2 ru - Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture
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“La stampa, la polvere da sparo e la bussola: queste tre invenzioni hanno completamente cambiato la faccia e lo stato delle cose in tutto il mondo; la prima in letteratura, la seconda nella guerra, la terza nella navigazione; esse hanno portato tanti cambiamenti, così profondi, che nessun impero, nessuna setta, nessuna stella sembra aver esercitato tanto potere ed influenza nella vita dell'uomo quanto queste scoperte meccaniche”. Francis Bacon (1561-1626), Novum Organum, Libro I, CXXIX CINQUE CLASSICI (Wujing !") #" ($#) Yijing (Zhouyi) Classico dei Mutamenti %& (&") Shangshu (Shujing) Classico dei Documenti %&'( Shangshu dazhuan (Han) )* Fu Sheng +" (,+) Shijing (Maoshi) Classico delle Odi -+.( Han Shi waizhuan (Han) -/ Han Ying 01 Liji Memorie sui riti '201 Da Dai Liji (Han) 23 Dai De $0 Zhouli 40 Yili 56 Chunqiu Annali (del principato di Lu) 78( Zuoshizhuan 9:( Gongyangzhuan ;<( Guliangzhuan 56=> Chunqiu fanlu (Han) ?@A Dong Zhongshu B" Xiaojing CD Erya QUATTRO LIBRI (Sishu E&) FG HI JK 'L Lunyu (Dialoghi) Mengzi (Libro del Maestro Meng) Zhongyong (La costante pratica del giusto mezzo) Daxue (Grande Studio) Shujing !" (Shangshu #!) mo M “consultazioni” xun N “direttive” gao O “annunci, proclami” shi P “dichiarazioni” ming Q “comandi, ordini” Chunqiu-Zuozhuan 567( (Commentario di Zuo - Qiuming - agli Annali delle Primavere e degli Autunni) Gongyangzhuan 9:( (Commentario di Gongyang) Guliangzhuan R<( (Commentario di Guliang) Lu S 722 - 481 A.C. Shijing +" (Maoshi ,+) Lu S (di Shen Gong T9) Qi U (di Hou Cang VW e Messer Sun X8) Han - (di Han Ying -/) Raccolta privata del Duca Mao ,9 1-160 Guofeng YZ 161-234 Xiaoya [D 235-265 Daya 'D 266-305 Song \ Evocazione metaforica/allegorica: xìng $ Paragone/similitudine dal mondo naturale: b! % Narrazione ritmata: fù & Yijing #" Zhouyi $# jing " ‘testo canonico' e zhuan ( 'commentario' Fuxi )] Re Wen dei Zhou $^_ Duca Dan dei Zhou $9` Shiyi ab Xici cd o Dazhuan '( tuan e xiang f Wenyan ^g Xugua ih ( Shuogua !h Zagua jh Achillea (shi k) SESSANTAQUATTRI ESAGRAMMI, composti, ognuno, da due degli OTTO TRIGRAMMMI (bagua lh) Qian m Kun o Kan q Li s Zhen u Gen w Xun y Cielo n Terra p Acqua r Fuoco t Tuono v Monte x Vento Z Dui z Lago ! 6, 8 yin yao '! - 7, 9 yang yao "! – Corea del Sud Vietnam cielo, acqua, terra e fuoco fuoco Liji 01 Liji Yili 40 Zhouli $0 (Da Dai Liji '201) li ( “rito, etichetta, cerimoniale” • “Per quanto riguarda le norme di comportamento rituale, è all’armonia che va attribuita l’importanza maggiore”. (LY 2/1/12) ( ) *shì “altare” # qu “curvo”, “melodia” $ dòu “recipiente sacrificale” Ding { Gui ! You " Zun | Hu " Zhong ! Pan # d"o ! "/" chuò “andare” # sh#u “testa” d"o ! "/" chuò “andare” # sh#u “testa” “via, percorso, metodo” d"o ! "/" chuò “andare” # sh#u “testa” “via, percorso, metodo” “solco, guida, discorso” d"o ! "/" chuò “andare” # sh#u “testa” “via, percorso, metodo” “solco, guida, discorso” ASSOLUTO !"#$%&'(! Il Maestro disse: “Col disciplinare se stessi e ritornando alle antiche norme rituali si perviene alla benevolenza…” !"