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CLINICAL REASONING & DECISION MAKING Estratto da Il Fisioterapista 4-2015 Epicondilalgia laterale di gomito Valentina Toscano Fisioterapista, Orthopaedic Manipulative Therapist, Ancona L’ origine del dolore laterale all’epicondilo del gomito (figura 1) può essere ascrivibile a tendinopatia del muscolo estensore comune delle dita, a instabilità laterale, a sindrome da intrappolamento del nervo interosseo posteriore e ad artropatia. La prima evenienza rappresenta il disturbo riscontrato più comunemente, con una prevalenza nella popolazione generale del 3%; il possibile meccanismo patofisiologico, secondo recenti studi, non sarebbe di origine infiammatoria, perché mancano riscontri di marker tipici in studi condotti sia su cadavere sia su pazienti trattati chirurgicamente, ma, altresì, da correlare a overuse e a presenza di fenomeni degenerativi del tessuto connettivo del tendine del muscolo comune degli estensori delle dita1-3. Sembrerebbe esservi associata, inoltre, un’alterazione nella percezione del dolore, con coinvolgimento del sistema nocicettivo, nonché una sensibilizzazione centrale, essendo presenti iperalgesia meccanica e riduzione della pressure pain threshold1-3. Il termine epicondilite, che sot- tointende un processo infiammatorio, andrebbe perciò abbandonato in favore di definizioni più appropriate, come tendinosi o tendinopatia epicondilare o, più in generale, epicondilalgia laterale. Anche il termine tennis elbow risulta non adeguato, in quanto i dati epidemiologici ricavati nei Paesi occidentali hanno messo in luce come la prevalenza (35-64% di tutti i casi) risulta in realtà essere maggiore in occupazioni lavorative che richiedono compiti manuali ripetitivi, come l’industria manifatturiera, e soprattutto in soggetti tra 35 e 55 anni di età1-3. Sebbene l’evoluzione spontanea di questa problematica sia positiva e la maggior parte dei pazienti raggiunga la guarigione entro un anno, la sintomatologia può perdurare fino a 24 mesi e ripresentarsi molto spesso1-3. Il segno fisico cardinale è dato dal dolore alla palpazione diretta a livello dell’epicondilo laterale del gomito; altri reperti significativi sono esacerbazione del dolore e debolezza nella forza di presa (grip strenght) e nelle contrazioni resistite dei muscoli M. brachiale Epicondilo laterale Epicondilo mediale Testa del radio M. supinatore M. flessore profondo delle dita M. flessore lungo del pollice Figura 1 Epicondilo laterale (lato destro, visione anteriore): sono evidenti i collegamenti con gli altri elementi anatomici. 4 – Luglio/Agosto 2015 Il Fisioterapista “Il ragionamento clinico è quel processo che ha lo scopo di organizzare in maniera significativa un insieme di dati confusi e di situazioni che si verificano in un preciso contesto clinico e conseguentemente di prendere delle decisioni in relazione alla loro interpretazione” (Higgs, 1996). Questa rubrica, dedicata proprio al ragionamento clinico in ambito riabilitativo dei disordini neuromuscoloscheletrici, si prefigge di guidare il fisioterapista attraverso l’impegnativo processo di valutazione funzionale, punto imprescindibile di partenza per le decisioni che si dovranno prendere successivamente al fine di scegliere le più appropriate strategie riabilitative disponibili e di prendere decisioni in condizioni di minore incertezza riducendo al minimo l’errore e l’inefficacia. In seguito all’esposizione delle conoscenze fondamentali di background, utili per l’organizzazione di un modello contestuale di riferimento, vengono presentati casi clinici con l’intento di promuovere un processo sistematico di analisi e sintesi dei dati rilevanti e di costruzione del progetto terapeutico in base alle informazioni ottenute e alle più recenti evidenze scientifiche. 29 27-58_Guide.indd 29 23/07/15 14:35 CLINICAL REASONING & DECISION MAKING Epicondilalgia laterale di gomito Estratto da Il Fisioterapista 4-2015 estensori del carpo, in particolare del muscolo estensore radiale breve del carpo. Per confermare la diagnosi non sono necessarie normalmente le indagini strumentali, ma queste possono essere impiegate per escludere un’origine artrogenica del dolore1-3. tura non esiste consensus unanime, né una strategia terapeutica significativamente migliore delle altre. Gi approcci utilizzati spaziano dalla terapia fisica a quella manuale, dal trattamento con onde d’urto alla terapia con platelet rich plasma (PRP), dall’adozione di ortesi all’esercizio terapeutico ma, a causa del basso potere inferenziale dei singoli studi e dell’eterogeneità dei campioni, risulta difficile effettuare un’analisi comparativa4-8. TRATTAMENTO Per quanto riguarda la gestione di questa problematica in lettera- CASO