Un pugno di dollari

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Un pugno di dollari
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Direttore editoriale Giovanni Coviello
Indipendenza
in formato ridotto
di Giovanni Coviello
Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona
Un pugno di dollari
Si apre la questione delle “contropartite” Usa al Dal Molin.
Ma, da Aviano a Sigonella, le opere pubbliche vengono pagate
dallo Stato italiano. Cioè da noi. Gli Americani? Stanno a guardare
da pagina 6
Il nuovo Giornale di Vicenza “sarà in
edicola dal prossimo 4 luglio e i vicentini potranno toccare con mano
il restyling radicale: nella grafica, nel
formato ridotto, nell’introduzione
del ‘full color’, cioè del colore dalla
prima all’ultima pagina, e financo
nello stile giornalistico”. Così il pezzo di giovedì 28 sull’annuncio delle
novità della “prima testata del Vicentino per diffusione”. E a chi, tra
i lettori, cominciava a sognare soprattutto le novità nei
contenuti e nella gestione libera dei contenuti, grazie
alla promessa di rinnovo “financo nello stile giornalistico”, dava un’immediata risposta il riquadro che nella
stessa pagina evidenziava che “il Consiglio di Amministrazione della Società Editrice Athesis all’unanimità
ha formalizzato, in anticipo sulla scadenza, il rinnovo
del contratto a Giulio Antonacci per la direzione de ‘Il
Giornale di Vicenza’ fino al 31 dicembre 2010”.
(continua a pagina 12)
&
Energia:
grandi
manovre,
Aim
al palo
a pagina 8
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AI
Anno 2 - Numero 65 - Sabato 30 giugno 2007
Mancini
(Cgil):
“Aim,
no alle
lobby”
a pagina 4
Amcps,
servizio
utile o
carrozzone?
Inchiesta
Locali
a numero
chiuso:
no fighetto
no party
a pagina 10
a pagina 23
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AI
3
30 GIUGNO 2007
interventi
¡Hola Eva! (2) – La penisola iberica e lo Stivale sono considerati paesi “cugini” ma sui diritti gay li separa un abisso
Dai berici ai colli iberici: com’è gaia la Spagna
che si amano vogliano festeggiare con le
loro famiglie il loro
amore? Al momento
in Europa soltanto
in Belgio, Olanda e
Spagna si celebrano
matrimoni gay.
Ci
saranno anche in Italia un giorno?
Che cosa sorprende, in positivo e in
negativo, gli stranieri che visitano
la città? Eva, una ragazza spagnola
che si trova a Vicenza per studiare
l’italiano, racconta le sue esperienze
all’ombra dei Berici e le “follie” degli
italiani.
DI
EVA MARIA GUERRA PALLAS
Sabato
prossimo
lascio
Vicenza
per
tornare a casa.
Volerò
fino
Madrid.
Dovrebbe essere
una
giornata
normale per un
grande aeroporto europeo, ma
prevedo già un gran casino: quel
giorno si celebrerà la sfilata per
l’orgoglio gay.
Non che sia una novità. Già da
trent’anni nella capitale spagnola si celebra la giornata che rivendica i diritti e le libertà degli
omosessuali. Quest’anno però
le cose si complicano perché la
città è stata scelta come sede per
l’Europride 2007. Qui non si riverseranno solo attivisti e “gaia
gente” dalla Spagna, dunque, ma
una folla ocenanica proveniente
da tutto il continente.
Secondo le previsioni ci saranno
circa 2,5 milioni di persone, dei
Dragqueen a “Orgullo Gay 2006”, la manifestazione di Madrid
quali 200mila stranieri.
Nello stesso giorno salirò in un
aereo in Italia e dopo un paio
d’ore poserò i piedi in Spagna.
Sembra incredibile che due paesi
così vicini fisicamente siano così
lontani dal punto di vista culturale. Oppure, più semplicemente,
uno dei due è più vicino (troppo?)
al Vaticano rispetto all’altro...
Tanti secoli fa – ai tempi dell’antica Roma - gli abitanti dell’Urbe
passeggiavano tranquillamente
per le strade accompagnati dai
propri amanti (indipendentemente dal sesso degli uni e degli
altri). Oggi due uomini che passeggiano nelle vicinanze di San
Pietro mano nella mano vengono
Fatti, personaggi e vita vicentina
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della stampa n.8857 del 15-12-2000
considerati un affronto (nel migliore dei casi).
Speriamo di sì. Vivendo da voi ho notato che almeno tra la
gente comune l’atteggiamento è già cambiato e nessuno deve
più nascondersi ne
vergognarsi della sua
identità.
Non che Spagna le Macho, zeppe e lustrini: un’altra scena del Pride
cose siano diverse.
Ho letto in
la è più affine alla vita di tutti
un libro sulla salu- i giorni, a coglierne i segni e a
te degli anni ‘60, che modificare le leggi adattandole
l’omosessualità
era alla realtà sociale.
definita una malattia che poteva essere
Con i miei amici omosessuali
guarita (con tanto di discuto spesso sulla loro fortuna
studi per
di vivere in questi
la ricerca La Chiesa ha tempi,
pensando
di un vac- il diritto di
spesso a quante
cino). Le
povere persone si
esprimere i
persone
sono sentite diveranziane si propri valori.
se, vergognandosi
spaventa- Ma ci vuole
per quello che senno ancora del coraggio
tivano, sposati per
su questi a criticare
finta per tutta la
argomen- quando si
sua vita.
ti ma nel
nascondono
mio paePer quando riguarse non c’è tante ombre
da il rapporto con i
censura e
media, infine, anche
Tinky Winky, la mascotte odiata dai genitori tradizionalisti spero che i bambini nei cartoni animati per bambini
crescano
tolleranti prodotti per la Tve (la tv nazioe rispettosi verso le nale) sono state realizzate delle
commenterò la posizione del sessualità degli altri.
puntate sui matrimoni gay, e
Vaticano nei confronti delnessuno si è lamentato.
le coppie dello stesso sesso. Forse la differenza fra i due
Però ci vuole un gran corag- paesi e che la politica spagno- Poveri bambini che vivono in
gio ad attaccare questa realtà quando sull’omosessualità
(quella deviata, che coinvolge
i minori) la Chiesa nasconde
troppe ombre. Questa sì che è
un’omosessualità cattiva che
va sradicata. Eppure, proprio
quando i fedeli cercano spiegazioni e chiedono scelte coraggiose per far luce su questi
fatti, il clero si chiude dietro
un muro d’omertà. Potrà funzionare forse in Italia, dove i
rapporti tra religione, politica
e informazione sono così stretti, ma vi assicuro che all’estero
vi osserviamo con curiosità e
incomprensione.
Ognuno ha diritto di esprimere i propri valori, quindi non
Tornando al tema principale,
è così brutto che le persone
Una performance tra le strade spagnole durante la manifestazione omosessuale
4
30 GIUGNO 2007
fatti&notizie
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Il segretario Cgil respinge i piani sulla “vera polpa” di San Biagio: il gas.
E rivela: “Con Ftv solo un consorzio, delibere tradite”
Mancini: “Aim resti pubblica,
no a lobby politico-industriali”
DI ALESSIO MANNINO
Ha rotto il “silenzio assordante” su Aim, e ad
unirsi a lui nella
denuncia della
“strategia al ribasso” che caratterizzerebbe
la gestione contabile di Mauro
Zanguio è stato Luigi Volpiana, segretario della Flaei-Cisl, la sezione
elettrici del sindacato bianco. Così
il ‘rosso’ Oscar Mancini, a capo
della Cgil vicentina, chiede ironicamente “clemenza per Volpiana”,
inaspettatamente ribelle alla conciliante linea della casa madre cislina. Già: se Cisl e Uil hanno arrotolato le bandiere di protesta sotto
l’ingresso di San Biagio, la Cgil non
ci pensa nemmeno. “Finora non c’è
stato alcuna discussione vera con
Zanguio”, spiega Mancini. Il quale
è stato l’unico attore della vicenda
Aim a dire a chiare lettere ciò che
solo alcuni organi di stampa locali
(fra cui VicenzaPiù) hanno messo
in luce, e cioè che dietro alla crisi
dell’ex municipalizzata c’è un piano di una precisa lobby privata per
mettere le mani sulla “polpa Aim”,
il business del gas.
Newco Aim-Ftv?
No, consorzio
Per dare una visione plastica dell’impasse in cui versa l’azienda al
100% del Comune di Vicenza, il se-
Dai trasporti all’energia, Aim è presente in molti settori chiave della vita cittadina
gretario Cgil fa l’elenco dei mutismi
ricevuti dal successore di Beppe
Rossi nell’ultimo incontro avvenuto il 15 giugno scorso: “Ho posto
una serie di domande sul futuro di
Aim, e, tranne che a una, non ho
avuto risposte”. Prima questione:
come evitare che al bando di gara
regionale per il trasporto pubblico
in previsione entro la fine di quest’anno vinca un privato, mettendo
in pericolo la capillarità del servizio
e i posti di lavoro dei dipendenti di
Aim Trasporti. “Sono anni che ci
battiamo per la fusione con le Ftv”,
ferma da gennaio in una nebulosa
newco di cui non si è saputo più
nulla. “Eravamo rimasti al via libera unanime del consiglio comunale
e del consiglio provinciale, e invece
ora apprendiamo che la fusione non
sarà attuata. Mi chiedo: è possibile,
in un sistema dove dovrebbe vigere la sovranità popolare attraverso
il voto dei suoi rappresentanti, che
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delle delibere vengano bellamente
violate?”. Su questo maggioranza
e minoranza, sottolinea Mancini,
hanno la bocca cucita. Zanguio
idem: “Stiamo lavorando ai conti”,
è stata la risposta. “Ma io sono riuscito a strappargliene mezza: si andrebbe verso un consorzio”. Ovverosia si fa marcia indietro rispetto
alla stesso progetto di newco. Una
beffa, rispetto ai proclami di “fusione” di quest’inverno.
Acqua, rubinetti bloccati
Seconda questione: l’acqua. Il 20 luglio prossimo si riunirà l’assemblea
dell’Ato Bacchiglione, il consorzio
di 30 Comuni vicentini che sfruttano insieme lo stesso bacino idrico. Dovrebbe decidere sull’affidamento in house (cioè a sé stesso, al
consorzio pubblico) dell’erogazione
dell’acqua. ‘Dovrebbe’ perché, è la
nota manciniana, “sono state innumerevoli le volte che tale decisione
è stata rinviata. Devo chiedere all’assessore
Magaddino,
che poi a sua
volta delega
all’Aim?”.
Altro che le
“mega-aggregazioni”
disegnate a
tavolino
e
annunciate
sui media:
“qui siamo
paralizzati
dal Comune
di Grisignano
e da quello di
Montegalda,
il
sindaco
H u l l w e c k Oscar Mancini
non riesce
nemmeno a tessere normali rapporti politici con gli altri sindaci!”,
sbotta il sindacalista. Replica di
Zanguio: “Stiamo lavorando”.
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La “vera polpa”: il gas
re come quelle. Chi mi garantisce
Terzo e decisivo nodo: l’energia, ov- che poi acquistino a prezzi vantagvero il gas. Dal 1° luglio i monopoli giosi per Aim?”.
locali cederanno il passo alla liberalizzazione stabilita dal governo: Rifiuti, ciclo da ricomporre
l’Aim dovrà vedersela coi pacchetti Quarto punto: il settore igiene
d’offerta di Enel e di altre aziende ambientale, i rifiuti. “Aim ha o no
italiane e straniere. “Il sogno di Ga- l’intenzione di ricomporre il ciclo
lan e della Sartori di una holding dei rifiuti, facendo marcia indiedel Nordest da quotare in Borsa tro rispetto alla separazione fra
non mi convince. Io sono per le ag- raccolta e smaltimento?”, domangregazioni a macchia d’olio, perché da Mancini. L’operazione Sit, la
altrimenti Aim rischia di farsi fago- società compartecipata da Aim e
citare”. Con tanti saluti allo spirito Stabila, mirava appunto a privatizdi servizio pubblico che secondo zare lo smaltimento, filiera ben più
Mancini deve restare la bussola di grassa di profitti rispetto alla racun’impresa che distribuisce luce e colta. Un’amministrazione che vogas agli utenti (non “clienti”, preci- glia veramente risanare l’azienda,
sa). Anche qui, il solito ritornello: sembra voler dire Mancini, oltre
“Stiamo lavorando”.
a preparare il bilanZanguio ha le mani
cio consolidato (cioè
Trasporti,
legate fino a quando
comprensivo di tutte
una delle due lobby acqua, gas,
le partecipate e collein guerra per il timo- rifiuti:
gate Aim), dovrebbe
ne di San Biagio non
prendersi la briga di
le
decisioni
avrà prevalso sull’alfare repulisti della
tra. Stiamo parlando cruciali per
opaca galassia di imdi quella industriale l’azienda
prese pubblico-privada una parte (Valbru- sono sempre
te spuntate come funna, Beltrame, Marchi,
ghi sotto l’ombrello di
Stabila: gli sponsor state rinviate Beppe Rossi e del suo
del progetto di sociecda Lega-Fi-An.
tà pubblico-privata
per l’acquisto e la distribuzione del Sedie e culi
gas), e quella politica dall’altra (i Tirando le somme, il più grande
vertici di Forza Italia: il governa- scoglio da superare per decidere
tore veneto Galan e la parlamen- degli assetti che fanno così tanto
tare europea Sartori, capocorrente gola ai privati è rappresentato da
dei forzisti dell’ex cda Aim Carta, una ragione squisitamente politiMoscatelli, Bordin). Mancini ha ca: “troppi culi per poche sedie”,
puntato i riflettori sulla brama di sentenzia in accento romagnolo
impossessarsi del ramo gas da par- Mancini. Fondere il ramo trasporte delle due ti di Aim con Ftv, per tornare al
cordate: “e primo punto, taglierebbe posti da
sia chiaro spartire: di qui la preferenza per
che
sono una società consortile, che lascia
contrario a separati e intatti i rispettivi board
entrambi i aziendali. E così anche, se si porta
progetti: la alle estreme conseguenze la proCgil è per il spettiva della super-holding galano a qual- niana, sarebbe per l’aggregazione
siasi ipotesi del Nordest guidata dal braccio fidi privatiz- nanziario della Regione, la Veneto
zazione così Sviluppo Spa. “Alleanze se ne decome
di vono fare, certo - conclude il diriquotazione gente Cgil -, ma privilegiando il terin
Borsa, ritorio, guardando prioritariamenche trasfor- te, ad esempio, alla Pasubio Servizi
m e r e b b e dell’Alto Vicentino, prima che alle
la logica di multiutility di Treviso, Verona o
servizio in Padova. Io anzi avevo proposto aluna logica l’ex presidente della Provincia Mafinanziaria”. nuela Dal Lago una società unica
Sul piano dei big di Assindustria provinciale, la ‘Vicenza Servizi’. Rivuole “vederci chiaro”, vuole sape- sultato? Nessuno”. Probabilmente,
re “chi comanda in una società del stavano lavorando. Al gioco dei culi
gas con dentro industrie energivo- e delle sedie.
5
30 GIUGNO 2007
fatti&notizie
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La polemica. Il neo-presidente Schneck alle prese con la guerra di spartizione
fra Forza Italia e Lega. Berlato (An): “Che figuraccia”
Tutto fermo per un assessore
Partitocrazia a Palazzo Nievo
DI ALESSIO MANNINO
Ha detto bene
il segretario
di Alleanza
Nazionale
Sergio ‘Doppietta’ Berlato:
“Che
figuraccia”.
Già, è proprio una magra figura quella rimediata
dalla blindatissima maggioranza di centrodestra in
Provincia sulla spartizione
degli assessori fra i quattro
partiti che la compongono
(Forza Italia, Lega Nord,
An e Udc). Sembra che ce la
stiano mettendo tutta per
sbattere in faccia a quel 60%
di votanti che l’hanno scelta
la squallida realtà: litigano
come bande di predoni per
dividersi il banchetto delle
poltrone. Il manuale Cencelli non è mai morto. Anzi
no: pare sia stato sostituito
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stoie poco edificanti. ro). Si capisce che ora BerPerché è stato lui il lato prenda le distanze dal
primo a impuntarsi: pollaio forzaleghista: mette
contro la promessa le mani avanti contro l’ipodi tagliare almeno un tesi che gli venga tolto un
assessore da parte di assessorato per appagare la
uno Schneck ancora famelicità di Forza Italia.
fresco di investitura
e ingenuamente bal- Il brutto della faccenda sta
danzoso, il ras di An nella banalità del male: non
ha fatto muro: 12 de- ci sono ragioni profonde né
strategiche
in
leghe eraquesto imbarazno e 12 dezante stallo delvono resta- A un mese
la maggioranza
re. Perché dalle
CdL. C’è solo e
quelle due
elezioni
unicamente
la
che sforasolita guerra per
no la de- non c’è
lo spazio vitale
cina sono ancora
fra partiti che
di spettan- la giunta.
devono far salza del suo Uno
tar fuori posti
partito. Fine del squallido
per i loro accolidiscorso. Infatti
teatrino
ti. Noi ci mettiagli unici nominati
mo nei panni di
sicuri sono, oltre
Schneck: al posto
all’Udc Martino
Bonotto (patrimonio, scuo- suo, non vedremmo l’ora di
le, immigrazione), due aen- salpare per la Grecia, dove
nisti: Walter Gasparotto andrà in vacanza la setti(personale, cave) e Marcello mana prossima. Se le goda,
Spigolon (economia e lavo- le ferie.
Sergio Berlato, presidente provinciale di Alleanza Nazionale
giunta Attilio ‘Titti’ Schneck avrà trovato la ‘quadra’,
come piace dire al suo Gran
Capo Umberto Bossi. O meglio: avranno firmato l’intesa i capi-bastone dei due
partiti che da un mese – un
mese! – si azzannano come
lupi per un posto
– un posto! – di
assessore. O, se
preferite la metafora più vicentina, baruffano
come gatti. Per
una sola casella. Forza Italia e
Lega Nord: l’una
ringalluzzita da
un voto che l’ha
confermata sul
piedistallo
di
baricentro della
coalizione, l’altra arcigna nel
difendere le proprie, inossidabili
posizioni. Risultato: mentre gli
accordi pre-elettorali avevano
previsto che in
caso di vittoria
sarebbero anAttilio Schneck, presidente della Provincia (Lega Nord)
dati 5 assessori
agli azzurri e 4
dal tale “metodo D’Hondt”, ai leghisti, il partito guidaun oscuro sistema di calco- to dall’euro-onorevole Lia
lo che a spiegarvelo passa ‘Eminenza Azzurra’ Sartori
la voglia di recarsi alle urne s’è impuntata per strapparper eleggere signori che poi ne uno in più. Mantenendo
vi ricorrono.
per giunta la prenotazione
sulla presidenza del consiQuando leggerete questo ar- glio provinciale. No pasaticolo forse – molto forse – il ran!, è il motto di risposta
solitario presidente senza della Lega.
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Altro che teatrino della politica. Siamo al mercato
delle vacche. Anzi, al mercatino delle figurine Panini.
E non è un caso se proprio
Berlato si espone aggiungendo un’altra tacchetta al
suo pedigree di politico che
bada al sodo e non ama dar
spettacolo di debolezze e pa-
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6
inchiesta
30 GIUGNO 2007
Opere pubbliche in cambio del Dal Molin? Da Aviano a Sigonella, ha sempre pagato lo Stato. Con qualche, piccola, eccezione
Basi Usa, il miraggio delle contropartite
DI
LUCA MATTEAZZI
“Mitigare e compensare”. Si è presentato così, con
questo messaggio,
il commissario
governativo per
il Dal Molin Poalo Costa nel corso
della sua prima
visita ufficiale a Vicenza. Tanto per
chiarire subito che non sta a lui decidere sul Sì o sul No alla base; casomai,
può influire sul come verrà realizzata.
