SALDATURE SALDATURE
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SALDATURE SALDATURE
Tecnologia Meccanica SALDATURE La SALDATURA è una tecnica di giunzione che realizza l’unione permanente di due pezzi metallici con o senza apporto di materiale (METALLO D’APPORTO) e sotto l’azione del calore. Il METALLO D’APPORTO viene distribuito allo stato fuso tra i lembi opportunamente preparati (cianfrinatura) dei pezzi da collegare. I LEMBI, o bordi, sono le superfici che in tutta la loro lunghezza sono interessate nella saldatura dei pezzi; la loro riparazione è eseguita dando la forma geometrica più opportuna, in funzione soprattutto dello spessore da saldare, per facilitare l’esecuzione della saldatura. Il materiale dei pezzi da collegare si chiama MATERIALE BASE. Il BAGNO DI FUSIONE è la parte di metallo che durante la fusione si trova allo stato liquido. SALDATURE Il CORDONE DI SALDATURA è costituito da tutto il metallo, sia di base sia d’apporto, solidificati per raffreddamento dopo essere stati fusi nella saldatura. Il cordone di saldatura è l’elemento essenziale del giunto saldato e la sua deposizione determina la tecnica di saldatura vera e propria. In base alla posizione del cordone di saldatura si distinguono le seguenti POSIZIONI DI SALDATURA: Saldature 1 Tecnologia Meccanica Il risultato dell’operazione di saldatura si chiama GIUNTO SALDATO. In base alla posizione relativa dei pezzi da saldare si distinguono i seguenti TIPI DI GIUNTO: SALDABILITÀ L’attitudine dei metalli a saldarsi si chiama SALDABILITÀ: un materiale ha buone proprietà di saldabilità quando un suo pezzo, prima rotto e successivamente saldato, conserva lungo il giunto saldato CARATTERISTICHE Le saldature autogene sonoaquelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o MECCANICHE non inferiori quelle precedenti la rottura. La saldabilità è condizionata dai seguenti elementi: -TEMPERATURA DI FUSIONE del metallo base; meno TEMPERATURA FUSIONE d'apporto e MASSA VOLUMICA del metallo base e del metallo d’apporto; è -sempre presente DI il materiale e il metallo degli base ossidi non fonde. - CONDUCIBILITÀ TERMICA del metallo base; - CONDUCIBILITÀ ELETTRICA (nel caso di saldatura elettrica); - TRASFORMAZIONI STRUTTURALI. Un materiale metallico (METALLO BASE) è saldabile se: - la temperatura di fusione del suo ossido è minore di quella del metallo base; - la massa volumica dell’ossido è minore di quella del metallo fuso in modo che galleggi. Se non sussistono queste condizioni bisogna ricorrere a polveri disossidanti con le seguenti proprietà: - massa volumica minore di quella del metallo fuso; - temperatura di fusione minore di circa 100 °C di quella del metallo base; - capacità di sciogliere l’ossido del bagno. Saldature 2 Tecnologia Meccanica ” Preparazione dei Lembi E’ di particolare importanza per ottenere una completa penetrazione della saldatura. Nelle saldature il cordone è legato all’apporto termico specifico del processo: la preparazione dei lembi è funzione del processo di saldatura utilizzato. Tipi di preparazione: CIANFRINATURA Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o meno è sempre presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. a) b) c) d) Lembi Lembi Lembi Lembi retti o ad I aV aY aX e) Lembi f) Lembi g) Lembi a doppia Y aU a doppia U a - e : piccoli spessori f – g : elevati spessori Saldature 3 Tecnologia Meccanica La classificazione dei Processi di saldatura può essere fatta nel modo seguente: Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o meno esserci; nelle è sempre presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. SALDATURE AUTOGENE quando il metallo base prende parte, fondendo, alla formazione del giunto; il metallo d’apporto può non esserci a secondo del procedimento e dello spessore. Quando è presente è metallurgicamente simile al metallo base, poiché si tende ad ottenere nella giunzione una continuità strutturale e una resistenza meccanica pari a quella dei pezzi da saldare. A seconda dello stato fisico in cui si trovano i pezzi al momento della loro unione si hanno: -SALDATURE PER FUSIONE quando i pezzi vengono uniti allo stato liquido. In base a come viene prodotto il calore necessario per portare a fusione il metallo si distinguono saldature a gas o ad arco. -SALDATURE A PRESSIONE quando i pezzi vengono collegati non allo stato fuso, ma quando si trovano in uno stato pastoso. Tale stato viene raggiunto, generalmente, per effetto Joule, dal passaggio di una corrente elettrica. Saldature 4 Tecnologia Meccanica SALDATURE ETEROGENE quando il metallo base non prende parte alla formazione del giunto. Il cordone di saldatura è formato dal solo metallo d’apporto, sempre presente, diverso dal metallo base e con temperatura di fusione inferiore. A seconda di come avviene la formazione del cordone di saldatura si hanno: -SALDOBRASATURE quando i lembi dei pezzi vengono preparati con cianfrinature. Il metallo d’apporto fondendo riempie il cianfrino costituendo il cordone di saldatura. -BRASATURE quando i pezzi da saldare sono semplicemente appoggiati l’uno sull’altro: lo spazio capillare che rimane tra i due viene riempito dal metallo d’apporto fuso. In questo caso il giunto è costituito da uno strato sottilissimo di metallo d’apporto che ha formato una lega col metallo base. La scelta di un procedimento di saldatura rispetto ad un altro dipende da molti fattori e deve effettuarsi tenendo del tipo di lega da saldare, dello delle parti, dellabase posizione di saldatura, dal d'apporto tipo di produzione Leconto saldature autogene sono quelle in spessore cui fonde il materiale mentre