono. Negli anni ‘20 e ‘30 del secolo scorso la città divenne sede di numerose industrie, favorite anche dalla vicinanza di una centrale idroelettrica. Alla fine degli anni ‘80, la città fu colpita da una grave crisi economica a causa della quale migliaia di crotonesi persero il posto di lavoro. Nel 1996 un’alluvione distrusse gran parte delle abitazioni a ridosso del fiume. Oggi Crotone è diventata molto attiva: il suo porto, situato in un punto strategico, favorisce gli scambi con altri Paesi e quindi fa da traino al settore agricolo e a quello industriale; l’aeroporto, inaugurato di recente, dovrebbe incrementare il turismo grazie anche alle bellezze naturali dei dintorni e alle testimonianze delle civiltà antiche. A Crotone si trova una parte di territorio dove si è conservato l’antico habitat naturalistico della zona: un raro esempio di macchia e di bosco mediterranei. Presso la foce del fiume Neto è stata creata un’oasi di protezione faunistica: il luogo è un eccezionale ambiente umido in cui si possono trovare insieme elementi fluviali, palustri e litoranei, vi trovano rifugio numerose specie di uccelli, sia stanziali sia migratori, soprattutto anatre e trampolieri. Nel 1991 è stata istituita la Riserva Naturale Marina “Capo Rizzuto”, che vuole preservare un tratto di costa in parte rocciosa e in parte sabbiosa ricco di flora e di fauna lungo ben 50 km. Pochi chilometri a Sud di Crotone, a Vrica, le rocce argillose sono caratterizzate dalla presenza molti resti fossili di era preistorica. A Crotone si possono visitare il museo archeologico nazionale, alcuni musei di antichità e antiquariato e il Castello, una fortezza militare a pianta poligonale, unico esempio di castello arroccato intorno ad un colle sul modello dell’acropoli greca. © 2006 RCS Libri S.p.A. – Divisione Education 1 Per saperne di più Un sito naturalistico: La Sila Il parco Nazionale della Sila è importante soprattutto per la varietà delle specie vegetali (biodiversità) che cambia con il variare dell'altitudine. Nella parte più bassa troviamo la macchia mediterranea con il corbezzolo, la ginestra di Spagna, l'erica e poi lecci, carpini, frassini, aceri e molte altre specie. Nelle zone coltivate a terrazze troviamo uliveti e vigneti con piante sparse di ciliegio, fichi, gelsi. Salendo si passa ai querceti e ai castagneti, anch'essi sistemati, in gran parte, a terrazze. Nella seconda fascia ai pascoli si alternano terreni coltivati a patate, grano, segale, prati e frutteti, ma soprattutto estese foreste in cui il pino laricio calabrese, detto anche pino silano, domina incontrastato raggiungendo anche notevoli dimensioni. In alcune zone il pino L’Abete Bianco Prometeo è alto 35 m e ha alla base una circonferenza di oltre 10 metri. laricio è mescolato a querce e castagni, nelle zone più umide al faggio. L'influenza dell'esposizione è quasi sempre determinante, le pendici esposte a Sud risultano occupate dal pino mentre in quelle esposte a Nord vegeta il faggio. Il parco è interessante anche per la presenza di alcuni alberi monumentali (vedi foto). Nelle pinete più fitte il sottobosco è povero e vi si adatta soprattutto la felce aquilina, in quelle più rade si trovano invece arbusti come il biancospino, la rosa, il melo, il pero selvatici e una specie di pruno, il cocumilio, di grande importanza per l'alimentazione del capriolo, del cinghiale e degli uccelli. Nella fascia soprastante troviamo il faggio, talvolta con l'abete bianco. Sotto le faggete vive, su radici putrescenti, l'orchidea a nido d'uccello che essendo priva di clorofilla, non ha foglie verdi. In queste zone ad elevata umidità sono presenti anche gli sfagni, muschi acquatici che hanno la capacità di assorbire più volte il loro peso in acqua. Tra la fauna, il lupo, presente in alcune decine di esemplari, ha un ruolo di primaria importanza. Ci sono poi cervi, cinghiali e scoiattoli, questi ultimi hanno un caratteristico mantello nero, il ventre e il petto bianco e una grande coda. Gli uccelli sono rappresentati da picchio, ghiandaia, cinciallegra, upupa e dal cuculo, famoso sia per il suo canto sia perché depone le proprie uova nei nidi di altri uccelli per farle covare. Sono anche presenti rapaci come poiana, gheppio, sparviero e gufo. Le zone umide ospitano specie migratrici come l'airone cenerino, il germano reale e molti altri. La specie principale tra la fauna acquatica è la trota. Tra gli anfibi si trovano la salamandrina dagli occhiali, il rospo smeraldino e diverse specie di rane, e tra i rettili la vipera comune, il ramarro, la biscia dal collare, il biacco ed il colubro liscio. © 2006 RCS Libri S.p.A. – Divisione Education 2 Per saperne di più Storie e leggende: La fondazione