La Sacrestia vecchia

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La Sacrestia vecchia
La Sacrestia vecchia
L’artificiale ripresa della lingua degli antichi è forse l’aspetto che più ha colpito i contemporanei e che ha contribuito decisamente agli
sviluppi successivi dell’architettura e della immagine della città. L’esibizione dei segni dell’antichità o, di ciò che si riteneva antico, si pone
programmaticamente , specie nelle opere di interesse pubblico promosse dall’oligarchia politica e finanziaria al potere, come simbolo di
una rinnovata res publica fiorentina.
Per questo la linea architettonica degli antichi fu ripresa nella sua accezione più generale e concettuale in “senso fiorentino”, guardando il
Battistero pur senza ignorare le antichità di Roma e, probabilmente, alcuni suggerimenti di Vitruvio.
L’ordine architettonico non è tanto ripreso per moda antiquaria o come edonistico elemento ornamentale, quanto elemento funzionale al
sistema della nuova architettura.
Prima che una realtà materiale è una realtà concettuale in senso astratta, mezzo per la costruzione di uno spazio artificiale, entità in sé
regolata da logici principi generali e da consapevoli motivazioni funzionali.
Ospedale degli Innocenti
Per comprendere l’innovazione dell’architettura
brunelleschiana è utile descrivere come fa il
Krautheimer ciò che si faceva male prima di lui:
elementi architettonici antichi o pseudo antichi
usati senza coerenza, mescolate a forme
chiaramente tardo gotiche. Ed anche quando pezzi
erano fedelmente semplificati su modelli
archeologici come basi, capitelli, fusti trabeazioni
essi non si intessevano in un sistema coerente e
sistematico, cioè in un ordine.
La prima opera nella quale si realizza questo
ordine è l’Ospedale degli Innocenti con la sua
fronte di oltre 71 mt costituita da arcate alte circa
8 mt. larghe 5
Ospedale degli Innocenti
Il sito utilizzato per l’Ospedale aveva il vantaggio di essere contiguo ad un grande
santuario di pellegrinaggio, la chiesa della SS. Annunziata, centro di manifestazioni
politiche e spettacolari. Due lati della piazza erano obbligati , mentre la strada via dei
Servi rettilinea muoveva dal duomo fungendo da asse di una possibile piazza ed appariva
dunque quasi conseguenza inevitabile il suo formarsi secondo uno schema geometrico.
Inoltre la lunga gradinata simile ad un anfiteatro con le persone sedute su di essa, dava
implicitamente una dignità scenica ad ogni cosa si svolgesse in essa.
La piazza esterna è in ogni modo una espansione o se si vuole un gigantesco atrio al
loggiato brunelleschiano e da ad esso una funzione unica mentre , tramite esso,
congiunge la città agli innocenti accantonati e derelitti.
L’Alberti nel libro VIII parla della necessità di ornare con edifici uniformi e con portici
possibilmente simmetrici, il trivio,il foro ed il teatro ed aggiunge “In realtà un foro non è
che un trivio piuù ampio; e il luogo per gli spettacoli non è che un foro circondato da
gradinate”
Ospedale degli Innocenti
La sacrestia vecchia
La sacrestia nuova
S. Lorenzo
La costruzione di S. Lorenzo ha
una storia molto complessa,
non chiarita completamente
anche dalla critica
contemporanea. Per le
circostante in cui fu impostato,
scriveva Benevolo, rimane in
ogni fase una specie di
cantiere sperimentale , dove
Brunelleschi medesimo, non
meno dei suoi continuatori,
procede per tentativi,
saggiando le possibilità della
sua metodologia in relazione ai
vincoli e alle opportunità che
man mano gli si presentano.
S. Lorenzo 1421
La figura geometrica base è il quadrato. S. Lorenzo è un organismo a tre navi che sboccano in
un transetto con cinque cappelle sul lato di fondo, delle quali la maggiore è larga quanto la
navata centrale e le quattro minori laterali sono larghe come le navate laterali. Lungo le navate
minori si aprono 12 cappelle più piccole più basse coperte con volte a botte (1470)
S. Lorenzo 1421
La costruzione di S. Lorenzo ha una storia molto complessa,
non chiarita completamente anche dalla critica
contemporanea. Per le circostante in cui fu impostato,
scriveva Benevolo, rimane in ogni fase una specie di
cantiere sperimentale, dove Brunelleschi medesimo, non
meno dei suoi continuatori, procede per tentativi, saggiando
le possibilità della sua metodologia in relazione ai vincoli e
alle opportunità che man mano gli si presentano.