il materiale può o (in serie o no), delle attrezzature disponibili in officina. meno sempre presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. Saldature 5 Tecnologia Meccanica FIAMMA OSSIACETILENICA La fiamma ossiacetilenica viene realizzata mediante la combustione di acetilene C2 H2 e ossigeno O2 . Nel dardo avviene la reazione primaria: C2 H2 O2 2CO H2 q ‘ i prodotti della combustione si combinano poi con l'ossigeno dell'atmosfera nella zona di saldatura o zona riducente secondo le seguenti reazioni esotermiche secondarie: I prodotti finali della combustione costituiscono “il pennacchio” che è alquanto ossidante ed a temperatura più bassa. Per ottenere una buona saldatura i lembi da saldare devono essere nella zona riducente dove si raggiungono i 3100°C e grazie all'atmosfera riducente si limita l'ossidazione del metallo. Affinché la fiamma abbia queste caratteristiche occorre che le quantità dei gas siano le stesse generando intalmodo la fiamma neutra che viene utilizzata per saldare acciai, ghisa, rame, alluminio. Un eccesso di acetilene provoca “la fiamma carburante” usata in processi di indurimento superficiale, mentre un eccesso di ossigeno genera la “fiamma ossidante” usata per saldare bronzo ed ottone. Saldature 6 Tecnologia Meccanica Attrezzatura e modalità operative: attrezzatura poco costosa e facilmente trasportabile, si compone di due bombole con i gas in pressione, di un cannello e di eventuale bacchetta con materiale d'apporto. Il bagno di fusione è ben visibile. Sia il cannello sia il materiale d'apporto sono movimentati a mano e il movimento può essere “a spingere”, cioè la bacchetta è davanti alla fiamma, o “a tirare”, cioè la bacchetta è dietro alla fiamma che mi permette di saldare spessori maggiori peoichè la bacchetta fonde dove il materiale è più caldo. Applicazioni: limitata alla giunzione di lamiere (spessore max 8mm) senza ripresa a rovescio ma oggi sono preferiti processi diversi. Sono ben saldabili alla fiamma acciai a basso tenore di carbonio (s<10mm), acciai inox con fiamma leggermente carburante, ghise previo riscaldamento dei lembi, rame (s>15mm) mantenendo elevata distanza tra i lembi per l'elevato coefficiente di dilatazione termica, alluminio con controllo di ossidi altofondenti; mentre non si saldano le leghe refrattarie e reattive, l'ottone e il bronzo per la volatilità di elementi di lega che generano soffiature. Difetti operativi nei giunti: ingrossamento del grano nella ZTA per la lunga permanenza ad elevate T inevitabile in un processo lento come questo; incollaggio per permanenza troppo breve; foratura del cordone per sorgente troppo potente. Saldature 7 Tecnologia Meccanica ARCO ELETTRICO L'arco elettrico è la manifestazione fisica del passaggio di una corrente in un mezzo gassoso ionizzato. L'arco viene inizialmente innescato toccando con la punta dell'elettrodo il metallo base e subito ritirandolo ad una distanza di qualche mm. Al momento del contatto scorre una corrente di corto circuito che surriscalda elettrodo e metallo base provocando anche la ionizzazione del gas interposto (raggiunto il potenziale di estrazione, gli elettroni migrano velocemente dal catodo all'anodo per effetto termoionico ionizzando gli atomi del gas in elettroni che vanno verso l'anodo e ioni positivi che vanno verso il catodo facendone quindi aumentare l'emissività) e innescando l'arco. L'arco elettrico è generato dal passaggio di elettroni dal polo negativo a quello positivo e l'energia ad esso associata si trasforma in calore e in onde elettromagnetiche di varia frequenza. Circa i 2/3 del calore sviluppato si riversa sul polo positivo per il bombardamento elettronico e si raggiungono temperature massime di 6000-7000°C. Una volta innescato, il fenomeno è in grado di autosostenersi, purché tra gli elettrodi vi sia una ddp. • ARCO DIRETTO: scocca tra un elettrodo ed il metallo base; • ARCO INDIRETTO: scossa tra due elettrodi ed il metallo è interposto; Saldature 1 Tecnologia Meccanica • CORRENTE CONTINUA: arco stabile, cordone uniforme, processo più usato soprattutto per spessori sottili. Si ha il problema di soffio magnetico (l'arco elettrico costituisce, a tutti gli effetti un conduttore; su di esso pertanto agiscono forze magnetiche generate dalle correnti circolanti. La brusca deviazione che la corrente subisce al punto di innesco dell'arco determina una forze magnetica che devia l'arco rispetto alla direzione dell'asse dell'elettrodo. Questo fenomeno si verifica anche quando si è vicini ad una massa elettrica come la terra e può essere limitato mantenendo l'arco il più corto possibile; • CORRENTE ALTERNATA: assenza di soffio magnetico, alta deposizione, usato con elevate correnti; • POLARITA' DIRETTA: il metallo base funge da anodo dunque ho alta penetrazione; • POLARITA' INVERSA: il materiale d'apporto è l'anodo dunque ho elevata deposizione; • ELETTRODO FUSIBILE: è costituito da un'anima cilindrica metallica di materiale metallurgicamente simile a quello base ricoperta da un materiale pulverulento detto rivestimento. Esso svolge sul bagno un'azione protettiva, disossidante, depurante e consente l'asportazione di elementi di lega. Ne esistono di diversi tipi: ◦ elettrodi ossidanti: rivestimento di ossido di ferro, dà ottimi cordoni ma di scadenti proprietà meccaniche; ◦ elettrodi acidi: rivestimento di biossido di silicio, dà un giunto di caratteristiche meccaniche buone; ◦ elettrodi basici: rivestimento costituito da carbonati, silicati, fuoruri di calcio, dà un cordone senza cricche con bbbelevata resistenza e allungamento a frattura; ◦ elettrodi al rutilio: rivestimento