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KDCOBAIN
http://www.kdcobain.it/pagine/recensioni/gossip.htm
L'anima è quella punk, ma si sà che il punkrock ha avuto mille facce, fino ad arrivare all'unione con ritmiche danzerecce.
I Gossip ne sono i testimoni, e "Standing in the way of control" è l'arma del delitto. La voce di Beth Ditto sembra quella
delle riot grrl più famose, forse più melodica ma non meno graffiante. Subito si parte con i ritmi incalzanti di "Fire with
fire", dove la nuova batterista Hannah Billie dimostra le sue doti di macchina macina sassi.
Il singolo porta il nome dell'album ed è presente nel disco in due versioni, compresa quella remixata dalle Le Tigre. Nelle
vene dei Gossip scorre anche tanta no-wave e sono parecchi i pezzi che lo fanno capire a partire da "Eyes open", per
non parlare della chitarra di "Your mangled heart" e delle percussioni di "Listen up!", dove retaggi punk-funk non
tardano a farsi riconoscere.
Il minimalismo di questo disco si avverte dalla registrazione lo-fi e dall'impiego di suoni ridotti all'osso, seppur curati.
"Standing in the way of control" è un disco che sfugge agli schemi del punk ma che esprime la nuova energia dissonante
che tante band cercano di proporre sfruttando l'accattivante utilizzo di ritmiche ballabili.
INDIE-EYE
http://indie-eye.blogosfere.it/2005/12/the_gossip_stan.html
The Gossip, un trio di soul punk clash (come si definiscono) dall'Arkansas (Beth & Brace) e da Washington (Hannah);
hanno realizzato una serie di 7" e due album; in quanto a concerti hanno fatto compagnia alle band più importanti della
scena indipendente americana, da JSBE a White Stripes, Sonic Youth e cosi via. L'ultimo album Standing in the way of
control è in uscita per Kill Rock Stars a Gennaio ed è stato registrato a Seattle insieme a Guy Picciotto dei Fugazi. La title
track è davvero potente, e Indie-eye, che adora The Gossip, ve la fa ascoltare dall'inzio alla fine, o se preferite, scaricare
direttamente da questo post.
LIFEGATE
http://www.lifegate.it/lg_radio/cd_consigliati.php
Capitanati dalla grandissima (in tutti i sensi) vocalist Beth Ditto, indemoniata frontwoman di soli 24 anni, per cui si
potrebbe azzardare un paragone con Janis Joplin, i The Gossip sono un powertrio dell’
Arkansas posseduti dal demone
del rock and roll. Il loro soul clash (così amano definirsi), costruito su un sound grezzo che pesca dal blues, dal punk
(Beth nuova icnoa riot grrrl?) e perfino dal catalogo Motown, sospinto da una sezione ritmica “
al passo coi tempi”
, finirà
per conquistare i puristi del rock così come i fedelissimo dei dancefloor alternativi.
Una bomba!
ROCKSTAR ONLINE
http://www.rockstar.it/recensioni.asp?ID=3159
Nel bel mezzo del niente, nell’
Arkansas più sonnolento e conservatore, due freaks si incontrano: lei è Beth, una ragazza
la cui stazza non deve averle reso le cose facili a scuola. Lui è Brace, un segaligno chitarrista con un approccio al blues
sporcato da influenze garage e noise rock. Nel cuore hanno il rhythm’
n’
blues più tradizionale ma lo suonano con tutta la
rabbia e lo straniamento di due ragazzi bianchi che intendono resistere al destino che la provincia americana ha in serbo
per loro. Con l’
arrivo della batterista Hannah Blillie il terzetto è completo e il loro R&B sincopato, sporchissimo ed
elettrizzante prende forma. La voce, infantile ma potentissima, di Beth Ditto domina la scena e un groove pulsante la
accompagna (“
Standing In the Way”
). Quando la musica rallenta (“
Coal To Diamond”
) Beth si fa carezzevole ma è una
carezza ruvida che potrebbe trasformarsi in schiaffo da un momento all’
altro. Un lavoro potente e ispirato. Ora non resta
che sentirli dal vivo.
