ANNO ROTARIANO 2009-2010 BOLLETTINO QUADRIMESTRALE

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ANNO ROTARIANO 2009-2010 BOLLETTINO QUADRIMESTRALE
Rotary Club Treviso Terraglio - Distretto 2060
ANNO ROTARIANO 2009-2010
BOLLETTINO QUADRIMESTRALE DEL
ROTARY CLUB TREVISO TERRAGLIO
Numero 37 (Luglio – Ottobre 2009)
Presidente Internazionale
John Kenny
Scozia
Governatore
Luciano Kullovitz
Assistente:
Bruno Bazzotti
Rotary Club Treviso Terraglio
www.rotary2060.it/club
riunioni: martedì
ore 20 (conviviali), 19 (caminetti)
Sede riunioni (da 1°ott.)
Hotel Villa Condulmer
via Preganziol, 1 - Zerman
31020 Mogliano Veneto (TV)
tel 041/5972707
[email protected]
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ANN0 ROTARIANO 2009-2010
CONSIGLIO DIRETTIVO
PRESIDENTE
Eliseo Tosato
VICE PRESIDENTI
Arcibaldo Bonaventura (Emerito)
Ezio Lanteri
PAST PRESIDENT
Gianpiero Molucchi
PRES.TE INCOMING
Ezio Lanteri
CONSIGLIERI
Michele Balduzzi
G.B. Ferrari
Luca Fiorini
Antonio Pitter
Giancarlo Settembre
Fabio Sforza
Alessandro Tonolo
Stefano Zecchinato ( Segretario )
Gianmaria Bortoletto ( Tesoriere )
Giovanni Abbiati ( Prefetto)
Segreteria:
Laura Serchiani
via Paolo Veronese, 4
31100 Treviso
tel/fax: 0422/545264
cell: +39 348 0437010
e-mail: [email protected]
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COMMISSIONI
AMMINISTRAZIONE DEL CLUB
Fabio Sforza (Presidente)
Stefano Zecchinato (Segretario e addetto informatica)
Giovanni Abbiati (Prefetto)
Gianmaria Bortoletto (Tesoriere)
Giovanni Battista Ferrari (Bollettino)
EFFETTIVO
Michele Balduzzi - presidente
Giorgio Trevi
Gianpiero Molucchi
PROGETTI
Antonio Pitter (presidente - Az. Professionale)
Ezio Lanteri (Az. Internazionale)
Luca Fiorini (Az. Pubblico Interesse)
Giancarlo Settembre (Az. Giovani Generazioni)
Alessandro Tonolo
FONDAZIONE ROTARY
Ezio Lanteri – presidente
Raffaele Sales
Marco Gianni
PUBBLICHE RELAZIONI
Giovanni Battista Ferrari - presidente
Paola Pellicioli
Massimiliano Galante
Alessandro Tusset
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ELENCO ATTIVITÀ 1° QUADRIMESTRE
07/07/2009
Presentazione programma
14/07/2009
Conviviale “From here to the Stars”
08/09/2009
Caminetto con relazione Michele Valente
18-20/09/2009
Rotariani montanari
29/09/2009
Conviviale con relazione Fabio Sforza
06/10/2009
Ritorno a Villa Condulmer (caminetto)
3/10/2009
Interclub con Roraract:
Conviviale con relazione Francesca Grida
17/10/2009
Gita a San Daniele del Friuli
23/10/2009
Incontro di bowling con Rotaract
24/10/2009
Forum “La tutela del territorio e la
sicurezza sociale”
24/10/2009
Bruno Milani “patrimonio” dell’Archivio di
Stato
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SITUAZIONE DEI SERVICES
I CLUB DELLA MARCA INSIEME A SOSTEGNO DEI BAMBINI
UCRAINI NELLA ZONA DI CHERNOBYL
Gli 8 Club della Marca, coordinati dal loro assistente distrettuale
Bruno Bazzotti, si sono recentemente uniti per aiutare l’Istituto Nazionale
Tumori di Kiev in Ucraina, nell’area attorno al purtroppo ben noto disastro
di Chernobyl.
La situazione in Ucraina nell’ultimo anno è
letteralmente
precipitata: in pochi mesi la moneta è svalutata di oltre il 40%, il PIL è
crollato di oltre il 30% ed il rischio di bancarotta è uno spettro quotidiano
tuttora vagante. In questa drammatica situazione i budget per la sanità,
già ridotti ai minimi termini, sono stati ulteriormente tagliati e mancano
fondi per tutto, ed anche i semplici analgesici sono difficilmente reperibili
nel più importante Centro Oncologico dell’Ucraina, a Kiev, dove un albergo
“europeo” costa 250 € al giorno ed un dottore percepisce una paga di circa
250 € al mese. Le famiglie si indebitano per poter garantire le cure, le
madri lasciano il lavoro e vivono nello stesso letto per poter assistere i
propri figli nella speranza di una guarigione che però ha dei risultati molto
sconfortanti: quasi il doppio della mortalità Europea, ed il tutto a solo poco
più di un’ora di volo da Treviso. Sono i figli della speranza, ma anche della
grande dignità con cui le famiglie affrontano il dramma della malattia, ma
senza diagnosi e cure appropriate non c’è scampo. Nei villaggi, in
campagna, già a pochi Km da Kiev la situazione è ancora più drammatica,
raggiungere il medico è un problema, trovarlo ancora di più, e c’è chi cura
la malattia con impacchi di vodka !!
Cosa fare in questa drammatica situazione ?
La diagnostica è un elemento fondamentale e la storia di Ruslina,
che riportiamo a parte, ne è un drammatico esempio: 4 mesi fondamentali
persi, e poi spesso la cattiva alimentazione e la mancanza di fondi
completano una situazione ormai irrecuperabile.
L’intervento dei nostri club, suggerito direttamente dal primario del Centro
Oncologico, consiste nella fornitura di un Microscopio Nikon con una serie di
apparecchiature che dà anche la possibilità di inviare in tempo reale le
immagini e fare consulto con altri centri oncologici per avere in tempo reale
un responso più accurato e più affidabile.
Il progetto è condotto in collaborazione con CHILDREN FUTURE PROJECT,
una organizzazione non profit nata nel 2007 a Treviso con l’intento di
aiutare bambini ospiti negli istituti e giovani che vivono nel disagio in
Ucraina, della quale è Vicepresidente Arianna Maronese, socia del Rotary
Club Treviso.
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Oltre agli 8 club della Marca è anche presente come partner locale il
club di Kiev Multinational, che non ha esitato un minuto ad aderire alla
nostra iniziativa in quanto già impegnato in iniziative a sostegno della
stessa causa: ogni anno organizzano una Midsummer Night Charity Ball col
cui ricavato acquistano incubatori per gli ospedali di campagna della
regione che ne hanno un disperato bisogno e la cui mancanza è all’origine
di un significativo numero di decessi di questi neonati.
Infine possiamo contare sul consueto sostegno del nostro Distretto
2060, e nonostante i tempi difficili anche su quello della Fondazione Rotary
tramite una adeguata sovvenzione paritaria, approvataci alla fine di
settembre, per una spesa totale di 21.000 $.
La storia di Ruslina, una bambina di 4 anni.
E’ solo una delle tante storie di tumore e complicazioni postoperative.
Il 26 giugno 2008 Ruslina ha cominciato a vomitare ed i genitori si
sono rivolti al medico. Gli esami hanno mostrato la presenza di acetone
nell’urina. Il medico ha prescritto la dieta. Sembrava che tutto fosse
normale, ma la bambina è diventata apatica e non voleva più giocare. Sono
passati due mesi ed i genitori hanno notato una spalla della figlia gonfiata.
Nuova visita medica, la cui diagnosi è una semplice infiammazione della
spalla, con le cure del caso. Dopo un po’ è apparso un altro sintomo: tosse.
I genitori si sono rivolti nuovamente al medico, la diagnosi era raffreddore,
però le cure prescritte non aiutavano, la bambina vomitava tutte le mattine
e aveva mal di testa.
A questo punto i genitori si sono rivolti al pediatra, che li ha mandati
da un neuropatologo per esaminare la bambina con una risonanza
magnetica, che rivela la presenza di un tumore di ben 6-7 cm.
Il 21 ottobre Ruslina è stata ricoverata nella Clinica Pediatrica di
Neurochirurgia.
Il 31 ottobre è stata sottoposta ad intervento, a seguito del quale
insorgono complicazioni: nella cavità dopo la rimozione del tumore si era
raccolto liquido, perciò serviva un drenaggio. Lo stato della bambina era
pessimo e la debolezza dell’organismo ha causato l’infiammazione del
drenaggio. Per poterla salvare sarebbero serviti tanti antibiotici costosi, ma
la famiglia non poteva permetterseli.
Diagnosi sbagliate, sanità al collasso e mancanza di fondi.
Il 30 novembre Ruslina è morta.
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SERVICE SULL'ORATORIO DI MOGLIANO VENETO
Il Consiglio Direttivo ha approvato questo service proposto da Luca Fiorini
con queste parole.
