alimenti per celiaci - Camere di Commercio
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Quando il frumento è un contaminante: alimenti per celiaci Susanna Neuhold Nuovi scenari di mercato dei cereali e il ruolo dei contaminanti Torino - 28 febbraio 2012 1 CHE COSA È LA CELIACHIA? • è una condizione permanente di intolleranza al glutine: frumento, orzo, segale, avena* e in altri cereali minori, (farro, kamut®, spelta, triticale) • Incidenza: 1:100 unica terapia: dieta senza glutine 2 Cosa mangia il celiaco? Alimenti naturalmente senza glutine Cereali sg (mais, riso), verdura, frutta, carne e pesce tal quali, uova, latte, formaggi. Alimenti di consumo corrente sg Sono gli alimenti - trasformati - “per tutti”, che sono anche adatti ai celiaci perchè non contengono glutine neanche in tracce. 3 3 Convegno Alimenti di uso corrente “senza glutine” del 22.02.11 - Dott. Scarpa Ministero della Salute - Ufficio Alimenti Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria 4 Cosa mangia il celiaco? Alimenti naturalmente senza glutine Cereali sg (mais, riso), verdura, frutta, carne e pesce tal quali, uova, latte, formaggi. Alimenti di consumo corrente sg Sono gli alimenti “per tutti”, che sono anche adatti ai celiaci perchè non contengono glutine neanche in tracce. Alimenti appositamente formulati per i celiaci (“sostitutivi”) Sono gli alimenti che sostituiscono quelli che contengono normalmente/ tradizionalmente il glutine come ingrediente prevalente (pane, pasta): - gli ingredienti contenenti glutine sono “depurati” (es. amido di frumento deglutinato) -gli ingredienti contenenti glutine sono sostituiti da altri ingredienti sg (es. farina di riso al posto della farina di frumento). 5 5 Escludere: • Tutti gli ingredienti contenenti glutine “naturalmente” • Tutte le possibili fonti di contaminazione + corretta comunicazione al consumatore 6 Escludere il pericolo di contaminazione… 7 alimento è idoneo se: glutine < 20 ppm Questo parametro può essere misurato alla fine del processo produttivo (analisi di quantificazione del glutine) Lo strumento più efficace per garantirlo è l’implementazione del sistema di controllo basato sull’Analisi del Rischio Verifica idoneità del prodotto (glutine<20 ppm) attraverso Verifica sistema di gestione dell’azienda 8 Glutine - definizioni… Il glutine è definito come la frazione proteica del frumento, segale, orzo, kamut, spelta, triticale o i loro ceppi ibridati o da essi derivati, insolubile in acqua e 0,5M NaCl e alla quale i celiaci sono intolleranti. Le prolamine sono definite come le frazioni del glutine che possono essere estratte da etanolo al 40 – 70 %. La prolamina da frumento è la gliadina, dalla segale è la secalina, dall’orzo è l’ordeina e dall’avena è l’avenina. Il contenuto di prolamina nel glutine è considerato generalmente del 50 % circa. 9 Metodo di analisi Elisa r5 metodo Mendez Riconosciuto come metodo di Tipo I nel Codex Standard for Foods for Special Dietary Use for Persons Intolerant to Gluten Metodo di Tipo I (Defining Methos): serve, per definizione, come unico metodo per stabilire il valore accettato di un parametro misurato. CCMAS (Codex Committee on Methods of Analysis and Sampling) 10 Elisa r5 metodo Mendez Il “sandwich” ELISA rileva il glutine anche in alimenti che hanno subito trasformazioni ad alte temperature. Per il rilevamento del glutine idrolizzato (per es.: birra, sciroppi, ecc.) deve essere applicata una variante dell’R5 ELISA: l’R5 ELISA competitive. Per l’estrazione, è sempre consigliabile utilizzare il "cocktail di Mendez”. 11 Analisi del rischio - glutine secondo la metodica HACCP vanno valutate sulla base del rischio “glutine” tutte le mp, vanno identificate tutte le possibili fasi di rischio di contaminazione da glutine, comprese le fasi di qualifica dei fornitori, approvvigionamento, stoccaggio, produzione, confezionamento, pulizia e sanificazione e formazione del personale, vanno definite ed applicate tutte le opportune misure preventive, di controllo e correttive. 