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XL ONLINE
http://xl.repubblica.it/recensionidettaglio/6282
Avete presente Grasso è bello, il film di John Waters con quella protagonista supercicciona? Ecco, Beth Ditto è identica a
lei, solo che invece di essere una virtuosa del ballo è un fenomeno dall’
ugola d’
oro. Con le sue corde vocali impasta la
stessa roba bollente e urticante che usciva dalla bocca di Janis Joplin. Siamo sinceri: non fosse per lei a nessuno
importerebbe dei Gossip, onesta band di garage-funk punk ballabile. Le Tigre remixano Standing In The Way Of Control,
ma potevano pure starsene a casa: Miss Ditto basta e avanza. Ascoltate Fire With Fire e dite se questa ragazza non ha il
physique “
du (rock’
n’
)roll”
.
ONDAROCK
http://www.ondarock.it/recensioni/2006_gossip.htm
Il trio The Gossip giunge al terzo appuntamento con un’
idea ben precisa: deviare il punk-garage- low-fi del secondo
lavoro verso una mescola funk-soul, fluida e ballabile; il tutto pronto per essere gustato e manipolato dai disc jockey di
mezzo mondo, soprattutto quelli che cercano di cavalcare l’
onda in perfetto stile Dfa. Il trio è composto dal chitarrista
garage Brace Paine, dalla batterista Hannah Blillie e dalla prorompente cantante Beth Ditto.
I ritmi proposti in "Standing In The Way Of Control" nascono dal prodotto di più componenti, tutte riconducibili al rock
della Motor City di fine anni Sessanta. Non è un caso che ad aprire le danze sia "Fire With Fire , un classico groove
d’
apertura, semplice e diretto, senza forzature: un fugace richiamo all’
ascolto. La successiva title track è un’
accattivante
cavalcata punk-disco, con la Ditto a sguazzare sbarazzina tra riff e battute degne dei migliori Franz Ferdinand; il remix
proposto da Le Tigre è solo il primo dei tanti che si susseguiranno da qui a breve tempo.
Ci sono molte tracce del movimento punk-rock femminista creato da Kathleen Hanna in "Jealous Girl", e non c’
è da
rimanere stupiti visto che Beth è cresciuta ascoltando proprio le Bikini Kill; così come "Eyes Open" e "Holy Water"
mostrano l’
unico segno tangibile della presenza vigile del coproduttore eccellente Guy Picciotto, non è un caso, infatti,
che siano presenti alcuni elementi, gettati qua e là nei due brani, dei Fugazi di "The Argument".
A dominare costantemente la scena è la voce potente, infantile e accattivante di Beth Ditto, sorta di moderna Janis
Joplin alle prese con ritmi disco-funk ("Your Mangled Heart"), capace anche di improvvise incursioni nel soul-blues più
caldo ("Dark Lines"). La ricerca continua di ritmiche punk-funk trova il giusto equilibrio in "Listen Up", non dissimile da
una "Seven Nation Army" dei White Stripes carica di jungle .
Il punto debole del disco è una certa ripetività che alla lunga stanca, sminuendo inevitabilmente i buoni propositi della
band; non bastano quindi le sospirate pause ("Coal To Diamonds") e gli sforzi continui della Ditto ("Keeping You Alive")
per rendere spiazzante il copione.
Anche se i The Gossip affermano di essere una band soul-clash , "Standing In The Way Of Control" non differisce molto
da quello stile punk-funk-disco energico e dissonante, proposto da moltissime band negli ultimi quattro anni; la
sostanziale differenza con gli altri gruppi è la verve della frontgirl , la sola in grado di evitare al trio una scontata
sufficienza, regalando quel mezzo punticino in più.
KALPORZ
http://www.kalporz.com/recensioni/standinginthewayofcontrol-gossip.htm
I tre Gossip partono dall’
Arkansas e arrivano a Portland. Ma nessuno di questi due luoghi è adatto a loro. La loro città
ideale sarebbe Detroit: il calore della Motown da una parte, la furia sporca di Stooges ed MC5 dall’
altra; “
Standing in the
way of control”si consuma così, sul filo che unisce soul e punk. I Gossip sono un trio, ma è Beth Ditto a catalizzare
l’
attenzione dal primo istante: burrosa, magnetica, sensuale, la voce che sembra uno scontro tra il tono roco di Bettye
Lavette e la peccaminosa sfacciataggine di Karen O degli Yeah Yeah Yeahs, Beth pone stessa sul proscenio, e i due
comprimari si limitano a una dignitosa presenza di contorno.