Ho ritenuto di voler proporre questo service perché le attività che si
svolgono nell’Oratorio credo rispondano a vari motivi ispiratori del Rotary:
-1- service locale e quindi di facile misurazione;
-2- veloce e diretto accesso alle Istituzioni locali, attualmente interessate
allo sviluppo della "polis" di Mogliano;
-3- opportunità per noi rotariani di partecipare attivamente al service ed
alla vita della città, nel senso di poter interloquire con il sindaco, o con
l'assessore alle politiche sociali per chiedere ulteriori sostegni pubblici
accanto a quelli privati come il nostro, dimostrando sul campo che minime
attività mirate portano allo sviluppo della socialità e dello scambio di
attività;
-4- coinvolgimento di circa 100 ragazzi dai 10 ai 13 anni;
-5- grande visibilità del nostro Club, con presenza del logo sia su tutti i
volantini che verranno distribuiti presso tutte le scuole del territorio 8e
quindi tutte le famiglie), sia sulle attività promozionali dell'Oratorio durante
l'annata;
-6- minimo costo - proporrei dai 600 ai 1000 euro;
-7- tale costo servirà parzialmente all'organizzazione dei laboratori, in
particolare quello teatrale, per il quale NON è stato scelto un dilettante
bensì un professionista, per dare credibilità vera al progetto;
-8- abbinamento erogazione soldi / partecipazione dei rotariani;
-9- partecipazione del nostro club agli eventi finali dei laboratori
Credo tutte queste sintetiche argomentazioni possano essere decisive per
l'accoglimento dell'idea e del progetto !
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EFFETTIVO
SOCIO ONORARIO: Kurt PIELSTICKER
Presentazione da parte del presidente Tosato
Ringraziamo Kurt per essere venuto tra noi in questa occasione: per i più
giovani ricordo che Kurt è socio –Paul Harris Fellow- del nostro club
gemello di Pullach-Isartal.
Per molti anni è stato il responsabile dei rapporti col nostro club.
Giustamente, su proposta di Gianpiero Molucchi, il Consiglio Direttivo ha
ritenuto doveroso nominarlo socio onorario.
Ora è giunto il momento di consegnargli la pergamena che Gianpiero
Molucchi ha firmato il 23 giugno e che vi leggo:
Sia noto a tutti che Kurt Pielsticker, socio attivo del R.C. PullachIsartal è stato nominato Socio Onorario del Rotary Club Treviso
Terraglio, per aver contribuito con il suo impegno a consolidare
l’amicizia tra i soci dei due club gemelli e a creare i presupposti
per la fattiva collaborazione in service internazionali di grande
successo in Romania, Tanzania e Russia.
Kurt era stato invitato alla
serata del passaggio di
consegne, ma non era potuto
intervenire
per
problemi
familiari.
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Kurt ha ringraziato leggendo il seguente messaggio in italiano,
Egregio signor presidente Gianpiero Molucchi, care amiche e cari
amici rotariani, signore e signori,
già varie volte siamo stati ospiti nel Vostro Club e sempre siamo
stati estasiati dalla Vostra accoglienza oltremodo affettuosa. Oggi
però parliamo di una visita molto particolare, perché oggi Voi mi
volete regalare la gioia di accogliermi nel Vostro Club come socio
onorario. Questo è per me un grande onore, provo riconoscenza, mi
sento un po' orgoglioso e fortemente coinvolto emotivamente.
Nello stesso tempo provo anche un po' vergogna, perché per la
verità anche il mio Club a Pullach avrebbe abbastanza buone
ragioni per accordare ad uno di Voi questo onore.
Innanzi tutto Antonio Pitter, GB Ferrari ed Ezio Lanteri si sono
guadagnati grandi benemerenze riguardo il nostro gemellaggio e
meriterebbero questo onore. Noi ci siamo lasciati sfuggire questa
opportunità ed il RC Treviso Terraglio ha avuto per primo questa
buona idea. Ciò mi ricorda un po' il calcio: i tedeschi lavorano
assiduamente ed hanno una forte costituzione fisica, ma spesso le
migliori idee ce le hanno gli italiani - per questo sono diventati
campioni del mondo!
Come posso ringraziarvi? Sono venuto a mani vuote. Anche qui è
mancata l'idea buona, che cosa potessi portare con me come dono
a 50 rotariani italiani. Quindi il mio ringraziamento dev'essere
questo, che in futuro m'ingegnerò ancora di più a vantaggio del
sodalizio fra Treviso Terraglio e Pullach. Ufficialmente fra una
settimana Gerd Schreiner assumerà nel nostro Club l'incarico del
"servizio internazionale". Egli è a ciò adattissimo perché è un amico
dell'Italia e parla benissimo l'italiano, cosa che purtroppo per me
non risulta vera. Perciò per me da questa associazione onoraria
discende l'impegno di imparare adesso
veramente la vostra bella lingua, perché
non si può essere soci di un Rotary Club
italiano senza parlare l'italiano. Devo
ammettere che queste poche parole che
qui pronuncio sono state bensì concepite
da me, ma tradotte in italiano da una mia
cara amica - però fra un anno sarà un'altra
cosa!
Mi avete dato una grande gioia e
m'impegnerò a fondo per essere per Voi un
buon amico rotariano.
BENVENUTO KURT! E BENVENUTA RENATE!
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PRESENTAZIONE PROGRAMMA
(07/07/2009 - Club House Golf Club, solo soci)
Alla prima riunione del nuovo anno rotariano il nostro presidente
Eliseo ci ha riunito alla Club House del Golf per presentare la squadra e
indicare la linea programmatica della sua annata.
La squadra è elencata nel dettaglio nelle pagine precedenti.
Come obiettivo dell’Effettivo Eliseo ha indicato l’aumento “algebrico” di un
socio a fine anno, cioè si prefigge di fare in modo che il numero dei nuovi
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soci superi almeno di una unità quello dei soci che per vari motivi ci
lasciano. L’annata comincia con un numero di soci pari a 50 (ndr: poiché il
numero 51 sembra invalicabile dovremo superarlo di slancio passando
direttamente a 52 e oltre!)
Parlando dei Progetti Eliseo ha ricordato che in 15 anni abbiamo
fatto dei bellissimi service, non elargizioni, ma service legati a precisi
obiettivi: è quello che si prefigge anche lui, in aderenza al pensiero del
Governatore Luciano Kullovitz che suggerisce un “respiro internazionale
senza dimenticare la realtà locale”. Sempre dal Governatore viene lo
spunto per fare qualcosa assieme agli altri club e, a tal proposito, è già
partito un progetto assieme agli altri club della Marca per la fornitura di un
particolare tipo di microscopio ad un ospedale a Kiev in Ucraina. Ezio
Lanteri ha illustrato le linee generali di questo programma. In particolare si
tratta di una attrezzatura specializzata per l’istituto nazionale del cancro,
dove vengono curate persone che ancora risentono degli effetti del disastro
di Chernobil. Il service è stato lanciato con una procedura di urgenza per
avviare immediatamente la richiesta di Matching Grant: bisogna infatti
rammentare che la Rotary Foundation, a causa della critica situazione
finanziaria in cui versa, sarà in grado di soddisfare solo le prime richieste
che riceverà. Dettagli nel capitolo progetti.
Eliseo ha ricordato poi che intende proseguire il contributo alla
piccola Rachele e si aspetta proposte per service a più ampio respiro,
service non beneficenza.
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Ha poi preso la parola Giorgio Trevi che ha riferito sui colloqui in corso con i
nuovi gestori di Villa Condulmer: si aspettano il nostro ritorno, ma le
condizioni finanziarie vanno approfondite perchè pare che si vada incontro
ad un aumento della spesa per le conviviali.
Parallelamente anche il nuovo presidente del Rotaract Francesco
Portello ha illustrato i loro intendimenti e presentato il nuovo segretario
Alessandro Dal Pos. Ha inoltre informato che la rotaractiana Elena Bocci ha
lasciato il Club per limiti di età, ma è stata subito “riacciuffata” con la
nomina a Socia Onoraria.
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A margine della serata GBFerrari ha letto il seguente messaggio di Sara
Callegari:
Gentile GiBi,
dieci giorni fa, come le avevo accennato, sono stata a
Birmingham per la Rotary Convention: davvero un'esperienza
incredibile!Ho conosciuto gente brillante, entusiasta e con
grande voglia di fare e ho avuto modo di apprezzare tutte le
mille iniziative in cui il Rotary è coinvolto e sta dando il suo
contributo. La House of Friendship, in particolare, è stato uno
dei luoghi più stimolanti, dove imbattersi in conversazioni
varie e originali, discutere di service e di impegno, e
conoscere tanti altri borsisti che, come me, hanno beneficiato
del supporto impareggiabile che il Rotary ci ha dato.
In quell'occasione, mi è venuta l'idea di tentare di mettere
insieme in un network tutti (o perlomeno alcuni) degli exborsisti Rotary italiani: mi sembra infatti che ci siano tanti
giovani competenti e con tanta voglia di fare che, se fossero
in contatto tra di loro e potessero coordinarsi, potrebbero
davvero fare la differenza contribuendo allo sviluppo del
nostro Paese attraverso il Rotary. Ci sono tante risorse
umane che il Rotary ha contribuito a formare - che non sono
necessariamente poi diventati rotariani - e che sarebbe
interessante mantenere all'interno della famiglia Rotary. Ho
accennato la mia idea ai coordinatori americani del
programma di borse di studio, che si sono dimostrati
entusiasti, riconoscendo che in Italia (a differenza della
Germania
ad
esempio)
un
network
simile
manca.
Che ne pensa Lei? Pensa che il Club potrebbe essere
interessato ad aiutarmi nella costituzione di questo network?
I coordinatori americani mi hanno già assicurato tutto il loro
aiuto, ma credo che le connessioni tra Club italiani possano
essere particolarmente utili per raggiungere questo obiettivo.
Resto in attesa di un suo cenno su questa idea.
Nel frattempo, le porgo i miei più cordiali saluti.
Sara Callegari
GB ha concluso dicendo che l’aiuto alla Sara sarebbe un bel service a costo
zero.
