Lotta contro il cancro: la nostra sfida
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Lotta contro il cancro: la nostra sfida
RICERCAPERLAVITA Not i z ie d a l S a n R a f fa ele Periodico della Fondazione Areté onlus del San Raffaele I DICEMBRE 2006 - Anno I, n.1 I Poste Italiane s.p.a.- Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2, DCB Milano. Lotta contro il cancro: la nostra sfida O Ogni anno nel mondo si verificano circa 10 milioni di nuovi casi di persone affette da tumore. I progressi della ricerca scientifica hanno dato nuove speranze migliorando i tempi della diagnosi e le possibilità di cura, ma purtroppo la strada per sconfiggere definitivamente questa terribile malattia è ancora lunga. In questa lotta anche il San Raffaele ha voluto rinnovare il suo impegno, prevedendo importanti investimenti: dal 2007 saranno necessari almeno 100 milioni di euro per creare nuovi spazi e mettere al lavoro ricercatori ed esperti rientrati dall'estero. L'ambizioso progetto prevede la realizzazione in quattro anni di 35mila mq di laboratori; i ricercatori passeranno dagli attuali 400 a 800. Un impegno per il quale i finanziamenti pubblici saranno solo una piccola parte e che richiede quindi il sostegno di tutti. Ma la nostra lotta contro il cancro non parte da zero. Ogni anno al San Raffaele vengono trattati 4mila pazienti oncologici con le migliori terapie e le tecnologie più avanzate. Tra queste, per fare solo un esempio, la tomoterapia, un trattamento innovativo per l'irradiazione selettiva del tumore. Grazie a un modello organizzativo che prevede continue sinergie tra l'area clinica dell'Ospedale e i laboratori di ricerca di base e di diagnostica, il San Raffaele ha in corso studi competitivi a livello internazionale, di cui molti già in sperimentazione sull'uomo, e si avvale della collaborazione dei più prestigiosi centri di ricerca del mondo, come l'MD Anderson Cancer Centre di Houston, il Cancer Centre di Leida o il German Leukemia Study Group. Ecco alcuni esempi: un vaccino terapeutico in grado di distruggere le cellule tumorali di melanomi e di tica in grado di evitare il rigetto in caso di trapianto di midollo (unica speranza di sopravvivenza in molti casi di leucemie, linfomi e mielomi). Seppure ancora in fase preclinica, alcuni studi sui meccanismi che determinano lo sviluppo dei tumori potrebbero aprire una nuova strada. Per fare un esempio, al San Raffaele si sta studiando una particolare molecola che sembra determinare la crescita e l'evoluzione della leucemia linfatica cronica: circoscrivendo a questa molecola la terapia antitumorale si potrà ottenere un'azione mirata ed efficace. Promettenti anche gli studi sulle cellule staminali dei tumori e sull'uso di cellule staminali come vettori di geni in grado di modificare il “comportamento” delle cellule tumorali. L'obbiettivo di questo tipo di ricerche è individuare farmaci “intelligenti”, in grado di bloccare o rallentare la formazione di tumori all'origine e personalizzare le cure studiando i fattori genetici o predisponenti di ogni singolo paziente. La strada è lunga, ma fortunatamente è già tracciata dall'impegno di chi è in prima linea e di chi vorrà con noi combattere questa battaglia. alcuni tipi di tumori polmonari; un nuovo composto in grado di distruggere i vasi sanguigni che alimentano il tumore al colon, al polmone e al rene; una nuova strategia terapeu- Caro lettore Rimbocchiamoci le maniche I risultati di cui vi diamo conto in questo numero di Ricerca per la vita lo confermano: il San Raffaele e la ricerca scientifica italiana possono competere ai massimi livelli internazionali. Si deve avere quindi il coraggio di finanziare quei Centri che si distinguono per produttività e meriti, come