#$! !!%! &#'!(!) +,-./0123456789:;<=68>?.@/A -B/123BCDE<FG8>?B@/AH!"HIJKHLL Fan Chi domandò in che cosa consistesse la sapienza. Il Maestro disse: “Dedicarsi a ciò che è giusto per il popolo e manifestare riverenza verso gli spiriti pur tenendoli a debita distanza può dirsi sapienza”. Fan Chi domandò in che cosa consistesse ren. Il Maestro replicò: “Far tesoro delle difficoltà che si affrontano può dirsi ‘ren’”. BH!Hy$u#MN#) Y!u 1. a. Chagrin; tristesse; mélancolie. Triste; mélancolique; désolé. Souffrir; être affligé. b. Cause de chagrin; malheur; maladie. 2. a. Deuil de son père ou de sa mère. b. Ds}~d"ng y!u Observer le deuil de; être en deuil. 3. (Méd. chin. trad.) a. Accablement, peine, chagrin : l’un des sept sentiments liés au poumon. b. Obstruction des activités et circulation d’un organe, induisant un sentiment d’oppression, voire de dépression. 4. :: • y!u a. Bon; excellent; doux; indulgent. b. Se moquer de; maltraiter. 5. N. f. (RICCI) 0123.CSb8BCSM8cCST/A^_HJ`KHLd Il Maestro disse: “Il sapiente è privo di dubbi, l’uomo dotato di benevolenza è senza assilli e l’audace è senza timori”. OPQ-R0/ 0123R0SMST/A 123SMST8U?6R0VWXA 0123YZS[8\]M]TXA^_H`JJKHa Siam Niu domandò come fosse l’uomo nobile d’animo. Il Maestro rispose: “L’uomo nobile d’animo è senza assilli e senza timori”. “Non avere assilli né timori è quel che contraddistigue l’uomo nobile d’animo?” Il Maestro rispose: “Se guardando in se stesso, non trova alcunché di malato (“cui provare vergogna”), perché avere assilli o timori?” !"#$%&'()*&'+),-./012 %&'3)*&'4)5067892 LY 2.3 Il Maestro disse: “Se si governa con le leggi e si mantiene l’ordine infliggendo punizioni, il popolo cercherà di evitarle ma non proverà alcun senso di vergogna. Ma se si governa con l’eccellenza morale e si mantiene l’ordine mediante l’osservanza delle norme rituali, allora nel popolo si radicheranno senso di vergogna e disciplina”. II Zilu chiese: “Il Signore di Wei vi attende per affidarvi un incarico di governo: che cosa farete dapprima?” Il Maestro rispose: “Indubbiamente restituirò ai nomi il loro significato!. “Come siete astratto! – osservò Zilu. – Cosa vuol dire restituire ai nomi il loro significato?” Il Maestro disse: “Quanto sei incolto, Zilu! L’uomo nobile d’animo preferisce tacere su questioni che ignora! Se ai nomi non è conferito il loro significato, il discorso è incoerente e, se il discorso è incoerente, non si perviene a nulla; se non si perviene a nulla, le antiche norme rituali e la musica non fioriscono; se le antiche normi rituali non fioriscono, leggi e punizioni non si applicano correttamente; se leggi e punizioni non si applicano correttamente, il popolo non sa dove poggiare mani e piedi. Perciò, quando un uomo nobile d’animo fissa per una cosa un nome, tale nome può essere certamente pronunciato e, se pronunciato, tradursi in azione. Ecco perché nell’esprimersi egli è prudente”. (Dialoghi, 13/3, tr. T. Lippiello, Einaudi 2003, p. 147) $%&'()*+$,-./$01234$&'(56789:4$%&'(; <=/$>?6:1@734$&'(A=/B6:*$C@DEF/GHI6J 8E7/KLEMNLEM/KOEPNOEP/KQRESNQRES/KTU EVNTUEV/KWXDYZ[J\*$8>5]L6/L>5]^6J*$C @L/XD_,`a:4 "Rettificazione dei nomi (zheng ming 78) Il duca Jing di Qi interrogò Confucio sull’arte del governo. Confucio disse: “Che il sovrano agisca da sovrano, il ministro da ministro, il padre da padre e il figlio da figlio!. “Giusto! – esclamò il duca. – In verità, se il sovrano non governasse, se il ministro non svolgesse le funzioni di ministro, se il padre non agisse da padre e il figlio non agisse da figlio, quand’anche vi fossero cereali in abbondanza, riusciremmo forse a mangiare?” (Dialoghi, 12/11, tr. T. Lippiello, Einaudi 2003, p. 139) bcde.Cf$/f$g&'(**hiihjjh$$J4d&'(k=:lI *E*/iEihjEjh$E$/m;n/op,qr34 1) Che il sovrano agisca da sovrano… 2) Si definisca “sovrano” (solo) chi si comporta da sovrano… 1) esovrano” * (jun, soggetto) + “governare” * (jun, verbo “agire da sovrano, governare”) #definire/considerare/chiamare ‘sovrano’ ” * (jun, verbo) + echi agisce da sovrano, l’agire da sovrano” * (jun, oggetto) 2) ming f “chiamare, nominare” ming g “ordinare, decretare” ling h “causare, comandare” (gh) valenze di ming f: descrittiva prescrittiva operativa “La persona esemplare ha piena consapevolezza di ciò che è appropriato (yi 7), la persona rozza comprende solo il proprio interesse (li i)”. (7/4/16) yi 7 “appropiatezza giustizia” morale, Yang “capra, montone” + Wo “io, noi” Citazioni dai Dialoghi di Confucio (Lunyu) “Dedicarsi con il massimo impegno a ciò che è giusto per la gente e tenere a debita distanza, pur rispettandoli, spiriti (gui) e divinità (shen), è indice di saggezza”. (11/6/22) Disse Confucio a Jilu: “Se non sei ancora in grado di servire gli uomini, come potresti mai servire gli spiriti? [...] Se non hai compreso appieno la vita, come potresti comprendere la morte?” (20/11/12) “Trasmetto, non creo; credo negli antichi e li apprezzo”. (11/7/1) “I Zhou hanno avuto come modelli le due dinastie precedenti. Quant’era splendida la loro cultura! Io seguo i Zhou”. (5/3/14) “Solo chi comprende a fondo il nuovo sulla base di un’attenta analisi di quanto è già noto può diventare un Maestro”. (3/2/11) Il Maestro disse: “È l’uomo che può rendere grande la Via (dao), non la Via che rende grande l’uomo”. (35/15/29) “Quando si fa ricorso alle norme rituali, è all’armonia che va attribuita l’importanza maggiore”. (2/1/12) “Studiare senza riflettere crea solo sconcerto; riflettere senza studiare è pericoloso”. (3/2/15). “Una volta ho trascorso un giorno intero senza mangiare e una notte intera senza dormire per rimanere a riflettere, ma non mi è stato di aiuto alcuno. Molto meglio allora dedicarsi allo studio”. (32/15/31) Zigong chiese: “Esiste un’unica parola che possa guidare la condotta dell’uomo per l’intero arco della vita?” Confucio rispose: “Ci sarebbe shu (reciprocità): non imporre agli altri ciò che non desidereresti per te stesso”. (32/15/24) “La persona virtuosa, desiderando dare un assetto stabile a se stesso, aiuta gli altri a essere stabili; desiderando far progredire se stesso, aiuta gli altri a progredire. La capacità di considerare se stessi come metro di valutazione per gli altri può essere definito ‘metodo del ren’”. (11/6/30) “La persona esemplare ha piena consapevolezza di ciò che è appropriato, la persona rozza comprende solo il proprio interesse”. (7/4/16) “Nell’attività pubblica, comportati sempre come se fossi in presenza di un ospite di riguardo; tratta gli altri come se stessi celebrando una cerimonia della massima importanza; non imporre agli altri ciò che non vorresti ti fosse imposto [...]”