A partire dalle tanto discusse contrpartite: quelle infrastrutture – strade
in primis- che dovrebbero attenuare
l’impatto della nuova caserma sulla
città e che, come richiesto dal consiglio
comunale, non dovrebbero pesare sulle casse di palazzo Trissino. Per ora,
però, ha rivelato l’ex sindaco di Venezia, di certo ci sono solo due milioni
di euro per la realizzazione dei nuovi
campi da rugby. Il resto, a cominciare
dall’atteso maxi finanziamento per il
completamento della circonvallazione
nord della città, è ancora tutto da valutare e decidere.
Per capire le possibilità concrete che
delle opere pubbliche vengano finanziate a costo zero per la città siamo andati a vedere cosa è successo attorno
alle altre basi statunitensi in Italia, dal
Friuli alla Sicilia. Scoprendo che le prospettive non sono così incoraggianti.
Aviano: dagli Usa solo spiccioli
Il caso più significativo è forse quello
di Aviano. Dalla metà degli anni Novanta ad oggi la grande base aeronautica in provincia di Pordenone è stata
praticamente raddoppiata, con un
programma di potenziamento che ha
affiancato la costruzione di strutture
Il progetto militare per il Dal Molin
tecniche (un’officina per i motori, un
centro formazione professionale per i
militari) alla realizzazione di impianti “civili” (asilo, palestra, ospedale,
centro commerciale), e che l’ha fatta
trasformata in uno dei fulcri della presenza militare statunitense in Europa.
Il progetto è passato alle cronache
come Aviano 2000, ed è costato agli
americani un investimento superiore
al mezzo miliardo di dollari.
Di fronte a questa situazione i comuni
della zona (tutti sostanzialmente favorevoli alla presenza statunitense) hanno risposto formando un comitato e
presentando al governo una “lista della
spesa” dei lavori che ritenevano necessari per assorbire l’impatto della nuova
base, ampliata, potenziata e rinnovata.
“È stato creato un comitato con tutti i
sindaci dei comuni limitrofi e di quelli che avevano alloggi per militari nel
loro territorio – racconta Renzo Liva,
sindaco di Roveredo in Piano, uno dei
centri abitati più vicini alla pista aerea
di Aviano -, e ci siamo proposti come
interlocutore con la base Nato, la Provincia e la Regione, presentando una
decina di progetti ritenuti indispensabili e per sostenere l’ampliamento
della base”. L’elenco comprendeva
soprattutto strade e infrastrutture al
servizio della viabilità; piste ciclabili,
piccole circonvallazioni, rotatorie. Da
finanziare con una ventina di miliardi
di lire ottenuti
e il rafforzamento proprio del canale. Provincia e dall’Anas. Contributi da
dal Governo, a
“Finora – precisano però dall’ufficio parte del ministero della Difesa o decui si sarebbero
stampa del comune toscano -, i lavori gli Usa non se ne sono mai visti. E lo
aggiunti anche
sul canale e sulle strade sono stati tutti stesso era accaduto a Comiso (dove
alcuni
fondi
c’era un’importante base missilistica,
a carico degli enti locali”.
stanziati
dal
ora in fase di riconversione, ndr): in
congresso Usa.
quel caso ricordo che furono promessi
Sigonella: promesse sciolte
Il progetto Aviamiliardi agli enti locali, ma non c’è staal sole di Sicilia
no 2000 è staStesso ritornello un migliaio di chilo- to nessun tipo di intervento. Anzi, per
to poi rivisto e
metri più a sud, nel cuore della Sicilia, facilitare lo spostamento delle batterie
aggiornato col
a Sigonella, dove ai piedi dell’Etna c’è missilistiche, sono stati i comuni della
passare degli
la più grande base aerea americana zona a dover provvedere a sistemare
anni: oggi la
del Mediterraneo. Dal 2003, è stato la viabilità, con il contributo di Anas e
gestione dei lavori è affidata alla Proavviato un importante programma Regione”.
vincia, che segue e coordina le 7 opere
di potenziamento che ha ricadute aninserite nella lista, molte delle quali già
che nei comuni vicini, soprattutto per Alla fine paga Pantalone
in fase di realizzazione (vedi box nella
quanto riguarda la costruzione di nuo- Casi diversi, uniti però da un unico filo
pagina). Il valore complessivo supera
vi alloggi. Il sindaco di Lentini, il paese conduttore che sembra confermare
i 20 milioni di euro, quasi tutti arrivati
sul cui territorio sorge la base, non ha le previsioni pessimistiche di chi non
da fondi statali legati alle servitù milivoluto rilasciarci alcuna dichiarazione, ha mai creduto che l’affaire Dal Motari. Gli Stati Uniti hanno partecipato
ma di contropartite o misure di com- lin avrebbe portato in dote alla città
alla spesa solo
pensazione qualche grande opera: le opere di micon un moin termini di tigazione, quando vengono fatte, bene
desto stanziaopere pubbli- che vada vengono realizzate a carico
mento di 516
che, da quelle dello Stato. Gli Stati Uniti difficilmente
mila euro (il 2
parti, non se spendono per strade, svincoli e altri inper cento del
ne parla pro- frastrutture che si trovano all’esterno
totale, circa)
prio. “Non delle loro basi. Del resto, non è lo stesdestinato a quei
c’è mai stata so Stato Italiano a scontare all’alleato
lavori che intenessun tipo d’oltreoceano circa il 40 per cento dei
ressano più da
di
contro- costi derivanti dalla presenza militare
vicino la base.
partita, né a stelle e strisce nel Belpaese? A VicenUn niente, se
alla Regione za la partita non è ancora chiusa: ma
si considerano
né agli enti chi spera che attorno alla Ederle 2 si
le centinaia di Foto di gruppo a Sigonella (Sicilia)
locali – spie- ridisegni la mobilità cittadina deve aumilioni di dolga Antonio gurarsi che il commissario Costa saplari spesi dallo Zio Sam in zona, e molMazzeo, giornalista della rivista online pia strappare allo Zio Sam molto più di
to poco anche se raffrontati ai finanTerrelibere e attivista delle organizza- quanto hanno saputo fare gli ammiziamenti erogati dallo Stato italiano.
zioni che si battono contro la presenza nistratori e i parlamentari che l’hanno
militare Usa in Sicilia -. Recentemente preceduto in trattative analoghe.
Pisa: si naviga fuori vista
sono state costruiti due svincoli sulla
Diverso il caso di Pisa, nelle cui vicistatale Catania Gela, proprio di fronte
nanze si trova la cittadella di Camp
alla base, ma sono stati pagati dalla
Darby, un immenso deposito- arsenale collocato in quella che un tempo
era “la pineta maledetta delle signorine che facevano la vita, dei contrabbandieri che si arricchivano con la
1) pista ciclabile dietro la base Usaf di Aviano
fame” (così l’ha descritta, sulle pagine
valore: 450 mila euro
stato di attuazione: lavori inaugurati nei primi mesi del 2004
del Corriere della Sera, Gianluca
Di Feo), e dal quale sono uscite, per
2) strada a ovest di Roveredo in Piano e relative rotonde
fare solo un esempio, quasi tutte le
valore: 3 milioni 395 mila euro
stato di attuazione: lavori inaugurati a giugno 2005
munizioni impiegate nell’operazione
Desert Storm contro l’Iraq nel 1991.
3) circonvallazione all’abitato di S. Martino di Campagna
Lì di opere di compensazione non si
valore: 4 milioni 347 mila euro
è mai parlato, anche perché la base è
stato di attuazione: appaltato
collocata nelle vicinanze del casello
4) ingresso sud base Usaf di Aviano: rotatoria all’altezza del centro
autostradale ed è già servita da strade
commerciale Ovvio e altra rotatoria poco lontano che collega l’ex pista
importanti - una su tutte la via livornecarri con la viabilità esistente
se, una delle direttissime tra Livorno
valore: 3 milioni 135 mila euro, di cui 516 mila euro a carico degli Stati Uniti
stato di attuazione: progetto definitivo approvato, appalto entro fine anno.
e Pisa – , da una linea ferroviaria che
arriva all’interno e da un canale navi5) primo lotto ex “Pista carri” S. Foca – Zona industriale di S. Quirino
gabile risalente ancora all’epoca della
valore: 5 milioni 815 mila euro
dinastia dei Medici. Canale strategico,
stato di attuazione: lavori inaugurati l’8 luglio 2006
perché permette di muovere grandi
6)
collegamento
S. Martino di Campagna con la zona industriale di Aviano
quantità di materiali al riparo da occhi
valore: 3 milioni di euro
indiscreti: nell’estate del 2000, vengostato di attuazione: progetto sospeso per nuova definizione delle opere
no sgomberati dodici bunker, conte7) prolungamento 2. lotto della ex pista carri (dalla zona industriale di
nenti qualcosa come 100 mila ordigni
S. Quirino fino alla rotonda di Ovvio a Roveredo in Piano)
e tonnellate di esplosivi ad alto potenziale senza che nessuno ne sapesse
valore: da stimare
nulla. Non c’è da stupirsi se la Nato ha
stato di attuazione: fase di studio
adesso in programma l’ampliamento
Tutte le opere di Aviano 2000
7
30 GIUGNO 2007
inchiesta
Gli allegati agli accordi del ’54, lo Shell Agreement del 1995, il mistero delle carte sulla Ederle 2. Unica regola: trasparenza negata
Basi Usa, una scia di misteri lunga cinquant’anni
Atti mancati
Cominciamo dalla fine. Più
I segreti sono pericolosi. Democrazia e Partecipazione,
Minano
la nuovo nome del comitato che
fiducia della aveva promosso il referengente
nelle dum comunale per l’introdui s t i t u z i o n i . zione del voto diretto abroV e l l i c a n o gativo e propositivo, ha mesl’istinto alla so in moto un’altra iniziativa
d i e t r o l o g i a , per ottenere la consultazione
ahinoi
col- dei vicentini sull’impatto
laudato me- urbanistico della base Usa.
todo che il Cosa hanno risposto i ‘saggi’
più delle volte colpisce nel del Comune capeggiati dalsegno. E vengono generati a l’avvocato Ciscato? Che per
ritmo continuo da un siste- procedere con l’esame del
ma, quello democratico, i quesito hanno bisogno degli
cui principi di fondo entra- “atti amministrativi” con cui
no inevitabilmente in rotta il governo ha formalizzato
di collisione con la Ragion l’assenso al raddoppio deldi Stato e gli inconfessabili la Ederle. Peccato solo che
interessi
di
quescatenati
sta
dodai rapcumenporti di
tazione,
forza insempliternaziocemente,
nali. E’ il
non se ne
poco rasha alcuna
sicurantraccia.
te quaL’unica
dro che
carta inemerge
testata a
dalla viPalazzo
c e n d a
Chigi che
del Dal
conferMolin a
merebbe
stelle e
il placet
s t r i s c e : Scene di vita nella base di Aviano. I “Camp” Usa si sono
di Prodi
una se- trasformati in anclave americane in Italia
sarebbe
quela di
la lettera
‘non detche questi
ti’ e mezze verità che grida- avrebbe scritto agli Americano vendetta al cospetto del- ni il 18 maggio scorso. Qualla trasparenza, ingrediente cuno l’ha letta? Se ne è avuta
essenziale di una democra- visione pubblica? La si può
zia compiuta.
avere? Mistero della fede.
DI
ALESSIO MANNINO
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Scripta manent? Magari
Del resto, volgendo lo sguardo ai mesi addietro, tranne
i question time e le rade
dichiarazioni dello stesso
Prodi e del ministro della
Difesa Arturo Parisi, non
un solo atto ufficiale è stato
prodotto a riprova degli accordi fra Italia e Stati Uniti.
Eppure, come fatto trapelare da noi e dal Gazzettino
già nel maggio scorso, fonti
della Farnesina erano già
al corrente di un impegno
scritto ancorchè generico
con l’alleato d’oltreoceano.
Ma non è questo il punto.
Quel che va denunciato è
la ragionevole evidenza di
patti decisi nel chiuso di
colloqui ai massimi livelli e
lasciato alle voci e ai bisbigli. Tutti sanno ma non c’è
uno straccio di protocollo
che lo metta nero su bianco.
E che renda possibile l’impugnazione legale di fronte,
per esempio, alla giustizia
europea. Perché democrazia è essenzialmente forma,
procedura, regolamento. E
senza una carta ufficiale, diventa vuota, inconsistente,
aleatoria. Diventa un gioco
di potere senza regole.
Segreti di Stato
E così è, del resto, il mondo delle relazioni fra Stati
e potenze. Anche e soprattutto se alleate, come il
nostro Paese e gli Usa. Veniamo quindi al nocciolo
della questione: gli accordi
bilaterali
italo-americani
del 1954. Contrariamente
a quanto comunemente si
ritiene, questi accordi non
sono segreti: contengono
enunciati di massima talmente ‘innocui’ che nessuno
finora è andato a ripescarli
per rileggerseli. A essere rigorosamente secretati sono
invece gli allegati che stabiliscono tutta una serie di
patti, incentivi, transazioni,
regolamentazioni e norme
che riguardano in significativa parte la presenza politico-militare statunitense
nella Penisola. Qui si stende il velo nero del segreto di
Stato, e non c’è trasparenza che tenga. Gli unici ad
aver potuto visionarli sono
stati i magistrati padovani
che indagavano sulla strage
del Cermis. Solo il memorandum denominato “Shell
agreement”, datato 2 feb-
Parata militare nella caserma Ederle
braio 1995 (governo: cen- zione ungherese del 1956,
trosinistra, con Massimo rispondano ancora agli inD’Alema premier), è stato teressi italiani di mezzo sepubblicato. Il testo è compo- colo dopo”.
sto da cinque articoli e due Verità a mezza bocca
allegati: il primo è un mo- L’attuale primo ministro e
dello per accordi
il suo responsa“tecnici” sull’uso
bile alla Difesa
delle installazio- Gli accordi
devono pensare
ni, una specie di bilaterali non
di sì, se quest’ulformulario pretimo,
incalzato
sono
riservati
stampato
con
dalle
domande
Sono
gli
spazi in bianco
di un gruppo di
per gli elementi allegati (che
cittadini milanespecifici di ogni stabiliscono
si, si è lasciato
base; il secondo i dettagli)
scappare la baprevede la proce- a rimanere
nale e dura verità
dura per la restisolo una ventina
nell’ombra
tuzione delle indi giorni fa: “il
stallazioni o delraddoppio della
le infrastrutture.
base americana a
E’ consultabile sul sito del Vicenza rientra nella logica
quotidiano La Repubblica. del dare e dell’avere con il
Ma sono i patti degli anni governo Usa, certo non lo
Cinquanta quelli decisivi, direi in modo così esplicito
sui quali ben ha scritto al- davanti ai cittadini di Vicuni mesi fa l’ambasciatore cenza” (vedi articolo a pag.
Sergio Romano sul Corriere 25). Siamo sempre lì: dire e
della Sera: “non sappiamo non dire. Segreti, bugie e sise le clausole pattuite in lenzi. E poi si meravigliano,
piena Guerra Fredda, fra la i politici, se i cittadini non li
morte di Stalin e la rivolu- votano più…
8
30 GIUGNO 2007
approfondimenti
Dal 1° luglio partirà la rivoluzione: si potrà scegliere fra più gestori
In futuro ex municipalizzate quotate in Borsa. La mappa delle aggregazioni
Concorrenza elettrica, tariffe
provvisorie e risiko multiutility
Ormai ci siamo. Dal 1° luglio anche il Bel Paese aprirà
il mercato dell’energia elettrica alla concorrenza, sganciandosi dal monopolio Enel
e mettendo in competizione
fra loro 200 nuovi operatori.
Sulla carta un toccasana per il
portafoglio dei circa 30 milioni di famiglie e piccole-medie
imprese (quelle grandi potevano già cambiare) costrette a
pagare una bolletta molto più
salata che nel resto d’Europa
(+20/30%).
Bollette di transizione
Luce e gas meno cari, dunque?
Energie rinnovabili: tra i nuovi fornitori alcuni punteranno su costi un po’ più alti ma garantiranno elettricità “verde”
Sì e no. La liberalizzazione
dell’energia non è una garanzia automatica di tariffe più minente giungla delle offerte: famiglie. Le tappe successive
basse, visto che i prezzi saran- Altroconsumo ha attivato un riguarderanno i criteri per la
no in balìa dei listini di Borsa numero verde, 800194194, fornitura di energia elettrica
a cui le ex municipalizzate si attivo ogni giorno fino al 20 e la definizione di un nuovo
affideranno
per
luglio dalle 9 alle sistema di tutela sociale (faraccogliere capita13 e dalle 14 alle miglie povere e numerose,
li. La convenienza La
18. Nel frattem- malati gravi).
si concentrerà nel liberalizzazione po l’Authority per
fatto che nelle ore porterà un
l’energia elettrica La Grande Holding
dove il consumo risparmio?
e il gas ha esco- di Galan
è più basso - di
gitato un sistema E veniamo al VeNon
è
detto:
notte e nei fine
provvisorio
per neto e a noi vicensettimana - l’elet- tolti i costi
venire
incontro tini. La concorrentricità dovrebbe all’ingrosso
alle difficoltà e za busserà anche
costare meno. La i margini
allo spaesamen- alle nostre porte,
scelta del gestore per gli sconti
to dei primi mesi. e Aim dovrà fare
più conveniente sono risicati
Si tratta della co- i conti con nuovi
potrebbe
ovviasiddetta
“tariffa rivali che cerchemente
rivelare
di transizione”: si ranno di soffiarle
delle insidie, così le associa- mantiene, almeno in questa quanti più clienti
zioni dei consumatori si sono prima fase, un sistema di ga- possibili in città
attivate per aiutare gli ignari ranzie diffuse e una spesa so- e provincia. Le
utenti nel districarsi nell’im- stanzialmente invariata per le grandi manovre
per
accaparrar- Giancarlo Galan
si sempre più clienti hanno EstEnergye Aim
messo in cantiere la possibi- Cruciale per l’evoluzione di
le fusione tra le due maggiori questo intricato risiko societamultiutility venete quotate in rio sarà la vendita del 49% di
borsa: la trevigiana Ascopiave EstEnergy, la società che com(318 milioni di fatturato, con mercializza il gas per Acegasun utile netto di 16,4 milioni) Aps. A contendersi il ricco bote la patavina\triestina Acegas- tino sarà l’arrembante AscoAps (sesto operatore italiano piave ma anche una numerosa
nel settore, con 619 milioni di pattuglia di competitors ‘pesanti’ come Enel,
ricavi e 88 di utiHera, Gaz natural,
li). Un’operazione
E.On, la neonata
nata con l’interesAsem e persino
sata benedizione
una controllata
della finanziaria
della Camfin di
regionale Veneto
Tronchetti ProveSviluppo e del gora, la Energie Invernatore azzurro
vestimenti. Tutte
Giancarlo Galan,
con l’acquolina in
che vagheggia una
bocca pensando
grande
holding
ai profitti da radelle multiutility
strellare sul merdel Nordest in cui
cato nordestino.
far confluire anche
Di fronte a tutto
la
chiacchierata Energia fai da te? Purtroppo solo le grandi
aziende
potranno
spuntare
prezzi
interessanti
questo ribollire
Aim e la malconcia
di iniziative fiAgsm
(Verona).
La necessità di creare un polo nanziarie, Aim rimane al palo.
triveneto in grado di compe- D’altronde, indebitata (130 mitere con i giganti in arrivo sul lioni di passivo, secondo i dati
mercato (come la filtrati ufficiosamente in attesa
russa Gazprom) del rendiconto dell’amminideriva anche dal- stratore straordinario Mauro
l’accelerazione di Zanguio) e priva di asset realfusioni e alleanze mente appetibili per eventuali
diffusasi un po’ in partner, l’ex fiore all’occhiello
tutta la Penisola della città del Palladio può giue specialmente al sto sperare di mettersi dietro
Nord: una su tutte, al carro dei più forti. A meno
il matrimonio tra di non voler ritentare spericola milanese Aem e late strade di finanza al limite
la bresciana Asm dell’avventurismo se non del
da cui è nato il co- penale.