accade ovunque nel mondo. In Italia invece sembra confermarsi la tendenza a ridurre i finanziamenti pubblici. È notizia recente che sarà ancora possibile devolvere il 5 per 1000 delle proprie tasse a questo scopo; peccato che ad oggi non siano ancora stati trovati i fondi a copertura del provvedimento. Stiamo a vedere; nel frattempo ci rimbocchiamo le maniche. Lo dimostra il grande investimento del San Raffaele per la lotta contro il cancro a cui dedichiamo l'articolo di apertura di questa newsletter. Uno sforzo enorme, al di là delle nostre attuali energie, impossibile senza il vostro sostegno. Si dice che in Italia manchi la cultura della donazione. Noi crediamo che non sia così: abbiamo scoperto un mondo di solidarietà fatto di grandi e piccoli gesti carichi di attenzione al nostro lavoro. Questo ci rinfranca e ci sprona a proseguire. Ricerca per la vita I Dicembre 2006 1 Le nostre iniziative Una mano alla ricerca “Se firmi per la ricerca sanitaria dell’Istituto Scientifico San Raffaele firmi per tutti”. È questa l’idea da cui è nata la campagna “Il 5 per mille è per tutti” veicolata attraverso spot tv, stampa, web e molti altri mezzi d'informazione: un'iniziativa per invitare a devolvere parte delle proprie imposte in favore della ricerca della Fondazione San Raffaele. Grazie a questo gesto concreto e senza alcun costo per il contribuente, verrà dato un aiuto essenziale alla realizzazione di 50 nuovi laboratori che ospiteranno 500 ricercatori. BMW, donare con gusto Un antibiotico per il linfoma oculare Si rinnova l'impegno di BMW a sostegno della ricerca scientifica del San Raffaele. Durante l’iniziativa “Identità Golose” il 30 novembre all'Hotel Gallia di Milano, BMW Italia ha annunciato un nuovo impegno di tre anni a sostegno della ricerca sulle cellule staminali neuronali adulte con un contributo di 450mila euro. Per l'occasione gli ospiti hanno potuto gustare un menu speciale dedicato alla cucina veneta con creazioni culinarie firmate da sei tra i migliori chef italiani. Roberta Razzano e Beppo Tonon, famoso in tutto il mondo per le sue decorazioni e sculture di frutta e verdura, insieme ad Andrea Berton di Trussardi alla Scala hanno curato l’aperitivo, Nicola e Pierluigi Portinari hanno presentato l’antipasto, mentre i primi piatti sono stati offerti da Carlo Cracco. Erano presenti anche il Gambero Rosso di San Vincenzo con il secondo di pesce di Fulvio Pierangelini e le pietanze di carne preparate da Bruno Barbieri del Ristorante Arquade di Verona. A chiudere la cena infine i dolci tipici della storica Pasticceria Perbellini di Bovolone. Il ricavato dell'intera serata, offerta dalla stessa BMW, è stato devoluto alla ricerca. 4 ottobre 2006 The Journal of the National Cancer Institute, l linfoma oculare è un tumore maligno che compromette notevolmente la qualità della vita. Spesso si accompagna a un'infezione cronica causata dal batterio Clamidia Psittaci. Un gruppo di ricercatori di un centro ungherese e di sette centri italiani, tra cui il San Raffaele, ha effettuato uno studio su 27 pazienti dimostrando che la doxicillina, un antibiotico usato per le infezioni da Clamidia, fa regredire senza effetti collaterali il tumore. Congresso Heart Rhythm Society, Boston, 18 maggio 2006 A seimila chilometri di distanza Carlo Pappone, responsabile del Centro di Aritmologia ed Elettrofisiologia cardiaca del San Raffaele, ha effettuato per la prima volta al mondo un intervento di ablazione a radiofrequenza per la cura della fibrillazione atriale. Il paziente era ricoverato al San Raffaele e assistito da una équipe medica, mentre da Boston, davanti alla platea del convegno annuale della Heart Rhythm Society, Pappone con una speciale tastiera controllava un sondino mosso da campi