. (22/12/2) “Se non si studiano le tradizionali norme rituali non vi saranno le condizioni necessarie per dare un assetto stabile alla propria persona”. (34/16/13) “Disciplinare se stessi e ritornare alle tradizionali norme rituali: così si diventa persone di grande virtù! Se per un solo giorno tutti disciplinassero se stessi e tornassero alle tradizionali norme rituali, allora il mondo intero ritroverebbe la virtù. Diventare una persona di grande virtù dipende solo da noi stessi, non certo dagli altri”. Chiese Yan Yuan: “Potrei avere maggiori ragguagli?” Confucio rispose: “Non guardare se è contrario alle tradizionali norme rituali, non ascoltare se è contrario alle tradizionali norme rituali, non dire ciò che è contrario alle tradizionali norme rituali, non fare alcunché sia contrario alle tradizionali norme rituali”. (22/12/1) • Il Maestro disse: “La persona esemplare preferisce essere lenta nell’esprimersi e diligente nell’agire.” ( Confucio, D ialoghi 2.24) • Il Maestro disse: “Osserva le sue azioni, analizza le sue motivazioni, considera quel che lo appaga. Come potrebbe dunque un uomo celare il proprio carattere?” (Confucio, Dialoghi, 2.10) Zigong domandò come fosse la persona esmplare: Il Maestro rispose: “Prima mette in pratica quanto sta per dire e poi si esprime” (Confucio, Dialoghi 2.13) xue j “Studiare senza riflettere crea solo sconcerto; riflettere senza studiare è pericoloso”. (3/2/15). “Una volta ho trascorso un giorno intero senza mangiare e una notte intera senza dormire per rimanere a riflettere, ma non mi è stato di aiuto alcuno. Molto meglio allora dedicarsi allo studio”. (32/15/31) “Nell’attività pubblica, comportati sempre come se fossi in presenza di un ospite di riguardo; tratta gli altri come se stessi celebrando una cerimonia della massima importanza; non imporre agli altri ciò che non vorresti ti fosse imposto [...]”. (22/12/2) Zigong chiese: “Esiste un’unica parola che possa guidare la condotta dell’uomo per l’intero arco della vita?” Confucio rispose: “Ci sarebbe shu (reciprocità): non imporre agli altri ciò che non desidereresti per te stesso”. (32/15/24) shu k 0123lmno<pqj8rm<s8tm<Sb8om <.ug8vm<wx8ym<z{|}~S•€/A N!"HL•a‚ Il Maestro disse: “A quindici anni ero dedito allo studio, a trenta ero saldo (nell’osservanza delle norme rituali), a quaranta non avevo più dubbi, a cinquanta compresi il Decreto Celeste, a sessanta sapevo ascoltare e a settanta seguivo gli impulsi del mio cuore senza incorrere in trasgressioni”. 0123ƒ„…†8‡„=†/A eGli Uomini sono simili per natura, ma nella vita quotidiana assai diversi” HHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHN!"Hˆ‰•L‚ Mengzi Š0 (IV sec. a.C.) ƒ‹ “la natura umana è ‘buona’” Xunzi Œ0 (III sec. a.C.) ƒ• “la natura umana è ‘malvagia’”