Terapia antiretrovirale in gravidanza

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Terapia antiretrovirale in gravidanza
Dir. Gen. e Sede Amm.va: Ospedale Policlinico – Via Brunamonti, 51 – 06122 Perugia
Sede Legale: Ospedale Silvestrini – S. Andrea delle Fratte – 06156 PERUGIA Partita IVA
02101050546
S.C. di Malattie Infettive
Direttore: Prof. Franco Baldelli
Informazioni per la paziente sull’uso della Terapia
AntiRetrovirale in Gravidanza
Gentile signora,
il suo medico, dott. ..............................................., nel contesto delle cure a Lei rivolte, le ha
proposto di effettuare la terapia antiRetrovirale in gravidanza.
Il presente modulo ha lo scopo di informarla sulle caratteristiche del trattamento.
La preghiamo pertanto di leggerlo attentamente e di chiedere qualsiasi spiegazione, informazione o
ulteriori dettagli che desidera sapere ai medici che la stanno curando.
Perché mi devo sottoporre terapia antiretrovirale?
Diagnosi: Lei ha contratto l’infezione da HIV. Il trattamento con farmaci anti-HIV, insieme agli
altri presidi atti a ridurre il rischio di trasmissione dell’infezione (Taglio cesareo, allattamento
artificiale e profilassi al neonato), riduce la probabilità di trasmissione del virus al neonato. Se
non effettuato il rischio di trasmissione risulta intorno al 50%.
Sulla base delle conoscenze attuali:
• la gravidanza non sembra accelerare la progressione dell'infezione da HIV
• il trattamento con farmaci anti-HIV riduce la progressione dell'infezione alla madre e la
probabilità di trasmissione del virus al neonato; alcuni farmaci si sono dimostrati efficaci e
con bassa tossicità
• se la madre assume farmaci anti-HIV il rischio di difetti nello sviluppo del neonato è
sicuramente maggiore durante i primi tre mesi di gravidanza, per questo motivo si potrebbe
valutare la sospensione della terapia anti-HIV durante questo periodo
• il passaggio dell'infezione dalla madre al neonato può avvenire durante tutto il periodo della
gravidanza ma il rischio risulta particolarmente elevato durante il parto, per questo motivo
viene consigliato il taglio cesareo. Il taglio cesareo eseguito prima del travaglio e prima che
si rompano le acque (38° settimana) riduce del 50% il rischio di trasmissione dell'infezione al
bambino. Se la carica virale della madre non è rilevabile il rischio di trasmissione per un parto
vaginale o tramite taglio cesareo elettivo è così basso da rendere impossibile stabilire se vi sia
un vantaggio associato ad uno dei due modi di partorire, non esistono dati sufficienti per
stabilire se in questo caso il taglio cesareo elettivo possa offrire un beneficio ulteriore.
• l'allattamento al seno comporta il rischio di trasmettere il virus al bambino e per questo motivo
va evitato.
Indicazioni alla terapia: un soggetto HIV positivo, se controllato e curato in modo adeguato, può
affrontare una vita normale: questo è possibile grazie a farmaci che diminuiscono la riproduzione
del virus nel sangue rallentando la progressione della malattia.
Anche in gravidanza questo è possibile. L'uso dei farmaci antiretrovirali in gravidanza permette
non solo di controllare l'infezione della madre ma anche di diminuire (non annullare!) il rischio che
il bambino nasca HIV positivo.
In cosa consiste?
Modalità e schema del trattamento:. il trattamento con farmaci anti-HIV riduce la progressione
dell'infezione alla madre e la probabilità di trasmissione del virus al neonato; alcuni farmaci si sono
dimostrati efficaci e con bassa tossicità. I farmaci antiretrovirali Le verranno somministrati in
ambulatorio e le modalità di loro somministrazione variano a seconda dello schema terapeutico che
verrà utilizzato.
Rischi/Eventi avversi: i problemi di tossicità dei farmaci non riguardano solo la madre ma anche il
nascituro: attualmente non esistono dati certi sulle conseguenze della maggior parte dei farmaci antiHIV sul normale sviluppo dell'embrione. Come detto però, se la madre assume farmaci anti-HIV il
rischio di difetti nello sviluppo del neonato è sicuramente maggiore durante i primi tre mesi di
gravidanza, per questo motivo verrà valutata la possibilità di sospendere la terapia anti-HIV durante
questo periodo.
E’ noto comunque che la gravidanza può aumentare nella madre gli effetti indesiderati di alcuni
farmaci, come ad esempio, più frequentemente la nausea, il vomito, l'anemizzazione e la tossicità a
carico del fegato.
Innovatività del trattamento: tale trattamento è ormai consolidato nella Nostra Struttura da diversi
anni.
Idoneità della struttura: nella Nostra Struttura
personale altamente esperto e qualificato.
tali trattamenti terapeutici vengono seguiti da
Cosa comporta?
Come eseguire il trattamento: secondo le stesse modalità delle pazienti non in gravidanza
Prescrizioni durante il trattamento: non variano rispetto alle pazienti non in gravidanza.
Al momento della dimissione verranno date dal medico indicazioni sulle eventuali norme
comportamentali da seguire.
Followup: è importante che Lei effettui un follow-up mensile clinico e laboratoristico, che Le verrà
prescritto di volta in volta.
Esistono alternative terapeutiche?
Alternative e terapeutiche: non esistono al momento alternative terapeutiche.
Rischi se rifiuto o ritardo la cura: se non si sottopone alla terapia antiretrovirale o ne ritarda
l’assunzione, aumenta la probabilità di trasmissione dell’infezione da HIV al neonato.
La sottoscritta..............................................nata a...............................il.................., dettagliatamente
informato dal Dott. .......................................... di essere affetta da............................ e di necessitare
di essere sottoposta a .........................................., dichiara di aver ricevuto il presente modulo
informativo, che si impegna a leggere attentamente prima di fornire il consenso.
Firma e timbro del medico
che ha informato la paziente
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Perugia............................
Firma della paziente
o del rappresentante legale
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