IDéeSse InForma 13 - Centro Documentazione Storica Citroen

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IDéeSse InForma 13 - Centro Documentazione Storica Citroen
IDéeSse InForma
.
Bollettino periodico di informazioni a carattere Sociale dell’IDéeSse Club e del
Registro Italiano Auto Storiche Citroën
N° 13 - 23 Giugno 1996
Anno VII
IDéeSse Club
Sede Sociale ed Ufficio della
Presidenza:
Via Fanciullacci, 22
50019 Sesto Fiorentino (FI)
Segreteria:
Via Cheren 14/b
52100 Arezzo
Consiglio di Amministrazione:
Sergio Cerreti,
Camillo Cotti,
Maurizio Marini,
Gianni Bencini,
Presidente
Vicepresidente
Segretario
Segretario della
Presidenza
Leonardo Antonelli
Federico Antonucci
Giancarlo Calcagni
Pietro Forastieri
Luciano Rossi
Rodolfo Rossi
Riccardo Shivitz
SOMMARIO
EDITORIALE
Al Vostro Buon Cuore...
di Sergio Cerreti
5 OCT.1955 A’ FIN DE SERIE
I consigli di Guy Verrier sulla Citroën
nei rally
trad. a cura di Maurizio Marini
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5
NOTE TECNICHE
Cambio d’olio
A cura di Riccardo Shivitz
9
LA POSTA
10
QUI IDEESSE
L’incontro franco-italiano
12
Di Sergio Cerreti, Presidente dell’IDéeSse
Club
2 Giorni in Emilia
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A cura del Consiglio di Amministrazione
APPUNTI DI VIAGGIO
Nella Foresta di Azay-le-Rideau
Riceviamo da Sergio Cerreti
A Parigi per i 40 anni della DS
di Claudio Calì
16
18
INDIRIZZI UTILI
19
AGENDA
20
Rubriche a cura del Comitato di Redazione dell’IDéeSse InForma
Redatto, Composto e Riprodotto in Proprio dall’IDéeSse Club
Comitato di Redazione: Giancarlo Calcagni
Giada Garrison
Maurizio Marini
Riccardo Shivitz
Luciano Rossi
La rivista non contiene informazione pubblicitaria, eventuali messaggi
pubblicitari contenuti sono stati scelti ad insindacabile giudizio della
redazione e provengono da riviste d’epoca a scopo puramente grafico.
L’IDéeSse InForma è stato interamente composto su computer Intel
Pentium-Pro Dual Processor con Pagemaker, Illustrator e Photoshop
della ADOBE, utilizzando il linguaggio PostScript. Si ringrazia lo studio del
geom. Claudia Cerreti per la Riproduzione.
IDéeSse InForma
EDITORIALE
Al Vostro Buon Cuore
di Sergio Cerreti, Presidente dell’IDéeSse Club
Organizzare un raduno non è
cosa da poco, lo sanno bene
Soci ed amici che si cimentano
in questo «diletto» o che lo hanno fatto negli anni scorsi: per un
giorno di festa trascorso con le
nostre Dee vi sono decine di
giornate prima (e molte anche
dopo) che gli organizzatori dedicano con passione e spirito
volontario per la buona riuscita
della manifestazione (nel caso
dei raduni ufficiali del Club si
tratta dei Consiglieri e di quei
Soci
che
si
impegnano
nell’iniziativa a seconda dei luoghi). Idee da cogliere e maturare, definizione del progetto e
dei programmi, ricerca degli interlocutori, riunioni di organizzazione, contatti con i comuni o gli
altri enti interessati al raduno od
al passaggio delle vetture, rapporti con i vigili urbani, spesso
con le Prefetture, autorizzazioni
varie, ricerca del miglior rapporto costo/qualità, viaggi di verifica in loco (con oneri sempre a
carico dei singoli organizzatori; e
non ci vengano a dire da fuori
che dobbiamo avere per forza
degli interessi altrimenti non faremo tutto questo per niente: è
un modo di pensare distorto, a
senso unico, avendo fatto del
diessismo una questione d’affari
mascherata sotto l’etichetta di
questo o quel più o meno fantomatico club). Eppoi ci sono le
iscrizioni, la funzionalità della Segreteria, il parcheggio delle auto, la contabilità, eccetera, eccetera, eccetera ...
Viene in mente l’esempio
fatto ai figli in età di apprendimento: «quando apri il rubinetto
o accendi l’interruttore della luce
e, tac!, esce l’acqua, magari
anche calda, o si illumina la
stanza, ti rendi conto di ciò che
sta dietro questo gesto, strumenti, tecnologie, professionalità, investimenti, risorse?» Così è anche per un raduno: vi si partecipa in modo giustamente spensierato, ci si diverte anche, magari si mangia bene e si porta a
casa qualche souvenir della
giornata non per un miracolo
improvviso, ma perché c’é stato
chi ha dedicato tempo, tanto
tempo, soprattutto le domeniche
(tutti noi abbiamo un lavoro e
«teniamo famiglia») per far si
che ciò avvenga nel modo più
soddisfacente possibile.
Ora, a fronte della esigenza
per gli organizzatori di garantire
questo ai radunisti, ci torna in
mente l’affermazione dei Pellerossa americani i quali asserivano avere l’Uomo Bianco «la lingua biforcuta»: la causa di questa nostra riflessione deriva
dall’increscioso vezzo di coloro
che prenotano anche per tempo, o insistono nel prenotare
all’ultimo momento e poi... non si
fanno vedere! Accorgendosi
solo all’ultimo momento che la
Dea non va’ bene, che non è
assicurata, ma chissà se piove,
non viene l’amico, c’è il figlio
che ha la pallavolo, l’altro che
ha gli orecchioni, la suocere che
fà i capricci...
La maggior parte senza aver
nemmeno la delicatezza di disdire la prenotazione. All’opposto
ci sono quelli che si ritengono
superiori al veniale fatto di dover
prenotare - «quisquilie e pinzillacchere» diceva Totò - e si presentano alla Segreteria del raduno all’ultim’ora, dipende da
come gli gira al mattino quando
si alzano, tanto un posto ce lo
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rimediano comunque, siamo o no Soci!?
Così gli organizzatori, poveretti, si ritrovano con un fico secco in mano: perché hanno fatto i
conti su certi numeri, hanno assunto impegni per quei numeri e
se i presenti sono di meno tocca
spesso a pagare anche per gli
assenti (accadde a Montalcino
e riaccaduto a Siena, quando i
ristori sono appositamente realizzati per noi a numero chiuso);
mentre se i partecipanti sono di
più va in crisi la qualità, dovendone soffrire un po' tutti (accadde a Poggio alle Mura nel ‘91,
un anno fà anche a Busseto).
Vogliono questo i nostri Soci e gli
appassionati diessisti? Crediamo
proprio di no, di certo non lo vogliamo noi che abbiamo la responsabilità direttiva e organizzativa del Club e che non possiamo
consentire
che
l’associazione subisca salassi finanziari come quello occorso
nel raduno di Siena. Una manifestazione la cui riuscita ci è sembrata indubbia, ma che ha
comportato 126 presenti paganti
a fronte di prenotazioni per oltre
150 persone (dovendo ringraziare - in questo caso - quella
diecina che sono arrivati extra, a
compensare in parte gli assenti).
Il che significa due cose: primo,
che rispetto ai prenotati per telefono o tramite il Socio amico
sono venuti a mancare una trentina (dico una trentina!) di partecipanti da considerarsi «sicuri»,
tutti confermati nei giorni immediatamente precedenti il raduno
(non sussistevano neppure le
scuse meteorologiche: una giornata più bella dell’8 ottobre
valla a trovare!); secondo, che
IDéeSse InForma
avendo dovuto il
club
onorare
l’impegno per 150
pasti
preparati
dalla
contrada
della Selva ed accollarsi l’onere dei
vari gadget e servizi
preventivati
anche per gli assenti (scudetto e
distintivo del 40° anniversario,
bottiglie, foulard della Contrada,
vigilanza auto), le casse sociali
hanno dovuto fare fronte ad un
pesante esborso per riparare il
debito organizzativo.
Non vuol essere questo il pianto
di dolore sulla spalla, tantopiù
che nei precedenti raduni vi
erano stati invece positivi residui
anche consistenti, il che ha prodotto il classico «poggio e buca
fa piano»: è, al contrario, una
garbata critica verso coloro che
hanno promesso e non hanno
mantenuto, creando di fatto
problemi al Club; ed è un richiamo di attenzione per tutti,
Soci ed appassionati interessati
alla nostra attività, su quanto sia
importante la correttezza del
rapporto tra loro ed il sodalizio, il
rispetto della parola data a garanzia di una qualità apprezzabile dei raduni e degli altri servizi.
Non potendo dare credito oltre
ad «appassionati» fasulli che
prenotano all’ultimo momento e
.
il giorno del raduno se ne restano tranquillamente a casa o si
perdono per strada (dicono loro)!