Come già nota il Manetti l’impianto si rifà ai grandi esempi
di Santa Croce, S. Maria Novella, S. Trinita, SS. Apostoli.
La novità introdotta da B. è la organizzazione di questa
progressione secondo moduli proporzionali percepibili lungo
l’asse mediano della navata e corrispondenti a un ordinato
calcolo prospettico. La figura geometrica base è ancora il
quadrato.
S. Lorenzo
Codice Rustici
1469
Per entrambe le basiliche era prevista la realizzazione
di una piazza antistante. Anzi sulla stessa piazza di S.
Lorenzo il Brunelleschi aveva suggerito la costruzione
del nuovo palazzo dei Medici.
Tra il S. Lorenzo e il S. Spirito intercorre una notevole
differenza di materiali: il primo è ricchissimo di ornati
plastici e scultorei e fu uno straordinaria occasione per
sperimentare l’integrazione fra architettura e basso
rilievo. Il secondo è costruito con materiali umili e
relativamente poco costosi con l’assenza completa di
cornici scolpite
S. Lorenzo
Veduta generale del
transetto
Particolare delle
membrature
architettoniche
(pilastro abbreviato)
nell’angolo di una
delle cappelle del
transetto
Particolare
dell’articolazione tra la
cappella del transetto
e la navata sinistra
laterale
L’ordine basso, a paraste (cappelle laterali lungo le navate minori e cappelle del transetto)
risolve l’articolaxione di tutti gli ambienti della croce; su di esso si impostano le coperture delle
navate laterali e delle cappelle del transetto. I quattro pilastri intorno alla cupola sono formati
da lesene maggiori le quali reggono la trabeazione che corre lungo tutto il perimetro della
croce mediana. Questa trabeazione è appoggiata su una serie di mensole, che segnano gli assi
dei sottostanti elementi murari. .. Tutto avviene come se il secondo ordine sia stato
sovrapposto al primo per procurare un inquadramento architettonico degli ambienti della croce
mediana ….
S. Lorenzo. Il transetto
L’ordine basso a paraste (transetto) e a colonne (navata risolve l’articolazione di tutti gli ambienti della croce ; su di esse si impostano
le coperture delle navi laterali e delle cappelle del transetto. I quattro pilastri intorno alla cupola sono formati da lesene maggiori che
reggono la trabeazione che corre lungo tutto il perimetro della croce.
Brunelleschi. S. Spirito
G.A. Dosio interno di S. Spirito
Gli errori dei continuatori di S. Spirito evidenziano il conflitto
culturale di B. con la sua generazione, e anche con la
successiva; gli esecutori sono rimasti traditi dal considerare i
dettagli architettonici variabili indipendentemente dallo schema
generale, imbattendosi in un organismo dove la conformazione
dei dettagli è strettamente legata all’insieme….
Portando alle estreme conseguenze la sua ricerca di uno spazio
totale in cui tutto sia differenziato secondo il suo posto, ma
interno ad una unica idea, in un unico corpo, in S. Spirito. B. I primi progetti sono del 1428, ma solo 8 anni dopo la morte del Brunelleschi fu
tenta di risolvere la massima complessità in ripetizione di
eretta la prima colonna in S. Spirito, un’opera che, a differenza di S. Lorenzo ebbe
elementi uguali come riferimento di un organismo unico, il
un finanziamento pubblico
totale. Mediante un controllo proporzionale della
dimensione B. vuole realizzare il concetto di
molteplicità nell’unità
S. Spirito
L’articolazione dello spazio in S. Lorenzo era
affidata a lesene e colonne di diversa altezza,
qui vengono utilizzate solo colonne tutte
uguali.
Gli spazi laterali non sono più distinti e
prospetticamente graduali, ma direttamente
immessi e articolati sugli archi della nave
maggiore.
Il risultato dell’adozione della colonna per
tutte le membrature e dell’invenzione delle
cappelle curve continue porta alla perfetta
soluzione del problema, perseguito dal B. in
tutte le sue architetture, del muro di chiusura
come piano di diaframma, risultato di equilibri
tra andamenti positivi e negativi, di concavità
e convessità.
Brunelleschi. S. Spirito
La Crocifissione di Masaccio in S. Maria novella
La cappella Barbadori in S. Felicita