T.Q. – A. M.
losso Asem.
9
30 GIUGNO 2007
approfondimenti
L’opzione più vicina premierebbe la società dell’Alto Vicentino
Ma il sindacato avverte: “Ci sono problemi più pratici da risolvere”
www.minettigroup.com
Aim e Pasubio Servizi:
alleanza in provincia?
www.minettigroup.com
DI TOMMASO QUAGGIO
mentre il restate arriva
da Asmea ( contratto in
vigore lo scorso anno)
e dalla Borsa Elettrica.
“Quello che ci auguriamo da tempo - spiega
il segretario vicentino
della Cgil elettrici, Giuliano Raimondo - è che
Aim si sbrighi a cercare dei vicini con i quali
stringere delle alleanze
o delle sinergie decisive. Soluzioni a porta
di mano ci sono, come
la Pasubio Servizi”.
Guardare al ‘piccolo’,
alla scala provinciale,
secondo
Raimondo,
converrebbe. “Anche
perché
aggregazioni
con società più grandi
La parola magica è aggregazione. Ma la ex municipalizzata
vicentina rischia di venire fagocitata dai grandi gruppi
rischierebbero di essere molto squilibrate,
le societarie e concambi su cui col pericolo che Aim possa finire fagocitata”. Una
ora indaga la magisoluzione,
contistratura, San Biagio
nua il sindacalista,
è già in ritardo. E Prima di
potrebbe
essere
dire che nel vecchio buttarsi sul
“la vendita diretta
consiglio di ammi- mercato ci
del connubio gasnistrazione aveva sono molte
energia. Perché le
fatto capolino un
cose da
aziende del territoprogetto che presistemare
rio sono di sicuro
vedeva l’acquisto di
più vicine alle esienergia da una so- Come la
genze dei residenti.
cietà della Croazia, sostituzione
Pensiamo a quello
poi finito in un cas- dei vecchi
che è successo con
setto. Oggi Aim si contatori
il mercato della terifornisce parziallefonia fissa. Aim
mente (5%) da una
centrale a sud del lago di Garda, dovrebbe insomma smetterla
di essere ripiegata su se stessa e
iniziare a guardarsi attorno”.
Ma prima di buttarsi sul mercato andrebbero risolti alcuni problemi, per così dire, più
prosaici, fa sapere Raimondo.
Come la sostituzione dei contatori dell’energia. Con i nuovi
contatori elettronici, infatti, diventa possibile per l’utente attivare o modificare il contratto
di fornitura in tempo reale con
una semplice telefonata, pagando solo l’energia effettivamente
utilizzata. Senza più bollette di
acconto e conguagli. “A quanto ci risulta Aim non ha ancora iniziato la sostituzione dei
vecchi contatori, e ad ora non
so nemmeno se abbia i soldi
per farli”. Insomma, cara Aim:
prima pensa a sistemare i problemi più urgenti ma non per
VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060
questo meno sentiti dall’utente
VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137
finale, anzi. Solo poi preséntati
ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690
in Piazza Affari.
Quello che la
liberalizzazione dell’energia
elettrica
dovrebbe portare, in teoria, è
un risparmio
in bolletta. Ma
il ribasso sarà
al massimo del
15%. Una cifra che tradotta in
euro vale appena qualche unità: per l’esattezza, 2 o 3 euro.
Il calcolo è presto fatto: per la
società erogatrice il 50% della spesa va alla produzione di
energia e il 40% viene succhiato dalla distribuzione. E’ nel
restante 10% o poco più che le
imprese multiservizi lotteranno
a colpi di sconti e incentivi. Il
che significa che solo le grandi
potranno davvero farlo, dati i
costi ridotti dovuti alle loro economie di scala. Di qui l’obbligo
di fare massa critica e avviarsi
sul sentiero delle aggregazioni.
Così, anche per Aim la strada
da percorrere sarà una sola:
l’alleanza o la fusione con un’altra ex municipalizzata. Magari
un sodalizio con un cugino di
pari dimensioni: come la veronese Agsm, o la più piccola
Pasubio Servizi attiva nell’Alto
Vicentino (che di recente ha
stretto un patto con una società
di Bolzano che ricava energia
dalla produzione idroelettrica).
Presa com’era a costruire scato-
Il commento. Mentre le altre corrono, l’azienda vicentina
è ostaggio di mire incrociate sui settori più redditizi
San Biagio paralizzata:
l’intreccio affari-politica
ferimento al ‘salotto buono’ della
E’ giunta l’ora delle decisioni ircittà, cervello di Assindustria e
revocabili. Anche per la malandei suoi media; all’altro scalpita
data e inquisita Aim. Il mondo si
e rumoreggia quello che fa capo
muove: gas ed energia corrono
a Forza Italia nella sua corrente
a ritmo frenetico lungo le tubadominante, quella della coppia
ture roventi di un mercato che
Galan&Sartori. Entrambi puntasi coagula intorno a poli interreno, come dice il segretario Cgil
gionali generati da aggregazioni
Oscar Mancini, alla
e alleanze da cen“polpa” ripiena di
tinaia e centinaia di
Il
mondo
profitti: il gas (e lo
milioni di euro. Bresmaltimento rifiuti).
scia-Milano, Pado- dell’energia
I primi giocano in
va-Trieste-Treviso, si muove ma
sordina, preferenBologna-Roma. Le Aim rimane
do il profilo basso. I
direttrici del merca- sospesa nel
secondi si lanciano
to sulla soglia della limbo della
in proclami guerreliberalizzazione selverifi
ca
dei
schi, annunciando in
vaggia si incrociano
conti
sotto
il
pompa magna piani
rendendo
sempre
di grandeur che porpiù pressante l’ur- magistero di
tano il nome di “Holgenza di rafforzare il Zanguio
ding Unica del Norproprio peso specifidest”, mastodontica impresa di
co aumentando i bacini di utenza
unificazione delle ex munipalizzae abbattendo così i costi di prote trivenete sotto l’egida di Palazduzione e distribuzione, condizo Ferro Fini e del suo inquilino
zione senza la quale diventare
forzista. Aim vive così nell’attesa
competitivi rimane una chimera.
del vincitore di una partita che coIl turbo-capitalismo di multiutilinoscerà il definitivo epilogo solo
ty sempre più private e sempre
l’anno venturo, alla chiusura delle
meno pubbliche ha sostituito il
urne da cui uscirà il successore
vecchio e logoro ‘socialismo mudel travicello Enrico Hüllweck. Il
nicipale’ delle tradizionali aziende
mercato, in Italia, paga sempre
di servizi locali.
pedaggio alla politica. A Vicenza,
Ma Aim resta ancora sospesa
sono una cosa sola.
nel limbo della verifica di conti,
Alessio Mannino
sotto il magistero dell’ottantenne
Zanguio. Un primo passo
necessario, ci mancherebbe. Ma bisogna darsi
una mossa. Invece San
Biagio pare una vecchia
signora a cui è stata
somministrata una dose
di dopante illegale per
corridori brocchi e bari: la
cura “Rossi & soci”, con
tutto il turbinìo di acquisizioni fallimentari, sterili
incastri azionari, conflitti
d’interesse e moltiplicazioni societarie, ne ha
tramortito la spinta vitale. In più, ‘mamma Aim’
è presa in una morsa
che la condanna a un
immobilismo forzoso: a
un lato del ring ci sono
industriali che fanno ri- La rivoluzione Aim può aspettare
10
fatti&notizie
30 GIUGNO 2007
Dietro il paventato accorpamento dell’azienda comunale di manutenzioni con Aim, il rischio privatizzazione
Amcps fra interessi e disinformazione: prima puntata
se pensiamo agli ni di profitto, altrimenti non
tire, inefficienze sui
effetti su Aim, già muovono un dito. E li vogliotempi di intervento.
avremmo a che fare no più alti possibili. Così noi
V a l u t a z i o n i Da ultimo, la ventacon un buco nell’ac- collettività, invece di pagare,
p r e t t a m e n - ta di ‘anti-sprechite
qua: con tutta pro- per fare un esempio, 5 milioni
te politiche e acuta’ che pare aver
babilità si andrebbe di euro per la ristrutturaziod e m a g o g i a . contagiato l’intero
verso un’ennesima ne dei locali della Biblioteca
Lentezze tipi- establishment posocietà di scopo Bertoliana (Palazzo Costancamente pub- litico-giornalistico
(“Aim Manutenzio- tini, San Biagio, Cordellina),
bliche e ap- italiano, folgorato
ni”), che grossomo- potremmo benissimo dover
petiti di evi- sulla via dei librido
replicherebbe sborsare di più. Decadrebbe
dente impulso inchiesta di Stella e
la struttura Amcps il regime in house (cioè l’afprivato. Disinformazione e delle ‘utili frustate’
salvando le poltro- fidamento in monopolio dalopacità. Sono le parole-chia- moralizzatrici del
ne del cda e gran l’ente municipale ad Amcps),
ve per farsi una prima idea di presidente di Conparte dei dipen- e il Comune dovrebbe da un
ciò che si nasconde dietro la findustria Montedenti, ossia le due lato sobbarcarsi l’onere dei
polemica su Amcps (Azienda zemolo. Nel cortile
rispettive preoccu- lavoretti meno remunerativi,
Municipale
Conservazione vicentino, però, il
pazioni di politici e cosa inimmaginabile perché
Patrimonio e Servizi). L’ac- ritornante battage
Tra i tanti compiti dell’azienda anche quello della cura del verde cittadino
sindacalisti. Il ‘se’ non ne ha i mezzi, e dall’altro
cusa di essere un ‘carrozzone’ mediatico
affosprocedere a smem- assegnare i maggiori appalti
riaffiora a scadenze regolari, sa-Amcps ha cause
(cioè storico-artistici: palazzi
bramenti e fusioni, direttamente al privato, che
come le stagioni. Quanto c’è meno nobili e più
di vero e quanto c’è di falso?
spicce: gli industriali locali antichi etc) e fino a 300 mila allora, diventa subordinato non si farebbe scrupoli ad alhanno da sempre il dente av- euro per quelli non vincolati al ‘come’: snellire l’apparato zare il prezzo. Motivo: evitare
Inesattezze moralistiche
velenato per un’impresa pub- (tutti gli altri), Amcps opera comunale per ritrovarsi con di lasciar cadere a pezzi edifiAnzitutto sgombriamo il cam- blica che gestisce monopoli- direttamente. Sopra queste un replicante appena un po’ ci monumentali, o intervenire
po dalle inesattezze circolate sticamente il settore dei la- soglie, indice una gara d’ap- più magro dell’attuale Amcps tempestivamente per mandi recente: non esiste alcuna vori sul patrimonio comunale palto e affida i lavori a impre- non sembra essere una mos- tenere strade e scuole in uno
sa coerente con le intenzioni stato decente, sono esigenze
delibera del consiglio comu- sbarrando la strada al ‘mer- se private.
iniziali.
molto sentite dalla politica.
nale che stabilisce che Amcps cato’, cioè al puro e semplice
Non occuparsene,
debba essere scorporata fra regime di appalto dove loro Lungaggini e buchi
difatti,
significa
Profitti privati,
Comune e Aim. Agli atti c’è sguazzerebbero. Il sistema nell’acqua
perdere voti (quali
solo un ordine del giorno, che funziona così: Amcps elabora Ora, non sarà difficile che voi costi pubblici
voti, poi, è un altro
fra le varie ipotesi ne adotta i progetti indicando dei costi stessi o un vostro conoscente Anche perché, se- A volte la
discorso: spesso
l’ipotesi lentezza
una che va nella direzione au- sulla base di prezziarii fissi qualsiasi siate a conoscenza guendo
valgono più quelli
spicata dai ‘nemici’ dell’azien- stabiliti dalla Regione Vene- di qualche aneddoto di mi- di un’Amcps sotto dei lavori è
promessi da pochi
da di viale Sant’Agostino. Pri- to; i progetti passano al vaglio tologica lentezza di certi in- le insegne di San
esasperante.
potenti che non
mi firmatari: i Democratici degli uffici tecnici del Comu- terventi targati Amcps. Ma il Biagio, il rischio
dai molti comudi Sinistra. Praticamente una ne, che danno il via libera e fatto è che le tabelle di mar- è servire su un Ma è colpa
ni mortali). Noi,
dichiarazione d’intenti e nulla continuano poi a controllare cia sono ‘crono-programma- piatto d’argento di un iter
invece, di Amcps
più.
l’intero iter fino alla sua con- te’, come si dice in gergo, su la gestione tecni- di per sé
continueremo ad
Da tempo immemore, infatti, clusione; infine si procede estensioni temporali lunghe ca del patrimonio macchinoso
occuparci. Docuesiste un dibattito trasversa- alla realizzazione dell’opera: già per conto loro. Vuoi per- pubblico alla conmenti alla mano
le se sia il caso di eliminare restauri, manutenzioni ordi- ché manca l’autorizzazione correnza. Cioè ai
e senza pregiudidalla scena la società di ma- narie e straordinarie, messe dell’ente competente, vuoi privati, che con
nutenzioni del Comune: inu- in sicurezza, nuove costruzio- perché il finanziamento ritar- questi chiari di luna sulle zi. Ponendo anche domande
tili doppioni con certi lavori ni, eccetera. Fino a 50 mila da, vuoi perché, se ad esem- controllate Aim da privatiz- come questa: che ci fa alla
dell’Aim, burocrazia da sfol- euro per gli edifici vincolati pio si tratta di una scuola, oc- zare, puntano ad accaparrarsi segreteria del direttore gecorre adattarsi alle esigenze la torta Amcps. Con la spia- nerale Gianfranco Ledda una
delle lezioni, vuoi anche per- cevole conseguenza di vedere certa Erika che di cognome fa
ché per ogni minimo passo aumentare – non diminuire sempre Ledda? Casuale omooccorre un pezzo di carta pro- - i costi di intervento. Per- nimia? Speriamo di sì.
tocollato, i tempi di lavoro si ché i privati vogliono margi- (1 puntata – segue)
sfilacciano inesorabilmente.
L’Amcps, in questo tran tran,
è tutt’al più co-responsabile.
Non è ‘il’ responsabile. Men
che meno quando a svolgere
i lavori sono privati a cui ha
affidato l’appalto: le penali in
caso di ritardi sono talmente
irrisorie che bisogna solo sperare nella serietà della ditta in
questione.
Certo, farla sparire in uno
spezzatino da suddividere
fra Comune e Aim avrebbe
Contrà F. del Gambero, 26
indubbi vantaggi: l’eliminazione di uffici amministrativi
0444 545378
e di alcune mansioni, la razionalizzazione dei compiti di
pronto intervento, la riduzione di spese di personale. Ma,
DI ALESSIO MANNINO
Vicenza
il buon gelato artigiano
La Bertoliana. Con una Amcps privatizzata il restauro potrebbe costare di più
11
30 GIUGNO 2007
altovicentino
Tante donne italiane si propongono, ma le famiglie preferiscono le straniere: meno diritti, meno problemi, minor paga per più ore
Badante italiana, quando la virtù è d’impiccio
DI
ANDREA ALBA
La badante scledense parla italiano,
magari anche dialetto: è il “cliente”
che non la vuole, e preferisce una
straniera. Normalmente si è abituati a pensare all’assistenza domiciliare ad anziani e malati come
a un settore occupato in prevalenza
e sempre di più da stranieri (e straniere). Nell’Alto Vicentino i dati affermano il contrario: a presentare
domanda, al Centro per l’impiego
scledense, ci sono anche tante, tantissime disoccupate italiane, ben
più numerose di rumene, ucraine e
moldave. Sono le famiglie a non volerle: nella stragrande maggioranza
dei casi il “cliente” stipula il contratto con un lavoratore straniero, perché può chiedergli di stare accanto
al malato o all’anziano per più ore
di giorno e di notte, pagando meno.
In pratica, lo straniero lo si può
sfruttare di più.
In provincia di Vicenza ci sono due
sportelli territoriali deputati a far
incontrare domanda e offerta in
questo settore, così delicato, uno
è nel capoluogo e uno è a Schio.
Prima erano tre, ce n’era uno an-
badanti). Peccato che domanda e
offerta siano andate a buon fine ben
in… 21 casi. Solo in una manciata di
casi si è arrivati a formalizzare un
contratto di lavoro. In tutti gli altri, c’è da scommettere che i clienti
abbiano trovato una soluzione passando per vie meno istituzionali.
E secondo gli esperti del settore,
la scelta della famiglia nel 95% dei
casi ricade su una straniera.
che a Montecchio che è poi stato
chiuso. Il servizio, sperimentale, è
stato definito “progetto occupazione e servizi alla persona”, avviato
dall’Amministrazione provinciale
berica con gli enti Italia Lavoro, la
Regione Veneto e il ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali. Lo
“stato dell’arte”, a maggio 2007, ce
lo dà Marilena Pistolato, dirigente
del progetto a livello regionale ed
esperta del contratto di lavoro domestico, di Mestre. I dati parlano
chiaro: allo sportello di Schio da
marzo 2005 fino a maggio 2007
sono state registrate 455 schede
lavoratrici, cioè schede di candidate che cercano lavoro. Su queste
455 schede, in 140 casi si tratta di
donne italiane, anzi vicentine. E’ la
nazionalità più consistente: seguono le moldave (74 domande), 37
schede di marocchine, 36 rumene,
24 ucraine e poi altri gruppi etnici. Sempre a maggio, allo sportello
scledense sono state registrate 126
schede famiglia (ovvero hanno fatto richiesta 126 famiglie in cerca di
mese, con ritmi da sfruttamento:
più di 10 ore al giorno, di frequente
senza godere di ferie o di giorno di
riposo settimanale. Il ritratto della
straniera? Si tratta di donne non
giovanissime, dai 30 ai 45-50 anni.
Il livello culturale è elevato, ovvero
hanno dei titoli di studio nel loro
paese che però valgono a poco qui
in Italia (per fare la badante, comunque, non è obbligatorio avere
titoli di studio o specializzazioni).
La vicentina che si
Allo
propone come badanLa situazione del cate è infatti in genere sportello di
una madre di fami- Schio le donne poluogo è un po’ più
variegata rispetto a
glia, ritrovatasi senza italiane che
quella altovicentina.
occupazione o in diffi- chiedono
Allo sportello di Vicoltà ad andare avanti
di
lavorare
cenza, da marzo 2005
perché in casa entra
come
badanti
a maggio 2007 si sono
un solo stipendio. Ma
registrate 865 schenon possono offrire lo sono di gran
de di lavoratrici. Qui
stesso numero di ore lunga le più
la maggioranza è di
di servizio delle stra- numerose
moldave, ma le itaniere, tanto più che
liane sono ancora al secondo posto
i clienti chiedono spesso la notte.
(128), seguite da 102 ucraine e 87
Una presenza quasi totale difficile
rumene. Ma il dato è quello, per la
da garantire per una madre o una
stragrande maggioranza a trovare
moglie italiana. Le straniere vengolavoro sono le straniere. Si pagano
no anche pagate meno: lo stipendio
meno, si sfruttano di più: la legge
medio di una badante (dati regiodel mercato è sempre la stessa.
nali) varia dai 600 ai 900 euro al
12
30 GIUGNO 2007
terzapagina
In ricordo di Luigi Meneghello, pubblichiamo le prime pagine di uno dei suoi romanzi più celebri: I Piccoli Maestri
Addio, piccolo grande maestro di Malo
Io entrai nella malga e la
Simonetta mi venne dietro;
dava sempre l’impressione
di venir dietro, come una
cucciola. Aveva i capelli un
po’ arruffati, era senza rossetto, ma bella e fresca. La
guerra era finita da qualche settimana. Il malgaro
ci diede latte nella ciotola
di legno, e lo bevemmo a
turno. Poi lui disse:
“Ho sentito sparare”.
“Sono venuto a ripigliarmi
questo qui,” dissi. Portavo il parabello in spalla, e
l’avevo provato nel bosco.
Funzionava perfettamente.
