il purosangue 14 2014

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il purosangue 14 2014
Anno 2014 - Numero 14
IL PUROSANGUEdi Corsa
Settimanale di informazione ippica a cura di A.N.A.C. e S.G.A.
RaimondoVisione
La notizia buona è che in pista di saranno due fratellastri di derbywinner figli di Sea The Stars, lo stallone caldo di queste settimane che al momento in cui furono concepiti i puledri costava
85.000 euro. Sono Dark Sea (fratellastro di De Sica) e Sopran Nicolo (fratellastro di Cima de Triomphe). Leggere questi nomi significa che l’allevamento italiano è ancora in piedi, anche se i puledri
del Derby 2014 erano stati pensati tra l’inverno del 2009 e la primavera del 2010, prima che la crisi esplodesse in maniera clamorosa. La notizia cattiva è che in campo ci sarà solo un portacolori
estero, il tedesco Oil of England che è ancora maiden ma va comunque temuto. Potevamo avere anche l’irlandese Good Tradition, ma Dermot Weld dopo aver predisposto tutto per la trasferta
non è stato soddisfatto di un lavoro e ha abbandoto il progetto.
Che Derby sarà? Un Derby figlio del suo tempo, come sempre,
perché le corse non sono slegate dalla realtà che hanno intorno.
Un Derby di crisi, oseremmo dire boicottato dagli stranieri, che
hanno un sacco di buone ragioni e un solo torto, quello di pensare
all’ippica europea come a una somma di entità nazionali – magari
in battaglia tra di loro – e non come a un’unica “industria”, in cui
c’è spazio per i fortissimi, i forti e i deboli. Oltretutto i ruoli spesso
si scambiano. Paesi che sembravano forti sono diventati deboli
come nel caso dell’Italia, altri che vent’anni fa erano sull’orlo di
una crisi di sistema (la Francia) si sono risollevati e rappresentano
il nuovo Eldorado. La cosa certa è che l’Itala deve mettersi a
norma per tornare a sedersi senza complessi al tavolo europeo. Il
disastro del 2012 sarà lungo da riparare, la prima pezza è stata
messa, ora manca la seconda, il saldo dei premi alle scuderie italiane almeno per le corse di gruppo e le listed.
Sarà solo un salvataggio in corner ma ce l’ha insegnato l’Uruguay
del Maracanazo. Si può anche difendere la sconfitta aspettando
di creare le condizioni per ribaltare la partita. Il galoppo, l’allevamento, hanno davanti almeno un lustro di sangue sudore e lacrime, di lenta ricostruzione.
Lo sappiamo tutti e non ci sono bacchette magiche, l’unica soluzione è quella di abbassare la testa e lavorare, di investire con
maggior saggezza dato che i mezzi a disposizione sono minori, di
raccontare sempre la verità. Forza, signori, il Derby sta arrivando
e alla corsa che tutti vogliono vincere è dedicato questo numero.
Buon Derby a tutti, per un giorno almeno cerchiamo di divertirci
con le corse e i cavalli.
TRENT’ANNI DI DERBY
...Tra storie e ricordi
Gastone degli Albizi alla fine degli anni 50 scrisse la Storia del
Derby italiano dalla fondazione ai suoi giorni. Nel 1985 , del tutto
immeritatamente, fummo chiamati dalla Lancia che sponsorizzava
la nostra massima corsa a colmare la lacuna degli anni che erano
trascorsi. Il volume fu curato da Cesare Beltrami per la edizioni
Derby e fu dedicato alla amicizia verso Enrico Arcari. Sono passati
altri 30 anni, l’ippica sta vivendo e da diverse stagioni il suo “day
after”. Non c’è più nulla, intorno a noi rovine e desolazione. Se chi
ha la età giusta si guarda indietro si mette a piangere, eppure l’avvenire non è dietro le spalle ma sempre dinanzi a noi e , sempre
noi, siamo gli artefici del nostro destino. Ci vuole molto coraggio
a pensare ad un avvenire per l’ippica italiana . Proviamoci lo stesso
adesso che forse ci è stata riconsegnata ope legis ( vedremo
come) la nostra Istituzione di riferimento. Il primo passo. Pensare
di trovare un editore ippico nell’anno di disgrazia 2014 è più di
una barzelletta. Eppure solo la Cultura può salvarci, solo le giuste
coordinate intellettuali possono essere la base per un tentativo di
ricrescita o per resettare il settore. Della Cultura vuole essere baluardo anche fastidioso a volte ma non rinuncia alla sua missione.
Per questo ci proponiamo di rivivere insieme (ognuno ovviamente
condirà il tutto con i preziosissimi personali ricordi) i trenta anni
che separano il Derby 1984 , l’ultimo presente sul libro, da quello
che ci andremo a gustare insieme. Un piccolo, relativo , tuffo nel
passato sempre più vicino man mano che gli anni passeranno.
Alcune di queste storie sono state pubblicate da Trotto & Turf, altre
lo saranno. Qui proponiamo un rapido bigino che vi potrà essere
utile per fare la figura dei sapienti nei conciliaboli intorno al Derby
Un qualcosa che è reso possibile dalla disponibilità generosa di
uno degli ultimi altri baluardi della cultura del nostro mondo ,
l’Anac, testimone preziosa ed operosa di un messaggio che Enrico
Arcari ha consegnato a tutti colori che hanno creduto in lui. Anac
è cultura e dobbiamo alla gentilezza di Alessandro Santoni il reperimento non facile ma indispensabile del materiale di ricerca
che era stato conservato con pazienza dalla cara Carla , lei si davvero testimone operosa di un mondo che è pian piano è svanito
ma che lottiamo perché torni ad essere il nostro vero mondo. Alla
nostra Carla dedichiamo questo modesto sforzo.
NUOVA SEDE ANAC - SGA srl
Viale F. Caprilli 30, 20151 Milano
Orari Ufficio 8.30 - 12,30 / 13,30 - 17,30
Tel. 02.39210416 - 02.33004116 - Fax 02.33004061
[email protected] - [email protected]
Mario Berardelli
IL PUROSANGUEdi Corsa
Elezioni ANAC il momento delle scelte
VOLTI NUOVI E PASSIONI
Una volta, quando l’ippica era ricca e potente, le elezioni per
le cariche sociali dell’Anac facevano discutere per mesi,
come gli antichi congressi della Democrazia Cristiana, tra
notti dei lunghi coltelli e liste bulgare. Ora che siamo asserragliati alla difesa del fortino l’assemblea di Roma arriva
quasi sottovoce. Eppure domenica si sceglieranno gli undici
consiglieri chiamati a reggere l’associazione in un momento
estremamente delicato. Massimo Parri della Le.Gi. ne ha la
piena consapevolezza: “Qui si continua a discutere e tutti
pensano a difendere il loro orticello, dimenticando che se
non ci sarà uno sforzo comune, tra poco non avremo più
l’orto e nulla di cui parlare. I numeri sono chiari, il calo delle
nascite è arrivato oltre il livello di allarme. Se non riparte la
produzione viene a mancare una delle ragioni fondamentali
per fare le corse e gli ippodromi non potranno più difendere
il loro diritto a ospitare una giornata in più o in meno…”
L’allevatore di Biz The Nurse ha un disegno in mente: “Più
che altro sono pronto a dare il mio contributo all’associazione, adesso che serve una svolta nel modo di pensare.
L’allevamento è la spina dorsale dell’attività ippica, forse lo
dico perché sono allevatore, ma credo che senza una produzione nazionale degna di questo nome le corse non abbiano significato. Per questo gli allevatori vanno tutelati. In
passato c’erano incentivi forti, ora non c’è più nulla e questo
spostamento di risorse ha avviato la crisi della produzione.
Non potremo far conto – ma non sarà diverso in altri settori
- sugli aiuti dello Stato ma sulle risorse che sapremo produrre e dovremo essere molto vigili sulla distribuzione delle
stesse. Per questo serve un’associazione degli allevatori
forte, che sappia valorizzare il contributo di tutti, di chi si affaccia per la prima volta alla “politica” e di chi si occupa da
anni dell’associazione”.
Alfonso Litta Modignani (Razza di Vedano) può diventare,
con i suoi 35 anni, uno dei più giovani consiglieri della storia
dell’Anac: “Ho accettato di candidarmi perché il galoppo è
lo sport che amo e mai come adesso servono volti nuovi e
il contributo di tutti per uscire da una situazione di grande
difficoltà”. L’Anac che immagina il giovane allevatore milanese è legata alla tradizione, alla conservazione dei valori del
settore, ma anche battagliera. “Nei prossimi mesi dovremo
affrontare una fase molto delicata, quella del passaggio –
che ormai sembra deciso – dall’ippica “statale” a quella privatizzata della Lega o Unione.
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©ANAC-SGA
Proprio per questo serve un’associazione degli allevatori
forte e battagliera, capace di fissare dei punti fermi, di essere rappresentativa e di ribadire la centralità dell’allevamento. Speravo in vista di queste elezioni si potesse
arrivare alla riunificazione delle associazioni degli allevatori.
Purtroppo non è accaduto ma mi auguro che ci si possa
giungere nel breve periodo perché siamo una parte di un
settore già piccolo, che non può permettersi il lusso di divisioni all’interno delle categorie stesse”. Carlo Borsani è
probabilmente il più riservato tra i protagonisti del’ippica
italiana. Se dovesse fondare un partito lo chiamerebbe Sottovoce… “Ho sempre avuto un approccio diverso, le corse
sono un divertimento e un impegno sportivo. I colori di famiglia esistono da decenni però non avevo mai pensato a
un ruolo in un’associazione. Me l’hanno chiesto e, per spirito di servizio, ho accettato. Cercherò di portare il mio contributo di lavoro e di passione”. Borsani, sottovoce, è
proprietario e allevatore sia al galoppo che al trotto, comproprietario di Red Rocks, impegnato a tutto campo. Non
aspettatevi proclami, piuttosto suggerimenti e passione. Un
altro nome nuovo per il consiglio ANAC è quello di Francesca Turri, che lavora con grande passione e ama poco parlare. “Se c’è da dare una mano sono a disposizione, anche
se il tempo, con tutti gli impegni che ho con i cavalli, non è
molto. Penso di poter fare da punto di riferimento per la Toscana, che è una regione importante, dove ci sono complessi grandi ma anche tanti piccoli allevatori” spiega
Francesca.
E la sua presenza permetterà una rappresentanza a una
“forma allevatoria” particolare. “Allevo per correre, selezionando tra le mie cavalle quelle che meritano di andare in
razza. Sono arrivata a nove fattrici, non sono poche” racconta.Domenica si voterà, questi quattro sono i volti nuovi
per l’ANAC. Rimangono da riempire altri sette sgabelli e a
riguardo alcuni tra i consiglieri in carica hanno offerto la disponibilità a continuare nel loro impegno, per spirito di servizio. I tempi delle grandi battaglie per un posto in consiglio
sono ormai lontani.
C’è da rimboccarsi le maniche e lavorare. L’ippica sta cambiando e l’ANAC è sempre stata il timone e l’esempio del
settore.
Gentile concessione di Trotto & Turf
Giovedì 15 maggio
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IL PUROSANGUEdi Corsa
©ANAC-SGA
Palmares del Derby Italiano
Anno
Vincitore
1884
1885
1886
1887
1888
1889
1890
1891
1892
1893
1894
1895
1896
1897
1898
1899
1900
1901
1902
1903
1904
1905
1906
1907
1908
1909
1910
1911
1912
1913
1914
1915
1916
1917
1918
1919
1920
1921
1922
1923
1924
1925
1926
1927
1928
1929
1930
1931
1932
1933
Andreina
T. Rook
Rosenberg
Razza Sansalva
Enio
Gen. Agei
Carlandrea
Sir Rholand
Filiberto
Princ. d’Ottajano
Rabicano
Cav. C.Calderoni
Doralice
Cav. C.Calderoni
Barone
Razza Sansalva
Arcadia
Duca di Marino
Festuca
Don Rodrigo
Sansonetto
Cav. C.Calderoni
Oranzeb
G.Modigliani
Goldoni
T. Rook
Hira
Sir Rholand
Simba
Sir Rholand
Elena
March. di Serramezzana
Cloridano
B. D. T.
Karibo
Sir Rholand
Tocsin
Razza Volta
Esquilino
Sir Rholand
The Oak
Razza Casilina
Pamphilj Onorio Princ. Doria
Creso
E. & F. Bocconi
Belbuc
E. & F. Bocconi
Demetrio
Princ. Doria Pamphilj
Dedalo
Razza di Besnate
Saturno
Razza di Besnate
Guido Reni
F. Tesio
Rembrandt
F. Tesio
Nettuno
Sir Rholand
Fausta
F. Tesio
Van Dyck
Federico Tesio
Kosheni
Sir Rholand
Gianpietrina
F. Tesio
Carlone
March. L. Corsini
Meissonier
F. Tesio
Ghiberti
F. Tesio
Michelangelo
F. Tesio
Melozzo da Forlì F. Tesio
Cima da Conegliano F. Tesio
Manistee
Razza Villa Verde
Lui
Bar. A. Levi
Apelle
F. Tesio
Senecio
Razza Oldaniga
Dervio
Nob. G. de Montel
Ortello
Nob. G. De Montel
Emanuele Filiberto Gr. Uff. D.Centurini
Oberon
Razza di Stupinigi
Jacopa del Sellaio Tesio-Incisa
Pilade
Razza del Soldo
Scuderia
Anno Vincitore
Fantino
W.Wright
W. Smith
F.Chapman
H.Rhymes
J. Hunter
A. E. Dodge
A. E. Dodge
F. Rossiter
W.Wright
W.Hemmings
J.Horan
W.Wright
A. Rook
R.Allen
J.Horan
W.Wright
E. Jones
E. Jones
E. Jones
B. J. Rigby
A. Goddard
T.Emery
E. Bartlett
E. Bartlett
A. Childs
E. Bartlett
M.Barat
A. Langham
A. Langham
D. Blackburn
A. Langham
P. Orsini
D. Blackburn
F. Regoli
P. Orsini
F. Regoli
F. Regoli
F. Regoli
F. Regoli
F. Regoli
F. Andor
F. Regoli
F. Regoli
F.Andor
P. Orsini
P. Caprioli
L. Varga
S. Pacifici
P. Orsini
P. Caprioli
1934
1935
1936
1937
1938
1939
1940
1941
1942
1943
1944
1945
1946
1947
1948
1949
1950
1951
1952
1953
1954
1955
1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
Scuderia
Fantino
Fossati
G. Radice
J. Romero
Ugolino da Siena Tesio-Incisa
V. Lamberti
Archidamia
Razza del Soldo
P. Caprioli
Donatello II
Tesio-Incisa
P. Gubellini
Nearco
Tesio-Incisa
P. Gubellini
Vezzano
Razza Felina
M.Grilli
Bellini
Dormello-Olgiata
P. Gubellini
Niccolo dell’Arca Dormello-Olgiata
P. Gubellini
Arco
Razza del Soldo
P.Caprioli
Orsenigo
Nob. G. de Montel
E. Camici
Torbido
Donna L. Tesio
P. Gubellini
Traghetto
Scuderia Mantova
S. Pacifici
Gladiolo
Razza del Soldo
P. Caprioli
Tenerani
Dormello-Olgiata
E. Camici
Leon de San Marco Scuderia Mantova
S.Pacifici
Golfo
Scuderia Miani
I.Gabbrielli
Stigliano
Razza del Soldo
S. Parravani
Daumier
Dormello-Olgiata
E. Camici
Zamoretto
Razza di Rozzano
I. Gabbrielli
Rivisondoli
Scuderia Aterno
O. Fancera
Botticelli
Dormello-Olgiata
E. Camici
Altrek
Scuderia Castelverde P.Caprioli
Barba Toni
Scuderia Mantova
S. Pacifici
Braque
Dormello-Olgiata
E. Camici
Sedan
Razza Ticino
G. Bonvicini
Rio Marin
Razza Mantova
S.Pacifici
Fils d’Eve
Ettore Tagliabue
O. Fancera
Lauso
Razza del Soldo
O. Fancera
Antelami
Dormello-Olgiata
B. Agriformi
Braccio da Montone Razza Spineta
R. Antonuzzi
Diacono
Conte N. Da Zara
M. Andreucci
Varano
Razza del Soldo
M. Andreucci
Appiani II
Dormello-Olgiata
R. Hutchinson
Ruysdael
Razza Dormello-Olgiata G. Sala
Hogarth
Razza Dormello-Olgiata C. Ferrari
Bonconte di Montefeltro Razza Spineta
Lester Piggott
Ortis
Dott. C.Vittadini
B. Taylor
Ardale
Dott. C.Vittadini
G. Dettori
Gay Lussac
Scuderia Cieffedi
S. Fancera
Cerreto
Scuderia Alpina
Lester Piggott
Suffolk
Scuderia Aurora
M. Cipolloni
Orange Bay
Dott. C.Vittadini
B.Taylor
Red Arrow
Scuderia Diamante
William Carson
Sirlad
Razza La Tesa
A. di Nardo
Elgay
Razza Ascagnano
G. Doleuze
Marracci
Dormello-Olgiata
M. Depalmas
Garrido
Dormello-Olgiata
M. Depalmas
Glint of Gold
Mr P. Mellon
J. Matthias
Old Country
O.Abegg
P. Eddery
My Top
Scuderia SIBA
P. S. Perlanti
Welnor
Scuderia Concarena
B. Raymond
Don Orazio
Lady M Stable
M. Jerome
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IL PUROSANGUEdi Corsa
Anno
Vincitore
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Tommy Way
Scuderia Erasec
Zaizoom
Fahd Salman
Tisserand
Agr.Allev.
Prorutori
Scuderia A.J.B.
Houmayoun
Lady M Stable
Hailsham
Mohammed Sheikh
In A Tiff
M.J.Smurfit
White Muzzle
White Star S.R.L.
Time Star
Salman Fahd
Luso
Saeed Manama
Bahamian Knight Lucayan Stud Ltd
Single Empire
Collins A.K.