al biossido di titanio, il titanio ionizza fortemente conferendo elevata stabilità gggall'arco ma cordone non liscio; ◦ cellulosico: rivestimento a base di materie organiche, dà un giunto di buone qualità. L'elettrodo fusibile deve essere sostituito quando si consuma o è alimentato con continuità con aspo. La scoria deve essere eliminata dopo ogni passata. Si possono saldare materiali ferrosi e leghe di nichel con spessori fino a circa 20 mm senza ripresa dal retro, ma non è adatto per metalli a basso punto di fusione (Al, Cu). Saldature 9 Il trasferimento del metallo d’apporto avviene sotto forma di gocce che passano attraverso l’arco. Le forze che provocano questo passaggio sono: peso proprio, forze elettromagnetiche, azione dei gas che si sviluppano dal rivestimento. Tecnologia Meccanica I processi con elettrodo fusibile sono: ➢ ARCO SOMMERSO Attrezzatura: da una tramoggia scende polvere protettiva che sommerge l'arco e fondendo forma la scoria disossidante. Di qui il vincolo di operare in piano. L'elettrodo è fusibile e alimentato con continuità e il processo è automatico tranne che per l'eliminazione della scoria. Applicazioni: il processo è utilizzato per saldare acciaio fino a 60 mm e soprattutto per la saldatura longitudinale dei tubi. ➢ MIG – MAG (Metal-Inert/Active-Gas) Attrezzatura e modalità operative: elettrodo fusibile alimentato in continuo con controllo dell'alimentazione del filo attraverso il controllo della corrente di saldatura. La saldatura avviene in un atmosfera di gas protettivo che può essere inerte insolubile nel bagno (Argon o Elio che aumenta la produttivita perché l'arco ha temperature maggiori ma è più costoso) nel caso di MIG o attivo (ossigeno o miscele di anidride carbonica che è un gas a basso costo ma c'è rischio di porosità nel cordone) nel caso del MAG. La torcia può avere moto “a tirare” o “a spingere” e il meccanismo di trasferimento del metallo è drop-transfer, cioè avviene sottoforma di gocce: esse si ingrossano e si trasferiscono lateralmente al filo in presenza di gas attivo o di polarità inversa (cathode jet: fenomeno per cui la goccia rimane attaccato all'elettrodo) in modalità globular o short arc (possibilità di saldare in ogni posizione), oppure esse possono essere fini in caso dello spray-arc o del pulsed arc. L'assenza della scoria consente la continuità del processo e l'elevata produttività, il bagno inoltre è ben visibile e l'assenza di vapore acqueo nell'atmosfera elimina il pericolo di cricche a freddo e infragilimento da idrogeno. L'apparecchiatura è complessa, meno trasportabile, costosa ed occorre evitare che correnti d'aria investano la zona di saldatura inoltre la torcia è ingombrante e dunque non impiegabile in zone di difficile accesso. Applicazioni: si saldano Al, Cu ed in parte acciai inox (MIG) e acciai dolci o bassolegati (MAG). Saldature 11 ARCO SOMMERSO MIG: argon, elio MAG: CO2 Tecnologia Meccanica • ELETTRODO INFUSIBILE: costituito da materiale refrattario TIG (Tungsten-Inert-Gas): Attrezzatura e modalità operative: l'elettrodo è infusibile di tungsteno e il materiale d'apporto è fornito in bacchette movimentate a mano. L'atmosfera protettiva è costituita da gas inerte (Argon o Elio). L'attrezzatura è costosa. Possibilità di saldare in qualunque posizione. La torcia è collegata al generatore, alla bombola del gas e, nel caso di correnti oltre 200A, ad un sistema di raffreddamento ad acqua. Essa può essere alimentata in continua con polarità diretta (il tungsteno è un ottimo emettitore, l'anodo costituito dal metallo si riscalda molto ma a volte il bombardamento elettronico non riesce a rompere lo strato di ossido di Al e Mg), con polarità inversa (per la saldatura delle leghe leggere in campo aeronautico perché vi è distruzione degli ossidi di Al e Mg grazie al bombardamento di ioni positivi, ma l'elettrodo si surriscalda dunque ne è usato uno di maggiori dimensioni per dissipare meglio il calore, vi è rischio di inclusioni di tungsteno nel bagno) o in alternata (il bilancio termico dell'arco comporta il 50% del calore sull'elettrodo e il 50% sul metallo base, dunque sono mediati vantaggi e difetti delle due polarità in corrente continua; tuttavia vi sono problemi di stabilità dell'arco e per questo si sovrappone alla corrente di saldatura, una corrente ad alta frequenza per mantenere ionizzata la zona dell'arco). L'assenza di scoria rende la produttività elevata, non ci sono problemi di infragilimento da idrogeno. Applicazioni: si saldano tutti i materiali metallici ottenendo giunti di qualità e cordoni che non richiedono di successive operazioni di finitura, ideale per spessori sottili poiché la forte emissività del W permette di mantenere archi stabili anche con correnti basse. Saldature 7 Tecnologia Meccanica PLASMA: sistema derivato del sistema TIG e ne differisce per il fatto che l'elettrodo di tungsteno si trova nella parte centrale interno di un ugello attraverso il quale viene fatto passare argon; tale gas è ionizzato e si trasforma in una colonna di plasma ad elevatissime temperature. Oltre a questo gas, vi è un condotto per il passaggio del gas protettivo. Rispetto all'arco TIG, quello al plasma è più direzionale, penetrante e concentrato. Si saldano spessori fino a 25 mm tutti i metalli perché oltre non risulta più un sistema economicamente conveniente. LASER: Il laser costituisce una fonte di energia sotto forma di fascio di radiazioni elettromagnetiche. Le caratteristiche fondamentali del fascio sono la monocromaticità, la coerenza e la bassissima divergenza. L'emissione avviene in maniera stimolata: se un atomo nello stato