2. Analisi della domanda sociale

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2. Analisi della domanda sociale
Mondaino
1.444
709
735
0.6
43.74
45.18
9
27
Montecolombo
1.953
962
991
1.5
39.61
40.47
-15
45
Montefiore Conca
1.777
884
893
1.8
40.64
42.10
60
52
Montegridolfo
918
451
467
2.7
41.71
42.57
6
48
Montescudo
2.089
1.084
1.005
4.6
39.40
42.15
22
110
Morciano di
Romagna
5.875
2.897
2.978
2.5
39.81
42.86
77
153
Riccione
34.180
16.475
17.705
0.6
41.05
43.58
288
154
Saludecio
2.359
1.205
1.154
0.9
42.97
46.15
23
60
San Clemente
3.102
1.539
1.563
1.8
39.36
40.88
100
58
3.837
3.923
0.7
40.17
42.74
85
48
47.237
49.381
1.070
1.208
2.836
2.950
San Giovanni in
Marignano
7.760
Totale
Distretto Sud
96.618
Totale Provincia
274.669
di Rimini
1.0%
40.74
43.68
2. Analisi della domanda sociale.
La domanda sociale - come si evince dalle caratteristiche demografiche del Distretto, e da quanto
è emerso dai lavori del tavolo tecnico del Distretto e dai Focus Groups della Az.USL realizzati
ai fini della redazione dei Piani della Salute – si presenta assai varia e complessa, con alcune
problematiche trasversali a tutte le aree prese in esame.
Dall’analisi dei dati relativi alla composizione delle famiglie, risulta evidente una consistente
presenza di nuclei monoparentali: 3.138 sulle complessive 38.206 famiglie presenti nel Distretto
Sud.
Questa tipologia familiare per sua connotazione ha maggiori punti di debolezza rispetto alla
famiglia tradizionale necessita di maggiore sostegno per la cura e l’accudimento dei figli.
Quando poi si aggiungono – come spesso accade- situazioni di basso reddito e una scarsa rete
parentale di supporto, la richiesta ai servizi si esprime in direzione di:
- sostegno economico;
61
- servizi per i minori;
- sostegno educativo al ruolo di genitore (bisogno quest’ultimo meno espresso, ma ampiamente
rilevato dagli operatori sociali).
La tipologia familiare dei nuclei monoparentali, è oggi per lo più collegata alla presenza di
separazioni e divorzi. Sono infatti 1.318 i divorzi nel Distretto, e corrispondono al 3.4% delle
famiglie totali del Distretto.
Una nuova esigenza determinata dalla disgregazione familiare, è riconducibile alla necessità di
mantenere nella persona separata, la consapevolezza che tale fatto non compromette (o non deve
compromettere) il suo ruolo di genitore, e che è necessario per il bambino mantenere relazioni
affettive anche con l’altro genitore. La separazione modifica la famiglia, ma non cambia i ruoli
nella relazione genitore/figlio e viceversa.
I servizi di mediazione familiare, che stanno sorgendo a partire dal Comune di Riccione con la
recente istituzione (2002) di un Centro per le Famiglie, tentano di rispondere a tali bisogni.
Nel Distretto Sud i disabili adulti in carico all’Az. USL sono 313 (Tabella N. 9).
I principali bisogni espressi da questi soggetti sono determinati sia dalla loro oggettiva difficoltà a
compiere le normali azioni della vita quotidiana, sia da ostacoli e barriere fisiche e di pensiero che
ancora persistono nella nostra città.