Central Park
Godolphin Racing
Mukhalif
Godolphin Racing
Kallisto
Gestüt Röttgen
Morshdi
Darley Stud
Rakti
G.A.Tanaka
Osorio
Newsells Park Stud
Groom Tesse
Scuderia L3C
De Sica
E Borromeo
Gentlewave
Gary Tanaka
Awelmarduk
Scuderia Effevi
Cima de Triomphe Scuderia Cocktail
Mastery
Godolphin
Worthadd
Incolinx
Crackerjack King Scudiera Effevi
Feuerblitz
Stall Eivissa
Biz The Nurse
Scuderia Aleali
Scuderia
©ANAC-SGA
Fantino
William Carson
Tony Quinn
V. Mezzatesta
M. Roberts
S. Soto
Steve Cauthen
M. Kinane
J. Reid
Tony Quinn
M. Kinane
R. Hughes
D. Harrison
D. O’Donohoe
L. Dettori
A. Boschert
P. Robinson
M. Demurro
M. Esposito
D.Vargiu
M Monteriso
M Montersio
E. Botti
S Mulas
L Dettori
Mirco Demuro
Fabio Branca
Robert Havlin
Andrea Atzeni
2014 - I PARTENTI (18)
Alegro
Scuderia Siba
M. Esposito
Autre Qualite
Scuderia Effevi
A. Atzeni
Bertinoro
Dioscuri
C. Fiocchi
Collateral Risk
Scuderia Effevi
U. Rispoli
Dark Sea
Allev. La Nuova Sbarra C. Demuro
Dylan Mouth
Scuderia Effevi
F. Branca
Grey Greezly
Immobiliare Casa Paola D. Vargiu
Hoovergetthekeys Soc. All. Clodia
M. Demuro
Oil Of England
Renstall LA
T. Thulliez
Ratmansky
Soc. Agr. Sabina
S. Diana
Salford Secret
Carlo Lanfranchi
D. Perovic
Slowpoke
Luigi Riccardi Racing F. Dettori
Sopran Nicolo
Leonardo Ciampoli
L. Dettori
Steaming Kitten K.L. & S.K. Ramsey
G. Bietolini
Svatantra
Luigi Riccardi Racing A. Fresu
5
IL PUROSANGUEdi Corsa
1985 - DON ORAZIO
Habitat
Homing
Debutante
Sir Gaylord
Little Hut
St Paddy
Heavenly Thought
Wishful Thinking
Tom Fool
Silly Season
Double Deal
Grove Hall
Hook Money
Ski Club
Il Derby di Don Orazio. Tante considerazioni, ognuno, se c’era,
potrà fare le sue. Su tutte il coraggio di Toto di San Marzano che
ha voluto Marco Paganini, diciotto anni, in sella al dormelliano
Reco, un figlio di Marracci che il Derby lo aveva vinto e per una
corta testa in lotta con Ladislao di Oppelm. Un coraggio secondo
noi premiato perché Marco montò benissimo, al limite della distanza per il suo allievo, e poi dimostrò di essere un grande fantino. Da altri invece parecchie critiche sulla scelta definita
azzardata. Altra notazione: Lady M ovvero Giancarlo Gorrini, ippico
doc e a tutto tondo dalla passione sconfinata, crediamo sia ancora la unica scuderia a vantare di aver vinto Derby di galoppo, di
trotto e Merano, Chapeau. Dei primi due protagonisti purtroppo
nessuno è ancora tra noi. Non Giancarlo Gorrini oppure Jovine e
Jerome, non Mario Incisa, San Marzano e Marco Paganini che
come sappiamo è scomparso tragicamente in corsa e il destino
volle che l’elicottero inviato in suo soccorso fosse proprio quello
di Giancarlo Gorrini. Altro commento: che formidabili cravaches in
pista, le nostre migliori è vero ma anche alcuni pezzi da novanta
del turf britannico, una costante in quei tempi, come Mercer, Carson, Cauthen Murray, Raymond. Cosa vuol dire? Che in trenta
anni il nostro turf ha fatto tanta strada e i nostri fantini, grazie molto
alla scuola di Pisa, oggi sono loro ad andare all’estero. Una bella
soddisfazione. Michel Jerome: bravo, gentile, educato, un grande
professionista, perfetto in sella figlio di Homing. Tutti i primi quattro
al traguardo discendono da Nearco. Don Orazio era stato allevato
in Inghilterra dal Littleton Stud. Ha vinto anche il Filiberto e a due
anni è stato terzo nel Gran Criterium. Deve probabilmente la sua
tenuta ai 2400 (più facili con la racchetta dei 2200 attuali con doppia dirittura) alla seconda madre Grove Hall e alla presenza di St
©ANAC-SGA
Paddy nel pedigree del padre Homing che era un miler avendo
vinto le Queen Elisabeth ed essendo stato secondo nel Moulin.
E’ un Habitat (grande padre anche di discreti riproduttori ma poi
esauritosi) quindi ramo Royal Charger di Nearco attraverso Sir
Gaylord. In razza anche la valida Chapel Cottage. Sezione materna (Silly Season e Hook Money i nonni) che trova forza nella
presenza consanguinea di Swiss Maid campionessa assoluta di
Champion e Sun Chariot e pluripiazzata di pattern. Si fa forte
anche del coriaceo Hazard e alla lontana di The Creditor gran cavalla (Queen Elisabeth e Lockinge) e ottima madre di Abwah e
Owen Dudley.
1986 - TOMMY WAY
Forli
Thatch
Thong
Tilia
Aristophanes
Trevisa
Nantallah
Rough Shod
Tamerlane
Dschingis Khan
Donna Diana
Coralba
Kythnos
Nestan Darejani
Primo vincitore allevato in Italia dalla apertura del Derby a tutti ma
non anche allenato. Tommy Way è allenato in Inghilterra da John
Dunlop uno dei trainer che negli anni 80 e 90 ha stabilito una rilevante connection con il nostro turf. La toscana Le Sondraie ha
allevato il figlio di Thatch che Gezio Mazza per la sua Erasec (il
nome del figlio Cesare letto allo specchio) con felice intuito e con
la mediazione di Paolo Benedetti seppe acquistare in allenamento. Continua la massiccia presenza di ottime cravache estere
a fianco dei nostri migliori ed alcuni hanno anche scelto l’Italia
come base costante di lavoro. Questo è il periodo in cui molti
proprietari, meglio allenatori, esteri inviano loro cavalli nel nostro
Derby da pochi anni aperto. Alcuni , come lo sceicco Mohamed,
ovviamente per vincerlo, altri per cercare di vendere tra la sera
del sabato e la domenica mattina a buon prezzo il loro cavallo.
L’ippica italiana, non ridete, è molto ricca rispetto proprio a quella
Inglese, i proprietari spendono e il sogno del Nastro Azzurro non
ha prezzo. Talvolta anche negli anni successivi questa moda avrà
RAZZA DEL SOLE... Dove crescono i Campioni!
Fondato nel 1985, e sito in provincia di Varese, in una valle delimitata da verdi boschi. A disposizione dei puledri allevati circa trentacinque ettari a
prato stabile e quaranta boxes. La produzione è di circa dieci puledri l’anno. Solo negli ultimi anni I migliori cavalli allevati sui nostri terreni sono stati:
LUI E LA LUNA - VOLA E VA - PECCATO DI GOLA - IL FENOMENO - ARIA DI FESTA - QUEEN SENSAZIONE - L’INDISCRETA ZENONE - TITUS SHADOW - PIPERITA - STORM MOUNTAIN - FAIRY EFISIO - PERMESSO - ZAR SOLITARIO PIETRO IL GRANDE - MIA DILETTA - URGENTE - LUNA NEL POZZO - ORPEN SHADOW - FAIR NASHWAN!!!
2 1 0 4 0 - V i n a g o d i M o r n a g o ( VA ) t e l / f a x 0 3 3 1 . 9 0 3 6 3 1 i s a b e l l a @ r a z z a d e l s o l e . i t - w w w . r a z z a d e l s o l e . i t
6
IL PUROSANGUEdi Corsa
©ANAC-SGA
successo, altre volte verranno acquistate alcune bufale. Continua
la sponsorizzazione della Lancia. E’ evidente che il fatto clamoroso
è dato dal quarto posto di Tony Bin, poi secondo e poi vincitore di
Arc, forse in quella parte della stagione non ancora pienamente
maturato a dimensione tecnica e agonistica come avverrà successivamente. La scuderia White Star schierava nella circostanza
anche lo stimato Alex Nureyev. Va detto che il Tommy Way di quel
periodo era davvero al suo top perché un mese dopo saprà far
suo anche il Milano, un doppio epocale, per darvi una idea riuscito
a Nearco e ripetuto solo 27 anni dopo da Biz The Nurse. In auge
la linea di Hyperion attraverso la mediazione di Forli molto in voga
grazie anche al figlio Thatch di moda e capace di eccellenti risalti.
Uno stallone molto gettonato nel periodo anche dagli allevatori italiani. Cavallo da corsa notevole perché è tale chi vince le St James,
le Sussex e pure la July Cup. Preciso miler e anche flyer ma con
produzione in grado di saper allungare. In fondo è sempre un Hyperion. Nel caso di Tommy Way c’è anche il contributo solido di
Tamerlane e Neckar per la stamina. Thatch in razza ne ha dati tanti
di buoni cavalli: Final Straw, Masarika, Stifelius, Shulic, Tres Gatè,
Tanque Verde, Thatching, Kilian, come si vede e come già detto
molti allevati in Italia. La sezione materna è marca Aterno, sovente
aveva fatto ricorso a stalloni tedeschi, numerosi vincitori ma non
da neretto fino ad Overboard seconda di mille ghinee irlandesi.
1987 - ZAIZOOM
Lyphard
Al Nasr
Caretta
Turn-To
Plumovent
Pink Nightie
Northern Dancer
Goofed
Caro
Klainia
Royal Charger
Source Sucree
Windfields
Pink Sapphire
Annataccia per i nostri colori quella del Derby di Zaizoom. Cadiamo su tutta la linea e nessuno dei nostri, neppure uno degli acquisti della ultima ora tra i vari dichiarati partenti, un po’ la moda
del periodo, trova remunerazione. Da notare che ovviamente
anche i quattro fantini al palo sono tutti stranieri, altra moda del
momento (ben 10 fantini su 19 sono stabili all’estero) ma abbiamo già fatto notare come nei trenta anni che poi sono trascorsi siano adesso i nostri ad essere ingaggiati quando un
cavallo straniero viene a correre da noi. Nearco e i suoi discendenti in vedetta ancora una volta. La Mercedes fa il suo ingresso
sostituendo la Lancia come sponsor del Nastro Azzurro e continua nella tradizione di offrire al pubblico davvero un gran pomeriggio sotto tutti gli aspetti. Diventerà proverbiale e ricercatissimo
il gran pranzo prima delle corse. La casa automobilistica metterà
sul piatto per il vincitore anche un modello importante della sua
gamma. Ecco la strada che occorre di nuovo percorrere: partners
di assoluto prestigio con la voglia di investire sul serio. Il rilancio
del settore passa dal recupero di tutti questi aspetti, in primo
luogo quello intellettuale e culturale. La deriva di mediocrità che
ha travolto il settore a tutti i livelli se non interrotta lo sommergerà
senza speranza. Altra notazione: in questa edizione manca il nostro cavallo buono a differenza delle due precedenti dove nel marcatore c’erano ottimi cavalli come Tommy Way, Tony Bin, Don
Orazio, Reco e Fire of Life. Il migliore dei nostri è Jung di casa
D’Alessio che finisce al quinto posto. Va osservato che la giubba
di Fahd Salman è nel periodo una delle più prestigiose del mondo.
Zaizoom è inbreed addirittura tre volte su Nearco e il nick del
padre, Al Nasr, è forse anche audace perché incrocia Northern
Dancer con Nasrullah. Al momento del Derby Al Nasr è relativamente giovane, alle sue prime stagioni essendo di 8 anni. E’ uno
dei tantissimi figli di Lyphard di successo in Europa e non solo.
Lyphard sembrava essere destinato ad essere forse il grande
continuatore con Nijinsky del caporazza Northern Dancer ma
dopo aver dato benissimo forse ha leggermente esaurito la spinta
con i figli in razza ma va tenuto conto della pazzesca esplosione
di Sadler’s Well e di Danzig che hanno sconvolto la evoluzione
delle genealogie. Al Nasr ha corso a due e tre anni per 11 volte ,
ha vinto sette e per tre si è piazzato. La sua perla forse l’Ispahan
ma nel suo palmares anche il Dollar, il Cote Normande o anche
l’Exbury. Insomma buono ma i campioni sono altri. La madre Plumovent ha corso una sola volta piazzandosi, poco. Ha dato una
sfilza di vincitori normali e alla fine anche Zaizoom che è costato
poco (30.000 dollari) e che prima del Derby era stato terzo nel
Classic Trial, un bel passaporto per Roma. Forse anche il pedigree è in linea con la annata che non vale i tre bicchieri canonici.
AGRICOLA DEL PARCO
Alleviamo i World Record!
Pressing e hurricane Fly hanno vinto 30 Corse di Gruppo di cui “21” Gruppi Uno!
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7
IL PUROSANGUEdi Corsa
1988 - TISSERAND
Zeddaan
Nadjar
Nuclea
Claude
Tandina
Tejada
Grey Sovereign
Vareta
Orsini
Nixe
Hornbeam
Aigue-Vive
Crepello
Tiberia
Non bistrattiamolo tanto il nostro derby e senza scomodare Nearco. Pensate che nel 1986 Tony Bin era nel marcatore e questa
volta tocca a Carrol House essere secondo in lotta. Ebbene sono
due vincitori di Arc. Questo anno il campione di casa Gaucci plasmato dal grande maestro Luigi Camici e l’anno dopo il pupillo di
Antonio Balzarini, italianissimo come colori, felicemente pescato
da Saverio Brenciaglia e dalla sua connection con Michael Jarvis.
Insomma due laureati di Arc che passano dalla via Appia… Non è
poi male e ci viene in mente pochi anni prima anche Glint of Gold,
ottimo, soprattutto secondo nel Derby di Shergar, quello di Epsom
non fate confusione. Dopo un anno buio, quello di Zaizoom, ecco
una stagione molto ma molto super. Hai voglia a storie e ricordi,
non vorremmo togliervi la soddisfazione di bruciare le vostre ma è
chiaro che il circoletto rosso va dedicato al ragazzino, 18 anni, che
si presenta con le stimmate del grande fantino. Ecco irrompere
Vincenzo Mezzatesta che si regalerà davvero una grande carriera
e che in sella al dormelliano di nascita compie esaltandosi la prodezza assoluta di respingere Bruce Raymond, giocandoci anche
a palla, e di sconfiggere un laureato futuro di Arc. Altra notazione:
ecco il primo derbywinner dell’era moderna (quella aperta a tutti)
allenato da noi, allevato da noi, di proprietà nostra e montato da
uno di noi. Cosa si vuole di più dinanzi ad un pubblico in delirio
con l’ippodromo stracolmo?
Azienda Agricola
LA ROVERE
©ANAC-SGA
Onore a Mario Vincis che a quel tempo allenava a Bolgheri e che
ha cesellato le sorti del campione da Tandina una delle ultime dormelliane di Ubaldo Pandolfi. Altra storia che dura ancora oggi :
Dino e Massimo Di Paolo si avvicinano casualmente al turf, conoscono Vincis e Calchetti, comprano un cavallo, si uno solo all’epoca, proprio lui Tisserand e dopo il Fiuggi vinto sui 1800 (il
Campobello dei poveri perché per indigeni). La Madia raccoglie
nel nome le iniziali dei soci Mario, Dino, Alberto. Una piccola favola, anzi una grande favola. Adesso la giubba, leggermente modificata, corre sempre eccome e nel tempo tanti altri buoni, ottimi
cavalli, la hanno portata al traguardo. Esatto: è la San Paolo
Agri Stud. Certo se parti con Tisserand è dura migliorare ma il
seme ha attecchito e benissimo tanto che il complesso adesso
possiede centro privato di allenamento, scuderia e allevamento.
Ah, le radici del turf. Antonio Balzarini dai e dai il suo Derby finirà
per vincerlo ma non vogliamo anticipare capitoli. Che gioia vedere
un nostro fantino che bagna il naso alla solita serie di grandi cravaches ospiti che abbiamo visto essere la costante del periodo:
Raymond, Carson, Quinn, Swinburn, Roberts, Kinane. Oltre la
metà del campo. Attenti nelle gabbie c’erano anche un plurivincitore di pattern futuro come Knight Line Dancer, ne mise insieme
quattro di fila se la memoria non ci inganna da anziano, e un castigatore come Roakarad. Eh si , quel pomeriggio valeva proprio
la pena di esser stati alle Capannelle e chissà quanti altri ricordi o
aneddoti in ciascuno di voi. Certo un testa a testa cosi vibrante
resta una delle pagine più alte del nostro nastro azzurro, 300 metri
a chiudere che non finivano mai, si può anche dire con la tifoseria
divisa a metà perché la giubba di Antonio Balzarini era al suo
apice e molto cara al pubblico romano. Alla fine fu proprio Vincenzino a far pendere dalla parte di Tisserand il cuore della gente,
come fai a non scattare in piedi quando a tre anni dal quasi miracolo di Marco Paganini riesce a pieno quello di Vincenzo Mezzatesta?
1989 - PRORUTORI
Providential
Tom Rolfe
Run The Gantlet
First Feather
Prudent Girl
Torsion
Miss Flower Belle
Primera
Bride Elect
Never Bend
Fairway Fun
National
Patriotic Petunia
Floral Park
Strada Della Ramata 1
01014 - Montalto Di Castro (VT)
tel & fax - +39 0766.89362
[email protected]
Tutti noi abbiamo personali ricordi di avvenimenti ippici, Derby ovviamente compreso. Se abbiamo vissuto quello del 1989 sarà
per forza cosi, un particolare, un fatto, un’intuizione… E’ la vera
grande bellezza del turf i cui avvenimenti, tranne che i risultati ufficiali, puoi piegare alla tua interpretazione.
Quelli del Derby 89 li affidiamo alla penna e alla cultura di Gigi
8
IL PUROSANGUEdi Corsa
Gianoli un maestro. Pizzichiamo in ordine sparso alcune sue affermazioni contenute appunto nel numero del Purosangue che
davvero per trenta anni ha rappresentato la vera cultura del turf
italiano.
“…A Roma ha vinto Antonio Balzarini che con il derby italiano
aveva tre conti in sospeso che si chiamano Bob Back, Carroll
House, battuti di un soffio tutti e due, e il più doloroso, Silk Topper,
fratturatosi in retta di arrivo....”