eccitato viene raggiunto da un fotone di frequenza ν, non si verifica assorbimento ma si verifica il fenomeno dell'emissione stimolata, ovvero l'atomo decade al livello inferiore rilasciando due fotoni di energia hν con la stessa direzione e fase del fotone incidente. Con questo particolare meccanismo è possibile moltiplicare il numero di quanti cioè amplificare l'intensità della radiazione elettromagnetica producendo un fascio di luce coerente, monocromatica, collimata e di elevata brillanza. Inoltre la lente focalizza un fascio a raggi paralleli su una superficie estremamente ridotta consentendo potenze specifiche elevatissime. Per ottenere un effetto di amplificazione (e non smorzatore) in un mezzo attraversato da fotoni, è necessario che si verifichi la condizione di inversione della popolazione, fornendo al mezzo una quantità di energia tale da far migrare una grande quantità di atomi al livello energetico in condizione di equilibrio al livello energetico superiore. Questa operazione è definita pompaggio energetico e deve durare per tutto il tempo in cui viene generato il fascio laser. Ovviamente i materiali del mezzo attivo vengono scelti in modo che il livello energetico superiore sia sufficientemente stabile da garantire la permanenza degli atomi a quel livello per un tempo sufficiente. Saldature 14 Tecnologia Meccanica Inoltre, per creare un fascio laser di intensità idonea per le applicazioni industriali, è necessario amplificare la radiazione sfruttando il meccanismo di risonanza ottica, posizionando cioè il mezzo attivo tra due specchi che creano una cavità ottica risonante: il sistema di pompaggio a lampade flash avvia il processo di inversione della popolazione e pertanto in diversi punti del mezzo avverranno emissioni spontanee seguite da emissioni stimolate di fotoni dirette casualmente in varie direzioni dello spazio. Il flusso di fotoni diretto normalmente agli specchi viene riflesso e rimandato nel mezzo dove subisce un'ulteriore amplificazione. In pochissimo tempo si ottiene un flusso di rilevante entità che viaggia tra gli specchi, mentre tutte le emissioni che avvengono in direzione non normale agli specchi vengono smorzate e annullate. A causa della natura ondulatoria della radiazione, l'effetto di amplificazione è esaltato quando la distanza tra gli specchi è pari ad un multiplo della semilunghezza d'onda del fascio. Per garantire questo, essi sono sorretti dal bancale di granito che ha un coefficiente di dilatazione termica quasi nullo, lo svantaggio è che il bancale rende il tutto molto pesante (per sorgenti laser piccole si usa il granito). Degli specchi uno è perfettamente riflettente e l'altro semiriflettente per permettere lo spillamento del 10%ca. della radiazione che è in cavità e che costituisce il vero fascio laser. Dunque il rendimento della sorgente laser è del 10%, il restante 90% viene dissipato in calore e quindi importanti sono i sistemi di raffreddamento. Saldature 15 Tecnologia Meccanica Un SISTEMA LASER è costituito, oltre che dal risonatore ottico (sorgente) e il suo sistema di raffreddamento appena descritti, consta anche di uno specchio riflettente, di una lente di focalizzazione e di un ugello, come mostrato sotto: I laser possono essere a gas (CO2) o allo stato solido (Nd:YAG). La saldatura laser è autogena, richiede l'assistenza di un gas (argon, elio o azoto) che permetta di inibire gli eventuali processi di ossidazione. Saldature 16 Tecnologia Meccanica I processi di saldatura laser sono processi di saldatura per conduzione per basse densità di potenza e dunque il cordone si forma come negli altri processi ed ha le stesse caratteristiche, o saldatura ad alta penetrazione con potenze ≥ 104W /cm2 . In questo caso il calore non viene smaltito per conduzione → si genera un canale di vapore (keyhole) con T fino a 20000°C perché il materiale vaporizza visto l'aumento di T in superficie; questo canale si comporta come un corpo nero assorbendo l'intera potenza del fascio e trasferendola al materiale circostante. Quest'ultimo è spinto lateralmente dal fascio con la formazione di un cratere che determina l'esposizione del materiale solido alla base del bagno. All'avanzare del fascio, il materiale fuso si richiude su sé stesso, generando il cordone. Il cordone risulta molto più snello perché la zona interessata da fusione è assai minore e assume a tipica forma a testa di chiodo. Inoltre, al crescere della potenza aumenta la velocità del processo di saldatura da 1 m/min con fiamma ossiacetilenica a 10 m/min con laser. Saldature 17 Tecnologia Meccanica Problemi e osservazioni: • poiché vi è vaporizzazione, una parte del metallo si perde ed alla solidificazione si osservano le incisioni marginali che possono essere punti di innesco frattura: • nel metallo fuso si ingenera gas sia per movimenti vorticosi del metallo,sia per la presenza di gas disciolti sia per i gas di apporto e le bolle di gas riducono la sezione resistente. Poiché bisogna procedere più lentamente per dare tempo al gas di fuoriuscire, si preferisce non procedere alle velocità di max produttività ma leggermente minori per evitare tali bolle. • Il flusso termico al raffreddamento è ortogonale all'isoterma ed osservando la metallografia dei cordoni: Vi è una zona a grano fine, una Nel cordone laser c‘è forte centrale a grana grossa ma il 90% anisotropia poiché le è rappresentato dalla zona a grani colonne sono tutte nella colonnari dendritici che generano stessa direzione; dunque anisotropia ma solo locale perché devo fare in modo che il le proprietà medie sono circa le cordone sia con le colonne stesse per