Le richieste più ricorrenti:
-
Informazioni per le pratiche relative al riconoscimento dell’invalidità, e per le opportunità di
natura medica e legislativa che consentono l’accesso a contributi o provvidenze particolari
(abbattimento barriere architettoniche nella abitazione, adattamento automezzi, acquisto di
ausili per motivi di studio e lavoro ecc.);
-
Assistenza Domiciliare per la cura della persona, bagno, uscite all’esterno della casa ecc. ed
Assistenza Domicilare Educativa;
-
Inserimento in Centri Diurni per attività di riabilitazione, socializzazione ecc. e inserimento in
Centri Residenziali in corrispondenza o previsione della scomparsa o malattia dei familiari e/o
parenti;
-
Sistemazione abitativa e/o lavorativa per utenti soli e senza dimora, dotati di autonomia ma
con qualche lieve deficit fisico o mentale;
-
Richieste di sostegno socio-economico da parte di famiglie multiproblematiche in situazioni
62
di povertà economica o relazionale, conflittualità, problemi di lavoro e di abitazione, assenza
di un genitore, avente un proprio componente familiare portatore di handicap;
-
Sostegno psicologico e relazionale ai genitori di portatori di handicap.
Tale domanda, pur presente, raramente viene espressa in maniera esplicita.
Nell’anno 2000 i minori non disabili ma comunque seguiti dai Servizi dell’Az. USL nel
Distretto Sud sono complessivamente 1.921; di questi, 1.068 vengono seguiti dal Settore Tutela
Minori del Distretto di Riccione e 853 dal Settore di Neuropsichiatria dello stesso Distretto. Per
quanto attiene gli utenti in carico al Settore Tutela Minori, 578 sono i maschi, 490 le femmine; gli
utenti di nazionalità italiana sono 902, (l’84.46% del totale), mentre quelli di nazionalità straniera
sono 16 (pari al 15.54%)14. L’utenza straniera è caratterizzata da una prevalenza di albanesi (43),
marocchini (20) ed ex-jugoslavi (16).
Nel corso dell’anno 2000 sono stati presi in carico dall’Az. Usl 211 nuovi utenti contro i 75
utenti usciti dal Settore nello stesso anno.
Le principali cause per cui gli utenti sono entrati in contatto con gli operatori del Settore Tutela
Minori sono riconducibili a situazioni di disagio economico e familiare oltre che di maltrattamento;
l’Az. USL segnala il significativo aumento di tali problematiche rispetto all’anno 1999 e registra
anche l’incremento degli interventi di controllo relativi agli affidi pre-adottivi nazionali ed
internazionali.
Dai dati forniti dal Centro di Giustizia Minorile, risulta che nell’anno 2000 sono stati 63 i ragazzi
residenti nella Provincia segnalati dalla Procura Minorenni di Bologna. Di questi 10 sono stati
arrestati, 53 sottoposti a misure cautelari di vario genere.
I minori disabili iscritti alle scuole dell’obbligo della Provincia di Rimini sono 386; di questi
223 risultano iscritti alla scuola elementare e 163 alla scuola secondaria di primo grado. Questi
numeri mostrano come sia rilevante il problema dell’assistenza in orario scolastico nelle scuole,
servizio che necessita sempre più di personale e supporti adeguati alle peculiari caratteristiche
della disabilità. Gli insegnanti di sostegno nominati dal Provveditorato agli Studi di Rimini non
assicurano infatti l’assistenza per l’intero monte ore scolastico e per tutte le necessità presenti nel
“Relazione Settore Tutela Minori anno 2000”, Servizio Sanitario Nazionale - Regione Emilia Romagna, Distretto di Riccione,
2000.
14
63
disabile minore: gli istituti scolastici hanno in questi ultimi anni, aumentato considerevolmente le
domande nei confronti dei Comuni per fare fronte al crescente problema.
Nel Distretto Sud la popolazione anziana ammonta a 18.452 unità. Le principali necessità
espresse da questa fascia anagrafica sono riconducibili alle problematiche della povertà, della
solitudine, dell’assistenza domiciliare.
Gli uffici comunali rilevano infatti il progressivo aumento di richieste di sostegno economico
da parte di famiglie di anziani (integrazione affitti, alloggi ERP, integrazioni rette di ricovero,
esenzioni imposte comunali e abbonamenti sul trasporto pubblico).