“Siamo sotto il Colombara
con la tenda,” dissi. “Sono
tre giorni che siamo qui.”
Lui domandò se eravamo
fratelli e la Simonetta disse di no. Quando andammo
fuori lui mi chiamò da par-
Luigi Meneghello
te e mi disse a mezza voce:
“Tu hai un fiore”. Aveva
l’aria di dire che avrebbe
preferito averlo lui, ma che
almeno cercassi di esserne
degno.
Meneghello in pillole
Luigi Meneghello nasce a Malo il 16
febbraio 1922, paese in cui trascorre
buona parte della sua giovinezza e
a cui dedica il suo libro più famoso e
apprezzato, Quel Libera nos a Malo
che è da molti considerato uno dei
capisaldi della letteratura italiana novecentesca. Frequenta poi il liceo
classico Pigafetta, ma dopo i primi
anni si ritira perché giudica i ritmi della scuola “troppo lenti”: lui, invece,
preferisce procedere da autodidatta,
diplomandosi alla maturità a 16 anni
e iscrivendosi poi alla facoltà di filosofia a Padova. La guerra lo costringe
ad interrompere gli studi: dopo l’8
settembre 1943 aderisce al Partito
d’Azione e al movimento partigiano
attivo sulle montagne del vicentino.
Da questa esperienza nasce un altro
dei suoi libri più fortunati, I piccoli maestri, diventato anche un film nel 1998
con la regia di Daniele Lucchetti. Nel
1947 fonda e dirige la cattedra di letteratura italiana presso l’università di
Reading, in Inghilterra.
Nei suoi libri si ritrova una poetica
particolarissima, in cui si mescolano
ricordi degli anni giovanili, riflessioni
filosofiche, aneddoti divertenti, il tutto trattato con una lingua altrettanto
inconfondibile, con il dialetto che
convive a fianco di dotte citazioni
inglesi. Tra i suoi testi, oltre a Libera
nos a Malo (1963) e a I piccoli maestri (1964), sono da ricordare almeno
Pomo pero (1974), Fiori italiani (1976)
e la raccolta di pensieri in tre volumi
Le carte (1999 – 2001).
Eravamo in una tendina celeste. La notte venivano regolarmente i temporali, e la tenda a ogni lampo si illuminava
di una luce fluorescente. Lasciava filtrare la luce come un
velo, e altrettanto l’acqua; il
resto dell’acqua arrivava per
di sotto. Passavamo le notti
seduti sui sacchi fianco a fianco, con le ginocchia rialzate e
le braccia attorno alle gambe;
ciascuno le sue, s’intende, io
le mie e la simonetta le sue.
Ho sempre odiato i fossetti
che bisognerebbe fare attorno
alle tende; e poi sulle lastre
di roccia sotto il Colombara
come si fa? Ci vorrebbero gli
scalpelli, i punteruoli. Però
è calcare, mi ero detto, non Mi venne un soprassalto di
occorrono i fossetti, beve l’ac- quella forma di energia che
qua. Invece risultò che non chiamiamo gioia; misi giù i piedi nell’acqua corrente, puntellai
beveva.
la
Simonetta
Pioveva forte,
col mio sacco e
a sventagliauscii diguazzante, e il tessudo, col parabello
to della tenda
in mano. Fuori
rimandava
c’erano i cespuall’interno un
gli dei mughi,
controspruzzo
groppi di roccia,
vaporizzato:
alberature
di
anziché parapini. Si udivano
re la pioggia,
sparare i tuoni,
questa tendina
con scrosci maceleste servignifici; i lampi
va a captarla
erano continui.
e a iniettarMi misi a spacela addosso.
rare anch’io, e a
La Simonetta
gridare, ma non
aveva un gran
si sentiva niente
sonno: ai lamin quel fracasso.
pi la vedevo al
Spargevo raffimio fianco con
che in aria: facegli occhi chiusi Qui e sopra alcune immagini nel film
vo piccoli lampi
e le labbra im- tratto dall’opera di Meneghello
bronciate, bagnata come un sorcio, e spiritualmente assente.
Eccomi qua con questo fiore, pensavo, in questa sede
irrigua. Stranamente non
ero arrabbiato: la notte e la
Segue dalla prima
pioggia non erano ostili; c’era
un groppo che si scioglieva.
Sì, pensavo, la Simonetta è
Come a dire un annuncio
un po’ insonnolita, il posto è
gattopardiano (si cambia tutto
umido, il pan-biscotto (che
perché nulla cambi) davanti alla
masticavo di furia) frollo e
platea dei potenti proprietari
fangoso: non importa. Si podella testata e dell’informazione
terebbe vivere anche così,
vicentina: “i membri della giunta
di Assindustria Vicenza, guidata
postulata una grotta piena
dal presidente Massimo Caleadi pan biscotto. Siamo vivi.
ro, il vice-presidente della Fiera
Mi sentivo sulla soglia di un
Michele Amenduni”, che, strano
mondo chiuso, sul punto di
a dirsi?, precedevano nelle
sbucar fuori; uno di quei mocitazioni degli invitati di prestigio
menti che vengono ogni tanquelle della “folta rappresentanto, quando finisce una guerra
za di autorità, rappresentanti
o si baruffa con la famiglia o
delle categorie, sindaci e amsono terminati gli esami, e si
ministratori pubblici, tra i quali
ha la sensazione che la cosa si
il primo cittadino di Vicenza
gira, la si sente girare.
blu di forma allungata, giallastri
agli orli; stentavo a riconoscere
gli scoppi, e invece mi pareva di
distinguere lo scricchiolio dei
rami di pino sventagliati, un
rumorino minuto isolato dal
resto.
È una grande soddisfazione sparare di pieno, ostinàta!
Quando tornai nella tenda e
mi ripresi la Simonetta contro
la spalla, lei si svegliò e disse:
“Non si può neanche dormire
con questi tuoni”: poi si riaddormentò subito.
In questo modo finì la guerra
per me, perché fu proprio in
quel punto che la sentii finire.
Così io, tutto bagnato, con la Simonetta precariamente al mio
fianco, entrai nella pace.
Luigi Meneghello
I piccoli maestri
Rizzoli, 1976
I politici al servizio degli
interessi ‘full color’
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Enrico Hüllweck e il presidente
del Consiglio regionale Marino
Finozzi…”. Come a ribadire, per
chi si fosse illuso che nelle pagine ‘full color’ ci sarebbe stata
un po’ più di libertà di colore e
colori nei commenti e nelle inchieste, che anche per il nuovo
Giornale di Vicenza la politica
verrà dopo gli interessi. Delle
novità i lettori si beeranno dal
4 luglio, festa dell’Indipendenza
degli Usa, che la dichiararono
nel lontano 1976. Ma almeno
fino al 31 dicembre 2010 di
indipendenza al Giornale di Vicenza non se parlerà neanche
in … formato ridotto.
Giovanni Coviello
Direttore editoriale Giovanni Coviello
Hockey Caoduro,
tra Diavoli
biancorossi
ai mondiali
a pagina 14
Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona
Anno 2 - Numero 23- Sabato 30 giugno 2007 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°65
Pallanuoto B Maschile. Contro il Mameli Genova la Caoduro gioca bene
ma deve cedere il passo: i vicentini escono a testa alta dai playoff promozione
Sogno infranto
DI TOMMASO QUAGGIO
Valeria Zanin:
a tu per tu
con la nuova
minettina
a pagina 15
Nuoto
sincronizzato,
il canto delle
sirene vicentine
a pagina 18
Bassano calcio
e serie C:
appuntamento
rimandato al 2008
a pagina 19
La sfida sulla carta non
era di certo
facile. L’andata di gara 1
a Genova era
stata un doccia
fredda.
Ma il match
per ribaltare
il risultato e portare gli avversari allo spareggio è stata
una gara al cardiopalma, con
il settebello vicentino che
non ha regalato nulla alla
compagine del Mameli che
ha dovuto aspettare fino alla
fine del quarto tempo per
avere il doppio vantaggio e
assicurarsi la gara. D’altronde il risultato lo dice apertamente, 8 a 6 in favore degli
ospiti, con i ragazzi di Matteo Greco in grande spolvero
e con il coltello fra i denti per
provare l’arrembaggio alla
formazione più forte del suo
girone. Comunque sia andata quello ottenuto è stato un
grande risultato per la pallanuoto vicentina e veneta.
Anche perché ora si ha la certezza che è a Vicenza il polo
più importante dopo Padova,
in A1 ed
in B dal
prossimo
anno con
la seconda squadra.
il gruppo berico ha saputo risollevarsi e riconquistare in
extremis la seconda piazza,
difendendola poi con le unghie fino al traguardo.
I biancorossi hanno fatto paura al Mameli
copertura della vasca esterna che permetterebbe la crescita tecnica di tutti i settori
della società.
Grande anche l’affluenza di
pubblico in un palazzetto del
nuoto gremito con oltre 500
persone ed un tifo assordante ma sportivo da entrambe
le parti (50 e oltre i sostenitori genovesi che hanno fatto i complimenti alla società
per il magnifico impianto)
durante un incontro svoltosi
in modo duro ma leale. Per la
Caoduro le reti sono state segnate da Spaziano, Melison,
Falcone,
A p o l o
Pisani e
T o m a sella. Se
Facciamo
un passo
indietro
I meriti
e
guarvanno in
diamo il
particolacampiore tecnico
nato del
Il
tecnico
Matteo
Greco
a
bordo
vasca
Matteo
settebello
Greco che
berico di
ha creato un gruppo com- sicuro c’è da stare sereni per
pattissimo che ha saputo la prossima stagione e sperimontare quei meno nove rare che per il 2008 possa
punti alla terza giornata con- arrivare anche la tanto agotro formazioni come il Geas, gnata promozione in serie
il Trieste e Torino, e che in- A. Dall’inizio della stagione
sieme a Nadia Scotton e ai i passi fatti sono stati grantecnici giovanili sta creando di. Dopo le sconfitte in avvio
un importante vivaio. Molto di campionato i biancorossi
dovrebbe fare l’auspicabile si sono rimboccati le ma-
Per il prossimo anno la compagine berica forse perderà
Luciano Toniolo, capitano del
settebello vicentino per tutti
questi anni, l’unico giocatore
ad aver giocato dalla serie D
alla B. “Ora un po’ di riposo e
poi via per costruire una Caoduro più forte per il 2008 —
commenta Sergio Peri, direttore sportivo e artefice di tutta la
storia recente della pallanuoto
niche conquistando tutti i vicentina —. Speriamo anche di
avere la copertura
campi delle rimadella vasca esterna
nenti partite del
che permetterebbe
girone d’andata,
la crescita tecnica
chiudendo così la Dopo le
di tutti i settori.
prima metà della sconfitte
Speriamo che il
stagione al secon- di inizio
presidente Paolo
do posto. I playoff
stagione
Gecchelin
riesca
sembravano quasi
la
Caoduro
a realizzare al più
una certezza ma a
presto questo sorovinare i progetti è riuscita
gno”. Visti i risuldelle società è ar- a rimontare
tati di quest’anno
rivata la sconfitnon possiamo che
ta subita in casa
essere fiduciosi per
contro il Brescia.
Un ko duro da digerire, ma i progetti futuri.
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30 GIUGNO 2007
Hockey in line. Mercato in fermento per la formazione biancorossa
che conferma anche il binomio con lo sponsor portafortuna Caoduro
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DI
Caccia grossa al mondiale:
tre Diavoli in maglia azzurra
SABRINA NICOLI
Continua il binomio nell’hockey in line vicentino. La società
berica, infatti,
dopo
l’ottima
stagione disputata, è impegnata a preparare la
squadra per la prossima stagione
nella quale sarà ancora affiancata dalla Caoduro Lucernari come
main sponsor. Con i Diavoli il “matrimonio” è iniziato nella stagione
2004/2005, al primo anno dei
biancorossi nella massima serie,
ha dato molte soddisfazioni e successi e l’obiettivo è di riuscire ogni
anno a migliorare per raggiungere
altri traguardi. Sul fronte del mercato continuano le trattative per
creare un roster più ampio dello
scorso anno, in grado di affrontare un campionato lungo e impegnativo. Sfumata la possibilità di
vedere in biancorosso i fratelli sloveni Rok e Stefan Nathigal, grandi
protagonisti del
campionato nelle fila dei Lions
Arezzo, sono nel
mirino dei Diavoli Franco Vellar e
Corradin, ex Edera Trieste, con i
quali il direttore
sportivo Bellinaso sta avviando
le trattative. Del
gruppo storico,
mancheranno il Fabio Rigoni
Una parata di Marco Pesavento
prossimo anno Francesco Bezzi, che dopo cinque anni lascia la
maglia biancorossa per motivi di
lavoro, e probabilmente Riccardo
Brigi con le stesse motivazioni. A
difendere la porta biancorossa ci
sarà ancora Marco Pesavento, autore di una splendida stagione e
fresco di convocazione in nazionale, mentre gli
altri due portieri,
Francesco Volpe
e Giuseppe Bertoldi,
quest’ultimo richiesto a
Verona, stanno
discutendo il rin-
novo. La società sta cercando però
anche un forte goalie, a supporto
di Pesavento, per i play off. In trattative anche il ritorno di Strazzabosco che ha disputato un ottimo
campionato nei Black Vipers, la
formazione di serie A2 di Asiago,
ed è stato il capocannoniere della
squadra.
Nel frattempo per i campionati mondiali senior di hockey in
line, che si svolgeranno a Bilbao,
in Spagna, da domenica 1 luglio
a sabato 7, sono stati chiamati tre
biancorossi della Caoduro Diavoli
Vicenza. Sono stati convocati dal
commissario tecnico della nazionale, Pino Greco, Marco Pesavento, portiere dei Diavoli classe
di Artini Roberto & C. s.a.s.
TELEFAX - FOTOCOPIATORI - ATTREZZATURE PER UFFICIO
concessionario esclusivo
via Lago Maggiore, 2 - 36077 TAVERNELLE DI ALTAVILLA VICENTINA (VI)
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‘84: per lui è la prima chiamata
in maglia azzurra ed è il giusto
riconoscimento per l’impegno e i
risultati raggiunti nonostante la
giovane età. “Pezza”, questo il soprannome dato dai compagni, è
cresciuto nelle fila dei biancorossi
ed è stato protagonista delle promozioni, dalla B alla A2 e poi nella
massima serie, e delle tre stagioni
in serie A. Giacomo Petrone,
al rientro in biancorosso lo scorso anno dopo cinque stagioni ad
Arezzo, dove ha vinto una Coppa
Italia e ha disputato campionati ad
ottimo livello, ed una breve parentesi in Francia, è al terzo raduno in
nazionale e alla seconda convocazione, dopo quella del novembre
scorso per gli Europei in Francia.
www.minettigroup.com
Attaccante classe ’84, ha disputato con i biancorossi un’ottima
stagione, dimostrando maturità,
determinazione e carattere anche
nei momenti più delicati e confermandosi fra i giovani più interessanti di tutto il campionato. Fabio
Rigoni, difensore sinistro classe
’79, è ormai un veterano dell’hockey, sia ghiaccio che in line, e della
nazionale e vanta un curriculum di
grande spessore. È arrivato a Vicenza a due gare dal termine della
regular season per rinforzare e per
dare peso ed esperienza al reparto
difensivo biancorosso in vista dei
play off. Sempre protagonista, in
pista e fuori, è un giocatore che,
se in forma, può fare la differenza
anche per la sua capacità di andare
in rete. Una grande soddisfazione,
quindi, per i tre biancorossi e per
la società vicentina, che con queste
convocazioni corona un campionato di successo e ha conferma del
grande valore del proprio gruppo.
Giacomo Petrone
15
30 GIUGNO 2007
La clamorosa e inaspettata notizia assegna alle ragazze di Manù Benelli,
allo staff e alla società un posto nel volley continentale
Ritorno al futuro
la Minetti in Europa
DI
PAOLO MUTTERLE
È ufficiale: nella prossima stagione la Minetti
Infoplus tornerà in Europa.
La clamorosa
e
inaspettata
notizia assegna
alle ragazze di
Manù
Benelli, allo staff e alla società un posto nel volley continentale e più
precisamente nella Challenge
Cup, che altro non è che la vecchia Coppa CEV già vinta dal club
nel 2000/01. Paccagnella e compagne avevano provato in ogni
modo a centrare questo storico
traguardo, ma la strada era stata loro sbarrata prima da Pesaro (in Coppa Italia), poi da Jesi
(nei play off scudetto) e infine da
Novara (nella Coppa di Lega). Il
sogno europeo pareva dunque
destinato a rimanere tale, dato
che sono cinque i posti riservati
dalla CEV alle squadre del nostro
campionato. Cinque come le big
che quest’anno si sono spartite le
competizioni nazionali: Perugia,
Jesi, Novara, Pesaro e Bergamo.
Poi la rinuncia del club orobico,
vincitore dell’ultima edizione della European Champions League.
Voce, questa, circolata già negli
ultimi mesi, quando sembrava
che toccasse a Chieri (sesta nella
regular season superando Vicenza all’ultima giornata) subentrare
alle rossoblu bergamasche. E invece Chieri non sarebbe in grado
di rispettare pienamente gli standard organizzativi della neonata
Veneziana di 24 anni, Valeria Zanin ha già giocato
con Stefania Dall’Igna in nazionale pre-juniores
Benvenuta Vale: “In A1
per migliorarmi”
In primo piano la Coppa Cev vinta dal Vicenza nel 2001
Challenge Cup; la confederazione
europea ha pertanto rimpiazzato
la società piemontese con quella
immediatamente successiva nel
ranking italiano, ovvero la Minetti Infoplus Vicenza.
Il traguardo tanto inseguito per
un’intera stagione è stato quindi tagliato quando meno lo si
aspettava. L’ultima partecipazione con il nome di Veneto Banca
Minetti Vicenza risale all’edizione 2001/02 della Coppa CEV,
quando Mifkova, Togut, Glinka
e compagne si presentarono da
defender alla Final Four del PalaCampagnola di Schio, ma vennero sconfitte nella finale per il
3°/4° posto dalle russe del Balakovo dopo aver perso la semifinale tutta italiana con il Marine
Consulting Ravenna.
Saranno 64 le squadre che prenderanno il via nella Challenge
Cup, con la Minetti Infoplus unica
rappresentante italiana. Dopo due
round ad eliminazione diretta ne
resteranno 16, che andranno ad
affrontare le 16 fuoriuscite dai sedicesimi di Coppa CEV. Le vincenti di questo terzo round avanzano
agli ottavi di finale, poi eventualmente ai quarti e alla Final Four
che in un fine settimana mette in
palio il trofeo con semifinali e finale. Nella migliore delle ipotesi
sarebbero dodici le partite nella
preziosa vetrina continentale. Una
passerella unica che potrebbe trasformarsi nell’ennesima occasione
persa per la città di Vicenza, dato
che in caso di trasferimento in riva
al Santerno sarebbe il PalaRuggi la
casa biancorossa per la Challenge
Cup. E Imola ringrazia.
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Genitori, figli e
Forlì tre anni fa
sport. Ci sono
mi sono rotta il
papà e mamme
crociato subito,
che per accomancora prima
pagnare i prodell’inizio
del
pri ragazzi agli
campionato,
allenamenti si
rientrando poi
spostano ogni
a giugno per il
giorni di decine
beach.
Sono
di
chilometri.
riuscita a gioPapà Zanin ha
care solo una
trovato invece
partita di Coppa
una soluzione
Italia con Santealternativa: ha
ramo. Poi sono
fondato nel paestata
operata
sino di Torre Di
nuovamente e
Mosto (entrotersono rientrata
ra veneziano a Valeria Zanin: “Ho scelto la Minetti anche per la
a novembre del
pochi chilometri possibilità di lavorare con Manù Benelli”
2005 ma in B1,
da Jesolo) una
a Reggio, per riprendere. L’anno
nuova società, per poter far praticascorso ho scelto Collecchio, semre alla figlia la disciplina per la quale
pre in B1, per fare un buon camla piccola Valeria aveva un grande
pionato e siamo arrivate ai play off.
passione. E, a distanza di anni, la
E ora eccomi qui, per crescere e
soddisfazione è doppia: a crescere
migliorarmi ancora; sicuramente ha
è stata non solo la bambina, oggi
influito nella mia scelta la possibilità
23enne giocatrice di serie A1, ma
di lavorare con Manù.
anche il club che continua a far giocare a pallavolo 70/80 ragazzine
Conosci già le tue prossime
del posto.
compagne?
