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mediare NUMERO 2 - MARZO 2011 PERIODICO UFFICIALE F.I.M.A.A. ITALIA F.I.M.A.A. C ONFCOMMERCI O ATTUALITÀ AMBIENTE A MISURA DI DISABILE IMPRESE PER L’ITALIA Trimestrale - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NE/TN - Contiene I.P. MERCATO FOCUS LIGURIA E STOCk IMMOBILIARE DEL NORD ITALIA TREND I VICINI DI CASA GLI SCEGLI CON STREETADVISOR SERVIZI NUOVO SISTEMA FIMAANETWORk.IT da seNsaLi a mediaTOri Fimaa FesTeGGia i 150 aNNi deLL’UNiTÀ d’iTaLia FaCeNdO UN eXCUrsUs deLLa PrOFessiONe 150 1861-2011 MELINDA SI FA IN 5 PER PIACERTI SEMPRE DI PIÙ. 5 sono le varietà di mele che Melinda coltiva e seleziona per te in Val di Non: Golden, Stark, Renetta, le uniche D.O.P. italiane e in più Gala e Fuji, le nuove mele di montagna. Per soddisfare ogni gusto. E ricorda: 5 sono anche le porzioni giornaliere di frutta e verdura consigliate per il tuo benessere. Perché ogni momento abbia la sua Melinda. Melinda®. Mi piaci di più. Scarica gratuitamente la brochure “Il Buono che fa Bene” su www.melinda.it o chiamaci al Numero Verde 800-929272. Periodico ufficiale f.i.m.a.a. Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari Federazione fondata nel 1956 Numero 2 - Marzo 2011 Direttore responsabile Paolo Curcu [email protected] Consulente editoriale Francesca Negri Proprietà FIMAA Servizi S.r.l. Segreteria di redazione Fimaa Servizi Via Properzio, 5 - 00193 ROMA Tel. 06.68308146 - Fax 06.68212044 [email protected] - www.fimaaservizi.it Comitato di redazione Giovanni Acampora Valerio ANGELETTI Rossano ASCIOLLA Alessandro GABRIELE Daniele MAMMANI Antonino Nicolosi Piero NINNO Italo Paccoi Giovanni PANTANELLA Paolo PESANDO Severino Rigotti Coordinatore comitato di redazione Piero NINNO Hanno collaborato Peppe ACQUATA Massimo CURATOLO Mauro DANIELLI Fabrizio FRANCAVIGLIA Cleo FUENTES Francesca NEGRI Enrico NICOLI Antonino NICOLOSI Pietro ZANELLI Impaginazione Gianfranco Rizzoli Progetto grafico Fabio Monauni Concessionaria esclusiva di pubblicità Curcu & Genovese Associati s.r.l. Trento Via Ghiaie, 15 - Italy tel. +39 0461 362122 - fax +39 0461 362170 [email protected] Stampa Tipolitografia Alcione - Lavis (TN) Iscirizione al Tribunale Civile di Roma n. 366/2010 del 17/09/2010 MARZO EDITORIAL mediare Banche e assicurazioni: italiani in crisi di fiducia I n tempi di crisi economica e di recessione è normale attendersi una discesa della popolarità della banche. Se ciò è vero in assoluto, la gravità della crisi che ha caratterizzato la fine del primo decennio del XXI secolo giustifica un calo di fiducia senza precedenti negli istituti bancari, la cui propensione speculativa ha contribuito ad innescare un crollo finanziario che non ha tardato a far sentire i propri effetti sull’economia reale di tutti i paesi più avanzati. Eppure, rispetto agli altri paesi, in Italia l’intervento pubblico a favore delle banche è stato meno pesante, con esborsi di capitale, attraverso i cosiddetti Tremonti bond, per poco più di 4 miliardi di euro. Il nostro sistema bancario è infatti uscito sostanzialmente indenne dal terremoto che ha sconvolto la finanza globale e gli istituti italiani si rivelano relativamente protetti anche davanti al pericolo default dei debiti sovrani che agita oggi Borse e investitori, proprio perché tra i meno esposti in Europa sui mercati esteri. Nonostante questi punti di forza, le banche italiane non sembrano tuttavia godere di grande credito presso i cittadini: per il secondo anno la rilevazione dell’Eurispes fotografa un risparmiatore molto scettico e disincantato rispetto alla capacità delle banche di farsi carico delle necessità delle famiglie, delle imprese e più in generale della crescita dell’economia nazionale. Intervistati sulla situazione economica individuale dell’ultimo anno, la maggioranza assoluta (57,3%) del campione utilizzato dall’Eurispes per la 29esima edizione del ”Rapporto Italia 2011” ha indicato un peggioramento: grave nel 23,9% dei casi o lieve nel 33,4%. Rispetto ad un anno fa, il numero dei pessimisti ha subìto una lieve contrazione, pari a 2 punti percentuali; della stessa entità si è rivelata tuttavia la crescita di quanti hanno dichiarato un miglioramento (passati dal 6,9% all’8,8%), mentre è rimasto sostanzialmente stabile il dato relativo a quanti ritengono invariata la propria posizione economica (33,2% contro il 32,9% del 2010). La necessità di chiedere un prestito bancario registra una lieve contrazione rispetto ai dati del 2010: se un anno fa il 34,2% del campione aveva infatti espresso questo bisogno, per il 2011 la percentuale si ferma al 29,5%, contro il 70,5% che dichiara di non aver avuto tale esigenza. Tuttavia, se si analizza il motivo (per questa domanda era possibile più di una risposta) per cui è stato richiesto il prestito, emerge una sensibile contrazione di quanti hanno deciso di accendere un mutuo per l’acquisto di una casa, che in un anno passano dal 47,7% al 40,3%. Ora il sistema bancario assicura la riapertura delle borse per dare un aiuto concreto al rilancio economico di tutti i settori. Un’azione quanto mai auspicabile. ITALIA F.I.M.A.A. Socio effettivo C ONFCOMMERCI O IMPRESE PER L’ITALIA mediare 1 GIOCA ONLINE SU www.casinocampione.it DOVE VA IL DIVERTIMENTO. Chi sa cos’è il vero divertimento prima o poi ci arriva. Il Casinó Campione d’Italia, mix perfetto di gioco, cultura ed evasione, è la nuova formula del piacere. Entrate. Vivrete gli spazi di design, le sale, i ristoranti e tutta la bellezza del lago. Una volta fuori, lo spettacolo continua sul sito. Gioca online su www.casinocampione.it. sommario MARZO PIANO CASA… L’INCOMPRESO.......................... pag.10 UN SONDAGGIO DI NOMISMA RILEVA CHE UN TERZO DEGLI ITALIANI NON HA CAPITO LA MANOVRA PIANO CASA FOTOGRAFIA DELLA MEDIAZIONE.................... pag.12 ECCO I RISULTATI DELLA RICERCA FIMAA, CONDOTTA DALLO STUDIO LASCAR DOVE COMPRARE CASA? TI AIUTA STREETADVISOR................................................... pag.16 ECCO UNA DELLE NOVITà DEL WEB PER SCEGLIERE IL POSTO GIUSTO DOVE VIVERE Lo stock immobiliare del NORD Italia................................................................. pag.20 Una lettura meditata dello stock, a dettaglio provinciale e comunale DA SENSALI A MEDIATORI FIMAA FESTEGGIA I 150 ANNI DELL’UNITà D’ITALIA FACENDO UN EXCURSUS DELLA PROFESSIONE DI MEDIATORE CHE HA UNA STORIA Più CHE MILLENARIA pag.4 FOCUS LIGURIA..................................................................... pag.40 CONTRATTO DI RETE......................................................... pag.24 ecco tutte le novità di questa nuova figura, che ha la principale funzione di creare regole dispositive La nuova MEDIAZIONE CIVILE e COMMERCIALE....................................................................... pag.46 Le spese di Rappresentanza............................. pag.48 FIMAA NEWS Etica e morale o ipocrisia e moralismo?.................................. pag.29 RIFORMA DELLA DISCIPLINA DEL CREDITO AL CONSUMO................................................ pag.32 FIMAA È SOCIO FONDATORE DEL NUOVO CEPI............................................................................. pag.34 AMBIENTI A MISURA DI DISABILE........................ pag.36 ritorno al futuro LE BANCHE RICOMINCIANO AD APRIRE I CORDONI DELLA BORSA PER ALIMENTARE IL MERCATO DEI MUTUI, FONDAMENTALI PER IL FUTURO ECONOMICO DEL PAESE pag.30 STILE MEDITERRANEO PER HEIDI E SEAL LA TOP MODEL E IL CANTANTE COMPRANO CASA A LOS ANGELES. CON TANTO DI SPA E CAMINO DI NAPOLEONE pag. 18 INFORMATION TECNOLOGY...................................... pag.50 I SERVIZI FIMAA...................................................................... pag.53 I mediatori merceologici................................. pag.54 LE PROPOSTE EDITORIALI............................................. pag.55 Convegni FIMAA.............................................................. pag.56 F.I.M.A.A. mediare 3 DA SENSALI A MEDIATORI FIMAA FESTEGGIA I 150 ANNI DELL’UNITà D’ITALIA FACENDO UN EXCURSUS DELLA PROFESSIONE DI MEDIATORE. CHE HA UNA STORIA Più CHE MILLENARIA 4 mediare di Francesca Negri, Fabrizio Francaviglia Docente di diritto e scrittore e Antonino Nicolosi Presidente FIMAA Sicilia O ggi si chiamano mediatori. Un tempo erano i sensali. Il sensale, una tra le più antiche figure professionali della storia dell’uomo, era già conosciuto dai persiani e dagli arabi dove rispettivamente era denominato “sapsar” e “simsar”, mentre nell’antica Grecia la figura del sensale era conosciuta con il termine proxenètes, dal quale trae origine la parola “proxenèta”, utilizzata sia in epoca romana che nel periodo medievale. Inizialmente la sua funzione consisteva nel mettere in contatto persone del luogo per soddisfare esigenze anche diverse da quelle di carattere commerciale. Infatti, nell’antica Roma il “proxenèta” assunse la figura di “intermediario di matrimoni” e di “conciliatore di dissidi familiari”. Solo successivamente, grazie allo sviluppo dell’impero romano, la sua figura assunse la più importante funzione di “mediatore in affari commerciali”. Già ai tempi dei Romani la figura del proxenèta era giuridicamente conosciuta e codificata: a testimoniarlo è il Corpus Iuris Civilis o Corpus Iuris Iustinianeum. Dovranno trascorrere circa settecento anni, però, per trovare con la nascita dei Comuni nuovi riferimenti giuridici relativi alla figura e alle attività del sensale, la cui opera, grazie al rapido incremento dei commerci, divenne utile ad agevolare le contrattazioni assumendo in molti casi la funzione di pubblico ufficiale. Tra le molteplici funzioni svolte dal sensale, due, per la loro particolarità, meritano di essere ricordate: il sensale di scommesse, il quale raccoglieva a Firenze le scommesse sul nominativo di colui che sarebbe stato eletto Papa o Cardinale, e il sensale di prodotti farmaceutici. Ma non solo. A Roma, ad esempio, esisteva un sensale chiamato “Sensale di Nostro Signore”, la cui funzione era quella di assaggiare e di acquistare, prima di qualsiasi altro acquirente, il vino destinato al Palazzo Apostolico che, trasportato con le barche lungo il fiume Tevere, veniva venduto ai Porti di Ripa e Ripetta. 150 1861-2011 LE ORIGINI Già la stessa etimologia del termine dall’arabo simsar (con lo stesso significato di mediatore) ci dice che la figura specifica, se non proprio le funzioni, furono introdotte nell’Italia meridionale con la conquista araba tra il 600 e l’800 d.C. Non è che prima non esistesse tale funzione, ma essa era ricondotta dalla tradizione giuridica romana alla figura più generale del procurator. Come appare immediatamente visibile, le due figure sono assolutamente differenti anche se, nella pratica e nella teoria, le sovrapposizioni non dovevano mancare. Mentre il procurator dello ius civile è l’alter ego di una parte, il IL SISTEMA TAVOLARE O DEL LIBRO FONDIARIO di Flavio Margonari Conservatore del Tavolare del Trentino Alto Adige L e origini del sistema tavolare si fanno risalire all’antico istituto delle “Landtafeln” operante fin dalla prima metà del XIV secolo in una parte dei territori della monarchia asburgica, e precisamente nella Boemia, nella Moravia e nella Slesia settentrionale. Le “Landtafeln” o “tabulae terrae“, da cui appunto deriva il termine tavolare, rappresentarono una disciplina unitaria dettata con riguardo all’aspetto dell’acquisto della proprietà fondiaria, specificamente ispirata al principio secondo cui i diritti reali immobiliari non si acquistano se non a seguito dell’avvenuto espletamento della relativa formalità pubblicitaria, risolventesi nella fattispecie nell’effettuazione dell’iscrizione in particolari libri pubblici. Le iscrizioni in tali libri pubblici non erano dunque destinate a spiegare effetto a livello unicamente probatorio, ma piuttosto a quello sostanziale producendo le loro effettuazioni una efficacia di tipo costitutivo così da arrivare a riconoscere che quanto fosse emerso dal pubblico registro fosse verità incontestabile e l’ignoranza intorno al suo contenuto risultasse del tutto irrilevante. Le evoluzioni successive che il sitema originario conobbe conseguirono all’emanazione di una serie di provvedimenti normativi, di cui pare il caso di citare quelli di Ferdinando II del 1627 per la Boemia e del 1628 per la Moravia, costituenti altrettante occasioni di perfezionamento e affinamento dei principi informatori mediare 5 simsar invece lavorava per sé: era cioè un libero professionista. Durante il primo Medioevo, caratterizzato da sconvolgimenti politici di varia entità e dal consolidarsi dei regni romanobarbarici, non abbiamo nulla di certo sulla figura del sensale, perché per natura è vincolata allo sviluppo dei commerci ed al livello di benessere e, quindi, necessita di un quadro di riferimento “politico” di stabilità e sviluppo. Tale quadro si viene a presentare nell’Italia dell’anno Mille con la nascita del libero Comune. I liberi Comuni, infatti, legavano la loro speranza di crescita, economica e dunque politica, allo sviluppo delle attività commerciali. In tale quadro di favore per le attività commerciali si svilupparono anche quelle ausiliarie del commercio, come appunto quella del sensale - denominazione che già possiamo considerare acquisita dall’anno Mille in poi - che, come del sistema e quindi la fondamentale Patente Sovrana del 22 aprile 1794 che, con l’introduzione dell’“Hauptbuch” (Registro principale) organizzato come sistema di fogli facenti riferimento diretto all’immobile, avrebbe segnato il momento dell’abbandono dell’impostazione del sistema su base personale ed il passaggio a quella a base reale. Di certo la tappa fondamentale successiva fu quindi rappresentata dall’opzione del legislatore del Codice Universale austriaco del 1811, entrato in vigore il primo gennaio del 1812, di estendere il sistema tavolare all’intero territorio della monarchia. 6 mediare tutti gli aspetti della vita comunale, inizia ad essere puntualmente regolata dalle norme degli Statuti delle corporazioni e civici. Il Medioevo ha due caratteristiche mentalità, che si riverberano in tutte le sue manifestazioni e sono diametralmente opposte tra loro: da un lato la mentalità universalistica propria della Chiesa di Roma, mutuata dall’Impero Romano, dall’altra una mentalità assolutamente particolaristica che è alla base dell’Idea di libero Comune e che all’interno di questo crea le corporazioni come parti costitutive del Comune stesso. In questo ordine di idee la figura del sensale è inizialmente normata dagli Statuti della corporazione dei mercanti, della quale fa parte di diritto, poi, con l’assorbimento delle corporazioni all’interno della vita pubblica del Comune, dagli Statuti comunali stessi. Nel periodo comunale l’importanza dei sensali è tale che il loro collegio è numerus clausus e ad esso si accede solo essendo in possesso di particolari requisiti sia civili che morali. Ad esempio, gli Statuti di mercanzia più antichi pervenutici specificano che il sensale deve essere di elevate doti morali, Ciò avrebbe determinato la progressiva soppressione degli altri sistemi di pubblicità immobiliare anteriormente vigenti, come, ad esempio, per quanto riguarda la realtà della regione Trentino Alto Adige, il sistema del libro copiale (Verfachbuch) in provincia di Bolzano e dell’archiviazione in provincia di Trento, che si risolvevano in mere raccolte di documenti, pur sempre ad effetto costitutivo, ordinati secondo i nomi delle parti che li avevano posti in essere. Avrebbe poi fatto seguito, da una parte la legge 25 luglio 1871 Bli n.95 che dettò la normativa unificata in materia di organizzazione e tenuta dei libri fondiari e quindi la legge 25 luglio 1871 n.96, che può essere considerata a tutti gli effetti la legge cornice in materia di impianto del Libro fondiario a cui avrebbero dovuto far riferimento le successive leggi provinciali. Avendo solo riguardo ai territori italiani già facenti parte dell’impero asburgico è da ricordare la legge d’impianto per la Contea Principesca del Tirolo Vorarlberg, di cui all’epoca erano parte integran- che non può essere stato dichiarato mai fallito e che, anche se figlio di sensale, deve dare prova delle sue qualità morali e professionali pena l’espulsione dalla corporazione cui appartiene. Proprio questa severità fa capire la posizione del sensale nella società del suo tempo: una figura degna di particolare fiducia e, come teste in giudizio, la sua deposizione era assistita da fede privilegiata tanto che, a differenza di altre figure professionali, non poteva essere sottoposto a tortura nel caso di deposizione in un procedimento criminale. A causa della struttura della società medioevale, il campo di azione del sensale, che poi lo rese famoso in letteratura e musica e ne tramandò in modo imperituro il nome, fu quella di procacciatore di matrimoni, attività nella quale erano esaltate le doti professionali: il sensale doveva avere una qualità non comune, quella di essere riservato, discreto, doveva tener conto della suscettibilità umana in tutti i risvolti di natura psicologica ed emotiva, insomma aveva il compito di favorire il matrimonio combinato, ma senza far apparire gli interessi nascosti. Neppure l’agente delle tasse era aggiornato, come il sensale, sulla consistenza patrimoniale di certe famiglie. Il giovedì prima del matrimonio i parenti erano invitati alla casa degli sposi per ispezionare i regali, ma soprattutto la consistenza del corredo e, perché no, anche la carta dotale, dalla quale si rilevava, non solo la quantità dei beni, ma anche se la disponibilità del patrimonio era dal “primo giorno” e libera da vincoli. Questa attività richiedeva doti non comuni al sensale che avesse deciso di esercitarla. Il fatto poi che tale attività fosse disciplinata abbastanza rigorosamente aveva un suo ragionevole fondamento. Con il tramonto del periodo medioevale la professione del sensale non tramontò, anzi, trovò nuova linfa negli Stati italiani pre unitari, i quali, nel riadattare per i propri usi e tradizioni il Code Napoleon, dettarono nuove norme sulla professione del sensale. A titolo di esempio riportiamo alcune norme tratte dal “Codice per lo regno delle due Sicilie” del 1819: gli art.70/86, che disciplinavano proprio le professioni di agente di cambio e di sensale di commercio, di noli marittimi e terrestri e di assicurazioni; l’art.70 che stabiliva che il sen- te gli interi territori del Trentino e dell’Alto Adige, e quelli dei Comuni di Pedemonte in Provincia di Vicenza, di Magasa e Valvestino in Provincia di Brescia e di Cortina D’Ampezzo in Provincia di Belluno, 17 marzo 1897 B.L.P. n. 9 ed il relativo regolamento di esecuzione. Tale legge avrebbe dovuto regolare anche l’impianto dei Comuni di Pieve di Livinallongo e di Colle di Santa Lucia, sempre in Provincia di Belluno, che pure non fu mai realizzato, tant’è che a tutt’oggi vige ancora, in maniera assolutamente eccezionale, il vecchio sistema dell’archiviazione, mai soppiantato. Per quanto riguarda i territori retti a regime tavolare della regione Friuli Venezia Giulia sono da ricordare: la legge provinciale della Carinzia del 2 giugno 1874 B.L.P. n. 91 per il territorio del tarvisiano, mentre per il goriziano è da citare la legge provinciale per la Contea Principesca di Gorizia e Gradisca del 5 novembre 1874 B.L.P. n.2 che in quelle terre avrebbe condotto al superamento del precedente sistema tavolare ante litteram degli “Offizi di intavolazione” gia in vigore dal 1761. Un discorso a parte merita poi la particolare vicenda di 150 1861-2011 sale fosse nominato dal Governo su proposta della Camera di Commercio del luogo; l’art. 71 che sanciva che solo sensali ed agenti di cambio potessero trattare la negoziazione di effetti pubblici e di tutti gli altri effetti che potessero essere iscritti nelle liste mercantili, ad essi era esclusivamente riservato il diritto di trattare la vendita ed il commercio di materie metalliche; l’art.72 che determinava che in tutti i luoghi fossero presenti sensali; l’art.73 che imponeva che essi soli, unitamente agli agenti di cambio, esercitassero la senseria delle materie metalliche; l’art.74 che essi “…in concorrenza coi notai…” stendessero polizze assicurative e contratti e ne attestassero con la loro Trieste ove pure a far data dal 1772 era in vigore un sistema pubblicitario immobiliare ascrivibile al novero dei sistemi di tipo tavolare: l’“Ufficio di intavolazione”. Impiantato originariamente su base personale nel 1803il sistema triestino sarebbe stato riorganizzato su base reale attraverso l’incrocio dei dati del numero della partita tavolare dell’edificio e del numero civico dello stesso. Di tale sistema sono rimasti in vigore i libri maestri di taluni edifici del c.d. “Borgo teresiano” nucleo centrale del centro storico della città di Trieste. Per il resto del territorio l’impianto del libro fondiario su base reale ( mappa franceschina) sarebbe avenuta tra il 1826 e il 1835 Alla decisione di mantenere in vigore il sistema di pubblicità immobiliare di tipo tavolare di matrice austriaca da parte del legislatore con R.D. 4 novembre 1928 n.2325 fece seguito l’emanazione del R.D. 27 marzo 1929 n. 499 con cui si provvide ad introdurre nell’Ordinamento giuridico italiano i principi fondamentali del sistema all’epoca contenuti nei paragrafi del Codice Universale austriaco e a coordinare le norme del corpo normativo tavolare con quelle dell’Ordinamento giuridico italiano stesso. mediare 7 firma la veridicità oltre a determinare i premi per i viaggi per mare e per terra; gli art.75,76,77 che elencavano i loro compiti specifici nei vari campi del commerci. E ancora più importanti erano gli art.78/86, secondo i quali per svolgere la professione di sensale occorreva un’apposita autorizzazione governativa, non poteva essere sensale chi fosse stato dichiarato fallito, i sensali non potevano agire in conflitto d’interessi, dovevano tenere dei registri appositamente vidimati e firmati dall’Autorità governativa ed erano obbligati ad esibirli ad ogni richiesta dei giudici o degli arbitri e delle parti; non potevano formare tra di loro o per mezzo di prestanome società commerciali o bancarie e non potevano né agire né vendere alcunché a coloro il cui fallimento fosse stato già conosciuto. Ogni violazione delle regole era punita con l’espulsione dalla categoria e con severe pene pe- I PRINCIPI INFORMATORI DEL SISTEMA TAVOLARE “Fino a nuove disposizioni di carattere generale, per la pubblicità dei diritti sui beni immobili è mantenuto in vigore il sistema dei libri fondiari. Con separato provvedimento sarà proceduto alla revisione delle leggi che regolano i libri fondiari e al coordinamento delle disposizioni del codice con dette leggi”. Così statuì il legislatore italiano col regio decreto 4 novembre 1928, n. 2325 in occasione dell’estensione alle c.d. “terre redente” dei codici civile, di commercio e di procedura civile, dettando in tal modo quello che può essere definito l’atto di nascita del diritto tavolare italiano. Venne così singolarmente a crearsi all’interno dell’Ordinamento giuridico italiano una eccezionale situazione di convivenza di due sistemi tra loro diversi anche se destinati a soddisfare la medesima esigenza di pubblicità nel settore immobiliare. Specificamente per il legislatore patrio si trattava di recepire nel proprio ordinamento giuridico il corpo normativo tavolare austriaco precisamente costituito in parte da norme contenute nei paragrafi del Codice civile universale e parte delle norme contenute in una serie di leggi speciali 8 mediare cuniarie. Da tali norme emerge il quadro di una professione importante e delicata per la comunità e pertanto adeguatamente regolamentata, tutelata ed all’occorrenza punita. Ancora, la Gazzetta Ufficiale del Regno di Napoli porta negli anni 1820 e seguenti l’istituzione e la destinazione di sensali presso l’istituita Camera di Commercio di Palermo (1820) e Foggia, mentre nel 1823 viene pubblicato il divieto di essere membri di