Libretto 2 Maggio - Napoleone ed Elisa: Da Parigi alla Toscana

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Libretto 2 Maggio - Napoleone ed Elisa: Da Parigi alla Toscana
Skizzo biografico Hicks
Pianiste, hautboïste, organiste, et chanteur
Peter Hicks commence très tôt sa carrière
musicale en Grande-Bretagne et obtient vite
de nombreux prix.
Jusqu’en 1990, en Grande-Bretagne, il
se produit dans des formations musicales
variées, en tant que choriste, hautboïste, pianiste ou directeur musical. A Cambridge, en
particulier, il chantera dans le célèbre chœur
de la chapelle de St John’s College sous la
direction de George Guest, avec l’ensemble
harmonique « The Gentlemen of St John’s »
et avec le « Bach Choir ».
En 1990, bénéficiaire d’une bourse au Collegio Ghislieri à Pavie, en Italie, il devient
directeur des chœurs de la Eglise Anglicane
de Milan.
En 1991, il arrive en France et devient
directeur musical à l’Eglise Anglicane Saint
Georges, tout en poursuivant une carrière de
chef d’orchestre, de soliste et de choriste.
Depuis 2002, il dirige aussi le chœur « Musicanti ».
Libretto di sala
Il Re di Roma di Giacomo Spalla
“La victoire est à nous”
Modeste Grétry, (1741-1813) aria e coro dell’opera
“La caravane du Caire”
(1783) rimaneggiato da David Buhl per diventare uno squillo di
tromba della Guardia imperiale 1805
“Partant pour la Syrie”
la regina Ortensia, Romanza della figliastra di Napoleone,
composta in 1807
“Veillons au salut de l’Empire”
(1792?), canto nazionale sopra l’aria “Vous qui d'amoureuse
aventure” tirata dell’opera comica “Renaud d’Ast” (1789) di
Nicolas Dalayrac (1753-1809)
“L’Ajaccienne”
Jean-François Costa de Bastelica, musique:
François Xavier Giacobini, harmonisation, 1848, arr. Peter Hicks
“Chant triomphale - Comblé de bonheur” et “Cantate O doux printemps”
Etienne-Nicolas Méhul 1810, all’occasione del matrimonio di
Napoleone e Maria-Luigia.
“Où peut-on être mieux qu’au sein de sa famille”
Modeste Grétry (1741-1813), quartetto della « commedia con
ariette »
“Lucile”
(1769), de Jean-François Marmontel (1723-1799)
“La chant du départ”
Etienne-Nicolas Méhul, 1794
“La Marseillaise”
Rouget de Lisle, decretato canto nazionale francese
14 luglio 1795.
Soprani:
Sally Woods
Lydia Stoddart
Emma Biaggi
Sylvie Shaw
Alti:
Jane Sageau
Lucie Louvrier
Lisa Crawford
Francesca Fenton
Tenori:
William Smith
Graham O'Reilly
Sam Lyons
Bassi:
Jonathan Farrant
Adrian Shaw
Rudd Crawford
Jim Morgan
Direzione: Peter Hicks
Organista/Pianista:
Simon Lawford
Les choeurs de Saint-Georges
Les chœurs de Saint-Georges s'inscrivent
dans la tradition pluriséculaire des cathédrales anglicanes, où l'on chante la messe en
latin et les heures monastiques. Sa répertoire
varie selon les temps liturgiques, c'est-à-dire,
accompagnée (Mozart, Haydn, Schubert,
Dvorak, Stravinsky, Lennox-Berkeley) pour
le temps de fêtes et le temps générale, et a
cappella (Palestrina, Victoria, Byrd, Tallis,
Lassus, etc.) pour les temps pénitentiels. Ils
chantent une messe solennelle chaque dimanche de l'année (hors vacances scolaires).
Régulièrement en tournées en mai 2005, ils
ont chanté Palestrina à Saint-Marie-Majeure
à Rome (Italie) - les chœurs de Saint-Georges sont souvent demandés pour des fêtes de
mariage et des concerts.
St George's Choir
The choir of St George's, Paris, continues on
the continent the cathedral tradition of the
British isles, with the regular singing of the
mass and evensong. The repertoire varies
with the liturgical year, with organ-accompanied masses during general and festival
periods (e.g., Mozart, Haydn, Schubert,
Dvorak, Stravinsky, Lennox-Berkeley) and
unaccompanied masses for the penitential
periods (Palestrina, Victoria, Byrd, Tallis,
Lassus, etc.). Solemn mass is sung every
Sunday (not including school holidays), and
the choir is regularly on tour and gives occasional concerts.
