razzismo_das S.S.1 grado Mastromatteo Palo del

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razzismo_das S.S.1 grado Mastromatteo Palo del
I. C. “Davanzati-Mastromatteo”
a. s. 2012/2013
Progetto “Diritti a scuola”
“Tra le cose che ci sono al mondo, il
razzismo è la meglio distribuita. È
un comportamento molto diffuso,
comune a tutte le società tanto da
diventare, ahimè, banale.”
Da “Il razzismo insegnato a mia figlia”
di T. Ben Jelloun
Realizzato da F. Calamita, R. Lacalamita, N. Loseto, E. Zaccaro
Abbiamo letto i brani dal testo di
antologia
Abbiamo studiato i personaggi che si
sono battuti per il riconoscimento dei
diritti civili per la popolazione nera
Abbiamo riflettuto e composto
testi
•In viaggio su una carretta del mare di
Feven Abreha Tekle
•In terra straniera di Tahar Ben Jelloun
•Io, nero italiano e la mia vita a ostacoli di
Pap Khouma
•Prima di tutto il rispetto di Tahar Ben
Jelloun
Prima di tutto il rispetto/1
Spiegazione/Definizione del concetto
Il razzismo «consiste nel manifestare diffidenza e poi disprezzo per le
persone che hanno caratteristiche fisiche e culturali diverse dalle
nostre.»
Cause:
Da quale sentimento nasce?
Nasce dalla «paura dello straniero, di quello che non conoscono soprattutto
se lo straniero è più povero di lui»
Su cosa si fonda?
L’uomo nutre quelli che si chiamano pregiudizi, cioè giudica gli altri ancor
prima di conoscerli
Prima di tutto il rispetto/2
Manifestazioni:
Attraverso quali comportamenti si esprime il razzismo?
Attraverso la violenza e la prevaricazione perché il razzista è
aggressivo; alla base della guerra c’è la volontà di opporsi ai beni altrui.
Possibili soluzioni:
Come combattere il razzismo?
Prima di tutto bisogna imparare a rispettare. In secondo luogo, non
basta indignarsi contro gli atti di razzismo, bisogna anche agire.
Conclusione:
«Il miscuglio è un arricchimento reciproco».
In terra straniera
Il messaggio
dell’autore:
L’immigrato trova difficoltà ad
inserirsi nel Paese che lo ospita, a
causa della scarsa conoscenza di
lingue, delle abitudini e della
nostalgia di casa.
Personaggio:
Fatima manifesta con il suo
comportamento un profondo
disagio e sofferenza.
Io, nero italiano e la mia vita a
ostacoli
Il protagonista:
Pap Khouma è nato in Senegal ed è
emigrato giovanissimo in Europa,
prima a Parigi, poi a Milano dove vive
da parecchi anni. Ora è cittadino
italiano, ha una moglie italiana, ma
non può sperare in una vita normale.
Perché?
È vittima di pregiudizi.
In viaggio su una carretta del mare/1
Cause migrazioni:
1. Sfuggire alla povertà e trovare
condizioni di vita migliori.
2. Tipo religioso e la possibilità di
frequentare case pubbliche.
3. Per frequentare la scuola e
conseguire la laurea.
Difficoltà:
1. Viaggi della morte
2. Smarrimento di fronte ad una realtà
diversa.
3. Differenza culturale
4. Instaurare con le persone il rispetto
reciproco
5. Trovare una casa, un lavoro umile e
mal pagati.
In viaggio su una carretta del mare/2
Rimedi:
1. Società della convivenza
2. Società multi etnica
3. Sapersi confrontare
4. Ascoltarsi a vicenda.
5. Integrazione
6. Rispetto.
Martin Luther King
Un personaggio che ha sempre
lottato per i diritti civili. Uno dei
suoi discorsi, il più famoso inizia
così ‘I have a dream’ io ho un
sogno. E il suo sogno era che i
suoi figli non fossero giudicati
per il colore della pelle ma per
quello che erano. Cosa c’entrano i
sogni con i diritti di un uomo?
Non dovrebbero essere realtà?
Molte volte mi sembra che a
parole si dicano tante cose giuste
e ovvie ma poi i fatti non le
confermano.
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“I have a dream today …”
I have a dream that my four little children
will one day live in a nation where they will
not be judged by the color of their skin but by
the content of their character.
I have a dream today!
I have a dream that one day, down in
Alabama, with its vicious racists, with its
governor having his lips dripping with the
words of "interposition" and "nullification" -one day right there in Alabama little black
boys and black girls will be able to join hands
with little white boys and white girls as
sisters and brothers.
“Io ho un sogno”
Io sogno che un giorno, sulle rosse colline della Georgia, i figli degli antichi
schiavi e i figli degli antichi proprietari di schiavi siedano assieme attorno alla
tavola della fratellanza.
Io sogno che il Mississippi, oggi pieno di oppressione brutale, si trasformi
nella terra della giustizia e della libertà
Sogno che in Alabama bambini e bambine neri possano dare la mano a
bambini e bambine bianchi, e camminare insieme come fratelli e sorelle…
Io sogno il giorno in cui ogni valle sarà colmata e ogni sentiero tortuoso sarà
raddrizzato, e la gloria del Signore sarà rivelata, e tutti gli uomini potranno
vederla insieme…
Sogno che neri e bianchi si prenderanno
per mano e canteranno: «Finalmente
liberi! Grazie a Dio Onnipotente noi
siamo finalmente liberi!»