una Camera di Commercio per padre e figlio, e nel 1826 risulta istituito il Tribunale di Commercio di Napoli presso la locale Camera di Commercio. Fino al 1857 risultano pubblicati per semestre tutte le variazioni del numero dei sensali autorizzati in ogni località sede di Camera di Commercio e le loro vicende. Non possiamo non notare che tale disciplina era già all’epoca molto moderna e che solo oggi, con la cd “mediazione obbligatoria”, si sta riscoprendo qualcosa di simile ai Tribunali di Commercio del regno di Napoli. DAGLI STATI ITALIANI AL 1866 Con la nascita degli Stati Italiani la legislazione del sensale assunse nei vari Stati delle regole ben precise, a volte molto simili. Nel Regno d’Italia il 17 luglio 1808 “Napoleone, per la Grazia di Dio e per le Costituzioni, l’Imperatore dei Francesi, Re d’Italia e Protettore della Confederazione del Reno” decretò e ordinò l’entrata in vigore a partire dall’1 settembre dello stesso anno del “Codice di Commercio di terra e di mare pel Regno d’Italia”. I sensali vennero divisi in quattro sezioni in funzione dei compiti a loro attribuiti: sensali di mercanzia, di assicurazioni, sensali interpreti e regolatori di bastimenti, sensali di trasporto per terra e per acqua. Nel Regno Lombardo-Veneto, invece, con Dispaccio Aulico del 27 luglio 1824 entrò in vigore il “Codice di Commercio di terra e di mare” che faceva proprio, con alcune variazioni, il Codice Napoleonico. I sensali potevano essere nominati solamente nelle città nelle quali esisteva una Borsa di Commercio, ovvero Milano e Venezia: la nomina era attribuita al governo e il numero era chiuso. I sensali di mercanzie potevano essere 40, numero successivamente aumentato per Venezia a 80 e diminuito a Milano a 36. Nel Regno delle Due Sicilie Ferdi- nando I, il 26 marzo 1819, approvò il “Codice per lo Regno delle Due Sicilie” e anche qui i sensali erano suddivisi secondo i dettami di Napoleone, mentre, nel Granducato di Toscana, la professione era regolata attraverso bandi e provvisioni. Nel Regno Piemontese, che comprendeva anche gli Stati Sardi, troviamo tracce dei primi decreti a partire dal 1615. Successivamente la professione del sensale venne regolata dal “Codice Albertino” del 1842. DAL REGNO D’ITALIA AD OGGI Poi nacque il Codice di Commercio del Regno d’Italia, che andò in esecuzione in tutte le province del Regno a cominciare dall’1 gennaio 1866. I sensali divennero “mediatori” e vennero distinti in due categorie: quelli pubblici, i quali erano muniti di mandato, e i “mediatori in altre specie di mediazione”, ovvero i sensali di merci, di assicurazione, per noleggio navi e quelli per trasporto per terra e acqua. La mediazione era libera, il mediatore doveva iscriversi nei ruoli camerali. Esistevano inoltre degli organi di vigilanza per i pubblici mediatori. Si susseguirono altri Decreti Reali, per poi arrivare alla legge tra cui spiccava quella del 25 luglio 1871 B.L.I. n. 95, e cioè la Legge generale sui libri fondiari. La scelta strategica operata nel senso del mantenimento in vigore nelle cosiddette “nuove province” del sistema pubblicitario immobiliare di tipo tavolare, implicava la necessità di disporre con norme successive la deroga ai principi che stavano a fondamento del diverso sistema della trascrizione già operante nelle vecchie province. Si trattava in buona sostanza di superare sia il principio consensualistico allora contenuto nell’art. 1125 del codice civile italiano del 1865, attualmente contenuto nell’art. 1376 del codice civile in vigore, secondo cui l’acquisto del diritto “nei contratti che hanno per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa determinata, la costituzione o il trasferimento di un diritto reale ovvero il trasferimento di un altro diritto avviene per effetto del consenso delle parti legittimamente manifestato”, che il principio dell’opponibilità della trascrizione di ispirazione francese secondo cui ex-art. 2644 codice civile gli atti traslativi o costitutivi dei diritti reali sui beni immobili “non hanno effetto riguardo ai terzi che a qualunque titolo hanno acquistato diritti sugli immobili in base a un atto trascritto e 150 1861-2011 del 20 marzo 1913 (n.272), che sancì che la professione di mediatore fosse libera e senza necessità di iscrizione ai Ruoli della Camera di Commercio, eccezion fatta per gli agenti di cambio e coloro che svolgevano incarichi pubblici. Novità di questa legge, il fatto che prevedeva la costituzione del “Sindacato dei mediatori”, che aveva compiti di vigilanza delle attività dei sensali e di eventuali denunce di abusi. Nel 1958 venne quindi reintrodotto l’obbligo dell’iscrizione al Ruolo della Camera di Commercio: agli iscritti per la prima volta venne attribuita la qualifica di “agenti di affari in mediazione”. Il resto è attualità che arriva fino ai giorni nostri. iscritto anteriormente alla trascrizione degli atti medesimi. Seguita la trascrizione non può avere effetto contro colui che ha trascritto alcuna trascrizione o iscrizione di diritti acquistati verso il suo autore, quantunque l’acquisto risalga a data anteriore”. Il sistema di pubblicità immobilare del libro fondiario, o tavolare che dir si voglia di matrice austriaca risulta ancora in vigore nei seguenti territori già facenti parte integrante dell’impero asburgico: in Trentino-Alto Adige l’intero territorio delle province di Trento e Bolzano, in Friuli Venezia Giulia l’intero territorio delle provincie di Trieste e Gorizia nonché i territori di quindici comuni amministrativi della provincia di Udine (Aiello del Friuli, Aquileia, Campolongo al Torre, Cervignano del Friuli, Chiopris-Viscone, Fiumicello, Malborghetto-Valpurna, Pontebba, Ruda, San Vito al Torre, Tapogliano, Tarvisio, Terzo d’Aquileia, Villa Vicentina e Visco), in Veneto il territorio di un Comune amministrativo in provincia di Vicenza (Pedemonte) e il territorio di un Comune amministrativo in provincia di Belluno (Cortina d’Ampezzo), in Lombardia il territorio di due Comuni amministrativi in provincia di Brescia (Valvestino e Magasa). mediare 9 PIANO CASA: L’INCOMPRESO UN SONDAGGIO DI NOMISMA RILEVA CHE UN TERZO DEGLI ITALIANI NON HA CAPITO LA MANOVRA di Peppe Acquata S e il Piano casa non ha dato i frutti sperati dal governo, il motivo è semplice: non è stato capito dagli italiani. È questo quanto emerge dai risultati di un recente sondaggio su duemila nuclei familiari effettuato da Nomisma. A quanto pare, un terzo degli italiani non ha capito se la propria abitazione rientrava o meno nella casistica del piano e se questo era quindi applicabile. Il problema in molti casi è stata la conversione del piano a livello regionale, che è arrivata tardi e con una quantità di vincoli tale da rendere di ardua identificazione quali fossero gli interventi possibili, vanificandone, in un certo senso, l’esito. Lo studio di Nomisma era volto a capire quale poteva essere la domanda potenziale del Piano casa: solo il 18,7% delle famiglie intervistate lo riteneva adatto al proprio caso, 10 mediare mentre il 40% era convinto di non essere idoneo. Un dato probabilmente eccessivo, ma che mostra come la complessità della normativa abbia scoraggiato gli utenti finali. Non solo. Dei 4,5 milioni di famiglie che possono ritenere il Piano casa applicabile, solo poco meno della metà erano sono interessate a saperne di più, e appena 800mila si sono dette certe di cogliere l’occasione: si tratta di famiglie di quattro membri, con capo famiglia di età inferiore ai 44 anni, residenti nei Comuni medi del centro-sud, con elevato livello di istruzione e basso reddito, residenti in una casa fino a 120 metri quadri. Del 50% di chi invece potrebbe applicarlo ma non è interessato a farlo, circa il 70% ha rinunciato perché non ne sentiva un effettivo bisogno, mentre per il 30%, circa 650mila famiglie, il problema è stata la mancanza di risorse economiche che un simile intervento avrebbe richiesto. I risultati del sondaggio Nomisma, per quanto potessero sembrare eccessivamente pessimistici rispetto ai 42 miliardi di investimenti attesi dal Cresme al varo della legge, si sono rivelati fin troppo ottimistici: a settembre dello scorso anno, infatti, un’indagine del Sole 24 Ore ha rilevato che le domande totali erano state solo 2700 in 63 delle maggiori città italiane, con una media irrisoria di 42 domande per capoluogo di provincia. Per il 2011 le previsioni parlano di incremento del 2% del settore dell’edilizia legato al Piano casa. Ma il dubbio rimane: le complicazioni normative e la poca chiarezza, affiancata da una scarsa comunicazione, non scoraggeranno anche quest’anno le famiglie italiane? O O SIV I S LU PER ESC A O A RD F I M CO DA AC ATO L PU STI Informazione pubblicitaria FIMAA SERVIZI e DIDIT insieme per offrire a tutti gli associati FIMAA lo strumento più innovativo e performante che il mercato informatico e tecnologico può offrire oggi al settore immobiliare: la vetrina interattiva! Grazie alla convenzione siglata da FIMAA SERVIZI con la società DIDIT, da oggi tutti i soci FIMAA avranno la possibilità di installarne una godendo di condizioni estremamente vantaggiose! La vetrina interattiva, la cui diffusione a livello globale è già divenuta un fenomeno in costante espansione, può essere utilizzata in modo semplice ed intuitivo da tutti i passanti che, oggi più che mai incuriositi dalla novità, saranno fortemente attratti da questo ultramoderno ed efficiente mezzo di comunicazione. 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Inoltre, tutti gli immobili potranno essere archiviati in varie categorie (ad es. a seconda della dimensione, della fascia di prezzo, della zona di riferimento, etc) in modo tale da accelerare la ricerca ed evitare inutili perdite di tempo all’utente. Una volta selezionato l’immobile di interesse, sarà possibile visualizzare la relativa scheda, potendo accedere con estrema facilità a tutte le informazioni disponibili (ad es. le foto, i video, le descrizioni, etc). A questo punto della ricerca, l’utente potrà effettuare un download dei contenuti di maggior interesse, direttamente sul proprio telefonino, grazie alla connessione bluetooth, oppure fornire all’ agenzia un indirizzo e-mail o un recapito telefonico utilizzando una tastiera virtuale che apparirà automaticamente sullo schermo. 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Si tratta, infatti, di cogliere le modalità del disagio e di identificare in quali circostanze di mercato, territoriali e organizzative la crisi si è fatta sentire con maggiore o minore intensità. L’identificazione di queste differenze è uno spiraglio per uscire da una situazione in cui le agenzie immobi- 12 mediare liari sembra debbano vivere passivamente gli andamenti del mercato. È importante invece, porsi da protagonisti, nella convinzione che gli andamenti del mercato immobiliare debbano costituire una “variabile operativa” e non l’ineluttabile destino per l’agenzia immobiliare. Per questo è stata condotta da FIMAA Milano, tramite lo Studio Lascar, una ricerca che aveva due finalità: da un lato fotografare la situazione e gli atteggiamenti degli operatori in termini generali, dall’altro cogliere ed evidenziare le differenze organizzative, operative e strategiche che hanno determinato una diversa reattività alla crisi. Gli associati Fimaa Milano delle province di Milano, Monza e Brianza hanno collaborato in modo massiccio consentendo di lavorare su un campione di circa il 5% (quindi significativo) delle agenzie presenti sul territorio. Seppur localizzati in un area italiana specifica, i dati emersi forniscono una fotografia valida in tutta Italia. In alcuni casi i dati hanno puntualmente rispettato le aspettative o il senso comune, in altri hanno proposto evidenze inaspettate. Un dato che era nelle aspettative è lo scarso numero di addetti per agenzia immobiliare: oltre l’80% è risultato composto da meno di 5 persone (escluso l’eventuale personale di segreteria), mentre solamente l’1,9% è risultato disporre di più di 10 collaboratori con mansioni commerciali. La media complessiva degli addetti con mansioni commerciali è risultata essere di 2,77 persone per agenzia immobiliare. Allineata con la realtà micro-imprenditoriale delle agenzie, è la constatazione che oltre il 63% non ha personale di segreteria e che il lavoro sia svolto in toto dagli agenti e/o funzionari. Ciò è risultato essere in parte determinato dalla crisi, ma anche una scelta organizzativa. A conferma del forte impulso del settore, negli ultimi anni, le agenzie immobiliari con oltre dieci anni di avviamento sono risultate poco meno del 50% e nell’ulteriore segmentazione di questo dato si sono potute riscontrare delle dinamiche relativamente inaspettate. Infatti, si è riscontrata una maggiore concentrazione dei disagi in relazione al mercato, nella fascia delle agenzie con avviamento tra sei e dieci anni. Ciò che ha colpito in modo particolare è la forte differenziazione di strategie e modelli operativi in relazione all’acquisizione. Una ragguardevole percentuale (oltre il 25%) non ha avuto nessuna particolare variazione del numero di immobili in portafoglio, mentre oltre il 30% lo ha ridotto e oltre il 40% l’ha incrementato. Sono evidenti strategie opposte a fronte delle dinamiche del mercato, ma in questo si è notata una prima e apparente contraddittorietà dei dati: le agenzie che avevano avuto un incremento del portafoglio erano anche quelle che più frequentemente rifiutavano di gestire l’immobile a fronte di una La relazioe completa è disponibile su www.fimaamilano.it richiesta eccessiva da parte del proprietario. Si è desunto che queste agenzie abbiano rafforzato l’attività di ricerca e acquisizione immobili al punto di darsi un maggior numero di opportunità di acquisizione. Inoltre quando si è andati ad analizzare ulteriormente questo segmento si è scoperto che queste agenzie avevano un numero di componenti superiore alla media e che erano tra quelle che meglio avevano retto l’impatto con la crisi. mediare 13 dispongono di un esteso portafoglio immobili. Segno, questo, dell’importanza, anzi del valore strategico per la possibilità di concludere affari nell’attuale mercato, di una buona gestione delle richieste la quale è praticabile in modo efficace soltanto accedendo ad un esteso portafoglio immobili. Altra importante discriminante, per la reattività alla crisi, risulta essere la questione della “gestione dell’incarico”. Le agenzie immobiliari con una buona tenuta o addirittura in fase di sviluppo, ma che soprattutto meno frequentemente risultano concedere sconti ai clienti, sono risultate essere Se le concessioni di sconto al cliente sembrano essere diventate una “prassi consolidata” (quasi il 90% delle agenzie fa sconti al clientevenditore o al cliente-acquirente), la dinamica di collaborazione tra le agenzie risulta essere assolutamente rafforzata: oltre il 43% ha incrementato le collaborazioni durante la crisi. Questo aspetto sulle collaborazioni è 14 mediare risultato un tratto discriminante non tanto di per sé quanto per le implicazioni di estensione di portafoglio. Le agenzie immobiliari che risultano aver meglio fronteggiato la crisi (e in una percentuale tra il 9% e il 12% essere in fase di espansione) sono quelle o che hanno una intensa attività di collaborazioni o che – pur non collaborando – quelle che, come prassi operativa, operano per il ribasso in gestione incarico ed evitano di tentare il ribasso in sede di proposta o in scadenza incarico. Di converso quelle più sofferenti sono risultate essere quelle che meno frequentemente tentano il ribasso in gestione incarico e più frequentemente lo tentano in fase di proposta o in scadenza incarico. In ultimo è emersa la necessità di richiamare una maggiore attenzione ai cambiamenti, sia del mercato sia della realtà socio-economica. Se è vero che oltre il 41% ha dichiarato di voler investire sull’agenzia per ottenere migliori risultati in fu- turo, è anche vero che oltre il 36% ha invece dichiarato di voler mantenere tutto inalterato e aspettare che passi la crisi. Il mercato sembra ormai proporre una situazione in cui non è più possibile mantenere una posizione attendista: l’integrazione dei servizi, lo sfruttamento pieno delle nuove tecnologie, lo sviluppo di sinergie operativo-professionali è ormai una condizione di necessità. Questa ricerca sembra essere molto chiara oltre che nel confermare lo stato di disagio della categoria, nel delineare la possibilità di procedure, atteggiamenti e visioni strategiche in grado di offrire risultati e prospettive interessanti anche a fronte di un mercato diverso da quello degli anni passati. mediare 15 DOVE COMPRARE CASA? TI AIUTA STREETADVISOR UN SITO DOVE I CITTADINI RACCONTANO DEI LORO QUARTIERI. ECCO UNA DELLE NOVITà DEL WEB PER SCEGLIERE IL POSTO GIUSTO DOVE VIVERE, MENTRE GLI ITALIANI SONO SEMPRE Più A CACCIA DI SICUREZZA di Enrico Nicoli P arola d’ordine, sicurezza. Secondo i dati della ricerca “Housing Evolution” redatta alcuni mesi fa da Makno, società che da anni opera nel settore dell’abitare e del real estate, la classifica dei criteri di scelta che vengono utilizzati dagli italiani quando devono decidere in quale zona della città sia meglio cercare la loro nuova casa è guidata dalla ricerca di sicurezza. Il fatto che una parte del centro urbano fornisca adeguate caratteristiche di protezione è infatti ritenuto il criterio principale per il 9% degli intervistati, mentre la percentuale dell’8,3% corrisponde sia a 16 mediare quelli che ritengono fondamentale la presenza in quella zona cittadina di collegamenti e trasporti con il resto del tessuto urbano, sia a coloro che ricercano una facilità di parcheggio all’esterno della nuova abitazione. Altri valori importanti sono la vicinanza a parchi e giardini (7,7%), quella al luogo di lavoro (7,5%), alla scuola dei figli (7,3%) e ai servizi commerciali (7,1%). All’ultimo posto c’è invece il principio secondo il quale la nuova abitazione dovrebbe essere vicina al centro (6,8%). Abbinando a questo fattore quello relativo alla volontà di abitare in prossimità di spazi e aree verdi viene naturale concludere che la maggioranza degli italiani che cercano casa in città desiderino stare lontani dalle caotiche aree centrali per recuperare tranquillità e sicurezza nelle aree più periferiche. Per capire meglio in quale zona abitare, lo strumento del momento si chiama Streeadvisor.it, versione Real Estate di Tripadvisor.com, il sito nel quale i vacanzieri di tutto il mondo si scambiano indicazioni sulle destinazioni dei loro viaggi, consigliandosi e sconsigliandosi alberghi e ristoranti, monumenti e punti di interesse di tantissimi luoghi sparsi in tutto il globo. Sull’onda di questa esperienza di condivisione è nato Streetdvisor.com, comunità virtuale che comprende allo stesso tempo un motore di ricerca e un social network e che vuole essere uno strumento a disposizione di chi vuole individuare le migliori località e i più bei quartieri in cui vivere di tutte le città del mondo. Rilasciato recentemente anche nella sua versione italiana, Streetadvisor.it, le informazioni sono scritte e condivise direttamente da chi vive e lavora proprio nelle diverse zone delle città. Cosa volere di più? Magari sapere anche chi potrebbero essere i tuoi futuri vicini di casa. CASE DA SOGNO STILE MEDITERRANEO PER HEIDI E SEAL LA TOP MODEL E IL CANTANTE COMPRANO CASA A LOS ANGELES. CON TANTO DI SPA E CAMINO DI NAPOLEONE 18 mediare di Cleo Fuentes È a Los Angeles che la top mo del Heidi Klum, indimenticabile body di Victoria’s Secret, e suo marito, il cantante Seal, hanno com prato la loro ultima reggia: una tenu ta mozzafiato, in stile mediterraneo, nell’esclusiva zona di Brent wood Countr y Estates, costata 13,4 milioni di dollari (10 milioni di euro). Pigno rata ad un broker all’inizio del 2010, reo di non poter più pagare le rate del faraonico mutuo: così, a giugno scorso è stata messa all’asta, senza nessun successo, e quindi immessa Ecco alcune immagini della villa di Heidi e Seal. Con più di mille metri quadri di superficie, la tenuta dispone di otto stanze da letto, nove bagni, una cucina con camino datato 1603 e un salone con camino che proviene dalla casa di campagna di Napoleone Bonaparte nel mercato immobiliare lo scorso 15 ottobre. Con più di mille metri qua dri di superficie, la tenuta dispone di otto stanze da letto, nove bagni, una cucina con camino datato 1603, una biblioteca affacciata sull’immenso salone che, a quanto si dice, ha tanto di camino che proviene dalla casa di campagna di Napoleone Bonaparte. Non mancano nemmeno una cantina dove custodire i vini, una piscina e la spa. A venderla alla coppia è stata l’agenzia Hilton & Hyland. mediare 19 Lo stock immobiliare del NORD Italia Si conclude l’analisi sulla distribuzione dello stock immobiliare a dettaglio provinciale con riferimento all’Italia del Nord. Lo stock rappresenta il numero di unità immobiliari censite al catasto urbano e una lettura meditata dello stock ci consente di percepire, ancorché con le dovute approssimazioni, non soltanto la dimensione in termini di immobili presenti nel territorio, ma anche la propensione socio economica del territorio analizzato. Un dato immediato che emerge dall’’analisi è rappresentato dall’incidenza preponderante che possiede il capoluogo nei confronti della Regione di appartenenza. Per una migliore lettura delle tabelle si rinvia alle indicazioni già effettuate nell’articolo apparso sul nr. 42 di Mediare di Massimo Curatolo Esperto del mercato immobiliare 20 mediare VAL D’AOSTA PIEMONTE residenziale n. Commerciale n. Terziaria n. Produttiva n. 123.013 8.245 1.853 1.711 LIGURIA Residenziale Commerciale Terziaria Produttiva Provincia Unità immobiliari Unità immobiliari Unità immobiliari Unità immobiliari Asti 128.944 5% 10.223 5% 2.075 5% 3.772 6% Alessandria 278.261 10% 21.422 11% 4.299 11% 7.314 11% Biella 121.310 5% 9.375 5% 2.108 6% 4.021 6% 2009 Residenziale Commerciale Terziaria Produttiva Cuneo 383.669 14% 29.279 15% 2.917 8% 8.445 13% Provincia Unità immobiliari Unità immobiliari Unità immobiliari Unità immobiliari Novara 208.183 8% 15.503 8% 4.193 11% 6.095 10% Torino 1.296.129 49% 88.792 46% 19.208 50% 28.234 44% Genova 546.218 48% 42.081 49% 6.314 47% Vercelli 118.482 4% 9.215 5% 1.742 5% 3.143 5% 1.788 13% Verbania 130.718 5% 9.239 5% 1.730 5% 2.768 4% 11.918 14% 2.309 16% 2.667 20% Savona 251.811 22% 18.397 22% 1.437 10% 2.799 21% TOTALE n. 1.133.086 n. 85.149 n. 14.016 n. 13.568 *HQRYD ,PSHULD 6SH]LD 6DYRQD 193.048 38.272 63.792 UHVLGHQ]LDOH FRPPHUFLDOH WHU]LDULR SURGXWWLYR 7R ULQ R 9H UF HO OL 9H UE DQ LD 142.333 13% 2.665.696 RY DU D Spezia TOTALE 1 1.445 10% & XQ HR 12.753 15% %L HO OD 192.724 17% 8.825 63% $V $O WL HV VD QG ULD Imperia 2009 Destinazione residenziale: la città con più alta presenza di stock UHVLGHQ]LDOH FRPPHUFLDOH WHU]LDULD SURGXWWLYD abitativo è Torino (49%) con n. 1.281.344 unità, seguita da Cuneo (14% ) ed Alessandria (10%) Il mercato residenziale è meno concen- Destinazione residenziale: la provincia con più alta concentrazione trato nelle rimanenti province i cui valori percentuali oscillano tra il di stock è quella di Genova (48%) seguita da Savona (22%), mentre 4%- 5% (Asti, Biella, Vercelli, Verbania) e l ‘8% (Novara). il mercato meno rappresentativo si trova nelle province di Imperia e Destinazione commerciale: la provincia con più alta presenza di La Spezia rispettivamente con la quota del 17% e del 13%. stock è ovviamente Torino (46%) con n. 88.792 unità immobiliari. Destinazione commerciale: la più elevata presenza di stock nel Segue il territorio di Cuneo (15%) con n. 29.279 unità immobiliari e segmento commerciale si trova ancora a Genova (49%) ed a quello di Alessandria (11%) con n. 21.442 unità. Abbastanza equi- Savona (22%), mentre Imperia e La Spezia pur risultando territori con bassa concentrazione, rilevano una buona propensione ad attività di tipo commerciale. Destinazione terziaria: la ripartizione territoriale librate sono le percentuali attribuite alle