12 Valutazione criticità mp 1 il tipo di materia prima (processo produttivo) IL LIVELLO DI CRITICITÀ DIPENDE DA il fornitore (il suo sistema di autocontrollo) I fornitori delle materie prime in uso devono essere qualificati dall’azienda in base a criteri di valutazione definiti e descritti: - c'è il glutine nello stabilimento di produzione? - c'è il glutine sulla linea produzione (o di imballaggio)? - com'è il sistema di gestione della qualità del fornitore? - quali azioni preventive per evitare la contaminazione da glutine sono applicate dal fornitore? ANALISI DEI RISCHI 13 Qualifica fornitori e materie prime Valutazione affidabilità fornitori Gestione documentazione Azienda verso i fornitori deve avere: un rapporto trasparente una comunicazione efficace ed efficiente Fornitori verso l’azienda devono: essere disposti a ricevere “audit” di seconda parte produrre la documentazione necessaria Qualifica fornitori 14 gestione materie prime Gestione materie prime Conoscere: m.p. NON utilizzabili livelli di criticità delle m.p. Prevedere piano di campionamento al ricevimento delle m.p. Gestione interna delle m.p. ricevimento stoccaggio spostamenti 15 2 ANALISI DEI RISCHI (sia negli stabilimenti dei fornitori sia nello/negli stabilimento/stabilimenti di produzione): Punti di possibile contaminazione da glutine: aree comuni per lo stoccaggio, la produzione e il confezionamento; impianti e attrezzature; linee di trasporto; personale; ecc Attività volte a eliminare il rischio di tale contaminazione. Procedure di produzione e macchinari adeguati Controlli sulla linea di produzione Procedure di pulizia validazione 16 Procedure di pulizia (1) Le procedure di pulizia devono essere: previste nel piano di autocontrollo, validate, rigorosamente eseguite, verificate e documentate ogni volta che vengono eseguite. 17 Procedure di pulizia (2) Con validazione si intende la determinazione che le procedure di pulizia, quando eseguite come descritte nel piano di autocontrollo, eliminano o riducono a livelli non significativi il rischio di contaminazione da glutine. La validazione può essere eseguita tramite campionamento statistico e analisi di quantificazione del glutine sul prodotto finito e tramite campionamento statistico e analisi di presenza/assenza del glutine su tamponi di superfici di attrezzature, di piani di lavoro, ma anche di pareti, parti sospese e sistemi di aerazione. Il test finale di validazione delle procedure di pulizia potrebbe essere anche il controllo della presenza di glutine nelle acque di lavaggio. 18 Procedure di pulizia (3) In caso di prodotti viscosi a base acquosa, alcoolica o grassa/oleosa, più difficilmente rimovibili, si porrà maggiore attenzione alla scelta dell’opportuno detergente in grado di dissolvere lo sporco anche nelle zone più critiche; la verifica andrebbe fatta in modo visivo con l’ausilio di opportune specule e/o tamponi a secco per verificare l’assenza di residui sulle superfici dell’impianto con maggior criticità subito dopo il lavaggio e il primo risciacquo. I kit rapidi per la determinazione della presenza/assenza di glutine possono essere impiegati anche per tamponi su superfici per verificare la corretta esecuzione delle procedure di pulizia prima dell’avvio delle lavorazioni senza glutine. 19 L’ambiente dello stabilimento e le aree limitrofe possono essere causa di contaminazioni. Adeguata progettazione (1): Adeguate scelte per pavimenti, pareti e soffitti che favoriscano i risultati di pulizia e sanificazione, Adozione di sistemi di aspirazione per polveri aerodisperse, Applicazione, dove possibile, nelle aree critiche di una leggera sovrapressione e sistemi di filtrazione per l’aria immessa (applicazione di sistemi di filtrazione agli impianti di condizionamento e ventilazione), Studio dei flussi degli impianti di condizionamento per valutare eventuali possibilità di passaggio di polveri da un ambiente all’altro, 20 L’ambiente dello stabilimento e le aree limitrofe possono essere causa di contaminazioni. Adeguata progettazione (2): Uso di adeguate controsoffittature per evitare accumulo di polvere e limitare la eventuale caduta di polveri e condense, Preferire impianti e attrezzature facilmente lavabili ed ispezionabili (questa è una regola che ovviamente non vale solo per il glutine), Preferire impianti ed attrezzature che non presentino potenziali punti di accumulo del prodotto, dove potrebbero concentrarsi eventuali contaminazioni (ad esempio nastri trasportatori con curve molto strette). 