Confessiamo in tutta sincerità di
esserci un po’ scocciati di tutte
queste libertà: nel Club ci stiamo
per poterci divertire anche noi.
Perciò faremo ancora una prova
o due e tireremo le somme; dopodiché se le cose andranno
ancora così, nostro malgrado
saremo costretti ad abbandonare l’atteggiamento liberal
troppo amicàl (che ci piace
tanto, però), che abbiamo sin
qui tenuto fidando sulla affidabilità dei nostri interlocutori e passeremo a gestire le iscrizioni ai
raduni e alle altre manifestazioni
secondo criteri di rigorosa garanzia, con preiscrizioni da effettuarsi entro una data indicata,
spiacenti per chi arriva dopo (nel
migliore dei casi, se ammessi,
saranno soggetti a sovrapprezzo
per i maggiori oneri organizzativi).
Regola, questa che vorremmo
far valere da quest’anno anche
nei confronti dei Soci che rinnovando la quota associativa oltre
il 30 aprile, data fissata
dall’Assemblea di due anni fa
come termine statutario entro il
quale assolvere a tale adempi-
mento sociale (ogni anno siamo
costretti a spendere alcune decine di migliaia di lire per sollecitare i Soci morosi, spesso anche due o tre volte; e va tenuto
conto dell’impegno di tempo
che ciò comporta alla Segreteria
o alla Presidenza).
Rischiamo di essere in venti,
trenta equipaggi (o qualche Socio in meno): ma non va bene lo
stesso? Che moltiplicati per
quatto
o
cinque
iniziative
all’anno fanno comunque ben
oltre cento «Dee» presenti
all’appello. E tanti Patemi in meno per chi organizza.
Certo che noi abbiamo ancora
fede da vendere e facciamo
perciò conto su una costruttiva e
leale collaborazione dei Soci e
degli
appassionati,
sta
nell’interesse di tutti; affidandoci
alla «vera» passione per la
DéeSse e... al vostro buon cuore!.
Il Presidente.
,
Ultim’Ora
Ci fa piacere dare atto che
all’Ouverture di Primavera, tutti i
prenotati sono stati presenti.
En Avant Così!
IDéeSse InForma
5 OCT. 1955 A’ FIN DE SERIE
I consigli di Guy Verrier
Sulla Citroën nei rally, trad. a cura di Maurizio Marini, Segretario dell’IDéeSse Club
Riportiamo con piacere dalla
rivista francese «Sport-Auto» la
traduzione integrale dell’articolo
apparso nel 1963, intitolato appunto “Les conseils de Guy Verrier sur la Citroën en Rallyes”.
Realizzato in collaborazione
con Guy Verrier, l’articolo riporta
interessanti consigli relativi alla
elaborazione dei modelli D di
serie per l’impiego in competizione.
A parte le modifiche alle
vetture che, inutile dirlo, vi sconsigliamo
vivamente
dall’effettuare, l’articolo riporta
interessantissimi consigli sulla
guida delle nostre vetture in
condizioni stradali impegnative.
Il pezzo è inoltre una interessante spiegazione di come una
vettura con 75 cavalli pesante
piu di 1200 chilogrammi riuscisse a vincere delle gare impegnative come il Monte Carlo!
[M.M.]
I Successi sportivi rimarchevoli
ottenuti dalla Citroën nei rally
che si sono svolti nel corso di
questo inverno eccezionalmente
rigoroso, sulle strade ricoperte di
neve e ghiaccio, hanno messo
in rilievo le qualità particolari di
questa vettura, che ha dimostrato di essere a proprio agio
anche in queste condizioni.
«Sport-Auto» a voluto illustrare
i dettagli di preparazione e soprattutto di guida di questa trazione anteriore che è necessario
maneggiare in modo poco ortodosso, se si vuole ottenere il
massimo.
Se abbiamo scelto Guy Verrier per consigliare i nostri lettori
è da un canto perché egli è al
momento il migliore dei nostri
esperti sulle Citroën e dall’altro
perché dirige la Scuola dei
Meccanici di Francia a Parigi,
boulevard Victor-Hugo. Essendo
lui stesso maestro di guida abbiamo inoltre pensato che sarà
particolarmente indicato per
consigliare i nostri lettori sulle
tecniche di pilotaggio proprie ai
guidatori di Citroën. Da lungo
tempo prende parte ai rally su
vetture di questa marca preparate da lui stesso, ne consegue
che a lui possibile dare ai nostri
lettori qualche consiglio su come
preparare la Citroën.
DS o ID?
Per lungo tempo i rallysti hanno esitato tra la DS19 e la ID19 di
cui preferivano la scatola cambio a comando manuale, più
maneggevole. L’uscita della DS
con motore a ottantatré cavalli
ha fatto largamente pendere la
bilancia a suo favore, e voilà
che la fabbrica è venuta a lanciare la DS con cambio manuale. Non ci sono quindi più
problemi: la DS19 è la meglio
adatta alle competizioni.
Se il rallysta decide di acquistarla nuova, non deve dimenticare di ordinarla con il parabrezza in Triplex (fornibile con un
sovrapprezzo di 100F). Prima ancora di toccare la vettura, la
prima cosa da fare è quella di
accordarsi col venditore per far
sostituire i pneumatici posteriori
con le 165 come le anteriori.
A nostra conoscenza non esistono ancora in Francia specialisti sulla messa a punto delle Citroën per le competizioni.
D’altro canto le modifiche
meccaniche suggerite non sono
numerose: il motore non è che
ritoccato appena: Il rallysta non
deve far altro che rimuovere la
cartuccia del filtro dell’aria e
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modificare la regolazione del carburatore di un
paio di punti circa. In ogni caso
egli dovrà rodare il suo motore
per circa diecimila chilometri
prima di tirare ad un rendimento
ottimale.
Ci sono due punti da sorvegliare: l’attacco della dinamo
che andrà rinforzato ed i bulloni
della tiranteria dell’acceleratore
che hanno la brutta tendenza a
deserrarsi; per questo Verrier è
andato a visitare le frasche
all’ultimo rally delle Strade del
Nord.
C’è un’altra modifica assolutamente indispensabile: è il
montaggio di una coppia conica di 7x31. Pare che la fabbrica
non fornisca questo rapporto
che con grande riluttanza poiché questa demoltiplicazione
più corta comporta automaticamente un forte aumento dei
consumi di carburante. In Competizione, comunque, è di duplice utilità: da una parte migliora
considerevolmente la accelerazione e, dall’altra, cosa che può
apparire a prima vista paradossale, migliora leggermente la
velocità massima. La spiegazione di questo fenomeno è che la
DS è fornita con una coppia volontariamente troppo lunga, e la
vettura non arriva mai a «tirare».
Con una coppia più corta, la
velocità massima è di circa
centosessantacinque chilometri
orari con un regime leggermente superiore ai cinquemila
giri.
Nel caso di una DS che comprenda ancora una scatola
cambio automatica, esiste una
regolazione della velocità di
passaggio tra le marce, che è
facilmente accessibile sotto al
cofano; così che, se natural-
IDéeSse InForma
mente volete regolarla per la massima velocità, sarà
necessario regolare al massimo la
velocità di passaggio in basso
delle marce, si
avrebbe un miglior
risultato regolando la velocità di
passaggio delle marce verso
l’alto ma si rischierebbe di far
saltare la scatola del cambio al
momento di scalare la marcia.
Modifiche agli Interni
Il cruscotto di bordo di serie
della vettura non comporta un
numero sufficiente di strumenti, è
necessario aggiungere: termometro dell’acqua, spia di pressione dell’olio, amperometro e
contagiri. In quanto non è prevista una presa per un contagiri
meccanico, è necessario installare un apparecchio elettronico.
Verrier utilizza uno strumento
Jaeger.
La climatizzazione della vettura è particolarmente ben studiata e così negli scorsi rally di
Monte Carlo i piloti non hanno
sofferto particolarmente il freddo
né problemi di sbrinamento dei
vetri. Non sarà quindi necessario
provvedere ad un sistema di
sbrinamento
ausiliario.
D’altronde questo eccellente risultato è stato ottenuto con il sistema di serie, senza nemmeno
montare il riscaldamento speciale, previsto per i paesi freddi,
fornito di fabbrica dietro ad un
supplemento.
.
Guy Verrier è un fervente sostenitore delle cinture di sicurezza e per quanto lo concerne egli
usa il tipo ventrale della «Bang»
per il conducente che non lo limita nei movimenti, ma monta
un modello a bandoliera per il
passeggero.
La dolcezza eccezionale
delle sospensioni pone un problema con i fari: di notte, al
momento di una brusca frenata,
prima di una curva, l’avanti della
vettura si abbassa fortemente ed
i fari non illuminano che poco
avanti al muso della vettura. Al
fine di conservare una illuminazione sufficiente, Verrier monta
dei fari addizionali a lunga portata volutamente regolati «troppo alti» che vanno a colmare
questo difetto. Ha poi completato l’installazione con due fari
antinebbia.