“… Balzarini ha vissuto in ansia la vigilia della corsa nel timore di violenti temporali che hanno colpito inattesi i dintorni di Roma ma per
sua fortuna non sono arrivati ad allagare la pista di capannelle. Infatti
sul pesante, almeno cosi si dice, Prorutori non fa un passo. Chi invece sperava nella pioggia era Gezio Mazza per il suo Arctic Envoy
cavallo dalla azione agile e potente come del resto Sikeston e soprattutto il pupillo dell’altro Balzarini, quello di Yellow King che somiglia ormai al cavallo del Colleoni tanto è carnoso e potente ma di
una potenza che è capace di emergere solo su terreni impossibili...”
“... Cosi si è arrivati ad uno splendido travolgente finale con Prorutori insediato al comando con bella sicurezza e Arctic Envoy che
si produceva nelle sue ultime potentissime folate. Se Prorutori è
scattato in avanti con un lieve anticipo, e cioè non appena Roberts
ha visto declinare il favorito Free Sweater, a 400 dal palo, Arctic
Envoy ha potuto mettere in campo la sua progressione lunga, bisognosa di spazio, un po’ tardi quando cioè è riuscito a svincolarsi
dal gruppo compattissimo...”
“...Rimontando il gruppo trafelato come già nel Parioli, il pupillo di
Mafalda Osthaus, Trioso, si è classificato ottimo quarto superando
quel Vilandrado che ha fornito una corsa a dir poco commovente,
prendendosi sulle spalle l’incarico della andatura, piuttosto moderata all’inizio ma scatenatissima in dirittura…”
“…Con Balzarini si è complimentato il Presidente della Repubblica,
Cossiga, il quale, pur in un ambiente sconosciuto, ma istruito via via
da un esperto quale Giulio Andreotti, era riuscito ad afferrare ivalori
morali e sportivi della magnifica vittoria del cavallo di Balzarini…”
con la giubba di Sheik Mohammed, e tanti acquisti da parte delle
nostre scuderie operati in Inghilterra e Francia . Un record frantumato che resisteva da quasi 50 anni, tante storie da raccontare.
Balzarini che la settimana prima aveva pescato il terzo asso nelle
Oaks, rilancia per far scappare i rivali, nessuno abbocca, vengono
tutti a scoprire l’ultima carta, il piatto ricco lo esige. Benzine e
Shout and Sing non sono dello stesso colore di Atoll e Candy
Glen. Antonio Balzarini rimane con il suo tris, il poker sfuma. Tra
tutti gli altri chiama banco Giancarlo Gorrini. Houmayoun vola!
Stuzzica la fantasia anche dei più teneri, emerge possente al
largo, maestoso nella sua falcata, prepotente nell’incedere. Liquida in poche battute ogni rivale, pone fra se e i suoi battuti il
distacco di una classe. Santiago Soto è impeccabile nella interpretazione... Houmayoun è figlio di Shernazar, il fratello povero
di Shergar, il nobile, tragicamente scomparso senza lasciare traccia di se nel turf... Houmayoun è un atto di fede, di intuito, ecco
di nuovo il movente personale, di Giancarlo Gorrini. Ma come,
dopo Silver Tornado naufragato lo scorso anno, di nuovo un francese proprio alla vigilia del Derby? Ha avuto ragione a credere in
Roger Nataf ma soprattutto nel suo intuito (il cavallo era allenato
da Royer Duprè ndr). Cosi ha chiuso la coppia con Don Orazio.
Il nostro turf ha ritrovato un proprietario di prima grandezza, guai
a perderlo... Cosa vale Houmayoun? Speriamo maledettamente
tanto. (errore ndr). Pier Diamiani ha volato, ha sofferto in corsa
troppo di attesa, è stato preso contro tempo dal vincitore, si è
messo sulle gambe e alla fine volava.. Luciano Monaldi talent
scout alla Liedholm dei tempi d’oro. Ogni anno eccolo pronto all’acquisto, gliene basta uno solo con il quale si giostra al meglio
nelle pattern. Welsh Guide, Trioso ed ora Treble Eight protagonista non solo a Capannelle ma anche ad Epsom nella sua galoppata mozzafiato in avanti a demolire gli avversari ma per ora
anche se stesso. Intanto ha nel carniere il quarto posto di
Roma…
Scuderia Blueberry
Rosa Eglanteria
Salure
Dan Loose Daughter
Choisir Shadow
Kyllachy Loose
Tiger Day... Fairy Nayef
Dancer Destination
Sharmeen
The Minstrel
Halwah
Herila
Val De Loir
Nasreen
Northern Dancer
Fleur
Bold Lad
Herbissima
Nel 1990 toccò a noi scrivere del derby e delle classiche di primavera sul Purosangue, la nostra Bibbia. Magari facendo postuma
brutta figura ecco, tra le altre, qualche stupidaggine.
…. Si danno battaglia in 22, i nostri migliori, un ospite di riguardo,
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Crepello
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1990 - hOUMAYOUN
©ANAC-SGA
... ALLEVAMENTO E SCUDERIA
ONLY BLACK-TYPE!
IL PUROSANGUEdi Corsa
Forse è mancato il nostro allevamento ma non dimentichiamo che
due anni fa era stato Tisserand , tutto italiano, a dominare. La sfida
è di quelle da far rabbrividire, siamo certi che la parte migliore del
nostro stud saprà rispondere al meglio per dimostrare la propria
vitalità, per attingere a quelle soddisfazioni che tanta passione
esige e merita. Torniamo ad oggi. Da quel Derby di Tisserand l’allevamento italiano ha iniziato un magnifico volo, piaccia o non
piaccia a tanti detrattori di professione (quel tipo di gente che tanti
danni fanno anche oggi), in venti anni ha raccolto soddisfazioni
immense, è stato possibile grazie alla cultura del settore, allo studio e alla passione e molto anche al giusto ed oculato impiego
degli incentivi economici indispensabili. Lo dimostra l’elenco dei
tantissimi cavalli di spessore internazionale che abbiamo prodotto.
Poi l’Allevamento Italiano è stato ucciso dalla inetta burocrazia e
dalla partitocrazia che hanno assassinato anche la cultura ippica
in Italia, quindi l’ippica tutta. Anche in quel pomeriggio festoso non
è mancata la presenza Mercedes (regalava una macchina da 100
milioni mica una targa), non è mancata la cornice di grande pubblico come dimostrano le foto, non è mancata la presenza importante di Francesco Cossiga, di Giulio Andreotti, presidenti di
Repubblica e Consiglio, di Calogero Mannino ministro Agricoltura,
di Franco Carraro sindaco di Roma oltre che di tutte le autorità ippiche e di tutti i veri ippici. Questo era il turf di quegli anni.
1991 - hAILShAM
Never Bend
Riverman
River Lady
Halo
Halo’s Princess
Taberet
Nasrullah
Lalun
Prince John
Nile Lily
Hail To Reason
Cosmah
Viceregal
Tabola
Eravamo stati abituati bene nelle ultime edizioni, se ricordate persino due vincitori di Arc passati per il marcatore di Roma.
Hailsham è stato superiore nella circostanza nelle mani di Steve
Cauthen, nei 500 finali è stato capace di due allunghi. E’ comunque un quarto di Craven, ha vinto la pattern di Sandawn, è secondo di Dante, vince il Derby per il nostro sceicco Mohammed e
poi lo allena il Pittore ovvero Clive Brittain ex caporale di Noal Murless che si è fatto onore per tutta la sua carriera che ha sovente
incluso, da buon giramondo, l’Italia come tappa. Clive tutto sommato è stato un moderno, ha fatto grande uso della piscina per
preparare i suoi allievi, ha sempre avuto una cura maniacale del
loro peso forma. E’ vero, correva con una certa disinvoltura e, per
l’epoca anche con impegni abbastanza ravvicinati. E’ per questo
che durante un pomeriggio in casa di Luca Cumani a Bedford
House, crediamo mentre stavamo guardando una Olimpiade in tv,
Francesco D’Alessio e forse lo stesso Luca coniarono il soprannome di “ Pittore” per Brittain. Perché in Italia esisteva negli anni
9
©ANAC-SGA
70 una scuderia, del Pittore, i cui effettivi, tra cui Citera una valida,
erano pochi ma correvano molto ma molto spesso. Cosi è nato
quel soprannome, per significare uno che corre tanto ma poi da
canzonatorio oggi possiamo trasformarlo in elogiativo, diciamo
che Clive Brittain ha dipinto parecchi capolavori. Quattro cavalli
ai primi quattro posti sono nati oltreoceano e sono figli di Riverman, Palace Music, Timeless Moment e Roberto. Che errore
compimmo allora nel sottovalutare, meglio nel non valutare, gli
Usa nel panorama ippico, da dementi. In dieci anni Gezio Mazza,
uno degli altri grandi proprietario del periodo magnifico ha vinto
un Derby con Tommy Way e per tre volte è finito secondo con
Teofane, Arctic Envoy e Marcus Thorphe. Chapeau. In pista un
allievo di Alec Head ed già un onore: Beau Sultan che però non
si piazza. Per fortuna di Antonio Balzarini che lo aveva cercato
fino all’ora di pranzo. Il primo allenato in Italia si piazza ottavo,
succede ma non dimentichiamo altre belle edizioni. Anche tra i
fantini ne troviamo solo quattro dei nostri su 20 partenti. E’ la
moda, l’Italia sta scoprendo, giustamente, la sua dimensione
mercuriana e all’inizio si esagera sempre. Mercedes sempre
sponsor della corsa. Lo Sceicco non ci ha onorato della sua presenza, pazienza. Nel pomeriggio Tinte Blu vince il Buontalenta
(si correva in maggio e sul miglio), Me Ne Vado il Lazio, Dirce il
Perrone, Dordone il suo terzo WWF, l’ospite parigino Idle Son il
Nearco, poi Manhiaj con Pucciatti in sella vince il Borghi, c’è gloria
anche per Noci nel Perretti, Kracovia a tavolino nel Ricchi, Tourath
nel Botti, Star Grey nel Righetti, Full Listing nerl Tor di Valle e Bettino Marchetti nel Corriere dello Sport. Evviva. Il gotha del nostro
turf presente in forze nel pomeriggio, che bello!
10
IL PUROSANGUEdi Corsa
1992 - IN A TIFF
Nijinsky
Caerleon
Foreseer
Thatch
Tifrums
Persian Apple
Northern Dancer
Flaming Page
Round Table
Regla Gleam
Forli
Thong
©ANAC-SGA
attraverso Thatch che è il padre della madre, a sua volta un Forli
che arriva ad Hyperion attraverso il ramo Aristophanes. L’incrocio
ad esempio è lo stesso di Sharastani in quel tempo. Ottima la
madre Tifrumus che ha dato anche Pennine Walk, avercelo uno
cosi che al Royal Ascot vince le Queen Anne e poi va a bersaglio
anche nelle Diomed. In terza o quarta generazione ci agganciamo,
un po’ come fanno tutti, a qualità assoluta garantita da Mag Iran,
Mah Mahal e poi dalla madre base Mumtaz Mahal che permette
a The Tetrach un po’ di mantello e poi di combattere l’oblio.
No Robbery
Persian Garden
Annata che forse si può archiviare come mediocre, del resto anche
con il vino è cosi. In a Tiff vince dopo aver fatto suo un handicap
in provincia in Irlanda ma veste la giubba appassionata di Carlo
Maria Schiavi, vulcanico e anche geniale proprietario, grande passione , non de course Camma. Per quasi un decennio con diversi
cavalli buoni ha giocato un eccellente ruolo nel nostro panorama
ippico.
Il Derby è stata la sua perla, una soddisfazione meritata e incancellabile. Ha tolto la gioia ad un proprietario allevatore che ha segnato la storia del nostro turf, la purissima passione di Riccardo
Zanocchio, uno dei pochissimi se non l’unico ad essere stato
tanto presidente degli allevatori come dei proprietari. Confidava in
Masad, nientemeno che un rampollo allevato in casa ma da Sadler’s Wells e Marmolada che aveva corso per i suoi colori. La perfezione . Presentato al meglio da Luca Cumani alla fine si è dovuto
come Merzouk accontentare del piazzamento. Continua ma in
maniera minore l’afflusso degli esteri, solo quattro, e degli acquisti
italiani. Edizione comunque a ranghi ridotti, solo 13 perché in effetti
Masad sembrava difficile da battere dopo aver maramaldeggiato
nello Scheibler che tuttavia ancora una volta si è rivelata corsa traditrice. In tutto i 13 al via prima del derby avevano vinto complessivamente 27 corse. Due erano i laureati di gruppo: Captain
Horatius (Grosser Preis Von Deutschland) e Taff’s Acre (Filiberto
che allora era di gruppo). Due i piazzati: In a Tiff (quarto nelle Futurity di gruppo tre) e Merzouk (quarto nel Bryon, gruppo tre) .
C’erano i listed winner Capirossi (Botticelli), Masad (Scheibler) poi
i piazzati come Beldi (terzo nelle Predomninate) Guado d’Annibale
e John Rose. Insomma anche considerando ciò che è poi accaduto in carriera ai vari protagonisti diciamo che abbiamo assistito
ad edizioni di maggior profilo e diverse le abbiamo vissute proprio
in questo racconto. Se non altro sul traguardo ancora la griffe Mercedes. Per In a Tiff nick Nearco – Hyperion ovviamente un po’ alla
lontana. La sezione paterna si incentra su Northern Dancer attraverso Ninjinsky e quindi Caerleon il padre, uno dei tanti eccellenti
campioni che in fondo Nijinsky ha prodotto, forse più che continuatori anche se Caerleon non è stato male e soprattutto avercene
di fattrici se mai sue figlie. Di suo Caerleon presenta un altro nick
di successo, quello Nearco – Princequillo che arriva in sezione materna attraverso Round Table. Bei nomi non mancano nel pedigree
del derbywinner. Come detto il nick con sezione materna si ottiene
B.S.C. Srl
Consulenze sicurezza sui luoghi di lavoro
Siamo specializzati in:
- individuazione dei fattori di rischio, valutazione ed individuazione delle misure di sicurezza e salubrità
degli ambienti di lavoro
- elaborazione delle misure di prevenzione e protezione
dai rischi e definizioni dei sistemi di protezione e
relativi sistemi di controllo delle misure
- definizione di procedure di sicurezza in relazione
alle diverse attività
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formazione dei lavoratori
Via Milano 132 - C.P. 53 - 21034 Cocquio Trevisago (VA)
Tel: 0332/971.098 - Fax: 0332/971.067
1993 - WhITE MUZZLE
Lyphard
Dancing Brave
Fair Of The Furze
Northern Dancer
Goofed
Drone
Navajo Princess
Olmec
Pitcairn
Ela-Mana-Mou
Rose Bertin
Autocratic
Tyrant
Flight Table
Finalmente ci rifacciamo gli occhi e il trucco. Dopo una o forse
anche due annate non proprio esaltanti torniamo su standard
formidabili. Poche chiacchere White Muzzle è un campione, lo di-
11
IL PUROSANGUEdi Corsa
mostreranno Arc e King George, due sensazionali secondi posti e
non solo. Forse è anche il segnale di un ciclo, di una parabola meravigliosa che sta per chiudersi.
Colpa del Perugia che lo assorbe sempre di più, fatto sta che Luciano Gaucci pian piano si allontana fino al definitivo congedo da
un mondo a cui ha dato tanto ma dal quale ha ricevuto anche tantissimo. Sull’altare del calcio il nostro proprietario aveva già sacrificato Dr Devious e tra poco farà altrettanto con il derbywinner.
Sono stati tre lustri allungati indimenticabili. Se qualcuno avesse
dei dubbi sulla grandezza e sul successo del progetto White Star
e quindi sulla bravura di Luciano Gaucci e di Giampiero Brotto
sempre al suo fianco ebbene, tra i tantissimi, ricordate che ha posseduto Tony Bin, Dr Devious, Sikeston e White Muzzle. Chapeau
sempre ed in ogni caso e come detto non aggiungiamo altro.
Noi se in 50 anni di ippica militante avessimo posseduto un vincitore di Queen Anne come Sikeston pretenderemmo la statua e
cammineremmo comunque un metro sollevati da terra perché in
fondo quanti sono i proprietari italiani che hanno vinto al Royal
Ascot? Non arriviamo alle dita di due mani, no non ci arriviamo.
Certo ripensandoci il Perugia è stata una dannazione. Immaginate
il percorso di Gaucci senza il calcio e con Dr Devious a Epsom e
White Muzzle tra Ascot e Longchamp e soprattutto immaginate i
successivi reinvestimenti.
D’accordo nulla si può fare con i se e con i ma, voltiamo pagina
ma prima ricordiamo anche che sono anche gli anni dell’inizio della
fine, più lenta comunque, di un’altra grande parabola meravigliosa
del turf ovvero quella di Antonio Balzarini, oltre 20 anni di grandi
trionfi, come abbiamo bisogno sempre di grandi proprietari o allevatori. Torniamo a questa edizione super del nastro azzurro perché
il secondo è stato Neddle Gun uno di primissima in giro per il
mondo ma anche in patria eccome. Questo si che è stato un
derby gruppo uno. E il tempo? Date una bella occhiata: 2.24.5
strarecord. In un contesto cosi alto, al quarto finiva il favorito Infrasonic con le carte in regola, ecco il terzo posto di Mr Richard,
di più non avrebbe potuto ed anzi nella circostanza il cavallo di
casa Rima dava il suo top, andando oltre la soglia ed infatti non si
sarebbe più ripetuto. Non era facile stare dietro o a contatto di
quei due. Ovviamente il nome del vincitore deriva proprio da una
lista vistosa e bianca sul muso. In effetti se ripensiamo al tempo
significa che si sono percorsi mediamente ogni 200 metri in 12
secondi. Il team: in regia Peter Chapple Hyam, è stato allevato
dall’Airle ancora una buona garanzia in quei tempi, siamo in Irlanda, in sella ecco un talismano per casa Gaucci ovvero John
Reid. Pescato in asta da Brotto e Alessandro Gaucci al cambio di
un centinaio di milioni dell’epoca. Non gratis come Tony Bin ma
sempre un affarone. Hanno corso in 16, diversi gli stranieri ma
anche di ritorno come il laureato. Sesto posto per il vincitore dello
Scheibler, allora solo indigeno, ovvero Scribano.