La storia sportiva di Valeria Zanin
Conosco Stefania Dall’Igna, con la
nasce così, i pomeriggi a guardare
quale ho giocato assieme in nazioMila e Shiro e subito dopo fuori in
nale pre-juniores (ambedue sono
cortile a palleggiare per ore contro
nate nel 1984, n.d.r.). E poi Darina
il muro. Finché il padre non mette
Mifkova, dato che anche lei era a
in piedi una squadretta e subito si
Forlì nell’anno in cui mi sono fatta
nota che Vale oltre alla passione
male. Il mio ginocchio è a posto e
ha grande talento; non a caso di
quest’anno ho sempre giocato senlei si accorge il San Donà, uno dei
za problemi, uso solo una fascia
migliori vivai giovanili a livello nazioper precauzione.
nale. Gli anni successivi sono fatti
di tanti titoli provinciali e regionali,
Cosa fai al di fuori della pallavoconvocazioni con le varie rapprelo?
sentative e a soli 16 anni il debutto
Sono iscritta alla facoltà di Chimiin serie A2 con la compagine veca a Modena, anche se ora con
neziana. Poi le finali tricolori, nelle
gli impegni della serie A penso che
quali Valeria viene premiata come
dovrò sospendere gli studi. A parte
migliore palleggiatrice anche se la
studiare mi piace ascoltare musica
sua squadra si classifica settima,
e stare con la mia famiglia.
e le convocazioni in nazionale prejuniores, con la quale partecipa ai
Come sai molto probabilmente la
mondiali partendo da seconda alzasquadra giocherà Imola… Come
trice dietro a Enrica Rocca ma consi sta in Romagna, tu che ci hai
cludendo il torneo iridato di Pola da
già vissuto?
titolare nella finale per il 3°/4° posto
Molto bene, si mangia bene e tancontro la Polonia. Le soddisfazioni,
to, c’è molto verde e bei posti per
insomma, non mancano. Sono gli
viverci. I romagnoli poi sono molto
anni anche in cui San Donà e Viaperti e caldi.
cenza si contendono regolarmente
il titolo veneto, senza che nessuno
Per ironia della sorte, Valeria deimmagini che un giorno la maglia di
butterà nel beach contro la Minetti
Valeria sarebbe stata quella bianInfoplus; in questo fine settimana
corossa, vista tante volte dall’altra
la palleggiatrice neo-biancorossa
parte della rete. Lunedì c’è stata la
è infatti impegnata nel Volley Tour
presentazione ufficiale nella sede
4X4 con il Volta Mantovana, insedella Minetti Infoplus.
rito nello stesso girone di Kenwood
Cup del Città di Imola allenato da
Valeria, benvenuta in A1.
Manù Benelli.
“In effetti per me si tratta di una
P.M.
nuova esperienza, perché quando
16
30 GIUGNO 2007
La società. Una realtà sportiva piccola ma tenace che recentemente
ha organizzato la festa della finale provinciale del Giocovolley
U.S. Castello, una “fortezza”
tra le mura della Rocca
DI
ANNA MOLON
(UFFICIO STAMPA FIPAV)
Più che un Castello, è una “fortezza” che non si lascia espugnare facilmente. L’Unione
sportiva Castello è nata quasi
trent’anni fa tra le mura scaligere della Rocca di Arzignano.
Una realtà sportiva piccola ma
tenace, che in questi anni ha
saputo investire le sue modeste risorse con lungimiranza e
passione.
Passione che è stata di recente
messa sotto i riflettori in occasione della Festa finale provinciale del Giocovolley, organizzata dalla società castellana
il 25 maggio scorso all’interno
del Palatezze di Arzignano. “È
stato un successo – esordisce
Prisco Di Felice, allenatore e
direttore generale dell’Us Castello –, una festa che ha richiesto tempo e dedizione, ma
che ha ampiamente ripagato
tutti i nostri sforzi!”. Trenta
formazioni per un totale di 250
bambini, 18 società arrivate da
tutta la provincia di Vicenza,
60 tra allenatori e dirigenti e
uno stuolo di genitori e nonni
sugli spalti a fare il tifo ai loro
“cuccioli” di 3^ e 4^ elementare che giocavano in contemporanea su 15 mini-campi da
gioco.
Così si è presentato il Palatezze
nell’ultima domenica di maggio, decorato a festa all’insegna
del “Re Leone”. Disegni alle
pareti, animali di cartapesta
che si aggiravano tra le reti ed
elementi scenici per dare all’ambiente asettico del palazzetto un’atmosfera da savana
africana. Arruolati nelle vesti
di scenografi, oltre a dirigenti
ed allenatori, anche i bambini
e i loro genitori che armati di
carta, forbici e colla, si sono
prodigati nel creare maschere
e addobbi.
Dopo questa gratificante prova
di organizzazione e creatività,
l’Us Castello traccia un bilancio
della sua attività. Grandi soddisfazioni sono arrivate in questi anni dal settore baby, mini
e giocovolley, che ha registrato
un’escalation di tutto rispetto,
passando dai 15 bambini di tre
anni fa ai 70 piccoli atleti di
oggi. “Con l’Under 14 femminile – spiega Di Felice –i risultati
sono stati altalenanti perché la
squadra era mista, formata sia
da atlete che avevano già giocato in questa categoria, che da
altre ragazze che esordivano
per la prima volta in un campionato di livello agonistico”.
Un anno di rodaggio quindi,
vissuto senza patemi e con lo
spirito di chi ha voglia di formare prima di tutto un bel
gruppo affiatato. Concetto che
condivide anche la 2^ divisione maschile dell’US Castello.
“Per la prossima stagione puntiamo a formare un Under 14 e
U.S. Castello dà molto spazio al settore giovanile
Volley, una passione che a Montecchio dura da anni
un Under 16 femminili – spiega l’allenatore – e cerchiamo
ragazzi di 1^ media per far decollare il maschile o perlomeno
una squadra mista”.
La passione sportiva, attraverso il legame instaurato con la
parrocchia di Castello, ha fatto
da traino in questi anni a iniziative sociali e a scopo benefico. È il caso del “Canto della
Stella”, una tradizione natalizia
che la polisportiva porta avanti
con le sue squadre del volley,
calcio e calcetto che passano
per le contrade della parrocchia portando un augurio e un
piccolo pensiero alle famiglie.
Le somme raccolte vanno ai
sacerdoti originari di Castello
che svolgono attività pastorale
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17
30 GIUGNO 2007
Ad Asiago si è svolto il primo raduno internazionale di Bmw d’epoca
Tra allegria, divertimento e qualche momento di commozione
Moto storiche in sfilata
sui sentieri della Storia
DI
L UCA M ATTEAZZI
Si sono trovati in un centinaio
sulle
stesse strade
che
esattamente
novant’anni fa
furono teatro
di alcune delle più cruente battaglie della Grande Guerra. E anche
se stavolta, salendo lungo le
mulattiere che si inerpicano sull’Ortigara, si è pensato soprattutto a divertirsi, il
pensiero è corso comunque
ai tanti, troppi, ragazzi che su
quelle creste hanno lasciato la
vita. Non a caso uno dei momenti più toccanti del primo
International Bmw
motorrad, svoltosi
ad Asiago ai primi
di giugno, è stata
proprio la preghiere
nell’ossario del Leiten, con quelle parole che sono rimaste
nella mente di tutti i
presenti: “Erano uomini come noi, con
i nostri stessi sogni, le nostre stesse
paure, i nostri stessi
desideri quelli che 90 anni fa
percorrevano queste stesse
strade con l’anima in spalle,
imbracciando un fucile, tirando un asino, indossando una
divisa verde o grigia che ben
presto, troppo presto, si sarebbe mescolata con il verde
di questi prati ed il grigio di
queste rocce. Noi oggi vogliamo ricordarli. E ringraziarli.
Pregare in silenzio per loro ed
ascoltare”.
Il raduno di Bmw storiche ha
confermato tutte le aspettative. Tanti partecipanti, tanta
allegria, qualche momento
di commozione e tanto di-
vertimento, nonostante un
tempo ballerino che, come
spesso accade sull’Altopiano,
ha alternato squarci di sole
e piovaschi inattesi. All’appello lanciato dal Bmw motorrad club di Vicenza hanno risposto in un centinaio,
con cinque equipaggi arrivati
da Berlino, altri cinque da
Peuerbach (il paesino austriaco da cui partirono molti dei soldati austriaci che
combatterono sull’Ortigara),
altri da Maiorca, e poi ancora motociclisti da Bari, dal
Lazio, da Varese, da Parma,
da Trieste, da Milano, da La
Spezia, e l’immancabile
Ambrogio
da Como, solo per
ricordarne alcuni.
E ha risposto anche
Lory, il primo cane
motociclista a cui
sia stato assegnato
un premio.
Per tre giorni, questi innamorati delle moto sfornate
dalla casa della Baviera e contraddistinte dal
mitico motore boxer, si sono
immersi nell’atmosfera dell’Altopiano, che ha fatto da
cornice ideale sia ai momen-
ti di relax – dall’esposizione appassionati di Bmw, che
delle moto sul piazzale dello di fronte ad un motociclista
Sporting alle cene a base di tedesco fiero della sua R69
prodotti tipici – sia alle pro- con il motore tutto cromave di regolarità lungo le stra- to, osserva: “Vèdeo, noialtri
dàe nostre parti
de che circondano
disemo che sarjia
Asiago. Non sono
mancate
escur- All’appello
un po’ massa
lecà-sù…”. Il tesioni sugli sterra- vicentino
desco di rimanti (al ritorno tutti
hanno
do, gli risponinfangati, ma tutrisposto
ti contentissimi) e
de
sorridendo
anche
piccoli episodi da
un imbarazzato
incorniciare: una “delegazioni” “Ja… Ja…. “, dando così a Bellan
gagliarda R16 del da Berlino,
lo spunto per sot1929 che al rondò Peuerbach,
tolineare, rivolto
del Turcio quasi Maiorca...
a tutti gli altri
quasi disarciona
presenti: “Gavìo
il proprio centauro; le acceleraziovisto che gà cani e le staccate sulla pista pìo…!?”. Alla fine, sorrisi e
per gli elicotteri dell’aero- tanti bei ricordi nel cassetto
porto; e le battute di Ubaldo per tutti, e un arrivederci al
Ballan, il patrono di tutti gli prossimo raduno.
18
30 GIUGNO 2007
Nuoto. I loro movimenti, dolci e decisi allo stesso tempo, hanno colpito la giuria. Anche se non sono arrivate sul podio le sincronette sono comunque soddisfatte
Le sirene vicentine incantano ai campionati assoluti
DI
FRANCESCO CAVALLARO
La storia passa
per Vicenza. Le
ragazze
della
Sartorello hanno
conquistato ad
Arenzano
il
quarto posto ai
campionati assoluti (serie A1)
di nuoto sincronizzato. Capofila dell’impresa è stata la diciannovenne Erika Trentin,
sincronetta in predicato di far parte
della Nazionale alle prossime Olimpiadi di Pechino. Ma è stata tutta la
squadra che ha sfoggiato delle prove da far venire la pelle d’oca. Chiara Carmignato, Anna Di Bona, Ilaria Gobbi, Anna Mascellaro,
Veronica Muraro, Emma Pioggiarella, Marta Pomi, Monica Pozza,
Marina Zattera, Sara Jane, Federica Caprin, Linda Cancellari: ecco le
ragazze che hanno danzato sull’acqua quasi fossero delle sirene ispirate dalle melodie in sottofondo. I
loro movimenti, dolci e decisi allo
stesso tempo, hanno incantato la
Erika Trentin. Per lei le Olimpiadi
sono a portata di mano
giuria. Anche se non sono arrivate
sul podio le sincronette sono comunque soddisfatte: il risultato è
prestigioso e da qui ai prossimi appuntamenti per loro ci sono ampi
margini di miglioramento. “Non ci
speravamo nemmeno di arrivare
così in avanti - commenta Erika
Trentin -; è stata una grandissima
soddisfazione e per certi versi una
lieta sorpresa. A livello personale
per le prove del singolo e del doppio; come gruppo per il quarto posto finale. Dallo scorso inverno abbiamo fatto un notevole balzo in
considera una sincronetta
avanti in termini di rendimento. Il
come tutte le altre: giusto
merito va condiviso anche con le
che sia così”.
nostre allenatrici Marta Trentin e
Erika continua l’analisi
Sara Chiesi Saccardo: ci hanno prerelativa alle metodologie
parato al meglio in occasione degli
di allenamento: “Prima di
assoluti. Tutte noi siamo riuscite ad
Arenzano abbiamo lavorato
esprimerci al massimo delle nostre
tutte tantissimo. E questo
possibilità”.
ci ha unito ancora di più.
A proposito di allenatrici. Marta,
Qualche mese fa due della La squadra vicentina è arrivata quarta agli Assoluti
trent’anni, è la sorella di Erika. Che
squadra, Anna Di Bona e
abbia un occhio di riguardo nei
Fra poco sosterrà l’orale. E poi? “Il
Marina Zattera, avevano
suoi confronti? “Assolutamente no
1 luglio parto con la Nazionale per
smesso per un periodo di allenarsi
- risponde la sincronetta -. Quando
una serie di allenamenti. Ora faccio
a causa degli impegni scolastici. Ci
siamo in piscina siamo tutte uguali,
parte delle riserve delle azzurre.
siamo dette che non dovevano riMarta non fa nessuna distinzione.
In cuor mio spero di entrare fra le
manere escluse dalla squadra e abMagari fra noi due affiora più fadieci atlete che prenderanno parte
biamo fatto di tutto per richiamarle;
cilmente la tensione, soprattutto
a Pechino 2008. Davanti a me ci
non è stato neanche tanto difficile,
quando siamo alla vigilia di apsono delle ragazze che hanno già
sono rienpuntamenti
tanta esperienza, non sarà facile
trate subito
importanti.
conquistare un posto da titolare.
nella rosa”.
In
quelle
Da parte mia ce la metterò tutta. Va
In
questi
situazioni
bene anche fare la riserva, sarei cogiorni Erika
l’importante
munque contenta. Logico però che
è impegnata
è manteneun pensierino ce lo faccio. L’Unicon gli esare la calma
versità? Dopo la maturità sceglierò
mi di mae continuala facoltà. Intendo proseguire gli
turità. Gli
re a dare il
studi, è bene che mi formi anche
scritti sono
massimo.
dal punto di vista culturale”. Soandati bene
In ogni caso
gnando Pechino 2008.
(32/45).
Marta
mi La giovane campionessa in gara
19
30 GIUGNO 2007
Calcio. Stagione chiusa per i bassanesi che hanno mancato di un soffio la promozione. “La serie C1 sarebbe il nostro scudetto”
Favola sfumata, il Bassano ricomincia da capo
FRANCESCO CAVALLARO
Per un soffio non
staremmo qui a
raccontare una
favola. Il Bassano Virtus ha
“rischiato” di salire in serie C1 ai
La formazione bassanese
play-off; a sbarrargli la strada
ci si è messo di mezzo il Lecco che Le tribune dello stadio “Mercante”
all’ultimo gli ha soffiato il posto nel si sono riempite mano a mano che
calcio che conta. Sarebbe stato un il Bassano mieteva successi; e i ticampionato pirotecfosi si sono riscoperti
nico: derby con il Veinnamorati della loro
rona, Venezia, Padova Il sogno della
squadra.
e Cittadella. Pazienza, C1: sarebbe
Parte da qui l’analisi
vorrà dire che il salto stato un
di Alberto Briaschi,
di categoria è rimandirettore sportivo dei
campionato
dato all’anno prossimo.
giallorossi. “I nostri
pirotecnico
D’altronde, con un tectifosi sono stati fantanico d’esperienza qual con Verona,
stici, sottolinea il diriè Ezio Glerean – per Venezia,
gente. In particolare,
lui un passato nean- Padova e
negli ultimi due mesi
che tanto remoto in Cittadella
di campionato lo staserie B con il Cittadella
dio era quasi sempre
- è d’obbligo puntare in
pieno. Significa che
alto. C’è comunque più di qualcosa abbiamo davvero fatto qualcosa di
da salvare della stagione appena importante; e il pubblico che gretrascorsa: un pubblico strepitoso. miva gli spalti è stato un gradito
riscontro”. Peccato però
non aver spiccato il volo
verso la serie C1. “Chiaro che c’è ancora un po’
di amarezza all’interno
dell’ambiente. Ad onor
del vero è giusto dire che
la squadra ha raggiunto l’obiettivo prefissato
ad inizio campionato;
avevamo dichiarato che
potevamo arrivare ai play-off. Nessuno ci può rimproverare niente, ci
siamo riusciti. Chiaro che una volta
che sei in ballo ti viene voglia di provare a centrare la promozione. Con
il Lecco all’andata abbiamo fatto 00 in casa. Ma quella è stata una partita falsata dalla pioggia, caduta abbondante durante tutto l’incontro.
La pioggia è stata la “grande traditrice” dell’incontro
Poi, al ritorno, abbiamo perso 2-1 in dal Carpendolo (24 reti nelle ultime
trasferta. Se c’era una squadra che due stagioni). Bassano e il Vicenza.
doveva vincere era il Bassano, ab- Fra le due squadre ci sono un paio
biamo sfiodi categorie
rato il gol in
di differenpiù riprese. Il
za. Rivalità?
calcio è così,
“Non esiste,
contano solo
precisa il ds;
gli episodi,
ci rispettiasoprattutto
mo a vicennelle partite
da, abbiamo
di spareggio.
rapporti
Facciamo
molto corfinta che non Il dirigente: “i tifosi sono stati fantastici”
diali. Io ho
sia successo
anche giocaniente, ora ripartiamo con più entu- to con i biancorossi, ci mancherebbe
siasmo di prima”.
che ci fossero screzi fra le società”.
E siccome la squadra va bene così, Briaschi conclude con una battuta
non sono previsti stravolgimenti sul momento no delle compagini
in sede di mercato, come spiega lo venete: “Nel calcio capitano questi
stesso Briaschi: “Questa periodi neri. Prendiamo ad esemrosa ha fatto molto bene, pio il Verona; non meritava assoabbiamo delle potenziali- lutamente di retrocedere in serie C.
tà incredibili. Per comple- Eppure è capitato. Mi auguro che ci
tare il quadro ci mancano sia presto un’inversione di tendenun attaccante, un cen- za. In particolare, spero che il mio
trocampista e un difen- Vicenza torni presto in serie A. La
sore”. Intanto è già stato città si merita il meglio”. E il
ufficializzato l’acquisto Bassano? “La serie C1 sarebdel bomber Giacomo Lo- be il nostro scudetto”, chiosa
renzini, ex Milan e Pisa, Briaschi. Mai dire mai.
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Pizzerie
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Ai 2 Fogher
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tel. 0444 564790
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21
30 GIUGNO 2007
curiosità
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DI BEPPA RIGONI
Avventura,
divertimento,
sicurezza, natura. In queste
parole sta il senso di Acropark, la nuova struttura ludico/sportiva in zona “Lonaba-laghetto di Roana”. La
zona del Lonaba (parola di
derivazione cimbra che significa frana), dov’è situato
l’invaso, è un’area splendida a livello paesaggistico/ambientale, già molto
frequentata, in quanto luogo ideale per passeggiate e
pic-nic all’aria aperta. È una
conca naturale di notevoli
dimensioni, molto soleggiata e protetta alle spalle dal
Monte Verena, situata appena fuori il centro del paese di Roana. Dal laghetto si
dipartono alcuni dei più bei
sentieri adatti al trekking
A Roana apre Acropark: una nuova struttura ricreativa pensata
per riscoprire un modo diverso di divertirsi. Mettendosi alla prova
Un parco acrobatico
per i Tarzan dell’Altopiano
consolidarsi e crescere. Comunque,
c’è da parte dell’Amministrazione roanese, la volontà di
recuperare e aprire
l’impianto acquatico quanto prima.
