3. L`incontro che attendi - Azione Cattolica Italiana
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3. L`incontro che attendi - Azione Cattolica Italiana
AzioneCattolicaItaliana 3. L’incontro che attendi Il Catalogo Viaggi areafamiglia e vita GenitoriPer 16.3 GENITORI PORTI SICURI Spesso i fatti di cronaca ci costringono a fare i conti con aspetti ormai dilaganti nella nostra società, e come genitori dovremmo essere capaci di renderci “porti sicuri”, punti di riferimento tenaci ed accoglienti. Osservando le immagini proposte, rappresentative delle “cinque i” che frequentemente caratterizzano i nostri giovani, riflettiamo sulla nostra esperienza personale e apriamo il dibattito - facendoci aiutare anche dalle domande finali -. IMMAGINI “le cinque i” Indifferenza “Non vedo, non sento, non parlo!” Egoismo e superficialità per quanto ci circonda, per le problematiche del prossimo, per le situazioni di bisogno e debolezza. Isolamento “Il mio mondo!” Difficoltà di comunicazione, modalità di comunicazione interpersonale; seduti al tavolino di un bar, ognuno si perde nei propri pensieri, nella vita multimediale dei social networks, nella finzione... e chi invece cerca di fare due chiacchiere, si scontra con un muro di silenzio. Insoddisfazione “Che noia!” Una ragazza bella, ben vestita, circondata di amiche e spasimanti...anziché essere felice, ha un'espressione spenta, annoiata. Intolleranza “Che schifo” Passeggiando in centro, si osserva con disprezzo chi è diverso, chi chiede aiuto, chi ci parla di Amore. Instabilità “C’è crisi!” Mancano punti di riferimento certi, ci si ritrova a vivere un’esistenza “alla giornata”, nello sconforto e nella sfiducia. AzioneCattolicaItaliana 3. L’incontro che attendi areafamiglia e vita GenitoriPer 16.3 Domande per stimolare la discussione: Mi è capitato di riscontrare uno o più di questi atteggiamenti nei ragazzi? Mi riconosco a mia volta in qualche immagine? I giovani percepiscono simili situazioni come un disagio o non le considerano un problema? Come posso incoraggiare ed educare all’altruismo, al rispetto di sé e degli altri, alla speranza, alla gratitudine? Ho, o ho avuto, nella mia vita un “faro” che mi ha guidato verso un porto sicuro? La Meta del Viaggio GENITORI PER STRADA Quanto è difficile concepire e soprattutto realizzare un progetto di vita? Dispiaceri in amore, difficoltà a scuola, delusioni con gli amici, insicurezze: spesso i nostri figli si sentono inadatti, inferiori, incompresi; hanno tutto ma sono annoiati, hanno davanti lunghi anni e non riescono a fare programmi, temono i sentimenti e decidono soltanto con la ragione, la paura di sbagliare li immobilizza. Attività Ciascuno provi a scrivere una lettera, un messaggio che contenga un consiglio, un incoraggiamento, un augurio che, rivolto ad un giovane figlio, possa comunicare una presenza attenta e benevola sulla strada della sua vita. I messaggi potranno essere appesi su un cartellone e gli altri componenti del gruppo potranno visionarli. A questo punto si potrà aprire la discussione. Al termine dell’incontro ognuno riprenderà il proprio biglietto per consegnarlo al/ai propri figli. Le Coordinate GPS GENITORI: PASSATO E STORIA L’insofferenza alle regole, il disinteresse nei confronti dell’altro –vicino e lontano-, l’apatia, la violenza: come possiamo comunicare la grandezza di quanto ci è stato donato, il valore immenso della vita in ogni sua forma, l’importanza del bene comune? La storia insegna; il passato e l’esperienza, tanto fastidiosi a volte per le orecchie dei ragazzi, aiutano a tracciare la rotta. Riescono i miei figli ad avere piena coscienza del bagaglio tramandato loro dai “nonni”? Si ha rispetto delle tradizioni proprie e delle culture altrui? Come posso sensibilizzare i giovani al valore di una libertà oramai tanto assoluta quanto svalutata? Mettendo a disposizione le citazioni che troviamo sotto (raccolte in un unico foglio da consegnare a ciascun membro del gruppo oppure scritte singolarmente su fogli di diversi colori da mettere in ordine sparso sul tavolo), si lascia del tempo per la riflessione individuale e poi si realizza un cartellone diviso in due parti: una colonna dal titolo “mai più” e un’altra dal titolo “sempre”; scriviamo in ciascuna parte quello che la nostra storia ci ha insegnato, cosa condannare, reprimere, scongiurare, e cosa, al contrario, conservare, tramandare, ricordare. Le mie parole ti avranno portato in salvo? Non ho questa presunzione, forse soltanto ti avranno irritata, avranno confermato l’idea già pessima che avevi di me prima di partire. Forse potrai capirmi soltanto quando sarai più grande, potrai capirmi se avrai compiuto quel percorso misterioso che dall’intransigenza conduce alla pietà. (….) Abbi cura di te. Ogni volta in cui, crescendo, avrai voglia di cambiare le cose