©ANAC-SGA
1994 - TIME STAR
Northern Dancer
Lyphard
Goofed
Manila
Dona Ysidra
Ringaro
Le Fabuleux
Matriarch
Caro
Guanajibena
Valdemosa
Val D’Isere
Utopico
Victorieuse
Il principe è tornato. Negli anni 80 e anche nei 90 la giubba di
Fahd Salman uno dei principi del sangue della Arabia Saudita in
Europa ma dovremmo dire nel mondo è stata importante, certo
non siamo a livello di Khaled Abdullah ma il suo lo ha fatto eccome. Ha sempre anche avuto una certa predilezione per le nostre corse e infatti dopo Zaizoom eccolo di nuovo primo nel
Nastro Azzurro. Per onestà va detto che per un buon ventennio
e anche di più, Sheik Mohammed in testa, i proprietari arabi sono
sempre venuti volentieri da noi, purtroppo ad eccezione della
giubba che più di tutte il vero ippico deve amare ma non si può
avere tutto. Del resto se prendiamo l’accoppiata di questo Derby
eccoli li entrambi ovvero Fahd Salman e Sheik Mohammed, primo
e secondo. C’è nel marcatore , cerchiamo di fotografare il tempo,
il solito acquisto AJB, ci sono altri ospiti, ci sono i soliti fantini
esteri ma verso la fine dei 90 caleranno, c’è in campo la dozzina
abbondante di protagonisti, 15. Tuttavia stavolta il campione non
c’è. Certo l’anno prima ci eravamo scialati di lusso con White
Muzzle e Needle Gun, pazienza.
Time Star è comunque onesto, diremmo non male perché in seguito se è ben fatto onore, è nel gruppo di tutti gli altri che non
c’è materia neppure media come nell’anno precedente.
Altra notazione: sono anni, diciamo un lustro, nei quali persino
Paul Cole si sposta per venire da noi e non soltanto quando c’è
il Nastro Azzurro. I primi tre jockey sono tutti esteri: Quinn, Kinane
e Reid ma il quarto è Jorge Caro che ha vissuto da noi delle belle
Storm Mountain
Il Montjeu d’Acciaio
M ontjeu - Lady Storm (Mujadil)
Storm Mountain è classe e solidità:
un cavallo d’acciaio, più forte di
ogni sfortuna, figlio di Montjeu, il padre di Camelot (Derby Epsom), Authorized (Derby Epsom), Hurricane Run (Arc de Triomphe)
Storm Mountain funziona presso
A z . A g r. A l e s s a n d r a V i g l i a n i - M o a s c a ( A s t i )
per visite e contatti: Dott.ssa Alessandra Vigliani
O +39 335 6849353 m [email protected]
12
IL PUROSANGUEdi Corsa
stagioni. Contiamo poi Roberts e Holland ma tra i nostri ecco che
si affacciano Mario Esposito, Fernando Iovine, Endo Botti, Maurizio
Pasquale e c’è ancora in pieno spolvero Santiago Soto. Siamo in
un periodo di ottima ricchezza, al primo arrivato diamo via 400 milioni, sono tanti, significa che il Derby vale circa un miliardo e per
il 94 è un buon cachet. Nel cassetto grazie al gioco in ascesa, alle
corse estere, si trovano molti soldi. Si decide di spenderli, meglio
di usarli anziche governare una crescita controllata. Tutto e subito,
purtroppo ma i contrari si contano sulle punte delle dita di un
monco. La colpa è di tutti, c’è poco da dire. Le maiden diventano
di 34 milioni, ci sono soldi per premi aggiunti, per buoni a vario tutolo, insomma se vinci una maiden tra una cosa e l’altra se sei
anche l’allevatore ti metti in tasca quasi 70 milioni o giù di li. Per
forza poi tornare indietro fa soffrire. C’è denaro un po’ per tutti e
da tutte le parti. Forse il ‘94 è quasi lo spartiacque: il turf colto continua ad esistere e produce una serie di meravigliosi campioni per
altri 15 anni ma la macchina burocratica sfugge pian piano al controllo del settore e subdolamente inizia una china che da pericolosa diventerà con l’inizio del 2000 esiziale. Balliamo e stappiamo
champagne e nessuno si è accorto che in sala macchine si è
aperta una falla e i motori sono in panne.
Il bello deve ancora venire!
1995 - LUSO
Topsider
Salse
Northern Dancer
Drumtop
Prince John
Carnival Princess
Carnival Queen
High Hat
High Line
Time Call
Lucayan Princess
Sir Gaylord
Gay France
Sweet And Lovely
©ANAC-SGA
olmore, ve lo immaginate adesso gli eredi ovvero Aidan O’Brien
e soci che vengono da noi? Ecco perché ci sgoliamo invano per
predicare la nostra internazionalità mentre invece la maggioranza
di noi pensa alla propria reclamare o al proprio handicap di minima e vorrebbe un programma solo di queste corse senza capire
che solo Milano e Roma ci possono agganciare al vero turf. Parole al vento, le scriviamo solo per noi. Kinane, Quinn, Reid, Ryan
i jockey dei primi arrivati. Ebbene come fate a non constatare che
quando si è fatta autentica cultura di settore si sono raggiunti risultati ragguardevoli. Oggi abbiamo fantini veramente internazionali, si spostano, purtroppo spesso emigrano, ma sono nel
contesto autentico del vero turf. E’ uno dei frutti, uno dei tanti,
di una cultura per la quale ci siamo spesi tutta la vita invano. Se
in particolare abbiamo fantini all’altezza e con la giusta mentalità
lo dobbiamo alla scuola, anzi alla università, di Pisa ma c’è chi
volta le spalle per non sentire, non è argomento che interessa e
invece dovrebbe essere al primo punto di un progetto di cultura
del nostro turf se vuole rinascere. Solo una dozzina nelle gabbie,
tra i nostri buona carriera per Oxford Line, generoso sempre, e
Thomire . A proposito, oltre alle iscrizioni e ai forfaits il laureato si
porta via 340 milioni diciamo 450 totali alla fine che non sono, in
quei tempi, ricchi per noi inutile negarlo, una bella somma che fa
gola. Parliamo di 20 anni fa ma forse già qualche appassionato
a differenza dei 10 anni che abbiamo già affrontato comincia a
sentire aria di casa, diciamo che molti c’erano o cominciavano
ad esserci e ancora di più da ora in avanti farà premio il ricordo
personale, l’episodio cui si resta legati, anche questo è una delle
bellezze del turf. Cominciano anche a passare gli anni dalla vittoria
di Tisserand, quasi un sortilegio perché in fondo il nostro stud sta
facendo faville a tutto campo. Un po’ di pazienza , anche in questo caso rimetteremo presto la chiesa al centro del villaggio.
1996 - BAhAMIAN KNIGhT
Danzig
Batosta, niente da dire ma il rating proprio grazie a Luso è di quelli
che tengono, pensate che alla fine della stagione il Racing Post lo
gratifica di ben 121, un po’ perché non si tira mai indietro e molto
perché se fai secondo a tre anni nel Saint Cloud devi valere. Certo
solo il Pittore poteva sapere che nella corsa dove corrono sempre
e solo anziani erano ammessi anche i tre anni. Alzi la mano chi ne
era al corrente, ma onestamente. Abbiamo detto batosta ma non
fa niente, allora ci si abbatteva terribilmente, non avevamo del tutto
coscienza di essere in un villaggio globale e che ciò che contava
era proprio la internazionalità dell’esserci, era il respiro mercuriano.
Se al secondo posto arriva un cavallo di Sangster, Court of Honour
neppure malaccio, ha il suo significato e il suo valore, vuol dire che
sul serio eravamo nelle agende dei trainer e dei proprietari e non
soltanto di quelli un po’ di risulta, senza offesa, come capita negli
ultimi anni, quando vengono, oltretutto. Sangster significava Co-
Ascot Knight
Bambee TT
Top Command
Muskoka Command
Northern Dancer
Pas De Nom
Better Bee
Golden Beach
Bold Ruler
Polly Girl
Stratus
Victory Songster
Victory Chant
18 anni non sono trenta. Forza che qualcuno di voi comincia
davvero a ricordare bene, si rende conto che magari c’è stato e
non parliamo ai fedelissimi che hanno i capelli bianchi e che
c’erano anche 40 anni fa. Siamo a meno di 20 anni, sembra
quasi ieri potremmo già dire, forse tra un lustro ci siamo davvero
con i ricordi di ognuno di noi che sono poi quelli autentici, i migliori
che noi cerchiamo modestamente di suscitare provando a farli
riaffiorare con qualche citazione. Intanto non tutti i derby riescono
13
IL PUROSANGUEdi Corsa
con il buco, l’andamento qualitativo è alterno, ne imbrocchiamo
un paio e neghiamo altrettanti. Eppure sono ancora anni di presenze importanti estere, non più come negli ‘80 quando in gran
parte venivano per fare mostra e cercare acquirenti. Vengono comunque spesso, vincono come stiamo vedendo. La sagoma di
Tisserand si allontana sempre di più e giustamente si comincia a
temere che, dati tempi e il trend, forse non ne avremo mai più un
altro. Non è cosi, pazienza che arrivano i nostri e non per caso ma
solo perché l’allevamento italiano sta producendo il suo mirabile
sforzo che è il frutto di una cultura e non del caso ed i risultati sono
eccellenti . L’elenco dei nostri allevati, grazie alle mirate provvidenze e alla mentalità giusta, è straordinario dalla fine degli ‘80 ad
ancora la metà dei primi del 2000. Fa niente se in questa circostanza dobbiamo subire Bahamian Knight con in sella Richard Hughes che poi non la più imbroccata e che è finito in ostacoli e se
anche in altre nostre pattern finisce allo stesso modo. E’ il confronto che ci fa più forti e soprattutto ci tiene nel salotto buono ma
teniamo conto che questo è l’anno in cui abbiamo perrduto Glory
of Dancer un quarto di Epsom che nelle Dante vinte ha lasciato
lontano proprio Bahamian Knight. Ha ragione Fabio Brogi: alle Capannelle avrebbe vinto di corta dirittura. Sono anni in cui il nostro
turf porta all’economia europea e un filino anche a quella americana tanti soldi, pensate che 600 fattrici vengono coperte all’estero e pagano quindi fior di monte, gran parte di loro ci vivono
e pagano pensioni come i foal e poi ci sono i trasporti e poi ancora
i parecchi acquisti di fattrici gravide e cavalle out of training oppure
degli stessi foal o yearling. Un bel movimento di denaro che allora
non puzzava evidentemente visto che gli stessi Paesi che adesso
ci vogliono punire perché siamo stati obiettivamente in ritardo se
lo prendevano. Cosi va il mondo, il maledetto dio denaro è il più
potente e idolatrato ma vedrete che non appena saremo di nuovo
in regola con i pagamenti dei premi esteri profumeremo di nuovo.
Intanto Sangster che è stato un leader assoluto tra i proprietari,
moderno come forse pochissimi dopo la guerra fino ai giorni nostri
continua a venire a farci visita e il secondo è un suo cavallo. Noi
siamo comunque terzi e quarti e al quinto posto finisce Kafar infortunato sul quale giurava Lorenzo Brogi, era una delle sue grandi
chance per coronare il sogno di una vita. Vengono ancora anche
tanti fantini esteri, ne contiamo otto e in tutto corrono in 15. Il
piatto è sempre ricco, 340 milioni più entrate varie sono tanti in
quel periodo soprattutto se paragonati al montepremi di tante altre
corse straniere. Siamo ricchi, balliamo, brindiamo e nessuno si sta
accorgendo dell’iceberg a prua: si chiama scommesse sportive,
slot machine , video lottery e tutto quello che volete . Noi siamo il
transatlantico inaffondabile ed invece ….
©ANAC-SGA
1997 - SINGLE EMPIRE
Sharpen Up
Kris
Doubly Sure
Northfields
Captive Island
Icy More
Atan
Rocchetta
Reliance
Soft Angels
Northern Dancer
Little Hut
Ballymore
Arctic Wave
Siamo ormai nel passato prossimo, ciascuno di noi vede riaffiorare nella mente ricordi un po’ più nitidi che nel passato. Ci siamo
quasi. Comunque serve ancora rinfrescare la memoria. Anni ‘90
uguale grande presenza di ospiti perché noi mettiamo sul piatto
parecchi soldi e un black type che fa comunque gola. Non ci
stancheremo mai di ripeterlo: la peggiore tra le innumerevoli sciagure che ci sono capitate negli ultimi 10 anni è di gran lunga la
progressiva mancanza di ospiti in numero sufficiente e anche per
qualità per determinare un buono status delle nostre pattern.
Come il cane che si morde la coda. Più abbiamo ospiti più poi
corrono in giro per il mondo - eterna gratitudine al “Pittore” - più
prendono rating solido che si riversa a pioggia anche sulle nostre
corse che mantengono lo status. Interrompere il circuito virtuoso
è stata la nostra fine. Quando adesso osserviamo le varie iscrizioni senza ospiti ci vengono i brividi, dove andremo a finire aggrappati solo alle chance dei nostri in caso di trasferta? In questo
Derby che a Sangster fa gola e ciò conferma l’assunto i cavalli
ospiti sono nove su 16 al via, i fantini esteri sono la metà e anche
questo fa allegria, status, internazionalità. Arrivo pazzesco in fazzoletto: muso, una, testa, testa. Marcatore tutto estero ma fa
niente, quinto posto per il gaucciano Ivan Luis che poi correrà
anche stabile da noi. Il nostro migliore è Risiat. Chapple Hyam ci
ha preso gusto e ride con il suo Single Empire, un Kris che poi
farà anche lo stallone da noi. La corsa è migliore del suo vincitore,
questa è la nostra storia o chiave di lettura. Ungaro che è secondo di un baffo è anche il vincitore del gruppo uno di Gelsenkirken e due volte del Deutchland Preis altro gruppo uno. Da noi
tornerà anziano a vincere il Milano ma in patria farà suo anche il
St Leger. Uno buono insomma. Come il terzo sul palo, Panama
City il cavallo sul quale puntava deciso Robert Sangster. Uno che
poi sarebbe stato nel marcatore delle King Edward e delle Geoffrey Freer ma che aveva vinto il Chester Vase in avvicinamento e
in ottobre a due anni aveva fatto prove generali nel Gran Criterium, secondo. Se vogliamo c’è materia anche tra i non piazzati
perché Musical Dancer finirà poi terzo proprio di King Edward.
Ecco cosa scriveva allora Franco Raimondi e dobbiamo il recupero del pezzo all’amico Giuseppe, ormai bibliotecario ufficiale
del turf italiano . “ Poteva essere un Derby storico ed è un Derby
di cronaca grigia. Poteva essere il primo Nastro Azzurro del galoppo tedesco se il fotofinish non avesse detto di no a Ungaro, il
14
IL PUROSANGUEdi Corsa
fiore di Herr Blume. Poteva essere il Nastro Azzurro della riscossa
grazie a Risiat se il bad boy Kieren Fallon non gli avesse avvolto al
collo il suo Musical Dancer. E’ stato invece il Derby di Single Empire cavallo insipido nell’aspetto e nelle attitudini, un purosangue
in mezze maniche che ha timbrato il cartellino ed è passato alla
cassa lasciando invariato o quasi il suo valore alla borsa mondiale.
Lui e il modesto David Harrison entrano nell’albo d’oro passando
per la porta di servizio... Battuti da un avversario che non era il migliore in campo. Questo titolo tocca di diritto ad Ungaro, atleta
vero, di spessore, frutto di una selezione antica e autoctona, di inserimenti esteri misurati, di una politica allevatoria che non ha mai
cercato scorciatoie... Il costume da cavallo speranza domenica se
lo è infilato Risiat. Mill Borromeo con il magone giurava che senza
lo strangolamento di Musical Dancer il suo avrebbe vinto. Parole
d’amore ma non irrazionali come dimostrano le due lunghezze sul
traguardo... Il purosangue lumbard rappresenta un messaggio allevatorio importante e coerente. In un mondo di scarsa memoria
Risiat può vantare le prime due madri appartenenti allo stesso allevatore.”
©ANAC-SGA
Leger e soprattutto Hong Kong sempre per parlare di Derby tenuto a galla benissimo? Ecco Central Park ci ha dato lustro anche
tornando a vincere il nostro Repubblica, valendo a due anni intorno al 115 perché aveva vinto le Vintage di Goodwood, poi è
stato terzo nelle Eclipse, quarto nella Coppa di Dubai, ha toccato
anche la Germania insomma mercuriano fino al midollo. Buon
Derby questo perché Mario Hofer piazza al secondo posto Nadour Al Bahr che poi farà altrettanto nel Deutsches Derby, mica
male come linea. Il quarto è Mowbray che era stato il runner up
nel nostro Gran Criterium a due anni e si era piazzato nelle National. A proposito, di nuovo batosta ma chi se ne importa, le
corse di gruppo esistono per essere appunto momento di assoluta internazionalità, deve essere cosi. Cinque ospiti ai primi cinque
posti, uno timolo a far bene ed infatti cosi è stato anzi cosi era,
derby a parte. Su 16 in pista , 11 ospiti, dieci fantini stranieri. Una
bella lezione, adesso i nostri fantini girano loro il mondo e tolgono
le belle soddisfazioni, questo lo sappiamo e lo abbiamo detto fino
alla noia. Si, abbiamo disperato bisogno di ridare autentico respiro internazionale alle nostre corse, oggi più che mai e lo dimostrano una volta di più tutte le annate che abbiamo esaminato.
1998 - CENTRAL PARK
1999 - MUKhALIF
Sadler’s Wells
In The Wings
High Hawk
Relkino
Park Special
Balilla
Northern Dancer
Fairy Bridge
Nijinsky
Shirley Heights
Sunbittern
Relko
Caerleon
Foreseer
Pugnacity
Potrillazo
Balidar
Fighting
Potri Pe
Prestigiadora
Che fai attualizzi ? Si, ne approfittiamo, siamo sul pezzo e non ci
facciamo scappare la opportunità. Tanto chi volete mai che trasformi in un libro queste storie del Derby Italiano. Se avete ancora
dei dubbi su quanto sia fondamentale, vitale, importantissimo che
il turf del nostro paese debba restare ancorato saldamente al villaggio globale, debba avere un respiro internazionale per continuare ad esistere sul serio e non per finta ebbene eccovi serviti
proprio dal nostro derbywinner. E’ fondamentale che le nostre
pattern siano frequentate da ospiti esteri: a volte sono anche
buoni, altre volte no ma fa lo stesso, inevitabilmente ci daranno
una dimensione, diranno delle nostre corse nel proseguimento
della carriera e ne stabiliranno il valore. Senza facciamo ridere e
sprofondiamo pian piano verso la eliminazione o il livellamento al
gradino più basso. Sapete che Central Park, un derby winner italiano è stato persino secondo di Melbourne Cup all’altro capo del
mondo? Ecco, questo è il respiro mercuriano dal quale non possiamo prescindere per vivere. In ogni caso non finiremo mai di ringraziare i proprietari esteri che sono venuti, vengono e verranno
da noi e in particolare Sheikh Mohammed che lo ha fatto per tanti
anni e per tantissime volte. Vi ricordate Mastery che poi vince il St
Northern Dancer
Flaming Page
Round Table
Regal Gleam
Ahmad
Azalee
Pepenador
Por Cabala
Il 99 è l’anno in cui tocchiamo il cielo con un dito, l’ippica va a
gonfie vele, tocchiamo i 3 miliardi e cento milioni di euro, rappresentiamo il 40% di tutti i giochi in Italia. Eppure il nostro iceberg
è visibile a prua, altro che nebbia, è li bello grande e noi, chissà
se per incuria o per calcolo di qualcuno, ci andiamo a sbattere in
pieno e logicamente iniziamo ad andare a fondo. Certo mentre
ciò accade, quasi tutti noi, chi scrive per primo, da incoscienti
siamo nei saloni a ballare, stappare bottiglie di vino pregiato, insomma non capiamo nulla. I giochi vengono liberalizzati, l’ippica
non sa fare quadrato o almeno chiedere garanzie, aggio sui movimenti, nulla . Andiamo felicemente incontro alla catastrofe mentre sotto i baffi alcuni se la ridono e pensano a se stessi, per loro
cambia poco, anzi. Dopo 12 o 13 anni si giocano in Italia quasi
90 miliardi di euro e noi invece del 40% rapprendiamo l’uno.
Colpa nostra per carità ma solo nostra? “ Derbaccio”. Va ammesso, ci sono le annate dove non si struscia una palla. Questa
è una di quelle, pochi agganci e pensare che invece le altre pattern, diverse almeno, sono sopra media. Il Nastro Azzurro tutto
15
IL PUROSANGUEdi Corsa
“sceiccoso” grazie all’uno due sul palo fa felice il nostro amico del
Dubai che, non dimentichiamolo, per almeno venti anni non si è
mai tirato indietro dal portare i suoi allievi da noi a dare rating e
linee. Felice lui quel giorno ma per noi un Derby sotto tono. Il secondo Iscan non ci ha salvato, diciamo che con un po’ di fantasia
e ottimismo ci può tenere appena a galla con il secondo nelle King
Edward ma non è il massimo come lo stesso secondo nelle
March, la chiamata di Goodwood per il St Leger che già è una
condanna di suo. Prima di venire da noi era stato terzo di Chester
Vase, dignitoso. Curiosità: vince il Godolphin di Saed Bin Suroor
e il secondo, casa Mohamed ancora, lo allena Michael Stoute,
quasi una rarità da noi. Consoliamoci con il fatto che in sella c’era
il nostro Lanfranco che ci teneva da morire a vincere il Nastro Azzurro italiano per fare strike in Europa. Ecco almeno a qualcosa di
grande questa edizione cosi è servita. Il terzo di casa Caruso è
Best Grey che poi sarà quarto di Milano e di Italia. Timboroa forse
fuori dalla distanza almeno nella stagione, Bagni di Petriolo pagava
lo Scheibler vinto in lotta feroce con Sumati che salta dopo il Parioli
e aspetta il capolavoro autunnale nel Jockey dove, battendo con
in sella un divino Mirco, Silver Patriarch in un colpo, volendo essere
sempre ottimisti, risolleva le sorti della generazione perché Silver
Patriarch nel suo Derby è stato secondo, lo abbiamo visto insieme,
alla grande. Al via sono in 13, pochi quindi, sei sono ancora i fantini
esteri più Lanfranco.
2000 - KALLISTO
Kalaglow
Sternkonig
Sternwappen
Konigsstuhl
Kalinikta
Kassiopea
Kalamoun
Rossitor
Wauthi
Sternwacht
Dschingis Khan
©ANAC-SGA
meno internazionale e che vale il suo status come negli anni precedenti dove ad edizioni al pelo, ma salve, si sono succedute
come abbiamo visto altre addirittura sopra standard. Gli ospiti qui
sono otto, i fantini stranieri accorrono in dieci.
Kallisto con in sella Boschert e per il training di Blume si porta a
casa il Nastro Azzurro e lo fa in maniera perentoria, sei lunghezze
non consentono discussioni. Sarebbe stato un buon cavallo se
dopo il quarto posto nel Derby Tedesco non avesse chiuso carriera ma la linea la ha presa e soprattutto a questa edizione che
vede ospiti ai primi tre posti, il quarto è Davide Umbro, il buon livello lo garantisce il terzo sul palo che è Paolini. Si proprio lui che
diventerà meraviglioso mercuriano giramondo. In questo, ecco la
differenza, i tedeschi ci hanno surclassato perché spinti dalla
fame, sembra paradossale affermare una cosa del genere, solo
nell’ippica comunque, si sono ingegnati e sono andati la dove si
sentiva odore di soldi, in qualunque parte del mondo. E’ in queste
stagioni che hanno costruito magari inconsciamente la loro attuale mentalità che ne ha fatto una potenza tecnica, pochi cavalli,
ottimi allenatori, grandi proprietari e allevatori, un settore di nicchia
che vince Arc e King George, il massimo.
Noi, ricchi, siamo stati a guardare aspettando lo zio d’America
che non è mai venuto come Babbo Natale. Paolini ha vinto il Duty
Freee, è secondo nell’Arlington Million, terzo nella Queen Elizabeth Cup di Hong Kong, secondo ancora ad Hong Kong nella
Cup sui 2000, secondo nel Canadian International, secondo a
Singapore, e da noi primo di Milano e Repubblica. Ha nobilitato
tre nostri gruppi uno. Il secondo sul palo fu Windsor Boy altro
sfortunato con solo una corsa successiva ma comunque, training
di Cole, con nel carniere il posto d’onore del Chester Vase dopo
di che è venuto al nostro derby esattamente come adesso non
accade più. Buono il tempo su un terreno ben scorrevole, 2.27.10
sui 2400 metri.
2001 - MORShDI
Konigskronung
Prince Ippi
Kleine Ballerina
Ventuno partenti, una festa. Continua soprattutto il momento d’oro
del nostro turf sotto il profilo economico. Il 2000 è davvero lo spartiacque, iniziamo ad inabissarci ma siamo ancora ovviamente in
superficie e tutti credono di volare. I giochi sono liberalizzati, la nostra fine è certa ma non lo sappiamo o meglio lo sanno in pochi e
nessuno di noi ippici o sedicenti tali pensa di chiedere e ottenere
una sorta di royalty percentuale sui futuri movimenti di slot e altri
giochi. La avessimo ottenuta saremmo salvi oggi come oggi. Abbiamo ancora bilanci sontuosi e il Derby elargisce al vincitore
175.000 euro, ci permettiamo Repubblica e Roma da un miliardo
di lire globali. Le nostre pattern sono ricche e come accade da
20 anni gli stranieri anche di spessore non mancano mai o quasi
mai. Siamo in Europa e non rubiamo il posto a nessuno anche se
ovviamente siamo in seconda fila. Magari fosse cosi anche ai
giorni nostri. Il Derby è fotocopia delle altre pattern. Una corsa al-
Shirley Heights
Slip Anchor
Sayonara
Sadler’s Wells
Reem Albaraari
Habibti
Mill Reef
Hardiemma
Birkhahn
Suleika
Northern Dancer
Fairy Bridge
Habitat
Klairessa
Falbrav è partito a una quota superiore al 18 contro in due delle
sue 26 corse. Una l’ha vinta – grazie San Frankie! – a Nakayama.
L’altra l’ha persa, il Derby di Capannelle, 27 maggio 2001. Il bello
è che quel pomeriggio grigio della Japan Cup si è rivelato poi solo
una tappa nella fantastica avventura del campione che ha vinto
otto gruppi 1, su otto piste diverse, dai 1600 ai 2400, in cinque
Paesi diversi.
16
IL PUROSANGUEdi Corsa
Il 2001 è l’anno del’11 settembre, del G8 di Genova che ci ha fatto
sembrare simili a un Paese sudamericano, della prima vittoria di
Blair in Inghilterra e del primo Amerique di Varenne, della bancarotta Argentina e della Swissair che lascia gli aerei a terra perché
non aveva più un bottone. E’ l’anno in cui Morshdi vinse il Derby.
Chissà che fine avrà fatto? L’ultima volta, bolso e castrato, è stato
visto ad Abu Dhabi nel 2007, quando aveva 9 anni. L’ultima vittoria
l’aveva ottenuta un anno prima. Storia maledetta quella del figlio
di Slip Anchor, portacolori di Sheikh Ahmed al Maktoum, cavallo
buono per davvero. Il Derby fu la sua quinta corsa e la sua seconda vittoria (la prima, ironia della sorte, la ottenne a spese di La
Vita E’ Bella…). Lo allenava con sapienza Michael Jarvis che
scelse il Derby Italiano perché cadeva a fagiolo. A Epsom ce
n’erano almeno cinque o sei troppo buoni e da evitare. A Capannelle, su una pista più semplice, si correva per un primo premio di
395.000 euro (più le entrate). A Epsom vinse Galileo su Golan e
Tobougg. A Capannelle andò a segno facile Morshdi, caricando a
traguardo lontano come fanno i cavalli buoni. Mentre lui si staccava e il favorito Vinnie Roe (che poi vincerà quattro volte l’Irish
St. Leger) non riusciva a trovare il passaggio, finiva a bomba dalla
coda di un gruppo di 19 partenti il giovane Falbrav.
Galeotto fu il Filiberto, nel senso di Emanuele. Luciano D’Auria sapeva di avere in mano qualcosa di importante e aveva scelto il più
classico dei trial per Capannelle. Purtroppo a Milano in maggio
può anche piovere e nei due giorni precedenti scaricarono piscine
d’acqua su San Siro. Risultato: sole e terreno pesante. Un bacio
per Baciale, che era uno forte e aveva in sella Olivier Peslier. Con
i piedi incollati Falbrav arrivò secondo e terzo c’era un altro leggero: Altieri. Vittorio Caruso decise di passare la mano con il sauro
che sul pesante ci andava ma non era ancora maturo per il Derby.
Luciano D’Auria ottenne luce verde, ma con prudenza. E con prudenza Falbrav corse, scatenandosi in quel finale che accese davvero i riflettori su di lui.
Con in testa il cappello della cronaca forse ci sfuggì il valore reale
di quel Derby. Cinque settimane dopo al Curragh, pur senza davvero avvicinare Galileo, Morshdi dimostrò di essere uno dei primi
tre o quattro d’Europa. A inizio settembre, dominando il Grosser
Preis von Baden Baden, lo confermò. Poi si fece male e andò in
razza, in Germania. Risultò sterile e lo rimisero in allenamento nell’inverno 2002, negli Emirati. Falbrav aveva vinto da qualche settimana la Japan Cup, Vinnie Roe aveva già portato a casa tre dei
suoi cinque Gr1 ed era finito quarto nella Melbourne Cup.
Che Derby, quei Derby. A proposito, nel 2001 si corse per
1.980.000.000 lire, con una dotazione più che raddoppiata rispetto all’anno precedente. Falbrav portò a casa 173.529 euro,
da moltiplicare per due dato che si trattava di Gr1, più il premio
all’allevatore. Insomma, più di Morshdi. Eravamo ricchi e a qualcuno quel tesoro non sembrava sufficiente.
©ANAC-SGA
2002 - RAKTI
Danzig
Polish Precedent
Past Example
Ragera
Northern Dancer
Pas De Nom
Buckpasser
Bold Example
Blushing Groom
Rainbow Quest
I Will Follow
Smageta
High Top
Christine
I bottegai hanno applicato il cambio alla velocità della luce: dall’1
marzo 2002, il primo giorno “lira free” dell’Italia, i prezzi si sono
trasformati. Per comprare quello che prima costava una millelire,
ora ci vuole un euro. In realtà la parità sarebbe a 0,516 euro per
ogni millelire ma questa è l’Italia. Se non l’ha cambiata Garibaldi…
L’ippica continua a tirare e la fonte dei miracoli sembra inesauribile. L’aumento della dotazione del Derby viene confermato: a
Capannelle si correrà per 1.022.560 euro, la stessa cifra convertita dell’anno precedente. L’Italian Derby ha un valore facciale
quasi uguale a quello del Jockey Club (1.100.000) e non molto
lontano da quanto distribuito al Curragh (1.300.000). Epsom è in
un’altra dimensione (2.151.340 euro al cambio di allora). I tedeschi, che nel 1993 avevano fatto il Derby milionario (in marchi),
dopo aver abbassato la dotazione a 800.000 nel 2001, l’hanno
divisa per due come da regola della conversione in euro.
Vincere il Derby Italiano non garantisce l’ingresso in razza ma se
per quello van di pugnetta anche fior di laureati all’estero. In compenso offre soldi buoni e mercato. E’ per questo che Godolphin
e Ballydoyle iscrivono a man salva. Mica puoi mettere tutte le
uova nello stesso paniere con il rischio di fare la frittata.
Nel 2002, anno primo dell’era euro, Godolphin aveva una squadra come si dice a Milano di mal tra’ insema (raccolti in qualche
maniera la traduzione) anche se Moon Ballad seppe volare una
notte a Nad al Sheba. Tanto che non trovarono nemmeno un cavallo per Chantilly. Aidan O’Brien aveva la scuderia che scoppiava
di 3 anni e dirottò a Chantilly Black Sam Bellamy, Castle Gandolfo,
River Dancer e un battistrada. High Chaparral e Hawk Wing (in
ordine inverso nei preventivi) erano quelli per Epsom, pure con
un battistrada. L’avanzo da mandare a Capannelle era Ballingarry
che a 2 anni aveva capeggiato il trenino O’Brien (Castle Gandolfo
e Black Sam Bellamy gli altri) nel Criterium de Saint Cloud e al
rientro aveva scanterallato nel Noailles. Si, c’era l’ennepi nel
Lupin, ma un Sadler’s Wells del genere sembrava perfino troppo
buono per l’Italian Derby.
Ballingarry parte favorito a 2,56 in un campo di 16 e gli italiani di
training sono sei. La nostra selezione è Rakti, allevato dai Rosati
Colarieti, colori del Poggio, training di Bruno Grizzetti e monta di
Mirco Demuro che aveva 23 anni, e due stagioni prima aveva lasciato l’ala di Babbo D’Auria. Mirco aveva già montato quattro
volte nel Derby Italiano e non si era mai piazzato.
17
IL PUROSANGUEdi Corsa
Rakti era arrivato al Derby seguendo un tragitto non banale. A 2
anni era andato a cogliere la prima vittoria – alla terza uscita – sui
2000 metri di San Rossore per chiudere la stagione il 25 novembre
nel Furigolo. A 3 anni il rientro in condizionata il 10 marzo (primo
di otto), poi il Botticelli (primo di sette) e via verso il Derby, con l’etichetta di front runner naturale. E invece Rakti in testa non ci va,
anzi Mirco lo para per un attimo in coda. Ma se l’è, matt? In curva,
mentre il gruppo si compatta, Mirco muove in aggiramento e
senza un vero parziale va in percussione su Ballingarry. Il mondo
al contrario, quello che doveva essere attaccato diventa attaccante e viceversa. Rakti passa e sacrifica Ballingarry (sempre
mondo al contrario, Fallon danneggiato non è l’uomo che morde
il cane) e arriva sano e salvo alla meta. C’è intervento, Kieren –
dolcevita nero e borsa in mano – dice che il suo cavallo stava reagendo all’attacco e avrebbe vinto. I commissari non gli credono.
Rosso pagare! L’Italia torna a vincere il Derby 15 anni dopo Tisserand. Dopo la corsa venne ufficializzato il passaggio di Rakti a Gary
Tanaka. Dal vivo Mirco Demuro ci era sembrato matto e, invece,
riuscì a portare sano e salvo alla meta sui 2400 un cavallo che poi
avrebbe toccato i vertici (Champion, Prince of Wales’, Queen Elizabeth II, Lockinge) dai 1600 ai 2000 metri. Rakti ha corso in Italia
12 volte con sette vittorie, sei delle quali a Roma. A San Siro ha
fatto zero su tre. La storia ci aiuta a capire che gli allenatori non
fanno le cose per caso. A proposito, sapete perché abbiamo fatto
tutto quel discorso sulle dotazioni? Rakti ha stabilito un record:
nessun cavallo ha mai vinto in Italia, in un anno, quanto lui. Premi
aggiunti e all’allevatore compresi – entrate escluse – nel 2002
portò in cassa 1.327.778. Purtroppo è un record che non sarà
mai battuto nemmeno dal fratello veloce di Ribot.
©ANAC-SGA
hanno i francesi e noi faremmo volentieri cambio. La generazione
italiana 2000 non era scarsa, anzi comprendeva tre cavalli di caratura internazionale: Le Vie Dei Colori, Prince Kirk e la femmina
Marbye. Il problema è che per fare i 2400 metro avrebbero dovuto
correre a staffetta. L’Italia arrivò al Derby con quello che poteva
raccogliere. Godolphin aveva un favorito sotto la pari, Songlark,
che era stato secondo nell’UAE Derby di uno vero come il sudafricano Victory Moon ma aveva preso calci nel sedere tanto nelle
Ghinee che nelle Dante. C’era un Sangster (Private Charter) proveniente da Chester e Lundy’s Lane, che poi corse il Derby. La
verità è che mancava il cavallo ammazza-Epsom e, quindi, le
strade alternative come quella di Capannelle erano meno interessanti. Osorio, pur tedesco, aveva carriera tutta italiana e si presentava da netto vincitore dell’Emanuele Filiberto. Era una scelta
logica, bastava non farsi incantare dalle serene del deserto. Vinse
facile, di due e mezzo, per la gioia di un Mariolino Esposito impeccabile in corsa e nella preparazione del cavallo, nella sua gestione di tappa in tappa. E’ stato un derbywinner degno ma è
praticamente impossibile giudicarlo “storicamente”. Dopo il successo di Capannelle si fece male e tornò in azione dopo due, praticamente “tocco”, con in Inghilterra con il trainer di Mark
Johnston. Il migliore di training italiano si dimostrò Mac Monarch
che dopo il secondo posto nel Filiberto per Quinlan rimase in Toscana da Angelo Macchi. Nessuno di quei 13 diventò famoso.
