Proposte di film letterari febbraio 2013

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Proposte di film letterari febbraio 2013
Città di Roncade
Provincia di Treviso
Biblioteca Comunale
31056 RONCADE – via Dall’Acqua, 25 – Tel. 0422/840593 – Fax 0422/846224 – E-mail: [email protected]
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Incontro straordinario sabato 23 marzo a Treviso presso la Spazio Paraggi, per
discutere dei libri letti
Incontro ad aprile per la visione di un film “letterario” e scelta della lettura successiva
Frederic Fonteyne, La donna di Gilles, tratto dal romanzo di Madeleine Bourdouxhe, 2004, 103 min
(Casier)
Elisa e Gilles sono felicemente sposati, hanno due figlie e una in arrivo.
Improvvisamente fra loro qualcosa si rompe. Dei piccoli segnali, dei sospetti, e la gelosia
che nasce dentro. Fra Gilles e Victorine, sorella di Elisa, c'è una relazione. I primi dieci
minuti del film sono raccontati con le immagini, il dialogo scompare, e la semplicità di una
camera fissa dipinge la scena come un quadro, raccontando l'antefatto. Elisa, interpretata da
una grandissima Emmanuelle Devos, ancora non sa, e il regista ci fa percepire con dei primi
piani strettissimi e con i controcampi, gli atteggiamenti e la lenta presa di coscienza della
situazione.
Per la serie…La Sovrana Lettrice!
• Stephen Frears, The Queen, 2006, 100 min
La morte improvvisa della Principessa Diana, nell'agosto del 1997, lascia costernato il popolo britannico e
attonita la famiglia reale. La tragedia non manca di coinvolgere, emotivamente e
politicamente, il governo inglese e il neoeletto Primo Ministro Tony Blair. La separazione
dal Principe Carlo, la controversa storia con Dodi Al Fayed, l'incidente mortale che spegne
Diana in un tunnel di Parigi mettono a dura prova il protocollo "di corte". Elisabetta II,
erede della tradizione vittoriana, incapace di gestire la vita pubblica di Diana, mostra un
identico imbarazzo nel gestirne la dipartita. Il rifiuto della Regina di esibire la bandiera a
mezzasta sopra i salotti di Buckingham Palace, di dichiarare pubblicamente il proprio
cordoglio e la fuga nel castello scozzese di Balmoral, mettono a dura prova la sua
popolarità. L'intervento di Blair e la volontà della Regina di comprendere e contenere la reazione degli
inglesi al lutto, condurranno ai funerali pubblici di Diana e al ritrovato consenso di Sua Altezza Reale.
Tom Hooper, Il discorso del re, 2010, 114 min
Duca di York e secondogenito di re Giorgio V, Bertie è afflitto dall'infanzia da una grave
forma di balbuzie che gli aliena la considerazione del padre, il favore della corte e l'affetto
del popolo inglese. Figlio di un padre anaffettivo e padre affettuoso di Elisabetta (futura
Elisabetta II) e Margaret, Bertie è costretto suo malgrado a parlare in pubblico e dentro i
microfoni della radio, medium di successo degli anni Trenta. Sostituito il corpo con la viva
voce, il Duca di York deve rieducare la balbuzie, buttare fuori le parole e trovare una voce.