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FROM HERE TO THE STARS
(14/07/2009 – Conviviale Villa Braida)
Una serata a sorpresa è quella
che ha concepito il nostro presidente
per la prima conviviale della sua
annata, titolo: FROM HERE TO THE
STARS. Pare che nessuno abbia saputo
in anticipo qual’era la sorpresa, a parte
un paio di stretti collaboratori vincolati
al segreto pena il taglio delle …orecchie.
Poi, quando nel parco di Villa Braida,
dove erano serviti gli aperitivi, sono
arrivati 3 aeronautici in uniforme
qualcuno ha riconosciuto dalle foto viste
e riviste sui giornali la giovane vestita
da Tenente Pilota: la prima donna
italiana selezionata per l’ESA, l’ente
spaziale europeo. Poi, tutto è apparso
più chiaro quando all’inizio della
conviviale Eliseo ha presentato i
numerosi ospiti iniziando dal nuovo Assistente del Governatore Bruno
Bazzotti, presente con la signora Fiorenza.
Nell’ordine abbiamo applaudito:
. il Generale Giulio Mainini e signora Sabrina,
. il Comandante del 51° Stormo: Colonnello Giandomenico Taricco,
. il comandante del 132° Gruppo: Tenente Colonnello Andrea Amadori,
. la prima astronauta italiana:
Tenente Samantha Cristoforetti
. ospiti di Antonio Pitter: Fernanda
Puppato con Alessandro Cimiero
. il socio onorario del Club di
Cittadella:
Generale
Riccardo
Marchese
. per ultimo, ma non ultimo, il
nostro nuovo socio onorario Kurt
Pielsticker
e
signora
Renate
(cerimonia della consegna della
pergamena
nella
sezione
“Effettivo”)
A questo punto il presidente
ha ceduto la parola a Antonio Pitter che ha informato l’uditorio che la sua
ospite, la giovane dottoressa Fernanda Puppato, è uno dei due vincitori
della Borsa di Studio degli Ambasciatori messa a disposizione dalla Rotary
Foundation per il nostro Distretto; notizia comunicata e confermata proprio
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nel corso di quel giorno.
Dopo
una
brevissima
sintesi della sua biografia,
Antonio ha ricordato che
questa è la seconda volta
che il candidato del Club si
aggiudicata la borsa di
studio dopo Sara Callegari
che l’ha vinta nel 2005. La
giovane
dottoressa,
emozionata ma non più di
tanto, ha ringraziato il Club
per il supporto ed ha
assicurato la sua piena adesione e condivisione degli ideali del Rotary.
Eliseo ha quindi proseguito:
Passiamo ora alle stelle, cominciando col ricordare che il mattino del 16
luglio 1969 - cioè tra circa 36 ore 40 anni fa, partiva da Cape Kennedy il
Saturno 5 che avrebbe portato l’equipaggio dell’Apollo 11 ad atterrare sulla
Luna 4 giorni dopo. Cosa ci poteva essere di meglio per ricordare e
festeggiare la ricorrenza che avere con noi la prima astronauta italiana, il
Tenente Samantha Cristoforetti! Sentiremo quali sono le sue aspirazioni,
ma prima desidero illustrare in poche righe il curriculum degli altri illustri
ospiti, per fornire il background alle domande che vorrete rivolgere a loro.
Il Generale di Squadra Aerea Giulio MAININI,
novarese di Galliate, corso Centauro 3° dell’Accademia,
nel corso della sua brillante carriera di pilota e di
ufficiale ha ricoperto numerosi incarichi alcuni di alto
prestigio. Più volte in Accademia, da Ufficiale di Inquadramento a Comandante del corso Sparviero 3° per poi
divenire Comandante dell'Istituto. Tra l’altro era
Comandante dell’Accademia quando sono entrate in
forza armata le prime ragazze e nell’ultimo suo periodo
ha presieduto la commissione che ha selezionato i
candidati al Corso Borea 5°, al quale appartiene il
Tenente Cristoforetti. Vari e importanti gli incarichi di comando tra i quali
vale la pena citare il comando del 51° Stormo di Istrana, della 1^ Regione
Aerea a Milano e il comando della Squadra Aerea. È insignito di moltissime
onorificenze italiane e straniere ed è abilitato su numerosi tipi di velivoli ed
elicotteri con all'attivo circa 4.000 ore di volo.
Il Colonnello Pilota Giandomenico TARICCO, torinese, corso
Centauro 4°, ha iniziato la sua carriera operativa sul velivolo F104S, poi
istruttore sul velivolo G91, quindi pilota di Tornado col quale ha partecipato
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alle operazioni NATO nella ex Jugoslavia e in
Kosovo. Dopo aver ricoperto incarichi presso il
comando della Squadra e lo Stato Maggiore
dell’Aeronautica è stato designato al comando del
51° Stormo, iniziando quindi a volare con il velivolo
AMX, con un totale di oltre 3200 ore di volo. E'
insignito di varie onorificenze nazionali e NATO.
Il Tenente Colonnello Pilota Andrea AMADORI, veronese, corso
Leone 4° dell’Accademia. Ha conseguito il brevetto di
pilota militare su velivolo T-38 nel 1994 presso la
base di Vance negli USA. Ha iniziato la carriera
operativa al 3° Stormo di Villafranca, prima al 28° e
poi al 132° Gruppo, col quale è stato trasferito a
Istrana alle dipendenze del 51° Stormo. Dopo un
periodo al 32° Stormo di Amendola viene inviato in
Gran Bretagna in qualità di pilota di scambio con
l'Aeronautica Inglese presso la base RAF Coltishall,
dove ha volato coi velivoli Hawk e Jaguar.
Ha operato sui cieli della Bosnia e Kosovo
Il Tenente Pilota Samantha CRISTOFORETTI,
è la prima astronauta italiana dell’ESA (Agenzia
Spaziale Europea) e la terza per l’Europa, dopo una
inglese (Helen Sharman nel 1991) e una francese
(Claudie Andre-Deshays nel 2001). Milanese di
nascita ma residente a Malé in Trentino, è
attualmente pilota di velivoli AM-X in servizio presso
il 132° Gruppo del 51° Stormo di Istrana. Tra le
prime donne a diventare pilota militare, a soli dieci
anni dall’ingresso femminile nelle Forze Armate
Italiane, Cristoforetti vanta un curriculum di altissimo
livello: laureatasi all'Università Tecnica di Monaco in Germania, ha poi
conseguito con il massimo dei voti la laurea in scienze aeronautiche
all’Accademia di Pozzuoli, corso Borea 5°: nel 2004 ha ricevuto la Sciabola
d’Onore, il riconoscimento che viene assegnato all’allievo che per i primi tre
anni di corso è sempre risultato primo nel ruolo di appartenenza. Inutile
dire che il volo è la sua passione.
Siamo tornato quindi alla nostra astronauta, ma, ancora un attimo,
vi cito una curiosità: GB mi segnala che il tema del concorso che lui ha
affrontato per entrare in Accademia, Corso Urano 2°, esattamente 50 anni
fa era questo:
“Quali pensieri sorgono nella vostra mente allorquando esaminate il
grandioso problema della conquista degli spazi e quali sentimenti nutrite
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pensando di poter un giorno partecipare personalmente a nuove conquiste
umane nel nome sacro d’Italia”.
A parte la conclusione che suona oggi un po’ troppo retorica, la domanda
potremmo rivolgerla tra poco a Samantha e sentiremo le idee di una
giovane europea.
Prima di recerle il microfono un’ultima annotazione:
gli astronauti italiani dell’ESA sono stati finora 4: ing. Franco Malerba , il
primo (payload specialist), Colonnello Maurizio Cheli (mission specialist),
Ing. Umberto Guidoni (payload specialist), Colonnello Roberto Vittori, che
ha lavorato due volte (primo europeo) nella stazione Internazionale ISS e
primo non russo a conseguire la qualifica di Comandante Soyuz.
Dopo questa lunghissima introduzione ha preso la parola il Tenente
Cristoforetti che ha dimostrato subito una grande sicurezza nel raccontare
le sue impressioni e nel rispondere alle numerose domande dell’uditorio. Ha
cominciato dicendo di essere naturalmente felice e orgogliosa per essere
stata prescelta, ma che non è corretto definirla una astronauta, ma solo
una candidata che dovrà affrontare un lungo e faticoso addestramento
prima di poter conquistare lo spazio verso il quale lei è sempre stata
attirata. Considera comunque l’esplorazione dello spazio non come
l’avventura di un singolo ma piuttosto una conquista collettiva, anche in
modo virtuale, di tutti coloro che possono generare idee e indicare scopi da
raggiungere. Espandere il nostro spazio significa creare opportunità che
qualcuno sarà chiamato a cogliere.
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E questo è stato solo l’inizio della lunga serata. Dopo cena sono
iniziate le domande. Ha cominciato naturalmente il presidente chiedendo al
Generale Mainini di raccontarci qualcosa
sull’inserimento delle ragazze nei corsi
regolari dell’Accademia. L’ospite ha
brevemente
raccontato
che
grosse
difficoltà non ve ne sono state, piuttosto
piccoli
problemi
affrontati
quotidianamente. Una vera e propria
parità dei sessi inizialmente non vi è
stata perché il limite dell’età per le
ragazze era molto più alto di quello dei
maschi (25 contro 21) e la ovvia
conseguenza è stata che le giovani erano
molto più mature e determinate, spesso anche molto più preparate come
appunto il caso di Samantha che è entrata in Accademia da laureata.