rimanenti province che rilevano una discreta propensione ad attività di tipo commerciale. Destinazione terziaria: nel segmento terziario la evidenzia ancora che la provincia di Genova (63%) provincia con più alto stock è ancora Torino (50%) costituisce ancora la provincia con la più alta con- che rileva in questo settore la più alta concentra- centrazione nel segmento terziario, mentre sempre zioni di immobili. Una buona presenza di uffici Imperia e Savona (con il 10%) costituiscono le pro- si rileva nell’Alessandrino (11%) e nel territorio di vince con minore quota di immobili che attestano la scarsa attitudine del territorio ad attività di tipo Novara (11%). Ridotta è la presenza nelle rimanenti province. terziario. Destinazione produttiva: nel segmento produttivo Destinazione produttiva: dall’analisi la provincia con più alta concentrazione di stock ri- emerge che la provincia di Genova (47%), seguita da Savona sulta ancora Torino (44%) con ben 28.234 unità immobiliari, ma la provincia di Cuneo (20%) e da La Spezia (20%) ed Alessandria con quote del 13% costituiscono i territori con e del 11% costituiscono un polo di la maggiore concentrazione rilevante concentrazione produt- di stock di tipologia produt- tiva. Ridotte sono le percentuali tiva. La provincia di Imperia delle altre province che si attesta- risulta il territorio con la più no in maniera omogenea intorno al bassa quota (13%) quindi con scarsa propensione ad 4%- 6% rilevando comunque buona propensione nel settore. attività di tipo industriale. mediare 21 del 16%, seguita da Bergamo e Varese (13%). In questo specifico LOMBARDIA segmento viene ridotto sensibilmente il gap esistente tra la provincia 2009 Residenziale Commerciale Terziaria Produttiva di Milano e le rimanenti. Trascurabili sono invece le quote attribuite Provincia Unità immobiliari Unità immobiliari Unità immobiliari Unità immobiliari a Lodi e Sondrio che si attestano sul 2%. Bergamo 594.120 11% 41.855 10% 12.900 9% 17.056 13% Brescia 678.153 13% 57.518 14% 17.154 12% 20.742 16% Como 335.878 6% 24.354 6% 6.802 5% 8.348 7% Cremona 180.333 3% 14.036 3% 4.508 3% 4.596 4% Lecco 198.366 4% 13.056 3% 3.756 3% 5.537 4% 113.260 2% 7.446 2009 Residenziale Commerciale Terziaria Produttiva Provincia Unità immobiliari Unità immobiliari Unità immobiliari Unità immobiliari 2% 2.355 2% 2.335 2% Belluno 165.703 7% 11.996 5% 2.264 3% 4.549 5% 2.057.703 39% 170.821 41% 69.625 50% 35.280 28% Padova 428.040 17% 43.073 19% 15.504 22% 15.281 18% Mantova 193.377 4% 19.121 5% 5.589 4% 5.826 5% Rovigo 127.393 5% 13.167 6% 3.881 5% 3.213 4% Pavia 309.272 6% 21.893 5% 4.931 4% 8.381 7% Treviso 408.216 16% 39.032 17% 11.755 17% 15.614 19% Sondrio 165.356 3% 10.920 3% 2.002 1% 2.956 2% Verona 456.901 18% 41.200 18% 13.168 19% 13.730 17% Varese 468.197 9% 32.843 8% 10.837 8% 16.281 13% Vicenza 434.800 17% 39.188 17% 12.431 18% 19.206 23% Venezia 474.507 19% 42.508 18% 11.851 17% 11.210 14% Lodi Milano TOTALE n. 5.294.015 n. 413.863 n. 140.459 n. 127.338 TOTALE UHVLGHQ]LDOH FRPPHUFLDOH WHU]LDULD SURGXWWLYD %H UJ DP %U R HV FL D &R &U PR HP RQ /H D FF R /R G 0 L LO 0 DQR DQ WR YD 3D Y 6R LD QG 9D ULR UH VH VENETO 2.665.696 193.048 38.272 63.792 UHVLGHQ]LDOH FRPPHUFLDOH WHU]LDULR SURGXWWLYR %HOOXQR 3DGRYD 5RYLJR 7UHYLVR 9HURQD 9LFHQ]D 9HQH]LD Destinazione residenziale: la città con maggiore stock, come è Destinazione residenziale: non emerge nel settore abitativo una ovvio, risulta Milano (39%) seguita da Brescia (13%), Bergamo (11%) provincia catalizzante. Infatti sia Padova (17%) con n. 428.040 uni- e Varese (9%), mentre il territorio di Lodi costituisce la provincia con tà, sia Verona (18%) con n. 456.901 unità, sia Venezia (19%) con minore unità di tipo abitativo (2%). n. 474.507 unità, Vicenza (17%) con n. 434.800, Treviso (16%) Destinazione commerciale: la provincia con più alto stock nel con n. 408.216 unità, costituiscono poli equivalenti nell’ambito del segmento commerciale è ancora Milano (41%), seguita da Brescia mercato abitativo. (14%) e Bergamo (10%). Trascurabili sono le quote attribuite a Lodi, Destinazione commerciale: l’esame dimensionale rileva ancora Lecco, Cremona e Sondrio. Leggermente più elevate, anche se mar- una sostanziale equivalenza nelle province del Veneto. Il mercato ginali, risultano quelle delle altre province, che rilevano comunque commerciale è meno concentrato soltanto nel territorio di Belluno bassa propensione ad attività di tipo commerciale. (5%) e Rovigo (6%). Destinazione terziaria: nel segmento terziario si ripropone quanto Destinazione terziaria: l’esame dimensionale fa emergere anche avviene in quello commerciale, per cui la provincia con più elevato in questo segmento una sostanziale equivalenza tra le province del stock è ancora Milano (50%) seguita da Brescia (12%) e Berga- Veneto. Il mercato è meno concentrato soltanto nel territorio di Bel- mo (9%). Trascurabile è la percentuale riscontrata nella provincia luno (3%), con n. 2.264 unità e di Rovigo (5%) con n.3.881 unità. di Sondrio che si attesta sull’1% che rilevano bassa propensione Destinazione produttiva: anche nel segmento produttivo si ri- nel settore. scontra una omogeneità di stock produttivo tra tutte le province Destinazione produttiva: nella destinazione produttiva la provincia del Veneto. Il mercato è meno concentrato soltanto nel territorio con più alto stock è ancora Milano (28%), ma Brescia ha la quota provinciale di Belluno (5%) e Rovigo (4%). 22 mediare Destinazione commerciale: nell’ambito del segmento commer- EMILIA ROMAGNA ciale oltre la provincia di Bologna, (42.542 u.i.) con la quota del 20%, 2009 Residenziale Unità Provincia immobiliari Bologna 546.918 23% Commerciale Unità immobiliari 42.542 20% Terziaria Unità immobiliari 17.676 25% Produttiva Unità immobiliari 13.927 18% quella di Modena costituisce (18%) un ottimo polo commerciale per l’intera regione. Abbastanza equilibrate sono le percentuali di stock attribuite alle rimanenti province ( variabili tra il 7% e il 10% Forli 198.297 8% 18.025 9% 6.062 9% 8.759 11% che rilevano una discreta propensione nel settore commerciale. Ferrara 217.686 9% 17.254 8% 5.394 8% 5.344 7% Destinazione terziaria: la provincia con più alto stock risulta Bolo- Modena 366.305 15% 37.566 18% 10.741 15% 15.636 20% gna (25%). Una buona presenza di unità ad uffici si riscontra nel terri- Piacenza 171.234 7% 13.903 7% 4.531 6% 3.915 5% torio di Modena (15%). Sostanzialmente simili sono le rimanenti pro- Ravenna 220.412 9% 19.179 9% 6.441 9% 4.320 6% Parma 250.291 10% 19.546 9% 7.246 10% 9.675 13% vince che si attestano percentualmente tra il 6% di Rimini ed il 10% Rimini 169.299 7% 20.222 10% 3.866 6% 4.515 6% Reggio E. 262.291 11% 21.990 10% 7.786 11% 10.839 14% TOTALE 2.665.696 193.048 38.272 di Parma, rilevando una buona propensione nel segmento terziario. Destinazione produttiva: nel segmento produttivo, con una certa sorpresa, la provincia con più alta concentrazione di stock è Modena 63.792 con ben 15.636 u.i. (20%). Bologna è solo seconda con la quota del 18%, seguita da Reggio Emilia (14%) e Parma (13%). Leggermente ridotte sono invece le quote attribuite alle rimanenti province rile- vando in generale una buona propensione nel settore produttivo. UHVLGHQ]LDOH FRPPHUFLDOH WHU]LDULR FRIULI SURGXWWLYR 5 LP LQ L HJ JL R ( 5 3D UP D 0 RG HQ D 3L DF HQ ]D 5 DY HQ QD )H UUD UD )R UOL %R OR JQ D Destinazione residenziale: la provincia con più alta presenza di stock nel segmento residenziale è Bologna (23%) con n. 546.918 2009 Residenziale Commerciale Terziaria Produttiva Provincia Unità immobiliari Unità immobiliari Unità immobiliari Unità immobiliari Pordenone 157.149 37% 11.421 35% 3.711 37% 5.484 38% Udine 290.697 65% 21.587 65% 6.209 63% 8.829 62% TOTALE 447.864 33.008 9.920 14.313 unità. Emerge una situazione di sostanziale omogeneità per le pro- Vengono conteggiate soltanto le province di Udine e Pordenone in vince di Modena (15%), Reggio Emilia (11%) Parma (10%) Ferrara quanto nelle altre province vige il catasto tavolare e di conseguenza e Ravenna (9%) e Forlì (8%). Ultima è la provincia di Rimini con la non è possibile commentare l'analisi regionale in quanto non esisto- quota del 7% e con 169.291 u.i. no i dati di confronto. off di icina luce PROSPETTIVE LUMINOSE mediare 23 WWW.ELIOSNEON.IT TEL +39 (02) 2507111 CONTRATTO DI RETE ecco tutte le novità di questa nuova figura, che ha la principale funzione di creare regole dispositive di Pietro Zanelli Ordinario di Diritto Civile Università di Bologna L a nuova figura del contratto di rete nasce con la l. 33/2009 che ha convertito il D.L. 5/2009 prima e con la l. 99/2009 poi, successivamente profondamente modificate dal Decreto legge n. 78/2010 convertito in l. Pietro Zanelli 122/2010. La rete è meramente un contratto, non si dà origine ad un nuovo ente né ad una qualche forma societaria o associativa: la rete non ha personalità giuridica, né soggettività. La principale funzione del contratto di rete è quella di creare delle regole dispositive – e quindi come tali liberamente derogabili dalle parti – attraverso le quali le imprese, pur restando autonome ed indipendenti le une dalle altre, realizzano dei progetti comuni con il preciso scopo, stabilito dalla legge, di accrescere, individualmente o collettivamente la loro capacità innovativa e la loro competitività sul mercato in termini di informazione e brand. Col decreto 78 cit. si è aggiunto anche l’esercizio in comune di una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa. Ed è questa la 24 mediare rivoluzione che ne amplia in modo esponenziale la portata!! La forma prevista per il contratto di rete è quella dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata. Il contratto di rete deve essere iscritto nel registro delle imprese in cui sono iscritte tutte le imprese partecipanti ed avrà efficacia al momento dell’ultima delle iscrizioni. C’è un controllo ex ante notarile sul contratto ed un controllo ex post fatto da organi ministeriali che verificano la congruità del programma di rete ai requisiti richiesti dalla legge. Ai sensi dell’art. 3, comma 4-ter, l. 33/2009 (così come attualmente in vigore) il contratto di rete “deve” indicare: a.la precisa individuazione delle imprese aderenti alla rete; b.gli obiettivi strategici di innovazione e di innalzamento della capacità competitiva dei partecipanti e le modalità concordate tra gli stessi per misurare l’avanzamento verso tali obiettivi c.il programma di rete, che contenga l’enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascun partecipante, le modalità di realizzazione dello scopo comune e, qualora sia prevista l’istituzione di un fondo patrimoniale comune, la misura e i criteri di valutazione dei conferimenti iniziali e degli eventuali contributi successivi che ciascun partecipante si obbliga a versare al fondo nonchè le regole di gestione del fondo medesimo; d.la durata del contratto, le modalità di adesione di altri imprenditori e, se pattuite, le cause facoltative di recesso anticipato e le condizioni per l’esercizio del relativo diritto; e.se il contratto ne prevede l’istituzione, il nome, la ditta, la ragione o la denominazione sociale del soggetto prescelto per svolgere l’ufficio di organo comune per l’esecuzione del contratto o di una o più parti o fasi di esso, i poteri di gestione e di rappresentanza conferiti a tale soggetto come mandatario comune nonché le regole relative alla sua eventuale sostituzione durante la vigenza del contratto. f. le regole per l’assunzione delle decisioni dei partecipanti su ogni materia o aspetto di interesse comune che non rientri, quando è stato istituito un organo comune, nei poteri di gestione conferiti a tale organo, nonché, se il contratto prevede la modificabilità a maggioranza del programma di rete, le regole relative alle modalità di assunzione delle decisioni di modifica del programma medesimo. Il patrimonio è ora facoltativo, ma qualora le imprese aderenti optino per la creazione del fondo comune, il programma dovrà indicare la misura e i criteri di valutazione dei conferimenti iniziali e degli eventuali contributi successivi che ciascun partecipante si obbliga a versare al fondo nonchè le regole di gestione del fondo medesimo. Due gli strumenti utilizzabili per la creazione del fondo: 1.o attraverso il conferimento di denaro o di beni in natura – a cui si ricollegano tutte le problematiche inerenti alla valutazione dei conferimenti di ciascun componente nonché alle modalità di gestione del fondo; 2.o attraverso il conferimento di un patrimonio destinato ad uno specifico affare ex art. 2447-bis, primo comma, lett. a) c.c.: ovviamente tale facoltà sarà aperta alle sole s.p.a. aderenti al contratto di rete. Quanto ai problemi inerenti il fondo patrimoniale comune e i rapporti con i creditori, si applicheranno gli artt. 2614 e 2615 c.c. dettati in tema di fondo consortile. Anche l’organo comune è ora facoltativo, ma qualora le imprese aderenti optino per la nomina dell’organo comune, il medesimo agirà nel rispetto delle regole del mandato. Salvo che sia diversamente disposto nel contratto, l’organo comune agisce in rappresentanza degli imprenditori, anche individuali, partecipanti al contratto, nelle procedure di programmazione negoziata con le pubbliche amministrazioni, nelle procedure inerenti ad interventi di garanzia per l’accesso al credito e in quelle inerenti allo sviluppo del sistema imprenditoriale nei processi di internazionalizzazione e di innovazione previsti dall’ordinamento nonchè all’utilizzazione di strumenti di promozione e tutela dei prodotti e marchi di qualità o di cui sia adeguatamente garantita la genuinità della provenienza. Di qui la necessità di prevedere regole sulle decisioni dei partecipanti. Quali sono i principali vantaggi? Alle imprese appartenenti ad una delle reti di imprese riconosciute ai sensi della l. 33/2009 competono: - vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari, nonchè la possibilità di stipulare convenzioni con l’A.B.I. nei termini definiti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze (ancora da emanarsi); - tutte le agevolazioni previste dal comma 2-quater del D.L. 78/2010 convertito in legge 122/2010 e quindi: Fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012, una quota degli utili dell’esercizio non superiore a 1.000 di euro non concorre alla formazione del reddito di impresa ma viene accantonato per un triennio; - contributi europei in corso di definizione: la rete ha ricevuto da pochi giorni l’ok dell’Unione Europea e quindi l’autorizzazione ai benefici fiscali (accantonamento per tre anni dell’imposta fino a 1 milione di euro per rete) ed è in attesa di decreti attuativi (90 gg. di tempo). Queste strutture possono utilmente servire sia per le attività promozionali collettivamente attuate (per esempio la commercializzazione dell’invenduto in forma integrata) sia per la partecipazione a costi più ridotti agli eventi fieristici e in generale divulgazioni delle iniziative imprenditoriali. mediare 25 NOI ABBIAMO FATTO UN PREVENTIVO PER LA POLIZZA AUTO IN POCHI SECONDI. 7” 9” 15 ” 20 ” 10 ” 18 ” 5” 12 ” 19 ” 14 ” A tutti gli operatori MedioFimaa, FIMAA e loro familiari conviventi, è riservata una fantastica offerta. Risparmio -5% per le coperture RC Auto, Moto, Camper e Veicoli Commerciali Risparmio -5% per le coperture RD Auto, Moto Camper e Veicoli Commerciali (Furto&Incendio, Kasko, etc.) Risparmio -10% per le coperture infortuni ”Io e la mia casa“ FAI UN PREVENTIVO IN 10 SECONDI Per ricevere un preventivo gratuito ed immediato vai sul sito www.mediofimaa.it, nell’area dedicata all’offerta. Oppure chiama il call center Genialloyd al numero verde 800.999.999 comunicando al consulente l’appartenenza alla convenzione “MedioFimaa”. 26 mediare ITALIA F.I.M.A.A. FIMAA NEWS Etica e morale O ipocrisia e moralismo? Fimaa SOCIO FONDATORE DEL nuovo CEPI L'8 FEBBRAIO 2011 è NATO IL CONsEIL EUrOPéEN DEs PrOFEssIONs IMMOBILIèrEs LA NUOVA MEDIAZIONE CIVILE E COMMERCIALE DOVREBBE ENTRARE IN VIGORE IL PROSSIMO 20 MARZO AMBIENTI A MISURA DI DISABILE IL MONDO DELLE COSTRUZIONI A PORTATA DI HANDICAP le news dalle regioni panoramica su convegni e appuntamenti DA OLTRE TRENT’ANNI I GIORNALI ASSOCIATI ANSPAEG sono i migliori partner per le agenzie immobiliari di tutta Italia ANSPAEG – Associazione Nazionale Stampa Periodica Annunci Economici Gratuiti - riunisce e rappresenta i principali e più importanti giornali di annunci esistenti in Italia. I giornali ANSPAEG sono presenti in quasi tutte le regioni d’Italia con una distribuzione capillare, una diffusione di 700.000 copie a settimana e con un servizio altamente professionale. Ogni settimana, i giornali associati pubblicano oltre due milioni di annunci, sia su carta che on line, che a loro volta generano decine di milioni di contatti. Affidatevi alla qualità di professionisti che da oltre trent’anni vi affiancano per il successo della Vostra attività commerciale. GLI ASSOCIATI ANSPAEG AFFARI Messina www.giornaleaffari.it ARENA BAZAR Verona www.secondamano.it BAZAR ALTO ADIGE Bolzano www.bazar.it BAZAR TRENTINO Trento www.bazar.it BRIC A BRAC Napoli www.bricabrac.it CERCO & TROVO Perugia www.cercoetrovo.it CORRIERE ANNUNCI Fermo www.corriereannunci.it GLI AFFARI Asti-Cuneo www.gliaffari.it GLI AFFARI Genova www.gliaffari.it GLI AFFARI Imperia-Savona www.gliaffari.it IL BARATTO Cagliari IL CERCALAVORO Sanremo www.gliaffari.it IL FE’ Ferrara www.ilfe.it IL KRO’ Crotone www.ilkro.it IL MERCATINO Catania www.ilmercatinosicilia.it IL MERCATINO Trieste www.ilmercatino.it IL RE DEGLI AFFARI Reggio Emilia www.ilre.it IL RO’ Rovigo www.ilro.it L’AFFARONE Trapani www.laffarone.it L’INFORMAFFARE Vercelli www.secondamano.it L’OCCASIONE Viterbo www.occasione.it LA BANCARELLA Udine www.labancarella.it LA PULCE Firenze www.lapulce.it LA PULCE Ravenna www.lapulce.com LA PULCE Treviso www.lapulce.net MANTUA BAZAR Mantova www.secondamano.it PASSAPAROLA Pavia www.passaparola.biz PIAZZA AFFARI Salerno www.piazzaaffarisalerno.it PIAZZA GRANDE Arezzo www.piazzagrande.net PORTA PORTESE Roma www.porta-portese.it PORTOBELLO Padova www.portobello.it PORTOBELLO CLUB Brescia www.portobellonet.it QUOTAZIONI Pescara www.quotazioni.it SECONDAMANO Milano www.secondamano.it SECONDAMANO Torino www.secondamano.it TUTTO AFFARI L’Aquila/Teramo/Ascoli Piceno www.tuttoaffari.it www.anspaeg.it [email protected] Etica e morale o ipocrisia e moralismo? FIMAA E LA DIFESA DELLA CATEGORIA NELLA POSIZIONE DEL SUO PRESIDENTE di Valerio Angeletti Presidente nazionale FIMAA N on vogliamo entrare nelle discussioni sui massimi sistemi che giornalmente sentiamo fare o leggiamo su tutti i media italiani, ma ci vogliamo concentrare sul nostro piccolo mondo immobiliare, che poi tanto piccolo non è se, nel suo complesso, rappresenta una importante fascia del Pil. Non vogliamo peccare di provincialismo né sopravalutare il mondo della mediazione, ma solo riprendere alcuni temi già discussi in queste pagine. Etica e morale per noi vuol dire fare al meglio il nostro lavoro consci del ruolo che ci viene trasmesso dai valori di indipendenza, equilibrio ed equidistanza con i nostri clienti nella consapevolezza nostra ma, soprattutto loro, che svolgiamo una attività di natura economica e che per la stessa ci è dovuto un giusto riconoscimento. Noi continueremo a difendere la nostra categoria anche se alcuni fanno di tutto per declassarla (pubblicizzazione di 0%, informative carenti o imprecise, scarsi servizi pre e post vendita). Sappiamo tutti qual è il valore aggiunto del nostro lavoro ma sembra che fatichiamo a manifestarlo e ad affermarlo con forza. Etica e morale vuol dire anche saper dire di no ad ogni richiesta che ci venga formulata, vuol dire rispetto per il collega che chiede una corretta collaborazione. Per svolgere al meglio la nostra attività occorre una grande coerenza, conoscere i propri punti di forza e di debolezza e saperli gestire nell’ambito di ogni trattativa. C’è a volte ipocrisia nel richiedere trasparenza e correttezza, sempre quella degli altri; richiedere formazione ad alti livelli, tanto noi sappiamo tutto; gridare tutela per il mercato e pensarla come protezionismo. In un mercato in continua evoluzione dobbiamo essere sempre all’erta, affrontare nuove sfide e conoscere l’umiltà dell’autocritica, ma al contempo difendere i nostri valori. Perché affrontiamo questi discorsi? Perché l’essere in Europa ha modificato il nostro modo di sentirci come professionisti; i nuovi dispositivi hanno focalizzato ancora di più sulla natura imprenditoriale della nostra attività e l’Europa non ha ancora ultimato il suo percorso di “modernizzazione” e di “liberalizzazione”. Quindi dobbiamo valorizzare il nostro ruolo come acceleratori dell’economia immobiliare, come profondi conoscitori del mercato e come elementi che svolgono una importante funzione pubblica e sociale. Per riuscire in questo intento dobbiamo pensare ad una maggiore formazione, interpretata come un investimento di professionalità, ad assunzioni di responsabilità per qualificare la nostra funzione e ad un incremento della tecnologia per confrontarci meglio con la concorrenza. Su queste tematiche FIMAA Italia ha deciso, già da tempo, di impegnarsi per il bene della categoria dei mediatori e per quello di ogni suo singolo associato. Valerio Angeletti F.I.M.A.A. mediare 29 ritorno al futuro LE BANCHE RICOMINCIANO AD APRIRE I CORDONI DELLA BORSA PER ALIMENTARE IL MERCATO DEI MUTUI, FONDAMENTALI PER IL FUTURO ECONOMICO DEL PAESE di Giancarlo Vinacci Amministratore delegato MedioFIMAA A volte ritornano. In questo caso non si tratta degli inquietanti personaggi dell’antologia di racconti del maestro dell’horror Stephen King, ma di alcune delle Fonte: elaborazione MedioFimaa su dati ABI Fonte: elaborazione MedioFimaa su dati ABI 30 mediare F.I.M.A.A. grandi banche italiane, che stanno rientrando, caute ma decise, nel “business dei mutui”. Cercherò di illustrare e documentare, passando dall’analisi del 2010 alle ipotesi del 2011, come le banche sono tornate a finanziare le famiglie dando quindi credito alla aziende che garantiscono i loro emolumenti e quindi la ripresa in atto. Il 2010 è stato l’anno della ri-stabilizzazione caratterizzato dalla ripresa della domanda, dal rialzo del numero delle compravendite e dai prezzi mediamente invariati rispetto ai livelli di fine 2009. I punti di attenzione del 2010 si sono incentrati su diversi interventi a sostegno delle famiglie come portabilità, rinegoziazione, piano famiglie ABI e sospensione delle rate di mutuo. Il 2011 è l’anno della fase ascendente della ripresa caratterizzato da una significativa crescita delle compravendite, da una lieve correzione al rialzo dei prezzi di vendita, da miglioramenti del mercato del credito e dal possibile aumento degli acquisti per investimento per ef- 2010-2011 Ripresa degli investimenti Aumento delle compravendite +3,4% Fonte: elaborazione MedioFimaa su dati CENSIS fetto della cedolare secca. I punti di attenzione saranno incentrati sulla disoccupazione e precarietà, che fanno aumentare le famiglie prive dei requisiti necessari per accedere al credito e sulle politiche del credito adottate dalle banche che rimarranno stringenti. L’accelerazione dei finanziamenti (privati e imprese) degli ultimi mesi dell’anno è stata pari al +4% tendenziale e la dinamica del mercato italiano appare più performante rispetto all’area Euro, dove il livello di incremento annuo si è fermato a + 1,9%. È soprattutto nel finanziamento ai privati che si registra l’incremento maggiore (+7,6% contro una media Area Euro del + 4,1%). I “leading indicators” dell’OCSE, ovvero gli indicatori economici utilizzati per anticipare l’evoluzione del ciclo economico, confermano che la crescità riprenderà con maggior vigore, che continua a salire la fiducia nelle imprese, che l’attività produttiva mostra una ripresa e, a livello congiunturale, si registra una crescita ma, soprattutto, che le famiglie italiane continuano ad essere le meno indebitate d’Europa (65% contro la media europea 79%). Dopo il lungo ciclo positivo dell’immobiliare, iniziato nella seconda metà degli anni 90, durante il quale i volumi delle compravendite sono costantemente cresciuti fino ad avvicinarsi alla soglia di 850.000 scambi all’anno (2006), la fase di ridimensionamento che ne è seguita sembra essersi conclusa, e si registra una positiva, anche se limitata, inversione di tendenza. La tradizionale fiducia delle famiglie italiane nell’investimento nel mattone torna a manifestarsi, tanto da registrare per il 2011, dopo 3 anni consecutivi di calo dei volumi, un leggero progresso nelle compravendite, che possono essere stimate in 630.000, + 3,4% rispetto al 2009). 