Lo soccorrono la devozione di Lady Lyon, sua premurosa consorte, e le tecniche poco
convenzionali di Lionel Logue, logopedista di origine australiana. Tra spasmi, rilassamenti
muscolari, tempi di uscita e articolazioni più o meno perfette, Bertie scalzerà il fratello
"regneggiante", salirà al trono col nome di Giorgio VI e troverà la corretta fonazione dentro il suo discorso
più bello. Quello che ispirerà la sua nazione guidandola contro la Germania nazista
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Stephen Daldry, The Hours, tratto dal romanzo di Michael Cunningham, 2002, 114 min
Storia di tre donne legate dal romanzo "Mrs Dalloway" scritto da Virginia Woolf e letto dalle altre due con
risultati devastanti. Prima storia: della stessa Woolf (Kidman, deturpata per assomigliare
all'originale), fine anni venti, Inghilterra, quando la scrittrice non riesce ormai più a
controllare il suo mortale esaurimento (infatti si annegherà riempiendosi le tasche di
sassi). La seconda è quella di Laura (Moore) a Los Angeles 1949, che ha, fra le altre
angosce, un marito dolciastro e convenzionale che le fa odiare la vita e il figlio: li
abbandonerà per trovare se stessa. Infine ecco Clarissa, editor newyorkese ai giorni
nostri, che sostiene un poeta morente di AIDS (che poi è il figlio abbandonato da Laura).
Tutte le donne sono rigorosamente lesbiche e gli uomini rigorosamente gay. La qualità
letteraria del romanzo si traduce nel più verboso esercizio della storia del cinema, dove l'intelligenza, tanto
sottile e snob quanto letteraria (appunto), non riesce mai ad essere afferrata e consumata dallo spettatore.
Sofia Coppola, Il giardino delle vergini suicide, based upon the novel by Jeffrey Eugenides, 1999, 97 min
Cinque sorelle fra i quindici e i diciannove anni vivono infelici, tormentate da genitori che
credono di fare il loro bene. La madre è integralista e cieca: costringe una delle sorelle, per
punizione, a bruciare i dischi più cari. Il padre è molle e latitante, tutto preso a costruire i suoi
modellini. Certo, ci sono i ragazzi che le corteggiano e le stimano, ma non basta. La prima
muore gettandosi sulle punte del cancello di casa. Le altre quattro organizzano uno struggente
suicidio collettivo. Ottimo esordio davvero.
François Truffaut, La sposa in nero, based on the novel by William Irish, 104 min
Un gesto idiota provoca la morte di uno sposo sui gradini di una chiesa all'uscita della
cerimonia nuziale. Vedova prima ancora di essere stata sposa, rimasto impunito il delitto
di cui furono corresponsabili cinque uomini, la donna (Moreau) trova sollievo nel
pensiero della vendetta. Li ricerca e, con pazienza monomaniaca, nel corso degli anni li
uccide tutti in una serie di delitti perfetti.
Joe Wright, Espiazione, tratto dall'acclamato romanzo di Ian McEwan, 2007, 118 min
Inghilterra, 1935. Briony Tallis è un'adolescente appassionata di letteratura e dotata di una
fervida immaginazione. La naturale vocazione alla scrittura la porta a osservare la vita che si
svolge nella tenuta estiva dei Tallis. Decisa a romanzare l'esistenza annoiata e decadente della
famiglia, Briony fraintende e altera consapevolmente la relazione sentimentale della sorella
maggiore Cecilia con Robbie Turner, figlio della governante. L'errore commesso nell'estate del
'35 segnerà per sempre la sua vita e quella dei due amanti. Diversi anni dopo, scrittrice
affermata colpita da demenza senile, consegnerà al mondo il suo atto riparatorio, il suo ultimo romanzo,
espiando la colpa che deriva da un potere terribile: quello di imprimere a una storia un andamento estraneo
alla verità.
Liev Schreiber, Ogni cosa è illuminata, based on the novel by Jonathan Safran Foer, 2005, 101 min
Un esordiente nel cinema, Liev Schreiber, mette in schermo un esordiente della letteratura,
Jonathan Safran Foer, un ebreo americano che racconta a sua volta di uno studente
americano deciso a trovare in Ucraina la donna che salvò suo nonno dalla furia nazista.
