2° incontro "SCUOLA DI PREGHIERA"
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2° incontro "SCUOLA DI PREGHIERA"
DECANATO DI CARNAGO | Scuola di preghiera 18-19enni e giovani II INCONTRO – 26 GENNAIO 2017 LA LITURGIA DELLE ORE: PREGHIERA DELLA/PER LA CHIESA «Per una di queste stradicciole, tornava bel bello dalla passeggiata verso casa, sulla sera del giorno 7 novembre dell'anno 1628, don Abbondio, curato d'una delle terre accennate di sopra: il nome di questa, né il casato del personaggio, non si trovan nel manoscritto, né a questo luogo né altrove. Diceva tranquillamente il suo ufizio, e talvolta, tra un salmo e l'altro, chiudeva il breviario, tenendovi dentro, per segno, l'indice della mano destra, e, messa poi questa nell'altra dietro la schiena, proseguiva il suo cammino, guardando a terra, e buttando con un piede verso il muro i ciottoli che facevano inciampo nel sentiero: poi alzava il viso, e, girati oziosamente gli occhi all'intorno, li fissava alla parte d'un monte, dove la luce del sole già scomparso, scappando per i fessi del monte opposto, si dipingeva qua e là sui massi sporgenti, come a larghe e inuguali pezze di porpora. Aperto poi di nuovo il breviario, e recitato un altro squarcio, giunse a una voltata della stradetta, dov'era solito d'alzar sempre gli occhi dal libro, e di guardarsi dinanzi: e così fece anche quel giorno». (ALESSANDRO MANZONI, I promessi sposi) Per parlare della Liturgia delle Ore non possiamo non partire da un immagine familiare: quella di don Abbondio ma forse, meglio ancora, quella che ciascuno di noi ha di qualche prete (più o meno giovane) visto pregare in luoghi differenti (in chiesa o anche in giro) tenendo in mano uno strano libro, spesso un po’ consumato e vecchio (che proprio per questo attira l’attenzione) e che si è sentito chiamare «breviario». Lo scopo dell’incontro di questa sera è quello di conoscere di più questa preghiera contenuta in quel «libro misterioso», ma sopratutto di scoprire come questa preghiera non sia solamente dei preti, bensì riguardi ciascuno di noi: «Si raccomanda che anche i laici recitino l’ufficio divino, o con i sacerdoti, o riuniti tra loro, o anche da soli» (CONCILIO VATICANO II, Sacrosanctum concilium, 100). Ma cos’è la «Liturgia delle Ore»? La forma di preghiera di cui ci occupiamo è stata chiamata in molti e diversi modi nel corso della storia: breviario (termine che oltre che a indicare lo strumento è a volte usato per indicare anche la preghiera), ufficio divino (termine usato dallo stesso Concilio)… L’espressione «Liturgia delle Ore», tuttavia, oltre ad essere attualmente la più diffusa, mi sembra anche quella maggiormente in grado di esprimere la ricchezza e la peculiarità di questa forma di preghiera. Liturgia... Il termine «Liturgia» non può essere tradotto solamente come «preghiera»: sarebbe troppo poco. La liturgia è uno dei pilastri della vita della Chiesa, insieme alla catechesi, alla comunione/carità e all’attività missionaria, come testimoniato dal sommario di At 2, 42-47 e ben ribadito dal nostro cardinale nella sua prima lettera pastorale (cf. A. SCOLA , Alla scoperta del Dio vicino, 27-31). La liturgia, dunque, è LA forma di preghiera per eccellenza, capace di edificare e sostenere la vita della Chiesa in quanto in essa opera Gesù stesso: «Cristo è sempre presente nella sua chiesa, specialmente nelle azioni liturgiche […]. È presente quando la chiesa prega e salmeggia, lui che ha promesso: “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”» (CONCILIO VATICANO II, Sacrosanctum concilium, 7). Per questo la preghiera liturgica è il riferimento di ogni altra forma di preghiera (personale, di devozione…) ma, per lo stesso motivo, essa è anche una preghiera normata, con una forma chiara e ben stabilita, più «oggettiva» rispetto ad altre forme di preghiera, che chiede quindi di essere accolta, ricevuta e partecipata più che di essere elaborata o rivista (pensiamo a quello che tutti viviamo nella Messa che, a sua volta, è la forma più alta di preghiera liturgica). È la preghiera di Gesù nella e per la sua Chiesa, preghiera in cui ciascuno di noi è chiamato a inserirsi e a prendere parte... … delle Ore Questa forma di preghiera ha la pretesa di accogliere seriamente l’invito