Le Citroën sono fornite di serie
con pneumatici Michelin X, indipendentemente dalle ragioni
commerciali di questa decisione, sembra bene che questo tipo di pneumatici dà i migliori risultati su questa vettura. La pressione di gonfiaggio normale è di
2,2kg/cm2 davanti e 2kg/cm2
dietro. Nei circuiti è necessario
utilizzare una pressione più elevata davanti: 2,5kg/ cm2 ma su
strada i rallysti non utilizzeranno
queste pressioni che induriscono
notevolmente le sospensioni: la
longevità di tutti gli organi dello
chassis può risentirne, particolarmente su strade dissestate.
La guida della Citroën
L’arredamento interno è da
rivedere in funzione dello alleggerimento indispensabile: montaggio di sedili 2Cv davanti come dietro, soppressione delle
imbottiture interne ecc.
La soluzione sovente impiegata di montare dei vetri in
plexiglass non è raccomandata
in quanto le vaste vetrature prive
di montanti non terrebbero alle
infiltrazioni. La maggior parte dei
rallysti conserva i vetri originali.
Un pilota di Citroën deve apprendere come utilizzare le caratteristiche della propria vettura:
alcune gli saranno di aiuto altre
saranno un handicap, a lui minimizzare queste ultime.
La DS è molto carica davanti
ed essa è naturalmente sottosterzante: il fatto di frenare violentemente accresce il carico
sull’assale anteriore e, di conseguenza, la tendenza del mede-
simo ad andare «tutto a destra»
in
sterzata,
così
come
un’accelerazione riporta il peso
sul posteriore e diminuisce questa tendenza.
E’ dunque necessario di frenare ben prima dei entrare in
curva ed accelerare decisamente dieci o quindici metri prima di affrontare la virata: il trasferimento di carico verso
l’assale posteriore diminuirà il
carico sull’avantreno e ridurrà
così la tendenza sottosterzante.
Sapendo che l’avantreno ha
tendenza a derapare il pilota
saprà come entrare in curva: lo
slittamento del davanti del suo
veicolo non lo trascinerà fuori
strada prima della fine della curva.
Questo
slittamento
dell’avantreno è controllabile
tramite lo sterzo: m fate attenzione a non correggere troppo altrimenti le ruote anteriori si intraverseranno perdendo ogni capacità direzionale ed, in effetti, il
pilota si schianta nove volte su
dieci quando prova a tirare
troppo sul volante nel momento
in cui il suo avantreno perde
aderenza. E’ necessario altresì
«dare mano» allo sterzo; così
che questo slittamento si arresta
come per miracolo.
Abbiamo visto quindi le due
regole d’oro da seguire quando
ci si profila la «catastrofe» in una
curva più stretta del previsto:
primo, accelerare a fondo
quando ci si rende conto
dell’errore. Secondo «dare mano» allo sterzo quando l’assale
davanti perde aderenza in
modo
incontrollato
verso
l’esterno della curva.
Nelle grandi curve, soprattutto quando i pneumatici sono
gonfiati più del previsto per un
circuito di alta velocità si arriva a
far partire il retrotreno in una scivolata molto controllata. Al contrario, la vettura è molto meno
disponibile di altre a fare il cavallo, sul suolo asciutto, e malgrado tutti i suoi sforzi, il conducente non riuscirà mai a far slittare il retrotreno della propria
vettura!. E’ certamente questo il
IDéeSse InForma
suo punto debole nei rally e
comporta, durante il periodo invernale, di tenere la vettura in
strada appoggiandosi al retrotreno.
Questo è ugualmente un inconveniente quando, affrontando una curva troppo velocemente e non avendo altra arma
a disposizione, il pilota voglia
entrare in un testa-coda volontario che permette sovente di restare in strada.
La Citroën offre la possibilità
di girare molto velocemente ma
è difficile da riprendere nel caso
che il suo pilota abbia commesso un errore: si tratta quindi di
anticipare continuamente le
curve a venire, è un guida che
richiede molta concentrazione.
La Citroën Sulla Neve
Quando la strada si ricopre di
neve o ghiaccio o quando semplicemente la pista è di terra
battuta, la DS diventa una vettura straordinariamente maneggevole anche nelle curve più
difficili. Il fatto spiega i suoi recenti successi. In effetti potremmo praticamente dire che la DS
si guida in scivolata sulla neve, il
ghiaccio e sulla terra battuta nel
modo in cui il conducente vorrebbe guidarla sul suolo asciutto...
Al fine di ottenere il massimo
in queste condizioni di aderenza
difficile, è importante di impiegare una tecnica tutta particolare e di cambiare la «linea»
durante le curve.
La Prima cosa da fare è naturalmente quella di montare
pneumatici con chiodi.
Verrier monta chiodi Vaillant
su pneumatici Michelin. Sulla neve gelata o il ghiaccio a vetro si
gonfiano a 1,5kg davanti ed a
1,3kg dietro. Se si affronta la neve fresca l’aderenza è un po’
migliore e si può gonfiare a 1,71,8kg davanti ed 1,5kg dietro.
I pneumatici chiodati sono
particolarmente efficaci in frenata e questo può essere ulte-
riormente migliorato adottando
la tecnica speciale di frenare ed
accelerare simultaneamente: il
grande segreto della guida in di
questa vettura sulla neve consiste in effetti nell’uso simultaneo di
freno ed acceleratore: accelerando circa ad un quarto della
corsa col pedale del gas si evita
il bloccaggio intempestivo delle
ruote anteriori, bloccaggio che
sarebbe altrimenti fatale poiché
farebbe perdere tutta l’aderenza
alle ruote direttrici.
La linea adottata nelle curve
è basata sul principio che è
adesso
possibile
derapare
all’entrata in curva: entrate
quindi un po’ più velocemente di
quanto siete abituati a fare normalmente, iniziate a sterzare
prima dell’entrata in curva ed,
ovviamente,
accompagnate
questa manovra con un colpo di
freno/acceleratore supplementare che, bloccando per un
istante le ruote posteriori della
vettura, farà derapare il retrotreno.
Voilà: avremo così virato in
scivolata, tutta l’arte del conducente si limiterà ad essere la rimessa in rotta della vettura al
momento buono.
Se darà il colpo di volante
troppo presto si ritroverà davanti
i tigli, diversamente, se lo dà
troppo tardi terminerà la curva
ancora in traverso, urtando col
parafango posteriore il muro di
neve e perdendo così secondi
preziosi.
L’allenamento è dunque indispensabile ed è senza dubbio
una delle ragioni del dominio
dei piloti nordici sulla neve.
L’altezza dal suolo variabile
Grazie alla sua sospensione
con la correzione d’assetto, la
Citroën possiede un atout supplementare di cui può fare uso
nella neve profonda: l’altezza
dal suolo variabile.
Il comando comporta quattro
posizioni: normale, alto, più alto
ed altissimo. La seconda e terza
7
posizione
sono
pratiche per evitare che il sotto
della vettura venga rovinato, in caso di neve compressa,
permettendo di guidare
molto più rapidamente che in posizione bassa.
Inoltre, la posizione altissima, che
è stata in realtà prevista solo per
il cambio delle gomme, dona la
possibilità di superare taluni
ostacoli su cui tutte le altre vetture rivali si fermerebbero, come
abbiamo visto al Monte Carlo ed
al Tour de Corse. Naturalmente
questa posizione sopprime completamente la sospensione ed
impone di camminare a passo
d’uomo se non si vogliono danneggiare gli organi nella sospensione
idraulica.Una
Citroën
bloccata nella neve fresca si
può liberare facilmente nel seguente modo: il conducente la
porrà in posizione bassa, essa
appiattirà la neve sotto di sé e
sarà sufficiente sollevare la vettura e ruotare leggermente il
volante, andando a pestare la
neve pressata per sbloccarsi e
procedere oltre.
)
per saperne di più...
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IDéeSse InForma
.
IDéeSse InForma
NOTE TECNICHE
Cambio d’olio
a cura di Riccardo Shivitz
Riprendiamo da questo numero
la rubrica del «piccolo fai-date» sulle DS, ricordiamo che il
Club non assume responsabilità
su eventuali danni derivanti da
una possibile errata interpretazione dei consigli. Raccomandiamo quindi ai Soci non forniti
delle necessario competenze
tecniche di ricorrere in toto
all’«amico meccanico»!.
Anche una operazione elementare come questa comporta
delle precauzioni e degli accorgimenti. C’est Citroën!!!
Per prima cosa si consiglia, visto
il relativamente modesto chilometraggio coperto annualmente
dalle vostre Dee (cifra che si deduce dalla scarsa partecipazione ai Raduni!), di sostituire anche
il filtro ad ogni cambio d’olio.