Numerose sono poi le richieste relative alla compagnia e alla socializzazione in genere.
L’anziano ha inoltre la necessità di prevenire la perdita della propria autonomia, rimanendo
comunque inserito nel proprio contesto abitativo e familiare. Da ciò derivano due tipologie di
bisogno: il primo legato alla cura dell’anziano, che deve quindi avere presso il proprio domicilio
tutte quelle forme di cura e assistenza a lui necessarie (assistenza domiciliare di base, teleassistenzatelesoccorso, visite specialistiche a domicilio, cura alla persona e alla casa, accompagnamento);
il secondo riguarda la famiglia dell’anziano che necessita di supporti economici e formativi per
prendersi cura al meglio del proprio familiare.
Quello della casa è e rimane un problema aperto per ampie fasce della popolazione distrettuale,
nonostante sia elevata la percentuale delle famiglie che hanno la casa in proprietà e nonostante
con la nuova legge sulle locazioni (L. 431/98) negli ultimi anni, il mercato dell’affitto si sia
notevolmente aperto superando la fase di totale chiusura degli anni Ottanta e Novanta in
conseguenza della Legge sull’Equo Canone.
Il problema presenta vari aspetti:
5. canoni troppo elevati, in rapporto alle capacità economiche delle famiglie, specie se
monoreddito (anche per alloggi di piccole dimensioni, non si scende al di sotto delle 800/
1.000.000 di vecchie lire mensili);
6. difficoltà al reperimento di alloggi, specie per le famiglie di non comunitari;
7. elevato numero di sfratti (specie nel Comune di Riccione);
8. scarsità di programmi di Edilizia Residenziale Pubblica, che assicurino un tetto alle categorie
più deboli (anziani, senza tetto, senza reddito).
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La tensione abitativa determinata dal numero degli sfratti è particolarmente acuta nei Comuni
della Costa, dove peraltro è anche più elevata la richiesta di alloggi di Edilizia Pubblica.
Le graduatorie fornite dalla segreteria della Commissione Assegnazione Alloggi della Provincia,
mostrano l’anno dell’ultima graduatoria e il numero delle domande di assegnazione di alloggio
che sono state accolte in attesa di alloggio (Tabella N. 10 ).
Esaminando le caratteristiche dei richiedenti, si rileva che ai primi posti delle graduatorie sono
collocati prevalentemente nuclei familiari composti da una o due persone anziane, con invalidità
superiore ai 2/3, con sfratto e con canone di locazione elevato.
L’attuale modalità di attribuzione dei punteggi (in fase di revisione, in attuazione della nuova legge
sull’E.R.P. n.24/01) peraltro, non tutela sufficientemente le giovani coppie e gli immigrati, che
risultano essere i soggetti più deboli nell’affrontare il mercato della casa (acquisto o locazione).
Sempre per quanto riguarda la situazione abitativa, è importante anche riportare i dati comunali
relativi alle domande raccolte per l’ottenimento del contributo a sostegno della locazione ex
Art. 11, L.431/98 (contributo erogato per l’85% dal Fondo Nazionale per la Locazione, per il 15%
erogato direttamente dai Comuni) e il numero delle relative domande accolte (Tabella N. 11).
Nonostante poi, le politiche abitative volte a sostenere le famiglie in affitto secondo la L. 431/98,
sono estremamente significativi i dati sugli sfratti forniti dalla Segreteria Assegnazione Alloggi
della Provincia, che ne mostrano il consistente aumento negli anni 1999 e 2000 (Tabella N. 12).
Il fenomeno della immigrazione non comunitaria, seguendo la medesima evoluzione che si
rileva a livello nazionale, anche nel Nostro Territorio sta ponendo in maniera sempre più insistente
la necessità di attivare interventi non più di prima accoglienza, ma di “seconda accoglienza”.