la disposizione delle nella direzione di colonne. applicazione del carico. • Inconvenienti legati agli elevati costi di macchine e attrezzature per la manipolazione e la movimentazione dei pezzi e nella necessità di mantenere i pezzi da saldatura puliti, ben accostati ed esenti da impurezze superficiali; • pericolosità della radiazione dunque il processo deve avvenire in cabine schermate; • bisogna fare in modo che la potenza e il tempo di permanenza copra tutto lo spessore; • il plasma oscura il fascio dunque si aggiunge elio per allontanare il fascio; • possibilità di saldare uno scatolato senza necessità di accedere dall'interno; Saldature 18 Tecnologia Meccanica Applicazioni: Tutti i metalli saldabili con tecniche convenzionali sono anche saldabili con un fascio laser di lunghezza d'onda appropriata. Non sono invece saldabili col laser le plastiche. Gli acciai sono ben saldabili (tranne acciaio zincato) se C<0,5%; gli acciai inox hanno caratteristiche di saldabilità con il laser migliori; le leghe di alluminio sono difficilmente saldabili, le leghe di nichel sono ben saldabili con il laser mentre le leghe di titanio presentano buona predisposizione alla saldatura laser ma solo in atmosfera inerte. A FASCIO DI ELETTRONI Attrezzatura e applicazioni: EBM (Electron Beam Machining): è un sistema costituito da una camera in cui si genera vuoto spinto, con all'apice un filamento di W che produce elettroni per effetto termoionico i quali vengono accelerati e direzionati lentiinmagnetiche sparati sul base campione. È un sistema di d'apporto saldatura ad elevata Le saldature autogene mediante sono quelle cui fonde eil materiale mentre il materiale può o penetrazione, dà un cordone fino e giunti di elevata qualità, ideale per materiali “difficili”, ma i pezzi devono essere meno piccoli onelle comunque di ildimensioni la camera da non vuoto, gli impianti sono costosi e servono esserci; presente materialecompatibili d'apporto con e il metallo base fonde. schermature perché vengono prodotti raggi X. ALLUMINOTERMICA Il riscaldamento del materiale avviene utilizzando il calore prodotto dalla reazione esotermica di una miscela incendiaria (thermit) ottenuta miscelando l'ossido di un metallo con un agente che subisce ossidazione e si raggiungono i 3000°C. Saldature 19 Tecnologia Meccanica SALDATURE PER RESISTENZA La saldatura elettrica per pressione è una saldatura autogena senza metallo d'apporto nella quale l'effetto Joule associato ad una corrente elettrica di elevata intensità che attraversa per una frazione di secondo i due pezzi da assemblare, è utilizzato come sorgente di calore per portare una porzione di materiale alla temperatura di fusione. Il passaggio di corrente è localizzato da due elettrodi, i quali esercitano anche un'azione di compressione sulle due parti da unire. Si realizza così un punto di saldatura costituito da una lenticchia di metallo portato alla fusione nella zona di contatto tra le due lamiere. Esso realizza, a solidificazione avvenuta, una giunzione localizzata paragonabile ad una rivettatura: il metodo è pertanto utilizzato solo nella giunzione di parti in lamiera. La relazione che esprime la quantità di calore Q utilizzabile nella saldatura, generata dal passaggio di una corrente di intensità I in una resistenza elettrica R per un tempo t, considerando le perdite di calore per irraggiamento, conduzione e convezione k, è: Le saldature Q=R ⋅I 2⋅t⋅k . autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o meno PER PUNTI esserci; nelle presente materiale e il metallo base non fonde. Le due lamiere vengono il accostate; dued'apporto elettrodi (sferici o conici) in rame incrudito (affinché resista sotto l'azione della pressione e non si deformi troppo sotto carico a contatto con la lamiera) vengono premuti da un'apposita pinza portaelettrodi (a fulcro od a corsoio). Successivamente si fa scorrere tra gli elettrodi la corrente e per effetto Joule nella zona di contatto delle due lamiere si innalza la temperatura tanto da portare a fusione il materiale. Tale fusione rimane localizzata in un nocciolo fuso centrale la cui solidificazione porta alla formazione del punto di saldatura. Saldature 1 Tecnologia Meccanica La corrente dovrebbe esser tolta prima dell'apertura delle pinze per evitare l'ingenerarsi di fenomeni di scarica elettrica dovuti ad extracorrenti di apertura che possono abradere gli elettrodi. La pressione deve essere mantenuta fino a solidificazione perché la compressione costringe il materiale freddo a seguire la contrazione del metallo caldo impedendo (La corrente dovrebbe esser tolta prima dell'apertura dellelapinze formazione di fessure ed inoltre la pressione per evitare l'ingenerarsi di fenomeni di scarica elettrica dovuti ad la formazione di soffiature contrasta extracorrenti aperturai motivi che possono La È interessante di conoscere per cui abradere la fusione gli del elettrodi. materiale avviene solo nella zona sopra indicata e non nella pressione deve essere mantenuta fino a solidificazione perché la zona di contatto elettrodo-lamiera e i motivi sono 2: compressione il materiale freddo a seguire la • La corrente ècostringe la stessa in tutto il circuito serie ma cambiano le resistenze in gioco: la resistenza degli elettrodi (Rcu) e quella materiale della lamiera (Rl) è bassa contrazione delintrinseca metallo del caldo impedendo la formazione di e quella nella zona di contatto tra le due lamiere (Rc) è ed maggiore nellacontrasta zona di interfaccia lamiera-elettrodo (Ri), e quindi l'effetto Joule genera una fessure inoltredila quella pressione la formazione di quantità di