Detto ciò si proceda scaldando
il motore sino alla temperatura
d’esercizio dopodiché si blocca
la vettura con il freno a mano e
la si porta alla altezza massima
supportandola quindi con gli
appositi cavalletti.
In nessun caso si faccia affidamento sulla sola idraulica o sul
puntone del cambio ruota.
Togliere il tappo di riempimento
e l’asta dell’olio ed infilarsi finalmente sotto la macchina.
Se la misura della pancia non lo
permette è allora necessario il
ponte elevatore del benzinaio di
fiducia. Si piazzerà allora un recipiente adeguato sotto la coppa dell’olio e si sviterà il tappo
dello scarico.
Se il dado opponesse resistenza
battere sul tappo stesso per
schiacciare la guarnizione in
rame. L’olio sarà a temperatura
d’esercizio (circa 60/70 gradi!!),
farlo scolare tutto, anche quello
che vi sarà entrato nella manica
della
camicia,
e
partire
all’attacco del portellino del filtro.
E’ utile lasciare gli ultimi due
bulloni opposti ed allentati per
non far cadere di colpo il portellino con relativo versamento
d’olio per terra nonché nella
manica di cui sopra.
Finita la scolatura si toglie il portellino e i getta la guarnizione, si
allenta il dado di ritenuta della
campana portafiltro e si sfila
tutto il blocco.
Si getta il vecchio filtro e si puliscono con benzina le varie parti.
Può risultare interessante ciò che
si troverà nella campana del filtro: frammenti metallici ed una
pappetta grigia non sono certo
segnali di buona salute.
A questo punto inizia il rimontaggio seguendo l’ordine inverso, si
farà il possibile per sostituire i
gommini del portafiltro in quanto
essi sono indispensabili per una
buona pressione dell’olio a motore caldo. Si rinfila tutto il blocco porta filtro nella pompa
dell’olio facendo attenzione ai
due triangoli di riferimento marcati sulla campana e sulla coppa e si serra moderatamente il
bullone di fissaggio. Se il gruppo
filtrante è stato inserito correttamente, non deve assolutamente
ruotare.
Si chiude adesso il portellino
esterno frapponendo la guarnizione nuova e si stringono mo-
9
deratamente
i
bulloni (è facile che ad un serraggio eccessivo corrisponda
una un danno alla filettatura in
alluminio della coppa, si può rimediare inserendo un apposito
«vermo», ma di questo parleremo in una prossima puntata).
A questo punto si fà il pieno
d’olio, 5 kg di Total ACTIVA SAE
20W50 e, dopo aver richiuso il
bocchettone, e reinserita l’asta
dell’olio, si rimette in moto.
Una volta tolti i cavalletti si vanno
a smaltire l’olio bruciato e la
camicia ormai irrimediabilmente
inzuppata d’olio dal solito benzinaio di fiducia di cui sopra.
Ricordatevi che è proibito dalla
legge (ed irresponsabile) gettare
nelle fognature l’olio ed i filtri
usati, cinque kg di olio inquinano
200 metri quadrati di terreno
rendendolo sterile e, penetrando
in profondità, possono ledere le
falde acquifere. In alternativa al
benzinaio di fiducia, esiste allo
scopo il «Consorzio Obbligatorio
degli Oli Usati» il cui numero telefonico
potete
reperire
nell’elenco della vostra città, in
grado di fornirvi l’indirizzo del più
vicino punto di raccolta.
That’s All Folks e buon divertimento, firmato Dhè Special.
PS: Se proprio non trovate l’olio
Total ACTIVA di cui sopra, usate
un olio non sintetico: i motori
delle nostre dee sono anziani ed
incrostati e, personalmente ho
anche dubbi sugli eventuali effetti dei detergenti sintetici su
tutte le guarnizioni di gomma e
sughero.
IDéeSse InForma
.
LA POSTA
Lettere dai Soci
a cura del Comitato di Redazione dell’IDéeSse InForma
Inauguriamo
in
questo numero dell’IDéeSse InForma un nuovo spazio destinato a ricevere le lettere e le
foto inviate al Club dai Soci.
Vi invitiamo quindi a voler disporre di questo spazio per
colorare la nostra rivista con
le vostre «storie di ordinario
diessismo», con i vostri suggerimenti al Club, le vostre lamentele o apprezzamenti al
lavoro dell’associazione.
prattutto quando il futuro marito
non vedeva che la sua DEA, fra
lucidature a specchio, revisioni
totali e conti chilometrici da
parte dei meccanici per avere
Da Rossella e Gianni Bencini
riceviamo e pubblichiamo:
Siamo due appassionati Citroën iscritti da poco al Club.
Vorremmo
cogliere
l’occasione per raccontare a
«tout le amis de la DS» quello
che abbiamo inventato per il
nostro matrimonio che, data
la
nostra
lunga
storia
d’amore, doveva essere molto
speciale.
Allora, quale migliore occasione per coinvolgere anche
il nostro secondo grande
amore??
Dunque, la sposa avrebbe
dovuto viaggiare in una
splendida cabrio, di proprietà
di una socia del Club, che,
guarda caso aveva uno stesso impegno per il fatidico
giorno del 6 agosto 1994.
Lo sposo, allo stesso modo doveva arrivare sulla nostra Dspécial.
Vista l’indisponibilità della Cabrio, abbiamo scelto molto felicemente di unirci insieme alla
nostra DS blue lagune, felicissima
di
fare
la
parte
dell’accompagnatrice, nonché
prima donna del Gran Giorno e
ammirata da tutti quanti.
I preparativi dei giorni precedenti erano faticosi ma allo stesso tempo molto stimolanti, so-
Alcuni
commenti
dell’improvvisato chauffeur durante le prove di guida:
“Ma questa macchina così
vecchia per un matrimonio come il vostro, potevate almeno
prendere una Mercedes” e
noi futuri sposi seduti sul divano dietro, con il patema
d’animo che avevamo per la
guida che faceva disperare
la nostra amata Auto, ci siamo guardati e abbiamo pensato: “Perdonalo DEA, perché
non sa quello che dice”
Dopo tutti i festeggiamenti del
gran giorno ci siamo accinti a
partire per il nostro viaggio,
destinazione, una nazione a
caso, la Francia.
Viaggio ricco di emozioni,
alla ricerca di una qualsiasi
DS dietro gli angoli delle città
che visitavamo. Tante foto a
testimonianza di tutto ciò, ma
soprattutto tanti complimenti
agli sposi ed alla vettura, ancora con tutti i suoi orpelli
ormai divenuti color smog.
Al termine dei circa 6.000
chilometri tanti baci alla nostra Dspécial per la sua fedeltà dimostrata, il comfort e
l’aria condizionata.
un bolide pronto per la luna di
miele.
Una nota speciale merita
l’addobbo della DS stessa, nastri
di tulle, coccarde varie e composizioni floreali, con un Oggi
Sposi a completare il tutto.
La nota dolorosa è stata la
scelta dell’autista. Non avendo a
disposizione nessuno dei nostri
associati (che almeno sanno
guidare), la scelta è caduta sul
testimone della sposa.
Un grazie all’Officina L.P. per la
rimessa a nuovo.
Un caloroso saluto a tutti i Soci
da Rossella e Gianni Bencini.
[N.d.R.: Chi sono i Soci che sanno guidare?]
IDéeSse InForma
LA POSTA
Riceviamo e pubblichiamo
a cura del Comitato di Redazione dell’IDéeSse InForma
Flaminio Bertoni, mio padre.
fia: far conoscere alla sua Patria
un uomo che non ha mai voluto
rinnegare la terra natia.
Dopo trent’anni dalla sua morte,
avvenuta a soli 61 anni di età,
appaiono frequentemente sui
quotidiani e sulle riviste articoli in
cui si parla di un «genio incompreso».
Spero che la mia biografia riesca ad informare anche i soui
compatrioti di quella genialità e
quei valori che mai ha avuto
dalla sua Patria durante la sua
intensa ma breve vita.
Un nome, in Italia, ai più sconosciuto, mentre in Francia è
osannato come un genio
dell’Automobile.
Sue sono la linea e la forma di
due
miti
e
capostipiti
dell’automobile:
la
Traction
Avant del 1934 e la DS del 1955,
oltre alla mitica 2CV del 1948.
Ma oltre ciò è conosciuto in
Francia come artista e scultore
di valore, come dimostrano i 7
premi vinti ai saloni internazionali di Parigi ed i 3 saloni di Versailles ed Asnieres.
Leonardo Bertoni
Pubblichiamo integralmente -e
molto volentieri- questa missiva
pervenutaci dal Sig. Leonardo
Bertoni.
Un uomo che per non aver voluto rinunciare alla sua Patria
(«Je suis soutout italien» soleva
ripetere ai suoi colleghi ed amici francesi) fu persino imprigionato due volte: la prima quando
l’Italia dichiarò guerra alla Francia, poiché si era rifiutato di firmare un atto di giuramento di
fedeltà alle autorità francesi.
