patologia del piede

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patologia del piede
Ospedale San Carlo di Nancy fa parte di GVM Care &
Research, Gruppo Italiano che si compone di oltre 30
Ospedali e Poliambulatori in Italia e in Europa.Una rete di
strutture avanzate, capillari sul territorio, contraddistinte da
elevati standard di qualità e tecnologia.
Ambulatorio specialistico di
PATOLOGIA DEL PIEDE
I PIEDI:
SOSTEGNO E MOVIMENTO
L’ospedale è accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale
e convenzionato con fondi sanitari integrativi, assicurazioni
sanitarie, enti e casse mutue.
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Dirigente Medico Ortopedia e Traumatologia
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Informazioni contenute nella carta dei servizi
Direttore Sanitario Dottor Giuseppe Massaria - Aut. San. DCA numero 194/2016 del 31/05/2016
Ci sorreggono, ci mantengono in equilibrio, ci
permettono di camminare, correre, saltare: i piedi
sono un organo di fondamentale importanza
per vivere uno stile di vita sano. Le patologie
legate ai piedi hanno ripercussioni sulla postura
e i movimenti, nonché sulle singole componenti
del nostro apparato locomotore.
Presso l’Ospedale San Carlo è attivo
l’Ambulatorio specialistico di Patologia del piede,
centro specializzato nella diagnosi e cura, anche
chirurgica, delle patologie legate a quest’organo.
I pazienti che si avvicinano al percorso di cura
focalizzato sulla salute del piede vengono, in
principio, sottoposti a una visita ortopedica e, se
necessario, a esami diagnostici per immagini (Rx
sotto carico, RM, etc.).
Il ricorso alla chirurgia è fondamentale nei casi di
deformazioni, lesioni o fratture, paralisi dell’arto
o dolori dall’arco plantare. Presso l’Ospedale San
Carlo è possibile effettuare l’intervento correttivo
in Day Surgery, ovvero con un breve ricovero
all’interno del reparto.
GLI INTERVENTI PIÙ COMUNI
Le patologie dei piedi sono numerose e spesso
trattabili con un intervento chirurgico di breve durata.
ALLUCE VALGO
L’alluce valgo è una deformazione del piede che
consta nell’allontanamento della testa del primo
metatarso dell’alluce dalle altre dita. La tecnica
utilizzata più di frequente è l’osteotomia di Austin.
Si tratta di un’incisione a “V” della testa del primo
metatarso che, così, può essere spostato nella
posizione corretta e fissato con una vite.
Nel caso in cui la patologia comprometta
l’articolazione, si procede bloccando quest’ultima
in una posizione che permetta la corretta
deambulazione con un’artrodesi, cioè la fusione
dell’articolazione tramite l’utilizzo di placche
e/o viti in titanio. In casi ancora più gravi e in
pazienti con minori esigenze funzionali in cui è
impossibile effettuare un’artrodesi, viene praticata
un’artroplastica con la resezione di parte
della falange.
ALLUCE RIGIDO
Caratterizzato dall’artrosi dell’articolazione
metatarso-falangea, si manifesta con il dolore
e la difficoltà di movimento. Gli interventi
chirurgici puntano a liberare l’articolazione e a
correggere il difetto estetico. Anche in questo
caso si può ricorrere all’osteotomia, all’artrodesi o
all’artroplastica.
DITA A MARTELLO O A GRIFFE
In alternativa, in base alle caratteristiche del
piede, viene eseguita l’osteotomia percutanea
del primo metatarso secondo tecnica S.E.R.I.
Questa tecnica ha i vantaggi della piccola incisione
(circa 1 cm) della chirurgia percutanea, riduce
al minimo l’esposizione del paziente ai raggi X
e permette di fissare nella posizione desiderata
l’osteotomia con un filo metallico temporaneo che
viene rimosso ambulatorialmente e senza alcun
disagio per il paziente a 1 mese dall’intervento.
Quando il metatarso non è molto deformato o
siamo in presenza di una patologia infiammatoria
dovuta all’utilizzo di calzature non adatte (borsite
dell’Alluce) è possibile correggere i tessuti molli o
solamente la falange prossimale con l’asportazione
di un piccolo cuneo osseo della falange. In questo
caso, è previsto l’uso di una vite.
Questa deformazione consiste della ritrazione
delle dita minori ad artiglio causata dalla spinta
esercitata dall’alluce e dalla ritrazione dei tendini
estensori. Si manifesta esternamente con la
formazione di callosità dolorose. La correzione
consiste, oltre all’asportazione dei calli, nella
resezione ossea accompagnata da una plastica
tendinea stabilizzata con un filo metallico.
5° DITO VARO
In questa patologia, il 5° e ultimo dito del piede
si posiziona sopra o sotto il 4° dito. Si interviene
con una plastica percutanea posizionando il
metatarso nell’assetto corretto.
NEUROMA DI CIVININI-MORTON
Si tratta di una sindrome dolorosa causata
dall’ispessimento del nervo digitale plantare.
Si manifesta quasi sempre nel 3° e 4° dito, la
cui irritazione provocata causa la caratteristica
sintomatologia dolorosa sul dorso del piede
accompagnata da sensazioni di scossa del 3° e
4°dito. Viene diagnosticato con una Risonanza
Magnetica dell’avampiede e può essere trattato
senza operazione chirurgica con ortesi plantari,
oppure con infiltrazioni locali di corticosteroidi.
Il persistere della sintomatologia impone
l’asportazione chirurgica, che viene eseguita
mediante una piccola incisione alla radice delle
dita, in sede dorsale.
Falangi
Il ricovero avviene in regime di Day Surgery
ovvero un ricovero giornaliero con dimissione
la sera stessa dell’intervento. L’intervento è
di norma praticato in anestesia locale. Dopo
alcune ore dall’intervento, una volta svanito
l’effetto dell’anestesia, il paziente può già alzarsi
in piedi (salvo diversa prescrizione) e camminare
con una calzatura particolare (calzatura in Talus
o “di Baruk”) che consente l’appoggio solamente
sul calcagno.
Calcagno
Al momento della dimissione viene prescritta la
terapia di prevenzione antitrombotica per 7-30
giorni e un antidolorifico o antinfiammatorio.
L’antibiotico viene somministrato una sola volta
in sala operatoria, salvo diverse prescrizioni.
METATARSALIGIA
L’insufficienza dell’appoggio del 1° raggio (alluce
e metatarso dell’alluce) determina il sovraccarico
dei metatarsi centrali con la comparsa di callosità
dolenti sotto le teste dei metatarsi. Quando
l’utilizzo delle ortesi plantari non è sufficiente,
l’intervento chirurgico può essere risolutivo. Esso
consiste nell’arretramento e sollevamento delle
teste metatarsi coinvolte, poi stabilizzate con viti
metalliche o fili.
LE FASI PRE
E POST-OPERATORIE
Metatarsi
Nei primi 5 gironi dopo la dimissione, si consiglia
molta cautela. È bene che il paziente tenga l’arto
sollevato applicando una borsa del ghiaccio
3-4 volte al giorno. Ogni 5-7 giorni è prevista la
medicazione e il bendaggio. La rimozione dei
punti avviene dopo 15 giorni circa e, dopo 30
giorni, si procede alla rimozione dei fili metallici
e al controllo radiografico finale.