Prossimo Concerto: Avromanches (Francia)
14 giugno, Concerto corale in occasione del
70° anniversario dello sbarco degli alleati
1944.
Il Re di Roma di Giacomo Spalla
L’unico figlio che Napoleone I Imperatore dei Francesi ebbe
da Maria Luisa d’Austria, Napoléon François Joseph Charles,
nacque il 20 marzo 1811. Già prima che egli nascesse gli
era stato attribuito il titolo di Re di Roma poiché nel 1809
l’Urbe era stata annessa allo stato francese ed era diventata
la “seconda capitale dell’impero”.
La sua nascita fu annunciata al popolo di Parigi con 101
colpi di cannone; se fosse nata una bimba i colpi sarebbero
stati soltanto 21!
I maggiori artisti attivi alla corte imperiale furono subito
chiamati per immortalare le sembianze del neonato. I
primi ritratti del Re di Roma si devono a Jean-Baptiste
Isabey, disegnatore e miniaturista, maestro di disegno
dell’Imperatrice, che fu incaricato da Napoleone, appena
dieci giorni dopo la nascita del figlio, di “farne il ritratto”.
Grande diffusione ebbero i ritratti “scolpiti”. Il più famoso
è il busto eseguito nel 1811 da Henri Joseph Ruxthiel di cui
furono commissionati numerosi esemplari “da distribuire ai
membri della “Maison de S.M”. Un altro ritratto del Re di
Roma fu eseguito nella primavera del 1812 dallo scultore
Philipp Jacob Treu d’ après nature nel castello di Meudon; si
tratta di una scultura in bronzo riprodotta poi in biscuit.
Meno noto è il busto in marmo che raffigura il Re di Roma
a dieci mesi, opera dello scultore italiano Giacomo Spalla
(Torino 1776-1834).
Considerato disperso da Gérard Hubert, uno dei massimi
conoscitori della scultura napoleonica, nel suo volume La
sculpture dans l’Italie napoléonienne del 1964, il delizioso
busto del Re di Roma di Spalla è comparso recentemente sul
mercato antiquario romano come proveniente dalla Casina
Valadier di Roma. Grazie alla generosa disponibilità del
collezionista che oggi la possiede, l’opera è presentata per la
prima volta al pubblico, nell’ambito di questo pomeriggio
napoleonico lucchese.
L’opera è firmata e datata, come recita l’iscrizione incisa sul
fianco sinistro dell’erma: “SPALLA/NEAP.I/SCULPTOR/AD
VIVUM/SCULP/1812”. Spalla si poteva fregiare del titolo
di “Scultore di Napoleone I” poiché in seguito alla creazione
del Museo di Scultura presso il Palazzo Imperiale di Torino,
istituito con un decreto emesso il 17 maggio 1807, era stato
nominato “Scultore di Sua Maestà Imperiale nei Dipartimenti
d’Oltralpe” nonché “Conservatore del Museo e Guardiano dei
marmi”.
E’ difficile ricostruire, date le poche notizie che finora si
hanno, la storia del piccolo busto di Spalla; sembra che
provenga da Palazzo Bonaparte, dimora romana di Letizia
Ramolino, madre di Napoleone. In effetti è documentato
come nella camera da letto di Madame mère, su un tavolino
“ai piedi del suo letto” fosse poggiato un busto in marmo del
Re di Roma. Lo racconta il barone Félix Hippolyte Larrey
che con il padre, chirurgo di Napoleone, nel 1834 le fece
visita. Il giovane Larrey descrive gli ambienti più importanti
di Palazzo Bonaparte; nella camera da letto dove l’anziana
donna trascorreva la maggior parte delle sue giornate,
costretta all’immobilismo per la cecità e per i postumi di una
frattura al femore, egli poté vedere molti ritratti di membri
della famiglia Bonaparte, tra i quali il busto dello sfortunato
nipote morto due anni prima a soli ventuno anni. A questa
piccola opera Madame Mère teneva in modo particolare,
sia per la prematura morte del giovane sia perché, sempre
secondo il racconto di Larrey, essa proveniva da Sant’Elena,
da quella “isola delle nebbie” dove Napoleone aveva
trascorso il suo definitivo esilio dopo quello elbano.
dott.ssa Giulia Gorgone
direttore Museo Napoleonico di Roma