Prometettendo a lui ed a voi
lettori un articolo (che apparirà a
puntate forse dal prossimo numero) sul grande Stilista, vi consiglio nell’attesa la lettura di questo splendido volume biografico,
ricco di immagini e di spunti per
meglio comprendere chi fosse
l’uomo che ha disegnato lo stile
Citroën.
Fu quindi arrestato una seconda
nel 1944, quando le truppe
francesi liberarono Parigi, con
l’accusa di collaborazionismo
(liberato dopo soli 3 giorni poiché l’accusa era risultata poi
infondata).
Ironia della sorte, nel 1961, fu
nominato Cavaliere delle Arti e
delle Lettere dal Ministro della
Cultura francese, il premio Nobel Malraux.
Sono questi i motivi, oltre
all’amore filiale, che mi hanno
indotto a scrivere la sua biogra-
sua tenacia, le sue
idee e le sue
grandi doti.
)
Credo che oggi questa sua terra gli debba qualcosa.
Il «popolo dei Citroënisti» lo potrà conosce oggi non più come
un nome, magari confondendolo con Bertone, ma come
uomo, con il suo carattere, la
11
per saperne di più...
«L’Uomo della 2Cv»
di Leonardo Bertoni, editore
Macchione, 95 pagine.
Vi allego l’indirizzo del Sig. Bertoni, scrivendo al quale potrete
ottenere direttamente il volume:
Leonardo Bertoni
Via C. Cattaneo 52
22063 Cantù
IDéeSse InForma
.
QUI IDÉESSE ...
L’incontro franco-italiano
Beaulieu-Sur-Mer, 2 e 3 Marzo 1996. di Sergio Cerreti
Un’idea
che
frullava nella testa sin dalle origini dell’IDéeSse Club: attraversare
con le nostre Dee la frontiera
italo-francese per raggiungere
Parigi, culla della DéeSse, o incontrarsi con il grande Club di
Francia, l’IDéaleDS, forte di un
migliaio di soci in tutto il Paese
transalpino ed di anni ed anni di
attività ed esperienza; ma i desideri erano rimasti tali. Fino al 2
marzo
di
quest’anno, ora
non più!
Due
equipaggi francesi
-Desloubieres e
Schweitzerraggiunsero
Siena l’8 ottobre scorso per il
Raduno celebrativo del 40°
della DS, grazie
all’interessame
nto del Socio
Riccardo
Shivitz, aderente
anche al sodalizio d’oltralpe:
fu l’occasione per parlare del
nostro interesse e della nostra disponibilità ad organizzare o
partecipare ad un incontro tra i
due Club, fu per essi - fra i quali
Louis Mattei, responsabile della
zona di Nizza - un mezzo per conoscersi e comprendere che
non «friggevamo con l’acqua».
Da qui la lettera d’invito a partecipare ad un incontro sulla Costa Azzurra, a Beaulieu-sur-Mer,
e, per conseguenza, ecco il Foglio InFormativo 1.96 che ha
dato notizia ai Soci dell’iniziativa.
Ben nove gli equipaggi
dell’IDéeSse Club che sabato 2
marzo si sono presentati sui luoghi d’incontro programmati dagli
amici francesi, con le Dee in
perfetto ordine e splendore: Cascasi da Zibido S.Giacomo (MI),
Caso da Montevettolini (PT),
Centomo da Verona, Cerreti da
Sesto Fiorentino (FI), Corsinovi da
Firenze, Magagni da Bologna,
Giuseppe Rossi da Arezzo, Shivitz
da Livorno, Tosin da Bolzano; ai
quali si è aggiunto in serata
Buccella da Pescara. In totale 28
appassionati presenti, fra i quali
Leonardo Bertoni e gentile Signora che viaggiavano nella DS
di Cascasi. Da annotare che
Cerreti, Corsinovi e Rossi erano
già giunti a Beaulieu il venerdì
sera. Una citazione d’onore
spetta alla nostra Socia Carla
Corsinovi, presente all’ appuntamento nonostante che la sua
felice gravidanza fosse ormai
agli sgoccioli! C’era, perciò, fra
noi anche un «Diessino» (o una
«Diessina»?) ante-litteram ...
Primo punto di riferimento al
porto turistico de la Plaisance a
Beaulieu, ore 10:30, in un sabato
mattina sereno ma ventoso e
caratterizzato da una forte mareggiata: una trentina le vetture
presenti sul luogo del raduno
(con alcune graziose estranee
all’universo Déesse) e un mercatino di ricambi, modellismo,
pubblicazioni del settore. Vetture
più «storiche» l’ID19 di Cerreti
(1963) ed una cabrio monofaro
presunta
1962
ex-discoteca
«SantaFè» di Bordeaux, con...
griglie sui parafanghi e rostri sul
paraurti anteriore! Interessante
ma tutta da restaurare.
Vin d’ honneur alle 12, un
appetitoso rinfresco
offerto
dall’ ufficio del
Turismo
di
Beaulieu, con
targa celebrativa dell’ incontro
appositamente
predisposta e consegnata al nostro Club. E la
sorpresa graditissima di vedere unirsi a
noi
per
l’aperitivo,
all’ultimo
tuffo,
l’esuberante Silvano Ottani con
la sua Signora, che hanno approfittato della loro vacanza a
San Remo per fare questa scappatella in Francia.
Pranzo all’«African Queen»,
sempre sull’area del porto, e
alle 13:50 partenza in colonna
con destinazione Mougins, verso Cannes, per la visita al Musée
de l’Automobile. Attraversamento
di
Nizza
per
imboccare
l’autostrada urbana e poi la A7
fino all’uscita riservata proprio al
museo. Interessante la tecnica
usata dagli Amici francesi: per
non creare grossi problemi al
traffico cittadino e autostradale,
IDéeSse InForma
le vetture sono state divise in
gruppi di quattro, ognuno autonomo dagli altri, con due cosiddette «scope» per ultime. Un
accorgimento agile che ha consentito lo scorrimento delle auto
senza problemi di sorta. Vedere
per imparare!
Al museo le ventisei Dee presenti sono state sistemate a
ventaglio davanti all’ingresso del
moderno edificio che ospita le
tante «anziane» che vi sono
esposte (con pezzi da favola,
anzi da brivido: vedere per apprezzare), comprese le due appartenenti al museo stesso. Dopo
la
visita
ai
due
piani
dell’esposizione, nella sala delle
conferenze si è svolto un incontro
dei
partecipanti francesi
ed italiani con
Leonardo Bertoni ed Henry
Dargent, che fu
uno dei più
stretti collaboratori di Flaminio Bertoni sin
dall’inizio
dell’operazione
VGD. Una testimonianza
particolarmente significativa, la sua,
sui
metodi
«scultorei» impressi nel lavoro di progettazione
della DS e sulle sue significative
novità progettuali inventate dal
geniale artista; confrontate con
le tecniche dell’epoca e quelle
attuali, con ricchezza di aneddoti, dettagli e notizie pressoché
inedite. Di grande, grande interesse (da udire con i padiglioni
auricolari spalancati, peccato
per gli assenti).
A conclusione del dibattito
Mattei ha consegnato all’IDéeSe
Club una speciale coppa in ricordo dell’Incontro, ricambiata
dalla consegna a tutti i capo
equipaggio francesi della copia
fresca di stampa di IDéeSse In-
Forma 12 (quale battesimo più
esaltante per questo nostro notiziario che l’essere presentato in
terra di Francia e nella sede di
un importante museo di auto
storiche!?), assieme allo scudetto
ed al distintivo del Club predisposti a celebrazione del 40°
della DS. L’apprezzamento degli
amici transalpini è stato testimoniato
L’indomani -una giornata
fredda, ventosa e coperta, poco
in sintonia con lo stereotipo consueto della Costa Azzurra- alle
10:30, visita guidata, sempre a
Beaulieu, alla celebre Villa Kerylos, fatta costruire all’inizio del
secolo da un celebre archeologo francese, Théodore Reinach,
nello stile delle case signorili
dell’antica Grecia, sulla scorta
dei documenti dell’epoca, risalenti ad uno o due secoli prima
di Cristo. Un’opera incredibile,
unica al mondo, ricca di preziosi
reperti originali, con i mobili
anch’essi realizzati secondo i
modelli dell’epoca e di una modernità intrigante se si pensa agli
oltre duemila anni che separano
quel tempo dal nostro! Costo
della sola costruzione nel 1908:
9000 franchi-oro, pari a circa...
100 miliardi di lire odierne!!!
«Bravò», dicono i francesi (vedere per rimanere a bocca
aperta!). Nel giardino della Villa
13
sono state scattate
numerose foto ufficiali di tutti i presenti con gli emblemi
dei
due
Club.
Come se non
bastasse, la villa
adiacente, è quella che appartenne alla stessa epoca a
Gustave Eiffel, colui che volle la
realizzazione della omonima
torre metallica a Parigi: lì abbiamo pranzato con veduta sul
mare della «Baia degli Angeli»,
com’è chiamato il Golfo di Nizza.