Passato temporaneamente il microfono alla
platea, Michele Pedoja ha chiesto alla Cristoforetti
cosa ne pensasse della teoria secondo la quale
nessuno sarebbe mai andato sulla Luna e se ritiene
che la tecnologia dell’epoca, informatica e di calcolo,
fosse a livello tale da consentire la missione lunare. Le
risposte sono state lapidarie: sì, la tecnologia era
ampliamente in grado di gestire le missioni e, per
confutare le fantasiose teorie, oltre alle spiegazioni
scientifiche e tecniche sulle cosiddette prove,
basterebbe ricordare che i viaggi lunari sono avvenuti
in piena guerra fredda, con USA e URSS impegnati anche nella corsa alla
conquista dello spazio. Quale potente arma propagandistica avrebbe avuto
in mano l’URSS se solo avesse fatto trapelare il dubbio sulla veridicità di
questi viaggi!
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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Rotary Club Treviso Terraglio - Distretto 2060
Giuliano Giusto ha chiesto: "Premesso che per partecipare ad una
missione nello spazio sono richieste una preparazione ed attitudini
particolari, Lei in quanto rientrante nel piccolo numero dei selezionati si
ritiene comunque una donna normale o una superdonna?"
Risposta: "Ovviamente una donna normale, dotata tuttavia di grande
volontà e determinazione, condizione questa che permette di raggiungere
obiettivi a prima vista impossibili. Non è inoltre secondario possedere una
buona dose di autocontrollo, considerato che una missione spaziale può
sempre riservare imprevisti che occorre affrontare senza perdere la calma."
Sollecitato dal nostro dinamico presidente a dire qualcosa sulle
operazioni in Kosovo, il Colonnello Taricco ha parlato dell’emozione della
prima missione: tutti erano ben preparati e addestrati, ma onestamente
quella sera bisognava soprattutto vincere la paura dell’ignoto.
Fortunatamente tutto ha funzionato come previsto e alla fine si acquisisce
esperienza e sicurezza.
Il mattatore Eliseo, bravissimo in questa
sua prima performance da presidente, ha
sollecitato qualche parola anche dalla signora
Sabrina Mainini chiedendo la sua opinione sulle
ragazze in Accademia: ha raccontato di avere
avuto, come moglie del Comandante, un ruolo di
sorella maggiore, se non di madre, per dare loro
non solo un sostegno psicologico, ma anche un
aiuto nei piccoli problemi quotidiani. Un ruolo che le è piaciuto molto e che
è stato di grande soddisfazione.
Poteva mai sfuggire al microfono la giovane Fernanda?
Fernanda Puppato, meno emozionata di prima, ha quindi
nuovamente ringraziato il Club per il supporto e ha assicurato che farà di
tutto per essere una nostra brava ambasciatrice (biografia nella pagine
successive)
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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Rotary Club Treviso Terraglio - Distretto 2060
Poi Mariangela hai chiesto: “Lei ha detto che la
conquista della luna è stata frutto della rivalità fra
Stati Uniti e Unione Sovietica. Quale nuova rivalità ci
porterà su Marte?
Risposta: L'esplorazione e l'eventuale arrivo di
astronauti su Marte saranno un'impresa così
impegnativa che non sarà possibile che una sola
nazione possa ottenere il risultato. Ciò sarà possibile
solo con la collaborazione internazionale.
Domanda di Tonolo ???
Avviandosi la serata verso la
conclusione ha aperto la fase dei
regali-ricordo il presidente del nostro
Rotaract Francesco Portello rivolgendo
alla Cristoforetti complimenti e auguri
e consegnandole il guidoncino del club
perché lo porti il più in alto possibile.
La serata si è conclusa verso
mezzanotte con la consegna dei
tradizionali oggetti ricordo da parte del
nostro presidente: particolare
interessante l’offerta del nostro badge al Tenente Cristoforetti perché lo
porti “eventualmente” sulla Luna.
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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Rotary Club Treviso Terraglio - Distretto 2060
Dottoressa Fernanda Puppato
vincitrice della Borsa di Studio degli Ambasciatori
"Gent.ma Dottoressa Puppato,
ho il piacere di comunicarLe che la Commissione Distrettuale per le
Borse di Studio degli Ambasciatori 2010-2011 del Distretto 2060 ha
accolto, nella riunione odierna, la domanda da Lei presentata. Nel
congratularmi con Lei per l'importante traguardo conseguito, Le
formulo i migliori auguri di proficuo successo professionale."
Così il PDG Alberto Cristanelli ha comunicato a Fernanda la notizia che si
era aggiudicata una delle due borse di studio assegnate al nostro Distretto
dalla Fondazione Rotary per il prossimo anno. Siamo molto orgogliosi del
fatto che pochi anni dopo Sara Callegari un altro nostro candidato si è
aggiudicato l’ambito premio (US$ 24.000) che permetterà la frequenza di
un corso specialistico annuale all'Università del Sussex a Brighton,
Inghilterra.
Brava Fernanda, ma anche bravi noi, perchè presentiamo candidati
di successo!
Sintesi del Curriculum di Fernanda – 26 anni – da Zero Branco
Diplomata col massimo dei voti nel 2002 presso
l'Istituto Tecnico Statale per il Turismo G. Mazzotti di
Treviso, ha svolto contemporaneamente un'intensa
attività di volontariato e di pubbliche relazioni. Ha
partecipato alla raccolta di fondi per il progetto "Una
scuola per Zwei-Etiopia" e per altre attività di
solidarietà internazionale, attraverso la fondazione
Maria Pia Dal Canton - onlus. Ha svolto altresì attività di
volontariato per ragazzi disabili presso la cooperativa
"La scintilla" di Zero Branco. Nello stesso periodo ha
partecipato alla fondazione dell'associazione culturale
"Anima Zero", che organizza eventi culturali e teatrali di un certo spessore,
il segno tangibile di come una buona idea ed una grande voglia di fare
possano promuovere lo sviluppo culturale e sociale di una comunità.
Con la scuola ha partecipato a due soggiorni di studio all'estero: il primo di
tre settimane fra Cardiff e Londra, il secondo di due settimane a Berlino.
Durante le vacanze estive ha trascorso all'estero anche dei periodi di
studio-lavoro: in totale sei mesi a Spira come ragazza alla pari presso una
famiglia tedesca, ed altri tre mesi a Londra, nell'estate del 2001, dove ha
lavorato come assistente di vendita in un negozio alimentare.
Durante il corso triennale di laurea in commercio estero presso l'università
Ca' Foscari (sede di Treviso) ha partecipato al progetto Erasmus
sostenendo sette esami in tedesco presso l'Università di Hohenheim, a
Stoccarda. Nello stesso periodo ha svolto anche un tirocinio presso
l'Agilevia GmbH, società di consulenza per la tecnologìa e rinnovazione
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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Rotary Club Treviso Terraglio - Distretto 2060
delle aziende, dove ha potuto maturare conoscenze ed esperienze con
riferimento ai servizi per le imprese e gli studi di mercato. Nel novembre
2005 si è laureata con lode discutendo una tesi su "Effetti sul mercato del
lavoro dei flussi migratori dai nuovi stati membri ai vecchi stati membri".
Iscritta alla laurea specialistica in "economia dello sviluppo locale" a Ca'
Foscari, nel 2006 ha vinto il concorso per frequentare durante tre mesi, con
una borsa di studio, la Scuola estiva delle Nazioni Unite - Commissione
economica per l'America Latina ed i Caraibi.
Durante l'ultimo periodo della specialistica ha avuto l'opportunità di
ritornare in Cile e di lavorare come consulente delle Nazioni Unite per un
periodo di nove mesi, nel quale ha collaborato al progetto "Scienza e
tecnologia per lo sviluppo", relativo alla analisi delle politiche e degli
strumenti di ricerca, sviluppo ed innovazione tecnologica adottati dai vari
paesi del mondo, con particolare attenzione all'America Latina. Non ha
trascurato però la sua grande passione di viaggiare: il lungo Cile dal nord al
sud, il Brasile, l'Uruguay e l'Argentina.
Nel marzo 2007 ha conseguito la laurea magistrale con lode con una tesi
dal titolo "Wage inequality (diseguaglianze salariali) in the manufacturing
sector in Argentina, 1970-2004".
Nel marzo 2007 ha iniziato a lavorare come assistente di ricerca con il prof.
Carlo Pietrobelli dell'Università di Roma, col quale ha collaborato a diversi
progetti. Nel settembre successivo ha vinto un contratto di collaborazione
con il "Centro ricerche in economia delle istituzioni" di Roma Tre, per un
progetto ONU dal titolo "The logic and the method of industrial policy in
developing countries", che prevede la ricerca di quelle attività produttive
nelle quali un dato Paese o zona di un dato Paese può avere un vantaggio
competitivo, e quindi produrre ricchezza.
Il master che si accinge a frequentare le consentirà di rafforzare la sua
posizione di ricercatrice e di allinearsi al percorso di studi maturato dai
professionisti che operano nel suo settore di interesse.
Scrive Fernanda: Letto il bando della borsa di studio degli Ambasciatori
della Fondazione Rotary ho subito compreso che si trattava del programma
ideale per me, alla luce del mio percorso e delle mie aspirazioni… Mi hanno
mosso due diverse constatazioni. In primo luogo, una piena e ferma
condivisione dei valori del Rotary, che riconosco analoghi a quelli che mi
hanno sinora guidato durante il mio percorso formativo. In secondo luogo,
la volontà di impegnarmi concretamente nel mio ruolo di "ambasciatrice"
del Rotary: non esiterei infatti io stessa ad impegnarmi direttamente
affinché nuove opportunità possano concretamente presentarsi a studenti e
professionisti eccellenti che intendano completare il loro percorso di studi al
di fuori del Paese di origine.
Auguri dunque Fernanda per la realizzazione delle tue aspirazioni e
per l'abito che presto indosserai di ambasciatrice del Rotary e del
nostro club Treviso Terraglio!