di Crotone Molte leggende sulla fondazione della città di Crotone fanno riferimento a dei ed eroi della mitologia greca e indicano come la presenza greca fosse di origine antichissima. Eccone alcuni esempi. Eracle e Kroton Eracle, passando per il Lakinion (il territorio di Crotone) con i buoi di Gerione, venne accolto ospitalmente da Kroton e dalla moglie Laureta; il padre di lei, Lakinio, però, tentò di rubare un bue dalla mandria sacra. Accortosene, Eracle combatté con Lakinio uccidendolo, ma involontariamente colpì a morte anche Kroton. Addolorato di ciò, l'eroe seppellì onorevolmente il suo ospite e predisse la fondazione di una grande città nel luogo in cui era avvenuta la sepoltura. Gli Achei e le prigioniere troiane Gli Achei, al termine della guerra di Troia, presero la via del mare e sbarcano sulle rive del fiume Neto. Le prigioniere troiane che erano state costrette a seguirli, stanche delle lunghe peregrinazioni, incendiarono le navi e costrinsero i guerrieri achei a fermarsi in quei luoghi. Miscello Un certo Miscello aveva ricevuto dalla sacerdotessa di Apollo, nel santuario di Delfi, le indicazioni necessarie per trovare il sito dove costruire una nuova città. Costeggiò la piana dove si stava fondando Sybaris e ritornò da Apollo a chiedere il permesso di fermarsi in quella piana. Il dio si adirò e, per mezzo della sacerdotessa, maltrattò il povero Miscello ripetendogli le sue istruzioni, che questa volta Miscello seguì alla lettera fondando Crotone. © 2006 RCS Libri S.p.A. – Divisione Education 3 Per saperne di più La cucina regionale La cucina calabrese è in genere piccante, viene fatto largo uso di pepe e di peperoncino sia nei piatti a base di pasta e verdura sia nelle carni. Ad esempio: • pasta e broccoli, la pasta viene condita con broccoli lessati, olio, aglio e peperoncino; • calamari al brodo i calamari vengono fatti soffriggere con aglio e olio, bagnati col vino bianco e infine spolverizzati con prezzemolo e abbondante pepe rosso; • in alcuni casi il condimento per la pasta è costituito dalla ‘nduja, una salsiccia dalla consistenza morbida e quindi spalmabile, fatta con carne di maiale e peperoncino piccante, mescolata a varie verdure tipo spinaci, patate… • la Grupariata di Luzzi è una specie di pizza: il lievito di birra sciolto in acqua calda viene mescolato col peperoncino e con l'aglio tritati. Si uniscono poi farina, sale, olio e i pomodori pelati. L’impasto si lascia lievitare, poi si rimpasta e si dispone nella teglia unta, guarnendolo con i restanti pomodori, spinti dentro l'impasto, le acciughe, l'origano e un filo d'olio, poi si inforna; • un altro piatto caratteristico è la pitta cu cuccu: la parola "pitta" indica la forma tonda del pane, "cu" sta per 'con' e il "cuccu" è il nome calabrese del fiore di sambuco. L'impasto è fatto con la farina di granturco, l'acqua e l’immancabile peperoncino tritato, a cui si aggiunge un po' di olio e infine i fiori di "cuccu". Tipica della Calabria è anche la produzione di formaggio tra cui il caciocavallo. Con l’aiuto di un adulto puoi preparare questo piatto tipico: Caciocavallo ai ferri Ingredienti per 4 persone - 800 gr circa di caciocavallo fresco occorre una piastra elettrica Preparazione Accendi la piastra e intanto taglia il caciocavallo in fette dell'altezza di un centimetro, quando è ben calda metti sulla piastra le fette di caciocavallo, appena si forma una crosticina ben dorata volta le fette, quando risultano dorate da ambo le parti toglie le fette dalla piastra con una paletta e servile in tavola. © 2006 RCS Libri S.p.A. – Divisione Education 4 Per saperne di più Un canto: Calabrisella mia Mamma nun mi mannati all'acqua sula: lu ventu mi valau la tuvagliola lu ventu mi valau la tuvagliola e lu quattraru mi vulia vasari. Ritornello: Calabrisella mia, (3 volte) facimmu ammore. Trallallalleru llalleru llallà sta calabrisella muriri mi fa. Ti vitti a la jumara cchi lavavi, Calabrisella mia ccu stocchi scuri, e mentu alla sipala i panni ampravi iu t'arrubai lu megghiu maccaturi. Ritornello…. Quannu a studiari ivi a la citati, non vitti a nudda bedda com'a tia: Pensai ccu pena a s'occhi innamurati, e 'nta su muccaturi iu ti cincia. Ritornello…. Tutta sudata di l'acqua venia. Nci dissi: Dunami n'ndi na schizzella. Acqua non si ndi dune pi la via; Stasira venitti ndi a la 'ni cella. Ritornello…. Ora ca di la Sviza su turnatu mi guardi e mi saluti malantrina: dariasi tuttu lu me sparambiatu, bedda, p'aviri a tia sempre vicina. Ritornello…. Prima m'a dittu si e mo' nun voia: dimmi di chi ti spagni bedda mia, ca si ti spagni da famiglia toia, 'mbrazza ta strigne e nun ti lassu chiuia. Ritornello…. © 2006 RCS Libri S.p.A. – Divisione Education 5