Leggi l`articolo - consulentidellavoro.it

Transcript

Leggi l`articolo - consulentidellavoro.it
lavoro
Per lavorare nell’informatica
devi sempre tenerti aggiornata
Adriana, appassionata di nuove tecnologie, vuole saperne di più
su questo settore.Vediamo di cosa si tratta e i possibili sbocchi
G
entile Cristina, leggendo le
offerte di lavoro sui giornali
e sui siti internet specializzati
in selezione del personale, ho notato
che c’è molta richiesta per il settore delle
nuove tecnologie, quello che
generalmente negli annunci viene
definito Ict. Siccome me la cavo
piuttosto bene con l’informatica, vorrei
avere qualche informazione in più per
valutare la possibilità di buttarmi in
questo campo, magari seguendo un
corso di formazione per acquisire
maggiori competenze. Forse, nell’era del
2.0, potrebbe rivelarsi la scelta vincente
per un sereno futuro professionale.
Che ne pensi?
Adriana
La risposta di
Cristina Ravanelli
Cara Adriana, Ict è l’acronimo inglese
di Information and Communication
Technology, un’espressione che in italiano
può essere tradotta con “tecnologie
dell’informazione e della comunicazione”.
Fai bene a volerne sapere di più: con il
rapidissimo sviluppo che le tecnologie hanno
conosciuto negli ultimi decenni, siamo
entrati a pieno titolo nella “società della
comunicazione”. E questo settore si rivela
strategico, anche dal punto di vista
occupazionale. Ho chiesto all’Associazione
nazionale imprese Ict (www.assintel.it) di
darmi qualche informazione. Ecco cosa mi
hanno risposto.
Dalle telecomunicazioni
alla riparazione dell’hardware
In Italia sono 132mila le imprese che
operano nell’Ict per un totale di 612mila
addetti suddivisi tra il settore delle
telecomunicazioni, quello dell’Ic
(elaborazione dati, hosting, portali web), le
aziende che offrono consulenza informatica e
quelle che si occupano della realizzazione,
riparazione e manutenzione dell’hardware.
Naturalmente la crisi non ha risparmiato
neppure questo campo, ma tuttavia, poiché si
tratta di un’area sempre in rapida
evoluzione, gli esperti assicurano che ci sono
ancora delle grandi potenzialità.
I profili più richiesti
Le lauree più gettonate sono quelle in
Informatica e in Ingegneria. Ma per
diventare una professionista può bastare
anche un diploma: molte aziende, infatti,
danno peso all’esperienza che la persona ha
maturato. La chiave del successo è la
formazione continua: in questo campo ci si
deve sempre tenere aggiornati. Il mio
consiglio, Adriana, è quello di specializzarti
anche attraverso un corso ad hoc (quelli
gratuiti li trovi chiedendo informazioni al
Centro per l’impiego della tua Provincia).
Tra le figure professionali più richieste ci
sono il software developer (analista
programmatore), il chief information officer
(il manager responsabile di tutta la parte
informatica di un’azienda), l’account
manager (il professionista che si occupa di
gestire i clienti) e l’ict consultant (l’esperto
che ha il compito di migliorare il sistema
informatico di una società). I salari? Si va
dai 27mila euro lordi l’anno di un impiegato
ai 103mila euro lordi annui di un manager.
Se vuoi approfondire l’argomento, in libreria
trovi Quando si lavora con le tecnologie,
di Anna Maria Ponzellini (Edizioni
Lavoro; 13 euro).
.......
Sono previsti incentivi per
chi assume una persona in
cassa integrazione?
C
ara Cristina, approfitto del suo
spazio perché da qualche mese
sto vivendo un incubo. Ho 26
anni e da circa un anno l’azienda per cui
lavoro ha deciso di mettere i dipendenti
in cassa integrazione (per la precisione
si tratta di una cassa integrazione in
deroga in quanto la ditta ha solo 13
dipendenti). Cercando in Rete ho
scoperto che esistono incentivi
cristina ravanelli
Giornalista esperta di lavoro,
si mette nei tuoi panni.
Ogni settimana, con la
collaborazione di un esperto,
risponde alle tue lettere dandoti
consigli per la carriera o
aiutandoti a risolvere dubbi e
problemi. Scrivile a:
[email protected]
economici per i datori di lavoro che
assumono persone in cassa integrazione.
È così? Mi sono informata con i
sindacati che ci seguono in azienda,
ma nessuno sa darmi informazioni.
Potrebbe darmi lei un aiuto? E se
dovessi accettare un nuovo impiego,
sono obbligata a licenziarmi? Giada
Risposta
Cara Giada, per rispondere alla sua
domanda ho chiesto aiuto al dottor
Rosario De Luca, presidente della
Fondazione studi consulenti del lavoro
(www.fondazionestudi.it). Purtroppo la
risposta è negativa: per il 2013 il governo
ha impugnato le forbici e ha tagliato tutti
gli incentivi per le aziende che vogliono
assumere persone in cassa integrazione
(questi contributi, invece, sono stati concessi
dal 2009 al 2012).
Se trovi un altro posto devi licenziarti
Se durante la cassa integrazione vuoi
svolgere un altro lavoro retribuito, lo puoi
fare a patto che quest’ultimo abbia un orario
complementare rispetto a quello previsto dal
posto per il quale sei stata messa in cassa
integrazione. Facciamo un esempio: puoi
accettarlo se si tratta di due lavori part time o,
comunque, se la somma dei due impegni non
supera le 40 ore settimanali. Oppure se la
nuova occasione professionale è inquadrata
come “lavoro occasionale” (ovvero il cui
compenso non supera i 3mila euro lordi
annui). In alternativa, se vuoi firmare un
nuovo contratto, devi licenziarti perdendo
naturalmente il diritto alla casa integrazione.
139