magnetici e lo guidava all'interno del cuore del paziente. Terapia genica più sicura Nature Medicine, aprile 2006 Fernet raddoppia Più punti, più doni Dopo il contributo di 70mila euro in occasione del festeggiamento dei suoi 160 anni di vita, non si arresta l'impegno di Fernet Branca Distillerie nei confronti del San Raffaele. Anche quest'anno infatti saranno donati altri 70mila euro per la ricerca nel campo delle patologie vascolari. Ritorna anche il concorso a premi abbinato a ogni bottiglia di Fernet Branca: in palio un Televisore Sharp LCD. C'è tempo fino a marzo 2007 per sostenere, insieme a Parmalat, la ricerca sulle cellule staminali adulte. Acquistando i prodotti Parmalat e raccogliendo fino a 200 punti è possibile, specificandolo nell'apposita tessera, rinunciare al regalo e devolvere i punti per finanziare la ricerca. Per ogni richiesta ricevuta Parmalat devolverà 10 euro alla Fondazione. na nuova importante scoperta del U San Raffaele potrebbe risolvere il problema del rigetto in terapia genica. Marcando con una specie di codice a barre il gene-farmaco e utilizzando i micro-RNA per il suo riconoscimento, questo non viene attaccato e può esercitare la sua azione terapeutica. Attualmente il gruppo di ricercatori impegnato in questo studio sta sperimentando la strategia su malattie come l'emofilia e conta di arrivare alla sperimentazione clinica entro due o tre anni. Aiutare è un gioco da ragazzi Staminali contro la distrofia Dall'1 al 24 dicembre comprando un giocattolo nei supermercati, iperstore e superstore GS della Lombardia è possibile aiutare i bambini talassemici. Per sostenere la ricerca su questa malattia, GS si impegna infatti a devolvere al San Raffaele 50 centesimi di euro per ogni giocattolo acquistato. U Raffaele ha dimostrato sui cani ...e le vostre Un evento da protagonista Bomboniere solidali Stai organizzando un evento e desideri che sia veramente speciale? Rendilo ancora più significativo, aiutando da protagonista la ricerca scientifica del San Raffaele. Momenti di gioia come matrimoni, battesimi, cresime, comunioni e lauree possono trasformarsi in un gesto di solidarietà, devolvendo la somma destinata alle bomboniere a favore del San Raffaele. Contattaci per informazioni: tel. 02.2643.4461- [email protected] - www.sanraffaele.org 2 I Boston-Milano: intervento via satellite Generosità a tutta birra Festeggiare e aiutare la ricerca del San Raffaele: questa la generosa scelta dell'Antica Birreria della Bornata di Brescia dove, in occasione della tradizionale Festa della Birra, si è tenuta il 4 settembre una serata a sostegno della ricerca sulle cellule staminali. Gli oltre 300 ospiti, intrattenuti dalla musica live di giovani band di blues e jazz, hanno potuto contribuire a questo gesto di solidarietà consumando l'ottima cucina del locale bresciano e con libere donazioni. Grazie alla Direzione e a tutta la clientela dell'Antica Birreria sono stati raccolti 1.900 euro. News Ricerca per la vita I Dicembre 2006 Nature, 15 novembre 2006 n gruppo di ricercatori del San l’efficacia di cellule staminali, dette “mesoangioblasti”, per la cura della distrofia muscolare di Duchenne, grave malattia genetica che provoca difficoltà nei movimenti e progressiva perdita della capacità di camminare. I mesoangioblasti, iniettati per via arteriosa, hanno prodotto la distrofina, proteina indispensabile ai muscoli per il funzionamento e assente nelle cellule malate, preservando o migliorando così la capacità di movimento dei cani. Per una applicazione clinica sono comunque necessari alcuni anni. La storia Mondi lontani si incontrano S Se dovessi dire quello che più mi piace del mio lavoro è la sfida che ogni giorno mi aspetta e che ha il volto dei bambini malati di