1995-2006 Ciclo positivo Volumi di compravendita in continua crescita 2007-2009 Fase di ridimensionamento Calo dei volumi Non solo è evidente che l’inversione di tendenza si è verificata, ma la progressione è in continua crescita, lo confermano le elaborazioni Cerved che stimano, evidentemente in base al “magazzino” di pratiche già deliberate ed in attesa di erogazione, un ulteriore + 5,9%. L’incidenza delle banche specializzate rispetto ai grandi gruppi e le banche ordinarie è passata dal 15,5% del 2008, al 10,30% del 2009 e per il 2010 il dato non dovrebbe superare l’8%, circa la metà di due anni prima. Quanto visto riconferma le tendenza positive del 2011 ed anche la volontà di riconquistare il terreno perduto da grandi gruppi come UniCredit e BNL che, almeno per la nostra azienda, MedioFIMAA, registrano un anomalo trend che nel 2010 non colloca il mese di luglio all’apice delle erogazioni in crescita fino all’ultimo mese dell’anno. L’ultimo trimestre 2010 per MedioFIMAA e relativamente ai mutui erogati, rappresenta il 47% del totale… e gennaio 2011, continua a crescere! Fonte: elaborazione MedioFimaa su dati CERVED Fonte: elaborazione MedioFimaa su dati CERVED F.I.M.A.A. mediare 31 RIFORMA DEL CREDITO AL CONSUMO IL DECRETO STRAVOLGE IN PROFONDITà LA NORMATIVA RELATIVA AGLI INTERMEDIARI FINANZIARI E A TUTTI GLI ALTRI OPERATORI DEL SETTORE di Sandro Borselli Responsabile Consulta Mediatori Creditizi C ome tutti noi operatori del settore ormai sappiamo bene, il 4 settembre 2010 è stato pubblicato il D.Lgs. 13 agosto 2010 n° 141, attuativo della Direttiva comunitaria n° 48/2008, che riforma la disciplina del credito al consumo. Il decreto stravolge in profondità la normativa relativa agli intermediari finanziari e a tutti gli altri operatori del settore finanziario; gli effetti di questa riforma si manifesteranno secondo i termini e le modalità previste dalle disposizioni transitorie via via che le stesse saranno disciplinate dai decreti attuativi relativi, il primo stralcio dei quali è stato pubblicato nella G.U. del 5 febbraio 2011. Di seguito, vado ad illustrare per sommi capi i principali effetti che si produrranno per gli agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi. Agenti in attività finanziaria Per gli agenti in attività finanziaria, il decreto innalza i requisiti di accesso al nuovo elenco del quale è prevista l’istituzione. Detto elenco sarà inoltre provvisto di una sezione per gli agenti che svolgono esclusivamente servizi di pagamento e se ne affida la tenuta ad un apposito Organismo. Gli agenti che risultano iscritti all’elenco tenuto dall’U.I.F. – Banca d’Italia – alla data di entrata in vigore 32 mediare F.I.M.A.A. del decreto, potranno continuare ad operare, ovviamente con l’obbligo di osservare le disposizioni di cui al decreto del ministro dell’economia e delle finanze n. 485/2001 e ciò fino alla costituzione de nuovo Organismo di controllo. Una volta che sarà costituito il nuovo Organismo di controllo, ovviamente Banca d’Italia cesserà la tenuta dell’elenco degli agenti in attività finanziaria previsto dall’articolo 3 del D.Lgs. 374/1999. Mediatori creditizi Così come per gli agenti in attività finanziaria, anche per i mediatori creditizi il decreto ha previsto l’innalzamento dei requisiti di accesso all’attività e l’istituzione di un nuovo elenco, nel quale potranno essere iscritte solo persone giuridiche e, nella fattispecie, società di capitali e/o cooperative che abbiano il capitale sociale, versato, almeno pari a quello previsto dall’art. 2327 del codice civile (€. 120.000,00), e ne affida la tenuta ad un apposito Organismo da costituirsi. I mediatori creditizi che intendono proseguire con l’attività, continueranno ad essere assoggettati alle norme ed alle disposizioni, fino alla costituzione dell’Organismo, previste dal DPR 287/2000. Una volta che sarà operativo il nuovo Organismo, Banca d’Italia, ovviamente, non avrà più l’onere della gestione dell’albo dei mediatori creditizi previsto dall’art. 16 della Legge 108/1996. Per consentire il passaggio al nuovo ordinamento, la normativa ha posto a carico di Banca d’Italia l’obbligo di sospendere le iscrizioni nell’elenco degli agenti in attività finanziaria ed in quello dei mediatori creditizi, a partire dal sessantesimo giorno dopo l’entrata in vigore del decreto (e quindi dal 18 novembre 2010) e fino alla costituzione dell’Organismo; l’eccezione vale solo per gli agenti che prestano esclusivamente servizi di pagamento, anche se non è ben chiaro quale sarà la loro destinazione finale. Dopo aver chiarito, anche se in larga massima, ciò che succederà o, meglio, ciò che già sta succedendo alla nostra professione, rimangono da capire alcune cose e, soprattutto, c’è la necessità di dotarsi di “strumenti di lavoro” che siano sia rispondenti alle nuove disposizioni normative sia facili da usare ma soprattutto, sufficientemente abbordabili dal punto di vista economico e della gestione quotidiana. Premesso che la Federazione Italiana Mediatori ed Agenti d’Affari - Fimaa, aderente a Confcommercio, si propone, oltre alla difesa della mediazione in tutte le sue forme e la rappresentanza e la tutela degli interessi morali ed economici degli enti aderenti e dei loro soci ed associati, anche la promozione di nuove iniziative a favore dello sviluppo di tutti gli aderenti, compresa la proposizione e l’allestimento di strumenti operativi che favoriscano l’organizzazione, l’aggregazione ed il coordinamento degli aderenti, preoccupandosi della stipula di accordi, convenzioni e contratti di lavoro, sia nazionali sia funzionali ai vari territori, è obbligo per la Consulta Nazionale mediatori creditizi di Fimaa, evidenziare come il Decreto introduca degli elementi lesivi degli interessi degli operatori del comparto, pur condividendo la necessità di una nuova disciplina del settore. A questo proposito, ricordo che la Federazione, avendo avuto modo di interloquire preliminarmente all’emanazione del provvedimento con il Ministero dello Sviluppo Economico, aveva già svolto attività di pressione manifestando i propri punti di vista attraverso la redazione di due appositi documenti presentati con le opportune modalità. Nonostante questo, il Decreto contiene norme per le quali la Consulta esprime forte imbarazzo in quanto contenenti elementi di discriminazione censoria riguardo coloro che vogliano continuare ad esercitare la propria attività. A questo proposito, è in corso lo studio di possibili azioni che evidenzino gli elementi di incostituzionalità che il Decreto contiene e valuti i possibili interventi, di pari passo con la verifica dell’eventualità di ricorso anche presso l’Antitrust e gli organismi Europei preposti. In ogni caso, si sta procedendo alla preparazione di un accordo che realizzi forme di collaborazione tra gli agenti immobiliari, ove per questi non sarà più possibile considerare l’attività creditizia come strumentale, ed i mediatori creditizi attraverso la più idonea forma di coordinamento degli interessati a livello nazionale. Riguardo la tutela degli interessi di quanti dovranno adeguarsi, premesso che la legge impone di costituirsi in forma di società di capitali o cooperative, rispetto a quanto prevede il D.Lgs. 141/2010 è in corso di realizzazione un progetto che promuova sul territorio, e a livello nazionale, delle azioni attraverso le quali gli operatori potranno continuare ad esercitare la propria attività in base alla nuova normativa emanata. Al riguardo, la Fimaa ha inviato una circolare informativa Federale agli Iscritti (interessati /attivi) all’UIF, anche al fine di ottenere un ritorno che permetta di analizzare il mercato di coloro che vorranno continuare la propria attività, nelle forme consentite dalla nuova normativa. In questa circolare é evidenziato il percorso comune con Mediofimaa (società di mediazione creditizia di proprietà della Federazione nazionale) di valutazione delle strategie e dei progetti da realizzare congiuntamente a tutti i livelli territoriali. Nel contempo, è stato avviato un rapporto tra la Federazione e la Confcooperative, attraverso uno specifico protocollo d’intesa Interfederale ed Interconfederale, in merito alle modalità di costituzione sul territorio di società cooperative, offrendo alle suddette ed alle costituende società di mediazione creditizia (con capitale sociale di 120mila euro ai sensi della nuova normativa) l’assistenza e la rappresentanza da parte di Fimaa. In quest’ottica, la Consulta Nazionale, grazie all’intervento della Fimaa, ha in corso di definizione la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra la Fimaa stessa e Federascomfidi / Confcommercio per la gestione sindacale delle società creditizie che intenderanno avviare un processo di collegamento con i Consorzi Fidi promossi a livello provinciale e regionale dalle Ascom/Unioni Confcommercio. Naturalmente, questo grande impegno e la mole di lavoro che ne consegue, non ci impediscono di continuare l’attività sindacale perché, nelle normative di attuazione venga previsto che i collaboratori di cui i mediatori creditizi si avvarranno possano essere lavoratori autonomi con partita IVA e che, per quanto attiene alla composizione dell’Organismo, sia previsto un rappresentante scelto all’interno delle associazioni di categoria degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi maggiormente rappresentative a livello nazionale, firmatarie di accordi collettivi di lavoro. F.I.M.A.A. mediare 33 IL PUNTO SINDACALE FIMAA È SOCIO FONDATORE DEL NUOVO CEPI L’8 febbraio 2011 l’EPAG ed il CEAB hanno deciso di fondersi in un’unica nuova struttura di rappresentanza di interessi. È nato così il Conseil Européen des Professions Immobilières di Rossano Asciolla Segretario Generale FIMAA/Confcommercio T utto nasce con i Trattati di Roma del 1957 istitutivi della CEE e dell’Euratom. Da quell’anno qualcosa cambiò nell’ambito della rappresentanza degli interessi collettivi. I problemi non potevano più essere 34 mediare F.I.M.A.A. trattati a livello nazionale, anzi non più solo a livello nazionale, ma anche in ambito più ampio: l’Europa. 40 anni dopo, sulle rive del Mosa, agli inizi del mese di febbraio del 1992 gli esponenti dei 12 paesi dell’allora Comunità Europea si riunivano per firmare il Trattato di Maastricht e dare avvio al processo che avrebbe realizzato l’attuazione delle note “4 libertà fondamentali” della Comunità. Libertà di circolazione delle persone. Libertà di circolazione delle merci. Libertà di prestazione di servizi. Libertà di circolazione di capitali. In un contesto europeo che si espandeva e si “liberalizzava”, gli operatori europei del comparto della mediazione immobiliare si incontrarono tra associazioni varie e cercarono di razionalizzare la loro azione nei confronti degli interlocutori Istituzionali: la Commissione ed il Parlamento Europeo. Era il 1989 quando i professionisti della gestione immobiliare si aggregarono nel CEAB. La “Confederation européenne des Administrateurs de Biens” rappresentava gli interessi dei gestori di proprietà, ed aveva come obiettivo di sviluppare la professione nel contesto europeo sfruttando l’esperienza di tutti i suoi membri ed adattando le migliori pratiche professionali al fine di migliorare la professione, promuovendo un più elevato livello di professionalità e proponendo di raggiungere l’avanguardia in questioni tecniche, know-how e standard professionali relativi alle qualificazioni per lo svolgimento della professione. CEAB ha riunito la maggior parte delle associazioni professionali dei gestori della proprietà all’interno dell’Unione Europea, ossia 18 associazioni provenienti da 15 Paesi dell’UE e dell’EFTA. Per l’Italia è presente ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari). Pochi anni dopo nasceva anche EPAG. Ponendo attenzione alla prolifica produzione legislativa e all’emanazione dei regolamenti europei per consentire al professionista immobiliare quel facile accesso ai mercati e quella giusta posizione competitiva sancita a Maastricht, l’“European Property Agents Group”, è la principale associazione – senza scopo di lucro – professionale degli agenti immobiliari in Europa. Riunisce 29 associazioni nazionali provenienti da 23 paesi dell’UE e dell’EFTA. Dal 1991, anno della sua fondazione, i suoi obiettivi sono la difesa del mercato di transazione immobiliare nell’ambito dell’Unione europea, la rappresentanza degli interessi della professione di agente immobiliare e la continua formazione delle associazioni aderenti. Nel 2000 FIMAA ha aderito a EPAG nell’ottica di avere una rappresentanza significativa di fronte agli organismi UE e da allora è in costante relazione con EPAG per l’aggiornamento in merito alla legislazione europea e partecipa attivamente alle attività internazionali. Nel corso degli anni ‘90 gli agenti immobiliari ed i gestori di proprietà (EPAG e CEAB) decidono di unirsi e creare “an umbrella association (un’associazione ad ombrello)”, a cui assegnare una missione comune: sostenere le transazioni immobiliari europee e transfrontaliere, e rafforzare e sviluppare il lavoro e le attività dei professionisti del settore immobiliare. Nel panorama prende dunque posto CEPI, il “Conseil Européen des Professions Immobilières”, che serve entrambi gli interessi comuni e specifici delle diverse professioni e, come organizzazione unificante, assicura che le decisioni prese collettivamente da EPAG e CEAB vengano implementate in modo Al tavolo del notaio le rappresentanze di tutte le Associazioni Europee che la loro etica ed i loro obiettivi siano sempre rispettati. L’evoluzione politica dell’integrazione Europea, dopo il Trattato di Lisbona del 2007, e l’armonizzazione del mercato interno europeo ha richiesto sistemi di istruzione compatibile tra i vari Paesi che devono essere accettati dalle parti interessate, affinché essi possano lavorare oltre i confini nazionali all’interno dell’Unione. Questo insegnamento è divenuto negli ultimi anni il cuore della missione CEPI e assume forme diverse: formazione accademica, formazione professionale e formazione continua. In tale contesto CEPI organizza work- Il Presidente Fimaa ANGELETTI (a destra) ed il Segretario Generale Fimaa ASCIOLLA (a sinistra) alla firma dell’atto costitutivo del nuovo CEPI shop di informazione e di educazione, in collaborazione con le associazioni membre. Questi sono destinati a incoraggiare lo scambio di esperienze e competenze tra professionisti e a far conoscere meglio le caratteristiche dei mercati transfrontalieri. L’8 febbraio 2011 l’EPAG ed il CEAB hanno deciso, sulla scorta di quanto sta avvenendo in Europa e per far assurgere la categoria alla dignità di rappresentanza che deve contraddistinguerla, con specifiche azioni di lobby, oltre quanto già individuato come mission predefinita, di fondersi in un’unica nuova struttura di rappresentanza di interessi denominata sempre CEPI (Conseil Européen des Professions Immobilières), ma con Organismi Amministrativi integrati e funzioni unificate più elevate. All’Assemblea costitutiva dell’8 febbraio FIMAA era presente. Il presidente nazionale Valerio Angeletti, assistito dal Segretario Generale Rossano Asciolla ed alla presenza dall’ex Tesoriere CEPI, designato da FIMAA, Alex Benedetti, ha posto la sua firma in rappresentanza degli 11.250 iscritti in Italia, sull’atto costitutivo del nuovo CEPI. FIMAA anche questa volta è stata presente ed ha contribuito a creare, come si diceva all’inizio di questo articolo, una voce unica in Europa per il “bene comune”della categoria. F.I.M.A.A. mediare 35 AMBIENTI A MISURA DI DISABILE L’ARCHITETTO ADRIANO PIFFER RACCONTA DEL MONDO DELLE COSTRUZIONI A PORTATA DI HANDICAP. DOVE LA STRADA DA PERCORRERE è ANCORA TANTA di Severino Rigotti Vice presidente FIMAA V i è sempre più l’esiti. Basti pensare ad un ingenza, nelle nuove cidente automobilistico, ad costruzioni, di prouna grave caduta, ad una gettare case, uffici, negozi gravidanza problematica, e e quant’altro che valutino così via. Dobbiamo fare in il problema del comfort modo che tutte queste perabitativo. Per comfort insone abbiano la possibilità tendiamo la qualità degli di fruire di immobili e infraimmobili che tenga presenstrutture urbanistiche che L’architetto trentino te anche le problematiche Adriano Piffer permettano loro di svolgeche affliggono tante persore la propria azione sociale ne portatrici di handicap. Questi sogcome tutti gli altri cittadini e che non getti si dividono in due categorie: i disiano obbligati a dover vivere una vita sabili afflitti da invalidità permanente in isolamento perché non si è pene gli invalidi temporanei ed in questo sato a loro in fase progettuale o di caso, potenzialmente, c’entriamo tutcostruzione degli immobili. L’ambien36 mediare F.I.M.A.A. te purtroppo tende ad emarginare questi soggetti provocando talvolta un repentino e totale cambiamento della propria esistenza ed una ridotta e/o compromessa aspettativa di vita sociale. Per queste esigenze e per tutela di tutti i cittadini sono nate delle associazioni molto attente a queste problematiche. Una di queste è CERPA Italia Onlus Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità. Di questo Centro fanno parte dei professionisti esperti in vari campi professionali che offrono la loro esperienza per dare supporto tecnico ad associazioni del sociale, a en- ti, università, professionisti e singoli cittadini che si accostano per varie motivazioni alle tematiche dell’accessibilità. Il CERPA Italia Onlus è stata la prima associazione tecnicoscientifica ad adottare la filosofia del Design For Hall anche e soprattutto nel campo del costruito e ambientale, nel settore del turismo accessibile a tutti, e nella promozione culturale della parità utilizzativa dell’ambiente. Il Centro è già referente per le tematiche inerenti l’accessibilità architettonica delle regioni Emilia Romagna – Friuli Venezia Giulia – Toscana – Liguria. Esponente cofondatore del CERPA Italia Onlus è l’architetto Adriano Piffer che è al contempo vice presidente dell’associazione interregionale Disabili Motori Onlus, nonché progettista - imprenditore nel campo edilizio sia di opere pubbliche che private. All’architetto Adriano Piffer abbiamo posto alcune domande sulla problematica dei portatori di handicap, sia a causa dell’insorgenza di una patologia permanente, sia per causa di evento traumatico a carattere limitativo temporaneo. Cosa pensa si stia facendo concretamente, per trovare soluzioni a queste difficoltà? In Italia, ma anche in Europa e in quasi tutto il mondo, è rilevabile una maggior sensibilità alle problematiche coinvolgenti l’accessibilità ambientale in senso lato. Non siamo più alla situazione post bellica di metà ‘900 che ha portato tali temi alla ribalta dell’opinione pubblica, perché i popoli occidentali dovevano confrontarsi con i problemi derivanti dagli invalidi di guerra e degli invalidi civili, sopravissuti agli eventi bellici. In Italia abbiamo fatto passi da gigante soprattutto nell’approntamento del supporto normativo, che è uno dei più completi ed esaustivi del continente europeo. A livello nazionale esiste una differenza applicativa della norma fra le regioni del nord e quelle del resto della nazione. Ciò, forse, è dovuto alle modalità diversificate di sensibilità tecnico-politica nell’affrontare le questioni che si ponevano innanzi ed in contrapposizione ad una diversa gestione delle risorse economiche che, soprattutto agli inizi degli anni ottanta, anni nei quali si è registrata l’emanazione di importanti e numerosi provvedimenti legislativi, dovevano innescare ed attuare una serie di provvedimenti di base al cambiamento culturale dei tecnici, dei costruttori, dei politici degli amministratori degli enti preposti al controllo. L’effetto che allora si era auspicato accadesse, era di ridisegnare una nuova società che, attraverso lo sviluppo e l’incentivazione alla partecipazione sociale di ogni suo soggetto, determinasse un crescente e maturo livello di civiltà, nel quale la presenza dell’handicap, della menomazione, della disabilità non fosse più fattore di esclusione e di emarginazione ma determinasse la maturazione del concetto di “inclusività”. L’attivazione tecnico-scientifica nella formulazione degli interventi regolamentati dalla normativa, per non citare tutti i provvedimenti emanati oltre l’assistenza sociale e sanitaria rimarcata profondamente sino dall’emanazione costituzionale; i piani di abbattimento delle barriere architettoniche, l’approntamento dei servizi e provvedimenti in ambito alla mobilità urbana e dei trasporti, delle aree a parcheggio riservato ecc. avrebbero dovuto stimolare un’omogenea risposta politico-amministrativa alle esigenze delle varie categorie dei disabili permanenti e temporanei. Purtroppo questo non è avvenuto compiutamente come era annunciato negli intenti normativi iniziali e oggi ancora ci dobbiamo confrontare e occupare degli sviluppi e applicazioni tecnico-culturali che comunque la nostra società, nolente o volente è chiamata a rispondere fattivamente e “deve”, con ogni mezzo, continuare ad analizzare, affrontare e risolvere. Pensa che la società italiana stia rispondendo positivamente a queste problematiche? In generale direi di sì. Però è necessario non abbassare la guardia per- ché non è sempre scontato che il tema dell’accessibilità venga risolto toutcourt e tantomeno in modo pragmatico e corretto. Stiamo sempre più assistendo alla programmazione di interventi di abbattimento che sono scorretti negli effetti che producono a posteriori, pur essendo concepiti e rispondenti alla normativa. Faccio un esempio: il superamento di un dislivello esterno ad un edificio pubblico viene superato con una chilometrica rampa a pendenza controllata. Come citato dalla norma, nulla osta nella realtà alle dimensioni dei ripiani di stazionamento; la metodologia dell’intervento con l’adozione di rampa è formalmente corretto, ma la barriera che si innesca conseguentemente è rappresentata dalla sua chilometrica lunghezza, o magari dall’impossibilità di copertura ed illuminazione della stessa. Ci sono patologie e invalidità che non consentono di affrontare una lunghezza eccessiva dei percorsi pedonali. Nessuna chiara norma impedisce di adottare lunghi percorsi o artefatti tragitti pedonali, ma è sufficiente dimostrare, per il tecnico progettista e per il controllore, il “solo avvenuto superamento del dislivello”. Ecco qui sfornato “l’obbrobrio”; estremamente barrierante, sociologicamente e psicologicamente demoralizzante per il soggetto disabile o per l’utilizzatore in condizioni di limitata F.I.M.A.A. mediare 37 e ridotta mobilità. La “norma” però è “salva”. Nella sua esperienza è difficile far comprendere alla gente queste realtà negative? Quando si ha la possibilità di esprimere compiutamente le problematiche patite dai soggetti a mobilità impedita o ridotta, queste vengono subito recepite dal comune interlocutore, almeno così appare. Quando invece, l’interlocutore è un tecnico, un amministratore o responsabile politico, talvolta risulta difficile, per non dire impossibile, comunicare l’essenza dei concetti di accessibilità e fruibilità spaziale, non solo in ambito architettonico ma in ogni senso, alle necessità della vita sociale degli individui. Gli enunciati tecnico prestazionali