sbagliate in cose giuste, ricordati che la prima rivoluzione da fare è quella dentro se stessi, la prima e la più importante. Lottare per un’idea senza avere un’idea di sé è una delle cose più pericolose che si possano fare. Ogni volta che ti sentirai smarrita, confusa, pensa agli alberi, ricordati del loro modo di crescere. Ricordati che un albero con molta chioma e poche radici viene sradicato al primo colpo di vento, mentre in un albero con molte radici e poca chioma la linfa scorre a stento. Radici e chioma devono crescere in egual misura, devi stare nelle cose e starci sopra, solo così potrai offrire ombra e riparo, solo così alla stagione giusta potrai coprirti di fiori e frutti. E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va’ dove lui ti porta. Tratto da “Va’ dove ti porta il cuore” di Susanna Tamaro AzioneCattolicaItaliana 3. L’incontro che attendi areafamiglia e vita GenitoriPer 16.3 Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte. Si sta come d’autunno sugli alberi Le foglie (Rita Levi Montalcini) (“Soldati”, G.Ungaretti, 1918) Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole. Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti. Mantieni i tuoi comportamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini. Mantieni le tue abitudini positive, perché le tue abitudini diventano i tuoi valori. Mantieni i tuoi valori positivi, perché i tuoi valori diventano il tuo destino. (Mahatma Gandhi) Andrebbero insegnati valori comuni a credenti e non, il perdono, non fare del male agli altri, la solidarietà. Ma, soprattutto, bisognerebbe imparare a dubitare, a diventare scettici. (Margherita Hack) Di fronte a questo mondo che cambia, di fronte alla crisi di valori, nel cambiamento del quadro sociale e culturale, forse con una intuizione anticipatrice, o comunque con una nuova consapevolezza, l’Azione Cattolica si chiese su cosa puntare. Valeva la pena correre dietro a singoli problemi, importanti, ma consequenziali, o puntare invece alle radici? Nel momento in cui l’aratro della storia scavava a fondo rivoltando profondamente le zolle della realtà sociale italiana che cosa era importante? Era importante gettare seme buono, seme valido. La scelta religiosa – buona o cattiva che sia l’espressione – è questo: riscoprire la centralità dell’annuncio di Cristo, l’annuncio della fede da cui tutto il resto prende significato. (Vittorio Bachelet) La tolleranza, l’apertura e la comprensione verso le culture degli altri popoli, le strutture sociali, i valori e le fedi, sono ormai indispensabili per la sopravvivenza stessa di un mondo interdipendente. (Aga Khan IV) La diversità tra culture è qualcosa da valorizzare, non da temere. (Kofi Annan) Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca. Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle. Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano. Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco. Considero valore tutte le ferite. Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che. Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato. Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia. Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore. Molti di questi valori non ho conosciuto. (Erri De Luca) Essere liberi non significa solo spezzare le proprie catene. Significa vivere rispettando e valorizzando la libertà degli altri. (Nelson Mandela) Lasciate che un vostro concittadino di ieri renda omaggio ad uno dei valori più preziosi della vita umana e ai nostri giorni più trascurati: la tradizione. E’ un patrimonio fecondo, è un’eredità da conservare. Oggi la tendenza delle nuove generazioni è tutta verso il presente, anzi verso il futuro. E sta bene, sempre che questa tendenza non oscuri la visione reale e globale della vita. Perché, per godere del presente e per preparare il futuro, il passato ci può essere utile, e, in un certo senso, indispensabile. Il distacco rivoluzionario dal passato non è sempre una liberazione, ma spesso significa il taglio della propria radice. Per progredire realmente, e non decadere, occorre avere il senso storico della nostra esperienza. Questo è vero perfino nel campo delle cose esteriori, tecnico scientifiche e politiche, dove la corsa delle trasformazioni è più rapida e impetuosa; e lo è ancora di più nel campo delle realtà umane e specialmente nel campo della cultura. Lo è in quello della religione nostra, che è tutta una tradizione proveniente da Cristo. (Papa Paolo VI) AzioneCattolicaItaliana 3. L’incontro che attendi areafamiglia e vita GenitoriPer 16.3 Pace non è pacifismo, non nasconde una concezione vile e pigra della vita, ma proclama i più alti ed universali valori della vita: la verità, la giustizia, la libertà; l’amore. (Papa Paolo VI) La vita va affilata giusta se vuoi che funzioni, se vuoi che