Nelson Mandela
Nelson Mandela è un politico sud africano, primo
presidente a essere eletto dopo la fine
dell‘apartheid nel suo Paese e Premio Nobel per la
pace nel 1993 insieme al suo predecessore
Frederick Willem de Klerk. A lungo uno dei leader
del movimento anti-apartheid, ebbe un ruolo
determinante nella caduta di tale regime, pur
passando in carcere gran parte degli anni
dell'attivismo anti-segregazionista. Protagonista
insieme al presidente Frederik Willem de Klerk
dell'abolizione dell'apartheid all'inizio degli anni
Novanta, venne eletto presidente nelle prime
elezioni multirazziali del Sudafrica (1994)
rimanendo in carica fino al 1999
La pagina di diario/1
Il termine deriva dal
lat. Diàrum =
“registro giornaliero”
(da dies, “giorno”):
libro in cui si tiene
ricordo degli
avvenimenti secondo
la successione dei
giorni.
Il diario è un racconto
personale, di
esperienze, riflessioni,
sentimenti, stati
d’animo.
È un testo di carattere
intimo destinato a non
essere letto da nessuno
se non da chi lo scrive.
Perché scrivere un diario?
1.
2.
3.
4.
Per avere la possibilità di “sfogarsi” con l’“amico diario”
Per riflettere su se stessi e far chiarezza dentro di sé,
capirsi meglio mediante ciò che si sente e si pensa
Conservare memoria di ciò che si fa e si prova, il che
permetterà ricostruzione del proprio passato ma anche un
confronto con ciò che si è e si era
Per annotare, con i fatti privati, anche testimonianze
dirette di un determinato periodo storico e di darne
memoria.
Talvolta i diari vengono anche pubblicati, perché:
1. Consentono di conoscere la personalità di chi li ha scritti
2. Sono testimonianza preziosa di un momento storico
3. Informano su situazioni particolari di interesse umano e
sociale
La pagina di diario/2
•
•
•
•
Com’è costruito …
Di cosa si parla …
Com’è scritto …
Nella stesura del diario
personale:
Viene indicato il giorno o
l’ora in cui si scrive
i fatti e impressioni sono
registrati giorno per
giorno, o comunque in
ordine cronologico
Fatti ed impressioni sono
espressi alla 1a persona
singolare
I fatti narrati sono accaduti
realmente e recentemente
(rispetto allo scrivente)
• Certe informazioni su
luoghi e persone
possono essere
sottintese, perché chi
scrive non ha bisogno
di spiegarle a se stesso
• Sono presenti
riflessioni personali
• Possono esservi
impressioni
sull’ambiente e sul
periodo storico
• Il linguaggio è
semplice, diretto, di
tipo colloquiale e
quotidiano
• Possono esservi
abbreviazioni e modi
di dire personali
• È scritto in 1° persona
singolare
• L’esposizione a volte è
libera, a volte
frammentaria (es. frasi
lasciate in sospeso)
• Uso del presente o del
passato prossimo come
tempo verbale
Il testo espositivo-informativo:
la relazione/1
Che cos’è e a cosa serve
La struttura
La relazione è un testo realizzato allo
scopo di informare, che riferisce con
precisione circa un'attività (un
esperimento di laboratorio, una
ricerca) o un avvenimento di cui si è
avuta esperienza (una visita ad un
museo, un viaggio, un lavoro di
gruppo). Può riguardare dunque
qualunque argomento.
Trattandosi di un testo di carattere
informativo, la relazione non
consente, di regola, l'enunciazione di
interventi critici da parte dell’autore,
che si limita ad informare il lettore dei
fatti, evitandone la loro
interpretazione.
•un titolo che orienta sul contenuto della relazione;
•un'introduzione che deve illustrare sinteticamente
l'argomento trattato, gli obiettivi del lavoro, i
metodi e le risorse (strumenti e materiali) utilizzati,
le persone coinvolte e il tempo occorso;
•un corpo centrale con l'esposizione delle varie
fasi di lavoro e/o l'indicazione delle attività svolte
da ciascuno, delle fonti eventualmente consultate,
delle informazioni e dei dati raccolti. Spesso, per
facilitare la comprensione del lettore, si ha una
divisione dell'esposizione in paragrafi titolati;
•una conclusione che sintetizza i risultati raggiunti
e può comprendere alcune valutazioni personali del
relatore o eventuali proposte per lavori futuri.
Il testo espositivo-informativo:
la relazione/2
Caratteristiche
Analizzando la relazione come una particolare forma di testo narrativo, possiamo
affermare che:
•il narratore è chi ha l'incarico di scriverla, che può anche utilizzare — nel caso di
un'esperienza collettiva — la prima persona plurale (Lo scopo dell'attività da noi
svolta...);
•il punto di vista è quello di un osservatore neutrale, che si esprime in modo
imparziale;
•l'ordine della narrazione rispetta la reale successione dei fatti, mentre la durata
non coincide con quella reale, in quanto viene utilizzata la tecnica del sommario;
•le persone citate nella relazione possono essere considerate come personaggi, le
cui azioni sono descritte con precisione e collocate in modo rigoroso nello spazio e
nel tempo;
•il registro comunicativo usato nella stesura di una relazione è formale, in quanto
tutti i dati devono essere riportati in modo rigoroso e impersonale e la lingua deve
essere usata in modo denotativo, senza espressioni colloquiali o confidenziali.
1.
Quando giudichiamo male uno
straniero senza conoscerlo, solo
perché è strano, siamo razzisti?
1. Isolare e giudicare male una
persona strana è razzismo.
2.
Cosa c’è
fenomeno?
2. Soprattutto
economiche.
3.
Che cos’è la xenofobia?
alla
base
del
le
differenze
3. È la paura per il diverso. Non si
ferma alla semplice paura, ma
sfocia in una vera e propria
intolleranza e discriminazione nei
confronti
dell'oggetto
della
propria paura.
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S. Beccaria, I. Bosio, E. Schiapparelli, L’avventura del lettore, Edizioni Il
Capitello, Torino 2011
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