Rispetto all’
esordio, il suono vira su territori trendy tra dance e punk, con ottimi risultati: la title-track è una bomba
vitaminica (e Le Tigre non si sforzano molto nel remixarla per potenziarne il beat), la ritmica serrata contiene a fatica
una voce che trabocca da ogni parte in “
Your mangled heart”
, e su “
Eyes open”si scontra con un riff di memoria
zeppeliniana.
Il disco procede a ritmi serrati, e non sempre è un bene: nonostante una voce prodigiosa, i brani rischiano di
assomigliarsi un po’tutti, e la produzione di Guy Picciotto non riesce ad evitare una certa ripetitività; solo in due
momenti si rallenta, ed è in “
Coal to diamonds”e nella pianistica “
Dark lines”che emerge il lato più soul della
formazione. Chi ha fretta di catalogare i Gossip come riot grrrls fuori tempo massimo ha i suoi elementi (Portland e la Kill
Rock Stars lasciano pochi dubbi in proposito, così come “
Jealous girls”riporta alla mente il manifesto del movimento
redatto da Kathleen Hanna), ma nel trio batte un cuore diverso, che odora di 1969 e del rumore industriale della Motor
City.
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TROUBLEZINE
http://www.troublezine.it/view.php/pagina/recensioni/Gossip-The/Standing-In-The-Way-OfControl/id/694/unique/5363b07c30da193c146c170a9ebe664c/
Da svariati anni ormai avevo perso le tracce dei losangelini The Bellrays, il loro " Grand Fury " un po’di tempo fa mi
aveva fatto saltare ed esaltare, e non poco. Cercando l’
altro giorno nella rete ho scoperto che nel frattempo hanno
prodotto anche altri dischi ma in ogni caso poco male se non mi sono preoccupato di reperirli, tanto ci sono The Gossip.
Che c’
entrano ora questi The Gossip ? Fondamentalmente che la recensione è sul loro nuovo lavoro , " Standing In The
Way Of Control ", che sono statunitensi come The Bellrays e che si differenziano da loro bene o male per due semplici
cose :
1) The Gossip schierano alla voce Beth Ditto, tondeggiante e burrosa, dalla pelle bianca anziché no, e con lisci capelli
neri. The Bellrays fanno affidamento su Lisa Kekaula, di colore, capelli afro, e fisico ben meno importante, nonostante un
braccio con il quale può far male. A livello di corde e stile siamo lì.
2) The Gossip = Mc5 ( e quasi facciamo il verso ad Einstein ) o una band garage a scelta + tempi ballabili e funk. + una
cantante black soul a scelta. The Bellrays = The Gossip –tempi ballabili e funk.
Fire With Fire è una marcia ruvida, groove e passionale, la titletrack, nonché singolo ( potete vedere il promo nella
sezione video ), è irresistibile e suona come i Franz Ferdinand che rifanno i pezzi della Motown al CBGB’
s, il cadenzato
incedere di Eyes Open prende, niente da dire, e Keeping You Alive è buona, ma il tutto a lungo andare stanca.
Il disco è troppo monocorde, e a poco servono i rallentamenti di Coal To Diamonds e Dark Lines che non aiutano certo a
cambiare atmosfera. La Ditto è capace, e si sente, è potente e passionale come solo le cantanti soul sanno essere,
Standing In The Way Of Control è davvero un ottimo singolo, ma l’
impressione è che nel disco ci siano diversi fillers.
Meritano comunque un po’
di ascolti, in particolare se vi piacciono The Bellrays e Yeah Yeah Yeahs.
TIGERHEART
http://www.tigerheart.it/?p=316
L’
arma dichiarata delle Gossip è la prorompente frontgirl Beth Ditto, una “
moderna Janis Joplin cresciuta ascoltando le
Bikini Kill”
. Dotata di un’
incredibile carica e di una voce potente, Beth canta il blues come poche bianche. Il chitarrista
Brace Paine e la nuova batterista Hannah Blilie forniscono invece chitarre sporche e un beat muscoloso. SITWOC, in
parte prodotto da Guy Picciotto (Fugazi), deraglia dal binario punk-riot girl-garage-blues del disco precedente
(Movement) verso territori funky e soul. La title-track (e primo singolo) è un inno disco-punk che non può non richiamare
alla memoria Gloria Gaynor e che farà scintille nei club indie (soprattutto nel remix - un po’
kitsch - de Le Tigre). Your
Mangled Heart ne è la sorella, forse ancora più contagiosa. Dicono: “
la nostra missione è farvi ballare”
. Ancora una volta
ci sono riuscite. Jealous Girls strizza l’
occhio alle Bikini Kill più pop. Ma le Gossip si dimostrano abili anche nei pezzi lenti,
come l’
indolente ballata Coal to Diamonds. In Your Mangled Heart Beth canta “
Non voglio il mondo, voglio
semplicemente quello che mi merito”
. E noi speriamo davvero che le Gossip ottengano il successo che si meritano.