La dotazione di quel Derby scese simbolicamente sotto il milione
(990.000) ma in fin dei conti erano anche troppi per il valore dei
contendenti. In Italia il ministro Sirchia proibiva il fumo nei locali
pubblici. Il mondo aveva ben altro di cui occuparsi. C’era la guerra
all’Iraq, la Cina doveva fare i conti con la Sars, l’Ebola impazzava
in Congo e nell’ippica sbarcava Panzironi…
2003 - OSORIO
2004 - GROOM TESSE
Literat
Surumu
Surama
Vitiges
Ocotal
Ocana
Birkhahn
Lis
Reliance
Groom Dancer
Red God
Blushing Groom
Runaway Bride
Suncourt
Phaeton
Featherhill
Vale
Highest Honor
Le Haar
Ornata
Ma pensa un po’… Un povero allenatore svizzero che lavora in
Germania viene a debuttare in Italia con un cavallo da Derby e si
prende sul muso un futuro vincitore dell’Ispahan. La sorpresa non
era vedere i campi pieni di tedeschi a caccia di maiden ricche
(10.625 euro al vincitori) ma rimandarli a casa con le croste. Capitò
a Osorio, training di Urs Suter, colori Newsells Park – Fahrhof.
Scese a Milano e trovò Prince Kirk… Peggio per lui.
Osorio è stato in un certo senso un cavallo simbolo: il tedesco che
non ha mai corso in Germania. Adesso questo problema ce l’-
Vicomtesse Mag
Vigorine
Lyphard
Lady Berry
Kenmare
High River
Shakapour
Vigorelle
Groom Tesse è stato il primo derbywinner ad aver debuttato in
Sardegna ed il primo con paraocchi (giusto per fissare un paletto
temporale) dall’apertura del Nastro Azzurro. Il grigio della L3C è
stato soprattutto il primo derbywinner associato al nome di Luigi
Camici – insieme con il figlio Fabrizio – nella colonna degli allevatori. Il capolavoro di uno straordinario uomo di cavalli, ancor più
dell’Arc di Tony Bin perché ottenuto plasmando una materia
prima meno pregiata. Groom Tesse arrivò in Continente per provare il De Montel portando nel baule due successi a Chilivani.
IL PUROSANGUEdi Corsa
Il Sor Luigi lo provò nell’estate napoletana, lavorando di scalpello,
e continuò a Roma, con l’ausilio del paraocchi. Una vittoria, un
ennepi nel Rumon, e poi il colpo a 45 contro uno nel Berardelli,
battendo un altro grigio di lusso come Vol De Nuit e una femmina
sopra la riga come Noble Stella. A 3 anni riprese il cammino con
un successo sui 2000 metri, senza paraocchi, e le prese da DIstant Way nel Botticelli. Un paio di settimane prima del Derby ci
capitò di chiedere al Sor Luigi come mai Groom Tesse non aveva
portato il paraocchi nelle due prove di collaudo. “Non serviva, ma
al momento giusto verrà buono” rispose con la solità calma
aguzza. Altro che buono, con il cencio in testa Groom Tesse,
spinto alla grande da Dario Vargiu, cappottò gli avversari. Il tedesco Dayano, che aveva preparato la corsa a Pisa facendo carte
false per essere al massimo, lo vide passare. L’inglese Privy Seal,
favorito della corsa, finì terzo a più di cinque lunghezze, battendo
il successivo duplice Presidente Distant Way. E Lorenzo Brogi, imprecando contro la sfortuna che gli aveva messo al tappeto Vol
De Nuit, a mesi di distanza continuava a ripetere: “Un Derby di
caimani, non lo potevo perdere mai. Vol de Nuit e Distant Way non
sono della stessa categoria”. Lady Luck non è stata amica di
Groom Tesse. Alla riprova, quella antica del Gran Premio di Milano,
si fece male e il Sor Luigi fu costretto a metterlo in bacino di carenaggio. Groom Tesse rimase lontano dalle piste per 15 mesi, tornò
con ancora il cartello lavori in corso, vinse nell’autunno dei 4 anni,
e fece ennepi nel fango del Roma. Non era un cavallo finito e lo
dimostrò a 5 anni, con il terzo posto nel Presidente, e il secondo
nel Milano di Shamdala, in cui sconfisse il coetaneo e rivale giovanile Vol de Nuit, e nel Grand Prix de Deauville. In mezzo ci fu una
vittoria, nel Carlo d’Alessio. Era il giorno del Derby di Gentlewave.
Groom Tesse se la prese con i più piccoli e vinse di tre lunghezze.
Dopo la corsa chiedemmo al Sor Luigi: ma questo paraocchi è
nuovo, un po’ diverso dal solito? No, rispose, è sempre quello di
Lara’s Idea, un po’ straccio ma fa sempre il suo lavoro. Se mai
verrà creato un museo del galoppo quel paraocchi dovrà essere
esposto, come lo strumento con cui un grande artigiano ha saputo
creare capolavori.
2005 - DE SICA
Red Ransom
Sri Pekan
Drifa
Roberto
Arabia
Son Ange
Lady Godolphin
Flying Needles
Danzig
Hamas
Fall Aspen
Rarissima
Woodman
18
©ANAC-SGA
lizzato dal 1969, l’anno di Bonconte di Montefeltro. Dopo un’eternità è un Derby senza stranieri e non si capisce il motivo perché
c’erano i soldi e venivano pagati (306.000 più le entrate al proprietario del vincitore). E c’era l’impresa nell’aria. Quel cavallo di
cui San Siro parlava da un po’, che aveva debuttato solo a 3 anni
per via di problemi burocratici poi risolti da Mario Siveri e i suoi
ragazzi, si presentava all’esame da imbattuto. Tre vittorie in 25
giorni: debutto, Rumon e Parioli per un totale di 14 lunghezze di
vantaggio. Farà la distanza era la domanda che lo accompagnava? Martino Alonso era uno stallone debuttante che molti
nemmeno avrebbero fatto debuttare, visto il carattere. La madre
Fosca era stata nulla in corsa. Quindi pochi appigli dal pedigree.
Alla fine il pubblico a stragrande maggioranza (pagava 1,48) decise che contro avversari inferiori Ramonti avrebbe fatto la distanza. A Endo Botti il compito di accorciarla il più possibile. In
testa, ad andatura moderata ma senza trottare, Ramonti si tenne
gli avversari alla coda. Ai 400 un allungo, quello decisivo, a cui
pochi seppero resistere. Alle spalle di Ramonti una mischia fermò
alcuni rivali ma non De Sica, che venne fuori dalla scia ai 150, secondo un piano preordinato. Attacco finale, lieve calo dal favorito
e il Derby è suo. Mil scoppia in lacrime e abbraccia tutti, ha vinto
il Derby con un cavallo fatto in casa, usando una fattrice (Drifa)
che aveva allenato e faceva 950 metri. Con uno stallone come
Sri Pekan si poteva pensare a un buon 2 anni, saltò fuori De Sica,
con cui Mil fece una cosa nuova, il doppio trial. La sua prima
scelta era il Parioli e De Sica andò in campo, con il dubbio del
trainer sulla distanza un po’ breve, e il paraocchi perché nel Gardone aveva lasciato l’impressione di aver mangiato la michetta.
Finì quinto, bene, ma senza mai entrare nella stessa inquadratura
di Ramonti, a più di sei lunghezze. Dal Parioli al Derby c’erano
quattro settimane, troppe per un cavallone come De Sica, e per
questo Mil decise, senza paraocchi, di allungare in una condizionata a Capannelle. Missione compiuta, facile vittoria e biglietto
per il Derby conquistato. Da qui a vincere… Mill fu perfetto, Marco
Monteriso pure, De Sica anche e per un giorno, quello più importante, ebbe dalla sua parte Lady Luck che gli girò le spalle. La Signora fortuna fece una pernacchia a Ramonti che finì a tre cilindri
per colpa di un ferro girato e poi perse l’autunno. Tornò più forte
e miler a 4 anni, vinse Turati (allora si chiamava così) e Di Capua,
provò senza esito il Jacques le Marois, chiuse la stagione con il
terzo posto nell’Hong Kong Mile e venne venduto a Godolphin.
A 5 anni completò prima la triplice corona inglese dei miler anziani
(Queen Anne, Sussex e Queen Elizabeth II) e chiuse una stagione
super arrivando a 2000 metri nella Hong Kong Cup. Il dubbio sulla
sua sconfitta nel Derby ci è rimasto, senza il ferro avrebbe parato
l’attacco di De Sica? Non lo sapremo mai, però quello doveva
essere il Derby di De Sica e del Mil.
Icecaprice
Il Derby di De Sica, il Derby di Mil, anzi del Mil con la preposizione
come si usa a Milano. Doveva essere quello di Ramonti, che andava per il doppio Parioli – Nastro Azzuro che nessuno aveva rea-
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19
IL PUROSANGUEdi Corsa
2006 - GENTLEWAVE
Konigsstuhl
Monsun
Mosella
Saumarez
Saumareine
Dschingis Khan
Konigskronung
Surumu
©ANAC-SGA
avrebbe battuto quasi tutti i derbywinner italiani che gli sono succeduti e parecchi di quelli che l’avevano preceduto. Si fratturò e
tornò a essere competitivo. La fortuna spesso fa la differenza nella
carriera di un cavallo. Anche Gentlewave si fece male dopo l’Irish
Derby e non corse più. Ma Olive, non potevi farti gli affari tuoi?
Grazie Olive, dice Monteriso.
Monasia
Rainbow Quest
2007 - AWELMARDUK
Fiesta Fun
Habitat
Charming Queen
Charming Friend
Gentlewave è stato il primo e unico derbywinner supplementato e
la colpa è tutta di Olivier Peslier… Cosa c’entra il nostro caro
Olive? Il figlio di Monsun non aveva iscrizioni classiche perché
aveva debuttato solo in marzo a Saint Cloud, per i colori di Bob
Lalemant. A 10 giorni dall’esordio vincente bis in listed a Saint
Cloud, con il terreno a mezza gamba, battendo Numide. A quel
punto si inserisce nella storia Gary Tanaka, che aveva vinto già
mezzo Derby con Rakti, e stacca l’assegno per acquistare Gentlewave, alla vigilia del Prix Noailles, una delle tradizionali prove di
preparazione al Jockey Club che quell’anno, per la seconda volta,
si correva sui 2100 metri. Gentlewave vince battendo Bremen, poi
fa l’Hocquart e perde su una punta di velocità da Numide.
E’ un cavallo da 2400, lo vede anche un cieco, figurarsi Andre
Fabre che riuscirebbe a distinguere un cavallo buono da uno normale anche a 100 chilometri di distanza. Per questo Dedè, che
odia il Jockey Club corto, cerca un obiettivo possibile, senza dover
aspettare fino all’Irish Derby. Ci sarebbe quello Italiano che è ricco
e apparentemente facile. Si, ma è in Italia che sul mappamondo
di Fabre non è segnato. E poi c’è il problema del fantino perché in
contemporanea con il Derby day romano c’è il pomeriggio del
Saint Alary e dell’Ispahan. Peslier è impegnato con Manduro, gli
altri francesi hanno obblighi di scuderia vari. Il fantino ce l’ho io,
dice Peslier a Fabre, e chiama Marco Monteriso. “Tieniti libero che
potrebbe esserci un cavallo nel Derby”. Il nome di Gentlewave
spunta giovedì a mezzogiorno nella lista degli iscritti, nel pomeriggio arriva la dichiarazione dei partenti con il nome di Marco Monteriso. Gentlewave è un favorito evidente anche se abbiamo da
opporgli un buon vincitore del Filiberto come Storm Mountain, un
laureato del Parioli che sembra in grado di poter tenere la distanza,
Monachesi che ha sorvolato il Botticelli. Pensate che un cavallo
super che diventerà poi bi-milionario come Pressing era a 36.
Gentlewave vince come si spera faccia sempre un cavallo che
paga 1,71. Si presenta in mezzo alla pista, mette la freccia e saluta
la compagnia. Storm Mountain finisce secondo su Rockmaster.
Un Derby di spessore, quella fu la prima sensazione. Cinque settimane dal Curragh ci arrivò la conferma: Dylan Thomas largheggiò
e alle sue spalle Gentlewave conquistò un comodo secondo posto
battendo il vincitore del Jockey Club Darsi e il runner up di Epsom
Dragon Dancer con un distacco simile a quello a cui aveva lasciato
Stom Mountain. Quel giorno a Capannelle Storm Mountain
Machiavellian
Almutawakel
Elfaslah
Barathea
Claba Di San Jore
Claw
Mr Prospector
Coup De Folie
Green Desert
Fair Of The Furze
Sadler’s Wells
Brocade
Law Society
Crodas
Claba di San Jore non era ancora Claba di San Jore. Anzi, per la
Effevi era stato un acquisto non troppo fortunato, aveva vinto un
handicap da 6.800 euro al primo, ed era stata messa in razza
anche se El Sciur Villa ha sempre avuto anima da proprietario più
che da allevatore. Il primo stallone scelto fu Almutawakel che nel
2003, l’anno in cui coprì Claba verginella, costava 7.000 euro perché allora come oggi a una vittoria nella Dubai World Cup gli allevatori credevano poco. Saltò fuori un cavallone, tardivo, che
richiedeva pazienza e venne chiamato Awelmarduk.
Alduino Botti ci impiegò quattro corse a fargli vincere la sua maiden, in un laborioso autunno milanese. Il cavallone aveva bisogno
di “svegliarsi fuori” e di imparare a correre. Il successo arrivò in
una maiden sui 1800 metri, da favorito sotto la pari contro 20 avversari. Awelmarduk andò a nanna per l’inverno e tornò in azione
il 21 aprile, 29 giorni prima del Derby. Vinse bene una seconda
maiden portando per la prima volta il paraocchi e andò, 10 giorni
dopo, al Filiberto. Lo Zio Aldo è un allenatore vecchia scuola, non
gli piace correre ravvicinato, ma nemmeno portare i cavalli agli
appuntamenti importanti senza averli affilati come si deve. Awelmarduk è favorito nello storico trial ma corre un po’ da “pistolone”,
finisce terzo dietro Sopran Promo e Zolango.
Addio sogni di gloria? Vuol dire con non conoscete il fighting spirit
di casa Botti. Si lavora e si spera. A Capannelle giocano l’italiano
d’Inghilterra Zar Solitario che ha fatto un canter nel Botticelli, il tedesco Shrek a segno in un gruppo 3 a casa oppure Depp, il fratellastro di De Sica che aveva fatto un finalone in preparazione a
San Siro. Awelmarduk parte a 38 contro uno, come un cavallo in
pista per la bandiera e un tavolo al ristorante. Figurarsi…
Dalla prima e allora unica vittoria nel Derby, quella di My Top nel
1983, erano passati 24 anni. Troppi. Zar Solitario va davanti in
stile Johnson con Lanfranco Dettori ma a metà retta perde la
camminata (si scoprirà poi una frattura), Depp non avanza, Shrek
20
IL PUROSANGUEdi Corsa
e Rob’s Love sembrano giocarsi la vittoria ma arriva Awelmarduk,
accompagnato da qualche strillo milanese. Missione compiuta, i
Botti tornano ad assaporare il Derby, El Sciur Villa festeggia il suo
primo, e si iniziano a scrivere le prime storie su Claba di San Jore,
sulla famiglia che arrivò in Italia alla fine degli anni ’60 grazie ad
Enrico Arcari e venne poi sviluppata dagli Zanocchio. Una linea
che aveva già vinto il Derby nel 1973 con Cerreto e Lester Piggott.
Awelmarduk si fece male, il lavoro certosino di Alduino Botti – che
nel frattempo aveva passato le consegne al figlio Stefano – gli consentì di tornare in pista e vince l’Unire due anni dopo. Ora è in Kazakistan a fare lo stallone.
2008 - CIMA DE TRIOMPhE
Sadler’s Wells
Galileo
Urban Sea
Danehill
Sopran Londa
Longobarda
Northern Dancer
Fairy Bridge
Miswaki
Allegretta
Danzig
Razyana
©ANAC-SGA
menti di Vittorio Caruso che a distanza di tempo continua ad essere convinto che se non gli avessero sottratto 200 metri quel
Derby non l’avrebbe perso. E’ il primo Derby di Peo Soccini e Pietro Barbarito, che hanno ripreso la giubba Cocktail e hanno acquistato il figlio di Galileo e Sopran Londa, luce degli occhi di
Leonardo Ciampoli. Coup d’essai coup de maitre, dicono in Francia. La Cocktail venderà poi Cima de Triomphe a Teruya Yoshida.
Il grigio correrà un buon Arc ma per sua sfortuna battendo il naso
su Zarkava e un numero di steccato impossibile.
Il proprietario e allevatore giapponese sperava in un colpo alla
Falbrav e decise di mandare Cima da Luca Cumani per ottenere
uno stallone, figlio di Galileo e di una vincitrice classica italiana
(da Danehill). Cima iniziò vincendo le Brigadier Gerard, poi segnò
il passo (quarto nelle Eclipse e nell’Arlington Million). La spedizione
in Australia si concluse con due ennepi e Cima de Triomphe tornò
in Italia, vincendo in listed ma senza brillare in gruppo. Il meglio
l’aveva già dato e non era abbastanza per entrare nel selezionatissimo roster stalloniero Shadai. Così andò in Francia, al Thenney,
e mercoledì ha avuto il suo primo vincitore di 2 anni. I primi yearling sono stati bene accolti in Argentina e magari diventerà un
grande stallone nel Sud del Mondo. Il Derby del 2008 sancì la re
trocessione della corsa a gruppo 2, eppure fu di buona qualità.