talassemia ricoverati da noi per il trapianto di midollo. Sono bambini che hanno storie drammatiche, appartengono a famiglie modeste e arrivano da Paesi con una cultura molto diversa dalla nostra. Paesi dove non ci sono cure o quel poco che c'è è assolutamente insufficiente: se non dovessimo farcela, tornerebbero a casa dove non avrebbero più alcuna speranza. Oltre alla malattia, dobbiamo fare i conti con mondi molto diversi dal nostro. Ad esempio, quando è arrivato dall'Iraq Zakrea, sapevamo che era l'unico figlio malato della sua famiglia e che aveva la possibilità di un donatore compatibile. Ma a poco a poco, entrando in confidenza con i genitori, abbiamo saputo dell'esistenza di un gemello, Mohammed, che, secondo una tradizione di quel Paese, alla nascita era stato regalato al fratello del padre che non aveva figli maschi. Zakrea avrebbe avuto una speranza, Mohammed no. Non era giusto. Per questo ci siamo subito interessati perché anche Mohammed venisse in Italia e potesse fare il trapianto. Non è stato facile ma a settembre anche lui è stato operato e oggi i due fratelli stanno bene. Ma non sempre è così semplice. In due casi su dieci il trapianto non funziona e non si può ripetere: il paziente deve tornare a casa e riprendere le trasfusioni. Questo doveva essere il destino di Mustafà, trapiantato un anno fa senza successo. È stato il padre a insistere perché cercassimo una soluzione, era appena tornato in Iraq e per le conseguenze della guerra c'erano scarsità di sangue e gravi rischi di sacche contaminate: si era reso conto che Mustafà non sarebbe sopravvissuto a lungo. Abbiamo quindi deciso e concordato con l'IME di provare un nuovo trapianto sperimentale. Anche con la piccola Yousra siamo andati oltre le procedure. Yousra è una bambina palestinese di undici anni, ammalata di talassemia ma senza un donatore compatibile. È venuta in Italia per accom- Un disegno di Mustafà pagnare il fratellino di quattro anni che ha subito il trapianto. Lo ha accudito e aiutato, vivendo con lui la preparazione al trapianto e poi la gioia della sua guarigione, anche se per lei non sembravano esserci speranze. Quan- La dottoressa Sarah Marktel visita una bambina do sono arrivati la mamma era al settimo mese di gravidanza e quando ha partorito abbiamo sperato che il fratellino fosse compatibile, ma non è stato così. A questo punto abbiamo chiesto di poter accedere alla banca dei donatori, una procedura lunga e difficile, e inaspettatamente ce l'abbiamo fatta: a novembre Yousra ha ricevuto il midollo da un donatore anonimo proveniente dalla Germania. Anche questa è una strada perché mondi lontanissimi tra loro in qualche modo si incontrino. Sarah Marktel Sarah Marktel, sposata con un architetto, è di origini austriache, ha 33 anni e si è laureata e specializzata in ematologia al San Raffaele. Dopo cinque anni di lavoro in vari ospedali a Londra, un anno fa è stata richiamata in Italia dalla professoressa Maria Grazia Roncarolo per coordinare un team tutto femminile che si occupa di ricerca clinica in ambito pediatrico, e in particolare della cura di bambini talassemici in collaborazione con l'Istituto Mediterraneo di Ematologia (IME). Attualmente sono in cura al San Raffaele circa trenta bambini affetti da talassemia provenienti da Egitto, Palestina, Iraq, Kurdistan, Giordania e Libano. Diciotto di essi hanno già subito il trapianto di midollo osseo e stanno bene. La talassemia è una forma grave di anemia che condanna a trasfusioni per tutta la vita. L'aspettativa di vita in questi Paesi, dove non vi è la possibilità del trapianto, non supera i vent'anni. Vuoi raccontare anche tu la tua storia? Scrivi alla Redazione: RICERCA PER LA VITA. Notizie dal San Raffaele presso FONDAZIONE ARETÉ ONLUS DEL SAN RAFFAELE via Olgettina 58, 20132 MILANO Email: [email protected] Ricerca per la vita I Dicembre 2006 3 La rubrica delle letteref Un Natale in reparto T rovarsi in una camera di ospedale già di per sé non è piacevole, ma trascorrevi il Natale può essere ancora peggio. Il 6 dicembre 2005 sono stata ricoverata al San Raffaele di Milano per un tumore all'intestino, diagnosticato per puro caso pochi giorni prima. Non ho avuto scelta, dovevo essere operata al più presto per evitare che la situazione diventasse più grave di come già era. Ho trascorso due settimane passando da un esame all'altro; i medici conoscevano ormai tutto di me: qualsiasi dettaglio del mio corpo era stato controllato, fotografato, analizzato. Nel frattempo fuori dalla mia stanza stava cominciando a diffondersi quell'atmosfera del Santo Natale capace di contagiare anche i più burberi. Un'allegria che potevo leggere in ogni festone rosso e in ogni putto dorato; un profumo di casa che potevo respirare guardando l'alberello illuminato che il primario in persona aveva riposto sul tavolo della mia stanza come in tutte le altre; un clima di famiglia che potevo percepire osservando il presepio nell'atrio. Volevo guarire, decisa a combattere la battaglia contro un male inspiegabile e sentivo di avere intorno molti alleati, pronti a lottare con me e per me. Due ore dopo l'intervento, in un mondo apparentemente reale ma sfocato dall'anestesia, ho detto ai miei figli quanto volevo loro bene, o almeno così mi hanno raccontato quando mi sono ripresa. Ho trascorso due giorni in terapia intensiva. Ho dormito, sogna- Tornare a vivere - Mia moglie è stata ricoverata in coma profondo. Ringrazio tutti coloro che con amore e professionalità l'hanno aiutata a rivivere. Giuseppe Una nuova nascita - Il 20 giugno è nato il piccolo Achille dopo 12 ore di travaglio brillantemente superate grazie alle preziose persone che lavorano in ostetricia. Sono un po' burbere ma autorevoli. Ho dato la mia vita in mano loro e mi to le cose più belle della vita e che più amo; non riuscivo a distinguere la realtà dal sogno ma, cosa davvero importante, ero viva. Giorno dopo giorno mi sentivo più forte. Poi una brutta notizia: per un piccolo imprevisto dovevo rinunciare all'idea di tornare a casa prima del 25 dicembre e trascorrere il Natale tutti insieme, con un regalo in più sotto l'albero, la mia guarigione. Con la forza di volontà e la costante vicinanza dei miei parenti, però, sono riuscita a sopportare anche quella notizia. Il giorno di Natale avevo la mia famiglia accanto; con loro ho potuto condividere il magnifico banchetto offerto dall'Ospedale: panettoni, pandori, marron glacè e spumante hanno alleviato la sofferenza di tutti i malati. E poi un regalo totalmente inaspettato: musica di pianoforte che riempiva l'atrio, i corridoi e i cuori di tutti. Il clima che si respirava era davvero di festa. Ora sono a casa, sto cercando di riprendermi fisicamente e moralmente da un'esperienza che, in ogni caso, mi ha segnata. Una cosa è certa: se posso scrivere queste poche righe, lo devo sicuramente all'amore di tutti coloro che mi hanno incoraggiato, sostenuto e abbracciato quando ne avevo bisogno. Un grazie particolare va alla pazienza e al sorriso delle infermiere e ai medici che mi hanno permesso di festeggiare questo Natale e spero molti altri ancora. Grazie. Angela hanno dato la vita che avevo in grembo. Tiziana Cento giorni mai soli - Mia moglie S. ha subito qualche mese fa un'emorragia da rottura d'aneurisma cerebrale ed è stata salvata dal vostro team di neurorianimazione. Desidero ringraziare per l'umanità e la cortesia con cui tutti noi, io, le nostre figlie e i famigliari, siamo stati “assistiti” in quei cento terribili giorni. Non