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a ritorno di tali sfide ci sono
sano divertimento e forti
emozioni. Il gradimento di
pubblico che “Acropark” ha
riscontrato nelle altre due
strutture di Centa S. Nicolò
(vicino a Pergine) e Molina
di Fiemme, ha portato a collocarne una in questo magnifico anfiteatro naturale.
L’area, che già offre molto, è
un’ulteriore risposta alle esigenze di novità del turista e
dilata inoltre, la stagionalità
tipica dell’offerta turistica
in montagna. Quest’anno,
a causa dei lavori di allestimento, sarà funzionante
full-time in luglio e agosto
e part-time da settembre a
metà ottobre (il calendario
è inserito nel dèpliants reperibili ovunque), con il sebiglietto comprende la co- guente orario: 10/18 (ultimo
accesso ai percorsi ore 17),
pertura assicurativa).
ma dalla prossima stagione
sarà aperto fin da
Il tutto serviaprile. Apertura il
rà a divertirsi in
1 luglio quindi, e
modo nuovo, e a Un modo di
sabato 7 luglio, si
scoprire le pro- divertirsi
terrà l’inauguraprie
capacità. nuovo alla
zione ufficiale del
Non sempre sia- scoperta
parco acrobatico,
mo consapevoli delle proprie
con accesso gradi cosa saremmo capacità
tuito ai percorsi,
in grado di fare se
e
del
contatto
aperto a tutti fin
messi alla prova.
con
la
natura.
dal mattino, cui
Cimentarsi in siAdatto
a
tutte
seguirà un rinfretuazioni nuove e
avventurose, può le età
sco. ( Info presso
Acropark Roana
essere di gran(346/3991144)
de stimolo per la
info@
consapevolezza di sé e per la www.acropark.it
propria autostima, meglio se acropark.it )
Ma torniamo all’evento certo, quello che partirà il 1 luglio prossimo: Acropark. Cos’è Acropark? Facile: un
parco divertimenti
in cui si impara a
muoversi su percorsi aerei, allestiti
in un habitat totalmente incontami- Una dimostrazione di acrobazie aeree
nato, qual è il bosco.
Si impara: e da chi?
Dagli assistenti presenti, fi- ra minima di 80 cm. o per
gure che a loro volta sono diversamente abili; 2 - giallo (facile), per
ragazzi di statura minima di 120
cm.; 3 - verde
(facile), per ragazzi e adulti, di
minimo 140 cm.;
4 - blu (impegnativo) per adulti o
ragazzi di età > 16
anni, se accompagnati da un adulto; briefing giallo
obbligatorio per
accedere al percorso giallo; briefing
verde/blu,
per accedere ai
percorLa struttura aerea si espande per una barte dei boschi di Roana
si verde
o blu.
Prima
e alla Mtb dell’Altopiano. state formate per trasmette- di cimentarsi, ciaInoltre i lavori in fase di ul- re i piccoli trucchi e le sem- scuno viene valutimazione, sul bacino idrico plici tecniche per muoversi tato e istruito sul(che diventerà a tutti gli ef- in sicurezza con abbiglia- l’uso dell’attrezzafetti l’unico lido in altura), mento adatto: scarpe da gin- tura e sul modo di
fruibile nel periodo estivo, e nastica o scarponcini e abiti approcciare tale
il nuovo stadio del ghiaccio a sportivi e l’attrezzatura for- attività. A tuteridosso dell’invaso, faranno nita all’arrivo (imbraco, el- la della sicurezza
del Lonaba, l’area di diver- metto e guanti), su percorsi propria ed altrui,
timento e sport più impor- idonei alla propria struttura gli utenti sono intante di tutto l’Altopiano. Il fisica, alla statura, all’età; vitati a tenere un
maltempo ha rallentato di una palestra all’aperto, in c o m p o r t a m e n t o
molto l’intervento di ristrut- cui l’adulto ritornerà bam- consono e ad atteturazione, anche perché, per bino e il bambino si sentirà nersi alle direttive
degli
istruttori,
depurare l’acqua e renderla grande.
rischiando in caso
balneabile, è stato creato un
impianto di fitodepurazio- I percorsi sono perciò diver- contrario l’allon(Va
ne, con un particola tipo di sificati tra loro e a difficoltà tanamento.
piante acquatiche, che ri- crescente: 1- fucsia (molto da sè ed è quasi L’articolato percorso del parco
chiedono il loro tempo per facile), per bimbi con statu- superfluo dirlo, il
22
30 GIUGNO 2007
intervista doppia
I vicentini visti da chi lavora dietro al bancone di un bar
“Sono galanti, ma quanto bevono!”
“Uno spritz indeciso, grazie”
Vita da bar tra alcol e tramezzini
Lorella, del bar Da Renato
Cristina, del Sabotage Bar
Barista per professione o per
arrotondare?
Per necessità. Il lavoro è quello
che è, e quindi abbiamo deciso di
comprare un bar. Chiaro che poi è
anche una cosa che piace, soprattutto per il contatto con la gente, altrimenti faresti fatica a sopportare
certe cose.
Barista per professione o per
arrotondare?
Per arrotondare. Essendo ancora
studente con questo lavoro mi posso permettere di soddisfare qualche sfizio.
Da quanto dietro al bancone?
Da un anno giusto giusto. E il bilancio è positivo, anche se si lavora
molto più di quello che mi aspettavo. Non è un lavoro da dipendente,
non hai mai orari, e non è mai finita. Diciamo che lavori anche dopo
aver abbassato la serranda, anche
per pensare a come migliorare.
Da quanto dietro al bancone?
Sono più o meno 10 mesi che lavoro come barista, ho cominciato in
un bar di periferia a Vicenza e ora
sono circa tre mesi che lavoro al
Sabotage.
Il popolo dello sprizt è modaiolo. I baristi preferiscono gli avventori della pausa pranzo
Cosa ti piace e cosa non ti piace di questo lavoro?
Quello che mi piace è soprattutto il contatto con la gente. Soprattutto all’ora di
pranzo, quando con molti clienti si è creato un rapporto molto bello: sembra quasi
che vengano a mangiare in famiglia, e si
crea un’atmosfera molto amichevole. Il
lato brutto è che ci sono molto ragazzi, e a
volte i ragazzi sono una delusione. Alcuni,
non tutti sia chiaro, sono maleducati e
ingestibili.
I clienti vicentini sono galanti oppure indifferenti
al fascino della barista?
Non parlo per me, ma vedo
che non sono indifferenti. Poi
dipende tutto da come imposti il rapporto: l’importante è
mettere subito le cose in chiaro e non dare adito a doppi
sensi.
È sempre reale il luogo comune del
vicentino bevitore?
Sì. noi chiudiamo abbastanza presto, alle 8,
ma vedo che i ragazzi bevono molto, anche
se non bisogna generalizzare.
Ti vesti in modo particolare per andare a lavorare?
Assolutamente no. Anche perché lavoro
anche in cucina, e lì non ti puoi agghindare
troppo. Forse in un altro contesto lo farei,
ma qui non avrebbe senso.
“Con i clienti
si crea un
rapporto
quasi
familiare.
Alcuni
ragazzi però
sono troppo
maleducati
Il miglior apprezzamento
ricevuto?
Ne riceviamo tanti. Quelli che
fanno più piacere sono quelli
che ci testimoniano l’affetto
dei clienti, quando ci dicono
che vengono qui perché si sentono a casa.
Quali e quanti tipi di clienti esistono
(fighetto, beone, moderato, intenditore, etc)?
Da noi vengono soprattutto studenti dell’università, ma non del genere fighetto.
Più che altro viene gente che cerca un
posto tranquillo, dove sedersi e fare due
chiacchiere.
La bevanda che dipendesse da te non prepareresti?
Il caffè a mezzogiorno. Uno
a mezzogiorno non può bere
caffè: un gingerino, un apertivo, ma non un caffè.
Hai un cocktail o una tua
versione di qualche bibita
di tua invenzione?
Una cosa nostra è lo spritz
indeciso, che ha sia aperol
che campari, per chi non sa
mai scegliere tra i due. Il nostro, comunque, non è un bar
da cocktail, e non vogliamo
nemmeno che lo diventi: noi facciamo soprattutto panini e tramezzini, e cerchiamo
di farli bene. È una scelta: non puntiamo
sul popolo dello spritz, che segue le mode
del momento, ma su una clientela che si
affezioni.
Come sono i baristi vicentini, nella
media?
Sinceramente non lo so. Non ne frequento.
Cosa ti piace e cosa non ti piace di questo lavoro?
Di questo lavoro la cosa che mi
piace di più è che ti porta ad essere
sempre in contatto con le persone e
Vicentini grandi bevitori: un luogo comune purtroppo vicino alla realtà
a fare spesso nuove conoscenze, il
lato negativo è che inevitabilmente
perdo i fine settimana.
Quali e quanti tipi di clienti esistono (fighetto, beone,
I clienti vicentini sono gamoderato, intenditore,
lanti oppure indifferenti
etc)?
al fascino della barista?
I
vicentini
Diciamo che i clienti sono
Beh galanti non direi....ma
molti e vari ma, per la pargrandi
nemmeno indifferenti; diciaticolarità del locale, ci sono
mo che nei miei confronti,
bevitori?
soprattutto giovani a cui
a parte qualcuno, sono tutti
Sì,
ma
piace la musica live e amasimpatici e socievoli!
no fare festa.
nessuno
Il miglior apprezzamento
E’ sempre reale il luogo
supera
ricevuto?
comune del vicentino
Gli apprezzamenti fino ad ora i baristi
bevitore?
sono più o meno stati tutti
vicentini...
Sì, senza dubbio sì.
abbastanza simili non me ne
viene in mente uno in partiTi vesti in modo parcolare.
ticolare per andare a
lavorare?
Ma direi che mi vesto abbastanza normale....adatto ad un locale
di rockshow...
La bevanda che dipendesse
da te non prepareresti?
La China Martini...è in una posizione troppo alta e non ci arrivo
a prenderla...eheh!!!
Hai un cocktail o una tua
versione di qualche bibita di
tua invenzione?
Cocktail ancora no, ma alcuni
nuovi aperitivi a base di frutta
sì.
Baristi quasi sempre per necessità. Perché è un lavoro appassionante ma difficile
Come sono i baristi vicentini, nella media?
Come i vicentini del luogo comune…
23
30 GIUGNO 2007
giovani
Sempre più numerosi i locali in cui viene effettuata opera di selezione all’ingresso. Le opinioni dei ragazzi, le ragioni dei gestori
Discoteche, quando l’abito fa il monaco
DI ANDREA BASSO
C’è chi reagisce con una spinta, chi
con qualche offesa, chi con totale indignazione e chi invece se ne va rassegnato: sono solo alcuni dei tanti modi
di comportarsi di fronte allo “stop” ricevuto dal buttafuori all’ingresso dei
locali che fanno selezione al momento dell’entrata. Decidendo chi può
avviarsi verso le piste da ballo e chi –
vuoi perché senza giacca, vuoi perché
già un po’ troppo alticcio – deve invece cercare un’altra soluzione per la
serata. Un’abitudine comune a molte
discoteche, e che tra i giovani vicentini suscita opinioni contrastanti.
Giorgio, un giovane di 21 anni, rivela
di essere cliente abituale della Villa
Bonin, noto ed apprezzato locale estivo. Ammette di prepararsi scrupolosamente il sabato sera, assicurandosi
di avere un abbigliamento adeguato e
una buona presenza per evitare brutte
sorprese una volta giunto all’ingresso
del locale. “Frequento la ‘Villa’ perché
so che genere di persone posso incontrare all’interno: amanti dell’abbigliamento elegante, del buon gusto e del
divertimento senza esagerazioni”,
racconta.
renni perché poco
avvezzi a reggere
l’alcol e quindi facili prede dello stato
d’ebbrezza.
Con
loro le persone che
mostrino segni di
utilizzo di stupefacenti o di eccessiva
assunzione di drink
alcolici. È negato
infine l’accesso agli La selezione è necessaria per la sicurezza dei clienti, dicono i gestori
individui che si presi scordano troppo spesso che il giorsentino vestiti in modo non idoneo”.
no è uguale alla notte –conclude -: la
discoteca è un luogo di divertimento,
Proprio a proposito del vestiario, molte
ma non per questo priva di norme che
persone si sono lamentate per l’eccesregolamentino il comportamento da
siva scrupolosità dei buttafuori. Mirko
tenere al suo interno”.
ribatte con un invito:” Sfido chiunque
a presentarsi all’ingresso del nostro
In definitiva, si potrebbe ricordare
locale in pantaloncini e infradito. Posil celebre motto “in medio stat virso assicurare che se maggiorenne e
tus”: facendo opera di selezione si
privo di alterazioni la persona potrà
corre il rischio di negare l’ingresso
tranquillamente accedere alla nostra
a persone che desiderano semplicediscoteca”. Certo, qualche mail o qualmente passare una serata in modo
che lettera di proterispettoso ed educato; d’altra parsta è arrivata, ma il
te, però, questa prevenzione viene
direttore artistico,
messa in atto con l’obiettivo princonscio della procipale di tutelare l’incolumità dei
fessionalità con la
clienti, e ti tenere lontane teste calquale svolge il prode ed esagitati. E se è normale che
prio lavoro e senza
qualche cliente mugugni una volta
la presunzione di
‘escluso’ dal locale, è comprensibile
non poter sbagliare,
anche l’atteggiamento di auto-tuteha tranquillamenla messo in atto dagli organizzatori
te posto le scuse al
delle serate in discoteca. Resta il
mittente per poi infatto che, nei locali del 2007, l’abito
vitarlo ad un chiariSerate a tema: per mantenere atmosfere particolari
fa ancora il monaco.
mento. “Le persone
le forze dell’ordine:”Ogni mezz’ora
stantemente una strana sensazione
una pattuglia passa con il lampegil pensiero che delle persone abbiano
giante in funzione per avvertirci della
il compito di giudicarne delle altre in
sua costante presenza
pochi istanti. Gli unici
– prosegue -. Ci fosse
metri di giudizio sono il
bisogno di aiuto sapvestiario e quelle poche
Per
molti
i
piamo che l’intervento
altre informazioni che
locali
fanno
in nostro soccorso sal’aspetto di una persorebbe rapido ed effina può fornire a primo una selezione
arbitraria.
ciente, ciò a tutela non
impatto”.
solo del buon nome del
E sessista:
locale, ma soprattutto
Opinioni divise, dun- “Non si è mai
di chi il locale stesso
que. C’è chi ritiene la
visto
lasciare
frequenta”.
selezione una sorta di
fuori una
marchio di qualità, neDati alla mano il locale
cessario per la buona ragazza”
risulta essere molto siriuscita di una serata;
curo per i clienti: non si
quasi un’assicurazione
registrano risse da anni e il fenomeno
che garantisce la presenza di bei vedi spaccio e uso di droghe all’interno
stiti e belle persone. Qualcuno, invedella discoteca è stato praticamente
ce, sorride, provando quasi un senso
debellato. “Il segreto per raggiungere
di pena per le persone che si mettono
una condotta tanto encomiabile? La
in ghingheri semplicemente per passelezione – ribadisce Perinetto -. Resare indenni sotto l’occhio vigile del
stano fuori dal nostro locale i minobuttafuori. Come Giovanni, 23enne
che aggiunge di non frequentare discoteche per una questione di principio: “Non è giusto, chi sono loro per
decidere se posso entrare o no?”, si
interroga retoricamente.
E’ però possibile proibire l’ingresso ad un locale pubblico?
A fornire una risposta è Mirko PeFrancesco, 18 anni, la pensa in modo
rinetto, 31 anni, responsabile della
differente. “Ho passato ore ed ore
direzione artistica della discoteca
fuori da un locale: ho spiegato ai
estiva più importante del Triveneto:
buttafuori che i miei amici erano già
‘Villa Bonin’. Suo il compito di coorall’interno, purtroppo non hanno
dinare e vigilare sul lavoro svolto dai
compreso le mie spiegazioni e non
‘security’, meglio conosciuti come
mi hanno dato il permesso di unirmi
buttafuori. “La discoteca è un locale
alla compagnia”, narra scuotendo la
di pubblico spettacolo – inizia - regotesta. Da quella sera Francesco non
lato da delle norme
si presenta più
particolari. Queste
in nessun locale
regole hanno come
in cui venga fatta
esigenza primaria
opera di selezione.
quella di tutelare
“Evito inutili litigi
le persone. La legcon persone a cui
ge ci autorizza a
è stato concesso
negare l’accesso a
uno strumento di
qualsiasi individuo
pseudopotere che
che, a nostro avvitalvolta usano in
so, possa minare
modo
assolutala sicurezza degli
mente arbitrario”,
ospiti presenti al
conclude.
locale. Per garantire l’incolumità alla
Francesca, 26enne Mirko Perinetto (31 anni). Responsabile
nostra clientela,
racconta di come Direzione Artistica di ‘Villa Bonin’
abbiamo affidato
sia più semplice
le operazioni di filtraggio all’ingresessere una donna in questi casi: “Non
so e di controllo all’interno del locale
ho mai visto ‘scartare’ una ragazza. A
ad un’agenzia di sicurezza. I security,
meno che a presentarsi all’ingresso
svolgono un difficile compito di prenon sia una bambina difficilmente
venzione. A meno che non vengano
ad una persona di sesso femminile
aggrediti fisicamente sono impossiviene negato l’accesso alla discoteca”,
bilitati ad intervenire. Hanno il comdichiara con sicurezza. E precisa di
pito di allontanare dalla discoteca
sentirsi molto più protetta quando si
chiunque si accinga ad infastidire altrova in locali in cui viene fatta seletri clienti in qualsivoglia modo”.
zione. “Nelle ‘discoteche ad ingresso libero’ capita molto più spesso di
Il direttore artistico di Villa Bonin
essere importunate o di assistere a
racconta quanto sia fondamentale la
indecenti risse sfociate per futili mostretta collaborazione maturata con
tivi. Nonostante ciò, mi provoca co-
i clienti fuori luogo vengono lasciati fuori
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24
30 GIUGNO 2007
satira
Conversazioni immaginarie fra illustri e potenti personaggi dell’attualità vicentina. Con un pizzico di verità
Intercettopoli, seconda puntata: le Grandi Ipocrisie
DI FEDERICO NICCE
Comunisti al tramonto
Ezio Lovato (segr. prov. Prc)
chiama il senatore Franco Turigliatto
Vangelo secondo Pilato
Don Fabrizio Cappellari (parroco di Quinto Vicentino) chiama
il vescovo Cesare Nosiglia
C. Pronto, è lei, signor vescovo?
N. Siii… chi parla?
C. Sono don Fabrizio di Quinto,
Eccellenza. Mi scusi se la disturbo, ma non riuscendo ad avere
udienza ho pensato di chiamarla…
N. Figliuolo, ero immerso nei
salmi… Poi ho una cena con alcune importanti personalità dell’industria…
C. Mi spiace, Eccellenza, ma
devo parlarle di una spinosa
questione… La gente s’interroga sulle scelte della Chiesa sulla
base americana…
N. Eeehh, figliuolo, questa storia
l’abbiamo già chiarita… se hai
qualcosa di nuovo da dirmi dimmelo pure, altrimenti ti prego
di acquietare la tua coscienza e
quella dei tuoi fedeli… la vita va
avanti…
C. Va avanti ma qui portano la
guerra, signor vescovo… perdoni il mio tono brusco, ma non
capiamo: l’appello alla pace non
porta a dire no? Perché non dire
no?