21 L’ambiente dello stabilimento e le aree limitrofe possono essere causa di contaminazioni. Adeguata organizzazione: Dedicare linee, impianti, ambienti, attrezzature separati tra prodotti “senza” e “con” glutine, Programmare la produzione con glutine e quella senza glutine con sequenze adeguate per ridurre il rischio di contaminazione da glutine. Prevedere interventi di manutenzione programmata che favoriscano l’efficacia delle procedure di pulizia in ogni punto dell’impianto e riducano il rischio dell’accumulo di residui con glutine, Sottoporre periodicamente gli impianti ad accurata ispezione per valutare eventuali aree di corrosione o danni meccanici che li 22 rendano difficilmente pulibili. 3 CONTROLLI SUI PRODOTTI FINITI controllo analitico e piano di campionamento dei prodotti finiti (la frequenza di tali controlli può essere rivista quando siano disponibili significativi dati storici); archivio di contro campioni rappresentativi dei diversi lotti di produzione, in particolare per quelle aziende con produzioni miste. Importante: in caso di variazioni della produzione (da prodotti con glutine a prodotti senza glutine) le azioni di controllo devono essere accurate sia in fase di lavorazione sia in quella di confezionamento per garantire il rispetto del requisito “senza glutine” 23 4 FORMAZIONE Dovrebbe ricevere una formazione specifica il personale: • incaricato del controllo, • incaricato di ricevere le materie prime, • di produzione, • di imballaggio, • incaricato delle spedizioni • di manutenzione e pulizie riguardo ai prodotti senza glutine I programmi di formazione devono rispondere ai bisogni dell’azienda di informare e rendere consapevole il personale dei problemi legati alla produzione di prodotti senza glutine Anche l’efficacia della formazione deve essere valutata Utile anche l’impiego di cartellonistica come “promemoria” 24 formazione Addestramento e formazione del personale Addestramento su cosa è il glutine i rischi di contaminazione e le conseguenze le problematiche connesse alla produzione di prodotti senza glutine in modo particolare nelle aziende con produzioni promiscue. Rivolto a: personale interno eventuali collaboratori con contratto a termine personale esterno che svolge attività nei locali di produzione, confezionamento e magazzini. valutare l’efficacia dell’addestramento effettuato mantenere registrazione degli interventi di formazione effettuati. 25 NON CONFORMITÀ in caso di non conformità (inadempienze/anomalie) l'azienda deve identificare le cause e indicare in dettaglio le azioni che saranno intraprese In particolare, devono essere indicate: le responsabilità (chi è autorizzato a decidere la destinazione del materiale prodotto in caso di non conformità); i metodi di separazione di materie prime, semilavorati e prodotti trasformati non conformi; le azioni correttive che devono essere intraprese per evitare il ripetersi delle non conformità. Nel caso in cui la non conformità sia rilevata quando il prodotto finito in questione è già sul mercato, l’azienda dovrebbe informare immediatamente le autorità competenti per decidere le azioni da intraprendere; una possibile azione può essere anche il 26 ritiro/richiamo del prodotto dal mercato. Gestione problemi Gestione Problemi non conformità reclami Azioni correttive Identificazione e rintracciabilità del prodotto Richiamo del prodotto dal mercato 27 una corretta comunicazione al consumatore celiaco 28 Ad oggi, le norme italiane ed europee sull’etichettatura degli alimenti (compreso il Reg. UE 1169/2011) non prevedono l’obbligo di indicare la potenziale presenza di glutine per contaminazione. È obbligatorio riportare l’indicazione circa il glutine qualora sia presente come ingrediente. Ma le norme sull’etichettatura non hanno ancora regolamentato il claim «può contenere tracce di…», che resta un claim il cui utilizzo è lasciato alla libera volontà delle aziende, senza condizioni di utilizzo definite. L’assenza di obbligatorietà, quindi, implica che l’assenza del claim «può contenere tracce di glutine» dalla confezione di un prodotto non significhi necessariamente che il prodotto sia sicuro per il celiaco. 29 claim “senza glutine” - per tutti gli alimenti trasformati - glutine < 20 ppm - adeguare il piano di autocontrollo Questo claim è previsto dal Reg. CE 41/2009, di recente pubblicazione, ma è di natura volontaria, quindi non tutte le aziende ne fanno uso. L’AIC sta cercando di sensibilizzare il più possibile l’industria alimentare all’uso di questa dicitura, in modo che il celiaco possa essere sempre più autonomo nella selezione dei prodotti. 