calore inferiore in quest'ultima zona. Infatti la resistenza è inversamente proporzionale alla superficie e soffiature) per analizzare la reale superficie a contatto devo considerare le asperità: applicando una forza di chiusura la reale superficie a contatto sarà maggiore rispetto a quella nel caso di superfici solo appoggiate l'una sull'altra e poiché il rame è più tenero del materiale delle lamiere, sotto la pressione esercitata, cede e si adatta sull'altro molto facilmente colmando tutti i vuoti. È per questo che la superficie a contatto nella zona delle due lamiere sarà minore e dunque maggiore la resistenza; • gli elettrodi sono di rame e sono raffreddati mediante circolazione d'acqua. Ne risulta un'asportazione di calore maggiore nelle zone esterne che in quella interna. Saldature 21 Tecnologia Meccanica L'andamento qualitativo della temperatura nelle varie zone è il seguente: All'aumentare della corrente, la curva si sposta verso destra. Ciò che deve essere assicurato è che nella zona di contatto tra le due lamiere, si giunga ad una temperatura T>Tf: potrei pensare di far passare una corrente tale da pormi molto al di sopra della temperatura di fusione, ma allora avrei il problema dell'innalzamento della temperatura Le saldature autogene quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o anche agli elettrodi consono il loro possibile meno collasso, oltre al problema dello sfondamento esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. sotto pressione vista la notevole estensione della zona fusa in queste condizioni; oppure potrei pormi esattamente alla temperatura di fusione ma così facendo otterrei un nocciolo fuso troppo piccolo e basterebbe una piccola fluttuazione della corrente o della pressione di contatto per vanificare l'operazione. L'ideale è porsi in una condizione per cui: Saldature 22 Tecnologia Meccanica I parametri fondamentali del processo sono la pressione, l'intensità di corrente e il tempo di saldatura. La pressione deve essere un buon compromesso tra il pericolo di incollature e quello di eccessiva penetrazione degli elettrodi nella lamiera. A parità di pressione, la relazione tra intensità di corrente e tempo è molto critica e si deve lavorare nella ristretta zona campita in figura; è comunque preferibile adottare alti valori di intensità per bassi tempi (saldatura rapida) per far sì che gli elettrodi non lascino profonde marcature in corrispondenza del punto e per aumentare il rendimento perché si limitano le dispersioni (solo con gli acciai ad alto tenore di C o per l'accostamento di lembi in situazioni critiche il processo è più lento e si parla di saldatura lenta). quanto concerne la corrente si realizza: LePer saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o saldatura con I costante, saldatura con postmeno riscaldamento, saldatura con preriscaldamento e esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. saldatura per impulsi. Per quanto concerne la forza di chiusura, si distingue in ciclo a forza costante e ciclo a forza variabile (azione aggiuntiva di forgiatura). Il raffreddamento del nocciolo fuso è di tipo radiale dunque mediamente le dendriti si distribuiscono in tutto lo spazio ed ottengo caratteristiche di resistenza uniformi. Saldature 23 Tecnologia Meccanica Il problema di questo tipo di saldatura che è un processo veloce, automatizzato ed ottimo per la giunzione di lamiere di tutti i metalli (problemi con acciaio inox che ha minore conducibilità elettrica), risiede nel trasformatore. Esso deve garantire all'uscita una corrente che va dalle decine alle migliaia di Ampere e l'avvolgimento di uscita è realizzato con poche spire di elevato diametro per consentire una resistenza bassa ed una corrente elevata così da andare a realizzare in pratica un generatore di corrente più che un generatore di tensione. Tutti i generatori reali sono caratterizzati dall'avere una resistenza interna infatti, se andassi a cortocircuitare un generatore, otterrei che tutto il calore si produce all'interno di esso. RULLI autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o LeAsaldature Nel settore delle lamiere sottili, il procedimento di meno saldatura a punti non può essere impiegato per la esserci; nelledipresente materiale d'apporto e il metallo base non fonde. costruzione recipientiilper il contenimento di fluidi data la non continuità della saldatura e dunque si usa il procedimento a rulli dove gli elettrodi sono costituiti da rulli di rame motorizzati che vengono premuti sulle lamiere. Tuttavia il processo non è molto usato per i problemi di distorsione del materiale. Saldature 1 Tecnologia Meccanica PER ATTRITO Fanno parte delle saldature allo stato solido e si dividono in saldature per attrito, per inerzia e friction stir welding. Le prime due non prevedono il rimescolamento del materiale e il riscaldamento del materiale è prodotto grazie al calore generato dall'attrito tra due superfici in moto relativo tra loro. Questo processo è molto veloce, non occorre pulire le superfici perché tutto ciò che è superficiale costituirà bava ed è Le saldature autogene inecui il materiale base mentre il materiale d'apporto può o possibile saldare metalli sono diversiquelle fra loro confonde differenti sezioni. I giunti hanno resistenza maggiore a quella del meno metallo nelle base, presente ma gli elevati costi degli impianti la esserci; il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. rendono adatta solo per produzioni in serie. Inoltre i pezzi devono avere un asse di rotazione e la geometria delle superfici per l'allineamento deve essere ben preparata. Il