N. Eeehhh ma caro… non dobbiamo fare politica, noi, siamo
Chiesa e…
C. Ma per la famiglia siamo Chiesa che va in piazza, e per le basi
di un Paese che invade altri Paesi
siamo Chiesa che si fa muta e indifferente?
N. Ma noi non siamo indifferen-
ti: noi preghiamo.
C. Certo, e guai a voler inseguire
il Regno dei Cieli su questa terra… Ma nemmeno possiamo non
schierarci… Neppure quei soldati americani che muoiono in Irak
partendo da qui, da Vicenza,
possono farLe cambiare idea?
N. Noi patiamo il più profondo dolore per le vittime di ogni
guerra…
C. D’accordo ma allora…
N. Don Fabrizio, la Chiesa è per
la pace, non è pacifista.
C. Ma il nostro è il Dio del Vangelo, non degli eserciti.
N. zzzzz… trrrll… ti sento male…
bppp…
C. Ma è un telefono fisso… io la
sento benissimo, Eccellenza…
N. (fuori campo: Signor vescovo, l’auto è pronta, bisognerebbe
Gastronomia
l’eden
da lino
Fru
t t a e Ve r d u r a
Tel. e fax 0444.550766
Via Legione Antonini, 157
VICENZA
andare…) Scusa don Fabrizio… ti
sento malissimo… devo andare…
richiamami… click!
C. Vescovo? Eccellenza? Pronto?
Pronto?...
Bossi e le baruffe beriche
Umberto Bossi chiama Giampaolo
Dozzo, commissario Lega Nord per
Vicenza
B. Uè, pronto, Dozzo?
D. Ciao, Umberto, come stai?
B. Da dio. Veniamo al sodo, chè poi
devo vedermi con il Berluskàz che mi
fa una testa così... Come butta lì? Se ne
viene a capo?
D. Bè, la tua mossa di mandare la Manuela a mettere ordine in Friuli è stata
una bella mossa… Ora, fra le autostrade e fare la commissaria, avrà il suo bel
daffare e Stefani è contento…
B. Sì, va là, con quello le cose si mettono a posto… Ma se lo scorda di mettere il suo ragazzino presidente… Meglio
uno navigato, magari Franco…
D. D’accordissimo… ci vuole uno con
sale in zucca che sa parlare a tutti… qui
è tutta una bega da cortile, e in più c’è
‘sto casino fra Galan e i pezzi da novanta di Confindustria…
B. Ogni volta che vengo lì a Vicenza
è una gran rottura di palle… sempre
con queste guerricciole di paese… Un
giorno mi metto in canotta e minaccio
tutti: gli mando 10 mila fucili bergamaschi…
D. Io ho cercato di fare quel che ho potuto, se no qua andava tutto in pezzi…
B. Lo so che sei una persona seria,
Giampaolo, apposta ti ho chiamato…
Infatti, guarda, pensavo che potresti…
anche dopo il solito congresso in cui
sappiamo già chi vincerà perché lo
dico io… però tu dovresti buttare sempre un occhio… insomma controllali…
D. Come vuoi, Umberto… Però, te lo
dico sinceramente, dovresti dare una
rinfrescata all’ambiente…
B. E chi ci metto, vacca boia? Non ce
n’è uno che sia uno che sappia agire
ma che non esageri… Qualche giovane, non hai notato nessuno da fargli
fare strada?
D. Ehh, buonanotte… meglio bussare
all’asilo nido, allora…
B. Appunto, vedi? Per ora fammi
trovare la quadra, un compromesso
decente… Poi si vedrà… Ora scusa
ma il Berluskaiser mi aspetta… M’ha
fatto pure andare da Napolitano, ma
porc…
D. Okay, ciao Umberto, speriamo
bene!
B. Ciao Dozzo, sei bravo, falli stare in
riga ancora per un po’…
L. Turigliatto? Ciao sono Ezio
Lovato di Vicenza…
T. Oh ciao Ezio… come stanno i
vicentini? Che si dice là?
L. Lo sai bene coma va qua…
Volevo solo chiederti se potevi
portare in parlamento questa
vergogna di Rifondazione che
sta sempre con i piedi in due
scarpe… Io più di tanto, lo sai…
non posso espormi…
T. Eh lo so, lo so… Ma qui appena apro bocca vogliono tapparmela… posso provare con
qualche giornalista…
L. Guarda, la situazione è questa: quelli del Presidio fanno i
duri ma poi a decidere sono i
Verdi, che come sai pur di non
uscire dal governo si farebbero sparare… E poi non siamo
come da te in Val Susa, qui alla
prima carica i vicentini scappano…
T. Ma si possono chiamare
compagni e ragazzi dei centri
sociali da fuori…
L. Sì ma quanto restano, secondo te? Qui lo zoccolo duro
è fatto da qualche centinaio di
persone, non si raggiungono i
mille… La vedo brutta, molto
brutta…
T. Questo governo ci affosserà
tutti, e il bello è che ora a difenderlo sono proprio i nostri
cari compagni della combriccola bertinottiana… E’ proprio
vero che non sono più comunisti: sono conservatori e basta…
L. Io non ce la faccio più, evito
di farmi vedere in giro perché
sennò che gli dico alla gente?
T. Ormai non c’è che una cosa
da fare: seguire la propria coscienza, non il proprio partito…
L. Sì ma così gliela diamo vinta
ai comunisti con la erre moscia…
T. L’hanno vinta comunque: a
me mi hanno espulso, i prossimi sarete voi…
L. Una volta si cantava ‘evviva
il comunismo e la libertà’. Ora
non c’è più né l’uno e neppure l’altra. Che schifo di Paese,
l’Italia.
T. Ti saluto caro Ezio, quando
uscirai anche tu fondiamo il
partito dei senza partito e poi
possiamo pure andarcene in
pensione… Se non ci tolgono
anche quella!
L. Ehehehe, ciao Franco, stammi bene e continua così!
25
edicola
30 GIUGNO 2007
Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire
Atomiche e Ederle 2, figuraccia di Parisi a Milano
Lunedì sera [11 giugno, a Milano]
il ministro della difesa Arturo
Parisi era a Milano al centesimo
convegno sul Partito Democratico, alla Margherita. Titolo del
convegno: “Restituire la politica
ai cittadini”. Con Elia, Diego e
Jusef di Qui Milano libera siamo
andati ad ascoltarlo. Il discorso dura un’ora e ce ne sfugge il
senso: politichese stretto con
venature sarde. L’unico frammento intellegibile è questo: “il
raddoppio della base americana
a Vicenza rientra nella logica del
dare e dell’avere con il governo
Usa, certo non lo direi in modo
così esplicito davanti ai cittadini di Vicenza”. Alla fine alziamo
democraticamente la mano per
porre al ministro della difesa
qualche domanda su temi di
nostro interesse: le bombe atomiche ad Aviano e Ghedi, i costosissimi aerei da guerra che
verranno assemblati a Cameri.
Il moderatore del dibattito è una
vecchia gloria: Marco Formentini, già socialista, poi sindaco
la. Ci permettiamo democraticamente di insistere, mentre poco
democraticamente i soliti agenti
in borghese ci mettono le manacce addosso. Niente da fare:
siete troppo aggressivi, ribatte
il ministro, le domande vanno
poste in modo civile. Il ritornello
è sempre quello. Mi risponderà
Il ministro Parisi (a destra)
per iscritto, così promette. Ma
leghista di Milano, ora dirigente prima di infilarsi nell’auto blu
della Margherita. Non ci concede tra le lusinghe dei clientes, ci
la facoltà di intervenire. Motivo? regala qualche chicca: “le bomNon c’è tempo e le
be atomiche? e se
domande possono
ci fossero lo direi a
essere rivolte solo Il ministro
te?”. Se ci fossero, e
dai rappresentanti della Difesa:
ci sono, sarebbe una
delle associazioni in- “Il raddoppio
violazione dei tratvitate.
tati internazionali.
della
base
Al momento dei saE come cittadini
luti
democratica- Usa a Vicenza
avremmo il diritto
mente mi avvicino al rientra
di saperlo.
ministro e gli chiedo nella politica
Il meglio arriva al
un chiarimento sul- del dare e
momento dei coml’operazione Cameri: dell’avere”
menti a margine. I
è proprio necessaria?
plauditori si risenIl ministro sostiene
tono, fanno la voce
di sì, e promette di spiegarmi il grossa, s’offendono per conto
motivo. Poi si rimangia la paro- terzi. Alcuni sono attempati mi-
litanti dall’applauso facile, altri è certo Parisi il nemico da abappartengono alla categoria dei battere!”, così mi rimprovera. Le
furbetti in cerca di collocazione. sfugge un elementare concetto:
Un militante mi dice: ma non si chiedere chiarimenti a un minipossono fare domande su que- stro in democrazia è consentito e
stioni così importanti, che vuoi non equivale a volerlo abbattere.
che ti risponda?
Un furbetto sottolinea: bisogna
fare domande solo
con intelligenza. A
suo insindacabile
giudizio, s’intende. Un altro puntualizza: il tema
del convegno era il
referendum elettorale, e non si
può parlar d’altro.
Il più infastidito è Proteste contro la base Usa (foto Luigi De Frenza)
un signore in camicia bianca, tale Stefano Fac- Delle notizie che costituiscono
chi. Si tratta di un ulivista della l’oggetto delle nostre domande,
prima ora, infaticabile anima- tuttavia, la gentile cronista della
tore di circoli. La giunta Penati Rai rivela di non essere al corha ricompensato il suo impegno rente.
con un non gratuito incarico alla
provincia. La più divertente è Piero Ricca
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regione
30 GIUGNO 2007
L'arrivo di Mauro Pizzigati alla presidenza e di Carlo Pagan alla direzione generale ha dato una svolta manageriale alla casa da gioco
Il Casinò di Venezia,
un luogo di ritrovo
Dopo i 214 milioni di euro
incassati nel 2006, record di
tutti i tempi, il Casinò di
Venezia potrebbe fare ancor
meglio a fine di quest'anno,
avvicinandosi ai 230 milioni.
Una cifra che avrebbe dell'incredibile dal momento che
solo due anni orsono si era
avuto un notevole calo delle
entrate.
L'arrivo di Mauro Pizzigati,
notissimo legale e docente
universitario, alla presidenza
e di Carlo Pagan alla direzione generale, hanno dato una
svolta manageriale alla casa
da gioco.
Si è puntato sulla comunicazione, sul merchandising,
sulle azioni promozionali, sul
farsi conoscere all'estero, sul
creare delle partnership con
altri Casinò, andando a raccogliere clienti ovunque, invitandoli soprattutto a Cà
Vendramin Calergi, sede
storica sul Canal Grande,
cercando soprattutto di
far capire che il Casinò di
Venezia è un ritrovo
dove si può certo giocare
ma si può anche trascorrere una serata diversa al
ristorante oppure visitando le tre stanze museo
di Richard Wagner, un
museo che verrà ampliato aprendo tutte le venti
stanza in cui il celebre
compositore visse gli
ultimi mesi della sua
vita. Per arrivare a questo gli uffici del Casinò
dovranno essere trasferiti in un vicino palazzo, a
Cà Marcello, ma questo,
evidentemente comporterà tempi abbastanza
lunghi."
Dallo scorso primo maggio",
dice
Mauro
Pizzigati, che è anche presidente dell'Ordine degli
Avvocati di Venezia, "
tutta la ristorazione è passata sotto il nostro controllo e quello che un
tempo era una spesa oggi
sarà un business.
Grazie alla ristorazione
potremo dar avvio a feste
e cene private, a matrimoni, a convegni oltre,
naturalmente, ad offrire
alla nostra clientela un
ristorante di livello internazionale. Ma il nostro
obiettivo è di portare il
maggior numero di ospiti
della città nella nostra
casa da gioco.
Sappiamo che a Venezia
arrivano, ogni anno, 18
milioni di turisti di ogni
dove e ci basterebbe portare a Cà Vendramin
Calergi, o alla sede
mestrina di Cà Noghera, un 12% di loro.
Nel 2006, nelle nostre due
sedi, è passato più di un
milione di persone. Una grossa percentuale attratta dalle
slot machine che, caso unico,
erogano il 97% di quanto
introitato, quindi ci sono altissime possibilità di vincita.
Tra l'altro abbiamo rinnovato
quasi tutto il parco slot portando dei macchinari nuovissimi, unici al mondo.
Non abbiamo poi dimenticato
che Cà Vendramin Calergi
deve anche essere un luogo di
aggregazione.
Ecco il perché dei pomeriggi
culturali, delle serate con Rita
Levi Montalcini, con cantanti
famosi, da Paoli alla Vanoni,
con scrittori, insomma Cà
Vendramin Calergi è un
luogo di ritrovo innanzittutto".
Un centro logistico robotizzato che copre un'area di 4 mila mq. per un'altezza di 11 e gestisce autonomamente ben 3500 clienti
Belstaff un centro
logistico a Mestre
In
via
di
Porto
Cavergnago, a Mestre,
Belstaff apre un centro
logistico robotizzato di
20 mila mq.
L'azienda che veste le
stelle di Hollywood, che
ha per testimonials Kate
Moss e in maniera più
soft
anche
George
Clooney e Brad Pitt, ha
deciso di investire molti
quattrini per disporre di
un miglior
magazzino e di spedizioni più veloci.
Ogni giorno dal nuovo
impianto partono per
ogni dove oltre
7 Tir mentre entrano una
decina di mezzi per rico-
struire le scorte. " E' un
luogo vicino alle autostrade A4 e A27", afferma
Franco Malenotti, titolare
di Clothing Company l'azienda che produce abbigliamento,
calzature,
accessori, occhiali e tra
qualche
mese
anche
caschi per moto a marchio Belstaff, " e ad un
Kilometro dal porto mentre il Marco Polo è vicinissimo.
Un luogo ideale per la
distribuzione delle merci.
Non a caso proprio in
quella fascia di terreni si
stanno concentrando gli
interessi di molte aziende. La movimentazione
delle merci del nuovo
centro logistico è completamente automatizzata
con un robot che copre
un'area di 4 mila mq. per
un'altezza di 11 e gestisce
autonomamente ben 3500
clienti.
Una struttura che ci permette di soddisfare ogni
esigenza dei punti vendita monomarca e plurimarca". Non bastasse la
nuova struttura è attrezzata con tutti i più sofisticati sistemi di sicurezza,
dotata di 59 telecamere
ed ha un sistema antintrusione lungo tutto il
perimetro".
G.N.
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regione
30 GIUGNO 2007
INIZIATIVE - "Nati indesiderati. Campagna di sensibilizzazione a sostegno della maternità e del bambino"
Un grande progetto per contrastare
l'abbandono dei bambini indesiderati
Dei circa 550 mila bambini
nati vivi in Italia, dai 300 ai
400 non vengono riconosciuti dalla madre (Fonte
ISTAT - 2005).
Si è inoltre registrato un
forte aumento degli infanticidi: 12 nel 1998, 14 nel 1999,
20 nel 2000 e 63 nel 2001. Si
tratta di dati per ovvi motivi
stimati, che denotano in
ogni caso la gravità di un
fenomeno dalle dimensioni
numeriche ed etiche molto
pesanti, che va affrontato,
monitorato e contrastato.
Punta proprio a questo la
ricerca-indagine "Nati indesiderati. Campagna di sensibilizzazione a sostegno
della maternità e del bambino",
sostenuta
dall'Assessorato
alle
Politiche
Sociali
della
Regione del Veneto e della
quale è stato incaricato il
Centro
Regionale
di
Documentazione e Analisi
sulla Famiglia, che la realizzerà con la collaborazione di
Soroptimist International
d'Italia (Club di Padova) e
dell'Azienda ULSS 16 di
Padova.
"Lo scopo - ha spiegato oggi
l'assessore
Stefano
Valdegamberi nel presentare a Padova l'iniziativa - è di
individuare e conoscere
percorsi, progetti o ricerche, volti anzitutto a prevenire gli abbandoni dei
neonati in ambienti non
favorevoli alla vita e a
ridurre il rischio infanticidio. Ma lo scopo è più in
generale quello di assicurare una gravidanza consapevole e limitare anche i
non riconoscimenti legittimi, che sono il male minore, ma segnalano comunque una situazione di profondo disagio e non accettazione della maternità".
"Per prima cosa sarà delineato un quadro più
aggiornato nell'ambito del
Veneto sulle conoscenze
di questo fenomeno, per
poi diffondere e avviare
azioni positive che permettano: di prevenire gli
abbandoni che mettono in
pericolo la vita dei neona-
ti; di ridurre il rischio di
infanticidio; di fornire alle
gestanti ogni aiuto e ogni
supporto perché possano
decidere, con la massima
responsabilizzazione,
il
riconoscimento o il non riconoscimento dei loro nati". I
risultati della Ricerca saranno presentati ad ottobre nel
corso di un convegno internazionale promosso dal
Centro
Regionale
di
Documentazione e Analisi
sulla Famiglia.
Ad affiancare Valdegamberi
nel presentare i contenuti del progetto c'erano stamani anche il
direttore
generale,
Direttore
generale
dell'Azienda ULSS 16 e
responsabile dell'indagine Fortunato Rao, la
vicepresidente
S o r o p t i m i s t
International
d'Italia
Graziana Campanato e
la presidente del Club
di
Padova
Rosetta
Scutari. L'idea nasce
infatti
proprio
dal
Soroptimist, che ha trovato in ULSS, Regione e
Centro regionale della
Famiglia degli interlocutori attenti che si sono
anche fatti carico della
parte realizzativa.
Siamo di fronte ad una questione di estrema delicatezza, rispetto ad un fenomeno
che purtroppo è parte della
storia umana, che è in
aumento in tutte le sue sfaccettature. "I non riconoscimenti ad esempio, che negli
anni passati si contavano
sulle dita di una mano, al
massimo di due - ha sottolineato la Campanato, sono
passati ai 37 del periodo dal
gennaio 2006 a oggi".
"L'auspicio - ha sottolinea
da parte sia Valdegamberi è che questa ricerca contribuisca a diffondere una cultura della protezione e dell'accoglienza delle future
madri, delle coppie genitoriali e del bambino, nel
rispetto dei valori di provenienza delle persone, coinvolgendo tutti gli operatori
e attivando le diverse risorse presenti nel territorio,
promuovendo la costituzione di un'ampia rete di collaborazioni pubblico - privato
sociale e del volontariato,
per individuare i migliori
percorsi possibili a sostegno
dei processi relativi alla
genitorialità. Le donne, le
future madri devono sapere
che non le lasceremo sole". I
motivi che spingono all'abbandono o all'infanticidio
possono essere molto diversi. Non esistono ricette codificate, che assicurino di
sapere sempre che cosa fare
e come farlo, ma certo c'è
una non considerazione
della maternità come fatto
positivo, laddove una nascita è sempre un evento bellissimo e straordinario e non
una disgrazia. Ci sono però
situazioni di vario tipo nelle
quali la gravidanza non
viene accettata sin dall'ini-
zio e spesso la donna stessa
si trova non accettata, isolata o addirittura rifiutata.
Le fasce più a rischio della
popolazione sono attualmente le donne immigrate,
che magari temono di entrare in contatto con le istituzioni perché non in regola o
per timore di perdere il
lavoro o per motivi legati a
sfruttamento e prostituzione. Le ricerche di matrice
interculturale hanno messo
in evidenza come madri
socialmente isolate siano a
rischio di diventare più frequentemente riluttanti nei
confronti dei figli. Ma gli
abbandoni e gli infanticidi
maturano anche in altri contesti, definiti dall'immaginario comune come "socialmente adeguati", mentre
solo una piccola parte di
donne che abbandona il
figlio o compie un infanticidio è affetta da malattia
mentale.
Alla ricerca, coordinata da
Antonio Condini direttore
dei
Servizi
Sociali
dell'Azienda ULSS, collaborano
Giulia
Albarello,
Raffaella Battistin, Liliana
Greggio, Simonetta Mimo,
Rosetta Scutari, Alessandra
Moro, Rosaria Sorgato.