Crystal Palace
2009 - MASTERY
Luisa Morales
Il Derby è in zona retrocessione per il meccanismo dei rating e per
cercare di salvarlo si tenta di tutto. La dotazione viene portata a
un milione e mille euro e la distanza accorciata di 200 metri, lasciando invariato il tracciato in pista Derby. A Capannelle si inventano favorito l’inglese Bouguerau, forse sui ricordi degli anni d’oro
di Peter Chapple-Hyam, e in alternativa si punta sul riscatto di Farrel, che da favorito a 1,55 aveva mandato tutti in bianco nel Parioli
vinto da Senlis. Bruno Grizzetti decide di schierare la squadra a
tre punte. La prima monta, Dario Vargiu, va su Farrel. Papetti – imbattuto in cinque uscite – tocca a Pier Convertino mentre su Cima
De Triomphe sale Silvano Mulas. Per uno degli strani misteri del
betting il grigio, che aveva vinto di due e mezza il Filiberto sul pesante, parte addirittura dodicesima scelta. E’ vero che dopo aver
vinto di sette una seconda maiden al debutto (sul duro) e il terzo
posto (da favorito a 1,42) nel Campobello, Cima de Triomphe si
era messo all’imbrago durante l’inverno. Quarto di quattro al rientro, tanto da convincere Bruno Grizzetti a mettergli il paraocchi e
correre a sei giorni in una condizionata. Leggero miglioramento:
terzo di quattro. E soprattutto la sensazione di un puledro finalmente risvegliato dai torpori invernali. Probabilmente il pubblico
giudicò il successo nel Filiberto dovuto al terreno pesante, probabilmente si fece stortare dalla scelta di Silvano Mulas (considerato
il terzo fantino), sta di fatto che nessuno ebbe il coraggio di crederci. E Cima De Triomphe vinse il Derby in slalom, con pieno merito, infilzando negli ultimi metri Permesso (che era stato lucidato
da Luigi Camici) e Papetti con Farrel quarto, in crisi sulla distanza,
e Voila Ici quinto in affannosa rincorsa, accompagnato dai sacra-
Hernando
Sulamani
Soul Dream
Diesis
Moyesii
Niniski
Whakilyric
Alleged
Normia
Sharpen Up
Doubly Sure
Dancing Brave
Cherokee Rose
Celtic Assembly
Si riparte dalla serie B con un Derby king size, da 22 dichiarati
partenti e 21 cavalli alle gabbie. Abaton è favorito a 2,2 (accoppiato ad Acero che aveva vinto in 7 la sua preparazione, da maiden) forte di un canter sul pesante nell’Emanuele Filiberto, di un
lavorone a Trenno e della monta di Mirco Demuro. C’è un solo
straniero, Mastery, che aveva iniziato la carriera agli ordini di Mark
Johnston ed era statato arruolato in Godolphin dopo un buon
quarto posto al rientro in una condizionata sull’all weather di Kempton. A Capannelle diventerà il primo derbywinner ad aver preparato il Nastro Azzurro correndo sul sintetico. A montarlo venne
Lanfranco Dettori e il betting ne fece il secondo favorito. Il terzo
era Jakkalberry, sellato da Endo Botti che aveva appena staccato
la patente, il fratellastro di Awelmarduk, vincitore due anni prima,
che aveva convinto nel Guido Clerici ed era imbattuto. A 200
metri dal palo Abaton, dopo corsa da protagonista, alza bandiera
bianca sotto le bordate di Mastery, all’interno filtra Jakkalberry
che sembra arrivare con un'altra velocità. Passa il puledro della
21
IL PUROSANGUEdi Corsa
Effevi ma a 50 metri dal palo, sotto la frusta, si butta contro lo steccato, perde l’azione e la corsa. Mastery vince, Turati arriva in
tempo per conquistare il secondo posto, poi il mischione. Mastery
tornò a casa ma quel successo non gli fece scalare molti posti
nella gerarchia Godolphin. Lo consideravano solo un fondista e
andò a Royal Ascot per il Queen’s Vase, in cui fu terzo, un piazzamento replicato nel Grand Prix de Paris ma a distacco da Cavalryman. Gli uomini di Sheikh Mohammed decisero di spedirlo al St.
Leger, come supporto al favorito Kite Wood. La grinta e la tenuta
di Mastery fecero la differenza nei famosi ultimi 50 metri di Doncaster. A 4 anni Mastery provò (quinto vicino) la World Cup e dopo
un lungo break tornò in autunno per vincere l’Hong Kong Vase.
Probabilmente il miglior cavallo quel giorno era Jakkalberry, che
vinse il Milano l’anno dopo. Il vecchio pirata ha trovato un posto
in razza in Nuova Zelanda dopo una gloriosa carriera che l’ha visto
vincere e piazzarsi in America, in Dubai, in Australia e in giro per
l’Europa.
2010 - WORThADD
Dubawi
Seeking The Gold
Dubai Millennium
Colorado Dancer
Zomaradah
Rahy
Wigman
Urjwan
©ANAC-SGA
giubba di Godolphin, che poco aveva fatto prima e dopo scenderà in pista solo una volta, finendo rallentato a Newmarket.
Una mossa di kendo, utilizzare la presunta forza dell’avversario
per trasformarla in un vantaggio. Ai 300 Ameer era già del gatto
e Worthadd, da buon miler, aveva poco da spendere. Mirco l’ha
tenuto in punta di dita, gli ha cavato quello che ancora aveva nel
serbatoio per salvarsi di una testa da Ansiei e Saratoga Black.
Il crimine perfetto. Worthadd era di due categorie il miglior cavallo
di quella generazione ma il palo dei 2200 metri era di 600 più
avanti rispetto alla sua soglia attitudinale. E forse nel Derby non
abbiamo visto il miglior Worthadd.
Quello sforzo è costato al figlio di Dubawi allevato da Franco Polidori. Nell’autunno l’abbiamo visto perdere il Vittorio di Capua e
vincere il Ribot. Il miglior Worthadd si è concretizzato nella primavera dei 4 anni, a Newbury nelle Lockinge, facendo sputare
l’anima a Canford Cliffs che un mese dopo avrebbe battuto Goldikova nelle Queen Anne. Worthadd è stato un top miler, da
gruppo 1 internazionale, ma nella storia del galoppo italiano rimarrà come il primo capace di vincere Parioli e Derby, 41 anni
dopo Bonconte di Montefeltro. Meglio così.
2011 - CRACKERJACK KING
Deploy
Jawaher
Blushing Groom
Glorious Song
Seattle Slew
White Star Line
Quarantun anni, quattro in meno di quelli trascorsi tra la Coppa
dei Campioni di Capitan Facchetti e l’Inter del Triplete. Worthadd
è riuscito a ripetere l’impresa di Bonconte di Montefelfro, l’ultimo
capace di vincere Parioli e Derby, quando però non c’erano gli
stranieri e nemmeno gli importanti. Per riuscirci serviva un miler
capace di trasportare il suo speed 800 metri più avanti, oppure
un cavallo da 2400 in grado di farsi trovare pronto con molto anticipo. La terza via è quella di avere in sella un jockey geniale e dominante, capace di imbrogliare le carte agli altri e tenersi l’ultima
briscola in mano. Mirco Demuro, insomma. Nel Parioli Worthadd
aveva l’handicap dello steccato, l’ultimo numero che sui 1600 di
Capannelle è spesso fatale, e Mirco gli ha permesso di superarlo
prendedola alla largo, girando fuori dalla corsa. L’obiettivo era
quello di tenere un cavallo nella sostanza ancora immaturo, appena alla quarta corsa in carriera, nel giusto equilibrio e di fargli
fare la differenza spendendo solo un po’ delle forze e della classe.
Prima del Derby avevamo immaginato uno scenario diverso. Se
corri e vinci sul miglio muovendo da dietro perché non farlo sui
2200? Perché i grandi fantini servono proprio a questo. Ecco allora
Mirco sistemare in avanti, alla corda, un cavallo su cui c’erano
dubbi di tenuta. E di fianco a lui un favorito di cartone, Ameer,
Shamardal
Storm Cat
Giant’s Causeway
Mariah’s Storm
Helsinki
Barathea
Claba Di San Jore
Claw
Machiavellian
Helen Street
Sadler’s Wells
Brocade
Law Society
Crodas
Danedream non era ancora Danedream, la cavalla capace di vincere per distacco l’Arc, ma per lasciarla a 6 lunghezze ci voleva
uno buono. Crackerjack King è stato un buon derbywinner, non
facile da maneggiare e pieno di classe. Infatti Stefano Botti ha seguito con lui un cammino abbastanza particolare. Due corse e
due vittorie – Campobello compreso – nella stagione giovanile e
una sola corsa di preparazione, cinque settimane e mezzo prima
del Nastro Azzurro, evitando di chiedergli troppo.
Per un cavallo del genere ci voleva la mano di Fabio Branca, capace di tenerlo rilassato, di fargli dimenticare lo stress della corsa
e lasciar parlare la classe. I filmati del Derby sono facilmente reperibili in rete. Riguardateli. Chi, ai 600 finali, mentre Figli Fanesi
andava in percussione con Cazals avrebbe puntato il grigio, che
sembra accerchiato e prigioniero? Fabio è stato così freddo da
muovere il cavallo della Effevi tra le pieghe del gruppo, ha aspettato il passaggio e l’ha fatto scivolare verso la testa.
Alla pagina numero 7 del manuale, sotto la voce vincere spendendo il minimo, trovate l’esempio della monta di Branca. Bisognava risparmiare e non accendere la miccia perché il Derby, nei
22
IL PUROSANGUEdi Corsa
programmi, era un traguardo ma anche una tappa intermedia
verso il Prix du Jockey Club. Purtroppo Crackerjack King a Chantilly è esploso prima di arrivare alle gabbie e, all’atto pratico, non
è stato da corsa. In autunno ha vinto al rientro, confermando la
superiorità su Figli Fanesi, ma poi si è fermato per infortunio.
L’abbiamo ritrovato a 4 anni, in uno scintillante Presidente della
Repubblica, in cui ha lasciato a due e mezza Afsare, a cinque
Quiza Quiza Quiza e Waldpark, il laureato del Derby Tedesco
2010. L’Italia era diventata troppo piccola per lui ed è andato a
Newmarket da Marco Botti, dopo la cessione di una quota di controllo alla Australian Thoroughbred. Ha debuttato a Sandown nelle
Eclipse, illudendo prima di eclissarsi. Poi è andato in America per
l’Arlington Million ed è finito quinto, spento, dietro ad Afsare, secondo a una e mezza dal vincitore Little Mike. In teoria gli sarebbe
bastato ripetere la prestazione di Roma per vincere. La pratica è
molto diversa. Crackerjack King è stato un buon, anzi buonissimo
derbywinner. In Italia è rimasto imbattuto sette uscite, fuori ha
corso tre volte e non è mai arrivato nei primi quattro. Se avesse
avuto la metà della consistenza di suo fratello Jakkalberry parleremmo di lui come di uno dei migliori italiani degli ultimi 20 anni.
D’altra parte anche a una mamma come Claba di San Jore non si
possono chiedere i miracoli: ha fatto due derbywinner e mezzo…
©ANAC-SGA
muscoli di Umberto Rispoli l’hanno convinto a reagire sotto l’attacco di Feuerblitz ma quando WW ha rimesso giù la testa il tedesco era già riuscito a passare. Feuerblitz ha confermato il suo
valore – o forse i gruppi 1 tedeschi non sono buoni come sostengono – con due secondi posti al massimo livello nella stagione di
3 anni. Poi ha dovuto superare qualche problema e ha ritrovato
la condizione in tempo per il Premio Roma a 4 anni, vinto di una
categoria. E’ ancora in allenamento, ha vinto al rientro, ma nella
gerarchia dei derbywinner degli ultimi 30 anni rimane molto indietro. Si, ne abbiamo visti anche di peggio ma mica troppi.
2013 - BIZ ThE NURSE
Danehill
Oratorio
Mahrah
Tobougg
Biz Bar
Ulanova
2012 - FEUERBLITZ
Big Shuffle
Flamingo Island
Storm Cat
Super Concorde
Mariah’s Storm
Machiavellian
Raise Your Skirts
Helen Street
Sadler’s Wells
Barathea
Brocade
Claw
Law Society
Crodas
Doveva essere il Derby di Real Solution. Gli americani avevano
scritto la sceneggiatura con tanto di lieto fine, si erano presentati
a Capannelle come se Federico Tesio fosse nato ad Artemus (Kentucky), distribuendo cappellini e gadgets come facevano i soldati
con le sigarette e le tavolette di cioccolato. Real Solution era imbattuto (in tre corse) e sembrava imbattibile. Nel Botticelli (a 1,19)
aveva disperso la compagnia e per metterci il carico da undici Ken
Ramsey aveva ingaggiato Lanfranco Dettori. E’ partito favorito a
una quota (1,38) che poteva sembrare grassa agli speculatori. E’
arrivato sesto, cinque lunghezze e mezza dietro Wild Wolf che
aveva lasciato a 7 nel Botticelli. Cos’è successo? Niente di strano,
anzi una cosa piuttosto consueta ai cavalli americani: ha fatto sangue. In Italia ha ricorso una sola volta, battuto, ed è stato rimandato in America, dove con l’aiuto del Lasix ha realizzato quello che
da noi aveva lasciato intuire, vincendo l’Arlington Million. Peccato.
Wild Wolf ha mostrato i muscoli, con il suo galoppone, e quando
Real Solution ha gettato la spugna si è presentato da vincitore. I
Danzig
Razyana
Vaguely Noble
Montage
Barathea
Lacovia
Trempolino
Poelish Hills
Dalla storia alla cronaca, per raccontare di Biz The Nurse, il derbywinner del 2013, la locomotiva di un trenino tutto Botti, che è
arrivato in stazione puntuale. Dietro di lui Wish Come True e Ancient King, poi Lodovico il Moro e Demeteor.
Tutti italiani perché gli stranieri, visti i ritardi nel pagamento dei
premi, avevano deciso ovviamente di rimanere a casa.
Biz The Nurse ha completato il doppio storico centrando anche
il Milano. E’ andato vicino al triplone nel Jockey Club. E ha chiuso
la stagione dei 3 anni accompagnato da smorfie e sorrisini.
E’ un cavallo fortunato, che prima ha incontrato una generazione
di polpi e poi alcuni combattenti e reduci, dicono i suoi detrattori.
Giudizio severo. In realtà Biz The Nurse è una mosca bianca, un
perfomer che riesce a farsi andare bene i 2400 metri ma probabilmente vorrebbe distanze più severe, e non riesce a essere brillante come qualunque cavallo quando corre sottodistanza. Siamo
nel campo della filosofia pura ma sui 1000 metri Frankel contro
Sole Power e Shea Shea farebbe la stessa figura. Li batterebbe
ma a fatica.
E dopo questa bella considerazione vi salutiamo, l’appuntamento
è fra trent’anni con altre storie di Derby da raccontare!
Dal 1984 al 2000: ©Mario Berardelli
Dal 2001 al 2013: ©Franco Raimondi
23
IL PUROSANGUEdi Corsa
PATTERN EUROPEE
FRANCIA, 11/05/2014, Longchamp
POULE D’ESSAI DES POULAINS GR1
m. 1600, 3m, €314,270, €125,730, €62,865
1. KARAKONTIE (Jpn), 3m,
Bernstein – Sun Is Up (Sunday Silence)
P: Niarchos Family, Allev: Flaxman Holdings,
Allen: Jonathan Pease
2. PRESTIGE VENDOME (Fr), 3m,
Orpen – Place Vendome (Dr Fong)
P: Comte Andre de Ganay & Christian-Bernard Baillet
& Guy Pariente, Allev: Guy Pariente, Allen: N Clement
3. PORNICHET (Fr), 3m,
Vespone – Porza (Septieme Ciel)
P: J-M Lebrun & H Honore,
Allev: H Honore & Mrs C Rouxel, Allen: Nicolas Clement
€20,000 Arqana Deauville October Yearling Sale, All Along Llc
Altri: Muwaary, Galiway, Kiram, Giovanni Baldini, Salai, End Of
Line, Itoobeboss, Zakhar Star, Lat Hawill Non partenti: Decathlete,
Baby Foot
Dist.: inc, 1,5, testa, 1l, 3⁄4l, 1⁄2l, 1l, 2l, c.inc, 1⁄2l, lontano
Storm Cat
Bernstein
La Affirmed
Sun Is Up
Storm Bird
Terlingua
2011 – KARAKONTIE (m. Bernstein). 6 corse, 4 vittorie e 2 piazzamenti per 593.260 euro. Poule d’Essai des Poulains (Gr1), Prix
Jean Luc Lagardere (Gr1), Prix La Rochette (Gr3), 2. Prix de Fontainebleau (Gr3), Prix Francois Boutin (Lr). Allen J. Pease
2012 – Altitudes (m. Bago). Allen J. Pease
POULE D’ESSAI DES POULICHES GR1
m. 1600, 3f, €257,130, €102,870, €51,435
1. AVENIR CERTAIN (Fr), 3f,
Le Havre – Puggy (Mark Of Esteem)
p: Antonio Caro & G Augustin-Normand,
Allev: Mrs E Vidal, Allen: Jean-Claude Rouget
€45,000 Arqana Deauville October Yearling Sale, J-C Rouget
2. VEDA (Fr), 3f,
Dansili – Vadapolina (Trempolino)
P/Allev: H H Aga Khan, Allen: Alain de Royer Dupre
3. XCELLENCE (Fr), 3f,
Champs Elysees – Xanadu Bliss (Xaar)
P: Henri de Pracomtal,
Allev: Haras d’Ecouves & Henri de Pracomtal,
Allen: Francois Doumen
Altri: Bawina, Stellar Path, This Time, J Wonder, Al Thakhira, Wonderfully, Indonesienne, Queen Catrina, Lesstalk In Paris, Ice Love,
Straight Thinking, Mintaka, Cape Factor
Dist.: 1,25, 2,5, c.testa, 1l, 1⁄2l, 1l, inc, 3⁄4l, c.testa, testa, 1,5,
3,5, 2l, 7l, testa
Affirmed
La Mesa
Halo
Sunday Silence
Wishing Well
Moon Is Up
©ANAC-SGA
Noverre
Le Havre
Woodman
Miesque
Puggy
Sun Is Up (1998). 4 corse. Sorellastra di AMANEE (f. Pivotal),
Thekwini Stakes (Gr1), Madre di:
2004 – Solita (f. Thunder Gulch). Doll. 8.000 Keeneland September. 2 corse, 0 piazzamenti. Lst. 22.000 DBS April. 5 vittorie in
Spagna. Allen M. Delcher Sanchez
2005 – Upsilon (m. Aldebaran). 2 corse, Allen P. Bary. Euro 3.000
Arqana Novembre. Esportato in Marocco.