tagli le difficoltà non deve essere né troppo stesa né troppo conica, sennò non vai avanti. La mola che affila le nostre vite è l’educazione, i valori dati da una buona educazione sono importanti, ma più importante è l’inclinazione. Chi ci dà l’educazione deve premere la vita sulla mola con l’inclinazione giusta, altrimenti sbaglia filo e con il filo sbagliato i giovani non tagliano le difficoltà, ma si rompono. (Mauro Corona) Noi dobbiamo desiderare che la preghiera dell’anziano riempia la casa, che la sua straordinaria capacità di evangelizzazione sia una forza per la salvezza degli affetti, un orientamento per i valori fondamentali dell’esistenza. (San Giovanni Paolo II) Voglio un mondo comico, voglio un mondo che faccia ridere, un cielo comodo che qualcuno si affacci a rispondere. Voglio svegliarmi quando voglio da tutti i miei sogni, voglio trovarti sempre qui ogni volta che io ne ho bisogno. Voglio volere tutto così, voglio riuscire a non crescere. (……..) Voglio volere, io voglio un mondo all’altezza dei sogni che ho. Voglio volere, voglio deciderlo io se mi basta o se no. Voglio volere, voglio godermela tutta fin quando si può. (…….) Voglio non dire mai “E’ Tardi” oppure “E’ peccato”. Voglio che ogni attimo sia sempre meglio di quello passato. (Voglio Volere – Luciano Ligabue) Un Aiuto per il Viaggio Romani (12, 4-21) Nella vita quotidiana siamo tempestati da notizie destabilizzanti, eventi che minano le nostre certezze, testimonianze tutt’altro che incoraggianti: è sufficiente accendere il televisore per cadere nello sconforto. Anche i nostri ragazzi sono esposti a tutto questo, e la loro inesperienza li rende vulnerabili e disorientati: la famiglia prima di tutti ha la missione di rendersi guida e di farsi compagna; in un viaggio sempre più confuso e ricco di imprevisti, sono i genitori a fare da bussola e da salvagente. San Paolo nella lettera ai Romani (12, 4-21) ci esorta ad esercitare i doni che Dio ci ha fatto e a vivere nell’umiltà e nella fede, con gioia e disponibilità nei confronti dell’altro. Noi adulti abbiamo i mezzi necessari a mettere in pratica queste indicazioni affinché siamo di esempio ed aiuto per i nostri figli. Questo brano potrebbe essere utilizzato come bussola per capire quali valori dovremmo cercare di far passare nella nostra educazione e per questo quali vivere nella nostra vita di genitori. Capire che siamo diversi e ognuno ha un proprio compito importante nella famiglia e nella società e anche se apparentemente i più piccoli sembrano “contare di meno “ hanno un ruolo importante nell’equilibrio familiare. Farli sentire una parte importante è una buona regola ma dobbiamo fare attenzione a non farli sentire il centro del mondo, non sono tutto il corpo ma una delle membra. Educhiamoci ad avere stima dell’altro, anzi a gareggiare nello stimarci a vicenda. Tutte le difficoltà e le imperfezioni della vita quotidiana compongono un disegno che spesso risulta incomprensibile o addirittura brutto: però, arrivati alla meta finale, verremo sollevati verso l’alto e potremo ammirare come in realtà la nostra esistenza sia stata bella e preziosa come un ricamo armonioso e perfetto, unico….che noi però guardavamo al contrario, dal basso. AzioneCattolicaItaliana 3. L’incontro che attendi areafamiglia e vita GenitoriPer La Foto Ricordo "Ecco la tua Madre!" (Gv 19, 27) È Gesù, o Vergine Maria, che dalla croce ci ha voluto affidare a Te, non per attenuare ma per ribadire il suo ruolo esclusivo di Salvatore del mondo. Se nel discepolo Giovanni, ti sono stati affidati tutti i figli della Chiesa, tanto più mi piace vedere affidati a Te, o Maria, i giovani del mondo. A Te, dolce Madre, la cui protezione ho sempre sperimentato, questa sera nuovamente li affido. Sotto il tuo manto, nella tua protezione, essi cercano rifugio. Tu, Madre della divina grazia, falli risplendere della bellezza di Cristo! Sono i giovani di questo secolo, che all'alba del nuovo millennio, vivono ancora i tormenti derivanti dal peccato, dall'odio, dalla violenza, dal terrorismo e dalla guerra. Ma sono anche i giovani ai quali la Chiesa, guarda con fiducia nella consapevolezza che con l'aiuto della grazia di Dio riusciranno a credere e a vivere da testimoni del Vangelo nell'oggi della storia. O Maria, aiutali a rispondere alla loro vocazione. Guidali alla conoscenza dell'amore vero e benedici i loro affetti. Sostienili nel momento della sofferenza. Rendili annunciatori intrepidi del saluto di Cristo nel giorno di Pasqua: Pace a voi! Con loro, anche io mi affido ancora una volta a Te e con affetto confidente ti ripeto: Totus tuus ego sum! Sono tutto tuo! E anche ognuno di loro con me ti grida: Totus tuus! otus tuus! Amen. Ai Giovani della Diocesi di Roma e del Lazio, in preparazione alla XVIII Giornata mondiale della gioventù, 10 aprile 2003 16.3