processo per inerzia si discosta dal meccanismo per attrito propriamente detto solo per il fatto che la parte in moto è collegata ad un volano che, raggiunta una certa velocità, è sganciato dalla presa di moto ed inizia l'accostamento. Saldature 25 Tecnologia Meccanica Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o meno esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. Saldature 26 Tecnologia Meccanica FRICTION STIR WELDING E' una recente tecnica di saldatura di origine inglese realizzata tramite un utensile dotato di perno+spalla: l'utensile è posto in rotazione e avanza seguendo la linea di accostamento delle lamiere, il perno penetra nel materiale di consistenza pastosa provocando un rimescolamento del materiale che viene trasferito di 180° dal bordo di attacco al bordo di fuga del perno. Ne esistono due procedimenti: il classico friction stir welding e il friction stir spot welding usato per punti di saldatura e in cui dunque non c'è avanzamento. I parametri di processo sono la velocità di avanzamento, quella di rotazione e il dwell time ovvero il tempo in cui il perno penetrato Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o rimane nella stessa posizione. Nell’immagine viene riportata la struttura meno risultante. esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. AD ULTRASUONI Si tratta dell'unione di pezzi metallici tra loro o con elementi non metallici mediante applicazione di vibrazioni meccaniche ad alta frequenza agenti parallelamente al piano di saldatura. Il sonotrodo vibrante trasferisce l'energia alla prima lamiera, si generano tensioni tangenziali di segno alterno all'interfaccia e superato il limite di snervamento si innesca la saldatura. Si tratta di un processo veloce con innalzamento locale della temperatura che consente fenomeni di ricristallizzazione e dunque una zona saldata a grani fini. Tecnica particolarmente usata in ambito elettronico e lo spessore del pezzo adiacente al sonotrodo non deve essere elevato. Saldature 27 Tecnologia Meccanica AD ESPLOSIONE Le superfici si saldano per collisione obliqua progressiva ingenerata da un'esplosione controllata. E' una tecnica usata per la placcatura delle lamiere con metalli nobili nell'industria nucleare e aerospaziale. Si tratta di una saldatura praticamente a freddo che consente di saldare metalli dissimili e non necessita di pulire le superfici, tuttavia è limitata ad impieghi su geometrie semplici, le Le saldature autogene quelle in cui piane fondeeil materiale base mentre il materiale d'apporto può o superfici a contatto non sono sono perfettamente c'è pericolosità dovuta all'uso di esplosivo. meno esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. BRASATURA Saldatura eterogena che prevede l'uso di materiale d'apporto con temperatura di fusione minore di quella del metallo base. Non prevede cianfrinatura ma i due pezzi sono accostati in modo che rimanga un'intercapedine capillare che verrà riempita dal materiale d'apporto che fonde a seguito del riscaldamento del metallo base e che ha grande scorrevolezza e capacità di bagnare il metallo base. Il giunto è costituito quindi da uno strato sottilissimo di metallo d'apporto che ha formato una lega di superficie col metallo base: è ovvio quindi che si tratta di un giunto con scarsa elasticità e resistenza meccanica. Le brasature possono essere dolci, nel caso di uso di leghe di stagno come metallo d'apporto con temperature di fusione inferiori a 400°C, o forti, nel caso di uso di leghe rame-argento con temperature di fusione intorno ai 600°C. Saldature 28 Tecnologia Meccanica SALDOBRASATURA Il processo è simile alla brasatura ma prevede cianfrinatura e pulitura delle superfici e il riscaldamento del metallo d'apporto, come fonte di energia si usa il cannello ossiacetilenico e il metallo di apporto è in genere un ottone speciale che fonde tra 800 e 900°C. Il giunto saldato è formato da una zona solidificata composta esclusivamente dal metallo d'apporto e da una zona di interfaccia con il metallo base costituita da una lega o da un composto intermetallico formato tra il metallo base e quello d'apporto. Il giunto è resistente ed elastico: infatti il metallo base ha conservato quasi tutte le caratteristiche originali data la bassa temperatura cui è stato sottoposto, e il metallo d'apporto ha grandi capacità elastiche. Si saldano acciai a basso tenore di carbonio, ghisa (solo per riparazione di getti) e bronzo ed è possibile unire metalli differenti perché non devo portare a fusione i due lembi. Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o meno esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. Saldature 29 Tecnologia Meccanica 2/1 STRUTTURA METALLURGICA Sono identificabili 3 zone: • Metallo base inalterato • Zona Fusa (ZF) • Zona Termicamente Alterata (ZTA) Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o meno esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. Saldature 30 Tecnologia Meccanica Zona Fusa (ZF) Rapporto di diluizione: Rd = V metallo base fuso V tot zona fusa X 100 Per vari processi di saldatura: Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale • Brasatura Rd=0% base mentre il materiale d'apporto può o meno • Saldatura senza materiale d’apporto Rd=100% • Saldatura TIG Rd=20-40% esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. • Arco sommerso Rd=10-65% • Saldatura MIG MAG Rd=5-40% Struttura dei grani: la solidificazione procede dal contorno della zona fusa verso l’interno con strutture dendridiche. In saldature con passate successive ogni passata rifonde o tratta le zone già deposte con benefico effetto sulle