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MUNNEZZA
http://www.munnezza.it/trlist-coll99.htm
The Gossip è una band che con questo terzo album segna una svolta verso sonorità funk-soul gradevoli e passionali.
Sinceramente nessuno si sarebbe accorto di questi tre ragazzi se non fosse per il portento che c'è dietro al microfono.
Beth Ditto, infatti, possiede tutto quello che si chiede ad una voce: calda, profonda e melodica allo stesso tempo, a tratti
graffiante. Standing in the way of control, singolo d'apertura, ne è la prova evidente, un pezzo con quella carica che
viene dalle radici del rock degli Stooges si dimostra una cavalcata sincopata intrepida verso i dettami del disco-punk.
Impossibile non ciondolare la testa e farsi travolgere da quella voce calda e passionale che è difficile ritrovare in una
voce bianca che ti scioglie piano piano.
L'album insegue con pezzi più o meno riusciti l'andazzo imposto ed è questo forse il limite: ritmi incalzanti intrappolati da
una voce che fa dimenticare tutto il resto, e così dopo ripetuti ascolti è naturale storcere il naso per una certa ripetitività
che lentamente stanca. Insomma, un buon disco trascinato da episodi gustosi (Listen up, Keeping you alive) anche se
purtroppo manca di variabilità nonostante una voce maestosa (una collaborazione con Jack White sarebbe affascinate
secondo il sottoscritto).
MUSICCLUB
http://www.musicclub.it/musicclub/artisti/concerti/discografia/testi/the_gossip/the_gossip.html?id_gruppo=1127837886
5964
The Gossip / Standing in the way of control Gossip The Gossip, un trio di soul punk clash (come si definiscono)
dall'Arkansas (Beth & Brace) e da Washington (Hannah); hanno realizzato una serie di 7" e due album; in quanto a
concerti hanno fatto compagnia alle band più importanti della scena indipendente americana, da JSBE a White Stripes,
Sonic Youth e cosi via. L'ultimo album Standing in the way of control è in uscita per Kill Rock Stars a Gennaio ed è stato
registrato a Seattle insieme a Guy Picciotto dei Fugazi. La title track è davvero potente, e Indie-eye, che adora The
Gossip, ve la fa ascoltare dall'inzio alla fine, o se preferite, scaricare direttamente da questo post.
www.myspace.com/gossipband
IMPATTO SONORO
http://www.impattosonoro.it/recensione-the_gossip___standing_in_the_way_of_control-528.php
Non deve essere stato facile farsi strada tra i tanti gruppi post-grunge e punk americani, considerato che i The Gossip
vengono dalla provincia (Arkansas e Washington State); non deve essere stato facile per la cantante, rivaleggiare con le
tante (troppe?) nuove Madonna o Courtney Love in circolazione, considerato il suo fisico non proprio da modella; e non è
stato facile nonostante abbiano altri due album e svariati singoli all'attivo, per la Kill Rock Stars; e nonostante abbiano
fatto da supporter a gruppi come Sonic Youth, The White Stripes, The Kills, ecc. Ma proprio da qui riprendiamo le fila del
discorso; dall'ispirazione che hanno preso da questi artisti, nonostante loro si definiscano una punk band: "Standing in
the Way of Control" è il loro terzo album e risente delle influenze R'n'B, sporcate dall'atmosfera grunge (post?) di Seattle
e influenzate dalla moderna dancepunk. I pezzi che spiccano sono la cavalcata-title track (e primo singolo), Standing in
the Way of Control; la calma apparente di "Coal To Diamonds", dove la voce di Beth vira verso territori soul; la verve
Yeah Yeah Yeah di "Your Mangled Heart"; e la danzereccia "Keeping You Alive".