Presente anche il presidente
della Sezione PACA (Provence,
Alpes, Côte d’Azur) dell’ IDéealeDS, che ha
organizzato
questo incontro
franco-italiano.
In sintesi una
bella ed originale occasione
di incontro, la
conoscenza di
tanti
nuovi
amici simpaticissimi, un significativo successo
anche
per il nostro
Club; e il sicuro
avvio di concreti rapporti di
collaborazione con il Sodalizio
francese, con i cui dirigenti abbiamo parlato di strutture organizzative, di ricambistica (il problema è serio anche in Francia),
di comuni problemi presenti nel
mondo del diessismo, di futuri
nuovi incontri (gli amici del PACA
propongono di effettuare due
iniziative comuni all’anno, una in
Francia ed una in Italia); il prossimo probabilmente in occasione della Promenade IDéeSse.
A Bientôt, a presto, Amici di
Francia! E grazie di tutto, ancora
una volta.
IDéeSse InForma
.
QUI IDÉESSE ...
Ouverture di Primavera ‘96
Torrechiara e Colorno (PR), 23 e 24 Marzo 1996. di Sergio Cerreti
L'«Ouverture
di
Primavera», consolidatasi ormai
come classica d'apertura della
stagione radunistica nazionale
per gli appassionati della DEA,
con il suo quinto raduno di quest'anno ha nuovamente interessato luoghi e strade del parmense, inserita come clou di una più
ampia iniziativa articolata sul
sabato e la domenica, denominata appunto «Due Giorni in
Emilia».
Il Sabato pomeriggio con lo
svolgimento
dell'Assemblea
dei Soci a Torrechiara (il cui
verbale è stato
pubblicato
sul
Foglio
informativo
6.96)
e
l’elezione
del
nuovo
Consiglio di Amministrazione, che
ha confermato
alla guida dell'IDéeSse Club
la troika Cerreti-Cotti-Marini; la
Domenica
con
il
Raduno
dell’Ouverture , al Palazzo ducale di Colorno. Due giornate
davvero primaverili.
Senz'altro positivi gli esiti dei lavori dell'Assemblea, che ha visto
una significativa partecipazione
di Soci con 24 votanti ed un vivace interesse ai temi in discussione, con l'ampliamento del
Consiglio di Amministrazione a
undici Consiglieri alfine di creare
un più ampio strumento operativo rispetto alle esigenze funzionali e di crescita del Club.
Un'Assemblea preceduta da un
piacevole convivio improvvisato
attorno alla tavola della casa di
campagna di Federico Antonucci, a Cazzola di Bannone di
Traversetolo (!), per i fedelissimi e
neo-adepti giunti in zona prima
del tempo; tutti ospiti dello stesso
Federico e del Vice-Presidente
Camillo «el Conducador», nutriti
da fragranti salumi di Felino, da
raffinato prosciutto di Langhirano, da ottime "punte" di grana
(ma quello veramente buono se
lo tengono tutto per loro, questi
furbacchioni di emiliani!), irrorati
copiosamente da spumeggianti
vini locali. Seguita a sera dalla
cena sociale al ristorante «Gardoni», quello stesso che prima
aveva reso disponibili i locali per
i lavori dell'Assemblea, con tipico
menù emiliano di ragguardevole
qualità e quantità.
Conclusione col botto, una piacevole novità: il ballo nella
grande discoteca del liscio vicina al Castello di Torrechiara, offerto dal Club ai Soci presenti (e
... resistenti) e ai loro accompagnatori. Con il roteare in pista di
Camillo, Federico e Cecilia, di
Marco e Nicoletta e con la Giada neo-Socia che è riuscita udite, udite! - a "imporre" due
balli al nostro Luminoso Presidente, che ballare non lo si era
mai visto negli oltre sei anni di
vita associativa del Club (la Cecilia, giunta più tardi si rammaricava di aver perduto questa
primizia assoluta!).
Dopo il sonno ristoratore ai «Tigli»
di Pilastro di
Langhirano,
l'indomani Domenica 24 tutti
in Dea
per
raggiungere
Colorno, oltre
Parma ed unirsi
agli altri partecipanti all'Ouverture vera e
propria,
nel
parco del settecentesco
Palazzo ducale. Qui, fra le
dieci e mezzogiorno, si sono
ritrovate assieme 41 DS e derivate, 2 SM, 4
"2CV", 1 furgone AK; si imponevano all'attenzione la restaurata
ID ambulanza “Misericordia di
Cortona" di Cotti e le due DS
cabrio, quella monofaro di Spagna da Reggio Emilia e quella
della trentina Lidia Moiola oltre
ad una incredibile DS interamente aerografata con magistrale senso del colore e della
grafica [N.d.R.:ed un inesistente
gusto per l’originalità].
Particolare risalto è stato riservato al RIASC, il Registro Italiano
Auto Storiche Citroën per pubblicizzare l'immagine, il messaggio
e le finalità istitutive: in prossimità
del cancello al parco è stato
IDéeSse InForma
allestito uno speciale stand caratterizzato dai colori e loghi Citroën da gigantografie delle
schede di censimento e delle
note illustratile. E' stata presentata ad esempio la «Presidentielle» con le relative schede di
rilevamento.
Il mercatino dell'antiquariato e
modernariato sulla piazza antistante il Palazzo ducale, la visita
guidata agli appartamenti dei
duchi di Parma il concerto
dell’arpista Martina Hartman
nella sala del trono hanno arricchito la mattinata dei 107 partecipanti anche di interessi e momenti extra-Déesse.
All'ora
nella
quale i lupi tornano alla tana,
vale a dire
quella
del
pranzo, il noto
ristorante
«Al
Vèdel» di Vedole di Colorno
ha ospitato la
torma
degli
affamati, dando ampia dimostrazione di
organizzazione,
di alta qualità
culinaria,
di
saper satollare i mangioni più
incalliti. Presente anche il Sindaco di Colorno, cui va la nostra simpatia e il ringraziamento
più sentito per la collaborazione
offerta
dalla Amministrazione comunale
per la buona riuscita del Raduno
e per il suo interessamento nei
confronti dell'attività del Club.
Il pranzo si è esaltato nel finale
con la presentazione della
grande torta dell'IDéeSse Club e
con la speciale iniziativa proposta da Leonardo Bertoni: che,
dopo aver donato al nostro sodalizio un importante disegno
del padre Flaminio, ha messo
all'asta un secondo disegno
dello stesso Artista a scopo di
beneficenza.
La cifra di
1.250.000 lire ha consentito al
Socio Maurizio Venturino di Permunia (Padova) di assicurarsi la
pregevole opera e all'Associazione nazionale per la lotta contro l'AIDS di ricevere la cospicua
donazione in moneta. Un grazie
sentito a Bertoni da tutti i partecipanti all'Ouverture e da parte
del Club.
Ci sono volute più delle cinque
del pomeriggio per riportare gli
Idéessisti all'aria aperta, alla pallida luce del sole che cominciava a celarsi fra le prime brume
SOCI PRESENTI A
COLORNO:
Antonelli,
Antonucci,
Beretta,
Bianchi, Brigliadori,
Calcagni,
Calì, Cascasi, Caso, Centanni, Centomo, Cerreti
S., Cotti, Ermini, Garrison Giada, Kasvalder, Magagni, Manzoni, Marini, Moiola Curti Lidia,
Mutti, O.A. LP (Casini), Osellieri, Paolillo, Pesciarelli, Quilici,
Reticoli, Romeo, Rossi L., Rossi R., Sardelli, Tosin, Ughi, Ventura, Venturino.
Ospiti: Sindaco di Colorno, Armentano Isabella
(Presidente del Collegio dei Probiviri) Bertoni
Leonardo
e
Signora.
ALTRI
PAGGI:
della serata, e dopo le sei c'è
stato chi dovendo andare verso
Bari ha preso invece, raptus improvviso, l'autostrada per Milano
e chi dovendo rientrare a Firenze
ha invece preso la “Cisa” verso
Livorno, con gesto di sportiva
cavalleria verso una gentil dama
sola e abbandonata ... Incontrando essi una splendida, imponente Rolls-Royce Phantom II,
gialla e nera targa ASI oro, che
rientrava con nobile allure verso
nord dal «Valli e Nebbie» di
Ferrara: Incontri ravvicinati del
Nostro Tipo - con reciproci gesti
di O.K. - fra DIVINE e REGINE.