caratteristiche di tenacità del giunto. Saldature 31 Tecnologia Meccanica A.A. 2012/13 Saldature autogene Fusione di una certa quantità del metallo base e riscaldamento delle zone circostanti fino a temperature prossime a quelle di fusione Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o Effetti metallurgici e meccanici meno esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. • strutture finali del metallo • presenza di cricche • esistenza di eventuali deformazioni • tensioni residue Saldature qualità del giunto 32 Tecnologia A.A. 2012/13 Meccanica Il ciclo termico influenza la dimensione della ZF ma, soprattutto, della ZTA. La severità termica del ciclo è influenzata dai seguenti fattori: • APPORTO TERMICO SPECIFICO : q P vel [J/m] (=1) • SPESSORE DEI PEZZI E FORMA DEL GIUNTO • EVENTUALE PRE-RISCALDO DEI LEMBI ( 50 – 300 °C ) Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o meno t8 La severità può essere misurata tramite il parametro: 5 esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. cioè il tempo necessario perché un determinato punto del giunto passi da 800 a 500 °C. Le conseguenze del ciclo termico sono di ordine: MECCANICO (ritiri e tensioni residue) METALLURGICO (ZTA) Saldature 34 A.A. 2012/13 Tecnologia Meccanica Deformazioni e tensioni residue Fenomeni di ritiro Rimedio: preangolatura oppure vincoli Tensioni residue Ritiroautogene longitudinale cordone Le saldature sono del quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o -Trazione nel cordone e zone adiacenti meno che tende a tirare i pezzi esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il-Compressione metallo base non nellefonde. zone distanti dal giunto Saldature 36 Tecnologia A.A. 2012/13 Meccanica Deformazioni e tensioni residue Durante la saldatura le zone che subiscono un ciclo termico non sono libere di dilatarsi e contrarsi in quanto circondate da materiale a differente temperatura. Deformazioni plastiche localizzate a seguito delle quali, a temperatura ambiente, si hanno tensioni interne residue. Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o meno esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. Le tensioni interne residue sono pericolose nel caso in cui: • STRUTTURE SOLLECITATE CHE LAVORANO A BASSA TEMPERATURA: rottura fragile • STRUTTURE SOGGETTE A CORROSIONE: le tensioni interne accelerano il processo • STRUTTURE SOGGETTE A CARICHI DI PUNTA: le tensioni interne aumentano instabilità Per eliminare le tensioni residue si può utilizzare un trattamento di distensione. Saldature 35 A.A. 2012/13 Tecnologia Meccanica Principali difetti nelle saldature • Cricche a caldo • Cricche a freddo • Strappi lamellari Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o meno esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. Saldature 37 Tecnologia Meccanica A.A. 2012/13 Cricche a caldo Si manifestano nella zona fusa nel corso della solidificazione. Durante il raffreddamento si ha la segregazione di impurezze a bordo grano. Si formano quindi dei veli liquidi a basso punto di fusione (900°C) interrotti da “ponticelli solidi” che danno continuità al materiale. Grano A Le saldature sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o Durante autogene il raffreddamento i ponticelli possono rompersi meno per effetto delle tensioni interne generando la cricca. esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. Impurezze Le cricche aumentano se: • Elevato tenore di carbonio • Elevato tenore di impurezze nel materiale base • Tensioni di ritiro elevate Saldature Grano B 38 Tecnologia Meccanica A.A. 2012/13 Cricche a freddo Si manifestano principalmente nella ZTA a temperatura prossima a quella ambiente. Se la velocità di raffreddamento è sufficientemente alta, nella zona saldata si ha la formazione di strutture dure e fragili che, sotto l’effetto delle tensioni residue, possono rompersi. Il fenomeno è particolarmente evidente in presenza di idrogeno Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o Infragilimento da idrogeno meno esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. A causa di una piccola differenza di composizione tra ZF e ZTA, la trasformazione austenitica avviene dopo nella ZTA. L’idrogeno (più solubile nella austenite) migra dalla ZF alla ZTA infragilendola. Le cricche aumentano se: • Sono presenti strutture dure e fragili • E’ presente idrogeno nel bagno di saldatura Saldature 39 Tecnologia Meccanica A.A. 2012/13 Strappi lamellari Si verificano quando il metallo base è sollecitato in direzione normale al piano di laminazione. Durante la laminazione le inclusioni vengono deformate e assumono un aspetto “lamelliforme”, lamelle parallele alla superficie. Per evitare gli strappi lamellari si possono adottare accorgimenti progettuali: Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o meno esserci; nelle presente il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. Saldature 40 Tecnologia Meccanica A.A. 2012/13 Effetto dell’aria O2 : L’ossidazione è favorita ad alta temperatura. La scala di affinità per l’ossigeno è Si – Mn – C – Fe. Durante la solidificazione del cordone si forma CO che crea porosità nel materiale. Porosità e ossidi di Fe peggiorano le caratteristiche meccaniche. Le saldature autogene sono quelle in cui fonde il materiale base mentre il materiale d'apporto può o meno N2 : La solubilità dell’azoto diminuisce notevolmente conpresente la temperatura. esserci; nelle il materiale d'apporto e il metallo base non fonde. A temperatura ambiente l’azoto tende a formare nitruri molto duri ma fragili Diminuzione di duttiltà e tenacità del materiale Saldature 29