30 Per i prodotti dietetici “sostitutivi” Decreto legislativo 111/92: Autorizzazione dello stabilimento produttivo Notifica dei singoli prodotti al Ministero dela Salute 31 I progetti AIC per i professionisti dell’alimentare 32 Il Prontuario degli alimenti (1) E' una lista di prodotti di consumo corrente (non pensati specificamente per il celiaco, come salumi, gelati, caramelle, sughi pronti) che sono comunque idonei anche al celiaco perché le aziende garantiscono l’assenza di glutine (sia per ingredientistica che per eventuale rischio di presenza accidentale per contaminazione). 33 Il Prontuario degli alimenti (2) L'edizione corrente vanta oltre 500 aziende operanti in tutte le aree del mercato alimentare, presenti con più di 15.000 prodotti reperibili sul mercato. 34 Il Prontuario degli alimenti (3) La lista è pubblicata con frequenza annuale: in forma cartacea (100.000 copie) on-line (www.celiachia.it - sezione “Dieta senza glutine”) app per smartphone 35 Il Prontuario degli alimenti (4) Come posso aderire al Prontuario? Le aziende devono presentare, ogni anno, un’accurata documentazione per ogni singolo prodotto, fornendo informazioni su tutti gli ingredienti, oltre ad indicare precise valutazioni di rischio sulla possibilità di eventuali contaminazioni accidentali durante le fasi di produzione e di confezionamento. Le schede sono poi controllate e valutate dal Team AIC Prontuario. 36 Il Prontuario degli alimenti (5) Sostegno e consulenza alle aziende Alle aziende vengono fornite da AIC: linee guida e consulenza costante sulle modalità di gestione del rischio “glutine” (modalità declinabili per la gestione di tutti gli allergeni) 37 Il Marchio Spiga Barrata Il marchio Spiga Barrata è un marchio registrato di proprietà dell’AIC e rappresenta per il consumatore celiaco la massima garanzia di sicurezza e idoneità alla propria dieta. La Spiga Barrata viene concessa esclusivamente alle aziende che hanno sottoscritto un contratto con AIC. 38 Rassicurazione positiva per il consumatore Per il consumatore celiaco, il marchio rappresenta un indicatore decisivo e di impatto immediato di sicurezza ed idoneità del prodotto alla propria dieta. è l'opposto dell'etichettatura obbligatoria per gli allergeni, per cui gli alimenti contenenti glutine devono evidenziare tale ingrediente in etichetta, con un valore 'negativo' per il celiaco che non può consumare il prodotto 39 Sondaggio AIC sulla percezione nei consumatori celiaci e delle loro famiglie. L’indagine ha confermato il marchio come il simbolo cui il celiaco si affida nella scelta degli alimenti, perché ritenuto “importante” come indicatore di qualità e sicurezza. Oltre 2/3 del campione degli intervistati utilizza proprio la presenza del marchio per privilegiare i propri acquisti. 40 Come posso ottenere la licenza d’uso del Marchio? Il simbolo è concesso previa la sottoscrizione di un contratto con AIC. Il Marchio può essere concesso a tutti i prodotti alimentari del libero commercio di categorie a rischio di contenere glutine (salumi, gelati, sughi, salse, integratori alimentari, ecc.) Tutti i prodotti a marchio sono pubblicati: sul sito www.celiachia.it sul Prontuario AIC degli Alimenti su Celiachia Notizie (70.000 copie) su AIC Mobile 41 Progetto AFC ristorazione Formazione (specifiche linee guida AIC), consulenza, controlli e comunicazione/promozione: l’elenco dei locali Aderenti viene pubblicato sulla Guida cartacea, diffusa in circa 90.000 copie su tutto il territorio nazionale, e sul sito web di AIC www.celiachia.it (www.celiachia.it / dieta senza glutine / alimentazione fuori casa), dove viene aggiornato in tempo reale. È disponibile inoltre un applicativo per smartphone, scaricabile gratuitamente dal sito AIC. Ad ogni locale aderente al programma viene consegnata ogni anno da una vetrofania del progetto da esporre. 42 SAVE THE DATE appuntamento a Firenze Convention per l’industria alimentare Venerdì 30 marzo 2012 www.celiachia2012.it 43 Quando il frumento è un contaminante: alimenti per celiaci Nuovi scenari di mercato dei cereali e il ruolo dei contaminanti Torino - 28 febbraio 2012 Grazie per l’attenzione! susanna neuhold - [email protected] 44 Prontuario: [email protected] Spiga Barrata: [email protected] Alimentazione Fuori Casa: [email protected] 45