ho mai avuto, nonostante i circa sedici interventi e le varie complicazioni affrontate, la benché minima sensazione di smarrimento o scoraggiamento del vostro staff. Tutti mi hanno dedicato un'attenzione e una quantità di tempo straordinarie e non mi hanno mai lasciato alcun dubbio o paura che non fossero stati con loro affrontati. La struttura che ho conosciuto nel vostro Ospedale è e sarà motivo d'orgoglio per la mia “italianità” e la dimostrazione di tenacia, civiltà e umanità ricevuta saranno ragione di un nuovo modo di concepire i valori dell'uomo nella mia vita futura e nell'educazione delle nostre figlie, che hanno potuto “leggere” negli occhi dei vostri collaboratori una passione mai incontrata. Lettera firmata Il canguro - Ciao, mi chiamo Aurelia, ho quattro anni e sono stata qui con il mio babbo perché è stato operato di tiroide. Arriviamo da Urbino e volevo salutare tutti. Un bacio e mi sono piaciuti gli animali, soprattutto il canguro. Aurelia Guarito! - Sono la mamma di un bimbo di due anni, ricoverato e operato presso il vostro Ospedale. Vi scrivo perché non ho trovato altro modo, oltre al classico “grazie di tutto”, per dimostrare il no- Vuoi fare una donazione o un lascito testamentario? Grazie Quest’anno abbiamo ricevuto 435 donazioni, 42 da parte di aziende e 393 da parte di privati. Oltre 200 sono arrivate da pazienti del nostro Ospedale. Qualcuno ha preferito rimanere anonimo, altri hanno deciso di inviarci i propri dati per essere aggiornati sull’avanzamento dei progetti. Ognuno ha donato secondo le sue possibilità: abbiamo ricevuto donazioni da 1 fino a 200mila euro, e per i motivi più vari. Tanti hanno deciso di sostenere la ricerca scientifica, altri hanno contribuito per le nuove strutture dell’Ospedale, altri ancora per la formazione universitaria. Fare una donazione al San Raffaele è segno di stima e responsabilità: grazie alla generosità dei nostri donatori! stro riconoscimento nei confronti della professionalità e dell'umanità dimostrata dal personale verso di noi durante i giorni di ricovero. Ricordo con molto piacere il clima sereno e famigliare che le infermiere del reparto hanno creato, facendoci sentire, più che in ospedale, quasi a “casa nostra”. Rivivo con emozione il momento in cui l'anestesista e la sua équipe hanno condotto “amorevolmente” in sala operatoria mio figlio, facendo attenzione a non spaventare né il bimbo né la mamma e dimostrando allo stesso tempo fermezza e prontezza di riflessi. Ora mio figlio si è del tutto rimesso e il suo vocabolario si è arricchito di una nuova parola: “guarito”! Paola La speranza di un bambino - Mi sono ricoverato per un controllo nel reparto di diabetologia pediatrica: il mio desiderio è che l'Ospedale San Raffaele trovi al più presto una soluzione al mio problema e anche a quello di tutti gli altri bambini come me. Giovanni RICERCAPERLAVITA Not i z ie d a l S a n R a f fa ele Anno I I n.1 I Dicembre 2006 Reg. n° 151 del 1/03/2006 presso il Tribunale di Milano Direttore responsabile: Gabriele Bertipaglia Redazione: Laura Arghittu, Andrea Broggi, Federica Cattaneo, Francesca Ceriani, Federico Ferrari, Paola Osso, Chiara Sordi Stampa: Grafiche Parole Nuove srl, Via Garibaldi 58 20047 Brugherio (MI) Editore: Fondazione Areté onlus del San Raffaele Via Olgettina 58 - 20132 Milano Tel. 02.26.43.4461- E-mail: [email protected] Contattaci al numero 02.26.43.4461 oppure fai un versamento: con bollettino postale intestato a Fondazione Areté onlus del San Raffaele sul c/c n. 42437681; con bonifico bancario intestato a Fondazione Areté onlus del San Raffaele, Banca Intesa c/c n. 216001/83, CIN: C, ABI: 03069, CAB: 01765; online all'indirizzo www.fondazionearete.org. 4 Ricerca per la vita I Dicembre 2006