vengono continuamente corrosi, deformati o riposizionati dopo altre problematiche che questi soggetti sono chiamati ad affrontare e risolvere. Un esempio su tutti, potrebbe essere il contrasto normativo che si può innestare quando un amministratore condominiale antepone sempre la normativa della sicurezza 38 mediare F.I.M.A.A. a quella dell’accessibilità che, pare assurdo ma, una può determinare o negare l’altra e viceversa. Non si adempie alla normativa della sicurezza pienamente se non concedo accessibilità a tutti a quel determinato contesto edilizio o spaccato ambientale interessato. Se antepongo la normativa della sicurezza quale elemento contrastante l’accessibilità al disabile, vengo meno al concetto generale che la sicurezza sia rivolta a tutti indistintamente. Questo modo di ragionare comporta un immediato effetto la scelta da parte del tecnico e/o dell’operatore di limitare o talvolta impedire a soggetti disabili l’utilizzazione degli spazi ed ambiti architettonici pubblici o privati, degli impianti e delle tecnologie presenti in essi, selezionando con questo il variegato corpo dei destinatari privilegiando taluni o talaltri, cosa questa, del tutto inaccettabile. Per eccesso di sicurezza si impedisce al disabile in sedia a ruote di utilizzare i montascala, le piattaforme elevatrici, gli ascensori, i bagni adattati, tutti mezzi e tecnologie a lui dedicate per la sua autonomia ecc... La “normativa macchine” dei sistemi di sollevamento determina a volte, l’impossibilità di approntare “la piena autonomia di movimento”, “un’autonoma fruibilità delle tecnologie”. I pulsanti di chiamata che vengono disabilitati dai gestori degli edifici pubblici e privati per il controllo ambientale, innescano sempre problematiche emarginanti rispetto ad altri utilizzatori normodotati. I sistemi di dissuasione, le stanghe automatiche di regolamentazione degli accessi, impediscono spesso l’utilizzazione delle aree limitrofe a parcheggio per disabili e, frequentemente impediscono di ridurre la distanza di percorrenza per il raggiungimento degli accessi edilizi, obbligando l’utente ad alternativi e più lunghi tragitti pedonali. Le imprese costruttrici di immobili fino a che punto tengono in considerazione questo problema? Qui il problema è senza dubbio a “macchia di leopardo”. Si debbono distinguere le varie tipologie di imprese costruttrici almeno in tre differenti categorie: quelle industriali (meno numerose a livello nazionale), quelle medio piccole (le più numerose in Italia) e quelle a compagine e struttura artigianale (diffusissime a livello locale). Le imprese industriali ovviamente sono quelle che per effetto della loro particolare organizzazione sono le più adempienti alla normativa, perché il loro processo esecutivo impone il rispetto rigoroso della normativa in ogni campo e settore edilizio. L’eventuale non conforme adempimento è essenzialmente dovuto all’incompletezza o carenza del progetto e dell’esecutivo di cantiere. Raramente si riscontra una carenza esecutiva delle maestranze perché rigidamente controllate dai vari soggetti e figure preposte al controllo del processo produttivo. La correzione dell’errore è automatica ed economicamente prevista e calcolata nei capitolati e preventivi dei costi di costruzione. Le piccole e media imprese sono un po’ più coinvolte dai fattori di carenze progettuali e molto di più in quelli esecutivi perché la loro struttura organizzativa demanda molto alla figura del geometra di cantiere e del capo cantiere nell’esecutività dell’opera. La commessa può avere caratteristica pubblica o privata ed anche in questo dualismo troviamo sostanziali diversità nell’incorrere nella non applicabilità o difformità normativa ed esecutiva edilizia. Molto spesso per economicità strutturale la piccola e media impresa progetta internamente l’edificio e demanda a tecnici esterni il solo ottenimento della concessione edilizia e degli atti autorizzativi. Sviluppa internamente con propria struttura aziendale l’elaborazione dei particolari costruttivi di cantiere. È in questa particolare fase che può determinarsi l’errore nella corretta applicazione normativa o lo stravolgimento del dettato regolamentativo che, a causa di una latente ignoranza tecnico-culturale, condiziona in primis la stima economica nell’adozione delle diverse soluzioni tecniche, determinando al contempo, inadempimenti e distorsioni esecutive, a volte volute, a volte in buona fede. Tutto ciò compromette gravemente l’ottenimento dell’accessibilità ad ampio raggio, crea poi, a carico dell’utilizzatore, l’impossibilità di accedere e usufruire dei manufatti edilizi. L’impresa artigianale strutturata da poche figure operative, ha una potenzialità di inadempimento e difformità più elevata delle altre imprese. L’impresa artigianale è quella maggiormente utilizzata nel campo della gestione condominiale e del parco edilizio già costruito. Il condominio, la casa plurifamiliare, l’albergo, il negozio, la villetta, la schiera, sono le principali tipologie edilizie che sono coinvolte dall’intervento dell’impresa artigiana. Il compito principale e diffuso in capo all’intervento edilizio assegnato all’impresa artigianale è quello della manutenzione ordinaria e straordinaria, dei piccoli interventi di adeguamento alle normative (antincendio, delle reti dei sottoservizi, dell’impiantistica termo-idraulica, elettrica, della domotica ecc...). La trasmissione culturale, l’aggiornamento normativo e la prassi etica espletata nel suo operare avviene, per l’impresa artigiana, in modo indotto e correlato da molteplici fattori e attori con la stessa relazionati. Ad esempio, il progettista dell’opera, il tecnico delle reti tecnologiche trasmettono continuamente l’aggiornamento normativo ed il senso culturale delle buone prassi di come l’intervento debba venire realizzato e quali siano le aspettative dell’utente e le caratteristiche prestazionali da esso auspicato e atteso. La preparazione e sensibilità professionale della componente tecnica che si espleta nel contatto fisico in cantiere e dei tecnici d’ambito a specializzazione specifica (direttore dei lavori, termo tecnico, calcolatore dei cementi armati, geologo, responsabile della sicurezza, tecnico serramentista, elettrotecnico, ecc..) assumono valenza trasmissiva di un complesso culturale nozionistico e tecnico non indifferente all’esito qualitativo dell’opera finale. Se i cosiddetti compagni di viaggio nella collaborazione ed orientamento dell’impresa artigiana (assuntrice per natura della sola veste di mera parte esecutiva di quanto progettato, diretto, calcolato, dimensionato, verificato, collaudato), non sono professionalmente e qualitativamente all’altezza dell’incarico assunto, noi avremo come effetto un ambiente costruito non completamente rispettoso della norma e non rispondente ai parametri della qualità e prestazionalità edilizia indicati dalle buone prassi, ma sarà l’opera, ancor più gravemente deficitaria alle necessità dei destinatari, siano essi soggetti con o senza disabilità motoria. F.I.M.A.A. mediare 39 FOCUS LIGURIA IL MERCATO IMMOBILIARE NTN I sem 2010 Var % NTN I sem 2010 / I sem 2009 Genova 5.143 10,0% 1,64% Imperia 1.734 3,8% 0,55% La Spezia 1.518 23,6% 0,48% Province Quota % NTN Italia Var % quotazione I sem 2010 / II sem 2009 N. indice quotazioni I sem 2010 (base = I sem 2004) 2.823 0,4% 168,5 2.339 0,2% 136,6 2.128 0,0% 132,2 Quotazione I sem 2010 € mq. Savona 2.509 10,7% 0,80% 3.060 0,4% 124,9 Liguria 10.904 10,8% 3,48% 2.706 0,3% 146,6 Italia 313.22 4,2% 1.574 0,0% 128,7 In questo scenario possiamo individuare perlomeno due diverse realtà del mercato immobiliare: quella tradizionalmente residenziale, tipica dei capoluoghi, e quella decisamente orientata al turistico, tipica delle Riviere ed in parte dell’entroterra. NTN I sem 2010 Quota % NTN capoluoghi Italia Var % NTN I sem 2010 / I sem 2009 Bologna 2.385 2,4% -1,3% Principali Capoluoghi Firenze 2.336 2,4% 13,9% Genova 3.444 3,5% 9,3% Milano 9.739 9,9% 6,1% Napoli 3.571 3,6% 9,6% Palermo 2.905 3,0% 9,8% Roma 17.201 17,5% 16,7% Torino 5.852 6,0% 2,7% Principali Capoluoghi 47.343 48,3% 10,0% Italia 98.114 100% 8,3% 40 mediare F.I.M.A.A. Per il 2011 Genova ha stanziato 220 milioni per il potenziamento della cantieristica e lo sviluppo portuale. Il potenziamento della ferrovia verso la Francia, il terzo valico che collegherà Genova a Rotterdam, l’ultimazione del metrò fino al levante genovese, il tunnel sottomarino, sono alcuni degli interventi NEL FUTURO DELLA LIGURIA di Gigi Bairo Presidente FIMAA Liguria P ochi sanno che la Liguria, comunemente apprezzata per il suo mare e le sue coste, è la regione italiana con la maggior superficie verde, oltre il 70%, in rapporto al proprio territorio. La sua peculiarità, l’avere le montagne che sembrano emergere direttamente dal mare, è sempre stato pregio e vanto delle austere popolazioni liguri che, nei secoli, hanno rubato spazio ai monti per coltivare l’impossibile. F.I.M.A.A. mediare 41 GENOVA La provincia di Genova è quella che maggiormente incarna le due anime del mercato immobiliare: il capoluogo, nonostante la rinnovata propensione turistica degli ultimi lustri, è ancora quasi totalmente influenzato dalla richiesta residenziale, con recenti influssi dell’immigrazione extracomunitaria, specie nelle zone del ponente cittadino. Il centro storico, straordinario esempio del possibile recupero e rilancio di un’area urbana per anni dimenticata, continua il suo trend positivo, sia per l’abitativo che per il commerciale, trainato dall’inarrestabile movida pressoché quotidiana e dall’apertura di decine di nuove attività, specialmente della somministrazione. I valori sono significativamente differenziati, con punte soprattutto nelle storiche zone residenziali di Albaro e Carignano, ma anche di Castelletto e della Foce, e con valori decisamente più contenuti nelle delegazioni del ponente, le più interessate dai nuovi flussi migratori. L’attrazione del più grande centro storico d’Europa, con l’acquario inserito nel porto antico, i musei ed i palazzi dei Rolli, affascinano un numero sempre crescente di visitatori, mentre il porto, con l’attività croceristica ed i nuovi poli tecnologici, determina un rinnovato interesse per la città ed una buona ripresa del mercato immobiliare, sia per un diretto utilizzo che per investimento. Le Riviere, con le loro perle conosciute in tutto il mondo, hanno risentito in misura inferiore della crisi globale del recente passato, rivolte come sono ad un pubblico meno sensibile alle difficoltà contingenti. Nel levante, Portofino, Santa Margherita e Rapallo hanno mantenuto le loro quotazioni, Sestri Levante, addirittura, le ha viste perfino crescere. Nel Ponente, Arenzano è in piena ripresa, forte del suo recente patrimonio edilizio. I valori, a Genova variano dai 1.100/2.800 euro al mq. del ponente ai 3.000/5.000 delle zone residenziali di pregio, fino a top del levante cittadino che tocca i 7.000 euro al metro quadrato. Nelle cittadine dell provincia, Rapallo arriva agli 8.000 euro/mq. per le posizioni più prestigiose, Santa Margherita supera i 12.000 euro/mq, Portofino, pur senza un preciso valore unitario, si può posizionare fino ai 20.000 euro/mq., Sestri Levante fino ai 9.000 euro/mq., Chiavari fino a 8.000. Nel ponente, Arenzano sfiora i 7.000 euro/mq. per le nuove costruzioni di pregio. Rapallo - Il castello I 5.416 Km2 di territorio ospitano 1.615.951 abitanti in quattro province: il capoluogo, Genova, al centro dell’arco che contraddistingue la Regione; Imperia, all’estremo ovest, al confine con la Francia, dove si incontrano le due principali catene montuose, Alpi ed Appennini; Savona, nel medio ponente, con il maggiore – seppur esiguo – territorio pianeggiante; infine La Spezia, all’estremo levante, già sensibile alle contaminazioni toscane ed emiliane. La densità media della popolazione, IMPERIA Il primo dato rilevante di questa città è di essere capoluogo di Provincia che deve il suo nome al torrente Impero, che separa Oneglia da Porto Maurizio. La vocazione industriale della città è legata alla produzione dell’olio di oliva e di pasta, con il vantaggio di poter usufruire del porto dove attraccano le navi da carico. Sono in fase di ultimazione i lavori di ampliamento di Porto Maurizio con Oneglia che permetteranno un sviluppo anche turistico per le navi. Per l’anno 2010 si evidenzia un calo di richieste nel settore residenziale, con valori per il residenziale centrale compreso tra 2.600 e 3.600 euro al metro quadrato; per il commerciale centrale da 2.500 a 3.500 euro al metro quadrato. Diano Marina Importante centro turistico e balneare con spiagge sabbiose immerse nella vegetazione tra l’esotico e il mediterraneo con palme, agavi, pini Riviera, di Genova 42 mediare F.I.M.A.A. marittimi, agrumi. La lenta ma razionale ricostruzione con moderni criteri edilizi, dovuta dalla distruzione dell’antico abitato dal terremoto del 1887, permise a Diano di assumere un piacevole aspetto urbanistico. È dotata da un porto turistico, di strutture alberghiere, ritrovi, negozi. Come per il resto della provincia, un calo di richieste ha portato una lieve flessione dei prezzi. Residenziale centrale da 4.300 a 5.400 euro al metro quadrato; commerciale da 3.100 a 4.300 euro al metro quadrato. in prevalenza concentrata sulla costa, è di 297,88 abitanti per Km2, molto al di sopra della media nazionale. Da diversi anni la Liguria ha il primato nazionale dell’indice d’invecchiamento della popolazione che, nonostante l’apporto dell’immigrazione – circa il 6,5% della popolazione è composto da stranieri – vede ancor oggi un decremento in termini assoluti. Il turismo è da sempre una grande fonte di ricchezza e concorre in misura rilevante a formare il PIL di oltre 41 miliardi di euro, con un pro capite di oltre 21mila euro. Gli arrivi annui di turisti superano i 3,6 milioni di cui oltre un milioneduecentomila stranieri. Il clima mediterraneo della costa Sanremo È la culla dorata della canzone italiana, conosciuta in mezzo mondo per il Festival. La sua vocazione turistica incominciò nel 1864 con la Zarina Maria Aleksandrovna che per prima scelse Sanremo per “svernare”, seguita dall’elite della nobiltà russa, e dall’Imperatrice d’Austria Elisabetta di Baviera (la futura Sissi). Con la Belle Epoque, Sanremo si dotò di importanti strutture tra cui il Golf, l’Ippodromo, lo Stadio e il Casinò in stile liberty. Nel 1970 la nascita del nuovo porto “Porto Sole” diede notevole impulso al turismo nautico. La recente pista ciclabile lunga 24 km segue il traccato dell’ex ferrovia e abbraccia il percorso di 8 comuni. Ha avuto solo un lieve calo sul prezzo degli immobili, forse dovuto ad un tempo di aspettativa di vendita maggiore ed a una trattativa più lunga. Centrale residenziale da 2.700 a 4.500 euro al metro quadrato; commerciale da 3.500 a 4.500. Bordighera Detta “Città delle Palme” questa cittadina turistica è abbellita dalla lunga passeggiata a mare detta “Lungomare Argentina” perché fu inaugurata da EVITA PERON nel 1947. Da anni Bordighera, dotata di moderne attrezzature ricettive alberghiere e turistiche, è munita di un porto turistico a levante dell’abitato. Bodighera è da oltre cinquant’anni sede del “Salone Internazionale Imperia Gigi Bairo F.I.M.A.A. mediare 43 dell’Umorismo” che la fece conoscere in tutto il mondo come la Città del Sorriso. Mantiene soprattutto negli immobili sia residenziali che turistici le sue quotazioni di mercato, forse con una aspettattiva di vendita in tempi più lunghi. Residenziale centrale da 4.000 a 5.500 euro al metro quadrato; commerciale da 3.500 a 4.500. Ventimiglia Porta Occidentale dell’Italia o Porta Fiorita d’Italia è divisa in due dal Fiume Roya che sfocia nel Mar Ligure; intrattiene forti rapporti economici con la vicina Costa Azzurra (Francia) e il Principato di Monaco (Montecarlo). Le numerose scorrerie e invasioni piratesche costrinsero gli abitanti ad arroccarsi sulle alture e dare origine alla Città Medioevale detta Ventimiglia Alta. È il secondo centro storico della Liguria per estensione, dopo quello di Genova. La città moderna è stata edificata sulla riva sinistra del fiume a partire dall’Ottocento. Rinomata per il suo clima, le sue spiagge ciottolose e sabbiose, ora rocciose e frastagliate, ospita al confine francese il Museo archeologico con i resti dei primi ominidi. Nell’ultimo anno, il progetto in fase avanzata del nuovo porto turistico ai piedi del centro storico ha portato ad una rivalutazione e ristrutturazione quasi completa di Ventimiglia Alta, “un Bijou” che merita una visita. Poco distante dalle frazioni di Latte, Mortola, Grimaldi, i famosi “GIARDINI HANBURY”, occupano una superficie di 18 ettari sul promontorio della Mortola, a pochi km dal confine francese. Questo parco botanico noto in tutto il mondo racchiude ben seimila piante coltivate all’aria aperta (cactus, edere, oleandri, glicini, lillà,rose, begonie e molto altro) fu voluto e creato dal nobile Inglese Sir Hanbury che acquistò il terreno e la villa dalla Famiglia Orengo, che a sua volta l’aveva rilevata, prima del 1600, dalla Famiglia Lanteri. Il parco è attraversato da un tratto dell’antica Via Augusta, strada romana lunga circa 1.500 km che attraversando la Spagna arrivava fino alla Costa Atlantica. La vicinanza con Mentone e Montecarlo, nonché il piano regolatore della città fermo da più di vent’anni, hanno fatto sì che i prezzi degli immobili non abbiano subito ribassi, ma una più lunga trattativa e aspettativa nelle vendite. Recentemente la proposta di fare di una parte di Ventimiglia “ZONA FRANCA” ha fatto si che gli immobili commerciali fossero rivalutati, visto la forte richiesta da parte di Imprenditori Italiani e Stranieri. I valori: per il residenziale centrale si va da 3.000 a 4.500 euro al metro quadrato; per il commerciale da 3.500 a 5.000. (La sezione sulla provincia di Imperia è stata curata da Anna Maria Beatrici). LA SPEZIA La provincia della Spezia chiude la Liguria all’estremo levante, incastonandosi nelle propaggini dell’Emilia Romagna e della Toscana. È la più piccola delle province liguri per estensione, ma riassume le peculiarità della regione con profonde contaminazioni delle confinanti. Il territorio, come nel resto della regione, è quasi totalmente montuoso o collinare, con pianure statisticamente quasi irrilevanti. L’economia, influenzata dall’eterogeneità del suolo, spazia dall’industria, concentrata soprattutto attorno al capoluogo e legata in modo particolare al settore militare e navale, all’agricoltura, che vede le sue punte di diamante nei vini di Luni e delle Cinque Terre, nonché nelle produzioni 44 mediare F.I.M.A.A. risulta, durante l’inverno, notevolmente più temperato di quello delle regioni confinanti a nord, dietro gli Appennini, mentre le brezze estive abbattono la calura dando un gradevole refrigerio. Oltre a tutte le attrazioni balneari, la Liguria offre inaspettate bellezze naturalistiche nei suoi tredici parchi tra nazionali, regionali e riserve naturali, oltre all’incredibile Alta Via dei Monti Liguri, un itinerario escursionistico di 440 Km che la percorre dal confine francese alla Toscana. La salvaguardia marina è affidata a due aree protette ed al Santuario dei Cetacei che si estende dalla costa ligure alla Corsica e alla Costa Azzurra. L’agricoltura è orientata ad una produzione di qualità, su tutto olio e vini, oltre ad un modesto allevamento nell’entroterra ed alla pesca lungo le coste. L’industria, pur uscita ridimensionata dal disimpegno pubblico, si concentra intorno alle principali città in sinergia con i porti, Genova, La Spezia e Savona. Petrolchimica, chimica e metalmeccanica, in particolare navale, sono la tradizione, mentre negli ultimi anni si stanno affermando eccellenze nel settore elettronico e biomedicale. Le infrastrutture, su un territorio così Riviera, Cinque Terre, Manarola, La Spezia tormentato, hanno sempre richiesto importanti investimenti che, negli ultimi anni, non hanno rispecchiato le reali necessità. Solo recentemente si è tornati ad investire nella portualità (6° bacino di carenaggio a Genova, nuovo polo per le autostrade del mare a Voltri, piattaforma logistica Maersk a Savona, solo per fare degli esempi) ed i risultati non si sono fatti attendere; Genova è tornata ad essere il maggior porto del Mediterraneo per i container, La Spezia ha aumentato del 20% il traffico dei contenitori e di oltre il 50% le rinfuse solide; Savona ha puntato sulla logistica e sulle crociere, trasformando di conseguenza il suo porto. Per il 2011 Genova ha stanziato 220 milioni per il potenziamento della cantieristica e lo sviluppo portuale che, dal 2012, dovrà essere sostenuto dai privati, data la drastica contrazione dei finanziamenti pubblici. Il potenziamento della ferrovia verso la Francia, il terzo valico verso il nord, che collegherà Genova a Rotterdam, l’ultimazione del metrò fino al levante genovese, il tunnel sottomarino che consentirà di unire agevolmente il centro al ponente senza alcun impatto ambientale, sono alcuni degli interventi che potranno dare crescita biologiche della Val di Vara, fino alla pesca ed al rinomato allevamento dei molluschi. L’arsenale militare della Spezia è una delle basi più antiche ed importanti della Marina Miliatre Italiana ed è da sempre un polo trainante dell’economia dela zona. Il turismo è in forte crescita nel capoluogo che ha in cantiere importanti progetti di rinnovamento del fronte mare ed ha rilanciato i suoi musei, oltre ad essere la naturale base di partenza per i collegamenti marittimi con le rinomate perle dei dintorni, da Portovenere a Lerici, alle Cinque Terre, spettacolare esempio di incontaminato lavoro delle antiche popolazioni liguri che hanno modellato le colline a strapiombo sul mare ottenendo terrazzamenti, le “fasce”, coltivabili. Nell’entroterra spicca, capoluogo della valle del biologico, Varese Ligure, primo comune italiano ad ottenere, anni orsono, la certificazione ambientale europea ISO 14001. Sul confine toscano Castelnuovo ed Ortonovo, centri di produzione del Vermentino di Luni e, proprio a Luni, l’interessante sito archeologico; a Sarzana il bel centro storico sede del Festival della Mente, apprezzato a livello internazionale. La provincia spezzina è quella, in Liguria, ad aver avuto il maggior incremento di compravendite nel 2010, con un aumento superiore al 26%, a cui è legato un discreto aumento delle quotazioni. In centro città i valori spaziano dai 1500 euro/mq. delle abitazioni di medio pregio, sino ai 4.000 euro/mq. del nuovo di prestigio; nelle zone intermedie i valori si attestano attorno ai 2.000 euro/mq. di media. Sarzana 1.500/2.500 – Castelnuovo e Ortonovo 1.000/2.000 – San Terenzo 2.000/5.000 – Lerici 2.000/8.000 – Portovenere 2.000/8.000 – Levanto 2.000/7.000 – Cinque Terre 3.000/9.000. Vernazza F.I.M.A.A. mediare 45 La nuova MEDIAZIONE CIVILE e COMMERCIALE Il 20 marzo 2011 dovrebbe (il condizionale in questi casi è sempre d’obbligo) entrare in vigore il Decreto legislativo 4 marzo 2010 n. 28 che ha istituito la COSIDDETTA Mediazione Civile e Commerciale di Paolo Pesando e Daniele Mammani Consulenti legali FIMAA N ella definizione del legislatore la nuova mediazione è “l’attività, comunque denominata, svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa”, ovvero rappresenta l’attività professionale svolta da un soggetto terzo imparziale che ha come fine la ricerca di un accordo bonario per la soluzione di una lite o la formulazione di una proposta che possa definire la lite stessa. È quindi chiaramente tutt’altra cosa rispetto alla mediazione immobiliare o merceologica pur avendo il legislatore utilizzato, per questo 46 mediare F.I.M.A.A. nuovo istituto, una denominazione che nel gergo comune identifica la predetta mediazione immobiliare e merceologica. Il mediatore, in tale procedimento, è quindi “la persona o le persone fisiche che, individualmente o collegialmente, svolgono la mediazione rimanendo prive, in ogni caso, del potere di rendere giudizi o decisioni