15
EQU-
Affini si Suzzara
(MN),
Agnotti
di
Giussano (MI),
Baiocchi di Rimini-SM, Baiocchi M. di Pesaro - SM, Bennati
di Arezzo - 2Cv, Benotti e Cadelbosco Sopra (RE), Biondi di
Montegranaro (AP), Brighenti
di Guastalla (RE), D’abbraccio
di Norcia (PG) - 2Cv, Deretti di
Bergamo, Ferarini Cecilia di
Parma -2Cv, Marchetti di Reggio Emilia, Negroli di Paina di
Giussano (MI), Romeo R. di Firenze, Rossi F di Rigutino (AR) 2Cv, Salvaterra di Castellanza
(VA), Spagna di parma, Tarchini di Villa d’Almè (BG).
S.C.
IDéeSse InForma
.
APPUNTI DI VIAGGIO
InPantanati inID
Da Sergio Cerreti, ns. inviato speciale nella Foresta di Azay-le-Rideau
Maggio 1974. Da alcuni giorni sto conducendo la ID19 di mio
padre lungo le strade di Francia,
dal traforo del Monte Bianco alla
Val de Loire, avendo in programma una rivisitazione dei
celeberrimi Castelli della Loira. A
bordo anche Lori, mia gentile
consorte, e Maria ed Edo, una
coppia di amici con i quali
da tempo si
progettava
questo
giro
transalpino.
E’ la seconda volta, dopo
il 1967, che la
ID tocca i Castelli i quella
magnifica regione, Chatedun,
Blois,
Channonceaux, Chambord, Azay-leRideau e gli altri; trasportando in quell’anno i
novelli coniugi Cerreti nel loro
viaggio di nozze da Firenze per
Venezia, il lago di Como, quello
di Ginevra, Digione e la Borgogna fino a Parigi; tornando poi in
Italia attraverso la regione della
Loira. Stavolta il senso di marcia
va per il verso contrario, da sudest verso nord per Nevers e
Bourges, fino a puntare sul MontSaint-Michel ed ancora Parigi,
città natale della ID.
E’ il 21 maggio, quinto giorno
di viaggio, e stiamo percorrendo
l’ombrosa foresta di Azay-leRideau, destinazione l’omonimo,
splendido castello cinquecente-
sco. Alle una in punto decidiamo
di far sosta per lo spuntino di
mezzodì, baguette, paté e terrine francesi, caffè all’italiana, il
luogo si presta in modo particolare. Adocchio il punto che pare
adatto allo scopo, rallento, accosto sul lato sinistro della carreggiata, fermo la ID ai bordi di
un vasto tappeto di foglie secche, colorato a distesa di un intensa tonalità giallo-marrone.
Il tempo appena di aprire la
portiera
e
percepisco
l’anomalia: la ID si sta inclinando
lentamente sul fianco sinistro, per
un attimo il pensiero va ad una
gomma forata, m la macchina si
abbassa oltre il credibile, fino a
coricarsi più della torre di Pisa!.
Diammine, cosa è successo!?
Esco sconcertato dalla vettura assieme ai miei compagni,
incrociamo fra noi domande e
congetture
con
espressione
concitata, di incredula sorpresa.
Ma ci vuole poco per rendersi
conto dell’accaduto: le due
ruote del lato sinistro sono affondate nelle foglie fino al filo della
carrozzeria, da questa parte
l’auto poggia praticamente al
suolo. Un’altra verifica per capire
tutto: il compatto fogliame cela
l’insidia della canaletta di scolo
laterale della strada, avendo
formato un cappellaccio di copertura che non ha retto il peso
del veicolo. Siamo in un bel pasticcio!
Anche perché, a complicare le cose,
nell’insistere per
tentare
di
uscirne,
la
ruota motrice
gira a vuoto
nella
melma,
inzacchera la
fiancata, la ID
si adagia ancor più comodamente
sul
letto di foglie;
anzi il carburatore si svuota
della benzina,
la pompa non
ce la fa più a
pescare dal serbatoio a causa
dell’inclinazione eccessiva (era
già accaduto a Roma, un paio
di anni prima, per aver lasciato
la macchina in sosta più giorni
lungo una strada a schiena
d’asino fortemente arcuata).
Non possono mancare le imprecazioni di rito; ma tant’è, alla
fine vale piuttosto la pena di
consumare quello spuntino, a
pancia piena le cose si vedono
meglio (Edo ha orari precisi per
soddisfare le proprie esigenze
alimentari). Intanto non resteremo lì di sicuro!
IDéeSse InForma
Impiantiamo qualche metro
più in là il tavolino pieghevole e
le quattro seggioline, vi disponiamo sopra le vettovaglie acquistate al mattino ad Amboise,
dopo la visita al castello che vide anche lì protagonista Leonardo. Ma vana è la speranza,
almeno per me, di poter addentare la mia mezza baguette
riccamente imbottita di sapori
appetitosi, da acquolina in bocca al solo pensarvi; vana speranza perché una Déesse in siffatte condizioni non passa inosservata...
Una dapprima, poi due, eppoi un’altra e un’altra ancora,
ecco alcune vetture fermarsi in
prossimità della Dea impantanata, gli occupanti scendere ed
avvicinarsi con aria curiosa, un
po’ circospetta, eccoli domandare cosa sia successo, rendersene conto, aprire la solita sarabanda di considerazioni, suggerimenti, reminiscenze del già accaduto a loro o qualche amico,
di come ne siano venuti fuori. Un
capannello di gente, ormai, che
andando per un verso o per
l’altro della route nationale si
soffermano per vedere, sapere,
o sostano per fare buca in quel
punto, attorno alla ID; sembrano
sfaccendati che cerchino di far
sera in qualche maniera. La circostanza è sicuramente insolita,
un ghiotta occasione per starsene al fresco della foresta essendo protagonisti in un evenement,
un fatto che racconteranno poi
agli amici al bistrò, ai figli, domani ai nipoti: «je me rappelle,
un jour...»
Son frastornato dal tanto dire,
alcuni parlano talmente veloce
e a bocca così stretta che faccio fatica a comprenderli; gente
che cerca comunque di darmi
sostegno, con la presenza e con
tante idee da prestarmi, uomini,
donne, con qualche marmocchio che scorrazza divertito intorno alla ID cercando di coprirla di foglie...
Finche prevale il buon senso,
lo spettacolo non può durare
alle lunghe: un tale che sembra
saperne più degli altri ed avere
un qualche ascendente fra loro
mi invita con toni un po’ bruschi,
la mezza sigaretta penzoloni dal
labbro inferiore, a salire sul suo
camioncino per portarmi ad
Azay, li c’é un meccanico, sarà
certamente a casa a quell’ora.
Il meccanico c’é, sta desinando e ci accoglie con un
brontolio che fa temere il rifiuto,
gli parliamo dalla finestra aperta
che da direttamente sulla strada. Aspetto li fuori, mentre lui
termina in silenzio l’intruglio che
ha dentro il piatto; poi tracanna
un bicchiere di rosso, finalmente
si alza e prende una giacca
sgualcita bofonchiando qualcosa, esce di casa. Poco più tardi,
con un traballante carro-attrezzi
mi riporta sul luogo del fermo,
dove la piccola folla ancora
presente - si aspetta il grande
momento dei fuochi, il recupero
della ID, pare una festicciola in
campagna, voci, grida, qualche
ragazzo che scalpita lungo la
strada - prende ad accalcarsi
ora attorno al meccanico, ora
alla ID o al carro attrezzi a seconda delle manovre che il
buonuomo imbastisce per togliermi dai guai.
Alla buonora, finalmente: il
carburatore riempito di benzina,
motore nuovamente in moto,
cavo di traino agganciato dalla
ID al carro-attrezzi in diagonale
attraverso la strada, vettura alzata al livello massimo come un
trampoliere, manovra in sottosterzo per fare aderire la ruota
motrice alla spalla della cunetta,
un breve frusciare del sottoscocca sul terreno ed ecco la Dea
riemergere dal fango tornando
padrona della strada, standovi
sulle sue quattro ruote; con la più
completa soddisfazione di tutti
gli astanti, ma soprattutto mia e
dei miei compagni di viaggio.
17
Lori
a
quel
punto mi si avvicina per dirmi che
c’è il caffè pronto,
«prendi
almeno
quello, ed invita
anche il signore»
rivolta al meccanico che é accanto a me, sto
dandogli i franchi per quanto
spetta del suo lavoro. Ma che
sorpresa quando raggiungo
l’improvviso bivacco, dove Lori e
Maria hanno acceso il fornellino
a gas e posto la «moka» sopra
la fiamma, che brontola gorgogliando il suo nettare profumato:
è in quel momento che scorgo
una piccola fila di persone in
attesa.. del caffè, con Edo che
fa il servizio avanti e indietro, due
bicchierini alla volta! Mi viene
sinceramente da ridere, anche
per scaricare la tensione ed il
nervosismo che si era impadronito di me in quelle tre ore già
trascorse così, forse di più.