Non ostelli, ma abitazioni, dove gli immigrati possano vivere con dignità, e soprattutto dove
possano ricongiungersi con il proprio nucleo famigliare.
Fra le esigenze maggiormente avvertite, il problema della casa, del lavoro, della sanità .
Inoltre l’esigenza di realizzare una vera integrazione con il territorio, pur nel rispetto e nella
salvaguardia della cultura d’origine, aumenta la domanda di strumenti di conoscenza e di
comunicazione, in particolare:
1. l’appredimento della lingua italiana, non solo di primo livello, non solo rivolta ai minori,
ma anche agli adulti, ai lavoratori. L’esigenza sentita è non solo di imparare a tradurre, ma di
apprendere i linguaggi, quelli delle professioni,quelli della Pubblica Amministrazone, quelli
che consentono non solo di esprimere i bisogni elementari, ma di confrontarsi “alla pari” in
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ogni luogo, con ogni soggetto, su ogni aspetto del vivere civile e quotidiano;
2. l’informazione sui diritti/doveri, e sulle opportunità ed i percorsi finalizzati all’inserimento
lavorativo, al reperimento di alloggi, all’inserimento scolastico, alle problematiche della
salute;
3. l’educazione interculturale: ambito privilegiato la scuola, fortemente espressa è l’esigenza
di mantenere i legami con la propria cultura d’origine, per non perdere la propria identità ed
al tempo stesso affermare i valori della diversità e della multiculturalità.Negli ultimi tempi si
rileva una crescente richiesta da parte di diverse etnie di corsi di insegnamento della lingua
madre, ritenuti importanti per la scoperta e il mantenimento delle proprie radici culturali;
4. le azioni di supporto rivolte alle donne immigrate, di aiuto nell’affrontare le problematiche
connesse alla maternità ed alla loro condizione femminile, e di stimolo alla socializzazione ed
alla condivisione di momenti ricreativi e culturali al di fuori delle mura domestiche;
5. lo sviluppo ed implementazione di luoghi di incontro, di aggregazione, ove possano trovare
spazio momenti di confronto e di relazioni positive fra soggetti di diverse etnie, ed appartenenti
al Pubblico ed al Privato.
Nell’anno 2000 gli utenti del SERT del Distretto di Riccione sono complessivamente 779, così
distribuiti:
-
347 tossicodipendenti seguiti presso il servizio (in carico e provvisori);
-
81 alcoldipendenti seguiti presso il servizio (in carico);
-
234 utenti inviati da altri SERT per trattamenti farmacologici
-
117 utenti per cui si sono svolte verifiche o consulenze (Tribunale, ospedali ecc.).
Gli utenti in carico al SERT del Distretto sono complessivamente 385, pari al 49% degli utenti
affluiti al servizio; di questi 304 sono i tossicodipendenti, e 81 gli alcooldipendenti.
Questa tipologia di utenza esprime prevalentemente bisogni a carattere sanitario (ricoveri
ospedalieri, visite mediche, somministrazione farmaci ecc.) e sociale (inserimenti in comunità/
strutture per alcolisti, sostegno sociale ed educativo, inserimento lavorativo). Riguardo alla
condizione delle donne in difficoltà l’Az. Usl rileva la presenza di n. 39 percorsi di uscita dalla
prostituzione (dato comprensivo dei Distretti Nord e Sud). Le donne che accettano di compiere
il percorso di uscita dalla condizione di prostituta sono in prevalenza non comunitarie, spesso
sprovviste di permesso di soggiorno e a volte anche minorenni. Tale situazione che potremmo
definire di forte privazione sociale determina un bisogno complessivo di salvaguardia della
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salute psicofisica, di valorizzazione dell’identità e delle capacità personali, di programmazione e
realizzazione di progetti di integrazione sociolavorativa.
La condizione delle donne in difficoltà riguarda anche le donne sole in stato di gravidanza o
maltrattate, che nel Distretto di Riccione risultano essere 4 (dato del 2000). Anche per questi casi
si rileva la necessità di disporre di adeguati servizi di accoglienza e di sostegno alla riabilitazione
psicosociale dell’utente.