vincolanti per i destinatari del servizio medesimo”. Si tratta quindi dell’introduzione, nel nostro ordinamento giuridico, di una procedura deputata a decongestionare il carico di lavoro dei tribunali attraverso il tentativo di ricerca di una soluzione conciliativa alla vertenza con l’ausilio di soggetti terzi, professionalmente a ciò preparati. Questo particolare tipo di mediazione sarà obbligatoria nei casi di una controversia in materia di: condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari. Quindi, prima di avviare qualsiasi azione giudiziaria che abbia per oggetto una controversia che investa una delle predette materie, le parti dovranno rivolgersi ad un organismo di mediazione per attivare il nuovo procedimento che rappresenta conseguentemente una condizione di procedibilità della successiva azione giudiziaria. La mediazione potrà anche essere facoltativa, cioè scelta dalle parti (nell’ipotesi di contenzioso riguardante altre materia rispetto a quelle sopra indicate, ad esempio quella relativa all’intermediazione immobiliare), o “demandata”, quando il giudice stesso, a cui le parti si siano già rivolte, invita le stesse nel corso del giudizio a tentare la mediazione. Il procedimento di mediazione non può in ogni caso durare più di 4 mesi, trascorsi i quali il processo può iniziare. Tabella relativa ai costi del procedimento di mediazione: Valore della lite Spesa (per ciascuna parte) Fino a Euro 1.000: Euro 65 da Euro 1.001 a Euro 5.000: Euro 130 da Euro 5.001 a Euro 10.000: Euro 240 da Euro 10.001 a Euro 25.000: Euro 360 da Euro 25.001 a Euro 50.000: Euro 600 da Euro 50.001 a Euro 250.000: Euro 1.000 da Euro 250.001 a Euro 500.000: Euro 2.000 da Euro 500.001 a Euro 2.500.000: Euro 3.800 da Euro 2.500.001 a Euro 5.000.000: Euro 5.200 oltre Euro 5.000.000: Euro 9.200 I costi sono stabiliti con regolamento del ministero competente. Se la mediazione si conclude positivamente l’accordo raggiunto è omologato dal giudice e diventa titolo esecutivo. Nel caso invece non si raggiunga un accordo il mediatore può fare una proposta di risoluzione della lite che le parti restano libere di accettare o meno. Il mediatore ha l’obbligo di effettuare la proposta solo se le parti concordemente glielo richiedono. Se la proposta non viene accettata e il processo davanti al giudice viene iniziato, qualora la sentenza corrisponda alla proposta, le spese del processo saranno a carico della parte che ha rifiutato ingiustificatamente la soluzione conciliativa. Tutte le dichiarazioni e informazioni fornite dalle parti nel corso del procedimento di mediazione non possono essere utilizzate nel successivo processo e sono coperte da un obbligo di riservatezza da parte del mediatore. Per diventare “mediatore” bisogna possedere un titolo di studio non inferiore al diploma di laurea universitaria triennale ovvero, in alternativa, essere iscritti ad un ordine o collegio professionale. Occorre quindi accreditarsi presso uno o più enti riconosciuti (massimo cinque) e dimostrare di possedere una specifica formazione e uno specifico aggiornamento, almeno biennale, acquisiti presso gli enti di formazione. Il mediatore dovrà pos- sedere anche i requisiti di onorabilità (non avere riportato condanne definitive per delitti non colposi o a pena detentiva non sospesa; non essere incorso nell’interdizione perpetua o temporanea dai pubblici uffici; non essere stato sottoposto a misure di prevenzione o di sicurezza; non avere riportato sanzioni disciplinari diverse dall’avvertimento). È opinione di chi scrive che non possa sussistere incompatibilità tra la predetta nuova figura di mediatore e quella “classica” regolata dal codice civile e dalle leggi speciali (legge 272/1913 e 39/1989) e quindi anche i mediatori “classici” potranno accedere a detta nuova attività, qualora di loro interesse ed in possesso dei requisiti richiesti, anche se sul punto sarà decisiva la posizione che assumeranno le singole Camere di Commercio o, per loro, il Ministero competente. F.I.M.A.A. mediare 47 Le spese di Rappresentanza VEDIAMO NEL DETTAGLIO LA DISCIPLINA CHE REGOLA QUESTI COSTI di Giovanni Pantanella Consulente nazionale FIMAA L a disciplina delle spese di rappresentanza per i redditi d’impresa è stata modificata relativamente di recente e in maniera abbastanza radicale. La attuale disciplina, contenuta nell’articolo 108 del TUIR e nel D.M. 19/11/2008, a differenza di quella precedente, ne definisce specifici criteri di qualificazione; ciò nonostante le spese di rappresentanza continuano ad essere spesso confuse con altre tipologie di spesa, in particolare con quelle di pubblicità e 48 mediare F.I.M.A.A. propaganda, che hanno un regime di deducibilità diverso. Vediamo, quindi, di definirne sinteticamente i contenuti. Sono spese di rappresentanza, secondo la definizione che si ricava dal D.M. del 2008, quelle sostenute per erogazioni a titolo gratuito di beni e servizi effettuate con finalità promozionali o di pubbliche relazioni, ideonee a generare benefici economici per l’impesa e coerenti con pratiche commerciali del settore. Requisiti delle spese di rappresentanza sono quindi: • la gratuità, riferita ai destinatari dei beni e servizi; • le finalità, promozionali o di pubbliche relazioni; • la ragionevolezza, intesa come idoneità a generare benefici economici per l’impresa; • la coerenza, rispetto alle pratiche commerciali del settore. A proposito di tali requisiti, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che: • le spese di rappresentanza assol- vono a una funzione promozionale e di consolidamento degli affari dell’impresa, analoga a quella delle tradizionali forme di pubblicità e di propaganda, differenziandosi da queste ultime per l’assenza di un corrispettivo e di una generica controprestazione; • le “finalità promozionali” consistono nella divulgazione sul mercato dell’attività svolta, dei beni e servizi prodotti, a beneficio di clienti o di potenziali clienti; • sono riconducibili alla categoria delle spese di rappresentanza quelle per cosiddette “pubbliche relazioni”, intendendosi per tali le iniziative volte a diffondere e/o a consolidare l’immagine dell’impresa e ad accrescerne l’apprezzamento presso il pubblico, senza una diretta correlazione con i ricavi. Costituiscono, quindi, spese di rappresentanza: • le spese per eventi di intrattenimento, organizzati in occasione di ricorrenze aziendali o festività, inaugurazione di nuove sedi o uffici o stabilimenti, partecipazione a mostre o fiere in cui sono esposti i beni o i servizi dell’impresa; • la spese per viaggi turistici organizzati, per ragioni promozionali, in favore di soggetti estranei alla compagine aziendale; • ogni altra spesa per beni e servizi distribuiti o erogati gratuitamente, ivi compresi i contributi erogati per convegni, seminari e manifestazioni simili, il cui sostenimento risponda ai requisiti in precedenza indicati; tra queste rientrano le spese sostenute in relazione all’esigenza di instaurare o mantenere rapporti con i rappresentanti delle amministrazioni statali o locali, o con organizzazioni private, quali le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, ecc. Le spese di pubblicità, quindi, a differenza delle spese di rappresentanza, sono frutto di un contratto a prestazioni corrispettive, nel quale la controparte assume l’obbligo, a fronte di un corrispettivo, di pubblicizzare/ propagandare il marchio e/o il prodot- to dell’impresa al fine di stimolarne la domanda. Non costituiscono spese di rappresentanza quelle sostenute per eventi aziendali o viaggi in cui sono presenti esclusivamente dipendenti dell’impresa (mancando, in questo caso, il collegamento con i ricavi), mentre ove dipendenti dell’impresa partecipino a viaggi organizzati per ragioni promozionali, rientreranno tra le spese di rappresentanza solo i costi relativi a quelli che, nell’ambito del viaggio, abbiano svolto specifiche mansioni necessarie per il raggiungimento delle finalità cui è preordinato il viaggio medesimo. Diversamente da quanto era previsto dalla disciplina precedente (secondo la quale le spese di rappresentanza erano dedubili solo parzialmente e ripartite in più esercizi), le spese di rappresentanza sono ora deducibili nell’esercizio nel quale sono state sostenute, per intero, ma nei limiti della loro “congruità”, rispetto ai ricavi dell’esercizio. Il legislatore ha, in sostanza, ritenuto che per questa categoria di spese sussista un limite quantitativo di ragionevolezza, proporzionato al giro di affari dell’impresa. Detto limite è stabilito a scaglioni, uguale per tutte le categorie di contribuenti, a prescindere dall’attività esercitata, ed è pari a: • l’1,3 per cento dei ricavi fino a 10 milioni (intendendosi per ricavi solo quelli relativi alla gestione caratteristica dell’impresa); • lo 0,5 per cento, per la parte di ricavi oltre 10 e fino a 50 milioni; • lo 0,1 per cento, per la parte di ricavi eccedente 50 milioni. Ad esempio, per un impresa con 1 milione di ricavi, saranno deducibili spese di rappresentanza per un massimo di 13.000 euro, mentre per un impresa con 12 milioni di ricavi, saranno deducibili spese per 140mila euro. Le eventuali spese di rappresentanza sostenute in eccedenza rispetto ai predetti limiti non possono essere dedotte, né riportate negli esercizi successivi. Tuttavia, una particolare disciplina è prevista per le spese di rappresentanza sostenute dalle imprese di nuova costituzione, che generalmente le sostengono prima ancora di conseguire i ricavi. Queste imprese possono dedurre le spese di rappresentanza sostenute in esercizi anteriori a quello di conseguimento dei primi ricavi, nel primo esercizio in cui i ricavi vengono conseguiti e in quello successivo. Da rilevare che, tra le spese di rappresentanza, possono rientrare quelle relative ad alberghi e ristoranti (la cui deducibilità è attualmente limitata al 75 per cento), laddove le stesse siano sostenute per ospitare clienti, anche potenziali, in occasione di eventi promozionali, ovvero siano finalizzate al mantenimento di rapporti con particolari soggetti (c.d. “spese per pubbliche relazioni”). In questa ipotesi, la spesa sostenuta rientrerà tra quelle di rappresentanza nel limite del 75% (il 25% sarà comunque indeducibile) e questo 75% sarà deducibile, unitamente alle altre spese di rappresentanza, nei limiti sopra riportati, relativi ai ricavi conseguiti. Resta ferma la integrale deducibilità, al di fuori dei limiti rapportati ai ricavi, delle spese per beni distribuiti gratuitamente, di valore unitario non superiore a 50 euro. Da rilevare, infine, che l’IVA relativa alle spese di rappresentanza non è deducibile, salvo quella relativa ai beni distribuiti gratuitamente, di valore unitario, però, non superiore a 25,82 euro. F.I.M.A.A. mediare 49 INFORMATION TECHNOLOGY LA CASE HISTORY FIMAANETWORK.IT di Roberto Brunetti Amministratore delegato Devleap M olti progetti di sviluppo (intranet, e-commerce, CRM, ERP, sistemi gestionali personalizzati, e così via) nascono come progetti faraonici, in particolare per la quantità di risorse impegnate: una percentuale troppo alta di questi progetti non arriva a una conclusione positiva. Altri non funzionano come dovrebbero, anche se qualche servizio riescono a erogarlo. Altri ancora non generano i ritorni sperati, soprattutto se paragonati agli investimenti sostenuti (con l’aggravante che i primi spesso sono originariamente sovrastimati e i secondi sottostimati). Purtroppo questo fenomeno è diffuso a molti livelli, nelle piccole come nelle grandi aziende, pur se con dimensioni diverse. È chiaro che le aziende, presto o tardi, reagiscono a questa situazione. E la reazione più scontata è un taglio dei costi, che si tramuta in un taglio agli investimenti di sviluppo: meno consulenti, meno dipendenti, meno incentivi, meno infrastruttura e meno formazione/ fasi di apprendimento. Quando ci si focalizza sull’aspetto economico 50 mediare F.I.M.A.A. ignorando le parti di cui è composto, agendo a tutto campo invece che in maniera selettiva, il risultato è che qualcuno scende dal treno. Chi? Di solito i migliori. Ora, se il software fosse veramente un gadget, qualcosa di non essenziale per la vita e la competitività dell’azienda, ragionare in questi termini sarebbe corretto. Da un punto di vista pratico, analizzando l’impatto di un “disimpegno” nell’innovazione tecnologica, il risultato nel breve periodo non può che essere positivo: meno costi, maggiori profitti, a volte maggiori ricavi, perché si possono concentrare tutti gli sforzi sul marketing e sulle attività più commerciali. Ma ragioniamo sul lungo termine: pensare che un sistema informativo efficace ed efficiente sia un accessorio utile ma non indispensabile è un grave errore. Sarà una questione di sopravvivenza: attualmente lo è già in alcuni settori, in futuro lo sarà per un’area di attività sempre più ampia.Quando un progetto va male, spesso la colpa è del team, che comprende analisti, sviluppatori, persone che si occupano di controllo qualità e di documentazione. I motivi per cui il team non funziona possono essere diversi, ma essenzialmente ce ne sono due molto più importanti di altri: la dimensione del team e le competenze delle persone che lo costituiscono. A rischio di dire cose ovvie: è molto, molto, molto meglio avere poche persone brave che tante un po’ meno brave (per non dire di peggio). Vale praticamente per qualsiasi attività lavorativa, ma nel software assume un’importanza ancora più grande. È noto (o dovrebbe esserlo) che i migliori prodotti software sono realizzati da team di sviluppo limitati in quantità ma non certo in capacità. Ovviamente, quello che non si può chiedere è di rispettare scadenze impossibili: spesso è proprio questa necessità che porta ad aumentare la dimensione di un team, il più delle volte inutilmente. Ora, creare un team con queste caratteristiche non è facile ma non è neanche impossibile. Bisogna puntare sulle persone, purché abbiano motivazione, capacità e attitudine. Poi, però, un team va tenuto in piedi e va mantenuta la sua capacità di eccellenza: questo è più difficile. Bisogna fornire un ambiente stimolante, un’infrastruttura efficiente (non date a un bravo sviluppatore una macchina lenta, con poca RAM e un disco quasi pieno) e la possibilità di aggiornarsi. In tutte queste considerazioni, in realtà, non c’è nulla di nuovo. Sono stati scritti articoli e libri su questi argomenti. DevLeap si concentra sulla necessità di formazione e supporto continuo che è propria di chi vuole restare “in prima linea”. DevLeap credeo nel valore competitivo dell’information technology, crediamo nella qualità del software, crediamo nell’innovazione, crediamo nella formazione, crediamo nel valore della qualità in senso più ampio. Insomma, noi di DevLeap “ci crediamo”. Per questo motivo abbiamo supportato Cometa Informatica nella realizzazione del loro pacchetto FimaaNetwork.it fornendo formazione e consulenza di alto livello che hanno consentito al team di sviluppo di realizzare una applicazione basata su tecnologia innovativa. La scelta tecnologica è ricaduta su Silverlight per la user interface e sull’utilizzo di servizi sicuri per lo scambio dei dati via web. Silverlight rappresenta ad oggi una scelta innovativa nel panorama delle applicazioni gestionali che spesso vengono progettati per la sola piattaforma Windows e richiedono una installazione complessa. L’utilizzo di Silverlight consente di ottenere la semplicità di fruizione di una applicazione web da parte di più piattaforme client come Windows e Mac con un livello di interattività paragonabile alle applicazioni Windows di ultima generazione. FimaaNetwork rientra perfettamente nell’area delle applicazioni “Line of Business” (LOB) e sfrutta a pieno le componenti grafiche e di interazione con l’utente dell’ultima versione di Silverlight. La comunicazione con la base dati è effettuato tramite servizi standard: questa scelta rende possibile l’utilizzo dell’applicazione da diverse piattaforme connesse a internet con le moderne tipologie di comunicazione. Per rendere sicura la comunicazione, oltre all’utilizzo di algoritmi di cifratura a 2048 bit, sono state adottate le più moderne tecniche di protezione della provenienza delle chiamate: questi algoritmi consentono di certificare la soluzione come “estremamente sicura”. Spesso non basta usare però una tecnologia innovativa: è importa- te usarla bene, calarla nel contesto reale a ottimizzarne le performance in base allo scenario e ai requisiti applicativi. Per questo motivo, il team di Cometa Informatica, che aveva già definito l’analisi funzionale e avviato il progetto software, ha chiesto il nostro intervento: da un lato erano emerse alcune problematiche tecniche da risolvere e dall’altro l’intervento è stato mirato su un’ulteriore ottimizzazione del codice per, non solo attendere, ma superare le performance prefisse. L’applicazione risulta quindi molto semplice da usare grazie al lavoro fatto durante il design delle videate e dei flussi che l’utente segue nell’utilizzo dell’applicazione e, dietro le quinte, molto veloce nell’interazione fra i componenti grazie al lavoro di ottimizzazione delle parti critiche del codice. CHI è DEVLEAP DevLeap è un gruppo di professionisti nato nel 2002 dall’incontro di consulenti di fama nazionale e internazionale su tecnologia Microsoft. Il gruppo è fondato da 4 persone con l’obiettivo di fornire servizi di formazione, mentoring, consulenza architetturale e implementativa di elevata qualità. Il risultato di questo impegno è ben visibile nelle 300 sessioni erogate nelle più importanti conferenze italiane ed estere e nei 16 libri che i componenti del gruppo hanno scritto direttamente per Microsoft Press. Il gruppo conta inoltre oltre 130 esami di certificazione Microsoft suddivisi tra i 4 esponenti. Il gruppo, oggi, conta 3 aziende, ognuna specializzata in settori diversi: ciascuna di queste realtà può contare sulle competenze dell’intero gruppo per le scelte architetturali e l’interazione fra i componenti di applicazioni enterprise, e fornire, al contempo, competenze specifiche nel settore di riferimento. Loader Srl è l’azienda specializzata nella realizzazione di basi dati altamente efficienti e soluzione di Business Intelligence: i componenti dell’azienda hanno scritto 6 libri su questi argomenti e tengono regolarmente corsi e seminari in Europa e Stati Uniti. Pialorsi Sistemi Srl (http://www.piasys.it) è l’azienda del gruppo specializzata nella realizzazione di soluzioni di fascia enterprise basate su servizi web e SharePoint. ThinkAhead (http://we.thinkahead. it) nasce invece per supportare il gruppo DevLeap nella realizzazione di soluzioni mobile e applicazioni basate sul cloud computing. ThinkAhead può contare anche sul supporto di uno staff di designer e architetti per la realizzazione di interfacce utente di nuova generazione. Alcuni casi di successo a cui le aziende del gruppo DevLeap hanno lavorato nell’ultimo periodo sono: 1)Microsoft Italia: realizzazione del sistema di valutazione delle conferenze tecniche 2)MilanLab: in collaborazione con Microsoft, DevLeap ha realizzato la intranet del MilanLab (A.C. Milan Spa) e il sistema di monitoraggio AthleteLog 3)Microgame S.p.A: il gruppo ha realizzato l’architettura e l’implementazione di un servizio Security Token Service 4) Gruppo Impresa: realizzazione della soluzione internet/intranet/extranet usata come piattaforma di backend e CMS 5) DevLeap ha realizzato anche il CMS alla base delle Microsoft Technical Conferences www.devleap.com [email protected] http://blogs.devleap.com F.I.M.A.A. mediare 51 52 mediare I SERVIZI FIMAA LE ULTIME NOVITÀ da Fimaa Servizi Sdì: ancora vantaggi per gli associati FIMAA nel 2011 Prosegue nel 2011 la collaborazione tra il Supermercato dell’Informazione - www.supermercato.it -, leader nell’offerta di servizi informativi professionali e FIMAA. La partnership tra Zucchetti e FIMAA, protagonisti rispettivamente nel settore ICT e immobiliare, già collaudata negli ultimi due anni, consentirà agli associati FIMAA di continuare ad usufruire dei servizi Sdì a condizioni vantaggiose acquistando la Sdì Card - la comoda carta prepagata per l’acquisto di tutti i servizi Sdì - con uno sconto del 10%. Inoltre, per agevolare ulteriormente gli associati FIMAA l’importo minimo acquistabile è stato ridotto 50 euro. Al settore immobiliare Sdì dedica alcuni importanti servizi; tra i più apprezzati in questi anni vi è senza dubbio Visure Ipocatastali che consente di ottenere in modo comodo e veloce relazioni immobiliari di altissimo livelPer offrire agli Associati un servizio di visure catastali celere e conveniente al tempo stesso, Fimaa Servizi ha stipulato una convenzione con l’Agenzia del Territorio Sister In virtù di tale accordo, ogni Associato avrà la facoltà di effettuare visure catastali illimitate nel corso dell’anno solare - previa acquisizione di un’apposita password - che verrà rilasciata in tempi molto brevi ed il cui costo sarà di 50 euro + IVA. Sarà possibile effettuare visure relativamente ad immobili ubicati in qualunque provincia del territorio nazionale, usufruendo dell’assoluta affidabilità del sistema informatico dell’Agenzia del Territorio Sister! lo qualitativo, con un rapporto qualità-prezzo che non teme confronti. Le visure offerte da Sdì sono infatti sempre aggiornate, perché le informazioni vengono reperite di volta in volta alla fonte senza alcun riciclo di informazioni interne datate; certificate, perchè i processi e le metodologie di produzione sono costantemente monitorati e verificati, come testimonia la Certificazione ISO 9001 del fornitore; complete, in quanto il servizio copre tutto il territorio nazionale senza alcuna limitazione legata al processo di meccanizzazione degli uffici e infine chiare, perché facilmente comprensibili anche a co- loro che non possiedono particolari competenze o esperienza. Oltre alle visure ipocatastali, Sdì offre numerose altri strumenti a supporto dell’attività degli associati FIMAA, tra cui visure camerali su persone fisiche e imprese e report dettagliati sulla loro affidabilità e solvibilità. CERTIFICAZIONE ENERGETICA Alla luce dei recenti sviluppi della normative in tema di certificazioni energetiche ed in vista di una crescente domanda dei servizi correlati, Piramid Srl, società controllata dal Gruppo Lercari, ha avviato una serie di iniziative rivolte alla potenziale clientela, sia mediante rafforzamento delle proprie strutture operative, sia attraverso l’offerta di interessanti soluzioni economiche. In quest’ottica, assume particolare rilievo l’accordo - convenzione recentemente stipulata con FIMAA Servizi, associazione che, a livello nazionale, raccoglie oltre 14mila operatori in campo immobiliare. Diverse le condizioni che hanno reso possibile tale lusinghiero risultato, tra le quali spiccano la capillare distribuzione territoriale che Piramid Srl offre agli associati FIMAA per tramite della rete del Gruppo Lercari, la gestione “on line” degli incarichi nonché dei principali aspetti contabili ed amministrativi dei rapporti attivati attraverso l’associazione e, non ultimo, l’accordo economico caratterizzato da livelli di costo particolarmente competitivi, giustificato dall’ampia base deGiovanni Lercari gli utenti e dal potenziale di espansione nel medio periodo. Il recente tour che FIMAA Servizi sta effettuando nelle principali provincie italiane, ha reso possibile la presentazione dell’accordo quadro con Piramid Srl; tale presentazione, sembra già aver prodotto i primi positivi risultati cui, siamo certi, altri ne seguiranno, facendo sì che Piramid possa validamente candidarsi ad assumere il ruolo di interlocutore naturale dell’Associazione per quanto concerne le certificazioni energetiche. mediare 53 I mediatori merceologici LA realtà del trentino Luigi Ortolina di Luigi Ortolina Delegato FIMAA Trentino del settore degli agenti in mediazione merceologica S u iniziativa del comitato promotore formato da Gino Inama, Guerrino Pilati, Oliviero