Antonio Pitter
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Escursione Castelgomberto e Monte Fior
(22/08/09)
Alberto e Luciana Serchiani hanno partecipato alla
gita del RC Asiago e siamo felici di mostrare questa
bella foto alpestre.
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ESPERIENZE DI VITA E DI LAVORO
Caminetto con relazione di Michele Valente
(Villa Braida, 8 Settembre 2009)
In assenza di Eliseo trattenuto
lontano da impegni di lavoro, ha
presieduto la serata il nostro
vice-presidente Ezio Lanteri.
(per inciso: Eliseo era assente
dalla nostra riunione, ma, quando
il dovere “bancario” lo chiama in
Lombardia, frequenta il RC “Rho
Fiera Centenario” del quale Ezio
sta mostrando il guidoncino).
Il nostro amico Michele, da poco
associato, ci ha raccontato con parole chiare
e efficaci i momenti più significativi della sua
vasta esperienza professionale. Ingegnere
civile impegnato inizialmente in collaudi, è
poi passato all’industria dei materiali per le
costruzioni, dove si è imposto in campo
nazionale e internazionale per la sua
capacità innovativa e organizzativa. È stato
tra l’altro Amministratore Delegato della
MAC SpA di Treviso dove lavorava anche
Giorgio Pellegrino. Forte dell’esperienza
acquisita in tanti anni di lavoro, nel 2004 ha
iniziato la sua propria azienda nel settore dei prodotti chimici per le
costruzioni. L’esperienza e la conoscenza del business hanno contribuito
al rapido successo dell’iniziativa.
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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Fellowship distrettuale
26° incontro tra ROTARIANI
in MONTAGNA
(Vigo di Fassa, 18-20
settembre 2009)
C'è la vela, il tennis, la bicicletta, il
golf, e c'è anche la montagna fra le varie
attività di svago e di gruppo che il Rotary organizza per i suoi soci
nell'ambito di quella che si chiama “fellowship”.
Dal dizionario Hazon Garzanti: fellowship = 1. compagnia,
socievolezza, amicizia. 2. associazione, corporazione (scegliete voi).
Ovvio che vi siano molti amanti della montagna in una regione in cui
le Dolomiti sono appena state dichiarate patrimonio dell'umanità. Il raduno
di quest'anno si è avuto nel cuore delle Dolomiti, ai piedi di due fantastici
gruppi come il Catinaccio ed il Latemar.
I partecipanti (una cinquantina, in calo rispetto alle
edizioni precedenti) sono arrivati venerdì e si sono per iniziare
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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Rotary Club Treviso Terraglio - Distretto 2060
ritrovati a cena all'hotel Andes a Vigo di Fassa, dove erano prenotate le
stanze.
La parte principale del
programma ha avuto luogo
però sabato, con la gita al
rifugio
Vajolet
ed
allungamento
al
passo
Principe per chi riteneva di
non aver abbastanza scaldato
i
muscoli
delle
gambe.
Qualcuno ha deviato al rifugio
Re Alberto per ammirare da
sotto, con il naso all'insù, le
celeberrime torri del Vajolet,
che si sono graziosamente
degnate di svelarsi nella loro
bellezza cacciando la nebbia
che tentava di avvolgerle. In
realtà le nubi, che di solito
sono attratte dalle cime e vi si
appoggiano,
questa
volta
andavano
e
venivano
lasciando ampi spazi di cielo azzurro, e fugando i timori dei giorni
precedenti.
Dopo la gita fatta da tutti in
allegra
compagnia,
c'erano
in
programma, per chi voleva, la visita
al museo ladino di Vich (=Vigo di
Fassa) e poi la Santa Messa
celebrata
da
don
Lorenzo
Dell'Andrea,
sacerdote
rotariano
(molto apprezzata la performance di
Ezio come direttore dei cantori)
Poi la conviviale rotariana,
ricca come sempre di convenevoli,
ringraziamenti e brevi discorsi, nella
quale, oltre al piacere di ritrovarsi
insieme a cena, è da notare l'intervento del rotariano e valligiano Comolli,
fondatore di “Ajut alpin Dolomites” che ha organizzato un efficiente
soccorso alpino nella Val di Fassa. La sua conferenza ha ripercorso la storia
dell'alpinismo nella valle, genitrice di valorosi alpinisti come Tita Piaz e
Tone Valeruz (attenti: due nomi famosi fra i tanti!) ed all'avanguardia di
questa disciplina fino al 6° grado, ovvero fino all'avvento dell'artificiale.
Infine le esigenze sempre crescenti del soccorso alpino e la necessità di
attestare un elicottero di soccorso nella valle, per ridurre i tempi di
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intervento i cui ritardi hanno impedito nel
passato di salvare talvolta delle vite umane.
All'amico Comolli, esponente di spicco
della
comunità
ladina
e
capace
organizzatore,
il
governatore
Luciano
Kullovitz ha consegnato fra gli applausi di
tutti gli astanti l'ambita onorificenza del “Paul
Harris fellow”.
L'incontro in montagna
si è concluso domenica con
una camminata in val San
Nicolò e leggero pranzo in
una baita, e l'arrivederci a
tutti per il prossimo anno.
Credo di esprimere il
pensiero dei partecipanti del
Treviso
Terraglio
nel
ringraziare l'organizzatore di
questa felice iniziativa, ovvero
l'amico Gian Paolo Ferrari di
Rovereto.
Antonio Pitter
NDR. Erano presenti,
invitati da Kulterer presidente della
Commissione Scambio Giovani ,
anche 4 studenti partecipanti al
programma provenienti dagli USA
(1), Giappone (1) e Canada (2).
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I PRIMI 100 GIORNI DA SINDACO
Relazione di Fabio Sforza
(Conviviale, Villa Braida, 29 settembre 2009)
Il giorno 29 settembre il nostro socio
Fabio Sforza, neo eletto Sindaco di Pieve di
Soligo,
ci
ha
piacevolmente
intrattenuto
raccontando i primi 100 giorni della propria
esperienza di primo cittadino.
Dopo averci "confidato" le motivazioni
personali che lo portarono ad accettare una così
impegnativa candidatura (pur essendo privo di
una tessera di partito), ha illustrato la propria
"strategia" elettorale, rivelatasi evidentemente
vincente grazie al contatto diretto e personale
con i propri concittadini e i loro quotidiani
problemi.
Quello che è sicuramente
emerso dalle parole del relatore (al di
là delle simpatiche - e peraltro
prevedibili - problematiche con certa
stampa)
è
il
peso
di
una
responsabilità nei confronti dei propri
concittadini, l'impegno assiduo e
costante nel ricercare di risolvere i
più disparati problemi, l'urgenza e
l'esigenza di dare risposte concrete
ad una miriade di problematiche
neppure immaginabili ai non addetti
ai lavori.
Un impegno tale da far mutare
le
proprie
precedenti
abitudini
personali
e
professionali.
In
definitiva, un impegno "totalizzante"
che, speriamo, non impedirà al
nostro socio di frequentare il Club.
Michele Balduzzi
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RITORNO A VILLA CONDULMER
(Caminetto, 6 ottobre 2009)
Riconoscete quest’angolo vicino al bar?
È quello dove tradizionalmente “consumiamo” i nostri
caminetti a Villa Condulmer. Abbiamo brindato alla salute di
tutti festeggiando il ritorno nella nostra sede storica.
La prossima volta non venite tutti, perché in quell’angolo più di
una decina di persone non c’entrano!
CONTRORDINE AMICI: il prefetto informa che la direzione
mette a disposizione anche la sala blu o quella gialla, dovesse
mai servire uno spazio più ampio! Coraggio!
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SIMBOLOGIA NELLA STORIA DELL’ARTE
Relazione di Francesca Grida
(Conviviale interclub con Rotaract,
Villa Condulmer, 13 ottobre 2009)
Con l’aperitivo nella
suggestiva -un po’ freddina
come temperatura- cornice del
portico è iniziata la serata
conviviale del ritorno nella
nostra sede storica di Villa
Condulmer.
Per l’occasione abbiamo
avuto come gradito ospite il
sindaco
di
Mogliano
dott.
Giovanni Azzolini. Eliseo ha
iniziato la serata consegnando
al patron del ristorante Sandro
Zulian la targa in ottone con la
ruota e il nostro nome che
avevamo velocemente staccato
dal portone d’ingresso la sera
della “fuga” davanti all’incalzare
degli eventi fallimentari.
La parola è quindi passata a Portello,
presidente Rotaract che ha brevemente
fatto menzione del loro programma di
service e ha invitato tutti al tradizionale
incontro di Bowling per sabato 23.
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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Rotary Club Treviso Terraglio - Distretto 2060
Il sindaco Azzolini ha portato i saluti della sua amministrazione ed
ha espresso il piacere di partecipare al ritorno del Club nella nostra sede
storica e di vedere tanti giovani animati da buoni propositi.
La parte “mangereccia” si è conclusa con l’arrivo di una torta
dedicata e il “nostro” Piero merita una citazione e una foto per la cura e
precisione con la quale aveva curato l’allestimento della sala.
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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Rotary Club Treviso Terraglio - Distretto 2060
La lunga serata è quindi giunta al
suo punto culminante. Poiché la riunione
era nata per iniziativa del Rotaract Eliseo
ha ceduto il microfono al presidente dei
giovani Francesco Portello per la
presentazione della relatrice (che noi
conosciamo come coniuge del nostro
socio Marco Gianni). Segue la sintesi
della apprezzata relazione.
Francesca Grida figlia d’arte, il padre Fabio pittore e
lo zio Ezio scultore.