Jonathan Safran Foer è anche il nome del suo personaggio che compiendo un viaggio nella
memoria ricostruisce la vita del villaggio di Trachimbord, uno dei numerosissimi shtetl
bruciati e dimenticati durante la Seconda Guerra Mondiale. Un luogo che ha smesso per
sempre di essere geografico sopravvivendo soltanto nell'anima di coloro che ne hanno
pazientemente raccolto e conservato, fino a collezionarle, le tracce. Il viaggio di Jonathan si
avvia da una fotografia del nonno ritratto accanto ad Augustine, ad accompagnare la sua ricerca sarà un altro
nipote, Alexander Perchov, voce narrante del film, e un altro nonno che scopriremo "sopravvissuto" ed
ebreo.
Oliver Parker, Un marito ideale, tratto dalla commedia di Oscar Wilde, 1999, 94 min
Il film è ambientato a Londra nel 1890. Sir Robert Chiltern è un uomo politico di successo e un marito ideale
per la seducente Lady Chiltern. Tutto procede per il meglio fino a quando compare la signora
Cheveley che è a conoscenza di alcuni segreti riguardanti il passato del gentiluomo. Timoroso
di perdere la sua reputazione e soprattutto l'amore della sua bella moglie, Sir Chilthern si
rivolge a Lord Arthur Goring, donnaiolo amante della libertà e della vita mondana.
Quest'ultimo si troverà al centro di una rete di bugie, inganni e convegni amorosi che metterà
a repentaglio ciò a cui crede di più: il celibato. In fondo anche lui potrebbe diventare un
marito ideale proprio come il suo amico. Bravissimi gli attori e perfetta la ricostruzione d'
epoca.
Ascanio Celestini, La pecora nera, soggetto e sceneggiatura di Ascanio Celestini, Ugo Chiti, Wilma Labate,
2010, 93 min
Nicola ha trentacinque anni e vive rinchiuso in un ospedale psichiatrico, dove lo hanno
dimenticato una mamma impazzita, una nonna "ovarola", un padre prepotente e due zii
inadeguati. Le sue giornate sono scandite dalla spesa e accompagnate da una suora che prega
e paga il conto e da un amico immaginario che conta le puzze della sorella e sogna di riviste
per uomini senza parole. Al supermercato c'è Marinella, il suo amore infantile che offre caffè
in cialde a clienti svogliati e ride ascoltando le sue cronache marziane. Nicola è un "povero
scemo" che la guerra non l'ha mai fatta, che mangia ragni e beve l'acqua di mare, che crede ai
santi ma non in dio, che distribuisce pasticche e torna sempre indietro al novantanovesimo
cancello perché è stanco, perché il mondo fuori è come dentro, soltanto più ordinato. Nicola è la pecora nera,
il diverso che diventa poesia da declamare, storia da raccontare, canzone da cantare.
Yves Angelo, Il Colonnello Chabert, tratto dal romanzo di Honorè De Balzac, 95 min
Il film punta nella prima parte sull'ambiguità del reduce: è il vero conte di Chabert o un impostore? Poi
recupera la tematica balzachiana (l'emarginazione sociale dei reduci, il tradimento degli ideali
repubblicani, lo sfondo politico della Restaurazione), la illustra sontuosamente, ispirandosi alla
pittura di David e appoggiandosi a Beethoven. Al mattatore Depardieu si contrappone l'intensità
di F. Ardant, abile nel lasciarsi sfuggire qualche emozione vera tra le molte simulate e nel dare
al personaggio una doppiezza cinica, ma non meschina
Antonietta De Lillo, Il resto di niente, liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Enzo Striano, 2005, 103
Eleonora Pimentel De Fonseca nasce nel 1752 a Roma. Portoghese di nascita e nobile di
origine, si trasferisce a Napoli con la famiglia, vivendo i primi anni della propria vita fra
cultura e poesia. Il fallimento del matrimonio di interesse con il Conte De Solis, seduttore e
repressore, rinforza il desiderio di Eleonora di immergersi nella poesia che personalmente
scrive, e frequentare i circoli letterari dell'epoca, che per primi diffondevano le teorie liberiste
francesi in opposizione all'idea di monarchia. Questo idealismo, che abbraccia con
convinzione, la conduce a essere considerata una ribelle, e a essere imprigionata dal regime.