Fedrizzi ed Enzo Pancheri nel lontano 1990 venne formalizzata a Trento, presso l’Unione, la costituzione dell’Associazione degli Agenti d’affari in mediazione ortofrutticola. Scopo di tale iniziativa era quello di elevare la professionalità dei mediatori e tutelarne l’immagine offuscata dalla presenza sul mercato di molti abusivi. Per intenderci, in quegli anni, si era giunti ad una situazione tale per cui sul mercato operavano molti “personaggi”, taluni privi di qualsiasi autorizzazione e preparazione professionale, che spacciandosi per mediatori praticavano l’attività in totale spregio delle più elementari norme comportamentali ed etiche recando grave danno all’immagine della categoria. La neonata associazione si proponeva quindi di ricercare un chiarimento sull’identità dei propri associati sia dal punto di vista civilistico che fiscale. Fu così che iniziò l’attività di ricostruzione dell’immagine del mediatore attraverso innumerevoli incontri sia con le Istituzioni sia con gli operatori commerciali che operavano in zona. Questa fase, dopo un periodo iniziale di notevole fervore ed entusiasmo, ebbe successivamente una stasi durante la quale cominciarono a diminuire sempre più gli incontri e diversi mediatori, che avevano concorso alla costituzione dell’associazione ed a mantener vivo l’interesse della categoria per l’attività di rappresentanza intrapresa, abbandonarono progressivamente le 54 mediare F.I.M.A.A. cariche. Seguirono alcuni anni in cui l’associazione era presente solo sulla carta senza svolgere più alcun ruolo. Da questo nirvana venne risvegliata per iniziativa di alcuni soci che, rendendosi conto dell’assoluta inerzia in cui era caduta l’associazione, presero in mano la situazione e, convocando l’assemblea generale dei pochi iscritti rimasti, diedero inizio ad un nuovo corso che si concretizzò con la ricostituzione del Direttivo. Fu un’azione di vera ricostruzione in quanto il periodo di inattività aveva indebolito e ridotto numericamente la base associativa ormai rassegnata a doversi gestire individualmente ogni situazione. Come prima cosa il Presidente ed il Consiglio assunsero l’onere di perseguire gli obiettivi iniziali che la costituzione dell’associazione si era prefissa e perciò tutela dell’immagine degli agenti in mediazione, lotta all’abusivismo e sviluppo degli aspetti fiscali e civilistici che interessavano alla categoria. L’azione si sviluppò attraverso contatti continui con la Camera di Commercio di Trento e con le maggiori realtà regionali di commercializzazione dei frutti quali La Trentina, Melinda, Vog Marlene, VIP Val Venosta e con l’associazione delle Aste dell’Alto Adige/Südtirol. Queste ultime furono inizialmente restie a riconoscere alla rediviva associazione dei mediatori il proprio ruolo di rappresentanza, ben consapevoli che ciò avrebbe significato doversi confrontare non più con il singolo mediatore ma con una struttura ben organizzata che poteva usufru- ire dell’appoggio operativo esterno dell’Unione Commercio e quindi ben più forte sul piano della contrattazione. Questa iniziativa rappresentò e rappresenta tuttora una delle pietre miliari dell’attività di promozione e tutela dei mediatori ortofrutticoli. L’associazione riuscì infatti a stabilire un rapporto importante e preferenziale con queste realtà che con il tempo riconobbero la FIMAA Trentino quale valida ed importante interlocutrice fra consorzi di produttori e mediatori. È d’obbligo a questo punto puntualizzare che nel 2002 l’Associazione dei mediatori ortofrutticoli e merceologici del Trentino si fuse con quella dei mediatori immobiliari in quanto non potevano più sussistere due associazioni che nella stessa provincia facevano capo ad un’unica Federazione, la FIMAA. Ritornando all’attività svolta, bisogna precisare che i contatti con i vari consorzi hanno nel tempo consolidato un reciproco rispetto fra mediatori e responsabili commerciali delle cooperative. Sul piano strettamente umano, infatti, tutto ciò si tramutò nello sviluppo di una rete di vendita molto più estesa impensabile fino a qualche anno prima. La categoria dei mediatori ortofrutticoli trentini, a livello nazionale, a ragione può essere considerata una delle più attive e rappresentative con taluni iscritti provenienti anche da fuori provincia. Questo è un aspetto importante perché dimostra la grande considerazione di cui gode l’associazione anche fuori dal territorio provinciale in virtù dei risultati raggiunti. PROPOSTE EDITORIALI IN LIBRERIA CON FIMAA Autore: Leslie Geddes-Brown Editore: Mondadori illustrati - Electa Autori: Michele Pizzullo, Alfredo Passeri, Salvatore Cataldo, Alessandro Cusano Editore: Maggioli Curatore: Alessandro Gabbianelli Editore: Gangemi 55 mediare Abitare con i libri Una bella guida illustrata che ribalta l’ottica consueta della cultura: i libri, se abilmente disposti per la casa, permettono di creare una gran quantità di effetti decorativi dal classico e formale a soluzioni solo apparentemente disordinate. Non solo idee da cui trarre ispirazione per arredare, ma anche espedienti per organizzare i volumi in maniera pratica, sfruttando abilmente tutti gli angoli liberi di casa. I quattro capitoli sono delle miniguide che aiutano a “vivere con i libri” migliorando l’atmosfera degli ambienti, dalla camera da letto alla cucina; a “lavorare con i libri” organizzandoli in biblioteche formali o informali, in scaffali che dal pavimento arrivano al soffitto o in comode librerie chiuse; a “progettare con i libri” scegliendo al meglio colori, luci e dimensioni dei mobili. Nell’ultimo capitolo, infine, l’autrice suggerisce ingegnose strade per sfruttare appieno l’appeal infinito e irresistibile del libro, lasciandolo libero di riempire e arricchire gli spazi di ogni giorno. L’agente immobiliare Guida per l’esame e la professione Il manuale, rivolto principalmente al superamento dell’esame di abilitazione professionale, si propone tuttavia anche come strumento di consultazione ed aggiornamento quotidiano per chi già esercita stabilmente l’attività, in virtù di un’estrema completezza delle materie trattate e dell’impostazione pratica dell’opera, accentuata dalla presenza di un cd rom contenente una serie di appendici dedicate all’approfondimento di argomenti specifici, alcuni questionari su tematiche finanziarie e tributarie, nonché la principale normativa di settore. Abitare il recinto. Introversione dell’abitare contemporaneo Abitare il recinto è una raccolta di riflessioni attorno al tema della casa a patio, realizzata sulla base di sperimentazioni didattiche. Tali esercitazioni sono state condotte all’interno di due facoltà di architettura, Venezia e Ascoli, che hanno visto coinvolti due laboratori di progettazione del primo anno in una sorta di gemellaggio fondato sullo scambio di saperi, collaborazioni e confronti e, non ultimo, su un rapporto di amicizia. I materiali contenuti nel libro, pazientemente ordinati da Alessandro Gabbianelli, sono costituiti da contributi teorici delle due docenze attorno al tema dell’abitare, con particolare riferimento al tipo della casa a patio, e da alcune sperimentazioni progettuali svolte dagli studenti. Il primo anno, in molti corsi di studi incentrato sull’approfondimento dell’abitazione, rappresenta un’occasione importante, un banco di prova, per sviscerare il nucleo primario dell’idea di abitare. Perché la casa a patio, è presto detto. Essa rappresenta uno degli archetipi dell’organizzazione spaziale della casa. Ci è sembrato opportuno prendere l’avvio dallo studio di un modello originario, vivisezionandolo, reinterpretandolo per giungere, ampliando lo sguardo alle modalità dell’abitare contemporaneo, a coglierne la profonda attualità. F.I.M.A.A. mediare 55 Convegni FIMAA panoramica sugli appuntamenti Varese: Prima Borsa Immobiliare “La Casa in piazza” e XII convegno provinciale FIMAA Varese n successo andato oltre le più rosee aspettative”: così Santino Taverna, presidente regionale e provinciale FIMAA Varese, commenta la prima Borsa Immobiliare di Varese e provincia “La casa in piazza”, promossa l’8 e il 10 ottobre 2010 dalla Camera di Commercio varesina attraverso la sua azienda speciale PromoVarese in collaborazione con FIMAA, Anama, Fiaip e Ance. Un grande evento con oltre cinquemila proposte immobiliari che hanno catalizzato l’attenzione di più di tremila persone che hanno affollato il palazzo camerale in piazza Monte Grappa a Varese a caccia di occasioni e della casa dei sogni. “Tutte le agenzie che hanno partecipato hanno fissato appuntamenti di vendita – conferma Taverna – e anche gli operatori più scettici si sono detti disponibili a partecipare in futuro. La location, nel cuore della città, è stata vincente ma si dovrà ipotizzare per le prossime edizioni soluzioni “U Scorcio dell’expo “La casa in piazza” 56 mediare F.I.M.A.A. alternative per carenza di spazio. L’aspetto più positivo è stato l’accesso a una fiera dedicata, specifica: chi si è avvicinato alla Casa in piazza, l’ha fatto pervisionare le offerte di tutta la provincia”. Per un intero fine settimana, i visitatori hanno potuto conoscere le proposte più allettanti, le novità sui contratti e alcune tematiche burocratiche grazie ad un presidio gestito da mediatori e notai. “L’obiettivo di offrire opportunità – sottolinea Taverna - a chi agisce su questo mercato di grande rilievo per il sistema economico varesino, è stato raggiunto”. Giovedì 16 dicembre scorso, invece, alle Ville Ponti di Varese si è tenuto il tredicesimo convegno provinciale Fimaa dal titolo “Il mercato immobiliare: opportunità da cogliere in un nuovo rapporto consumatori – mediatori immobiliari”. Molto qualificati gli interventi dei relatori a partire dal presidente nazionale Fimaa, Valerio Angeletti, ad Eugenio Magno e Daniele Mammani, consulenti Fimaa, a Antonino Ferrara del consiglio notarile di Milano. Giancarlo Vinacci, amministratore di Mediofimaa, Giovanni Solbiati e Alessio PALERMO: FIMAA PROMUOVE LA FORMAZIONE a FIMAA Palermo nell’ambito della formazione continua e per l’ingresso nel mondo del lavoro in collaborazione con la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Palermo ha dato vita a progetti di formazione finanziati dalla Comunità Europea ed altri enti pubblici affinché la categoria possa migliorare il proprio livello professionale e sia sempre in linea con le novità legislative che si susseguono nel mondo della mediazione, sia essa immobiliare che creditizia. In quest’ambito nasce il progetto “Home and Money: Mediazione immobiliare e del credito per il mercato del futuro” già inserito nella graduatoria utile dell’Assessorato al Lavoro della Regione Sicilia al n. 336 ed attualmente in attesa di firma alla Corte dei Conti. Tale progetto prevede la possibilità di formare agenti immobiliari e creditizi seguendo il percorso formativo previsto dal bando che prevede due mesi di formazione in aula presso la Facoltà di Scienze Politiche e poi dieci mesi di stage presso le aziende della fimaa che hanno aderito all’iniziativa remunerati con un contributo a carico del F.S.E. di 800 euro mensili. L’altro progetto in fase avanzata di realizzazione è “Lo Sviluppo Professionale delle Donne a Supporto della Mediazione e dei Servizi” presentato al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale per l’autorizzazione e l’erogazione del finanziamento. Questo progetto si svolgerà in due fasi. La prima di 48 ore sarà in presenza, presso la Facoltà di Scienze Politiche, mentre la seconda, sempre di 48 ore, sarà on line e a tal proposito ad ogni partecipante verrà assegnato un portatile con chiavetta internet ed abbonamento annuale. Le materie che compongono il progetto sono marketing aziendale, Tecniche di Vendita, Strategie di comunicazione, normative sulla mediazione, normative in materia di privacy, normative in materia di antiriciclaggio e Tecniche di archiviazione dei dati su software di ultima generazione. Per il 2011 in collaborazione con Scienze Politiche FIMAA Palermo sta analizzando l’idea di istituire nuove iniziative di formazione per tutti gli iscritti a FIMAA Palermo. L Da sx, Giorgio Angelucci presidente Confcommercio Varese, Santino Taverna presidente Fimaa Varese e del Consiglio regionale Lombardia, e il Cav. Sergio Bellani segretario generale Confcommmercio Varese di Nobili, responsabili commerciali di CheBanca, hanno illustrato l’attualità del mercato immobiliare dal punto di vista creditizio. Ha chiuso i lavori Giuseppe Vuolo di Living is Life. Hanno portato i loro saluti il presidente Uniascom, Giorgio Angelucci, Giorgio De Wolf, vicesindaco di Varese, i vertici della Camera di Commercio di Varese con il presidente Bruno Amoroso e il segretario Mauro Temperelli. Moderatori del convegno, il presidente provinciale e regionale Fimaa, Santino Taverna, e il vice presidente provinciale Dino Vanetti. Torino: Trent'anni da Consigliere Fimaa del Presidente Berlincioni Torino il 14 dicembre scorso ha avuto luogo la festa di Natale che è stata l’occasione per festeggiare i “trent’anni da Consigliere Fimaa” del PresidenteAlessandro Berlincioni, insieme al Past President Piero Bertinetto ed alcuni Consiglieri del passato, Antonio Rabbia e Angelo Giustetto, che hanno ricordato episodi curiosi della storia della federazione torinese. Alla festa, oltre ai numerosissimi associati, hanno partecipato i Presidenti Provinciali di Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, La Spezia e da Roma l’Amministratore Delegato della Fimaa Servizi Giovanni Acampora. A BIELLA: ASSEMBLEA E APPROFONDIMENTI i è svolta lo scorso 20 novembre al Circolo sportivo Vandornese di Biella l’assemblea provinciale Fimaa Biella alla quale hanno partecipato come relatori il vice presidente Fimaa Alessandro Berlincioni, l’avvocato Paolo Pesando, il presidente Fimaa Piemonte Sergio Garlando, il presidente Fimaa Valle d’Aosta Luigi Signorato ed il notaio biellese Carlo Scola (nella foto con il presidente Fimaa Biella Carlo Botto Steglia). Nel corso del convegno si sono trattati vari argomenti di attualità per il nostro settore e gli associati presenti hanno potuto trarre utili indicazioni per la loro attività. S F.I.M.A.A. mediare 57 RAVENNA: “Rapporto 2010 del mercato immobiliare a Ravenna e provincia” i è svolta lo scorso 4 dicembre, alla Sala Cavalcoli della Camera di Commercio di Ravenna, la presentazione del “Rapporto 2010 del mercato immobiliare a Ravenna e provincia”, organizzata dal Sindacato provinciale FIMAA Ravenna e da Confcommercio provincia di Ravenna. Hanno aperto la giornata i saluti del Presidente della Camera di Commercio Gianfranco Bessi e del vice sindaco Giannantonio Mingozzi. Moderatore dell’incontro il docente dell’Università di Bologna Stefano Stanzani. L’intervento di apertura è stato affidato a Fabrizio Savorani, consigliere nazionale FIMAA, che ha illustrato i dati annuali contenuti nel rapporto con i prezzi delle abitazioni, dei negozi e degli uffici a Ravenna, nel forese e in tutti i Comuni della provincia. Sono seguiti gli interventi di Elio Gasperoni, presidente di Agenda; S TRENTO: ECCO Guidacasa 2011, XV EDIZIONE DELla guida completa al mercato immobiliare TRENTINO tempi sono cambiati: dobbiamo passare dalla qualità del costruire alla qualità dell’abitare; il territorio trentino è limitato, non possiamo permetterci di avere un patrimonio edilizio dalla scarsa efficienza energetica». L’assessore all’urbanistica della provincia di Trento, Mauro Gilmozzi, ha ribadito la volontà dell’esecutivo provinciale di elevare la qualità delle costruzioni nel suo intervento alla presentazione di Guidacasa 2011 (limitato a causa della concomitanza con la discussione in Consiglio della manovra di bilancio), la guida giunta alla 15esima edizione e diventata un riferimento autorevole per il mercato immobiliare trentino. Severino Rigotti, presidente della Fimaa del Trentino e vicepresidente Fimaa Italia, venerdì 17 dicembre, nella Sala Pluriuso dell’Unione di Trento ha presentato la pubblicazione (edita da Curcu & Genovese) di fronte ad un nutrito pubblico di addetti ai lavori e giornalisti. L’occasione è servita anche per presentare l’andamento del mercato delle compravendite immobiliari, già duramente coinvolto dalla crisi dei mercati finanziari inziata nel 2008. «I 58 mediare F.I.M.A.A. Un momento dell’incontro Gabrio Maraldi, assessore comunale all’Urbanistica e all’edilizia privata; Mauro Lacchini, direttore commerciale Banca Popolare di Ravenna; Daniele Ugolini, presidente del Collegio dei Geometri della provincia di Ravenna; Elena Delsignore, Il Punto Real Estate Edvisor Srl; Giorgio Cornacchia, presidente Coordinamento Provinciale FIMAA. Valerio Angeletti, presidente nazionale FIMAA, ha curato le conclusioni. A tutti i partecipanti è stata consegnata una copia del “Rapporto 2010 del mercato immobiliare a Ravenna e provincia”. «Il nuovo tiene bene – ha detto Rigotti – e in alcuni ambiti abbiamo registrato anche delle lievi crescite. L’usato invece, specie quello più datato, prosegue la regressione nelle vendite. Non è più possibile, oggi, fare il conto di una cifra per risanare le costruzioni più datate adattandole ai moderni standard edilizi, perché oggi c’è un’altra consapevolezza ed un’altra modalità di costruzione, orientata alla sostenibilità energetica totale». Dal canto suo l’assessore Gilmozzi ha spiegato che la legge sulle seconde case che porta il suo nome si inserisce nella volontà di accrescere la qualità delle costruzioni e delle abitazioni, puntando su settori più redditizi in termini di apporto al Pil provinciale, come il settore alberghiero. «Il contributo del turismo alberghiero sul Pil è del 10% mentre il mercato delle seconde case è una percentuale molto minima del 3% totale delle costruzioni. Dobbiamo passare da una mentalità che privilegi l’abitare, e non possiamo permetterci di regredire. Dobbiamo demolire e ricostruire secondo i nuovi standard di certificazione energetica». La presentazione nel dettaglio dei dati di Guidacasa 2011 è stata affidata a Carlo Inama, consigliere Fimaa Trento e referente dell’intero progetto all’interno dell’associazione. IMPERIA: 5 INCONTRI SULLA COMUNICAZIONE i terranno a partire dai primi di marzo, nella sede della Confcommercio di Sanremo, i cinque incontri di 2,5 ore ciascuno e dedicati ad alcune forme si comunicazione. Un percorso che intende rappresentare un momento formativo specifico, ed inoltre un’occasione, il più aperta e creativa, per condividere anche fra colleghi alcuni temi di riflessione. Un’occasione al servizio sia di quanti operano da tempo nella mediazione immobiliare, sia anche di quanti cominciano ad operarvi, per potenziare “brand” e risultati. I cinque appuntamenti vertiranno sui seguenti temi: “Le domane e le parole. Una strategia per le trattative col cliente”, “Il reale e l’apparenza. Quando la percezione inganna”, “Real Estate English verso un lessico immobiliare e creditizio in lingua inglese”, “I linguaggi non verbali”, “Comunicare attraverso il web e i suoi motori di ricerca. Opportunità e limiti”. S VICENZA: TIMIDI SEGNALI DI RIPRESA E UNA PROFESSIONE CHE CAMBIA n esame della direttiva comunitaria Bolkestein che, di fatto, ha portato all’abolizione del “ruolo” degli agenti immobiliari anche se, a livello provinciale, i requisiti morali e professionali sono ancora necessari per iscriversi al Registro delle Imprese e al REA (Repertorio Economico Amministrativo) in Camera di Commercio. Ma anche lo stato dell’arte sul contestato Decreto legislativo 141/2010, che andrà a modificare in modo significativo la figura del mediatore creditizio. Sono stati questi i temi principali della partecipata assemblea degli agenti immobiliari vi- U anche nel Vicentino, dopo due anni di crisi che hanno fatto calare, in Italia, da 900mila a 640mila le intermediazioni degli agenti. Occhi puntati, infine, sulla figura del mediatore creditizio, che dopo la liberalizzazione dell’Albo (gli iscritti erano passati in poco tempo da alcune migliaia a quasi 200mila), trova uno stop dall’approvazione del decreto legislativo 141/2010: FIMAA è intervenuta sulla questione, evidenziando alcuni elementi di incostituzionalità della norma ed altri discriminanti nei confronti degli operatori del comparto ed ora, ha spiegato Angeletti, “auspichiamo che le nostre richieste siano recepite dalle disposizioni attuative del decreto”. «L’impegno di FIMAA – ha affermato in conclusione Serafino Magistro – sarà quello di ragionare sulle modalità di accesso e mantenimento delle “qualità professionali” di chi è in attività, cercando di innalzare la qualità del servizio offerto alla clientela con più formazione, aggiornamento professionale e anche con maggiori sinergie fra colleghi». FROSINONE: RINNOVO DEI VERTICI a Federazione provinciale degli agenti immobiliari FIMAA Frosinone ha eletto come presidente Angelo Claudio Alfano. Il consiglio direttivo, quindi, ha nominato i due vice presidenti della categoria degli immobiliaristi che sono rispettivamente Massimo Costa, agente di Sora, e Monica Bottini, agente di Frosinone. Nella stessa riunione è stato nominato Segretario della FIMAA di Frosinone Giovanni Ambrosetti, agente di Fiuggi. L Valerio Angeletti interviene all’assemblea di Vicenza centini, tenutasi lo scorso venerdì 3 dicembre nella sede provinciale della Confcommercio di Vicenza alla presenza di Valerio Angeletti, presidente nazionale della FIMAAConfcommercio. L’incontro è stato anche la prima uscita ufficiale in veste di presidente regionale della Federazione, di Serafino Magistro, da sette anni al vertice della Fimaa provinciale ed eletto nei giorni scorsi alla guida dell’associazione veneta di categoria. Il presidente Angeletti ha focalizzato il suo intervento sul ruolo e le responsabilità dell’agente immobiliare a fronte delle modifiche normative recentemente intervenute e soprattutto sui gravosi obblighi in tema di registrazione degli atti, normativa antiriciclaggio e privacy. Si è parlato anche dell’attuale situazione del mercato immobiliare, che denota lievi cenni di ripresa, F.I.M.A.A. mediare 59 PISA: “Tutti uniti per la ripresa del mercato immobiliare” i è svolto lo scorso sabato 13 novembre, all’Hotel Continental di Tirrenia-Pisa, il convegno organizzato dalla fimaa Pisa in collaborazione con Confcommercio, dal titolo “La ripresa del mercato immobiliare”. Ospiti d’eccezione il presidente nazionale FIMAA Italia Valerio Angeletti. Ha fatto gli onori di casa Pierluigi Bernardeschi, presidente provinciale FIMAA, che ha avuto il compito di introdurre il tema del convegno. «Almeno a livello provinciale – secondo Bernardeschi – ci sono segnali inequivocabili di una buona ripresa del mercato immobiliare. Per chi vuole mantenere il potere di acquisto del proprio denaro, per chi ha il desiderio di possedere una casa di proprietà, per S Tavolo dei relatori nel partecipato convegno L’AQUILA: NUOVA SEDE DI CONFCOMMERCIO o scorso 27 ottobre 2010 si è svolta in L’Aquila l’inaugurazione della nuova sede provvisoria della Confcommercio provinciale alla presenza del vice presidente nazionale delegato alla task force nazionale per il terremoto Renato Borghi. Alla sobria ma partecipatissima cerimonia hanno preso parte rappresentanti di Ascom di molte regioni italiane che con autonoma iniziativa di solidarietà hanno sostenuto le attività svolte dall’Associazione aquilana per la riprese delle imprese del terziario colpite dal sisma. Molti i vertici Nazionali che hanno preso parte all’appuntamento, a partire dal presidente nazionale della FIMAA Valerio Angeletti, quello della FIDA Dino Abascià e del Terziario Donna Maria Lucia Galdieri. Nell’occasione, Angeletti e Giuseppe Di Pangrazio hanno consegnato un assegno di 5mila euro a Confcommercio di L’Aquila. Tali fondi sono destinati alla realizzazione di un sito telematico nel quale ogni socio aquilano di FIMAA, quindi ogni agenzia immobiliare associata, potrà inserire le proprie offerte immobiliari, in vendita e/o in affitto, catalogandole per tipologia, per località e per range di prezzo, una sorta di sportello