Francesca nasce a Lucca e dopo gli studi presso il
Liceo Artistico, si laurea alla facoltà di architettura in
Storia e Conservazione dei Beni Architettonici e
Ambientali presso lo IUAV di Venezia, partecipa al
corso di perfezionamento di “Mosaico: archeometria,
tecnologia e conservazione.” Presso CNR-ISTEC di
Faenza.
Ha maturato esperienza partecipando a progetti di
restauro architettonico, piani diagnostici e alla
redazione di progetti esecutivi a larga scala
d’intervento.
Collaboratore alla didattica, dall’anno accademico
2006/2007, nel corso di Tecnica del controllo Ambientale presso
l’Università di Architettura di Venezia.
Dal 2009 ha fondato lo studio GromA3, studio giovane e dinamico che si
struttura attorno ad un nucleo di tre professionisti, con esperienze
professionali e competenze tecniche distinte ma collegate tra loro, che gli
permettono di operare in diversificati ambiti di intervento avvalendosi
all'occorrenza anche dell'apporto di un network di collaboratori e consulenti
consolidato. All’interno della divisione di restauro e conservazione dello
studio GromA3, si occupa della gestione delle metodologie per la redazione
di progetti di restauro conservativo, consulenze in merito alla diagnosi dei
processi di degrado e dissesto dei beni architettonici e l' individuazione
degli interventi e le tecniche mirate alla conservazione degli stessi.
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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Rotary Club Treviso Terraglio - Distretto 2060
Introduzione
L’arte in genere è fatta di simboli, li
ritroviamo in qualsiasi forma d’arte. Per
fare questa relazione ho però dovuto fare
una selezione, avrei potuto scegliere
centinaia di
opere,
così ho
posto
l’attenzione su quattro opere pittoriche e
dislocate
in
quattro
periodi
storici
differenti. Così infine la scelta è ricaduta su
quattro
opere
a
cui
sono
anche
affettivamente legata. La prima che
vediamo è “L’allegoria e gli effetti del
Buono e Cattivo Governo” di Ambrogio
Lorenzetti, la seconda “I coniugi Arnolfini” di Van Eyck, la terza “Il Giudizio
Universale” di Michelangelo e per ultime due opere di Kandinsky, la
“Composizione VII” e la “Composizione VIII”. Queste opere sono tra di loro
chiaramente molto differenti, soprattutto dal punto di vista della simbologia
che in essi è rappresentata, si tratta infatti per il primo dipinto di una
tipologia di tipo propagandistico, la seconda di tipo privato, la terza di tipo
religioso, la quarta di tipo più contemporaneo.
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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L’Allegoria e gli effetti del Buono e Cattivo Governo - Ambrogio Lorenzetti
Ciclo di Affreschi che si trova nel Palazzo Pubblico di Siena e in particolar
modo all’interno della Sala dei Nove o della Pace. E’ un’opera della maturità
di Ambrogio Lorenzetti,
Affreschi peraltro di notevole interesse iconografico, in quanto il tema
svolto era per l’epoca una novità assoluta, si tratta infatti di un tema di
tipo: civile e politico.
Le figure principali attorno alle quali si struttura l’affresco sono, la Giustizia
e il Buon Governo, il filo conduttore però della narrazione si trova nel
cordone che la personificazione della Concordia porge al primo dei
ventiquattro consiglieri. I consiglieri in fila si muovono verso la Figura del
Buon Governo attorniato dalle sette Virtù, insieme alla Pace e alla
Magnanimità. Il Buon Governo è rappresentato come un vecchio saggio,
vestito di bianco e nero, i colori della città di Siena, con in mano lo scudo e
lo scettro. Ciò che viene comunicato in questo dipinto è che tutti i cittadini,
devono essere legati dalla stessa concorde volontà, affinché trionfi la
giustizia e il bene comune.
In questo ciclo di affreschi il potere celebra la propria potenza
raffigurandosi come sostenitore di un governo giusto e saggio.
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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I coniugi Arnolfini - Van Eyck
Pittore fiammingo rinascimentale, i suoi committenti furono soprattutto
ricchi banchieri o mercanti. Tra questi Giovanni Arnolfini e la moglie
Giovanna Cenami, in questo dipinto ritratti durante il loro matrimonio.
L’artista in quest’opera come in una fotografia immortala l’evento,
descrivendolo in modo analitico con una cura estrema, quasi orafa, del
particolare. Questa dei coniugi Arnolfini è una rappresentazione fitta di
simboli. Ogni oggetto ha un valore simbolico in riferimento al matrimonio e
ai valori ad esso connessi. Si veda per esempio il letto, simbolo della
fedeltà coniugale o ad esempio l’unica candela accesa sul candelabro che
allude alla presenza di Cristo. Si notano inoltre altri elementi importanti
come il cane ai loro piedi, simbolo della fedeltà e le mele sul davanzale
simbolo del peccato originale. Infine nello specchio alle loro spalle si
riflettono due personaggi maschili davanti alla porta, uno di questi è
proprio il pittore.
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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Il Giudizio Universale - Michelangelo
L’affresco è ubicato all’interno della Cappella Sistina e precisamente sulla
parete di fondo dietro l’altare. Commissionatagli da Papa Paolo III,
Michelangelo lavorò a quest’opera dal 1536 al 1541. Tre sono i livelli su cui
è strutturato l’affresco, un livello superiore dove dominano al centro le
figure di Cristo e della Vergine, attorniati a sinistra dalle Sibille, le Vergini, i
Santi e i Martiri, e a destra dagli Eletti. Nel livello centrale un moto
vorticoso di corpi, in cui si riconoscono da un lato i risorgenti e dall’altro i
dannati. Al centro un gruppo di angeli con le trombe annunciano la venuta
di Cristo. Nel livello più inferiore troviamo invece, gli inferi a destra e la
resurrezione delle carni a sinistra. Diversi i riferimenti presenti in
quest’opera, si vedano ad esempio i simboli della passione in alto nelle due
lunette, o i martiri con gli oggetti del loro martirio come S. Lorenzo con la
graticola infuocata o S. Caterina d’Alessandria con la ruota e i pugnali.
Quest’opera secondo gli storici dell’arte è il riflesso del tormento di
Michelangelo, all’epoca invecchiato e ossessionato dal peccato e dalla
morte.
Bollettino n. 37 – AR 2009-2010, 1° quadrimestre
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Kandinsky
Nelle opere di Kandinsky
troviamo
la
totale
abolizione
della
riconoscibilità
degli
oggetti, anche i titoli si
adeguano all’astrattismo
in modo più coerente
con i dipinti.
Nei quattrocento anni
che separano Kandinsky
da Michelangelo si è
trasformato il modo di
fare, vedere e sentire
l’arte. L’artista si aspetta
che l’osservatore non si
fermi a constatare le forme, ma vuole che l’osservatore si addentri nel
profondo della sua pittura.
E’ la sola interiorità che guida l’artista nella scelta dei mezzi, una scelta
dunque ampia e libera, che gli permette di creare l’opera. Nell’arte di
Kandinsky sono i colori e le forme, messi insieme in modo calcolato, che
danno una composizione armonica.
Il colore è sempre associato ad una forma ed ha un forte potere
suggestivo, una forte efficacia sull’anima. In queste opere sono il colore e
la forma che creano la vera e propria simbologia, chiaramente molto più
interiore e soggettiva.
Gli accostamenti e le contrapposizioni creano un’armonica composizione,
così come avviene nella musica. Proprio in merito a questo Kandinsky nel
1910 scrive “Lo spirituale nell’arte”, in cui affronta il rapporto fra musica e
pittura, forma e colore. Infine riporto alcune delle definizioni che l’artista dà
ai colori, anche se come lui stesso scriveva “Le parole non bastano a
definire l’essenza del colore”.
- Giallo – caldo e inquietante associato all’angolo acuto e/o triangolo
- Blu – freddo ma profondo e tanto più infinito tanto più è scura la
sua gradazione, associato al cerchio.
- Verde – freddo, ma quieto e immobile
- Grigio – sconsolato e fermo
- Rosso – vivace e pieno di forza, associata all’angolo retto, al
quadrato e/o rettangolo.
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Spontanei e convinti gli
applausi, molte le
domande possibili, ma
solo alcune hanno
trovato spazio perché a
mezzanotte Eliseo ha
ritenuto giunto il
momento per il gong
finale.
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GITA A SAN DANIELE DEL FRIULI
(17 OTTOBRE 2009)
Con meno di 10 minuti di
ritardo è iniziata la gita in
Friuli sapientemente preparata e pilotata
dal presidente Eliseo.
Breve sosta logistica a Spilimbergo (caffè,
sigaretta e pp)
poi arrivo a San
Daniele,
prosciuttificio Testa
& Molinaro, il più
antico del consorzio,
accolti da
Gianfranco Fantinel,
proprietario, e da
Giuseppe Peressini,
responsabile della
produzione che ci farà da
guida.
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Interessante la visita che ha ripercorso la via che il prosciutto segue
all’interno della struttura dal momento dell’arrivo da uno degli allevamenti
selezionati e controllati, tutti rigorosamente italiani. I vari locali
riproducono in sequenze settimanali le condizioni meteorologiche che nella
realtà si succedevano a partire da fine novembre quando in passato i maiali
venivano tradizionalmente macellati. Oggi la macellazione avviene con
continuità durante tutto l’anno, ma vengono artificialmente riprodotte le
condizioni della tradizione. San Daniele è un luogo ideale per la
stagionatura, grazie alle leggere correnti più fredde che scendono dalle
colline e l’aria più calda che viene dalla pianura. Per facilitare l’effetto tutti i
salumifici hanno una struttura allungata in direzione Est-Ovest con lunghe
finestre nelle pareti Nord e Sud. Dopo 17-18 mesi i prosciutti sono pronti
per il mercato. Un veloce assaggio di prosciutto ha concluso la visita.