CLINICO 10 i ion az nd ma o cc Alcune evidenze preliminari sembrerebbero indicare l’ef ficacia di tecniche manuali di mobilizzazione con movimento (MWM, mobilization with movement, Mulligan), di taping funzionale, di esercizi eccentrici e di mobilizzazione a livello cervicale, rispetto al placebo e ad altre modalità, in realzione a pain-free grip strength (PFGS) e pressure pain threshold, sebbene non sia chiaro l’outcome nel lungo periodo4-8. ra AS, uomo di 50 anni, agente immobiliare, che da cinque mesi ha ripreso a praticare il tennis, giunge alla nostra attenzione per un dolore laterale al gomito destro, presente da circa un mese e mezzo. no ricondurre a epicondilalgia laterale di gomito, sindrome radicolare o da intrappolamento periferico o problematica intrarticolare. Esame obiettivo Il Fisioterapista 4 – Luglio/Agosto 2015 Anamnesi Il dolore viene descritto dal paziente come puntuale e superficiale, localizzato in sede laterale nel gomito, a livello dell’epicondilo e nella parte prossimale della zona di inserzione del tendine del muscolo comune degli estensori, senza altri sintomi di accompagnamento. Il soggetto riporta un’insorgenza graduale del dolore, senza eventi traumatici; inizialmente esso era presente solo in seguito all’attività fisica, mentre nelle ultime due settimane è esacerbato anche nello svolgere gesti quotidiani, come lavarsi i denti, spostare una sedia e aprire un barattolo (VAS 7/10), con una sensazione di debolezza generale in tutto l’arto. In precedenza ha sofferto del medesimo problema, sempre in relazione alla pratica del tennis, nonché di cervicalgie di breve durata e autolimitanti; non emerge altro di rilevante in merito alle comorbidità. Non ha eseguito né esami strumentali né visite specialistiche. La sua richiesta è di riuscire a controllare i sintomi continuando a giocare a tennis. Ipotesi diagnostiche funzionali Dai reperti anamnestici non emerge la presenza di red flag; le ipotesi si posso- In ortostatismo non si osservano particolari atteggiamenti anomali degli arti, ma si nota un’anteposizione di capo e spalle sul piano sagittale. La mobilità attiva e quella passiva di spalla, gomito e polso appaiono complete, mentre si riscontra una leggera limitazione non dolorosa alla rotazione cervicale destra e all’estensione. Ai test di stabilità per il gomito, per sindrome da intrappolamento nervoso periferico, e al cluster per la sindrome radicolare cervicale non si evidenzia positività. Il dolore tipico del paziente emerge alla palpazione diretta sull’epicondilo laterale (figura 2a), allo stretch dei muscoli estensori del carpo, alla flessione dorsale di polso resistita (figura 2b) e alla presa di forza, con evidente debolezza associata. Non si apprezzano deficit focali ai test resistiti al gomito. Profilo prognostico In base alle informazioni ottenute dall’esame fisico e dall’indagine anamnestica, si può ragionevolmente pensare che il soggetto abbia sviluppato una tendinopatia inserzionale a livello dell’epicondilo laterale a seguito di un sovraccarico causato dalla ripresa dello sport (tennis) dopo un periodo di inattività e in relazione a probabili fattori segu se guee segue 30 27-58_Guide.indd 30 23/07/15 14:35 Epicondilalgia laterale di gomito a Figura 2 po (b). CLINICAL REASONING & DECISION MAKING Estratto da Il Fisioterapista 4-2015 b Palpazione dell’epicondilo laterale del gomito (a); test resistito per i muscoli estensori del car- predisponenti, ipotizzabili a causa dei precedenti episodi. Dal momento che non emergono fattori di rischio lavorativi e che il soggetto svolge un’attività sportiva non a livello agonistico, ma ricreativo, è necessario renderlo consapevole dell’opportunità di modulare i carichi. Parallelamente si può proporre un trattamento multimodale, eventualmente comprensivo di terapia manuale (figura 3), che avrà come obiettivo principale quello di aumentare la tolleranza agli stress dovuti alle attività in grip, nella fattispecie il rovescio nel tennis. Ovviamente per fare ciò occorre impostare un programma di esercizi terapeutici, basato sulla condizione attuale e poi sugli eventuali progressi, inizialmente con lavoro eccentrico e in ultima fase con la gestualità sport-specifica. Figura 3 Esempio di tecnica manuale di mobilization with movement: glide laterale sostenuto omero-ulnare mentre il paziente esegue un gesto comparabile (in questo caso stringere un pugno) al di sotto della soglia del dolore. BIBLIOGRAFIA tions, or rest for lateral epicondylosis? What the evidence suggests. Pain Pract 2005; 5(3): 203-15. 8. CULLINANE FL, BOOCOCK MG, TREVELYAN FC. Is eccentric exercise an effective treatment for lateral epicondylitis? A systematic review. 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