2006 – SUNDAY SUNRISE (m. Lemon Drop Kid). Doll. 50.000
Keeneland September. 28 corse, 5 vittorie e 7 piazzamenti per
185.475 dollari. Veteran Stakes (Lr). Allen S. Asmussen
2007 – BOTTEGA (m. Mineshaft). Doll. 50.000 Keeneland November Foal, Lgs. 42.000 Tattersalls October book 2. 38 corse, 10
vittorie. Criterium de Languedoc (Lr). VAL 39 Allen M. Delcher
Sanchez
2009 – DAWNING (f. War Chant). 6 corse, 1 vittoria e 3 pizzamenti
per 14.800 euro. Allen P. Bary
Rahy
Danseur Fabuleux
Surako
Marie Rheinberg
Marie D’Argonne
Darshaan
Mark Of Esteem
Homage
Jakarta
Machiavellian
Lunda
PUGGY (2004). Euro 16.000 Tattersalls Ireland September 2005,
Lst. 75.000 Doncaster Breeze Up. 14 corse, 1 vittoria e 6 piazzamenti per 40.625 sterline. 2. Oh So Sharp Stakes (Lr), Bloomers’
Vase (Lr); 3. Polar Cup (Gr3). Allen Yvonne Durant. Madre di:
2010 ADJUDANT CHEF (c. Vita Rosa). 22 corse, 2 vittorie e 14
piazzamenti per 44.950 euro. Allen D. Rabhi
2011 – AVENIR CERTAIN (f. Le Havre). Euro 45.000 Arqana Octobre. 4 corse, 4 vittorie per 296.630 euro. Poule D’Essai des
Pouliches (Gr1). Allen J.C. Rouget
2013 – Taaoa (f. Rock of Gibraltar).
24
IL PUROSANGUEdi Corsa
©ANAC-SGA
CLASSIFICA GENERALE ALLEVATORI (*SOCI ANAC IN AZZURRO)
CLASSIFICA ALLEVATORI PIANO
ALLEVATORE
Luciani Loreto Az. Agr.
Rosati Colarieti Antonio Az. Agr.
La Nuova Sbarra Allev. Srl
Agricola dell’Olmo srl
Turri Francesca
Le.Gi. Di Parri Massimo
Velino srl Razza del
Chimax Scuderia srl
Lagoni Allev. dei Srl
Agricola Verdino Srl
Deni Az. Agr. Allev. srl
Finanza Locale Consulting srl
Emiliana Razza srl
Successori del Marchese Giacinto Guglielmi
Incolinx Scuderia
Pian del Lago Razza di Fattoria di Marcianella Srl
Pian di Neve Allev.
Sole Razza del srl
Antezzate Az. Agr. srl
Società Agricola C.I.T.A.I. Spa
Blueberry Scuderia Srl
Effevi snc
Ascagnano Spa
Montalbano Razza Srl
Grundy Bloodstock Ltd Srl
Al Ca. Torre Di Canicarao Di Latino G.
Agricola Del Parco S.S.
S. Paolo Agri Stud Srl
Brogi Roberto
Farina Massimo Az. Agr.
Ceserio Az. Agr. Razza
Allevamenti Della Berardenga Srl
Immobiliare Casa Paola Srl
Mariano Az. Agr. Spa
Intra Srl
Gialloblu Allevamento Srl
Ficomontanino Agricola Srl
Vittadini Scuderia srl
Valdirone Società Agricola Sas di Lualdi Lucia & C.
Brinkley Stud Sas
Vittadini Franca
Centro Equino Arcadia Srl
San Felice Az. Agr.
Dorna di Montaltuzzo Agricola srl
Colle Papa Scuderia Srl
Scuderia Andy Capp Srl
Luciani Stefano
Aleali Scuderia Srl
Corse
150
154
150
207
59
51
49
6
42
54
54
44
121
42
22
69
45
28
65
56
55
9
38
25
24
61
19
37
13
36
27
31
23
6
10
33
30
13
21
21
3
33
22
19
31
9
35
12
Vittorie
27
25
20
26
11
9
12
1
9
10
9
8
15
7
2
7
9
6
9
9
6
2
8
4
5
4
5
9
1
4
5
3
2
2
1
4
5
5
3
4
0
1
4
4
4
1
2
1
Piazzamenti
64
59
61
90
22
27
18
4
14
15
29
17
44
22
7
31
21
13
37
18
18
5
19
9
6
19
5
9
7
16
14
13
12
3
7
17
17
2
9
6
2
15
11
8
14
4
12
8
Pr. Allevatore
77.590,00
63.822,73
62.076,82
53.402,28
32.952,73
30.705,00
30.235,00
26.400,00
25.200,00
24.320,00
24.065,00
23.542,73
23.515,00
19.910,00
19.052,73
18.875,00
18.645,00
18.450,00
18.215,00
17.492,73
17.080,00
17.000,00
15.020,00
13.885,00
12.890,00
11.840,00
11.370,00
11.270,00
11.080,00
10.785,00
10.352,73
10.341,82
9.780,00
9.530,00
9.290,00
9.070,00
8.895,00
8.830,00
8.810,00
8.545,00
8.140,00
7.910,00
7.780,00
7.530,00
7.370,00
7.280,00
7.160,00
7.010,00
Pr. Agg. Allev.
15.662
12.177
9.913
4.759
4.252
4.103
6.014
3.644
4.833
1.690
2.875
4.202
3.289
4.323
8.192
2.020
3.059
2.774
3.216
1.816
3.216
1.408
1.112
3.817
2.735
2.038
3.280
672
542
2.380
1.269
2.730
4.152
3.160
2.320
1.310
2.107
218
1.534
1.822
1.524
476
1.491
291
59
1.300
1.188
2.018
25
IL PUROSANGUEdi Corsa
©ANAC-SGA
CLASSIFICA STALLONI (minimo € 40.000)
STALLONE
PART. C.D.
MUJAHID
59
217
REFUSE TO BEND
27
98
BLU AIR FORCE
74
271
ORATORIO
41
139
AUSSIE RULES
30
103
DYLAN THOMAS
19
63
KHELEYF
32
110
LE VIE DEI COLORI
8
34
KING CHARLEMAGNE
36
145
HOLY ROMAN EMPEROR
25
71
DUKE OF MARMALADE
16
48
SAKHEE’S SECRET
4
14
DIAMOND GREEN
16
68
ORPEN
16
51
MASTERCRAFTSMAN
5
15
SHIROCCO
17
59
VERGLAS
23
81
RAMONTI
19
52
ST PAUL HOUSE
27
67
COLOSSUS
32
85
THREE VALLEYS
11
38
SHAMDINAN
20
111
SPIRIT OF DESERT
18
64
MOSS VALE
11
45
CELTIC SWING
36
101
KODIAC
15
47
FOOTSTEPSINTHESAND
14
60
ELUSIVE CITY
17
64
AMADEUS WOLF
22
84
GOLD SPHINX
25
83
PASTORAL PURSUITS
8
25
RED ROCKS
36
112
INTIKHAB
9
33
DUTCH ART
8
25
NAYEF
12
42
INTENSE FOCUS
7
24
DEMOCRATIC DEFICIT
16
87
HIGH CHAPARRAL
14
41
KITTEN’S JOY
6
16
CLODOVIL
12
42
DANE FRIENDLY
10
34
DR DEVIOUS
16
56
EXCELLENT ART
19
63
SHAMARDAL
7
20
MARTINO ALONSO
13
45
STRATEGIC PRINCE
12
40
DAGGERS DRAWN
21
57
DENON
29
78
RED CLUBS
7
27
WINDSOR KNOT
6
21
IVAN DENISOVICH
5
17
BERTOLINI
8
32
DOCKSIDER
16
50
HURRICANE RUN
10
33
CAPTAIN RIO
14
51
IFFRAAJ
13
43
DUBAWI
7
15
GIOVANE IMPERATORE
6
19
MEDICEAN
8
29
WHIPPER
6
27
VITT.
35
21
37
14
13
15
18
11
15
13
7
3
10
9
2
11
12
9
11
8
10
9
12
8
11
8
7
12
7
13
4
7
4
3
6
4
7
5
2
6
4
9
5
4
4
7
5
6
2
7
5
5
7
3
8
4
2
3
3
4
PIAZZ.
86
32
111
66
42
26
40
15
76
29
14
7
33
17
10
24
28
21
21
31
15
45
27
22
28
24
28
25
39
28
16
44
21
10
15
18
40
17
10
20
13
16
25
10
27
14
22
20
12
9
7
7
13
14
17
18
3
9
17
12
BONUS S.I.R.E. ASTE SGA
EURO
309.649
276.298
263.460
186.940
172.380
136.500
129.446
129.310
125.910
109.800
103.720
97.640
95.020
93.040
92.260
91.763
83.100
80.980
80.260
79.965
78.300
72.980
71.880
70.670
70.596
70.500
69.950
69.180
67.530
66.875
64.870
64.770
64.120
61.800
59.400
57.840
57.355
55.400
55.360
55.330
53.850
53.590
53.028
51.640
50.280
49.948
48.176
47.900
46.600
44.900
44.660
44.656
43.410
43.240
42.096
41.660
41.200
40.900
40.780
40.400
Capannelle
lì
14/05/2013
euro
BANCA S.I.R.E.
NON TRASFERIBILE
SOCIETA’
INCORAGGIAMENTO
RAZZE
EQUINE
euro
a
5.000,00
FA
CS
IM
Cinquemila/00
Sc. AlexPieffe
c/c n. 274618
Firma
IL
E
Pio Bruni
Elenchiamo qui in calce i primi vincitori del Bonus S.I.R.E. - Aste
SGA di € 5.000 (Acquisti Aste 2013).
Vi comunichiamo che, in virtù della scadenza del contratto di partnership con la S.I.R.E. scaduto per il triennio 2011-2013, anche
per le prossime aste SGA verrà riproposto il Bonus S.I.R.E., molto
probabilmente con un regolamento rinnovato.
ROMA - 1 maggio
Premio Marguerite Vernaut
INDIPENDENZA (Intense Focus - Kuaicoss)
P.: Dioscuri, Allev.: Agricola Del Parco, Allen.: S. Botti
SGA SELEZIONATA 2013 - € 20.000 Alduino Botti
MILANO - 14 maggio
Premio Menaggio
CAN CHEN JUNGA (Cima De Triomphe - Gemma Preziosa)
P. e Allen: Grizzetti Galoppo, Allev.: Razza Emiliana
SGA SELEZIONATA 2013 - € 7.000 Grizzetti Galoppo
Premio Acquaseria
SPICY JAM (Holy Roman Emperor - Jalys)
P.: Sc. Blueberry, Allev.: Razza La Tesa, Allen.: Grizzetti Galoppo
SGA GENERALE 2013 - € 25.000 Scuderia Blueberry
I Prossimi Appuntamenti:
21 maggio - Premio Moltrasio - Milano
21 maggio - Premio Pallanza - Milano
23 maggio - Premio Andreina - Roma
23 maggio - Premio Niccolò Dell’Arca - Roma
28 maggio - Premio Maroggia - Milano
28 maggio - Premio Monvalle - Milano
30 maggio - Premio Bonconte di Montefeltro - Roma
30 maggio - Premio Duccio Di Buoninsegna - Roma
09 giugno - Premio Odola - Roma
*in fase di aggiornamento
Bonus S.I.R.E. - Aste SGA
Un altro buon motivo per
comprare Italiano...
...per comprare SGA!
26
IL PUROSANGUEdi Corsa
©ANAC-SGA
PATTERN & LISTED
ROMA 11/05/2014
Premio TADOLINA M.P.GALLI UAE STA (LIS)
1600 mt., 41.800 Euro, per femmine di 4 anni ed oltre
1 LUCKY SERENA FIOCCHI C.
Propr: Agostino Affe’
Allen: A. Affe’
Allev: Mick Mcginn (ire)
2 Scixerboa
Marcelli G.
3 Etoile D’argent
Esposito M.
4 Grand Treasure
Perovic D.
5 Dark Ray
Dettori F.
6 Girl Of The Rain Branca F.
- Sciolina
-
Danzig
Bertolini
Aquilegia
Intikhab
Singora Lady
Unicamp
55.5
1.34.90
55.5
55.5
55.5
57
55.5
-
N.P.
Northern Dancer
Pas De Nom
Alydar
Courtly Dee
Red Ransom
Crafty Example
Royal Academy
Honeyspike
SINGORA LADY (2005). 19 corse, 3 vittorie e 4 piazzamenti per
13.460 sterline. Allen F. Crowley / P. Midgley. Madre di:
2010 – LUCKY SERENA (f. Bertolini). Euro 4.500 Goresbridge
Breeze Up. 17 corse, 4 vittorie e 8 piazzamenti per 62.781 euro.
Premio Tadolina (Lr). Allen A. Affè
2011 – Golden Jeremy (m. Jeremy). Lgs. 1.000 Tattersalls December Foal. 6 corse, 2 piazzamenti per 2.635 euro. Allen G. Fratini
2013 – N. (m. Approve). Euro 4.000 Goffs November Foal.
ROMA 11/05/2014
Premio PRES.REP.GBI RACING C.NAZ. (GR1)
2000 mt., 209.000 Euro, per 4 anni ed oltre
1 REFUSE TO BOBBIN PEROVIC D.
Propr: Chimax
Allen: Att. Giorgi
Allev: Chimax
2 Biz The Nurse
Atzeni A.
3 Occhio Della Mente Demuro Mirco
4 Lodovico Il Moro Mezzatesta A.
5 Vedelago
Esposito M.
6 Orpello
Branca F.
7 Demeteor
Marcelli G.
8 Saint Bernard
Bietolini Gb.
9 Pattaya
Fiocchi C.
10 Mr Gotham
Borrelli P.
58
2.03.78
58
58
58
58
58
58
58
58
58
C. T.
INC.
T.
1/2
T.
INC.
INC.
1 1/4
7
SEGUE4
Sadler’s Wells
Refuse To Bend
Market Slide
Super Bobbina
Northern Dancer
Fairy Bridge
Gulch
Grenzen
Diesis
Daggers Drawn
Sun And Shade
Lucky Coin
Hadeer
Lucky Omen
SUPER BOBBINA (2001). 9 corse, 3 vittorie e 4 piazzamenti per
137.315 euro. Premio FIA – Ebf (Lr), 2. Premio Regina Elena (Gr2),
3. Premio Lydia Tesio (Gr1), 4. Prix de Sandringham (Gr2). Allen
I. Bugattella. Madre di:
2007 – SUPER TIGRA (f. Alhaarth). 10 corse, 1 vittoria e 1 piazzamento per 2.482 euro.
2010 – REFUSE TO BOBBIN (m. Refuse To Bend). 23corse, 4
vittorie e 11 piazzamenti per 152.694 euro. Premio Presidente
della Repubblica (Gr1), Premio Mauro Sbarigia (Lr). Allen Att.
Giorgi
2011 – PEARL OF GIBRALTAR (f. Rock of Gibraltar). 2 corse, 1
vittoria per 6.800 euro. Allen Att. Giorgi
2012 – Last Gift (f. Starspangledbanner)
27
IL PUROSANGUEdi Corsa
ROMA 11/05/2014
Premio EMIRATES AIRLINE (LIS)
1400 mt., 41.800 Euro, per 4 anni ed oltre
1 MARVI THUNDERS ATZENI A.
56.5 1.24.04
Propr: Enrico Stagi
Allen: S. Pecoraro
Allev: Az. Agr. Rosati Colarieti
SGA SELEZIONATA 2009 ROSATI COLARIETI AZ.AGR., ASSENTE
2 Peng
Fiocchi C.
56.5
INC.
3 Mr Muzzare
Perovic D.
56.5
INC.
4 San Medaglia D’oro
Branca F.
56.5 5 Passaggio
Borrelli P.
56.5
T.
6 Lipfix
Marcelli G.
56.5
3 1/2
7 Colpevole
Demuro Mirco
56.5
2
8 Cash Game
Sanna F.
56.5
5
- Antidoto
N.P.
Danzig
Danehill
Razyana
Catcher In The Rye
Truly A Dream
Elmaamul
Nicoline Tuxen
Nicole Dillon
Darshaan
Truly Special
Diesis
Modena
Inchinor
Nora Campbell
NICOLINE TUXEN (2003). 8 corse,1 vittoria e 3 piazzamenti per
14.093 euro. Allen O. Pessi. Madre di:
2008 – MARVI THUNDERS (m. Catcher in the Rye). 45 corse, 9
vittorie e 18 piazzamenti per 102.417 euro. Premio Emirates Airline
(Lr), 3. Premio Emirates Airline. Allen S. Pecoraro
2010 – ENJIULY (f. Antonius Pius). 13 corse, 2 vittorie e 7 piazzamenti per 9.902 euro. Allen C. Signorelli
2011 – N. (m. Jeremy). Euro 800 Goffs February 2012.
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©ANAC-SGA
I SOCI PREMIATI
A N A C
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALLEVATORI CAVALLI PUROSANGUE
I SOCI PREMIATI DELLA SETTIMANA
Roma 11 Maggio 2014
Pr. Tadolina LR
2. SCIXERBOA
St. Paul House - Flagpole (Be My Guest)
Proprietario: Scuderia Rossoblu
Allevatore: Agricola Verdino
Allenatore: Giorgio Pucciatti
Fantino: G. Marcelli
Pr. Presidente Della Repubblica GR1
1. REFUSE TO BOBBIN
Refuse To Bend - Super Bobbina (Daggers Drawn)
Propr. e Allev.: Scuderia Chimax
Allenatore: Att. Giorgi
Fantino: D. Perovic
Pr. Emirates Airline LR
1. MARVI THUNDERS
Catcher In The Rye - Nicoline Tuxen (Elmaamul)
Proprietario: Enrico Stagi
Allevatore: Az. Agr. Rosati Colarieti
Allenatore: S. Pecoraro
Fantino: A. Atzeni
COMPLIMENTI AI NOSTRI
SOCI
E TUTTO IL TEAM!
ANAC, da sempre con gli allevatori!
A.N.A.C. - Associazione Nazionale Allevatori Cavalli purosangue
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