I Detenuti ospitati presso la Casa Circondariale di Rimini sono 466, di questi, 284 sono
tossicodipendenti e 182 non tossicodipendenti. Gli stranieri sono poi 133 e quelli alcoldipendenti
o in trattamento metadonico 167.
Per quanto riguarda la popolazione nomade presente sul territorio distrettuale a partire dall’anno
2000, il tavolo tecnico attivato per il Piano di Zona non è stato in grado di fornire dati e indicazioni
dettagliate rispetto a tale realtà. L’informativa generale che però ci è stato possibile ricavare, rileva
la maggiore concentrazione di nomadi presso il territorio del Comune di Misano Adriatico, dove
sono state predisposte aree di sosta attrezzate sia sul territorio comunale sia su quello di privati,
sempre tramite l’intervento di mediazione dello stesso Comune. In alcuni casi addirittura, si è
verificato l’acquisto delle stesse aree private messe a disposizione per la sosta da parte di nomadi
che già le occupavano.
Il fatto poi che alcune famiglie nomadi si siano inserite stabilmente presso case famiglia gestite
dall’Associazione Papa Giovanni XXIII nel territorio di Misano, conferma la presenza di un buon
livello di integrazione della popolazione nomade rispetto al contesto socio abitativo locale.
Tabella N. 9: Residenza dei disabili adulti seguiti nell’anno 2000.
Comune di residenza
N. disabili
%
Cattolica
36
11.5%
Coriano
30
9.6%
Gemmano
4
1.3%
Misano A.
38
12.1%
Mondaino
12
3.8%
Monte Colombo
14
4.5%
67
Montefiore C.
11
3.5%
Montegridolfo
4
1.3%
Montescudo
6
1.9%
Morciano di R.
21
6.7%
Riccione
95
30.4%
Saludecio
12
3.8%
San Clemente
11
3.5%
San Giovanni in M.
TOTALE DISABILI
DISTRETTO SUD
19
6.1%
313
100.0%
Comuni
Anno ultima graduatoria
N domande accolte
Cattolica
1997
1998 speciale anziani
66
10
Coriano
1995
20
Gemmano
1995
10
Misano Adriatico
1996
14
Mondaino
1998
12
Monte Colombo
2000
10
Montefiore Conca
1998
8
Montegridolfo
1999
6
Montescudo
1998
8
Morciano di Romagna
2000
33
Riccione
1998
180
Saludecio
1998
12
San Clemente
2001
6
San Giovanni in M
1995
21
Tabella N.10: Assegnazione Alloggi.
68
Tabella N. 11: Domande presentate e domande accolte nell’anno 2000 dai Comuni del
Distretto Sud per la concessione del contributo a sostegno della locazione (Art. 11 L. 431/
98).
COMUNE
N. DOMANDE
PRESENTATE
N. DOMANDE ACCOLTE
Cattolica
116
104
Coriano
19
19
Gemmano
0
0
Misano A.
33
33
Mondaino
3
2
Monte Colombo
3
3
Montefiore Conca
9
9
Montegridolfo
3
2
Montescudo
5
5
Morciano di Romagna
33
27
Riccione
167
146
Saludecio
3
3
San Clemente
7
6
San Giovanni in Marignano
17
14
TOTALE DISTRETTO SUD
418
373
Tabelle N.12: Sfratti per finita locazione e morosità anno 1999 e anno 2000.
RIMINI
COMUNI DELLA
PROVINCIA (ESCLUSO
RIMINI)
TOTALE
Finita locazione
33
49
82
Morosità
72
51
123
RIMINI
COMUNI DELLA
PROVINCIA (ESCLUSO
RIMINI)
TOTALE
Finita locazione
82
59
141
Morosità
134
102
236
Anno 1999
Anno 2000
69