Nonostante la voce esile, ma potente, della cantante (che a tratti fa venire in mente Janis Joplin) e le esperienze
maturate accanto ai grossi calibri, il disco risente di una certa ripetitività, che alla lunga potrebbe stancare; anche se le
canzoni sono coinvolgenti e la voce di Beth è davvero unica.
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FREAKOUT (interview)
http://www.freakout-online.com/interviste.aspx?idintervista=78
Sono in giro da più di sei anni, ormai, ma in Italia sono conosciuti ai più soprattutto grazie all’
ultimo, fulminante disco,
“
Standing in the way of control”e all’
omonimo, potentissimo, singolo. The Gossip è un trio: Brace Paine (chitarra),
Hannah Billie (batteria) e la carismatica Beth Ditto alla voce. La loro musica è una miscela esplosiva di chitarre punk
rock, pulsare funk e soul bollente.
Come essi stessi ci raccontano, si sono formati ad Olympia, dove sbarcavano il lunario lavorando da McDonald’
s o nella
metropolitana. Sono “
cresciuti tra i boschi del sud degli U.S.A”
., dove hanno “
trovato conforto nell’
arte, nel femminismo,
nelle chitarre noise, in John Cage, nella musica soul e i Ramones”
.
Alla domanda: “
Chi, tra Blondie, ESG, Aretha Franklin e The Slits pensate abbia influenzato di più il vostro suono?”
, ci
rispondono: “
Tutti questi! Forse giusto Blondie un tantino meno…era un po’troppo scontata. Ma il giro di basso di
Rapture resta il migliore di sempre in assoluto!”
.
Il disco è stato prodotto da Guy Picciotto (che giustamente essi stessi considerano una “
punk legend”
) e Ryan Hadlock
(già al lavoro con Strokes, Malkmus, Blonde Redhead e altri), che hanno “
offerto ispirazione e un’
enorme competenza
tecnica: noi abbiamo portato in studio i nostri suoni, e loro c’
hanno aiutato a…girare le manopole del mixer nel giusto
modo!”
.
Va segnalato che l’
artwork del singolo “
Standing in the way of controlӏ stato curato da Kim Gordon dei Sonic Youth.
Una collaborazione che, per quanto non abbia sicuramente avuto ripercussioni sulla musica della band, ha emozionato
non poco Beth e compagni: “
il semplice fatto che abbia posato i suoi occhi sui nostri nomi c’
ha fatto venire i brividi lungo
la schiena. Lei, assieme a Yoshimi (dei Boredoms, n.d.r.) sono delle vere dee dell’
arte”
.
“
Standing in the way of control”è senza dubbio uno dei dischi più ballabili usciti negli ultimi anni. Ma, conoscendo le
tipologie di pubblico che solitamente affollano i concerti “
indie”
, mi sono preoccupato di chiedere alla band come
reagisce quando il pubblico è troppo “
imbalsamato”e non si abbandona –come ci si aspetterebbe –alle danze.
“
Semplice: se loro non ballano, allora saremo noi a ballare sul palco molto più del solito. In ogni caso speriamo sempre
che la gente si diverta”–ci dicono –ma ci tengono anche a precisare che se ora hanno pubblicato un disco “
ballabile”
(cosa che molto probabilmente ripeteranno in futuro), non è detto che prima o poi non faranno uscire un 7’
’di musica
d’
avanguardia per solo piano.
“
Chi lo sa? Cambiamo col tempo e con l’
età”
. Non vogliono porsi limiti, i Gossip. Ma nel frattempo ci dicono che è
prevista, a breve, la pubblicazione di una serie di remix di loro brani, realizzati da Trevor Jackson (della Output records),
Erol Alkan (Trash club), Mstrkrft (del giro DFA records), Tronik Youth e Arthur Baker (uno che nella sua carriera ha
lavorato con personaggi del calibro di Afrika Bambataa, New Order, Kraftwerk). Saranno dei “
remix-killer, un miscuglio di
roba dance e funk in stile punk. Un mix di Misfits e Kylie Minogue, Aretha Franklin e ESG!b>”
. In ogni caso i Gossip non
ci stanno, ad essere “
inquadrati”in una scena musicale definita. Per loro l’
unica scena di cui sentirsi parte è quella che
ha a che fare con “
progresso, cambiamento, arte, design e …femminismo a go-go”
.