Indelebile il commento di un
tale, cordiale e riconoscente per
quella nostra singolare disponibilità: che, apprezzando prima di
tutto il fatto che degli stranieri se
ne vadano in giro per la Francia
con una vettura francese (tanto
per non perdere il modo di essere francese anche lui), «surtout
avec une Déesse», soprattutto
con una DS, sorseggiando con
evidente piacere il suo buon
caffè ci dice nel proprio idioma:
«a tutto avrei potuto pensare
fuorché di gustare un vero caffè
italiano nella foresta di Azay-leRideau!»
Effetto dei «possenti» mezzi
Déesse, anzi ID.
Sergio Gianclaudio Cerreti
IDéeSse InForma
.
APPUNTI DI VIAGGIO
A Parigi, per i 40 anni della DS
Riceviamo e pubblichiamo da Claudio Calì, Socio dell’IDéeSse Club
Il programma di questo viaggio prevedeva che io e la mia
ragazza
raggiungessimo
le
sponde della «perfida Albione»,
passando da Parigi, con la mia
citroën CX.
Purtroppo la mia CX decise
subito il contrario, rifiutandosi già
dalla mattina della partenza di
avviarsi.
Fu così che decisi di partire
con la fida DS23
verde metallizzato!
Dopo i controlli essenziali alla vettura,
verso le 14, partiamo alla volta della
Francia. Superata la
frontiera svizzera di
Chiasso, puntiamo
su Basilea attraversando il S.Gottardo.
Superata la graziosa cittadina elvetica, intorno alle 17,
raggiungaiamo
Mülhouse, avamposto alsaziano in terra
di
Francia.Attraversando il confine francese inizio a percepire negli
automobilisti che incontro, un misto di approvazione ed ammirazione, in particolar modo tra i più
«esperti».
Raggiunto Belfort, su consiglio
del buon Marco Centomo, decidiamo quindi di prendere la
strada statale che porta a Langres. Come Marco aveva detto,
lungo la strada, troviamo due
officine con numerose vetture
Citroën interessanti: 2Cv, DS e
Traction e financo una affascinante, seppur sicuramente artigianale, DS Cabrio... a 4 porte!
Oltre la superba la città di
Langres, verso le 22, il viaggio
prende una piega sicuramente
inattesa: circa 5 chilometri prima
dell’uscita per Bar-sur-Seine, la
divina produce una curiosa
esplosione e quindi si ferma!
Rimaniamo, con immaginabile stupore, con la vettura
spenta, nel buio più totale, sul
ciglio dell’autostrada. Dopo un
breve e ragionevole momento di
panico decido quindi di dare
un’occhiata a quello che può
essere accaduto sotto al lungo
cofano metallizato.
Purtroppo nemmeno la cassa
di ricambi che mi ero portato al
seguito riesce ad essermi di aiuto, decido così di incamminarmi
alla volta della più vicina colonnina S.O.S.
Raggiunta (finalmente) la preziosa colonnina, col mio francese maccheronico, cerco di
spiegare il problema. Un’ora circa più tardi arriva il carro-attrezzi
da quale scende un autista tale
e quale a Fernandél da giovane. Anch’egli armeggia per diverso tempo sotto al cofano ma
poi, arresosi, decide di caricare
il veicolo. Le foto che documentano la scena dell’imbarco
della Divina le ha volute scattare
Julia (la mia ragazza), io avevo
qualche piccolo problema di
coordinamento...
Arrivati a Bar-sur-Seine, scarichiamo la vettura davanti ad
una concessionaria Citroën, dove la lascieremo sino al martedì
successivo, causa le ferie di Pasqua.
Così, dopo due giorni di turismo obbligato e di apocalittiche
ipotesi sul probaile guasto alla
voiture, alle 8 spaccate di martedì sono davanti alla officina.
Il titolare, forse comprendendo la mia sconsolata situazione,
si mette subito all’opera. Dopo
alcuni minuti mi dice di provare ad
avviare il motore e...
parte!!!
Si trattava di un
malefico cavo dello
spinterogeno!!!
Corro subito a
svegliare Julia, e
partiamo per Parigi,
durante il tragitto
decidiamo comunque di rinunciara al
viaggio in Inghilterra
in favore di qualche
giorno in più a Parigi. Arrivati nella Capitale francese ci
rechiamo subito a visitare il centro dell’automobile di Pantin, ove
si svolgeva la mostra sui 40 anni
della DS. Così ho potuto ammirare i più rari modelli DS e derivate, Chapron e non, fino alla
mostruosa Presidentielle. Il Giorno successivo sono stato a visitare dei ricambisti DS, in particolare Blondeau (che ha prezzi
veramente proibitivi). I rimanenti
tre giorni ho visitato praticamente tutta la città, compreso 4
ore al Louvre, daltronde Julia
studia architettura e design e
questo era l’unico modo per
farmi perdonare il tempo perso a
causa della DS!.
IDéeSse InForma
INDIRIZZI UTILI & MERCATO
Diessilia
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DS23 Carburatori 1974, condizioni molto
buone, int. non originali, meccanica a
punto. Euroauto-Faralli, 0575/630509
Dsuper 1971, biana, belle condizioni,
cambio 4 marce, £ 10.000.000
F.lli di Vincenzo, 02/39266070-39262946
ID19 Monofaro 1963, funzionante ma interamente da restaurare, originale,
amche scambio con moto sportiva.
Coletti, 075/607378
DS21 Pallas 1971, verde chiaro metallizzato, tetto grigio met. interno in panno
verde, perfetta. Prezzo da concordare.
Sig.ra Paola, France Auto, 051/386603
Dspécial 1974, bianco, imp.gas, carrozzeria e meccanica buone, km 170,000,
collaudo sino al 1999
DS20 radiata, funzionante, ottima per ricambi, grigio, int. panno rosso.
Le due in blocco £.6.000.000
Frassi Giuliano, 050/555543
DS211970 blu notte, in pelle nera,
imp.gas, buona, da controllare
2Cv Charleston, buone condizioni, meccanica ottima, prezzo conveniente
O.A.Citroën LP, 055/755392
DS21 1970, grigio met., tetto vinile, int.
pelle nera, borchie SM, impianti elettrico
ed idraulico perfetti, motore fuso, carrozzeria da riprendere. Occasione!
Alessio, 055/8218267-2398083 ore 9/17
Dluxe «pallassizzata», int. pelle nera, cruscotto 1967, meccanica ed idraulica in
ottime condizioni, cambio 5 marce, revisione 1996, carrozzeria da riverniciare.
Cedo inoltre un gran numero di ricambi
usati per DS doppio faro, prezzi convenienti.
Massimiliano, 055/8315461
DS23 Pallas 1974, 90.000 km, prezzo da
concordare oppure permuto con DS20
Pallas. Ughi, 050/878836 ore pasti
Dsuper 5, anno 1972, colore beige, buone condizioni, targa originale Genova,
19
£.7.000.000,
visibile
presso Officina Aut. Citroën Spaggiari.
Cristaldini, 0185/720701
DS23IE demolita, 1.000.000 trattabili
Sigari, 0565/221139
DS23IE come nuova, uniproprietario, targa Grosseto, per informazioni
Ufficio di Presidenza, 055/443761 sera
2Cv 1961, 425cc, originale, rosso corallo,
imp. el. 6v, frizione centrifuga, carrozzeria
da restaurare, funzionamento freni da
controllare, ricambi, bollata. Per vero
appassionato!
Sergio, 055/443761 ore 21/22
Acquisto:
Cerco sedili originali nuovi o usati per DS
non pallas o ID colore senape, anni
69/75
Eccheli, 0471/275025
Per bauliera DS20 Pallas 1973, cerco
plafoniera completa e cofano nuovo o in
buone condizioni, senza ruggine.
Antonelli, 055/640306
Acquisto se occasione ID o DS cambio
meccanico, buone condizioni, sana,
marciante, originale da restaurare (pref.
monofaro)
O.A.. Citroën L.P., 055/755392
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meccanica garantita sana anche se
modesti restauri di carrozzeria.
Franchini Lorenzo, 02/48012106
Cerco Break in buone condizioni, max
piccoli restauri, vettura adatta a viaggiare tutti i giorni. Bianchi, 0521/252234
Ricambi:
Scambio materiale meccanico ed idraulico LHM con meccanica e idraulica olio
rosso. Antonucci, 0521/41869-844432
Vasta gamma di ricambi nuovi e usati,
meccanica, idraulica, carrozzeria, anche
su ordinazione. Vendo, cambio e compro
per DS e ID tutti i modelli.
Centomo, 045/8621609-854956
Ricambi nuovi originali per tutti i modelli
DS e derivate; condizioni particolari per
stock e Soci IDéeSse.
Osellieri, 049/667877
IDéeSse InForma
.
AGENDA1996
I prossimi appuntamenti
A cura del Consiglio di Amministrazione dell’IDéeSse Club
CI SIAMO GIA’
INCONTRATI A ...
Assemblea dei Soci, Rinnovo del Consiglio
di Amministrazione, Cena e... Ballo sociale!
Ouverture di primavera 1996
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Beaulieu-sur-Mer
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CI INCONTREREMO
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