Un nutrito gruppo di nativi americani
è stato ricevuto nei palazzi della Regione
E' stato ricevuto a Palazzo
Balbi, sede della giunta
regionale, il gruppo di nativi americani che sta animando in questi giorni a Galliera
Veneta (Padova) la manifestazione "Gathering e Pow
Wow dei nativi americani"
(raduno, danze, cultura e
artigianato degli indiani
d'America), promossa dalla
locale associazione sportiva
dilettantistica no profit
Navacho's Farm.
Gli ospiti, accompagnati da
una delegazione dell'associazione padovana, sono
stati accolti dalla dirigente
del settore sport e tempo
libero della Regione Odetta
Dalla Mora che, sottolineando l'attaccamento per le proprie tradizioni delle popolazioni native d'America, ha
detto che conoscerle può
essere di esempio anche per
i Veneti. L'obiettivo della
manifestazione è infatti far
conoscere la cultura degli
Indiani d'America e trasmettere gli ideali positivi di
armonia con la Terra in cui
tutti viviamo e tra le persone.
Sommiamo relazioni. Sottraiamo ostacoli. Moltiplichiamo idee. Condividiamo esperienze.
26-28 Salus - Salone della salute e del benessere
FEBBRAIO
10-18 Luxury & Yachts - Salone internazionale del lusso
10-18 Nauticshow - Salone internazionale della nautica
15-18 Legno & Edilizia - Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia
23-25 Forum “Il nuovo club” - International congress & trade show for fitness, wellness and acquatic clubs
MARZO
29/3-2/4 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati
29/3-2/4 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie
olivicole ed olearie
29/3-2/4 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità
29/3-2/4 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale dell’alimentare made in Italy
APRILE
17-19 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età
19-21 Greenbuilding - Mostra e convegno internazionale su efficienza energetica e architettura sostenibile
19-21 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita
MAGGIO
5-9 Siab - International techno-bake exhibition
8-11 Fieracavalli - Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzature e delle attività ippiche
17-20 Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare made in Italy
21-24 Bus & Bus Business - Salone internazionale del trasporto in autobus
22-24 Job & Orienta - Scuola, orientamento, formazione e lavoro
23-25 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria di prodotti ufficio/casa/scuola
per grandi compratori italiani ed esteri
23-25 Cartoshow - Mostra di prodotti e servizi per il mondo della cartoleria
DICEMBRE
*** Model Expo Italy - Fiera del modellismo
*** Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica
*** Data da definire
MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO
15 Vinitaly India - Mumbay - Salone dei migliori vini italiani
Gennaio
17-18 Vinitaly India - New Delhi - Salone dei migliori vini italiani
Gennaio
23-25 Marmomacc USA / Stonexpo East - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie
Marzo
17 Samoter Tour Polonia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
Maggio dell’edilcantieristica
10-12 Saldat - Mostra convegno della saldatura e taglio
Giugno Samoter Tour Russia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
dell’edilcantieristica
16-17 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per la commercializzazione
automobilistica
25-27 Veronafil 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila
4-5 Vinitaly Russia - Mosca - Salone dei migliori vini italiani
Giugno
7 Vinitaly Russia - San Pietroburgo - Salone dei migliori vini italiani
Giugno
25-27 Verona Mineral Show Geo Business
GIUGNO
5-8 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale
14-16 Saloni della verniciatura 2007: Polveri, Cleantech, Ecocoating
Mostre convegno sui prodotti, servizi e tecnologie di verniciatura e altri trattamenti superficiali
SETTEMBRE
20-24 Abitare il Tempo - Giornate internazionali dell’arredo
Settembre Fieragricola Eastern Europe Tour - Raid di 4.500 km con trattori e macchine agricole attraverso
Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia
Ottobre Vinitaly - US Tour - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani
Novembre Marmomacc USA / Stonexpo - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie
8 Samoter Tour Romania - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
Novembre dell’edilcantieristica
Novembre Vinitaly Japan - Salone dei migliori vini italiani
Novembre Vinitaly China - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani
CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI
IN COLLABORAZIONE CON
www.veronafiere.it
30
30 GIUGNO 2007
tempo libero
Carciofini sott’odio
Rosso di
vergogna
di Alessio Mannino
Un uomo-simbolo del Nordest
che conquista i mercati mondiali.
Un’icona dei vicentini che dalla mediocrità del paesello sono diventati
macchine da schei (lui fattura 600
milioni di euro). Un atipico autoctono di Molvena che ha modellato
la sua multinazionale della moda
come un falansterio giovanilistico,
tutto spontaneità, ragazzacci scapigliati e cazzeggio creativo. Il ricchissimo, fichissimo, stropicciatissimo
Renzo Rosso, il mago della Diesel:
un figlio del sogno americano con
l’accento da osteria veneta. Che al
di là del suo piccolo grande mondo
fatto di lussureggianti feste a New
York e aperitivi milionari a Londra,
non mostra di capirne un’emerita di
cos’è il mondo, quello vero. Sentite
cosa dice nell’intervista rilasciata a
L’Unità del 22 giugno scorso: “Anche se mi definisco di sinistra, valuto sempre di più gli uomini”, quindi,
in Francia, da sinistrorso qual è,
avrebbe votato Sarkozy. Ovvio, d’altronde gli “trasmette molto. Perché
ha saputo circondarsi di giovani e
vuole costruire per il Paese”. La Royal e Bayrou, invece, dichiaravano
di volerlo distruggere, il Paese. In
Italia il suo voto andrebbe a un fighetto della sinistra yè-yè come lui,
il Walter (Veltroni): “Madonna se lo
voterei… è del ’55 come me, ha studiato all’estero, è attento al sociale,
ha girato il mondo”. Che sia attento
al sociale è il minimo per uno che
ambisce ancora a dirsi di sinistra, in
quest’epoca di Partiti Democratici
e restaurazioni democristiane. Ma
l’importante è che l’anno di nascita
coincida e che sia uno che si lancia in
viaggi ecumenici. Idee forti? Un optional. Chissenefrega. E poi, la perla:
“Penso… che se bisogna mandare
i soldati per i propri interessi e per
il petrolio, non ci sto. Ma se si va in
Afghanistan a liberare le donne dal
velo, a portare la minigonna alle ragazze e la musica ai giovani… allora
invadiamo il mondo!”. Bambini maciullati, famiglie disintegrate dalle
bombe sempre molto ‘intelligenti’,
un intero popolo che vive sotto occupazione straniera, prove inoppugnabili di interessi economici e geopolitici degli Usa e dei loro scagnozzi
(fra cui noi italiani): tutti particolari
irrilevanti, di fronte alla paradisiaca visione di afghane senza l’odiato
velo. Pur di imporre al mondo intero
la democrazia della minigonna e del
push-up, un mansueto miliardario
di sinistra diventa un guerrafondaio della peggior specie, un nazista
in jeans e maglietta. Sì, invadiamo
l’intero pianeta. Così lui può vendere anche al contadino d’oppio del
Pashtun, come noto sempre aggiornato sulle ultime collezioni Diesel.
L’angolo dell’oste. Naturale, nutriente, terapeutico: tutte le virtù del miele
Acacia, castagno, tarassaco:
le mille varietà dell’oro dolce
Naturale, nutriente, per certi ha tempi di assorbimento più
versi ancora misterioso, e con lunghi e graduali rispetto allo
proprietà terapeutiche conosciu- zucchero normale, ha proprietà
te fin dai tempi delle nostre non- emollienti e addolcenti per tutne. Il miele, di qualsiasi tipo lo to l’apparato digerente, aiuta ad
si preferisca, è
eliminare le somolto più di una
stanze tossiche
semplice merenche si accumuda o di un banalano nel fegato.
le dolcificante:
In più, ha capanon a caso, per
cità antibiotiche
secoli, quando
e antibatteriche,
era l’unico proche lo rendono
dotto ad alta
indicato per alconcentrazione
leviare mal di
zuccherina in
gola e brutti rafcircolazione, è
freddori.
stato consideraCome se non
to un alimento
bastasse, il mieaddirittura divile è pure buono,
proprietà emollienti e disinfettanti del nettare
no. Il fatto è che Le
nelle sue infinon sono da sottovalutare
questo prodotto
nite sfumature.
dalle mille sfuPerché i mieli
mature dell’ambra è composto sono tanti, e ognuno ha un’imprevalentemente da fruttosio, pronta particolare, tutta sua, che
uno zucchero che gli conferi- lo rende più adatto per certi usi
sce caratteristiche particolari: e meno per altri. Il vicentino è
una delle province in
cui, per tradizione,
l’apicoltura ha radici
più solide, soprattutto
nella zona dei Berici e
nella fascia collinare
ai piedi delle Prealpi. E con il boom registrato negli ultimi
anni, la produzione
è sempre più abbondante e variegata. Tipici sono soprattutto Negli ultimi anni c’è stato un boom di produzione nelle prealpi
i mieli di acacia (dal
colore molto chiaro e dal sapo- Gli esperti lo consigliano anche
re molto delicato, con un legge- come condimento per insalate
ro aroma di vaniglia) castagno (in una salsa con succo di limo(al contrario, uno dei mieli con ne, sale, origano, timo, rosmail gusto più deciso), tarassaco e rino e paprika), come compail classico millefiori. Oppure il gno per brasati di carni rosse,
miele di rododendro, prodotto o come marcia in più nei piatti
in piccole quantità sull’altopiano di formaggi, freschi o stagionati
di Asiago.
che siano. L’abbinamento con i
In cucina, il miele è l’ideale tut- latticini, del resto, è uno di quelte le volte che c’è da aggiungere li da sempre più apprezzati: la
un tocco dolce al piatto, e non bevanda degli dei non era forse
solo in torte, crostate e biscotti. latte e miele?
Appuntamenti. Grandi concerti a Rockando. A bassano si apre Opera Estate Festival
Afterhours, Casino Royale e un’estate da Opera
Musica
Sarà un fine settimana all’insegna del
grande rock italiano. Al villino Rossi
di Povolaro torna infatti Rockando,
la manifestazione ormai diventata
un classico del cartellone estivo, e in
grado di attirare nomi sempre più
importanti. Quest’anno sul palco saliranno i Casino Royale, da vent’anni
una delle band di riferimento a livello
nazionale, seguiti dai ritmi innovativi
e ballabili proposti dal conduttore,
cantante e giornalista Alessio Bertallot (appuntamento sabato 30, dalle
21, con ingresso a 12 euro). La sera
dopo si replica, con l’unica data veneta del tour degli AfterHours, appena
rientrati in patria dopo
la lunga tournée che li
ha portati a presentare
il loro ultimo album
anche negli States (ore
21, ingresso a 15 euro).
Altro genere, ma nomi
se possibile anche più
importanti, per la serata conclusiva delle
Settimane
musicali
del Teatro Olimpico.
Sabato 30, giugno, in- Casino Royale
fatti, nella suggestiva
cornice ideata da Palladio, l’Orchestra del Teatro Olimpico suonerà il
concerto per violino in Re maggiore
di Beethoven e la sinfonia “L’italiana”
di Mendelsshon, con Uto Ughi al vio-
Gli afterHours
lino (inizio ore 20).
Completano il quadro, la chiusura di
Marostica Jazz affidata alla Gangbe
Brass Band ( sabato 30, piazza degli scacchi, ore 22), il concerto lirico
con la Madama Butterfly (a Quinto
vicentino, sabato 30,
alle 21), e la seconda
edizione di “Bassano in Africa”, in programma a Cartigliano
domenica sera: dalle
ore 18, gospel, capoeira, samba, reggae e
percussioni per tutti,
accompagnate
dall’immancabile stand
gastronomico (ingresso libero).
Teatro
Nato come naturale evoluzione del
progetto Teatroinmovimento, si
apre a Bassano del Grappa il Teatro
Festival Bassano Innovation Scene:
per una settimana, i
teatri e alcuni luoghi
simbolo della città (le
piazze, il mercato, i
chiostri di San Francesco) ospiteranno
alcune delle esperienza più innovative
del teatro italiano
contemporaneo. Bassano diventa così la
vera protagonista del
progetto, non solo con i suoi spazi deputati allo spettacolo, ma anche con i
luoghi della quotidianità, trasformati
per l’occasione in inediti palcoscenici,
dove ogni spettatore potrà vivere un
incontro autentico con i nuovi percorsi dell’arte performativa. L’inau-
gurazione è avvenuta giovedì 28 giugno, e si prosegue fino a mercoledì 4
luglio con una ventina di spettacoli,
tutti di altissima qualità.
Escursioni
Tra le tante iniziative che contraddistinguono il periodo estivo, ne segnaliamo un paio Domenica 1 luglio,
Tuttinbici accompagna soci e simpatizzanti in una pedalata tra i pendii
dell’Altopiano (si parte alle 8 dalla
stazione ftv, quota da 11 a 14 euro).
Sempre domenica 1 luglio, a Recoaro, parte una settimana di soggiorno
tutta dedicata a far riscoprire ai ragazzi gli animali, le piante e i ritmi del
bosco. (Informazioni, centro Servizi
Le Guide 368/7176118).
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31
30 GIUGNO 2007
tempo libero
Popcorn. L’ultimo girato del regista di Robocop: un freddo compitino sull’ambiguità dei partigiani anti-nazisti
Il libro nero (e senza cuore) dell’olandese Verhoeven
DI GIULIANO CORÀ
Presentato all’ultimo festival di Venezia,
un film bello e
freddo come un
gelato Algida,
di cui si è parlato molto, forse
troppo. Il tema
è quello dei rapporti tra nazisti e
Resistenza olandese: un’organizzazione non molto meno antisemita del nemico contro cui lottava
(“Perché un rispettabile olandese
deve morire per salvare degli
ebrei?”; “L’ebrea ci ha traditi per
soldi: tipico, da parte degli ebrei”)
e, secondo i documenti storici su
cui il regista si è basato, profondamente inquinata da collaborazionisti. La protagonista è Rachel,
una cantante ebrea, la cui intera
famiglia è stata sterminata. Salvata da
un partigiano, le viene
proposto di infiltrarsi nel locale comando
tedesco e fungere da
informatrice.
Rachel
accetta, ma ben presto
si troverà dentro ad un
gioco di specchi, in cui è
impossibile “fidarsi ciecamente di
qualcuno”. Bisognerà rischiare, e
nonostante ciò, nemmeno la Liberazione svelerà tutti gli inganni
e pareggerà tutti i conti. Come si
vede, la carne al fuoco è tanta, ed
è di ottima qualità. Ma, più che a
cucinare una pietanza sostanziosa, qui si è mirato a portare
in tavola uno di quei bei
piattini da nouvelle cuisine,
tanto eleganti quanto inconsistenti. I soldi e la professionalità hollywoodiana
si vedono tutti, dal primo
all’ultimo, in un set lucido e attraente come un
diorama, ma senza che
neppure una sola scintilla di
coinvolgimento emani da quelle
divise perfette, dalle strade e dai
canali, dai begli abiti d’epoca,
dalle pettinature. Perfino i volti
sembrano ‘falsamente veri’,
e rimangono
sempre gelide
ed immobili figure degne di
un museo delle
cere. Anche il
susseguirsi di
tradimenti diventa ben presto irritante,
e sempre più Atmosfere luccicanti, costumi perfetti per un film troppo chiacchierato
forte è l’imStarship Troopers (1997) in cui
pressione di trovarsi davanti ad
del fascismo si mostra l’intima
una pièce di Feydeau. Davvero
natura ‘culturale’ e spirituale. Ma
un peccato per Paul Verhoeven,
allora forse aveva meno soldi, e
l’autore di quello che è un gioiello
più passione.
del cinema ‘antifascista’, quello
Sul comodino. Ironia, ritmo e un intreccio formidabile: con Piero Colaprico, Scerbanenco ha trovato un erede
Come raccontare, divertendo(si), l’anima noir di Milano
DI GIOVANNI MAGALOTTI
Nella Città di M.,
mentre gli investigatori della polizia
sono in affanno
per il rapimento
di Elvio Wolfson,
spregiudicato ultimo rampollo di
una dinastia di
imprenditori, Corrado Genito, ex carabiniere e ora titolare di un’agenzia
di sicurezza, è contattato dalla donna di Wolfson che intende giungere
alla liberazione del marito per strade
meno ufficiali. Intanto Francesco Ba-
gni, ispettore della squadra Mobile,
prova a mettere ordine nella sua vita
privata e soprattutto nel caso di una
ragazza trovata sfigurata dal fuoco.
Dalla Puglia, inoltre, sta per arrivare
nella Città di M., Cosmo Sconosciuto,
implacabile killer e appassionato di
mare, ingaggiato da Cosa Nostra per
un “lavoro speciale”.
Quando uno scrittore italiano esordisce con un noir ambientato a Milano,
spesso si parla, non sempre a proposito, di un “nuovo Scerbanenco”, riferendosi al primo e forse più originale
cantore della Milano nera anni ’60.
Oggi, Piero Colaprico, giornalista di
“Repubblica” e non certo autore esor-
diente (ha alle spalle diversi thriller
e alcuni saggi non trascurabili), può
dirsi ormai l’unico vero erede di
Scerbanenco. Di lui possiede non solo la capacità
di organizzare intrecci formidabili, ma soprattutto
quella di catturare fra le
righe e restituire al lettore
l’anima nera di Milano, «un
formicaio, dove chi sta ai piani alti vede quasi sempre la
luce dell’aurora, ma chi sta ai
piani bassi può vivere un’eterna notte di larve e sangue». I personaggi
che popolano il romanzo possiedono
uno spessore psicologico e una verità
umana che li rendono assai diversi
dai profili meno problematici di molti omologhi americani. E poi
Colaprico ci mette sempre un
tocco di (auto)ironia che bilancia in modo appropriato
la complessiva disperazione
del contesto, infondendo
alla narrazione un piglio
originale e un ritmo contagioso, che trasmettono
immediatamente a chi
legge il piacere di raccontare
dell’autore.
Piero Colaprico,
La donna del campione,
Rizzoli, 392 pp., € 18,50
Vicenza Più Viva: finalmente la buona notizia
È la rubrica che mancava in città: una pagina dove i vicentini possono annunciare
la gioia di un figlio, la celebrazione di un
matrimonio, il conseguimento della laurea. Perciò forza genitori, sposini e neolaureati: chiamando al numero 0444
923362 o inviando un’e-mail all’indirizzo
[email protected] potrete
dare a Vicenza una buona notizia… in Più.
I compleanni della settimana
1 luglio
Auguri
Maurizio
Per i tuoi
fantastici
53 anni ti
festeggiamo!
Un brindisi da
Luisa, Martino e
Valeria,Rudy, la
mamma Norma,
gli amici e...
Anni (miaoooo)
HANNO DETTO
“Non so voi, ma io da almeno
20 anni voto contro qualcuno,
adesso vorrei votare per qualcuno. (…) Il messaggio è: non
vi vogliamo più, nessuno di voi!
(…) Cosa potrebbe succedere di
fronte ad un 20% di persone che
non si sentono rappresentate e lo
hanno anche detto? Se ne dovrà
discutere in sede europea. La
partita è lunga e anche la strada,
ma io credo che l’unica alternativa che abbiamo sia cominciare
da qui”.
Milena Gabanelli
www.forum.rai.it
15 giugno 2007
“Non sopporto gli uomini che
si depilano. Lo so che Fabrizio
[Corona] è sempre stato così. Ma
adesso è arrivato il momento di
cambiare. Hai 33 anni, hai una
famiglia. Non puoi fare le cose
che fanno i ragazzini. Non sei
Costantino. Non sei Interrante.
E poi come posso vivere con un
uomo che pensa solo al lavoro e
al denaro?”.
Nina Moric
Oggi
27 giugno 2007
[La cultura di Veltroni:] “Faccio
cose, vedo gente, stringo mani.
(…) Veltroni non dice nulla,
quindi non ti dà l’appiglio per
fare polemica. Non è spigoloso,
non cade nei tranelli. (…) La cultura veltroniana è fatta di suggestioni ma è priva di un’idea”.
Vittorio Sgarbi
Libero
27 giugno 2007