borsa immobiliare-telematico. L’obiettivo di chi vuole mettere a reddito i propri risparmi e le proprie risorse, per chi vuole acquistare una casa vacanza, per chi vuole investire nel mattone, per tutti questi portatori di interessi, l’acquisto di una casa consente di centrare più obiettivi contemporaneamente: possedere una casa secondo i propri desiderata, investire al meglio i propri risparmi, ottenere nel tempo una rivalutazione dei beni immobili posseduti». Densa di significati la relazione di Angeletti, che ha ricordato alla numerosa platea di agenti e professionisti come «il mercato italiano sta dando segnali di positività, anche se ancora deboli e fragili, a macchia di leopardo. Il mercato immobiliare soffre la fragilità del sistema Italia, un sistema che vede l’80% degli italiani possedere almeno un immobile, all’interno di un mercato diverso dal resto d’Europa, con caratteristiche uniche di amore per l’immobile e per la sua salvaguardia». Significativo anche il richiamo che Angeletti ha fatto alla reciproca e proficua collaborazione con Confcommercio. Gli altri relatori del convegno sono stati Luca Ciappi, presidente Confcommercio Pisa, Gianni Bassignani, vice presidente FIMAA, Sandro Borselli, responsabile mediatori creditizi FIMAA, Giancarlo Vinacci, amministratore delegato MedioFIMAA, Giovanni Acampora, amministratore delegato FIMAAServizi, Federico Pieragnoli, direttore Confcommercio Pisa, Sergio Napolitano, notaio. Durante il convegno è stato consegnato a tutti i partecipanti una copia del Borsino Immobiliare FIMAA 2010 di Pisa e Provincia. L 60 mediare F.I.M.A.A. Scatto durante la cerimonia questa iniziativa è quello di favorire la ripresa produttiva del settore nelle aree del cratere che hanno una situazione di particolare difficoltà in conseguenza del sisma. Il presidente provinciale Confcommercio provinciale Roberto Donatelli e il direttore Celso Cioni hanno espresso particolare gratitudine e apprezzamento per la solidarietà dimostrata ai nostri associati. CATANIA: RICONFERMATO ANTONINO NICOLOSI ll’unanimità è stato confermato alla guida dell’associazione Antonino Nicolosi mentre vice Presidente vicario è stato eletto Domenico Marcedone. La giunta dei vice presidenti è composta da Silvestro Conticello, Angelo Nicolosi, Marco Peruzzo, Rosario Siscaro, Giuseppe Tomaselli, Marcello Ungaro, Roberto Vecchio e Giuseppe Virgillito. Consiglieri:Salvatore Asmundo, Giuseppe Caltabiano, Mario Massimo Cardillo, Giovanni Coco, Mario Catena Cosentino, Vincenzo Di Marco, Maria Ferraro, Corrado Giunta, Aldo Ferdinando Isaia, Marco LoJacono, Daniela Tania Marletta, Andrea Maresci, Giuseppe Paci, Gaetano Proietto, Sergio Santagati, Vito Scafali, Michele Scuderi, Rosario Terranova e Roberto Torrisi. Un direttivo ”misto”, composto da navigati dirigenti e giovani associati, in segno di rinnovamento, tanto da aver fatto abbassare Antonino Nicolosi l’età media di circa 15 anni. I progetti del nuovo direttivo guidato da Nicolosi si muovono verso una grande direttiva, il consolidamento dei rapporti con l’università di Catania. «Nell’ottica di un potenziamento dei rapporti con l’ateneo catanese – spiega il presidente Nicolosi – stiamo portando avanti un progetto per creare nuove figure, grazie all’istituzione di nuovi master universitari specifici, per elevare il concetto di mediazione a livello di arbitrato nelle controversie con- A trattuali. Ed ancora, con la collaborazione della facoltà di economia dell’Università di Catania, affidare agli studenti il censimento degli immobili adibiti al commercio nei centri commerciali naturali delle città al fine di rafforzare la continuità commerciale». Ipotizzando una percentuale di riduzione iniziale del canone locativo condiviso con tutti i proprietari a favore dei futuri conduttori che oltre a godere di un canone locativo più basso all’inizio potranno usufruire di una miriade di servizi tipici dei detti centri. A Catania la FIMAA rappresenta la mediazione immobiliare per eccellenza a tutti i livelli. Raramente infatti non è presente con un commento, una indicazione, un parere su tutte le espressioni giornalistiche e televisive relative al mercato immobiliare. La qualità dei soci FIMAA Catania è rilevante anche per il maggior numero di compravendite e locazioni che transitano presso gli uffici dei soci, per il maggior volume pubblicitario investito su tutte le testate giornalistiche e televisive e per il maggior numero di addetti e collaboratori operanti presso le stesse agenzie. La conferma di Antonino Nicolosi, il più “longevo” di tutti i sessanta presenti delle sezioni Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia di Catania rappresenta una eccezione condivisa che garantisce alla FIMAA catanese compattezza modernità e prestigio. Lombardia: nuove regole sulla formazione degli Agenti d’Affari in Mediazione n Lombardia si continua a lavorare sulla formazione e sulla preparazione dei futuri agenti d’affari in mediazione. Le ultime novità introdotte dalla Regione riguardano i corsi professionali formativi per l’accesso all’attività. Le materie e le nozioni da apprendere sono talmente variegate da determinare l’aumento del monte ore dei corsi formativi per la preparazione dei nuovi professionisti del settore. “In Lombardia – commenta il presidente della Fimaa, Valerio Angeletti – sono state recepite le necessità del mercato, dei consumatori e degli operatori, e si sono adottati quei criteri indispensabili alla maggiore preparazione professionale degli operatori. Sono elementi distintivi e qualificanti che dimostrano, ancora una volta, grazie a Fimaa, l’attenzione verso i fruitori del servizio prima ancora dell’esclusivo interesse della categoria”. La Giunta Regionale, infatti, nella delibera n. 887 (pubblicata sul Burl 49 – 4° supplemento straordinario del 10 dicembre), ha approvato i nuovi standard professionali e formativi delle figure che operano nel commercio. Nello specifico, per i corsi formativi indirizzati all’esercizio della professione dell’agente d’affari in mediazione, si profilano diverse novità rispetto al passato. La durata dei corsi per sostenere l’esame abilitante passerà, dalle attuali 100 ore di didattica, a ben 220 ore di formazione. Il training formativo, che costa 1200 euro, prevede inoltre una frequenza obbligatoria non inferiore all’80% del monte ore programmato, in sostituzione del 75% previsto in passato. Al fine di valutare compiutamente la preparazione acquisita dal candidato, la Regione ha previsto altresì la presenza di due esperti del settore all’interno della commissione esaminatrice. Il presidente di Fimaa Lombardia, Santino Taverna, dichiara: “Questo risultato è stato il frutto di anni di lavoro, condiviso e concertato, che potrà permettere eccellenza operativa nei servizi erogati alla collettività”. Fimaa accoglie con entusiasmo l’iniziativa lombarda e auspica che tali modelli virtuosi possano diffondersi su tutto il territorio nazionale elevando ulteriormente la professionalità a vantaggio, tutela e garanzia dei consumatori. I F.I.M.A.A. mediare 61 ORGANI SOCIALI FIMAA Presidente Valerio Angeletti - Roma Vice Presidente Vicario Gianni Bassignani - Parma Amministratore Angelo Virga - Palermo Segretario Generale Rossano Asciolla Vice presidenti Alessandro Berlincioni - Torino Lionella Maggi - Milano Antonino Nicolosi - Catania Guerino Polito - Padova Severino Rigotti - Trento Giunta esecutiva Annamaria Beatrici - Imperia Arrigo Brandini - Firenze Pietro Alfredo Falbo - Catanzaro Marco Mainas - Cagliari Roberto Maccaferri - Bologna Stefano Sala - Milano Consiglieri nazionali Giovanni Acampora - Latina Giulio Baiocchi - Parma Pierluigi Bairo - Genova Pierluigi Bernardeschi - Pisa Bruno Biagiotti - Perugia Angela Bollettinari – Piacenza Sandro Borselli - Padova Giorgio Cornacchia - Ravenna Mauro Danielli - Milano Giancarlo De Bartolomeo - Taranto Dina d’Onofrio - Campobasso Enrico Fenoglio - Asti Alessandro Gabriele - Lucca Sergio Garlando - Alessandria Giovanni Gulino - Ragusa Saverio Iaccarino - Napoli Roberto Marzola - Ferrara Domenico Martiradonna - Bari Piero Ninno - Ancona Andrea Oliva - Trieste Antonio Parmigiani - La Spezia Stefano Persenda - Savona Maurizio Pezzetta - Roma Maria Grazia Savant Ros - Torino Fabrizio Savorani - Ravenna Luigi Signorato - Aosta Michele Tallarico - Catanzaro Santino Taverna - Varese Maria Grazia Savant Ros - Torino Formazione Responsabile Nazionale Giovanni Gulino Vice Responsabile Nazionale Rino Polito Roberto Marzola Collegio revisore dei conti Presidente Giuseppe Campisciano - Milano Revisori effettivi Aba Albertini - Ascoli Piceno Federico Crispino - Padova Revisore supplente Sabrina Minichiello - Firenze Collegio dei probiviri Presidente Giuseppe De Palo - Lodi Probiviri effettivi Angelo Di Bartolo - Messina Claudio Zanetti - Como Probiviri supplenti Marco Beretta - Firenze Michele Zampieri - Padova ORGANIGRAMMA FIMAA Consulte nazionali settore immobiliare Responsabile Nazionale Giovanni Acampora Vice Responsabile Nazionale Sergio Garlando Settore creditizio Responsabile Nazionale Sandro Borselli Vice Responsabile Nazionale Paolo Fusilli Settore merceologico Responsabile Nazionale Giulio Baiocchi Vice Responsabile Nazionale Stefano Pezzoni COMMISSIONI NAZIONALI PERMANENTI FIMAA Organizzazione e servizi Responsabile Nazionale Enrico Fenoglio Vice Responsabile Nazionale Severino Rigotti 62 mediare F.I.M.A.A. Comunicazione Responsabili Nazionali Alessandro Gabriele Piero Ninno Rapporti intersindacali con fiaip/ Confedilizia/Confindustria e ANAMA/Confesercenti Responsabile Nazionale Santino Taverna Donne imprenditrici FIMAA Responsabile Nazionale Annamaria Beatrici Vice Responsabile Nazionale Maria Grazia Savant Ros GRUPPI NAZIONALI DI LAVORO FIMAA Revisione Statuto Nazionale fimaa, Regolamento Regionale fimaa e predisposizione Statuto tipo Provinciale FIMAA Responsabile Nazionale Relazioni sindacali Responsabile Nazionale Arrigo Brandini Vice Responsabile Nazionale Antonio Parmigiani Antonino Nicolosi GRUPPI NAZIONALI PERMANENTI FIMAA Daniele Mammani Giovani Imprenditori FIMAA Responsabile Nazionale Stefano Persenda Vice Responsabile Nazionale CONSULENTI NAZIONALI FIMAA Consulenti legali Paolo Pesando Consulente tributario fiscale e del lavoro Giovanni Pantanella Sedi Provinciali Fimaa/ASCOM - UNIONI CONFCOMMERCIO PROVINCIALI VALLE D’AOSTA AOSTA - Regionale Borgnalle, 10 - Complesso "Le Miroir" - 11100 Aosta Tel. 0165/40004 - Fax 0165/236728 - [email protected] Presidente: Signorato Luigi PIEMONTE TORINO - Via Casalis, 33 - 10143 Torino Tel. 011/4733030 - Fax 011/4730808 - [email protected] Presidente: Berlincioni Alessandro ALESSANDRIA - Via Modena, 29 - 15100 Alessandria Tel. 0131/314821 - Fax 0131/314841 - [email protected] Presidente: Garlando Sergio ASTI - Corso Felice Cavallotti, 37 - 14100 Asti Tel. 0141/535711 - Fax 0141/436958 - [email protected] Presidente: Fenoglio Enrico BIELLA - Via Tripoli, 1 ang. Via Torino - 13900 Biella Tel. 015/8352711 - Fax 015/351638 - [email protected] Presidente: Botto Steglia Carlo CUNEO - Via A. Avogadro, 32 - 12100 Cuneo Tel. 0171/437111 - Fax 0171/437221 - [email protected] Presidente: Baravalle Giuseppe NOVARA - Via Paletta, 1 - 28100 Novara Tel. 0321/614411 - Fax 0321/35781 - [email protected] Presidente: Leo Andrea VERBANIA - Via Quarto, 2 - 28921 Verbania Tel. 0323/402576 - 0323/402825 - Fax 0323/402768 - [email protected] Presidente: Croce Marco VERCELLI - Galleria Verdi - Via Duchessa Jolanda, 26 - 13100 Vercelli Tel. 0161/250045 - Fax 0161/259095 - [email protected] Presidente: Teonesto Franchino liguria GENOVA - Via Cesarea, 8/4 - 16121 Genova Tel. 010/55201 - Fax 010/582207 - [email protected] Presidente: Bairo Pierluigi IMPERIA - Via Aprosio, 28 - 18039 Ventimiglia (IM) Tel. 0184/351114 - Fax 0184/351114 - [email protected] Presidente: Beatrici Anna Maria LA SPEZIA - Via del Canaletto, 222 - 19125 La Spezia Tel. 0187/523452 - Fax 0187/1874939 - [email protected] Presidente: Parmigiani Antonio SAVONA - Corso A. Ricci, 14 - 17100 Savona 019/8331338 - [email protected] Presidente: Persenda Stefano lombardia MILANO - Corso Venezia, 39 - 20121 Milano Tel. 02/76007671 - Fax 02/783008 - [email protected] Presidente: Maggi Lionella BERGAMO - Via Borgo Palazzo, 137 - 24100 Bergamo Tel. 035/4120111 - Fax 035/231082 - [email protected] Presidente: Patelli Luciano BRESCIA - Via Bertolotti, 1 ang. Via X Giornate - 25121 Brescia Tel. 030/292181 - Fax 030/2400500 - [email protected] Presidente: Bocelli Valerio COMO - Via Ballarini, 12 - 22100 Como Tel. 031/2441 - Fax 031/271667 - [email protected] Presidente: Zanetti Claudio CREMONA - Via Manzoni,2 - 26100 Cremona Tel. 0375 201475 - Fax 0375 201630 - [email protected] Presidente: Feroldi Paolo LECCO - Piazza Garibaldi, 4 - 23900 Lecco Tel. 0341/356911 - Fax 0341/284209 - [email protected] Presidente: Colombo Sergio LODI - Via Hussmann, 11/I - 26900 Lodi Tel. 0371/432106 - Fax 0371/432386 - [email protected] Presidente: De Palo Giuseppe MANTOVA - Via Valsesia, 46 - 46100 Mantova Tel. 0376/2311 - Fax 0376/360381 - [email protected] Presidente: Montanari Ercole PAVIA - Corso Cavour, 30 - 27100 Pavia Tel. 0382/37251 - Fax 0382/538048 - [email protected] Presidente: Bianco Fabio SONDRIO - Via Del Vecchio Macello, 4/C - 23100 Sondrio Tel. 0342/533311 - Fax 0342/511042 - [email protected] Presidente: Cioccarelli Domenico VARESE - Via Valle Venosta, 4 - 21100 Varese Tel. 0332/342210 - Fax 0332/335518 - [email protected] Presidente: Taverna Santino VENETO VENEZIA - Viale Ancona, 9 - Mestre - 30172 Venezia Tel. 041/5310988 - 041/5311170 - 041/5311271 - Fax 041/5310422 - [email protected] Presidente: Simonetto Alessandro BELLUNO - Piazza Dei Martiri, 16 - (Pal. Porta Dante) - 32100 Belluno Tel. 0437/215111 - 0437/215213 - Fax 0437/25736 - [email protected] Presidente: Michieletto Marilisa PADOVA - P.zza V. Bardella, 3 - 35131 Padova Tel. 049/8209711 - Fax 049/8209726 - [email protected] Presidente: Borselli Sandro ROVIGO - Viale Del Lavoro, 4 - 45100 Rovigo Tel. 0425/471174 - Fax 0425/471176 - [email protected] Presidente: Montagnini Luigi TREVISO - Via S. Venier, 55 - 31100 Treviso Tel. 0422/5706 - 0422/570722 - Fax 0422/546695 - [email protected] Presidente: Posocco Mauro VERONA - Via Sommacampagna, 63/H - 37137 Verona Tel. 045/8060811 - Fax 045/8060888 - [email protected] Presidente: Gentili Francesco VICENZA - Via Luigi Faccio, 38 - 36100 Vicenza Tel. 0444/964200 - 0444/964300 - Fax 0444/963400 - [email protected] Presidente: Magistro Serafino FRIULI VENEZIA GIULIA TRIESTE - Via San Nicolò, 7 - 34121 Trieste Tel. 040/7707366 - Fax 040/7707361 - [email protected] Presidente: Oliva Andrea GORIZIA - Via Locchi, 14/1 - 34170 Gorizia Tel. 0481/532499 - 0481/534972 - 0481/532464 - 0481/533447 - Fax 0481/549110 [email protected] Presidente: Faragona Fabio PORDENONE - Piazzale dei Mutilati, 4 - 33170 Pordenone Tel. 0434/549411 - Fax 0434/541865 - [email protected] Presidente: Lozzer Maria Grazia UDINE - Viale Duodo, 5 - 33100 Udine Tel. 0432/538700 - 0432/530880 - Fax 0432/532122 - [email protected] Presidente: Savoia Adriano TRENTINO ALTO ADIGE TRENTO - Via Solteri, 78 - 38100 Trento Tel. 0461/880111 - Fax 0461/880540 - [email protected] Presidente: Rigotti Severino BOLZANO - Via di Mezzo ai Piani, 5 - 39100 Bolzano Tel. 0471/310311 - Fax 0471/310400 - [email protected] Presidente: Ausserhofer Karlheinz EMILIA ROMAGNA BOLOGNA - Strada Maggiore, 23 - 40125 Bologna Tel. 051/6487558 - Fax 051/6487673 - [email protected] Presidente: Maccaferri Roberto FERRARA - Via Baruffaldi, 18 - 44100 Ferrara Tel. 0532/234211 - Fax 0532/241336 - [email protected] Presidente: Marzola Roberto FORLì - CESENA - Piazzale Della Vittoria, 19 - 47100 Forlì - Via Giordano Bruno, 118 - 47023 Cesena Tel. 0543/378011 - 0547/639811 - Fax 0543/456336 - 0547/638322 - [email protected] [email protected] Presidente: Savarino Emilio MODENA - Via Begarelli, 31 - 41100 Modena Tel. 059/584211 - Fax 059/221050 - [email protected] Presidente: Dallari Francesco PARMA - Via Abbeveratoia, 63/A - 43100 Parma Tel. 0521/2986 - Fax 0521/298888 - [email protected] Presidente: Bassignani Gianni PIACENZA - Bivio Galleana - (Strada Valnure/Bobbiese) - 29100 Piacenza Tel. 0523/461811 - Fax 0523/451427 - [email protected] Presidente: Bollettinari Angela RAVENNA - Via Di Roma, 102 - 48100 Ravenna Tel. 0544/515611 - Fax 0544/219370 - [email protected] Presidente: Cornacchia Giorgio REGGIO EMILIA - Via Giglioli Valle, 10 - 42100 Reggio Emilia Tel. 0522/708511 - Fax 0522/708764 - [email protected] Presidente: Della Giustina Massimo RIMINI - Via Italia, 9/11 - 47900 Rimini Tel. 0541/743545 - 0541/743602 - Fax 0541/742706 - [email protected] Presidente: Steiner Roberto TOSCANA FIRENZE - Corso dei Tintori, 29 - (Palazzo Bargagli) - 50122 Firenze Tel. 055/203691 - Fax 055/2036901 - [email protected] Presidente: Brandini Arrigo AREZZO - Via XXV Aprile, 6/12 - 52100 Arezzo Tel. 0575/350755 - 0575/350756 - 0575/350757 - 0575/350758 - Fax 0575/353729 [email protected] Presidente: Torzini Roberto GROSSETO - Via Della Pace, 154 - 58100 Grosseto Tel. 0564/470111 - Fax 0564/23853 - [email protected] Presidente: Paccoi Italo F.I.M.A.A. mediare 63 LIVORNO - Via Grotta delle Fate, 41 - 57128 Livorno Tel. 0586/217111 - Fax 0586/217244 - [email protected] Presidente: Canelli Roberto LUCCA - Via Fillungo, 121 - 55100 Lucca Tel. 0583/47311 - Fax 0583/48587 - [email protected] Presidente: Gabriele Alessandro MASSA CARRARA - Via Massa Avenza, 30 - 54037 Massa Tel. 0585/799122 - Fax 0585/799151 - [email protected] Presidente: Cecchinelli Francesco PISA - Via Carrara, 10 - 56100 Pisa Tel. 050/26199 - Fax 050/21332 - [email protected] Presidente: Bernardeschi Pierluigi PISTOIA - Viale Adua, 128 - 51100 Pistoia Tel. 0573/99151 - Fax 0573/365710 - [email protected] Presidente: Benedettini Adriano PRATO - Via S. Trinità, 27 - 59100 Prato Tel. 0574/43801 - Fax 0574/438033 - [email protected] Presidente: Gelsumini Elena SIENA - Via dei Termini, 32 - Palazzo Tolomei - 53100 Siena Tel. 0577/248811 - Fax 0577/223188 MARCHE ANCONA - Piazza della Repubblica, 1 - 60121 Ancona Tel. 071/22911 - Fax 071/205996 - [email protected] Presidente: Capriglione Roberto ASCOLI PICENO - Via Dino Angelini, 62/A - 63100 Ascoli Piceno Tel. 0736/258400 - 0736/258461 - Fax 0736/254556 - [email protected] Presidente: Albertini Aba FERMO - Via Sant’Alessandro, 3 - 63023 Fermo (AP) Tel. 0734/622333 - Fax 0734/620312 MACERATA - Via Colle di Montalto, 8 - 62100 Macerata Tel. 0733/231573 - 0733/231574 - 0733/231575 - Fax 0733/230844 - [email protected] Presidente: Coicchio Maria Laura PESARO URBINO - Strada delle Marche, 58/60 - 61100 Pesaro Tel. 0721/6981 - Fax 0721/69559 - [email protected] Presidente: Baldocchi Simona UMBRIA PERUGIA - Via Settevalli, 320 - Casella Postale 19 S. Sisto - 06129 Perugia Tel. 075/506711 - Fax 075/5067177 - [email protected] Presidente: Biagiotti Bruno TERNI - Via Mentana, 50 B/E - 05100 Terni Tel. 0744/275467 - Fax 0744/220124 - [email protected] Presidente: Casadei Giampiero LAZIO ROMA - Via Properzio, 5 - 00193 Roma Tel. 06/68437204 - Fax 06/68437310 - [email protected] Presidente: Pezzetta Maurizio FROSINONE - Viale Mazzini, 51 - 03100 Frosinone Tel. 0775/250014 - 0775/211438 - Fax 0775/210285 - [email protected] Presidente: Alfano Claudio LATINA - Via Dei Volsini loc. Piccarello - 04100 Latina Tel. 0773/610678 - Fax 0773/611060 - [email protected] Presidente: Acampora Giovanni RIETI - Largo Cairoli, 2 - 02100 Rieti Tel. 0746/485967 - Fax 0746/495380 - [email protected] Presidente: Marchiori Felice VITERBO - Via Monte S. Valentino, 2 - 01100 Viterbo Tel. 0761/304060 - 0761/308836 - Fax 0761/226649 - [email protected] Presidente: Soggiu Pierpaolo ABRUZZO PESCARA - Via Aldo Moro, 1/3 - 65129 Pescara Tel. 085/4313620 - Fax 085/4312106 - [email protected] Presidente: Chiodelli Maurizio CHIETI - Via Santarelli, 219/221 - 66100 Chieti Tel. 0871/64599 - 0871/66923 - Fax 0871/64599 - 0871/66923 - [email protected] Presidente: Iasci Federico L’AQUILA - Via S. Chiara D’Acquili, 23 - 67100 L’Aquila Tel. 0862/413450 - Fax 0862/411284 - [email protected] Presidente: Di Pangrazio Giuseppe TERAMO - Via Del Fic o, 42 - 64100 Teramo MELINDA SI FA IN PER -PIACERTI SEMPRE DI PIÙ. Tel. 0861/249160 - Fax5 0861/243241 [email protected] Presidente: Vercelli Maria Grazia Tel. 0825/781956 - Fax 0825/35427 - [email protected] Presidente: nazzaro Giovanni BENEVENTO - Viale Mellusi, 3 - 82100 Benevento Tel. - Fax 0824/1816923 - [email protected] CASERTA - Via Roma, 96 - 81100 Caserta Tel. 0823/355322 - Fax 0823/354790 - [email protected] Presidente: Farina Marco SALERNO - Via Duomo, 34 - 84125 Salerno Tel. 089/233430 - Fax 089/233424 - [email protected] Presidente: D’Agostino Giovanni BASILICATA POTENZA - Viale Marconi, 90 - 85100 Potenza Tel. 0971/476545 - Fax 0971/476545 MATERA - Via Trabaci (Rione San Giacomo) - 75100 Matera Tel. 0835/387851 - Fax - [email protected] PUGLIA BARI - Via Amendola, 172/C - K1 - 6° piano - 70126 Bari Tel. 080/5481776 - Fax 080/5481077 - [email protected] Presidente: Martiradonna Domenico BRINDISI - Via Mazzini, 32 - 72100 Brindisi Tel. 0831/563318 - Fax 0831/563318 - [email protected] Presidente: Todisco Mario FOGGIA - Via Luigi Miranda s.n. - 71100 Foggia Tel. 0881/560111 - Fax 0881/709808 - [email protected] Presidente: Grassi Luigi LECCE - Via Ciccolella, 3 - 73100 Lecce Tel. 0832/345152 - Fax 0832/217221 - [email protected] Presidente: Barone Camillo TARANTO - Viale Magna Grecia, 119 - 74100 Taranto Tel. 099/7796334 - Fax 099/7796323 - [email protected] Presidente: De Bartolomeo Giancarlo CALABRIA CATANZARO - P.zza G. Garibaldi, 16 - 88100 Catanzaro Tel. 0961/743936 - Fax 0961/480469 - [email protected] Presidente: Tallarico Michele COSENZA - Via Alimena, 14 - 87100 Cosenza Tel. 0984/77181 - Fax 0984/77181 - [email protected] CROTONE - Piazza Mario Ciliberto, 30 (Palazzo Ruggiero sc. a/4) - 88900 Crotone Tel. 0962/20163 - Fax 0962/26942 REGGIO CALABRIA - Via Castello, 4 - 89127 Reggio Calabria - Tel. 0965/331518 0965/330853 - Fax 0965/331637 - [email protected] - Presidente: Cotroneo Umberto VIBO VALENTIA - Via degli Artigiani (Palazzo Piccione) - 89900 Vibo Valentia Tel. 0963/43144 - Fax 0963/540282 SICILIA PALERMO - Via Emerico Amari, 11 - 90139 Palermo - Tel. 091/582716 - 091/589430 091/581334 - 091/585975 - Fax 091/6110196 - 091/589430 - [email protected] Presidente: VIRGA Angelo AGRIGENTO - Via Imera, 223/C - 92100 Agrigento Tel. 0922/20631 - 0922/22791 - Fax 0922/596114 - [email protected] Presidente: Cantavenera Rosario CALTANISSETTA - Via Messina, 69 - 93100 Caltanissetta Tel. 0934/21626 - 0934/21959 - Fax 0934/21626 - [email protected] Presidente: Palermo Maria Concetta CATANIA - Via Mandrà, 8 - 95124 Catania Tel. 095/351084 - 095/351253 - 095/351369 - 095/351914 - Fax 095/356211 - [email protected] Presidente: Nicolosi Antonino ENNA - Via Volturo, 34 - (Pal. Banco di Sicilia) - 94100 Enna Tel. 0935/500971 - Fax 0935/500235 - [email protected] Presidente: Gaglione Salvatore MESSINA - Via Giordano Bruno, 1 - (Pal. Cam. Comm.) - 98122 Messina Tel. 090/675524 - 090/716501 - Fax 090/714477 - [email protected] Presidente: Di Bartolo Angelo RAGUSA - Via Roma, 212 - 97100 Ragusa Tel. 0932/622522 - Fax 0932/248843 - [email protected] Presidente: Gulino Giovanni SIRACUSA - Via Laurana, 4 - 96100 Siracusa Tel. 0931/33823 - Fax 0931/33878 - [email protected] Presidente: Corsaro Angelo TRAPANI - Via Marino Torre, 171 - 91100 Trapani Tel. 0923/873170 - Fax 0923/27498 - [email protected] Presidente: Codraro Stefano 5 sono le varietà di mele che Melinda coltiva e seleziona per te in Val di Non: SARDEGNA MOLISE Golden, Stark, Renetta, le uniche D.O.P. italiane e in più Gala e Fuji, leGilla, nuove mele CAGLIARI - Via Santa 6 - 09122 Cagliari CAMPOBASSO - Contrada Delle Api - Zona industriale - 86100 Campobasso Tel. 070/282040 - Fax 070282120 - [email protected] di montagna. soddisfare ogni gusto. 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