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Naturalmente a San Daniele un
pranzo non poteva che essere in
una prosciutteria, dove – sorpresa –
abbiamo anche festeggiato il
compleanno di Sandra Lanteri.
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Una sorpresa per molti di noi gli affreschi di Giambattista Tiepolo che si
trovano nel Palazzo Patriarcale di Udine. Si comincia dal soffitto che
sovrasta lo scalone principale dove la “Cacciata degli angeli ribelli” ha un
effetto tridimensionale incredibile: notare il particolare dell’ombra che
Lucifero proietta sulla cornice (prima dei lavori di restauro si pensava che
fosse una macchia da togliere).
(foto “rubata” con la tecnica appresa recentemente in un paese del Nord: vietato fotografare,
basta che non ti vedano!)
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Incredibile come il corpo di Isacco e il suo sguardo ti seguono mentre
cammini sotto questo affresco sul soffitto di una delle sale del piano nobile.
Una breve passeggiata per il centro di Udine e poi partenza per l’ultimo
evento…….
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….che naturalmente non poteva che essere una degustazione di cibo tipico
friulano.
Qui siamo a Rauscedo, ristorante “Il Favri” di Mauro D’Andrea, dove
abbiamo gustato un frico notevole (il patron ha vinto parecchie puntate alla
“prova del cuoco”). Lorenzo, che ci aveva raggiunto dopo la spaghetteria,
ha cercato di recuperare il “prosciutto perduto”. Nell’ultima foto della serie i
soliti fumatori sulla porta del ristorante con il proprietario Mauro.
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INIZIATIVE ROTARACT: BOWLING
(23 OTTOBRE 2009)
Come ormai da tradizione consolidata, venerdì
23 ottobre ci siamo ritrovati anche quest’anno, prima
in pizzeria da Pino e poi presso il Bowling di Villorba,
per il sesto torneo organizzato dai giovani del nostro
Rotaract. E come ogni anno eravamo numerosi, oltre
50, per una serata di divertimento a scopo benefico, il
cui ricavato è quest’anno interamente devoluto
all’ENGIM
(Ente
Giuseppini del
Murialdo) per
la conclusione della costruzione e
l’avvio dell’attività didattica di una
scuola in Africa.
Trattasi di un
service distrettuale proposto dal
Rotaract Club di Conegliano, al
quale i nostri giovani hanno deciso
di aderire immediatamente e
pienamente e con il consueto
entusiasmo. A testimonianza della
validità della scelta allego a ques to
articolo un paio di fogli che ho
recuperato oggi domenica 25
ottobre nella mia parrocchia in
occasione della presenza di un
missionario in Sierra Leone, ma
vorrei anche aggiungere la mia
solidarietà personale essendo io
stato ospite dei Giuseppini in un
collegio convitto ad Imperia per
ben 8 anni della mia educazione
scolastica: scuole medie e liceo
scientifico.
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Ma torniamo alla simpatica competizione:
neanche a dirlo è stata una tra le più giovani,
Pamela Tedesco (vedi foto), a farla da vincitrice
incontrastata con la bellezza di 163 punti, mentre
primo tra gli uomini è risultato Andrea Meneghetti,
ma a circa 20 punti dalla vincitrice. Terzo
nell’individuale assoluto uomini è stato comunque il
nostro Giancarlo, con ben 133 punti: un gran bel
risultato !
Dimenticavo: ho parlato la mattina della gara con
un Giorgio del nostro club, in partenza per Todi, il
quale ci augurava “buone palle”, e allora a gara
avvenuta posso dirgli che ………… ce le siamo giocate
bene !!
Il torneo è infatti a squadre, e nella
squadra vincente con 543 punti
eravamo presenti Raffaele ed il
sottoscritto. Eravamo inoltre 5 soci
in gara in diverse squadre. Lorenzo
ha dovuto dare forfait quasi subito
per il riacutizzarsi di un dolore alla
spalla (lui e Luciana sono stati
comunque ricompensati con una
stupenda composizione floreale),
gli altri 4 abbiamo tutti superato la
fatidica soglia dei 100 punti:
Giancarlo
133,
Raffaele
113,
Alessandro 106 ed il sottoscritto 103.
Insomma abbiamo ben difeso l’onore del nostro club e ci sentiamo pronti
per le prossime Olimpiadi
Rotariane. (by Ezio Lanteri)
)
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FORUM DISTRETTUALE
TUTELA DEL TERRITORIO E SICUREZZA
SOCIALE
(Venezia, Scuola Grande di San Rocco, 24 ottobre 2009)
Nella stupenda cornice di questa scuola veneziana dipinta dal
maestro Tintoretto, Raffaele Sales ed il sottoscritto abbiamo partecipato a
questo Forum perfettamente intonato con la realtà attuale e con alcuni
interventi di veramente alto spessore.
Calorosa accoglienza da
parte del PDG Franco
Posocco, Guardian Grando
di San Rocco, che ci
presenta
uno
stupendo
Crocefisso del Brustolon,
recuperato in una vecchia
chiesa nel Coneglianese e
restaurato a nuovo, e ci
presenta la scuola come un
Rotary
dell’allora
Repubblica di Venezia.
Dopo i vari saluti di
apertura è Alfio Pini,
Direttore Interregionale dei
VV.FF., ad introdurre il tema con una ricostruzione filmata dei loro
interventi nelle recenti catastrofi in Abruzzo e a Messina.
Ha quindi parlato il professor Luigi D’Alpaos dell’Università di
Padova sul tema
“Sorella Acqua: conoscerla per salvarsi e per salvarla”.
Nell’ordine ci ha ben illustrato le differenze dei rischi connessi all’acqua in
montagna (onde impulsive, correnti detritiche, sfida impari tra uomo e
natura) e acqua in pianura (crollo degli argini, tracimazioni, inondazioni).
Una cosa accomuna però le conseguenze catastrofiche associate a questi
eventi, ed è l’occupazione senza criterio dei territori a rischio, gli errori di
pianificazione del territorio nel corso della storia, la cementificazione e
l’asfalto degli ultimi 50 anni: in sintesi una urbanizzazione poco rispettosa
della realtà idrografica con tutte le conseguenze del caso, imputabili quindi
in gran parte all’operato dell’uomo.
Ci ha quindi parlato dell’utilizzo eccessivo della risorsa acqua, con
dissertazione sulla crescita anomala di vegetazione all’interno degli alvei,
che alcuni cercano indegnamente di presentare come un rifiorire della
natura.
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Ed ha finito con un breve excursus su Venezia e sulla Laguna: c’è molta
attenzione a salvare Venezia dall’acqua alta, ma nessuno sembra
preoccuparsi del vero problema che è quello di salvare la Laguna che si va
sempre piu’ perdendo.
L’analisi della “Sicurezza del Territorio” è proseguita con Lorenzo
Del Rizzo, dell’assessorato ai LL.PP. della Regione Veneto, che ci ha
parlato degli eventi eccezionali del 26 settembre 2007, quando ci furono
allagamenti generalizzati in molte aree delle province di Venezia, Padova e
Treviso. Peraltro eventi simili ma di dimensione piu’ contenuta si erano già
verificati nel 2006, nel 2005 e nel 1998, per cui la dizione stessa di eventi
eccezionali appare quantomeno molto discutibile. Ribadisce anche lui che in
questi eventi c’è sempre una grossa concomitanza di responsabilità
dell’uomo, e pur non essendo il rischio in sé totalmente eliminabile lo
stesso è però suscettibile di significative attenuazioni, che aiuterebbero a
ridurre le conseguenze dei fenomeni naturali e il sentimento di paura che
detti fenomeni incutono al normale cittadino delle aree a rischio. A seguito
dei fenomeni del 2007 è stato anche nominato un Commissario a capo di
un gruppo di lavoro con l’obiettivo di ridurre questi rischi, che ha
provveduto a fare un censimento dei fenomeni sul territorio esaminando
svariate decine di eventi per un costo complessivo di oltre 400 milioni di €,
a impostare una pianificazione del territorio di medio/lungo termine, e a
chiarire che queste responsabilità competono istituzionalmente a chi ci
governa.
Questa prima serie di interventi è stata chiusa dall’ing. Alessandro
De Sabbata sempre dell’assessorato ai LL.PP. della Regione Veneto, ma
con delega alla Protezione Civile (P.C.), piu’ orientato quindi alle attività di
soccorso a fronte di eventi naturali ed in particolare dei cosiddetti “Grandi
Eventi”. La Protezione Civile ha l’obbiettivo di fare Sistema coordinando un
vasto insieme di strutture pubbliche e private, secondo il seguente schema:
1. Previsione - chiaramente nei limiti (peraltro ristretti) di ciò che è
possibile prevedere e quando;
2. Prevenzione - sia come agire preventivamente per ridurre le
conseguenze dei rischi possibili, sia come cultura in termini di
informazione e formazione sui rischi e sulle loro possibili
conseguenze;
3. Soccorso - tramite i VV.FF., fulcro di tutte le operazioni di soccorso
e primo intervento, ma non solo loro, ed essendoci sempre anche
molto volontariato;
4. Superamento dell’emergenza – cioè tutte le attività post emergenza
tese a ristabilire le normali condizioni di vita della comunità.