dell’Apostolo Paolo a pregare «ininterrottamente» (cf. 1Ts 5,17) e quello di Gesù stesso ad essere vigilanti e a tenere accese le lampade (cf. Lc 12,35). Seriamente, tuttavia, non significa «alla lettera», altrimenti i cristiani avrebbero dovuto diventare tutti monaci! Più realisticamente la Chiesa ha accolto questo invito creando una preghiera adatta ai momenti principali della giornata: l’Ufficio di letture che riprende la preghiera monastica nel cuore della notte; le Lodi mattutine che aprono la giornata; l’Ora Media pensata come sosta meditativa durante il lavoro; i Vespri ovvero la preghiera della sera, concluse le attività principali del giorno; la Compieta ovvero l’ultima preghiera prima di riposare. A scuola tutti abbiamo studiato che i musulmani pregano 5 volte al giorno ma, come si vede dallo schema della Liturgia delle Ore appena sviluppato, per i cristiani non dovrebbe essere così diverso! Quali sono gli ingredienti? Pur avendo le diverse «Ore» una struttura differente (sulla quale non vale la pena addentrarsi), alcuni elementi accomunano tutte le diverse preghiere della giornata e le rendono ultimamente preghiere profondamente bibliche. I Salmi e i Cantici La Liturgia delle Ore è interamente costruita intorno ai Salmi: non solo essi rappresentano la parte centrale di ogni «Ora» ma lo stesso Salterio (ovvero le 4 settimane in cui è scandita la Liturgia delle Ore) prevede in fondo la recita di tutti i 150 Salmi contenuti nella Bibbia (alcuni anche più volte). La Chiesa ha dato sempre importanza alla recita di queste preghiere (anche nella Messa, nella forma del salmo responsoriale) sostenuta da due certezze: il fatto che queste preghiere, essendo contenute nella Bibbia, sono già Parola di Dio ispirata, che deve quindi essere non solo letta o recitata ma anche ascoltata; in secondo luogo, poi, il fatto che Gesù stesso, cresciuto nella tradizione ebraica più genuina, ha utilizzato queste preghiere per rivolgersi al Padre, come è testimoniato anche da alcuni episodi del Vangelo (come quando sulla croce inizia la recita del Salmo 21 cf. Mt 27,46). I Salmi, però, nascondo un’ulteriore ricchezza: essi non rappresentano infatti preghiere astratte o disincarnate, ma al contrario sono profondamente impregnati delle vicende liete (liberazione, salvezza, fiducia…) o dolorose (prova, difficoltà, rabbia, persecuzione…) di uomini e donne come noi. Così essi ci suggeriscono una preghiera vera (ovvero non in balia dell’emozione del momento) quando ci troviamo di fatto in una situazione non così distante da quella evocata dal salmista (cosa che in realtà capita molto spesso!). Insieme ai Salmi, la Liturgia delle Ore usa spesso i Cantici, ovvero preghiere bibliche sia dell’Antico che del Nuovo Testamento non appartenenti al libro dei Salmi. I Cantici più famosi sono quelli lucani che caratterizzano le preghiere di Lodi, Vespri e Compieta, ovvero rispettivamente: - a Lodi il Cantico di Zaccaria (Lc 1, 68-79) che invita, di fronte allo stupore dell’aurora, a riscoprire la meraviglia della salvezza operata da Dio; - a Vespri il Cantico di Maria ovvero il Magnificat (Lc 1, 46-55) che S. Ambrogio commenta così: «sia in ciascuno l’anima di Maria a magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio» - a Compieta il Cantico di Simeone (Lc 2, 29-32) che spinge ad abbandonarsi fiduciosamente nelle mani del Signore, ringraziandolo per i doni ricevuti nella giornata e nella vita. Gli inni e le orazioni L’altra parte consistente della Liturgia delle Ore è costituita dagli inni e dalle orazioni. Questi componimenti, che talvolta utilizzano un linguaggio e uno stile che ci è poco familiare, sono spesso il frutto della tradizione millenaria di preghiera della Chiesa. Utilizzano linguaggi, immagini e riferimenti presi sempre in ambito biblico ma li ripropongono attraverso la «lente» della tradizione, dell’esperienza spirituale dei santi e della fede popolare. Nel funzionamento complessivo della preghiera, tuttavia, essi hanno sopratutto il compito di svolgere un vero e proprio raccordo con il momento della giornata in cui si celebra quella determinata «Ora» o con la ricorrenza che caratterizza quel giorno (memoria di un santo) o quel particolare momento dell’anno liturgico (Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua…). Come pregare la Liturgia delle Ore? I suggerimenti ruotano attorno a due poli distinti ma non così lontani ovvero l’orizzonte globale che è possibile dare a questa preghiera e la modalità concreta con cui può essere pregata. Circa il senso Se, come abbiamo visto sopra, la Liturgia delle Ore rappresenta la preghiera della Chiesa per eccellenza, il pregarla è ciò che aiuta ciascuno di noi a ricordarsi di appartenere ad essa e quindi a vivere in modo pieno e profondo il proprio Battesimo. Essa aiuta, dunque, a non lasciarsi assorbire dalle cose da fare o vissute durante la giornata, ma a riposizionarsi continuamente come figli di Dio che, uniti a Gesù e legati agli altri fratelli e sorelle, si lasciano raggiungere dall’amore misericordioso e dalla salvezza di Dio. Con una sfumatura di non poco rilievo, consistente nel fatto che la Liturgia delle Ore ha il potere di unire nella preghiera persone che, sebbene siano fisicamente lontane o sconosciute, sono però accomunate dall’utilizzare le stesse parole per lodare Dio e per riconoscerLo presente e fondamentale nella propria vita. Questo particolare non rappresenta solo una suggestione, bensì un vero e proprio antidoto all’individualismo così diffuso nella nostra società (anche tra noi giovani) o alla tristezza e alla desolazione che caratterizza alcune nostre realtà o iniziative pastorali (“siamo così pochi!”). La Liturgia delle Ore (così come in fondo anche la Messa) ci fa sentire parte di una Chiesa senza confini o limiti spazio-temporali (una Chiesa davvero universale) e ad esprimerle il nostro amore pregando per lei e con lei (che in fondo è il modo più bello che abbiamo per essere uomini e donne di Chiesa). Circa il modo Su questo aspetto don Abbondio può essere un buon maestro. Il suo interrompere la recita del breviario indugiando sul paesaggio che lo circonda non è necessariamente il segnale di una preghiera distratta (anche se il Manzoni sembra connotarla così); potrebbe anche essere visto positivamente come il soffermarsi il giusto tempo per gustare e meditare ciò che si è appena letto e pregato. In effetti, il più grande nemico della preghiera liturgica è la fretta, mimetizzata spesso dalla preoccupazione di dover dire tutto unita alla mancanza di tempo materiale per farlo (perché le nostre giornate sono effettivamente frenetiche). Così proprio il tempo, che paradossalmente è ciò che la Liturgia delle Ore mette come abbiamo visto al centro della propria struttura, rischia di diventare il nemico principale che demotiva rispetto a questa pratica. Due suggerimenti possono tornare utili a questo scopo: - la pratica della risonanza: dopo la recita di un salmo o di un cantico ci si può fermare qualche secondo per ricercare nel testo appena pregato la frase più significativa (ovvero quella che colpisce di più) e farla diventare un’intenzione di preghiera personale; - la necessità di non dire per forza tutto, ovvero il fatto che la preghiera di un Ora è preghiera effettiva se è gustata secondo il tempo a disposizione, anche se non viene completata in tutte le sue parti. I preti hanno promesso di dire quotidianamente tutto l’Ufficio divino e hanno quindi l’obbligo morale di trovare il tempo per farlo; per tutti gli altri, però, la recita della Liturgia delle Ore è efficace anche se per vari motivi (non vale ovviamente la pigrizia) non è completa o integrale. Strumenti (per il Rito Ambrosiano) - L’applicazione iBreviary è lo strumento attualmente più comodo e utile per avere la Liturgia delle Ore sempre con sé, essendo gratuito, installabile su ogni smartphone o tablet e quotidianamente aggiornato. Per il rito ambrosiano, nel menu della lingua occorre scegliere «ra» («it» infatti corrisponde alla lingua italiana, ma segue il rito romano). - La Diurna Laus reperibile in formato cartaceo come libro o gratuitamente su alcuni siti internet (come www.kyrieeleison.eu) è il sussidio più diffuso e facile da utilizzare. - Un ultimo strumento, più utile per introdursi alla preghiera della Liturgia delle Ore e ideale sopratutto per la preghiera con preado e ado (o da consigliare loro per la preghiera personale), è il Granello d’incenso. Propone uno schema di preghiera semplificato, con un linguaggio più attuale.