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FREAKOUT
http://www.freakout-online.com/album.aspx?idalbum=940
La prima volta che ho visto il video di “
Standing in the way of control”in tv è stato amore a prima vista. Questa cantante
bella “
in carne”in primo piano, il suo vocione caldissimo, un chitarrista dal look simil-dark scazzato, un bassista
mascherato (oh, non fa parte ufficialmente della band: perché quindi dovrebbero mostrarcene la faccia?) e una
batterista dall’
estetica molto lesbo-punk che si dimena con degli effetti video retrò-kitch da quattro soldi che dominano lo
schermo. E la canzone, soprattutto: una bomba di adrenalina, una miscela incandescente di soul bollente e palpitante
punk-funk. Un pezzo di quelli che non puoi resistere dal ballarlo come un idiota davanti al televisore.
Poi scopro che The Gossip è una band di Olympia in giro già da un po’di anni, che il chitarrista introverso si chiama
Brace Paine, la batterista mascolina è Hannah Billie (già con Shoplifting e Chromatics, gruppi del giro Kill Rock Stars), e
che l’
ugola d’
oro appartiene a Beth Ditto.
Il loro nuovo lavoro s’
intitola come il singolo di cui vi parlavo, ed è prodotto da Guy Picciotto (Fugazi) e Ryan Hadlock
(già dietro al mixer per Strokes, Malkmus, Blonde Redhead e altri). Ed è davvero un dischetto molto piacevole.
The Gossip è Aretha Franklin che un giorno si risveglia negli ESG, o in compagnia di quelle monellacce delle Slits. E’
un
disco di rock’
n’
roll, ma intriso di animo soul fino al midollo. Il groove talvolta è assolutamente irresistibile (“
Listen up!”
,
oltre al singolo, merita di diventare un riempi-pista in tutti i dancefloor più cool del mondo), e tutti i brani sono costruiti
apposta per suonare incredibilmente “
catchy”(ascoltate “
Jealous Girls”
, ad esempio). Non è un capolavoro,
sinceramente: i cali di tensione (i brani “
lenti”forse se li potevano risparmiare) non mancano, e il livello delle
composizioni non è sempre entusiasmante. Ma è uno di quei dischi che potrebbero farvi passare dei bei momenti, nelle
calde notti di questa estate che bussa alle porte. Are you ready to dance?
VIRTUAL MILANO / KEEPNEWS
http://www.virtualmilano.com/recensione.asp?nomeMenu=Musica&IDEvento=7059&tipo=musica&cat_id=4&sub_cat_id
=7
http://www.keepnews.com/recensione.asp?IDEvento=7059&tipo=musica&mese=7&giorno=5&anno=2006&nomeMenu=
Musica
Fortunato chi è riuscito a partecipare ad almeno una delle tre date del loro mini-tour italiano! Dicono infatti che The
Gossip dal vivo siano straordinari e noi non stentiamo a crederci, soprattutto dopo aver ascoltato il loro ultimo album
”
Standing In The Way Of The Control”
.
Come definire il terzo lavoro della band americana? Beh, i primi termini che mi vengono in mente sono: dirompente,
elettrizzante, a tratti ruvido, intrigante e sensuale. Insomma, uno di quei dischi che coinvolgono al punto giusto
l’
ascoltatore e che riescono ad entusiasmare anche gli addetti ai lavori più “
schizzinosi”
.
”
Standing In The Way Of The Control”ha la stessa effervescente spontaneità di una performance live e il sapore di quel
bel rock misto al rhythm and blues tipicamente seventies. A completare l’
opera un po’di funk e un pizzico di soul,
sempre gradito se messo al punto giusto. L’
ingrediente segreto che nessun altro ha è però la voce inconfondibile di Beth
Ditto, corposa quanto basta per dare un fremito particolare a tappeti sonori che sembrano costruiti ad arte per lei.
Il singolo “
apripista”dell’
album, che ha permesso alla band di farsi conoscere ad un pubblico più ampio, è stata la titletrack ”
Standing In The Way Of The Control”
: un pezzo di straordinario impatto, che presenta dei richiami alla dance
music anni’
70, sviluppati dalla versione remix di Le Tigre data come bonus-track.
Altri brani da segnalare: ”
Fire With Fire”(adrenalinico), ”
Your Mangled Heart”(con crescendo di ritmo ed intensità),
”
Keeping You Alive”(con delle belle spinte energiche dal sapore marcatamente seventies) e ”
Dark Lines”(dalla forte
femminilità).
Buon ascolto!