Il sistema regionale veneto di P.C. combina quindi una serie di enti e
istituzioni pubbliche con numerose organizzazioni private di volontariato,
ed è coordinato dal Co.R.Em, Coordinamento Regionale dell’Emergenza. Il
volontariato veneto di P.C. comprende qualcosa come 307 organizzazioni
con circa 16.000 volontari, dove fanno la parte del leone gli alpini con oltre
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il 50% di detti volontari. Infine dal 2 Aprile 2009 è entrato in funzione un
Centro Funzionale Decentrato (dove cooperano ARPAV, LL.PP., P.C. ed altri
enti pubblici) per monitorare i rischi piu’ significativi di tipo idraulico,
idrogeologico e valanghe, sia al fine di prevenzione sia al fine di rassicurare
la popolazione.
Si è quindi passati al secondo tema del Forum, quello della
Sicurezza Sociale, con un primo intervento del Professor Ulderico
Bernardi
dell’Università
Studi
Cà
Foscari
di
Venezia.
La sicurezza sociale parte dall’interculturalità delle moderne comunità,
intesa come piena
condivisione dei valori che regolano una civiltà
multietnica e multiculturale. La responsabilità primaria anche in tal caso è
dei governanti, ma non basta: servono piu’ che mai associazioni come il
Rotary che si assumono volontariamente questo tipo di responsabilità
attraverso iniziative come il Forum odierno o altre che tendono a diffondere
e implementare questi concetti. La sicurezza di qualsiasi comunità di
persone si può tradurre in Ordine e Stabilità Sociale. Per chi turba questo
ordine abbiamo la Polizia, ma non basta: occorre fare Prevenzione, che ha
origine dalla percezione dei cittadini e che può tradursi in forme di angoscia
collettiva.
A titolo di esempio cita che una grande maggioranza delle ordinanze
comunali è oggi destinata al tema della sicurezza sociale, particolarmente
nel Nord-Est dove c’è un forte disagio sociale sul tema. Da una lato la
paura verso il diverso (inteso come extracomunitario) sta diminuendo, ma
è in forte crescita l’insicurezza vissuta dai cittadini a seguito della crescente
quotidianità di fattori di disgregazione sociale (microcriminalità, piccolo
teppismo, bullismo) che si verificano nelle nostre strade e che impediscono
il godimento di una certa qualità di vita con la possibilità di poter fruire di
tutti gli spazi delle città in ogni momento, ovunque, in libertà e tranquillità.
Serve quindi una forte autonomia progettuale per rapporto a questa
precarietà collettiva, oggi fortemente aggravata dalla precarietà del lavoro,
progettualità che spetta anzitutto ai governanti ma alla quale tutti
possiamo dare un contributo attraverso la partecipazione attiva nel portare
avanti le migliore virtu’ civiche.
L’ultimo intervento su “Sicurezza Reale e Sicurezza Percepita” è
stato del nuovo Prefetto di Venezia, Michele Lepri Gallerano.
Come già detto dal precedente oratore conferma che è in aumento la
percezione di insicurezza, nonostante i dati statistici provino senza dubbio
alcuno che la maggioranza dei reati sia in continua diminuzione. Disagio
dovuto ad altri fattori che di per sé che non costituiscono reato, e che si
possono riassumere in massiccia immigrazione, presenza di pusher, e
degrado urbano.
L’immigrazione va distinta tra regolare (che non dà particolari problemi) e
clandestina (che crea invece problemi seri). Alcuni dati sull’immigrazione in
Italia: circa 140.000 immigrati nel 1970, saliti a 700.000 nel 1994,
1.300.000 nel 2001 e circa 3.750.000 ai nostri giorni, concentrate per il
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63% nel nord Italia (36% a Nord-Ovest e 27% a Nord-Est), e per oltre la
metà costituiti da europei. Ci sono indicatori che dimostrano come
l’immigrazione regolare sia oggi ben integrata nella realtà del paese:
574.000 alunni stranieri nelle nostre scuole, 52.000 universitari e circa
225.000 imprenditori, per un gettito fiscale di ben 3,8 miliardi di Euro.
Questa immigrazione è di fatto indispensabile a fronte del continuo
invecchiamento della popolazione europea in generale e dell’Italia in
particolare.
Per contro il 60% dei reati in provincia di Venezia è imputabile a stranieri
irregolari (in Italia il dato scende al 30% ed al Sud ancora molto meno, ma
tale sbilanciamento è dovuto esclusivamente alla diversa concentrazione di
immigrati irregolari). Causa il nostro sistema giudiziario si deve purtroppo
constatare come solo il 10% di questi immigrati indiziati di reato finisca nei
centri di espulsione e solo il 5% venga effettivamente rimpatriato o
espulso.
Quanto ai pusher nel traffico e/o spaccio di sostanze stupefacenti dal 50 al
75% sono stranieri, per lo piu’ extracomunitari. Il sequestro di sostanze
stupefacenti è in forte aumento: 199 Kg nel 2007, 272 Kg nel 2008 e 259
Kg nei primi 4 mesi del 2009, a dimostrazione da un lato della grossa
attività delle forze dell’ordine, e dall’altro del continuo aumento di consumo
di tali sostanze.
E quanto al degrado urbano sono ben numerose le ordinanze dei sindaci
relative all’argomento, a iniziare dai divieti di esporto di bevande in
contenitori di vetro, o di vendita di bevande alcoliche dopo una certa ora.
Cosa si può fare ? Continuare la repressione tramite le forze dell’ordine è
primordiale, ma servono molto anche informazione e formazione,
soprattutto ai giovani che tendono facilmente a deviare nell’alcoolismo,
nella droga, nel piccolo teppismo e nel bullismo.
Il nostro Governatore Luciano ha chiuso i lavori con un caloroso
ringraziamento a tutti, ma anche con il massimo riconoscimento rotariano
del Paul Harris Fellow (PHF) a due persone fortemente impegnate in prima
persona sui temi discussi: Alfio
Pini, Direttore Interregionale dei
VV.FF.,
e
Alessandro
De
Sabbata,
responsabile
della
Protezione Civile in Veneto, con
la motivazione del “loro alto
senso di responsabilità e del loro
spirito di servizio per i cittadini,
per i nostri beni e per il nostro
territorio, e sempre in prima linea
nelle situazioni di emergenza”.
by Ezio Lanteri
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DONAZIONE DELLA BIBLIOTECA
PROFESSIONALE DI BRUNO MILANI
ALL'ARCHIVIO DI STATO DI TREVISO
(24 ottobre 2009)
Il venti dicembre scorso ci lasciava Bruno Milani, dopo una penosa
malattia.
Noi l'abbiamo conosciuto come rotariano affezionato, partecipe della
vita del club, di cui fu Presidente nell'anno 1998-99 e nel quale introdusse
molti nuovi soci; l'abbiamo apprezzato per i suoi contributi alla vita
dell'associazione, per i suoi modi semplici e diretti, per le sue battute
fulminanti. Ma ancor di più lo ha potuto apprezzare la città di Treviso per la
sua lunga attività professionale di psichiatra e di medico legale, nella quale
ha profuso tutto il suo ingegno ed ha maturato un'esperienza sempre posta
al servizio della comunità locale e dei sofferenti.
La famiglia ha raccolto la documentazione del lavoro svolto da Bruno
in tanti anni, i suoi libri, le sue carte, le innumerevoli perizie di cui fu
incaricato, e ne ha fatto dono all'Archivio di Stato di Treviso, per non
disperdere un tale patrimonio di sapere e renderlo accessibile agli studiosi.
Con ciò ha non solo testimoniato l'affetto per il congiunto purtroppo
scomparso, ma ha anche dato prova di alto senso civico, con una
donazione che arricchisce la dotazione di questa importante istituzione
cittadina. L'Archivio infatti non custodisce soltanto gli atti ufficiali dello
Stato relativi alla nostra Provincia, ma accoglie anche, come abbiamo
appreso dalle parole di una sua funzionaria, alcuni lasciti privati di
particolare importanza, come per esempio quello dell'architetto Carlo
Scarpa.
La cerimonia ha raccolto nei locali dell'Archivio, sabato 24 ottobre
2009, una piccola folla di parenti, conoscenti, colleghi ed estimatori del
professor Milani. Alcuni oratori ne hanno brevemente tratteggiato la figura
umana e professionale: l'assessore alla cultura del Comune di Treviso, dott.
Vittorio Zanini, che ne ha condiviso la professione medica a S. Artemio ed a
Ca' Foncello; il figlio, dott. Stefano Milani, che insieme alle sorelle ha curato
la raccolta dei documenti ed il lascito all'Archivio; infine Gianpiero Molucchi,
che di Bruno è stato assistente e ne ha potuto apprezzare come pochi le
doti umane e professionali.
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E' stato Gianpiero che nel suo breve discorso ha voluto ricordare
alcune considerazioni di Bruno, che ne tratteggiano il carattere e la dirittura
morale:
“Alcune cose che il Professore ci ha lasciato relativamente alla pratica
clinica, ma anche al comune vivere, semplici regolette che ogni tanto
lasciava cadere per chi era disposto ad accoglierle senza la imperatività
oggi comune che fa capo all'arroganza.
- Quando hai deciso quale sia il tuo impegno, perseguilo. E' difficile?
Spaccati la schiena ma va avanti.
- Se qualcosa va bene non vantartene, hai fatto solo il tuo dovere e
vantarsi può ferire qualcuno.
- La cosa più importante di tutto è non prendersela mai. Al danno
eventuale aggiungi le autorecriminazioni o invochi responsabilità altrui.
- Se si discute dell'argomento x non cominciare a parlare di y. Ingenerare
confusione non è mai interessante, specie se è in gioco la vita o la qualità
di vita di una persona.
Un caro abbraccio all'amico e maestro, ad una persona umile e generosa.”
P.S. : per coloro che si rallegrano di essere persone normali, una chicca di
Bruno:
Visto da vicino nessuno è normale.
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